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Palais des Festivals è il tempio del cinema: scopri la magia del simbolo di Cannes

Ogni anno nel mese di maggio la cittadina di Cannes ospita il festival del cinema e lo fa proprio nella cornice di Palais des Festivals, un luogo unico e dal fascino intramontabile che gioca con riflessi di luce, red carpet e una scalinata diventata famosa in tutto il mondo. Star, appassionati e curiosi affollano le strade della località della Costa Azzurra per poter visitare questo tempio del cinema.

Visitare Palais des Festivals

Se pensiamo a Cannes tra le immagini che ci vengono in mente c’è la magia della Croisette, il riflesso del sole sulla baia e quell’atmosfera glamour che caratterizza l’attesissimo festival del cinema. Simbolo della città e dell’evento è il Palais des Festivals, un centro congressi e un luogo ormai simbolo per la località.

I flash dei fotografi e i riflessi del sole rendono questo luogo scintillante: imponente e avvolto di un fascino moderno, sorge tra il Vieux Port e il lungomare più celebre della Costa Azzurra. La sua facciata in vetro caleidoscopica e magnetica regala giochi di luce ipnotici.

Varcando l’ingresso si viene catapultati in un luogo unico: la vista dà modo di scrutare le isole di Lérins e lo charme senza tempo del quartiere di Suquet. Per la cittadina francese è un vero e proprio simbolo, il centro del mondo dell’arte, della cultura e del cinema. La sera con le luci, il luogo accogliente ed elegante continua ad essere una splendida cornice fotogenica da immortalare.

Quando il sipario del festival del cinema cala, il Palais torna ad essere “di tutti”: i giardini sono il palcoscenico dove scattarsi un selfie o passeggiare sullo Chemin des Étoiles, la versione glamour della Walk of Fame, con oltre 150 impronte di leggende dello spettacolo. Non solo cinema: dagli anni ’60 in poi il luogo è una culla di eventi e affari, ad esempio ospita anche MIPIM, Cannes Lions, Cannes Yachting Festival.

Palais des Festivals a Cannes

Fonte: iStock

Palais des Festivals la facciata del festival di Cannes

Il tappeto rosso di Palais des Festivals

Chi non ha mai sognato di percorrerlo almeno una volta nella vita? Il red carpet di Cannes è un sogno e i VIP lo affrontano una volta all’anno durante il festival. Noi appassionati,

però, abbiamo l’opportunità di scattarci una foto ricordo sul tappeto rosso che copre i giardini tutto l’anno. Il luogo resta aperto e accessibile ad eccezione di alcuni eventi.

La scalinata

Ma ammettiamo, la vera scena che toglie il fiato più di tutti è quella dei 24 gradini leggendari che ogni maggio, vestiti di rosso, diventano la passerella su cui sfilano VIP e attori in abiti da sogno e outfit studiati per diventare storia. Durante il Festival di Cannes, la scalinata si trasforma in un red carpet da favola, dove le stelle si rincorrono tra applausi e flash frenetici. Un rito moderno, vibrante, che incarna tutta la magia del cinema.

Dove si trova e come si arriva a Palais des Festivals di Cannes

Chi è già a Cannes non troverà complicato individuare il Palaise des Festivales che si trova proprio al numero 1 de la Croisette e affacciato direttamente sul Viex Port a pochi passi dal lungomare. Si raggiunge a piedi dal centro della città con una passeggiata piacevole tra i luoghi cult della destinazione luxury e glamour della Costa Azzurra. Non dista più di 30 chilometri da Nizza.

Palais des Festivals è il luogo cult del festival del cinema

Fonte: iStock

Il Palais des Festivals nel vecchio porto di Cannes
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Udine: un viaggio tra eleganza friulana, arte nascosta e sapori autentici

Udine è una città che non ama mettersi in mostra, ma che conquista con la sua grazia discreta, i dettagli raffinati e un’anima che sa di storia, cultura e convivialità. Capoluogo del Friuli, la città di Udine è una destinazione perfetta per chi cerca un weekend rilassato, tra piazze scenografiche, musei sorprendenti e una cucina che scalda il cuore.

Qui, in primavera ci si può godere un aperitivo con Spritz (a prezzi ancora genuini!) nel cuore del centro storico e magari partecipare a uno dei festival di cinema più importanti d’Europa, il Far East Film Festival, evento dedicato alla Settima Arte Made in Oriente. Insomma, per quanto “tacita”, Udine ha molte carte da svelare a chi vorrà visitarla.

Alla scoperta del centro storico

Il cuore della città

Il nostro itinerario inizia da Piazza della Libertà, considerata una delle più belle piazze veneziane del Friuli. Qui si affacciano la Loggia del Lionello, elegante edificio gotico in marmo rosa e bianco e la Torre dell’Orologio, che – affiancata dai due Mori e dal Leone di San Marco – ricorda quella di Piazza San Marco a Venezia, memoria di un passato in cui Udine fu parte della Serenissima.

Accanto, la Loggia di San Giovanni e il Tempietto di San Giovanni, completano questo angolo di città che sembra uscito da un dipinto rinascimentale, con l’Arco Bollani disegnato niente poco di meno che dal Palladio. Ma oltre alla sua bellezza scenografica, Piazza Libertà è anche un luogo vissuto: qui gli udinesi passeggiano, si danno appuntamento, partecipano agli eventi cittadini. Il consiglio è di fermarsi sotto i portici e osservare la vita che scorre, magari con un buon caffè in mano.

Piazza San Giacomo: l’anima autentica di Udine

Se Piazza Libertà è la vetrina elegante, Piazza San Giacomo (nota anche come Piazza Matteotti) è l’anima autentica e popolare della città. Qui il tempo sembra scorrere più lentamente, tra i tavolini all’aperto, le voci delle persone, i palazzi affrescati e la chiesa di San Giacomo, che dà il nome alla piazza.

Al centro troneggia la fontana di Giovanni da Udine, allievo del grande Raffaello. Tutt’intorno, caffè storici, negozi di artigianato e un’atmosfera vivace e accogliente che la rende perfetta per una pausa. In estate, qui si tengono concerti e proiezioni all’aperto; d’inverno, il mercatino di Natale la trasforma in uno scenario incantato. È il luogo ideale per vivere Udine come un udinese: sedersi, osservare, ascoltare.

Piazza San Giacomo, Udine

Fonte: iStock

Vista su Piazza San Giacomo a Udine

Da qui, una breve salita conduce al Castello di Udine, situato su un colle artificiale che domina la città. Al suo interno si trovano i Civici Musei, che ospitano collezioni di arte antica, moderna e contemporanea, oltre a una vista panoramica mozzafiato sui tetti rossi della città e sulle montagne circostanti.

Il Castello di Udine: un balcone sulle Alpi e la storia

Secondo una leggenda, il colle su cui si erge il Castello di Udine fu creato da Attila in persona, che ordinò ai suoi soldati di accumulare terra per poter assistere alla distruzione di Aquileia. Realtà o mito, oggi il colle regala una vista magnifica su Udine, sulle colline friulane e sull’orizzonte in lontananza.

Come già accennato, il castello ospita i Musei Civici, che meritano una visita: al loro interno si trovano la Galleria d’Arte Antica, il Museo Archeologico, una collezione di stampe e disegni, e le sale del Parlamento della Patria del Friuli, una delle prime istituzioni rappresentative dell’Europa medievale. Anche solo passeggiare nel parco del colle, tra alberi secolari e panchine panoramiche, vale la salita.

Il Duomo e il Museo del Duomo

A pochi passi dal centro, il Duomo di Udine, dedicato a Santa Maria Annunziata, sorprende per la sua facciata sobria e la ricchezza degli interni. È uno scrigno barocco che custodisce opere d’arte di grande pregio, tra cui affreschi di Tiepolo, sculture gotiche e l’imponente altare ligneo di Giovanni Martini.

Da non perdere accanto al Duomo, proprio nell’area della sagrestia, il Museo del Duomo: piccolo ma curatissimo, conserva arredi sacri, codici miniati, dipinti e reliquiari che raccontano la lunga storia religiosa e artistica della città. È uno dei musei meno conosciuti ma più sorprendenti di Udine, perfetto per chi ama l’arte e la bellezza nascosta.

Nei dintorni, le vie storiche come Via Manin e Via Vittorio Veneto offrono scorci suggestivi e botteghe artigiane dove il tempo sembra essersi fermato.

La Galleria d’Arte Moderna e la Casa Cavazzini

Gli amanti dell’arte contemporanea non possono perdersi, invece, Casa Cavazzini, sede della Galleria d’Arte Moderna di Udine. Ospitata in un palazzo storico ristrutturato con grande cura, la galleria espone opere di artisti del Novecento italiano ed europeo, da De Chirico a Sironi, da Morandi a Chagall.

Un’intera sezione è dedicata a Dino Basaldella e alla famiglia Basaldella, tra i nomi più importanti dell’arte friulana del ‘900. Interessante anche l’allestimento, che alterna sale moderne a spazi dove sono visibili affreschi quattrocenteschi perfettamente restaurati.

Cosa fare a Udine

A Udine le cose da fare sembrano non essere molte, ma ci sono, per tutti i gusti e le passioni.

Portici, Udine

Fonte: iStock

Gli eleganti portici del centro storico di Udine

Musei e cultura

Udine vanta una ricca offerta museale. Oltre ai Civici Musei nel castello, meritano una visita:

  • Casa Cavazzini, museo di arte moderna e contemporanea, ospitato in un palazzo ristrutturato con interventi dell’architetto Gae Aulenti.
  • Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, situato nel Palazzo Arcivescovile, che conserva affreschi del celebre pittore veneziano Giambattista Tiepolo.
  • Museo Etnografico del Friuli, che racconta la vita e le tradizioni del popolo friulano attraverso oggetti, fotografie e ricostruzioni ambientali.

Eventi e festival

Udine è una città viva, che ospita numerosi eventi culturali durante l’anno. Tra i più importanti:

  • Vicino/Lontano, festival di incontri, dibattiti e spettacoli che si tiene a maggio.
  • Far East Film Festival: festival dedicato al cinema asiatico che si tiene annualmente tra aprile e maggio.
  • Friuli DOC, manifestazione enogastronomica che anima il centro storico a settembre, con stand di prodotti tipici, degustazioni e musica dal vivo.
  • Mittelyoung, rassegna teatrale dedicata ai giovani artisti dell’Europa centrale, che si svolge in primavera.

Vita notturna e locali

La sera, Udine cambia ritmo: il centro storico si illumina, i vicoli si animano e l’atmosfera si fa ancora più accogliente. La città non è caotica, ma sa offrire serate piacevoli all’insegna della convivialità, del buon bere e della cultura. Ecco le zone da vivere quando cala il sole:

  • Borgo Mercatovecchio: il cuore elegante della movida udinese, con i suoi portici storici, le vetrine accese e le piazzette piene di tavolini all’aperto. È perfetto per una passeggiata serale, un aperitivo o una cena all’aperto nei mesi più caldi.
  • Piazza San Giacomo e dintorni: qui si respira un’atmosfera rilassata e autentica, molto amata dagli udinesi. I palazzi illuminati creano un gioco di luci suggestivo, e spesso si trovano eventi o musica dal vivo. Un’area perfetta per chi cerca un ambiente vivace ma informale.
  • Zona del Castello: più tranquilla e scenografica, ideale per una passeggiata romantica dopo cena, soprattutto al tramonto. I bastioni e il panorama rendono l’ambiente suggestivo, con un fascino quasi cinematografico.
  • Via Paolo Sarpi e Borgo Stazione: una zona in trasformazione, frequentata da giovani, studenti e creativi. È il volto multiculturale e contemporaneo della città, dove si mescolano influenze diverse e nuovi linguaggi urbani.
  • Il Giardino Ricasoli e viale XX Settembre: aree verdi molto amate per rilassarsi nelle sere d’estate. Spesso ospitano eventi culturali, concerti, proiezioni o mercatini.

I dintorni, una gita fuori porta nel friulano

Udine è il punto di partenza ideale per esplorare il Friuli Venezia Giulia. Ecco alcune mete imperdibili:

  • Cividale del Friuli, antica città longobarda patrimonio Unesco, con il suo suggestivo Ponte del Diavolo e il Tempietto Longobardo.
  • San Daniele del Friuli, famosa per il prosciutto crudo e la Biblioteca Guarneriana, una delle più antiche d’Italia.
  • Palmanova, città-fortezza a forma di stella, esempio unico di architettura militare rinascimentale.
  • Venzone, borgo medievale ricostruito dopo il terremoto del 1976, noto per le sue mummie conservate nel Duomo.
  • Grado e Lignano Sabbiadoro, località balneari sul Mar Adriatico, ideali per una giornata di relax al mare.
Ponte del Diavolo, Cividale del Friuli

Fonte: iStock

Il Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli attraversa il fiume Natisone

I sapori di Udine

La cucina friulana è ricca e sostanziosa, perfetta per i palati più esigenti (e farà innamorare anche coloro che non amano la polenta… Non l’avete mai assaggiata a Udine con funghi porcini e burro fuso di montagna!). Tra i piatti tipici da provare c’è il frico, un tortino dorato a base di formaggio Montasio e patate, croccante fuori e morbido all’interno, simbolo indiscusso della tradizione contadina.

Da non perdere nemmeno gli cjarsons, ravioli dal ripieno sorprendente a base di erbe aromatiche, uvetta e spezie, conditi con abbondante burro fuso e una spolverata di ricotta affumicata: un piatto che racconta la storia delle valli carniche.

Il muset e brovada è invece un connubio rustico e saporito, che unisce il cotechino friulano alle rape fermentate in vinaccia, un contorno antico e tipico del periodo invernale. Per chiudere in dolcezza, la gubana è un vero capolavoro: una spirale lievitata farcita con frutta secca, pinoli, spezie e un tocco di grappa.

Il tutto si accompagna meravigliosamente con i vini friulani, tra cui spiccano il bianco aromatico Friulano, il corposo Refosco dal peduncolo rosso e il pregiato Picolit, perfetto per i dessert.

Info pratiche

Come arrivare e muoversi

Udine è facilmente raggiungibile in treno, con collegamenti diretti da Venezia, Trieste e Milano. L’aeroporto più vicino è quello di Trieste-Ronchi dei Legionari, a circa 40 km.

In città, invece, ci si muove agevolmente a piedi o in bicicletta ma sono disponibili anche autobus urbani e taxi.

Quando visitare Udine

Udine è piacevole in ogni stagione, ma la primavera e l’autunno offrono temperature miti e colori suggestivi. In estate, le serate si animano con eventi all’aperto, mentre l’inverno regala un’atmosfera intima e raccolta, ideale per gustare i piatti tipici in una delle tante osterie.

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Weekend di maggio: sono i giardini più belli di Lisbona e questo mese potete visitarli gratis

C’è profumo di primavera nell’aria e le temperature si alzano ogni giorno di più anche nella penisola italiana, ma a Lisbona – in Portogallo – c’è anche qualcosa in più: un intero mese in cui i giardini più belli della città spalancano le porte, gratuitamente, al pubblico.

Si chiama Jardins Abertos ed è molto più di un semplice festival del verde: questa iniziativa è un invito a scoprire angoli nascosti, spazi verdi normalmente chiusi e autentici scrigni botanici nel cuore urbano della capitale portoghese.

Dal titolo poetico “Na esperança do que há de vir”, ovvero “Nella speranza di ciò che verrà”, l’edizione di maggio 2025 si snoda in quattro weekend – 3-4, 10-11, 17-18 e 24-25 maggio con un programma ricco di aperture straordinarie, attività culturali e momenti di pura meraviglia vegetale. La notizia più bella? Tutti gli ingressi sono gratuiti, ma solo durante i giorni del festival.

Jardins Abertos è un itinerario botanico tra i segreti di Lisbona

Il primo weekend di apertura, quello del 3-4 maggio, segna l’inizio di questa immersione nella Lisbona più verde con alcune chicche imperdibili. Si parte dall’Estufa Fria, la spettacolare serra tropicale incastonata nel Parque Eduardo VII: un vero paradiso di palme, felci e cascate che sembra uscito da un film d’avventura. E, per l’occasione, non servirà alcun biglietto d’ingresso.

Sempre nel primo weekend si apre il Jardim da Procuradoria Geral, elegante e rigoroso come solo un giardino istituzionale sa essere, ma solitamente off-limits per il pubblico. Tra le aperture più curiose, c’è anche l’Atelier do Grilo, dove la creatività incontra il verde in un mix che profuma d’arte e sperimentazione.

Ma Jardins Abertos è anche scoperta di micro-spazi e giardini meno noti, come il Jardim do Dragão (solo il 3 maggio), un piccolo gioiello urbano dal nome leggendario, o il Jardim do Bombarda (solo il 4 maggio), immerso nella vibrante zona del Bairro Alto, tra street art e locali alternativi.

Verde, cultura e poesia nei parchi di Lisbona

Tra le location che aprono per un solo giorno, vale la pena segnarsi anche il Jardim do Museu de Lisboa, disponibile sempre nel primo weekend, e il suggestivo Palácio Fronteira, una delle dimore storiche più belle della città, visitabile solo il 3 maggio: qui, le maioliche azzurre e il giardino all’italiana fanno da cornice a un vero viaggio nel tempo.

E per chi ama l’anima più “selvaggia” della capitale, Jardins Abertos riserva anche il Parque Florestal de Monsanto, il polmone verde di Lisbona. Solitamente frequentato da runner e appassionati di trekking, il parco aprirà eccezionalmente alcune delle sue aree più nascoste solo il 3 maggio.

Il festival continua nei fine settimana successivi con nuove aperture, workshop, passeggiate guidate e talk sul futuro sostenibile delle città. Jardins Abertos, infatti, non è solo un invito al relax, ma anche un momento di riflessione collettiva sul verde urbano e sull’importanza di riconnettersi con la natura.

In una Lisbona sempre più attenta all’ambiente, questo evento è la scusa perfetta per vedere la città sotto una nuova luce: se state programmando un viaggio nella soleggiata città del egnate in agenda le date, scarpe comode ai piedi e macchina fotografica a portata di mano: i giardini più belli di Lisbona vi aspettano, a porte aperte.

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I più bei festival dei fiori di primavera in Italia

Con l’arrivo della primavera, l’Italia si trasforma in un vero e proprio giardino a cielo aperto, dove borghi, città d’arte e paesaggi naturali si colorano grazie a spettacolari festival floreali. Questi eventi celebrano la bellezza della natura che rinasce, ma anche la cultura, la tradizione e la creatività delle comunità locali.
Ogni festival rappresenta un’occasione unica per vivere la primavera in modo suggestivo e autentico.

I festival dei fiori attirano ogni anno migliaia di visitatori, italiani e stranieri, desiderosi di immergersi nei profumi e nei colori di composizioni floreali mozzafiato. Molti di questi eventi si svolgono in luoghi dal fascino storico, offrendo così l’opportunità di unire la scoperta delle bellezze naturali a quella del patrimonio artistico e architettonico italiano.

Inoltre, sono spesso accompagnati da iniziative enogastronomiche, spettacoli, mostre d’arte e attività per famiglie, rendendoli perfetti anche per una gita fuori porta o un weekend primaverile.
In questo articolo ti porteremo alla scoperta dei sei più bei festival dei fiori di primavera in Italia.

Expoflora – Fossano (CN)

Nel cuore del Cuneese, nella suggestiva Città dei Principi d’Acaja, sabato 10 e domenica 11 maggio si tiene Expoflora, uno degli appuntamenti floreali più attesi del Piemonte. L’evento trasforma Fossano in una vera oasi di colori e profumi: il parco cittadino, via Roma e viale Alpi diventano un grande giardino a cielo aperto con esposizioni di arte floreale, stand di vivaisti, floricoltori e produttori locali.

Accanto alla mostra mercato, trovano spazio anche l’artigianato, l’arredamento da esterni, le tecnologie agricole e le eccellenze enogastronomiche del territorio, con degustazioni, showcooking e laboratori per bambini.

Ma Expoflora è anche un’occasione perfetta per scoprire il fascino storico di Fossano, con il suo castello medievale, i portici barocchi di via Roma e i percorsi naturalistici lungo il fiume Stura.

Grazie alla sua atmosfera unica, Expoflora è molto più di una semplice fiera: è un’immersione nella bellezza della primavera piemontese.

Pienza e i fiori – Pienza (SI)

Nel cuore della Val d’Orcia, patrimonio UNESCO, la splendida città rinascimentale di Pienza ospita ogni anno Pienza e i fiori, una raffinata mostra-mercato floreale che trasforma la centrale Piazza Pio II in un elegante giardino all’italiana.

evento dedicato ai fiori a pienza

Fonte: Ufficio Stampa

Pienza e i fiori, evento toscano per la primavera

La manifestazione giunta alla 38ª edizione, inaugurerà sabato 3 maggio. Sarà un autentico tributo alla bellezza botanica, con oltre 2.000 piante  – tra cui petunie dai vivaci colori e profumato rosmarino – disposte con precisione geometrica a formare decorazioni ispirate all’arte sacra e al paesaggio toscano.

L’evento non è solo un piacere per gli occhi: offre un ricco calendario di appuntamenti culturali, musicali e letterari, oltre a visite guidate, esposizioni d’arte e incontri con autori.

Nei weekend si tiene anche una fiera promozionale che anima le vie del centro con stand di vivaisti, artigiani e produttori locali. Pienza e i fiori è quindi molto più di un evento floreale: è un’esperienza immersiva tra cultura, natura e architettura, in una delle cornici più suggestive della Toscana.

Orticola e FuoriOrticola – Milano

Orticola 2025 torna a Milano dall’8 all’11 maggio nei Giardini Pubblici Indro Montanelli, un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del verde, del giardino e della natura, all’insegna del tema “Bio, bio, bio: in giardino c’è vita!”, che sottolinea la vitalità e la biodiversità come valori fondanti del nostro rapporto con l’ambiente.

Ma Orticola non è solo una mostra-mercato: è anche cultura diffusa, scoperta e meraviglia, grazie a FuoriOrticola, il circuito che coinvolge la città e i suoi dintorni in un vivace intreccio tra arte, natura, design e bellezza.
Dal 29 aprile al 18 maggio, musei, gallerie, negozi, hotel, orti condivisi e ville storiche partecipano con eventi, visite guidate, aperture straordinarie, allestimenti floreali e mostre ispirate al tema dell’edizione.
I floral designer, veri protagonisti della scena urbana, interpretano opere d’arte delle collezioni museali in vetrine sorprendenti, regalando alla città un percorso fiorito da esplorare.

FuoriOrticola 2025 cresce ancora, coinvolgendo 36 musei, 45 negozi, 26 floral designer e nuove prestigiose collaborazioni: dalle Gallerie d’Italia alla Pinacoteca Ambrosiana, dal Museo del Novecento all’Orto Botanico di Brera, fino alle ville del Lago di Como e alle Isole Borromee sul Lago Maggiore.

Un programma ricchissimo, che rende Milano protagonista di un viaggio tra natura e cultura e che celebra il verde come forma d’arte, occasione di riflessione ecologica e bellezza condivisa. Orticola, dentro e fuori i giardini, è sempre di più un’esperienza da vivere con tutti i sensi.

Euroflora 2025 – Genova

Dal 24 aprile al 4 maggio 2025, Euroflora torna a Genova con un’edizione che si presenta come un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per le nuove generazioni.

Più di una semplice esposizione floreale, Euroflora è un viaggio immersivo nel verde, dove bambini e ragazzi diventano protagonisti attivi di percorsi educativi, laboratori sensoriali, giochi interattivi e attività artistiche legate alla natura e alla sostenibilità.

festival di primavera in italia

Fonte: Ufficio Stampa

Euroflora a Genova

Tra i padiglioni affacciati sul mare, i giovani visitatori potranno scoprire i segreti dei vivai forestali con i Carabinieri della Biodiversità, toccare con mano il mondo segreto dei funghi, osservare da vicino l’ape italiana, partecipare a giochi sul clima, esplorare erbe officinali o cimentarsi in creazioni artistiche con petali e colori. Un’occasione straordinaria per risvegliare la consapevolezza ambientale fin da piccoli, in un contesto dove bellezza e impegno si fondono in un’esperienza educativa unica.

Euroflora diventa così un luogo dove coltivare il futuro, unendo gioco e conoscenza per ispirare una nuova generazione di custodi della Terra.

Peonies & street food festival 2025 – Terno d’Isola (BG)

Dopo il successo della stagione dei tulipani, Tulipania riapre i battenti con un’esperienza nuova e multisensoriale: il Peonies & Street Food Festival.

A partire dal 21 aprile 2025, ogni weekend (venerdì, sabato e domenica) sarà un’immersione tra profumi e sapori, dove il pubblico potrà raccogliere magnifiche peonie direttamente dal campo o scegliere tra quelle in vaso, pronte da trapiantare.

Tra un fiore e l’altro, l’atmosfera si accende grazie a una selezione dei migliori food truck con proposte culinarie per ogni gusto: dai burger gourmet agli arrosticini, dai burritos ai dolci artigianali, senza dimenticare il gelato e le colazioni fiorite del breakfast truck.

Per un momento di relax, imperdibile il picnic tra i fiori, da prenotare online e personalizzabile in base alle esigenze alimentari. L’esperienza si completa con cocktail floreali, scatti fotografici tra le fioriture, il Bulbo Market e il Tunnel delle Aromatiche.

Un evento da vivere, assaporare e ricordare nel cuore della primavera.

Floravilla 2025 – Castel San Giovanni (PC)

Il 3 e 4 maggio 2025 torna Floravilla, la mostra mercato che ogni primavera trasforma Castel San Giovanni in un’esplosione di colori, profumi e bellezza.

Quest’anno, la manifestazione cambia casa e si sposta nella splendida Villa Caramello, capolavoro barocco del XVIII secolo immerso nella natura, dove oltre 50 espositori florovivaisti da tutta Italia daranno vita a un imperdibile viaggio tra fiori e piante da giardino.

Ma Floravilla è molto più di un evento green: laboratori, workshop e incontri con esperti renderanno l’esperienza ancora più ricca e coinvolgente.

In parallelo, produttori e artigiani della Val Tidone offriranno una vetrina del territorio tra eccellenze enogastronomiche e creazioni uniche. Per chi ama l’arte e la storia, saranno disponibili visite guidate alla dimora storica a cura dell’associazione Archistorica.

Un’occasione speciale per vivere due giornate all’insegna della natura, della cultura e delle tradizioni locali, in una cornice da favola.

San Pellegrino in Fiore – Viterbo

Dal 1 al 4 maggio 2025, il centro storico di Viterbo si accende di colori e profumi con la nuova edizione di San Pellegrino in Fiore. Si tratta di una delle manifestazioni floreali più scenografiche del panorama italiano.

Per quattro giorni, vie, piazze, cortili e profferli del centro storico medievale si trasformano in un suggestivo percorso tra installazioni artistiche e allestimenti botanici che celebrano la primavera in tutta la sua bellezza.

L’edizione 2025 porta la firma creativa dell’architetto Lorenzo Porciani, autore di un progetto selezionato tramite concorso pubblico, che reinterpreta il patrimonio storico della città attraverso il linguaggio dei fiori.

Oltre agli allestimenti floreali, il programma prevede una ricca offerta di eventi culturali, laboratori, esposizioni artigianali e spettacoli diffusi, pensati per coinvolgere adulti e bambini in un’atmosfera di festa e condivisione.

San Pellegrino in Fiore non è solo un omaggio alla natura, ma anche un’occasione per riscoprire l’anima medievale di Viterbo, tra architetture antiche e tradizioni locali, grazie alla sinergia tra Comune e istituzioni del territorio che hanno reso possibile questa manifestazione tanto amata.

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Cosa vedere a Bethel, la città del celebre concerto di Woodstock

È stato il luogo in cui ha preso vita l’evento rock più celebre della storia, il leggendario Festival di Woodstock del 1969, ma è anche una cittadina immersa nella natura tutta da esplorare. Stiamo parlando di Bethel, cittadina rurale americana in cui la vocazione artistica viene raccontata oggi attraverso diverse attrazioni da non perdere.

Dove si trova Bethel

La cittadina di Bethel si trova nello stato di New York, negli Stati Uniti. Sorge nella regione delle Catskill Mountains, all’interno della Contea di Sullivan. Dista dalla città di New York circa 2 ore e mezza.

Cosa vedere a Bethel

Bethel è un gioiello adagiato su dolci colline verdeggianti e regala luoghi intrisi di storia, ma anche paesaggi meravigliosi in cui rilassarsi e dedicarsi al trekking e ad altre avventure nella natura. Ecco le principali attrazioni da non perdere a Bethel.

Bethel Woods Center for the Arts

La meta che celebra l’indimenticato Festival di Woodstock del 1969 è proprio il luogo in cui ha avuto luogo l’evento: un ampio terreno collinare sul quale sorge oggi il Bethel Woods Center for the Arts.

Voluto da Alan Gerry, pioniere della tv via cavo e filantropo, il centro culturale di Bethel Woods è nato in seguito all’acquisizione di quei 37 acri di terreno che furono, un tempo, la location del festival di Woodstock; insieme a questi, Gerry comprò centinaia di altri acri nei dintorni, con l’obiettivo di creare un centro di arti per lo spettacolo di importanza mondiale.

Bethel

Oggi, il Centro continua il suo lavoro di ispirazione ed educazione dei giovani attraverso l’arte, mantenendo vivo il fascino del luogo su cui sorge e dando agli artisti la possibilità di esibirsi su di un palcoscenico leggendario, durante i concerti che periodicamente qui vengono organizzati.

Questo centro offre infatti un anfiteatro all’aperto con 15mila posti a sedere, un palco all’aperto da mille posti e una sala interna da 440 posti. La tradizione musicale resta viva a Bethel, grazie ai concerti di vari generi musicali organizzati solitamente tra giugno e settembre, offrendo l’opportunità di vivere un’esperienza unica in un luogo ricco di storia. ​

Bethel Woods Center for the Arts

Fonte: iStock

Anfiteatro del Bethel Woods Center for the Arts

Il Museo di Bethel Woods

Sulla collina in cui ha avuto luogo Woodstock sorge anche il Museo di Bethel Woods. Installazioni interattive, un’esibizione permanente, oggetti d’epoca e un autobus hippie originale guidano i visitatori in un emozionante racconto (di circa un’ora e mezza) del festival, che riunì all’epoca tra le 400 e le 500mila persone, e del contesto storico in cui ha preso vita, negli anni ’60. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00. Il biglietto d’ingresso costa circa 20 euro, ma sono previsti sconti per bambini, anziani e altre categorie di utenti.

Lake Superior State Park

Ma Bethel non è solo Woodstock e tradizioni musicali. Il contesto naturale in cui è immersa questa cittadina rurale regala tante altre esperienze da vivere. Una di queste è sicuramente la visita al Lake Superior State Park, a poca distanza da Bethel Woods.

Offre piccole spiagge in cui prendere il sole, aree per il pic-nic in cui rilassarsi, campi di pallavolo e sentieri escursionistici. Inoltre, si possono noleggiare imbarcazioni per esplorare il lago, ci si può cimentare nella pesca e nell’osservazione della fauna selvatica che abita questo luogo incontaminato.

Lake Superior a Bethel, Stato di New York

Fonte: iStock

Lake Superior a Bethel

Walnut Mountain Park

A soli 15 minuti in auto da Bethel, vale la pena raggiungere il Walnut Mountain Park, poco fuori dalla città di Liberty. È il luogo perfetto per gli amanti degli sport outdoor, con 8 km di sentieri da percorrere a piedi, in mountain-bike, oppure con le ciaspole e gli sci di fondo durante la stagione invernale che imbianca il panorama. Si possono fare soste nelle apposite aree per il pic-nic, oppure ci si può divertire in diversi sport: a disposizione ci sono campo da golf, da calcio e da softball e numerose aree gioco per regalare ai bambini splendidi momenti all’aria aperta.

Mongaup Valley Wildlife Management Area

I paesaggi naturali non mancano nei dintorni di Bethel. A soli 30 minuti in auto dalla cittadina si può raggiungere la Mongaup Valley Wildlife Management Area, una vasta area naturale di oltre 44 km² ideale per gli amanti della natura e dell’osservazione della fauna selvatica. Il parco offre tantissimi sentieri per escursioni, pesca e paesaggi incantevoli in cui perdersi in ogni stagione. Si tratta di un luogo prezioso: uno dei pochi siti a New York dove è possibile avvistare le aquile calve durante l’inverno.

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Le ville storiche del Veneto si trasformano in location artistiche per il festival Design in Villa

È un percorso esperienziale quello offerto dal festival Design in Villa che si terrà nei fine settimana dal 15 marzo al 6 aprile 2025. Qui, sette artisti faranno rivivere sette dimore storiche del Veneto trasformandole in scenari d’eccezione e, allo stesso tempo, raccontando il proprio percorso artistico in un modo nuovo, creativo e originale.

Organizzato da Dimore Amiche del Veneto, con il patrocinio dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Sezione Veneto, il festival nasce con l’obiettivo di creare un ponte tra arte, cultura, tradizione e il design italiano. In questo contesto, sei ville e un castello apriranno le loro porte ai visitatori e, a ognuna di queste dimore, verrà associato un designer il quale, attraverso le sue creazioni, racconterà il proprio percorso progettuale e creativo.

Il festival Design in Villa

Il festival Design in Villa si terrà nei fine settimana del 15-16, 22-23, 29-30 marzo e del 5-6 aprile 2025 ed esalterà la bellezza, attraverso il design, di sette dimore storiche del Veneto. Il Castello di Thiene, Villa Angarano, Villa Sagramoso Sacchetti, Parco Frassanelle, Villa Valmarana ai Nani, Villa da Schio e Villa Rosa saranno le protagoniste insieme agli artisti Massimo Barbierato, Gaetano Di Gregorio, Giulio Gianturco, Ivdesign, KANZ, Nicola Tessari e ZPSTUDIO.

I palazzi storici sono scrigni preziosi che custodiscono un importante passato senza però chiudersi in se stessi ma, al contrario, confrontandosi con il moderno. Ed è proprio questo il concetto al centro del festival, la cui idea è quella di unire le storie di nobili famiglie con l’eccellenza del design italiano creando un ponte fra passato e futuro. Ad accomunare questi due mondi, infatti, è la volontà condivisa di sostenere e valorizzare l’artigianato italiano in modi sempre nuovi, mescolando tradizione e innovazione.

Il programma del festival

Partecipando a Design in Villa avrete l’opportunità di immergervi in un racconto unico dedicato a uno stile di vita che dura da ben 600 anni. Le sette dimore coinvolte racconteranno la propria storia non solo attraverso i loro scenari unici, composti da castelli medievali, parchi secolari e saloni affrescati, ma anche mescolandosi con i racconti dei designer che le trasformeranno nel palcoscenico ideale in cui mostrare le proprie idee, tecniche e creazioni.

Il festival è suddiviso in quattro settimane:

  • 15/16 marzo: Castello di Thiene e Villa da Schio con i designer Massimo Barbierato e ZP Studio;
  • 22/23 marzo: Villa Frassanelle e Villa Rosa con Ivdesign e KANZ Architetti;
  • 29/30 marzo: Villa Angarano Bianchi Michiel e Villa Sagramoso Sacchetti con Giulio Gianturco e Gaetano di Gregorio;
  • 5/6 aprile: Villa Valmarana ai Nani – Il Bosco con Nicola Tessari.

Il Castello di Thiene con Massimo Barbierato

Il Castello di Thiene è la dimora privata dei Conti Thiene, che qui risiedono e che con passione ne custodiscono e valorizzano il patrimonio. Si tratta di un edificio gotico del XV secolo, un esempio straordinario di villa pre-palladiana che associa le caratteristiche del castello a quelle del palazzo veneziano e, in particolare, della “casa-fondaco”, ossia un’abitazione e magazzino/luogo di commercio.

L’artista associato al castello è Massimo Barbierato, designer e architetto di fama internazionale, noto per il suo approccio innovativo alla materia e alla forma. In occasione dell’evento, approfondirà il suo progetto dedicato al vetro borosilicato e alla narrazione dei luoghi e degli strumenti che lo modellano.

Villa da Schio e ZP Studio

Contornata da meravigliosi giardini con grandi viali di piante secolari, Villa da Schio è sicuramente una delle ville più belle del Veneto. Il complesso fu fatto costruire dalla famiglia Piovene nella seconda metà del ‘600, passando successivamente per eredità alla famiglia da Porto e infine alla famiglia da Schio, l’attuale proprietaria. Oggi, la villa è una location esclusiva utilizzata per eventi privati quali matrimoni, meeting, feste e ricevimenti.

Per il festival è associata a ZP Studio, un atelier di design e architettura fiorentino specializzato nella realizzazione di oggetti in piccola serie creati in collaborazione con artigiani e piccole aziende del territorio toscano.

Villa Frassanelle e Ivdesign

Situata sulle pendici settentrionali del Parco Regionale dei Colli Euganei, vicino a Venezia, Villa Frassanelle è una dimora storica risalente al XIII secolo e appartenente ai conti Papafava dei Carraresi, discendenti dai da Carrara, signori di Padova dal 1318 al 1405. All’interno della tenuta, di circa 200 ettari, ci sono la villa padronale neoclassica con le sue grotte, visitabile su appuntamento, e un parco secolare di 60 ettari.

Associato alla villa è Ivdesign, un laboratorio artigianale dedito alla progettazione e realizzazione di oggetti unici e pezzi di design che rispondono, con creatività, alle esigenze quotidiane e abitative dell’uomo.

Villa Rosa e KANZ Architetti

Questa è una meravigliosa residenza del 1700 immersa tra i dolci pendii dei colli Euganei, circondata da un parco storico e da vigneti. Conosciuta anche come “Villa delle Rose” vanta non solo sale bellissime, utilizzate oggi come location per eventi, e una scuderia, ma anche rigogliosi giardini settecenteschi circostanti.

Associato alla villa è KANZ Architetti, uno studio di progettazione con base a Venezia specializzato anche nel restauro di architetture residenziali. Lo studio lavora a stretto contatto con artigiani del territorio per apprenderne la storia e le tecniche.

Villa Angarano Bianchi Michiel e Giulio Gianturco

Villa Angarano è una maestosa villa palladiana situata a Bassano del Grappa, appartenente e tutt’ora abitata dalle sorelle Bianchi Michiel, discendenti da un’antica famiglia Dogale. Dal 1996, la villa è inclusa nella lista dei siti italiani Patrimonio dell’UNESCO.

La villa è associata a Giulio Gianturco, un artista nel creare oggetti con l’acciaio inossidabile da introdurre come pezzi di design all’interno delle abitazioni.

Villa Sagramoso Sacchetti e Gaetano di Gregorio

Questa è una dimora Sanmicheliana del XVI secolo sorta su uno scenografico promontorio che domina la val d’Adige e la Valpolicella. Il salone centrale, con il salotto affrescato e la biblioteca, insieme al giardino e a una parte del parco, rappresentano una cornice esclusiva dove organizzare eventi di piccola dimensione, immersi in un’atmosfera da casa privata.

Associato alla villa è Gaetano di Gregorio, architetto, ceramista e designer, impegnato nel progettare e realizzare pezzi artigianali in piccole serie sfruttando soprattutto le potenzialità di un materiale come l’argilla.

Villa Valmarana ai Nani e Nicola Tessari

Infine, l’ultima villa in programma è Villa Valmarana ai Nani, una delle più significative dimore venete del ‘700, interamente affrescata da Giambattista e Giandomenico Tiepolo nel 1757. Il complesso è costituito dalla Palazzina, la Foresteria, il Portico, la Scuderia e da un parco storico di grande rilievo composto da diversi giardini.

L’artista che esibirà le sue opere nella villa è Nicola Tessari, esperto nella creazione di opere in legno massello, dai mobili agli oggetti di uso comune.

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Un’incantevole città fatta di ghiaccio: torna l’Harbin Ice and Snow Festival

Neve e ghiaccio sono le protagoniste indiscusse di una città davvero particolare e unica al mondo, dove nulla è come appare nella realtà: edifici e monumenti sono immersi in un paesaggio innevato e le loro superfici sono completamente trasparenti. Realizzati come grandi sculture di ghiaccio e di neve, ricreano un mondo surreale e bellissimo, in cui perdersi e incantarsi ammirando la forza della natura e l’ingegno dell’uomo unirsi in uno spettacolo magico impreziosito da particolari giochi di luci.

Anche quest’anno, è stato inaugurato l’ormai tradizionale Festival del ghiaccio e della neve di Harbin, una città situata nella provincia orientale cinese di Heilongjiang, ai confini con la Siberia. Per gli amanti dell’inverno e dei paesaggi glaciali (e non solo), ciò che si trova qui è un vero e proprio paradiso. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla città di ghiaccio di Harbin, la più grande e spettacolare del mondo, che torna a vivere durante l’Harbin Ice and Snow Festival 2025.

Cosa puoi vedere all’Harbin Ice and Snow Festival 2025

Ad Harbin, in Cina, è stata inaugurata il 5 gennaio 2025 la città di ghiaccio più grande del mondo grazie alla 41ma edizione dell’Harbin International Ice and Snow Sculpture Festival, che dal 1984 incanta i visitatori con sculture di ghiaccio che riproducono un’intera città illuminata da luci colorate e suggestive.

Aperto al pubblico fino alla fine di febbraio (o primi di marzo in base alle temperature), il festival ha come protagonista il grande parco chiamato Harbin Ice and Snow World, che ospita una vera e propria città di ghiaccio realizzata con una precisione millimetrica. Passeggiando tra le vie ghiacciate di questa metropoli incantata, troviamo castelli, palazzi e statue di rara bellezza. Luoghi in cui perdersi durante il giorno e in cui innamorarsi di fronte ad un tramonto capace di trasformare tutto in un un ambiente fatato. Per non parlare della sera, quando è la luna a farsi spazio nel cielo e i giochi di luce del parco creano riflessi magici e sognanti.

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Harbin Ice and Snow World

Ma non solo, l’Harbin Ice and Snow World è un vero e proprio parco divertimenti che ospita anche una grande ruota panoramica e tante altre attrazioni fatte interamente di ghiaccio: tra queste troviamo diversi igloo, uno scivolo lungo 300 metri sul quale potersi divertire, bar e ristoranti, un labirinto: tutto è fatto di ghiaccio. Non mancano attività adrenaliniche per gli amanti dello sport, come l’arrampicata su ghiaccio, il golf su ghiaccio, le battaglie di neve e il tiro con l’arco, ma anche calcio sulla neve e nuoto invernale, oltre alle esperienze di guida in motoslitta.

Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

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Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

Non è tutto, perché l’Harbin Ice and Snow Festival 2025 propone anche l’Ice-lantern Garden Party, che si tiene nel parco Zhaolin: qui una quantità incredibile di bellissime lanterne di ghiaccio accolgono i visitatori con 1.500 opere che compongono diverse sculture, tra cui animali, pagode, paesaggi, arricchiti da luci colorate che rendono tutto ancor più scintillante.

Un’altra attrazione da non perdere durante questo festival è il Sun Island, un luogo meraviglioso con laghi cristallini, dove suggestive sculture di neve di grandi dimensioni raccontano la cultura di questo territorio, tra elementi architettonici antichi, personaggi dei cartoni animati, paesaggi tipici.

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Sculture di ghiaccio nel festival di ghiaccio e neve di Harbin, in Cina

Prezzi, orari e info utili sul festival del ghiaccio di Harbin

Harbin è un luogo ricco di tappe che meritano di essere inserite in un tour di viaggio per immergersi nella sua cultura, ma prima di partire è bene sapere che le temperature qui sono molto rigide: si scende anche fino ai -30°C ed è quindi necessario essere ben attrezzati con il giusto abbigliamento pesante e gli accessori adeguati per muoversi su ghiaccio e neve, elementi che caratterizzano questo paesaggio.

Per entrare nel parco della città di ghiaccio di Harbin si possono acquistare i biglietti sia in loco che online. In media (secondo il cambio attuale con la moneta cinese), il prezzo per un adulto si aggira intorno ai 43/45 euro per il ticket giornaliero, ma esistono scontistiche per l’acquisto di biglietti per entrare 2 o più giorni. Il prezzo si abbassa per giovani sotto ai 18 anni e più alti di 1,2 metri, studenti con età inferiore ai 24 anni e anziani di età compresa tra 65 e 70 anni (sono circa 30 euro). L’ingresso è invece gratuito per bambini con un’altezza inferiore a 1,2 metri e per anziani con più di 70 anni.

L’Ice and Snow World, con la magnifica città di ghiaccio di Harbin, è aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 21:00. Il tempo di visita consigliato è di circa 1-2 ore per una semplice passeggiata ammirando sculture e luci, ma diventa anche di 3-5 ore se si seguono anche spettacoli e attività su ghiaccio e neve. L’ice-lantern Garden Party, nel parco Zhaolin, segue questi orari: 09:00 – 21:00. Il Sun Island, con le sculture di neve, invece, è aperto dalle 08:00 alle 17:00 (tempo di visita consigliato: circa 1-3 ore).

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Harbin Ice and Snow World, festival del ghiaccio e della neve in Cina

Come arrivare a Harbin

Situata nel nord-est della Cina, Harbin è la capitale della provincia di Heilongjiang e si trova nel nord-est del Paese, a circa 1.200 chilometri a nord-est di Pechino. L’Harbin Ice and Snow World, in particolare, si trova nel centro della città di Harbin, a nord del fiume Songhua e a ovest dell’Isola del Sole.

Il mezzo con cui raggiungere il festival è l’auto: si arriva in 45 minuti dall’aeroporto internazionale di Harbin Taiping, distante circa 40 km (si può prendere uno dei numerosi voli giornalieri diretti a questo aeroporto che partono da Pechino), in 30 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin West (a 12 km) e in 20 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin Nord (12 km). Dista invece 15 km dalla stazione ferroviaria di Harbin Xiangfang, raggiungibile in circa 40 minuti di auto.

Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina

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Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina
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I festival invernali più affascinanti d’Europa

L’estate europea è meravigliosa, ma anche l’inverno ha il suo fascino. Oltre ai classici mercatini, che di per sé contribuiscono a creare un’atmosfera magica nelle principali città e non solo, ci sono anche numerosi festival che raccontano le tradizioni uniche di ogni Paese. Molti di questi vedono protagoniste le figure mitologiche pre-cristiane, mentre altri sono estremamente artistici, con elementi naturali come il ghiaccio utilizzati per dar vita a opere uniche e suggestive.

Ma quali sono i festival invernali più affascinanti d’Europa? Qui abbiamo raccolto quelli più belli, così da aiutarvi a pianificare al meglio il vostro viaggio anche in base a questi eventi.

Festa della Befana, Italia

Partiamo dall’Italia, dove tra gli eventi invernali più belli ci sono sicuramente quelli legati alla figura della Befana. Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania”, che significa “apparizione” o “manifestazione” e si festeggia tra il 5 e il 6 gennaio per chiudere ufficialmente il periodo delle vacanze natalizie.

Nell’immaginario collettivo, la Befana è rappresentata da una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo: viaggiando su una scopa porta doni a tutti i bambini calandosi dai camini e riempiendo le calze lasciate appese. Di eventi e festival nel nostro Paese ne vengono organizzati tanti, alcuni hanno anche un significato legato alle tradizioni contadine, come quelli dell’Emilia-Romagna.

Amsterdam Light Festival, Paesi Bassi

Durante i mesi invernali, l’Amsterdam Light Festival trasforma i canali della città in una tela artistica e luminosa. Durante l’evento, che quest’anno è stato organizzato dal 28 novembre 2024 e terminerà il 19 gennaio 2025, sono esposte oltre 20 meravigliose opere d’arte lungo un percorso che si snoda attraverso i canali. Il festival, per la sua tredicesima edizione, si è ispirato al mondo dei “Rituali”.

Potete partecipare passeggiando tra i canali della città, anche se il modo migliore per farne esperienza sono i canali stessi: per l’occasione, diverse crociere seguono l’itinerario speciale organizzato dal festival offrendo anche approfondimenti sulle opere d’arte attraverso commenti dal vivo o un’audioguida.

Festival invernale Amsterdam

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Opere installate per il Light Festival di Amsterdam

Krampus, Austria/Germania/Nord Italia

Il 6 dicembre, in Paesi come l’Austria, la Germania o il Nord Italia, si celebra la festa di San Nicola, un vescovo del III secolo diventato patrono dei bambini e ispiratore della leggenda di Babbo Natale. Nelle Alpi centro-europee, in particolare in Baviera, in tutto il territorio austriaco e in Alto Adige, il giorno di San Nicola coincide con la distribuzione dei doni ai bambini buoni, mentre a quelli cattivi ci pensano altri personaggi: i temibili Krampus.

Queste figure demoniache sono presentate come l’assistente di San Nicola: il 6 dicembre e in altre occasioni durante il mese, viene organizzata una sfilata dove i Krampus sfilano insieme al Santo spaventando i presenti e punendoli con una frusta realizzata con materiali naturali. In alcune città, come Berchtesgaden, sia San Nicola che i Krampus vanno di casa in casa per portare i doni ai bambini o punirli.

Dragon Carnival, Slovenia

Un festival invernale particolarmente suggestivo è quello organizzato in diverse zone della Slovenia. Questa tradizione, chiamata Dragon Carnival, risale al periodo del paganesimo seppur dopo il 1300, quando nell’Europa centrale si assistette alla fusione di tradizioni pagane e cristiane, le celebrazioni mascherate cominciarono a essere organizzate nei giorni precedenti il periodo di digiuno quaresimale.

Durante il Carnevale potrete ammirare carri con draghi giganti e sfilate con i costumi e le maschere tipiche slovene, le quali si contraddistinguono per i colori accesi e per i tratti distintivi che richiamano gli ambienti rurali del passato. Le figure carnevalesche più conosciute del paese sono il ‘kurent‘, originario della città di Ptuj, il ‘laufar‘ del villaggio di Cerkno e lo ‘škoromat‘ del villaggio di Hrušica.

Nell’area circostante Lubiana, invece, sono la ‘mačkara‘ e il ‘petelin‘ del villaggio di Dobrepolje. Nel 2025 il festival si terrà dal 6 al 16 febbraio.

Festival invernali Slovenia

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Le maschere tipiche del Carnevale sloveno

Mari Lwyd, Galles

Durante il periodo natalizio e di Capodanno, il Galles conquista i viaggiatori con una tradizione particolare: il Mari Lwyd. In questa occasione, gli abitanti di diverse città decorano il cranio di un cavallo con nastri e festoni, mentre gli occhi vengono sostituiti da due palline di Natale, il tutto fissato a un palo e a un lenzuolo e indossato come un costume.

L’uomo che indossa il costume, accompagnato da un gruppo di seguaci, cammina per il quartiere bussando alle porte e chiedendo, recitando dei versi, di essere ammesso e di ricevere cibo e bevande. L’evento più importante si svolge ogni gennaio nella città di Chepstow, al confine con l’Inghilterra, dove decine di questi strani cavalli scheletrici invadono le strade.

Ognuno di essi è accompagnato da una squadra di ballerini che si esibiscono in tutta la città prima di sfilare con le Mari Lwyds verso il museo cittadino, nei vari pub e al castello di Chepstow, dove bussano alla porta richiamando la tradizione.

Carnevale delle Isole Canarie

Inverno è sinonimo di Carnevale e uno degli spettacoli più suggestivi e vibranti d’Europa viene organizzato alle Isole Canarie. Con questo evento allegria, costumi e carri allegorici portano colore tra le strade attraverso sfilate spettacolari che si svolgono al ritmo travolgente di batucada e salsa. Si tratta di un Carnevale unico che vi farà vivere una vacanza speciale, ma soprattutto calda: le temperature miti delle Isole Canarie permettono di dimenticare per qualche giorno il freddo italiano nei mesi di febbraio e marzo. Ogni isola vive il Carnevale a modo suo e ognuno di essi ha le proprie tipicità, da Tenerife a Gran Canaria.

Carnevale Tenerife

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Il Carnevale invernale di Tenerife
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Cosa vedere in Papua Nuova Guinea tra cultura, festival e natura

La Papua Nuova Guinea ha indubbiamente un fascino misterioso: siamo in Oceania, il Continente Nuovissimo, perché è stato scoperto dopo le Americhe. Tanti gli arcipelaghi minori, così come un territorio impossibile da non vedere almeno una volta nella vita: la Papua Nuova Guinea. Ma cosa fare in vacanza? Come strutturare l’itinerario di viaggio e cosa vedere? Da Port Moresby, la Capitale, fino a New Britain, ecco le attrazioni che non potrai mai dimenticare (e i festival da non perdere).

Port Moresby

Non è solo la Capitale, ma è la città più grande della Papua Nuova Guinea: si trova esattamente sulle rive del Golfo di Papua, e ha preso il nome dal Capitano John Moresby, il primo visitatore europeo che ha messo piede in Papua Nuova Guinea. Sicuramente la visita alla città non è noiosa, considerando che è possibile immergersi nella cultura del luogo. Tante le cose da vedere a Port Moresby, come il giardino botanico, il Parlamento Nazionale, il Papua New Guinea National Museum & Art Gallery, o ancora il Santuario Bomana War Cemetery.

Impossibile non fare un salto al Villaggio di Hanuabada: il tradizionale villaggio di palafitte è indubbiamente un’esperienza, un modo per immergersi nella cultura del luogo, per scoprire le tradizioni, per comprenderne lo stile di vita. Una di quelle esperienze autentiche da scoprire in vacanza, soprattutto negli ultimi anni, visto che si sente sempre più spesso parlare di overtourism.

Monte Wilhelm

Visitare le città della Papua Nuova Guinea è sicuramente essenziale per comprendere la sua storia, ma gli appassionati della natura non possono fare a meno di mettersi alla prova con il Monte Wilhelm, alto ben 4.509 metri. Questa è la montagna più alta della Papua Nuova Guinea e fa parte dei monti Bismarck. Negli anni è diventato una delle attrazioni naturalistiche più apprezzate del luogo, ma ovviamente è una di quelle attività che vanno fatte in sicurezza, con tutti gli accorgimenti del caso.

Sono due i percorsi diversi da poter intraprendere, come quello che parte dal villaggio di Keglsugl: in questo caso, puoi salire mediante la foresta pluviale, fino a poter ammirare anche i laghi gemelli. Difficilmente dimenticherai la bellezza di questi panorami. La vetta viene raggiunta all’alba, e lo scenario toglie il fiato, proprio per l’orario, ideale per vedere il sole sorgere e bagnare con i raggi la natura incontaminata. C’è anche un secondo itinerario, che, tuttavia, risulta molto più impegnativo – dura circa quattro giorni – e parte dal villaggio di Ambullua.

Madang

Torniamo in città, in una destinazione turistica abbastanza conosciuta da scoprire: Madang. Il consiglio che diamo è di prenotare un tour, in modo tale da non perdere nulla: puoi visitare le attrazioni naturali e culturali della città, programmare delle immersioni, mangiare le specialità del luogo presso i mercati locali, o persino fare un salto alla fattoria delle farfalle.

Madang, che si trova sulla costa settentrionale della Papua Nuova Guinea, è circondata a dir poco dalle isole: tante le attività di sostentamento del luogo, essendo un importante centro commerciale e anche un porto. Il Madang Town Market è uno dei punti di riferimento, considerando che è possibile provare gli ingredienti freschi locali. Per chi poi vuole movimentare le proprie serate, allora andare allo Yacht Club è un’ottima idea.

Goroka

Lo slogan turistico della Papua Nuova Guinea dovrebbe farci riflettere, perché la verità è che non tutti gli angoli di questo territorio sono conosciuti. Tutt’altro. “Mille viaggi diversi”, e noi turisti, che siamo abituati alle guide di viaggio e agli itinerari approfonditi, possiamo sentirci smarriti all’idea di visitare questa zona. Eppure, Goroka è una delle destinazioni da non perdere: si trova nella provincia di Eastern Highlands ed è collegata con un aeroporto alla Capitale, Port Moresby.

Sono numerose, tuttavia, le soluzioni di alloggio, sia per chi è alla ricerca di opzioni convenienti quanto del lusso estremo. Oltre ai ristoranti degli hotel, ci sono snack bar o fast food locali: non mancano specialità occidentali. Il motivo principale per cui le persone si recano a Goroka, tuttavia, è la possibilità di scoprire la cultura del posto, di vivere un po’ quell’esperienza autentica che abbiamo citato prima: il Festival delle Highlands, l’esibizione delle tribù a Goroka, è un appuntamento che chiama a sé molti turisti. Durante questo evento, tutte le tribù preparano un’esibizione che consiste in danze e canti, indossando gli abiti tradizionali.

Rabaul Mask Festival

Cosa fare in Papua Nuova Guinea? Che domande: fare un salto al Rabaul Mask Festival, alla scoperta della vecchia città di Rabaul, che è stata sepolta sotto la cenere vulcanica nel 1994. L’evento è unico: un festival che ti permette di conoscere davvero a 360° come vive la popolazione, i loro costumi. Le maschere che realizzano, e che naturalmente sono indossate durante le danze rituali, ci rimandano il ritratto di un territorio che è rimasto fedele a se stesso e che, nei secoli, ha forgiato la sua identità.

La cerimonia di apertura è Kinavai, e avviene all’alba, quando gli anziani e i giovani si riuniscono all’arrivo degli spiriti degli antenati, tra canti e tamburi kundu. In New Britain, è prevista invece la Baining Fire Dance dei Tolai: è qui che i giovani si mettono alla prova in una danza che comunica tutta la potenza espressiva e l’umanità del luogo, tra i fuochi ardenti.

Le isole Trobriand

Le isole Trobriand, che prendono il nome dal luogotenente di Entrecasteaux, Denis de Trobriand, ci restituiscono ancora una volta un ritratto intimo di questo angolo di paradiso terrestre. Per la prima volta, un europeo ha scoperto le isole nel 1793: nel corso del tempo, sono state a lungo un punto di sosta per le navi, ma la cultura di questo posto è molto diversa da come la conosciamo tradizionalmente. La società, infatti, è matriarcale: la discendenza e l’eredità avviene per linea materna. I bambini prendono i cognomi delle madri e sono le donne a essere il punto di riferimento sull’isola. Sono anche conosciute come le Isole dell’Amore, e sono composte da quattro isole principali, ovvero Kiriwina, che è la più grande, e Kaileuna, Vakuta e Kitava. A lungo, le isole sono state oggetto di studio da parte degli antropologi.

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È iniziato l’Oktoberfest, tutte le cose da sapere

L’estate è ormai finita, ma l’autunno prevede ogni anno un appuntamento fisso divertente e gustoso che ha luogo in Germania per celebrare una delle bevande più amate al mondo: la birra. Parliamo dell’Oktoberfest, un evento diventato ormai iconico che per un periodo trasforma la città di Monaco in una birreria all’aperto, riunendo tantissime persone da tutta Europa. L’allegro festival popolare tedesco giunto alla 189° edizione è iniziato il 21 Settembre e qui di seguito vi diciamo tutto quello che dovete sapere per partecipare e godervi questa grande festa nel modo giusto.

Le origini dell’Oktoberfest

L’Oktoberfest è una festa popolare annuale (la più grande al mondo) che si tiene ogni anno in Germania da metà o fine settembre fino alla prima domenica di ottobre. Quest’anno terminerà il 6 ottobre. Di solito dura tra i 16 e i 18 giorni in media ed è finalizzata a festeggiare tutto ciò che è bavarese: il cibo, la musica e, naturalmente, la birra. L’evento ha inizio in modo ufficiale quando il sindaco di Monaco spilla un barile e vengono servite solo birre provenienti dai sei birrifici originali di Monaco (Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu, Löwenbräu, Paulaner e Spaten-Franziskaner).

Oktoberfest di Monaco

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Una sera all’Oktoberfest di Monaco

Il festival si tiene ogni anno a Monaco, a Theresienwiese, uno spazio fieristico nel quartiere Ludwigsvorstadt-Isarvorstadt della città, vicino al centro storico. L’Oktoberfest non è in realtà considerato un festival della birra in Germania, ma piuttosto una festa popolare popolare tra le famiglie e tra coloro che vogliono gustare un boccale o due in compagnia.

È interessante notare che l’Oktoberfest è nato nell’ottobre del 1810 per celebrare il matrimonio del principe ereditario di Baviera, che in seguito divenne re Luigi I, con la principessa Therese von Sachsen-Hildburghausen. Oggi è un’occasione di intrattenimento con giostre, giochi e balli, oltre a sfilate di diversi birrifici, cerimonie, spettacoli di canto e ovviamente birra e cibo per tutti. Non esiste un dress code preciso per l’Oktoberfest, ma è certo che incontrerete molti dirndl e lederhosen, tipi di abbigliamento tradizionale del luogo.

Come partecipare

Non c’è bisogno di un biglietto per entrare all’Oktoberfest, ma meglio procurarsi dei contanti per acquistare cibo o pagare le giostre all’interno dell’evento poichè gli sportelli bancomat interni tendono ad avere commissioni piuttosto elevate. Per accedere all’area del festival infatti l’accesso è gratuito, però per visitare l’Oide Wiesn, ovvero l’area speciale con tendoni e attrazioni che richiamano il passato, il costo è di 4 euro a persona. Ci sono controlli di sicurezza all’ingresso, quindi potrebbe esserci la fila. Nonostante il nome suggerisce il mese di ottobre, nel corso degli anni questa festa è stata anticipata alla fine di Settembre per sfruttare al meglio il clima più caldo. Dopotutto la birra fresca è preferita da molti sotto il sole per trovare refrigerio.

L’Oktoberfest ha anche adottato misure per diventare più attento all’ambiente, nel nome della sostenibilità. Gli sforzi includono la riduzione dei rifiuti, iniziative di riciclaggio e l’approvvigionamento sostenibile di cibo e bevande. Il programma completo dell’Oktoberfest 2024 si può consultare sul sito ufficiale Oktoberfest.it e come ogni anno si prevede una discreta affluenza.