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Cosa vedere a Zugo, borgo svizzero del piccolo cantone

Amanti dei tramonti e dei borghi medievali, Zugo è la destinazione perfetta per voi. Non c’è abitante di questa città del cantone svizzero che si perde lo spettacolo di colori offerto dal sole quando tramonta sul lago davanti al monte Pilatus. Il tramonto sarà il finale perfetto della vostra giornata trascorsa alla scoperta di questa cittadina dal fascino elegante che mixa perfettamente architetture classiche e moderne. Perdetevi tra i vicoli stretti del suo centro storico, passeggiate sul lungolago o concedetevi un momento di relax in uno dei tanti café.

Anche l’offerta artistica e naturale di Zugo (Zug) non delude: ci sono i monumenti medievali che riflettono il suo passato nobile, come l’antica polveriera, ciò che resta delle possenti mura difensive, e la chiesa di Sant’Osvaldo, testimonianza dell’affetto degli abitanti della città nei confronti del patrono. Non mancano le architetture moderne e i favolosi giochi di luce della stazione ferroviaria, per non parlare delle bellezze naturali racchiuse non solo nel lago, ma anche dentro grotte e sulle vette delle montagne circostanti. Ecco cosa vedere a Zugo, capoluogo del piccolo cantone omonimo, distante soli 20 minuti da Zurigo.

Il centro storico di Zugo

Fondata all’inizio del XIII secolo Zugo, oltre a rappresentare una delle mete turisticamente più importanti della Svizzera, è nota anche per essere una delle città con la tassazione più bassa di tutto il pianeta e per questo sede di tantissime società. Sono loro a conferirle un carattere internazionale che convive armoniosamente con le sue origini medievali, strettamente collegate con il suo simbolo più importante: lo Zytturm, la Torre dell’Orologio.

Oggi, con i suoi 52 metri, sovrasta l’intera città, anche se la sua storia è cominciata in modo diverso. La parte inferiore nacque come semplice passaggio per il centro storico e bisognerà aspettare il 1557 per vederla innalzata e completata fino a raggiungere la sua forma attuale con i bovindi e con il ripido tetto a padiglione. L’orologio, dal quale deriva il nome della torre (‘Zyt’ significa ‘ora’) invece, fu montato nel 1574. La parte più interessante resta l’orologio astronomico, suddiviso in quattro quadranti indicanti ciascuno la settimana, le fasi lunari, il mese e l’anno bisestile. Ogni giorno della settimana è scandita dalla figura della divinità di riferimento.

Altro monumento imperdibile del centro storico è il Municipio, edificato tra il 1505 e il 1509 in stile tardo gotico. In passato, il palazzo ha ospitato un mercato coperto al piano terra, mentre il primo e il secondo piano furono adattati per ospitare le riunioni del consiglio e quelle di corte. La sala più bella resta quella gotica situata al piano superiore, rivestita di pannelli arricchiti con lavori d’intaglio e diversi motivi provenienti dal Vangelo, come quello che vede raffigurato Cristo davanti a Pilato.

Merita una visita anche la chiesa di Sant’Osvaldo, capolavoro architettonico del XVI secolo. Sebbene gli elementi originali dell’antica chiesa siano pochi, ad affascinare sono soprattutto i bellissimi portali e le sculture, mentre la pittura di maggior pregio è il Giudizio Universale di Melchior Paul von Deschwanden risalente al 1866. La chiesa testimonia l’affetto della città e dei suoi abitanti nei confronti del santo, immutato nel corso dei secoli. Deliziosa anche la Polveriera dove, da molti anni, la società ornitologica della città, fondata nel 1878, si prende cura della colonia di rondini maggiori che vive al suo interno.

Zugo centro storico

Fonte: iStock

Il centro storico di Zugo illuminato la sera

Le tappe per gli amanti dell’arte

Il fascino medievale incontra quello moderno e lo fa attraverso l’arte. Zugo ospita un interessante museo delle belle arti, il Kunsthaus Zug, suddiviso in diverse aree tematiche che vanno dal modernismo classico a quello contemporaneo. A causa dello spazio limitato, le collezioni non vengono esposte in modo permanente, ma in mostre temporanee tematiche. Tra le più belle possedute dal museo citiamo quella dedicata al Modernismo Viennese in Europa al di fuori dell’Austria che vanta opere di Klimt, Gerstl, Hoffmann, Kokoschka, Schiele e Wotruba. Da quattro a cinque progetti all’anno, invece, sono dedicati all’arte contemporanea e del XX secolo includendo gli spazi pubblici circostanti.

Un altro monumento dedicato all’arte contemporanea di Zugo, situato proprio alle porte della città ricoprendo il ruolo di perfetto biglietto da visita, è la stazione ferroviaria. A realizzarla fu l’architetto Klaus Hornberger e grazie a un passaggio pedonale ben strutturato collega diversi rioni cittadini. La caratteristica che l’ha resa famosa e l’ha trasformata in punto di attrazione turistica è la magnifica installazione di luci creata dall’americano James Turrell e che potete ammirare tutti i giorni all’imbrunire.

Le bellezze naturali di Zugo

Tra le attività più amate per ammirare le bellezze naturali di Zugo c’è sicuramente l’escursione sul monte Zugerberg, alto 1093 metri e meta perfetta in ogni stagione. Troverete un’ampia scelta di sentieri adatti a tutti i livelli di trekking, alcuni possono essere percorsi anche con i passeggini diventando un’occasione unica per trascorrere una giornata all’aria aperta con tutta la famiglia. Dalla stazione di Zugo vi basterà prenderà il bus con direzione Zugerberg Bahn.

Un altro trekking unisce la natura con uno dei vanti della città: le ciliegie. Zugo, infatti, è famosa per essere la città delle ciliegie e, oltre ad allestire un mercato dedicato a questa frutta nei mesi tra giugno e luglio, è presente anche un sentiero escursionistico a tema che attraversa i campi con gli alberi di ciliegio e che offre viste panoramiche sul lago e sulla città.

Vicino a Zugo, invece, nel Lorzetobel, le gocce non solo hanno scavato la pietra, ma hanno anche plasmato nuove forme: qui potrete visitare le Höllgrotten per scoprire un mondo magico fatto di stalattiti e stalagmiti antiche di oltre 3.000 anni.

Lago di Zugo

Fonte: iStock

Vista sulle montagne e sul lago di Zugo
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Le Saline di Trapani, tra terra, mare e un tramonto strepitoso

Il sole batte sugli specchi d’acqua, ognuno separato dall’altro da un cordolo artificiale. L’abbagliante bianco delle mura degli edifici, del terreno su cui si cammina, della città che si mostra all’orizzonte dietro le grandi pale del mulino a vento si combina con il silenzio che permane.

Indifferenti al passaggio dell’uomo, in lontananza, un grande gruppo di bizzarri fenicotteri si nutre, le zampe nell’acqua che arriva loro alle ginocchia, se questo è il nome delle loro strane articolazioni.

Il blu profondo del mare circonda tutto, e dal mare viene tutto quello che c’è dentro e intorno alle saline di Trapani, luogo unico e magico adagiato in un angolo della Sicilia.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le vasche di estrazione del sale alle Saline di Trapani

Vengono dal mare, o meglio da altre terre attraverso il mare, le tantissime specie di uccelli migratori che sostano e nidificano tra le saline, trovando imprevedibile ristoro in questo territorio estremo dove la sopravvivenza animale e vegetale è riservata ad alcune peculiari creature.

Viene dal mare il cloruro di sodio estratto nelle grandi vasche che compongono la gran parte del paesaggio: è il sale, l’oro bianco del tempo che fu che è tornato oggi ad essere una ricchezza per questo territorio, capace anche di cucire un percorso culturale e turistico attorno all’attività di estrazione che caratterizza le sponde del Mediterraneo intorno a Trapani da migliaia di anni.

Le saline di Trapani: la storia fino ad oggi

Malgrado non siano arrivate ai giorni nostri tracce che riescano a dare una data di origine alle saline di Trapani, la loro storia è vecchia quanto la Sicilia stessa.

I Fenici, che si insediarono nella parte occidentale dell’isola a partire dall’ottavo secolo a.C., erano infatti un popolo dedito al commercio e che faceva largo uso del sale marino come spezia e come conservante.

Per le prime tracce storiche dell’esistenza delle saline di Trapani si deve però attendere quasi due millenni: sono infatti documentate da Muhammad al-Idrisi, il più grande cartografo del suo tempo. Nato nell’odierna Ceuta, al-Idrisi è stato l’autore della Tabula Rogeriana, rimasta il migliore e più accurato mappamondo esistente fino all’epoca delle grandi navigazioni.

Nella parte finale della sua vita, al-Idrisi si stabilì a Palermo, alla corte del re normanno Ruggero II, e qui scrisse in uno dei suoi volumi dedicati al viaggio che a Trapani “proprio davanti alla porta della città si trova una salina”.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un mulino a vento delle saline di Trapani

Per secoli, le saline furono la ricchezza principale di Trapani. La produzione e il commercio vennero incentivati da Federico II di Svevia come dai successivi regnanti angioini, venne fatta ulteriormente crescere sotto il dominio aragonese e raggiunse poi l’apice nel corso del Cinquecento.

Una importanza, quelle della saline e del porto della città di Trapani, che sarebbe rimasta di prima rilevanza fino alla fine dell’Ottocento, per poi entrare in crisi nel ventesimo secolo. La concorrenza di altri prodotti, di altre industrie di sale marino, le guerre mondiali furono tutti fattori che portarono a un progressivo declino e al parziale abbandono delle saline. Una grave alluvione, nel 1965, aggravò la situazione.

Solo l’istituzione della riserva naturale, avvenuta all’inizio degli Anni Novanta, ha potuto salvare l’area delle saline di Trapani e renderla progressivamente quello che è oggi: un luogo quasi unico, dove ancora si pratica la salicoltura (il sale di Trapani è un prodotto IGP), ma che a questa attività ha saputo abbinare l’interesse naturalistico, in particolare dedicato alle numerose specie di uccelli migratori che vi sostano, e quello culturale, grazie alla presenza del Museo del sale in uno dei tanti mulini a vento che caratterizzano il paesaggio.

Saline di Trapani, la riserva naturale orientata

La riserva naturale orientata Saline di Trapani e Paceco è una vasta area protetta che si estende dalla parte meridionale della città e si estende nello zone di Nubia, Culcasi, Salinagrande, piccole frazioni di campagna con campi coltivati ad ulivo che si frappongono fra una salina e l’altra.

La fascia costiera interessata copre oltre mille ettari ed è gestita dal WWF, che si occupa della salvaguardia, della valorizzazione e della attività divulgativa legata a questo particolare contesto a metà strada tra terra e mare, dove la mano dell’uomo ha modificato il paesaggio nel corso dei millenni ma la natura rimane presente ed è oggi particolarmente tutelata.

Presso il Mulino Maria Stella situato nella frazione di Nubia del comune di Paceco è aperto il centro visite della riserva naturale, peraltro tutelata anche a livello internazionale come zona umida di particolare rilievo. Da qui partono le visite guidate gratuite che conducono i visitatori all’esplorazione delle saline con una escursione di un paio d’ore, nelle quali si mettono in evidenza le peculiarità naturalistiche dell’area, come la caratteristica flora tipica delle zone salmastre e le tante specie di uccelli presenti, fra i quali spicca una popolazione in grande crescita di fenicotteri rosa.

Fonte: Getty Images

Fenicotteri rosa popolano le saline, con Trapani sullo sfondo

La riserva naturale ospita 25 diverse specie di uccelli, tra cui quelle che più di recente vi nidificano sono il Gabbiano roseo, la Folaga, il Germano reale, la Pettegola, la Garzetta e la Volpoca.

Attraverso la visita guidata si entra anche in contatto con il mondo della salicoltura, con la storia di quello che viene chiamato l’oro bianco e con il suo particolare tipo di estrazione. Tra luglio e settembre è peraltro possibile vedere dal vivo l’attività di raccolta del sale.

Completa l’offerta della riserva il Museo del sale, una struttura privata gestita da una famiglia storicamente legata all’attività di salicoltura, dove i visitatori possono ripercorrere tappe e vicende della lunga storia delle saline di Trapani. Gli antichi strumenti utilizzati, il lavoro di raccolta, il particolare ambiente in cui ci si trova sono le tematiche che vengono approfondite nel percorso all’interno della struttura.

In più, è possibile avventurarsi tra le piccole vie pedonali che attraversano le saline, tra le vasche di raccolta del sale fino ad arrivare sulla riva del mare, dove si staglia all’orizzonte il profilo delle isole Egadi.

Saline di Trapani, il luogo ideale per il tramonto

Saline di Trapani Sicilia

Fonte: Lorenzo Calamai

Il tramonto alle saline di Trapani

Il Museo del sale, dov’è peraltro aperto anche un ristorante che approfitta degli ampi e suggestivi spazi dell’antico mulino a vento, è inoltre anche il luogo migliore per godere di uno degli spettacoli più suggestivi dell’intera città di Trapani.

Qui, nelle limpide sere d’estate, il sole abbraccia il mare in un tramonto strepitoso, richiamando tante persone che vogliono godersi lo spettacolo, trapanesi e non.

Nel tardo pomeriggio la luce del sole si fa mano a mano sempre più dorata e bagna in maniera quasi abbacinante le circostante. Pian piano, ma in apparenza sempre più rapidamente, la stella si fa sempre più grande e si tinge di un rosso intenso, trasformando il cielo in uno spettacolo fiammeggiante.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un’imbarcazione si staglia contro il tramonto alle saline di Trapani

Il bel panorama che dalle saline spazia sui contorni delle Egadi e sulla città di Trapani, che si trova alle spalle del mulino a vento, muta rapidamente i suoi colori.

Il momento emozionante prosegue per diversi minuti anche dopo che l’orizzonte avrà inghiottito la grande palla rossa: la luce è ora soffusa, il cielo si tinge di sfumature indaco e viola, i colori si fanno più morbidi e il vento accarezza gentilmente il pelo dell’acqua delle vasche di raccolta del sale, increspandone la superficie.

Fonte: Lorenzo Calamai

Le isole Egadi fanno da sfondo allo spettacolo del crepuscolo

È un’emozione lunga e languida, da godersi fino in fondo, fin quando le prime stelle non cominciano a brillare nella metà orientale del cielo. Se siete rimasti colpiti dall’unicità del panorama delle saline, dai volti enigmatici e dai colori degli uccelli migratori, non potrà fare a meno di colpirvi quest’ultima trasformazione del contesto quando il sole saluta il giorno e tutto si fa più silente.

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Parigi di notte è magica: gli itinerari imperdibili

Straordinaria di giorno, incantata con le luci infuocate del tramonto e sorprendente la sera, Parigi è semplicemente meravigliosa in ogni momento della giornata. Perché lei è romantica e illuminata, intellettuale e misteriosa, bellissima come solo lei sa essere.

Se Parigi è la città più poetica e spettacolare da visitare durante il giorno, aspettate il tramonto, quando il sole lascia spazio alla luna e le prime luci della sera si accendono: è così che la Ville Lumière si trasforma e mostra il suo vestito migliore, quello delle migliaia di luci che la rendono protagonista di uno spettacolo incantevole in cui lasciarsi trasportare.

Riscopri tutta la magia di Parigi dopo il calar del sole e lasciati meravigliare dalla sua vivace e allo stesso tempo romantica vita notturna, per innamorarti un’altra volta dell’intramontabile città delle luci, vestita con il suo abito più elegante.

Parigi di notte: la magia della città delle luci

Ha ispirato artisti, scrittori e illuminati, filosofi e letterari, poeti e pittori. Eppure anche attingendo a tutta l’eredità che ci hanno lasciato gli altri, non riusciremmo a descrivere l’immensità di una città artistica e sofisticata, ricca di storia, di tesori architettonici, di fascino e di mistero. Anche un caffè o una semplice passeggiata a Parigi sanno trasformarsi in un’esperienza. E poi ci sono le cattedrali e i musei, le vie dello shopping e quelle dell’alta moda.

La Ville Lumière è sorprendente. Lei che è chiamata così perché è stata la patria dell’illuminismo, ma anche una delle prime città europee ad aver portato le luci tra le strade. Ed è proprio quando queste si accendono, di notte, che inizia la magia. Non è un caso che la capitale francese abbia ottenuto il primo posto nella classifica delle città più belle di notte.

Cosa fare a Parigi di notte: itinerari e cosa vedere assolutamente

Quando il sole lascia spazio al crepuscolo si riscoprono i due volti migliori di Parigi, quello romantico ed elegante, ma anche quello vivace e frizzante. Lo spettacolo inizia proprio quando le strade e i quartieri di Parigi si illuminano gradualmente creando un’atmosfera magica.

La capitale della Francia di notte risplende e vale la pena di essere vissuta, proprio come quel film di Woody Allen che ci ricorda che quando l’orologio segna la mezzanotte, qui, nella città delle luci, tutto è possibile.

Scopri cosa fare a Parigi di notte e quali sono i migliori itinerari per non perdersi il migliore spettacolo di luci notturno di questa splendida città dall’anima elegante.

Passeggiare lungo le vie illuminate, tra i palazzi storici e le rive della Senna

Il modo migliore per scoprire la Parigi notturna è camminando accompagnati dalle luci del tramonto che infuocano i monumenti iconici della capitale francese. Iniziando dagli Champs-Elysées con il loro imponente Arc de Triomphe, si percorre la strada che non dorme mai e si attraversano i bellissimi Jardins de Tuileries fino raggiungere il Louvre e ammirare la piramide dorata che illumina il piazzale del museo.

L’itinerario che conduce alla scoperta dell’anima serale di Parigi prosegue attraversando uno dei ponti più romantici della città, il Pont des Arts, con una splendida vista sull’Île de la Cité.

Dalla Rive Gauche è possibile osservare la bellezza della Cattedrale di Notre-Dame, silenziosa e magica, e poi via lungo la Senna per ammirare gli edifici, le attrazioni e i tipici negozi parigini. Un itinerario, quello notturno, che passa inevitabilmente anche per i magici ponti della città, tra i quali l’imponente Pont Alexandre III e il più antico, il Pont Neuf.

Un itinerario diverso, che parte sempre dall’Arc de Triomphe, è quello che porta al simbolo di Parigi, la Tour Eiffel. Passeggiando lungo una delle strade che si aprono a raggiera dall’arco monumentale, si raggiunge la place du Trocadero, sulla Rive Droite della Senna, che apre la vista sulla colossale torre in ferro costruita nel 1889.

Il bellissimo Pont Neuf di notte a Parigi

Fonte: iStock

Pont Neuf

Ammirare la Tour Eiffel di notte

Una volta che le luci della notte dominano la città, fermatevi davanti alla Torre Eiffel e tenete d’occhio l’orologio perché il momento migliore per osservarla in tutto il suo splendore corrisponde proprio alle ore serali. Allo scoccare di ogni ora, per 5 minuti, la struttura regala uno spettacolo di più di 20mila luci che la fanno brillare nel buio. Ma è all’una di notte che le luci scintillanti si accendono un’ultima volta (per circa 10 minuti) per dare a tutti la buonanotte più magica e suggestiva.

Lo spettacolo magico della Tour Eiffel illuminata

Fonte: iStock

Tour Eiffel

Esplorare Parigi dall’alto: Tour de Montparnasse, Tour Eiffel e Montmartre

Se scoprire Parigi camminando tra le sue vie illuminate è un’esperienza suggestiva, non potete perdervi lo spettacolo mozzafiato della vista della città dall’alto. Panorami splendidi mostrano la Ville Lumière nei suoi colori migliori, quelli che la rendono un quadro variopinto in cui palazzi, monumenti e boulevard spiccano quasi come infuocati dalle calde luci notturne.

Tra i migliori punti panoramici dai quali lasciarsi ammaliare da tanta bellezza, ci sono sicuramente la Tour Montparnasse, con la sua terrazza a 200 metri di altezza aperta fino alle 23.30 durante l’estate, la Tour Eiffel, la cui sommità tocca quasi i 300 metri e regala una vista incredibile a 360° sulla città più romantica del mondo, e infine Montmartre.

È proprio dalla collina che spicca nella parte Nord di Parigi che la città regala una delle viste più suggestive e romantiche: dopo una passeggiata tra le tipiche viuzze del quartiere di Montmartre, tra artisti di strada e atelier, sedetevi sulle scalinate che fronteggiano la basilica del Sacre Coeur illuminate dagli eleganti lampioni parigini, e lasciatevi stupire dalla trasformazione della città, punteggiata da migliaia di luci che si accendono man mano che il chiarore del giorno lascia spazio all’oscurità della notte.

Splendida vista su Parigi da Montmartre

Fonte: iStock

Vista notturna su Parigi da Montmartre

Fare una crociera notturna sulla Senna

Le calme acque della Senna fanno da sfondo a un’altra esperienza memorabile per scoprire il volto notturno più magico di Parigi. Le numerose crociere messe a disposizione seguono il fiume che attraversa la città e costeggiano alcuni delle più importanti attrazioni storico-artistiche della Ville Lumière.

Coloro che vogliono trascorrere una serata romantica con vista sulla Tour Eiffel illuminata, sul Louvre e su Notre Dame, possono prenotare uno dei “bateau mouche” (il tipico battello parigino) che offrono ai propri ospiti anche una squisita cena a lume di candela.

Notre Dame de Paris illuminata dalle luci della sera a Parigi

Fonte: iStock

Notre Dame de Paris

Assistere a uno spettacolo del Moulin Rouge

Uno dei simboli indiscussi della vita notturna parigina è senza dubbio il Moulin Rouge, risalente alla Belle Époque del 1889 e reso ancor più celebre dall’omonimo film.

In un viaggio alla scoperta di Parigi durante la notte, una tappa qui è d’obbligo, sia per ammirare la rossa facciata esterna con le suggestive pale illuminate, ma anche per assistere a uno dei suoi iconici spettacoli di cabaret.

Ma il Moulin Rouge, situato nel quartiere di Pigalle ai piedi di Montmartre, non è l’unico teatro parigino in cui seguire questo genere di spettacoli, parte della cultura sociale e urbana della città, tra cabaret, Burlesque, Cancan e tanto divertimento. Tra gli altri locali famosi troviamo anche il Crazy Horse, il Lido e il Paradis Latin, costruito da Gustave Eiffel nel cuore del Quartiere Latino.

L'intramontabile Moulin Rouge di Parigi

Fonte: iStock

Moulin Rouge

Tour notturno di Parigi in autobus panoramico

Parigi è una grande città e girarla interamente a piedi in una serata può risultare faticoso. Ecco allora un’alternativa alle passeggiate o alla crociera sulla Senna: il tour serale in autobus panoramico. A bordo del mezzo si attraversano le vie principali della Ville Lumière e i suoi monumenti più rappresentativi splendidamente illuminati.

Riscoprire la musica classica all’Opéra Garnier

Non può mancare una tappa al teatro lirico più grande d’Europa: l’Opéra Garnier, nel IX arrondissement. Con lo splendido soffitto dipinto da Chagall, il luogo che ha ispirato “Il fantasma dell’Opera” regala emozioni uniche ascoltando la musica classica.

Ma anche altri teatri parigini sono veri e propri templi della musica, come l’Opéra Bastille nel XII arrondissement, e l’Olympia, poco distante e raggiungibile attraversando il boulevard des Capucines.

Ascoltare musica Jazz nel Quartiere Latino

Parigi ha tante sfaccettature e una delle più spettacolari è la sua anima jazz. Nelle ore serali recatevi nel Quartiere Latino, a sud dell’Ìle de la Cité: qui troverete numerosi locali in cui godere di una piacevole serata immersi nell’atmosfera della musica jazz. Tra i più celebri troviamo Le Caveau de la Huchette, Le Caveau des Oubliettes, Aux Trois Mailletz e Le Petit Journal Saint Michel, a due passi dal bellissimo Jardin du Luxembourg.

Spostandovi invece nel 1° arrondissement, a poca distanza dal Centre Pompidou, troverete il locale Le Duc des Lombards, il più rinomato jazz club che ospita i maggiori artisti del genere.

Passare una notte al museo nel cuore di Parigi

Entrare in un museo la sera è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita. Nella quiete della notte le gallerie, che espongono le più importanti opere d’arte al mondo, acquistano un fascino speciale.

Recatevi allora al Museo d’Orsay il giovedì, fino alle 21.45, per ammirare i capolavori degli impressionisti, oppure al Centre Pompidou, sempre il giovedì fino alle 23, per immergervi nella più grande collezione di arte moderna e contemporanea del Vecchio Continente.

Anche il Mémorial de la Shoah e il Musée du Luxembourg propongono aperture più lunghe fino alle 22.00, rispettivamente il giovedì e il lunedì. Per ammirare invece le opere del Musée d’Art Moderne in notturna e in totale tranquillità, potrete entrare fino alle 22.00 ogni giovedì, mentre il sabato l’orario di apertura si allunga fino alle 20.00. E il Louvre? Anche uno dei musei più famosi e visitati al mondo pratica orari prolungati, il mercoledì e il venerdì fino alle 21.

La suggestiva piramide del museo del Louvre illuminata al tramonto

Fonte: iStock

Louvre al tramonto

Vivere Parigi di notte tra locali, ristoranti e discoteche

L’aspetto di Parigi più frizzante e vivace si assapora tra i locali e i ristorantini che riempiono di vita le vie del centro storico. Da provare il celebre Ice Kube, primo e unico bar costruito completamente in ghiaccio, oppure uno dei tanti bistrot e cocktail bar che animano le serate parigine, come l’Harry’s Bar, che ha ospitato anche Hemingway e Sartre, lo Sherry Butt dalle luci soffuse oppure La Bellevilloise, luogo che mescola la vita notturna con la cultura e l’arte.

E chi vuole divertirsi a ritmo di musica fino alle prime luci dell’alba può recarsi in una delle discoteche del centro città, come il famoso Rex Club, santuario della musica elettronica, e il T7, tra i locali più apprezzati dai parigini.

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Santorini in 4 giorni, tutto il meglio delle Cicladi

Santorini ha il potere di lasciare chiunque a bocca aperta. Un fascino che conquista da lontano, ancor prima di essere scesi dal traghetto: mano a mano che ci si avvicina, si apre uno scenario composto da rocce a strapiombo circondate dal mar Egeo, uniche superstiti dell’eruzione del 1646 a.C che pose fine a una delle civiltà più prospere del Mediterraneo. Ed è sopra queste rocce che sono state costruite le casette più iconiche al mondo, facilmente riconoscibili nelle loro tonalità bianche e azzurre.

Questa è una delle isole greche più famose, conosciuta soprattutto per i tramonti, imperdibili quando ammirati dal villaggio di Oia, per le sue atmosfere e per i suoi paesaggi, uno più bello e sorprendente dell’altro. Ma Santorini non è solo questo. Quella che un tempo era conosciuta come Kalliste “la bella” oppure Strongyle “la rotonda”, custodisce anche villaggi meno noti, raggiungibili percorrendo strade tortuose, e scenari unici dove entrare a contatto con la sua natura forte e resiliente. Siete pronti a partire? Ecco cosa vedere e fare a Santorini in 4 giorni.

Giorno 1

Il capoluogo Fira è la base perfetta perché è da qui che partono tutte le linee degli autobus che vi aiuteranno a raggiungere le spiagge e i paesini tipici, oltre che i vari tour, ideali per chi vuole rilassarsi senza pensare all’organizzazione degli spostamenti. Il primo giorno, una volta che vi sarete sistemati nel vostro alloggio, andate alla scoperta di Fira passeggiando senza fretta tra le sue stradine affollate di bar e ristoranti e godetevi la vista sulle case bianche che sembrano sovrapporsi l’una all’altra in balze disordinate che scendono verso il mare. Romantiche chiesette, cascate di buganvillee rosa, gatti e terrazze: ogni angolo di Fira è pronto a lasciarsi fotografare; e quando sarete stanchi, una sosta nelle osterie locali vi aiuterà a ritrovare le forze. Dirigetevi verso il porto per pranzare o cenare con una magnifica vista sulla caldera.

Fira può diventare particolarmente affollata, soprattutto durante l’alta stagione. Ecco perché, per ammirare un tramonto da cartolina, consigliamo di raggiungere la vicina Imerovigli, un tempo paese indipendente e ora frazione di Fira. Costruita in cima alla caldera, questa città offre un panorama davvero indimenticabile e passeggiare tra le classiche case bianche e le chiese dal tetto azzurro è sempre una grande emozione. Guardare il tramonto è un must sull’isola di Santorini ed è proprio Imerovigli, insieme al villaggio di Oia, che garantisce lo spettacolo migliore.

Con il sole che tramonta direttamente sul mare, suggeriamo di godersi il momento o sorseggiando un cocktail in uno dei bar lungo la caldera o dalle scogliere selvagge di Skaros Rock. A spettacolo finito, ritornate a Fira per cenare in una taverna greca tradizionale e concludete la serata in uno dei bar a picco sul mare per godervi la brezza e il passaggio delle navi illuminate davanti all’isola.

Imerovigli santorini

Fonte: iStock

Vista sul mare da Imerovigli

Giorno 2

Dedicate il secondo giorno all’escursione più famosa di tutta Santorini: il giro in barca della caldera. Questo è un modo fantastico per rendersi conto della sua vera grandezza e spettacolarità da un punto di vista completamente diverso. I tour durante i mesi estivi sono presi d’assalto, tuttavia, a chi desidera regalarsi un’esperienza di viaggio indimenticabile, consigliamo di valutare altre opzioni come il giro in barca a vela.

Il punto di partenza è il vecchio porto di Fira, prima tappa l’isola di Nea Kameni. Qui poggerete i piedi sul vulcano che potrete visitare con tutta calma in compagnia di guide locali: sarete condotti verso la cima dove sono presenti i crateri attivi e l’odore di zolfo è più forte. La seconda tappa del tour della caldera comprende Palea Kameni e le sue sorgenti calde situate nella baia di Agios Nikolaos, dove la temperatura dell’acqua è compresa tra i 30 e i 35 gradi. Le sorgenti sono raggiungibili solo a nuoto dalla barca e sono molto ricche di zolfo quindi potrebbero lasciare un ricordo indelebile della vacanza sul vostro costume da bagno!

Prima del rientro è solitamente prevista anche una sosta per il pranzo sulla piccola isola di Thirassia dalla quale scattare incredibili foto su Fira e sugli altri villaggi arroccati sulle scogliere della costa occidentale di Santorini. A Thirassia potrete fare un bagno nelle acque limpidissime, oppure decidere di salire fino al paese in cima alla collina, ma anche mangiare con tutta calma in uno dei piccoli ristoranti tipici nella zona del piccolo porto e che vi serviranno verdure e pesce freschissimi.

Solitamente, il giro in barca della caldera si conclude ad Oia, la cittadina dell’isola di Santorini considerata la “regina dei tramonti”. Più chic di Fira, Oia è un meraviglioso insieme di casette bianche, stradine, gallerie d’arte e musei che vi farà perdere la testa; ma se siete qui per il calare del sole, allora prendete posto in anticipo perché le postazioni migliori rischiano di essere davvero affollate!

Giorno 3

Il terzo giorno può essere trascorso in due modi in base ai vostri interessi. Chi è alla ricerca di momenti rilassanti sulla spiaggia, la costa orientale propone alcune location imperdibili come Perivolos, Perissa e Kamari, tutte raggiungibili da Fira con l’autobus. Perivolos è una spiaggia di sabbia nera affacciata su un mare blu scuro perfetto per lo snorkeling e gli sport acquatici, uno spazio tranquillo e meno affollato anche nei mesi di alta stagione. La spiaggia di Perissa, invece, si estende per quasi 7 chilometri ed è dotata di stabilimenti balneari attrezzati con lettini e ombrelloni. Anche qui, come a Perivolos, non mancano gli sport acquatici, ma questa parte del litorale è più affollata anche grazie alle taverne e ai piccoli ristoranti che offrono piatti tipici a prezzi modici, oltre ai numerosi bar perfetti per un drink al tramonto e attivi con musica fino a tarda notte.

Kamari, infine, è separata da Perissa dalla roccia chiamata Monte Vouno e se siete pronti a fare una deviazione prima di trascorrere il pomeriggio in spiaggia non dimenticate di salire in cima, alla scoperta delle rovine dell’antica Fira dove troverete agorà, resti di templi e di abitazioni del periodo dorico oltre a viste magnifiche sul mar Egeo. Kamari è la località balneare più famosa di Santorini e per questa ragione può essere un’alternativa al soggiorno a Fira grazie alla presenza lungo la spiaggia di moltissimi alberghi adatti a tutti i budget.

Se al relax in spiaggia preferite scoprire i villaggi meno noti dell’isola, quelli tradizionali di Megalochori e Pyrgos sono la destinazione perfetta. Il primo, adagiato su una collina e circondato da vigneti, vanta un’architettura tradizionale rimasta inalterata nel tempo e un’atmosfera pittoresca e autentica; il secondo, invece, propone i migliori vini locali e un panorama mozzafiato dal castello di Pyrgos Kastelli.

Pyrgos Santorini
Architettura cicladica a Pyrgos

Giorno 4

L’ultimo giorno del vostro soggiorno a Santorini trascorretelo sulla costa meridionale, dove sono presenti due delle attrattive più belle dell’isola: Akrotiri e la Red Beach. Gli scavi di Akrotiri si trovano a circa 9 chilometri da Fira e sono uno dei più importanti insediamenti preistorici ritrovati nella zona dell’Egeo. Akrotiri è stata sommersa dalla cenere proveniente dall’eruzione del vulcano di Santorini e, come per Pompei, questo ha permesso di ritrovare intatti edifici, ceramiche e affreschi. Al termine della visita dirigetevi verso la famosa Red Beach, la spiaggia rossa, una delle più famose di tutta l’isola di Santorini. Racchiusa da scogliere dello stesso colore, la Red Beach offre un paesaggio di grande bellezza apprezzabile soprattutto nei mesi tranquilli di giugno e settembre, dotata di comfort quali lettini e taverne per tutti i gusti.

Come raggiungere Santorini

Santorini è una piccola isola delle Cicladi, situata nel mar Egeo, 200 chilometri a sud di Atene. Potete raggiungerla sia da Atene, in aereo o in traghetto, che da altre isole o località della Grecia. Dall’Italia, invece, sono tante le compagnie aeree che, soprattutto durante i mesi estivi, offrono collegamenti diretti con l’isola.

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Esiste una spiaggia che ha rubato il colore al tramonto: è un incanto

C’è chi si mette in viaggio per ammirare i capolavori più straordinari di Madre Natura, chi lo fa per andare a caccia di aurore boreali e di tramonti infuocati, e chi per raggiungere tutti quei luoghi incantati che sembrano usciti da una fiaba. E se è vero che le preferenze sono soggettive, e altrettanto vero che nessuno resta mai immune dal fascino che sprigiona il mare, quello azzurro, turchese o verde smeraldo, quello che bagna le distese di sabbia bianca o dorata e che si fonde e si confonde con l’orizzonte.

Non è un caso che le località di mare siano sempre in cima alle wish list dei viaggiatori di tutto il mondo. Del resto quei paesaggi che si perdono nel blu dipinto di blu ispirano da sempre poeti, scrittori e artisti e musicisti. Difficile scegliere una sola destinazione quando si parla di spiagge e di mare, perché ognuna di queste offre visioni e scorci mozzafiato.

Quello che possiamo fare noi, però, è suggerirvi la visita di un luogo unico e uguale a nessun altro. Una spiaggia che ha rubato il colore al tramonto e che sembra essere vittima di un incantesimo. Il suo nome è Xi Beach e se volete raggiungerla vi basterà prenotare un volo aereo per la Grecia. Destinazione? Cefalonia.

La spiaggia arancione che ha rubato i colori al tramonto

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi d’Europa. Un’isola greca, nonché la maggiore del Mar Ionio, che con gli anni si è guadagnata l’interesse di tantissimi viaggiatori che l’hanno scelta come meta vacanziera estiva. Stiamo parlando di Cefalonia.

Il turismo che invade questo lembo di terra ogni anno non stupisce. Le baie sabbiose si alternano a scogliere e insenature uniche, il mare assume intense tonalità di colori diversi, i villaggi preservano la storia e le tradizioni di un luogo incredibile: Cefalonia è davvero bellissima e le cose da fare e da vedere qui sono tutte destinate a incantare.

Perdendosi tra colline, porti e coste frastagliate, è possibile poi raggiungere un luogo che sembra essere sotto incantesimo. Si tratta di una spiaggia situata sulla costa occidentale, nella penisola di Paliki, conosciuta come Xi Beach per la sua caratteristica forma che ricorda proprio la consonante dell’alfabeto.

Si tratta di una meta molto raggiunta e apprezzata dai viaggiatori, non solo per il mare cristallino che caratterizza il paesaggio, e neanche per le rocce scoscese retrostanti che incorniciano il panorama, ma per quella distesa di sabbia fine arancione che ricorda il colore del sole al tramonto.

Xi Beach: un sogno a occhi aperti

Situata a circa 7 chilometri da Lixouri, capoluogo della penisola di Paliki nonché città più importante dell’isola dopo Argostoli, Xi Beach si è guadagnata un posto d’onore tra le spiagge più belle della Grecia e di tutta l’Europa. Basta guardare le fotografie per comprenderne i motivi.

La peculiarità della spiaggia è data proprio dalle sue tinte contrastanti. Da una parte c’è il mare azzurro e trasparente caratterizzato da fondali bassi e sabbiosi, dall’altra un’imponente roccia di argilla bianca – utilizzata da cittadini e turisti per maschere di bellezza – che si staglia sul panorama. Mare e montagna sono separati, poi, da una lingua di spiaggia sabbiosa arancione che, sotto il sole, assume sfumature rossastre dando a un paesaggio multicolor di immensa bellezza.

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Falasarna, una lunga spiaggia da sogno

Con la sua spessa sabbia bianca lambita da acque turchesi, un paesaggio che sembra un acquerello tropicale e i tramonti più belli dell’isola, la spiaggia di Falasarna è considerata una delle più belle di Creta. All’estremità settentrionale di questo piccolo paradiso ci si imbatte in un’altra attrazione imperdibile: le rovine di un’antica città greco-romana.

Falasarna, un sogno di sabbia bianche e acque turchesi

Situata vicino alla punta nordoccidentale di Creta, a 59 chilometri ad est della città di Chania e e a quasi 17 km a ovest di Kissamos, Falasarna (o Falassarna) è dal 2000 un’area protetta, famosa non solo per la sua straordinaria bellezza ma anche per la sua ricca fauna.

Si estende su una vasta area e consiste in realtà in cinque spiagge consecutive, di cui le due più centrali sono tra le più famose della Grecia. La principale, più a sud, si chiama Pachia Ammos (Sabbia Grossa). Questa spiaggia, lunga circa 1 km, attira il maggior numero di visitatori della zona, ma grazie alle sue vaste dimensioni non risulta mai troppo affollata. Vi troverete anche servizi per gli sport acquatici e campi da beach volley, oltre ad alcuni snack bar e caffè.

Spostandosi a nord, ci si imbatte in un’altra lunga spiaggia di 800 metri, identica a quella principale, divisa a metà da una duna di sabbia e da alcune rocce. È più tranquilla di Pachia Ammos e non offre servizi, l’ideale per chi vuole rilassarsi in uno scenario più intimo e selvaggio. Nelle vicinanze, si trovano la graziosa cappella di Agia Paraskevi e una sorgente di acqua dolce.

Se cercate un luogo ancora più appartato, dovete recarvi ancora più a nord, nei pressi del sito archeologico, dove si vede apparire una piccola insenatura ghiaiosa, con un fondale roccioso. Un’ottima scelta anche quando i venti soffiano da ovest. A sud di Pachia Ammos, a Livadi, si trova, invece un’altra lunga spiaggia con arenile sabbioso e fondale roccioso, perfetta per gli amanti dello snorkeling. Livadi è circondata, inoltre, da un’importante zona umida con stagni che ospitano molti uccelli in inverno.

Per la sua esposizione ai venti che creano onde perfette per gli amanti della tavola, la spiaggia di Falasarna è una calamita per i surfisti. L’area che la circonda è una magnifica riserva naturale protetta, che la rende ancora più suggestiva. Se siete dei romantici, non potete perdervi il tramonto da queste dune, considerato il migliore di Creta. Quando fa buio, invece, potreste avere la fortuna di partecipare a una delle numerose feste in spiaggia organizzate durante l’estate.

L’antica città greco-romana

L’antica città portuale greco-romana di Falasarna fiorì durante il periodo ellenistico all’estremità occidentale di Creta. I resti attualmente visibili includono imponenti torri e bastioni in arenaria, con centinaia di metri di mura di fortificazione che proteggono la città e un porto protetto su tutti i lati. Tra i ritrovamenti di rilievo nell’area portuale vi sono strade pubbliche, pozzi, magazzini, un altare e vasche.

L’acropoli sorge su un promontorio che si erge per 90 metri sopra il porto e si protende nel mare, e conserva anche un tempio dedicato alla dea cretese Diktynna. Un sogno la valle che si estende dietro la spiaggia, costellata di uliveti e serre dove si coltivano soprattutto pomodori. Vi troverete anche alcuni alberghi e ristoranti a conduzione familiare, per un soggiorno autentico e indimenticabile.

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Il tramonto dorato che infiamma Manhattan sta per tornare: le date dello show

Lo scorso 30 maggio, centinaia di cittadini e viaggiatori in visita a New York, si sono incontrati tra le strade della città per assistere a uno degli show più incredibili del Paese. Uno spettacolo che, più volte durante l’anno, trasforma la Grande Mela nel palcoscenico di una visione incantata e suggestiva, quella del tramonto che fa capolino tra i grattacieli.

Il nome dell’evento, che attira ogni anno l’attenzione di persone da tutto il mondo, è Manhattanhenge, anche conosciuto come solstizio di Manhattan. Si tratta di un allineamento incredibile, che si verifica due volte all’anno, e che vede il sole incastrarsi perfettamente tra le vie del distretto di Manhattan durante la golden hour.

Il nome scelto per raccontare questo fenomeno, fa riferimento proprio a quello che accade durante il solstizio d’estate in Inghilterra, quando il sole si allinea all’affascinante ed enigmatico sito di Stonehenge. L’ultimo show, come anticipato, ha infiammato le strade della Grande Mela il 30 maggio, ma non è troppo tardi per ammirarlo di nuovo. A luglio, infatti, è previsto il secondo appuntamento di questo fenomeno. Non vi resta che preparare i bagagli e raggiungere i grattacieli di Manhattan: lo spettacolo ha inizio!

Il tramonto più bello del mondo

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per ammirare i capolavori di Madre Natura, per osservare da vicino i i monumenti artistici e architettonici creati dall’uomo, e anche per osservare stelle e tramonti. Poche cose, infatti, sanno incantarci come la golden hour che infiamma il panorama d’estate.

L’ultimo saluto del sole accende di magia tutto ciò che si trova intorno a noi: mare, montagne, prati, giardini e città si tingono di mille sfumature di rosso regalandoci una visione davvero superlativa. Uno show gratuito al quale abbiamo accesso ogni giorno che ci regala emozioni sempre nuove e sorprendenti.

Tra i tramonti più belli del mondo non possiamo non menzionare quello che infiamma la Grande Mela in determinati periodi dell’anno. Si tratta del Manhattanhenge, ribattezzato come solstizio di Manhattan, un allineamento perfetto che regala uno dei panorami più affascinanti e mozzafiato di sempre.

Succede infatti che il sole si allinea perfettamente tra gli edifici che popolano la zona Est-Ovest di Manhattan provocando così un bagliore incredibile, caratterizzato da infinite sfumature di arancione e di rosso, che si riflette sui vetri dei grattaceli e su ogni superficie. Diversi sono i punti di osservazione da raggiungere: il fenomeno, infatti, è ben visibile dalla 14esima strada, dalla 42esima, dalla 34esima e dalla 23esima.

Manhattanhenge: il prossimo appuntamento

Come abbiamo anticipato, c’è ancora tempo per assistere a uno degli show più belli e affascinanti del mondo intero. Il 30 maggio, infatti, si è tenuto solo il primo degli appuntamenti previsti quest’anno.

Il Manhattanhenge tornerà a infiammare le strade di New York il 12 luglio alle ore 20:20 (ora locale). Sarà possibile osservare il fenomeno, in maniera parziale, anche il 13 luglio. Se avete in mente di raggiungere la Grande Mela quest’estate, o volete garantirvi un posto in prima linea davanti alla suggestiva golden hour, non vi resta che preparare i bagagli.

Vi basterà raggiungere qualsiasi strada che attraversa il celebre distretto della zona est-ovest, mettervi in posizione e godervi lo show.

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Anche un tramonto sul lago può essere magico: questi luoghi lo confermano

No, non ci sono solo le spiagge. Anche se durante la bella stagione la parola tramonto si collega immediatamente a distese di sabbia e salsedine, la verità è che basta pensare in maniera diversa per scoprire qualcosa di davvero unico e incantevole: i tramonti sui laghi. Che per altro, diciamolo pure, in Italia sono tutti bellissimi.

Scegliere non è affatto facile: il BelPaese raccoglie alcuni specchi d’acqua dolce così meravigliosi e carichi di storia che fare una cernita sembrerebbe impossibile. Il consiglio è quello di vederli tutti, almeno una volta nella vita, cominciando però da quelli che vi elenchiamo, che sono (forse) i più famosi e romantici.

Il tramonto incantevole sul Lago Maggiore

Come si fa a descrivere la bellezza del Lago Maggiore? Le sue acque calme, la sua posizione che sembra quasi renderlo un gioiello al collo di una donna bellissima, le sponde morbide che si fanno lambire dall’acqua: cosa può rendere ancor più bello questo scorcio che, già da solo, mozza il fiato? Semplice: l’ora del tramonto. Mentre il sole va a dormire, il lago si tinge di morbide tonalità di rosa e viola e sembra di vivere una favola.

Un suggestivo tramonto sul Lago Maggiore

Fonte: iStock

Il tramonto sul Lago Maggiore visto dall’Eremo di Santa Caterina del Sasso

Uno dei punti più belli da cui osservare il tramonto è sicuramente l’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Questo monastero antico, che ha già un’atmosfera mistica, sorge a strapiombo sulla riva orientale del lago e fornisce un punto di osservazione così particolare e suggestivo da essere davvero indimenticabile.

Tramonti sui laghi: gli scorci del Lago di Como

Non c’è niente che evochi ricordi letterari e poetici come il Lago di Como. Ogni sponda di questo lago ha una sua particolarità e riesce a mescolare la componente umana alla natura in una maniera così armoniosa da fare invidia a tutto il resto del mondo. Incanti di marmo, roccia e sabbie si uniscono al suo fascino, dato anche dall’essere da sempre un rifugio aristocratico e chic, oltre che dalla sua fama di lago più profondo d’Italia.

Uno scorcio del lago di Como

Fonte: iStock

Il tramonto sul Lago di Como, visto da Varenna

Va da sé che un posto così bello diventi ancor più ammaliante al tramonto. I riflessi del sole che scende baciano languidamente le aree verdi e le costruzioni chiare che si affacciano sulle sue acque, dando l’impressione di tingere d’oro tutto il panorama. Una delle viste più belle? Quella che si può godere dalle sponde di Varenna, il borgo lombardo degli innamorati.

Il tramonto più selvaggio: quello del Lago Trasimeno

Ci sono tramonti e tramonti, diciamolo pure: ad alcuni di noi batte il cuore quando il sole cala su uno scorcio incontaminato, dove a fare da padrona è la natura, nelle sue forme più vive e pulsanti. C’è un lago italiano che sembra sposare questa preferenza, che sembra farla sua: il Lago Trasimeno. Tra canneti e piccoli pontili, profumi di una flora unica e una fauna protetta, questo lago colpisce il cuore di chi ama davvero l’ambiente.

Il tramonto suggestivo sul Lago Trasimeno

Fonte: iStock

Il tramonto sul Lago Trasimeno visto da San Savino, Magione

Quando il sole tramonta, il Lago Trasimeno assume delle sfumature che vanno dal blu al dorato, fino al rosso, per poi tendere al viola. Uno spettacolo da godersi, in particolare, all’interno dell’Oasi Naturalistica di San Savino, dove acque basse e uccelli di grande interesse ornitologico sono il contesto più spettacolare che si possa desiderare.

Un tramonto da non perdere: quello sul Lago di Garda

Ultimo, ma non per importanza, il tramonto sul Lago di Garda. La bellezza di questo lago attrae turisti da ogni parte del mondo, che cercano da sempre il punto più bello per abbracciare con lo sguardo tutta la sua vastità. Le sue acque, durante la bella stagione, sono calme e riflettono il panorama circostante come una tela, tra suggestioni e luci abbaglianti.

Tramonto sul Lago di Garda

Fonte: iStock

Lago di Garda, tramonto visto da Malcesine

Al tramonto, i colori variano in base al punto d’osservazione. Il cielo si fa sempre rosato e poi ambrato, e la luce accende case e aree verdi facendole brillare in maniera intensissima. Un vero spettacolo che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.

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New York ha il suo solstizio: è qui il tramonto più bello del mondo

Poche cose al mondo sanno incantarci come fa un tramonto d’estate quando i raggi del sole, prima dell’ultimo saluto, accendono il mare, le montagne, i prati e i giardini, colorando il panorama di mille sfumature di rosso.

La golden hour è uno degli spettacoli naturali più affascinanti del mondo. E nonostante si tratti di uno show che si ripete giorno dopo giorno, le emozioni che ci restituisce sono sempre uniche, inedite e sorprendenti perché non c’è tramonto che sia uguale all’altro.

Non stupisce, quindi, che quando l’ora del tramonto arriva la nostra vista inizi a vagare alla ricerca di quegli spettacoli messi in scena da Madre Natura, per fotografarli, ma soprattutto per viverli. Ed è vero che sono tutti bellissimi, ma ne esiste uno che ci ha stregato, ed è quello che infuoca le strade di New York.

Il solstizio di Manhattan

Cos’è un solstizio lo sappiamo tutti. È il fenomeno astronomico che si verifica due volte l’anno e che segna l’inizio delle due stagioni contrapposte: l’estate e l’inverno, rispettivamente il 21 dicembre e il 21 giugno.

Cosa c’entra il solstizio con il nostro tramonto più bello del mondo ve lo spieghiamo subito, e per farlo ci spostiamo momentaneamente a New York.

È qui, infatti, che due volte l’anno si verifica uno degli spettacoli naturali più affascinanti di sempre: il Manhattanhenge, conosciuto anche come solstizio di Manhattan.

Manhattanhenge

Manhattanhenge

Il termine, come è facilmente intuibile, è la fusione tra le parole Manhattan e Stonehenge, il grande, affascinante ed enigmatico sito di megaliti che si trova in Inghilterra all’interno del quale migliaia di persone si radunano ogni anno in occasione del solstizio d’estate per ammirare quel seducente allineamento del sole con il monumento.

Anche tra le strade della Grande Mela è possibile assistere a un allineamento incredibile che si verifica due volte l’anno: il sole si incastra perfettamente tra le vie del distretto di Manhattan creando uno spettacolo che lascia senza fiato.

Quando e come vedere il Manhattanhenge

Come ogni solstizio che si rispetti, anche quello di Manhattan si verifica due volte l’anno dando vita a una visione affascinante e seducente: il tramonto più bello di tutta New York e forse del mondo intero.

Quando la luce del disco solare fa capolino tra i grattacieli, prima di allinearsi con questi, la visione è sublime e si traduce in uno spettacolo mozzafiato tanto atteso quanto celebrato dai cittadini della Grande Mela e da chiunque si trovi a New York in questo periodo.

Per ammirare questa straordinaria golden hour le date da segnare in calendario sono due, rispettivamente il 28 maggio e il 12 luglio. Queste date possono variare sensibilmente in base al solstizio d’estate che non cade sempre lo stesso giorno.

Se siete a New York in questo periodo non potete assolutamente perdere la magia che si crea quando il sole al tramonto infiamma con i suoi colori l’intera città.

Per ammirare il Manhattanhenge in tutta la sua bellezza si può scegliere qualsiasi strada che attraversa il celebre distretto della zona est-ovest, ma quelle con il panorama migliore sono la 42esima, la 57, la 34, la 23 e la 14esima.

Manhattanhenge

Manhattanhenge, maggio 2022