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Cosa vedere e quando andare nel Castello di Bran, in Romania

Il Castello di Bran è una delle attrazioni turistiche più iconiche della Romania ed è situato nella intrigante e pittoresca regione della Transilvania. Spesso associato alla leggenda di Dracula, questo castello medievale offre una ricca combinazione di storia, folklore e bellezza naturale. Cosa vedere e quando andare a visitare il Castello di Bran? Ci si può aspettare molto dalla visita a una roccaforte storica simile e bastano poche informazioni per organizzare al meglio la propria visita al mitico Castello di Bran. Sei pronto a mettere un pizzico di atmosfere gotiche nel tuo viaggio in Romania?

Il castello di Bran e la Leggenda di Dracula

C’è qualcosa di vero che leghi il castello di Bran con la leggenda del Conte Dracula? Il Castello di Bran è decisamente legato alla figura storica di Vlad l’Impalatore, il sovrano valacco noto per la sua crudeltà. Vlad, appartenente alla casa dei Draculia – che della Valacchia significa “del Drago – è il vero e proprio ispirato della figura del famoso vampiro Dracula, reso immortale dal romanzo di Bram Stoker, pubblicato alla fine del XIX Secolo in Inghilterra e, poco dopo, anche in Italia. Anche se non ci sono prove storiche che Vlad abbia mai vissuto qui, il castello è diventato una meta obbligata per gli appassionati della leggenda di Dracula.

All’interno, troverai esposizioni che raccontano la storia di Vlad e l’influenza del romanzo di Stoker. Ma perché Vlad, storicamente, è associato alla sete di sangue? Semplice: aveva la nomea di essere particolarmente crudele con i propri nemici, attitudine che gli ha fatto guadagnare il soprannome di Impalatore. Le cronache contemporanee a Vlad raccontavano che amasse sporcarsi col sangue dei nemici. Sicuramente era una descrizione più figurata che letterale ma questa immagine ha permesso, secoli dopo, a Bram Stoker di unire una simile suggestione alle tante leggende sui vampiri e creare un personaggio immortale, nel vero senso della parola.

L’architettura e il design del Castello di Bran in Romania

Il castello di Bran, costruito nel 1377, è un magnifico esempio di architettura medievale. Con le sue torri appuntite, i corridoi stretti e le stanze labirintiche, il Castello di Bran offre una sensazione autentica di un’epoca passata. Potrete esplorare le varie stanze, ciascuna arredata con mobili d’epoca e oggetti storici che offrono uno spaccato della vita nobiliare del tempo. Lo stile architettonico del castello di Bran è molto diverso da quello di un castello medievale britannico o francese. Si rifà più a quella che era la moda dell’Europa Centrale, in cui i castelli erano più difensivi che residenziali, acquistando quindi un’immagine particolarmente oscura e, per l’appunto, gotica.

Le costruzioni come il Castello di Bran divennero celebri, proprio per questo aspetto misterioso e oscuro, nel XIX Secolo. In Epoca Romantica le storie di fantasmi o a tinte horror venivano pubblicate ovunque e chiunque non vedeva l’ora di trovare, in giro per l’Europa, un qualche castello capace di fare da sfondo a tali storie. La fama del Castello di Bran era già decisamente consistente prima del 1897, anno di pubblicazione di Dracula. Successivamente a quella pubblicazione, divenne totale e non ha ancora smesso di suscitare interesse e ispirare i viaggi in Romania di molte persone.

Castello di Bran

Il museo del castello di Bran: la storia dei regnanti di Romania

La Romania un una monarchia fino al 1947. Fu un regno breve perché la sua storia, con questa forma politica, iniziò nel 1881. I sovrani di Romania avevano buon gusto e il castello di Bran venne usato come residenza estiva.  Proprio per raccontare questo periodo storico, Il castello di Bran ospita un museo che espone arte e mobili raccolti dalla regina Maria di Romania, l’ultima regnante ad utilizzare il castello di Bran per le proprie vacanze durante la bella stagione. La collezione comprende pezzi di arredamento, costumi, e manufatti artistici, molti dei quali riflettono il gusto e l’eleganza della regina.

Al di là di questo, visitare il museo del Castello di Bran ti aiuterà a capire quanto la storia di questo edificio sia più limpida e lineare di quello che abbiamo sempre immaginato. Una delusione? No di certo: l’ambiente stesso sarà l’elemento che non farà uscire dalla tua testa l’idea di essere in Romania per visitare un luogo che ha qualcosa di oscuro da dire.

Il cortile interno del castello di Bran: il fascino del Medioevo

Il cuore medievale del Castello di Bran risiede nel cortile interno, un luogo affascinante da esplorare, con la sua atmosfera tranquilla e il pozzo. Contrariamente a quel che si pensa, il pozzo visibile attualmente non è medievale ma è frutto di una ristrutturazione avvenuta nell’Ottocento. Per poter sistemare il pozzo che, a tutti gli effetti esisteva dal Medioevo, è stato utilizzato un capitello di una colonna di una casa fiorentina. Durante i mesi più caldi, il cortile è spesso decorato con fiori, creando un ambiente incantevole per una passeggiata.

La torre del Castello di Bran: il luogo giusto per ammirare il panorama

Uno dei punti forti della visita al Castello di Bran è la possibilità di salire sulle torri e godere di viste incredibili sulla campagna della Transilvania. Parte dell’immagine spettrale del castello di Bran nasce proprio dal luogo geografico in cui si trova: una rupe tra i boschi. Dai merli delle torri, si può ammirare un panorama che spazia dalle foreste circostanti alle montagne dei Carpazi, offrendo un’opportunità fotografica imperdibile. Sembra che fu proprio una stampa di un disegno di un viaggiatore che ispirò Bram Stocker ad utilizzare questo castello come residenza per il suo Conte Dracula, almeno per la parte della storia ambientata in Transilvania. Quando ti troverai davanti al Castello di Bran e salirai sulle sue torri, non ti sarà difficile capire il perché.

castello bran

Le mostre temporanee del Castello di Bran e gli eventi

Il Castello di Bran ospita regolarmente eventi speciali, tra cui mostre d’arte, concerti e rievocazioni storiche. Durante il periodo di Halloween, per esempio, il castello si trasforma in una destinazione particolarmente popolare, con eventi a tema Dracula che attirano visitatori e viaggiatori da tutto il mondo. Gli eventi, però, sono generosi durante tutto l’anno. In qualsiasi periodo tu decida di visitare il Castello di Bran, troverai un evento capace di regalarti nuove sensazioni ed emozioni da ricordare. Sapevi che molte coppie chiedono di poter celebrare il proprio matrimonio la Castello di Bran o di poter fare, per lo meno, le foto per l’album di nozze? La scelta è senza dubbio singolare, almeno a prima vista. A pensarci bene, però, la bellezza di questo luogo così sospeso nel tempo e capace di regalare magia a ogni scatto porta a comprendere alla perfezione un desiderio simile.

Il villaggio nei pressi del Castello di Bran

Prima o dopo la visita al castello di Bran, vale la pena esplorare il vicino villaggio che si trova a poca distanza da quell’edificio così iconico. Il villaggio di Bran è un luogo molto frequentato e, in alta stagione, potrebbe essere un po’ affollato ma, anche con molti turisti in giro, non delude mai. Qui troverai mercati artigianali dove acquistare souvenir unici, prodotti locali e gustare la cucina tradizionale di questa regione della Romania. Il villaggio offre anche un assaggio della vita rurale transilvana, con le sue case tradizionali e paesaggi incantevoli. Si può anche dormire nel villaggio vicino al Castello di Bran: i posti non sono molti e, quindi, è meglio organizzarsi per tempo per poter vivere un’esperienza di alloggio così unica e speciale. Bran, nel passato, era un feudo dei Cavalieri Teutoni (di cui faceva parte anche Vlad) e ha conservato un’immagine così particolare che sembra, anch’esso, uscito da un libro. I camminatori e gli amanti del trekking non resteranno delusi perché, dal villaggio di Bran, partono molti sentieri per passeggiate di ogni tipo.

Quando visitare il Castello di Bran in Romania

C’è una stagione più adatta a visitare il castello di Bran in Romania? Assolutamente no. Ogni periodo dell’anno regala delle sensazioni diverse dagli altri. L’inverno rende tutto più magico e, proprio per l’aspetto gotico del castello di Bran, sembra di visitare un vero e proprio mondo uscito dalla fantasia e dalla penna di qualche scrittore. L’autunno è il periodo dei colori: il foliage nei dintorni del Castello di Bran è generoso e questa stagione è la più indicata per fare foto spettacolari. La primavera è sempre piacevole, soprattutto quando l’ambiente attorno al castello di Bran e al villaggio si riempiono di fiori. L’estate è sicuramente il periodo di maggiore affluenza al Castello di Bran ma la grande quantità di viaggiatori e turisti non toglie nulla alla bellezza dell’esperienza di un luogo così iconico come il castello più celebre di Romania.

Perché vale la pena di visitare il Castello di Bran

Una visita al Castello di Bran, durante un viaggio in Romania, ti porterà a essere trasportato nel tempo e nella leggenda, a vivere un’esperienza che combina storia, cultura e un pizzico di mistero. Perché no, potrai aggiungere anche la bellezza della natura dei Carpazi e alcuni paesaggi davvero degni di nota.  Che siate appassionati di storia medievale, curiosi della leggenda di Dracula o semplicemente in cerca di un’avventura suggestiva, la visita al Castello di Bran offre qualcosa di speciale per ogni viaggiatore curioso. Considera il Castello di Bran una meta che richiede il suo tempo per poter trasmettere, per davvero, tutta la bellezza di cui è capace.

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Quando visitare Bucarest: clima e temperature per tutto l’anno

Bucarest, capitale della Romania è una città da inserire nella propria lista e merita una visita in qualsiasi periodo dell’anno. Le sue meraviglie architettoniche, i suoi parchi, la sua storia e cultura offrono ai visitatori una meta ricca di fascino e uno scenario culturale vivace da scoprire in tutte le sue forme: dalle tradizioni gastronomiche agli eventi che, tutto l’anno, riempiono il calendario di questa splendida città. Non c’è un momento migliore per visitarla, che siano le stagioni più calde o quelle più fredde, la capitale della Romania ha tanto da offrire mese dopo mese. Tutto dipende dai tuoi gusti e dalle attività che ti piace fare. In questo articolo troverai una panoramica dettagliata delle stagioni di Bucarest e cosa offrono a chi decide di lasciarsi trasportare dall’anima di questa città.

Clima a Bucarest: una panoramica completa

Bucarest è collocata nel sud della Romania, a circa 70 metri di altitudine e gode di un clima continentale prevalentemente temperato. Nonostante il cambiamento climatico, la capitale della Romania è ancora caratterizzata da stagioni ben distinte che si alternano offrendo per tutto l’anno scenari differenti e intrisi di atmosfere uniche. Se la primavera e l’autunno sono le due stagioni con il clima più mite, l’estate e l’inverno, invece, presentano condizioni climatiche più estreme con temperature oltre i 30° in estate e sotto lo zero in inverno. 

Primavera a Bucarest: fioriture e temperature miti

Il clima a Bucarest nel periodo primaverile è la testimonianza di un momento di transizione: le temperature si alzano lasciandosi alle spalle la rigidità dell’inverno, le giornate si allungano e l’intera città si risveglia. Tendenzialmente, in primavera le temperature sono così distribuite:

  • Marzo: 3-11°
  • Aprile: 7-17°
  • Maggio: 12- 23°

Questo periodo dell’anno è perfetto per lunghe passeggiate nella capitale alla scoperta dei suoi quartieri vivaci o dei suoi parchi, come il Parco Herăstrău e il Giardino Cişmigiu che in questi mesi vedono l’esplosione di una natura rigogliosa e colorata grazie alle fioriture di piante e fiori. Le ampie aree verdi di Bucarest la rendono anche una meta perfetta per picnic all’aperto o escursioni nei dintorni della capitale. Infine, sempre restando all’aria aperta, questo periodo è perfetto anche per godersi un aperitivo o un pranzo nei vari caffè disposti lungo il fiume Dâmbovița. Non solo attività outdoor, la primavera a Bucarest offre una ricca proposta di eventi culturali che animano la città attirando abitanti e visitatori. Il Romanian Design Week – un festival incentrato sul design locale e internazionale – è solo uno dei grandi eventi in programma nel periodo primaverile. 

Bucarest in estate: caldo e brio

Tra giugno e agosto, le temperature a Bucarest salgono sensibilmente oscillando tra i 25° e i 35°, con picchi occasionali che vanno oltre i 35°. Le giornate lunghe e soleggiate offrono più tempo per provare le varie attività all’aperto e godersi la vita notturna della città. Nello specifico, mese per mese, le temperature medie sono:

  • Maggio: 12-23°
  • Giugno: 16-27°
  • Luglio: 18-30°

L’estate a Bucarest, nonostante sia la stagione più calda, è caratterizzata da temporali anche intensi ma prevalentemente di breve durata. Come sempre, il consiglio è quello di non farsi cogliere impreparati e di portarsi sempre dietro un piccolo ombrello o un impermeabile. Il clima a Bucarest in estate è, quindi, ideale per vivere appieno le atmosfere vivaci della città e farsi travolgere dall’energia contagiosa che si percepisce camminando semplicemente per le strade della capitale. I locali pullulano di gente, i parchi si riempiono di persone che fanno jogging o che si rilassano cullati dal rumore delle fronde degli alberi. In estate i festival e gli eventi sono all’ordine del giorno; tra i più famosi troviamo il Bucharest International Air Show o il Summer Well Festival, il festival che attira migliaia di appassionati di musica indie e alternative rock.

Bucarest in autunno: colori, cibo e cultura

Quando l’autunno arriva a Bucarest, la città si accende di colori mozzafiato. I viali alberati si tingono di rosso e arancione e le temperature iniziano a scendere lentamente portando le persone a tirare fuori capi d’abbigliamento morbidi e confortevoli. Da settembre a novembre le temperature cambiano radicalmente raggiungendo i 25° nel periodo subito successivo all’estate e i 10° nelle settimane che anticipano l’inverno. Nello specifico, le temperature medie sono:

  • Settembre: 14-25°
  • Ottobre: 8- 17°
  • Novembre: 3-10°

L’autunno a Bucarest è una delle stagioni più pittoresche in assoluto, il colore delle foglie che cambia offre uno spettacolo visivo unico e il modo migliore per goderselo è passeggiare per il parco Carol o il Giardino Botanico, veri teatri di uno spettacolo autunnale senza eguali. Anche il Parco Herăstrău è un’ottima location per ammirare il foliage, qui potrai noleggiare una bicicletta o semplicemente passeggiare lungo i numerosi sentieri del parco, lasciandoti conquistare da un paesaggio incantevole.

L’autunno a Bucarest è ricco di eventi culturali come il Bucharest International Film Festival che mette in mostra una selezione di film indipendenti da tutto il mondo, e il George Enescu Festival che celebra la musica classica con concerti che attirano artisti e visitatori da tutto il mondo. Infine, per gli amanti del vino, a Bucarest in autunno è tempo di vendemmia: i ristoranti e le cantine aprono le proprie porte offrendo degustazioni di vini locali e permettendoti di scoprire le eccellenze enologiche della Romania.

Bucarest in inverno: fascino e magia

Inverno a Bucarest

Fonte: iStock

La magia del Natale a Bucarest

L’inverno è un periodo magico per visitare la capitale della Romania, soprattutto durante il periodo natalizio. Il clima a Bucarest in questa stagione è freddo e costellato da intense nevicate. Le temperature, spesso, scendono sotto lo zero e sono così distribuite:

  • Dicembre: -1- 4°
  • Gennaio: -1-3°
  • Febbraio: 0°-6°

Se ami i paesaggi invernali, ti piace assaporare il tepore delle atmosfere natalizie e passeggiare sotto i fiocchi di neve non ti spaventa, allora l’inverno è la stagione ideale per visitare Bucarest. In questo periodo la città si illumina con decorazioni scintillanti, il dolce profumo di vin brulè impregna l’aria e i mercatini di Natale portano gioia e allegria emozionando grandi e piccini. Uno dei più grandi è il Mercatino di Natale in Piazza della Costituzione, un vero gioiello che offre una vasta gamma di prodotti artigianali, dolci tipici e bevande calde. Quando arriva il momento di prendersi una pausa dal freddo, Bucarest offre il suo celebre “Therme București”, uno dei più grandi complessi termali d’Europa a pochi chilometri dal centro con piscine riscaldate, saune e trattamenti benessere. L’inverno è anche il periodo perfetto per visitare i vari musei e gallerie d’arte della capitale; un’altra alternativa per concedersi una pausa rilassante e, soprattutto, riscaldata.

Il clima a Bucarest: qual è il periodo migliore?

Come sempre, non c’è una risposta a questa domanda che sia uguale per tutti. Dipende molto dalle attitudini di ognuno di noi, dalle proprie passioni e dalle attività che si preferisce fare. Ogni stagione è unica e ha caratteristiche e opportunità diverse. Visitala in primavera, se vuoi farti inebriare dai profumi e dai colori delle fioriture, in estate se vuoi approfittare delle lunghe giornate soleggiate e partecipare a eventi all’aperto, in autunno se vuoi ammirare lo spettacolare foliage e le sue atmosfere romantiche, in inverno se vuoi farti scaldare il cuore da un’incantevole dipinto natalizio, con mercatini di Natale, neve e un’atmosfera festosa. Qualsiasi sia la stagione in cui sceglierai di visitare Bucarest, sarà comunque un’ottima scelta. 

Ecco una panoramica del clima e delle temperature a Bucarest per aiutarti a pianificare il tuo viaggio:

  • Primavera: fresca, con temperature che aumentano gradualmente da 10°C a 20°C, e abbondanti fioriture nei parchi.
  • Estate: Calda e soleggiata, con temperature che variano dai 25°C ai 35°C, e occasionali temporali pomeridiani.
  • Autunno: Mite e progressivamente più fresco, con temperature che scendono da 25°C a 10°C e spettacolari colori autunnali.
  • Inverno: Freddo e spesso nevoso, con temperature che vanno da 0°C a -5°C, e un’atmosfera natalizia magica.
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La foresta di Hoia Baciu, tra leggende e avvistamenti di UFO

È stata definita la foresta più inquietante del mondo e si è anche aggiudicata il soprannome di “Triangolo delle Bermuda della Transilvania”. Sulla foresta di Hoia Baciu aleggiano storie e leggende che fanno venire la pelle d’oca. C’è chi sostiene che sia la casa del diavolo, chi giura di aver visto dei fantasmi aggirarsi tra i suoi spettrali alberi sottili e ricurvi, chi addirittura ha raccontato di avvistamenti alieni. Se siete amanti del brivido e dei fenomeni paranormali, è senza alcun dubbio questa la vostra tappa perfetta in un viaggio in Romania.

Foresta di Hoia Baciu, tra storia e mito

Nell’immaginario collettivo la Transilvania viene subito associata al famigerato conte Dracula. Tuttavia, il celebre Castello di Bran non è l’unico luogo della regione che custodisce miti e leggende misteriose. Nei pressi di Cluj-Napoca, terza città della Romania nel nord-ovest del Paese, la foresta di Hoia Baciu sembra pronta a mettere alla prova anche i più scettici.

Si ritiene che esista fin dalla preistoria, scavi archeologici nell’area hanno infatti portato alla luce prove di insediamenti umani risalenti al Paleolitico. Anticamente, la foresta faceva parte del territorio dei Daci, una tribù tracia che abitò la regione dal 500 a.C. al 106 a.C. circa.

Il nome “Hoia Baciu” deriva da una leggenda locale. Si narra che un pastore di nome Baciu si fosse avventurato nella foresta con il suo gregge di 200 pecore, scomparendo senza lasciare traccia. Nessuno ha mai saputo che fine abbiano fatto l’uomo e i suoi animali, ma la foresta ha finito per portare il suo nome come un promemoria agghiacciante della sua natura enigmatica.

Paura e venerazione si sono alternati per secoli tra questi alberi. Nel corso della storia, la foresta di Hoia Baciu è stata per alcuni un luogo sacro dove venivano venerati gli spiriti della natura e gli antichi dei, per altri un posto maledetto, dimora del diavolo e scenario di fenomeni inspiegabili.

Ad aver ulteriormente alimentato la reputazione soprannaturale della foresta, che si estende per oltre 300 ettari nella periferia della città, sono i bizzarri alberi, ricurvi e sottili, che sembrano essere stati creati apposta per il set di un film horror. Ma ciò che la rende ancora più inquietante è la presenza di un’area perfettamente circolare dove non cresce nemmeno una pianta.

Le leggende della foresta “stregata” nel cuore della Transilvania

Varie e numerose le leggende che contribuiscono ad aumentare le suggestioni di cui è già naturalmente ricca la foresta di Hoia Baciu. Alcune delle storie più ricorrenti riguardano apparizioni di fantasmi, sparizioni misteriose e fenomeni paranormali. C’è chi dice che se ci si avventura nella foresta di notte ci si può imbattere negli spettri che si aggirano tra gli alberi, o addirittura vedere strane luci e oggetti non identificati sorvolare il bosco. Tra le storie più agghiaccianti c’è quella di una giovane ragazza scomparsa nella foresta, riapparsa cinque anni dopo, immutata e senza alcun ricordo degli anni trascorsi.

La foresta è balzata all’attenzione internazionale nel 1968 quando Emil Barnea, un tecnico di Cluj  ex ufficiale dell’esercito, affermò di avere avvistato un UFO mentre era in compagnia della fidanzata. L’uomo scattò una fotografia del presunto disco volante, diventata oggetto di controversie: secondo il direttore dell’osservatorio astronomico di Cluj sarebbe un pallone aerostatico ripreso da un’angolazione particolare, tuttavia alcuni esperti hanno negato questa possibilità e hanno giudicato la foto presumibilmente “autentica”.

Altrettanto nota è la storia del biologo Alexandru Sift, che dopo aver visitato da giovane Hoia Baciu, raccontò di aver avuto per due settimane febbre e strane ustioni su tutto il corpo. Il professore ha così trascorso la sua vita a indagare sui misteri della foresta, con l’intento di dare una spiegazione scientifica all’accaduto, studiando i fenomeni della luce e del magnetismo che avvengono in quest’area e fornendo un ricco archivio di fotografie dei fenomeni, andato però perduto parecchi giorni dopo la sua morte nel 1993.

Una delle attrazioni più famose della foresta di Hoia Baciu in Romania è la “Radura”, un’area circolare dove non crescono alberi, e dove si dice che si verifichino strani eventi. Gli scienziati hanno proposto diverse spiegazioni per il fenomeno, tra cui la possibilità che quel punto fosse un tempo il sito di un antico luogo di sepoltura o che la composizione del terreno sia inadatta alla crescita delle piante. Spiegazioni che però non sembrano aver convinto gli abitanti del posto, persuasi che questo cerchio sterile sia maledetto e che chi vi entra possa essere colpito da energia negativa.

Ma non è finita qui: di recente, una delle pagine social dedicate alla località infestata ha riportato che nel cuore della notte, alcune persone a caccia di misteri irrisolti hanno realizzato diversi scatti che testimonierebbero l’esistenza di esseri non identificati, dall’aspetto non umano.

Foresta di Hoia Baciu oggi: cosa fare e vedere

A questo punto non ci sarebbe nemmeno bisogno di sottolineare che la foresta “stregata” di Hoia Baciu offre un’esperienza senza precedenti. Che siate amanti del brivido, appassionati di storia, di fauna selvatica o investigatori del paranormale, in questo bosco unico nel suo genere ce n’è davvero per tutti i gusti.

Nonostante la sua reputazione di luogo infestato e misterioso, la foresta di Hoia Baciu è innanzitutto un sito di bellezza naturale e biodiversità. Tanti gli sforzi per proteggere questa attrazione custodita nel cuore della Transilvania e il suo ecosistema unico, così che anche le generazioni future possano apprezzare il suo fascino indescrivibile.

Con un’estensione di 3 chilometri quadrati, la foresta di Hoia Baciu offre un ampio e variegato spazio per escursioni indimenticabili, con sentieri che si snodano attraverso boschi fitti e radure aperte. Durante il cammino, si può avvistare l’incredibile fauna selvatica del posto, imbattendosi in una serie di alberi dalle forme bizzarre, che aggiungono un ulteriore livello di mistero al viaggio.

Chiaramente, oggi la foresta di Hoia Baciu è una destinazione popolare per i visitatori in cerca di un contatto con l’ignoto, che desiderano vivere un’avventura al di fuori del comune. Il suggerimento è di affidarsi a guide esperte, che offrono l’opportunità di esplorare in tutta sicurezza l’inquietante bellezza della foresta e di conoscerne ogni segreto, ascoltando la sua storia e le sue leggende più da vicino.

Alcune compagnie turistiche offrono anche escursioni notturne, per permettere ai più temerari amanti del brivido l’opportunità di sperimentare l’atmosfera agghiacciante della foresta al calar del sole. Una volta qui, tenete gli occhi ben aperti in direzione del cielo: potreste scorgere fenomeni inspiegabili, come strane luci o forme simili a dischi volanti.

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La città delle chiese dipinte è un tripudio di meraviglia e colori

Immagina una città dove il tempo sembra essersi fermato, dove la storia e le antiche tradizioni risuonano in ogni angolo, trasportandoti in un luogo magico e affascinante.

Benvenuti a Suceava, una città incantevole incastonata nel cuore della regione storica della Bucovina, nel nord-est della Romania. Con il suo passato glorioso come capitale della Moldavia, è un tesoro nascosto di storia e cultura che attende solo di essere scoperto.

La città, arroccata sulla riva dell’omonimo fiume, sembra uscita dalle pagine di un libro di fiabe, con le sue chiese e i suoi monasteri che vantano un’architettura bizantina unica nel suo genere.

Suceava è un luogo straordinario dove passato e presente si fondono in un’armonia senza tempo. Con i suoi affascinanti siti storici e la vivace cultura contemporanea, offre un’esperienza unica che ti invoglia a immergerti nel suo prezioso patrimonio e a diventare parte di una storia straordinaria.

Suceava: un incanto senza tempo

I monasteri dipinti della Romania

Fonte: iStock

Vista panoramica del monastero di Voronet, Romania

La storia di Suceava ha origini nel tardo Medioevo, un’epoca che segnò l’apice di questa città, trasformandola in un importante centro politico e culturale.

L’influenza di quest’epoca continua a riflettersi nel meraviglioso panorama architettonico della città, ricco di numerosi siti medievali che affascinano ancora oggi.

Suceava era la maestosa residenza di Stefano il Grande, il coraggioso principe che si oppose all’Impero Ottomano. Durante il suo regno, la città divenne un baluardo inespugnabile grazie alla potente Fortezza di Seat.

Quest’incredibile struttura fungeva da sontuosa corte principesca e da impenetrabile fortezza difensiva, affrontando con determinazione numerosi assedi nel corso della sua illustre storia.

Oggi, è una delle destinazioni turistiche più popolari della regione, offrendo una visione affascinante del periodo medievale che collega in modo tangibile gli eventi e le figure storiche che hanno influenzato il corso della storia cittadina.

I Monasteri Dipinti della Bucovina

I monasteri dipinti della Bucovina sono forse la più grande attrazione della regione, autentiche meraviglie architettoniche che brillano con immagini vivide e colorate di storie bibliche e scenari sacri.

Queste chiese, uniche per la loro straordinaria decorazione esterna, rappresentano un patrimonio culturale che unisce arte, fede e storia. Per il loro grande valore artistico, otto sono state inserite nella prestigiosa lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

Costruite tra il XV e il XVI secolo, furono erette come simboli di fede ortodossa e gratitudine per le vittorie contro l’Impero Ottomano. Le affascinanti pitture murali esterne servivano a educare la popolazione locale, in gran parte analfabeta, narrando appassionanti storie della Bibbia e della vita dei santi ortodossi.

Ogni monastero possiede una combinazione di colori e una collezione di dipinti unici. Tra questi un must-see è il Monastero di Voronet, conosciuto anche come la “Cappella Sistina d’Oriente“, per le sue straordinarie rappresentazioni del Giudizio Universale.

Oggi, queste chiese sono ancora luoghi di culto attivi e mete turistiche molto apprezzate. Offrono ai visitatori uno sguardo affascinante sulla ricca eredità della Romania e rappresentano una testimonianza tangibile del talento artistico del passato.

Oltre alle bellissime chiese dipinte, la Bucovina offre percorsi turistici meno conosciuti ma altrettanto affascinanti. Questi itinerari conducono i visitatori tra pittoreschi villaggi rurali e rigogliose foreste, regalando un’esperienza di viaggio autentico e coinvolgente.

Luoghi come Cârlibaba, Ciocănești e Moldovița offrono un’esperienza unica nella vita tradizionale romena: un viaggio per scoprire l’artigianato locale, deliziarsi con la cucina tradizionale e immergersi nelle usanze e tradizioni secolari.

Nonostante la Bucovina sia una meta turistica poco conosciuta, per coloro che sono alla ricerca di una destinazione fuori dagli schemi, rappresenta un vero tesoro nascosto in attesa solo di essere scoperto.

I percorsi meno conosciuti di Suceava

Fonte: iStock

Tramonto sulle colline di Voronet, Romania
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Tour della Transilvania, tra luoghi indimenticabili e leggende affascinanti

Tra le regioni più belle della Romania c’è senza ombra di dubbio la Transilvania, una terra dal fascino pregno di mistero, ma anche impreziosita da sontuosi palazzi e natura incontaminata.

Sorprendentemente verde e luminosa, un viaggio in Transilvania vuol dire scoprire paesini medievali dove il tempo sembra essersi fermato, castelli da favola (o se vogliamo da brivido), foreste e boschi fitti di grande pregio naturalistico.

Ma prima di arrivare in Transilvania vale la pena prevedere una sosta a Timişoara, Capitale Europea della Cultura 2023.

Timişoara, Capitale Europea della Cultura 2023

Fonte: Caldana Europe Travel

Timişoara

Timişoara è la Capitale Europea della Cultura 2023. Ciò vuol dire che per 365 giorni ci saranno eventi e manifestazioni di particolare interesse.

Si distingue per essere una località multiculturale ma anche per essere detentrice di numerosi primati:

  • è stata la prima in Europa a dotarsi, nel 1884, della rete elettrica;
  • dal 1760 fu la prima città dell’Impero Asburgico a illuminare le proprie strade con lampade e la prima a convertirle a gas nel 1855;
  • è stata la prima città dell’Impero austro-ungarico a creare un canale navigabile, a realizzare una rete telefonica, a utilizzare il servizio telegrafico, a fare uso dell’asfalto per la pavimentazione stradale, ad avere tre teatri di stato a presentare opere in lingua romena, ungherese e tedesca.

In sostanza, Timişoara è una città ricca di luoghi culturali che sono tutti da scoprire e bellezze architettoniche che lasciano senza fiato.

Piața Unirii è la piazza più bella e antica della capitale del Banato. Decorata in stile barocco, ospita alcuni dei più importanti monumenti come il Palazzo Barocco, la Cattedrale Cattolica, il Vicariato Serbo e il Monumento alla Santa Trinità.

Molto interessante anche Piața Victoriei che per i rumeni è un luogo estremamente importante poiché proprio qui i rivoluzionari, il 20 dicembre 1989, proclamarono Timişoara la prima città libera della Romania dal regime comunista. È circondata da palazzi signorili del primo ‘900, ma anche da meravigliosi edifici religiosi come la Cattedrale ortodossa.

Poi ancora i musei come il Memorialul Revolutiei, con foto e documenti che raccontano le tragedie e gli eventi vissuti nel 1989; Banat Museum, con una collezione di reperti archeologici provenienti da tutto il Banato e il Muzeul de Arta, dove ammirare le opere d’arte di Ormós Zsigmond, ricco aristocratico, collezionista e storico dell’arte.

Viaggio in Transilvania, le tappe da non perdere

Fonte: Caldana Europe Travel

Sibiu

La Transilvania è una regione di rara bellezza che prende vita ai piedi dei Carpazi. Per questo è caratterizzata da un bellissimo paesaggio naturale dove svettano alcune tra le città medievali meglio conservate in Europa.

Sibiu, capitale della Transilvania, è una località circondata da un sistema di antiche fortificazioni, ma anche un luogo dove pregevoli testimonianze medievali si alternano a eleganti palazzi barocchi.

Decisamente peculiare anche Brasov che fu uno dei maggiori centri della rivoluzione antiasburgica. Poi ancora Cluj Napoca, capoluogo della Transilvania che sfoggia un centro storico caratterizzato da un autentico mix di stili architettonici.

In Transilvania sulle orme di Dracula

Un viaggio in Transilvania non può di certo prescindere da una serie di tappe all’insegna del suo personaggio più famoso: Dracula. Un vero e proprio mito che si deve al celebre Conte Vlad, protagonista del romanzo di Bram Stoker.

Probabilmente non tutti sanno che il vampiro della Transilvania è ispirato a una persona realmente vissuta: il sanguinoso sovrano che regnò sulla Valacchia dal 1456 al 1462.

Non era un vero vampiro, ma comunque era un uomo spietato che è passato alla storia con il soprannome di “impalatore” in quanto aveva l’abitudine di uccidere in questa maniera i suoi nemici. Va detto, però, che è anche ricordato come eroe e padre della patria per avere lottato a lungo contro le invasioni turche.

Un tour sulle orme di Dracula non può non iniziare dalla casa dove ha vissuto nel romanzo: il castello di Bran, una misteriosa e suggestiva fortezza che custodisce pregevoli pezzi d’arredamento appartenuti alla famiglia reale rumena.

Edificato nel XIV secolo da Ludovico I D’Angiò, è arroccato su una parete rocciosa nel cuore di una gola buia e sinistra, un paesaggio che ha contribuito ad alimentare il fascino “noir” della casa e del suo padrone.

Altra tappa obbligata se si vuole fare un viaggio in Transilvania sulle tracce del vampiro più famoso del mondo è Sighisoara, luogo in cui Vlad III nacque nel 1431. Dichiarato patrimonio UNESCO, è un villaggio medievale perfettamente conservato.

Insomma, la Transilvania tra meraviglie e fitto mistero è una regione tutta da scoprire.

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Romania, ritrovata una tomba principesca importantissima

Quella che vi stiamo per raccontare è una scoperta importantissima avvenuta per puro caso in Romania. Vi basti sapere che tale ritrovamento è successo a causa di alcuni lavori per la costruzione della nuova bretella autostradale a sud-est del Paese. Ciò che è emerso è una tomba principesca con tanto di suo corredo che sembrerebbe appartenere a un invasore che ha quasi completamente cambiato la storia. Scopriamo insieme a chi apparteneva.

Ritrovata la tomba di Attila, il flagello di Dio

La tomba in questione potrebbe essere di Attila, conosciuto anche come il flagello di Dio. Essa, infatti, risalirebbe al V secolo, periodo in cui la regione era dominata dagli Unni, popolo guerriero nomade proveniente dalla Siberia. Al suo interno il guerriero è stato sepolto con il suo cavallo, le sue armi e le tante ricchezze che possedeva: oltre cento manufatti in gran parte ricoperti d’oro e intarsiati con pietre preziose.

Come spiegato dall’archeologo Silviu Ene del Vasile Pârvan Institute of Archaeology di Bucarest  e come riportato da La Stampa, tale sepoltura è stata in realtà scoperta alla fine dell’anno scorso vicino alla città di Mizil, nel sud-est della Romania.

Fa parte di un sito archeologico più complesso dove sono conservate altre tombe, abitazioni e pozzi, tanto che da quando sono iniziati i lavori di ampliamento autostradale, questo è il quarto sito archeologico scoperto, testimonianza di quanti tesori ancora nascosti custodiscono queste terre.

Sempre stando alle parole dell’archeologo, la preziosa spada “è in gran parte arrugginita, ma il suo fodero è decorato per tutta la sua lunghezza con foglie d’oro”.

Ed è proprio quest’ultima, insieme a tutte le altre ricchezze riportate alla luce dall’interno della tomba e la sua datazione, che fanno pensare che vi fosse sepolto il temuto Attila con tutto il suo rinomato tesoro.

Le altre dichiarazioni degli addetti ai lavori

L’archeologo ha inoltre fatto sapere che l’etnia del guerriero il non è ancora nota, ma che i ricchi corredi funerari suggeriscono che appartenesse alla classe dirigente nel periodo unno che, in quella precisa fase storica, controllava gran parte delle terre a ovest del Mar Nero, inclusa la regione che oggi fa parte della Romania.

Ciò vuol dire che nei prossimi mesi le ossa e i manufatti saranno ripuliti, esaminati e messi in mostra al pubblico, mentre il sito della tomba devierà per forza di cose il progetto autostradale.

Un ritrovamento che perciò si rivela eccezionale in quanto Attila, nel V ,secolo contribuì alla caduta dell’impero romano. Fino a questo momento, il luogo della sepoltura del condottiero è rimasto un mistero. Secondo gli storici il re degli Unni era stato seppellito sotto quello che un tempo era il letto di un fiume e che gli schiavi che scavarono la fossa furono poi uccisi, affinché non rivelassero il punto esatto della sepoltura del corpo insieme ai suoi grandi tesori.

Non resta che attendere gli approfondimenti del caso per scoprire se la tomba appena ritrovata, insieme ai suoi tesori di inestimabile valore, appartenga o no ad Attila, il rinomato flagello di Dio.

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Si trova in Romania uno dei castelli più belli d’Europa

Sinaia è una splendida cittadina della Romania situata a circa 120 chilometri a Nord dalla Capitale Bucarest. Una località davvero sorprendente tanto da essere considerata “la perla dei Carpazi”. Si trova, tra le altre cose, a 800 metri di altitudine sul livello del mare e in quello che possiamo definire il confine tra la Valacchia, una regione storica della Romania, e la ben più famosa Transilvania.

Fare un viaggio da queste parti per molti vuol dire andare alla ricerca di edifici angusti e storie leggendarie fatte di lupi mannari e vampiri, ma la realtà, spesso, è ben diversa. Su quella che è considerata la vera e propria porta d’ingresso della Transilvania, come un miraggio appare un maniero dai profili fiabeschi e che ancora oggi è considerato uno dei più belli d’Europa: il Castello di Peleș.

Castello di Peleș, un po’ di storia

Il Castello di Peleș è una delle attrazioni turistiche più visitate della Romania. Ma del resto è comprensibile: è un eccezionale esempio di architettura neo-rinascimentale tedesca. È stato costruito tra il 1875 e il 1883 per volere di re Carlo I e, oltre a essere definito “uno dei più incantevoli di tutto il continente”, è stato il primo tra gli europei ad essere interamente illuminato dalla corrente elettrica.

Carlo I di Romania decise di edificarlo a Sinaia perché, in seguito a una visita della città, restò particolarmente colpito dalla bellezza del paesaggio. Fu così che scelse di acquistare un terreno e far costruire un castello come residenza estiva per la Famiglia Reale.

Castello di Peleș romania

Fonte: iStock – Ph: SCStock

Il meraviglioso Castello di Peleș

Esso fu usato usato dai monarchi fino al 1948 quando, con l’avvento del Comunismo, fu trasformato in un museo che aprì le sue porte al pubblico solo nel 1990.

In sostanza, è una costruzione dalla storia abbastanza recente, ma nonostante questo riesce a conquistare ogni suo visitatore con la bellezza dei suoi decori, sia esterni, sia interni. La sua struttura, infatti, fu appositamente studiata per fornire un edificio con servizi mai visti prima nei castelli europei. Non solo impianto elettrico, quindi, ma anche riscaldamento centralizzato e persino un’aspirapolvere.

Visitare il Castello di Peleș

Il Castello di Peleș vanta una superficie di ben 3.200 metri quadri e 160 stanze riccamente decorate e ammobiliate a cui fanno seguito 30 bagni.

Ma è già ammirandolo dall’esterno che ci si rende conto di essere di fronte a un capolavoro di architettura. Infatti, vi ritroverete dinnanzi a uno splendido edificio bianco come la neve dove a far da contrasto ci sono alcune pregevoli finiture in legno scuro, torrette a punta, tanti motivi alle finestre, sui tetti e sulle balaustre. Un’architettura, quindi, che riesce perfettamente a inserirsi nell’armonia del paesaggio circostante.

Esso, infatti, è completamente abbracciato dalla natura in cui ogni tanto spuntano sculture, fontane e vasi in marmo di Carrara che contribuiscono a renderlo ancor più fiabesco. Tra le statue più importanti vi segnaliamo quella di Carlo I realizzata dallo scultore italiano R. Romanelli, il monumento alla regina Elisabetta, leoni che fanno da guardia e molto altro ancora.

Non da meno sono le meraviglie che custodisce gelosamente tra le sue mura. A tal proposito però c’è da fare una premessa: delle 160 stanza presenti solo 10 visitabili. Nonostante questo, rimarrete certamente impressionati dai maestosi lampadari fatti in vetro di Murano, affreschi, ricami in seta e molti altri lussi. Ma non solo. A lasciarvi un segno indelebile, infatti, saranno anche le sculture in noce e bassorilievi situati all’ingresso, così com il soffitto in vetro che si apre sul cielo.

Peleș castello dettagli

Fonte: iStock

Alcuni dettagli del Castello di Peleș

Ogni stanza, poi, ha qualcosa di spettacolare e unico e il fatto più curioso è che, nonostante gli stili diversi con cui sono state progettate, cìò che emerge è un insieme armonico.

Le decorazioni delle camere hanno temi esclusivi provenienti da tutte le culture del pianeta: italiano, inglese, francese, spagnolo-moresco, turco, barocco, rococò e molte altre ancora. Un castello veramente eccezionale e che riesce a catapultare chiunque lo scopra in una dimensione dai profili fiabeschi. Ma Peleș è anche il Castello dei primati, a tal punto da essere uno dei più innovativi dell’epoca.

Oltre alla corrente elettrica, il riscaldamento e l’aspirapolvere, nel Castello di Peleș vennero persino installati degli ascensori. Inoltre, nella sala del teatro è stata presentata per la prima volta in Romania una pellicola cinematografica.

Cos’altro vedere a Sinaia

Il Castello di Peleș vale certamente il viaggio. Ma la verità è che la città in cui si trova, Sinaia, ha molte altre meraviglie che vale la pensa scoprire. Per esempio, qui si erge un altro splendido Castello: il Pelișor, le cui stanze più importanti sono la Holul de onoare (sala d’onore) che sfoggia un bel lucernario in vetro e acciaio, l’ufficio di Re Ferdinando I che invece è impreziosito da mobili in stile neo-rinascimentale tedesco, e la camera d’oro.

Molto interessante anche il Monastero di Sinaia, dedicato a Santa Caterina, dove si sviluppano due cortili nel cui centro sorge una piccola chiesa costruita in stile bizantino: la Biserica Veche (chiesa vecchia) e la Biserica Mare (chiesa grande). Degno di nota anche l’interno in cui poter ammirare affreschi e mosaici in stile neo-bizantino e anche un museo che ospita una collezione di icone e croci risalenti al XVII secolo, la prima bibbia scritta in romeno e una miriade di oggetti preziosi.

Poi Villa Luminiș che era la casa del compositore e musicista romeno George Enescu. Costruita negli anni ’20 del secolo scorso in stile Brâncoveanu, fu abitata dall’artista dal 1926 al 1946. Da quel momento in poi, purtroppo, fu costretto a lasciare la Romania e trasferirsi a Parigi. Per questo motivo, decise di donare la villa allo Stato romeno con lo scopo che venisse utilizzata come luogo di creazione e ricreazione degli artisti. Nel 1995 vi fu inaugurato un museo.

Infine, Sinaia è anche una delle più famose località sciistiche di tutta la Romania, ma anche la meta ideale per chi ama stare a contatto con la natura grazie ai suoi tanti – e bellissimi – percorsi escursionistici ben segnalati e decisamente ben tenuti.

Insomma, vale davvero la pena fare un viaggio a Sinaia sia perché qui svetta uno dei castelli più belli di tutta Europa, sia perché è una destinazione che ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori.

Sinaia romania

Fonte: iStock

Sinaia in inverno
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Non solo Dracula: in Transilvania ci sono anche le fate

Esistono luoghi al mondo che sanno essere affascinanti e seducenti come pochi altri. Che richiamano e attraggono i viaggiatori quasi come se fossero una calamita. Sono quelle destinazioni che incantano non solo per la bellezza che gli appartiene, ma anche e soprattutto per le storie che conservano e preservano, per quei miti e quelle leggende mai dimenticate.

Ed è questo il caso della Transilvania, la regione situata nel cuore della Romania, famosa per le sue cittadine medievali, per quello straordinario e sconfinato paesaggio naturale e per le testimonianze dei vari popoli che sono rimaste intatte in tutto il territorio.

Ma la regione è celebre anche per i suoi castelli, quelli che svettano verso il cielo facendosi spazio tra i boschi e le montagne, come quello di Dracula che, siamo certi, non ha bisogno di presentazioni. Ma c’è anche un altro castello da raggiungere ed esplorare qui, e non ha nulla a che fare con la favola spaventosa del Conte Vlad. Si tratta di una dimora incantata che sorge proprio lì, dove un tempo vivevano le fate.

Le fate della Transilvania

È un territorio magico, quello che appartiene alla Transilvania, che incanta e seduce con le sue storie e con le sue leggende che sembrano quasi rivivere in quei paesaggi naturali e onirici. La Valle delle Fate è uno di questi.

Boschi e prati lussureggianti danno il benvenuto ai viaggiatori mentre sullo sfondo si staglia un castello fiabesco che sembra uscito da un racconto dei Fratelli Grimm. Ci troviamo nel cuore della Transilvania, a Porumbacu de Sus e a circa 30 chilometri da Sibiu.

È qui che possiamo scoprire ed esplorare un territorio magico dominato dalla presenza di un castello che è così bello da non sembrare reale. Una dimora che non solo incanta per le sue forme sinuose e per il paesaggio che si snoda tutto intorno, ma anche per la leggenda che riguarda la sua nascita.

Si narra, infatti, che tanto tempo fa uomini e fate convivevano pacificamente in questa incontaminata valle ai piedi della montagna. Tutto cambiò improvvisamente con l’arrivo di un drago che, vista la bellezza di questo luogo, decise di creare qui la sua dimora.

Per proteggere questo territorio uomini e fate si unirono in battaglia, e dopo giorni di lotta riuscirono a sconfigger il drago. Purtroppo, però, l’intera valle fu totalmente distrutta da quella battaglia. Fu allora che le fate scelsero di andare via per trovare una nuova casa, con la promessa che un giorno, quando la natura sarebbe rinata, sarebbero tornate.

Con il tempo i boschi sono tornati rigogliosi, i fiumi si sono colmati di acque limpide e trasparenti e i fiori dei campi sono sbocciati più colorati che mai. Nessuno sa se le fate sono tornate in questo luogo, quello che invece sappiamo è questo angolo incantato della regione fu scoperto da una coppia nel 2014 che qui scelse di creare la propria dimora, omaggiando le fate.

Così, solo con l’ausilio di materiali naturali, come sabbia, argilla, paglia e legno, venne costruito il Castello di Argilla della Valle delle Fate.

Il Castello della Valle delle Fate

Sin dalla sua costruzione, il Castello di Argilla della Valle delle Fate non ha mai smesso di incantare. Tutto merito di quelle forme incredibili che ricordano le dimore che abbiamo visto sui libri delle fiabe. Ma anche di quella natura straordinaria e incontaminata che circonda la struttura e che rende l’intero paesaggio un sogno a occhi aperti.

Il castello, come anticipato, è stato realizzato esclusivamente con materiali naturali e questo lo rende ancora più suggestivo. Le pareti sono state create con argilla e paglia mentre le porte e le finestre sono state realizzate in legno da artigiani locali. Il tetto, che svetta verso il cielo, sembra imitare il movimento delle montagne che si stagliano sullo sfondo creando uno scenario unico.

Il castello nella Valle delle Fate è oggi aperto ai visitatori. Salendo sulle due torrette principali potrete ammirare l’intera valle che si perde verso i meravigliosi Carpazi. Tutto intorno, invece, si snoda un romantico giardino fatto di erba soffice e fiori colorati dove è possibile trascorrere le giornate.

Per quanto riguarda le fate, invece, nessuno le ha più viste. Ma tutti sono pronti a giurare che si trovino proprio qui per proteggere quel luogo che un tempo era la loro dimora.