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Kagoshima, la meta in Giappone che (forse) ancora non conosci

Nell’estremità meridionale del Giappone continentale, la prefettura di Kagoshima si rivela un piccolo gioiello da scoprire. Soprannominata la “Napoli d’Oriente” per il suo incantevole golfo e il clima mite che richiama la dolcezza mediterranea, è una terra lontana che ha stretto un legame speciale proprio con la città di Napoli, al punto da diventare città gemellata nel 1960.

Sospesa a pochi chilometri dal vulcano attivo Sakurajima, Kagoshima regala un panorama da togliere il fiato, un mosaico di storia antica, sapori intensi e una vita notturna che pulsa tra le sue vie. Inoltre, la posizione strategica la rende anche la base perfetta per avventurarsi tra le meraviglie della prefettura e scoprire l’incanto delle isole che la circondano.

Come arrivare

Arrivare a Kagoshima è semplice e comodo, grazie alla sua vocazione di crocevia dei trasporti del sud del Giappone.

La città è collegata con tutte le principali destinazioni di Kyushu, grazie ai moderni e veloci shinkansen: bastano poco più di 40 minuti per raggiungere Kumamoto, poco più di un’ora per arrivare a Fukuoka e poco meno di quattro ore per trovarsi a Shin-Osaka, ammirando scenari di straordinaria bellezza che scorrono veloci oltre i finestrini.

Anche i treni locali e gli autobus assicurano collegamenti agevoli con le prefetture limitrofe, mentre chi sceglie di arrivare in volo può contare su collegamenti rapidi dalle principali città giapponesi: Tokyo è raggiungibile in appena due ore, Osaka in circa un’ora e un quarto, Fukuoka in meno di un’ora.

Non mancano nemmeno i voli internazionali, che collegano Kagoshima con città come Seul, Hong Kong, Taipei e Shanghai, e aprono la porta a un mondo di scoperte per i viaggiatori di ogni angolo del pianeta.

Cosa vedere nella “Napoli d’Oriente”

Kagoshima ammalia fin dal primo sguardo. Il paesaggio unico, i giardini tradizionali come il magnifico Sengan-en, e la cultura gastronomica autentica, celebrata con piatti come il kurobuta (il pregiato maiale nero) la rendono una tappa imprescindibile per chi desidera esplorare il sud del Giappone.

Ecco le mete da non perdere.

Tenmonkan

Nel cuore di Kagoshima si estende Tenmonkan, il distretto commerciale e dell’intrattenimento più vivace del Kyushu meridionale. Sotto le arcate della galleria coperta di Tenmonkan Dōri, la vita scorre tra negozi di ogni tipo, caffè invitanti, izakaya animati e ristoranti che sprigionano nell’aria i profumi irresistibili della cucina locale.

Passeggiare tra queste strade significa assaporare il meglio di Kagoshima: il maiale nero kurobuta, il ricco Kagoshima Ramen, e l’iconica granita shirokuma, un trionfo di dolcezza fatto di ghiaccio tritato e latte condensato. Lo shopping trova casa al CenTerrace Tenmonkan e nei maestosi grandi magazzini Yamakataya, simbolo storico della città.

E quando scende la sera, Tenmonkan si trasforma: bar, locali e izakaya accendono la notte lungo le strade di Bunka Dori e Yamanokuchi Hondori, e regalano un volto ancora più vivace a un quartiere che non dorme mai.

Castello di Tsurumaru

Un tempo centro nevralgico del potere della dinastia Shimazu, il Castello di Tsurumaru dominava la città come simbolo di autorità e splendore.

Edificato agli inizi del 1600, non si distingueva per imponenza difensiva, poiché i potenti Shimazu godevano di uno status privilegiato che li metteva al riparo da minacce esterne. Tuttavia, il trascorrere del tempo e i venti di modernizzazione del periodo Meiji portarono alla sua distruzione nel 1873, lasciando dietro di sé rovine che ancora oggi raccontano storie antiche: un portone di ingresso, le solide mura di pietra, il fossato che ancora circonda l’area.

Oggi, sulle vestigia di quella residenza signorile sorge il Museo Reimeikan, custode della memoria storica della regione. Statue, musei e piccoli monumenti disseminati intorno al sito contribuiscono a mantenere vivo il legame con il glorioso passato di Satsuma.

Il Museo Reimeikan

Anche il Museo Reimeikan si offre come una tappa da mettere in lista per chi desidera addentrarsi nell’anima storica del territorio.

Tra le sale, il visitatore viene guidato in un viaggio che abbraccia millenni: dalla preistoria agli albori della modernità, passando per le imprese della potente famiglia Shimazu. Tra armature di samurai, reperti archeologici e antichi documenti, il museo riesce a far rivivere l’epoca in cui Satsuma era uno dei feudi più influenti di tutto il Giappone.

La statua di Saigō Takamori

Non è una semplice statua quella che si erge fiera nel cuore della città: la figura di Saigō Takamori incarna l’essenza stessa dello spirito samurai.

Conosciuto come “l’ultimo samurai”, Saigō Takamori fu un protagonista assoluto della Ribellione di Satsuma e uno degli artefici della modernizzazione del Giappone. Per i giapponesi, il suo volto in bronzo rappresenta coraggio, lealtà e cambiamento. Un omaggio silenzioso ma potente a un uomo che ha segnato un’epoca, tanto da ispirare il celebre film L’Ultimo Samurai.

Il Nagashima Museum

Adagiato su una collina alle spalle della stazione Chuo Kagoshima, il Nagashima Museum vanta una veduta incomparabile che si apre sulla città e sul vulcano Sakurajima.

Con i suoi 110 metri di altezza sul livello del mare, il museo d’arte espone opere di maestri come Renoir, Chagall, Rodin e Kuroda Seiki, frutto della passione collezionistica di Kosuke Nagashima. Il percorso espositivo si snoda tra sale interne ed eleganti spazi all’aperto, impreziositi da alberi subtropicali che rendono l’esperienza ancora più magica.

Una sosta nel caffè del museo regala un momento di pace, da godersi ammirando uno dei panorami più affascinanti di Kagoshima.

Il parco Sengan-en

Sengan-en, giardino di Kagoshima,

Fonte: iStock

Scorcio del Sengan-en, il parco giardino di Kagoshima

Sengan-en è molto più di un giardino: è un capolavoro di bellezza e armonia, in cui la natura diventa parte integrante del paesaggio artistico.

Costruito nel 1658 per la nobile famiglia Shimazu, il raffinato giardino si affaccia sulla baia di Kagoshima, utilizzando l’acqua come uno specchio naturale e il vulcano Sakurajima come una scenografica montagna di sfondo.

La Residenza Iso, fedele ricostruzione dell’antica dimora ottocentesca dei Shimazu, sorge al centro del parco, mentre poco distante ecco il Museo Shoko Shuseikan, allestito nell’antica fabbrica di macchinari del clan.

Tra sentieri alberati, piccoli santuari e punti di ristoro, Sengan-en regala un’immersione poetica in un Giappone d’altri tempi.

L’Acquario di Kagoshima

Vicino al porto, l’Io World Kagoshima Aquarium propone un viaggio straordinario negli abissi della Baia di Kagoshima e degli ecosistemi marini delle isole meridionali.

La gigantesca vasca principale cattura lo sguardo con un maestoso squalo balena che nuota placido tra pesci variopinti. Gli spettacoli con i delfini, tre volte al giorno, aggiungono un tocco di meraviglia, mentre a volte, tra un’esibizione e l’altra, i delfini vengono lasciati liberi di nuotare all’esterno, così da sorprendere i passanti con incontri inaspettati.

Shiroyama

Da vedere anche Shiroyama, un parco collinare che conserva uno dei luoghi più simbolici della storia giapponese: fu qui che, il 24 settembre 1877, si consumò l’epilogo drammatico della Ribellione di Satsuma e la morte eroica di Saigō Takamori.

Oggi, Shiroyama è un’oasi di pace con panorami spettacolari sulla città, sul mare e su Sakurajima, soprattutto al tramonto, quando il cielo si tinge di colori infuocati. Salire fino alla vetta può essere un’esperienza intensa: due sentieri principali si snodano immersi nella natura, svelando scorci indimenticabili a ogni passo.

La ruota panoramica Amuran

Dettaglio della ruota panoramica Amuran di Kagoshima

Fonte: iStock

La bellissima ruota panoramica Amuran

Infine, sul tetto dell’Amu Plaza Kagoshima, la ruota panoramica Amuran si staglia nel cielo come un simbolo luminoso della città.

Con 60 metri di diametro e un’altezza di 91 metri, è una delle mete migliori per godere di una vista aerea spettacolare su Kagoshima e il suo vulcano. Per i più temerari, le cabine completamente trasparenti disegnano un’emozione unica, sospese nel vuoto sopra la città.

Al calar della notte, la ruota si accende di mille luci colorate e diviene una lanterna magica che illumina il cuore cittadino.

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Lemno, l’incontaminata isola greca tutta da scoprire

A quanti sarebbe piaciuto viaggiare nel tempo? Passare alla scoperta di quei luoghi incontaminati, prima che l’uomo ed il turismo li rendessero quasi irriconoscibili? Territori come, ad esempio, la Grecia, dove l’odierna civiltà ha preso vita, sono in grado di regalare mete uniche e che in questo senso possono portare i visitatori alla scoperta di luoghi unici.

Uno fra questi è Lemno, l’incontaminata isola greca tutta da scoprire, dove sono ancora vive tradizioni antiche e genuine autentiche ed un paesaggio sospeso tra mito e realtà e caratterizzato da spiagge infinite.

Si trova tra Lesbo e Samotracia, nel cuore del Mar Egeo Nord-Orientale, a pochi chilometri dalla costa turca e dall’isola greca di Agiostrati. Un luogo protetto e quasi fuori dal tempo. Chi viaggia su quest’isola, infatti, ha la possibilità di passare un’esperienza assolutamente rigenerante passeggiando tra le sue verdi colline, scoprendo storici villaggi in pietra caratterizzati dalla presenza di rocce vulcaniche o aspettando il tramonto dai suoi golfi silenziosi. Elementi che creano un’armonia perfetta, lontano dal turismo di massa che affolla le destinazioni più celebri.

Lemno: un gioiello vulcanico tra mito e leggenda

L’isola di Lemno, di origine vulcanica, offre paesaggi davvero incantevoli. Una combinazione unica di crateri fossi, spiagge dorate e distese di terreno verdi e coltivate, che rendono quest’isola un piccolo eden ancora incontaminato. Proprio per questi motivi, visitare quest’isola oggi vuol dire scoprire un’isola profondamente legata alla sua antica storia ed ai suoi ritmi lenti.

Le attività principali? Tutte volte al relax e alla riscoperta di una vita lenta e lontana dal caos cittadino. Passeggiate lungo le sue spiagge, la più famosa Gomati, le sue dune, che sembrano ricordare un deserto, Keros, località amata dai surfisti per la sua corrente costante, ma anche villaggi storici, come Myrina o Moudros, in grado di raccontare la storia della sua popolazione, oltre che antichi miti e leggende.

Tra questi, secondo la tradizione greca, si racconta il mito secondo che l’isola venne scelta da Efesto, dio del fuoco e dei vulcani, come sua dimora dopo essere stato esiliato dall’Olimpo. Inoltre, sempre secondo le antiche leggende, Lemno fu anche il luogo in cui venne abbandonato Filottete, abile arciere greco e da molti conosciuto per essere uno dei personaggi principali del famoso cartone animato raffigurante Hercules.

Per gli amanti della storia, sull’isola di Lemno si possono esplorare diversi siti archeologici. Ad esempio, il sito di Poliochni, che viene considerata una delle più antiche città d’Europa, ed il maestoso Castello Veneziano di Myrina, che si affaccia direttamente sul mare.

Cultura, tradizione e sapori autentici dell’antica Grecia

Lemno è anche molto famosa per la notevole fertilità del suo suolo. Infatti, sono molto importanti l’agricoltura locale e la produzione di prodotti come il vino Muscat di Lemno, il miele aromatico ed i formaggi artigianali come il kalathaki, un pecorino unico e molto apprezzato dalla popolazione greca (e non solo).

Poi, passeggiando per Myrina, la capitale dell’isola, tra vicoli acciottolati, edifici color pastello e taverne profumate, si respira un’atmosfera autentica e rilassata, arricchita, soprattutto durante il periodo estivo, da eventi culturali come concerti, festival enogastronomici e rievocazioni storiche, che animano le piazze dei villaggi.

Come arrivare a Lemno?

Raggiungere Lemno oggi è più semplice che mai. L’isola, infatti, è servita da un aeroporto internazionale, dove atterrano voli diretti da Atene e, in alta stagione, da alcune città anche italiane. Oppure, per chi desidera viaggiare via mare, sono anche disponibili collegamenti in traghetto da Kavala, la bellissima e sempre più frequentata città di Salonicco e altre isole dell’Egeo del Nord.

Inoltre, una volta arrivati sull’isola, si consiglia di noleggiare un automobile o uno scooter, così da godere di tutta la libertà possibile per esplorare spiagge nascoste e piccoli villaggi incantati.

Lemno è la destinazione perfetta per chi cerca una meta un’esperienza fuori dal tempo: un’isola che incanta con la sola forza della sua bellezza naturale e del suo spirito autentico.

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Kelimutu, i laghi magici che cambiano colore e nascondono un mistero incredibile

Quando pensiamo all’Indonesia, il primo luogo che ci viene in mente è Bali. Eppure si tratta di un Paese ampio e variegato tutto da scoprire, con isole dalla natura selvaggia avvolte da una particolare aura di mistero, come Flores, situata nell’area orientale. È un luogo dove le colline sono così ripide da essere inabitabili, dove fino a 17.000 anni fa viveva l’Homo Floresiensis, un parente dell’Homo Sapiens soprannominato “hobbit” per la sua bassa statura e dove laghi craterici ricchi di minerali brillano con i loro colori caleidoscopici.

Questi, conosciuti come i laghi di Kelimutu, sono considerati fra i laghi craterici più belli del mondo, non solo perché sono tre all’interno dello stesso vulcano, il Kelimutu, ma anche perché di colori diversi l’uno dagli altri.

Perché i laghi di Kelimutu cambiano colore

I tre laghi di Kelimutu, un luogo pazzesco da vedere in Indonesia, si chiamano Tiwu ata Mbupu (il lago degli anziani), Lake Tiwu Nuwa Muri Koo Fai (il lago degli uomini giovani e delle fanciulle) e Tiwu Ata Polo (il lago incantato). Il primo lago è quello dai colori solitamente più scuri, di un blu intenso, il secondo vanta i colori più accesi che variano tra il verde e il turchese, mentre l’ultimo è quello che cambia colore più spesso, assumendo tonalità bianche, turchesi, rosse o marroni.

Scientificamente, il cambiamento di colore dei tre laghi è causato da una reazione chimica che avviene all’interno del cratere della montagna perché tutti i laghi contengono concentrazioni relativamente alte di zinco e piombo. Sebbene i minerali giochino un ruolo importante nella colorazione, un altro fattore chiave è la quantità di ossigeno presente nell’acqua. Quando povere di ossigeno le acque dei laghi sono più blu o verdi, al contrario, quando l’ossigeno è maggiore, appaiono rosso sangue o persino nero.

Oltre al loro fascino dal punto di vista scientifico, i laghi di Kelimutu sono protagonisti anche delle leggende e credenze locali.

Le leggende legate ai laghi di Kelimutu

Kelimutu è una combinazione delle parole “Keli”, che significa montagna, e della parola “Mutu”, che invece significa bollente, in riferimento all’attività vulcanica sotterranea. Secondo le credenze degli abitanti locali, però, i colori di questi tre laghi hanno i loro rispettivi significati e possiedono forze naturali molto potenti. Il lago blu, o “Tiwu Nuwa Muri Koo Fai”, è dove si trovano le anime dei giovani defunti; il lago rosso, o “Tiwu Ata Polo”, è per le anime dei malvagi defunti; mentre il lago bianco, o “Tiwu Ata Mbupu”, è per le anime degli anziani defunti.

Gli abitanti intorno al lago Kelimutu credono che quando il colore del lago cambia, debbano fare offerte agli spiriti delle persone che sono morte. Per questo motivo, ogni 14 agosto, viene organizzato anche un festival chiamato “Pati Ka” che può essere tradotto come “nutri lo spirito degli antenati”. Gli abitanti provenienti da tutti i venti villaggi situati nei dintorni di Kelimutu arrivano qui in processione, chiedendo prima il permesso agli spiriti.

Arrivati in cima ai laghi vengono lasciate le offerte, che variano da alimenti al tabacco, e si cominciano le cerimonie tra canti e preghiere. Per l’occasione, tutti indossano abiti tradizionali: gli uomini indossano i sarong e delle bluse batik, mentre le donne un abito tradizionale formato dal Lawo e da un top Lambu.

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Le suggestive montagne cinesi ospitano una tenera storia di amicizia tra un bambino e un panda

A differenza dei precedenti film di Gilles de Maistre, ambientati nella vasta savana africana o nelle terre selvagge canadesi, Moon – Il Panda si immerge nel singolare tessuto sociale ed ecologico della Cina. Oltre al suo splendore visivo, il film affronta temi urgenti come l’incessante pressione accademica sui bambini, la disconnessione tra la vita urbana e il mondo naturale e la crescente rarità di spazi autenticamente selvaggi. Il Sichuan è la regione che ospita le più grandi riserve di panda e, pertanto, è stata scelta dalla produzione come location di questa emozionante avventura, anche se non è stato facile ottenere i permessi per effettuare le riprese.

Se vuoi fare un film con un panda, l’unica alternativa è girare in Cina, l’unico posto al mondo in cui questi animali vivono nel loro habitat naturale e sono considerati patrimonio nazionale” ha dichiarato il regista francese, aggiungendo che “il progetto è nato sotto una buona stella: nel 2024, nel sesto anniversario delle relazioni diplomatiche franco-cinesi, Macron si è recato in Cina in visita ufficiale, favorendo così la coproduzione fra i nostri due paesi. Inoltre la mia reputazione ha rassicurato le autorità cinesi, che hanno apprezzato il copione; non solo perché il nostro film sostiene la protezione dei panda, ma anche perché il personaggio principale è franco-cinese, per non parlare del fatto che è interpretato dal figlio di una star del cinema cinese e di una cantante francese molto nota in Cina”.

Moon – Il Panda, di cosa parla

A causa del suo scarso rendimento scolastico, il dodicenne Tian viene mandato a vivere in campagna da sua nonna. Lontano dalla vita frenetica di città, fra le suggestive montagne cinesi, diventa segretamente amico di un cucciolo protetto di panda e lo chiama Moon. Questo è l’inizio di un’avventura incredibile che cambierà per sempre la sua vita e quella della sua
famiglia.

Moon film

Fonte: Ufficio stampa

Il film Moon – Il Panda

Dove è stato girato

Il film, nelle sale italiane il 17 aprile 2025, è stato girato nella provincia cinese del Sichuan, nella regione montuosa intorno a Chengdu. “A Sichuan, nella Cina centrale, intorno a Chengdu, una vasta metropoli. È una regione montuosa che ospita le più grandi riserve di panda e in cui le autorità si adoperano per la reintroduzione della specie. Volevamo assolutamente girare in questi splendidi ambienti naturali” ha detto il regista. “Abbiamo anche trovato una casa sulle palafitte che in realtà è una sala da tè, ma che noi abbiamo trasformato nell’abitazione della nonna. È un set che arricchisce molto il film e mi fa pensare a una barca che naviga fra le montagne. Sono elementi molto importanti che contribuiscono a creare un’atmosfera fiabesca nonostante la storia sia radicata nella realtà” ha spiegato.

Per un film come questo i set naturali sono importanti perchè il piccolo protagonista all’inizio è intrappolato a lungo nel mondo virtuale per i videogiochi, e poi all’improvviso apre gli occhi e sperimenta dal vivo la bellezza della natura. “Ogni interazione tra gli attori e i panda è stata gestita con attenzione, richiedendo lunghe trattative con le autorità per la conservazione” come ha precisato de Maistre in un’intervista. La location non è solo uno sfondo, ma un personaggio a sé stante, immersa nella nebbia, densa di foreste di bambù e permeata da un’aura di mistero.

panda in Cina

Fonte: Ufficio stampa

I panda in Cina

La casa della nonna, su palafitte e ricavata da una vera casa da tè, evoca un senso di atemporalità, rafforzando l’atmosfera fiabesca e senza tempo del film. Le sfide delle riprese in questo ambiente sono state significative. Le leggi sulla fauna selvatica in Cina sono severe, in particolare per quanto riguarda i panda, considerati tesori nazionali. Tuttavia l’autenticità della location era essenziale per la visione del regista.

Il viaggio che i bambini intraprendono dalla città verso la casa della nonna, fra le montagne, a contatto con la natura, diventa, per loro, una sorta di catalizzatore. La produzione, condotta in collaborazione con le autorità cinesi per la fauna selvatica, si è svolta negli stessi paesaggi in cui vagano i panda: verdeggianti e imponenti foreste di bambù che avvolgono sia i personaggi umani che il pubblico in un mondo lontano dalla moderna urbanità. La direttrice della fotografia del film, Marie Spencer, cattura questo mondo con una sensibilità pittorica, assicurandosi che ogni inquadratura trasmetta sia la maestosità della natura che l’intimità della storia.

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Maggio 2025 in viaggio, le mete imperdibili per fare vacanze da sogno

Gli anni sono composti da 12 mesi, ma senza ombra di dubbio alcuni di questi sono più ideali di altri per viaggiare. Ne è un esempio maggio, che con i suoi 31 giorni, le tantissime ore di luce e il clima mite, permette davvero di organizzare meravigliose vacanze in giro per il mondo. Spiagge dorate, città ricche di storia o paesaggi naturali mozzafiato: tutto è davvero possibile in questo periodo, perché molte delle mete più belle cominciano a fiorire, regalando momenti indimenticabili. Ecco i consigli di SiViaggia per coloro che si chiedono dove andare a maggio.

Isole Lofoten, per vivere l’estate polare

Di certo la bella stagione delle Isole Lofoten, in Norvegia, non è calda come quella a cui siamo abituati noi, ma nonostante questo è certamente speciale: qui l’estate è polare. In poche parole, è proprio durante il mese di maggio (più precisamente dal 20) che si può iniziare ad ammirare l’incredibile fenomeno del sole di mezzanotte, così chiamato perché la stella centrale del nostro sistema solare non può scendere al di sotto dell’orizzonte, creando notti che non sono mai del tutto oscure.

Da queste parti, quindi, si può sperimentare il privilegio di vivere in un’atmosfera surreale, grazie a un cielo dipinto di mille sfumature incredibili e una natura che in questo periodo mostra davvero il meglio di sé: le vette montuose, che emergono dalla terraferma, si riflettono nei fiordi cristallini sottostanti, mentre i percorsi che si snodano tra montagne e valli offrono viste panoramiche che tolgono il fiato. Inoltre, maggio è il periodo più indicato per fare gite in kayak su acque calme, accompagnati da un clima fresco ma piacevole.

Valle della Loira, per vivere la bellezza della primavera

Un’altra delle mete dove vi consigliamo di andare a maggio è la poetica Valle della Loira, in Francia. Qui gli affascinanti paesaggi ondulati e le pittoresche città medievali fanno spazio a castelli regali, impreziositi da giardini che in primavera diventano irresistibili. Ma non è di certo tutto, perché maggio è un mese perfetto anche per le temperature miti e piacevoli, senza il caldo intenso dell’estate.

Da non perdere sono sicuramente Château de Chambord, il più grande e imponente castello della regione, che sfoggia una facciata rinascimentale e giardini curati che sbocciano e regalano un tripudio di colori primaverili. Non meno magico è Château de Chenonceau, uno dei manieri più romantici, che colpisce per essere costruito su un ponte che attraversa il fiume Cher e per la sua eleganza e la bellezza dei giardini, che in questo periodo sono in piena fioritura.

Château de Chenonceau, Francia

Fonte: iStock@Vladislav Zolotov

Veduta del bellissimo Château de Chenonceau

A Rodi, dove l’estate inizia prima

Chi vuole andare al mare a maggio può invece optare per Rodi, incantevole isola della Grecia, che è uno scrigno di innumerevoli ricchezze e anche un luogo baciato da un (quasi) perenne clima soleggiato. Rodi, tra le altre cose, è anche l’isola più calda del Paese durante il mese maggio, un periodo caratterizzato da giornate lunghe, temperature quasi estive e un mare cristallino (e poco frequentato dai turisti) che invita a fare più bagni possibili.

Chi ha già visitato questo angolo europeo a maggio, infatti, è pronto a giurare che non c’è momento migliore per andarci, perché i turisti non sono assolutamente eccessivi, le spiagge semivuote e tutto risulta più autentico che mai.

Kyoto, per fare un viaggio zen

Poi ancora Kyoto, antica Capitale del Giappone, che si distingue anche per essere una delle destinazioni più affascinanti del Paese. Qui si può fare un vero e proprio viaggio nella serenità, grazie ai tanti templi storici, i giardini zen e l’autenticità della sua cultura tradizionale. A maggio, inoltre, Kyoto si trova nel pieno della primavera avanzata, con temperature miti e senza l’umidità intensa dell’estate. La città si trasforma in un caleidoscopio di colori grazie alla fioritura di azalee, iris e ortensie, che rendono il tutto ancor più intenso e piacevole.

Ma non è di certo finita, perché a maggio (più precisamente il 15) a Kyoto va in scena anche Aoi Matsuri, uno dei festival più tradizionali e interessanti della città. Si tratta di una celebrazione della storia e delle tradizioni di Kyoto, con cortei in costumi storici che permettono di fare una vera e propria immersione nella cultura locale.

Riga, con un centro storico patrimonio Unesco

Tra le Capitali più sorprendenti d’Europa conquista un posto d’onore quella lettone, Riga. Ancora non completamente invasa dal turismo di massa, tanto da essere una delle gemme nascoste del Vecchio Continente, a maggio sfoggia il suo vestito migliore, grazie alla natura che esplode in un tripudio di colori nei suoi tanti giardini e parchi, che creano scenari incantevoli. Le temperature sono miti, perfette per passeggiare senza il caldo opprimente dell’estate e per ammirare il suo centro storico, patrimonio dell’umanità Unesco.

Si distingue per essere un labirinto di stradine acciottolate, piazze affascinanti e antichi edifici che raccontano storie secolari, che, con le mille sfumature della primavera, diventano ancor più affascinanti. Qui si può visitare la Casa delle Teste Nere, una delle costruzioni più emblematiche della città, ma anche la Cattedrale di Riga, un’imponente struttura gotica con uno degli organi a canne più grandi d’Europa.

Le montagne di Rila e Pirin, paradiso escursionistico

Chi ama la natura più incontaminata e vacanze attive (che a maggio sono il top per le temperature), può dirigersi in Bulgaria e, più precisamente, tra le catene montuose di Rila e del Pirin, due dei tesori naturali più affascinanti del Paese. Lontane dalle rotte turistiche tradizionali, nel mese di maggio offrono condizioni ideali per il trekking e le escursioni per via del clima mite e della bellezza della natura, che è già nel pieno della sua fioritura primaverile.

Le vette delle montagne sono ancora coperte di neve in alcune zone, creando un prezioso contrasto con i fiori che sbocciano nei pascoli e nei sentieri più bassi. In questo periodo, inoltre, i tragitti non sono affollati. La catena montuosa di Rila è la più alta del Paese ed anche piena di laghi glaciali e foreste secolari. La gemma di questa regione, tuttavia, è il Monastero di Rila, un maestoso sito che è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, circondato da una vegetazione rigogliosa. Anche Pirin è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ma soprattutto un paradiso per gli amanti delle vette e delle escursioni.

Pirin, Bulgaria

Fonte: iStock

Tra le magnifiche vette del Pirin

Zona Cafetera, per la fioritura del caffè

La Colombia è un Paese ricco di meraviglie, ma se c’è una zona che a maggio vale la pena più di altre di visitare è la Cafetera, una delle regioni più affascinanti e pittoresche di tutto il territorio. Questo periodo, infatti, corrisponde alla stagione della fioritura del caffè, grazie a cui è possibile vivere un’esperienza sensoriale unica.

Si può passeggiare tra le varie piantagioni e, contemporaneamente, ammirare le montagne che circondano i campi quasi completamente sbocciati. L’atmosfera è più incantevole che mai, e si ha anche l’opportunità di imparare a conoscere in profondità il processo di coltivazione di questa preziosa pianta. A disposizione dei visitatori ci sono diversi tour guidati, grazie a cui approfondire le tecniche tradizionali e moderne di coltivazione e lavorazione. E se vi state domandando se si ha anche l’opportunità di assaporare caffè fresco e genuino, la risposta è sì: lo si può fare direttamente dalle piantagioni.

Costiera Amalfitana, bellezza senza pari

Chi invece desidera rimanere in Italia può optare per la bellezza eterna e senza pari della Costiera Amalfitana, in Campania. Del resto, parliamo di una delle mete più celebri e irresistibili del nostro Paese, grazie ai suoi pittoreschi villaggi sospesi tra le montagne e il mare e le spiagge da sogno. Maggio è davvero il mese top, anche perché le temperature sono miti, ma non ancora torride, e per le lunghe giornate di sole che offrono un’ottima occasione per fare passeggiate panoramiche lungo i sentieri che si snodano tra borghi.

In più, questo è anche un momento ottimale per ammirare la natura della zona in pieno risveglio, poiché le colline che si affacciano sul mare sono verdeggianti e coperte da una miriade di fiori. Di particolare nota è la fioritura dei limoni, uno degli spettacoli naturali più suggestivi di questa stagione, che colora di giallo intenso i paesaggi e impregna l’aria del profumo fresco e agrumato dei frutti in piena maturazione.

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La Corsica è l’isola da sogno perfetta per una vacanza con i bambini

Giornate lunghe e soleggiate, brezza leggera e una temperatura mite: la Corsica è l’essenza del clima mediterraneo. In estate il sole abbraccia l’isola, mentre durante l’inverno le temperature scendono ma restano comunque accettabili e piacevoli.

Una vacanza in Corsica con i bambini

Posizionata tra Francia e Italia, la Corsica non si trova molto lontana dal Belpaese. Si raggiunge agilmente in poche ore di navigazione da Savona, Livorno e Genova. Nonostante la vicinanza con la Sardegna e una storia piena di conquiste, l’isola è fieramente francese, ma con un’identità tutta sua. Spicca per grande autenticità, ritmo rilassato e scorci da paradiso: proprio per questo motivo è un’opzione top per una vacanza con i propri figli. Ma cosa fare in Corsica con i bambini durante una vacanza? Le attività sono tante e abbiamo scelto alcune opportunità che desideriamo consigliare.

Riserva Naturale di Scandola in Corsica

Fonte: iStock

Riserva Naturale di Scandola, visitare la Corsica con i bambini

Le spiagge sono selvagge e incontaminate

Trattandosi di un’isola non possiamo negare che tra le attrattive principali ci sono proprio le spiagge. Il litorale è ampissimo e spazia tra baie facili da raggiungere, come quella di Santa Giulia, e altre più selvagge come Ostriconi. Tra le più belle? Sicuramente Plage de Ghisonaccia diventata famosa per la sua sabbia bianca, i campi da beach volley e gli spazi ricchi di intrattenimenti perfetti per chi si muove con i più piccoli.

La Corsica è un mosaico di spiagge perfette per i bambini. A Bravone, sabbia fine e giochi gonfiabili aspettano i piccoli pirati; ad Algajola troverai un litorale sicuro e servito, raggiungibile anche con il simpatico trenino delle spiagge. A Calvi, la Pinède ti regalerà una lunga passeggiata tra sabbia e pini, con la cittadella che domina l’orizzonte. Ma il modo migliore per vivere l’isola senza stress è salpando: a bordo di una barca a noleggio da Porto Vecchio si possono raggiungere le isole Lavezzi o le grotte marine di Bonifacio, o ancora navigare verso il deserto delle Agriate e quindi rilassarsi sulle spiagge di Saleccia o Lotu.

spiaggia di Palombaggia in Corsica con i bambini

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Tra le spiagge più belle della Corsica c’è la spiaggia di Palombaggia

Avventure nella natura ed escursioni

Oltre al mare, il bello della Corsica orientale è che puoi alternare giornate di puro relax sulla spiaggia a esplorazioni nella natura. A due passi dalla costa si ha accesso alla foresta di Pinia, uno degli ultimi polmoni verdi di pini marittimi d’Europa, e il fiume Fium’Orbu, perfetto per un tuffo fresco e avventuroso lontano dalla folla. La Corsica sta proteggendo il suo ecosistema limitando il turismo di massa. La zona orientale, ancora poco conosciuta, è la scelta ideale se si desidera vivere la vera essenza dell’isola senza stress. Qui ogni giornata è scandita da ritmi lenti, passeggiate in riva al mare e piatti freschi di mare: la ricetta perfetta per una vacanza con i bambini che resterà nei loro (e nei tuoi) ricordi.

Che siano piccoli esploratori o giovani avventurieri, in Corsica c’è un’escursione per ogni tipologia di bimbo. Per chi sogna pareti da scalare, la Via Ferrata nella valle regala emozioni forti in totale sicurezza, se si preferiscono camminate tranquille, suggeriamo i sentieri costieri di Bonifacio, tra scogliere bianchissime e spiagge da cartolina. E per un’esperienza fresca e divertente? Tuffi, scivoli naturali e piscine di roccia ti aspettano lungo il fiume Travo e nelle gole del Tavignano.

Un’avventura imperdibile per tutta la famiglia è la visita alle Calanche di Piana, patrimonio UNESCO. Percorrendo la spettacolare strada D81, tra curve strette e vedute mozzafiato, potrete ammirare le incredibili formazioni rocciose scolpite dal vento e dal tempo. Fermarsi in uno dei tanti belvedere sarà un’esperienza emozionante sia per i grandi che per i più piccoli. Consiglio pratico: andate nel tardo pomeriggio per vedere le rocce tingersi di rosso e arancio con la luce del tramonto – uno spettacolo naturale che incanterà tutti.

Calanche di Piana in Corsica

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Sembra di stare su Marte percorrendo la strada per raggiungere le Calanche di Piana in Corsica

La biodiversità e gli animali da incontrare

In Corsica, ogni strada può trasformarsi in una sorpresa: caprette, asinelli, maialini e pecore si muovono liberi tra i paesaggi montuosi. È come vivere un vero safari a misura di bambino! E se vuoi incontrare tartarughe di tutto il mondo, il parco A Cupulatta, vicino ad Ajaccio, è una tappa imperdibile: un piccolo regno dove imparare e meravigliarsi.

Scoprire la storia della Corsica a misura di bambino

Quando si arriva dall’Italia, il punto di approdo è sempre Bastia: proprio qui infatti si fermano i numerosi traghetti. La città, tra le più antiche, dà modo di scoprire il centro passeggiando per Place Saint-Nicolas, arrivando poi al pittoresco mercato domenicale di Place du Marché. I bambini resteranno incantati dalle piccole stradine che sembrano uscite da una favola, tra cui quelle che conducono al Vieux Port, animato da barche colorate e ristoranti sul mare. Non dimenticate una sosta nella suggestiva Cittadella, alla ricerca del Crocifisso Nero nascosto in uno dei suoi affascinanti oratori rococò.

Un altro pezzo di storia è la visita ad Ajaccio, città natale di Napoleone. Dopo aver passeggiato tra le case pastello e i numerosi bar, ci si può fermare al museo Fesch dove sono custodite collezioni di arte italiana e non solo. E per convincere i bimbi? Dopo l’immersione culturale ci si può concedere un bel giro sulla ruota panoramica al porto.

E se qualcuno volesse regalare ai bambini un’avventura davvero spettacolare consigliamo la visita al sito archeologico di Filitosa. Il museo a cielo aperto, tra ulivi secolari e prati verdi, custodisce menhir e torri risalenti a oltre 8000 anni fa. Qui ci si può divertire a riconoscere i volti dei guerrieri scolpiti nella pietra.

A bordo di trenini e tram alla scoperta della Corsica

Tra Calvi e Ile Rousse corre il Tramway de la Balagne, un comodo tram che permette di saltare da una spiaggia all’altra senza stress; con più di 15 fermate, è perfetto per famiglie che vogliono godersi il mare senza dover combattere con il traffico. E per le visite in città? I simpatici Petit Trains, i trenini turistici, offrono un modo divertente e rilassante per scoprire le attrazioni principali senza stancare troppo i bambini. Per chi cerca un’esperienza davvero unica, il viaggio sulla ferrovia corsa, il mitico Trinichellu, regala panorami straordinari, viadotti sospesi e avventure a tutta natura, percorrendo l’isola fino a toccare i suoi angoli più remoti.

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Grecia low cost: le isole più economiche dove andare quest’estate

Mare da sogno, paesaggi da cartolina che levano il fiato, contrasti di colori che sembrano usciti da un film e poi cultura, storia, tradizioni: se c’è una meta che è amatissima d’estate (ma anche per tutto il resto dell’anno) quella è la Grecia, con le sue splendide isole tutte da scoprire.

Ma quali sono quelle più abbordabili e per tutte le tasche? Senza dubbio ci sono alcune mete più costose di altre, per cui se non si vuole rinunciare alla bellezza di questo Paese del Mediterraneo ma si ha un budget limitato, ci sono alcune isole che sono perfette per una vacanza low cost. Magari anche con meno folla di turisti, per staccare davvero e per vivere un viaggio lontano da tutto e da tutti.

Le otto isole della Grecia da raggiungere questa estate (ma non solo), per una vacanza all’insegna della bellezza e senza spendere troppo.

Serifos, alla scoperta di questa isola delle Cicladi

Un’isola in cui respirare un’atmosfera autentica, ancora poco battuta dai turisti, in cui ci sono oltre 70 spiagge da esplorare e in cui godere di un paesaggio straordinario. Immaginatevi il mare nelle sue tante sfumature che appare quasi dipinto, le montagne un po’ brulle e scure, i resti delle imprese minerarie del passato.

Un’isola del Mare Egeo che si trova tra Citno e Sifno e fa parte delle Cicladi: è Serifos. Dal Pireo si arriva qui in poche ore: il suo territorio si sviluppa su 75 chilometri quadrati. Piccole e grandi baie punteggiano la costa frastagliata, si possono raggiungere a piedi, su strada, ma anche in barca e la maggior parte non sono attrezzate. Questo senza dubbio fa parte del fascino un po’ selvaggio dell’isola che va scoperta piano piano, non solo per il suo mare, ma anche lungo la ricca rete escursionistica: i sentieri superano i 46 chilometri e mezzo e portano ad ammirare tantissimi luoghi di questa isola molto ospitale e autentica. Tante le sue bellezze come il monastero dei Taxiarchi fondato nel 1570-72, nello stesso luogo dove pare ci fosse una precedente chiesa, oppure la chiesa bianca con cupola blu di Panagia a Skopos, oppure, ancora, Chora che dalla collina scende verso il mare. questa isola della Grecia si raggiunge tramite traghetto da diversi porti (tra cui quello del Pireo).

Serifos, bellissima isola della Grecia

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Serifos, bellissima isola della Grecia da conoscere

Kythira, l’isola di Afrodite

Siamo a sud del Peloponneso, nel Mar Ionio: qui incontriamo Kythira o Citera, dalle cui acque si dice sia nata Afrodite (un’altra location che si raccontava fosse stata il luogo dove è apparsa la dea è Cipro). E il suo territorio è ricco di bellezze da scoprire, in cui si trovano anche un po’ dei segni della dominazione passata che ha visto susseguirsi prima i veneziani e poi gli inglesi. Ha delle bellissime spiagge, di quelle che ti aspetti dalla Grecia ma che al tempo stesso lasciano senza parole: perché questo Pese europeo è proprio stupefacente e magico. Come Kaladi, che si trova nella zona ovest dell’isola ed è caratterizzata da tre zone e ci si arriva dopo una strada sterrata e dopo aver sceso 120 gradi. Raggiunta non ci sarà altro che la bellezza selvaggia della natura con i suoi colori a farla da padrona.

A nord dell’isola, invece, si trova il faro di Moudari realizzato durante il dominio inglese è alto 25 metri ed è stupendo. Proprio come questo vale anche la pena raggiungere il castello di Chora, realizzato in gran parte sotto il dominio veneziano. Si arriva sull’isola con voli interni e vi sono soprattutto turisti greci.

Kythira in Grecia: la spiaggia di Kaladi

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L’isola di Kythira in Grecia: la spiaggia di Kaladi

Lefkada, l’isola che raggiungi in automobile

È collegata alla terraferma da una strada rialzata e da un ponte mobile: stiamo parlando di Lefkada celebre anche perché la leggenda narra che qui si sia uccisa la poetessa Saffo. Le sue spiagge sono ampie, dorate e si gettano in un mare dalle tantissime sfumature, una di queste è proprio Porto Katsiki, alla quale si accede attraverso una scalinata che è celebre anche perché è proprio lì vicino che la leggenda vuole che la poetessa Saffo si sia gettata nel vuoto. A caratterizzarla roccia chiara, ricoperta sulla sommità dalla vegetazione, sabbia chiarissima e mare da sogno.

Tra le location da visitare vi sono: Lefkada Città, che è il capoluogo dell’isola, Vassiliki meta amatissima da chi ama il windsurf e Agios Nikitas che si trova a circa 14 chilometri dalla capitale ed è un suggestivo villaggio. Con spiaggia, naturalmente.

Sull’isola merita un’esplorazione anche l’entroterra con i suoi paesini. Ci si può arrivare in automobile e in aereo.

Spiaggia Porto Katsiki isola di Lefkada

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La celebre spiaggia di Porto Katsiki sull’isola di Lefkada

Skopelos, isola delle Sporadi da scoprire

Fa parte dell’arcipelago delle Sporadi ed è un’isola tutta da scoprire. Stiamo parlando di Skopelos, che forse in molti hanno conosciuto come location del film Mamma Mia!, con la chiesa Agios Ioannis che ovviamente vale la pena inserire tra le tappe alla scoperta di questa bellissima isola: preparate la macchina fotografica perché questo edificio religioso affacciato sul mare è di una bellezza unica.

Questa isola si può raggiungere unicamente via mare (ad esempio dalla vicina Skiantos o da Salonicco) e cela alcuni tesori da vedere, come i monasteri presenti sul suo territorio, oppure le sue spiagge ciottolose (spesso un mix di ciottoli e sabbia) che sono meravigliose. Tra i nomi da ricordare quella di Stafylos, vicina a Skopelos Town, oppure quella di Milia che è un bel mix di sabba e ciottoli. L’unica lingua di sabbia è la spiaggia di Limnonari.

Oltre a una vivace vita notturna, chi la cerca la può trovare nella città principale, è davvero una location da scoprire.

Skopelos in Gracia la chiesa Agios Ioannis

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Skopelos in Gracia, la famosa chiesa Agios Ioannis

Ikaria, l’isola legata alla leggenda di Icaro

Si dice che Icaro sia precipitato proprio qui, nel mare di fronte all’isola, ma anche che è in questo luogo che è nato il dio Dioniso. E non è strano imbattersi in queste leggende quando si esplorano le isole della Grecia dal momento che questa terra è ricca di storia, di un passato antico e vivido. Siamo a Ikaria, tra le isola Cicladi e l’Anatolia, un’isola con una ricca vegetazione, montagne e tantissime meraviglie. Città principale è Agios Kirikos, ma non mancano splendidi centri abitati, spiagge e storia.

Molti i suoi tesori: dal castello bizantino di Koskina, ai resti del tempio di Artemide e Nas, fino a quelli dell’Odeon bizantino. Tra le spiagge da raggiungere quella denominata Seychelles: ciottoli chiarissimi, mare incredibile e a fare da scenografia le rocce, mentre vale la pena provare la grotta con sorgente termale a Therma.  Questa suggestiva isola si raggiunge facilmente sia in aereo che via mare.

Grecia: Ikaria, la spiaggia Seychelles

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Grecia: l’isola Ikaria e la spiaggia Seychelles

Lesbo, la grande isola da scoprire

Nell’Egeo nordorientale si trova l’isola di Lesbo, il cui centro principale è Mitilene ed è la terza isola per grandezza di tutta la Gracia, con i suoi 320 chilometri di coste. Una storia antica, che si intreccia con due dei maggiori rappresentanti della lirica greca arcaica: Alceo e Saffo che qui sono nati. Anche su questa isola vi è un monte Olimpo, ma non è quello ben più celebre e alto che si trova nella parte continentale del Paese.

Tanti i centri abitati, a partire dal capoluogo (già citato) dell’isola dove ancora si può ammirare il castello bizantino, ma anche l’anfiteatro di epoca ellenistica. Una destinazione in cui fare il pieno di cultura, tra musei e testimonianze del passato, ma in cui lasciarsi affascinare anche dalla natura con le sue bellissime spiagge (segnate di visitare quelle collegate alle località di Vaterà e Plomari) e le sue sorgenti termali.

Tra le tappe la foresta pietrificata di Sigiri, risultato delle ceneri vulcaniche che hanno coperto alcuni alberi tra i 15 e i 20 milioni di anni fa. Ma anche l’acquedotto romano che risale a tempi decisamente più recenti. Si raggiunge via mare e via cielo.

Mitilene, città dell'isola di Lesbo

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Mitilene, città principale dell’isola di Lesbo

Kalymnos, l’isola delle spugne ma non solo

Siamo nel mar Egeo e andiamo alla scoperta di Kalymnos, nota tra le tante cose per la capacità che possedevano gli abitanti di pescare le spugne. Si tratta di un’isola montuosa, con coste frastagliate che possiedono a poca distanza isolotti e scogli, il posto ideale non solo per chi cerca mare, natura e Grecia, ma anche per chi ama gli sport e, in particolare, l’arrampicata. Qui, del resto, ci sono le pareti rocciose giuste per mettersi alla prova, infatti pare che vi siano circa 2500 vie tra cui scegliere e con difficoltà differenti. Ma non solo, perché questa destinazione è perfetta per coloro che amano esplorare sotto la superficie del mare.

Non mancano le spiagge, alcune di queste caratterizzate da ciottoli, sabbia e rocce come quelle di Myrties e Masouri. La sabbia scura, invece, la si può trovare a Platys Gialos. E poi vanno scoperti i musei, le grotte e le varie località: la più importante è Pothia, capoluogo dell’isola. Si raggiunge via nave e aereo.

Grecia: isola di Kalymnos

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Grecia: la bella isola di Kalymnos

Zante, l’isola cantata da Foscolo

Zante, conosciuta anche con il nome di Zacinto, è un’isola del Mar Ionio molto famosa per diverse ragioni. Oltre a essere stata cantata da Ugo Foscolo in una celebre poesia, conserva anche molte bellezze. Tra le sue peculiarità il fatto che, al largo della sua costa, inizia la fossa ellenica, che al suo interno possiede il punto più profondo del Mar Mediterraneo.

Dalle pianure, alle montagne, il territorio dell’isola è molto vario e comprende un Parco nazionale marino. Tra le mete di chi la raggiunge per una vacanza non possono mancare la Spiaggia del Relitto, tra le più celebri spiagge di tutta la Grecia con la sua sabbia bianca, il mare spettacolare e il relitto che campeggia sulla sua battigia, le grotte e Gerakas dove nidificano le tartarughe.

La città principale è Zante dove, nonostante il terremoto che l’ha distrutta, si possono ammirare ancora alcune rovine della dominazione veneziana. Da non perdere i centri più piccoli. Si raggiunge via cielo e via mare.

Spiaggia del Relitto a Zante

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La celebre Spiaggia del Relitto a Zante
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Cosa fare a Paros: vita notturna tra Parikia e Naoussa

Paros è una delle più grandi isole dell’arcipelago delle Cicladi, un tripudio di immagini e colori. Sceglierla significa fare un tuffo in un angolo della Grecia molto gettonato, partecipando di giorno alla vita locale e godendo delle bellissime spiagge e preparandosi al divertimento serale che offre molte proposte. La vita notturna a Paros è molto animata e Parikia e Naoussa sono i punti cardine del divertimento sull’isola.

Qui, è il calar del sole a dare inizio alla movida. In questa guida, passeremo in rassegna entrambe le località per indicarvi i luoghi più trendy e frequentati dell’isola, per cui non vi rimane altro che riporre il costume da bagno che avete utilizzato durante la vostra giornata in spiaggia e aprire la valigia per scegliere l’outfit più adatto alla destinazione che andrete a scegliere.

Vita notturna a Parikia: dove andare

Se decidete di esplorare la vita notturna di Parikia (o Paroikia), non potete non concedervi una serata al The Dubliner, un complesso che arriva a contenere fino a 3.500 persone, composto da una serie di locali. Ad esempio, potrete scegliere tra il Bar Salsa, dove si balla musica caraibica e il Dubliner, classico Irish Pub in cui concedervi un buon boccale di birra ad un prezzo ragionevole. Da non dimenticare il Down Under Bar, frequentato prevalentemente da turisti australiani e neozelandesi. Parte del complesso è anche l’Envy Club, in cui poter ascoltare set di DJ greci ed europei famosi e conosciuti anche a livello internazionale: la scelta perfetta per i party-harders.

La zona più frizzante di Parikia dove vivere la vita notturna a pieno è quella del lungomare, dove sono collocati la maggior parte dei punti di intrattenimento tanto che l’area è identificata come la “via delle discoteche”. Una fra tutte la famosa Hard Rock, mentre per chi è alla ricerca di qualcosa di più tranquillo ubicato sempre sul lungomare c’è la discoteca Evinos.

L’Evinos apre alle sei del pomeriggio e permette di godere della vita notturna di Paros in modo molto più soft. Ci si può accomodare sulla terrazza panoramica (dalla quale si assiste a un meraviglioso tramonto vista mare) e ascoltare un gradevole sottofondo musicale davanti ad un drink, mentre all’interno un mix di musica rock e funk farà divertire i più scatenati.

Proseguendo sempre sul lungomare sud, l’Havana di Paros è un locale aperto solo da febbraio a novembre che vi farà immergere in un’atmosfera latina. Gli amanti del genere potranno contare su buona musica brasiliana e cubana, ma anche jazz e blues.

Vita notturna a Naoussa: i locali più famosi

Spostandosi invece a Naoussa, noterete una vita notturna più raffinata rispetto a Parikia. Nostos, la discoteca per antonomasia dell’intera isola, nella stagione estiva pullula di giovani che si attardano per ballare fino alle prime luci dell’alba, così come all’Insomnia.

A detta di molti, per partecipare alla vita notturna di Paros nella più sofisticata Naoussa bisogna mettere in conto di spendere qualcosa in più rispetto a Parikia; i locali che competono con The Dubliner di Parikia sono Agosta, che dalla sua posizione domina una piccola piazzola sul porticciolo di Naossa, il Briky,il Buena Vista e il Linardo, molto suggestivo perché dentro un edificio del 1400.

Naoussa a Paros, in Grecia

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Cittadina di Naoussa con la luna piena, sull’isola di Paros, Grecia

Bar e locali da non perdere a Paros, tra musica, cocktail e tramonti

La vita notturna di Paros non è solo discoteche: ad esempio il bar Saloon D’Or, un grande cocktail bar direttamente sulla spiaggia, di fronte al Castello dei Franchi. Qui, oltre ad assaggiare ottimi cocktail, c’è anche la possibilità di fumare narghilè.

Amate le feste pomeridiane? Il Kialoa Bar Club ha una bellissima terrazza che affaccia sul mare che propone musica e cocktail ottimi. Da non perdere anche il bar Miromolos è un locale molto particolare, ricavato in una vecchia cantina dove potrete ascoltare musica dal vivo che spazia tra diversi generi, dal rock alla tipica musica greca. Nella via del Mercato troverete il Pirate uno fra i primi locali nati sull’isola: qui il perno portante è la musica jazz e blues non è raro che qualche musicista si fermi per regalare qualche pezzo improvvisato.

Ma se la vostra idea di vita notturna a Paros deve avere il sapore della cultura e della tradizione greca recatevi al bar Filarakia; l’esercizio apre alle 24 e si trova lungo la strada che porta a Naoussa. Una volta giunti nel locale verrete travolti dalla musica ellenica suonata dal vivo, e non resisterete alla tentazione di cimentarvi in qualche ballo popolare lasciandovi trasportare dalla tipica atmosfera greca.

Se cercate un locale per un aperitivo unico con vista sul tramonto, potrete recarvi all’Alexandros Cafè, situato in un punto panoramico sul golfo di Pakiria e con tavolini che circondano uno splendido mulino antico.

Parikia e il suo mulino antico, a Paros, Grecia

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Mulino sul golfo di Parikia, a Paros, Grecia

Che cosa mangiare a Paros: la cucina locale

Paros non è solo la destinazione perfetta per gli amanti del mare e della movida notturna, ma anche per chi non sa rinunciare alla passione per il buon cibo. I tantissimi locali dell’isola infatti non offrono solo un’ampia selezione di cocktail, ma anche di piatti tipici dal gusto indimenticabile: ecco quali vi consigliamo di assaggiare.

L’insalata greca con feta e olive e l’agnello sono due tra i piatti più cucinati: il primo è perfetto per un pranzo leggero e low cost in riva al mare, mentre il secondo è da gustare in una delle autentiche trattorie locali. Chi invece non sa resistere al pesce, può osare con le alici fritti, un antipasto pieno di gusto, e le polpette di calamari che trasmettono tutto il profumo del mare.

Chi ama i formaggi (e i dolci) non può non assaggiare lo Saganaki: si tratta di un tipico formaggio greco che viene pastellato, fritto e servito con semi di sesamo e miele. Per chi, invece, preferisce la carne al pesce, imperdibili sono gli Souvlaki: spiedini di pollo, maiale, agnello solitamente serviti con patatine fritte.

Come arrivare a Paros dall’Italia

Paros ha un suo aeroporto, ma non effettua voli internazionali per l’Italia. Per raggiungere l’isola è quindi necessario fare scalo. Esistono due alternative: la più rapida prevede di raggiungere in aereo Atene e da lì prendere un volo interno per l’aeroporto di Paros, situato nella zona sud-ovest dell’isola, a soli 10 km in auto da Parikia.

La seconda opzione è il viaggio in traghetto. Ne partono dal porto de Il Pireo (zona sud-ovest di Atene) e dal porto di Rafina (a poco più di 30 km a est di Atene), e raggiungono Paros in 3/4 ore di viaggio. Se fate tappa anche in altre isole della Grecia, Paros è ben collegata anche con altre località, come Mykonos (circa 45 minuti di traghetto).

Come muoversi a Paros

A Paros non mancano di certo le possibilità di noleggiare auto, scooter o quad. Il mezzo maggiormente consigliato, se siete intenzionati ad esplorare tutta l’isola percorrendo i 60 km di costa ricca di spiagge, borghi e paesaggi meravigliosi, è l’automobile. Permette infatti di raggiungere facilmente qualsiasi punto in poco tempo e comodamente, visto che le strade sono ben tenute.

Potrete noleggiare l’auto in aeroporto o in molti altri punti strategici dell’isola, come il porto di Parikia. Il costo parte da circa 30/35 euro al giorno in bassa stagione, ma in alta stagione tende a salire. Il consiglio è sempre quello di prenotare con largo anticipo dall’Italia, soprattutto se il viaggio è previsto in piena estate, periodo di alta stagione in cui i prezzi tendono a raddoppiare a causa dell’alta richiesta, anche per non rischiare di rimanere a piedi.

L’alternativa per i più avventurieri, che vogliono sentire l’aria del mare tra i capelli girando l’isola in tutta calma e risparmiando sul noleggio dell’auto, possono optare per lo scooter o il quad. I prezzi partono da circa 20 euro al giorno. Questi mezzi sono consigliati se si soggiorna nei villaggi principali, poiché gli spostamenti rischierebbero di diventare pesanti. La moto è comoda anche da imbarcare nel piccolo traghetto che da Pounta (a sud dell’isola) porta ad Antiparos per una gira fuori porta.

L’alternativa a coloro che non hanno intenzione di noleggiare auto o moto sono i mezzi pubblici, di cui Paros è ben servita con diverse corse in autobus nell’arco di tutta la giornata (i cui prezzi dei biglietti variano dai 2 ai 3,50 euro). La stazione dei bus si trova nel molo principale. I due punti nevralgici dell’isola, Parikia e Naoussa, sono collegati anche da un servizio di navetta durante l’alta stagione. Un’ottima alternativa per spostarsi durante le serate all’insegna del divertimento, senza doversi mettere alla guida, visto che durante l’alta stagione la navetta copre la fascia oraria che va dalle 6 di mattina alle 3.30 di notte. Vi invitiamo a consultare tutti gli orari e i prezzi aggiornati sul sito ufficiale Ktelparou.gr.

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Perché la primavera è la stagione ideale per scoprire le Isole Baleari

Le Isole Baleari sono spesso associate alle classiche estati mediterranee, tra spiagge dove prendere il sole, tramonti mozzafiato e feste con DJ in terrazza. Eppure, la bassa stagione ha il potere di rivelare l’anima più tranquilla di queste mete spagnole, in particolare la primavera: in questo periodo potrete godervi i percorsi di trekking e di cicloturismo, scoprire le zone umide, considerate un vero paradiso per gli amanti del birdwatching, e approfondire il loro patrimonio culturale.

Temperature ideali per fare trekking

D’estate, le temperature alle Isole Baleari possono diventare particolarmente elevate e non proprio adatte per fare trekking, a meno che non decidiate di cominciare alle prime ore del mattino! In primavera, invece, le temperature medie si aggirano intorno ai 18-25 gradi, perfetti per intraprendere i sentieri costieri o quelli che attraversano i paesaggi costellati di uliveti.

Tra questi, vi consigliamo la lunga Ruta de Pedra en Sec a Maiorca, che vi permetterà di immergervi nella selvaggia Serra de Tramuntana, protetta dall’UNESCO, combinando panorami mozzafiato, villaggi artistici e paesaggi montuosi.

Oppure, a Menorca potreste percorrere tutto o una parte del Camí de Cavalls, un sentiero storico che segue la costa dell’isola da cima a fondo per ben 185 chilometri suddivisi in 20 tappe segnalate. Il percorso, fattibile sia a piedi che in bicicletta o a cavallo, offre l’opportunità di scoprire le calette e le spiagge più idilliache, spazi naturali come s’Albufera des Grau o il Cap de Favaritx, torri difensive o zone umide.

Trekking Maiorca

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Sentiero panoramico a Maiorca

Visitare le città senza troppa folla

Bassa stagione significa anche meno turismo. Le temperature piacevoli e le strade non ancora troppo affollate, vi permetteranno di assaporare la bellezza delle vie di Palma, Alcúdia o Pollença a Maiorca e di gustare una meravigliosa paella in riva al mare o su una delle terrazze della città.

Anche Ibiza inizia a risvegliarsi in primavera: le giornate si allungano e si fanno più calde, rendendo possibile un tuffo nelle sue calette paradisiache. Questo è anche il periodo perfetto per visitare i monumenti, come le mura rinascimentali di Dalt Vila, l’insediamento fenicio di Sa Caleta o il Puig des Molins. Inoltre, una visita ai suoi mercatini hippy è d’obbligo.

Prezzi bassi suoi voli: l’offerta easyJet

La primavera è considerata bassa stagione, ciò significa che potrete organizzare il vostro viaggio alle Isole Baleari con un budget ridotto rispetto all’estate, soprattutto in destinazioni molto visitate come Maiorca e Ibiza. Inoltre, potete sfruttare anche le offerte sui voli, come quelle proposte dalla compagnia easyJet: con la promozione appena lanciata, potrete volare verso Maiorca, Minorca e Ibiza con voli a partire da 23,99 euro.

Alcuni dei voli più economici sono diretti a Palma di Maiorca e partono da Milano Linate (da 32,99 euro nel mese di giugno) e da Milano Malpensa (18,99 euro a maggio). Se invece volete volare a Ibiza, le offerte più convenienti partono ad aprile da Napoli, con biglietti da 27,99 euro, e a maggio da Milano Malpensa, con biglietti a partire da 18,99 euro.

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Le Isole Brioni: un vero paradiso terrestre in Istria

Stai valutando l’Istria come meta per un long-weekend o come tappa di un on the road per le tue vacanze? Se stai cercando un’esperienza fuori dal comune, le Isole Brioni possono essere proprio quella sorpresa che non ti aspetti. Un angolo di natura selvaggia, un paradiso terrestre che si affaccia sul mare Adriatico capace di portare quiete e relax anche nelle anime più stressate. Qui il tempo rallenta e tutto diventa un invito a godersi un momento per sé, in compagnia delle onde del mare e dei profumi della macchia mediterranea. Ma cosa c’è da vedere in questo posto così magico? Ecco una guida completa sui luoghi da non perdere in questa perla della Croazia.

Prima di tutto cosa sono le Isole Brioni?

Le Isole Brioni sono un’arcipelago composto da 14 isole sparse in un raggio di pochissimi chilometri a nord-ovest da Pola, in Croazia. Le isole furono abitate sin dai tempi antichi ma iniziarono a ottenere interesse e riconoscimento a partire dal 1893, anno in cui vennero acquistate da un benestante industriale austriaco che le volle trasformare in una zona lussuosa di villeggiatura e metterle a disposizione delle figure più illustri dell’epoca. Dopo una serie di passaggi di proprietà che videro coinvolte prima l’Italia e poi la Jugoslavia, nel 1945 divennero la dimora estiva di Tito diventando il palcoscenico di grandi eventi e cerimonie per attori e figure di spicco della società come ospiti del presidente Jugoslavo. A partire dal 1983, le isole vennero insignite del titolo di Parco Nazionale e aperte a tutto il pubblico e non solo alle élite. Tuttavia, l’impronta esclusiva e lussuosa che ne ha plasmato l’identità non è andata perduta, pertanto i costi degli alloggi qui sono abbastanza elevati. Se la tua idea di viaggio si sposa maggiormente con la filosofia del low-cost nessun problema, puoi goderti la magia delle Isole Brioni con una gita di un giorno partendo da Fazana, un piccolo villaggio di pescatori dal quale partono le escursioni per l’arcipelago. Le isole sono quattordici ma solo una è aperta ai visitatori: l’Isola Maggiore.

Tutte le meraviglie da vedere alle Isole Brioni

Se è vero che si può visitare un’isola soltanto, è anche vero che questa è così ricca di cose da vedere e di esperienze da provare che saprà riempire la tua giornata di incredibili scoperte. L’arcipelago, infatti, non solo è uno spettacolare rifugio naturale, ma è anche un vero e proprio scrigno di tesori da esplorare; dai paesaggi incontaminati alle testimonianze del passato, qui ce n’è davvero per tutti i gusti. Di seguito trovi alcune delle cose da non perdere assolutamente.

Il Parco Safari delle Isole Brioni in Istria

L’attrazione più inaspettata e stravagante dell’intero arcipelago: il Safari Park. Un parco naturale che si estende per un’area recintata di nove ettari dove specie autoctone delle Brioni convivono con esemplari provenienti dal Sudamerica, Africa e Asia. In passato questa zona veniva utilizzata da Tito come riserva di caccia privata e molti degli animali esotici del parco non sono altro che regali fatti al presidente e introdotti da lui stesso nell’habitat. Il Safari si può fare solo a bordo di un trenino dal quale potrai ammirare struzzi, pavoni, zebre, zebù e molti altri animali. Ma la vera celebrità del parco è Lanka: un’elefantessa indiana donata a Tito nel 1972 dalla prima ministra indiana Indira Gandhi. Se vuoi visitare il parco, il costo del biglietto è di 35 euro per gli adulti e 15 per i bambini sopra i 7 anni. I minori di 7 anni non pagano l’ingresso.

L’Ulivo più antico del mediterraneo

Un vero e proprio monumento naturale. Uno studio condotto negli anni ’60 sulla sua corteccia ha dimostrato come quest’albero abbia un’età stimata di più di 1600 anni e, per tale motivo, è considerato uno degli ulivi più antichi di tutto il mediterraneo. La sua veneranda età non gli impedisce di produrre ancora i suoi frutti tanto che, ogni anno, vengono raccolti e ne viene prodotto un olio molto pregiato. L’ulivo si trova immerso in un paesaggio incontaminato, placido e tranquillo che ne esalta la sua maestosità e che sottolinea il suo carattere forte e resiliente. Molto più di un simbolo di longevità, questo ulivo custodisce il legame millenario tra gli abitanti di questa regione e la natura.

Il sentiero dei dinosauri

Impronte di dinosauro alle Isole Brioni in Istria

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Una delle 200 impronte di dinosauro rinvenute alle Isole Brioni

Ogni volta che senti la colonna sonora di Jurassic Park ti viene un nodo nostalgico allo stomaco e torni immediatamente bambino? Allora non puoi perderti il sentiero dei dinosauri! In questa zona sono state rinvenute più di 200 impronte fossili di dinosauri risalenti a circa 130 milioni di anni fa. Le impronte si sono conservate perfettamente nella roccia calcarea e sono riconducibili a diverse specie di dinosauri tra cui:

  • Teropodi: esemplari carnivori bipedi simili al T-Rex.
  • Sauropodi: grandissimi erbivori dal collo lungo come, ad esempio, il Brachiosauro.
  • Ornitopodi: esemplari erbivori di dimensioni più ridotte come l’Iguanodonte.

Il pappagallo Koki

Il pappagallo Koki è un’altra delle tante attrazioni che attirano l’interesse dei visitatori: un esemplare di cacatoa bianco con la cresta gialla, donato come regalo di compleanno da parte di Tito alla nipote. Koki è un abilissimo imitatore, capace di riprodurre suoni e parole e, con i suoi 50 anni di vita, è uno degli animali più longevi delle Isole Brioni. Questo simpatico animaletto è così amato che è presente in moltissime foto con celebrità del mondo dello spettacolo e con figure politiche.

Il giardino mediterraneo

Il giardino mediterraneo venne costruito nel 2007 nell’area di un ex-vivaio che si estende per 17.000 metri quadri. Un angolo di pace e biodiversità che ospita più di 170 specie vegetali e che nasce con un duplice intento:

  • Preservare e valorizzare la flora mediterranea, concentrandosi principalmente sulla conservazione delle specie autoctone.
  • Educare i visitatori sulla ricchezza del patrimonio botanico dell’area delle Isole Brioni.

Alberi secolari, piante spontanee, autoctone o esotiche, qui si trovano moltissime specie anche utilizzate da secoli nella cultura e nella cucina tradizionale locale.

La casa delle barche

Dopo aver esplorato i luoghi d’interesse di stampo naturalistico, è arrivato il momento di spostarci verso le attrazioni di carattere storico e culturale. Tra queste c’è sicuramente la Casa delle Barche, un piccolo gioiellino storico che parla del legame degli abitanti delle Isole Brioni con il mare e la navigazione. L’edificio, in stile secessionista austro-ungarico, fu costruito nel 1902 come protezione delle barche.  Questa casa veniva chiamata anche “Casa del Dottore” poiché al piano superiore c’era una farmacia, l’ambulatorio di un medico e l’appartamento dove viveva con la sua famiglia. Oggi la casa ospita una mostra permanente sull’Isola.

Il museo di Tito

Per entrare nel vivo della storia di questo straordinario arcipelago, ti consigliamo di visitare il museo di Tito che racconta l’epoca d’oro delle Isole Brioni e che si concentra sull’ex-leader della Jugoslavia Josip Broz Tito. Questo spazio, situato all’interno del Centro Culturale di Brioni, raccoglie testimonianze fotografiche, oggetti e documenti legati a questa importante figura politica. Tra le cose che puoi ammirare in questo museo trovi:

  • Oggetti personali e regali ricevuti da figure di spicco e celebrità.
  • I modelli delle sue barche e vari manufatti che testimoniano il suo amore per il mare.
  • Animali imbalsamati regalati al leader e che, dopo essere morti per cause naturali, vennero imbalsamati come tributo al Parco Safari.

Questo tuffo tra le sale del museo ti darà la possibilità di scoprire il ruolo di queste isole nel loro periodo di massimo splendore e l’importanza che hanno avuto nella storia del ‘900 e, soprattutto, nella storia della Jugoslavia.

La Cadillac di Tito

Nessuno visita le Brioni senza vedere anche solo velocemente la Cadillac Eldorado Cabriolet verde scuro che venne donata a Tito nel 1953. La Cadillac, della lunghezza di 5,6 metri e con un motore V8 da 210 cavalli, è un vero simbolo di lusso e prestigio e venne utilizzata dal presidente in persona per muoversi nell’isola e accompagnare capi di stato, star del cinema e leader politici internazionali. Un fatto interessante di questa attrazione è che la vettura è ancora perfettamente funzionante e viene utilizzata in occasioni speciali. Per vederla ti basterà raggiungere il museo di Tito e goderti un capolavoro dell’ingegneria americana perfettamente conservato e che offre una fotografia precisa di un’epoca passata.

I reperti archeologici

Vista aerea del Castrum Romano alle Isole Brioni

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I resti del Castrum romano alle Isole Brioni, in Istria

Le Isole Brioni sono disseminate da reperti archeologici. Un primo assaggio lo abbiamo avuto con il sentiero dei dinosauri sul quale possiamo ritrovate oltre 200 impronte di questi antenati così affascinanti ma, in realtà, ci sono anche altri siti archeologici di grande interesse storico e che meritano assolutamente una visita.

  • Il castrum romano: una delle meraviglie dell’isola principale dell’arcipelago delle Brioni. Situato sulla costa occidentale, si tratta di un insediamento fortificato di epoca romana capace di raccontare una storia unica che inizia nell’antichità e si protrae fino al Medioevo, l’insediamento infatti venne abitato per oltre 1000 anni. Il Castrum sorse in una posizione strategica, vicino al mare, ed era costituito da ville patrizie, botteghe e impianti termali definendo le Isole Brioni un luogo di lusso sin dai tempi dell’Impero Romano. Nel Medioevo, l’area venne utilizzata per scopi abitativi per poi essere abbandonata forse per motivi di salute. L’abbandono dell’area ne ha permesso l’ottima conservazione dei resti, cosa che difficilmente accade per gli insediamenti che hanno visto una continuità abitativa nel tempo. Consigliamo una visita al castrum per immergerti completamente nella storia dell’Isola e immaginare come vivevano mercanti, nobili e artigiani dell’epoca. Se sei un amante dell’archeologia e della storia antica questa è decisamente una tappa da non perdere.
  • La Baia di Verige: un’altra delle gemme di questo meraviglioso arcipelago. Una baia di enorme bellezza dove il blu del mare si fonde con i fasti dell’antica Roma restituendo un sito d’interesse storico e paesaggistico da togliere il fiato. La baia si trova sulla costa ovest dell’Isola Maggiore e ospita i resti di una lussuosissima villa romana la cui costruzione ebbe inizio nel 1° secoldo a.C. e che raggiunse il suo massimo splendore nel 1° secolo d.C. Appartenuta con grande probabilità a una ricca famiglia patrizia, si estende per oltre un chilometro ed era impreziosita da terrazze panoramiche, templi dedicati alle divinità, aree termali e un porticciolo privato. Oggi puoi vedere i resti della villa, le colonne, alcuni pezzi di mosaico che decoravano gli edifici, le terme e un paesaggio mozzafiato immerso nella natura incontaminata.
  • La Chiesa di Santa Maria: la chiesa, realizzata per gli abitanti del castrum romano adiacente, era composta da tre navate a pianta rettangolare. La sua peculiarità risiede nella forma del santuario con abside rettangolare e, ancora oggi, si possono vedere la base dell’altare e un piccolo lapidario con numerosi reperti. Vicino alla basilica sorgeva anche un cimitero paleocristiano e un convento benedettino.

Le spiagge

Infine, per concludere al meglio il nostro viaggio alle Isole Brioni, ti portiamo sulle meravigliose spiagge di questo arcipelago. Un angolo di paradiso incredibile per chiunque ami il mare e per tutti quelli che prediligono le mete meno inflazionate. Spiagge sabbiose si alternano a insenature rocciose o scogliere capaci di regale scenari mozzafiato e con un acqua così turchese da invogliare chiunque a fare un tuffo. Tra le spiagge più famose citiamo Verige, tranquilla e ricca di vita marina da scoprire con maschera e boccaglio; Brioni, lontana dalla folla per una giornata all’insegna del relax più totale. Se invece cercate la solitudine per avere un contatto incontaminato con la natura circostante, allora ti consigliamo di fermarti nella baie più nascoste e meno frequentate. In generale, tutte le spiagge sono incastonate in una vegetazione lussureggiante che le rende un ottimo punto di partenza, o di arrivo, per escursioni e passeggiate nella natura.

Con questa guida ti abbiamo raccontato tutte le cose da vedere alle Isole Brioni, in Istria. Un angolo di mondo dove storia e natura s’intrecciano in un abbraccio indissolubile tessendo una trama di storie antiche e moderne che ti riempirà il cuore. Dai reperti archeologici romani, alle impronte dei dinosauri; dal Safari Park al museo di Tito, le Isole Brioni sono la meta perfetta per chi è alla ricerca di un luogo dove appagare la propria sete di scoperta e la voglia di rilassarsi in mezzo alla natura più autentica.