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Bran oltre il castello di Dracula: viaggio tra leggende, panorami spettacolari e tesori nascosti

Il nome Bran, molto probabilmente, vi sembrerà già sentito e, nei fatti, avete ragione: qui si erge nei cieli quello che tutti chiamano il castello di Dracula. La verità, tuttavia, è che Bran non si esaurisce in una sola torre o in una leggenda famosa.

Questo piccolo borgo della Transilvania, in Romania, si estende tra colline verdi e boschi fitti, con strade lastricate, case dai tetti rossi e scorci naturali che spuntano all’improvviso. Tra mercati minuscoli, ponticelli nascosti e dettagli insoliti, il villaggio rivela una personalità tutta sua: un mix di storia, mistero e panorami sorprendenti che invitano a guardare oltre il mito.

Cosa vedere a Bran (oltre il castello)

Appena si lascia il castello alle spalle, il borgo si apre come un piccolo labirinto di sorprese. Vicoli stretti conducono a piazzette tranquille, le case raccontano storie di artigiani e famiglie che abitano qui da generazioni, mentre gli odori dei mercati si mescolano al profumo dei boschi circostanti. Tra dettagli architettonici curiosi, scorci panoramici e angoli che sembrano usciti da un quadro, ogni passo mette a disposizione un frammento di vita autentica e di bellezza inattesa.

Muzeul Satului Bran (Museo del Villaggio di Bran)

Se volete capire come si viveva davvero da queste parti, dovete fare un salto al Muzeul Satului Brănean. Fondato nel 1962, raccoglie case tradizionali provenienti dai villaggi della zona, annessi agricoli, laboratori per lavorare legno e lana e oggetti legati alla vita contadina.

Alcune abitazioni si visitano solo dall’esterno, ma insieme restituiscono con precisione l’atmosfera rurale dei secoli passati. È un modo concreto per completare la visita al castello e scoprire come vivevano davvero le comunità locali, senza allontanarsi dal borgo.

Chiesa Ortodossa di Bran

Nel cuore del villaggio, la Chiesa Ortodossa (Biserica Adormirea Maicii Domnului) risale al XVII secolo. Le pareti custodiscono affreschi che parlano di santi locali e storie bibliche, mentre la campana più grande, datata 1750, continua a scandire le giornate del borgo. Entrandoci si ha la possibilità di respirare il ritmo lento della vita di Bran, un momento di calma che vale davvero la pena sperimentare.

Casa dell’Orrore di Bran (Horror House Bran)

Per chi cerca un brivido senza uscire dal villaggio, la Horror House mette a disposizione un’esperienza curiosa: un piccolo percorso tra leggende e racconti spaventosi che giocano con la fama di Dracula. Non è un museo storico, ma aggiunge colore alla visita e mostra un lato più moderno del borgo, fatto di narrazione, spettacolo e creatività locale.

Sentieri e panorami naturali

I boschi e le colline attorno a Bran si prestano a passeggiate che regalano prospettive inaspettate sul villaggio e sul castello. Ponticelli di legno, vecchi mulini e scorci naturali creano un percorso che unisce storia e natura. La luce cambia continuamente tra alberi e tetti colorati, regalando fotografie e panorami che restano impressi anche dopo essere tornati in città.

Il castello di Bran

Il castello di Bran domina il borgo dall’alto fin dal XIV secolo. Fu costruito dai Sassoni di Brașov su ordine del re d’Ungheria Luigi I per controllare il passaggio tra la Transilvania e la Valacchia. Con torri merlate, cortili interni e passaggi stretti, la fortezza narra secoli di storia reale, fatta di strategie militari, vita nobiliare e artigianato locale. All’interno si trovano collezioni di armi, arazzi e arredi d’epoca (alcuni originali, altri restaurati o provenienti da collezioni successive).

La sua fama mondiale, tuttavia, è legata a una leggenda: quella di Dracula. Sebbene Vlad III, noto come “Vlad l’Impalatore”, non abbia mai abitato il castello, la sua figura storica ha alimentato il mito. Il romanzo di Bram Stoker, pur non avendo mai visitato la Transilvania, ha descritto un castello che somiglia molto a quello che troneggia sul centro abitato, contribuendo a consolidare l’associazione. Le terrazze mettono a disposizione una vista che abbraccia il paesino e le colline circostanti, angoli in cui storia e leggenda si fondono in un colpo d’occhio che lascia senza fiato.

Vivere il villaggio tra mercati, artigianato, feste e sapori locali

Tra le stradine lastricate di Bran si respira un ritmo diverso, fatto di profumi di cucina, legno intagliato e tessuti colorati. Nei mercati del borgo si incontrano formaggi freschi, dolci preparati secondo ricette di famiglia e conserve artigianali, mentre le botteghe custodiscono ceramiche dipinte a mano, oggetti in legno e tessuti ricamati che fungono da testimoni di storie di mani sapienti e tradizioni secolari.

Nel corso dell’anno, le feste trasformano il villaggio in un caleidoscopio di colori e suoni: il Răvășitul Oilor celebra la discesa delle pecore dai pascoli con musica, danze e piatti tipici, mentre durante il periodo natalizio si tengono mercatini locali, con luci, decorazioni e prodotti tipici che rendono l’atmosfera festosa.

Nelle taverne e nelle osterie è possibile assaggiare specialità locali come sarmale, mămăligă e ciorbă de burtă, mentre la pălinca è spesso presente nei festeggiamenti o offerta come bevanda tipica in occasioni tradizionali. Tra mercati, botteghe e feste, il borgo si rivela lentamente, lasciando percepire l’autenticità di un luogo che vive e respira al di là delle leggende.

Dove si trova Bran e come arrivare

Bran si stende tra le dolci colline della Transilvania, in Romania, a pochi chilometri di distanza da Brașov, e sembra quasi nascosto tra montagne e boschi fitti. Le case dai tetti rossi si affacciano su strade strette e piccole piazzette, mentre l’aria porta con sé il profumo dei boschi e il richiamo della storia.

Villaggio di Bran, Transilvania

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Veduta del villaggio di Bran

Arrivarci è più semplice di quanto si possa pensare: da Brașov, a circa 30 chilometri, la strada DN73 si snoda tra vallate e piccoli paesi, regalando scorci della Transilvania che già preparano al borgo. Chi viaggia senza auto può affidarsi agli autobus e ai minibus locali che collegano Brașov e le altre cittadine vicine, mentre chi arriva da più lontano trova nell’aeroporto di Brașov un comodo punto d’accesso, da cui taxi o servizi privati completano il percorso fino al villaggio.

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Castello Corvino, il misterioso maniero in Romania che sembra uscito da una fiaba oscura

Si chiama castello Corvino, ma molti lo conoscono come castello di Hunedoara o Hunyadi: tra le mete più misteriose e visitate della Transilvania, si lega a numerosi misteri, leggende e fiabe dark che lo hanno reso leggenda.

Sorge su una collina con una struttura arroccata che sovrasta il fiume Zlasti e lascia tutti a bocca aperta per la struttura gotica con torri appuntite, mura e ponti levatoi. Perché è così visitato? L’atmosfera unica e oscura conquista tantissimi visitatori che arrivano qui e restano folgorati dal suo fascino.

Visitare il castello Corvino dall’anima dark

Un viaggio nel tempo ci fa esplorare il castello Corvino in Romania. L’edificio storico simbolo della Transilvania incanta con la sua struttura gotica e medievale. L’ingresso, che ci porta alle favole cavalleresche, conquista con il ponte levatoio in legno che supera il fossato.

All’interno è pura magia e ha davvero molto da svelare: c’è un pozzo leggendario scavato, secondo le storie popolari, da tre prigionieri turchi che dopo 15 anni di lavoro hanno trovato l’acqua ma non la libertà tanto sognata.

Tra gli ambienti più spettacolari ci sono la sala dei Cavalieri, usata un tempo per banchetti e festeggiamenti, e la sala della Dieta, dedicata a cerimonie solenni. Entrambe, con le loro arcate in pietra e le massicce colonne, restituiscono l’idea della potenza della famiglia Hunyadi.  E per chi cerca atmosfere da brivido? Imperdibile una visita ai sotterranei dove si trovano le stanze della tortura con alcuni strumenti originali del XVII secolo.

L’edificio, costruito su commissione del governatore del Regno d’Ungheria Iancu di Hunedoara, è datato XV secolo e sorge sulle rovine di una fortezza romana. La struttura militare è stata però trasformata dal figlio in un’elegante residenza signorile.

Dove si trova il Castello Corvino in Romania

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Le atmosfere dark del Castello Corvino in Romania

A rendere però così speciale il luogo sono le numerose leggende tra cui quella legata alla famiglia Corvin: secondo una storia, il piccolo Giovanni di Hunedoara recuperò un anello d’oro rubato da un corvo grazie al suo talento con arco e frecce. Proprio per questo motivo la famiglia porta questo animale nello stemma.

Ma non neghiamolo, molti vengono qui proprio per il mito di Vlad, il famigerato principe che ha ispirato la storia di Dracula. Sembra, sempre secondo i racconti, che sia stato imprigionato qui per diversi anni. Qualche curiosità in più? il luogo è stato utilizzato per le riprese di alcuni film come Ghost Rider 2 e Fright Night.

Dove si trova il castello Corvino e come raggiungerlo

Il castello Corvino è un edificio storico che domina la città di Hunedoara in Transilvania. Il maniero dallo stile gotico arroccato sulla collina di San Pietro si raggiunge con 90 km di strada da Sibiu e 120 km da Timisoara.

Per raggiungerlo si sceglie uno di questi scali internazionali e si procede in autobus, treno oppure con un noleggio auto. Il viaggio è suggestivo e con una vettura ci si può prendere qualche pausa per scattare foto all’incantevole paesaggio. Il castello Corvino è un must per chi sta organizzando un viaggio on the road in Romania.

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Perché è il momento di organizzare un viaggio a Iași in Romania

In un periodo storico in cui le destinazioni più famose appaiono affollate e quasi invivibili, è il momento di guardarsi intorno: aprite una mappa e scoprite mete altrettanto belle, ma meno conosciute. Una di queste si trova nella parte orientale della Romania, vicino all’altrettanto poco nota Bucovina, al confine con la Moldavia. Stiamo parlando della piccola città di Iași: una città giovane e vivace grazie ai tanti studenti, con splendide chiese, musei interessanti, un’architettura varia e ottimi posti dove mangiare.

Nonostante non sia molto famosa, Iași è la seconda città della Romania per numero di abitanti ed è considerata la capitale culturale del Paese. Ospita l’università più antica della Romania ed è sempre stata un centro di progresso accademico e culturale.

La sua architettura, che riflette secoli di storia, offre un mix sorprendente: dalle chiese medievali agli eleganti edifici neoclassici e barocchi, fino alle costruzioni brutaliste dell’epoca comunista. E se vi state chiedendo come arrivarci, niente paura: oggi sono disponibili nuove rotte dirette dall’Italia.

Cosa vedere a Iași in Romania

Sono diverse le cose da vedere per scoprire questa città della Romania: ve le consigliamo qui per aiutarvi a organizzare il vostro viaggio.

Il Palazzo della Cultura

Nella Capitale Culturale della Romania, non possiamo cominciare la nostra lista se non dal Palazzo della Cultura. L’edificio, realizzato in stile neogotico, è uno dei più antichi e importanti della città: fu costruito nel 1906 su volere del primo re di Romania, Carlo I, ma non fu completato a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Quello che doveva diventare il palazzo principesco fu quindi adibito a Palazzo di Giustizia e Amministrazione fino al 1955.

Negli ultimi anni è stato ristrutturato e ora ospita quattro musei: il Museo di Storia, il Museo Etnografico, il Museo della Scienza e il Museo d’Arte. Questi possono essere visitati acquistando un biglietto cumulativo del costo di 20 euro oppure i biglietti singoli per ogni museo, che costano intorno ai 4 euro l’uno.

Chiesa di San Nicola

Tra le cose da vedere a Iași ci sono sicuramente le chiese medievali. Seppur durante il periodo comunista, la religione non era ben accetta, le chiese e i monasteri della città non vennero rimossi o danneggiati e, oggi, possiamo ammirarli in tutto il loro splendore. La maggior parte sono ortodossi e vantano splendide decorazioni interne e giardini lussureggianti.

Dopo aver visitato il Palazzo della Cultura, di fronte a voi troverete la chiesa di San Nicola, l’edificio religioso più piccolo, ma anche il più antico di Iași. La sua costruzione fu completata nel 1492, parte di una serie di luoghi di culto fatti erigere dal sovrano Ştefan cel Mare e successivamente completamente restaurata tra il 1884 e il 1904 dall’architetto francese André Lecomte de Nouy.

Il viale pedonale Stefan El Mare

Per ammirare gli edifici architettonici più belli della città, percorrete la breve via pedonale chiamata Stefan El Mare: questa, lunga 1 chilometro, parte dal Palazzo della Cultura e arriva fino alla Cattedrale Metropolitana. Qui troverete anche la statua del sovrano rumeno Ștefan cel Mare e il municipio di Iași, oltre che numerosi negozi dove acquistare svariati souvenir.

Il Monastero dei Tre Gerarchi

Sempre sul viale troverete una delle chiese più antiche e un vero e proprio capolavoro architettonico e storico: stiamo parlando del Monastero dei Tre Gerarchi. La chiesa, costruita tra il 1637 e il 1639 per volere del principe Vasile Lupu, rappresenta un centro spirituale e un punto di riferimento architettonico unico in Romania.

Vanta una facciata splendida scolpita con motivi geometrici, floreali e arabeschi, che ricordano i merletti. Inoltre, ci sono oltre trentamila sculture in pietra che ricoprono le pareti, una diversa dall’altra. L’obiettivo di Vasile Lupu era chiaro: superare la magnificenza di qualsiasi altra chiesa in Oriente, creando un monumento di ineguagliabile bellezza e opulenza. Qui sono deposte le sue spoglie, vicino a quelle di sua moglie.

La Cattedrale Metropolitana

La Cattedrale Metropolitana è la chiesa più grande della Romania. Qui, i pellegrini si mettono in fila per ricevere la benedizione delle reliquie della santa locale Parascheva. Mentre le altre chiese mostrano il significato storico del passato religioso di Iași, questa chiesa riflette la vita religiosa moderna. Inoltre, davanti alla sua piazza, vengono organizzati gli attesissimi mercatini di Natale.

Cattedrale di Iasi

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La Cattedrale Metropolitana in inverno

Il Monastero di Golia

Infine, proprio nel cuore della città, troverete il Monastero di Golia, un luogo di pace e serenità. Entrate al suo interno per ammirare i meravigliosi affreschi e passeggiate nel suo splendido roseto. Distante soli 15 minuti a piedi dalla Cattedrale Metropolitana, è considerato l’edificio religioso più bello di Iasi e una tappa consigliata per il vostro viaggio.

Come arrivare a Iasi dall’Italia

A partire dal 9 dicembre, in tempo per visitare i mercatini natalizi, sarà attiva la nuova rotta WizzAir che collega Pescara con Iași: questo nuovo collegamento, con due voli settimanali il martedì e il sabato, rappresenta un’opportunità perfetta per esplorare una città ricca di storia e cultura. I biglietti sono già disponibili per l’acquisto sul sito ufficiale o tramite l’app, con tariffe a partire da 19,99 euro.

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Perché è il momento di fare un viaggio a Sibiu, una delle città più belle della Romania

Sibiu è senza dubbio una delle città più belle della Romania. Qui convivono numerose culture (rumena, tedesca, slovacca, ungherese e rom) perché, in passato, è stata un importante crocevia di commerci e centro culturale. Un dettaglio che noterete anche alzando lo sguardo e ammirando le architetture del suo centro storico, dove edifici sassoni convivono con quelli realizzati negli stili Art Nouveau, gotici e barocchi.

Grazie a questa sua identità multiculturale, nel 2007 è stata nominata anche Capitale Europea della Cultura insieme a Lussemburgo. Se siete curiosi di visitare una meta insolita, ancora lontana dal turismo di massa, queste sono le cose da vedere!

Piazza Grande

Cominciate il vostro itinerario sulle cose da vedere a Sibiu partendo da Piazza Grande o Piața Mare. Questa è considerata la piazza principale della città non solo grazie alle sue dimensioni, ma anche perché in passato ha rappresentato il centro dei commerci e della vita cittadina. È proprio qui, infatti, che potrete ammirare alcuni degli edifici più importanti come Palazzo Brukenthal, costruito ricorrendo allo stile barocco, oggi museo con galleria d’arte e una libreria storica.

Turnul Sfatului

Il Turnul Sfatului (Torre del Consiglio) è uno dei monumenti più noti di Sibiu, in Romania. Situato nella Piazza Grande, fu eretto nel XIII secolo come parte della seconda cinta muraria, fungendo così da porta di accesso. Nel corso dei secoli, la torre ha ricoperto diverse funzioni: fu un deposito di grano, una prigione e un museo di scienze naturali.

Oggi, la torre è visitabile e la sua cima offre una delle viste panoramiche più belle grazie alla presenza di una terrazza dal quale potrete ammirare sia la città che il paesaggio circostante.

Il Ponte delle Bugie

Scendete dalla Torre del Consiglio e raggiungete la seconda piazza, chiamata Piazza Piccola (Piața Mică). Potete fermarvi in uno dei bar o ristoranti presenti, oppure proseguire verso il famoso Ponte delle Bugie. Considerato il simbolo della città, fu costruito nel 1858 prima in legno e poi in ghisa, diventando il primo del Paese a essere realizzato con questo materiale.

E il nome? Questo è legato a tutta una serie di misteri e leggende. Alcuni raccomandano di non dire bugie perché il ponte le percepisce e scricchiola, altri raccontano di mercanti bugiardi e streghe gettati qui in seguito a menzogne e false predizioni! Saliteci sopra per scattare qualche foto: è una location particolare perché decorata con fiori e lampioni a gas in ferro battuto.

Ponte delle bugie di Sibiu

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Il Ponte delle Bugie

I musei della città

Nella Piazza Grande troverete il Museo Nazionale Brukenthal, uno dei musei più antichi della Romania, custode di una straordinaria collezione d’arte dedicata alle opere di maestri fiamminghi e italiani. Nella Piazza Piccola, invece, potrete visitare il Museo di Storia, che ripercorre l’evoluzione della Transilvania, e il Museo della Farmacia, ospitato in una delle prime farmacie del Paese, che presenta un’affascinante collezione di strumenti e preparati antichi.

Nella Foresta di Dumbrava, invece, troverete il Complesso Museale Nazionale ASTRA, che include il Museo della Civiltà Popolare Tradizionale a cielo aperto. Situato in un vasto parco, questo museo è una riproduzione fedele di un villaggio tradizionale rumeno, con case, mulini e chiese in legno che offrono un’immersione unica nella vita rurale del passato.

Cattedrale luterana di Santa Maria

Merita una visita anche la cattedrale luterana di Santa Maria, considerato l’edificio gotico più famoso della città. La cattedrale presenta un campanile alto 70 metri e rappresenta il luogo di sepoltura delle principali personalità cittadine fino alla fine del Settecento, seppur sia stato fatto uno strappo alla regola per il governatore del Principato di Transilvania Samuel von Brukenthal, morto agli inizi dell’Ottocento.

Vi consigliamo di notare le quattro torrette posizionate sulla cima del duomo, le quali avvisavano gli stranieri dell’esistenza della pena di morte in città.

I tetti delle case con gli occhi

Una delle particolarità che rende unica Sibiu è la presenza dei tetti con gli occhi. Queste case presentano delle feritoie simili a occhi socchiusi, costruite in passato per mantenere al fresco le merci conservate in soffitta senza far passare troppa luce. Durante il periodo del comunismo, però, assunsero un ruolo simbolico divenendo l’espressione del sentimento condiviso dai cittadini che si sentivano costantemente osservati, spiati e tenuti sotto controllo.

Come arrivare a Sibiu dall’Italia

Grazie al nuovo collegamento proposto da WizzAir, a partire dal 6 gennaio 2026 potrete sfruttare la rotta internazionale diretta tra l’aeroporto di Milano Bergamo a quello di Sibiu, con voli operati 3 volte a settimana: martedì, giovedì e sabato. Questa è l’occasione giusta per organizzare un viaggio nel cuore della Transilvania, tra bellezze culturali, castelli e paesaggi naturali bellissimi che possono essere visitati in ogni periodo dell’anno.

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Cosa vedere a Suceava, viaggio dal fascino medievale nella Romania meno conosciuta

La Romania è un Paese famoso per i suoi castelli medievali, per le chiese gotiche e per le sue città incantevoli, molte delle quali ancora estranee al turismo di massa. Il tutto immerso in uno dei paesaggi più enigmatici dell’Europa sud-orientale, dove le fitte foreste e le cime innevate hanno fatto da ispirazione per la creazione di personaggi famosi del folklore popolare, uno su tutti Dracula.

Ma, avete mai sentito parlare di Suceava? Situata nella regione storica della Bucovina, questa città si rivela ai visitatori come una piacevole sorpresa, con il suo fascino medievale e le architetture che mostrano il suo passato come crocevia di culture e popoli differenti.

Cosa vedere nella città di Suceava

Suceava è un luogo ricco di fascino, custode di numerosi siti medievali, musei ed edifici storici. Tra questi, merita una visita la fortezza, conosciuta anche come Cittadella di Suceava: si tratta di un castello edificato durante il regno di Petru di Moldavia, successivamente ampliato e rafforzato per ricoprire un ruolo cruciale nel sistema di fortificazioni costruito alla fine del XIV secolo per proteggere la regione dall’avvento degli Ottomani.

Della Corte Principesca di Suceava invece, anch’essa costruita e sviluppata da Petru di Moldavia, possiamo ammirare solamente le rovine. Originariamente costruita in legno, venne modificata dopo il 1400 includendo una cinta muraria in pietra e un complesso di edifici più robusti.

Per quanto riguarda i musei, a Suceava si trovano il Bucovina Village Museum, dove ammirare la riproduzione a cielo aperto di un villaggio composto da 21 case, e il Bucovina Museum, ideale per approfondire la storia della città e della regione.

La regione della Bucovina è famosa anche per i suoi monasteri, riconosciuti Patrimonio UNESCO. A Suceava potrete ammirare il Monastero di San Giovanni il Nuovo, caratterizzato da interni ed esterni particolarmente suggestivi, realizzati tra il 1514 e il 1522 da Stefano IV di Moldavia. Tuttavia, uno dei più belli e famosi può essere raggiunto con un’ora di auto: stiamo parlando del Monastero di Voronet, denominato “la Cappella Sistina dell’Est”.

Fortezza di Suceava

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La Fortezza di Suceava

Dove si trova la città di Suceava

La città di Suceava è situata nel cuore della Romania nord-orientale, al confine tra la pianura moldava e le colline boscose della Bucovina, una delle regioni più affascinanti e inedite del Paese. In passato capitale del Principato di Moldavia, oggi Suceava rappresenta per i turisti la porta d’accesso ideale per scoprire un territorio ricco di storia, spiritualità e paesaggi verdi, il tutto immersi in atmosfere dal fascino medievale tra fortezze e monasteri ortodossi.

Perché andare a Suceava

In un periodo in cui non si parla d’altro che di overtourism e mete affollate, scoprire destinazioni inedite è un must per i viaggiatori più curiosi. Se fate parte di questa categoria, Suceava è la meta perfetta per voi, facilmente raggiungibile grazie al nuovo collegamento aereo proposto da WizzAir. La compagnia aerea, infatti, ha annunciato tre nuove rotte da e per Suceava dagli aeroporti di Venezia, Bergamo e Bologna.

Questa rappresenta un’occasione perfetta perché Suceava non è solo storia medievale, ma anche un punto di partenza strategico per andare alla scoperta dei celebri monasteri dipinti della Bucovina, Patrimonio UNESCO, come Voroneț, Humor e Moldovița, tutti facilmente raggiungibili in giornata.

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The Legend of Ochi: un viaggio tra i paesaggi selvaggi dei Carpazi

The Legend of Ochi è un film fantasy d’avventura che suscita un senso di meraviglia negli spettatori di tutte le età. Scritto e diretto da Isaiah Saxon, al suo primo lungometraggio, è interpretato da Helena Zengel, Finn Wolfhard, Emily Watson e Willem Dafoe. Racconta una storia magica ambientata in un remoto villaggio del nord. Una timida ragazza di campagna scappa di casa e incontra una sfuggente specie animale conosciuta come Ochi. In breve tempo impara a conoscere queste creature pelose temute dalla gente del posto e instaura una tenera amicizia con un cucciolo ferito con cui vivrà un’avventura nuova e coinvolgente.

Nonostante sia ambientato in un mondo immaginario, The Legend of Ochi è stato girato in luoghi reali. Tra le location più suggestive va menzionata sicuramente la Romania con paesaggi naturali mozzafiato che hanno contribuito a creare l’atmosfera fiabesca e misteriosa del film.

Dove è stato girato

Le riprese sono state effettuate tra novembre e dicembre 2021, sfruttando la luce naturale e privilegiando l’uso di effetti pratici come pupazzi animatronici e matte painting, in contrasto con la CGI di cui spesso si fa un uso eccessivo. Questa scelta ha conferito al film un aspetto più artigianale, richiamando l’estetica dei fantasy degli anni ’80. Il direttore della fotografia Evan Prosofsky ha utilizzato obiettivi vintage Baltar degli anni ’30 per ottenere un look pittorico e onirico.

La Romania è un’affascinante miscela di storia e natura e offre castelli medievali, montagne mozzafiato e incantevoli villaggi. La vivace Bucarest o la tranquillità del Delta del Danubio caratterizzano un paese che ha fatto da sfondo al viaggio mozzafiato intrapreso coraggiosamente dalla protagonista Yuri nel film. Tuttavia molti dei paesaggi sono luoghi accessibili ai turisti, ma alcuni no.

The Legend of OchiUna scena del film The Legend of Ochi

Transilvania

La Transilvania è stata utilizzata come location per diverse scene di The Legend of Ochi. All’inizio dell’avventura di Yuri, la gente del posto e i viaggiatori potrebbero riconoscere sullo sfondo la famosa Strada Transfăgărășan, considerata senza dubbio una delle strade più panoramiche al mondo. Le riprese in Transilvania sono state effettuate principalmente per le scene di sfondo e gli esterni. La natura rigogliosa della regione e la sua leggera malinconia si adattano perfettamente alla trama del film. I produttori hanno scelto la Transilvania anche per la sua accogliente cultura creativa. I visitatori dovrebbero assolutamente attraversarla per ammirare i Monti Carpazi e le altre location di The Legend of Ochi.

Apuseni Mountains

Le Apuseni Moutains sono state utilizzate per le scene che mostrano il primo viaggio di Yuri nella natura selvaggia. Le fitte foreste e il terreno accidentato hanno reso l’avventura autentica ed emozionante. L’area intorno a queste montagne è stata utilizzata per le scene in cui Yuri si avventura con il suo nuovo amico Ochi. Mentre si addentra nella natura selvaggia, si possono ammirare alcuni dei migliori panorami sui Monti Apuseni e sulla foresta circostante.

Queste montagne, situate nella parte occidentale della Transilvania, sono considerate una meta turistica estiva ideale. La natura apparentemente incontaminata è rinfrescante e ci sono campi rigogliosi, foreste rigogliose e persino oltre 400 grotte. Dato che la terra immaginaria da cui proviene Yuri è piuttosto montuosa, questa catena montuosa rumena si è rivelata un’ottima location per le riprese. Il terreno accidentato delle montagne contribuisce a far percepire a Yuri la grande sfida che sta affrontando da sola. Ci sono molte opportunità per fare escursioni intorno alla catena montuosa proprio come Yuri, dando ai viaggiatori un’idea diretta del motivo per cui è stata scelta questa location.

Apuseni Mountains
Apuseni Mountains in Romania

Bâlea Lake

Bâlea Lake ha fatto da sfondo a scene importanti in cui Yuri incontra le misteriose creature Ochi. L’aspetto pacifico e al tempo stesso inquietante del lago ha reso questi momenti speciali. Questo lago glaciale dall’aspetto mistico in Romania si trova ad alta quota, il che gli conferisce un’atmosfera pacifica. È uno dei monumenti naturali più meravigliosi del Paese, motivo per cui è stato scelto come location per le riprese del film. Si trova nel cuore della regione montuosa dei Carpazi. È importante notare che l’ingresso è gratuito, ma non lo è il viaggio in funivia che prevede un piccolo biglietto a tratta. Ma i panorami e la destinazione valgono decisamente la pena. Questo lago gode di una posizione fantastica ed è considerato una tappa obbligata per i visitatori. Proprio come per Yuri, questo lago può essere un luogo di trasformazione interiore e l’inizio di una nuova avventura.

Bâlea Lake

Fonte: iStock

Bâlea Lake

Castel Film Studios

Castel Film Studios è uno studio cinematografico a Izvorani, Ilfov, Romania. Alcune scene in interni e gli effetti speciali di The Legend of Ochi sono stati girati in studio. Questo ha aiutato i registi a creare set dettagliati che si integrano perfettamente con le riprese in esterni. Questo è uno dei luoghi più importanti per le riprese di tutta l’Europa centrale e orientale, e l’utilizzo di questo studio ha permesso ai registi di creare set dettagliati con meno interferenze da parte dell’ambiente naturale, ma hanno anche sfruttato la bellezza di Madre Terra durante la produzione.

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Cosa vedere in Romania: un viaggio tra castelli, leggende e natura selvaggia

La Romania è uno scrigno sorprendente di paesaggi incontaminati, castelli gotici, città medievali e tradizioni ancora vive. Spesso fin troppo sottovalutata (ma sempre meno negli ultimi anni, affermandosi come città europea da viaggiatori in budget), la Romania è una nazione che conquista chi la visita con la forza della sua autenticità: è la patria del leggendario Dracula, certo, ma anche di monasteri affrescati, foreste millenarie, borghi sassoni perfettamente conservati e una cucina rustica e genuina.

Tra i Carpazi e il Mar Nero, la Romania custodisce esperienze inaspettate, capaci di affascinare tanto gli amanti della storia quanto gli appassionati di natura e folklore. Non solo le sue città e la capitale, anche i dintorni sono luoghi da scoprire con lentezza, assaporando l’essenza più autentica di questo territorio.

Le 10 cose da vedere in Romania

Il Castello di Bran: il fascino gotico del “Castello di Dracula”

Iconico e misterioso, il Castello di Bran è uno dei luoghi più celebri della Romania. Situato tra le valli di Brașov, si erge maestoso su una rupe calcarea che domina i boschi dei Carpazi. Spesso associato alla figura di Dracula, sebbene il legame con Vlad Țepeș sia più letterario che storico, il castello affascina per la sua architettura gotica, i passaggi segreti e l’atmosfera austera. Oggi ospita un museo che racconta la storia della monarchia rumena e le leggende locali, mentre all’esterno lo sguardo si perde tra le vette montuose e i tetti rossi dei villaggi circostanti.

Castello di Bran, Romania

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Il famoso Castello di Bran in Romania

Bucarest: la “Piccola Parigi” tra contrasti architettonici e vivacità culturale

Capitale dal volto sorprendente, Bucarest mescola con disinvoltura stili architettonici antichi e moderni. Passeggiando lungo il viale Victoriei si ammirano palazzi in stile neoclassico, art nouveau e brutalista, spesso affiancati da edifici contemporanei.

Il gigantesco Palazzo del Parlamento, secondo per grandezza solo al Pentagono, racconta gli eccessi del regime di Ceaușescu, mentre il centro storico – Lipscani – è un dedalo di strade acciottolate, caffè letterari, librerie indipendenti e gallerie d’arte. Di sera, la città vibra di energia tra locali jazz, teatri underground e ristoranti che reinterpretano la cucina tradizionale.

Bucarest, Romania

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Vista notturna di Bucarest

La Transfăgărășan: la strada più spettacolare d’Europa

Definita da Jeremy Clarkson di Top Gear “la strada più bella del mondo”, la Transfăgărășan è una meraviglia ingegneristica che attraversa i Carpazi meridionali. Con i suoi tornanti vertiginosi, gallerie scavate nella roccia e scorci mozzafiato sul Lago Bâlea, questa strada panoramica collega la Valacchia alla Transilvania.

Da percorrere in estate, quando la neve si ritira, offre l’occasione perfetta per esplorare paesaggi incontaminati, fare trekking in alta quota e avvistare aquile reali e camosci.

Transfăgărășan, România

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La strada Transfăgărășan, una vista incredibile

Sibiu: eleganza sassone e tetti che osservano

Cuore della Transilvania sassone, Sibiu è una delle città medievali meglio conservate d’Europa. Il suo centro storico, perfettamente restaurato, vanta piazze ampie, chiese gotiche e case dai tetti spioventi che sembrano avere occhi.

Camminare lungo le stradine lastricate del quartiere inferiore o attraversare il Ponte delle Bugie, circondato da leggende, è come entrare in una fiaba mitteleuropea. Non a caso, Sibiu è stata Capitale Europea della Cultura nel 2007 e continua a distinguersi per la sua offerta culturale, tra festival teatrali, musei d’arte e mercatini artigianali.

I Monasteri dipinti della Bucovina: arte sacra tra i boschi

Immersi tra le colline boscose del nord-est, i monasteri della Bucovina sono vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto. Le loro facciate affrescate, risalenti al XV e XVI secolo, raccontano scene bibliche, vite di santi ed episodi dell’Antico Testamento con colori brillanti e dettagli incredibili. I monasteri di Voroneț, Sucevița e Moldovița sono Patrimonio Unesco e sorprendono per la freschezza degli affreschi e l’armonia tra architettura e natura. Una visita qui è un viaggio nella spiritualità ortodossa e nella bellezza dell’arte medievale rumena.

Il Delta del Danubio: paradiso naturale tra canali e pellicani

Uno degli ecosistemi più ricchi d’Europa, il Delta del Danubio è un labirinto di canali, lagune, isolotti e foreste sommerse dove la natura regna incontrastata. Riconosciuto dall’Unesco come Riserva della Biosfera, ospita oltre 300 specie di uccelli (tra cui pellicani bianchi, aironi e cormorani) e numerose varietà di pesci e piante acquatiche. Navigare in barca tra i canali di Tulcea o soggiornare in un villaggio di pescatori come Mila 23 (nome insolito, sì) permette di vivere un’esperienza autentica e di entrare in contatto con una Romania lenta, silenziosa e ancestrale.

Brașov: tra mura medievali e cime innevate

Protetta da una corona di montagne, Brașov è una delle città più pittoresche della Transilvania. Il centro storico, circondato da mura e bastioni, è dominato dalla Chiesa Nera, una delle più grandi costruzioni gotiche dell’Europa orientale, e animato da eleganti caffè, boutique e botteghe artigiane.

Dal monte Tâmpa, raggiungibile a piedi o in funivia, si apre una vista spettacolare sulla città e le valli circostanti. A pochi chilometri, la stazione sciistica di Poiana Brașov è una meta ideale per gli amanti degli sport invernali.

Sighișoara: la città medievale dove nacque Vlad l’Impalatore

Unico esempio di cittadella medievale ancora abitata in Europa, Sighișoara è una gemma rara. Le sue stradine acciottolate, le torri di guardia e le case color pastello raccontano secoli di storia sassone. Il suo centro storico, Patrimonio Unesco, è dominato dalla Torre dell’Orologio, simbolo cittadino e oggi sede del museo storico.

Qui nacque Vlad Țepeș, il famigerato voivoda passato alla leggenda come Dracula e la sua casa natale è oggi una tappa curiosa per i viaggiatori. Visitare Sighișoara è come tornare indietro nel tempo, in un’epoca di cavalieri e mercanti.

Le Gole di Bicaz e il Lago Rosso: meraviglie carsiche tra le montagne

Nel cuore dei Carpazi Orientali si aprono le spettacolari Gole di Bicaz, uno dei paesaggi più impressionanti della Romania. Alte pareti calcaree si innalzano per oltre 300 metri sopra la strada tortuosa che attraversa questo canyon naturale, offrendo panorami drammatici a ogni curva. Poco più avanti si incontra il Lago Rosso (Lacul Roșu), noto per i tronchi pietrificati che spuntano dalla superficie: un lago “morto”, nato da una frana nel XIX secolo, che conserva ancora oggi un fascino spettrale e misterioso.

Maramureș: dove il tempo si è fermato

Nel nord della Romania, la regione del Maramureș custodisce l’anima più autentica e rurale del Paese. Qui si incontrano villaggi di legno, chiese ortodosse con torri appuntite, mulini ad acqua e gente che ancora indossa abiti tradizionali nei giorni di festa.

Le Chiese lignee del Maramureș, anch’esse Patrimonio Unesco, raccontano l’arte del costruire senza chiodi, con una maestria che si tramanda da generazioni. Camminare per i sentieri di Botiza o Ieud, salire su un treno a vapore nella Valle del Vaser e ascoltare i racconti di chi abita queste terre è un viaggio nell’identità profonda della Romania.

Le 5 cose da fare in Romania

Percorrere il Maramureș in treno a vapore

Salire a bordo della Mocănița, il pittoresco treno a vapore che attraversa la Valle del Vaser nel cuore del Maramureș, è come fare un salto indietro nel tempo. Costruito all’inizio del Novecento, questo convoglio lento e sbuffante si snoda tra boschi di faggi, pascoli punteggiati di fienili e villaggi di legno dove il tempo sembra essersi fermato.

Il ritmo lento del viaggio (circa tre ore per una ventina di chilometri) consente di immergersi completamente nella quotidianità rurale, osservando contadini al lavoro, greggi al pascolo e chiese lignee che spuntano tra le colline. In estate, alcuni vagoni diventano panoramici e offrono un’esperienza ancora più coinvolgente, accompagnata da degustazioni di prodotti locali.

Visitare le saline sotterranee di Turda

Un vero e proprio mondo sotterraneo scolpito nel sale, la Salina Turda è una delle attrazioni più sorprendenti della Romania. Situata vicino a Cluj-Napoca, questa ex miniera di sale, oggi riconvertita in parco tematico e centro termale, si estende per centinaia di metri sotto terra.

Le sue gallerie scolpite, le grotte illuminate con giochi di luce, le ruote panoramiche e persino i laghetti navigabili in barca rendono la visita un’esperienza futuristica e surreale. Ma non si tratta solo di divertimento: l’aria salina, ricca di ioni negativi, è rinomata per i suoi effetti benefici sulla respirazione, ed è per questo che molte persone vi si recano anche per fini terapeutici. Un’attrazione adatta a tutte le età, dove salute, bellezza e architettura si fondono in maniera spettacolare.

Immergersi nelle tradizioni rurali

La Romania conserva con orgoglio un patrimonio di usanze e tradizioni popolari che affondano le radici nei cicli della natura e nelle festività religiose. In regioni come il Maramureș, la Transilvania e la Bucovina, è ancora possibile assistere a celebrazioni autentiche: processioni pasquali, matrimoni in costume tradizionale, fiere del raccolto e riti legati ai solstizi.

Costume, Romania

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Un costume tradizionale in Romania

In molti villaggi si tramandano con cura arti antiche come la tessitura, la ceramica, l’intaglio del legno e la panificazione in forni a legna. Alcune località, come Ieud o Viscri, organizzano veri e propri laboratori esperienziali dove è possibile imparare a intrecciare la lana o a preparare i cozonac, i dolci delle feste. Un modo unico per entrare in contatto con la parte più intima e autentica del Paese.

Fare trekking nei Carpazi

Per gli amanti della natura e delle camminate, la Romania è un paradiso poco esplorato. I Carpazi romeni, che attraversano il Paese da nord a sud, offrono una rete capillare di sentieri adatti a tutti i livelli di preparazione. Tra i più suggestivi ci sono i percorsi nei Monti Retezat, con i loro laghi glaciali, e quelli nei Monti Bucegi, dove si cammina tra formazioni rocciose leggendarie come la Sfinge e Babele.

Qui la natura è ancora selvaggia, i rifugi sono spartani ma accoglienti e l’incontro con la fauna locale (orsi, lupi, caprioli) è una possibilità reale. Il trekking in Romania non è solo sport: è un’immersione totale nella biodiversità dei Carpazi, tra foreste primordiali e panorami incontaminati.

Navigare sul Mar Nero a Constanța

A pochi chilometri dalle spiagge del Mar Nero, Constanța è una città portuale dal passato ricco e stratificato. Fondata come colonia greca col nome di Tomis, conserva ancora resti archeologici come mosaici romani, terme antiche e un imponente museo di storia nazionale.

Oggi è anche una vivace località balneare, perfetta per una pausa rilassante o un’escursione sul mare. Dal porto turistico partono crociere e gite in barca che permettono di ammirare il litorale, esplorare piccole insenature e godersi il sole dal ponte di uno yacht. Simbolo della città è l’ex Casinò di Constanța, un edificio liberty in parte decadente ma carico di fascino, affacciato su un lungomare romantico che invita alla passeggiata serale.

Visitare la Romania: tutti i consigli utili

Visitare la Romania è piuttosto semplice per i cittadini europei: non sono richiesti visti, ed è sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio. Il Paese è parte dell’Unione Europea, ma mantiene la propria moneta, il leu (RON), e sebbene le carte di credito siano accettate nelle principali città, nei villaggi è sempre meglio avere del contante. In generale, la Romania è una nazione sicura e accogliente, dove basta osservare le comuni precauzioni contro borseggi e truffe, soprattutto nelle aree urbane più affollate. I servizi sanitari sono nella media europea, ma per maggior sicurezza si consiglia di rivolgersi a strutture private in caso di necessità mediche.

Il periodo ideale per esplorare il Paese è tra la primavera e l’autunno, quando le temperature sono miti e i paesaggi si tingono di colori intensi. L’inverno, invece, può regalare atmosfere fiabesche sulle montagne dei Carpazi, perfette per chi ama la neve, mentre l’estate è più indicata per il Mar Nero, anche se le temperature possono essere elevate, specie a sud. I romeni sono un popolo ospitale ma riservato, abituato a salutare con una stretta di mano e attento all’etichetta, specie nei luoghi sacri: è bene vestirsi in modo sobrio e rispettoso. Nei contesti rurali, non è raro ricevere inviti spontanei in casa: non è scortese rifiutare, ma portare un piccolo dono è un gesto molto gradito.

Per quanto riguarda i trasporti, il treno resta un mezzo diffuso e accessibile, sebbene piuttosto lento. Per scoprire le zone più remote, è consigliabile noleggiare un’auto, prestando attenzione soprattutto fuori dai centri abitati, dove alcune strade sono ancora sterrate. Muoversi in Romania può richiedere un po’ di spirito di adattamento, ma è proprio questo che la rende così affascinante.

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In Romania c’è un museo che ci fa vivere un viaggio nella tradizione e intorno al mondo

C’è un luogo di stupore e magia in Romania, che si trova in Bucovina, regione celebre anche perché custodisce alcuni monasteri dipinti di impareggiabile bellezza e importanza. Ma il posto in cui andiamo noi è di piccole dimensioni e racchiude al suo interno un tesoro fatto di creatività, di ingegno, di arte.

Siamo a Vama, un paese di poco più di 5mila abitanti, incastrato tra due fiumi: Moldavia e Moldovita, qui in questo borgo possiamo incontrare alcune meraviglie, ma tra queste forse una delle più affascinanti è il Museo delle uova dipinte. Un posto che non è solo il regno della bellezza, ma che ha anche un grande valore, poiché al suo interno racchiude opere d’arte che provengono a tutti e cinque i continenti.

Così ci si può immergere in un mondo fatto di colori e di decorazioni, che rispecchiano culture e viaggi, tutti racchiusi qui, in 800 metri quadrati di esposizione.

Tutto quello che dobbiamo sapere sul Museo delle uova dipinte di Vama- Bucovina

Uova dipinte: questo museo di Vama- Bucovina è un sogno ad occhi aperti

La collezione ammonta a circa 16mila uova, viene spiegato sul sito ufficiale del Museo delle uova dipinte di Vama- Bucovina e viene anche specificato che si tratta della più grande raccolta di questi preziosi oggetti a essere stata trasformata in mostra permanente.

Tanti reperti che si possono ammirare andando in esplorazione degli 800 metri di esposizione e che arrivano non solo dalla Bucovina ma anche da altri 82 paesi del mondo, permettendo a chi si addentra in queste stanze di andare così ad abbracciare tutti e cinque in continenti. Un viaggio straordinario e affascinante che parte dall’Europa, da questo Paese affascinante e tutto da scoprire che è la Romania, e che si sviluppa per tutto il globo terrestre.

La collezione è di un’artista rumena celebre a livello internazionale di nome Letiţia Orşivschi ed è suddivisa in settanta teche, divise in tre sale principali tematiche.

Si parte quindi dalle uova della Bucovina, senza dimenticare le opere realizzate da Letiţia Orşivschi, per poi passare a quelle che sono state raccolte in tutto il mondo, fino ad arrivare alle creazioni più antiche, che possono essere state realizzate fino a 150 anni fa.

E quindi visitare questo museo diventa un viaggio nel tempo e nello spazio, sulla scia di colori e decorazioni, ma anche accompagnati dalla scoperta e dalla meraviglia che deriva dal poter ammirare tante opere così diverse. Non ci si deve stupire, dunque, se ci si imbatte in uova rare, perché sul sito ufficiale del museo viene spiegato che ce ne sono diverse: di emù, coccodrillo, fenicottero, ma non solo perché si possono ammirare anche alcuni reperti davvero speciali.

Si può rimanere incantati – infatti – ammirando un uovo di dinosauro fossilizzato (oviraptor, dinosauro nano), oppure potendo vedere le copie delle famose uova Fabergé, appartenute agli zar russi. Fermarsi qui significa scoprire qualcosa di più sulla tradizione locale, ma anche compiere un viaggio più lungo, che tocca tanti Paesi e che alla fine ci lascia stupefatti da tanta bellezza e dalla immensa creatività e manualità degli esseri umani.

Le uova dipinte: il viaggio sensazionale intorno al mondo

Come detto, le uova dipinte che si possono ammirare in questo museo permettono di compiere un vero e proprio viaggio intorno al mondo. Un percorso durante il quale ci si può imbattere in quelle forate della Repubblica Ceca, oppure quelle realizzate con tecniche tessili di Lussemburgo, fino alle uova di legno russe o quelle di lava vulcanica dalla Turchia, senza dimenticare la Cina rappresentata da opere impreziosite da acquerelli su vetro, porcellana e giada, o la Bolivia con le uova piumate.

Ci si potrà lasciare affascinare da oggetti davvero incredibili come un uovo con un orologio o altre con meccanismi musicali e non mancano quelle realizzate con materiali come il legno, la pietra e la porcellana.

Un viaggio anche dentro la Romania con opere che arrivano da varie zone, oltre a quelle specifiche della Bucovina e di Vama.

Il posto perfetto da raggiungere a Pasqua, ma anche tutto il resto dell’anno per andare alla scoperta di arte e tradizione mentre si esplora questa parte della Romania che regala tante meraviglie. Quella delle uova dipinte è una tradizione pasquale della zona e ammirarle dal vivo è un modo per scoprire la cultura più autentica quando si fa un viaggio.

Cosa vedere a Vama e in Bucovina in Romania

Se si inserisce Vama in una delle tappe di viaggio di una vacanza in Romania è bene sapere che ci sono altre meraviglie da conoscere oltre al Museo delle uova dipinte. Ad esempio, il Pilastro di Voda, eretto nel 1717 da un sovrano moldavo dopo la sua vittoria contro gli austriaci, oppure si può ammirare la chiesa di legno di San Nicola, databile intorno al 1796 e classificata come monumento storico.

Non distante (a circa una ventina di minuti di automobile) si trova il monastero di Voroneţ, che è stato inserito nell’elenco dei patrimoni dell’umanità Unesco, è stato realizzato in 14 mesi a partire dal 1488 ed è impreziosito da bellissimi affreschi esterni.  Stessa distanza anche per il monastero di Moldoviţa che è stato eretto nel 1532, ha degli straordinari affreschi a ornarne le pareti esterne ed è patrimonio dell’Umanità Unesco.

Bucovina: il monastero Moldovita

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Il monastero Moldovita da vedere in Bucovina

I monasteri della Bucovina sono una delle attrazioni più celebri di tutta la Romania e vale la pena fare un viaggio alla scoperta di questi edifici religiosi che sono stati innalzati tra il XIV e il XV secolo: tappe di un viaggio nella cultura del luogo, tra colori che levano il fiato e tradizioni che sono tutte da conoscere.

Perché una cosa è certa questa zona della Romania è davvero speciale e merita un viaggio, itinerante e straordinario, fatto a tappe, per colmare gli occhi di meraviglia.

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Weekend a Costanza, in Romania, nella dimora di Ovidio

Città molto popolosa, adagiata sulle coste del Mar Nero, famosa per il suo porto, dotata di bellissime spiagge e di piccoli grandi tesori da scoprire. Stiamo parlando di Costanza, la meta da raggiungere per conoscere la Romania e per farlo in una località che regala tante esperienze diverse: da quelle più culturali, a quelle legate alla natura e al relax.

Siamo in Romania, nella quinta città più popolosa dello Stato, ma anche quella che nel suo territorio ha il porto più importante del Mar Nero, una meta perfetta anche solo per un weekend, in cui immergersi al cento per cento nella cultura del luogo, nella sua storia e nelle sue attrazioni naturali.

Tutto quello che devi sapere per programmare un fine settimana a Costanza, splendida città della Romania.

Cosa vedere a Costanza splendida perla in Romania

Costanza ha tante anime: c’è la città legata al più grande porto del Mar Nero, c’è il luogo in cui la storia e le epoche del passato si sono intrecciate, ci sono edifici e musei da scoprire e ci sono le spiagge, il mare, la meraviglia che regala la natura.

È una città vivace e accogliente, perfetta per essere esplorata in un fine settimana. La sua storia è antica, infatti sembra proprio che vicino ci fosse Tomi, o Tomis, colonia greca che ha visto la luce nel 500 a.C. ed era utilizzata come importante punto commerciale. È nel 29 a.C., poi, che la regione è entrata a far parte del dominio romano ed è sempre qui che pare sia stato esiliato il poeta Ovidio nel 8 d.C. (è morto nove anni dopo nel medesimo luogo, senza mai poter tornare a casa).

Successivamente è finita sotto l’influenza dell’Impero bizantino. Sempre dopo fu nominata Costantiana. Nel corso dei secoli è passata sotto diversi domini: da quello dell’Impero bulgaro a quello degli Ottomani, per poi diventare una città della Romania.

Una storia ricca, quella di questo luogo, un passato articolato e interessante, ma anche tantissime meraviglie da vedere quando si visita la città. Uno dei suoi simboli, ad esempio, è il Casinò di Costanza: quello che vediamo oggi è il terzo edificio adibito al gioco realizzato nel medesimo sito, il completamento del progetto è datato 1910 e presenta uno stile Art Nouveau. Di recente è stato oggetto di lavori di ristrutturazione e potrà tornare a nuova vita diventando sede di eventi di diverso tipo.

Merita una visita anche la cattedrale ortodossa dedicata ai Santi Pietro e Paolo, questo edificio di culto è stato danneggiato dai bombardamenti avvenuti durante la Seconda guerra mondiale, ma è stato succesivamente restaurato ed una tappa da inserire in un weekend alla scoperta di Costanza per la sua torre campanaria di 35 metri, per la sua struttura e per le opere che custodisce.

A quanto pare, al momento sono chiusi l’acquario, il Edificiul Roman cu Mozaic e il Museo Nazionale di Storia e Archeologia, vi sono però alcuni musei che vale la pena visitare come il Muzeul de Arta Populara e il Romanian Navy Museum. E quando ci si dedica a una passeggiata in esplorazione della città, bisogna passare a vedere piazza Ovidio su cui si affacciano tanti edifici di pregio, la Grande Moschea e il porto turistico. Tra le tappe anche il Faro Genovese, che ha un’altezza di soli otto metri e sulla cui nascita circolano alcune leggende, una di queste vorebbe che i fabbricanti della struttura fossero originari di Genova.

Cosa vedere a Costanza: il vecchio casinò

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Cosa vedere a Costanza oltre al vecchio Casinò

Cosa fare a Costanza: mare, spiagge e vita notturna

Per chi sogna il mare questa è la meta giusta. Infatti in un fine settimana a Costanza si può programmare anche un bagno e una giornata di sole e relax, basta dirigersi a Mamaia che di fatto è la più antica e tra le più celebri località balneari del Paese.

Questa area è caratterizzata da sabbia fine e chiara, di trova a nord di Costanza a soli 11 chilometri di distanza che si percorrono in circa 17 minuti. Si snoda per otto chilometri e separa il mare dal Lago Siutghiol. E, oltre alla sua bellezza, è anche una location in cui poter apprezzare la movida e il divertimento, con tantissime cose da fare: la vita notturna è vivace e questa la rende la meta ideale per chi cerca location belle, interessanti dal punto cultura e in cui non manca anche la sfera più ludica. A quanto pare qui si alternano tratti di spiaggia libera, ad altri dove si trovano servizi e strutture.

Tra le altre location marine nei pressi della città si può citare Eforie Sud e Nord con la sua bellissima spiaggia, dista circa mezz’ora di macchina da Costanza.  Più distante, ci si arriva in 40 minuti circa, Neptum una bella stazione balneare con l’arenile lungo due chilometri e con due laghi.

Infine va citato il lago Techirghiol noto per il suo fango che pare avere proprietà curative.

Dove andare al mare a Costanza in Romania

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Le spiagge dove andare al mare a Costanza in Romania

Come arrivare dall’Italia

Programmare una vacanza a Costanza non è complicato: si può davvero pensare di trascorrere qui anche solo un fine settimana, per un assaggio delle cultura di questo Paese che fa parte dell’Europa.

Dall’Italia si può arrivare a Costanza con l’aereo, ma solo mettendo in conto che ci saranno degli scali, infatti vi è un aeroporto che dista dal suo centro solamente 26 chilometri. Inoltre, si può arrivare anche da Bucarest (collegata al nostro Paese da voli diretti) se, ad esempio, si sceglie di fare un viaggio a più tappe verso questa meravigliosa città europea: la distanza è di circa 223 chilometri che si possono percorrere in quasi due ore e mezza di automobile.

Una cosa è certa Costanza, o Constanta, è una meta affascinante della Romania: tra storia, location da conoscere, edifici da scovare e scorpire. Un luogo in cui le dominazioni si sono intrecciate, in cui i popoli hanno vissuto e che si affaccia sul Mar Nero

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Cincsor, il borgo della Romania trasformato in albergo diffuso

Tra le dolci colline della Transilvania, si cela un piccolo gioiello che sta rinascendo grazie al turismo: Cincsor, un borgo dal fascino antico, sta scrivendo un nuovo capitolo della sua storia. Grazie a un progetto di recupero e valorizzazione, questo villaggio sassone dimenticato è oggi una destinazione unica, dove tradizione, cultura e ospitalità si fondono in un albergo diffuso che attira visitatori da tutto il mondo. Qui, ogni casa restaurata racconta una storia e ogni angolo del borgo invita a scoprire un’atmosfera autentica e senza tempo.

Quarant’anni fa, Carmen Schuster lasciò il villaggio transilvano di Cincsor per trasferirsi in Germania Ovest alla ricerca di una vita migliore. Tuttavia, anni dopo, tornando in Romania per motivi di lavoro, fu sopraffatta da un desiderio irresistibile: rimanere e salvare la comunità sassone secolare che un tempo aveva chiamato casa.

Schuster appartiene a una minoranza etnica tedesca in Romania in via di estinzione, discendente dai Sassoni reclutati dai re ungheresi per colonizzare la Transilvania a partire dal XII secolo. “Dovevamo salvare la scuola, che era in rovina,” ha raccontato Schuster, oggi sessantenne, all’agenzia di stampa francese AFP. Con il marito Michael Lisske, ha dedicato oltre un decennio al meticoloso restauro del cuore storico di Cincsor, trasformando alcuni edifici in accoglienti guesthouse con l’obiettivo di ridare vita al villaggio.

La rinascita del villaggio dimenticato

Grazie agli sforzi della coppia, anche altri edifici del borgo sono stati restaurati, e il villaggio ha ritrovato il suo centro nevralgico attorno alla chiesa protestante, che ancora oggi ospita le funzioni religiose per i sette parrocchiani rimasti.

La storia di Cincsor si intreccia con quella della Transilvania, una regione caratterizzata da un’eredità unica. Prima della Seconda Guerra Mondiale, la Romania contava una comunità sassone di circa 300.000 persone. Oggi ne rimangono solo circa 10.000, molti dei quali emigrati negli anni ‘70 e ‘80 per sfuggire alla persecuzione sotto il regime comunista di Nicolae Ceaușescu. I villaggi sassoni abbandonati sono stati gradualmente ripopolati da romeni privi di legami con la storia secolare della regione.

Eppure, l’atmosfera unica di questi borghi storici ai piedi dei Carpazi non è mai svanita del tutto, tanto che molte delle loro chiese fortificate sono oggi riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. “Nel XV secolo, fortificarono le loro chiese per servire da rifugio in caso di attacchi,” ha spiegato Michael Lisske, ex insegnante. “I Sassoni non godevano di protezione regale, nonostante le promesse di libertà fatte dagli ungheresi che li avevano portati qui.”

Per Schuster, preservare l’eredità sassone rappresenta una “vittoria tardiva” contro il trattamento disumano e sprezzante subito sotto il regime comunista, che aveva fatto di tutto per cancellarla.

Il successo delle guesthouse

Le guesthouse gestite da Schuster sono diventate la principale fonte di occupazione per il villaggio, attirando turisti in una regione tradizionalmente legata all’agricoltura. Tra i 15 dipendenti, Ramona Amariei lavora come cameriera e sarta stagionale. Di origini rom, Amariei si sente orgogliosa di far parte di questa “famiglia” inclusiva. “Non c’è discriminazione,” afferma. Anche Adrian Boscu, chef del villaggio, contribuisce a questa rinascita reinterpretando antiche ricette sassoni con un tocco moderno e utilizzando prodotti locali. “Stiamo cercando di riportare in vita tradizioni che altrimenti andrebbero perse,” spiega.

Il successo delle guesthouse ha ispirato altri villaggi vicini a seguire l’esempio di Cincsor, restaurando il loro patrimonio secolare per rilanciare le economie locali. “Credo che l’idea si stia diffondendo,” ha dichiarato Schuster. “Ci sono molte persone con progetti interessanti.” Un esempio è la casa accanto, ristrutturata dal proprietario romeno Nicolas Mioque, tornato dalla Francia dopo 57 anni. “Schuster e suo marito hanno ridato vita al villaggio,” afferma Mioque, aggiungendo che senza le guesthouse Cincsor sarebbe un luogo “triste”.

Anche il Re Carlo III di Gran Bretagna, che vanta una discendenza dal famigerato principe Vlad l’Impalatore, possiede diverse proprietà nei dintorni, alcune delle quali vengono affittate ai turisti. La presenza reale conferisce ulteriore fascino alla regione, che continua a conquistare visitatori da tutto il mondo.