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Visitare il villaggio industriale di Crespi d’Adda

Crespi d’Adda è considerata “la città ideale” del lavoro operaio. Fu realizzata tra Ottocento e Novecento dalla famiglia Crespi per l’industria del settore tessile cotoniero. Nel 1995 è stata inserita tra i siti Patrimonio dell’Unesco in quanto “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa”.

Si trova in una frazione del Comune di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, ed è uno dei luoghi più interessante da visitare, anche in giornata, per una gita fuoriporta, non lontano dalle principali città del Nord Italia.

Visitare Crespi d’Adda

Crespi d’Adda è un luogo fuori dal tempo. Un microcosmo dove tutto è stato studiato affinché funzionasse alla perfezione e costruito secondo il principio per cui le cose utili potevano essere anche belle ed è un viaggio dentro un’aspirazione industriale, quella di Cristoforo Benigno Crespi, e alle origini di un’utopia.

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Fonte: @Crespi d’Adda

Il villaggio di Crespi d’Adda visto nel suo insieme

Il cotonificio, il primo edificio di Crespi d’Adda, fu inaugurato nel 1878. Da lì nacquero abitazioni e servizi per tutti gli operai e i dirigenti che vivevano e lavoravano all’interno del villaggio. L’esperimento Crespi, così come concepito dal suo fondatore, terminò nel 1929. A partire dal 1930, il cotonificio passò a diverse aziende manifatturiere finché non venne abbandonato.

La storia del villaggio e della storia dei Crespi viene brillantemente narrata in un racconto appassionato incentrato sugli intrecci dei destini di imprenditori visionari e coraggiosi e famiglie operaie in un libro che merita di essere letto: “Al di qua del fiume. Il sogno della famiglia Crespi” scritto da Alessandra Selmi ed edito da Nord a cui è dedicata una speciale visita guidata.

Contando sulla partecipazione dei cittadini, Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Crespi d’Adda dal 1991, ha intrapreso un importante percorso di promozione e valorizzazione del sito industriale riuscendo a risollevarlo dopo anni di degrado e di abbandono. Oggi, Crespi d’Adda si può annoverare come esempio virtuoso di gestione culturale, rigenerazione economica e progettualità, considerato un vero e proprio modello di riferimento a livello nazionale e internazionale.

Nel villaggio, rimasto intatto a distanza di 145 anni circa, oggi vivono circa 300 abitanti in gran parte discendenti di coloro che in quel luogo vissero o lavorarono. È costituito da 55 casette, quelle destinate agli operai, pressoché uguali e disposte allineate ed equidistanti lungo le vie, da tre palazzotti – le prime abitazioni realizzate a Crespi d’Adda -, dalle case dei capireparto e dalle ville dei dirigenti.

Fonte: @Walter Carrera

Gli edifici industriali di Crespi d’Adda

Poi ci sono gli edifici pubblici: il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, la chiesa, il teatro e le scuole. Il tutto ruota attorno al grande cotonificio, la fabbrica, che, al culmine della sua ascesa commerciale, ha accolto fino a 4000 persone tra operai e impiegati nell’amministrazione e settantamila fusi.

Il grande complesso industriale misura circa 80.000 metri quadrati coperti. Si possono visitare la casa padronale dei Crespi, quelle dei dirigenti, degli impiegati e dei capireparto, ma anche quelle del medico e del parroco del villaggio e le case operaie. Girando per Crespi si incontrano anche il dopolavoro (ricavato nell’ex albergo), l’ospedale, la scuola, il campo sportivo, il lavatoio i bagni pubblici e anche il cimitero.

Le visite guidate

Per conoscere il villaggio operaio, l’Associazione Crespi d’Adda organizza tour guidati che permettono di visitare anche la vicina centrale idroelettrica, gioiello dell’archeologia industriale, fondata nel 1909 per soddisfare il fabbisogno energetico del cotonificio e del villaggio, oggi ristrutturata e funzionante, e il museo multimediale che racconta Crespi e le storie dei personaggi dell’epoca, con proiezioni, immagini d’archivio, realtà aumentata e un laboratorio didattico.

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Fonte: 123rf

Le fabbriche a Crespi d’Adda

Il tour guidato al villaggio Unesco con ingresso nelle sale museali multimediali dura 90 minuti e viene effettuato la domenica e tutti i giorni festivi. Dal 18 marzo fino al 24 giugno anche il sabato. Costo: 6 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.

Il tour guidato nella centrale idroelettrica di Crespi d’Adda dura un’ora e viene effettuato i giorni 2-10-16-25 aprile, 1-7-21 maggio, 2-4-18 giugno. Costo: 6 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.

Il tour guidato nella Fabbrica Cotonificio di Crespi d’Adda dura 90 minuti e si svolge il 10-23-25 aprile, 1-14-28 maggio, 2-11-25 giugno. Costo: 12 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.

Il tour speciale “La Crespi d’Adda di Emilia” inspirato al romanzo “Al di qua del fiume” di Alessandra Selmi tocca tutti i luoghi simbolo del romanzo storico, dura due ore e mezza ed è previsto i giorni 2-10-16-25 aprile, 1-7-21 maggio, 2-4-18 giugno (dalle ore 10,30). Costo: 10 euro a persona, per i bambini è in omaggio fino ai 6 anni.

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Fonte: 123rf

Crespi d’Adda: la scuola

Il tour completo nel villaggio, che comprende anche le sale museali multimediali, il cotonificio e la centrale idroelettrica di Crespi d’Adda viene organizzato nei giorni delle festività nazionali e quindi il 10 aprile (Pasquetta) e il 25 aprile, il 1° maggio, il 14 maggio e il 2 giugno.

Si può partecipare anche ai tour guidati ai rifugi antiaerei di Dalmine che durano 45 minuti (4 euro a persona, gratis per bambini fino ai 14 anni) e di un’ora al MUVA, il museo della valle dell’Adda, per scoprire la storia dei territori lambiti dal fiume Adda (5 euro a persona, bambini gratis fino ai 6 anni compresi).

Escursioni in bicicletta

Crespi d’Adda è anche il punto di partenza per organizzare escursioni in bicicletta, andando alla scoperta dei dintorni del villaggio operaio e di altri siti industriali, ma anche di alcuni tesori nascosti della bergamasca.

Vi sono itinerari lungo il fiume Adda particolarmente affascinanti, da percorrere a piedi o sulla due ruote. Lungo la via Alzaia si risale il fiume lungo un percorso sterrato che giunge fino a Lecco. Lungo il percorso si arriva a Trezzo, dove si trovano la centrale idroelettrica Crespi-Taccani (oggi di proprietà dell’Enel) e i ruderi del castello medievale dei Visconti di Milano.

Tra Cornate e Paderno d’Adda, si incontrano anche le centrali idroelettriche della Edison e il Naviglio di Paderno, oggi divenuto, insieme alle conche di navigazione e a tutte le opere idrauliche di quel tratto di fiume, l’Ecomuseo Adda di Leonardo.

E a Leonardo Da Vinci è dedicato il traghetto di Imbersago, in provincia di Lecco. Il Traghetto di Leonardo è un particolare tipo di traghetto a mano, che prende il nome proprio dal suo (presunto) inventore e che è tuttora funzionante. Collega i moli di Imbersago e di Villa d’Adda.

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Nauplia, la Grecia poco nota ma da sogno

Nauplia, il cui nome è cambiato più volte nel corso dei secoli, è una meraviglia ellenica che dal 1829 al 1834 è stata la prima Capitale della Grecia indipendente. Un luogo che si presenta con una storia che ancora oggi è possibile respirare in ogni angolo, e che si rivela persino la meta perfetta per chi cerca mare paradisiaco che si mescola a meraviglie architettoniche.

Cosa sapere su Nauplia

Conosciuta in italiano con il nome di Nafplio, è oggigiorno la città capoluogo dell’Argolide, che possiamo definire la regione del mito per eccellenza. Nauplia si presenta come una località bohémien e spensierata, ma che al contempo sa unire la tranquillità e la vivacità di un piacevole luogo di mare, in cui è persino possibile visitare incredibili siti archeologici e testimonianze di un glorioso passato medievale.

Se per i greci è una città importante e molto nota, per noi italiani è una meta che deve ancora essere del tutto scoperta e dove immergersi in una combinazione di stili veneziani, orientali e tratti tipicamente greci.

Cosa vedere a Nauplia

Visitare Nauplia è come fare un tuffo nella storia grazie a un centro storico facile da girare a piedi dove svettano moltissime cose da vedere. Caratterizzata da tante stradine ciottolate, regala ripide scalinate da cui ammirare angoli caratteristici e scorci indimenticabili.

Nauplia grecia centro storico

Fonte: iStock

Una tipica via di Nauplia

Piazza Sintagma

Partendo proprio dalla sua Città Vecchia, che sorge all’ombra di due promontori sui quali sorgono altrettante fortezze, la prima sosta da fare per entrare subito in contatto con la vita quotidiana locale è Piazza Sintagma. Un angolo dove numerosi  bar e locali regalano gioia e allegria. Seduti a a gustare una bevanda tipica, si possono ammirare gli edifici più importanti che hanno caratterizzato la storia della città, tra cui il primo parlamento greco risalente al 1825.

Altrettanto interessanti sono le strutture in stile neoclassico che sono oggi sedi di musei e attività amministrative; anche se a farsi notare un po di più sono forse il Trianon e il Vouleftiko, costruzioni che sfoggiano un’architettura dai tratti orientali.

Forte Veneziano Palamidi

Un’altra tappa da fare per forza di cose è il Forte Veneziano Palamidi, un imponente edificio che si trova a un’altezza di 216 metri sul livello del mare. Dall’eleganza solenne, sfoggia otto bastioni dalla cui cima si può ammirare Nauplia come da nessun altro luogo.

Ma attenzione, bisogna mettere in conto un po’ di fatica: occorre salire ripidi gradini di cui non si sa il numero preciso: alcune guide dicono 847 gradini, altre 999, altre ancora sostengono siano più di 1000.

Castello di Bourzi

Un’altra meraviglia di Nauplia è Il Castello di Bourzi che sorge sull’omonima isoletta e che senza ombra di dubbio è uno dei simboli della città. Costruito nel 1400 dai veneziani, è visitabile durante il periodo estivo tramite delle barche che partono dal porto cittadino.

Visto dall’alto ha una forma che, con un po’ di immaginazione, ricorda quella di una nave e nel corso dei secoli venne usato come prigione, caserma e albergo.

Castello di Bourzi nauplia

Fonte: iStock – Ph: nito100

Il meraviglioso Castello di Bourzi

Acronafplia

Un’altra delle fortezze da non perdere in città è Acronafplia, anche se oggi ospita un albergo di lusso. Tra le varie costruzioni difensive esistenti, è la più antica e si può raggiungere a piedi senza fare tanta fatica (a differenza di Palamidi). Per la sua esposizione, è anche un ottimo luogo da cui ammirare il tramonto.

Chiesa di Agios Spyridona

Infine – ma le attrazioni in città non sono finite quei – la Chiesa di Agios Spyridona che è la più importante di tutta Nauplia. Situata al centro, custodisce una collezione di icone e dipinti tradizionali, anche se la sua fama è più che altro legata a un drammatico evento: l’assassinio del primo presidente greco, Ioannis Kapodistrias, avvenuto il 27 settembre 1831.

Il mare e le spiagge di Nauplia

Nauplia regala anche un mare cristallino e spiagge in cui prendere tutto il sole che si desidera. Le più incantevoli sono situate dal lato opposto rispetto al porto e alla fortezza di Acronafplia. La spiaggia cittadina prende il nome di Arvanitias10 e si distingue per essere una striscia di ciottoli in una piccola, ma accogliente, baia. Dotata di bar e servizi, è spesso molto affollata, ma regala comunque un senso di appagamento dopo una giornata passate tra le vie di Nauplia.

Molto affascinante è anche la spiaggia di Neraki11, più piccolina dell’altra e anche meno invasa da visitatori. Poi ancora Paralia Karathonas12, un arenile di sabbia dorata delimitata da ombrose e svettanti tamerici.

Cosa fare nei dintorni

Non molto distanti dal centro della città giacciono i resti dell’antica città di Micene che risalgono al secondo millennio prima di Cristo. Quello di Micene è il sito archeologico di una delle polis greche più famose e importanti del Paese, culla di una millenaria civiltà.

Tale meraviglia si sviluppava lungo le pendici di un colle e dalla sua cima si può godere di uno splendido paesaggio del Peloponneso, fino a scorgere il mare in lontananza.

Poi ancora Epidauro, un altro sito archeologico che vanta uno splendido teatro, ancora oggi utilizzato grazie al suo perfetto stato di conservazione. Ma l’area più importante è quella del santuario vero e proprio, che in epoca Ellenistica divenne il principale centro di guarigione di tutta la Grecia.

Non meno interessante è l’antica Nemea che si fa spazio tra lo splendido paesaggio greco. La parte principale del sito è il tempio dedicato a Zeus, del quale tre colonne sono sopravvissute al tempo, mentre altre sei sono state ricostruite.

Senza dimenticare che Nauplia è un ottimo punto di partenza per visitare il Peloponneso, una regione che può essere definita un vero e proprio pezzo di Grecia geograficamente, storicamente e culturalmente.

Epidauro teatro

Fonte: iStock

L’antico teatro di Epidauro
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Consigli lago litorali mare vacanze avventura Viaggi

Wild swimming: le regole per avventure in sicurezza

Questa calda primavera mi fa pensare alla gioia ineguagliabile di scappare dalla città, per rifugiarmi in un bosco sperduto con la sua inesauribile dote di colori, suoni e vita, e avvicinarmi gradualmente all’acqua. Che sia acqua dolce o salata, è impagabile il senso della scoperta che nasce nel cuore, quando siamo alla ricerca di una spiaggia o una cascata, camminiamo nella natura incontaminata e, ad un certo punto, l’improvviso lontano gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta.

Andare per torrenti, laghi o spiagge wild risveglia il meraviglioso, ancestrale rapporto che abbiamo con l’acqua e la natura. Tuttavia, come altre attività outdoor, presenta i suoi rischi, usate sempre il buon senso e tenete in considerazione alcune regole.

L’improvviso gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta

Equipaggiamento e famiglie

Partiamo dall’equipaggiamento: non c’è bisogno di diventare Indiana Jones per avventurarsi alla ricerca di una spiaggia wild, basta seguire pochi consigli.

Una sdraio pieghevole

Le spiagge libere, e in particolare quelle fluviali, possono presentare una battigia di ciottoli e sassi dove può essere utile portarsi una piccola sdraio pieghevole che ci permetta di sostare in questo tipo di superficie in pieno relax. Un telo è sempre utile, oppure un tappetino morbido da yoga, più comodo in presenza di ciottoli. 

Sandali chiusi e “carrarmato”

Per i sentieri di avvicinamento alle spiagge sono indicati dei sandali tecnici chiusi sul tallone con suola a “carrarmato”, perché ottimi anche per immergersi nel torrente, il cui letto, anche in presenza di spiaggia sabbiosa, può essere tappezzato di sassi e sassetti. Sono facili da trovare in commercio e a prezzi contenuti, anche quelli di buon livello tecnico. La chiusura può essere anche a strap, ma se volete una calzatura che tenga il piede più fermo e siete orientati a fare anche percorsi difficili, optate per quelli con una chiusura permanente. L’ideale è che siano specificatamente pensati anche per itinerari acquatici, poiché in tal caso sono fatti con materiali che si asciugano rapidamente. 

Sandali per itinerari acquatici con chiusura permanente

Possono andare bene anche delle calzature da trekking associate, per i percorsi acquatici, a delle scarpette da scoglio, se con una buona suola.

Pantaloni lunghi

Per chi non gradisce camminare senza coprire le gambe, un pantalone lungo per proteggersi da eventuale vegetazione alta, ma leggero, per non accentuare il caldo, può essere utile. L’ideale è uno zip-off (ossia convertibile tramite chiusura lampo in bermuda) da trekking in tessuto tecnico. 

Zaino tecnico

Tra i vostri compagni di viaggio non possono mancare degli zaini tecnici e capienti per portare cibo, acqua, teli, ecc. (evitate di girare con buste o borse inadatte) e liberare le vostre mani.

Equipaggiamento per i bambini

A una famiglia, non possono mai mancare un ombrellone da spiaggia, per evitare l’esposizione forzata ai raggi ultravioletti, del protettore solare 50 e gli articoli necessari a trasportare il bambino: marsupi porta bambini (per i piccolissimi) e/o zaini porta bimbi (dall’anno – anno e mezzo in poi); entrambi possibilmente di tipo tecnico, cioè adatti a percorsi extra-urbani. 

Zaino porta bambini
Zaino porta bambini

Spray per insetti

Un repellente per insetti può essere utile. È poi necessario organizzarsi con cibo ed acqua.

Detto ciò, per capire se un itinerario è o meno adatto alla vostra famiglia, è necessario innanzitutto fare un’analisi personale e autonoma delle esigenze della stessa.

In generale, bisogna sempre tenere conto della difficoltà, durata e dislivello del sentiero. La classificazione a cui si fa in genere riferimento è quella del CAI.

Wild swimming – Regole di comportamento

Ecco alcune regole da seguire per il wild swimming e  l’escursionismo.

👉 É sconsigliabile nuotare in fiumi di grandi dimensioni o troppo profondi.

👉 Consultate le previsioni del tempo prima di partire ed evitate di nuotare in situazioni di piena conclamate o previste.

👉 Prestate attenzione quando nuotate a valle (o in prossimità) di dighe o impianti idroelettrici, dato che possono rilasciare improvvisamente grandi quantità d’acqua. 

👉 Evitate di nuotare in fiumi urbani, canali artificiali, acque stagnanti e in tutte quelle situazioni dove non siete sicuri della qualità dell’acqua.

Nuotate dove siete sicuri della qualità dell'acqua
Nuotate dove siete sicuri della qualità dell’acqua

👉 Sempre meglio nuotare in compagnia e sorvegliare i nuotatori più deboli e i bambini. 

👉 Avanzate sempre dove siete certi di poter anche tornare indietro e tuffatevi dove avete verificato che è per voi possibile risalire in sicurezza. 

👉 I percorsi sul greto di un corso d’acqua possono implicare ripetuti guadi e richiedono quindi un equipaggiamento specifico per gli itinerari acquatici. Tenete conto che camminare su ciottoli, sassi o massi – tanto più se nell’acqua – è più faticoso e si procede più lentamente. 

👉 Controllate sempre, anche da sott’acqua, l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi. 

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

Fonte: Lorenzo Calamai (Wildecobeach)

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

👉 Soprattutto con i bambini, usate sempre il protettore solare e concedetevi congrue pause all’ombra.

👉 Terminate la digestione prima di immergervi e tenete conto che, in acque molto fredde, può essere utile una muta. 

👉 È sempre opportuno organizzarsi con cibo ed acqua e tenendo in considerazione il regime di alimentazione dei bambini. Per una giornata calcolate 2 litri d’acqua a persona, da ritarare per percorsi particolarmente lunghi e pendenti.

Famiglie con lo zaino
Famiglie con lo zaino

Guadare un corso d’acqua

E se ci troviamo un torrente da guadare? Partiamo da un assunto, non ce l’ha certo ordinato il medico di guadare i corsi d’acqua, ma può essere divertente se prestiamo attenzione ad alcune cautele. Si intendono i torrenti, perché è sconsigliabile guadare i fiumi, a meno non si tratti di piccoli fiumi o di fiumi che guadiamo dove il loro corso ha una portata d’acqua limitata e più simile a quella di un torrente.

Per guadare un corso d’acqua, abbiamo due principali alleati, già menzionati: sandali tecnici chiusi sul tallone e pensati per itinerari acquatici e lo zaino, utile a portare ciò che vi serve, liberando le mani per darle, ad esempio, ai bambini.

Guadare un corso d'acqua
Guadare un corso d’acqua

Detto ciò, contrariamente a quanto istintivamente saremmo spinti a fare, non è consigliabile selezionare il tratto in cui guadare solo in funzione della profondità dell’acqua: infatti i punti meno profondi dei fiumi possono coincidere con le rapide. Questo perché le rapide si formano proprio nei punti in cui l’acqua deve affrontare un dislivello o comunque il suo corso subisce una qualche costrizione per cui scorre rapidamente e senza accumularsi.

In estate le rapide sono generalmente più basse e meno minacciose, ma è sempre più facile attraversare un corso d’acqua nel punto immediatamente a monte delle stesse: solitamente questi punti sono comunque poco profondi e la forza dell’acqua è qui molto meno intensa che, poco più a valle, dove si incanala nella rapida. Non è difficile riconoscere il punto a monte di una rapida visto che questa scorre veloce ed increspata, perdendo profondità, mentre quello è parte del precedente accumulo di acqua.

I guadi che arrivano sotto il ginocchio sono generalmente facili da fare perché la forza della corrente agisce molto in basso rispetto al nostro baricentro. Tuttavia bisogna sempre prestare attenzione, perché è possibile sottovalutare l’effettiva profondità del corso d’acqua soprattutto dei tratti centrali, più lontani dalla riva. Un fondale irregolare, fatto ad esempio di massi, associato a guadi sopra al ginocchio e rapide, data la pressione della corrente, la scarsa visibilità data dall’acqua increspata e la difficoltà a trovare un appoggio su un terreno irregolare, può complicare l’equilibrio.

In presenza di bambini bisogna ovviamente ritarare le nostre valutazioni rispetto al loro baricentro e tenerli sempre per mano, mantenendo una mano libera, cosa che uno zaino tecnico e capiente può aiutarci a fare. 

Prima di attraversare un corso d’acqua, in ogni caso, vanno verificati in funzione delle proprie capacità elementi mutevoli quali le condizioni delle correnti e la portata d’acqua. Vanno inoltre evitate le situazioni di piena o quelle in cui siano in corso delle precipitazioni (così come i momenti prima o dopo le stesse).

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Va’ dove ti porta il vento: natura, cultura, mare e gastronomia

Bibione e Lignano sono il luogo giusto dove vivere una vacanza in piena libertà.

L’Europa Tourist Group guarda oltre i confini del mare e offre una vacanza variegata e ricca di stimoli da vivere tutto l’anno. L’ampia gamma di alloggi accontenta tutti, famiglie, coppie, amanti della natura o della cultura. L’Europa Tourist Group è versatile come i suoi ospiti e offre l’alloggio giusto che si adatta a ogni tipo di esigenza. Ed è proprio la versatilità la sua carta vincente. Il territorio non potrebbe essere più ricco: mare cristallino, spiagge dorate, pinete lussureggianti, lagune incantate, città d’arte, borghi pittoreschi, attività sportive e centri termali.

Liberi come il vento

Il gruppo comprende 17.000 posti letto che possono essere prenotati online, per telefono o in loco per dodici mesi all’anno. I resort, i villaggi turistici, gli hotel e gli appartamenti dell’Europa Tourist Group si contraddistinguono per la qualità e l’esclusività dei servizi offerti, la comodità e i prezzi vantaggiosi, la posizione direttamente sul mare, la vasta gamma di attività offerte e la cucina rinomata. Questo mix esplosivo rende l’Europa Tourist Group la destinazione ideale per chiunque voglia vivere una vacanza in totale libertà.

All’Europa Tourist Group ogni direzione è quella giusta

Chi vuole unire una vacanza al mare con una visita culturale, amerà le regioni del Veneto e del Friuli.

Oltre alle famose città d’arte come Verona o Venezia, ci sono tante cittadine pittoresche che meritano di essere visitate, come ad esempio Portogruaro, famosa per i suoi antichi mulini ad acqua del XII secolo e il campanile pendente.

All’estremità opposta del Golfo di Trieste si trova l’omonima città. Trieste è un crocevia di culture, popoli e lingue e affascina per il suo carattere cosmopolita.

Naturalmente, nulla vi impedisce di fare una gita di un giorno in quella che è probabilmente la città più romantica del mondo: Venezia, con tutti i suoi tesori, merita una visita in qualsiasi periodo dell’anno.

Ogni giorno avrete l’imbarazzo della scelta: un giro a Portogruaro o una visita alla Residenza dei Dogi? Un tuffo nel mare o una passeggiata nella natura? Non serve scegliere, vi basterà seguire la direzione del vento e scoprire dove vi condurrà.

Una vacanza al mare tutto l’anno

Chi l’ha detto che il mare è bello solo d’estate? Una vacanza nei restanti mesi dell’anno permette di assaporare al meglio la bellezza sia del mare, sia della natura circostante. Il fervore e la vitalità lasciano il posto alla quiete e alla tranquillità, e sulla calura estiva prevale un clima mite e gradevole. Qualunque sia la stagione, a Bibione e Lignano apprezzerete il fascino del mare in tutte le sue varianti e avrete l’opportunità di diversificare la vostra vacanza con visite culturali, escursioni nella natura, attività ricreative di ogni sorta e momenti di benessere termale. Partite con il vento in poppa!

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Consigli lago litorali mare vacanze avventura Viaggi

Wild swimming: le regole per l’avventura in sicurezza

Questa calda primavera mi fa pensare alla gioia ineguagliabile di scappare dalla città, per rifugiarmi in un bosco sperduto con la sua inesauribile dote di colori, suoni e vita, e avvicinarmi gradualmente all’acqua. Che sia acqua dolce o salata, è impagabile il senso della scoperta che nasce nel cuore, quando siamo alla ricerca di una spiaggia o una cascata, camminiamo nella natura incontaminata e, ad un certo punto, l’improvviso lontano gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta.

Andare per torrenti, laghi o spiagge wild risveglia il meraviglioso, ancestrale rapporto che abbiamo con l’acqua e la natura. Tuttavia, come altre attività outdoor, presenta i suoi rischi, usate sempre il buon senso e tenete in considerazione alcune regole.

L’improvviso gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta

Equipaggiamento e famiglie

Partiamo dall’equipaggiamento, non c’è bisogno di diventare Indiana Jones per avventurarsi alla ricerca di una spiaggia wild, basta seguire pochi consigli.

Le spiagge libere, ed in particolare quelle fluviali, possono presentare una battigia di ciottoli e sassi dove può essere utile portarsi una piccola sdraio pieghevole che ci permetta di sostare in questo tipo di superficie in pieno relax. Un telo è sempre utile, oppure un tappetino morbido da yoga, più comodo in presenza di ciottoli. 

Per i sentieri di avvicinamento alle spiagge sono indicati dei sandali tecnici chiusi sul tallone con suola a “carrarmato”, perchè ottimi anche per immergersi nel torrente, il cui letto, anche in presenza di spiaggia sabbiosa, può essere tappezzato di sassi e sassetti. Sono facili da trovare in commercio e a prezzi contenuti, anche quelli di buon livello tecnico. La chiusura può essere anche a strap, ma se volete una calzatura che tenga il piede più fermo e siete orientati a fare anche percorsi difficili, optate per quelli con una chiusura permanente. L’ideale è che siano specificatamente pensati anche per itinerari acquatici, poiché in tal caso sono fatti con materiali che si asciugano rapidamente. 

Sandali per itinerari acquatici con chiusura permanente

Possono andare bene anche delle calzature da trekking associate, per i percorsi acquatici, a delle scarpette da scoglio se con una buona suola.

Per chi non gradisce camminare senza coprire le gambe, un pantalone lungo per proteggersi da eventuale vegetazione alta, ma leggero, per non accentuare il caldo, può essere utile. L’ideale è uno zip-off (ossia convertibile tramite chiusura lampo in bermuda) da trekking in tessuto tecnico. 

Tra i vostri compagni di viaggio non possono mancare degli zaini tecnici e capienti per portare cibo, acqua, teli, ecc. (evitate di girare con buste o borse inadatte) e liberare le vostre mani.

Ad una famiglia, non possono mai mancare un ombrellone da spiaggia, per evitare l’esposizione forzata ai raggi ultravioletti, del protettore solare 50 e gli articoli necessari a trasportare il bambino: marsupi porta bambini (per i piccolissimi) e/o zaini porta bimbi (dall’anno – anno e mezzo in poi); entrambi possibilmente di tipo tecnico, cioè adatti a percorsi extra-urbani. 

Zaino porta bambini
Zaino porta bambini

Un repellente per insetti può essere utile. È poi necessario organizzarsi con cibo ed acqua.

Detto ciò, per capire se un itinerario è o meno adatto alla vostra famiglia, è necessario innanzitutto fare un’analisi personale ed autonoma delle esigenze della stessa.

In generale bisogna sempre tenere conto della difficoltà, durata e dislivello del sentiero. La classificazione a cui si fa in genere riferimento è quella del CAI, che trovate qui.

Wild swimming – Regole di comportamento

Ecco alcune regole da seguire per il wild swimming e l’escursionismo.

👉 É sconsigliabile nuotare in fiumi di grandi dimensioni o troppo profondi.

👉 Consultate le previsioni del tempo prima di partire ed evitate di nuotare in situazioni di piena conclamate o previste.

👉 Prestate attenzione quando nuotate a valle (o in prossimità) di dighe o impianti idroelettrici, dato che possono rilasciare improvvisamente grandi quantità d’acqua. 

👉 Evitate di nuotare in fiumi urbani, canali artificiali, acque stagnanti ed in tutte quelle situazioni dove non siete sicuri della qualità dell’acqua.

Nuotate dove siete sicuri della qualità dell'acqua
Nuotate dove siete sicuri della qualità dell’acqua

👉 Sempre meglio nuotare in compagnia e sorvegliare i nuotatori più deboli e i bambini. 

👉 Avanzate sempre dove siete certi di poter anche tornare indietro e tuffatevi dove avete verificato che è per voi possibile risalire in sicurezza. 

👉 I percorsi sul greto di un corso d’acqua possono implicare ripetuti guadi e richiedono quindi un equipaggiamento specifico per gli itinerari acquatici. Tenete conto che camminare su ciottoli, sassi o massi – tanto più se nell’acqua – è più faticoso e si procede più lentamente. 

👉 Controllate sempre, anche da sott’acqua, l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi. 

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

Fonte: Lorenzo Calamai (Wildecobeach)

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

👉 Soprattutto con i bambini, usate sempre il protettore solare e concedetevi congrue pause all’ombra.

👉 Terminate la digestione prima di immergervi e tenete conto che, in acque molto fredde, può essere utile una muta. 

👉 È sempre opportuno organizzarsi con cibo ed acqua e tenendo in considerazione il regime di alimentazione dei bambini. Per una giornata calcolate 2 litri d’acqua a persona, da ritarare per percorsi particolarmente lunghi e pendenti.

Famiglie con lo zaino
Famiglie con lo zaino

Guadare un corso d’acqua

E se ci troviamo un torrente da guadare?

Partiamo da un assunto, non ce l’ha certo ordinato il medico di guadare i corsi d’acqua, ma può essere divertente se prestiamo attenzione ad alcune cautele. Si intendono i torrenti, perchè è sconsigliabile guadare i fiumi, a meno non si tratti di piccoli fiumi o di fiumi che guadiamo dove il loro corso ha una portata d’acqua limitata e più simile a quella di un torrente.

Per guadare un corso d’acqua, abbiamo due principali alleati, già menzionati: sandali tecnici chiusi sul tallone e pensati per itinerari acquatici e lo zaino, utile a portare ciò che vi serve, liberando le mani per darle, ad esempio, ai bambini.

Guadare un corso d'acqua
Guadare un corso d’acqua

Detto ciò, contrariamente a quanto istintivamente saremmo spinti a fare, non è consigliabile selezionare il tratto in cui guadare solo in funzione della profondità dell’acqua: infatti i punti meno profondi dei fiumi possono coincidere con le rapide. Questo perché le rapide si formano proprio nei punti in cui l’acqua deve affrontare un dislivello o comunque il suo corso subisce una qualche costrizione per cui scorre rapidamente e senza accumularsi.

In estate le rapide sono generalmente più basse e meno minacciose, ma è sempre più facile attraversare un corso d’acqua nel punto immediatamente a monte delle stesse: solitamente questi punti sono comunque poco profondi e la forza dell’acqua è qui molto meno intensa che, poco più a valle, dove si incanala nella rapida. Non è difficile riconoscere il punto a monte di una rapida visto che questa scorre veloce ed increspata, perdendo profondità, mentre quello è parte del precedente accumulo di acqua.

I guadi che arrivano sotto il ginocchio sono generalmente facili da fare perché la forza della corrente agisce molto in basso rispetto al nostro baricentro. Tuttavia bisogna sempre prestare attenzione, perché è possibile sottovalutare l’effettiva profondità del corso d’acqua soprattutto dei tratti centrali, più lontani dalla riva. Un fondale irregolare, fatto ad esempio di massi, associato a guadi sopra al ginocchio e rapide, data la pressione della corrente, la scarsa visibilità data dall’acqua increspata e la difficoltà a trovare un appoggio su un terreno irregolare, può complicare l’equilibrio.

In presenza di bambini bisogna ovviamente ritarare le nostre valutazioni rispetto al loro baricentro e tenerli sempre per mano, mantenendo una mano libera, cosa che uno zaino tecnico e capiente può aiutarci a fare. 

Prima di attraversare un corso d’acqua, in ogni caso, vanno verificati in funzione delle proprie capacità elementi mutevoli quali le condizioni delle correnti e la portata d’acqua. Vanno inoltre evitate le situazioni di piena o quelle in cui siano in corso delle precipitazioni (così come i momenti prima o dopo le stesse).

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Puoi soggiornare in un tempio giapponese tra gli antichi Patrimoni dell’Umanità

Chiudete gli occhi e immaginate un luogo silenzioso e solitario. Un posto che parla di passato e di presente, di bellezza e di natura, di pace e di spiritualità circondato da meravigliose fioriture che tingono tutto di rosa in primavera e di rosso in autunno, da cervi che passeggiano liberamente e da antichissimi monumenti culturali che sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.

Ora apriteli, perché questo luogo esiste davvero ed è pronto a realizzare i sogni dei viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Per scoprirlo, e viverlo, dobbiamo volare in Giappone e più precisamente a Nara, l’antica capitale del Paese situata a Honshu.

È proprio qui, tra santuari e opere d’arte di inestimabile valore, che è possibile vivere quella che è l’esperienza più affascinante e suggestiva di una vita intera: dormire in un tempio giapponese. Pronti a partire?

Benvenuti a Nara, l’antica capitale del Giappone

Raggiungere il Giappone, ed esplorarlo in lungo e in largo, è qualcosa che dovremmo fare tutti almeno una volta nella vita. Non è un caso, infatti, che il Paese del Sol levante popola da sempre le travel wish list dei viaggiatori di tutto il mondo. Le cose da fare e le destinazioni da esplorare sono tantissime e tutte, per un motivo o per un altro, sono destinate a incantare.

Ma c’è un luogo che, più di altri, vi permetterà di vivere un’avventura che non dimenticherete mai più. Stiamo parlando di Nara, l’antica capitale del Giappone situata nel territorio centro-meridionale di Honshu. I monumenti storici che appartengono alla città sono stati inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco e comprendono templi buddisti, un santuario shintoista, un palazzo e una foresta primordiale.

Le cose da fare e da vedere a Nara sono diverse, e tutte hanno a che fare con la cultura, la storia e la natura di questo territorio incredibile. Passeggiare nel parco cittadino, dove sorge il celebre tempio Tōdai-ji, è possibile avere incontri ravvicinati con i cervi che vivono in libertà, e che sono il simbolo della città. Nella zona orientale del medesimo parco, inoltre, si trova il santuario shintoista Kasuga Taisha, risalente al 768 d.C., che ospita più di 3000 lanterne.

Ed è proprio nei pressi del parco che vi invitiamo a restare, per vivere quella che è l’esperienza più straordinaria di una vita intera. Qui, infatti, esiste un altro tempio che è sede delle attività religiose della Jodo Shinshu ed è prenotabile su Airbnb per un soggiorno indimenticabile.

Nara, l'antica capitale del Giappone

Fonte: 123rf

Nara, l’antica capitale del Giappone

Dormire in un tempio giapponese nell’antica capitale del Giappone

Se avete sempre sognato di risvegliarvi circondati dall’atmosfera mistica e spirituale che avvolge i templi giapponesi, sappiate che a Nara potrete esaudire il vostro desiderio. Quello prenotabile su Airbnb, infatti, è uno dei pochissimi edifici sacri messi a disposizione degli ospiti.

Situato in una posizione privilegiata, e nei pressi del parco della città, questo tempio secolare è il luogo di partenza perfetto per andare alla scoperta dei siti culturali e naturali riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, della natura che caratterizza tutta l’area, ma anche delle grandi fioriture di ciliegio che esplodono in primavera. Durante la stagione, infatti, la città diventa il luogo prediletto di cittadini e viaggiatori che vogliono praticare l’Hanami.

L’alloggio, dicevamo, è situato nel parco del tempio dove si svolgono le attività religiose della Jodo Shinshu. La struttura ospita un giardino spazioso che si snoda su un’area di 300 metri quadri e una grande sala all’interno della quale c’è il santuario dove risiede il capo sacerdote.

La casa ha due camere da letto e può ospitare fino a un massimo di 9 persone per permettere agli ospiti di vivere e condividere una delle esperienze più straordinarie di sempre.

Dormire in un tempio giapponese a Nara

Fonte: Airbnb

Dormire in un tempio giapponese a Nara
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Pranzare tra migliaia di tulipani: l’esperienza più romantica di questa primavera

Con l’arrivo della primavera aumenta inevitabilmente il desiderio di organizzare viaggi e avventure e i motivi del perché questo accade sono facilmente intuibili. Il mondo che abitiamo, in questo periodo, indossa il suo abito più bello, quello dipinto sapientemente da Madre Natura che con il suo risveglio crea paesaggi straordinari che incantano la vista e inebriano i sensi.

Protagoniste assolute dei mesi che vanno da marzo a maggio sono le fioriture, quelle che popolano i giardini e i grandi parchi, che tingono di meraviglia i viali alberati delle città e dei quartieri di tutto il mondo. Anche una semplice passeggiata, durante questo periodo, può trasformarsi in un’avventura straordinaria.

Ma se è qualcosa di estremamente magico e suggestivo che volete vivere questa primavera, allora, c’è solo una destinazione da raggiungere. stiamo parlando di Amsterdam. Nella capitale dei Paesi Bassi, infatti, è possibile pranzare in un giardino delle meraviglie circondati da migliaia di tulipani. Noi non abbiamo dubbi: è questa l’esperienza più romantica da vivere in primavera.

Amsterdam è in fiore, ed è bellissima

C’è sempre un buon motivo per visitare Amsterdam, in qualsiasi periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale dei Paesi Bassi, infatti, è un vero e proprio scrigno di meraviglie da scoprire a suon di passeggiate e pedalate. Con i musei che ospitano i grandi capolavori dell’arte moderna e contemporanea, i meravigliosi canali e le case strette che si riflettono nell’acqua, la città non smette mai di sorprendere.

Tuttavia, se è il volto più bello e cangiante di Amsterdam che volete osservare, allora il consiglio è quello di raggiungere la città in primavera. Questa stagione, infatti, trasforma la capitale dei Paesi Bassi nel palcoscenico di uno spettacolo colorato e incredibile destinato a lasciare senza fiato.

C’è una vera e propria esplosione di colori e di profumi, in città così come nei suoi dintorni. Ad appena 30 chilometri di distanza da Amsterdam, per esempio, esiste un parco delle meraviglie, un’esperienza da non perdere durante un viaggio nella regione dei bulbi in fiore.

Stiamo parlando del Tulip Experience Amsterdam, un campo di fiori gestito da tre generazioni, che oggi ospita un milione di tulipani e oltre 700 specie. Una visita qui, questo è chiaro, è una tappa obbligata per tutti coloro che raggiungono Amsterdam in primavera.

Oltre a passeggiare, fotografare e ammirare i bulbi in fiore però, potete fare molto di più e concedervi quella che è, con tutta probabilità, l’esperienza più romantica di questa primavera. All’interno del Tulip Experience Amsterdam, infatti, è possibile pranzare su un tappeto fatto da migliaia di tulipani colorati e profumati che si perde all’orizzonte.

Pranzare circondati da un milione ti tulipani: succede ad Amsterdam

Fonte: Anantara Grand Hotel Krasnapolsky Amsterdam

Pranzare circondati da un milione di tulipani: succede ad Amsterdam

Pranzare circondati da un milione di tulipani: l’esperienza incredibile

Se volete vivere e condividere l’esperienza più romantica e suggestiva della primavera con la vostra dolce metà, allora Amsterdam è il luogo giusto da raggiungere. A organizzare questo pranzo delle meraviglie è l’Anantara Grand Hotel Krasnapolsky, una struttura ricettiva situata nel cuore storico della città che ha pensato bene di proporre ai suoi ospiti l’avventura più incantata della stagione.

Chiunque soggiornerà all’interno dell’hotel di lusso cittadino, infatti, potrà approfittare di questo tour privato in limousine che conduce direttamente alla tenuta dei tulipani. Dopo una visita guidata alla scoperta della storia del campo, e dei tulipani, gli ospiti potranno accomodarsi a un tavolo immerso in un caleidoscopio di colori e pranzare tra un milione di fiori colorati.

L'esperienza più romantica di questa primavera

Fonte: Anantara Grand Hotel Krasnapolsky Amsterdam

L’esperienza più romantica di questa primavera
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Boom di turismo nei borghi e nelle aree rurali

Già da un po’ di tempo a questa parte, ma soprattutto in questo 2023, è boom di turismo nei borghi e nelle aree rurali d’Italia. Zone che sono certamente meravigliose, ma che spesso sono interessate anche dal rischio di spopolamento.

Dalla Sardegna alle Langhe, passando per alcune aree del Sud Italia per poi risalire in diverse località dell’arco alpino, si è deciso di puntare sul turismo per contrastare la fuga dei residenti e delle nuove generazioni. A dimostrazione di quanto appena detto ci sono i dati che emergono da un nuovo studio condotto dal Politecnico di Torino per conto di Airbnb.

Borghi d’Italia: spopolano gli affitti brevi

Stando a ciò che emerso dallo studio, gli annunci presenti sulla piattaforma relativi alle offerte di alloggio in centri che appartengono all’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”, ma che sono localizzati in zone dove la situazione economica è in declino, possono portare benefici sia alle microimprese del territorio (con una crescita del 23% dei redditi in un periodo di quattro anni) sia alla popolazione locale, diventando un fattore di contrasto al fenomeno dello spopolamento.

Ciò vuol dire che il turismo che punta sul patrimonio storico-culturale e sulla riscoperta delle aree rurali potrebbe funzionare se venissero sfruttate nella giusta maniera piattaforme come quella della società americana, i cui effetti tangibili sulle comunità locali si riflettono nelle potenzialità di crescita dell’hospitality (nei piccoli borghi la media di posti letto disponibili per km quadrato è di 5,2) e dei settori dei trasporti e dell’intrattenimento, oltre che di quello delle agenzie di viaggio

La crescita dei piccoli comuni e delle dimore storiche

Giacomo Trovato, Country manager Airbnb Italia e sud est Europa, ha dichiarato all’ANSA che “Confrontando i dati di Airbnb di inizio 2023 con lo stesso periodo del 2019, pre-pandemia, le prenotazioni verso aree rurali e borghi sono cresciute a un tasso doppio rispetto a quelle verso le grandi città”.

Mentre al Sole 24 ore ha confermato che le richieste per le località al di fuori dei circuiti più battuti crescono molto più velocemente (75%) delle grandi città (40%).  In cima alla lista delle preferenze ci sono piccoli centri come Chiusa, in provincia di Bolzano, con una crescita in questo 2023 di oltre il 500% rispetto al 2019, ma anche Spello in provincia di Perugia con richieste in salita del 250%. Poi ancora la fiabesca Bard, il comune più piccolo della Val d’Aosta, che nel 2019 non aveva avuto nessuna prenotazione, mentre quest’anno registra flussi turistici più che importanti.

Ma è grande successo anche per le dimore storiche: le prenotazioni sono aumentate di oltre l’80% nel 2022 rispetto al 2019 e del 37% nei primi tre mesi del 2023 rispetto all’anno passato.

I desideri dei viaggiatori

Tanta voglia di piccole realtà locali da parte degli italiani, ma anche da parte dei viaggiatori stranieri. Sempre su Airbnb l’interesse per un viaggio nel Belpaese si riflette in prenotazioni che al momento sono state confermate nell’80% dei casi dagli stranieri.

Tra le componenti più apprezzate ci sono prezzo, posizione della struttura, servizi, attrazioni, ma anche l’esperienza a 360 gradi, partendo dalla possibilità di visitare destinazioni meno affollate per terminare l’avventura con addosso la sensazione di aver respirato la storia di luoghi unici.

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Nel borgo vista lago sbocciano i tulipani. Ed è una meraviglia

Sono 50mila i tulipani in fiore in uno dei luoghi più belli del Lago di Garda. Siamo a Bardolino, in provincia di Verona che, a primavera, si trasforma nel paese più fiorito d’Italia.

Come ogni anno, Bardolino torna a colorarsi di mille tonalità di Tulipanomania, una bellissima iniziativa nata in collaborazione con il famoso Parco Giardino Sigurtà, uno dei parchi più belli da visitare in Italia.

Il paese più fiorito d’Italia

Sono decine le varietà di tulipani, da quelle più comuni alle specie più rare, che abbelliscono il lungolago e le aiuole della cittadina, che con la bella stagione si riempie di turisti, anche grazie a Tulipanomania, che negli anni è diventato un vero e proprio evento, tanto da richiamare sul lago migliaia di visitatori per immortalare la fioritura.

Non solo Bardolino

Quest’anno, Tulipanomania si estende anche oltre il confine di Bardolino, nei vicini Comuni di Cisano e Calmasino. Una fioritura unica, insomma, che si estende su tutto il lungolago di Bardolino, da Punta Cornicello a Punta Mirabello fino a Lungolago Preite, ma anche in quello di Cisano e nelle aiuole di Calmasino, appunto.

Il blu dei tulipani Dutch Romance e Great Barrier Reef, l’arancio del Louvre Orange, il rosso del Family Van Eijk Mix e del Keukenhof (che prende il nome dal celebre parco olandese, il più bello del mondo), il giallo del Rainbow Parrot fino al bianco del Dream Carpet: una miriade di colori abbelliscono un angolo d’Italia che il mondo c’invidia e ogni anno con una coreografia diversa, così da attirare visitatori che già hanno potuto godere dello spettacolo dei tulipani in fiore negli anni scorsi.

Come un palcoscenico sul quale va in scena lo spettacolo più bello di sempre, così è il paese in fiore. A dirigere lo show, però, c’è solo la natura che con la sua rinascita lascia spazio a visioni memorabili che incantano i cittadini e i viaggiatori di tutto il mondo.

Un giardino romantico sul Lago di Garda

Quando pensiamo alla primavera, non possiamo fare a meno di immaginare quei campi sterminati di tulipani che si perdono all’orizzonte e che ci spingono ogni anno a raggiungere i Paesi Bassi i suoi prati in fiore.

Eppure, anche l’Italia ha sui campi di tulipani e sono bellissimi. Si tratta di giardini e parchi che si snodano nel nostro Paese, colorando tutto ciò che sta intorno. Ed è quello che sta accadendo sulla sponda orientale del Lago di Garda.

Grazie al progetto Tulipanomania, avviato da qualche anno in collaborazione con il Parco Giardino Sigurtà e al suo proprietario, Giuseppe Sigurtà, la grande bellezza del risveglio della natura viene messa a disposizione dei cittadini e di tutti i visitatori che arrivano a Bardolino.

Sulle rive del lago, infatti, è possibile ammirare i tulipani in fiore, disposti sapientemente in un’architettura naturale pensata da Giuseppe Sigurtà che ha creato uno dei giardini più romantici di tutto il Paese.

È soprattutto grazie a questo progetto che nel 2019 Bardolino ha conquistato il primato come Comune Fiorito più bello d’Italia. E a guardarlo oggi non possiamo che essere d’accordo.

Visitare il Parco Giardino Sigurtà

Ha riaperto da poco per la stagione il Parco Giardino Sigurtà, più bello che mai. Il parco ha una doppia anima: una progettazione all’italiana, caratterizzata da disegni geometrici che circoscrivono lo spazio, e una all’inglese, che si basa sull’accostamento di elementi naturali e artificiali come grotte, alberi secolari, tempietti dove, chi passeggia, percepisce una natura ordinata anche quando assume un carattere più spontaneo.

Anche a Sigurtà si possono ammirare le splendide fioriture dei tulipani (e non solo). Nel 2022 il parco si è aggiudicato il premio come “Miglior festival di tulipani 2022 al mondo”, ma già nel 2016 aveva vinto il premio per la “Fioritura più bella d’Italia” e nel 2019 la World Tulip Society gli aveva conferito il premio “World Tulip Destination Worth Travelling For” per l’eccellenza nella promozione e nella celebrazione del tulipano.

La fioritura stagionale dei tulipani a Sigurtà è la più importante del Sud Europa. Ogni primavera fioriscono oltre un milione di tulipani che, con muscari, giacinti e narcisi, colorano, nei mesi di marzo e aprile, i manti erbosi e i boschi del parco, con spettacoli floreali sempre nuovi.

Fonte: Ufficio Stampa

Il Giardino di Sigurtà
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“Un passo dal cielo 7”, la nuova splendida location Patrimonio Unesco

La settima stagione della fortunatissima fiction televisiva di RAI 1 “Un passo dal cielo” è ambientata ancora una volta sulle Dolomiti. Se le prime serie mostravano il lato altoatesino dei “monti pallidi” e il celeberrimo Lago di Braies, le ultime si erano spostate sul versante veneto, location dove è stata girata anche l’ultima.

La nuova location di “Un passo dal cielo 7”

Ma c’è una grossa novità in “Un passo dal cielo 7”, un paesaggio dal contorno tutto nuovo, che non ha nulla a che vedere con le Dolomiti. Nella nuova serie alcune scene sono state girate tra le dolci colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2019. Un territorio talmente bello che persino la Regina Elisabetta se n’era innamorata. Il vino che beveva Sua Maestà e che, almeno finché c’era lei, veniva servito a Corte, arrivava proprio da una cantina di questa zona, che confezionava appositamente per la Royal Family graziose bottigliette da 20 centilitri di Prosecco doc. Le piccole confezioni venivano realizzate esclusivamente per Sandringham House, la residenza di campagna della Casa Reale britannica.

Un territorio, questo, che è caratterizzato da un fascino innegabile, oltre che da un enorme valore storico e culturale, attraversato da una strada, la Strada del Prosecco, appunto, che collega Conegliano a Valdobbiadene passando per vigneti, paesi e musei dedicati alla tradizione vitivinicola.

Il paesaggio dolomitico

A partire dalla sesta stagione di “Un passo dal cielo – I guardiani”, la fiction aveva traslocato dalla Val Pusteria, in Alto Adige, al Cadore, nel Veneto. Picchi di montagna che si specchiano nelle acque smeraldine dei laghetti, boschi di pini (dove vive Nathan, nel primo episodio della settimana stagione intitolato “L’uomo degli Orsi”, un uomo misterioso che vive da solo nella foresta e che scende in paese solo per vendere la selvaggina e le pelli), splendidi chalet di legno: non manca nulla per rendere l’ambiente in cui si svolgono le indagini del commissario di polizia Vincenzo Nappi, interpretato da Enrico Ianniello, e dalla sorella poliziotta Manuela (l’attrice Giusy Buscemi), una cartolina vivente.

L’ambiente naturale in cui sono state girate la sesta e la settima stagione non è molto diverso da quello delle stagioni precedenti: del resto, la natura non conosce confini. Le Dolomiti sono quelle venete. I laghi sono quello di Mosigo o Lago di San Vito in Cadore, tra Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, dove ha sede il Commissariato di Polizia guidato da Vincenzo, e la Valle del Boite.

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Il Lago di San Vito in Cadore

E poi ci sono le iconiche Cinque Torri, nelle Dolomiti Bellunesi, simbolo di Cortina e del Passo di Falzarego. La loro inconfondibile forma le rende immediatamente riconoscibili da qualunque altra vetta o valle intorno e, soprattutto, le rende un polo d’attrazione turistico. La torre più alta della suggestiva formazione rocciosa è la Torre Grande, con i suoi 2.361 metri di altitudine, mentre le altre sono Torre Seconda, Torre Latina, Torre Quarta e Torre Inglese.

Luoghi paradisiaci, insomma, ben noti agli escursionisti che sono soliti frequentare queste zone e che, camminando lungo i sentieri di montagna, si ritrovano davvero a un passo dal cielo.

Cinque Torri

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Le Cinque Torri, uno dei simboli delle Dolomiti