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Egitto, scoperta in un’antica tomba la statua del vero volto di Cleopatra

Cleopatra è una di quelle figure che, con il suo fascino e mistero, è entrata a far parte del nostro immaginario collettivo e della cultura popolare. L’abbiamo vista interpretata dalle migliori attrici, come Elizabeth Taylor, ed è stata raccontata negli anni da artisti e stilisti di ogni livello, basti pensare alla sfilata di Chanel nel 2018 al Metropolitan Museum di New York. Ma qual è il suo vero volto? Forse, grazie al recente lavoro di un’archeologa, l’abbiamo finalmente scoperto.

Sono quasi 20 anni che Kathleen Martinez lavora senza sosta per cercare la tomba della regina d’Egitto che, si presume, si trovi alla fine di un tunnel segreto situato sotto le rovine del tempio egizio di Taposiris Magna. Seppur l’ultima scoperta non riguardi la tomba, rappresenta un avvenimento sensazionale che potrebbe avvicinarci alla sua posizione: durante gli scavi, infatti, è stata rinvenuta la statua di una donna con una corona reale, insieme ad altri preziosi reperti.

Una scoperta sensazionale: la statua e gli altri reperti

La missione archeologica è stata portata avanti dal team dell’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña, capitanato da Kathleen Martinez, in un antico tempio a ovest della capitale tolemaica, in Egitto. Quello che hanno trovato è una statua di marmo bianco, di cui rimane solo la testa, raffigurante una donna con labbra carnose e capelli intrecciati intorno alla testa. Secondo Martinez, la statua mostrerebbe il vero volto di Cleopatra VII, la sovrana che regnò dal 51 al 30 a.C.

Un’ipotesi, però, non totalmente condivisa da altri esperti, i quali sottolineano le differenze tra i tratti del viso mostrati sulla statua di marmo e le rappresentazioni ampiamente conosciute dell’ex regina. Alcuni di loro, quindi, credono che la statua raffiguri invece un’altra principessa della dinastia tolemaica. Tuttavia, ad alimentare la teoria dell’archeologa ci sono gli altri reperti trovati.

Tra questi ci sono lampade a olio, contenitori di calcare, statue di bronzo e ceramiche rituali, ma soprattutto 337 monete, molte delle quali riportano l’effige della famosa regina, oltre che una statua a mezza figura di un re che indossa il copricapo Nemes dei faraoni e un amuleto a forma di scarabeo con l’iscrizione “La giustizia di Ra è sorta”.

Dov’è stata fatta la scoperta

La statua di quello che potrebbe essere il vero volto di Cleopatra è stata trovata, insieme ad altri reperti, sotto il Tempio di Taposiris Magna, vicino ad Alessandria d’Egitto, sotto il muro sud del suo perimetro esterno. Gli archeologi pensano che questo sia il luogo in cui riposa Cleopatra che, secondo gli esperti, è stata probabilmente sepolta insieme all’amante Marco Antonio. Il Tempio di Taposiris Magna, il cui nome significa “grande tomba di Osiride”, rappresenta un luogo importantissimo nelle ricerche legate alla regina d’Egitto.

Qui, infatti, sempre grazie agli scavi portati avanti dall’archeologa Kathleen Martinez dell’Università di Santo Domingo, è stata trovata una galleria lunga 1.300 metri, situata a 13 metri di profondità. Il tunnel, considerato “un prodigio della tecnica ingegneristica antica”, potrebbe essere il luogo in cui si trova la tomba di Cleopatra, una teoria oggi avvalorata dall’ultima scoperta relativa alla statua.

Cleopatra, l’ultima della dinastia tolemaica a governare l’Egitto, fu incoronata a soli 18 anni e la sua fama è arrivata intatta fino a noi grazie alla sua bellezza e intelligenza, oltre che per la struggente storia d’amore con Marco Antonio. Che si tratti o no del viso della sovrana, non vediamo l’ora di saperne di più per approfondire la sua enigmatica figura storica.

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Capodanno 2025 a Sharm el-Sheikh: cosa fare tra mare, cultura e divertimento

Questo è il periodo in cui molte persone stanno decidendo cosa fare a Capodanno, per salutare il 2024 e accogliere il 2025. C’è chi pensa a una festa tranquilla in casa con la famiglia e gli amici, chi invece vuole vivere emozioni viaggiando in Italia o all’estero.

Sharm el-Sheikh è una località turistica egiziana che non ha bisogno di presentazioni. Tra il deserto del Sinai e il Mar Rosso, è una meta molto ambita in estate e durante l’anno per le sue spiagge da sogno e le bellezze naturali che la caratterizzano, oltre che per la movida notturna e alcuni punti di riferimento per uno shopping esclusivo.

Sharm el-Sheikh può essere una opzione intrigante e divertente per il Capodanno, ma vediamo insieme quali eventi sono previsti in quel periodo e cosa si può fare per passare qualche giorno di relax e svago.

Cosa fare a Capodanno a Sharm el-Sheikh, tutti gli eventi

Sharm el-Sheikh è sicuramente un posto glamour dove non manca l’intrattenimento di vario tipo, ma si possono anche praticare sport acquatici e lasciarsi andare a visite culturali che esplorano la storia e la tradizione di un Paese dalle origini antiche come l’Egitto. Immergersi nella cultura egiziana visitando le piramidi, i musei, oltre a fare escursioni suggestive nel deserto e vivere le meraviglie naturali come il Parco nazionale di Ras Mohammed sono solo alcune delle cose che potete fare per Capodanno.

Se si viaggia in coppia si può prenotare una romantica crociera sul Mar Rosso al tramonto o fare un giro tra i negozi dei mercati locali o nel cuore pulsante della città, Naama Bay. Sharm el Maya, un quartiere storico, è imperdibile per gustare una cena tradizionale e rilassarsi esplorando i dintorni. Per chi ama le attività all’aria aperta si può approfittare anche dell’isola di Tiran per delle immersioni e snorkeling alla scoperta di un mondo sottomarino ricco di colori e specie mozzafiato.

Snorkeling Mar Rosso

Fonte: iStock

Fare snorkeling nel Mar Rosso

Vita notturna e discoteche a Sharm el-Sheikh

Per chi ama la vita notturna a Sharm el-Sheikh non mancano i locali che hanno in programma spettacoli dal vivo, discoteche e club esclusivi per una notte da ricordare. Anche nel periodo delle feste alcune delle discoteche più richieste del posto sono pronte a ospitare i turisti. Tra queste La Dolce Vita che si trova nel cuore del deserto e richiama dj internazionali e molti giovani tutto l’anno, per le sue grandi dimensioni e i selvaggi “schiuma party”. Hai anche una grande piscina, mentre l’interno è elegante e glamour.

Poi c’è il Pacha, nel cuore del quartiere di Naama Bay, un locale storico e molto famoso che racchiude l’atmosfera orientale con un dj al primo piano e un programma settimanale preciso. Un’altra discoteca molto frequentata è Space, a nord di Naama Bay, organizzata in tre ambienti diversi: nella sala grande c’è una vista sulle montagne e sul mare molto bella, accompagnata da musica delle Ibiza Sessions; sulla terrazza è riprodotta un’oasi con la piscina e una cascata; e infine il Lounge Saloon è la zona di lusso sfrenato.

Infine da tener presente anche El Fanar, all’aperto, a picco sul reef del Mar Rosso, e Fantasia, un locale notturno che riproduce perfettamente le atmosfere faraoniche con musica live, spettacoli e rappresentazioni che narrano leggende antiche. Qui non mancano anche le tradizionali danze del ventre e si può gustare cibo locale con un drink e fumare il tipico narghilè.

Come muoversi a Sharm el-Sheikh a Capodanno

Se decidete di trascorrere il Capodanno a Sharm el-Sheikh si consiglia di usare il taxi per i vari spostamenti, facendo attenzione che sia impostato il tassametro in modo giusto. Si può preferire anche il coinvolgimento di una guida locale per stare più tranquilli e muoversi da un posto all’altro senza imprevisti.

Ci sono anche autobus a disposizione dei locali e dei turisti, in particolare i minibus che sono il modo più economico di spostarsi tra la baia centrale di Naama e Sharm el-Sheikh. Non hanno tappe fisse, quindi si può salire e scendere dove è più comodo. Per essere più autonomi ovviamente è possibile noleggiare un’auto o un motorino, ma fate attenzione che sia prevista una buona assicurazione in caso di imprevisti.

Il clima di Sharm el-Sheikh a Capodanno

Nel mese di dicembre a Sharm el-Sheikh le temperature sono piacevoli, mentre in Europa l’inverno è nel suo pieno vigore. Si può godere del calore del sole e praticare tranquillamente varie attività all’aperto. Festeggiare il Capodanno in costume da bagno, rilassandosi su spiagge bianche con una lieve brezza marina e ammirando acque cristalline, è un’esperienza da non perdere. Nelle feste di Natale il clima si aggira intorno ai 22 gradi di giorno e 14 gradi di notte, e la pioggia è praticamente assente.

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Cyber Week su Voyage Privé, le offerte per l’Egitto

Ogni anno, durante la Cyber Week, Voyage Privé lancia delle offerte imperdibili su destinazioni da sogno in tutto il mondo. Quest’anno, uno dei focus principali riguarda i viaggi in Egitto, una meta che richiama da sempre l’interesse di viaggiatori alla ricerca di cultura, storia millenaria e paesaggi mozzafiato. Se desideri vivere un’esperienza unica e scoprire le meraviglie dell’Egitto, la Cyber Week è il momento perfetto per prenotare un viaggio con Voyage Privé. Sul sito, è possibile trovare diverse proposte, che spaziano dai resort sul Mar Rosso fino ai soggiorni nelle famose località turistiche come Sharm El Sheikh e Hurghada, tutte caratterizzate da prezzi vantaggiosi.

Le offerte per vacanze in Egitto

Non soltanto sole e mare: l’Egitto è una destinazione perfetta anche per gli appassionati di storia e archeologia, grazie ai suoi antichi templi, piramidi e musei. Una delle offerte più allettanti durante la Cyber Week riguarda un pacchetto soggiorno a Sharm El Sheikh, una delle località più apprezzate dell’Egitto per le sue spiagge incontaminate e la bellezza dei fondali marini, ideale per chi ama lo snorkeling e le immersioni.

Vacanza al mare a Sharm El Sheikh

Fonte: Getty Images

Al mare a Sharm El Sheikh

Il pacchetto offerto da Voyage Privé include 5 giorni all-inclusive, con partenza da Milano il 12 dicembre. Il soggiorno prevede l’inclusione di transfer privati, per un massimo di 2 persone, al prezzo di soli 844€ (ovvero 422€ a persona). Questa offerta vantaggiosa rappresenta una scelta perfetta per una fuga invernale sotto il sole, senza rinunciare alla qualità dei servizi e all’esperienza esclusiva che Voyage Privé sa garantire.

Perché scegliere l’Egitto con Voyage Privé? L’Egitto è una destinazione che sa come incantare i suoi visitatori, non solo per le sue meraviglie storiche come le piramidi di Giza, la Sfinge e la Valle dei Re, ma anche per la bellezza delle sue spiagge e dei suoi resort. Durante il soggiorno a Sharm El Sheikh, si può godere di acque cristalline, temperature miti anche in inverno e servizi pensati per ogni tipo di viaggiatore, dalle famiglie ai giovani in cerca di avventura.

I resort proposti da Voyage Privé

Voyage Privé offre una selezione accurata di resort e strutture con un servizio impeccabile, dove il comfort e il relax sono sempre al primo posto. Che tu sia un amante del mare, un appassionato di storia o semplicemente alla ricerca di una pausa dal freddo inverno europeo, l’Egitto è una destinazione ideale. Inoltre, con le offerte Cyber Week, prenotare ora ti permette di risparmiare notevolmente, senza rinunciare alla qualità e alla sicurezza di un viaggio organizzato da esperti. La Cyber Week di Voyage Privé è una possibilità imperdibile per prenotare un viaggio da sogno in Egitto a tariffe straordinarie. Se stai cercando una vacanza che combini relax, avventura e cultura, l’Egitto rappresenta la scelta ideale. Con offerte come quella per Sharm El Sheikh, dove potrai godere di un soggiorno all-inclusive a un prezzo scontato, non c’è momento migliore per approfittare di questa opportunità. Non perdere tempo e iscriviti a Voyage Privé per scoprire tutte le offerte disponibili, incluse quelle per l’Egitto, e pianifica il tuo prossimo viaggio da sogno a prezzi esclusivi.

vistare Sharm El Sheikh a prezzi scontati

Fonte: Getty Images

El Mustafa Mosque tra le bellezza da scoprire a Sharm El Sheikh
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Scoperta in Egitto la porta di un antico tempio dedicato al dio della fertilità maschile

Dal 2012 sono in corso gli scavi per riportare alla luce un distretto templare dell’antico Egitto, costruito tra il 144 a.C. e il 138 d.C. Ora gli archeologi hanno trovato un ingresso segreto in un tempio egizio risalente a circa 2.100 anni fa. Il portale, sul lato occidentale dello storico sito di Athribis vicino a Sohag, Egitto, originariamente era alto fino a 18 metri e rappresenta uno straordinario esempio di “pilone” egizio, in cui due torri fiancheggiano un ingresso principale.

L’ingresso conduce a una camera precedentemente sconosciuta, probabilmente un deposito per utensili e anfore, grandi contenitori ovali con due manici. Inoltre, iscrizioni geroglifiche e intricate incisioni adornano la facciata esterna e le pareti interne della camera. I ricercatori sono certi che la camera conduca a un tempio, anche se saranno necessari ulteriori scavi per dimostrarlo. “Questa scoperta è particolarmente significativa in quanto segna il primo passo nella scoperta degli elementi rimanenti del tempio” ha affermato il Ministero egiziano del turismo e delle antichità in un post su Facebook.

Tempio antico Egitto

Fonte: Ufficio stampa Ministry of Tourism and Antiquities

Antico tempio in Egitto

Il tempio di Athribis torna alla luce

Gli esperti pensano che la struttura sia stata costruita ad Athribis, un tempo una fiorente città egiziana, durante il II secolo a.C. All’epoca l’Egitto era governato dalla dinastia tolemaica, una casa reale che controllò l’Antico Egitto fino alla sua incorporazione nella Repubblica Romana nel 30 a.C. L’ingresso e la camera sono stati scoperti dai ricercatori dell’Università di Tubinga, supportati dal Ministero egiziano del turismo e delle antichità. Il dott. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, ha descritto la scoperta come “il primo nucleo per svelare il resto degli elementi del nuovo tempio nel sito“, secondo Asharq Al-Awsat.

La camera, lunga circa 6 metri e larga 3, ha un ingresso decorato con rilievi e iscrizioni geroglifiche appena scoperti. Le iscrizioni raffigurano il dio egizio della fertilità Min e sua moglie Repit, comunemente raffigurata come una leonessa, e il loro figlio, il dio bambino Kolanthes. In un’iscrizione, queste divinità egizie stanno ricevendo sacrifici da un re, che i ricercatori affermano essere Tolomeo VIII del II secolo a.C. I ricercatori quindi pensano che il tempio di Athribis sia stato costruito durante il regno di Tolomeo VIII (morto nel 116 a.C.) come centro di culto per la venerata famiglia. Le figure sono anche circondate da strutture di simboli astronomici che agiscono come “stelle celesti” per misurare le ore della notte.

Nel frattempo, una seconda porta sulla facciata del pilone conduce a una scala precedentemente sconosciuta che saliva per almeno quattro rampe fino al piano superiore, ma ora è stata distrutta. Ulteriori scavi al tempio di Athribis si concentreranno ora sulla ricerca di tracce del presunto tempio che si trova oltre la camera, probabilmente un luogo di rifugio per gli abitanti della città. “La missione completerà il suo lavoro sul sito per scoprire completamente il resto del tempio durante le prossime stagioni di cava“, ha affermato il Ministero del Turismo e delle Antichità nella sua dichiarazione.

Interno antico tempio Egitto

Fonte: Ufficio stampa Ministry of Tourism and Antiquities

Interno del tempio Athribis in Egitto

La dinastia tolemaica

Nel suo periodo di massimo splendore, si pensa che il tempio si estendesse per 51 metri di larghezza e avesse torri a piloni, ciascuna alta fino a 18 metri. Oggi, rimangono solo circa 5 metri delle torri, che caddero vittime delle cave, probabilmente nell’VIII secolo d.C. Sebbene Athribis fosse occupata durante le dinastie successive, l’antica città egizia non acquisì vero potere fino all’inizio del regno tolemaico. La dinastia tolemaica fu l’ultima dell’Egitto prima che diventasse parte della Repubblica romana, che precedette l’onnipotente Impero romano.

La dinastia fu fondata nel 305 a.C. dopo che Alessandro Magno di Macedonia conquistò l’Egitto nel 332 a.C. e uno dei suoi generali, Tolomeo, divenne Tolomeo I. La leadership fu tramandata attraverso i discendenti di Tolomeo e terminò con Cleopatra VII, una delle regine più famose della storia. Cleopatra VII, nota sia come seduttrice con una personalità accattivante, usò il suo fascino per sedurre Giulio Cesare per cementare l’alleanza dell’Egitto con Roma, sia per sedurre il suo secondo in comando, Marco Antonio, che sposò.

Con l’arrivo del futuro imperatore romano Augusto, Antonio si suicidò nel 30 a.C. con la falsa impressione che lei fosse morta. Dopo averlo seppellito, la trentanovenne Cleopatra si tolse la vita, anche se non si sa come. Si pensa che la coppia condannata sia stata sepolta insieme, anche se il luogo in cui riposano è ancora un mistero.

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Parco Nazionale Ras Mohammed, un gioiello naturalistico: cosa vedere

Il Parco Nazionale Ras Mohammed è uno di quei tesori da visitare almeno una volta nella vita. Ci troviamo, per l’esattezza, in un territorio sconfinato, dalla bellezza selvaggia e autentica: nell’estremo sud della Penisola del Sinai, in Egitto. Istituto nel 1983, è una delle attrazioni più amate dai turisti vicino a Sharm el-Sheikh, tra le destinazioni maggiormente frequentate in Egitto. Ma il Parco Nazionale Ras Mohammed è molto di più: un’area protetta del Mar Rosso dove lasciare un pezzo del proprio cuore.

Parco Nazionale Ras Mohammed, cosa sapere prima di visitarlo

In Egitto, questo paradiso naturale attende i turisti con la sua bellezza: un parco marino inaugurato nel 1983 e che oggi è un enorme punto di riferimento per il Paese. La possibilità di visitare il parco ci consente di osservare la natura incontaminata e selvaggia, le acque cristalline, la barriera corallina. Impossibile non innamorarsi della sua biodiversità.

Per entrare al Parco Nazionale Ras Mohammed si deve pagare un biglietto d’ingresso: non costa molto, ed è una tappa irrinunciabile per tutti gli amanti dello snorkeling. Le dune di sabbia sono finissime, dorate: una distesa che incanta gli occhi. La barriera corallina di Ras Mohammed è una delle più belle e grandi al mondo, del resto: in questa riserva, ci si può immergere tra natura selvaggia, un lago “magico” e un itinerario ricco di cose da vedere.

Cosa vedere al Parco Nazionale Ras Mohammed

L’ingresso principale del Parco Nazionale Ras Mohammed è la Porta di Allah: possiamo descriverla come solenne e, in effetti, è proprio così. Blocchi di pietra, una costruzione in cemento, che si trovano a 12 km da Sharm el-Sheikh (è possibile raggiungere il parco in auto o in bus, o via mare). La parola Allah è riportata sia in lingua araba quanto ebraica: è decisamente unica e particolare, considerando che si legge sia da destra verso sinistra in arabo, mentre in ebraico da sinistra verso destra.

Dopo che avremo oltrepassato la porta, ci troveremo in uno scenario magico e rarefatto: le dune di sabbia, l’infinita distesa dorata, e poi il mare, con centinaia di sfumature azzurrine e cristalline, dove ovviamente poter fare snorkeling per ammirare la barriera corallina. Un’esperienza da non lasciarsi sfuggire quando ci si trova qui. Ricordiamo che qui vivono più di 1000 specie di pesci tropicali, oltre a 220 specie di coralli.

Tra i motivi per cui visitare il Parco Nazionale Ras Mohammed non possiamo non citare il lago salato: come tutti i luoghi unici al mondo, anche questo lago è legato a leggende e miti, e nel corso del tempo tanti turisti ne sono rimasti affascinati. Oltra alla straordinaria bellezza – il lago sembra splendere alla luce del sole – è la tappa per tutti coloro che hanno un sogno in tasca, un desiderio da realizzare: pare, infatti, che abbia la capacità di esaudire i nostri sogni. Per chi ama le immersioni, invece, la tappa imperdibile è Shark Reef e Yolanda Reef, addirittura tra le prime dieci immersioni al mondo: le barriere coralline evocano uno scenario unico quanto profondamente toccante, una discesa fino a 800 metri per vedere pesci pipistrello e barracuda.

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La scoperta di una tomba del Medio Regno cambia la storia dell’Assasif

La missione archeologica congiunta egiziano-americana, operante al South Asasif Conservation Project, ha di recente portato alla luce una scoperta archeologica di rilievo: la prima tomba del Medio Regno (all’incirca 2055-1790 a.C.) individuata nell’area dell’Assasif.

La necropoli, sulla riva occidentale del Nilo di fronte all’antica Tebe, in Egitto, si sviluppa in una valle che si snoda verso il complesso funerario di Deir el-Bahari, accanto al tempio della regina Hatshepsut.

La tomba, sigillata e perfettamente conservata, contiene sepolture che racchiudono una serie di oggetti preziosi, dai gioielli agli specchi in rame, offrendo uno spaccato inedito sulle pratiche funerarie dell’epoca.

Una scoperta inattesa

L’incredibile scoperta è avvenuta durante le operazioni di pulizia della superficie meridionale della tomba di Karabasken (TT 391), appartenente alla XXV dinastia.

È qui che gli archeologi hanno identificato vari pozzi funerari intatti, custoditi per millenni e ancora contenenti i resti umani dei defunti e il loro corredo funerario.

Il dott. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha commentato l’importanza della scoperta, affermando che potrebbe cambiare la narrazione storica legata alla necropoli dell’Assasif, ridefinendola come uno dei principali luoghi di sepoltura del Medio Regno a Tebe.

Una tomba di famiglia: gioielli, amuleti e usanze funerarie

All’interno della tomba appena scoperta, sono state identificate undici camere funerarie che ospitano resti scheletrici di due uomini, cinque donne e tre bambini.

Una tale configurazione suggerisce che la tomba fosse destinata a una famiglia e utilizzata per diverse generazioni, dalla XII alla XIII dinastia. Tra i reperti, i più sorprendenti sono i gioielli femminili, databili alla prima fase della XII dinastia. Particolare attenzione ha destato poi la collana rinvenuta accanto all’uomo nella sepoltura 9, composta da 40 perle in faience (maiolica) e due perle cilindriche in corniola, con un amuleto a forma di testa di ippopotamo sul retro.

Nonostante molti materiali funerari siano stati danneggiati da inondazioni che hanno distrutto sarcofagi di legno e bende in lino, gli oggetti realizzati in pietre dure e materiali resistenti sono rimasti intatti. Tra i gioielli recuperati, si annoverano collane, braccialetti, anelli e cinture in corniola, ametista, granato, agata rossa e faience, ornati da amuleti raffiguranti figure simboliche come teste di ippopotamo, falchi e occhi wedjat. Uno dei pezzi più pregiati è una collana con perle in ametista e un amuleto in amazzonite al centro, insieme a una cintura di perle di corniola.

Oggetti rituali e specchi di raffinata fattura

La direttrice del team americano, Marion Brew, ha descritto l’incontro con specchi in rame dalle impugnature finemente lavorate: uno con un manico a forma di fiore di loto e un altro con il raro motivo della dea Hathor dalle quattro facce. Inoltre, sono stati ritrovati lingotti di rame e una statuetta in faience smaltata che rappresenta una figura femminile, con dettagli decorativi sui capelli e sui gioielli. Accanto alla statuetta, quasi 4.000 piccole perle di fango formavano l’acconciatura originale, fornendo una testimonianza tangibile delle tecniche di decorazione dell’epoca.

Oltre ai gioielli, la tomba conteneva una tavola per le offerte di forma quadrata, intagliata con figure in rilievo che rappresentano teste di toro, zampe e pagnotte. Il canale al centro della tavola, destinato a far scorrere l’acqua, rifletteva l’usanza di garantire nutrimento per l’anima nell’aldilà, un’usanza chiave nelle pratiche funerarie egiziane.

Il valore del ritrovamento

Una simile scoperta non soltanto aggiunge tasselli alla comprensione delle usanze funerarie del Medio Regno, ma rappresenta un passo significativo verso lo studio delle influenze artistiche e culturali della XXV dinastia.

Con il ritrovamento della prima tomba del Medio Regno nel South Asasif, la necropoli si colloca all’interno del complesso funerario tebano, contribuendo a ridefinire la storia della regione e svelando una collezione eccezionale di manufatti che testimoniano l’abilità artistica e la complessità spirituale della civiltà egizia antica.

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La tomba di Nefertari a Luxor (forse) riaprirà al pubblico

La tomba della Regina Nefertari a Luxor, in Egitto, è stata chiusa a marzo per alcuni lavori di restauro, ma di recente il Consiglio Supremo delle Autorità egiziane ha annunciato che è in programma una riapertura al pubblico nonostante la minaccia dell’umidità. Secondo quanto riferito dal sito Egypt Independent, il Ministero del Turismo e delle Antichità avrebbe intenzione di aprire nuove attrazioni per incoraggiare il turismo culturale, ma i visitatori potrebbero danneggiare indirettamente questo importante sito archeologico, causando traspirazioni deleterie per le pitture murarie preziose presenti.

La tomba è stata chiusa negli anni Cinquanta del XX secolo per dei danni gravi causate da infiltrazioni di acqua e dai cristalli di cloruro di sodio filtrati dal calcare poroso che hanno raggiunto i blocchi di pietra e l’intonaco. Il primo intervento è stato fatto poi negli anni ’80, ma il vero restauro è durato dal 1988 al 1992 per poi riaprire il sito al pubblico nel 1995. Ma nel 2003 si decide di chiuderla definitamente per la sua fragilità, e nel 2014 le autorità egiziane fecero una copia esatta della tomba nella Necropoli di Tebe spendendo circa 700.000 euro.

Perché riaprire la tomba di Nefertari

Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, lo scorso 27 ottobre ha condotto un’ispezione alla tomba per verificare gli ultimi sviluppi del restauro e ha confermato che la tomba di Nefertari è in buono stato. Una commissione di esperti è stata coinvolta per misurare i livelli di umidità all’interno e valutare la possibilità di riaprirla secondo alcune precise condizioni.

Con le dovute accortezze non si correggerebbero rischi nel riaprire al pubblico questo luogo scoperto nel 1904 da una missione italiana guidata da Ernesto Schiaparelli. All’interno della tomba furono trovati alcuni resti del sarcofago in granito rosa e pezzi del corredo funerario tra cui amuleti, cofanetti di legno dipinti, un paio di sandali in fibra di palma intrecciata, frammenti di un bracciale d’oro e altro.

L’Istituto Paul Getty nel 1986, in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità, cominciò i lavori di restauro per poi aprirla al pubblico seguendo alcune regole. Nella tomba, infatti, sono presenti alcune pitture murarie prestigiose che l’hanno resa una delle più splendide della Valle delle Regine. Queste rappresentano la regina nel regno dei morti e il suo incontro con alcune divinità, con immagini di colori intensi e dettagli raffinati ammirati da turisti provenienti da tutto il mondo.

Tali pitture che coprono 520 metri quadrati sono belle da vedere, ma custodiscono anche una spiritualità affascinante che fa parte della storia e della cultura dell’antico Egitto che incanta molti appassionati. Il culmine rappresenta la trasformazione di Nefertari nella mummia di Osiride sorretta dalle dee Iside e Neith.

Regina Nefertari

Fonte: Getty Images

La Regina Nefertari, grande sposa reale

Chi era la Regina Nefertari

Nefertari Meritmut è stata una figura femminile molto importante dell’antico Egitto. Vissuta nel XIII secolo a.C. ha sposato il faraone Ramses II, uno dei più potenti della storia, e ha avuto una grande influenza sul popolo che viene paragonata a quella di Cleopatra e Nefertiti. Aveva un’ottima istruzione per l’epoca ed ebbe un ruolo diplomatico importante mantenendo la corrispondenza con altri sovrani del periodo storico.

Oltre alla tomba tra le più grandi e spettacolari della Valle delle Regine, Nefertari ha anche un complesso monumentale di Abu Simbel che Ramses ha fatto costruire in suo onore. Dal loro matrimonio nacquero due figlie femmine e quattro maschi, ma nessuno visse abbastanza da ereditare il trono. Nefertari morì a circa 40 anni, durante il 25° anno di regno di Ramses II.

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Zamalek, cosa fare nel quartiere cosmopolita del Cairo

Conosci il quartiere cosmopolita de Il Cairo, Zamalek? La Capitale dell’Egitto è magnifica sotto molti punti di vista: una città caotica, dove passato e presente si incontrano per raccontare la storia, con uno sguardo rivolto al futuro. Qua il Nilo scorre placido, ed è persino possibile fermarsi a osservare l’unica Meraviglia del Mondo Antico in condizioni perfette ovvero la Necropoli di Giza). Tra una visita alle piramidi e un tuffo nella cultura egiziana, non puoi perderti Zamalek, il quartiere cosmopolita: ecco cosa fare.

Zamalek a Il Cairo, le attività da fare

Zamalek è una zona indubbiamente privilegiata de Il Cairo, con numerose attrazioni nei dintorni, ideale per fare una passeggiata, o semplicemente per vedere le aree verdi, prenotare persino dei percorsi benessere. Un susseguirsi di case, di boutique, di parchi, di giardini e anche musei.

Giardino della grotta sommersa

Un parco tranquillo con grotte sotterranee che è stato fondato nel 1867: un punto di ritrovo per le coppie, usato persino come set cinematografico, il cui design è ispirato ai giardini italiani. Questa oasi verde è un punto di ritrovo per allontanarsi dalla città frenetica. Durante il weekend, è piuttosto trafficato.

Cairo Tower

Salire sulla Torre del Cairo è una di quelle esperienze imperdibili che non possiamo non suggerirti di fare. Una icona moderna della Capitale dell’Egitto, che si trova esattamente nel quartiere di Zamalek: è alta 187 metri e per 10 anni è stata la torre più alta in Africa. La piattaforma di osservazione circolare a 360 gradi permette di godere di una vista privilegiata della città.

Teatro dell’Opera del Cairo

Immancabile una visita al Teatro dell’Opera del Cairo, struttura polifunzionale che fa parte del Cairo’s National Cultural Centre. Si trova esattamente nella parte meridionale dell’Isola di Gezira nel fiume Nilo, nel quartiere di Zamalek. La Sala Piccola, in particolar modo, è un’alternativa ai balletti e all’opera: i biglietti non sono molto costosi e l’ambiente è intimo e suggestivo.

Aperitivo con vista panoramica sul Nilo

Chi di noi, leggendo la storia dell’Antico Egitto, non ha mai sognato di visitare questo luogo meraviglioso? Possiamo addirittura sorseggiare un cocktail e ascoltare musica in un punto privilegiato, ovvero con vista sul Nilo.

Palazzo Aisha Fahmy

Il Palazzo Aisha Fahmy de Il Cairo è nel quartiere di Zamalek ed è stato riaperto di recente dopo anni di ristrutturazione (dal 2005 al 2015). Comprende ben 30 stanze, due sale, ed è impossibile non lasciarsi conquistare dalle decorazioni e dagli affreschi, così come dalle iscrizioni giapponesi.

Shopping di antiquariato

Zamalek è un quartiere cosmopolita, vivo, in cui è davvero difficile non soffermarsi nelle boutique e nei negozi di antiquariato. Il consiglio che ti diamo è di perderti tra le vie di Zamalek, di prenderti i tuoi tempi, di fermarti nei vari negozietti di antiquariato, dove puoi persino trovare souvenir da riuscire a mettere in valigia, come vecchie stampe, ninnoli, giornali d’epoca. Tra tutti, da segnare Noubi e Nostalgia Art Gallery. E alla fine, dopo un po’ di shopping… ti suggeriamo di fermarti in uno dei vecchi cafè del luogo, tra divani con cuscini ricamati e specialità egiziane.

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Il più grande museo egizio al mondo si prepara all’apertura

Il Grand Egyptian Museum (GEM) ha aperto 12 sale dedicate all’antico Egitto nelle sue gallerie principali, visitabili da un massimo di 4.000 visitatori al giorno già a partire da questa settimana. Secondo quanto riferito dalle autorità egiziane alla CNN, si tratta di un’apertura di prova che precede l’inaugurazione ufficiale, la cui data non è stata ancora annunciata.

Situato nei pressi delle famose Piramidi di Giza, il museo è in costruzione da oltre un decennio e ha già superato il miliardo di dollari di costi, ma per diversi motivi, tra cui la pandemia di Covid-19, l’apertura completa è stata più volte posticipata, anche se alcune sezioni sono già accessibili dal 2022 per tour parziali.

Una volta completato, il GEM sarà il più grande museo archeologico del mondo dedicato a una singola civiltà e ospiterà oltre 100.000 reperti dell’antico Egitto. Fiore all’occhiello della collezione sarà il tesoro completo di Tutankhamon, composto da oltre 5.000 manufatti, che sarà esposto per la prima volta integralmente dal 1922, anno della scoperta della tomba del faraone.

Grand Egyptian Museum (GEM)

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Statue di faraoni al Grand Egyptian Museum (GEM), Il Cairo, Egitto

Una collezione egizia unica

Secondo quanto riportato dal sito CNN, questa apertura è un test per preparare il museo all’inaugurazione definitiva, con lo scopo di identificare eventuali criticità operative, come il sovraffollamento in alcune aree. Nelle 12 sale espositive, organizzate per dinastia e ordine storico, sono esposti migliaia di manufatti che presentano aspetti diversi della società, della religione e della dottrina nell’antico Egitto. Le epoche rappresentate includono il Terzo Periodo Intermedio (1070-664 a.C.), il Periodo Tardo (664-332 a.C.), il Periodo Greco-Romano (332 a.C.-395 d.C.), il Nuovo Regno (1550-1070 a.C.), il Medio Regno (2030-1650 a.C.) e l’Antico Regno (2649-2130 a.C.).

Una delle sale più spettacolari è dedicata alle statue dell’Élite del Re, membri della famiglia reale e funzionari di alto rango che prestavano servizio nell’esercito, nel sacerdozio e nel governo. Inoltre, il museo accoglie la statua di Ramses II, trasferita nella sua nuova sede nella hall del GEM. Un’altra attrazione imperdibile è la sala speciale dedicata ai 30 sarcofagi di “Al-Assasif”, scoperti nel 2019 presso la necropoli omonima a Luxor, appartenenti a uomini, donne e bambini, tutti in condizioni eccezionali, con colori vividi e motivi decorativi intatti.

Grand Egyptian Museum (GEM)

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I tesori del Grand Egyptian Museum (GEM), Il Cairo, Egitto

Grand Egyptian Museum: un dono per tutto il mondo

Dal 2022, alcune aree del GEM, come la maestosa scala di sei piani con vista sulle Piramidi di Giza e l’area commerciale, sono aperte al pubblico, offrendo la possibilità di ammirare monumenti e manufatti, tra cui sarcofagi e statue. Tuttavia, altre sezioni, inclusa la collezione di Tutankhamon, apriranno in momenti successivi.

Le sale sono dotate delle più avanzate tecnologie, con presentazioni multimediali che illustrano la vita dei faraoni e il modo di vivere nell’antico Egitto. Una delle sale utilizzerà la realtà virtuale per spiegare l’evoluzione delle pratiche funerarie egizie. “Il museo non è solo un luogo per esporre reperti, ma vuole anche attrarre i più giovani per farli appassionare alla storia dell’antico EgittoÈ un dono per tutto il mondo,” ha dichiarato Eissa Zidan, direttore generale per il restauro e il trasferimento delle antichità del museo, all’agenzia AP.

Il complesso del museo copre un’area di 100.000 metri quadrati, di cui 45.000 destinati all’esposizione, mentre il resto ospita una biblioteca specializzata in egittologia, un centro conferenze, laboratori di restauro, un cinema tridimensionale, ristoranti, negozi e parcheggi. La facciata è ispirata alla forma dei triangoli, richiamando simbolicamente le piramidi, in accordo con una teoria matematica di uno scienziato polacco che tratta della divisione infinita del triangolo.

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L’Egitto continua a sorprenderci: scoperta una nuova tomba

L’antico Egitto, culla di una delle prime grandi civiltà del mondo, ha lasciato un’eredità culturale e architettonica senza pari e continua, ancora oggi, a sorprenderci. Sono appena stati scoperti due sarcofagi, uno dentro l’altro, ricoperti sia all’interno che all’esterno di geroglifici con rappresentazioni e riferimenti al viaggio nell’aldilà. La scoperta è stata fatta da un gruppo egiziano-tedesco di archeologi in una camera funeraria nella regione di Assiut, a 300 chilometri a nord di Luxor.

La proprietaria della tomba è stata identificata come una donna di nome Idy, unica figlia di Djefai-Hapi I, governatore di Assiut sotto Sesostri I. Secondo alcuni il faraone regnò nella seconda metà del XIX secolo a.C., dal 1960 al 1916 a.C. secondo altri studiosi, invece, dal 1956 al 1910 a.C.

La scoperta archeologica

È durante una missione archeologica egiziano-tedesca organizzata dall’Università di Sohag e da quella di Berlino che è stata fatta quest’ultima incredibile scoperta. I ricercatori erano intenti a ripulire la tomba del nomarca, famosa per essere la più grande tra quelle costruite all’epoca per chi non apparteneva direttamente alla famiglia reale. La figura del nomarca, infatti, era quella del governatore provinciale dell’Antico Egitto Djefai-Hapi, appartenente alla XII dinastia.

Durante i lavori di pulizia, gli archeologi hanno trovato una camera funeraria nascosta a una profondità di 15 metri permettendoci di approfondire ancora di più gli aspetti dell’antica civiltà dell’Egitto, i quali si sono rivelati molto particolari. All’interno della camera funebre sono state ritrovate due bare, una più piccola e una più grande, ben conservate una dentro l’altra. Esteticamente sono splendide perché sulle casse sono riportati i Testi dei Sarcofagi, i quali contengono le formule per il viaggio nell’aldilà collegati al Libro dei Morti.

Il tipo di sepoltura e la donna sepolta

La scoperta del sarcofago, che di per sé è un avvenimento importante, è resa ancora più speciale dalla tipologia di sepoltura alla quale è associata. Durante il Medio Regno non era pratica comune disporre un sarcofago dentro l’altro, soprattutto quando si trattava di tombe non reali. Bisognerà aspettare l’arrivo del Nuovo Regno per vedere diffondersi questa metodologia. Oltre alle bare, inoltre, gli archeologi hanno ritrovato anche il coperchio del sarcofago più piccolo, una scatola con i vasi canopi, in cui erano originariamente conservati gli organi mummificati della defunta, e delle statuette in legno.

Gli archeologi hanno effettuato alcuni studi preliminari, dai quali sono emerse diverse informazioni. A quanto pare la camera funeraria è stata anticamente derubata: i ladri hanno rimosso la mummia e distrutto i vasi canopi. Dai primi esami del cranio e delle ossa rimanenti, inoltre, sono arrivati alla conclusione che Idy sarebbe morta prima dei 40 anni e che avrebbe sofferto di un difetto congenito al piede.

Si tratta di un ritrovamento importantissimo che permetterà di scoprire non solo i dettagli sulla defunta e sul nomarca, ma anche sulla XII dinastia e sul periodo storico in cui vissero. In attesa di nuove ricerche e della pubblicazione delle scoperte vi consigliamo di immergervi nelle bellezze egizie organizzando un viaggio a Luxor, in passato Capitale dei faraoni nel loro periodo d’oro, oggi il museo a cielo aperto più grande del mondo.