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La maestosa Amerigo Vespucci fa tappa a Crotone (ma le prenotazioni sono sold out)

L’Amerigo Vespucci, la “nave più bella del mondo”, fa tappa a Crotone, dove arriverà il 23 e il 24 aprile 2025. C’è grande attesa per il veliero a motore e nave scuola più antica della Marina Militare Italiana attualmente in tour nelle diverse città nostrane: è già approdata a Trieste, Venezia, Ancona, Ortona, Brindisi e Taranto. Dopo Crotone, salperà per i porti di Porto Empedocle, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari, Gaeta, Civitavecchia e Livorno, terminando il suo viaggio a Genova.

È una nave maestosa che, in occasione del tour, può essere visitata gratuitamente dai fortunati che riescono a prenotarsi in tempo. La tappa di Crotone, infatti, è andata subito sold out in poche ore.

L’Amerigo Vespucci a Crotone

La Nave Scuola Amerigo Vespucci è il più antico veliero in servizio della Marina Militare Italiana, inaugurata il 22 febbraio 1931. Dopo la tappa di Taranto, arriverà nel porto di Crotone il 23 e il 24 aprile 2025 e, chi è riuscito a prenotarsi, potrà salire a bordo gratuitamente, scattare delle foto e visitarla in autonomia. Le visite al pubblico sono previste in data 23 aprile, dalle 15:00 alle 20:00, per le quali è consigliato indossare scarpe comode, mentre non sono ammesse scarpe aperte o con il tacco.

Non sono consentiti passeggini o carrozzine, anche gli animali non sono permessi, mentre i cani di piccola taglia possono essere portati solo in braccio. Crotone non è l’unica tappa calabrese, in quanto la nave approderà il 5, 6 e 7 maggio anche a Reggio Calabria, mentre a Scilla sosterà al largo e potrà essere ammirata solamente in mare.

Cosa aspettarsi durante le visite dell’Amerigo Vespucci

Non è la prima volta che l’Amerigo Vespucci arriva a Crotone: in passato, approdò in questo porto nel 1996. Durante le visite del Tour Mediterraneo, avrete l’opportunità unica di scoprire da vicino il veliero che si occupa dell’addestramento e della formazione degli allievi dell’Accademia Navale e altre scuole della Marina, oltre che della salvaguardia e tutela del patrimonio naturale e dell’ambiente marino. Non a caso collabora con l’UNICEF e con il WWF.

Una volta saliti a bordo, esplorerete l’interno della nave, scoprendo le cabine degli ufficiali, i ponti e gli strumenti di navigazione storici. Potrete approfondire la storia e le missioni dell’Amerigo Vespucci e ammirare l’artigianato navale che rende questo veliero un simbolo di eccellenza italiana nel mondo. La visita della Vespucci non è guidata, ma i membri dell’equipaggio saranno felici di rispondere a tutte le domande lungo il percorso.

Come prenotare e visitare gratis l’Amerigo Vespucci

Come scritto anche in precedenza, le visite a bordo dell’Amerigo Vespucci sono gratuite, ma è necessario prenotare con anticipo e velocemente perché vanno subito sold out. L’unico sito dal quale prenotare il proprio posto, per un massimo di quattro persone, è quello ufficiale della nave. Se siete interessati alle prossime tappe, consigliamo di seguire i canali social per conoscere l’apertura delle prenotazioni e le altre novità.

Oltre a poter accedere alla nave, il biglietto vi permetterà di entrare nel Villaggio IN Italia allestito in ogni tappa, che completa l’offerta culturale con esposizioni tematiche e laboratori interattivi.

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Tra mare, vento e storie da raccontare: viaggio alla scoperta di Ancona

Spesso messa in secondo piano rispetto a tante altre destinazioni del nostro Paese, Ancona è un capoluogo che sa sorprendere da vari punti di vista. Sapevate, per esempio, che è una delle città d’Italia in cui si può assistere sia all’alba che al tramonto sul mare? Essa, infatti, è adagiata su un promontorio che guarda il Mare Adriatico, condizione che permette un cambio di luce e colore a ogni ora. Una vera e propria magia, che poi si va a riflettere sulle pietre antiche dei suoi tanti monumenti storici, tutti da visitare.

Cosa vedere ad Ancona

Una delle caratteristiche più sorprendenti di Ancona è che è una città che va assaporata a passo lento, in quanto essa è in grado di svelarsi piano piano. Il profumo di salsedine è ovunque e, passo dopo passo, è impossibile non percepire il suo carattere fiero di porto antico, ma anche un cuore nascosto tra colli verdi, scorci inaspettati e storie millenarie. Il centro storico di Ancona, infatti, sembra quasi un labirinto di stradine medievali, piazze affascinanti ed edifici storici che danno la sensazione di viaggiare nel tempo, passando da un’epoca all’altra.

Duomo di San Ciriaco

Tra le attrazioni da non perdere assolutamente ad Ancona c’è il suo Duomo di San Ciriaco, che sorge fiero sulla cima del Colle Guasco, nell’esatto punto in cui in passato si ergeva l’acropoli dell’antica città greca di Ankon. Edificato tra il XI e il XIII secolo, si presenta come un magnifico esempio di architettura romanica con influenze bizantine.

Il visitatore non può che rimanere colpito dalla sua facciata in pietra bianca e rosata, su cui si appoggia un elegante portale gotico sormontato da un protiro sostenuto da due leoni stilofori. Suggestivo è anche l’interno, a pianta a croce greca, pieno di capitelli scolpiti e archi a tutto sesto e dove sono custodite le reliquie di San Ciriaco, santo patrono della città. Ma non è finita qui, perché delle meraviglie si trovano anche nei suoi “sotterranei”, in cui sono custoditi i resti di un tempio dorico dedicato alla Venere Euplea.

Duomo di San Ciriaco, Ancona

Fonte: iStock

Il bellissimo Duomo di San Ciriaco

Porto Antico e Arco di Traiano

Non può di certo mancare una passeggiata al porto antico di questa città marchigiana, che è uno dei pochi dell’Adriatico rivolto a ovest, tanto da potersi sentire avvolti da un’atmosfera unica. Ed è proprio camminando da queste parti che si incontra uno dei suoi simboli più suggestivi: l’Arco di Traiano. Costruito nel 115 d.C. in onore dell’imperatore Traiano, è alto circa 18 metri e interamente in marmo greco.

Assolutamente ben conservato, racchiude tutta la vocazione marittima di Ancona, città che ha sempre guardato al mare come via di scambio, cultura e identità. Alle sue spalle si estende la banchina storica del porto, un luogo dove si può passeggiare respirando secoli di storia.

Parco del Cardeto

Chi vuole concedersi un momento di relax immerso nella natura non può assolutamente perdersi il Parco del Cardeto, che si trova in posizione panoramica a ridosso del centro storico. I viaggiatori possono camminare tra i sui tanti sentieri, che trasmettono l’emozione di trovarsi lontano dalla città, anche se Ancona brulica di vita tutta intorno.

Tra i suoi prati si incontrano persino luoghi evocativi, come il Cimitero Ebraico Antico, uno dei più importanti d’Italia, e il Campo degli Inglesi, datato luogo di sepoltura militare britannico della Prima Guerra Mondiale.

Museo Archeologico Nazionale delle Marche

Tra i vicoli del centro storico, una delle tappe da fare è il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, ospitato all’interno del seicentesco Palazzo Ferretti, uno degli edifici nobiliari più belli della città. Gli amanti della storia e della cultura qui avranno un bel po’ da fare, perché tra le sue mura contiene collezioni che raccontano la storia regionale, dalla preistoria all’epoca romana.

Tra i reperti più impressionanti per antichità e fascino ci sono, per esempio, il cranio del cacciatore paleolitico di Frasassi e le straordinarie tombe picene.

Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”

All’interno del raffinato Palazzo Bosdari, tra sale eleganti e luci soffuse, prende vita la Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”, un luogo silenzioso (pur essendo nel bel mezzo del centro storico) che si rivela uno scrigno d’arte pieno di secoli di pittura marchigiana, italiana e veneziana.

Chiesa di Santa Maria della Piazza

Da non perdere è anche la Chiesa di Santa Maria della Piazza, uno degli edifici più antichi della città. Situata in Piazza Santa Maria, risale al X secolo ed è stata edificata su una precedente struttura paleocristiana. Si presenta con una facciata dalle linee sobrie e solide, con marmo bianco e pietra arenaria, porte in bronzo magnificamente decorate e un rosone centrale che cattura subito l’attenzione. L’interno è diviso in tre navate, ed è arricchito da affreschi e opere d’arte di grande valore.

Corso Garibaldi

Corso Garibaldi è una delle arterie principali del centro storico, il luogo più indicato per chi è in cerca di tantissime occasioni per lo shopping ma anche di graziosi caffè e ristoranti. La verità, tuttavia, è che camminando in questa strada si incontrano anche diversi punti di interesse che da soli valgono il viaggio:

  • Palazzo degli Anziani: magnifico edificio in stile rinascimentale che ospita alcune delle collezioni d’arte della città;
  • Piazza del Plebiscito: una delle principali, sede del Teatro delle Muse e di altre importanti istituzioni culturali;
  • Chiesa di San Francesco alle Scale: famosa per la sua suggestiva facciata e il suo interno riccamente decorato;
  • Porta Pia: una delle antiche porte cittadine, un punto di ingresso storico al centro.

Passetto e scalinata monumentale

Il Passetto è una delle suggestive spiagge di Ancona, un angolo della città dove il mare e la terra si incontrano. Ci troviamo a poca distanza dal centro storico e si distingue per i suoi ciottoli, per la bellezza naturale e per l’atmosfera tranquilla. Ma non è tutto, perché il Passetto si rivela anche un punto panoramico da cui ammirare una vista spettacolare sulla città e sull’orizzonte del Mare Adriatico.

Ed è proprio qui che prende vita una scalinata monumentale di ben 96 gradini. Costruita nel 1930, è un capolavoro di architettura e rappresenta una sorta di percorso simbolico che invita a scendere lentamente verso il mare, mentre si ammira un panorama emozionante. In cima alla scalinata, inoltre, si trova il Monumento ai Caduti che aggiunge un tocco storico e culturale al paesaggio naturale.

Monumento ai Caduti, Ancona

Fonte: iStock

Monumento ai Caduti in cima al Passetto

Spiaggia di Mezzavalle e Portonovo

La Spiaggia di Mezzavalle e Portonovo si distinguono per essere due dei luoghi naturali più incantevoli di Ancona. La prima si caratterizza per la presenza di natura incontaminata e acque cristalline. Si trova lungo il Promontorio del Conero ed è circondata da alte scogliere di calcare bianco che la proteggono dal vento. Sorge, inoltre, a pochi passi da un’altra meraviglia naturale della città: il Trave di Ancona.

Non è di certo meno interessante Portonovo, località che permette di scorgere uno dei panorami più suggestivi e fotografati della Riviera del Conero. Parliamo quindi di una vera e propria  baia naturale, ma anche di un paese estremamente affascinante grazie alle sue case in pietra che si affacciano sulla spiaggia, fatta di ghiaia fine e meno affollata rispetto ad altre località turistiche.

Cosa fare ad Ancona

La città di Ancona offre anche la possibilità di dedicarsi a una grande varietà di esperienze, che spaziano dalla cultura alla natura, dalla storia alla gastronomia:

  • Escursioni e trekking sul Monte Conero: ovvero su una montagna che si affaccia direttamente sul mare. Qui ci sono numerosi sentieri, adatti a tutte le abilità, che conducono al cospetto di panorami spettacolari;
  • Escursioni in barca nel Conero: se si vuole ammirare questa meravigliosa zona del centro Italia da un punto di vista privilegiato, il consiglio è quello approfittare dalle varie escursioni in barca nel Conero, che consentono di esplorare le splendide baie e calette della zona, come la Spiaggia dei Sassi Neri e la Spiaggia delle Due Sorelle;
  • Tour in bicicletta lungo la costa: questo è un territorio che offre numerosi percorsi ciclabili, ideali per chi vuole fare un po’ di attività fisica mentre si osserva il panorama marino;
  • Visitare il Mercato delle Erbe: dove acquistare diversi prodotti tipici delle Marche, come frutta, verdura, e prodotti locali, e anche deliziarsi con alcuni dei prodotti artigianali più rappresentativi della regione;
  • Vedere il tramonto da Pietralacroce o dal belvedere della “Seggiola del Papa”: uno dei migliori punti panoramici per guardare il sole calare sull’acqua;
  • Osservare l’alba dal Parco del Cardeto o dalla Spiaggia di Mezzavalle: due degli spot più indicati in assoluto per ammirare il sole che nasce dal mare.
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L’Amerigo Vespucci fa tappa ad Ancona (ma è già sold out)

Dopo la tappa di Trieste e quella di Venezia del 28-30 marzo prossimi, la Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo della Marina Militare Italiana arriva anche al porto di Ancona per il suo Tour Mediterraneo. L’ammiraglia potrà essere visitata l’1 e 2 aprile. Le prenotazioni per visitare la nave ad Ancona sono state aperte il 18 marzo e sono andate subito esaurite.

L’Amerigo Vespucci ad Ancona

La nave scuola può essere visitata gratuitamente, previa prenotazione online, martedì 1 e mercoledì 2 aprile presso il Molo Clementino, anche se la Vespucci arriverà nel porto di Ancona, uno dei principali porti italiani per traffico passeggeri, il 31 marzo, proveniente dalla tappa precedente veneziana. Orari di visita: 1 aprile 15:30 – 20:00; 2 aprile 17:00 – 21:00. La visita della Vespucci non è guidata, ma i membri dell’equipaggio saranno felici di rispondere a tutte le domande lungo il percorso.

Cosa aspettarsi durante le visite a bordo

  • Esplorare l’interno della nave, scoprendo le cabine degli ufficiali, i ponti e gli strumenti di navigazione storici;
  • Approfondire la storia e le missioni dell’Amerigo Vespucci, grazie alle guide esperte presenti durante il tour;
  • Ammirare l’artigianato navale che rende unico questo veliero, considerato un simbolo di eccellenza italiana nel mondo.

Da sapere: si consiglia di indossare scarpe comode durante la visita a bordo. Non sono ammesse scarpe aperte o con il tacco. Gli animali non sono permessi; i cani di piccola taglia possono essere portati solo in braccio. Non sono consentiti passeggini né carrozzine.

Come prenotare e visitare gratis l’Amerigo Vespucci?

Come già accennato, le visite a bordo dell’Amerigo Vespucci sono gratuite, ma è necessario prenotare con anticipo. Le prenotazioni sono disponibili esclusivamente tramite il sito ufficiale o i profili social ufficiali del Tour Mediterraneo. È importante tenere d’occhio gli aggiornamenti sui canali social per conoscere l’apertura delle prenotazioni e altre novità. La prenotazione può essere effettuata per un massimo di quattro persone e darà accesso gratuito alla nave Vespucci e al Villaggio IN Italia.

Ogni porto è un’occasione per vivere un’esperienza unica, con un programma di attività che unisce tradizione e innovazione. Il Villaggio IN Italia, allestito in ogni tappa, completa l’offerta culturale con esposizioni tematiche e laboratori interattivi.

L’evento è reso possibile grazie alla collaborazione tra diversi enti istituzionali, tra cui il ministero della Difesa e la Presidenza del Consiglio dei ministri, ed è organizzato da Difesa Servizi Spa. Questo progetto sottolinea l’importanza di valorizzare il patrimonio storico e culturale italiano, promuovendo al contempo un turismo accessibile e sostenibile.

Dopo essere stata impegnata per 20 mesi nel tour mondiale, aver percorso oltre 46mila miglia, raggiunto 35 porti, toccato 5 continenti ed essere stata indicata come Chiesa Giubilare per il Giubileo 2025 (a bordo c’è un edificio religioso), la nave Amerigo Vespucci è dunque arrivata anche in Italia, per la gioia di tutti gli italiani.

amerigo-Vespucci

Fonte: Ufficio stampa

La splendida nave scuola Amerigo Vespucci
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Alla scoperta di Castelfidardo, la Città della Fisarmonica

Castelfidardo è un affascinante borgo marchigiano della provincia di Ancona, dove storia, musica e artigianato si intrecciano in un racconto di sicuro interesse. Abitato fin dal Paleolitico, come testimoniano i reperti in selce rinvenuti lungo il fiume Musone, ha visto il suo sviluppo moderno tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, quando i primi borghi fuori le mura, come quello del Sole e delle “Casine”, iniziarono a prendere forma.

Oggi Castelfidardo è celebre in tutto il mondo come la “Capitale della Fisarmonica“, un’eccellenza artigianale che ha dato vita a strumenti musicali capaci di narrare storie e culture lontane. Camminando senza fretta lungo le vie si percepisce l’anima vibrante di un paese che ha saputo fondere la sua eredità storica con un’identità attuale e dinamica.

Dove si trova Castelfidardo

Adagiato su un colle ondulato, Castelfidardo sorge tra i fiumi Aspio e Musone, nelle Marche. Il paesaggio che lo abbraccia è un mosaico di verdi prati, campi coltivati e dolci declivi che si aprono verso l’orizzonte. In lontananza, il Monte Conero si staglia come un guardiano silenzioso, che veglia sulla Riviera Adriatica e sulla selva di Castelfidardo.

Una simile posizione privilegiata lo rende non soltanto un luogo di rara bellezza, ma anche un punto strategico per chi desidera conoscere da vicino le meraviglie naturalistiche e culturali delle Marche.

Cosa vedere a Castelfidardo

Il cuore di Castelfidardo si sviluppa sulla sommità di uno sperone roccioso, un centro storico raccolto e suggestivo, in parte ancora protetto dall’antica cinta muraria. Le fortificazioni medievali si intravedono nelle due porte superstiti e in alcuni tratti delle mura, testimoni di un passato ricco di eventi.

Centro storico di Castelfidardo

Fonte: Ph @Stanislava Karagyozova – iStock

Passeggiata nel centro storico di Castelfidardo

Monumento Nazionale delle Marche

Nel Parco delle Rimembranze si erge l’imponente Monumento Nazionale delle Marche che celebra la storica battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860. Fu in tale scontro che l’esercito sabaudo, guidato dal generale Enrico Cialdini, sconfisse le truppe dello Stato Pontificio, aprendo la strada all’annessione delle Marche e dell’Umbria prima al Regno di Sardegna e poi, nel 1861, al neonato Regno d’Italia.

Realizzato nel 1912 dallo scultore veneziano Vito Pardo, è un capolavoro di bronzo e travertino bianco di Ascoli Piceno e raffigura un gruppo di soldati in marcia, carichi di fierezza e determinazione, guidati da un fiero condottiero che incarna lo spirito patriottico dell’epoca. Alle spalle, si cela una piccola cripta in stile assiro, un gioiello nascosto impreziosito dagli straordinari lavori decorativi dei Maestri Giustini e Sollazzini di Firenze.

Porta Vittoria

Il principale accesso al borgo è rappresentato da Porta Vittoria, un tempo chiamata Porta Marina per la posizione rivolta verso il mare.

Costruita nel 1775, la sua architettura è semplice, con un orologio che spicca sulla sommità. Restaurata di recente, è il punto d’ingresso ideale per immergersi nell’atmosfera di Castelfidardo.

Palazzo Tomasini e le grotte ipogee

Appena varcata la porta, ci si imbatte nel settecentesco Palazzo Tomasini, che dal 1850 ospita il Convento di Sant’Anna con piccola cappella annessa. Ma il vero tesoro si trova al di sotto: un affascinante sistema di grotte ipogee scavate nella pietra plio-pleistocenica.

Realizzate tra il Trecento e il Quattrocento, le gallerie sotterranee, a sette metri di profondità, erano utilizzate come cantine, depositi e rifugi. I cunicoli, alti tre metri e larghi uno e mezzo, si sviluppano per oltre cento metri in una struttura rettangolare suddivisa in quattro corridoi decorati con nicchie.

Piazza della Repubblica e gli edifici storici

Piazza della Repubblica a Castelfidardo

Fonte: Ph @clodio – iStock

Scorcio notturno di Piazza della Repubblica a Castelfidardo

Passeggiando tra le vie del centro, si arriva a Piazza della Repubblica, cuore pulsante del paese. Qui si affacciano edifici storici di grande fascino: il Palazzo Priorale Comunale, risalente al XIV secolo, la Torre Civica del Cinquecento e la Collegiata di Santo Stefano Protomartire.

Quest’ultima, nata come pieve nel 1289 e divenuta collegiata nel 1743, si distingue per l’ampia e luminosa navata a croce latina. Al suo interno, opere d’arte di pregio come la statua di San Tommaso (1510), l’”Ultima Cena” di Felice Pellegrini (1594) e un raffinato bassorilievo in ceramica dipinta.

Il Museo del Risorgimento

Come accennato, Castelfidardo è stato teatro della celebre battaglia del 1860 e il Museo del Risorgimento, tra le sale di Palazzo Mordini, ne conserva la memoria.

Qui sono infatti esposti oltre 130 reperti storici, tra armi, medaglie, fotografie e dipinti, oltre alla tromba del XXVI battaglione Bersaglieri Castelfidardo, simbolo di quel tempo. Un percorso immersivo che ripercorre la storia della lotta per l’Unità d’Italia.

La Chiesa di Santa Maria della Misericordia

Chiesa quattrocentesca, cattura lo sguardo con la facciata armoniosa, il portale in pietra d’Istria e il timpano decorato con un bassorilievo della Madonna della Misericordia.

All’interno, oltre a uno splendido presepe artistico permanente, si può ammirare un pavimento in laterizio cinquecentesco con eleganti motivi geometrici.

Il Museo Internazionale della Fisarmonica

Sotto il Palazzo Comunale si trova una delle istituzioni più rappresentative del borgo: il Museo Internazionale della Fisarmonica.

Si tratta di un’esposizione unica nel suo genere che raccoglie circa 350 modelli di fisarmoniche e organetti, suddivisi in sei sale tematiche dedicate ai grandi maestri della costruzione e ai virtuosi dello strumento. Un’area del museo ricrea un antico laboratorio artigianale, così da svelare i segreti di questa arte secolare.

Il Monumento alla Fisarmonica e al Lavoro

Non lontano dal centro storico, lungo via Matteotti, spicca il Monumento alla Fisarmonica e al Lavoro, maestosa scultura in bronzo alta sette metri, opera di Franco Campanari.

La statua raffigura Ermes, mitico inventore della lira, che stringe tra le mani una fisarmonica, mentre alla base sono scolpite scene della lavorazione artigianale e ritratti di celebri musicisti.

Curiosità su Castelfidardo

Via del centro storico di Castelfidardo

Fonte: Ph @Stanislava Karagyozova – iStock

Scorcio del centro storico di Castelfidardo

Passeggiando per Castelfidardo, è impossibile non notare la facciata del Palazzo del Comune, dove sono incise le antiche unità di misura locali, il “braccio” e il “mezzo braccio“. Alzando lo sguardo, si possono ammirare le merlature guelfe, l’orologio in travertino del 1775 e la campana ottocentesca. All’interno, il Salone degli Stemmi e le storiche carceri raccontano secoli di storia grazie ai loro sontuosi soffitti decorati.

Un’altra storia coinvolgente è quella di Paolo Soprani, il contadino che divenne l’artefice della fama di Castelfidardo nel mondo. Tutto ebbe inizio nel 1863, quando un viandante nordico portò con sé un organetto. Ospitato dalla famiglia Soprani, il giovane Paolo, incuriosito dallo strumento, lo smontò per studiarne il funzionamento. Da quel momento iniziò a produrre fisarmoniche, dando vita a un’eccellenza artigianale senza pari.

A conferma del primato del borgo nella costruzione di strumenti musicali, nel 2001 il Maestro artigiano Giancarlo Francenella ha realizzato la fisarmonica più grande del mondo: alta 2,53 metri, larga 1,90 metri e pesante 200 kg. Oggi è esposta nel suo laboratorio in Piazza della Repubblica ed è inserita nel Guinness dei Primati.

Castelfidardo è una meta che incanta, dove ogni angolo risuona di storia e musica e regala ai visitatori un’esperienza indimenticabile.

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In Italia esiste un borgo pittoresco dove la follia è di casa

Nel cuore delle Marche, immerso nell’entroterra della regione a pochi chilometri dal mare, esiste uno dei luoghi più suggestivi, affascinanti e seducenti del nostro Paese.

Arroccato su un colle che domina il fiume Nevola, e circondato tutto intorno da vigneti e campi di girasole, Corinaldo è una delle mete turistiche d’eccellenza in Europa come testimonia il titolo di Borgo più bello d’Italia e la Bandiera Arancione conferita dal Touring Club Italiano.

È un patrimonio immenso e straordinario, quello del borgo marchigiano, che vede fondere storia, tradizione e spiritualità in un paesaggio che lascia senza fiato. Ma c’è qualcos’altro che affascina e attira viaggiatori e turisti da tutto il mondo, qualcosa che non si può spiegare ma solo scoprire e vivere: la follia che da sempre caratterizza questo luogo e i suoi abitanti.

Il paese dei matti e dei Santi

Matti e Santi hanno vissuto e convissuto in questo luogo per secoli lasciando testimonianze visibili e percettibili ancora oggi all’interno del borgo.

Perché Corinaldo è il Paese dei Santi lo sappiamo tutti. Qui, il 16 ottobre del 1980, nacque Maria Goretti, venerata come Santa e martire dalla Chiesa Cattolica. All’interno del borgo è possibile seguire un itinerario spirituale che ci porta alla scoperta dei luoghi della Santa, come la sua casa natale e il santuario che preserva le sue reliquie.

Perché il borgo in provincia di Ancona sia considerato folle, invece, non tutti lo sanno. Possiamo anticiparvi però che l’appellativo ha a che fare con gli abitanti del luogo e con le loro leggendarie storie, con curiosità e aneddoti che ancora oggi aleggiano misteriosamente tra le strade del paese.

I matti di Corinaldo

C’è un libro che spiega perfettamente perché Corinaldo è considerato il paese dei matti, o meglio, lo fanno le storie raccolte in questo testo. Ne I matti di Corinaldo di Mario Carafòli sono narrate alcune delle vicende che hanno contribuito a questo bizzarro appellativo ricavate dalle memorie del Cavalier Nicola Bolognini Bordi.

C’è la storia del signor Atavico, un cacciatore che tutte le notti svegliava le persone del paese per informarle sulle condizioni meteorologiche del giorno dopo. C’è quella del signor Gecco che, ubriaco, si gettò completamente nudo nella fontana del borgo e per questo venne arrestato. Si natta anche di un certo Pietrino Del Mosciuto che scrisse una lettera all’allora presidente del consiglio Francesco Crispi lamentandosi di non essere stato consultato prima di far entrare l’Italia in guerra.

Queste sono solo alcune delle bizzarre storie raccontante nel libro e che riguardano gli abitanti del luogo. Ma Corinaldo, tra tradizioni folcloristiche e luoghi leggendari, continua a stupire.

La casa di Scuretto, la leggenda del Pozzo e il Passaporto da Matto

Per scoprire le altre strambe storie di Corinaldo basta una passeggiata nel borgo. È attraverso questa che possiamo andare alla scoperta della casa di Scuretto, un bevitore accanito che per dimostrare al figlio di non spendere tutti i soldi nelle osterie del borgo fece costruire solo la facciata di una casa, per dimostrare ai suoi familiari che era una persona responsabile. La casa, in realtà, non fu mai costruita, ma al suo posto c’è la facciata con tanto di numero civico e finestre.

A Corinaldo celebre è anche la leggenda del Pozzo della Polenta, luogo iconico situato proprio sulla scalinata della Piaggia. La storia vuole che qui un contadino si gettò per raccogliere la polenta caduta nel pozzo senza risalire più. Le donne del paese, per sfamarlo, si recavano sul luogo ogni giorno per lanciargli salsicce e altri alimenti per sfamarlo.

E se questo ancora non vi bastasse per considerare Corinaldo un luogo folle, allora dovete raggiungere il borgo in occasione della Festa dei Folli che si tiene qui ogni anno dopo Pasqua. Una sorta di Carnevale dove colori, luci e manifestazioni sui generis si tengono tra le strade del borgo. Partecipando alla festa è possibile ottenere anche il Passaporto da Matto.