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Mausoleo di Galla Placidia: la storia del prezioso tesoro di Ravenna

Tra i tesori storici italiani più belli c’è sicuramente il Mausoleo di Galla Placidia, un edificio che custodisce i mosaici più antichi di Ravenna. Tra i monumenti paleocristiani riconosciuti Patrimonio UNESCO insieme ad altri sette edifici, tra i quali il Battistero Neoniano e la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il mausoleo è oratore silenzioso delle vicende storiche, politiche e religiose che interessarono la città. Non è un caso, infatti, che un monumento di tale bellezza fu costruito proprio qui.

Ravenna, infatti, su decisione dell’imperatore Onorio, fu la prima capitale dell’Impero Romano d’Occidente (AD 402), poi nota in Italia come la capitale ostrogota e bizantina. Quando si ricopre un ruolo così importante bisogna esserne all’altezza. Come tanti altri imperi desiderosi di mostrare al mondo la propria magnificenza, anche Ravenna decise orgogliosa di costruire nuovi palazzi, chiese e battisteri, tutti splendidamente decorati. Uno di questi fu il Mausoleo di Galla Placidia: scopritelo insieme a noi in questo articolo.

Perché fu costruito il Mausoleo di Galla Placidia

Non esistono documenti certi sulla funzione e sull’identità di chi commissionò il Mausoleo di Galla Placidia quindi, per questo racconto, ci affideremo alla tradizione ampiamente accettata dagli ambienti accademici. Risalente al V secolo d.C., il monumento fu costruito vicino alla Chiesa di Santa Croce, alla quale era collegato tramite un portico, oggi andato perduto. La protagonista di questa storia, da come avrete intuito dal nome, è Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella dell’imperatore Onorio, oltre che imperatrice reggente per conto del figlio Valentiniano III.

Dal carattere intenso e particolare, nonché fervente cristiana e committente artistica, particolarmente attiva nell’edificazione delle chiese, fece costruire il mausoleo per esservi sepolta insieme al fratello e al marito Costanzo III. Sfortunatamente i suoi desideri non si avverarono perché mori a Roma, nel 450, e lì fu sepolta all’interno del Mausoleo Onoriano, un tempo annesso all’antica basilica paleocristiana di San Pietro. La storia termina con una leggenda: il suo corpo imbalsamato sarebbe stato trasferito a Ravenna a seguito dei funerali, dove vi rimase fino al 1577, quando un visitatore, avvicinandosi con una candela alle vesti della donna, le diede fuoco.

Mausoleo di Galla Placidia

Fonte: iStock

I mosaici all’interno del Mausoleo di Galla Placidia

Le caratteristiche del mausoleo: interni ed esterni

Se la storia è incerta, la bellezza del Mausoleo di Galla Placidia è reale, anche se da fuori non sembrerebbe. Gli esterni del monumento, costruiti seguendo una pianta a croce latina, infatti, sono realizzati in semplice laterizio e presentano un’estetica sobria e modesta. Ornato da arcate cieche in tutte le pareti, le uniche decorazioni visibili sono quelle all’ingresso, dove sono presenti rami di vite, grappoli d’uva e due felini. Questa struttura modesta rappresenta il vivere del buon cristiano, semplice nell’apparenza esterna e ricco nell’anima.

E gli interni lo sono per davvero, ricchi di colori sgargianti e luminosi! Le decorazioni musive dal sapore orientale (basti pensare all’influenza di Costantinopoli) ricoprono tutte le pareti e il soffitto, conquistando chiunque varchi la soglia del mausoleo. I mosaici, uno dei più importanti esempi di questa tecnica decorativa in Italia, sono stati realizzati con l’idea di creare un luogo di riposo sacro e incantevole che ricordava da una parte la bellezza del cielo stellato e, dall’altra, raccontava episodi biblici importanti e le fasi dell’antica liturgia funebre cristiana. Queste sono, per esempio, la domanda di purificazione, la processione, la purificazione dal peccato, la via del Vangelo, la deposizione del corpo e l’accoglienza dell’anima in Paradiso.

Descrizione dei mosaici: le scene e le figure rappresentate

Sopra l’ingresso del Mausoleo di Galla Placidia troverete la raffigurazione del Buon Pastore, mentre nella lunetta opposta San Lorenzo che si avvia al martirio. In quelle laterali, invece, sono rappresentate coppie di cervi che si abbeverano, un’immagine proveniente da un passo di un celebre Salmo (XLII, 1-2): “Come il cervo si abbevera alla fonte, così la mia anima anela a te, o mio Dio“. Sulla cupola ci sono coppie di apostoli in adorazione, tra i quali San Pietro e San Paolo, mentre ai loro piedi troviamo delle colombe. Una grande croce dorata domina la cupola, decorata con stelle e caratterizzata da un blu intenso, tra i colori principali della decorazione.

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Riparte il Treno di Dante con nuove e suggestive tappe

Viaggia lungo la storica linea Faentina che collega Firenze a Ravenna, il Treno di Dante, un treno speciale che tocca i luoghi e i borghi che hanno ispirato il Sommo Poeta.

Nato nel 2020 per celebrare il 700° anniversario della morte di Dante, da allora questo convoglio storico non ha mai smesso di viaggiare. Piace agli italiani, ma anche agli stranieri, ai giovani, alle famiglie ma anche ai più âgé perché è un viaggio “slow”, che lentamente attraversa paesaggi meravigliosi, quelli dell’Appennino tosco-emiliano, fa sosta nei borghi più caratteristici a cavallo delle due Regioni, permettendo di scendere e di visitarli o di prendere parte a una delle tate sagre stagionali, ma è soprattutto un viaggio ricco di storia e di cultura che appassiona davvero tutti, indipendentemente dall’età.

Il Treno di Dante riparte con la bella stagione e con alcune novità. Alle tappe previste se ne aggiungono altre due inedite, legate al genio fiorentino che, forse, aveva altre origini. Inoltre, si potrà estendere lìesperienza soggiornando nei borghi che si attraversano con il treno.

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Fonte: Fondazione FS

Il Treno di Dante, un itinerario storico-culturale ma anche enogastronomico

Le tappe del Treno di Dante

Lungo i 136 chilometri di binari il treno fa tappa in sei dei luoghi legati alla figura del poeta: Firenze, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza e Ravenna.

A partire da aprile, però, si aggiungono anche le tappe di Ferrara e di Bologna. Queste due città sono molto legate a Dante. A Ferrara, infatti, viveva la famiglia Aldighieri, da cui potrebbe discendere la famiglia Alighieri. A Bologna, invece, Dante era molto legato, come molti altri giovani della sua epoca, in quanto patria di poeti e filosofi, e la frequentava regolarmente per ragioni di studio oltre che di amicizia.

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Fonte: 123rf

Il borgo di Brisighella, tappa del Treno di Dante

Borgo San Lorenzo

Borgo San Lorenzo fu, in passato, un importante crocevia al centro del Mugello. È legato alla figura di Dante in quanto, nel 1290, il Comune di Firenze acquisì i diritti sul borgo, che rimase fedele al guelfismo, subendo più volte gli attacchi ghibellini nei decenni seguenti; Borgo San Lorenzo divenne, infatti, terreno di scontro già subito dopo il convegno dell’8 giugno 1302 di San Godenzo, a cui presero parte sia Dante sia gli Ubaldini.

Marradi

Su Marradi esiste una curiosa leggenda legata al Sommo Poeta e ai primi anni del suo esilio, secondo la quale l’Alighieri denunciò il furto del cavallo con il quale stava fuggendo da Firenze. Gli venne obbiettato che gli abitanti del luogo erano tutti galantuomini. Al che, Dante rispose con un arguto gioco di parole: “Sì, ma-radi!”. Secondo altri avrebbe esclamato: “Marradi, piantan fagioli e nascon ladri”. Le origini di Marradi, in realtà, sono molto più antiche. Qui vissero i Liguri, gli Etruschi e i Celti, prima della conquista Romana, in seguito alla quale venne costruita, intorno al 59 a.C., la strada di collegamento tra Faenza e Firenze. Marradi divenne così un luogo di sosta e di ristoro per i viandanti.

Brisighella

L’antico borgo di Brisighella, uno dei Borghi più belli d’Italia, è famoso per la rocca manfrediana del XIV secolo che ospitò Dante Alighieri all’inizio delle sue peregrinazioni per l’Italia, per il santuario del Monticino (secolo XVIII) e per la torre dell’Orologio (XIX secolo), ma anche per le sue terme.

Faenza

E poi c’è Faenza che è una delle città più note a Dante che, nella “Divina Commedia”, citò diversi personaggi faentini o collegati con Faenza. Il 25 marzo (il “Dantedì”) c’è un ricchissimo calendario di eventi, incontri e attività legate al Poeta in città. La splendida piazza del Popolo è il cuore pulsante di Faenza, tra due eleganti porticati, uno sul fianco del Palazzo Comunale e l’altro su quello del Palazzo del Podestà. La città è famosa per la ceramica, che vanta una tradizione plurisecolare, espressione di un artigianato artistico di eccezionale qualità.

Cosa vedere a Faenza

Fonte: Shutterstock

Tutte le bellezze di Faenza, in Emilia Romagna

Le soste intermedie a Faenza, Brisighella e Marradi dei sabati e delle domeniche durano un’ora e mezza.

I Grand Tour

Il viaggio a bordo del Treno di Dante solitamente dura una giornata, si parte la mattina per fare rientro la sera. Tuttavia, da quest’anno si potrà anche soggiornare fuori durante le tappe facendo dei veri e propri Grand Tour culturali.

Il Grand Tour chiamato “Crociera delle città d’arte” può durare 3 o 7 giorni (quest’ultima sicuramente apprezzata dai turisti stranieri che, in una settimana, potranno andare alla scoperta di un meraviglioso territorio italiano).

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Fonte: Treno-di-Dante-interno

I vagoni “Centoporte” del treno storico

Tour di 3 giorni

Il tour di tre giorni parte da Firenze e prevede di pernottare a Faenza o a Brisighella consentendo, così, di viaggiare con calma e di godere appieno di queste località anche grazie alle visite guidate organizzate. Il giorno successivo si parte alla volta di Ravenna per il tour “Tra Dante e i mosaici” per poi proseguire verso Ferrara dove si può visitare il delizioso centro storico cittadino con il celebre Castello estense e pernottare per riprendere il viaggio il terzo giorno in direzione di Bologna dove i passeggeri vengono accompagnati nel tour guidato intitolato “Dante e il medioevo”.

Tour di 7 giorni

Il tour di sette giorni e sei notti parte anch’esso da Firenze, dove si può soggiornare due notti ed esplorare la città del Rinascimento in tutti i suoi mille aspetti, con visite guidate. Poi si sale a bordo del treno e si parte per il borgo medievale di Brisighella o la città della ceramica, Faenza, a scelta, dove si pernotta per poi ripartire diretti a Ravenna, città che ha ospitato Dante Alighieri fino alla sua morte (è qui che c’è la tomba) famosa per gli splendidi mosaici bizantini. Il viaggio si conclude a Bologna, ma, volendo, anche a Venezia,

Un viaggio nel tempo

Il convoglio su cui si viaggia è composto da tre carrozze “Centoporte”, uno dei simboli della locomozione ferroviaria italiana, ispirato alle diligenze dei primi del ‘900, e caratterizzato da interni fatti interamente in legno, con scomparti composti da due divanetti a tre posti ognuno dei quali con la propria porta d’accesso alla banchina della stazione (da cui il nome cento porte). C’è un vagone di Prima classe con divani di velluto e boiserie, un vagone bagagliaio attrezzato per il trasporto delle biciclette, un vagone bar e uno ristorante. Il treno è guidato una locomotiva storica che può essere un diesel D445 oppure a vapore, ancor più suggestivo. I posti a bordo sono in tutto 280.

A bordo del treno, per tutta la durata del viaggio, è presente un assistente che ha il compito di aiutare i passeggeri e di accompagnarli nelle loro esperienze oltre che di intrattenerli narrando loro la storia dei luoghi toccati e legati a Dante. In questo caso è un vero e proprio Dante Alighieri che indossa la guarnacca rossa, la lunga veste dell’Ordine dei Medici e degli Speziali, il copricapo e la corona d’alloro a decantare i versi dei suoi Canti durante il lungo viaggio.

Le date dei treni

Il treno riparte per le vacane di Pasqua. Il primo Treno di Dante, infatti, inizia a viaggiare l’8 aprile e ogni weekend, fino al 1° novembre (con una breve pausa durante l’estate, dal 4 giugno al 2 settembre), partirà dalla stazione di Firenze. Durante il fine settimana pasquale e il ponte del 2 giugno partirà due volte al giorno. Le viaggi che durano tre giorni partono: 8-9-10 aprile e 2-3-4 giugno 2023.

I prezzi

Il viaggio di una giornata a bordo del Treno di Dante costa 75 euro A/R. Il tour di tre giorni, incluso il pernottamento in camera doppia, costa a partire da 399 euro (pacchetto Smart con posto in Classe standard e pernottamenti in alberghi “smart”) a 489 euro (pacchetto Charme, in Prima classe con hotel di charme). Ci sono anche offerte famiglia.

I biglietti del treno danno accesso anche a musei, rocche, teatri e palazzi e ad alcune convenzioni con ristoranti e trattorie selezionate e possono essere usufruite nelle giornate di utilizzo del treno, ma anche in altre giornate.

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Parte il Treno di Dante, l’itinerario è favoloso

È di nuovo tempo di tornare a bordo del magnifico Treno di Dante, un viaggio indietro nei secoli che ci riporta ad uno dei periodi più floridi del nostro passato, in un intreccio di arte e storia – ma anche di paesaggi straordinari e tante prelibatezze locali da assaporare. In un lungo itinerario che ci conduce da Firenze a Ravenna, avremo la possibilità di scoprire parte dell’immenso patrimonio culturale del nostro Paese.

Il Treno di Dante, un viaggio straordinario

In un periodo in cui il turismo lento è tornato a spiccare tra le tendenze di viaggio, il treno sta diventando il mezzo di trasporto per eccellenza, soprattutto per scoprire le bellezze del nostro territorio. E adesso ne riparte uno davvero speciale: stiamo parlando del Treno di Dante, che per l’estate 2022 ha un programma ricco di appuntamenti. Dal 4 giugno al 10 luglio e dal 27 agosto al 30 ottobre (escluso il 10 settembre), tutti i sabati e le domeniche è prevista una partenza da Firenze a bordo di vagoni storici che ci permettono di fare un tuffo indietro nel tempo.

L’itinerario è lungo appena 136 km, ma è ricco di sorprese. A partire proprio dal treno: il Centoporte – uno dei pochi esemplari ancora presenti con la sua motrice storica – viaggia sulla linea ferroviaria Faentina, che fu la prima ad attraversare gli Appennini. A bordo sono disponibili 230 posti, suddivisi in tre classi: la prima e la seconda presenta divanetti imbottiti e ambientazioni in stile liberty semplicemente fantastici. Mentre la terza classe vanta ancora i caratteristici interni in legno, incluse anche le sedute – un po’ più scomode, ma sicuramente molto più suggestive.

Treno di Dante

Il Treno di Dante

Il Treno di Dante, l’itinerario favoloso

Il Treno di Dante è un viaggio attraverso l’Appennino Tosco-Romagnolo, sulle orme di Dante Alighieri durante il suo lungo cammino da Firenze a Ravenna. Paesaggi naturali incredibili, città d’arte famose in tutto il mondo e piccoli borghi medievali dove il tempo sembra essersi fermato: le sorprese, in questo splendido itinerario, sono tantissime. Si parte naturalmente dal luogo in cui nacque il celebre poeta, approfittandone per esplorare alcune delle sue bellezze – come la Casa di Dante e la Chiesa di Santa Margherita, dove avvenne l’incontro con Beatrice.

Una volta a bordo del treno storico, il paesaggio cambia in fretta. Addentrandosi tra colline ricoperte di vigneti e paesini suggestivi, si giunge a Borgo San Lorenzo: qui l’arte incontra la natura, con bellissimi sentieri perfetti per gli amanti del trekking. La seconda tappa è Marradi, nei pressi del quale si trova l’Eremo di Gamogna. Per raggiungerlo, c’è un antico cammino panoramico tutto da scoprire. Poi si riparte alla volta di Brisighella, inserito a pieno titolo tra i Borghi più belli d’Italia: la sua rocca è il punto d’osservazione ideale per ammirare i dintorni.

La fermata successiva è Faenza, storica cittadina neoclassica divenuta famosa in tutto il mondo per la sua produzione di raffinate maioliche, di cui si trovano testimonianze nelle numerosissime botteghe artigiane che arricchiscono il centro e nel Museo d’Arte Ceramica. Infine, si arriva a Ravenna: qui Dante completò la sua Commedia e riposò sino al suo ultimo respiro. La tomba del Sommo Poeta è un vero mausoleo in onore di uno dei più importanti letterati del nostro Paese. Prima di ripartire per fare rientro a Firenze, c’è tempo per ammirare alcune delle più suggestive architetture della città, come la Basilica di San Vitale che rappresenta uno degli esempi meglio conservati di arte bizantina.

Treno di Dante

Il Treno di Dante