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Manfredonia, vivace (e bellissima) cittadina pugliese

Definita “Porta del Gargano”, Manfredonia è una vivace cittadina balneare pugliese nota per il suo porto ma anche per il vasto patrimonio storico che si svela passo dopo passo lungo le stradine del centro che pullulano di negozietti tipici.

Infatti, il nucleo originario, ovvero la cittadina di Siponto (attuale frazione) prosperò in epoca greca e romana mentre il nuovo nucleo vide la luce per volere dell’ultimo sovrano svevo del Regno di Sicilia, Manfredi di Hohenstaufen, da cui deriva il nome.

Le tappe da non perdere a Manfredonia

Una visita a Manfredonia può iniziare dal suo cuore pulsante, Piazza del Popolo, su cui si stagliano la Chiesa di San Domenico, dal bel portale gotico, fatta edificare da Carlo d’Angiò II alla fine del XII secolo, e l’ex Convento di San Domenico, oggi sede del Municipio, custode della Cappella di Santa Maria Maddalena che espone la “Collezione Rizzon“, dal valore inestimabile poiché composta da manufatti provenienti dall’antica Siponto.

Seconda tappa imprescindibile è il Castello Svevo, edificato nel 1256 grazie al Re Manfredi e rimaneggiato nel corso dei secoli fino ad assumere la struttura dalla pianta irregolare che possiamo ammirare: ospita il Museo Archeologico Nazionale per scoprire la storia dell’antica città di Sepontina nonché preziosi reperti quali le Stele di Daune che rappresentano figure umane e che risalgono al VI e VII secolo.

Altro simbolo indiscusso di Manfredonia è poi la sua Cattedrale, intitolata al patrono San Lorenzo Maiorano, costruita nel XII secolo in stile gotico, distrutta dagli Ottomani nel 1620 e infine riedificata nel 1643-48 in marmo traventino: al suo interno conserva le reliquie del Santo nonché pregevoli opere d’arte tra cui un crocifisso ligneo del Duecento, la statua in legno policromo “Madonna dagli occhi sbarrati” o “La Sipontina”, e l’icona della Madonna di Siponto.
Attiguo alla Cattedrale, merita una sosta anche il Museo Diocesano, con sette spazi espositivi con reperti archeologici dell’antica Siponto insieme a oggetti sacri ed ecclesiastici.

Rimanendo in tema di edifici religiosi, non va tralasciata la Chiesa di San Francesco, la più antica della città, voluta dall’arcivescovo Pietro II nel 1348, rasa al suolo durante l’invasione turca e ricostruita nel 1676: l’esterno rimane in stile romanico mentre l’interno è gotico.

Ancora, a dieci minuti di auto in direzione Foggia, incanta il Parco Archeologico di Siponto, che testimonia il grande ruolo dell’antica città in epoca romana, in particolare con i resti della Basilica Paleocristiana con pavimento a mosaico e tre navate con abside centrale, e la Chiesa medievale di Santa Maria Maggiore, costruita tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo.

Infine, non può mancare una passeggiata sul lungomare, fulcro della movida estiva, da cui si gode di una splendida vista sul Golfo di Manfredonia.

Turismo balneare a Manfredonia: le spiagge da vivere

Come accennato, Manfredonia è un’apprezzata meta balneare della Puglia grazie alle sue spiagge di sabbia fine accarezzate da un mare cristallino.

Tra le più gettonate troviamo il Lido di Seponto, ampio arenile sabbioso con aree libere e attrezzate, la Spiaggia degli Sciali, tratto di costa che include località come Scalo dei Saraceni, Sciali di Lauro e Sciali degli Zingari, ed è dotato di stabilimenti balneari, strutture ricettive e zone libere, la Spiaggia di Ippocampo e la Spiaggia di Zaponeti, entrambe con sabbia chiara e limpide acque azzurre.

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Sul Cammino di Celestino V, 500 km da Roma al Gargano

Dal cuore dell’Abruzzo fino al mare” e, presto, entro il Giubileo del 2025, dalla Capitale fino a Vieste, sul Gargano: lo storico Cammino di Celestino V alla Maiella si fa grande e si trasforma, passo passo, in un cammino sul modello di Compostela, sacro itinerario ricco di spiritualità e suggestioni sulle tracce del Papa eremita.

Il progetto, in via di sviluppo, prende il nome di “Cammino grande di Celestino“, un percorso di ben 570 chilometri, 37 tappe e 65 Comuni.

Da Roma a Vieste, il nuovo cammino spirituale del Mediterraneo

I tempi sono maturi per il Parco Nazionale della Majella per immaginare e dare vita a un ampliamento dell’apprezzato e conosciuto Cammino di Celestino, che si snoda lungo la rete sentieristica ufficiale del Parco, dall’Aquila a Ortona.

Lo sguardo, infatti, volge avanti, al tracciato che unirà la Via Francigena alla Puglia, passando per l’Abruzzo e il Molise e inglobando i Patrimoni UNESCO del Global Geopark Maiella, della Perdonanza Celestiniana e della Transumanza nonché otto aree naturali protette.

Sarà un percorso grandioso che toccherà Castel Gandolfo, Subiaco, L’Aquila, Fontecchio, Sulmona, Caramanico Terme, Serramonacesca, Ortona, Vasto, Serracapriola e infine Vieste dove Celestino V, dopo la rinuncia al soglio pontificio, inseguito dagli uomini del nuovo Papa Bonifacio VIII, aveva intenzione di imbarcarsi per la Dalmazia.

Il Cammino di Celestino, nel cuore dell’Abruzzo

Nel 2018, nacque il tracciato originario del Cammino, voluto dal Parco della Majella per raccontare le vicende del vecchio eremita Pietro Angelerio e far conoscere al mondo i preziosi eremi rupestri in cui si ritirò nella sua lunga vita, prima di essere chiamato a diventare Papa.

Un cammino di 90 chilometri in sei tappe, da Sulmona in provincia dell’Aquila fino a Serramonacesca in provincia di Pescara, che ricalca i sentieri (il più delle volte semplici mulattiere) probabilmente utilizzati da Pietro per spostarsi da un eremo all’altro nella magnificenza della natura abruzzese.

La partenza avviene dalla Badia Celestiniana di Sulmona, tocca i comuni di Pacentro, Roccacaramanico, Caramanico, Decontra, Roccamorice, Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello e Serramonacesca, consentendo di visitare sette eremi rupestri, due abbazie, un sito con tombe rupestri e due siti archeologici prima di arrivare all’Abbazia di San Liberatore a Maiella a Serramonacesca.

Il 22 giugno 2022, presso la splendida cattedrale di Santo Spirito nella Badia Morronese, è arrivato l’annuncio ufficiale della piena operatività delle nuove tappe che vanno dall’Aquila a Sulmona e da Serramonacesca a Ortona.

225 chilometri che collegano il cuore dell’Abruzzo al Mare Adriatico passando per luoghi a dir poco straordinari: dalla Basilica di Collemaggio, dove Pietro fu incoronato Papa, lungo la valle dell’Aterno, tra antichi borghi e siti storici, toccando gli abitati di Stiffe, Campana, Fontecchio, Beffi, Castelvecchio Subequo e Raiano, fino alla Valle Peligna e alla maestosa Maiella; da qui prosegue poi tra gli eremi e i santuari della Montagna Madre fino al litorale di Ortona.

In particolare, gli ultimi tre giorni corrispondono con i passi del Cammino di San Tommaso, fino alla Cattedrale dell’apostolo a Ortona e, con un ultimo sforzo, al Castello Aragonese e al mare.

Dal Castello, una scalinata consente di raggiungere la pista ciclabile della Via verde della Costa dei Trabocchi che scende, seguendo il tracciato della vecchia ferrovia adriatica, fino a Vasto.

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Cosa fare a Rodi Garganico, una Puglia tutta da amare

È una delle mete più apprezzate del turismo balneare nel Gargano, la patria degli agrumi del territorio, immersa nel verde del Parco Nazionale del Gargano: Rodi Garganico si fa amare per il suo splendido mare, più volte Bandiera Blu, e per il centro storico che richiama origini greche e conserva monumenti di notevole interesse culturale e storico.

Il mare, un sogno azzurro

Non si può iniziare a raccontare Rodi Garganico senza parlare delle magnifiche spiagge dorate di finissima sabbia che si estendono lungo un altrettanto favolosa costa disegnata da piccoli e suggestivi faraglioni e dai caratteristici trabucchi, antiche costruzioni utilizzate in passato per la pesca.

Qui è un sogno sperimentare la “vita da spiaggia” e rigenerarsi tra bagni di sole e tuffi in un mare dalle sfumature eccezionali: la spiaggia di Levante, ampia e lunga circa 4 chilometri, arriva fino a San Menao mentre la spiaggia di Ponente include lidi attrezzati e gettonati quali il Lido del Sole e la Baia Santa Barbara.

Il Lido del Sole è una delle spiagge più amate della Puglia, dove spiccano ville con bellissimi giardini, hotel di lusso, negozi e svariate occasioni per lo svago.

La visita al centro storico, per un’esperienza originale

rodi garganico vista panoramica

Fonte: iStock

Vista panoramica di Rodi Garganico

Il grazioso e raccolto centro storico, di origine medievale, è perfetto per una passeggiata unica e originale: il quartiere Chepabbash, abitato un tempo dai pescatori, si rivela speciale con i suoi vicoli stretti, gli archi e le terrazze panoramiche dagli scorci difficili da descrivere a parole.

E, durante la primavera, il profumo dei fiori d’arancio rende il tutto ancora più splendido.

Fiore all’occhiello del borgo sono poi le numerose chiese, le attrazioni principali, a partire dal Santuario della Madonna della Libera, in stile barocco pugliese, dove, da secoli, viene venerato il quadro della Madonna della Libera.

Di notevole interesse sono poi la Chiesa di San Nicola, con il campanile alto oltre 20 metri che, fino al XVII secolo, faceva parte del sistema difensivo della costa in qualità di torre di vedetta, la Chiesa del Santissimo Crocifisso, a navata unica con dieci altari, la Chiesa di San Pietro, la più antica all’interno delle mura, e la Chiesa di Santa Barbara, la più antica fuori le mura.

Ancora, a circa due chilometri dal centro, merita una sosta la Chiesa del Santo Spirito, abbracciata dal verde su un’altura: appartenente al complesso conventuale dei Cappuccini, offre l’occasione di scoprire i sotterranei con le sepolture di laici ed ecclesiastici e un chiostro dal grande valore architettonico.

Tra profumati agrumeti e i sapori della tradizione

Trovandosi a Rodi Garganico, da non perdere una piacevole camminata tra le stradine di campagna dei dintorni, tra il profumo e i colori degli agrumeti e della macchia mediterranea che si snodano a perdita d’occhio.

In più, Rodi è un punto di partenza privilegiato per ammirare perle pugliesi quali Vieste, Peschici, praticare trekking nell’impareggiabile cornice della Foresta Umbra e dei Laghi di Lesina e raggiungere le Isole Tremiti.

Ma non è tutto: gli amanti della buona tavola potranno lasciarsi andare ai sapori tipici della tradizione culinaria pugliese, con prodotti legati al territorio, principalmente a base di pesce e verdure. Qualche esempio? Le cozze gratinate, l’insalata di arance oppure di acciughe, la zuppa di pesce alla rodiana.

Dal gusto inconfondibile sono infine l’arancione, liquore di arance, e il limoncello, preparato con i limoni che crescono negli agrumeti della zona.