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A piedi alla scoperta di Vallo di Nera in Umbria

Nel paese-monumento di Vallo di Nera che, con il suo castello, domina la Valnerina e con i centri incastonati tra le rocce, i monti Maggiore e Coscerno e il fiume Nera formano un territorio unico, ci sono itinerari escursionistici da fare a piedi che regalano grandi emozioni.

Qui, si possono fare esperienze naturalistiche, per scoprire, camminando, il ricco patrimonio culturale di questo borgo, con escursioni a piedi, unite a visite culturali del castello e delle frazioni di Vallo di Nera.

Sono gli stessi abitanti che ne raccontano le tradizioni, supportati da attori o musicisti, in occasione di un evento intitolato “Sentieri, Vicoli e Racconti” che si tiene dal 6 marzo fino al giorno di Pasquetta, il 18 aprile.

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Il paese di Vallo di Nera in Umbria

La magia di Vallo di Nera

Immerso tra le cime del Monte Coscerno e del Monte Maggiore, circondato da numerosi altipiani che si appoggiano con fianchi di verde sul fondovalle, Vallo di Nera ha conservato il suo impianto originario, risalente al 1217, di castello a pianta circolare: case di pietra che seguono ordinatamente le curve di livello della collina, archi rampanti, vicoli, scalinate, contrafforti, mura e torri.

Un aspetto fiabesco, circondato da un mare di verde che si perde nella linea irregolare delle montagne. Un intreccio di natura e attività umana di grande suggestione.

Come raggiungere il borgo

Per arrivare a Vallo di Nera bisogna imboccare la Valnerina, la vallata del fiume Nera che nasce dai monti Sibillini e scorre impetuoso dando vita alla grandiosa Cascata delle Marmore, attraversando un paesaggio naturale a tratti boscoso, a tratti coltivato.

Un fitto reticolo di sentieri collega i centri abitati delle frazioni – Piedipaterno, Geppa, Paterno, Montefiorello, Meggiano, Piedilacosta, Roccagelli – retaggio urbanistico di insediamenti medievali. Tra di essi, spicca la limpida architettura di Vallo di Nera, uno dei Borghi più belli d’Italia, Bandiera arancione del Touring Club, Comune amico della Api, Comune Fiorito e membro delle associazioni nazionali Città del Tartufo e Città dell’Olio.

L’eccezionale caratteristica di Vallo di Nera non è solo quella di essere un castello ancora integro, ma di possedere una densità di superfici affrescate davvero imponente e di grande pregio. Inoltre, tra antichi torrioni e nobili palazzetti, è oggi possibile trovare la “Casa dei racconti”, un centro di documentazione della tradizione letteraria orale e della memoria degli anziani, dove si conservano le “Vallanate” i versi in ottava rima dei pastori transumanti, che declamavano le proprie gesta ricorrendo a ritmati endecasillabi.

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Uno scorcio di Vallo di Nera

Il calendario dei trekking

È per mettere in rete le attrattive naturalistiche, i luoghi della memoria e dell’arte, le eccellenze enogastronomiche e artigianali del territorio che prende vita questo progetto realizzato con il contributo della Regione Umbria, organizzato da ADD Comunicazione ed eventi, grazie al quale, attraverso itinerari di trekking naturalistici e culturali, si farà di Vallo di Nera una meta di turismo lento, dell’autenticità, che sia sostenibile e consapevole, ma anche un’interessante scoperta per il turismo di prossimità.

La prima escursione dal titolo “Trekking, affreschi e musica sacra” si terrà domenica 6 marzo con partenza alle 9.00 dal centro storico di Vallo di Nera, in direzione della Cappella dell’Immagine delle Forche, nota anche come Madonna della Neve, un edificio risalente alla seconda metà del XV secolo con l’interno interamente affrescato. Si proseguirà poi su un sentiero fino all’Abbazia di San Felice. Da qui, lungo il tracciato dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia, si farà ritorno a Vallo di Nera. La passeggiata prevede un percorso di circa 10 chilometri, su un dislivello di circa 200 metri e si concluderà con una degustazione di prodotti della terra e con la visita guidata del borgo.

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La Cappella dell’Immagine delle Forche, nota anche come Madonna della Neve

Domenica 13 marzo si svolgerà il trekking naturalistico ad anello Vallo di Nera – Piedipaterno – Vallo di Nera. Sabato 19 marzo ci sarà l’escursione ad anello in quota fino ai pascoli montani intitolata “La Luna sull’Altopiano”. Domenica 20 marzo ci sarà un evento dedicato all’Equinozio a Vallo di Nera. Domenica 27 marzo, il cammino partirà da Meggiano, castello di pendio alle pendici del Monte Maggiore, fino a Montellino, lungo l’antica via di collegamento montano.

Domenica 3 aprile l’appuntamento è con il trekking alla scoperta di Roccagelli, un antico insediamento montano, passando per il castello di Meggiano e Paterno. Sabato 9 aprile il tour è tra castelli e borghi lungo antichi percorsi montani, un itinerario ad anello da Montefiorello a Meggiano e Paterno. Domenica 10 aprile ci saranno due escursioni: la prima sulle falde del Monte Coscerno, tra Val Lunga, Forchetta di Vallo e Casale del Piano, la seconda nell’oasi naturalistica del Monte Coscerno, lungo i sentieri della transumanza. Sabato 16 aprile si farà un’escursione a Monte Maggiore, la cima panoramica che domina la Valnerina, solcando il sentiero benedettino e le vie delle transumanze. Infine, lunedì 18 aprile è previsto un evento per tutta la famiglia, trekking e fiabe nel bosco.

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Brescia: alla scoperta della Leonessa d’Italia

Per anni sottovalutata dal mondo del turismo, Brescia è in realtà una città ricchissima di cultura, arte e storia, che non ha niente da invidiare alle più celebri città d’arte italiane; ve la consiglio come alternativa per un classico weekend gateaway, sono sicura che ne resterete alquanto sorpresi.

Brescia, fu soprannominata Leonessa d’Italia dai poeti Aleardi e Carducci, per il coraggio e la forza dimostrati dai suoi abitanti durante l’insurrezione (le famose Dieci Giornate di Brescia: 23 marzo – 1° aprile 1849) contro l’oppressione austriaca. Passeggiando per le vie del suo centro storico saltano subito all’occhio i resti di epoche antiche, i contrasti di stili architettonici e le testimonianze di un passato ricco di storia e di cultura. Fondata nel lontano 1200 a. C., fu successivamente dominata dai Galli, dai Romani (che la chiamarono Brixia), dagli Ostrogoti, dalla Serenissima Repubblica di Venezia e infine dall’Impero Austriaco, per poi essere annessa al Regno d’Italia nel 1860. È proprio per questo motivo che a Brescia troviamo un tempio romano, un castello medievale, due Duomi ed edifici in stile veneziano. Una ricchezza che merita di essere vista almeno una volta nella vita.

Come raggiungere a Brescia

Ben collegata grazie alla presenza di numerose infrastrutture, Brescia è facilmente raggiungibile in auto, in treno o in aereo. Si trova infatti sull’autostrada A4 Milano-Venezia e dista solo 1 ora di auto sia da Milano che da Verona. Anche il treno è un’ottima alternativa per raggiungere la città; servita sia da treni regionali sia dall’alta velocità, la stazione ferroviaria si trova a soli 15 minuti a piedi dal centro storico. Se arrivate da lontano, gli aeroporti più vicini sono quello di Bergamo Orio al Serio e quello di Verona. Da qui la soluzione migliore è noleggiare un’auto per esplorare non solo Brescia, ma anche i suoi meravigliosi dintorni, che vanno dalla Franciacorta, rinomata in tutto il mondo per gli ottimi vini, al Lago d’Iseo, con i suoi piccoli borghi da esplorare e le sue passeggiate immerse nella natura.

Cosa vedere a Brescia in un weekend:

Il centro storico di Brescia è abbastanza raccolto e si gira comodamente a piedi. Iniziate il tour della città da via dei Musei, dove si trovano due siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Si tratta del Museo di Santa Giulia e del Parco Archeologico di Brescia Romana. Partite dal Museo di Santa Giulia e dedicate almeno un paio di ore a esplorarlo. Realizzato all’interno di un complesso monastico di origine longobarda, il percorso espositivo racconta quasi 3000 anni di storia della città, dalla preistoria fino ai giorni nostri. Qui potrete ammirare due bellissime domus romane con i loro mosaici, la statua in bronzo della Vittoria Alata (risalente al primo secolo), imponenti affreschi cinquecenteschi realizzati sulle pareti del Coro delle Monache e la Croce di Desiderio, simbolo della Brescia longobarda. A pochi metri di distanza dal Museo si trova il Parco Archeologico Romano, il più importante del Nord Italia, che vi lascerà sicuramente stupiti. Tra i vari reperti a cielo aperto, spiccano il Tempio Capitolino e il Teatro Romano. Costruiti per ordine dell’imperatore Vespasiano nel 73 d. C., raccontano dell’importanza che aveva l’antica Brixia in epoca romana. Proseguite il giro del centro storico spostandovi verso Piazza Paolo VI, anche conosciuta come Piazza del Duomo, e lasciatevi sorprendere dalla presenza di ben due Cattedrali. A Brescia infatti troverete un Duomo Vecchio e un Duomo Nuovo, uno vicino all’altro, in un magnifico contrasto di stili architettonici unico al mondo.

Brescia è tristemente nota anche per un’altra piazza molto famosa, Piazza della Loggia, dove nel 1974 un attentato terroristico provocò la morte di 8 persone e centinaia di feriti. Vicino al punto in cui scoppiò la bomba, oggi è stata posizionata una lapide commemorativa e, sulla strada che porta al Castello, sono state incastonate più di 400 targhe che ricordano altrettante persone vittime del terrorismo degli ultimi 40 anni. Ammirate Piazza della Loggia anche per la presenza di edifici in stile veneziano risalenti al 1400 e per la torre dell’orologio. Sulla sua cima sono posizionate due statue maschili in bronzo, chiamate in dialetto bresciano i macc de le ure, che scandiscono le ore della giornata battendo il martello su una campana. Come ultima tappa del vostro giro di Brescia, recatevi al Castello. Si trova sul Colle Cidneo ed è facilmente raggiungibile dal centro storico percorrendo una passeggiata in salita di 10-15 minuti. L’ingresso al Castello è gratuito. Sono a pagamento solo i musei che si trovano al suo interno: il Museo del Risorgimento e il Museo delle Armi. La fortezza è veramente ben conservata e vi sembrerà di fare un tuffo nel lontano Medioevo. Attraversate il ponte levatoio, esplorate i tunnel sotterranei e godetevi una passeggiata rilassante nei suoi giardini. Trovandosi in posizione rialzata, dal Castello si può osservare tutto il centro di Brescia che si estende ai suoi piedi. Salite al Castello per l’ora del tramonto e ammirate le case, i palazzi e i monumenti che si tingono di rosa e approfittate del punto di ristoro per fare un aperitivo con il mitico pirlo bresciano… e non osate chiamarlo Spritz!

Cosa mangiare a Brescia:

Dopo tanto girovagare per la città perché non provare qualche piatto tipico della cucina bresciana? L’arte e la storia non sono infatti l’unico motivo per visitare la città di Brescia. Nel centro storico troverete numerosi ristoranti che offrono i piatti della tradizione. Come antipasto avrete solo l’imbarazzo della scelta: taglieri di salumi e formaggi nostrani o dell’ottimo pesce del vicino Lago di Iseo. I primi sono generalmente composti da ingredienti poveri, ma combinati per creare piatti sostanziosi e ricchi di gusto. Meritano un assaggio i famosi casonsèi alla bresciana, una pasta ripiena di pangrattato e formaggio grattugiato, a forma di mezzaluna, condita con abbondante burro fuso e salvia. Per un bis di primi da veri golosi, provate anche i malfatti, degli gnocchi di pane e spinaci, brutti da vedere, ma veramente saporiti grazie all’immancabile condimento di burro e salvia.
Se avete ancora fame, ordinate come secondo la carne allo spiedo oppure il tipico manzo all’olio. Con questo tipo di cottura, la carne rimane morbida e viene servita con un intingolo delizioso, perfetto accompagnamento per la polenta. A Brescia la polenta si mangia taragna, ovvero preparata l’aggiunta di farina di grano saraceno e condita generalmente con burro e formaggio. Per gli amanti del vino, non lasciatevi sfuggire un assaggio dei migliori DOC del territorio. Tra i vini rossi ricordiamo il Cellatica e il Botticino, mentre per chi ama le bollicine, è d’obbligo ordinare una bottiglia di Franciacorta, il primo spumante metodo classico italiano ad avere ottenuto la DOCG, riservata solo ai vini di eccellenza. Dopo un pasto così sostanzioso, prima di mangiare il dolce, serve una bella passeggiata. Approfittatene quindi per raggiungere la Pasticceria Veneto, aperta nel 1971 da un giovane Iginio Massari, diventato poi il grande maestro pasticciere che tutti noi oggi conosciamo. Se volete assaggiare i dolci della tradizione, provate una fetta di bussolà, un ciambellone aromatizzato con limone e vaniglia, tipico del periodo natalizio, ma che ormai si trova tutto l’anno. Altrimenti provate le deliziose praline di cioccolato, i biscotti al burro o i dolci a base di frutta secca. Il miglior modo per concludere in dolcezza la vostra giornata alla scoperta di Brescia!

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Tutti pazzi per una cociera negli Emirati Arabi

Le crociere negli Emirati Arabi hanno dato risultati mai visti. Merito degli itinerari da sogno, che prevedono dei soggiorni prolungati nel porto e due pernottamenti a Dubai.

I turisti vanno pazzi per questa città, così dinamica, così moderna, una sorta di parco dei divertimenti per adulti, fatto di grattacieli ultramoderni, di edifici iconici (l’ultimo inaugurato è il Museo del Futuro dal design inconfondibile), di attrazioni da record.

Per questo motivo, MSC, che da qualche tempo sta operando crociere in Medioriente e dove ha inaugurato un’area tutta sua nel Dubai Cruise Terminal, ha deciso di prolungare la stagione invernale 2021-22 fino a fine giugno.

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Il nuovo Museo del Futuro di Dubai

Sarà la MSC Bellissima a effettuare le crociere settimanali con scali a Dubai, Abu Dhabi, Doha, in Qatar, e nella paradisiaca isola a uso esclusivo di Sir Bani Yas, la più grande isola naturale degli Emirati.

La nave che fa rotta nel Medioriente

Naturalmente anche la nave è fondamentale. La MSC Bellissima, della classe Meraviglia, è stata battezzata nel 2019 ed è una nave progettata per navigare in qualunque stagione dell’anno, offrendo ai viaggiatori un gran numero di funzionalità innovative. A partire dal sistema di connettività tra passeggeri, equipaggio e la nave stessa chiamato MSC for Me. A questo si aggiunge l’assistente digitale, Zoe, un sistema virtuale in grado di rispondere a qualsiasi esigenza dell’ospite.

All’interno ospita ben 12 aree ristorante, con più di 20 bar e lounge. Un mix di aree relax e ottimo cibo per garantire la vacanza della vita. Ciò vale per gli adulti come per i più piccoli, con intere sezioni loro dedicate, come quella riservata ai partner Lego e Chicco. Ben dieci differenti tipologie di cabine tra le quali scegliere, un servizio di maggiordomo h24, un emozionante Water Park e una galleria con passeggiata da 96 metri, sovrastata da un gigantesco schermo LED, che ha il compito di creare sempre la giusta atmosfera.

Una nuova super nave green

Il prossimo inverno sarà però un’altra nave a solcare questi mari e si prevede un boom di prenotazioni. Sì perché la nave in questione sarà la MSC World Europa, attualmente in costruzione, la più grande ed ecologicamente avanzata in navigazione nel Medioriente, la  più moderna e green, in quanto sarà la prima nave di MSC Crociere alimentata da gas naturale liquefatto (GNL), il combustibile fossile più pulito attualmente disponibile per le grandi navi da crociera.

La World Europa sarà gigantesca. Potrà ospitare fino a 6.762 passeggeri, sarà lunga 333,3 metri e avrà una stazza lorda di 205.700 tonnellate. La consegna è prevista per ottobre, per poi dirigersi, a partire da dicembre, sotto il sole di Dubai, Abu Dhabi e Sir Bani Yas Island, Dammam in Arabia Saudita e Doha in Qatar.

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La nuova ammiraglia MSC World Europa

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Tra divinità, natura e magia: l’isola nascosta della Grecia

Meravigliosa è la Grecia, già destinazione prediletta di viaggiatori e vacanzieri di tutto il mondo, con le sue isole e gli isolotti sparsi per il Mar Egeo e il Mar Ionio. Secondo l’ente del Turismo greco sono circa 6000 i lembi di terra che affiorano dal mare, e che conservano un patrimonio storico, culturale e naturale immenso.

Ed è proprio tra questi che c’è un’isola segreta, quasi nascosta alla stregua di un tesoro prezioso. Essa sorge nel mare Egeo settentrionale, a pochi chilometri dalla linea di confine con la terra di Turchia ed è meravigliosa.

Già meta frequentata dagli appassionati di archeologia, l’isola di Samotracia è celebre anche per la sua Nike, la scultura alata trovata proprio sull’altare dei Grandi Dei nel 1863 e ora esposta all’interno del museo del Louvre a Parigi. Ma è anche l’isola della natura selvaggia, degli scenari lussureggianti e delle cascate. Un’isola da scoprire per innamorarsi, ancora una volta, della Grecia.

Cascate di Samotracia

Cascate di Samotracia

Samotracia, l’isola del Mare Egeo

A Samotracia non ci sono le casette bianche con le finestre blu, non ci sono neanche tutti quei turisti a godere del clima da vacanza perfetta e della movida che le altre isole della Grecia offrono. Ci sono però i tetti rossi, le influenze turche e i balconi in legno che si affacciano dalle case in pietra. Ci sono i massicci montuosi che circondano le spiagge, quelle dalle quali è è possibile raggiungere i boschi e scoprire fiumi, laghi e cascate, piscine naturali all’interno delle quali rigenerarsi e meravigliarsi.

Un vero e proprio paradiso di serenità, un’oasi di pace che ha preso in presto dalla natura i suoi colori più belli per dipingere l’isola intera. Il verde e l’azzurro sono gli assoluti protagonisti di questo scenario incantato, come se gli antichi dei avessero plasmato questo luogo immaginandolo come una dimora paradisiaca in cui vivere eternamente.

Non ci sono locali notturni e discoteche, neanche nei villaggi più turistici. Ma la loro assenza è ripagata dai torrenti, dai fiumi e dalle cascate, dalla natura silenziosa che scandisce i ritmi nuovi del tempi, quelli che scorrono lentamente. Le spiagge sono poche, ma quelle che ci sono bastano a godere della grande bellezza dell’isola.

Samotracia

Samotracia

Cosa vedere e cosa fare a Samotracia

Negli ultimi anni Samotracia è stata scelta come meta di vacanza per un turismo alternativo, hippie e fuori dall’ordinario, ma anche come destinazione per scoprire il perfetto connubio esistente tra storia e natura. L’itinerari sull’isola comincia dal monte Fengari, dalla sua cima per ammirare tutto lo splendore del territorio, per poi scendere tra sentieri e canyon, vallate e gole.

È proprio percorrendo questi sentieri che si aprono davanti allo sguardo degli scenari da fiaba: sono le cascate e le piscine naturali che si trovano sui fiumi Arapis, Platia e Agistros. La più celebre, la cui fotografia è spesso utilizzata per raccontare la grande bellezza di Samotracia, è la cascata Gria Vathra. Qui il paesaggio è in continuo movimento tra salti d’acqua e fruscio delle foglie: uno spettacolo inebriante in cui immergersi e perdersi.

La vita cittadina, o meglio turistica, si svolge a Loutrá. È questo il punto di partenza per la gran parte dei viaggiatori che scelgono di scoprire l’isola. Nonostante la presenza dei turisti, però, la località mantiene la sua intatta atmosfera isolana, quella fatta di cose semplici come taverne, locali all’aperto e passeggiate tra la natura.

Imperdibile è anche Hora, il capoluogo dell’isola, nonché una pittoresca cittadina protetta naturalmente da due falesie che incorniciano una visione idilliaca. Ovviamente, immancabile, è una tappa al Santuario dei Grandi Dei, lì dove si trovano gli enigmi mai risolti, dove è conservato tutto il fascino di culti e riti antichissimi che sembrano fissare un legame eterno e indissolubile con l’isola greca.

Santuario dei Grandi Dei

Santuario dei Grandi Dei

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Queste due città italiane si potranno visitare con un unico pass

Venezia e Verona sono due delle città più belle di’Italia e amate sia dai turisti italiani, sia dai viaggiatori internazionali. Due meraviglie situate a circa 120 chilometri di distanza e che ora si potranno visitare con un unico pass: scopriamo insieme come funziona.

Il biglietto unico per visitare Venezia e Verona

Le due città venete hanno dato il via alla sperimentazione del biglietto unico del trasporto pubblico locale. Un pass che crea un sistema integrato (a fasce tariffarie) che permette di viaggiare a bordo di treni, bus, tram e anche vaporetti con l’obiettivo di offrire agli utenti, a prevalente vocazione turistica, servizi di mobilità condivisa sull’asse che collega le due città, che coinvolge l’80% del turismo dell’intera regione.

Il biglietto unico (che esiste solo in forma di titolo singolo, e non di abbonamento) ha la durata di 24 ore e prevede ben cinque soluzioni di viaggio. Il ticket per l’area urbana di Verona costerà 7,50 euro, mentre per Venezia ci saranno due opzioni, una da 21 e una da 5 euro, rispettivamente con e senza servizio di navigazione incluso.

I biglietti che permettono il viaggio più “lungo” sono il Venezia-Verona Daily Pass (che include le aree urbane delle due città e il collegamento ferroviario a 39,50 euro) e il Mestre-Verona Daily Pass, senza trasporto acqueo, a 23 euro. A gestire i biglietti sarà la società Avm.

Dove si può viaggiare con i nuovi titoli di viaggio

Con questi nuovi titoli di viaggio sarà possibile spostarsi nell’area urbana di Venezia utilizzando i servizi di Actv (bus e tram, navigazione e people mover – escluso collegamento con aeroporto) e il servizio ferroviario metropolitano di Trenitalia (Venezia Santa Lucia, Venezia Porto Marghera, Venezia Mestre, Venezia Carpenedo, Venezia Mestre ospedale).

Ci si potrà muovere, inoltre, nell’area urbana di Verona, utilizzando il servizio urbano di Atv e quello di bike sharing di Clear Channel, oltre al trasporto ferroviario Trenitalia tra le stazioni di Verona Porta Nuova e Verona Porta Vescovo; in entrambe le aree urbane, con i servizi sopra elencati, e tramite il servizio regionale Trenitalia per lo spostamento tra Venezia e Verona.

Un’iniziativa promossa dalla Regione Veneto in accordo con gli enti di governo del trasporto pubblico delle due città e che prevede l’uso di un’unica piattaforma tecnologica che consente la pianificazione del viaggio, l’acquisto del biglietto per viaggiare su mezzi di trasporto diversi, la gestione dei reclami e dei rimborsi.

Gli obiettivi del progetto sono diversi: diminuire il congestionamento del traffico privato sulle strade; migliorare la qualità dell’aria; mettere in rete mete turistiche grazie anche alla disponibilità di un’ingente quantità di dati sul trasporto. Ma non solo. Il biglietto, infatti, semplificherà l’accesso e la fruizione dei servizi.

La sperimentazione durerà circa sei mesi, con l’obiettivo di arrivare, nei mesi successivi, al coinvolgimento di tutte le province regionali.

Non resta, quindi, che approfittare di questa occasione per scoprire Venezia, una delle città più belle al mondo decretata in tal modo tanto dai turisti quanto dalla stampa di settore. Ma anche una città annoverata, assieme alla sua Laguna, tra i siti Unesco. E poi Verona, un capoluogo dalla bellezza “stratificata” grazie alla presenza di tracce romane, medievali, rinascimentali, scaligere, veneziane e asburgiche.

venezia verona unico biglietto

Verona e Venezia

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Tra cielo e mare: il trekking urbano di Trieste

Situato sull’altopiano del Carso, il quartiere più romantico e suggestivo di Trieste, si affaccia sulla città come fosse il suo balcone garantendo a cittadini e viaggiatori visioni magiche e straordinarie. Impossibile non avvistarla, la terrazza di Villa Opicina è situata proprio in corrispondenza dell’obelisco che campeggia nella zona.

Arrivare fin qui è un’esperienza quasi fiabesca. Non c’è una zucca a trasportarci in cima, ma un tram antico e straordinario, che si inerpica su un dislivello di 329 metri fino a giungere a destinazione.

Una terrazza panoramica e un obelisco suggestivo attendono chi arriva. Cosa volere di più? Forse una strada sulla quale passeggiare per ammirare la bellezza della città e del suo golfo? C’è anche quella, è la strada Vicentina conosciuta da tutti come strada Napoleonica.

Trieste: la Strada Napoleonica

Un sentiero urbano situato in perfetto equilibrio tra cielo e terra: è questa la strada Napoleonica, un percorso percorribile a piedi, o in bicicletta, in solitaria, con gli amici o con l’intera famiglia e che permette di godere di alcuni dei panorami più belli della città e del nostro Paese intero.

Cinque chilometri di facile percorrenza adatti a tutti che si snodano da Opicina a Prosecco. Da una parte il bosco e la natura lussureggiante che cambia a ogni ora del giorno e ogni stagione, dall’altra il mare che si perde all’orizzonte, al centro un’ampia strada di ghiaia illuminata dal sole che conduce alla scoperta dei scorci più romantici e panoramici di Trieste.

I più coraggiosi possono addentrarsi nelle viscere della natura percorrendo quei sentieri più stretti e apparentemente nascosti che si snodano sinuosi in mezzo al bosco e che conducono a ad altri punti panoramici che lasciano senza fiato.

La strada Napoleonica è un luogo d’incanto caro ai cittadini che si recano qui ogni giorno per passeggiare, correre e riscoprire la tanto amata città. Ma è anche è un invito per i viaggiatori di tutto il mondo a scoprire la bellezza di Trieste e del suo golfo dall’alto.

La strada Vicentina prende il suo nome dall’ingegnere Giacomo Vicentini che nel 1821 progettò questo sentiero, ma a tutti piace pensare che la splendida passeggiata di Trieste fu inaugurata dalle truppe napoleoniche che la percorsero il 23 marzo del 1797.

Trekking a Trieste tra cielo e mare

Il punto di partenza di questo trekking urbano è il Piazzale dell’Obelisco di Opicina, da qui si snoda un percorso di circa 5 chilometri che congiunge il quartiere triestino a Prosecco. Si tratta di un sentiero di facile percorrenza con un dislivello di 250 metri, ma per lo più pianeggiante.

Può essere percorso da grandi e bambini, in bicicletta o a piedi, a patto che l’esperienza si viva senza fretta. I panorami che si susseguono chilometro dopo chilometro sono così spettacolari che è impossibile non fermarsi a sbirciare la città dall’alto. Ma non è solo il panorama a volo d’uccello che stupisce, c’è anche il mare che accarezza Trieste, e il bosco che domina il Carso con la sua splendida vegetazione.

Ci sono le meravigliose contraddizioni del territorio che, a un certo punto, mostra il suo lato più inedito. Percorrendo la Strada Napoleonica, infatti, il bosco lascia spazio a una parete rocciosa che svetta verso il cielo. Sono le falesie adesso indicare la strada ai camminatori, un invito a percorrere ancora quei chilometri per terminare il percorso, per ammirare la grande bellezza.

strada napoleonica trieste

Strada Napoleonica, Trieste

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5 motivi per cui ti innamorerai di Bristol

Nominata più volte tra le migliori e più felici città del Regno Unito, Bristol è una meta ideale da scoprire e riscoprire, grazie allo spirito indipendente e alternativo, alla vivace vita notturna e alla sua popolazione friendly.

L’iconico Ponte sospeso di Clifton, la Cattedrale, i musei cittadini, le architetture delle epoche vittoriana e georgiana, la Cabot Tower: sono tanti i monumenti e le attrazioni da non perdere in città, oltre ai percorsi gastronomici, agli eventi e alle opportunità di shopping.

Chiunque l’abbia visitata sogna di tornarci il prima possibile. Vuoi scoprire il suo segreto?

Sono almeno 5 i motivi per cui perderai la testa per Bristol.

La creatività esplosiva

Banksy è nato qui. O almeno questo sembrano confermare voci e leggende sul più famoso street artist del mondo, la cui identità resta tuttora sconosciuta. Sono numerosissime le sue opere e i suoi tag sui muri della città ed è possibile andare alla scoperta dei suoi capolavori semplicemente passeggiando, meglio se muniti di una mappa.

Se ami la street art e i graffiti non puoi perdere l’UpFest, Urban Paint Festival, uno dei più grandi eventi europei dedicati agli artisti di strada. I loro dipinti sulle facciate, gli edifici e i negozi cittadini trasformano Bristol in un colorato museo all’aperto, sfondo perfetto per foto memorabili.

Le luci e i colori del Bristol Light Festival ti lasceranno senza parole: le spettacolari installazioni in location uniche trasformano le notti cittadine in momenti magici e irripetibili. E il tasso di romanticismo schizza alle stelle.

Il mitico Bristol Sound

La musica scorre nel sottosuolo di Bristol come l’acqua del fiume Avon che l’attraversa. Dagli anni ’90 tutto il mondo ha iniziato ad apprezzare il Bristol Sound, movimento culturale underground tra i cui protagonisti c’erano i Massive Attack, Tricky, The Wild Bunch e i Portishead.

L’offerta di musica dal vivo in città è vasta, interessante e spazia tra più generi.

Hai voglia di una serata di relax e divertimento? Ecco i tre locali da frequentare:

Il Louisiana, a pochi passi dal centro, è un locale in vero stile New Orleans con un’ottima acustica e un’eccellente selezione di gruppi emergenti. Sul palco si sono esibiti, negli anni, anche i Muse, i Coldplay, i Kings of Leon e i White Stripes.

Il Thekla, piccolo, anzi piccolissimo, è un gioiellino ricavato all’interno di una vera imbarcazione cargo attraccata nel porto di Bristol. È uno dei club più esclusivi della città e ogni serata è un successo.

L’Old Duke, nel centro di Bristol, è il posto in cui andare per ascoltare musica jazz. Aperto ogni sera e sempre affollato, da mezzo secolo propone concerti con ospiti sempre diversi.

Le emozioni nella natura

Praticare lo yoga sul SUP per mettere alla prova il tuo equilibrio, surfare con le onde artificiali a The Wave, organizzare un’escursione sull’isola di Steep Holm per osservare il falco pellegrino, programmare un percorso in bici o in barca per andare alla scoperta dei dintorni della città: un viaggio a Bristol offre tantissime occasioni per attività all’aria aperta e momenti nella natura. Una visita alla SS Great Britain, la prima nave a vapore con scafo metallico ad avere attraversato l’Oceano Atlantico, ti regalerà l’emozione di un tuffo nel passato (e potrai anche arrampicarti sulle sartie).

Lo shopping su misura

C’è il Cabot Circus, il centro commerciale futuristico dal soffitto di vetro, e i negozi indipendenti di Clifton Village. Ci sono le boutique vintage dell’Old Market Quarter, centro della scena LGBTQ locale, e le bancarelle di St Nicholas Market. Bristol soddisfa i desideri di ogni amante dello shopping. Non temere, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

L’animo bohémien

Trova il tempo per una passeggiata nell’elegante sobborgo di Clifton, tra le case dalle architetture vittoriane, georgiane e regency, oppure rilassati su una banchina del Bristol Harbour, godendoti i colori del porto. Ti sentirai avvolgere dallo spirito più libero, anticonformista e allegro della città. E se hai voglia di un po’ di follia, la Bristol International Balloon Fiesta, l’incredibile festival dedicato alle mongolfiere, ti porterà con la testa tra le nuvole.

È l’anno giusto per partire per Bristol! Scopri tutte le informazioni per il tuo viaggio su VisitBritain.

case a Bristol

Veduta aerea di Bristol. ©VisitBritain/Max Renaud

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Le città più soleggiate d’Europa: il nuovo studio

La primavera è vicina e la voglia di sole aumenta sempre di più. Torna la voglia di viaggiare anche grazie all’allentamento delle norme in tutto il mondo, Italia compresa. Ma come sì sa, anche la stagione che sta per arrivare porta con sé condizioni climatiche instabili. Allora dove andare in vacanza se il primo obiettivo è trovare quasi sicuramente il sole? Ce lo svela un nuovo studio.

La nuova classifica delle città più soleggiate d’Europa

A dare una risposta alla domanda: “quali sono le città più soleggiate d’Europa” ci ha pensato Holidu, un motore di ricerca di case vacanze, che ha dato un’occhiata ai luoghi con il maggior numero di ore di sole al mese. A dominare questa classifica sono principalmente città italiane e spagnole. Scopriamo insieme le prime 10 posizioni.

Al decimo posto si piazza l’affascinante Palermo con una media di 340 ore di sole al mese. Non solo bellezza in ogni angolo, ma anche luce e bel tempo quasi sempre. Nona posizione per Granada in Andalusia, città ricca di storia, con un patrimonio artistico-culturale unico nel suo genere, ma anche con tanto sole: una media di 341 ore al mese.

Stessa quantità di ore mensili di sole anche per Las Palmas, capitale di Gran Canaria, una delle isole dell’Arcipelago delle Canarie che si piazza all’ottavo posto. Al settimo, invece, troviamo la Francia con Nizza che vanta una media di 342 ore di sole al mese, ma che è anche il luogo giusto per gustare la dolcezza della vita sulla Costa Azzurra.

Il sesto posto di questa classifica è invece occupato da un’altra realtà spagnola: Valencia, con 343 ore medie di sole al mese, ma anche caratterizzata da bellezza e vivacità. Arriva al quinto posto la siciliana Messina, città che vanta una temperatura media di 18° centigradi, 345 ore di sole mensili, arte, cultura, mare e bellissime vedute.

Quarta posizione per Malaga in Spagna che, pur avendo lo stesso numero di ore di sole mensili di Messina, ovvero 345, ha una temperatura media di 30°. Medaglia di bronzo per una città situata nel sud-est della Spagna: Murcia, sulla Costa Cálida, con 346 ore di sole ma anche uno splendido centro storico e una miriade di spiagge con baie adatte per nuotare.

Secondo gradino del podio per Catania, sulla costa orientale della Sicilia, con 347 ore di sole al mese. Situazione ideale per visitare il centro storico Patrimonio dell’UNESCO, ma anche per ammirare l’attivo e straordinario Etna.

La città più soleggiata d’Europa è una spagnola: Alicante. Situata sulla costa sud-orientale del Paese, sfoggia una media di 349 ore di sole al mese e una temperatura di circa 20 gradi. Insomma, il top della condizione per godere delle sue meravigliose spiagge e le case colorate della sua città vecchia.

Il resto della classifica

Il resto della top 30 continua a essere dominato principalmente da città spagnole e italiane, con un’altra apparizione francese con Marsiglia al 13° posto. Gli unici altri Paesi con città rappresentate sono l’Albania, con Tirana al 16° posto, la Grecia con la sua capitale Atene al 18° posto, la Bulgaria con Sofia al 24° posto, la Svizzera con Zurigo al 25° posto e il Portogallo con Lisbona al 27° posto.

Per l’Italia troviamo Roma al 17°posto, Napoli, Bari e Torino rispettivamente al 20°,21° e 22° posto, Verona al 26°, e Venezia, Milano e Firenze al 28°, 29° e 30° posto.

città più sole europa

Alicante vista dal monte Serra Grossa

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In Svizzera, sulle tracce di Sherlock Holmes

Il nome di Sherlock Holmes continua a ispirare migliaia di persone in tutto il mondo, grazie alle intramontabili avventure nate dalla penna del grande Sir Arthur Conan Doyle. E quando si pensa al detective, la nostra mente vola subito alle atmosfere della nebbiosa Londra di fine ‘800. Ma non tutti sanno che, in realtà, sul finire della sua carriera investigativa ha lasciato traccia di sé anche in Svizzera.

Sherlock Holmes, le cascate dove morì

Ebbene sì, quando Conan Doyle decise di porre fine alla vita del suo personaggio più riuscito, scelse un’ambientazione decisamente d’eccezione. Reduce da un viaggio nel cuore della Svizzera, dove rimase colpito dai panorami mozzafiato, condusse proprio qui il suo Sherlock Holmes nella sfida più impegnativa, quella per distruggere il suo nemico Moriarty. E ancora oggi ricordiamo il paesino di Meiringen come il luogo in cui l’investigatore trovò la morte, gettandosi in spumeggianti cascate avvinghiato alla sua nemesi.

Il piccolo borgo si trova nella regione dell’Oberland, immerso tra le Alpi Bernesi che offrono un paesaggio da favola. Impossibile non innamorarsi della splendida natura che lo circonda, dei rigogliosi boschi che si inerpicano tra le montagne e dei pascoli verdeggianti prese d’assedio da ricche greggi. L’attrazione principale è senza dubbio la cascata Reichenbach, una serie di tuffi scroscianti che si infrangono tra le rocce, in una cornice da sogno. Ad originarla è il torrente Rychenbach, nel tratto che precede la sua unione con il fiume Aar.

Cascata Reichenbach

La cascata Reichenbach

Per poter ammirare da vicino l’incredibile potenza della natura, è possibile usufruire della moderna comodità della funicolare, che conduce sin sulla vetta della cascata, alta ben 250 metri. Quassù, secondo quanto narrato dallo scrittore Arthur Conan Doyle, il suo eroe si trovò a combattere la sua ultima battaglia. Una stella appesa tra le rocce segna il punto esatto in cui sarebbe avvenuto lo scontro finale, lasciando così che la nostra immaginazione prenda il volo davanti ad un panorama da mozzare il fiato.

Panorama Meiringen

Il panorama della cascata Reichenbach

Meiringen, il villaggio svizzero di Sherlock Holmes

Ma la bellissima cascata Reichenbach non è l’unico luogo che ricorda Sherlock Holmes, in questo piccolo angolo di Svizzera. Tutto il villaggio di Meiringen è costellato di piccoli e grandi omaggi al più celebre investigatore mai esistito nella letteratura. Il più suggestivo è il Museo di Sherlock Holmes, inaugurato nel 1991 (in cui ricade il centenario della sua morte) nel seminterrato della piccola chiesa inglese situata nel centro storico del paese. Al suo interno, tanti splendidi cimeli citati nelle opere di Conan Doyle, e non solo.

Sebbene il museo sia davvero piccolino, vi è una meravigliosa ricostruzione (decisamente dettagliata) del salotto vittoriano in cui Sherlock Holmes e il suo fido Watson trascorsero tante ore, impegnati a risolvere i loro misteri. E in un attimo sembra di trovarsi davvero al 221B di Baker Street, dove tutto ebbe luogo. Fuori dalla chiesa, invece, si può ammirare una bellissima statua in bronzo a dimensione reale dell’investigatore. Non mancano piccole particolarità come il caratteristico cappello indossato da Holmes e la sua inseparabile pipa. E c’è di più: sulla statua sono incise minuscole figure che riportano ciascuna ad una delle 60 storie che ebbero proprio Sherlock come protagonista. Un viaggio nel mistero che inizia da qui.

Meiringen Sherlock Holmes

La statua di Sherlock Holmes, a Meiringen

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Ingria, il micro borgo è tra i più belli d’Italia

Porta d’ingresso della Val Soana, tra il verde e la tranquillità dei castagneti a 827 metri di altezza, Ingria è uno dei borghi più piccoli (e belli) d’Italia con soli 46 abitanti e 21 frazioni, molte delle quali oggi disabitate.

A 57 chilometri da Torino, il borgo accoglie in un’atmosfera bucolica e ideale per rilassarsi lontano dalla folla e dalla frenesia di tutti i giorni: attrae gli amanti della montagna, delle lunghe passeggiate nel cuore della natura, delle escursioni e del trekking.

Il suggestivo sfondo del Gran Paradiso aggiunge fascino a questa raccolta ma vivace realtà la cui Pro loco è molto attiva e organizza numerose manifestazioni nel corso dell’anno.

ingria piazza

La piazza di Ingria

Ingria, il meglio del fiabesco borgo

Immerso nella quiete e nella meraviglia della Val Soana e del Parco Nazionale del Gran Paradiso, Ingria è il borgo perfetto per chi ama le attività sportive all’aria aperta, sia a livello amatoriale che agonistico.

È, infatti, lo scenario più adatto per praticare trekking, alpinismo, scialpinismo, escursionismo, arrampicata, passeggiate a piedi o in mountain bike, scalate di cascate di ghiaccio, kayak e canoa.

Ma non è tutto perché vanta alcuni punti di interesse che non lasciano indifferenti a partire dalle tipiche e pittoresche case in pietra con i tetti a “lose”, le scalette, i ballatoi e le arcate.
Nelle frazioni di Rivoira e Campovardo, a causa del terreno ripido, alcune case sono state costruite a tre o quattro vani sovrapposti e, se di un solo vano, si mostrano con un particolare “effetto torre”.

Il centro storico è poi un autentico “museo a cielo aperto” grazie alla brillante iniziativa “Le case raccontano“: sulle abitazioni, infatti, una serie di pannelli narrano la storia degli edifici indicando, ad esempio, quale era la vecchia scuola o l’osteria di un tempo.
Le vetrine illustrano gli antichi mestieri con allestimenti (anche multimediali) e materiale informativo per ricordare la storia di Ingria, le lavorazioni artigianali e le tradizioni.

Degni di nota la Chiesa Parrocchiale di San Giacomo, risalente al XVI secolo, divenuta parrocchia nel 1708, e l’abitato di Pasturera a 996 metri di altitudine dove si staglia il campanile solitario costruito su un roccione e sgorga acqua fresca e leggera dall’antica fontana.

Infine, nella frazione Bech, si trova il bivacco ed ecomuseo “Valverdassa” che, con otto posti letto, offre ospitalità tutti i giorni dell’anno previa prenotazione.

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Il Municipio di Ingria

Le escursioni alla scoperta del magnifico territorio

Partendo da Ingria si ha la fantastica occasione di fare rigeneranti passeggiate tra boschi, mulattiere, corsi d’acqua e caratteristiche borgate: raggiungendo la frazione di Camprovardo potrete ammirare la fontana del 1858 e le caratteristiche case di tre o quattro piani collegate da scale esterne di legno.

Altro itinerario da non perdere è quello che si snoda lungo il Vallone di Codebiollo o di Verdassa con partenza dalla frazione di Frailino: la mulattiera scende verso il torrente Soana, lo attraversa su una passerella e incontra la frazione Bettassa con le tipiche abitazioni alpine e la Cappella di Santa Liberata del 1764.
Si conclude ai 1025 metri di Beirasso, borgata ormai disabitata.

Per lasciarsi incantare da tutta la bellezza del paesaggio montano, si può anche risalire il vallone e raggiungere il Lago della Mionda e proseguire fino ai Laghetti di Canaussa, specchi di acqua blu che riflettono le cime delle montagne tutt’intorno.

Ingria - accesso in piazza del Municipio

Ingria – accesso in piazza del Municipio – Ph Antonio Luna