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È appena avvenuta un’incredibile ed enorme scoperta

Il mondo continua a sorprenderci regalandoci ogni giorno delle scoperte che, in qualche maniera, rivoluzionano o confermano alcune delle nostre credenze. In questa terra in particolare, poi, gli scavi archeologici continuano a portare alla luce tesori dall’importanza enorme e incredibile. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Saqqara, scoperti una enorme collezione di statue bronzee e sarcofagi

Siamo a Saqqara, in Egitto, una vasta necropoli a 30 km a sud del Cairo, una zona del Paese che regala di giorno in giorno incredibili scoperte. Ma quella appena avvenuta sorprende davvero tutti: sono state portate alla luce tantissime statue bronzee e altrettanti sarcofagi.

In totale sono 250 i sarcofagi lignei dipinti con mummie in buono stato appena ritrovati, insieme a un bel gruppo di 150 statue in bronzo raffiguranti alcune divinità dell’antico Egitto, tra cui Anubi, Osiride, Iside e Bastet.

Una campagna di scavi che ha preso il via nel 2018 e che fino ad oggi ha reso possibile la scoperta di centinaia di mummie e manufatti. Da quanto appreso fino ad ora, i sarcofagi e il complesso di statue recentemente ritrovati avrebbero 2500 anni e risalirebbero al Periodo tardo dell’Egitto che comprende le dinastie dalla XXVI alla XXXI.

A lasciare senza parole è che all’interno di uno dei sarcofagi è stato rinvenuto anche un papiro che potrebbe contenere versi del Libro dei Morti. Un reperto fondamentale che è stato immediatamente inviato al Museo Egizio di Tahrir dove verrà studiato dagli esperti.

Ma non è finita qui: nei pozzi funerari dove gli archeologi hanno identificato i 250 sarcofagi sono stati portati alla luce anche degli amuleti e delle piccole scatole intagliate contenenti pettini, gioielli e diversi accessori cosmetici.

Assieme alle bare lignee, i ritrovamenti saranno ora trasferiti al Grande museo egizio o Museo di Giza, la cui inaugurazione è programmata nel novembre di quest’anno. I reperti saranno esposti in una delle principali sale della nuova struttura, secondo quanto riferito dal Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità Mostafa Waziri.

Le dichiarazioni degli esperti

La scoperta è stata resa nota attraverso un comunicato del ministero delle Antichità egiziano. Un ritrovamento che ha incluso “250 sarcofagi di legno colorato” risalenti al “Periodo tardo” dell’Egitto, e databili intorno al 500 a.C., contenenti mummie in “buono stato” di conservazione, si legge nella nota.

Mohamed Al Saidi, direttore della missione archeologica, ha dichiarato che: “Abbiamo trovato anche due bellissime statue di legno con facce dorate delle divinità Iside e Neftis, chiamate i ‘protettori della bara’. Erano in posizione seduta, una di loro vicino alla testa della bara e l’altra ai piedi, in una posizione tipica delle ‘persone in lutto’ che piangono per il defunto“.

Parte dei reperti, tra cui 35 sarcofagi dipinti, sono stati mostrati in tv da Mostafa Waziri, Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egiziane, che si è fatto sapere “molto orgoglioso” che il rinvenimento sia stato fatto da archeologi egiziani e prevedendo che “questa non sarà l’ultima scoperta” a Saqqara.

Una missione archeologica importantissima che ha completato il suo quarto scavo, ma che ne condurrà un quinto a settembre, dopo la pausa per il caldo estivo.

Un ritrovamento che si aggiunge a uno dei tanti fatti negli ultimi anni a Saqqara, la necropoli che è anche patrimonio mondiale dell’Unesco e nota per la famosa piramide a gradoni del faraone Djoser, la prima dell’era faraonica.

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Pranzo con vista più romantica del mondo: succede a Parigi

Non c’è una sola cosa, esperienza o attività che si svolga a Parigi che non faccia rima con la parola romantica. Del resto stiamo parlando della città più affascinante, seducente e suggestiva del mondo intero.

Di quel luogo capace di trasformare anche una semplice passeggiata nel centro cittadino in un’esperienza di viaggio incredibile, da vivere e condividere.

Visite ai musei iconici, sfavillanti spettacoli al Moulin Rouge, passeggiate suggestive sulla Rive Gauche. E poi, ancora, la dama di ferro e i quartieri bohème: queste sono solo alcune delle avventure che si possono vivere durante un viaggio nella Ville Lumière. Ma non sono le uniche perché la città è capace di trasforme ogni cosa in una magia che lascia senza fiato, come un pranzo consumato nella Tour Eiffel.

Mangiare a Parigi nella Tour Eiffel

Bistrot e brasserie, ristoranti di lusso, cafè e tavole calde si snodano tra le strade, le vie e i quartieri di Parigi, una città che non solo incanta la vista ma è capace di inebriare e soddisfare ogni senso, dalla vista al gusto.

Ed è proprio sul gusto che oggi vogliamo concentrarci perché del resto il vizio della gola è l’unico peccato che possiamo e dobbiamo concederci soprattutto quando siamo in viaggio.

A Parigi c’è l’imbarazzo della scelta. Ci sono i locali turistici, quelli che ogni giorno ospitano migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, che offrono proposte internazionali e poi ci sono i ristoranti tipici e caratteristici tutti da scoprire per lasciarsi deliziare con proposte locali e uniche.

Insomma, mangiare a Parigi non vuol dire solo soddisfare il bisogno di nutrirsi, ma anche e soprattutto vivere un’esperienze sensoriale. E se sono il gusto e la vista che volete inebriare, allora non vi resta che prenotare un posto per un pranzo o una cena all’interno della Tour Eiffel.

I ristoranti della Tour Eiffel

Parigi, si sa, fa di tutto per catturare l’attenzione dei viaggiatori, per farli innamorare. E a guardare tutte le emozioni e le sensazioni che proviamo durante una vacanza in città non possiamo che confermare che ci riesce benissimo.

L’esperienza di viaggio qui, come dicevamo, passa anche per il gusto, accompagnato da una vista sublime: quella dei tetti della capitale di Francia.

All’interno della Tour Eiffel, infatti, esistono ben due ristoranti con vista dove poter consumare un pranzo o una cena e sono rispettivamente il Madame Brasserie e Le Jules Verne. Un’esperienza, quella che si vive in questi ristoranti, da fare almeno una volta nella vita.

Madame Brasserie

Il Madame Brasserie è una novità per tutti i veterani della Ville Lumière, tanto nel nome, meno di fatto. Si tratta infatti dell’ex 58 Tour Eiffel, il ristorante capitanato dallo chef stellato Therry Marx che, anche in questa nuova veste, resta il punto di riferimento. Dopo oltre due anni di chiusura, il locale ha riaperto i battenti nell’estate del 2022 con un nuovo naming e un menu eccezionale che propone le migliori specialità francesi.

Il locale si trova al primo piano della Tour Eiffel. Non ci sono altezze mozzafiato ma la vista è garantita e la sensazione è proprio quella di mangiare tra i tetti di Parigi.

Le Jules Verne

Sopra al Madame Brasserie troviamo Le Jules Verne e la cucina sublime dello chef Frédéric Anton. Il locale, posizionato al secondo piano della Dama di ferro, offre una vista straordinaria a 125 metri d’altezza: Parigi è ai vostri piedi.

Cosa ordinare? Anche in questo caso non mancano le specialità della cucina francese accompagnate da qualche inedita sperimentazione. Ricordatevi però di prenotare il pranzo o la cena con molto anticipo per assicurarvi un tavolo vicino alle finestre. La vista della città, da qui, è spettacolare.

Le Jules Verne

Le Jules Verne

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Green Pass: novità per chi viaggia dal 1° giugno

Si allentano le ultime restrizioni che hanno cambiato il nostro modo di viaggiare in questi due anni ed è subito in arrivo una bella novità per chi sta preparando le valigie ed è finalmente pronto a regalarsi le tanto sognate vacanze. Ecco a cosa diremo addio dal 1° giugno.

Cosa cambia per entrare in Italia

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha deciso di non prorogare di nuovo l’ordinanza che prevede l’obbligo di esibire il Green Pass base per chi entra in Italia, una misura attualmente valida fino al 31 maggio.

Dal 1° giugno, quindi, si dirà addio al certificato verde per l’ingresso nel nostro Paese. Questo significa che non sarà più necessario possedere una tra le certificazioni che attestino la vaccinazione completa effettuata da meno di 9 mesi o con dose di richiamo, la guarigione da Covid-19 da meno di 6 mesi, e neanche il risultato negativo di test molecolare nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia o di test antigenico nelle 48 ore prima.

Una prima semplificazione per le misure per gli ingressi in Italia era già scattata dal primo maggio, quando l’ordinanza del 28 aprile 2022 aveva cancellato l’obbligo di compilare il Passenger Locator Form – Digital PLF, introdotto nell’estate del 2021 per regolare le partenze. Il modulo per la localizzazione del passeggero doveva contenere tutte quelle informazioni utili all’Autorità Sanitaria nazionale per poter contattare tempestivamente il viaggiatore in caso di eventuale contagio da Covid-19 durante il viaggio.

Il ministro Speranza aveva prorogato comunque fino al 31 maggio l’obbligo di possedere il Green Pass base che si ottiene con la vaccinazione, la guarigione dal coronavirus o il risultato negativo di un tampone. Ora, invece, rinunciando a una nuova proroga, si abolisce anche quest’ultima restrizione, favorendo così la ripresa del turismo (con un nuovo approccio) che in queste settimane pre-estive sta già registrando un felice boom di presenze, con orde di visitatori che soprattutto nei weekend prendono d’assalto le nostre splendide città d’arte e località di villeggiatura.

Le novità in arrivo dal 15 giugno

In Italia non sussiste più l’obbligo di esibire il cosiddetto “Green Pass” per accedere a servizi di trasporto, ristorazione o alberghieri, né per l’accesso ad altri esercizi commerciali.

Il 15 giugno scade, inoltre, l’ordinanza che regola l’uso della mascherina per proteggersi dal Covid-19. Dovrebbe cadere l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in cinema, teatri e sale da concerto, mentre potrebbe restare ancora per i trasporti, perlomeno quelli a lunga percorrenza. Su treni, navi e aerei c’è, quindi, la possibilità che si debba ancora viaggiare con la Ffp2. Tutto dipenderà da quale che sarà la situazione epidemiologica a ridosso della scadenza dell’Ordinanza 28 aprile 2022 emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza.

Green Pass: dove è ancora obbligatorio

I numeri della pandemia in netto miglioramento per buona parte dei Paesi europei hanno portato negli ultimi mesi ad un progressivo allentamento delle restrizioni anti-Covid. I viaggiatori non sono più tenuti ad esibire il Green Pass (che attesti la vaccinazione completa, la guarigione dal Covid o un test negativo) in Austria, Svizzera, Grecia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, Irlanda, Slovenia, Croazia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania e Lussemburgo. Il certificato verde resta attualmente ancora obbligatorio per entrare, invece, in Francia, Germania, Portogallo e Spagna. (Qui gli altri Paesi che hanno detto addio alle restrizioni)

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Da oggi puoi camminare sui tetti di Rotterdam per scoprire la città

Un viaggio a Rotterdam è sempre una buona idea. Lo è perché ci permette di scoprire la vera essenza di questa città, quella raccontata dalle sue antiche imbarcazioni e da quella storia d’amore con il mare e con la pesca conservata e preservata all’interno del Museo Marittimo.

Ma Rotterdam è anche una città moderna e audace con una scena artistica vivida e straordinaria, con ostelli per i giovani e strutture ricettive suggestive, con gioielli architettonici che si snodano per la città e che sono celebri in tutto il mondo, come le case cubiche. E poi, ancora, via dello shopping e negozi lungo il canale e luoghi di culto.

Un viaggio nella città portuale dell’Olanda Meridionale, questo è certo, non vi deluderà. Ma c’è un altro modo per scoprire Rotterdam adesso, ed è una passeggiata pedonale sui tetti della città.

Camminare sui tetti della città: succede a Rotterdam

I tetti dei palazzi, dei grattacieli e degli edifici, lo sappiamo, sanno regalarci sempre visioni inaspettate destinate a lasciarci senza fiato. Ma che succede quando su quei tetti possiamo anche camminarci?

Lo sa bene chi vive a Rotterdam e ha visto costruire quella passerella pedonale proprio sopra la testa, sospesa tra cielo e terra. Si tratta della Rotterdam Rooftop Walk, una strada a mezz’aria che si potrà percorrere dal 26 maggio fino al 24 giugno, proprio in occasione del Mese dell’Architettura di Rotterdam, un evento che si celebra ogni anno.

Cosa succederà in queste settimane è presto detto: cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, potranno sperimentare una passeggiata ad alta quota camminando su passerelle che collegano i tetti della città per un totale di quasi 20 chilometri quadrati.

La Rotterdam Rooftop Walk attraversa le strade più importanti della città e permette, a chiunque la percorra, di ammirare dall’alto il panorama urbano che caratterizza Rotterdam sotto un altro punto di vista.

Rotterdam Rooftop Walk: l’esperienza

Si sale dalla Koopgoot, la celebre via dello shopping in centro città, e si arriva direttamente sulla prima terrazza. A partire da qui cittadini e viaggiatori potranno iniziare a camminare tra i tetti fino a oltrepassare l’edificio del WTC.

L’ultima tappa è quella degli storici magazzini Bijenkorf progettati nel 1965 dall’architetto Marcel Breuer. Sulla sommità dell’edificio sarà possibile assistere a mostre, eventi e manifestazioni volte a sensibilizzare le persone sull’importanza dell’abitabilità urbana. Una scala collegata al parcheggio del centro commerciale riporterà i visitatori al piano terra.

Una passeggiata sui tetti, questa, che è destinata a far vivere esperienze uniche che passano per la conoscenza del paesaggio rubano di Rotterdam dall’alto. Ma il progetto non si limita a offrire una semplice avventura perché vuole sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici e sul prossimo affollamento delle città, proponendo quindi nuovi spazi pubblici da abitare, sfruttando ciò che si trova sopra le strade.

Rotterdam Rooftop Walk: quando andare

Come abbiamo anticipato la Rotterdam Rooftop Walk sarà in città per solo un mese, un periodo durante il quale sarà possibile riscoprire il paesaggio urbano da un altro punto di vista sfruttando gli spazi ad alta quota.

La passeggiata cittadina sarà accessibile fino al 24 giugno, ogni giorno dalle 10.00 alle 20.00. Il costo d’ingresso alla Rooftop Walk è di 3,50 euro.

Rotterdam Rooftop Walk

Rotterdam Rooftop Walk

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Borghi Curiosità guinness dei primati Notizie Viaggi

Il borgo italiano che è entrato nel Guinness dei Primati

Non è la prima volta che questo piccolo comune italiano sale sul tetto del mondo aggiudicandosi il Guinness World Records. È esattamente la seconda, infatti, e la cosa che colpisce di più è che è un luogo dove vivono solo 1778 anime.

Perdasdefogu, il paese dei record

Siamo a Perdasdefogu, un comune della provincia di Nuoro, in Sardegna, situato a 599 metri sul livello del mare tra le meraviglie dell’Ogliastra. Un posto che si era già conquistato il Guinness World Record nel 2014 per la famiglia più longeva del globo (nove fratelli che insieme facevano 837 anni). E oggi sale di nuovo sul tetto del mondo aggiudicandosi il Guinness World Records di Londra come paese con la più alta concentrazione di centenari in tutto il pianeta.

In totale sono otto i cittadini “nativi e residenti” che hanno raggiunto o superato il secolo di vita sul totale degli abitanti, pari a 0,449%, in pratica più di 4 centenari ogni mille abitanti. Guida la classifica un uomo di  104 anni, la chiude un altro di 100 anni appena compiuti.

Ogliastra, una delle Blu Zone del mondo

Come detto in precedenza Perdasdefogu è situato in Ogliastra, una provincia della Sardegna che oggi è considerata una delle cinque Blu Zone a livello mondiale, ossia un’area demografica e/o geografica del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale.

Le altre sono i’Isola di Okinawa in Giappone, la Penisola di Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia dove nel 2009 uno studio ha scoperto la più alta percentuale di novantenni nel pianeta, oltre a una percentuale del 20% minore di casi di cancro e il 50% di percentuale in meno per quanto riguarda le malattie al cuore, e Loma Linda in California.

Perdasdefogu, cosa sapere e vedere

Il toponimo è “pietre da fuoco”, vale a dire le pietre calcaree usate nelle fornaci per produrre calce. I suoi quasi duemila abitanti sono soliti chiamare il paese Foghesu, che tradotto è ‘fornace’. Perdasdefogu si distingue per essere un centro montano di origine medievale circondato dai ‘Tacchi’, rilievi calcarei dalla forma singolare.

Camminando tra le sue vie è possibile scoprire edifici ottocenteschi e case in pietra con al centro la classicheggiante parrocchiale di San Pietro apostolo, costruita a fine XIX secolo. Nella parte alta del paese si erge, invece, la Chiesa di San Sebastiano con forme proto-romaniche dell’XI secolo.

Nella periferia sorge da metà XX secolo il poligono interforze di Quirra, centro militare e di ricerca scientifica, integrato nella vita del paese. Accanto, invece, prende vita il parco di Bruncu Santoru con boschi di lecci e macchia mediterranea, popolati dal cervo sardo.

Imperdibili da queste parti sono Sa Brecca de is Tapparas, una sorta di canyon o grotta a cielo aperto, e le Grotte di Is Angurtidorgius. Meravigliosi anche i paesaggi solitari del Salto di Quirra e dei ‘tacchi’ di Jerzu. Immerse tra le querce, le Cascate di Luesu, tra cui il ‘salto’ di 70 metri di Su Strumpu.

Insomma, Perdasdefogu è il paese con la più alta concentrazione di centenari nel mondo, ma anche un luogo da scoprire poiché circondato da bellezze uniche.

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Come organizzare una vacanza a Zante

L’estate si avvicina e aumenta la voglia di vacanza. Per me il luogo di vacanza per eccellenza deve avere un mare da sogno, tanti posti da visitare e tante esperienze da fare. La Grecia, sotto tutti questi punti di vista, non delude mai! Tenetevi pronti allora perché oggi vi porterò alla scoperta di Zante e vi svelerò tutti i segreti per organizzare una perfetta vacanza in questa isola greca.

Perché organizzare una vacanza a Zante?

Famosa per aver dato i natali a Ugo Foscolo, che le dedicò il famoso sonetto “A Zacinto”, oggi è una meta turistica molto gettonata e apprezzata dagli italiani perché ricorda molto le nostre regioni del Sud Italia, ma con un tocco di “grecità”. Il mare a Zante è bellissimo con acqua cristallina e spiagge di sabbia bianca. I panorami sono da togliere il fiato: ammirerete scogliere di roccia calcarea che si gettano nel mare e piccoli villaggi rurali immersi nella macchia mediterranea. L’isola ha colori vividi, intensi e brillanti che tra di loro creano giochi di contrasto magici, soprattutto all’alba e al tramonto. Le cose da vedere e da fare sono veramente tante e per tutti i gusti: relax in spiaggia, visite culturali, sport acquatici, escursioni in barca e movida serale. Zante è un’isola dove non ci si può annoiare e che soddisfa le esigenze di ogni tipo di viaggiatore.

Zante: dove si trova, come arrivarci e come muoversi sull’isola

Zante è vicinissima all’Italia, si trova infatti nel Mar Ionio (proprio lo stesso su cui si affacciano la Puglia e la Calabria!) e fa parte dell’arcipelago greco delle Isole Ionie. Raggiungerla è davvero molto facile. Zante è servita da numerose compagnie aeree low cost, che partono dai principali aeroporti italiani e offrono comodi voli diretti. Se partite dal Nord Italia, o dalle grandi città del Centro e del Sud Italia, come Roma e Napoli, questa è sicuramente la soluzione migliore. Se partite invece dalle regioni più a Sud della costa adriatica, valutate di prendere il traghetto da Bari o da Brindisi. Questi traghetti sono operativi solo in alta stagione, ma se prenotate per tempo avrete modo di trovare prezzi convenienti e potrete risparmiare sul noleggio auto una volta arrivati sull’isola.
Per muoversi a Zante infatti è fondamentale avere un mezzo a due o a quattro ruote. L’isola è lunga 40 km e larga 17 km e vale davvero la pena esplorarla tutta. Il trasporto pubblico locale esiste, però raggiunge solo i paesini dell’entroterra e poche zone costiere. Sull’isola sono presenti numerosi noleggi auto, sia a Zante città sia nelle principali località turistiche come Laganas. La scelta di veicoli da noleggiare è ampia tra auto, 4×4, motorini e quad. Ma anche una semplice utilitaria va benissimo, basta che abbia l’aria condizionata!

Zante: dove alloggiare

Zante offre diverse tipologie di alloggi: hotel, appartamenti, villaggi all inclusive. Ogni tipologia di viaggiatore troverà sicuramente l’alloggio perfetto per le sue esigenze. Le zone più turistiche e con il maggior numero di servizi si trovano sulla costa sud-orientale dell’isola. Alloggiare a Zante città è la soluzione ideale per chi cerca una vacanza composta per metà da relax in spiaggia e per l’altra metà da escursioni e visite culturali. Qui troverete hotel di ogni fascia di prezzo e appartamenti in affitto e potrete spostarvi nelle altre località dell’isola in breve tempo. Per i giovani che hanno voglia di movida il posto giusto è Laganas: una spiaggia di sabbia bianca lunghissima e una via piena di locali e discoteche aperte fino alle prime luci dell’alba. Le famiglie con bambini possono trovare il posto ideale a Tsilivi o Kalamaki. Queste due località offrono infatti tantissimi servizi come lidi attrezzati, dove praticare sport acquatici, minimarket, negozi di souvenir e anche minigolf e bowling. Per chi cerca una vacanza all’insegna della tranquillità può optare per Vasilikos, la penisola a sud di Zante città. Qui troverete solo piccoli appartamenti monolocali (chiamati “studios”), villette in pietra immerse tra gli ulivi, minimarket, bar, taverne e due tra le più belle e selvagge spiagge di Zante, Dafni e Gerakas.

Zante: le spiagge più belle

È davvero difficile stilare una classifica delle spiagge più belle di Zante. Soprattutto perché ce ne sono davvero di tanti tipi, capaci di soddisfare tutti i gusti! Le spiagge della costa orientale, quelle più vicino a Zante città, sono prevalentemente sabbiose e il mare degrada dolcemente verso il largo.

St. Nicholas ne è l’esempio perfetto: una lunga spiaggia di sabbia dorata, dove potersi comodamente rilassare, noleggiando lettini e ombrelloni, e anche divertirsi praticando sport d’acqua come moto d’acqua, parasailing o il classico bananone. Qui l’acqua è davvero cristallina e della giusta temperatura per godersi una nuotata.

Spostandosi verso il sud dell’isola si entra invece nel Parco Nazionale Marino, una zona protetta nata per tutelare le numerose specie animali che qui vivono. Tra le più importanti da salvaguardare c’è sicuramente la tartaruga Caretta-Caretta che nidifica proprio sulle spiagge di questa parte dell’isola, come Gerakas e Dafni. Anche qui le spiagge sono di sabbia dorata e non sarà difficile trovare delle piccole gabbie sparse sul litorale a protezione delle uova di tartaruga. Queste spiagge sono in parte attrezzate e in parte libere e sono rigorosamente chiuse dal tramonto fino all’alba. All’entrata troverete cartelloni e depliant con le regole da rispettare per la salvaguardia del Parco e dei suoi animali. Non lontano da Laganas si trova invece un altro gioiellino di Zante: Cameo Island, un isolotto collegato alla terraferma da un ponticello di legno. L’ingresso sull’isola è a pagamento, ma è davvero il luogo perfetto per scattare foto da cartolina. Il mare è molto bello, con acqua calda e cristallina, perfetta per fare snorkeling e magari avvistare qualche tartaruga. Purtroppo la spiaggia è piccolissima e super affollata. Il consiglio è di arrivare di buon mattino, all’apertura della biglietteria, e di godersi le prime ore di tranquillità per poi spostarsi verso altre spiagge dell’isola, come quelle della costa occidentale. Qui il panorama cambia totalmente: il litorale basso e sabbioso lascia spazio a una costa rocciosa, con scogliere a strapiombo sul mare e piccole calette da raggiungere a piedi. Una tra le più belle è sicuramente Porto Limnionas. Per raggiungerla, parcheggiate l’auto nel comodo parcheggio e seguite la passerella di legno. Attraversate il lido attrezzato, che noleggia lettini e ombrelloni, e continuate la discesa. Incastonata tra le rocce troverete la piccola spiaggetta fatta di massi e di scogli da cui tuffarsi nelle gelide acque della caletta. Se siete bravi nuotatori esplorate anche le grotte e le insenature che si aprono nelle rocce. In questa non-classifica delle spiagge più belle ho voluto lasciare per ultima proprio la più famosa, la iconica spiaggia del relitto, ovvero Navagio Beach. Raggiungibile solo via mare da Porto Vromi o Aghios Nikolaos, è una piccola spiaggia di sassolini bianchi, circondata da enormi scogliere a strapiombo, che ospita il relitto di una nave di contrabbandieri di sigarette naufragata nel 1980. Qui il mare è di un colore azzurro fluo che crea giochi di contrasto incredibili con il bianco delle rocce e il rosso ruggine del relitto. Per godersi appieno il paesaggio, consiglio di ammirare Navagio Beach anche dall’alto. Superato il villaggio di Anafonitria, in direzione nord, troverete una strada asfaltata di circa un chilometro che conduce a un punto panoramico dove poter ammirare la spiaggia del relitto in tutta la sua maestosità.

Zante: oltre il turismo di massa

La gran parte dei turisti visita Zante per le sue spiagge, per il suo mare e per i divertimenti che l’isola offre. Eppure Zante è molto di più. Come tutte le isole greche, infatti, ha una storia davvero articolata, fatta di un susseguirsi di dominazioni che ne hanno plasmato la cultura. Sfortunatamente gran parte delle tracce sono andate distrutte con il grande terremoto che colpì l’isola nel 1953 e rase al suolo l’intero capoluogo. Grazie a un grande lavoro di recupero e di restauro è però possibile ammirare alcune opere di epoca bizantina e veneziana. Vale la visita il Museo Bizantino a Zante città, dove sono esposti gli affreschi del Monastero di Sant’Andrea risalente al XVI secolo. Per gli amanti della storia merita anche una visita il kastro veneziano, che si trova nel paesino di Bochali, collocato sulla cima di una collina alle spalle del centro storico. I resti della fortezza sono raggiungibili sia a piedi, percorrendo un sentiero in salita che parte dal centro della città, sia in auto. Le rovine sono racchiuse da imponenti mura e immerse in una bellissima pineta. Da qui il panorama sulla città è davvero incantevole soprattutto al tramonto quando tutto si tinge di rosa. Al di fuori dei luoghi più turistici, Zante nasconde piccoli gioielli. Sparsi per l’isola troverete numerose chiesette e monasteri, come il monastero di Anafonitria, risalente al XV secolo, luogo sacro per gli abitanti dell’isola perché San Dioniso, il patrono, visse proprio qui gli ultimi anni della sua vita. Il mio consiglio è di dedicare almeno una giornata della vostra vacanza a esplorare l’isola senza una meta precisa, visitando i piccoli paesini dell’entroterra e fermandovi in qualche taverna per gustare le prelibatezze della cucina locale accompagnate da un calice di vino. Come avete capito, Zante è un’isola che regala davvero tante sorprese. A Zante convivono relax, divertimento, natura e cultura, gli ingredienti giusti per una vacanza perfetta!

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Asia Cina grotte Notizie Viaggi

Scoperta una grotta importantissima: dove e cosa conteneva

Non si finiscono mai di scoprire meraviglie antichissime in grado di raccontarci molto di più sul nostro passato. Questo è quanto possono certamente affermare gli archeologi che ogni giorno riportano alla luce tesori preziosissimi, come quello che è appena stato ritrovato.

Cina, scoperta una grotta buddista

Solo qualche giorno fa vi avevamo raccontato del paradiso naturale intatto scoperto in Cina, e anche oggi siamo di nuovo qui a parlarvi di questo immenso Paese e della scoperta importantissima che vi è appena avvenuta.

Nella provincia settentrionale cinese dell’Hebei, che circonda completamente le municipalità di Tientsin e di Pechino, gli archeologi hanno riportato alla luce una grotta con all’interno ben 20 statue buddiste risalenti alla dinastia Ming (1368-1644). Il luogo preciso del ritrovamento è la città di Shahe e a quanto pare questa incredibile cavità misura 5,8 metri di larghezza e 2,8 metri di altezza.

Le 20 statue buddiste rinvenute sono in pietra e tutte con diverse posture ed espressioni. Sono state ritrovate su dei piedistalli fatti dello stesso materiale presente nella grotta, mente all’esterno della stessa, a ovest, è stata scoperta una tavola rupestre alta ben 2 metri e larga 0,69 metri.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

A rendere noti questi interessantissimi ritrovamenti sono state le autorità locali preposte alla tutela dei reperti culturali. Han Zhigang, direttore dell’Istituto per la protezione dei reperti culturali della città di Shahe, ha dichiarato che l’iscrizione sulla tavola rupestre racconta che gli antenati di una famiglia locale si erano trasferiti da queste parti da un altro villaggio per tagliare gli alberi, coltivare i campi di montagna e realizzare statue buddiste.

Secondo Han è una rara iscrizione che testimonia il dissodamento del terreno e la costruzione di un villaggio. Ma non solo, questa iscrizione ha un importante valore storico per lo studio della produzione sociale e della vita della città di Shahe durante la dinastia Ming.

Anche perché, e per fortuna, la grotta è ben conservata e fornisce materiali importanti per lo studio della cultura locale delle grotte nella città di Shahe, come ha concluso Han.

L’importanza della dinastia Ming

Comprendere ancor più di quanto si conosce sulla dinastia Ming, e tutto quello che riguardava questo periodo storico, è molto importante poiché essa assunse il controllo assoluto della Cina dal 1368 al 1644.  La dinastia Ming promosse un periodo di rinascita culturale in Cina a tal punto che i mercanti cinesi tornarono ad avere un ruolo di primo piano spingendosi fino all’oceano Indiano. Le arti, in special modo quella della produzione di porcellana, raggiunsero traguardi straordinari e mai ottenuti prima

I mercanti cinesi in questa fase storica tornarono ad avere un ruolo fondamentale poiché raggiungendo terre lontane potevano anche esportare le rinomate ceramiche Ming: porcellana di varietà incredibile con nuove coperte colorate e nuovi smalti. Famose sono la coperta verde smeraldo dell’era Yongle, il rosso rubino dell’era Xuande, i doucai dell’era Chenghua, ed il “bianco e blu”.

Anche la religione e la filosofia ottennero un posto importante nella vita della dinastia Ming: il Taoismo prosperò durante il regno del devoto taoista Imperatore Jiajing (1521-1567), che fece edificare tre famosi templi a Pechino: il Tempio del Sole, il Tempio della Terra e il Tempio della Luna.

Sotto il regno dei Ming, inoltre, venne costruita una grande flotta composta da enormi navi dotate di quattro alberi con la stazza fino a 1500 tonnellate, oltre a venire organizzato un esercito di terra composto da un milione di uomini. In sostanza, secondo alcuni storici la Cina, all’inizio della dinastia Ming, era la nazione più evoluta della Terra.

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In Italia esiste un borgo pittoresco dove la follia è di casa

Nel cuore delle Marche, immerso nell’entroterra della regione a pochi chilometri dal mare, esiste uno dei luoghi più suggestivi, affascinanti e seducenti del nostro Paese.

Arroccato su un colle che domina il fiume Nevola, e circondato tutto intorno da vigneti e campi di girasole, Corinaldo è una delle mete turistiche d’eccellenza in Europa come testimonia il titolo di Borgo più bello d’Italia e la Bandiera Arancione conferita dal Touring Club Italiano.

È un patrimonio immenso e straordinario, quello del borgo marchigiano, che vede fondere storia, tradizione e spiritualità in un paesaggio che lascia senza fiato. Ma c’è qualcos’altro che affascina e attira viaggiatori e turisti da tutto il mondo, qualcosa che non si può spiegare ma solo scoprire e vivere: la follia che da sempre caratterizza questo luogo e i suoi abitanti.

Il paese dei matti e dei Santi

Matti e Santi hanno vissuto e convissuto in questo luogo per secoli lasciando testimonianze visibili e percettibili ancora oggi all’interno del borgo.

Perché Corinaldo è il Paese dei Santi lo sappiamo tutti. Qui, il 16 ottobre del 1980, nacque Maria Goretti, venerata come Santa e martire dalla Chiesa Cattolica. All’interno del borgo è possibile seguire un itinerario spirituale che ci porta alla scoperta dei luoghi della Santa, come la sua casa natale e il santuario che preserva le sue reliquie.

Perché il borgo in provincia di Ancona sia considerato folle, invece, non tutti lo sanno. Possiamo anticiparvi però che l’appellativo ha a che fare con gli abitanti del luogo e con le loro leggendarie storie, con curiosità e aneddoti che ancora oggi aleggiano misteriosamente tra le strade del paese.

I matti di Corinaldo

C’è un libro che spiega perfettamente perché Corinaldo è considerato il paese dei matti, o meglio, lo fanno le storie raccolte in questo testo. Ne I matti di Corinaldo di Mario Carafòli sono narrate alcune delle vicende che hanno contribuito a questo bizzarro appellativo ricavate dalle memorie del Cavalier Nicola Bolognini Bordi.

C’è la storia del signor Atavico, un cacciatore che tutte le notti svegliava le persone del paese per informarle sulle condizioni meteorologiche del giorno dopo. C’è quella del signor Gecco che, ubriaco, si gettò completamente nudo nella fontana del borgo e per questo venne arrestato. Si natta anche di un certo Pietrino Del Mosciuto che scrisse una lettera all’allora presidente del consiglio Francesco Crispi lamentandosi di non essere stato consultato prima di far entrare l’Italia in guerra.

Queste sono solo alcune delle bizzarre storie raccontante nel libro e che riguardano gli abitanti del luogo. Ma Corinaldo, tra tradizioni folcloristiche e luoghi leggendari, continua a stupire.

La casa di Scuretto, la leggenda del Pozzo e il Passaporto da Matto

Per scoprire le altre strambe storie di Corinaldo basta una passeggiata nel borgo. È attraverso questa che possiamo andare alla scoperta della casa di Scuretto, un bevitore accanito che per dimostrare al figlio di non spendere tutti i soldi nelle osterie del borgo fece costruire solo la facciata di una casa, per dimostrare ai suoi familiari che era una persona responsabile. La casa, in realtà, non fu mai costruita, ma al suo posto c’è la facciata con tanto di numero civico e finestre.

A Corinaldo celebre è anche la leggenda del Pozzo della Polenta, luogo iconico situato proprio sulla scalinata della Piaggia. La storia vuole che qui un contadino si gettò per raccogliere la polenta caduta nel pozzo senza risalire più. Le donne del paese, per sfamarlo, si recavano sul luogo ogni giorno per lanciargli salsicce e altri alimenti per sfamarlo.

E se questo ancora non vi bastasse per considerare Corinaldo un luogo folle, allora dovete raggiungere il borgo in occasione della Festa dei Folli che si tiene qui ogni anno dopo Pasqua. Una sorta di Carnevale dove colori, luci e manifestazioni sui generis si tengono tra le strade del borgo. Partecipando alla festa è possibile ottenere anche il Passaporto da Matto.

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Ristoranti stellati e low cost: gli imperdibili in Europa

Il binomio sapori e piacere ci accompagna da sempre e in ogni momento della vita, del resto quello della gola è l’unico vizio capitale che possiamo concederci. Una vera e propria esperienza di gusto alla quale non rinunciamo mai, né nella nostra quotidianità, né tanto meno in un viaggio.

Del resto sappiamo bene che la cultura, così come le tradizioni di un determinato luogo passano anche per i sapori, per le ricette antiche tramandate da generazioni e per le sperimentazioni gastronomiche più contemporanee.

Per questo oggi abbiamo scelto di fare un viaggio sensoriale e gastronomico con voi che ci conduce direttamente lì, tra i ristoranti stellati e low cost d’Europa.

Ristoranti stellati d’Europa

Consumare un pasto all’interno di un ristorante stellato Michelin è una vera e propria esperienza destinata a inebriare il palato e i senti. Un’avventura culinaria che tutti ci meritiamo nella vita.

Tuttavia a causa dei costi proibitivi di questi menù raffinati ed esclusivi molto spesso ci rinunciamo, soprattutto quando siamo in viaggio.

E invece, grazie a Chef’s Pencil, abbiamo scoperto che in Europa esistono almeno 10 ristoranti stelle Michelin all’interno dei quali è possibile consumare pasti deliziosi, raffinati e unici a meno di 30 euro. E vi anticipiamo che, purtroppo, nessuno di questi è in Italia. Scopriamoli insieme.

I ristoranti stellati Michelin più convenienti d’Europa

La classifica di Chef’s Pencil è stata stilata a seguito di un’analisi di oltre 500 menù di ristoranti Michelin in tutta Europa, per identificare i pasti più convenienti che comunque possono variare in determinati momenti dell’anno, nei weekend e nei fine settimana.

È emerso che, nel continente, esistono diversi ristoranti stellati che offrono un’esperienza gastronomica unica a prezzi contenuti. Pronti a segnarli tutti in agenda?

La prima tappa del nostro tour low cost e sensoriale inizia in Spagna dove troviamo L’Antic Molí a Ulldecona dello chef chef Vicent Guimerà Sales. A circa due ore di distanza da Barcellona, questo ristorante offre il menù stellato più economico del continente con un costo di soli 20 euro.

Dall’altra parte del Paese però, troviamo Silabario, ristorante di chef Alberto González Prelcic che offre un pasto stellato a un costo di 27 euro. Scontrini davvero contenuti, questi, se consideriamo che la Spagna ospita il ristorante più costoso del mondo.

Ci spostiamo ora in Francia che, inaspettatamente, detiene il record di ristoranti stellati Michelin più convenienti d’Europa. Lo avreste mai detto?

Gli indirizzi da segnare in agenda sono La Robe, a Montaigu, che offre un menù da di 24 euro a persona e Hostellerie la Montagne, a Colombey-les-Deux-Églises, che permette di consumare un pasto stellato a soli 25 euro.

Restiamo sempre in Francia e ci spostiamo a Mont-de-Marsan. È qui che troviamo Les Clefs d’Argent dove lo chef Christophe Dupouy offre un menu fatto di sapori e ricette locali, con un tocco esotico, a soli 25 euro a persona.

A Blainville-sur-Mer, con un budget di 26 euro, è possibile mangiare nel ristorante Le Mascaret. Con lo stesso prezzo possiamo deliziare il palato anche all’interno dell’Hotel Restaurant Le France a Villers-le-Lac.

Conclude la lista dei ristoranti francesi stellati ed economici La Grange de Belle-Église con un menu di 27 euro che porta la firma dello chef Marc Duval.

L’ultimo locale da raggiungere si trova in Ungheria, nella sua capitale. A Budapest, infatti, possiamo mangiare da Essência, ristorante stellato Michelin gestito dallo chef portoghese Tiago e sua moglie, a soli 25 euro deliziando il palato con le eccellenze della cucina locale.