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Cueva de las Manos, il magico enigma delle impronte preistoriche, una storia millenaria

In un angolo remoto della Patagonia argentina, esiste un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, congelato a millenni fa. Non è solo una meta per amanti dell’archeologia o dei paesaggi estremi, ma un autentico portale verso la preistoria. La Cueva de las Manos – ovvero la “Grotta delle Mani” – è un sito rupestre incredibile, in cui oltre 800 pitture raccontano storie, rituali, visioni e sogni di popolazioni antichissime.

Le pareti del canyon si colorano di rosso, nero, ocra e bianco: un’esplosione di impronte di mani, animali selvatici e simboli geometrici. Alcune figure risalgono a più di 9.000 anni fa, motivo per cui questo sito è ad oggi uno dei più antichi e meglio conservati esempi di arte rupestre al mondo. Camminare lungo il sentiero che conduce alla Cueva significa immergersi in un’atmosfera magica, quasi irreale. Il vento sferza la valle del Río de las Pinturas, i condor volano in alto e ogni roccia sembra sussurrare storie millenarie.

Cueva de las Manos, dove si trova e come raggiungerla

La Cueva de las Manos si trova nella provincia di Santa Cruz, tra la cittadina di Perito Moreno e il villaggio semi-abbandonato di Bajo Caracoles. È inserita in una zona selvaggia e scarsamente popolata ed è proprio questo isolamento ad aver protetto nei secoli la straordinaria bellezza delle sue pitture.

Ci sono due vie principali per raggiungere la grotta, la più utilizzata è una strada sterrata lunga circa 46 km che si imbocca dalla famosa Ruta 40, nei pressi di Bajo Caracoles. In alternativa, è possibile arrivare tramite l’Hostería Cueva de las Manos, anche se questa strada non è sempre accessibile durante tutto l’anno.

Per chi non dispone di un mezzo proprio, è possibile anche rivolgersi a escursioni organizzate che partono dalle vicine località di Perito Moreno, Los Antiguos o Lago Posadas. Tutte le visite alla grotta, in questo angolo remoto dell’Argentina, avvengono con guida obbligatoria: un’ottima occasione per conoscere curiosità e dettagli sulle pitture rupestri e sulla cultura dei popoli originari.

Patagonia, Argentina

Fonte: iStock

Il paesaggio dei canyon in cui è immersa la Grotta delle Mani

Una volta lasciato il veicolo, si percorre un sentiero panoramico che costeggia la parete del canyon, a circa 80 metri d’altezza. Lungo il tragitto, lo spettacolo naturale del paesaggio si intreccia alla suggestione dell’arrivo imminente.

Cosa vedere alla Cueva de las Manos? 

La visita inizia da un piccolo centro accoglienza con museo incluso nel biglietto (circa 400 pesos argentini). Da lì, si scende verso il sito principale, dove le pareti si trasformano in tele verticali. La maggior parte delle impronte – circa il 90% – è della mano sinistra, probabilmente realizzate soffiando pigmenti naturali attraverso tubi rudimentali. Una curiosità? Tra le tante figure spicca anche una mano con sei dita!

Oltre alle mani, si possono ammirare scene di caccia con guanachi, figure astratte e simboli misteriosi che ancora oggi gli studiosi faticano a interpretare. Ogni colore aveva probabilmente un significato rituale, ogni forma una funzione cerimoniale.

Nei dintorni della grotta non ci sono grandi centri abitati, ma la natura qui si prende tutto lo spazio. Ecco qualche tappa imperdibile:

  • Canyon del Río de las Pinturas: subito sotto il sentiero della grotta, è un luogo affascinante dove il rosso delle rocce si mescola al bianco dei depositi salini. Se si alloggia in una delle estancias vicine, è possibile organizzare escursioni a piedi o a cavallo.
  • Bajo Caracoles: minuscolo villaggio sulla pampa, non offre molto, ma possiede l’unica pompa di benzina della zona. Fermarsi qui è d’obbligo, anche solo per fare rifornimento e non rischiare di rimanere bloccati nel nulla.
  • Perito Moreno e Los Antiguos: situate a circa due ore di macchina, rappresentano buone basi per l’esplorazione della zona. Los Antiguos, in particolare, è ideale per chi vuole raggiungere la splendida Capilla de Mármol, sul lago General Carrera.
  • Ruta 41 e Monte Zeballos: per i più avventurosi, questo itinerario panoramico attraversa paesaggi spettacolari. Ideale da percorrere in due giorni con tappa a Lago Posadas.
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Cosa vedere in Patagonia, la terra del Ghiaccio e del Fuoco ai confini del mondo

Nel corso degli anni tutti i viaggiatori incalliti, almeno una volta nella vita, hanno sognato di poter prenotare il proprio viaggio in Patagonia. Questo territorio è uno dei più amati per chi desidera osservare dal vivo panorami mozzafiato e paesaggi che sembrano quasi dipinti, senza considerare che parliamo di una vacanza che mette alla prova perché rimane pur sempre una destinazione introspettiva in cui viaggiare, una terra incantata e selvaggia, dove il silenzio regna sovrano e in cui l’attrazione principale è la natura. Approfondiamo dunque cosa vedere in Patagonia, territorio tra il Cile e l’Argentina nell’America del Sud.

Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia

Parco Nazionale Torres del Paine

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Parco Nazionale Torres del Paine

Come anticipato, la Patagonia è un territorio che interessa l’Argentina e il Cile. Se abbiamo prenotato una vacanza in Cile per vedere il famoso Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia, magari alloggiando a Puerto Natales, il parco è stato istituito nel 1959 ed è tra i parchi nazionali più importanti della Patagonia cilena. In virtù della fauna e della flora del posto e del fatto che è un territorio da preservare e proteggere, nel 1978 è stato dichiarato riserva della biosfera dall’UNESCO. Il periodo migliore per fare trekking è l’estate, e questo luogo si trova precisamente nella zona meridionale del Cile, ovvero tra Magallanes e l’Antartide cilena, quindi molto vicino all’Argentina. Fare trekking qui è un’esperienza unica e ci sono, tra l’altro, molti sentieri mozzafiato oltre alla possibilità di arrivare fino alla cima del Mirador Torres del Paine.

Penisola di Valdés

Tra i luoghi da non perdere in Patagonia non possiamo non menzionare la Penisola di Valdés, un vero e proprio paradiso naturalistico che si estende per più di 400.000 ettari. Inoltre, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui vivono in libertà molte specie di animali, tra cui i famosi lama della Patagonia o gli struzzi.

Terra del Fuoco

Non solo la terra del ghiaccio, ma anche la terra del fuoco. Ecco, la Patagonia è un territorio che si lascia scoprire pian piano, un viaggio intimo e profondo ai confini del mondo dove scoprire la cosiddetta Terra del Fuoco. La parte a sud è nota con questo nome: la zona di Ushuaia e il centro cittadino, la capitale, centro culturale dove è possibile scoprire le tradizioni e la cultura del luogo. Segnaliamo inoltre la presenza di un Museo Marittimo e del Presidio di Ushuaia, e consigliamo di prenotare diverse esperienze, tra cui un’escursione sul Canale di Beagle. O magari prenotare un’escursione al Parco Nazionale Terra del Fuoco che includa una visita al Treno della Fine del Mondo. Sarà davvero una giornata memorabile.

I ghiacciai della Patagonia

Perito Moreno

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Perito Moreno

Se invece stiamo pianificando un viaggio in Argentina, allora non possiamo perderci i ghiacciai della Patagonia come il Perito Moreno, che ne è una vera e propria stella, il più famoso al mondo. Un ghiacciaio a dir poco imponente, perché si estende per ben 60 metri in altezza, per 15 km di lunghezza e 5 di larghezza. Praticamente le sue misure corrispondono all’estensione di Buenos Aires. Ci si può anche avvicinare in barca, ma il Perito Moreno non è l’unico ghiacciaio della Patagonia da vedere. Ne troviamo infatti anche altri come nel Parco Nazionale di Los Alerces, ovvero il ghiacciaio Torrecillas, o magari i ghiacciai Upsala, Spegazzini o Onelli.

Il Distretto dei Laghi

Ci troviamo al confine del mondo, in un luogo magnifico dove i ghiacciai sono millenari e le steppe infinite e dove appunto è il silenzio a regnare incontrastato. Ma tra le cose da vedere in Patagonia possiamo forse dimenticare di parlare del Distretto dei Laghi, che si trova precisamente nella zona dell’Argentina? Qui è impossibile non innamorarsi del posto, considerando che è la natura a vincere su tutto. Possiamo trovare diversi laghi come il Lago Nahuel Huapi, ben 500 chilometri quadrati di acqua cristallina, o il Lago Correntoso, che è piccolo ma di una bellezza unica, un vero e proprio paradiso. E per chi non può fare a meno di leggende e misteri, allora segnaliamo il Lago Traful.

Ruta 40

Per visitare la Patagonia al meglio molti scelgono di percorrere parte della famosa Ruta 40, che va da Sarmiento a El Calafate, in modo tale da percorrere la strada e fermarsi lungo i paesaggi spettacolari che naturalmente consentono di vivere un’esperienza più unica che rara. Chiaramente parliamo di una strada lunghissima, composta da 3.000 chilometri, e di solito per questo motivo si sceglie di partire in tour, così da non perdere alcuna attrazione come la Penisola di Valdés o magari la pinguineria di Cabo Dos Bahias.

Cascate di Iguazù

Tra le Sette Meraviglie del Mondo della Natura, le Cascate di Iguazù sono Patrimonio Naturale dell’Umanità e si trovano precisamente nel Parco Nazionale Iguazù, al confine con ben tre Stati, ovvero l’Argentina, il Brasile e il Paraguay. Le cascate raggiungono gli 80 metri di altezza e vengono alimentate dal fiume Iguazú. Una nube di vapore avvolge la cascata, ed è veramente difficile descrivere la perfezione di questo posto a parole, poiché sembra quasi di ritrovarci in un luogo primordiale dove la natura è stata ancora una volta maestra.

Le pinguinerie

Questa terra che a noi appare tanto lontana, ed effettivamente lo è, non è così solitaria o almeno: in alcuni punti possiamo osservare le cosiddette pinguinerie. Dove vedere i pinguini in Patagonia? Consigliamo di andare a Punta Tombo, la località che è famosa in effetti per essere luogo di riproduzione dei pinguini di Magellano nelle Americhe: qui trovano rifugio un milione di pinguini da settembre fino ad aprile.

Ovviamente parliamo di una zona estremamente popolare tra i turisti, quindi aspettiamoci un flusso abbastanza intenso, ma in ogni caso ricordiamo che il turismo deve sempre essere rispettoso dei luoghi che vediamo. Tra le altre località dove vedere i pinguini in Argentina citiamo anche la Isla Martillo, un’escursione che possiamo fare con partenza da Ushuaia. Anche in questo caso troviamo 1.000 nidi di pinguini di Magellano. Completiamo infine i nostri consigli con la Isla Magdalena, nella Patagonia del Cile; sempre nella Terra del Fuoco cilena, è possibile osservare il Pinguino Rei Park, ovvero i Pinguini Reali (circa 50) che vivono proprio qui, protetti. Un piccolo consiglio: prepariamoci per il clima e le temperature della Patagonia prima di partire, così da portare con noi tutto il necessario.

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Sognando la Patagonia: la magia del Distretto dei Laghi

La Patagonia è il confine del mondo, la linea prima del nulla; è l’eco del passato che corre tra maestose montagne, sopra i laghi di un blu disarmante e che viene spinto dal vento che soffia su terre sconfinate. È l’incipit di una storia primordiale fatta di ghiacciai millenari che riposano come giganti dormienti, steppe infinitamente silenziose e colline plasmate come plastilina dalle mani del tempo. Qui, ogni cosa, ogni elemento racconta una storia molto più antica di noi. Dicono che un viaggio in Patagonia ti cambia per sempre e noi non possiamo che essere d’accordo. Per descrivere tutte le meraviglie di questo luogo servirebbe un libro intero, oggi ti portiamo con noi in un viaggio alla scoperta di una delle tantissime gemme preziose che questa zone dell’Argentina ha da offrire: il Distretto dei Laghi.

Cos’è il distretto dei laghi in Patagonia

Uno dei meravigliosi laghi in Argentina

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Giochi di riflessi nel Distretto dei Laghi in Argentina

Di luoghi “da cartolina” o “instagrammabili”, se vogliamo usare un gergo più vicino alle nuove generazioni, ne è pieno il mondo. Ma i luoghi che sembrano appena usciti da un libro di fiabe illustrate sono molto più rari. Il Distretto dei Laghi in Patagonia è esattamente uno di questi: un angolo di mondo dove la natura è maestra di vita e dove il tempo lascia spazio allo stupore. Il distretto è situato al confine tra Cile e Argentina, nella parte meridionale del Sud America e, più precisamente, si estende dalle regioni cilene di Los Rios e Los Lagos, alla provincia di Neuquen in Argentina. Si tratta di una zona di bellezza sconfinata, dove la natura si riflette sulle superfici dei laghi come in antichi specchi d’argento, i boschi secolari sono custodi di storie millenarie e le cime delle montagne si stagliano come schegge su cieli infiniti. Ma i veri protagonisti, come avrai intuito dal nome, sono i laghi; se ne contano tantissimi in tutta la regione ma alcuni sono più celebri di altri e oggi te li vogliamo raccontare.

Lago Nahuel Huapi

Il cuore pulsante della Patagonia del Sud. Oltre 500 chilometri quadrati di acqua cristallina che varia dal blu profondo al turchese brillante. Ad abbracciare il lago ci sono le Ande con le cime innevate che si riflettono sull’acqua dal cui centro emergono isole iconiche e intrise di storie come Isla Victoria e la Foresta di Arrayanes – proprio qui leggenda narra che Walt Disney trovò ispirazione per la storia di Bambi. Ma questa non è l’unica leggenda di questo lago, anzi. Il Nahuel Huapi è ricco di misteri, come quel del Nahuelito, una creatura mitologica che popola le sue acque e che potrebbe essere considerata cugina del mostro di Lochness.

Lago Correntoso

Piccolo ma di una bellezza incredibile, con acque cristalline sulle quali si riflettono i boschi circostanti creando dei giochi di luce e colore degni un quadro impressionista. Questo lago è un vero e proprio paradiso per i pescatori poiché le sue acque sono popolate da moltissime trote. Fun Fact: il Rio Correntoso che collega questo lago con il Nahuel Huapi è considerato uno dei fiumi più corti al mondo, con una lunghezza di appena 200 metri.

Lago Lácar

Se questo lago potesse parlare, scopriresti un’anima malinconica e poetica. Acque placide e un silenzio sorprendente interrotto solo da qualche suono della natura circostante. Se stai cercando il relax più totale, questo lago fa per te, perfetto per godere appieno della natura incontaminata che lenisce qualsiasi tipo di dolore, stanchezza o malumore. Il luogo ideale per lasciarsi cullare dalla Patagonia più autentica. Inoltre, se sei un amante del kayak qui troverai pane per i tuoi denti.

Lago Espejo

Il nome è già abbastanza esplicativo, questo lago è, a tutti gli effetti, un enorme specchio adagiato sulla terra pronto a riflettere i cieli della Patagonia. Soprattutto nelle giornate senza vento, le montagne e i boschi circostanti si sporgono su di esso cercando il proprio riflesso. Possiamo dire che il Lago Espejo sia uno dei più suggestivi di tutto il distretto. Inoltre, è una sosta obbligata per chiunque voglia intraprendere la Ruta de los siete lagos!

Lago Traful

Se ti piacciono i misteri, le leggende e le storie intriganti, il Lago Traful è ciò che fa per te, esattamente come il Nahuel Huapi di cui ti abbiamo parlato poco fa. La sua anima enigmatica e l’allure che lo circonda sono dovute sia alla sua posizione sia ad alcuni fenomeni che lo caratterizzano. Innanzitutto, per raggiungerlo dovrai avventurarti in strade sterrate e superare foreste fitte e silenziose. Una volta superate, lo scenario che si aprirà ai tuoi occhi ti toglierà il fiato. Ma il vero tratto affascinante è il Bosque Sumergido, una foresta di boschi pietrificati che riposa nelle profondità del lago e che dona a questo luogo un’atmosfera incredibilmente surreale. Se sei una persona che ama uscire dai sentieri battuti e cerca sempre quell’alternativa più di nicchia, questo è il posto giusto per scoprire una Patagonia autentica e perfettamente intatta.

Lago Villarino e Lago Falkner

Questi due laghi vengono spesso citati insieme proprio perché è come se fossero due fratelli separati soltanto da istmo di terra. Il Villarino è il più timido tra i due, con una vegetazione fitta che lo circonda trasformandolo nel rifugio perfetto per gli animali selvatici che popolano l’area. Il Falkner, invece, è il più scenico tra i due, aprendosi con una lunga spiaggia di sabbia chiara, baciata dal sole caldo che invita tutti a godersi una sosta rilassante. Due laghi che, oltre alla loro bellezza con pochi eguali al mondo, sono capaci di ispirare, raccontare storie e aiutare chi li visita a ritrovare il proprio benessere psicofisico.

Cose da sapere sul Distretto dei Laghi in Patagonia

Dopo averti raccontato i protagonisti indiscussi del Distretto dei Laghi in Patagonia, è il momento di fornirti una serie di informazioni utili alla programmazione del tuo viaggio. Dalle esperienze da provare assolutamente a come raggiungere il distretto, qui troverai tutto ciò che ti serve per pianificare l’esperienza nei minimi dettagli

Esperienze da provare

Ragazza con kayak nel Distretto dei Laghi in Argentina

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L’esperienza unica di pagaiare in Kayak nel Distretto dei Laghi in Patagonia

Il Lake District argentino ha davvero tanto da offrire a chiunque voglia immergersi nella sua bellezza ed è capace di soddisfare desideri e attitudini di qualsiasi tipo di viaggiatore passando da un estremo all’altro: da chi cerca una vacanza all’insegna del relax totale a chi invece vuole tenere sempre alto il livello di adrenalina. Questo meraviglioso angolo di mondo riesce davvero a mettere d’accordo tutti. Ecco alcune esperienze che puoi fare nel distretto dei laghi in Patagonia:

  • Affrontare la Rute de los siete lagos: ci sono percorsi che si affrontano con l’obiettivo di raggiungere la meta finale e percorsi che si percorrono per lasciarsi stupire passo dopo passo. La Ruta de los siete lagos fa parte di questa seconda categoria. Un percorso che si snoda per 110 chilometri tra San Martín de los Andes e Villa La Angostura, nel cuore della Patagonia e che attraversa boschi, valli e montagne toccando sette dei laghi più belli del distretto.
  • Fare attività outdoor: questo scenario naturale si presta ovviamente a moltissime attività sportive outdoor come trekking tra foreste e laghi. Sono tanti i sentieri che puoi calcare se sei un amante delle camminate in mezzo alla natura come, ad esempio, il Circuito Cerro Catedral – nella provincia di Bariloche – che ti regala panorami spettacolari e viste mozzafiato sullo spettacolare Nahuel Huapi; il Sendero Bosque de Arrayanes, per un’escursione incredibile tra gli alberi di questa bellissima foresta che ispirò Walt Disney; Cascada Ñivinco, un sentiero facile e breve che porta a una cascata nascosta in mezzo a un bosco; Ascensione al Volcán Lanín, per i più temerari e avventurosi che non vogliono perdere l’occasione di arrivare alla vetta innevata di un vulcano. Se alle camminate preferisci gli sport acquatici, puoi provare l’esperienza del Kayak! Tra le esperienze più suggestive in questo senso ci sono pagaiare sul Lago Espejo all’alba, oppure esplorare le baie nascoste del Lago Nahuel Huapi.
  • Provare la pesca sportiva: i laghi del distretto sono ricchi di trote fario e pesci lacustri, pertanto diventano un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della pesca. Tra i luoghi da non perdere troviamo il Río Correntoso,  che nonostante la sua breve lunghezza è pieno di pesci; il Lago Traful, perfetto per la pesca nelle sue acque trasparenti; il Río Limay, per chi vuole provare il brivido di catturare una trota gigante.
  • Esplorare le cittadine della Patagonia: in quest’area non ci sono solo laghi ma anche piccoli villaggi e cittadine da esplorare per entrare nel vivo della cultura di questo luogo. Da non perdere assolutamente San Martín de los Andes, un piccolo villaggio di montagna che si affaccia sul Lago Lácar, e Villa La Angostura: una piccola cittadina elegante che si distingue per i suoi chalet in legno e le vista mozzafiato sul Nahuel Huapi.

Come raggiungere il Distretto dei Laghi

Decidere di intraprendere un viaggio nel Distretto dei Laghi in Argentina significa regalarsi un’esperienza difficile da dimenticare e che saprà darti tantissime emozioni. Come hai visto, questa regione si trova a metà tra due stati: il Cile e l’Argentina, pertanto sono molti i punti di accesso per raggiungerla. Per chi arriva dall’Europa o dal Nord America, le porte d’ingresso sono Buenos Aires in Argentina o Santiago del Cile. Una volta arrivati in una di queste due località si può proseguire con un volo interno della durata di due o tre ore verso gli aeroporti locali:

  • Aeropuerto de Bariloche (BRC), il punto di arrivo migliore per chi vuole esplorare la Patagonia o intraprendere la Ruta de los siete lagos.
  • Aeropuerto Aviador Carlos Campos (CPC), perfetto per chi vuole iniziare il viaggio partendo da San Martín de los Andes.
  • Aeropuerto El Tepual (PMC), il punto ideale per chi invece vuole visitare l’area cilena del distretto.

Una volta raggiunti gli aeroporti locali, dovrai proseguire il tuo viaggio su strada. Consigliamo di noleggiare un’auto in modo da goderti appieno la regione esplorandola in lungo e in largo e dettando tu i tempi. Volendo ci sono anche bus che collegano le città principali.

Quando andare nel Distretto dei Laghi

Inverno nel Distretto dei Laghi in Argentina

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La magia dell’inverno abbraccia il Distretto dei Laghi in Patagonia

Puoi visitare il Distretto dei Laghi quando vuoi, proprio perché ogni stagione regala qualcosa di diverso e offre esperienze variegate, il paesaggio cambia continuamente proprio come un dipinto cambia colore nel tempo. In generale, l’estate australe (che va da dicembre a febbraio) è il periodo migliore per chi vuole provare esperienze all’aperto come trekking tra foreste e vulcani, kayak sulle acque dei laghi o affrontare la Ruta de los Siete Lagos. In questo periodo, le giornate sono lunghe e soleggiate, il clima è piacevole e la natura è al massimo del suo splendore, verde e rigogliosa. In autunno (che va da marzo a maggio) la regione esplode di colore, i cieli si incendiano di rosso e oro e l’atmosfera è davvero magica. Inoltre è un periodo di bassa stagione, quindi puoi godere di luoghi meno affollati e potrai entrare in contatto con una natura realmente incontaminata. Se ami gli scenari da fiaba, allora la tua stagione ideale per visitare il Distretto dei Laghi argentino è l’inverno (che va da giugno ad agosto) quando tutto si tinge di bianco, Bariloche diventa capitale dello sci sudamericano, e i laghi e le montagne restituiscono uno scenario d’incanto. Infine, la primavera. Il periodo che va da settembre a novembre è il momento ideale per vedere la natura che si risveglia, i fiori che sbocciano e il verde rigoglioso riempire le fronde degli alberi. Anche in questo caso sei in bassa stagione quindi puoi godere di quiete e pace, lontano dai periodi più affollati come l’estate o l’inverno.

In sintesi, il Distretto dei Laghi non è una semplice destinazione. È un’esperienza da vivere e che coinvolge tutti i sensi. La vista viene appagata da scenari incredibili, l’olfatto viene solleticato dall’aria frizzante e dal profumo di legno e resina dei boschi, il tatto è coinvolto dalle texture naturali che potrai toccare con mano, l’udito è coccolato dai suoni della natura, come il vento che muove gli alberi e increspa le superfici dei suoi laghi, e il gusto viene avvolto dai sapori forti e decisi della cucina tradizionale. Tutto questo è la Patagonia che si specchia nei suoi laghi e si racconta a coloro che decidono di mettersi comodi e ascoltarla.

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Viaggio in Patagonia: i mesi migliori per partire

La Patagonia, una delle regioni più spettacolari del Sud America, si estende per un’area vastissima, che copre circa 1.000.000 km², ed è suddivisa tra la Patagonia argentina a est e la Patagonia cilena a ovest. La regione è delimitata a nord dal fiume Colorado in Argentina e dal fiume Bío Bío in Cile, mentre a sud termina nella Terra del Fuoco, oltre lo Stretto di Magellano.

Dal punto di vista geografico, la Patagonia è caratterizzata da due principali ecosistemi:

  • La Patagonia andina, dominata dalla catena montuosa delle Ande, con foreste, laghi e ghiacciai spettacolari.
  • La Patagonia steppica, caratterizzata da paesaggi aridi e ventosi, con vasti altipiani e deserti freddi.

Se stai pianificando un viaggio in questa terra selvaggia e remota tra Argentina e Cile, con paesaggi mozzafiato che spaziano da ghiacciai imponenti a sterminate steppe ventose, è fondamentale conoscere il clima per scegliere il periodo migliore per visitarla.

Fitz Roy Patagonia

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La Patagonia è la regione ideale per fare trekking

Le stagioni in Patagonia: cosa puoi aspettarti

La Patagonia si trova nell’emisfero australe, quindi le stagioni sono invertite rispetto a quelle dell’Europa. Questo significa che l’estate va da dicembre a febbraio, l’autunno da marzo a maggio, l’inverno da giugno ad agosto e la primavera da settembre a novembre.

Ricorda però che  il clima della regione –  subpolare oceanico – è noto per la sua imprevedibilità: il vento può essere forte in qualsiasi momento dell’anno e le temperature possono variare anche nel corso della stessa giornata. In questa terra, estrema e selvaggia, vale più che mai il motto che non esiste buono o cattivo tempo, ma solo un cattivo equipaggiamento.

puma patagonia

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La natura selvaggia della Patagonia saprà sorprenderti

Estate (dicembre – febbraio): il periodo migliore

L’estate è senza dubbio la stagione più popolare per visitare la Patagonia, soprattutto per se vuoi esplorare il Parco Nazionale Torres del Paine in Cile o il Parco Nazionale Los Glaciares in Argentina. Le temperature oscillano tra i 10°C e i 20°C nelle zone più basse, mentre nelle aree montuose possono essere inferiori. Il vantaggio principale di questa stagione è la maggiore quantità di ore di luce, con giornate che possono durare fino a 16 ore, permettendo di sfruttare al massimo il tempo a propria disposizione per fare trekking, lunghe escursioni e ogni genere di attività all’aperto. Tuttavia, il vento patagonico può essere particolarmente intenso anche in questo periodo, con raffiche che superano facilmente i 100 km/h.

Cosa vedere:

  • Torres del Paine: trekking verso le celebri torri di granito, il Lago Nordenskjöld e il Grey Glacier.
  • Perito Moreno: probabilmente il ghiacciaio più famoso al mondo, con spettacolari e improvvisi crolli e la possibilità di escursioni sul ghiaccio.
  • Ushuaia e Terra del Fuoco: escursioni tra boschi, laghi e canali australi, con la possibilità di avvistare pinguini e foche

Come vestirsi:

  • Abbigliamento a strati: t-shirt traspirante, pile e giacca impermeabile.
  • Pantaloni da trekking resistenti al vento.
  • Occhiali da sole e cappello per proteggersi dai raggi UV e dal vento.
perito moreno

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Il Perito Moreno è il ghiacciaio più famoso del mondo

Autunno (marzo – maggio): il momento ideale se ami la fotografia

L’autunno regala panorami spettacolari grazie ai colori caldi delle foreste che contrastano con i ghiacciai e i laghi cristallini. Le temperature iniziano a scendere (5°C – 15°C), ma il vento si attenua rispetto all’estate. Inoltre, in questo periodo c’è meno afflusso turistico, il che rende l’esperienza più tranquilla e autentica. Tra l’atmosfera particolarmente suggestiva e un’esperienza più intima, l’autunno è senz’altro la stagione ideale se ami scattare fotografie davvero uniche.

Cosa vedere:

  • El Chaltén: perfetto per ammirare il Fitz Roy con colori autunnali e percorrere i sentieri più iconici come Laguna de los Tres.
  • Lago del Desierto: un paradiso riflesso nelle tonalità del rosso e oro, perfetto per kayak e escursioni.
  • Carretera Austral: una delle strade più scenografiche del mondo, con paesaggi mozzafiato.

Come vestirsi:

  • Giacca termica leggera ma calda.
  • Guanti e cappello per le mattinate fredde.
  • Scarponi impermeabili per i sentieri umidi.
autunno patagonia

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In autunnno la Patagonia è particolarmente suggestiva

Inverno (giugno – agosto): avventura per pochi

L’inverno in Patagonia è freddo e rigido, con temperature che scendono sotto lo zero, specialmente nelle zone montuose. Le giornate sono più corte e alcune aree diventano difficili da raggiungere. Tuttavia, è il periodo perfetto per chi ama gli sport invernali o vuole vedere i ghiacciai in tutta la loro maestosità e naturalmente, senza la folla. In questa stagione inoltre è più facile avvistare la fauna selvatica, come puma e guanachi, a caccia di cibo.

Cosa vedere:

  • Cerro Castor (Ushuaia): la stazione sciistica più australe del mondo, con piste perfettamente innevate.
  • Laguna Esmeralda: trekking sulla neve con paesaggi magici, ideali per fotografia e wildlife watching.
  • Glaciar Martial: perfetto per escursioni con le ciaspole e per ammirare Ushuaia dall’alto.

Come vestirsi:

  • Giacca invernale impermeabile e antivento.
  • Strati termici (intimo tecnico, pile e softshell).
  • Scarponi invernali con suola antiscivolo.
Los Glaciares

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L’inverno è la stagione ideale per chi ama le avventure estreme

Primavera (settembre – novembre): la rinascita della natura

Con il ritorno delle temperature più miti (da minime sugli 8°C a massime sui 18°C), la primavera è un ottimo periodo per visitare la Patagonia. I paesaggi si riempiono di fiori selvatici e tutte le specie selvatiche tornano attive, offrendo fantastiche opportunità, in particolare, per il birdwatching. Anche il vento, pur presente, è meno aggressivo rispetto all’estate.

Cosa vedere:

  • Península Valdés: avvistamento di balene, leoni marini e pinguini di Magellano.
  • Torres del Paine: trekking con meno folla rispetto all’estate, perfetto per chi cerca avventure più intime.
  • Parco Nazionale Nahuel Huapi: fioriture spettacolari e laghi incantevoli, ideali per escursioni in barca e trekking leggeri.

Come vestirsi:

  • Giacca softshell antivento.
  • Strati intermedi caldi ma leggeri.
  • Cappello e guanti per le prime ore del mattino.
Torres del Paine

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Osserva la natura nel periodo del suo massimo risveglio in Patagonia

Quando vedere le balene

Questa incredibile regione è anche uno delle migliori aree al mondo per  il whale watching. Durante la stagione riproduttiva, le balene franche australi si avvicinano alla costa, dove sono più protette e trovano maggior nutrimento. Questo regala a chiunque abbia la fortuna di osservarle, uno spettacolo semplicemente indimenticabile.

Ogni anno, tra i mesi di giugno e dicembre, questi meravigliosi giganti dell’oceano migrano verso le acque più calde e accoglienti della Penisola Valdés per accoppiarsi, partorire e accudire i propri cuccioli. Il maggio numero di avvistamenti avviene solitamente tra i mesi di settembre e novembre.

Balena patagonia

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In Patagonia puoi osservare le balene davvero da vicino

La stagione giusta per il tuo viaggio in Patagonia

Qual è  dunque il momento giusto per il tuo viaggio? La scelta del periodo migliore dipende dalle tue preferenze. Se ami fare lunghi trekking ed escursioni a piedi, scegli di visitare questa regione in estate, da metà dicembre in poi e non oltre la metà di marzo, quando sono possibili forti nevicate che porterebbero alla chiusura dei percorsi.

Per evitare la folla, vivere un’esperienza più intima e suggestiva, cogli l’occasione di un bel viaggio autunnale o in primavera, soprattutto se vuoi avvistare le balene. Se invece ami gli sport invernali e l’avventura più estrema, la stagione che dovresti preferire è l’inverno, consapevole però che alcune località potrebbero non essere facilmente, o del tutto, raggiungibili.

Qualunque sia la tua scelta, la Patagonia saprà offrirti un’esperienza indimenticabile. Preparati a vivere un viaggio tra natura incontaminata e panorami da cartolina!

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Perito Moreno, il gigante di ghiaccio in movimento dell’Argentina

Nel cuore della Patagonia argentina, incastonato tra le montagne e i laghi del Parco Nazionale Los Glaciares, spicca uno dei fenomeni naturali più affascinanti al mondo: il ghiacciaio Perito Moreno.

A circa 80 chilometri dalla cittadina di El Calafate, l’immensa distesa di ghiaccio affiora di fronte alla penisola di Magallanes, nella parte meridionale del parco. Il suo nome è noto a livello internazionale non solo per l’imponenza che lo contraddistingue, ma anche per la singolarità del suo comportamento dinamico, che lo rende uno dei pochi ghiacciai ancora “vivi” del pianeta.

Dal 1981 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un titolo che ne sottolinea il valore ambientale, glaciologico e faunistico. Tra i suoi tratti più scenografici vi è il continuo distacco di blocchi di ghiaccio che si schiantano nel Lago Argentino e creano fragorose esplosioni e onde che testimoniano il battito vitale di questa gigantesca creatura di ghiaccio.

Dalle Ande al lago: la nascita millenaria del Perito Moreno

La nascita del Perito Moreno affonda le radici nel gigantesco Campo de Hielo Patagónico Sur, una delle più grandi riserve glaciali del mondo nell’area andina condivisa da Argentina e Cile.

Da qui, nel corso dei millenni, il ghiaccio ha modellato lentamente il territorio, scivolando attraverso una valle fino a raggiungere il braccio meridionale del Lago Argentino. Nonostante la sua imponenza, il ghiacciaio rimase sconosciuto all’uomo fino al 1879, quando il capitano cileno Juan Tomas Rogers ne segnalò la presenza durante una missione esplorativa. Solo vent’anni dopo, nel 1899, gli venne attribuito il nome attuale in onore dell’esploratore e scienziato Francisco Pascasio Moreno, soprannominato l’“experto” per le sue ricerche sulla regione patagonica e per il ruolo chiave che svolse nelle controversie sui confini tra Argentina e Cile.

Oltre al fascino visivo, il Perito Moreno è diventato un’icona nazionale anche per la sua accessibilità: è infatti l’unico tra i grandi ghiacciai della Patagonia che si può osservare comodamente dalla terraferma, senza la necessità di lunghi trekking o spostamenti in barca, il che lo rende una meta privilegiata per migliaia di visitatori ogni anno, attratti dall’idea di trovarsi faccia a faccia con una delle ultime meraviglie glaciali del pianeta.

Un colosso di ghiaccio che respira, scricchiola e avanza

Il gigante Perito Moreno

Fonte: iStock

Le luci del mattino sul Perito Moreno

Esteso su una superficie di circa 250 chilometri quadrati e lungo ben 30 chilometri, il Perito Moreno rappresenta una delle formazioni glaciali più imponenti del Sud America. Alimentato dal Campo de Hielo Sur, di cui costituisce una delle 48 lingue glaciali principali, è anche la terza riserva mondiale di acqua dolce. Il suo fronte si innalza per oltre 60 metri sopra il livello del Lago Argentino, stagliandosi con un’impressionante lingua di ghiaccio che si estende per circa 5 chilometri.

La sua particolarità risiede nel movimento costante. A differenza della maggior parte dei ghiacciai, che sono in costante ritirata, il Perito Moreno mantiene una stabilità: ogni giorno il ghiaccio avanza di circa due metri, grazie a un cuscinetto d’acqua che scorre alla base e lo mantiene distaccato dalla roccia sottostante. L’avanzamento continuo, però, viene compensato da una perdita di massa altrettanto costante, che fa sì che la posizione del fronte sia rimasta pressoché invariata negli ultimi novant’anni.

Quando il ghiacciaio raggiunge la penisola di Magallanes, crea una diga naturale che divide in due il Lago Argentino e separa la sezione chiamata Brazo Rico dal resto del bacino. L’acqua, intrappolata nella parte occidentale del lago, comincia allora a salire e raggiunge un livello anche superiore ai 30 metri rispetto alla media. La pressione esercitata dall’enorme massa d’acqua erode man mano il fronte del ghiacciaio e dà origine a un fenomeno tanto raro quanto spettacolare: la rottura del ponte di ghiaccio.

Il “ponte” si forma quando l’acqua del lago scava un passaggio attraverso la parete ghiacciata e crea un arco naturale che collega il ghiacciaio alla sponda. La tensione interna e l’erosione provocata dall’acqua portano infine al crollo dell’arco in un boato fragoroso. Il grandioso evento, pur non avendo una cadenza regolare, si verifica di solito ogni due o quattro anni ed è talmente scenografico da attirare turisti e fotografi da ogni dove.

Tuttavia, anche il Perito Moreno non è immune ai cambiamenti climatici. Secondo i rilevamenti effettuati nel 2007 dal geologo Jorge Rabasa, negli ultimi due anni precedenti il ghiacciaio aveva perso ben 14 metri di spessore lungo i bordi, segno che l’equilibrio tanto ammirato potrebbe essere in realtà più fragile di quanto si creda.

Escursioni per scoprire il Gigante della Patagonia

Chi decide di visitare il Perito Moreno si ritrova al cospetto di un ambiente di rara bellezza, dove la possibilità di vivere il ghiacciaio da vicino è resa concreta dalle numerose attività organizzate. Il Parco Nazionale Los Glaciares è attrezzato per accogliere i visitatori in ogni periodo dell’anno, con esperienze adatte sia agli amanti dell’avventura sia a chi preferisce un approccio più contemplativo.

Durante i mesi estivi, è possibile cimentarsi in attività all’aria aperta come il rafting lungo i fiumi glaciali, le escursioni tra boschi e laghi oppure le gite in bicicletta tra i sentieri della steppa patagonica. Nei mesi invernali, il paesaggio si trasforma in un regno silenzioso dove si possono praticare lo sci, escursioni con le ciaspole o gite in motoslitta.

Una delle modalità più suggestive per osservare il ghiacciaio è percorrere le passerelle panoramiche posizionate di fronte: articolate su cinque percorsi diversi, permettono di ammirare il ghiacciaio da più angolazioni e altezze, per uno spettacolo sempre mutevole fatto di crolli, rumori e luci che si rifrangono sul ghiaccio. Il colpo d’occhio è impressionante: pareti di ghiaccio scolpite dal tempo che si innalzano come cattedrali e, subito dopo, si sgretolano.

Un’esperienza altrettanto affascinante è la navigazione lungo il Lago Argentino, a bordo di imbarcazioni che permettono di avvicinarsi in sicurezza alle pareti del ghiacciaio. Alcuni tour offrono sia la visita via terra sia un’escursione in catamarano lungo il braccio meridionale del lago, regalando prospettive inedite e memorabili.

La cittadina di El Calafate, principale base turistica della zona, rappresenta il punto di partenza per tutte le escursioni organizzate. Da qui partono autobus giornalieri e tour guidati che accompagnano i visitatori in un favoloso viaggio nel cuore del ghiaccio.

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La cavalcata che attraversa i luoghi più spettacolari del pianeta

Siete abbastanza coraggiosi da affrontare la cavalcata più indimenticabile, intrepida ed emozionante del pianeta? Se sì, allacciate le cinture per vivere un’esperienza imperdibile! Il suo nome è  Gaucho Derby ed è una gara di otto giorni che si svolge ogni anno nella splendida Patagonia, un’avventura che ogni anima dal cuore selvaggio dovrebbe vivere. Questo evento argentino non si limita ad essere uno dei più veloci, ma metterà alla prova la vostra abilità, il vostro coraggio e vi spingerà a superare i vostri limiti.

La gara si svolge nella seconda metà di febbraio su un percorso di 500 chilometri nel quale partecipano cavalli e horse rider professionisti provenienti da tutto il mondo, un evento che porta in scena anche spettacoli di equitazione e giochi tradizionali.

Rispetto alle classiche competizioni equestri, la gara si svolge nei paesaggi estremi e selvaggi dell’Argentina, tra le montagne e le distese verdi dei prati a dir poco mozzafiato. Qui, i partecipanti devono dimostrare non solo la loro abilità equestre, ma anche la loro resistenza fisica e mentale. È una sfida impegnativa, piena di ostacoli naturali come fiumi, scogliere e terreni accidentati, in cui affrontare la sabbia profonda, cadute pericolose e salite ripide. Ma l’esperienza vale davvero la pena.

Adrenalina pura nella natura incontaminata dell’Argentina

Gli otto giorni di gara richiedono preparativi intensi e attenzione ai dettagli. Tutti gli atleti, gli organizzatori, il pubblico e gli appassionati aspettano con ansia questo evento. Per chi vuole partecipare alla competizione la preparazione è fondamentale per garantire un’esperienza di successo. Durante la gara, ogni squadra deve affrontare numerose sfide che mettono a dura prova l’abilità, la resistenza e la forza mentale.

Inoltre, durante il derby, è possibile scoprire e attraversare i panorami estremamente vari e i paesaggi di straordinaria bellezza, diversi da qualsiasi altro luogo del pianeta. Dai ghiacciai ai deserti, dalle foreste pluviali alle immense praterie, con le cime frastagliate delle sue montagne, la Patagonia merita sicuramente di essere visitata almeno una volta nella vita.

Inoltre, questa località ospita alcuni dei ghiacciai più grandi del pianeta, tra cui il ghiacciaio San Rafael e il ghiacciaio Viedma, situato vicino al pittoresco villaggio montano di El Chalten che, oltre ad essere il punto di arrivo della competizione, è anche una delle località più gettonate dai visitatori. Queste imponenti strutture di ghiaccio sono uniche e offrono uno spettacolo che lascia senza fiato.

La Patagonia offre molte opportunità per rilassarsi e godere delle sue straordinarie bellezze naturali. Dalle spiagge assolate ai tranquilli laghi di montagna, potrete immergervi in un’oasi di pace in cui ammirare l’ambiente circostante. Inoltre, durante il vostro viaggio, sarete accolti dalla gente del posto con calore e ospitalità, imparerete a cucinare cibi tradizionali su fuochi all’aperto e parteciperete ad attività di allevamento come la doma dei cavalli e l’allevamento del bestiame.

Un’esperienza unica, difficile da dimenticare

La Patagonia offre lo scenario perfetto per un’uscita adrenalinica, con viste mozzafiato sulle montagne e sulle distese erbose. È un’occasione per sperimentare qualcosa di diverso, un mix tra rodeo, polo e calcio, dove tradizioni secolari sono ancora vive in un unico incredibile evento. Inoltre, vi darà la possibilità di stabilire un legame più profondo con la natura, oltre che per costruire relazioni con le popolazioni locali e conoscere meglio la loro cultura e le loro tradizioni.

Se siete alla ricerca di un’avventura imperdibile in una delle regioni più belle del Sud America, vi consigliamo di trascorrere la vostra prossima vacanza galoppando sulle colline della Patagonia in sella ai cavalli. Non ve ne pentirete!