Categorie
Canada Catania Città d'Arte Compagnie aeree Idee di Viaggio itinerari culturali Montreal Nord America Viaggi Viaggi Avventura

Perché organizzare un viaggio a Montréal nel 2026

Il 2026 segna una svolta importante per i turisti italiani, in particolare per chi parte dal Sud: Air Canada ha, infatti, annunciato l’avvio di un collegamento diretto tra Catania e Montréal, che permette di raggiungere il cuore del Québec senza scali intermedi. Si tratta di un “passo storico”: la compagnia diventa la prima a collegare la Sicilia con il Canada con voli di linea regolari.

L’operazione ha un valore che va oltre la comodità logistica. Significa offrire nuove prospettive a un territorio che da sempre guarda oltre i confini, e creare opportunità anche per chi viaggia per lavoro: Montréal, oltre a essere una città affascinante da visitare, è un hub strategico per gli spostamenti in Nord America.

Il nuovo volo Catania–Montréal

A partire dal 5 giugno 2026 e fino al 23 ottobre dello stesso anno, i passeggeri in partenza dall’aeroporto di Catania potranno salire a bordo di uno dei tre voli settimanali operati da Air Canada. La programmazione è pensata per garantire flessibilità: si volerà ogni mercoledì, venerdì e domenica, con arrivo diretto nella metropoli canadese.

La scelta stagionale non è casuale ma coincide con il periodo in cui Montréal mostra il suo volto più vivace, tra festival, eventi culturali e la natura che si tinge di mille colori. Una volta giunti a destinazione, i viaggiatori non si troveranno soltanto davanti a una città cosmopolita, ma anche a una rete di coincidenze che consente di raggiungere con facilità gli Stati Uniti, i Caraibi e l’America Latina.

In altre parole, il nuovo collegamento diventa un vero e proprio “trampolino” per esplorare gran parte del continente americano.

Montréal, un mosaico di culture e atmosfere

Organizzare un viaggio a Montréal vuol dire prepararsi a vivere un’esperienza in cui tradizioni europee e spirito nordamericano convivono con naturalezza. È una città bilingue e vibrante, dove l’architettura moderna convive con i quartieri storici e ogni scorcio racconta una storia differente. Passeggiando lungo le vie si percepisce la ricchezza culturale, che si riflette tanto nei musei quanto nella scena gastronomica.

Dalla maestosa Basilica di Notre-Dame, dagli interni scenografici, al fascino intramontabile della Vieux-Montréal, con le piazzette acciottolate e i caffè dall’atmosfera europea, tutte le mete regalano un motivo in più per innamorarsi di una metropoli che vanta storia, modernità, innovazione, vita notturna e festival che ne animano le strade durante l’anno.

Cosa vedere a Montréal

Scorcio della via centrale di Montreal, Canada

iStock

Scorcio del centro di Montreal

Chi arriva a Montréal per la prima volta non può che lasciarsi conquistare dal Mont Royal, la collina verde che regala una vista spettacolare sullo skyline ed è la tappa ideale per comprendere appieno le dimensioni della metropoli e respirarne l’anima più vera.

Il cuore pulsante resta però il centro storico, con le stradine che sembrano trasportare indietro nel tempo, e in cui l’atmosfera francofona è palpabile, tra gallerie d’arte, negozi di artigianato e ristoranti che celebrano l’incontro tra le cucine più varie.

Montréal è anche capitale del design e dell’arte contemporanea, e musei come il Musée des Beaux-Arts o il MAC (Musée d’art contemporain) propongono spunti imperdibili per chi ama la creatività in tutte le sue forme.

Non mancano poi gli spazi verdi, che la rendono una meta perfetta anche per chi cerca relax all’aria aperta, dai grandi parchi urbani ai quartieri più residenziali.

Categorie
Arte e cultura Catania Città d'Arte Luoghi da film Sicilia Viaggi

Catania come non l’hai mai vista: scopri le location di Vanina, la fiction Mediaset

Catania si tinge di giallo con Vanina – Un vicequestore a Catania, la fiction targata Mediaset in onda su Canale 5 che ha trasformato la città etnea in una vera e propria protagonista. Non solo cronaca nera e indagini, ma un viaggio tra vicoli, piazze, mercati e profumi che raccontano l’anima più autentica della Sicilia orientale. La serie, ispirata ai romanzi di Cristina Cassar Scalia, segue le vicende della vicequestore Vanina Guarrasi, interpretata da una brillante Giusy Buscemi. Dopo un passato difficile a Palermo, Vanina cerca un nuovo inizio tra le vie di Catania, città che la accoglie – e cattura – con le sue luci, le sue ombre e la sua eterna vitalità.

Di cosa parla

Giovanna “Vanina” Guarrasi è una donna dalla forte determinazione e dal passato doloroso: da adolescente ha assistito all’assassinio del padre, ispettore ucciso dalla mafia. Da allora il suo destino è stato segnato: una brillante carriera nell’Antimafia di Palermo, fino a quando la paura di perdere il suo amore, il magistrato Paolo Malfitano (Giorgio Marchesi), la spinge a cambiare vita. Vanina si trasferisce a Catania, assume il ruolo di vicequestore a capo della Sezione Omicidi della locale Squadra Mobile e cerca di costruire una nuova esistenza, lontano da Palermo e dai fantasmi del passato.

Dove è stata girata

Chi guarda Vanina si ritrova subito a fare una valigia immaginaria, perché le location delle quattro puntate incantano e regalano alla serie una potenza visiva, barocca e moderna, caotica e romantica, viva in ogni dettaglio. Senza dubbio la protagonista è Catania dove la produzione ha scelto diversi angoli come sfondo della storia del vicequestore Guarrasi. “È una città complessa Catania, chiara e scura, apparentemente ferma nel tempo, piena di contraddizioni che abbiamo voluto raccontare con rispetto e ammirazione, una città che affascina e ti resta dentro“, ha dichiarato il regista Davide Marengo.

Vanina Mediaset

Ufficio stampa

Una scena della fiction Vanina

Piazza Bellini

Nel cuore della città, Piazza Bellini è la sede fittizia del commissariato dove lavora Vanina. La piazza è intitolata al compositore Vincenzo Bellini, celebre autore di opere liriche come Norma, La sonnambula e I puritani. Nato proprio a Catania nel 1801, Bellini è considerato uno dei maggiori esponenti del melodramma romantico italiano. La città gli ha dedicato questa piazza e, soprattutto, l’imponente Teatro Massimo Bellini, che ne è il fulcro visivo e simbolico. Al centro della piazza si trova la Fontana dei Delfini, un’elegante opera settecentesca progettata da Giovanni Battista Vaccarini, l’architetto che ha lasciato un’impronta inconfondibile su gran parte del barocco catanese. La fontana, con le sue linee armoniose e i suoi motivi marini, richiama l’antico legame della città con il mare e aggiunge un tocco di grazia a questo angolo raffinato del centro storico.

Catania piazza Bellini

iStock

Piazza Bellini a Catania

Teatro Massimo

Il sontuoso Teatro Massimo Bellini, con la sua eleganza neoclassica, domina la scena. Costruito nel 1890 e inaugurato con la Norma, il teatro è un esempio splendido di architettura eclettica, con richiami barocchi e neoclassici. La facciata ricorda il teatro dell’Opéra di Parigi, mentre gli interni – riccamente decorati con stucchi dorati, velluti e affreschi – sono un omaggio alla musica e all’eleganza. È uno dei teatri più importanti d’Italia e ancora oggi ospita stagioni liriche, sinfoniche e di balletto. Nella fiction, il teatro compare più volte, spesso come cornice per scene d’introspezione o dialoghi carichi di tensione emotiva. Il contrasto tra la quiete solenne del luogo e l’agitazione della trama investigativa contribuisce ad aumentare l’intensità visiva della narrazione. Nelle sue vicinanze, il viavai della città si intreccia con la calma teatrale del luogo, creando un contrasto perfetto per un noir contemporaneo.

Piazza Duomo

Basta un’inquadratura per riconoscere il Liotru, l’elefante in pietra lavica simbolo della città. Con un obelisco egizio sulla schiena, questo elefantino barocco è molto più di una scultura: è il custode della storia catanese, amato dai cittadini, al centro di leggende, superstizioni e racconti popolari. Il Liotru rappresenta forza, resistenza e protezione, proprio come la città che lo ospita e la protagonista della serie, Vanina. La piazza, con la Cattedrale di Sant’Agata, regala uno degli scorci più iconici. Progettata dopo il devastante terremoto del 1693, fu ripensata da Giovanni Battista Vaccarini, che la rese uno dei salotti urbani più armoniosi d’Italia.

Via Etnea e dintorni

Via Etnea non è soltanto la via principale di Catania: è un viaggio dentro l’identità della città, un asse scenografico dove si incontrano eleganza, caos, spiritualità e quotidianità. Nella fiction è spesso la cornice di pedinamenti, dialoghi carichi di tensione o momenti in cui la protagonista si lascia trasportare dai pensieri. Ma per chi visita la città, questa strada è molto più: un museo a cielo aperto, una promenade di storia viva sotto lo sguardo costante dell’Etna, che domina l’orizzonte come un guardiano silenzioso. Lunga oltre 3 chilometri, Via Etnea parte da Piazza Duomo e si estende fino a Tondo Gioeni, attraversando il cuore storico della città. Deve il suo nome proprio al fatto che punta dritta verso l’Etna, visibile quasi in ogni punto nelle giornate limpide. Il selciato in pietra lavica nera crea un contrasto suggestivo con le architetture barocche, nate dalla ricostruzione post-terremoto del 1693.

Castello Ursino

iStock

Castello Ursino a Catania

Castello Ursino

Antico, austero, imponente. Il Castello Ursino, con le sue mura spesse e le torri squadrate, domina silenzioso il quartiere storico di Catania, a pochi passi dalla Pescheria e dal mare. Nella fiction Vanina – Un vicequestore a Catania, è protagonista di alcune delle scene più intense e simboliche: un luogo dove la pietra sembra assorbire i conflitti interiori della protagonista, e restituirli sotto forma di forza. La sua storia inizia nel XIII secolo, quando l’imperatore Federico II di Svevia – il “Stupor Mundi” – ordinò la costruzione di una serie di castelli difensivi in Sicilia. L’Ursino fu progettato come baluardo strategico e residenza imperiale. All’epoca si affacciava direttamente sul mare, ma le colate laviche dell’Etna nei secoli hanno modificato il paesaggio, spingendo la costa più a est e lasciandolo oggi nel cuore della città.

Nei dintorni di Catania

La serie non si ferma alla città. A pochi chilometri da Catania, i borghi marinari e collinari offrono ambientazioni da cartolina. Aci Trezza è presente con i suoi faraglioni leggendari e il legame con Verga e i Malavoglia. Aci Castello dominato dal castello sul mare, è nero come la lava. Acireale, barocca e scenografica, fa da sfondo ad alcuni eventi cruciali nella fiction. E infine Versante Etna con i boschi e le strade che salgono verso il vulcano diventano teatro di fughe, rivelazioni e silenzi carichi di significato.

Categorie
Catania estate Idee di Viaggio mare Messina Ragusa Sicilia spiagge Taormina Viaggi Viaggi Relax

Le più belle spiagge della Sicilia orientale trasformano ogni estate in un sogno

Una delle mete estive più amate dagli italiani resta la Sicilia, l’isola ricca di storia, cultura e con un mare da sogno. Una regione che ha molto da offrire ma girarla tutta in un’unica vacanza è impossibile. Proviamo a concentrarci nella zona che va da Catania a Messina, passando per Ragusa e Taormina: ecco le spiagge della Sicilia orientale più belle.

Punta Braccetto a Ragusa

Un mix perfetto di natura, servizi e sport: Punta Braccetto ha una lunga spiaggia dorata incorniciata da basse scogliere e pini marittimi. Le sue acque limpide sono amate dai sub e dai surfisti, ma anche perfette per i bambini. Ci sono stabilimenti ben attrezzati e anche tratti liberi: ognuno può trovare il suo angolo ideale.

Marianelli a Noto

Una delle spiagge più segrete della Riserva di Vendicari, frequentata soprattutto da naturisti e amanti della privacy. Qui troverai sabbia soffice, scogli dorati e il profumo dei limoneti che arrivano fino al mare. Non ci sono servizi né bar, ma troverai silenzio, autenticità e un mare da sogno.

Spiaggia di Marinello a Oliveri

Sotto il santuario di Tindari si apre una spiaggia che sembra disegnata dalla natura con mano artistica. La spiaggia di Marinello è famosa per i suoi laghetti salmastri, che cambiano forma con le maree. Una location magica per chi ama camminare, scattare foto e rilassarsi lontano dal turismo di massa. Il mare è limpido e circondato dalla quiete della Riserva Naturale.

Calamosche a Noto

Una perla nascosta tra archeologia e natura incontaminata. Calamosche, premiata da Legambiente, si raggiunge solo a piedi con una breve escursione nella macchia mediterranea. Il premio? Una baia protetta dal vento, acqua cristallina e sabbia dorata incorniciata da scogli. Ideale per lo snorkeling e le giornate romantiche.

Fontane Bianche a Siracusa

Un angolo caraibico in Sicilia, a pochi chilometri da Siracusa. Fontane Bianche è perfetta per chi cerca relax e servizi. La sabbia bianca finissima si stende per oltre un chilometro e l’acqua è così trasparente da sembrare una piscina naturale. Il nome deriva dalle sorgenti di acqua dolce che emergono dal fondale. Perfetta per famiglie e bambini, grazie al fondale che degrada dolcemente.

Spiagge di Siracusa più belle: Fontane Bianche

iStock

Spiaggia di Fontane Bianche a Siracusa vista dall’alto

Vendicari a Noto

Se ami le spiagge selvagge, Vendicari ti conquisterà. Situata all’interno dell’Oasi Faunistica di Noto, questa spiaggia è perfetta per chi cerca silenzio, natura e panorami spettacolari. Tra le dune sabbiose e le torri antiche, potrai anche avvistare fenicotteri o aironi. E se trovi la spiaggia coperta da Posidonia, sorridi: è il segno di un mare pulitissimo.

Oasi Gelsomineto ad Avola

Una spiaggia da favola, conosciuta anche come spiaggia della Marchesa. Gelsomineto è incorniciata da scogliere e si affaccia su un mare turchese che lascia senza fiato. Sabbia bianca, acque limpide e profumo di pini marittimi: qui il tempo sembra fermarsi. È perfetta per una giornata di puro relax in una cornice quasi esotica.

Isola delle Correnti a Portopalo di Capo Passero

Dove lo Ionio incontra il Mediterraneo nasce uno degli scenari più suggestivi dell’isola. Isola delle Correnti è selvaggia, battuta dal vento e con un mare spesso agitato, ma proprio per questo affascinante. Un pontile di sabbia ti collega all’isoletta, con il suo faro abbandonato e un’atmosfera d’altri tempi. Per spiriti liberi e avventurosi.

Eloro a Noto

Perfetta per chi ama unire relax e cultura. La spiaggia di Eloro si trova accanto ai resti archeologici dell’antica città greca Helorus. Sabbia fine, mare trasparente e una piccola pineta dove trovare ombra. C’è anche un bar per un drink rinfrescante con vista sulla storia.

Spiagge della Sicilia orientale: Eloro

iStock

Spiaggia rocciosa nell’oasi naturale di Vendicari

Capo d’Orlando a Messina

Chi cerca glamour, comfort e un’atmosfera chic rimarrà estasiato da Capo d’Orlando a Messina. Una spiaggia perfetta per le vacanze in famiglia: attrezzata con bar, ristoranti, ombrelloni e lettini, ha un mare limpidissimo e tranquillo.

Aci Trezza a Catania

Il nome Aci Trezza è una vera e propria leggenda ma sono i faraglioni dei Ciclopi ad aver lasciato un’impronta nella storia. Il legame con il mito di Ulisse e Polifemo è forte in questa spiaggia fatta di scogli lavici e piattaforme dove tuffarsi in una delle zone più limpide della costa.

Isola Bella a Taormina

C’è chi considera Isola Bella tra le spiagge più amate del Mediterraneo: la riserva naturale è tutta da scoprire e, nonostante sia un’isola, ha la particolarità di essere collegata alla terraferma tramite un lembo di sabbia. Fare snorkeling qui è pura magia ma per accedervi serve un biglietto d’ingresso che include la visita al museo naturalistico.

Spiaggia isola Bella Taormina

iStock

Tra le spiagge più belle della Sicilia orientale c’è quella dell’Isola Bella

Santa Teresa di Riva a Messina

Una lunga e ampia spiaggia cittadina, premiata diversi anni con la Bandiera Blu. Santa Teresa di Riva è un mix di sabbia e ciottoli, con un mare trasparente e numerosi servizi. È perfetta per una giornata al mare senza allontanarsi troppo dal centro abitato. Atmosfera rilassata e autentica.

San Marco a Calatabiano

Una delle spiagge più verdi e naturali della zona di Taormina. San Marco è un’oasi di pace tra eucalipti e agrumeti. Il mare è cristallino, la spiaggia ampia e tranquilla, con tratti liberi e stabilimenti. Ottima per chi vuole rilassarsi in mezzo alla natura.

Letojanni a Messina

Elegante e vivace, Letojanni è un’estensione del fascino di Taormina. Qui troverai sabbia e ghiaia, lidi moderni e bar con terrazze sul mare. È la scelta perfetta per chi ama alternare tuffi e aperitivi, con la possibilità di rientrare in città in pochi minuti.

Marzamemi a Siracusa

Non è solo una spiaggia, ma un’esperienza. Marzamemi è un borgo di pescatori colorato e vivace, dove il mare lambisce antiche tonnare e piazzette pittoresche. Le sue calette sono incantevoli, perfette per chi cerca relax con un tocco di romanticismo.

Sampieri a Ragusa

Due chilometri di sabbia dorata e un paesaggio selvaggio che sembra uscito da un film. La spiaggia di Sampieri è tra le più lunghe del ragusano e conserva un’anima autentica. Alle spalle, una vecchia fornace in rovina dà un tocco vintage e misterioso.

San Lorenzo a Siracusa

Vicino a Marzamemi e Vendicari, la spiaggia di San Lorenzo offre un mix irresistibile di sabbia chiara, fondali bassi e calette nascoste. Un tratto è protetto dal WWF per la nidificazione delle tartarughe marine. Ideale per famiglie e amanti della natura.

Caucana a Ragusa

A due passi dal Parco Archeologico di Kaukana, questa spiaggia offre mare pulito e tanto spazio. È perfetta anche in alta stagione, perché raramente si affolla. Un luogo semplice ma autentico, con un mare da cartolina.

Marina di Modica a Ragusa

Perfetta per gli sportivi e i surfisti, grazie ai venti costanti. Marina di Modica ha anche stabilimenti attrezzati e ristoranti sul mare. La sabbia dorata è morbida e l’atmosfera rilassata: la destinazione ideale per chi ama il mare in tutte le sue forme.

Playa di Catania

Il cuore balneare della città: La Playa è lunga quasi 18 km, con sabbia dorata e tutti i servizi immaginabili. Attrezzata, dà l’opportunità di noleggiare un ombrellone, fare windsurf o semplicemente goderti il panorama con l’Etna sullo sfondo. Un classico intramontabile.

San Giovanni Li Cuti a Catania

Una chicca urbana dal sapore antico. San Giovanni Li Cuti è una spiaggia di origine vulcanica, caratterizzata da sabbia nera e ciottoli levigati dal tempo. Il piccolo porticciolo e le barche dei pescatori creano un’atmosfera da cartolina, perfetta per chi cerca un angolo autentico nel cuore di Catania. Le piattaforme in legno sono ideali per prendere il sole con stile.

Aci Castello a Catania

Scogli lavici, castelli medievali e acque profonde: Aci Castello è un’esperienza visiva e sensoriale. La spiaggia si trova proprio ai piedi dell’antico castello Normanno, che domina il paesaggio. Perfetta per immersioni e snorkeling, grazie ai fondali rocciosi e alla ricca biodiversità marina. Dopo il bagno, non perderti una granita con vista.

Santa Tecla a Catania

Per chi ama l’autenticità, Santa Tecla è un piccolo gioiello. Questo borgo marinaro è abbracciato da scogliere e affacciato su un mare cristallino. Pochi lidi, qualche piattaforma sugli scogli e tanto, tanto relax. Ideale per chi vuole prendere il sole lontano dalla confusione e godersi un bagno in acque limpide e fresche.

Stazzo a Catania

Stazzo è un angolo di Sicilia che ha conservato la sua anima più genuina. La spiaggia non è grande, ma regala momenti di pace assoluta. Gli scogli di origine vulcanica e le acque chiare sono perfette per una nuotata rinfrescante o una giornata a mollo sotto il sole. Un must per chi cerca l’atmosfera slow e autentica.

Pozzillo a Catania

Famosa per le sue sorgenti d’acqua dolce che si mescolano con il mare, Pozzillo è un tuffo rinfrescante nel cuore della Riviera dei Ciclopi. Le sue acque più fresche sono perfette nelle giornate torride d’estate. Il borgo ha mantenuto la sua identità e la spiaggia, tra scogli e piattaforme, è ideale per chi vuole evitare la folla.

Fondachello a Catania

Una lunga spiaggia di ciottoli grigi con vista sull’Etna: Fondachello è tra le mete più amate dai catanesi. I fondali bassi e l’acqua pulita la rendono perfetta per famiglie con bambini. Nelle giornate limpide, nuotare qui mentre si osserva l’Etna sullo sfondo è un’esperienza unica.

Giardini Naxos a Messina

Se pensiamo alle località balneari siciliane, i Giardini Naxos sono in cima a molte wishlist di viaggio. Storia, nightlife, spiagge sabbiose e lidi attrezzati rendono la località perfetta e qui si trovano spiagge paradisiache dove fare il bagno. Si raggiunge in un battibaleno da Taormina ed è perfetta sia per giovani sia per famiglie con bambini.

Tra le spiagge più belle della Sicilia orientale c'è Giardini Naxos

iStock

La spiaggia urbana di Giardini Naxos in Sicilia

Mazzarò a Taormina

Raccolta e incastonata tra le rocce, Mazzarò è una delle spiagge più esclusive della zona. Si trova proprio sotto Taormina ed è raggiungibile con la funivia. Le acque sono profonde e limpide, ideali per escursioni in barca e immersioni. Qui il relax ha un gusto raffinato.

Fondaco Parrino a Messina

Un segreto ben custodito tra i local. Fondaco Parrino si trova vicino a Taormina ma resta una meta poco conosciuta, perfetta per chi cerca tranquillità. La spiaggia è ampia, il parcheggio facile e i nuovi lidi sono curati ma mai affollati. Ideale anche per esplorare a piedi laghetti nascosti poco distanti.

Categorie
Arte e cultura Catania Notizie turismo enogastronomico Viaggi Viaggi Relax

The Guardian celebra la trasformazione di Catania, dove il cibo è il protagonista della scena

Catania è una città in continua trasformazione: dalle radici greche alla sua rinascita barocca, dai decenni trascorsi a combattere la criminalità organizzata all’apertura sempre più evidente al turismo. È proprio quest’ultimo dettaglio che ha catturato l’attenzione del noto quotidiano britannico The Guardian che ha celebrato la città siciliana raccontandone le sfumature gastronomiche, ma non solo.

Questa è una città dove l’architettura è testimonianza tangibile della sua storia fatta di distruzione e rinnovamento, dove spicca un utilizzo unico della lava come materiale da costruzione principale. Non è un caso se Catania viene soprannominata “la città nera”.

Scoprire Catania attraverso le sue specialità gastronomiche

Sono diverse le qualità che conferiscono a Catania un fascino distintivo. Per il quotidiano The Guardian, una delle più evidenti riguarda il cibo, da quello casereccio alle specialità di street food. Ai suoi lettori, infatti, consiglia trattorie dove provare i sapori più autentici di uno dei piatti simbolo della città: la pasta alla norma a base di pasta fresca, salsa di pomodoro, melanzane fritte, ricotta salata e basilico.

Non ci sono prove storiche a riguardo, ma si dice che l’origine di questo piatto sia legata a un’esclamazione di ammirazione fatta dal commediografo catanese Nino Martoglio. Provandola esclamò “Chista è ‘na vera Norma!”, paragonando il piatto alla perfezione dell’opera lirica “Norma” del celebre compositore catanese Vincenzo Bellini.

Catania offre un’esperienza vibrante e coinvolgente che può essere vissuta soprattutto tra gli stand dei suoi mercati. The Guardian, infatti, menziona il famoso mercato del pesce, situato nel cuore del centro storico. “A piscaria”, come viene chiamato nel dialetto locale, è un luogo capace di catturare l’essenza dell’anima vivace e tumultuosa tipica della Sicilia.

E, ovviamente, se parliamo delle delizie tipiche catanesi, non poteva certo mancare il seltz al limone, una bevanda rinfrescante a base di limone venduta nei chioschi situati nelle piazze storiche della città, e la granita con la brioche.

Mercato del pesce a Catania

Fonte: iStock

Il famoso mercato del pesce a Catania

Tra castelli, riserve naturali e una nuova scena culinaria

Per raccontare il profilo caratteristico di Catania, il quotidiano The Guardian cita anche un aspetto probabilmente poco noto ai più. La popolazione bengalese della città costituisce quasi il 7% dei 13.000 residenti stranieri: una presenza che sta portando alla nascita di una nuova scena culinaria basata sui sapori asiatici. Il quotidiano britannico racconta soprattutto alcune realtà che si affacciano sullo storico mercato “A Fera O’Luni” in Piazza Carlo Alberto.

Tra i monumenti, vicini a qualche ristorante da provare, viene citato il Castello Ursino, costruito per volere di Federico II di Svevia e progettato da Riccardo da Lentini, temporaneamente chiuso e attualmente non visitabile.

Infine, ai suoi lettori consiglia un luogo non proprio dietro l’angolo, ma ideale per chi, visitando la Sicilia in macchina, desidera inserire nell’itinerario una tappa naturale. Marina di Ragusa offre una riserva di straordinaria bellezza, con un sentiero appartato di 6 chilometri che si snoda lungo il fiume Irminio e la rigogliosa costa mediterranea. Si tratta di un luogo molto amato dalle famiglie siciliane e dagli appassionati di birdwatching perché qui vi fanno tappa numerose specie migratorie durante i loro viaggi dall’Africa.

Categorie
Catania Notizie Viaggi

È Militello in Val di Catania a vincere l’ambitissimo titolo di Borgo dei Borghi 2025

La finalissima della dodicesima edizione del Borgo dei Borghi, andata  in onda durante la serata del 20 aprile all’interno della trasmissione Kilimangiaro, ha svelato l’attesissimo vincitore di questa dodicesima edizione. Nel corso del programma, la conduttrice Camila Raznovich ha reso nota la graduatoria finale dei partecipanti, a partire dal ventesimo posto fino ad arrivare arrivare al primo. Il vincitore di questa edizione è Militello in Val di Catania, in provincia di Catania.

Militello in Val di Catania, il Borgo più bello d’Italia

È Militello in Val di Catania ad aver vinto la dodicesima edizione del Borgo dei Borghi 2025, un titolo che è tutto merito del pubblico perché nessuno dei tre giurati esperti ha espresso una preferenza per questa località della Sicilia. Un luogo che ha un fascino da vendere, grazie a un vero e proprio percorso monumentale ricostruito in parte dopo il sisma del 1693.

Non vi sorprenderà sapere, infatti, che la cittadina è inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco tra le Città tardo barocche del Val di Noto. Il centro storico è infatti un condensato di arte e bellezza con oltre venti chiese e palazzi nobiliari. Una piccola curiosità ricordata anche durante il programma: Militello in Val di Catania è il borgo di nascita di uno dei personaggi più amati dalla Tv: Pippo Baudo.

Come è stato eletto il vincitore

Il borgo di Militello in Val di Catania ha vinto grazie a un complessivo di voti composto all’85% dalle preferenze dalla giuria popolare, quindi residenti, telespettatori e turisti, mentre il restante 15% è stato assegnato da una giuria formata da tre esperti, ciascuno con un peso del 5%. Le votazioni si sono svolte  dal 23 marzo al 6 aprile attraverso la piattaforma Raiplay, dove comparivano un video e una scheda per ogni località candidata.

Un appuntamento fisso da ormai più di 10 anni, che mira a valorizzare i piccoli (ma deliziosi) centri italiani che spesso rimangono in secondo piano rispetto a tante altre località del nostro Paese. Fino a questo momento, sono stati complessivamente 13 i borghi premiati come vincitori assoluti, poiché nel 2018 il format era articolato in due sessioni distinte, una primaverile e una autunnale, entrambe concluse con l’assegnazione del titolo.

Parliamo quindi di una competizione che si rivela non solo un’occasione per aggiudicarsi il titolo di Borgo più bello d’Italia, ma anche di un’opportunità di crescita per un’intera comunità locale, su cui si accendono meritatamente i riflettori. Quest’anno, infatti, Militello in Val di Catania potrà fregiarsi della targa ‘Borgo dei borghi’ per l’anno 2025, un riconoscimento che gli permetterà di poter beneficiare di un’attenzione mediatica ancora più intensa e che comporterà una quasi certa crescita dell’interesse turistico e, di conseguenza, anche l’arrivo di nuove opportunità economiche per le attività locali e i residenti.

La classifica completa

  1. Militello in Val di Catania, Sicilia;
  2. Agliè, Piemonte;
  3. Vignanello, Lazio;
  4. Aieta, Calabria sì pezzo (revisione)
  5. Maiori, Campania;
  6. Lazise, Veneto;
  7. Ischitella, Puglia;
  8. Grado, Friuli Venezia Giulia;
  9. Buggerru, Sardegna;
  10. Montechiarugolo, Emilia-Romagna;
  11. Corenno Plinio, Lombardia;
  12. Montalbano Jonico, Basilicata;
  13. Penne, Abruzzo;
  14. Scarperia, Toscana;
  15. Ala, Trentino-Alto Adige;
  16. Sirolo, Marche;
  17. Agnone, Molise;
  18. San Gemini, Umbria;
  19. Deiva Marina, Liguria;
  20. Nus, Valle d’Aosta.
Categorie
Catania Curiosità tradizioni Viaggi

Sant’Agata 2025, a Catania per una delle feste patronali più sentite d’Italia

Tra le feste patronali più sentite e amate d’Italia c’è Sant’Agata, una celebrazione popolare siciliana che coinvolge la città di Catania in 3 giorni di attività con un programma fittissimo. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sulla celebrazione di Sant’Agata 2025 a Catania: ti sveliamo il programma completo e tutte le info utili da conoscere.

Perché si festeggia Sant’Agata e quanto dura la festa

Dal 3 al 5 febbraio si festeggia Sant’Agata 2025, la festa patronale che celebra la santa patrona di Catania. La celebrazione è l’occasione per trasformare la città siciliana in un palcoscenico fondendo folklore, tradizione e fede in tantissime celebrazioni. L’evento è così sentito da attirare ogni anno tantissimi visitatori che sanno di potersi immergere in diverse giornate di festa, ciascuno con un programma preciso che scopriremo poco alla volta. Tra gli appuntamenti più attesi l’offerta della cera, la processione con il busto della santa e il trasporto con un itinerario suggestivo nell’ultimo giorno. Non solo un evento religioso quanto più un simbolo della città siciliana che mixa fede, cultura e spettacolo unendo varie generazioni.

Il programma del 2025

Come spiegato anticipatamente, il programma di Sant’Agata 2025 a Catania coinvolge 3 giorni di calendario ricchi d’eventi partendo il 3 e culminando nel 5 febbraio.

  • Il programma del 3 febbraio: la festa patronale parte ufficialmente il 3 febbraio con un appuntamento ricco legato alla devozione. Si parte la mattina con delle Sante Messe nella Cappella di Sant’Agata e a mezzogiorno ha invece luogo la processione dell’offerta della cera, uno degli appuntamenti più attesi. A partecipare sono autorità civili, militari e religiose che sfilano accompagnate dai cittadini in un corteo solenne portando ceri votivi alla santa. Il rito simboleggia devozione e sacrificio portato avanti in modo unito da tutta la comunità cittadina nei confronti della patrona. In serata il cielo di piazza Duomo si illumina con uno spettacolo pirotecnico conosciuto con il nome di “Sira o Trì”;
  • Il programma del 4 febbraio: martedì le celebrazioni entrano nel vivo con le porte della cattedrale che si aprono già all’alba per la messa dell’aurora e proprio in quel momento il busto reliquiario di sant’Agata esce dalla cattedrale tra applausi e commozione dei fedeli. La processione attraversa quindi la città lungo un percorso che tocca alcuni luoghi significativi della vita della santa. Durante il tragitto, autorità religiose e civili, ordini cavallereschi e devoti rendono omaggio alla Santa con preghiere e riflessioni. La giornata è caratterizzata da diversi momenti di raccoglimento e celebrazioni eucaristiche, con il culmine nel tradizionale messaggio alla città pronunciato dall’Arcivescovo in Piazza Stesicoro. Il corteo prosegue poi fino a tarda notte, con i fedeli che accompagnano il fercolo della Santa lungo le strade della città, rinnovando la loro fede con canti e preghiere.
  • Il programma del 5 febbraio: mercoledì è l’ultimo giorno della festa di Sant’Agata e per il 2025, oltre alla solenne messa pontificale nella cattedrale, si procede nel pomeriggio con una nuova processione del fercolo con il busto di sant’Agata che farà il giro dell’intera città passando per i luoghi simbolo della devozione ma non solo. Il momento più toccante? Quello del rientro in cattedrale quando la celebrazione si chiude ufficialmente con ringraziamento e benedizione.
l’offerta della cera

Fonte: iStock

L’offerta della cera a Catania

Info utili

Tra gli appuntamenti più importante c’è sicuramente la processione di Sant’Agata che ha un percorso preciso che tocca alcuni luoghi strettamente legati alla santa. Si parte da piazza duomo, poi si procede lungo ia Etnea, l’arteria principale del centro storico, passando davanti alla Chiesa della Badia di Sant’Agata e alla Chiesa della Collegiata. Si passa quindi ad esplorare le vie centrali con edifici barocchi rendendo omaggio alla santa raggiungendo poi piazza Stesicoro e il giardino Bellini.

Il tragitto continua lungo via Caronda, dove i devoti portano i grandi ceri votivi a mano o a spalla, come segno di gratitudine per una grazia ricevuta o di richiesta di intercessione. Il corteo giunge quindi in Piazza Cavour, nota come “u Burgu” nel dialetto locale, un punto nevralgico della festa.

Dopo questa sosta significativa, il fercolo riprende il suo cammino tornando su via Etnea, affrontando una delle tappe più iconiche della processione: la salita di via di San Giuliano. Un tempo affrontata di corsa, oggi il percorso viene compiuto con passo lento, ma conserva comunque tutta la sua solennità. L’itinerario prosegue poi lungo via Crociferi, tra le chiese barocche patrimonio dell’UNESCO. Qui avviene un altro dei momenti più toccanti: il canto delle monache benedettine di clausura del Monastero di San Benedetto, che intonano un inno in onore della Santa, in un silenzio carico di sacralità.

Cattedrale di sant'agata a Catania

Fonte: iStock

sant’Agata a Catania la cattedrale

La processione si avvicina quindi al suo epilogo, con il rientro in piazza duomo. Il momento del saluto finale è uno dei più commoventi: i devoti alzano i guanti bianchi in segno di omaggio, mentre il fercolo si gira simbolicamente per un ultimo sguardo alla folla, prima di rientrare in cattedrale. Così si chiude un altro anno di festa, lasciando i fedeli in attesa del prossimo incontro con la loro amata patrona.

Per l’occasione è stato creato il Agata Ticket Più, una formula convenzionata di biglietto con all’interno 20 corse della metropolitana da utilizzare in modo condiviso tra più persone ad un prezzo agevolato di 5 euro e valido dal 1 al 6 febbraio. Catania è ben collegata ma la cosa migliore per assistere alle celebrazioni di Sant’Agata è soggiornare nei pressi della cattedrale in uno degli hotel, bed and breakfast o strutture ricettive della zona. La metropolitana avrà orari agevolati, coprendo spostamenti dalle 6:40 alle 2 del mattino riducendo l’orario dalle 6:40 alle 22:30 nel giorno di giovedì 6 febbraio.

Il culto di sant’Agata a Catania è fortissimo: la festa popolare ricalca la vita della giovane appartenente ad una famiglia cristiana del luogo che nonostante la giovane età a soli 15 anni aveva scelto di consacrarsi a Dio. In quel periodo la città era sotto la dominazione di Quinziano che se ne era invaghito e desiderava sposarla. Al rifiuto ha reagito prima strappandogli i seni che però sono ricresciuti alla ragazza dopo una visione. A quel punto Quinziano decide di metterla al rogo ma un terremoto ha colpito violentemente la città e non fu giustiziata ma rinchiusa in carcere dove è morta nel 251 ottenendo il titolo di protettrice di Catania.

Categorie
Catania eventi Idee di Viaggio mete storiche Sicilia tradizioni Viaggi

Carnevale di Acireale, il più bello e tra i più antichi della Sicilia

Acireale è una graziosa cittadina della provincia di Catania con un prezioso centro storico barocco che, ogni anno, attira migliaia di visitatori. Tuttavia, Acireale è molto famosa soprattutto perché qui si tiene un Carnevale incredibile, da molti ritenuto il più bello della Sicilia e uno dei migliori di tutta Italia. Scopriamo insieme la sua storia e tutto ciò che occorre sapere sull’edizione 2025 di questo evento straordinario.

Storia del Carnevale di Acireale

Il Carnevale ad Acireale è una sorta di istituzione: è uno dei più antichi di tutta la Sicilia, ma anche una delle manifestazioni più autentiche e coinvolgenti dell’isola. Le sue origini risalgono al 1594 e all’epoca, come in gran parte anche oggi, rappresentava un momento dell’anno in cui ai cittadini era permesso scherzare sui potenti del tempo. È proprio partendo da questo presupposto che nel corso dei secoli sono nate alcune delle maschere più note di questo Carnevale, come“l’Abbatazzu” (chiamato anche Pueta Minutizzu), che ironizzava sulla classe clericale del tempo.

Dopo un periodo di stop, in quanto vietato e a causa di un terremoto che colpì la Sicilia Orientale, il Carnevale di Acireale ritornò a rallegrare il popolo nel XVIII secolo e persino con nuove maschere, come i Baruni, che volevano prendere in giro l’aristocrazia, e i Manti, costumi nati con l’unico scopo di far mantenere l’anonimato a chi l’indossava.

Il XXI secolo segna una sorta di svolta per il Carnevale di Acireale, perché alle maschere si aggiunse la sfilata delle carrozze dei nobili, la cassariata, da cui venivano lanciati confetti di diversi colori. Successivamente (nel 1800) arrivarono i carri in caratapesta, che ancora oggi sfilano tra le strade cittadine grazie al lavoro di volenterosi artigiani che ogni anno creano delle vere e proprie opere d’arte.

Nel febbraio del 1948 si aggiunse al programma anche un “Palio” con asini, la sfilata di un carro con tre macchine infiorate e l’immancabile ballo al Municipio. Il dopoguerra fu invece il periodo della creazione del “soggetto” infiorato posto sulle autovetture del tempo, mentre nel corso degli anni successivi (e quindi anche oggi) i carri allegorici si sono fatti sempre più sofisticati, colorati, infiorati e, soprattutto, giganteschi.

Date del Carnevale di Acireale 2025

In questo 2025 l’attesissimo Carnevale ad Acireale inizierà il 15 febbraio e durerà fino al 4 marzo (con una pausa dal 24 al 26 febbraio). Undici giorni di puro divertimento ed ognuno ricco di appuntamenti coloratissimi ed interessanti, in grado di ammaliare sia grandi che piccini. Per gli orari precisi si consiglia di controllare il programma nel sito ufficiale, perché tutte le giornate iniziano e terminano in momenti differenti.

Carnevale di Acireale, Sicilia

Fonte: iStock@massimo brucci

I carri del colorato Carnevale di Acireale

Eventi 2025 del Carnevale di Acireale

Come accennato in precedenza, oramai il Carnevale di Acireale è ricco di eventi imperdibili in ogni giornata di manifestazione. Raccontarvi tutti gli appuntamenti che ci sono in programma è quasi impossibile poiché davvero sono tantissimi, ma senza ombra di dubbio ce ne sono alcuni a cui occorre assolutamente partecipare almeno una volta nella vita.

Esposizione delle maschere isolate

Il 15, 16, 22, 23 e 27 febbraio e poi ancora l’1, 2 e 4 marzo si ha l’opportunità di ammirare l‘esposizione delle maschere isolate, opere più piccole e meno complesse dei carri allegorici ma che comunque trattano satira d’attualità, fatti di cronaca e persino personaggi mitici e politici. In genere sono realizzate dai giovani locali che portano avanti nel tempo le tradizioni della festa e, contemporaneamente, ne creano il futuro. Oltre ad essere esposte, le maschere isolate partecipano anche alle sfilate dei carri allegorici.

Sfilata dei carri allegorico-grotteschi

Le sfilate dei carri allegorico-grotteschi avvengono sia in notturna (15 e 22 febbraio) che in diurna (16 e 23 febbraio e 1, 2 e 4 marzo). Sono delle opere gigantesche costruite in cartapesta da esperti artigiani che sfilano per le vie del centro storico. Lo spettacolo a cui si trova ad assistere il visitatore è straordinario e ricco di colori, forme e creatività.

Il loro obiettivo è raccontare storie di satira e leggerezza, ma anche mostrare la maestria artigianale di chi gli ha dato vita. Insieme a loro, come accennato in precedenza, ci sono anche le maschere isolate e bande musicali che rendono il passaggio ancor più divertente e festoso.

Trofeo Carnevale di Acireale e 30° Grand Prix Sicilia corsa su strada

Il 16 febbraio sarà possibile partecipare al Trofeo Carnevale di Acireale che quest’anno tocca le dieci edizioni dalla sua nascita. Si tratta di una vera e propria corsa su strada poiché il suo obiettivo è aprire il 30° Grand Prix Sicilia. Il programma di quest’anno prevede 14 prove, due classifiche (una grande novità) e tutte le nove province siciliane coinvolte.

È bene sapere, tuttavia, che il 16 febbraio segna solo l’inizio di questo evento, poiché il Grand Prix di Sicilia terminerà il 23 novembre a Siracusa.

Mostra dei carri in miniatura

La mostra dei carri in miniatura va in scena ogni anno ed è allestita dalla Fondazione del Carnevale di Acireale. Si tratta di un concorso che si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dei nuovi talenti nella lavorazione della cartapesta. In sostanza sono opere realizzate dai più giovani attraverso la modellatura dell’argilla, lo stampo di gesso, la modellatura con la carta e molto altro ancora, fino ad installare all’interno dei motorini. In questo 2025 la mostra sarà a disposizione per i visitatori a partire dal 15 febbraio e fino alla fine dell’evento.

Altri appuntamenti da non perdere

Durante gli undici giorni di manifestazione, Acireale metterà in scena tantissimi altri appuntamenti da non perdere. Tra i migliori e i più divertenti segnaliamo:

  • Cerimonia di Apertura de “Il Più bel Carnevale di Sicilia” con Gruppo in Maschera e Carro d’Apertura: il 15 febbraio a partire dalle ore 17:30;
  • Smoking Blu Reggae Live: il 22 febbraio a partire dalle ore 15:00 in Piazza Duomo;
  • Giochi popolari: il 27 febbraio, sempre in Piazza Duomo, dalle ore 15:30;
  • Concorso Bambini in maschera: presso il Teatro Turi Ferro dalle ore 16:00 del 28 febbraio;
  • Papaveri e Papere Live: a Piazza Duomo l’1 marzo dalle 15:00;
  • Dj Set con Carnival Beat Festival: sempre in Piazza Duomo ma il 2 marzo a partire dalle ore 21:30;
  • Concorso e Premiazione CarnevAnimale: ancora Piazza Duomo, ma questa volta il 3 marzo allo ore 17:00;
  • Rogo di Re Burlone e Arrivederci alla Festa dei Fiori: evento che celebra la chiusura del Carnevale di Acireale 2025 il 4 marzo alle ore 24:00.
Sfilata notturna Acireale

Fonte: IPA

La sfilata notturna di Acireale

Biglietti del Carnevale di Acireale

Il Carnevale di Acireale prevede giornate ad ingresso libero (21, 27 e 28 febbraio e poi il 3 marzo) e giorni a pagamento (ovvero i restanti). I biglietti sono già acquistabili su Liveticket (in alcuni casi anche in sede o al botteghino) e prevedono diverse possibilità:

  • Biglietto Giornaliero: 8 euro;
  • Sconto Gruppo: 180 euro (25 ingressi con data);
  • Abbonamento 6 ingressi: data libera, nominativo ed è disponibile solo online o in Sede della Fondazione del Carnevale per un costo di 35 euro;
  • Abbonamento 4 ingressi: data libera, nominativo ed è disponibile sia online che in Sede della Fondazione del Carnevale al prezzo di 24 euro;
  • Abbonamento 2 ingressi: data libera e nominativo. Disponibile solo online o in Sede della Fondazione del Carnevale a 14 euro;
  • Giovani: nominativo, per fascia d’età 12-18 anni al costo di 6 euro;
  • Bambini: nominativo e destinato a chi è più alto di 120 cm e fino a 12 anni. Il costo è di 3 euro;
  • Biglietto Giornaliero: ma acquistato il giorno stesso dell’evento, sia online che al botteghino, al costo di 10 euro.

Come raggiungere il Carnevale di Acireale

È possibile partecipare, e quindi raggiungere, il Carnevale di Acireale in auto, in treno oppure in aereo. Chi preferisce utilizzare la propria automobile deve prendere l’autostrada A18 Catania-Messina e poi lo svincolo per Acireale. Oppure può utilizzate la Strada Statale 114 Orientale Sicula e infine seguire le indicazioni verso il centro città. A disposizione ci sono diversi parcheggi per moto, automobili, camper e bus che vanno da un minimo di 3,50 euro ad un massimo di 50 euro per l’intera giornata.

Chi preferisce il treno può scendere alla stazione di Acireale e da qui può prendere un taxi o un autobus per raggiungere il prezioso centro della città. Infine l’aereo: in questo caso l’aeroporto più vicino è quello di Catania Fontanarossa “Vincenzo Bellini”. Una volta atterrati occorre utilizzare un autobus diretto alla Stazione Centrale di Catania, dove poi è possibile salire a bordo di un autobus AST o su di uno dei treni diretti ad Acireale.

Categorie
Catania Dolomiti Milano montagna Notizie Olimpiadi Trapani Viaggi viaggiare

Le destinazioni 2025 secondo il New York Times, 3 sono italiane

Ogni anno il New York Times propone ai suoi lettori alcune mete ideali per un turismo alternativo e tra le 52 in lista quest’anno c’è anche l’Italia. Sono tre le destinazioni che hanno colpito la rivista oltreoceano: il famoso Cammino Retico sulle Dolomiti, un itinerario in bici da Trapani a Catania, in Sicilia, e la Milano ‘ristrutturata’ per le Olimpiadi invernali previste nel 2026. Queste mete italiane promuovono un turismo lento e sostenibile che in varie parti del mondo si sta diffondendo sempre di più.

Il rispetto per l’ambiente, la paura di conseguenze gravi come il cambiamento climatico, l’inquinamento e altre minacce per l’essere umano e le specie animali che popolano la terra, concorrono a spingere una maggiore consapevolezza. L’uomo deve assumersi le responsabilità e provare ad avere un futuro migliore, promuovendo la sostenibilità in vari settori. Il turismo incide molto su questo problema dello sfruttamento delle risorse, l’inquinamento atmosferico e sonoro, il consumismo e la salvaguardia della natura e dei patrimoni culturali e storici. Pertanto visitare un posto a piedi o in bicicletta è una formula di viaggio che può fare la differenza.

Milano come non l’avete mai vista

La città della moda ha sistemato alcuni edifici storici come Palazzo Citterio, ha organizzato nuove mostre ed esperienze culinarie, e in aprile è in programma la Settimana del Design 2025 aperta anche al pubblico. In occasione delle Olimpiadi invernali previste nel 2026 Milano si è ‘rivitalizzata’ per prepararsi ad accogliere i visitatori italiani e stranieri nel corso dell’anno.

Sempre molto dinamica e affollata, la capitale del Nord Italia è stata sempre trafficata e ricca di turisti che passeggiano per negozi, frequentano i locali e i ristoranti, e partecipano ai vari eventi culturali e di intrattenimento muovendosi anche in auto. Tra il 2022 e 2023 Milano ha migliorato la sua posizione risultando ai primi posti in termini di incremento delle performance di sostenibilità promosse da una DMO in Europa occidentale. I trasporti pubblici come i tradizionali tram funzionano e con la linea della metro offrono di spostarsi senza usare la propria auto o altri mezzi privati.

Milano

Fonte: 123RF

Piazza del Duomo a Milano

La Sicilia in bici

In bici anche il ‘Sicily Divide‘ che prevede 7 itinerari per 460 chilometri di strade secondarie, sterrate e sentieri per esplorare l’entroterra siciliano tra paesaggi collinari, borghi storici, siti archeologici, una ricca esperienza enogastronomica, ma non solo. “L’itinerario passa attraverso siti incredibili e vigneti, ma soprattutto dimostra che la vera attrazione della Sicilia sono i suoi abitanti” ha spiegato al Times Giovanni Guarnieri che ha organizzato il percorso.

Da Trapani a Catania puoi viaggiare in Mountain bike, Gravel o bici da corsa con il Divider’s Pass con il quale puoi raccogliere timbri lungo il percorso alle varie tappe, fino a un attestato di percorrenza all’arrivo. Da solo o in gruppo si può decidere se e quando sostare in un bike hotel e si può affrontare il percorso con il proprio mezzo o con una bici a noleggio.

Il Cammino Retico

In partenza da Aune in provincia di Belluno c’è il Cammino Retico lungo 170 chilometri che si percorre a piedi in sette giorni (da quest’anno anche in mountain bike o con la bici elettrica). I pellegrini e turisti appassionati di trekking possono avventurarsi lungo sentieri e strade di montagna che esplorano alcune aree remote del Trentino-Alto Adige e del Veneto. Durante le varie tappe i partecipanti ricevono timbri su un ‘passaporto’ che in futuro darà l’opportunità di utilizzare sconti ed essere informati su nuove iniziative.

Feltre

Fonte: iStock

Feltre per il Cammino Retico

Anniversari 2025: le mete nel resto del mondo da non perdere

Alcune destinazioni della Top 52 sono state scelte dal New York Times a causa di anniversari, come l’Inghilterra per i 250 anni di Jane Austen, autrice di Orgoglio e Pregiudizio, o Amsterdam che nel 2025 compie 750 anni. Grazie alla serie tv White Lotus sulla mappa è apparsa anche l’isola di Koh Samui in Thailandia, dove sono state girate molte scene della terza stagione della premiata serie tv. Alcune mete sono diventate accessibili solo da poco, come la Valle Nangma del Pakistan o la Groenlandia, grazie al nuovo aeroporto internazionale di Nuuk.

New York celebra 400 anni, ma è stata inclusa anche per il ritorno del pubblico alla Frick Collection in aprile, le riapertura dell’ala Michael Rockefeller del Met con le collezioni di arte oceanica e africana e dello Studio Museum ad Harlem oltre all’ampiamento del New Museum. C’è anche Londra, o meglio East London, teatro delle Olimpiadi 2012 dove a febbraio è prevista l’apertura di un nuovo teatro per la danza contemporanea e a maggio debutterà il V&A East Storehouse con un nuovo David Bowie Centre.

Categorie
aeroporti Catania Consigli Messina treni Viaggi viaggiare

Come arrivare all’aeroporto di Catania da Messina

State scoprendo la Sicilia e, da Messina, dovete raggiungere l’aeroporto di Catania per tornare a casa o spostarvi verso altre mete sull’isola: come arrivarci in modo semplice, comodo e veloce? Sono diverse le soluzioni che vi permetteranno di arrivare all’aeroporto della città di Sant’Agata, dall’auto agli autobus, fino al treno e ai taxi. In questo articolo le approfondiremo e vi consiglieremo quelle più adatte in base alle vostre esigenze di viaggio e al tempo che avete a disposizione.

Come raggiungere l’aeroporto di Catania da Messina

L’aeroporto Fontanarossa-Vincenzo Bellini di Catania dista all’incirca 110 chilometri da Messina e può essere raggiunto in un’ora e mezza in base al traffico o in base a quale mezzo sceglierete per arrivarci. Le opzioni a vostra disposizione sono l’autobus, il treno, l’auto o il taxi.

Con l’autobus

Se volete raggiungere l’aeroporto con l’autobus, dalla città di Messina partono i mezzi di SAIS Autolinee. I bus partono con frequenza regolare da fermate diverse: Piazza della Repubblica, Viale Boccetta, Tremestieri, Via La Farina e Viale Gazzi. La prima corsa è alle 4:15 del mattino da Piazza della Repubblica, mentre l’ultima alle 20:30. Il prezzo del biglietto è di 8,40 euro e può essere acquistato comodamente online dal sito ufficiale, dove vi consigliamo di controllare in anticipo gli orari per eventuali cambiamenti. La durata totale del viaggio è di 1 ora e 35 minuti e vi lascerà direttamente all’aeroporto.

Con il taxi

Preferite la comodità di un taxi che, dal posto in cui vi trovate a Messina, vi porterà all’aeroporto di Catania negli orari da voi desiderati? Come in ogni grande città d’Italia, anche qui troverete diverse compagnie che offrono tariffe fisse. Generalmente, la tratta da Messina all’aeroporto costa intorno ai 150 euro. Si tratta di una soluzione poco economica rispetto ai mezzi pubblici, ma che garantisce maggiore flessibilità e autonomia.

Con il treno

Per uno spostamento più ecologico ed economico rispetto al taxi, potete optare per il treno. Trenitalia copre la tratta dalla stazione centrale di Messina all’aeroporto di Catania: i treni partono all’incirca ogni ora e la durata è di 1 ora e 30 minuti. Il biglietto, acquistabile online o alle apposite macchinette situate all’interno della stazione di Messina, costa 9,70 euro. La fermata ferroviaria Fontanarossa è collegata con l’aeroporto tramite navetta dell’AMTS e il costo del biglietto è di 1 euro.

Se invece arrivate prima alla stazione centrale di Catania, da qui potete prendere il bus AMTS “Alibus”, con partenze ogni 25 minuti; il costo del biglietto è di 4,00 euro. Potete acquistare il biglietto sul bus o presso i rivenditori dei biglietti AMTS.

Con l’auto

Infine, se avete un’auto a noleggio o la vostra vettura, raggiungere l’aeroporto di Catania da Messina sarà facilissimo. Vi basterà prendere l’A20/E90 da Viale Boccetta per poi proseguire verso l’A18 in direzione di SP701 a Catania. Prendete l’uscita Asse dei Servizi da E45 e infine continuate su SP701, guidando in direzione Via Fontanarossa a Catania. Il viaggio durerà all’incirca 1 ora e 20 minuti in base al traffico. Tra le diverse opzioni a vostra disposizione, l’auto è sicuramente quella più comoda e veloce.

Categorie
Catania Curiosità Etna panorami Reggio Calabria Sicilia Viaggi vulcani

Etna, tutte le leggende sul vulcano siciliano

L’Etna è un famoso complesso vulcanico siciliano ancora attivo, noto anche come Mongibello. Questo vulcano si trova sulla costa orientale dell’isola della Sicilia ed è uno dei vulcani più attivi del mondo, con un’altezza che supera addirittura i 3300 metri, che lo rende anche il più alto di tutto il continente europeo.

L’Etna, infatti, domina sulla vallata e sul golfo di Catania ed è visibile anche dalla città di Reggio Calabria e dai monti delle Madonie, che si trovano nella parte settentrionale della Sicilia. Il vulcano ha caratterizzato molto il paesaggio circostante, a causa del suo fuoco e della sua lava che hanno modificato continuamente il paesaggio, anche negli ultimi anni, creando non poche preoccupazioni nella popolazione vicina.

Le sue eruzioni, spesso spettacolari, hanno catturato l’immaginazione di molte persone, sin dai tempi antichi, e ciò ha portato alla nascita di numerose leggende legate alla sua grandezza ed alla sua enorme potenza. Tutto ciò ha reso l’Etna un simbolo culturale e mitologico conosciuto in tutto il mondo.

Ma quali sono le leggende legate al vulcano siciliano? Ce ne sono diverse: di epoca greca e romana, ma anche legate alla religione cristiana e alle tradizioni popolari siciliane.

La mitologia greca e l’Etna

Il dio del fuoco Efesto e la sua fucina

Una delle leggende più antiche legate all’Etna deriva dalla mitologia greca e riguarda storie legate al dio del fuoco e della metallurgia Efesto. Secondo questa leggenda, Efesto era noto per la sua abilità nel creare armi ed armature per gli dei dell’Olimpo e, secondo i greci, si diceva che la lava ed il fuoco che scaturivano, appunto, dall’Etna fossero una conseguenza dell’incessante lavoro di questo deo dell’Olimpo antico e della sua fucina sotterranea.

Tifone, il gigante ribelle a cento teste

Sempre nell’antica Grecia, si racconta di questo mostruoso gigante, dotato di cento teste di drago, chiamato Tifone. Questo essere, secondo questa leggende, venne sconfitto da Zeus ed imprigionato sotto il vulcano Etna. Proprio per questo, a causa di continui tentativi di liberarsi dalla prigione sotterranea, Tifone causò continui terremoti ed eruzioni vulcaniche.

Vista dalla città di Taormina dell'Etna innevato, con in primo piano le antiche rovine risalenti all'epoca degli Antichi Greci

Fonte: iStock

Vista dell’Etna dalle rovine greche della città di Taormina

Le leggende degli antichi romani

Anche in epoca romana nacquero delle leggende sul vulcano siciliano Etna, storie che non si discostano molto dalle loro versioni greche.

Encelado, uno dei titani ribelli sepolto sotto l’Etna

Una di queste leggende dell’epoca romana riguarda Encelado, ovvero uno dei titani che si ribellò contro gli dei dell’Olimpo. Un essere spaventoso, che possedeva mani enormi, una barba folta ed incolta, come pure le sopracciglia, e che al posto delle gambe aveva due squamose code di serpente. Questo spaventoso essere, dopo aver subito una sconfitta da Zeus, venne sepolto sotto l’Etna. I Romani credevano che i movimenti e le eruzioni del vulcano fossero causati dai tentativi di Encelado di liberarsi, come i greci pensavano che Tifone fosse la causa degli stessi avvenimenti.

La fucina di Vulcano e dei suoi ciclopi

Per il popolo romano, il vulcano siciliano era anche considerato come la fucina di Vulcano, considerato, come Efesto, il dio del fuoco. Come per i greci, anche in questo caso le eruzioni vulcaniche erano viste come il fumo e le scintille provenienti dalla fucina divina, dove Vulcano ed i ciclopi, ovvero i suoi aiutanti, forgiavano le armi sacre per gli dei.

Le leggende cristiane del Mongibello

Sono altre e diverse le leggende, invece, che provengono dal mondo cristiano. Infatti, con l’avvento del Cristianesimo, le leggende sul vulcano siciliano si trasformarono ed alle stesse vennero aggiunti elementi riconducenti alla religione.

La patrona della città di Catania: Sant’Agata

Una delle leggende più conosciute sarebbe quella legata a Sant’Agata, che è la patrona della città di Catania, che sorge proprio alle pendici dell’Etna. Si racconta che in passato ci fu un’eruzione molto violenta, che portò i cittadini catanesi a muoversi in massa verso il vulcano portando in processione il sacro velo di Sant’Agata, per chiedere ed implorando un suo intervento per fermare l’imminente catastrofe. Dopo questo gesto, l’eruzione si fermò, salvando così la vita alla popolazione siciliana e alla città di Catania. Da allora, la patrona Sant’Agata viene venerata come protettrice contro le eruzioni vulcaniche dell’Etna.

San Giorgio contro il drago Tifone

Quest’altra leggenda, invece, riporta all’antica Grecia. Si tratta nuovamente di Tifone, il dio ribelle che si mostrò ostile al volere degli dei grechi. Infatti, secondo il racconto di quest’epoca, San Giorgio avrebbe sconfitto un drago, spesso identificato con il nome di Tifone, che tentò di scappare alla prigionia sotto l’Etna, scatenando le eruzioni del vulcano e mettendo in pericolo la popolazione circostante.

Eruzione vulcanica dell'Etna, durante la quale è visibile anche la lava che fuoriesce dal cratere

Fonte: iStock

Eruzione dell’Etna, Sicilia

Le leggende popolari siciliane e dei popoli del nord

Nel corso dei secoli, storie e leggende relative a questo vulcano siciliano, hanno subito delle modifiche, con interferenze religiose e culturali. Sono nate sia leggende del popolo siciliano, ma anche da popolazioni del nord Europa.

La montagna e la luna e la sposa dell’Etna

La prima leggenda di stampo popolare siciliana, se così si può definire, è una delle più affascinanti. In questa leggenda si racconta come l’Etna fosse innamorato della luna e che ogni notte cercasse di raggiungerla, sfruttando il suo fuoco e le sue fiamme. Allora, la luna, commossa dall’amore della montagna, ovvero l’Etna, brillava sempre più luminosa, creando così uno spettacolo unico.

Questa leggenda riflette il fascino romantico che l’Etna riesce ad esercitare sugli abitanti della regione. Proprio da qui nasce un’altra leggenda popolare, ovvero la storia di una giovane donna, promessa sposa di un uomo considerato malvagio, la quale preferì gettarsi nell’Etna piuttosto che sposarlo. Da quel giorno, ogni volta che il vulcano siciliano erutta, si dice che ad uscire dal cratere siano le lacrime di questa sposa infelice.

Il mondo dei morti e la Regina Elisabetta I

Infine, una leggenda proveniente dai territori del Nord Europa e che riguarda un personaggio molto famoso della storia inglese: la Regina Elisabetta I. Questa leggenda, infatti, racconta che l’anima errante della Regina riposi nell’Etna, che era riconosciuto anche come il mondo dei morti, a causa di un patto che essa fece con il diavolo, in cambio del trono d’Inghilterra.

Come si è visto, l’Etna è ed è stato fonte inesauribile di leggende popolari e che hanno accompagnato le diverse popolazioni che hanno abitato la Sicilia. Queste leggende arricchiscono la cultura e la storia della Sicilia, ed aprono una finestra sul come gli esseri umani cerchino di comprendere, in qualsiasi modo, la forza di questo vulcano siciliano, il più attivo del pianeta terra.

Allo stesso tempo, queste leggende ne arricchiscono anche il fascino. Per chi visita l’Etna, il fatto di conoscere queste leggende, renderà l’esperienza ancora più profonda e significativa, ammirando probabilmente con occhi diversi una delle più belle meraviglie naturali della regione Sicilia e di tutto il territorio italiano.