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Isole Fiji: tutto quello che devi sapere

Un luogo idilliaco, dove trovare litorali bianchissimi, una barriera corallina coloratissima ed unica e acque dalle mille sfumature di blu incredibili. Tutto questo rappresenta le Isole Fiji, un punto del mondo lontano nell’Oceano Pacifico, dove i viaggiatori di tutto il mondo riescono a realizzare il sogno di trovarsi immersi in un vero e proprio paradiso in terra, soddisfacendo tutte le più belle aspettative.

La natura che caratterizza queste isole è qualcosa di straordinario, che non riesce minimamente a deludere gli occhi dei suoi visitatori, e dove la calorosa accoglienza della popolazione locale riesce a regalare quel tocco in più, in grado di trasformare una semplice vacanza in un’esperienza meravigliosa.

Cosa c’è da vedere alle Isole Fiji? Ecco alcuni dei luoghi imperdibili da visitare in questo arcipelago composto da 322 isole, di cui solo 106 abitate.

Cosa vedere alle Isole Fiji? Alla scoperta dell’arcipelago

Le isole Fiji si trovano a circa quattro ore e mezzo di volo dall’Australia e due dalla vicina Nuova Zelanda. Si tratta, come già espresso in precedenza, di un arcipelago davvero immenso, dove è possibile trovare piccoli isolotti completamente incontaminati, caratterizzati dalla presenza di una natura verdissima e rigogliosa.

Delle “sole” 106 isole abitate delle Fiji, due sono le principali, sulle quali si concentra la maggior parte della popolazione dei figiani: lisola di Viti Levu, che ospita l’aeroporto internazionale di Nadi e la capitale del Paese Suva, e l’isola di Vanua Levu, con, rispettivamente, 580.000 abitanti e circa 135.000 abitanti. Al largo della sponda nord di Vanua Levu si trova anche la Great Sea Reef, una delle barriere coralline più grandi al mondo, dove è possibile immergersi tra pesci colorati, delfini e tartarughe.

Cosa vedere sull’isola principale di Viti Levu?

La capitale Suva

Il viaggio alla scoperta delle isole Fiji parte dall’isola principale di Viti Levu, dove si trova, appunto, la capitale Sevu. Si tratta del cuore pulsante dell’arcipelago e rappresenta anche il centro abitato più esteso fra tutte le isole. Visitando le vie della città, i visitatori non possono fare altro che notare il mix paesaggistico suggestivo ed unico che si crea dalla presenza di antichi edifici coloniali e di palazzi ultra moderni, che lasciano l’isola sospesa nel tempo, tra passato e futuro.

Passeggiare tra le vie della capitale consente di riconoscere facilmente le influenze dei vecchi coloni indiani ed europei, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cucina locale e nella cultura figiana, che rendono Suva un luogo unico al mondo.

Da non perdere in città la visita al Fiji Museum, che con le sue opere e reperti storici riesce a raccontare magistralmente la storia delle isole fino al giorno d’oggi, ed ai famosi Thurston Gardens, giardino botanico cittadino dove è possibile passeggiare anche in un viale alberato con 101 palme reali e 39 felci arboree. Inoltre, a circa 10 chilometri dal centro cittadino, si trova il Coloi-Suva Forest Park, una foresta tropicale a circa milleottocento metri sul livello del mare, perfetta per gli amanti della natura, del verde e dei luoghi selvaggi e silenziosi.

Sugar City ed il Giardino del Gigante Dormiente

Lautoka è molto conosciuta nel Paese per essere un centro commerciale estremamente importante, grazie alla presenza di numerosa fabbriche per la lavorazione della canna da zucchero, che gli sono valse il nome di Sugar City. Un centro estremamente importante per l’economia dell’intero arcipelago e per la sua popolazione. In città è possibile visitare il Tempo di Krishna Kaliya, uno dei più importanti templi induisti dell’intero emisfero australe, che consente di vivere un’esperienza culturalmente immersiva per i visitatori, che oltre a questo possono visitare il Lautoka Market ed assaggiare i tradizionali sapori locali.

A poca distanza dalla città, sulla strada per Nadi, dove sorge l’aeroporto internazionale delle Fiji, si trova un’altra località importante e assolutamente da non perdere: il Giardino del Gigante Dormiente. Questi giardini, che sorgono ai piedi dei Monti Sabeto, caratterizzati dalla presenza di numerose orchidee, sono nati nel 1977 per volere di Raymond Burr, famoso e storico attore canadese. I giardini ospitano più di duemila tipi di orchidee ed un numero ancora maggiore di fiori ed alberi autoctoni. Qui, per grandi e bambini, sono presenti diverse zip con le quali sorvolare i fiumi e la giungla, oltre che due imponenti cascate.

Donna si rilassa in mare nelle acque limpide delle isole Fiji

Fonte: iStock

Relax nelle acque cristalline delle isole Fiji

Le incantevoli spiagge di Viti Levu

Non solo città ed attrazioni turistiche. L’isola di Viti Levu è molto conosciuta per ospitare alcune delle spiagge più belle a livello mondiale. Spesso, facendo ricerche online, molti dei litorali consigliati sono segnalati su altre isole dell’arcipelago. Nonostante ciò, qui è possibile passare giornate intere alla scoperta di alcune bellissime spiagge.

Ad esempio, a pochi chilometri dalla città di Nadi, si trova Natadola Beach, spiaggia conosciuta e molto apprezzata dai locali e dai turisti, dove effettuare nuotate tranquille osservando la sua bellissima barriera corallina, oltre che per ammirare tramonti romantici ed unici, fare escursioni a cavallo sulla sabbia o praticare sessioni di surf in totale sicurezza.

Un’altra spiaggia che merita di essere visitata sull’isola è Sovi Bay. Questa spiaggia è rinomata per tutti coloro che vogliono godersi un viaggio alle Isole Fiji con a disposizione un budget più ristretto. È anche una tra le spiagge più frequentate dai figiani, che spesso si ritrovano a Sovi Bay per godersi il mare e fare pic-nic all’aperto. Poco distanti si trovano anche alte ed imponenti dune di sabbia che costeggiano il fiume Sigatoka e che fanno parte del Parco Nazionale delle Fiji.

Le migliori isole e spiagge delle isole Fiji, tra mare cristallino e barriera corallina

Per vivere un viaggio alle isole Fiji che si rispetti non possono mancare rilassanti giornate al mare. Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere qui una lista delle più belle isole dell’arcipelago, dove trovare spiagge idilliache e paesaggi mozzafiato.

L’isola di Taveuni

Si parte dall’isola di Taveuni, a nord della principale isola di Viti Levu, dove è possibile esplorare una delle zone più incontaminate delle isole Fiji. Qui, infatti, sorge il il Bouma National Heritage Park. Si tratta di un luogo dalla rara bellezza, dove la natura ricca e di un colore verdissimo la fa da padrone, con numerosi fiumi e cascate, capaci di rendere una visita a questo parco un’esperienza davvero indimenticabile.

La spiaggia di Beqa Lagoon

Le spiagge delle isole Fiji sono conosciute ed apprezzate in tutto il mondo grazie alla loro straordinaria bellezza. Sulle coste dell’arcipelago figiano la sabbia bianca incontra la meraviglia della barriera corallina, creando un gioco di colori decisamente suggestivo. Le isole Fiji sono un luogo incantato e perfetto per chi ama praticare snorkeling o immersioni, ma anche solamente per chi si vuole godere del sano relax in un angolo del mondo dove il tempo rallenta come per magia.

Tra le più belle spiagge delle isole principali si trova per ovvi motivi la Beqa Lagoon. Questa spiaggia si trova su un isolotto al largo della costa meridionale di Viti Levu, e lo stretto di Somosomo, ed è famosa per grandissima la varietà di oltre 400 tipi di coralli presenti che popolano i suoi fondali, e per la fauna sottomarina che lo abita, tra cui pesci d’angelo e squali di ogni tipo.

Per andare alla ricerca di altre località tra le spiagge più belle delle Isole Fiji bisogna spostarsi sulle isole minori dell’arcipelago figiano, che si dividono principalmente in due gruppi: le Isole Mamanuca e le Isole Yasawa.

Tramonto sulla spiaggia di Beqa Lagoon, alle isole Fiji

Fonte: iStock

Tramonto mozzafiato sulla spiaggia di Beqa Lagoon

Le isole Yasawa: un paradiso nel paradiso

Le isole Yasawa rappresentano una piccola parte dell’arcipelago composto da circa una ventina di isole vulcaniche, famose in tutto il mondo per la presenza di alcune tra le lagune più straordinarie di tutto il pianeta. Le principali isole Yasawa sono: Nacula, Nanuya Lailai, Kuata, Nanuya Levu, Tavewa, Waya, Waya Lailai, Naviti, Yasawa e Yaqeta.

Ognuna di queste è in grado di richiamare paesaggi tropicali da cartolina grazie ai loro colori e la loro aria selvaggia, luoghi che ogni viaggiatore sogna di incontrare almeno una volta nella vita. Su queste isole si trovano sia resort di lusso, adatti a famiglie e viaggiatori più esigenti, che piccole strutture più genuine e locali, ad un budget più contenuto e scelte da tutti coloro che viaggiano “low cost”.

Sull’isola di Nanuya Levu, conosciuta anche come Turtle Island, è stato girato il classico degli anni Ottanta “Laguna Blu”, famoso film romantico. Si tratta di un’isola privata, che è possibile visitare partecipando ad alcune delle numerosi escursioni che portano i visitatori alla scoperta dell’isola, oppure pernottando al resort sostenibile presente sull’isola.

Delle isole Yasawa fa parte anche Long Beach, sull’isola di Nacula. Una spiaggia unica nel suo genere, che si trova abbracciata anche dalla verde foresta di mangrovie e dai villaggi locali, che si trovano a poca distanza da Long Beach e visitando i quali è possibile entrare in contatto con l’accogliente e gentile popolazione figiana.

Infine, un luogo irrinunciabile delle isole Yasawa è la lingua di terra che collega Waya a Wayasewa: camminare sulla sabbia bianca e soffice di questo piccolo incredibile scorcio di mondo è una delle esperienze più sensazionali che si possano fare alle isole Fiji. Waya è famosa anche per le sue sorgenti termali naturali, dove passare giornate all’insegna del relax, e per Ghost Hill, un’imponente roccia che custodisce numerose caverne e che è possibile visitare tramite escursioni guidate. Si tratta di isole in grado di offrire la concreta opportunità di fare un tuffo in un vero e proprio sogno.

Spiaggia bianca con capanne alle isole Yasawa delle isole Fiji

Fonte: iStock

Spiaggia, capanne e relax sulle isole Yasawa delle Fiji

Le Isole Mamanuca, le più belle isole dell’arcipelago delle Fiji

Sono 25 le isole Mamanuca, parte dell’arcipelago delle Fiji e considerate le più belle tra tutte le 322 che compongono il Paese, nonché le più ambite dal punto di vista turistico, grazie al clima mite e ventilato, molto piacevole. Sono anche queste isole di origine vulcanica e sono caratterizzate dalla presenza di grandi foreste di palme di cocco, il cui verde crea un contrasto unico con le acque limpide dell’Oceano Pacifico, tra le più trasparenti del mondo. Le principali isole sono Malolo, Cast Away, Kadavu Lailai, Malolo Lailai, Beachcomer, Mana, Matamanoa, Treasure, Tokoriki e Yanuya.

L’isola di Malolo, la più grande delle Mamanuca, è lo scenario ideale per fughe romantiche e lune di miele, dove godersi appieno la magia dei tropici ed essere coccolati dai trattamenti di lusso delle strutture figiane. Cast Away, invece, nota anche con il nome di Monuriki, è diventata una delle più celebri dell’intero arcipelago figiano dopo aver ospitato il set dell’omonimo e famosissimo film cult del 2000 Cast Away, con protagonista Tom Hanks e la famosa palla Wilson. L’isola è oggi, come allora, completamente disabitata e raggiungibile solo in barca: un’ambientazione davvero degna di una pellicola cinematografica.

Famosi in questo paradiso in terra sono i caldi tramonti figiani. Certamente Liku Beach, sull’isola di Tokoriki, è uno dei luoghi migliori e consigliati dove godere di questi fantastici scenari. Il suo nome significa, infatti, “spiaggia del tramonto”. Non c’è un solo angolo delle Isole Fiji che non valga la pena di essere esplorato, ed ogni passo mosso su questo arcipelago ammaliante è in grado di imprimere nei ricordi istanti incancellabili.

Spiaggia delle Isole Mamanuca, isole Fiji, con barca a vela e catamarano sullo sfondo

Fonte: iStock

Barca al largo delle isole Mamanuca, Isole Fiji

Isole Fiji: qual è il periodo migliore per visitarle?

Le Fiji sono isole tropicali, con un clima caldo e umido ed una temperatura media che si aggira attorno ai 25 gradi durante tutto l’anno, mentre la temperatura dell’acqua si aggira sui 27 gradi costanti.

Il periodo migliore per visitare le Isole Fiji è quello che va da Maggio ad Ottobre, che corrisponde alla presenza della stagione più secca. Mentre, tra Novembre ed Aprile corrispondono al periodo delle piogge, un arco di tempo sicuramente più umido, dove le abbondanti precipitazioni potrebbero rovinare l’esperienza sull’isola. Insomma, un periodo da evitare. I mesi di inizio e fine estate sono comunque i più miti, con temperature medie intorno ai 20°, mentre tra Giugno e Settembre le temperature salgono fino a toccare picchi di 30 gradi e oltre.

Itinerario di 14 giorni alla scoperta delle Isole Fiji

Per visitare tutte le bellezze delle isole Fiji, probabilmente, non basterebbe un breve periodo di ferie. Nonostante ciò, qui di seguito si consiglia un breve itinerario di 14 giorni che porta i visitatori alla scoperta di questo fantastico angolo di mondo, considerate tra le più belle isole dell’Oceano Pacifico.

Idealmente, per chi ha a disposizione due settimane per visitare le Fiji, il viaggio si potrebbe comporre in questo modo:

  • Giorni 1-5: si possono dedicare questi primi giorni alla scoperta dell’isola principale di Viti Levu. Infatti, una volta atterrati a Nadi, si può passare subito alla scoperta della famosa spiaggia Natadola Beach, dove godere di un ottimo ed indimenticabile primo tramonto figiano, nel mezzo del Pacifico. I giorni a seguire si consigli di visitare la città di Lautoka ed il Giardino del Gigante Dormiente, ideale per un’esperienza divertente ed in mezzo alla natura, adatta a grandi e bambini. Quindi, passeggiare e scoprire le attrazioni storiche e culturali della capitale Suva e rilassarsi al mare sulla splendida spiaggia di Sovi Bay e camminare sulle imponenti dune di sabbia di Sigatoka.
  • Giorno 6: con base l’isola di Viti Levu, questa giornata si può dedicare ad un’escursione in barca verso Beqa Lagoon, luogo ideale per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni alla scoperta della coloratissima barriera corallina figiana. È possibile anche pernottare presso l’unico resort presente sull’isola.
  • Giorni 7-10: si passa alla scoperta del piccolo gruppo delle Isole Yasawa. Facendo base a Nacula Island o Nanuya Lailai, sarà possibile rilassarsi sulla bellissima e famosa spiaggia di Long Beach, facendo anche visita ai villaggi locali, dove assaporare i sapori figiani e scoprire un lato del Paese diverso dalle grandi città. Tra le isole e spiagge da visitare in questi giorni, muovendosi in barca o catamarani veloci, si consiglia sicuramente di non perdere Turtle Island, per nuotare con le tartarughe marine, e le bellissime Blue Lagoon Caves.
  • Giorni 11-13: adesso è il turno di passare alla scoperta delle Mamanuca Islands, dove poter passare giornate di relax sull’isola di Malolo o Matamanoa Island, fare un’escursione a Cast Away (Monuriki) e Tokoriki, dove è presenta la bellissima spiaggia di Liku Beach, ideale per tramonti romantici.

  • Giorno 14: ultimo giorno prima del rientro. Una giornata all’insegna del relax e dell’acquisto degli ultimi souvenir prima del ritorno a casa. Chiaramente, si può decidere di pernottare qui anche l’ultima notte, in base all’orario di partenza del volo di ritorno dall’aeroporto internazionale di Nadi.
Barriera corallina e pesci tropicali nel mare delle Isole Fiji

Fonte: iStock

Snorkeling alle isole Fiji: barriera corallina e pesci tropicali unici

Consigli utili durante il soggiorno

Ecco alcuni consigli utili per un viaggio alla scoperta delle isole Fiji.

Prima di tutto, per quanto riguarda i pagamenti, si consiglia di munirsi, una volta arrivati a destinazione, di un certo quantitativo di contanti. Infatti, anche se nelle zone più turistiche delle isole principali accettano i pagamenti elettronici, sulle isole minori spesso si paga solo in contanti e trovare un bancomat è quasi impossibile.

Un secondo consiglio riguarda la valigia. Adattare il contenuto ad un clima tropicale è essenziale. Per questo motivo all’interno del bagaglio non devono mancare vestiti leggeri e traspiranti, ma anche costumi da bagno adatti a proteggere il corpo dai potenti raggi solari che colpiscono le isole e scarpe da scoglio, ideali per passeggiare senza problemi sulle spiagge ricche di coralli.

Infine, per vivere appieno l’esperienza senza problemi, si consiglia di prenotare in anticipo spostamenti ed escursioni. Potrebbe non essere un problema muoversi tra le isole, grazie anche alla presenza di numerosi traghetti veloci, catamarani o piccoli voli locali, ma per non perdere il meglio delle isole Fiji si consiglia di programmare le attività da svolgere a destinazione.

Visitare le isole Fiji è qualcosa di unico. Un sogno che si avvera per molti viaggiatori, che decidono di visitare questo posto per nuotare e scoprire la barriera corallina, il mare cristallino e le sue bellissime spiagge da cartolina.

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Una vecchia nave verrà trasformata in una barriera corallina da sogno

Vi ricordate o avete mai sentito parlare della nave SS United States?  Inaugurata nel 1952, è stata per anni un simbolo di velocità e innovazione nel mondo marittimo. Con la sua straordinaria capacità di navigare a oltre 35 nodi, ha conquistato il primato di traversata atlantica con il celebre Nastro Azzurro, un record che addirittura detiene ancora oggi.

Ma dietro la sua fama di ammiraglia della flotta passeggeri si nasconde una storia più complessa, segnata da alti e bassi, abbandoni e progetti mai realizzati. Dopo decenni di inattività, finalmente la SS United States sta per intraprendere il suo ultimo viaggio, destinata a diventare una barriera corallina artificiale nel Golfo della Florida, trasformandosi così in un’attrazione subacquea di grande valore turistico. Scopriamo insieme in questo articolo tutti i dettagli del progetto riservato a questa famosa nave.

La storia della nave SS United States

La SS United States è stata progettata durante il periodo di transizione tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio della Guerra Fredda, quando le navi di grande stazza erano ancora essenziali per il trasporto passeggeri e militari. La sua costruzione rispondeva a un preciso requisito militare: essere facilmente riconvertibile per trasportare rapidamente 14.400 soldati in caso di conflitti internazionali. Grazie alla sua velocità straordinaria, la nave è stata una delle ammiraglie della flotta marittima mondiale, capace di stracciare nel suo viaggio inaugurale il record del Nastro Azzurro, battendo la leggendaria Queen Mary.

Tuttavia, la sua carriera civile non è stata altrettanto fortunata. Nonostante le sue caratteristiche uniche, la SS United States non riuscì a competere con l’ascesa del trasporto aereo, che presto divenne la principale modalità di viaggio intercontinentale. Negli anni successivi, la nave fu dismessa nel 1969 e, purtroppo, iniziò una lunga fase di abbandono, passando di proprietà in proprietà senza mai trovare un nuovo scopo. I tentativi di riqualificazione, come la proposta di trasformarla in un hotel galleggiante, non ebbero mai successo, lasciandola a languire per quasi tre decenni lungo il fiume Delaware, fino al suo definitivo allontanamento.

SS United States

Fonte: IPA

Un dettaglio della nave SS United States

Il nuovo progetto: una barriera corallina nel Golfo della Florida

Ora, dopo una lunga disputa legale e tanti anni di inattività, la SS United States ha intrapreso un nuovo viaggio che la porterà a una nuova vita nel Golfo della Florida. Qui, sarà sommersa per diventare parte della più grande barriera corallina artificiale del mondo. Questo progetto ambizioso è stato avviato dalla contea di Okaloosa, un’area già nota per le sue numerose barriere coralline artificiali e mira a trasformare la nave in una calamita per il turismo subacqueo. Le potenzialità di attrazione turistica di questa nuova destinazione sono enormi, con attività come il reef watching, la pesca sportiva e le immersioni che contribuiranno a generare milioni di dollari per l’economia locale.

Il processo di adattamento e affondamento della nave richiederà almeno un anno e mezzo e un investimento che si prevede superi i 10 milioni di dollari. Nonostante le sfide, il progetto è visto come un’opportunità per preservare la storia di una delle navi più celebri mai costruite e per offrire un’esperienza unica ai visitatori che potranno immergersi nelle acque cristalline del Golfo della Florida. Il progetto segna la fine di una lunga saga e l’inizio di una nuova straordinaria avventura per la SS United States, che diventerà così un monumento vivente, non più solo alla velocità e alla grandezza del passato, ma anche alla resilienza e alla trasformazione per il futuro.

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La spiaggia più bella di Sharm el-Sheikh: Naama Bay

Dire che una spiaggia è la più bella del mondo è forse un’iperbole considerato il fatto che, nel mondo, di spiagge paradisiache ce ne sono davvero tante. Ciò non esclude il fatto che ce ne siano alcune di spettacolari che meritano un posto nelle classifiche di viaggio e nel cuore di chi le visita. Una di queste è sicuramente Naama Bay, a Sharm el-Sheikh. Con la sua barriera corallina mozzafiato, la sua lunga distesa di sabbia dorata e l’energia vivace che la contraddistingue, non solo è il luogo perfetto per rilassarsi e vivere un’esperienza di viaggio unica, ma è anche la spiaggia più apprezzata del Mar Rosso. In questo articolo scopriamo insieme il perché!

Una spiaggia dalla bellezza indescrivibile

La spiaggia di Naama Bay, a Sharm el-Sheikh sul Mar Rosso, è un gioiello naturale incastonato in una splendida baia protetta, caratterizzata da acque cristalline e da una straordinaria biodiversità marina. Qui, una spettacolare barriera corallina si estende lungo la costa, offrendo uno scenario mozzafiato fatto di coralli dai colori vivaci e una varietà incredibile di specie marine tropicali. Un angolo di paradiso che ammalia tutti gli amanti del mare, i quali possono immergersi nelle sua acque e fare incontri ravvicinati con pesci dai colori sgargianti, tartarughe marine e persino, con un po’ di fortuna, qualche razza che nuota maestosa e indisturbata. Tra le tante cose che si possono fare in questa spiaggia incredibile, ecco la nostra top 3:

  • snorkeling e immersioni: come abbiamo detto, esplorare la barriera corallina di Naama Bay è un’esperienza davvero unica che ti consentirà di scoprire un mondo sottomarino ricco di vita. Che tu faccia immersioni subacquee o anche semplicemente snorkeling potrai nuotare accanto a pesci curiosi, ammirare la ricchezza della barriera e scoprire scorci nascosti che ti lasceranno senza fiato.
  • sport acquatici: per i più avventurosi, Naama Bay offre un’ampia gamma di attività e sport acquatici. Puoi svegliarti la mattina e fare windsurf tra le onde del Mar Rosso, oppure puoi cimentarti in una seduta emozionante di sci nautico per fare il pieno di adrenalina e affrontare la giornata con la giusta energia! Se, invece, ami l’avventura ma prediligi le esperienze più rilassanti e tranquille, allora puoi optare per un’escursione in barca che ti permetterà di esplorare la costa, magari avvistando delfini e godendoti panorami spettacolari.
  • total relax: stendersi sulla spiaggia morbida facendosi accarezzare dai raggi caldi del sole e cullare dal rumore placido delle onde che abbracciano la riva, magari mentre si sorseggia qualche drink tipico – come un tè alla menta o un succo di frutta fresca – è un’esperienza impareggiabile per chi desidera abbandonarsi al relax più totale. Se è questo ciò che cerchi, Naama Bay saprà come soddisfarti.
Pesci colorati nelle acque di Naama Bay a Sharm el-Sheikh

Fonte: iStock

Il meraviglioso mondo sottomarino del Mar Rosso

Naama Bay: la Las Vegas d’Egitto

Naama Bay non è solo mare e relax, anzi! Questa destinazione, tra le più gettonate in Africa, viene spesso chiamata la “Las Vegas d’Egitto”, grazie alla sua ampia gamma di attività per gli amanti della movida e del divertimento. Oltre al suo iconico lungomare, il distretto di Naama Bay vanta anche un piccolo centro vivace e ricco di tantissimi comfort per chi cerca svago e comodità. Qui, infatti, puoi trovare centri commerciali moderni dove fare shopping, supermercati ben forniti e boutique tradizionali che vendono prodotti di artigianato locale e souvenir unici. Una chicca? Il vivace bazar, perfetto per immergersi nell’atmosfera magica dei suq egiziani e lasciarsi condurre alla scoperta di spezie profumate, tessuti colorati e gioielli artigianali. La sera, tutta la baia si illumina di luci, suoni e colori: tantissimi locali offrono la possibilità di gustare deliziosi piatti della cucina egiziana e internazionale, fare aperitivi accompagnati dai vapori dei narghilè e ballare fino a tarda notte al ritmo di musica coinvolgente. Possiamo dirlo: Naama Bay è il luogo ideale per chi vuole alternare il relax della spiaggia a serate indimenticabili all’insegna del divertimento.

Alloggi per tutti i gusti

Uno degli aspetti più interessanti di Naama Bay è l’ampia offerta di alloggi, capace di soddisfare le esigenze di ogni tipo di viaggiatore. Dai celebri hotel all-inclusive di lusso con servizi di altissimo livello come spa, piscine panoramiche e ristoranti gourmet, fino a soluzioni più accessibili come gli hotel a quattro e tre stelle che rappresentano un’ottima opzione per chi desidera comfort e convenienza.

Alcuni consigli per godersi appieno le meraviglie di Naama Bay

Il periodo migliore per visitare Naama Bay a Sharm el-Sheikh è quello che va da ottobre a maggio, quando le temperature sono piacevoli e le giornate lunghe e soleggiate. Durante la tua permanenza ricordati di portare tutto ciò che ti serve per proteggerti dal sole come creme con SPF alto e occhiali; inoltre, non dimenticarti le scarpette per i fondali scogliosi, la maschera e il boccaglio. Raggiungere Naama Bay è facile poiché, grazie alla sua celebrità che la rende una meta gettonatissima, è perfettamente collegata sia dal centro di Sharm el-Sheikh che dall’aeroporto internazionale.

Se hai in mente un viaggio in Egitto e, più precisamente, a Sharm el-Sheikh, allora un passaggio a Naama Bay è davvero da non perdere. Questa baia non è una semplice spiaggia, è un luogo dove poter vivere un’esperienza completa che va dal relax più estremo al puro divertimento. Solo un avvertimento: se sei un amante delle location autentiche e poco turistiche allora Naama Bay potrebbe non rispettare appieno le tue aspettative poiché è un luogo che attira molti turisti e che cerca di strizzare l’occhio alla cultura occidentale offrendo comfort e strutture che si possono trovare anche in città europee o americane. A parte questa doverosa precisazione, il nostro consiglio è quello di visitare questo luogo e di lasciarsi abbracciare dalle sue meraviglie naturali e dalla sua offerta di attività ed esperienze da provare per un viaggio che mixa perfettamente benessere e divertimento.

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Cosa vedere a Sharm el-Sheikh: le attrazioni imperdibili da visitare

Immersa tra le acque cristalline del Mar Rosso e le maestose montagne del Sinai, Sharm el-Sheikh è una delle destinazioni turistiche più affascinanti al mondo. Questo paradiso egiziano sa offrire un mix avventura, relax e bellezze naturali che incanta ogni visitatore e difficilmente, vista una volta non si ritorna ancora. Sharm el-Sheikh è la location ideale per quanti sono alla ricerca sia delle emozioni che della serenità e se resterete con noi, vi sveleremo alcune delle attrazioni più incredibili che Sharm el-Sheikh ha da offrire, sia sulla terraferma che via mare: gite sulle dune, in moto o a dorso di cammello ed escursioni in barca con fondo di vetro, ma anche moschee, fontane danzanti e molto altro. 

La barriera corallina del Mar Rosso

Sharm el-Sheikh è famosa per le sue spettacolari barriere coralline, non a caso considerate tra le più belle al mondo. Immersioni e snorkeling sono alcune delle esperienze assolutamente imperdibili: le acque così trasparenti rivelano agli occhi dei visitatori una vita marina incredibile tra coralli, pesci tropicali e tartarughe marine. Tra i siti più noti citiamo il Parco Nazionale Ras Mohammed e l’isola di Tiran, entrambi perfetti per esplorazioni subacquee incredibili.

Baia di Naama

Cuore pulsante di Sharm el-Sheikh, Naama Bay è una baia naturale situata a pochi km dalla Old Sharm el-Sheikh, è una zona molto vivace e alla moda con ristoranti e resort luxury ma anche locali e negozi in cui praticare uno degli sport più apprezzati: lo shopping!  La baia però, è ideale anche per rilassarsi sia che si scelga di stendersi sulla sabbia dorata che regalarsi una passeggiata lungo La Corniche regalandosi, ad esempio, un tramonto indimenticabile.

Il mercato della città vecchia di Sharm el-Sheikh

Tra le attrazioni imperdibili a Sharm el-Sheikh, c’è l’old market, il mercato vecchio situato proprio nella old town; qui potrete immergervi nella cultura locale e acquistare prodotti tipici, come spezie, artigianato locale e anche gioielli, ma ricordatevi sempre di contrattare i prezzi, è un’usanza oltre che un modo per conoscere pienamente il carattere dei venditori. Se Naama Bay vi accoglie con tutta la modernità dei tempi, la Old Town vi ricorda la semplicità della vita, con piccole boutique caratteristiche e bar pittoreschi.

La moschea di Al-Sahaba

Sempre nella zona del mercato vecchio e tra le attrazioni imperdibili di Sharm el-Sheikh, c’è la moschea di Al-Sahaba, maestosa e iconica. Questa meraviglia architettonica combina stili tradizionali e moderni con i suoi minareti imponenti e gli intricati dettagli decorativi. Vi consigliamo vivamente di scoprirla nelle ore che precedono la notte, illuminata questa moschea offre un’atmosfera che vi farà palpitare il cuore. 

Scoprire la moschea di Al-Sahaba

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Visitare la moschea di Al-Sahaba a Sharm el-Sheikh

La Heavenly Cathedral, la chiesta Copta ortodossa

Sicuramente tra le attrazioni imperdibili di Sharm el-Sheikh, la Cattedrale Celeste riuscirà a stupirvi fin dalla facciata; meravigliosamente semplice eppure emozionante, una volta all’interno sarà impossibile non restare a bocca aperta per lo stupore. Questo tempio è stato eretto nel 2010 ed è importante per la comunità Copta di Sharm el-Sheikh; perdetevi tra affreschi coloratissimi vetrate a mosaico e dipinti, ricordatevi di indossare l’abbigliamento adeguato.

El Fanar, il faro di Sharm el-Sheikh

Situato nei pressi della costa meridionale di Sharm el-Sheikh è un punto di riferimento sia storico che scenografico, El Fanar è il faro di Sharm el-Sheikh, domina la spiaggia di Ras Um El Sid e sebbene non sia più operativo è sicuramente tra le attrazioni imperdibili per gli amanti degli scatti fotografici evocativi e d’impatto, soprattutto al tramonto con vista mozzafiato sul Mar Rosso e sul Golfo di Aqaba.

Musei imperdibili di Sharm el-Sheikh

Sharm el-Sheikh non è solo una meta famosa per le sue spiagge mozzafiato e paesaggi desertici, ma tra le diverse attrazioni imperdibili che meritano una visita ci sono quelle culturali. Il Museo di Re Tut si trova nel cuore di Sharm el-Sheikh e offre la possibilità di scoprire la vita e i misteri del celebre faraone Tutankhamon; il Museo Internazionale delle Antichità, è  perfetto per gli appassionati di archeologia, ospita una vasta collezione di reperti storici che vanno dalle civiltà più antiche fino all’epoca islamica. Il Museo del Papiro è il secondo dell’Egitto dopo il museo del Cairo, espone una collezione di antichi papiri egiziani e offre anche la possibilità di acquistare opere d’arte create con questo materiale.

Soho Square, la Las Vegas dell’Oriente

Soho Square non è solo un punto di riferimento per lo shopping e l’intrattenimento, è una delle attrazioni turistiche più apprezzate e conosciute di Sharm el-Sheikh. Conosciuta anche come la Las Vegas dell’Oriente, offre tantissimi modi per regalarsi avventura, shopping ed emozioni visive a partire dall’altrettanto famosa fontana danzante, la più grande ed illuminata in Egitto che al calar della sera si aziona e offre quadri di luci scintillanti che si riflettono nell’acqua.

Questa zona si estende per 5 km e troverete negozi, ristoranti, club notturni e un teatro ma anche pattinaggio sul ghiaccio  e un cinema; Soho Square è anche e soprattutto un grande museo a cielo aperto con statue di pietra interamente ricoperte di bronzo che rappresentano faraoni, animali e personaggi particolari, situata in White Knight Bay e nelle vicinanze di Shark’s Bay Beach è un complesso di intrattenimenti per famiglie, coppie e gruppi di amici. 

Soho Square, la Las Vegas di Sharm el-Sheikh

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Soho Square, la Las Vegas di Sharm el-Sheikh

Tour in moto e cammello con cena beduina

Non possiamo non segnalarvi, tra le attrazioni imperdibili di Sharm el-Sheikh, la possibilità di regalarvi l’emozione di un tour in moto o in cammello con una cena beduina a termine della gita! Che scegliate l’adrenalina di un giro in moto attraverso le spettacolari dune del deserto o un tranquillo giro in cammello, mezzo di trasporto per eccellenza della cultura beduina, il termine del tour sarà segnato da una tipica cena in stile beduino degustando piatti autentici e immergendovi totalmente nell’atmosfera unica di questa affascinante cultura.

Escursione in barca con fondo di vetro

Se cercate le attrazioni imperdibili da fare e vedere a Sharm el-Sheikh, l’escursione in barca con fondo di vetro non dovete proprio perderla! Un modo per ammirare lo splendore del Mar Rosso attraverso il fondo in vetro e scoprire la barriera corallina, pesci tropicali e tartarughe marine in cui tutti, bambini e adulti saranno affascinati. 

 

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Viaggio a Hurghada, paradiso tropicale del Mar Rosso

L’Egitto attira tantissimi viaggiatori con il suo magnetismo storico e con il fascino esercitato dai tesori della sua antica civiltà, tra piramidi e templi, al quale è impossibile resistere. Eppure, l’Egitto è la destinazione perfetta non solo per gli Indiana Jones del presente, ma anche per chi all’interesse storico unisce la voglia di relax e il desiderio di nuotare nel Mar Rosso, famoso per le sue acque cristalline e per la possibilità di praticare tante attività sportive. Una delle località più amate dove trovare tutto questo è Hurghada, un paradiso tropicale tra mare e deserto.

Un tempo tranquillo villaggio di pescatori, Hurghada è sbocciata negli ultimi anni diventando una popolare destinazione turistica e non è difficile capirne il perché. Offre sole tutto l’anno, spiagge bellissime, una barriera corallina da scoprire, una vivace vita notturna e ampie distese di sabbia che la separano dalle più affollate Il Cairo e Luxor. La città soddisfa ogni esigenza, da chi è alla ricerca di attività avventurose ed escursioni giornaliere a chi sogna di rilassarsi e godersi le sue meritate vacanze. Queste sono le cose migliori da fare e da vedere a Hurghada: arrivate fino alla fine dell’articolo per trovare anche i nostri consigli per organizzare il vostro viaggio.

Cosa fare a Hurghada

36 chilometri di spiagge che si estendono lungo tutto il tratto costiero fino al confine con il Sudan: Hurghada è una delle principali località turistiche dell’intero Egitto, tra meravigliose isole disabitate e insenature. Propone tante attività, molte delle quali sono dedicate alla scoperta del mondo sottomarino e agli sport acquatici come il windsurf, la vela e la pesca d’altura.

Esplora le bellezze del Mar Rosso

Le coste egiziane lungo il Mar Rosso sono il paradiso dei sub e non importa che siate principianti o subacquei esperti, vale la pena tuffarsi in acqua per unirsi ai pesci pagliaccio, farfalla, angelo e pappagallo. Hurghada, in particolare, è la meta perfetta per scoprire l’Egitto sottomarino grazie alla presenza di numerosi siti d’immersione, ideali per perlustrare anche le isole circostanti. Seppur la barriera corallina più vicina alla città sia considerata danneggiata a causa delle errate politiche passate, avventurandovi più al largo troverete l’eccezionale Parco Nazionale dell’Isola di Giftun.

Parte di una riserva marina protetta, offre immersioni fino a 100 metri di profondità tra la colorata foresta di coralli e la grande varietà di pesci. Raggiungibile in poco tempo con la barca, l’isola è un must per gli amanti dei fondali dove nuotano indisturbate tartarughe marine, razze, delfini e tanti coloratissimi pesci tropicali. Sull’isola si trova anche la splendida spiaggia di Mahmya, un piccolo angolo di paradiso dove godere del massimo del relax.

Se siete subacquei alle prime armi, invece, potete dirigervi verso la vicina isola di Gota Abu Ramada, nota come “l’acquario del Mar Rosso” per la moltitudine di esemplari marini che ci abitano. In quest’isola vengono organizzate anche immersioni notturne ed è considerata il luogo perfetto per gli appassionati di fotografia subacquea. Altre mete molto frequentate sono l’isola di Shadwan e Umm Qamar dove, oltre ad ammirare la fauna marina, vi ritroverete a nuotare tra i relitti come il Giannis D.

Rilassati sulle spiagge e nei beach club

Per quanto riguarda le spiagge, oltre alla già citata Al-Mahmya sull’isola di Giftun, le più note sono quella di Sahl Hasheesh, situata a una ventina di chilometri dalla città e caratterizzata non solo dalla presenza di diverse strutture di lusso, ma anche da un’attrazione sommersa molto amata: la Sunken City. Da questa spiaggia, infatti, potrete avventurarvi alla scoperta della replica del Tempio di Edfu, un’opportunità di divertimento subacqueo adatta anche ai bambini.

Per chi desidera praticare altre attività sportive oltre le immersioni, come kitesurfing, sci d’acqua e windsurf, la spiaggia da segnare è Mangroovy Beach, situata nella località di El Gouna. Questa spiaggia vanta sabbia fine e acque cristalline dalle tonalità turchesi. A 5 chilometri da qui si trova Zeytuna Beach, collocata su un isolotto e raggiungibile con una barca, mentre a 40 chilometri da Hurghada troverete la meravigliosa Sharn El Naga, nella località di Soma Bay, famosa per la sua spiaggia di sabbia bianca e per le rosse scogliere.

Agli amanti del puro relax e dei beach club, invece, consigliamo le due strutture migliori: Mahmya Beach Club, con lettini lussuosi, un giardino nel retro e serate all’insegna della musica e del divertimento, e il Playa Beach Club di El Gouna, per un’esperienza di relax davvero completa.

Spiaggia Hurghada

Fonte: 123RF

Spiaggia con ombrelloni in paglia a Hurghada

Avventura tra deserti e monasteri

Il mare, seppur tra i motivi principali per scegliere Hurghada come destinazione per le vostre vacanze, non è l’unico. Lasciandosi alle spalle le spiagge e il relax della costa, i viaggiatori più avventurosi potranno addentrarsi nel cuore del deserto egiziano, tra oasi e montagne, per un safari indimenticabile. Sono tante le escursioni proposte, da quelle in quad ai viaggi organizzati per visitare i villaggi beduini vicini: questa è un’occasione unica per scoprire le tradizioni e il modo di vivere di questa tribù, assaporando una cena tipica accompagnata da danze orientali e canzoni popolari. Assicuratevi di rimanere dopo il tramonto: il cielo limpido e incontaminato sopra le montagne lo rende il luogo ideale per osservare le stelle.

Oltre al deserto, nell’entroterra di Hurghada sono presenti anche dei monasteri copti, un gruppo etnoreligioso cristiano originario dell’Egitto. I monasteri principali da visitare sono quello di san Paolo, costruito nel V secolo e immerso tra le montagne settentrionali del Deserto Orientale, e quello di sant’Antonio. Quest’ultimo è considerato il più antico del mondo e risale al IV secolo. Per salire alla grotta dovrete percorrere 1804 gradini, ma non preoccupatevi perché lo sforzo verrà ripagato da una vista che vi lascerà senza fiato.

Escursione di un giorno a Luxor

Il comfort della spiaggia e dei lettini potrebbe dissuadervi, ma è quasi impossibile resistere alla tentazione di partecipare all’escursione di un giorno nella vicina Luxor, distante 4 ore di macchina. L’antica città di Tebe e la regione circostante ospitano molti monumenti storici, tra cui il Tempio di Karnak, la Valle dei Re e il Tempio di Hatshepsut. Se desiderate sfruttare al meglio il vostro tempo in città e vedere più siti possibili, optate per uno dei tour guidati giornalieri disponibili da Hurghada.

Il sito più visitato è sicuramente la Valle dei Re, luogo scelto per le sepolture dei sovrani del Nuovo Regno d’Egitto e che custodisce oltre 60 tombe dei faraoni, scavate direttamente nelle pareti rocciose, tra cui la più famosa, quella di Tutankhamon, scoperta nel 1922 da Howard Carter.

Tempio Luxor

Fonte: iStock

Il famoso tempio di Luxor

Shopping e vita notturna

Dopo tanto girovagare, i turisti che vogliono concedersi un giorno di riposo possono rimanere in città, soprattutto nella parte più antica nota come El Dahar, ricca di storia e tradizioni. Qui potete perdevi alla ricerca di un souvenir caratteristico tra i bazar e i mercatini di artigianato locale o lasciarvi coccolare dai sapori tipici egiziani regalandovi una cena in uno dei numerosi ristoranti situati lungo la Marina Boulevard.

A Hurghada non manca una vivace vita notturna quindi, dopo cena, meglio smaltire facendo quattro salti in discoteca, dove le più popolari si trovano nel quartiere moderno di Sekala. Per chi preferisce una serata più soft in compagnia di un ottimo drink e musica dal vivo, i migliori luoghi di intrattenimento si trovano per la maggior parte negli hotel locali.

Dove si trova e come arrivare a Hurghada

Hurghada è una città balneare capoluogo del Governatorato del Mar Rosso, con una costa che si estende per 40 chilometri. Dista 4 ore da Il Cairo (situata a nord di Hurghada) e 3 ore e mezza da Marsa Alam (situata a sud).

La città dispone di un proprio aeroporto internazionale: dall’Italia ci sono voli diretti da Roma e Milano gestiti dalla compagnia easyJet della durata di 4 ore, mentre le altre compagnie che volano in questo aeroporto sono EgyptAir, British Airways, Condor, Finnair, TUIfly e UTair Aviation. Se il vostro itinerario di viaggio prevede altre tappe, potete valutare di atterrare a Il Cairo o a Luxor (il collegamento diretto con l’Italia partirà da ottobre 2024) per poi affittare un’auto o affidarvi a un transfer privato che vi accompagni direttamente al vostro hotel di Hurghada.

Qual è il periodo migliore per andare a Hurghada?

Hurghada vanta un clima perfetto tutto l’anno ed è considerata la meta ideale per una vacanza in ogni stagione, soprattutto per evadere dal freddo degli inverni italiani. Anche in questo periodo, infatti, le temperature durante il giorno non scendono mai sotto i 23 gradi permettendo ai turisti di potersi godere la spiaggia e le bellezze sottomarine del Mar Rosso. Consigliamo di evitare i mesi da giugno ad agosto perché le temperature sono molto elevate e potrebbero compromettere il vostro soggiorno.

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Houtman Abrolhos Islands: le isole paradisiache in Australia

Le Houtman Abrolhos Islands sono una catena di 122 isole e barriere coralline, che impreziosiscono l’Oceano Indiano come tante perle che si estendono da nord a sud per miglia e miglia. Costituiscono un’area marina unica dell’Australia Occidentale, meta prediletta degli amanti della pesca, del birdwatching, dello snorkeling e delle immersioni, ma anche di chi desidera vivere un’esperienza irripetibile tra acque trasparenti e natura incontaminata. Oggi vi portiamo alla scoperta di un luogo straordinario, che vale la pena esplorare almeno una volta nella vita.

Un sogno senza fine chiamato Houtman Abrolhos

Le Houtman Abrolhos Islands, più comunemente chiamate Isole Abrolhos, e le barriere coralline che le circondano, si trovano a circa 60 chilometri a ovest di Geraldton, una delle città in cui si è potuta ammirare la grande eclissi, sulla costa dell’Australia Occidentale. Queste meraviglie hanno una ricca storia da scoprire, con una fiorente industria della pesca delle perle, decenni di pesca del gambero e, purtroppo, anche numerosi naufragi, il più importante dei quali è quello della Batavia, naufragata sul Morning Reef il 4 giugno 1629 a seguito di un ammutinamento a bordo. I sopravvissuti al naufragio sbarcarono sulle isole vicine e un piccolo gruppo costruì il Wiebbe Hayes Fort sull’isola di West Wallabi, i cui resti sono visibili ancora oggi. Le isole si presentano raggruppate in tre gruppi principali:

  • Wallabi Group,  il gruppo più settentrionale dell’Houtman Abrolhos, raggruppa una serie di isole in un’area di circa 17 chilometri per 10, tra le quali è inclusa anche North Island. Il gruppo Wallabi è tristemente noto per il suddetto naufragio della Batavia.
  • Easter Group, il gruppo centrale della catena di isole, scoperto e nominato nell’aprile 1840 dall’equipaggio di HMS Beagle. Il diario dell’esploratore John Lort Stokes ne riporta la scoperta l’11 aprile e la decisione di chiamare le isole Easter (Pasqua, in italiano) per la concomitanza della festa cristiana.
  • Pelsaert Group, il gruppo più meridionale dell’Houtman Abrolhos, che costituisce anche la barriera corallina più meridionale dell’Oceano Indiano. È situato a sud-est dell’Easter Group, da cui è separato dal canale di Zeewijk, ed è anch’esso noto per incidenti e naufragi avvenuti molti secoli fa.

L’ arcipelago ha davvero pochi rivali in Australia riguardo a biodiversità. L’Houtman Abrolhos Islands National Park è il parco di più recente istituzione nel Paese, la cui creazione coincide con il 400esimo anniversario dell’avvistamento della catena di isole da parte del navigatore olandese Frederick de Houtman. Queste sono state riconosciute, inoltre, come Ocean Hope Spot, aree oceaniche ecologicamente uniche designate per la protezione nell’ambito di una campagna di conservazione globale supervisionata dalla organizzazione Mission Blue.

Le isole offrono un’ampia gamma di attività che incontrano gli interessi più disparati, dalla pesca al nuoto in acque straordinarie, dallo snorkeling e immersioni al birdwatching, all’avvistamento di animali marini e selvatici, dall’esplorazione delle isole a semplici passeggiate relax nei dintorni incontaminati o tra i negozi di perle.

Come esplorare le Houtman Abrolhos

Se avete voglia di adrenalina pura, scoprite la magia delle Isole Abrolhos dall’alto, con voli panoramici effettuati dagli operatori locali, che offrono anche opzioni con tour a terra. Un altro modo esclusivo per visitare la catena di 122 isole e barriere coralline dell’Australia Occidentale è una crociera di 5 giorni, che offre l’opportunità di esplorare più a lungo la bellezza, la storia e la natura dell’arcipelago.

Le isole sono, inoltre, chiamate le Galapagos dell’Oceano Indiano. Questo perché, oltre a una ricca vita nei fondali che le circondano, sono il sito di riproduzione di oltre 2 milioni di uccelli marini di 35 specie. Sono anche l’habitat più settentrionale del leone marino australiano, a rischio di estinzione, inoltre la calda corrente di Leeuwin crea un ambiente per la vita marina temperata e tropicale, tra cui gamberi, pesci, coralli, delfini e razze. Tra luglio e settembre, nelle acque che lambiscono le Isole Abrolhos, si possono anche avvistare le megattere in migrazione.

Sulla terraferma, le isole ospitano oltre 140 specie di flora autoctona e fauna rara, tra cui il wallaby Tammar, il primo “canguro” visto dagli europei quando i sopravvissuti al naufragio del Batavia si arenarono vicino alle isole Wallabi nel 1629.

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È stata scoperta una maestosa e incontaminata barriera corallina

La terraferma nasconde tantissimi tesori che devono ancora essere scoperti, ma a celarli altrettanti – e spesso più difficili da trovare – sono i fondali marini. Non a caso la nuova scoperta di cui vi stiamo per parlare è avvenuta nelle acque profonde di una riserva marina spettacolare, e si tratta di una maestosa e incontaminata barriera corallina.

La barriera corallina rinvenuta alle Galapagos

Al largo della Riserva Marina delle Galapagos è stata individuata una barriera corallina di cui, fino a questo memento, non si sapeva assolutamente nulla. Tale meraviglia della natura è infatti situata in cima a una montagna sottomarina che non era ancora mai stata esplorata.

Ciò che è emerso è una barriera corallina che vanta oltre il 50% della struttura costituita da corallo vivo, un dato eccezionale per le profondità in cui è stata rinvenuta.

La spedizione scientifica GalapagosDeep2023 si è infatti imbattuta nella prima barriera corallina al mondo totalmente incontaminata, con una lunghezza di più o meno 2 km e a circa 400 metri sulla cima di una montagna sottomarina.

Gli artefici della scoperta

A fare questa scoperta a dir poco straordinaria sono stati gli esperti di GalapagosDeep2023, ovvero un team di scienziati della Woods Hole Oceanographic Institution, dell’Università di Bristol, della Boise State University e dell’Università dell’Essex. Un lavoro certosino e che è avvenuto in collaborazione con la Direzione del Parco Nazionale delle Galapagos, la Fondazione Charles Darwin e l’Istituto Oceanografico e Antartico della Marina Militare Ecuadoriana.

Fino a non molto tempo fa si pensava che Wellington Reef, spettacolo della natura situato al largo della costa di Darwin, fosse l’unica barriera corallina sopravvissuta El Niño del 1982-1983, un fenomeno climatico periodico che ha provocato un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale e che, a sua volta, ha causato siccità, inondazioni e un numero indefinito di uragani: ha avuto un impatto economico globale  di oltre 8 miliardi di dollari

Ma grazie a questa nuova scoperta è possibile affermare che le comunità coralline in acque protette sopravvivono da secoli, e nonostante tutto, nelle profondità della Riserva Marina delle Galapagos.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Come vi abbiamo accennato questo rinvenimento è assolutamente importantissimo tanto che José Dávalos, ministro dell’Ambiente, dell’Acqua e della Transizione Ecologica dell’Ecuador, ha scritto su Twitter: “Ancora una volta le Galapagos ci sorprendono! Una spedizione scientifica scopre la prima barriera corallina totalmente incontaminata, lunga circa 2 km, a circa 400 metri sulla cima di una montagna sottomarina, con abbondante vita marina”. Ha poi continuato sottolineando: “Questi spazi sono importanti perché rappresentano aree di rifugio e di alimentazione per le specie di acque profonde, sostenendo la vita di queste popolazioni diverse e potenzialmente uniche”.

Stuart Banks, ricercatore della Charles Darwin Foundation e anche uno dei partecipanti alla spedizione, ci ha invece tenuto a specificare che: “L’aspetto affascinante di queste barriere coralline è che sono antiche, indisturbate da secoli o migliaia di anni e sostanzialmente incontaminate, a differenza di quelle che si trovano in molte altre parti degli oceani del mondo. Nelle spedizioni moderne è stato esplorato meno del 5% delle acque aperte della Riserva Marina, quindi è possibile che ci siano altre barriere coralline come questa”.

E noi speriamo di scoprirlo presto.

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Puoi dormire sott’acqua immerso nella Grande barriera corallina

Ci sono viaggi che tutti meritiamo di fare almeno una volta nella vita. Sono grandi e straordinari, sensoriali ed emozionali, e tutti sono destinati a regalarci esperienze che lasciano senza fiato.

Alcuni ci conducono al cospetto delle grandi città, quelle che pullulano di creazioni architettoniche e di capolavori storico-artistici che da sempre attirano i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Altri, invece, ci conducono direttamente al cospetto delle meraviglie firmate da Madre Natura e che ci ricordano quanto è bello il pianeta che abitiamo.

A fare la differenza quando viaggiamo, però, sono le esperienze che viviamo, quelle straordinarie, incredibili e irripetibili. Quelle che a volte passano anche per gli alloggi. E se è un’avventura mozzafiato che volete vivere, allora, non vi resta che prenotare questa camera immersa nell’acqua con vista sulla Grande barriera corallina.

Dormire nella Grande barriera corallina: un sogno che si avvera

Lo abbiamo già detto: gli alloggi sono diventati parte integrante delle nostre avventure di viaggio. Sempre più strutture ricettive, infatti, hanno scelto di offrire esperienze incredibili ai turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Oggi abbiamo a disposizione una grande rosa di camere e strutture in ogni angolo del pianeta. Ci sono le case sugli alberi, le ville immerse nella foresta, gli hotel a tema cartoons e poi, ancora, alberghi con viste mozzafiato. E poi c’è lei, la camera che non solo affaccia sulla Grande barriera corallina, ma ci è immersa dentro.

Situata nell’Australia nord-orientale, al largo della costa del Queensland, la Grande barriera corallina è considerata il più grande organismo vivente del nostro Pianeta. Visibile anche dallo spazio, questo gigantesco universo marino, si estende per oltre 2000 chilometri di lunghezza e comprende migliaia di barriere coralline che si snodano tra isole e isolotti. Qui vivono centinaia di specie di flora e fauna marina tra cui pesci coloratissimi, tartarughe, delfini e squali, stelle marini e coralli.

Considerata una meraviglia del mondo, e inclusa nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1981, la Grande barriera corallina rappresenta per molte persone la destinazione del viaggio della vita.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, così come sono molti gli incontri ravvicinati che possiamo avere con le creature più belle del pianeta. Ma oltre a nuotare, fare snorkeling e immersioni, è possibile vivere la Grande barriera corallina in un modo unico, inedito e straordinario: dormirci dentro.

Reefworld

Fonte: Ufficio Stampa Journey Beyond

Reefworld

Una suite subacquea con vista privilegiata

Per vivere questa esperienza magica dobbiamo recarci tra le isole Whitsundays, 74 lembi di terra immersi e circondati dalle acque del mar dei Coralli. Si tratta di isole quasi completamente disabitante e popolate da fitte foreste tropicali e lingue di sabbia bianca, raggiungibili grazie a crociere giornaliere che permettono ai viaggiatori di immergersi proprio nella natura straordinaria della Grande Barriera Corallina.

Queste portano anche al Reefworld, una struttura galleggiante che permette ogni giorno alle persone di esplorare le meraviglie del mar dei Coralli, grazie a immersioni, escursioni tra le isole e tour sotto marini. Non c’è bisogno, però, di tornare sulla terra ferma perché a bordo delle imbarcazioni ci sono due suite sottomarine con vista sulla Grande Barriera Corallina.

La struttura galleggiante del Reefworld è ormeggiata nei pressi di Hardy Reef ed è dotata di una parte completamente immersa nell’acqua che permette alle persone di osservare da vicino ciò che succede nella Grande Barriera Corallina.

Per rendere quella che è un’esperienza grandiosa ancora più straordinaria, il Reefworld ha creato due suite subacquee situate a quattro metri di profondità e che possono ospitare due persone alla volta. Dotati di ogni comfort, gli alloggi sono caratterizzati da grande vetrate situate in ogni ambiente che permettono di ammirare la vita marina, e quella di tutte le creature che la popolano, a ogni ora del giorno e della notte.

Chi, invece, non è immune dal fascino del cielo stellato, può prenotare un posto nel camping allestito sopra il pontile che consente agli ospiti di dormire sotto le stelle mentre si è cullati dalla dolce melodia delle onde del mare.

Dormire sotto le stelle nel Reefworld

Fonte: Ufficio Stampa Journey Beyond

Dormire sotto le stelle nel Reefworld
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Anche l’Italia ha la sua barriera corallina

Sul litorale romano, al largo di Capocotta, tra Ostia e Torvaianica, si è formata una barriera corallina con una prateria di gorgonie che non ha nulla da invidiare alle mete esotiche tanto apprezzate dagli appassionati delle immersioni subacquee. Uno scrigno di biodiversità inaspettato a poche miglia dalla costa capitolina, che si è avvalso degli appellativi di “Galapagos del Mediterraneo” e di “isola che non c’è”. Scopriamo questo mondo sommerso unico in Italia.

Secche di Tor Paterno, “l’isola che non c’è”

Ebbene, questo paradiso tutto italiano sono le Secche di Tor Paterno, unica Area Marina Protetta italiana a essere completamente sommersa e a non includere nessun tratto di costa. Una vera e propria isola sul fondo del mar Tirreno, la cui sommità giunge a 18 metri sotto il livello del mare, mentre la profondità massima tocca i 75 metri circa.

La riserva si estende per quasi 1.400 ettari e ad ogni immersione permette di imbattersi in una flora e fauna marina variegata e strepitosa. La sommità del banco roccioso è popolata dalla Posidonia oceanica, qui presente fino a circa 25 metri di profondità. Andando ancora più a fondo, si trovano interessanti colonie di celenterati, stretti parenti del corallo, come la splendida Gorgonia rossa e gli Alcionari, difficili da avvistare altrove. Uno studio di pochi anni fa attesta anche la presenza di Gerardia savaglia, un raro celenterato noto come “Corallo nero”.

Oltre che per l’incredibile valore naturalistico, le Secche di Tor Paterno si distinguono anche per la grande abbondanza di pesce, tanto da risultare la seconda Area Marina Protetta in Italia per biomassa ittica. Molte le specie pregiate, tra cui saraghi, palamite, ricciole, naselli, polpi e aragoste, cui attinge la piccola comunità di pescatori locali che qui può praticare la piccola pesca artigianale con tecniche sostenibili, come le reti da posta. In superficie, soprattutto in alcuni periodi, non è difficile avvistare i delfini, altra attrazione di queste acque ricche di sorprese.

Le barriera corallina del Mediterraneo

Istituita nel 2000 per difendere e valorizzare la biodiversità di questo tratto di mare, l’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno è gestita dall’ente regionale RomaNatura, insieme ad altre associazioni di Ostia. Nel tempo si è trasformata in un’oasi ricchissima di biodiversità, anche grazie a diversi progetti di salvaguardia e tutela del mare, tra cui quello avviato di recente con “Marevivo Lazio” per sostenere, incoraggiare e divulgare la cultura del mare e rafforzare le attività di prevenzione per la tutela del patrimonio marino.

Sede del parco è la Casa del Mare, edificio fatto costruire nella seconda metà degli anni ’30 dal Regio Genio Civile come alloggio per il personale addetto alla manutenzione del Canale dei Pescatori, che lo fiancheggia. Abbandonato per molti anni, è stato sottoposto ad un attento restauro che ha risaltato l’architettura originaria, di matrice futurista e ispirata alla forma delle navi. Sulla riva opposta del canale, si affaccia il suggestivo Borghetto dei Pescatori nato nel 1933 nella zona in cui, alla fine del XIX secolo, si insediò un nucleo di pescatori d’origine campana.

Tante le iniziative per conoscere quest’oasi sottomarina e la sua spettacolare barriera corallina, tra cui escursioni in barca e immersioni, che offrono l’opportunità di scoprire meraviglie nascoste.

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Tahiti: la barriera corallina a forma di roseto che nessuno ha mai visto

Le meraviglie della natura ci spingono a organizzare nuovi viaggi, alcuni dei quali ci conducono dall’altra parte del globo. Eppure sappiamo bene che quelle lunghe ore di volo saranno ripagate dagli spettacoli più belli mi visti.

E questo è il caso delle barriere coralline, microcosmi di biodiversità e bellezza che caratterizzano i mari e gli oceani tropicali. Formazioni rocciose sottomarine che mutano l’aspetto dei fondali e che incantano la vista e meravigliano i sensi. I coralli brillano sotto le acque cristalline mentre pesci di ogni forma e colore e tartarughe marine nuotano tra una vegetazione incredibile. Un’ecosistema straordinario quanto fragile che tutti noi abbiamo il dovere di preservare.

E se alcune di queste le abbiamo potute ammirare, fotografare e osservare da vicino proprio durante i nostri viaggi, ce n’è una, invece, che nessuno ha mai visto. Una barriera corallina tentacolare a forma di roseto scoperta a largo di Tahiti.

Barriera Corallina scoperta al largo di Tahiti

Barriera Corallina scoperta al largo di Tahiti

La barriera corallina a forma di roseto

La forma è proprio quella e le immagini non ingannano. La barriera corallina scoperta nel cuore della Polinesia francese sembra un gigantesco roseto. Ma non è solo la bellezza indiscussa che la caratterizza a fare notizia, quanto il fatto che si tratti di un ecosistema incontaminato e straordinario.

A diffondere la notizia della scoperta, nel gennaio del 2022, è stata proprio l’UNESCO, impegnata nella salvaguardia dei nostri oceani. È successo che durante un’operazione di mappatura dell’oceano è stata localizzata questa barriera incontaminata con coralli a forma di rose che si perdono a vista d’occhio.

Le fotografie diffuse sono spettacolari e mostrano una lunga scogliera orizzontale con coralli suggestivi che restituiscono una visione spettacolare. La barriera corallina presenta coralli a forma di rosa che, nella loro totalità, occupano più di tre chilometri di fondale in lunghezza e circa 60 in larghezza.

Barriera Corallina scoperta al largo di Tahiti

Barriera Corallina scoperta al largo di Tahiti

La scoperta a Tahiti

Come abbiamo anticipato, la sensazionalità della scoperta non riguarda solo la caratteristica forma dei coralli, ma anche le sue condizioni. La barriera corallina, infatti, è risultata intatta e incontaminata e probabilmente non è stata mai raggiunta da nessuno fino a questo momento.

I coralli sono sani e non hanno subito alcun deterioramento né dalle attività umane né dagli effetti dei cambiamenti climatici che, invece, hanno danneggiato i delicati ecosistemi nel resto del mondo.

Perché questa barriera sia immune da questi fattori è presto detto. Questa formazione è stata ritrovata al largo della costa di Tahiti a una profondità di oltre 30 metri dalla superficie, una posizione piuttosto insolita dato che la maggior parte delle barriere coralline si trovano molto più vicino alla superficie delle acque, o comunque non oltre i 20 metri.

Entusiasti della scoperta, gli esperti sono portati a credere che possano esserci altre barriere coralline del mondo conservate e preservate negli abissi dell’oceano.

Dopo la scoperta, un team di esperti ha continuato a monitorare e studiare la barriera corallina, assistendo anche alla deposizione delle uova dei coralli volta a rigenerare i coralli stessi.

Probabilmente non riusciremo a vedere, né a raggiungere, questa meraviglia della natura. Ma la sua sola esistenza gli fa guadagnare un posto di diritto tra le più belle barriere coralline del mondo.

Barriera Corallina scoperta al largo di Tahiti

Barriera Corallina scoperta al largo di Tahiti