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Alla scoperta di Ouakam, il vivace quartiere costiero di Dakar

Situato all’estremità della penisola di Capo Verde, il quartiere di Ouakam a Dakar gode di una posizione privilegiata, tra le spiagge della costa atlantica e le colline delle Mamelles. In origine semplice villaggio costiero dell’etnia Lebou, Ouakam si è evoluto negli ultimi decenni fino a diventare un vivace sobborgo residenziale della capitale senegalese, pur conservando la sua ricca identità culturale.

Nelle sue strade convivono antico e moderno, l’atmosfera del villaggio di pescatori si mescola con quella delle strade più recenti, facendo di Ouakam una delle destinazioni più interessanti e culturalmente dinamiche di Dakar. Non è un caso quindi che qui si trovino alcuni dei monumenti più significativi della città.

Moschea della Divinità

La Moschea della Divinità è uno dei luoghi di culto più importanti e riconoscibili non solo di Ouakam, ma di tutta Dakar. Situata sulla Corniche occidentale, a un passo dal mare, è un fulgido esempio di architettura islamica moderna e tradizionale, caratterizzato da due eleganti minareti alti 45 metri e da una cupola imponente. Opera dell’architetto Cheikh Ngom, fu completata nel 1997, sebbene l’idea di costruirla risale agli anni Settanta.

Costruita con materiali locali, oltre che luogo di preghiera per la comunità musulmana, è anche un punto di riferimento culturale e sociale per Ouakam. La sua posizione prominente e la struttura maestosa la rendono un’attrazione visibile da vari punti della città. Simbolo di spiritualità e di unità, la Moschea della Divinità è fulcro delle principali festività islamiche, con migliaia di fedeli che si riuniscono tra le sue mura per le preghiere e le celebrazioni, manifestando un senso di coesione e identità comunitaria.

Faro di Mamelles

Situato sulla punta più occidentale del continente africano, da oltre un secolo il Faro di Mamelles, con la sua lanterna che proietta un potente fascio di luce visibile a grande distanza, guida i naviganti verso le coste dell’Africa. Costruito nel 1864, durante il periodo coloniale francese, sorge su una delle due colline vulcaniche note come “Les Mamelles,” da cui prende il nome.

La sua struttura bianca e slanciata è considerata uno dei punti di riferimento più iconici e storici della città, da cui si gode una vista panoramica spettacolare su Dakar e sull’oceano. Oltre ad assolvere alla sua funzione pratica, il Faro di Mamelles è infatti anche un popolare luogo turistico e culturale, una tappa imperdibile che chiunque voglia conoscere la storia marittima della regione.

Monumento della Rinascita Africana

Sull’altra collina di Mamelles si erge il Monumento della Rinascita Africana, una maestosa opera d’arte in bronzo, alta ben 49 metri, che simboleggia il progresso e l’emancipazione dell’Africa. Inaugurato nel 2010, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Senegal, raffigura un uomo, una donna e un bambino che emergono trionfalmente dalla collina, rappresentando la rinascita, la resilienza e la speranza per il futuro del continente africano.

Progettato dall’architetto senegalese Pierre Goudiaby Atepa, il monumento è stato fortemente voluto dall’ex presidente Abdoulaye Wade ed è diventato un simbolo di orgoglio nazionale, oltre che un’attrazione turistica che attira visitatori da tutto il mondo.

Monumento a Ouakam, Dakar

Fonte: iStock

Monumento della Rinascita Africana, Ouakam, Dakar

Museo Leopold Sedar Senghor

Il Museo Léopold Sédar Senghor, affacciato sulla Corniche occidentale di Ouakam, è una tappa d’obbligo per chi vuole approfondire la conoscenza della storia e della cultura del Senegal. Dedicato alla vita e all’eredità del primo presidente del Senegal, oltre che illustre poeta, è ospitato nella sua ex residenza e offre ai visitatori un’affascinante immersione nel pensiero e nelle attività di uno degli intellettuali più influenti dell’Africa del XX secolo. L’edificio stesso è un esempio di architettura coloniale, con ampi giardini che riflettono il gusto estetico di Senghor.

All’interno, è esposta una vasta collezione di opere d’arte, manoscritti, libri e oggetti personali che raccontano la storia del presidente-poeta e del movimento della Négritude, di cui fu co-fondatore. Attraverso mostre temporanee e permanenti, il Museo Léopold Sédar Senghor preserva la memoria di una figura chiave della storia senegalese e al tempo stesso promuove anche la cultura, la poesia e l’identità africana. Per questo rappresenta un luogo di grande importanza educativa e culturale per il quartiere di Ouakam e per tutta Dakar.

Spiagge di Ouakam

Tra le spiagge più rinomate di Dakar, la plage de Ouakam, incorniciata dalle suggestive colline vulcaniche delle Mamelles, si distingue per la bellezza naturale, la sabbia dorata e l’atmosfera vivace. Frequentata sia da locali sia da turisti, è il posto perfetto per una nuotata rinfrescante nelle acque dell’Atlantico durante la visita del quartiere, ma offre anche la possibilità di praticare numerosi sport acquatici, tra cui surf, paddleboard, kite surf, e anche immersioni subacquee. Nelle vicinanze non mancano caffè e ristoranti dove gustare i piatti tipici senegalesi con vista sul mare.

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Riserva di Masai Mara: tappa imperdibile nei dintorni di Nairobi

La riserva di Masai Mara è una delle destinazioni più iconiche e affascinanti del Kenya; è rinomata per la sua straordinaria fauna selvatica, senza tralasciare i paesaggi mozzafiato. Si trova nella regione sud occidentale del Paese e come riserva naturale offre ai visitatori l’opportunità di sperimentare il safari osservando da vicino quelli che sono definiti i big five: leone, elefante, bufalo, leopardo e rinoceronte, oltre a tante altre specie di animali.

Oltre alla indiscutibile bellezza della riserva Masai Mara, il Kenya offre una varietà di attrazioni turistiche, a partire da Nairobi, la vivace Capitale del Paese e i suoi dintorni che ne sono un esempio spettacolare. Scopriamo insieme cosa fare nei dintorni di Nairobi, da Mombasa al parco nazionale Hell’s Gate passando per il Giraffe Center e Bomas of Kenya all’interno della riserva Masai Mara.

Mombasa, cosa vedere

Mombasa è la seconda città più grande del Kenia ed è tra le destinazioni imperdibili per chi sceglie di visitare il Paese. Situata lungo la costa dell’Oceano Indiano, Mombasa è famosa per le sue spiagge sabbiose ma anche per la storia e la cultura, ecco cosa vedere tra le tante attrazioni:

  • Fort Jesus: questo forte storico fu costruito dai portoghesi nel  XVI secolo, oggi è un museo che racconta orgogliosamente la storia del Paese.
  • Diani e Nyali: queste due spiagge sono ideali se volete rilassarvi e praticare attività acquatiche come lo snorkeling ad esempio, o fare immersioni spettacolari.
  • Old Town: la città vecchia è un quartiere storico che ricco di architettura Swahili, mercati tradizionali e ristoranti tradizionali saprà reclamare la vostra attenzione.
  • Haller Park:  il parco naturale che offre la possibilità di vedere giraffe, zebre e coccodrilli tra le tante altre specie.

Parco Nazionale di Hell’s Gate

Situato a circa 90 km da Nairobi, questo parco dal nome evocativo è una delle riserve naturali più affascinanti del Kenya. Unico per la sua geologia e le spettacolari formazioni rocciose è il luogo perfetto per chi ama le avventure all’aria aperta. Tra le tante attività da provare ad Hell’s Gate segnaliamo di provare le escursioni e il trekking, con l’opportunità di esplorare le gole profonde e le scogliere imponenti del parco.

Se siete bravi arrampicatori, sappiate che l’Hell’s Gate è il paradiso per gli scalatori; non dimenticate di provare l’emozione delle sorgenti termali,  queste sorgenti naturali  sono un ottimo modo per terminare una giornata ricca di emozioni.

Giraffe Center

A pochi km da Nairobi, sorge il Giraffe Center, tappa obbligata per gli amanti degli animali. Il centro è dedicato alla protezione della giraffa Rothschild, una delle specie più minacciate di estinzione; qui i visitatori potranno emozionarsi nutrendo le giraffe, scoprire programmi educativi sulla conservazione delle giraffe e partecipare a tour guidati.

Bomas of Kenya

Situato poco fuori Nairobi, il Bomas of Kenya, è una fedele replica dei villaggi tradizionali, costruito con le tecniche usate dalle tribù locali; il  villaggio turistico che offre una bella immersione culturale nelle tradizioni e nei costumi delle diverse etnie del Kenya, le mostre interessanti e gli spettacoli di danze tradizionali che illustrano la ricca diversità di questo Paese e ne celebrano la diversità dei valori culturali sapranno affascinarvi.

 

 

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Lago Retba: perchp visitare il lago rosa del Senegal

Sicuramente avrai già sentito parlare del lago rosadel Senegal che risulta essere tra le tappe must have per chi visita questa terra meravigliosa. Il lago Retba conosciuto anche come il lago rosa del Senegal, è uno spettacolo naturale unico, dista circa 30 km a nord est da Dakar, la capitale del Paese. Il lago salato deve il suo colore alle sorprendenti concentrazioni di sale ma anche alla presenza di particolarissime alghe; non è un caso che attiri visitatori da tutto il mondo con la sua straordinaria bellezza.

Lago Retba, la sua storia

Il lago Retba ha una storia affascinante che si intreccia con la vita delle comunità locali. Localmente è più conosciuto come Lac Rose; conquista la sua fama mondiale solo negli ultimi decenni ma è stato una risorsa vitale per i residenti delle zone per secoli. La produzione di sale nel lago è immemore e ancora oggi, sono centinaia le persone che lavorano nelle sue acque, raccogliendo il prezioso minerale che si forma sulle sue sponde.

Geologicamente, il lago Retba è un lago costiero separato dall’Oceano Atlantico da una stretta striscia di dune, il bacino lacustre si è formato a seguito di processi naturali che hanno creato un ambiente ideale per la proliferazione dell’alga responsabile del suo caratteristico colore.

Perché il lago Retba è rosa?

Il colore caratteristico del lago Retba è dovuto alla presenza di un’alga particolare, il nome di quest’alga è Dunaliella salina. Questa particolare alga produce un pigmento rosso, che a contatto con l’elevata salinità dell’acqua conferisce al lago la sua particolare e unica tonalità rosata.

Sappi che il colore però varia, a seconda dell’ora del giorno e delle condizioni atmosferiche, passando dal rosa tenue ad un rosa più intenso arrivando ad una meravigliosa tonalità di viola chiaro, questo fa sì che il panorama creato sia sempre diverso e unico, perfetto per foto instagrammabili mozzafiato.

I biologi lo considerano nella categoria “ambienti estremi”: il motivo è da attribuire all’altissima concentrazione di sale che varia da 80 a 300 grammi per litro, una percentuale persino superiore a quella del Mar Morto.  Riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, si caratterizza come un ecosistema unico ed estremamente delicato tanto da essere a rischio a causa dello sfruttamento industriale e dello sviluppo edilizio incontrollato nei dintorni.

La produzione di sale nel lago Retba

Come accennavamo poco fa, il lago Retba è una delle principali fonti di sale del Senegal; la raccolta del sale è un processo faticoso ma affascinante che coinvolge centinaia di lavoratori locali. Questi operai utilizzano ancora i metodi tradizionali per la raccolta del sale, proteggendo la loro pelle dall’acqua estremamente salina con il burro di Karité.

Durante la tua visita al lago, se sceglierai di optare per una piccola crociera in barca, potai osservare da vicino tutto il processo, ma soprattutto se vorrai, potrai anche acquistare il sale direttamente dai produttori locali.

Il lago Retba e la cultura locale

Non viene considerato una semplice meraviglia naturale ma soprattutto un punto di riferimento culturale per i local. Le donne sono particolarmente attive e una delle attività di cui si occupano è la raccolta del sale che risulta un business particolarmente rilevante. Le risorse naturali possono essere utilizzate in modo sostenibile e quello che ha fatto la gente della zona ne è la dimostrazione.

 

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Viaggio in Madagascar, le procedure per il visto

Stai pensando ad un viaggio in Madagascar? La meravigliosa isola dell’Oceano Indiano, al largo della costa sudorientale dell’Africa, è famosa per la sua incredbile ricchezza di biodiversità, i paesaggi mozzafiato, le spiagge incantate. Si tratta di una destinazione particolarmente apprezzata da chi ama immergersi nella natura più incontaminata e vivere una vera avventura.

Oganizzare un viaggio in Madagascar: come ottenere il visto

Per entrare in Madagascar, oltre ad un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’arrivo nel Paese e una pagina libera per il timbro, è necessario il visto d’ingresso rilasciato per fini turistici. Lo si può richiedere on line attraverso il sito ufficiale ed è valido per un soggiorno inferiore ai 60 giorni, oppure lo potrai ottenere direttamente all’arrivo all’aeroporto internazionale della capitale Antananarivo, facendo richiesta alla polizia di frontiera o presso gli sportelli eVisa.

Fai attenzione, il sistema eVisa è valido solamente per il visto a fini turistici. Se dunque il motivo del tuo viaggio è di natura differente, dovrai recarti, prima del viaggio, al consolato del Madagascar in Italia, a Roma o a Milano, per inoltrare la tua richiesta. Per richiedere il visto online è necessario usare unicamente il sito ufficiale e i prezzi del visto eseguito online sono gli stessi che pagherai all’arrivo sull’isola.

Come richiedere il visto d’ingresso prima di partire

Segui questi passaggi per richiedere il visto d’ingresso in Madagascar attraverso la procedura on line, che potrai effettuare dai 6 mesi prima del tuo arrivo e comunque, non oltre i 7 giorni prima del viaggio. Crea un account sul sito e inserisci i tuoi dati personali, inserendo nome e cognome, indirizzo email personale e password. Procedi quindi con l’autenticazione con il tuo account; vedrai visualizzata una nuova finestra “Crea una nuova applicazione”: clicca su “domanda online” e compilo il modulo di richiesta. A questo punto, dovrai inserire le date di arrivo e ripartenza dal Madagascar e scaricare l’autorizzazione allo sbarco, che dovrai presentare agli sportelli eVisa una volta in aeroporto. Normalmente, l’autorizzazione viene rilasciata entro 72 ore dalla convalida della richiesta sul sito. Scaricala sul telefono per averla sempre a disposizione e poterla mostrare al tuo arrivo in Madagascar. I costi da sostenere per ottenere il visto di ingresso sono diversi e dipendono dalla durata del soggiorno: 10 euro per il disbrigo delle pratiche per una permanenza da 1 a 15 giorni; 35 euro per una permanenza da 16 a 30 giorni, 40 euro se il tuo soggiorno durerà dai 31 ai 60 giorni. Non è possibile pagare on line ma dovrai farlo direttamente in aeroporto, agli sportelli eVisa. Potrai pagare in euro, dollari o ariary, la moneta locale. Fai attenzione: prima di partire, controlla che il tuo passaporto abbia almeno una pagina completamente vuota nella sezione riservata ai visti d’ingresso, affinchè possa essere applicato quello del Madagascar, e non dimenticare che devi avere con te il biglietto aereo di ritorno.

Lemuri

Fonte: iStock

Simpatici Lemuri del Madagascar

Se i simpatici lemuri del Madagascar conquisteranno le tue simpatie e vorrai prolungare il tuo soggiorno oltre i 2 mesi per osservarli meglio nel loro habitat naturale e vivere altre incredibili esperienze, potrai richiedere l’estensione del visto turistico, per un massimo di 90 giorni, recandoti presso il Dipartimento di Polizia dell’Immigrazione. Non c’è solo la procedura on line per ottenere il permesso all’ingresso nel Paese. Potrai infatti richiedere il visto direttamente al tuo arrivo in aeroporto, sempre presso gli sportelli eVisa. Dovrai presentare il modulo compilato in ogni sua parte e firmato, fornire il tuo indirizzo durante il soggiorno, la tipologia di viaggio, l’elenco dei Paesi visitati in precedenza e avere con te due foto recenti in formato passaporto, naturalmente il documento con validità oltre i 6 mesi dal tuo ingresso e la prenotazione dei voli di andata e ritorno. Anche in questo caso, il visto va pagato al momento e potrai farlo in euro, dollari o in ariary.

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Cosa vedere a Beni Mellal, nel cuore del Marocco

Nel cuore del Marocco, tra le montagne dell’Atlante e la fertile e verde pianura di Tadla. È qui che si trova Beni Mellal, una perla del Paese marocchino, destinazione che spesso viene trascurata dalla maggior parte dei turisti che decidono di visitare il Marocco. Questo è il luogo ideale dove poter vivere avventure ed esperienze indimenticabili, immerso nella natura e con paesaggi straordinari. Ecco cosa visitare a Beni Mellal, nella sua affascinante città ed i suoi dintorni.

Le attrazioni principali di Beni Mellal

La città marocchina di Beni Mellal venne fondata nel diciassettesimo secolo ed utilizzata come avamposto militare, ma col passare del tempo è riuscita a sviluppare un mix culturale unico, con influenze non solo arabe, ma anche berbere e francesi. La città, probabilmente anche per la sua lontananza dagli itinerari turistici di massa e dalle città principali, come, ad esempio, Chefchaouen o Marrakech ha un’atmosfera molto piacevole e rilassata, dove è possibile trovare edifici e case antiche a stretto contatto con le moderne infrastrutture cittadine.

Kasbah Bel-Kush, l’antica fortezza marocchina

Visitare il centro storico di Beni Mellal consente ai visitatori di immergersi nella cultura e nella storia locale di questa città dell’entroterra marocchino. Sono molti gli edifici che potranno catapultare i turisti in un viaggio nel tempo. Uno di questi è la fortezza Kasbah Bel-Kush, che venne costruita nel diciassettesimo secolo dal sultano Ismail e che rappresenta un perfetto esempio di architettura militare marocchina. Si tratta di un edificio imponente, che consente di avere una vista speciale ed unica sulla città e sui paesaggi naturali che circondano Beni Mellal, una costruzione che in epoca medievale serviva come protezione dagli invasori della regione.

A Beni Mellal è presente anche un’altra piccola cittadella, la Kasbah Ras al Ain, poco più giovane della precedente, ed il giardino di Ain Asserdoun, due costruzioni ancora perfettamente conservate. Una visita in questi luoghi al tramonto permette di immergersi in una romantica e spettacolare atmosfera da Mille e una Notte. Inoltre, all’interno della Kasbah Ras al Ain, vi è una sorgente d’acqua che sgorga naturalmente dalle profondità della roccia e le ricerche storiche più accreditate ipotizzano che l’intero centro abitato di Beni Mellal sia nato proprio a partire dal primo insediamento fortificato attorno a questa preziosissima acqua potabile.

Il mercato di Beni Mellal

Per immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali di ogni Paese, un consiglio sempre valido è quello di visitare i mercati locali, dove è possibile osservare i cittadini locali nelle loro attività quotidiane ed avere una visione generale su di queste. Quindi, visitare il souk di Beni Mellal, ovvero il suo mercato tradizionale, dà la possibilità di immergersi in suoni e sapori locali, dove è possibile trovare di tutto, dai tessuti ai prodotti artigianali, dalle spezie alle prelibatezze locali.

Qui sarà anche possibile assaggiare le prelibatezze locali, come i corni di gazzella o i chebakia, dolci della tradizione marocchina, oltre che acquistare souvenirs e prodotti artigianali locali, come la famosa ceramica marocchina, finemente decorata e colorata.

Tipica ceramica marocchina venduta nei mercati tradizionali del Marocco

Fonte: iStock

Tipica ceramica colorata marocchina, venduta nel mercato tradizionale di Beni Mellal

Le scuole di musica e danza tradizionale

Una delle attrazioni culturali più interessanti di Beni Mellal sono le sue scuole di musica e di danza, che attingono da una tradizione secolare fatta di compositori, musicisti e danzatori tradizionali resi celebri in tutto il Marocco, dalle leggende dei berberi e dei beduini. Il lato più rilevante di questa tradizione musicale è che permette di comprendere come la cultura della regione di Tadla-Azlial sia una grande stratificazione di storie differenti, con contaminazioni da parte della popolazione beduina e mediterranea, una ricchezza e varietà che lascia meravigliati gli spettatori che assistono a concerti e spettacoli nella città di Beni Mellal.

Cosa vedere nei dintorni di Beni Mellal?

Uno degli aspetti più affascinanti e che caratterizzano Beni Mellal è sicuramente la sua posizione, fra montagne e pianura, che offre agli occhi dei visitatori uno spettacolo unico e, soprattutto, una grande varietà di paesaggi naturali tutti da scoprire, caratterizzati da una ricca vegetazione.

Le coltivazioni di agrumi

Non sono una vera propria attrazione turistica di Beni Mellal, bensì il cuore economico dell’intera regione marocchina, ma osservare le immense coltivazioni di arance ed ulivi che circondano la città è uno spettacolo imperdibile. Senza addentrarsi troppo nelle proprietà dei coltivatori, è possibile passeggiare lungo le strade che, partendo dal centro di Beni Mellal, costeggiando queste grandi coltivazioni di ulivi ed i coloratissimi aranceti, che in primavera inondano tutta la pianura circostante di un meraviglioso profumo di agrumi.

Le cascate di Ouzoud

Per chi volesse fare una breve escursione dalle mura cittadine ed è alla ricerca di un’oasi naturale, è possibile visitare le cascate di Ouzoud, che si trovano a circa 150 chilometri dalla città.

Queste cascate offrono uno spettacolo unico, grazie anche alla loro altezza, circa 110 metri, e alla cui base è possibile anche passare giornate all’insegna del relax e del divertimento facendo un bagno rinfrescante. Il percorso per raggiungere le cascate di Ouzoud è immerso nella vegetazione, dove è anche possibile incontrare le scimmie berbere, che spesso si avvicinano anche ai visitatori.

Attorno a queste cascate si è sviluppata anche una rigogliosa oasi, dove è anche possibile campeggiare e fermarsi qualche giorno, prima di continuare l’esplorazione dell’entroterra marocchino. Per gli amanti delle escursioni a piedi una località da non perdere sono le gole del fiume El Abid, un canyon scavato dallo scorrere dell’acqua a fino a formare una spettacolare formazione geologica profonda decine di metri.

Vista delle cascate di Ouzoud nei pressi di Beni Mellal in Marocco, con una ricca vegetazione e persone che fanno il bagno

Fonte: iStock

Le cascate di Ouzoud, nella regione di Beni Mellal

Lago Bin el Ouidane

Infine, a breve distanza dal centro di Beni Mellal, sorge il lago Bin el Ouidane. Si tratta di un vasto bacino artificiale, molto frequentato dagli abitanti locali, circondato da montagne e foreste e situato nei pressi dell’omonimo e piccolo centro abitato di Ben el Ouidane. È il luogo ideale per praticare sport acquatici come il kayak ed il windsurf, ad esempio, ma è anche un luogo famoso per la pesca delle carpe in tutto il Marocco.

Sul lago affacciano bellissimi hotel e resort, ma anche campeggi e strutture attrezzate per passare una giornata a contatto con la natura, godendo di una vista unica e spettacolare su questo bellissimo lago blu.

Beni Mellal è una destinazione affascinante, ancora poco considerata dal punto di vista turistico, ma che è in grado di regalare esperienze e ricordi unici della vita e della cultura di questa regione dell’entroterra del Marocco, circondata da paesaggi naturali tutti da esplorare.

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Joal Fadiouth, l’isola delle conchiglie del Senegal da vedere assolutamente

C’è un luogo unico da visitare al mondo. Un posto dove persino gli edifici sono stati realizzati in conchiglie. Stiamo parlando di Joal Fadiouth, l’isola delle conchiglie del Senegal che ti suggeriamo assolutamente di visitare. Ti portiamo alla scoperta di un luogo rurale, dove tutto è esattamente come appare: Joel si trova nella penisola di Petit Cote, ed è qui che si trova un antico villaggio di pescatori. Lo stile di vita è scandito dal mare, mentre Fadiouth è connessa mediante un ponte di 800 metri. Ed è questa la grande particolarità del luogo, una magia che sa di natura: su questa isola magica, ci sono migliaia di gusci vuoti di conchiglie, che sono stati accumulati nel tempo. Secoli hanno reso ciò che Joal Fadiouth è oggi: un luogo dove il tempo si è fermato.

Alla scoperta di Joal Fadiouth in Senegal

Joal Fadiouth, cosa vedere e cosa fare

Fonte: iStock

Joal Fadiouth, il mercato

A 118 km da Dakar, c’è un luogo che lascia senza fiato: Fadiouth è un’isola interamente formata dai gusci vuoti delle conchiglie. Poche centinaia di metri di meraviglia, che non è mai uguale nel tempo, poiché l’isola viene modificata dalle maree più volte in un giorno. Non dobbiamo, però, fare l’errore di credere che Joal Fadiouth sia un unico posto, essendo suddiviso in due luoghi ben distinti, ovvero Joal e Fadiouth. A Fadiouth, le conchiglie sono state usate persino per realizzare gli edifici, e non circolano auto.

A parere nostro, è un’escursione in Senegal da non perdere, soprattutto perché questo territorio invita alla pace, a uno stile di vita lento, a un’idea di unità che non è utopia come nel resto del mondo. L’antico villaggio di Joal è stato scoperto nel XV secolo dai portoghesi, ma non ha mai perso la sua identità e la sua forza.

Fadiouth, invece, è un isolotto, anche se è un errore definirlo così, poiché è un minuscolo arcipelago di isole (di cui solamente una è abitata). Le maree e i pescatori nel corso dei secoli hanno lasciato qui quei gusci di conchiglia che oggi rimandano il ritratto della maestosità della natura. Le strade sono in terra battuta, e a colpire è l’accoglienza che la popolazione riserva a tutti, rispettando quell’idea di convivenza e rispetto reciproco. Il consiglio degli anziani, che ha il compito di regolare la vita del villaggio, si tiene proprio a Fadiouth.

Cosa vedere a Joal Fadiouth in Senegal

Cosa vedere a Joal Fadiouth? Puoi arricchire il tuo itinerario facendo un salto nella Chiesa di San Francesco Saverio, o scoprendo il Cimitero Cristiano-Musulmano, la cui particolarità è di essere stato costruito sulle conchiglie, ma non solo. Questo è un luogo in cui la religione cristiana e musulmana convivono, un simbolo di convivenza pacifica nel rispetto dei credi di tutti, dove ciascuno riposa al fianco dell’altro per l’eternità come fratello. Un luogo sacro, che è stato curato per secoli dalle mamme e dalle mogli del villaggio, con tombe adornate da conchiglie. A Joal, invece, segnaliamo la Casa d’infanzia di Senghor, il primo Presidente del Senegal.

La caratteristica del luogo è data dalla posizione privilegiata. Poiché i fondali sono bassi e l’acqua estremamente salata, i molluschi trovano qui la possibilità di riprodursi. Ecco perché hanno rappresentato una fonte di sostentamento importante per la popolazione, in particolare per ostriche e pettini. C’è, poi, un momento da non perdere in alcun modo, ovvero l’arrivo delle piroghe dei pescatori: è la parte della giornata in cui si riuniscono le donne, i bambini, gli uomini e gli anziani, pronti a raccogliere i frutti del duro lavoro e a commercializzarli.

Per le strade di questo magnifico luogo, puoi fermarti tra le bancarelle, che non vendono esclusivamente oggettistica locale, ma anche molluschi essiccati e un prodotto Slow Food, di cui gli abitanti vanno molto fieri: il couscous salato di miglio dell’isola di Fadiouth. Se raccogliere conchiglie è il tuo passatempo preferito in spiaggia, allora è proprio a Fadiouth che devi venire (e ti consigliamo di segnare anche la collina di conchiglie).

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Viaggio a Hurghada, paradiso tropicale del Mar Rosso

L’Egitto attira tantissimi viaggiatori con il suo magnetismo storico e con il fascino esercitato dai tesori della sua antica civiltà, tra piramidi e templi, al quale è impossibile resistere. Eppure, l’Egitto è la destinazione perfetta non solo per gli Indiana Jones del presente, ma anche per chi all’interesse storico unisce la voglia di relax e il desiderio di nuotare nel Mar Rosso, famoso per le sue acque cristalline e per la possibilità di praticare tante attività sportive. Una delle località più amate dove trovare tutto questo è Hurghada, un paradiso tropicale tra mare e deserto.

Un tempo tranquillo villaggio di pescatori, Hurghada è sbocciata negli ultimi anni diventando una popolare destinazione turistica e non è difficile capirne il perché. Offre sole tutto l’anno, spiagge bellissime, una barriera corallina da scoprire, una vivace vita notturna e ampie distese di sabbia che la separano dalle più affollate Il Cairo e Luxor. La città soddisfa ogni esigenza, da chi è alla ricerca di attività avventurose ed escursioni giornaliere a chi sogna di rilassarsi e godersi le sue meritate vacanze. Queste sono le cose migliori da fare e da vedere a Hurghada: arrivate fino alla fine dell’articolo per trovare anche i nostri consigli per organizzare il vostro viaggio.

Cosa fare a Hurghada

36 chilometri di spiagge che si estendono lungo tutto il tratto costiero fino al confine con il Sudan: Hurghada è una delle principali località turistiche dell’intero Egitto, tra meravigliose isole disabitate e insenature. Propone tante attività, molte delle quali sono dedicate alla scoperta del mondo sottomarino e agli sport acquatici come il windsurf, la vela e la pesca d’altura.

Esplora le bellezze del Mar Rosso

Le coste egiziane lungo il Mar Rosso sono il paradiso dei sub e non importa che siate principianti o subacquei esperti, vale la pena tuffarsi in acqua per unirsi ai pesci pagliaccio, farfalla, angelo e pappagallo. Hurghada, in particolare, è la meta perfetta per scoprire l’Egitto sottomarino grazie alla presenza di numerosi siti d’immersione, ideali per perlustrare anche le isole circostanti. Seppur la barriera corallina più vicina alla città sia considerata danneggiata a causa delle errate politiche passate, avventurandovi più al largo troverete l’eccezionale Parco Nazionale dell’Isola di Giftun.

Parte di una riserva marina protetta, offre immersioni fino a 100 metri di profondità tra la colorata foresta di coralli e la grande varietà di pesci. Raggiungibile in poco tempo con la barca, l’isola è un must per gli amanti dei fondali dove nuotano indisturbate tartarughe marine, razze, delfini e tanti coloratissimi pesci tropicali. Sull’isola si trova anche la splendida spiaggia di Mahmya, un piccolo angolo di paradiso dove godere del massimo del relax.

Se siete subacquei alle prime armi, invece, potete dirigervi verso la vicina isola di Gota Abu Ramada, nota come “l’acquario del Mar Rosso” per la moltitudine di esemplari marini che ci abitano. In quest’isola vengono organizzate anche immersioni notturne ed è considerata il luogo perfetto per gli appassionati di fotografia subacquea. Altre mete molto frequentate sono l’isola di Shadwan e Umm Qamar dove, oltre ad ammirare la fauna marina, vi ritroverete a nuotare tra i relitti come il Giannis D.

Rilassati sulle spiagge e nei beach club

Per quanto riguarda le spiagge, oltre alla già citata Al-Mahmya sull’isola di Giftun, le più note sono quella di Sahl Hasheesh, situata a una ventina di chilometri dalla città e caratterizzata non solo dalla presenza di diverse strutture di lusso, ma anche da un’attrazione sommersa molto amata: la Sunken City. Da questa spiaggia, infatti, potrete avventurarvi alla scoperta della replica del Tempio di Edfu, un’opportunità di divertimento subacqueo adatta anche ai bambini.

Per chi desidera praticare altre attività sportive oltre le immersioni, come kitesurfing, sci d’acqua e windsurf, la spiaggia da segnare è Mangroovy Beach, situata nella località di El Gouna. Questa spiaggia vanta sabbia fine e acque cristalline dalle tonalità turchesi. A 5 chilometri da qui si trova Zeytuna Beach, collocata su un isolotto e raggiungibile con una barca, mentre a 40 chilometri da Hurghada troverete la meravigliosa Sharn El Naga, nella località di Soma Bay, famosa per la sua spiaggia di sabbia bianca e per le rosse scogliere.

Agli amanti del puro relax e dei beach club, invece, consigliamo le due strutture migliori: Mahmya Beach Club, con lettini lussuosi, un giardino nel retro e serate all’insegna della musica e del divertimento, e il Playa Beach Club di El Gouna, per un’esperienza di relax davvero completa.

Spiaggia Hurghada

Fonte: 123RF

Spiaggia con ombrelloni in paglia a Hurghada

Avventura tra deserti e monasteri

Il mare, seppur tra i motivi principali per scegliere Hurghada come destinazione per le vostre vacanze, non è l’unico. Lasciandosi alle spalle le spiagge e il relax della costa, i viaggiatori più avventurosi potranno addentrarsi nel cuore del deserto egiziano, tra oasi e montagne, per un safari indimenticabile. Sono tante le escursioni proposte, da quelle in quad ai viaggi organizzati per visitare i villaggi beduini vicini: questa è un’occasione unica per scoprire le tradizioni e il modo di vivere di questa tribù, assaporando una cena tipica accompagnata da danze orientali e canzoni popolari. Assicuratevi di rimanere dopo il tramonto: il cielo limpido e incontaminato sopra le montagne lo rende il luogo ideale per osservare le stelle.

Oltre al deserto, nell’entroterra di Hurghada sono presenti anche dei monasteri copti, un gruppo etnoreligioso cristiano originario dell’Egitto. I monasteri principali da visitare sono quello di san Paolo, costruito nel V secolo e immerso tra le montagne settentrionali del Deserto Orientale, e quello di sant’Antonio. Quest’ultimo è considerato il più antico del mondo e risale al IV secolo. Per salire alla grotta dovrete percorrere 1804 gradini, ma non preoccupatevi perché lo sforzo verrà ripagato da una vista che vi lascerà senza fiato.

Escursione di un giorno a Luxor

Il comfort della spiaggia e dei lettini potrebbe dissuadervi, ma è quasi impossibile resistere alla tentazione di partecipare all’escursione di un giorno nella vicina Luxor, distante 4 ore di macchina. L’antica città di Tebe e la regione circostante ospitano molti monumenti storici, tra cui il Tempio di Karnak, la Valle dei Re e il Tempio di Hatshepsut. Se desiderate sfruttare al meglio il vostro tempo in città e vedere più siti possibili, optate per uno dei tour guidati giornalieri disponibili da Hurghada.

Il sito più visitato è sicuramente la Valle dei Re, luogo scelto per le sepolture dei sovrani del Nuovo Regno d’Egitto e che custodisce oltre 60 tombe dei faraoni, scavate direttamente nelle pareti rocciose, tra cui la più famosa, quella di Tutankhamon, scoperta nel 1922 da Howard Carter.

Tempio Luxor

Fonte: iStock

Il famoso tempio di Luxor

Shopping e vita notturna

Dopo tanto girovagare, i turisti che vogliono concedersi un giorno di riposo possono rimanere in città, soprattutto nella parte più antica nota come El Dahar, ricca di storia e tradizioni. Qui potete perdevi alla ricerca di un souvenir caratteristico tra i bazar e i mercatini di artigianato locale o lasciarvi coccolare dai sapori tipici egiziani regalandovi una cena in uno dei numerosi ristoranti situati lungo la Marina Boulevard.

A Hurghada non manca una vivace vita notturna quindi, dopo cena, meglio smaltire facendo quattro salti in discoteca, dove le più popolari si trovano nel quartiere moderno di Sekala. Per chi preferisce una serata più soft in compagnia di un ottimo drink e musica dal vivo, i migliori luoghi di intrattenimento si trovano per la maggior parte negli hotel locali.

Dove si trova e come arrivare a Hurghada

Hurghada è una città balneare capoluogo del Governatorato del Mar Rosso, con una costa che si estende per 40 chilometri. Dista 4 ore da Il Cairo (situata a nord di Hurghada) e 3 ore e mezza da Marsa Alam (situata a sud).

La città dispone di un proprio aeroporto internazionale: dall’Italia ci sono voli diretti da Roma e Milano gestiti dalla compagnia easyJet della durata di 4 ore, mentre le altre compagnie che volano in questo aeroporto sono EgyptAir, British Airways, Condor, Finnair, TUIfly e UTair Aviation. Se il vostro itinerario di viaggio prevede altre tappe, potete valutare di atterrare a Il Cairo o a Luxor (il collegamento diretto con l’Italia partirà da ottobre 2024) per poi affittare un’auto o affidarvi a un transfer privato che vi accompagni direttamente al vostro hotel di Hurghada.

Qual è il periodo migliore per andare a Hurghada?

Hurghada vanta un clima perfetto tutto l’anno ed è considerata la meta ideale per una vacanza in ogni stagione, soprattutto per evadere dal freddo degli inverni italiani. Anche in questo periodo, infatti, le temperature durante il giorno non scendono mai sotto i 23 gradi permettendo ai turisti di potersi godere la spiaggia e le bellezze sottomarine del Mar Rosso. Consigliamo di evitare i mesi da giugno ad agosto perché le temperature sono molto elevate e potrebbero compromettere il vostro soggiorno.

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La collina reale Ambohimanga: cosa vedere vedere vicino ad Antananarivo

Hai programmato un viaggio ad Antananarivo e vorresti vedere di più? Nei dintorni di Antananarivo, la capitale del Madagascar, c’è una chicca imperdibile: la collina reale Ambohimanga. Il luogo che testualmente significa “collina blu” è un sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità e rappresenta una testimonianza importanza di tre secoli di potere reale che hanno fortemente influenzato il luogo. Ma cosa vedere e come arrivarci? Ti sveliamo tutto ciò che c’è da sapere.

Cosa vedere sulla collina di Ambohimanga

In circa 15 km di auto o con un bus locale puoi raggiungerla: partendo dalla capitale del Madagascar, la collina di Ambohimanga è sicuramente l’opzione migliore tra le cose da vedere nei dintorni di Antananarivo. Appena arrivi ti accorgerai che la scena dominata da un paesaggio verde e lussureggiante che va a contrastare nettamente con l’insediamento di epoca reale.

Attraversando i sentieri lungo la collina avrai modo di scoprire da vicino i resti delle fortificazioni più antiche e quelli delle abitazioni reali. Una meraviglia da non perdere? Il Rova, cioè la residenza principale che testimonia attraverso le stanze reali quella che è stata la vita e la dominazione dell’epoca.

Il luogo è talmente iconico da essere considerato una delle 7 meraviglie del Madagascar e proprio come la collina sacra Vohitra Masina riesce a mantenere quello che è lo spirito e la saggezza del popolo.

Uno dei luoghi più suggestivi è il bagno sacro di Ambohimanga, un’ampia vasca scavata nella roccia che veniva utilizzata per i rituali di purificazione dei re. Da qui, la vista panoramica sulla valle sottostante è semplicemente mozzafiato. Inoltre, potrai visitare i numerosi siti sacri disseminati sulla collina, dove ancora oggi si tengono cerimonie tradizionali.

Perché Visitare Ambohimanga

Se stai visitando il Madagascar, non puoi perderti una delle meraviglie del Paese. Dopo aver visitato con attenzione la capitale, potrai spostarti nei dintorni di Antananarivo per raggiungere la collina di Ambohimanga: un tuffo nella storia del Madagascar e non solo, per apprendere in modo più profondo quelle che sono state le radici culturali. Centro spirituale e politico per secoli, ha un’importanza storica da non trascurare.

Tra le tante storie affascinanti legate a questo luogo, una delle più interessanti riguarda il re Andrianampoinimerina, che nel XVIII secolo fece di Ambohimanga il cuore del suo regno. Si dice che avesse un legame speciale con la collina e che qui trovasse ispirazione per le sue strategie di governo. Secondo gli antichi, il territorio era un luogo sacro e inviolabile e nonostante oggi le cose siano diverse, tutti continuano ad avere rispetto e venerazione per la località.

Interessante la creazione delle mura: le fortificazioni sono state realizzate grazie al supporto di tantissime persone che hanno applicato un moderno sistema di rulli e leve per trasportare le pietre enormi impiegate nell’impresa. Non perdere l’occasione di visitare la Collina Reale di Ambohimanga durante il tuo viaggio in Madagascar; il sito di pregio di regalerà una lezione di storia e cultura locale, travolgendoti con la bellezza e la forte spiritualità. Tra leggende, storia e curiosità avrai modo di fare una splendida gita in giornata partendo dalla capitale.

 

 

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Tutto quello che devi sapere sulla Grande Moschea di Dakar

Per scoprire davvero l’anima di un luogo è necessario immergersi silenziosi nelle tradizioni culturali e spirituali che lo caratterizzano. La religione ha, da sempre, un enorme e profondo impatto sulla cultura di un popolo: ne influenza la quotidianità, le strutture sociali e dà forma alle tradizioni che diventano il centro attorno al quale ruotano le più importanti manifestazioni e aggregazioni di persone. Ecco perché qualsiasi viaggio tu faccia è fondamentale esplorare proprio quegli edifici che fanno da “casa” all’identità spirituale di una popolazione come chiese, sinagoghe e moschee. Se hai in programma un viaggio nella capitale del Senegal, non puoi assolutamente esimerti dal visitare la Grande Moschea di Dakar, un edificio maestoso e imponente da conoscere in ogni sua sfaccettatura.

Grande Moschea di Dakar: tutto quello che devi sapere

In questo articolo, troverai tutte le informazioni che ti servono per conoscere questo grande monumento religioso, dalla storia e architettura fino alle informazioni più tecniche per organizzare al meglio la tua visita.

Storia della Grande Moschea di Dakar

Non solo uno dei monumenti più importanti della capitale del Senegal, la Grande Moschea di Dakar è anche uno dei principali centri religiosi dell’intero Paese. Commissionata dal Re del Marocco Hassan II, la sua costruzione è stata finanziata dal governo del Senegal insieme al contributo di altri paesi musulmani fino a vederne la sua apertura, con una grande cerimonia, il 27 marzo del 1964. La Moschea ospita anche l’Istituto Islamico, un ente pubblico subordinato al Ministero dell’Istruzione Senegalese con scopi di ricerca e insegnamento islamico, completato da una ricca biblioteca inaugurata nel 2004.

Grande Moschea di Dakar: l’architettura

Come ogni Moschea, anche quella di Dakar ha i suoi elementi iconici che la rendono riconoscibile a colpo d’occhio, come i minareti, le facciate decorate e lo stile inconfondibile. Caratterizzata da uno stile tipicamente islamico con elementi tradizionali e moderni che si uniscono in unico abbraccio, ecco i principali tratti architettonici che rendono questo luogo di culto una meraviglia da ammirare assolutamente se sei in viaggio nella splendida capitale del Senegal.

  • Minareto: la bellezza di 67 metri di altezza rendono il minareto un punto di riferimento per tutta la città in quanto ben visibile da lunghe distanze. La sua superficie è decorata con piastrelle colorate, tipiche della tradizione artistica islamica nordafricana, e impreziosite da splendidi motivi geometrici.
  • Sala di Preghiera: la sala principale della Grande Moschea di Dakar è interamente decorata da migliaia di tessere che restituiscono splendidi mosaici e calligrafie arabe alternate a magnifiche trame regalate dall’utilizzo del marmo e di altre pietre preziose. La Sala di Preghiera arriva a ospitare fino a 10.000 fedeli.
  • Giardini: la Grande Moschea di Dakar è circondata da splendidi giardini curati nel minimo dettaglio tra piante esotiche, fontane e spazi dove potersi rilassare in una vera e propria oasi di pace e tranquillità.

Visitare la Grande Moschea di Dakar: consigli da tenere a mente

Dagli orari di visita alle regole di comportamento da tenere, ecco alcuni consigli da appuntarsi prima di organizzare la tua visita alla Grande Moschea di Dakar.

  • Orari di visita: nonostante la moschea sia aperta tutto il giorno per le preghiere dei fedeli, i visitatori non musalmani possono accedervi solo negli orari non occupati dalle funzioni di preghiera. Per informazioni sempre aggiornate ti consigliamo di contattare direttamente la struttura.
  • Come raggiungerla: la Grande Moschea di Dakar si trova nel cuore della città, pertanto è facile da raggiungere a piedi. Altrimenti puoi optare per una corsa in taxi o puoi noleggiare un veicolo.
  • Comportamenti da tenere: ricordati che stai per visitare un sito religioso, dunque dovrai attenerti a una serie di norme comportamentali rispettose del luogo che stai visitando. Scegli un abbigliamento adeguato che copra braccia e gambe, togliti le scarpe prima di entrare nelle sale di preghiera e limitati ad ammirare questa meraviglia architettonica senza fare troppo rumore.

Con questa piccola guida, hai tutte le informazioni che ti servono per visitare la Grande Moschea di Dakar. Ora non ti resta che appuntartela nel tuo itinerario di viaggio e lasciarti conquistare dal suo fascino incantevole.

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Perchè visitare la biblioteca di Alessandria nei dintorni di Il Cairo

Gli appassionati di archeologia e del passato vogliono visitare l’Egitto almeno una volta nella vita e non posso che comprenderli profondamente: i viaggi in loco solitamente partono da Il Cairo, la città capitale, ma si espandono poi nei dintorni per visitare alcune delle meraviglie quali la Biblioteca di Alessandria.

Spostandosi da Il Cairo fino ad Alessandria da modo di raggiungere quello che è stato considerato per molto tempo un polo culturale senza eguali: basti pensare che proprio qui matematici, letterati e saggi svolgevano le proprie attività e grandi nomi della storia come quelli di Alessandro Magno (fondatore della città) e Cleopatra hanno padroneggiato. Da molti storici la località è stata definita un “faro del mondo antico” e ad oggi è ancora possibile visitare la biblioteca alexandrina, una delle meraviglie da non perdere nei dintorni di Il Cairo.

Visitare la biblioteca di Alessandria d’Egitto

Se hai la fortuna di aver organizzato un viaggio in Egitto lasciati incantare da un luogo che ha un passato meraviglioso, lascia che le piramidi ti conquistino ma spingiti fino ad Alessandria per scoprire la culla del sapere antico. Simbolo cult è sicuramente la biblioteca di Alessandria: il monumento principale della città dal fascino cosmopolita è ad oggi un luogo di studio. Ricostruito con uno stile moderno, vuole omaggiare quella che è stata l’antica biblioteca diventando un autentico capolavoro architettonico.

Il design è curatissimo: forma ellittica per omaggiare il sole che sorge, vuole simboleggiare a tutti gli effetti il tempio del sapere. Gli spazi, versatili e luminosi ti lasceranno senza fiato ma sono soprattutto i numerosissimi volumi scritti e le gallerie d’arte che ti faranno pensare di non aver mai visto una biblioteca così. Un collegamento forte tra il sapere del passato e quello attuale, aprendo le porte alla conoscenza di futuri innovatori pronti a cambiare le sorti del mondo.

Perché visitare la biblioteca di Alessandria?

Un viaggio attraverso il tempo che dà modo di scoprire quella che è stata la saggezza delle civiltà antiche che ancora oggi influenza la nostra quotidianità. Oltre a poter passeggiare tra volumi di pregio, il luogo è un simbolo di rinascita culturale a cui i local sono molto legati.

L’edificio attuale sorge in prossimità dell’antica biblioteca di Alessandria distrutta nel tempo. In passato, si dice ospitasse oltre 500.000 volumi: un numero incredibilmente ricco pensando all’epoca e per questo era meta di molti matematici, saggi e studiosi che la ritenevano il luogo ideale per apprendere il mondo. Fondata nel III secolo a.c. per volere di Tolomeo I Sotere, ha permesso di studiare nomi illustri come Euclide o Zenone. Il motivo della distruzione è da attribuire a più cause: prima la guerra civile tra Cesare e Pompeo, poi un incendio. Ma seppur sia stata distrutta parzialmente più volte, ha dato modo di far sorgere una nuova biblioteca che in un certo senso vuole continuare il fl rouge di quella più celebre.

Un connubio tra passato e presente: basti pensare che oggi è una biblioteca multimediale aggiornata considerata un punto di riferimento per il mondo arabo, e non solo. Un luogo leggendario che conquista i visitatori con un design futuristico. Il nuovo edificio, inaugurato nel 2002, è uno dei luoghi più importanti da visitare in città.