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Viaggio in Guatemala alla scoperta del sito archeologico di Tikal

Chiunque stia organizzando un viaggio in Guatemala, non può rinunciare a una delle tappe più belle e suggestive: il sito archeologico di Tikal, l’antica città-stato Maya situata nel nord del Paese. Situato nel cuore della giungla del Petén, questo straordinario sito archeologico è uno dei centri più importanti dell’antica civiltà Maya e oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Tra piramidi imponenti che svettano sopra la foresta e sentieri popolati dal richiamo delle scimmie urlatrici e dal canto degli uccelli tropicali, la visita a Tikal è un’esperienza che unisce natura e storia in modo unico. Anche se molte delle sue strutture sono già state portate alla luce, gran parte della città resta ancora nascosta sotto la vegetazione e gli scavi continuano a rivelare nuovi dettagli di questo affascinante passato.

Il sito archeologico di Tikal fu scelto anche da George Lucas, che qui ambientò alcune scene di Star Wars: Episodio IV-Una nuova speranza. Il Tempio IV, con i suoi 57 metri di altezza, fu utilizzato come punto di osservazione della base ribelle. Salire fino alla sua cima vi regalerà non solo un panorama mozzafiato sulla giungla, ma anche la suggestione di trovarvi dentro una scena da film!

La storia dell’antica città-stato di Tikal

Non è un caso che il Guatemala venga definito il cuore pulsante del mondo Maya. Tra le sue città più straordinarie spicca Tikal, la più vasta dell’epoca precolombiana e un tempo una delle maggiori potenze politiche ed economiche della regione.

Dopo secoli di prosperità, Tikal visse un periodo turbolento: fu invasa dai Teotihuacani, popolazione proveniente dall’area dell’attuale Città del Messico. Le dinamiche storiche di quell’epoca restano in parte avvolte nel mistero e ancora oggi gli archeologi cercano di ricostruirne gli eventi, intrecciando leggende, reperti e nuove scoperte.

Rovine a Tikal

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Le rovine di Tikal immerse nella giungla

Cosa vedere a Tikal

Il sito archeologico di Tikal è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove ogni angolo racconta un frammento della storia Maya. Il percorso inizia dalla Gran Plaza, dominata dal Tempio I o Tempio del Gran Giaguaro, costruito come sepoltura del re Ah Cacao, e dal Tempio II, detto delle Maschere, entrambi simboli del potere della città.

Accanto si trovano l’Acrópolis del Norte, con le sue antiche strutture risalenti al 600 a.C., e l’Acrópolis Central, un labirinto di cortili e sale probabilmente residenze nobiliari. Spostandosi a ovest si incontra il Tempio III, risalente all’810 d.C., che conduce lungo la Calzada Tozzer al maestoso Tempio IV: con i suoi 65 metri è l’edificio più alto del sito e offre una delle viste panoramiche più spettacolari della giungla.

Da non perdere anche il Tempio V, alto 57 metri, e la vicina Acrópolis del Sur, ancora in fase di scavo. Poco distante, la Plaza de los Siete Templos colpisce per i suoi edifici cerimoniali e per i campi da gioco della palla. Infine, meritano una visita il complesso di El Mundo Perdido, con la sua piramide preclassica, e il suggestivo Tempio VI delle Iscrizioni, più isolato.

Come raggiungere Tikal in Guatemala

Trovandosi in una zona remota del Guatemala, Tikal è raggiungibile esclusivamente con uno shuttle o bus turistico. Il punto di partenza ideale è la città di Flores e potete acquistare esclusivamente il biglietto del trasporto o quello compreso del biglietto d’entrata. La stagione perfetta per visitare Tikal è quella secca, ossia da novembre ad aprile, con febbraio e marzo quali mesi ideali in termini di afflusso turistico.

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La giungla del Guatemala sorprende ancora: scoperta un’antica città Maya

Nel cuore del dipartimento di Petén, nel nord del selvaggio Guatemala, gli archeologi hanno riportato alla luce un’antica città Maya risalente a quasi 3.000 anni fa. 

Il sito, chiamato Los Abuelos  (“i nonni” in spagnolo) sorge a poca distanza da Uaxactun, in un’area finora poco esplorata della giungla tropicale. Con le sue piramidi, i monumenti scolpiti e un sistema idraulico praticamente unico al mondo, questa scoperta non solo riscrive parte della storia della civiltà Maya, ma accende nuovi riflettori ancora oggi su una destinazione che affascina da sempre gli amanti dell’archeologia e dell’avventura. 

Un’occasione imperdibile, dunque, per i viaggiatori che sono costantemente alla ricerca di emozioni autentiche e di un passato ancora vivo nella pietra, secolo dopo secolo.

Una nuova spinta per il turismo in Guatemala

Los Abuelos, risalente al periodo Preclassico Medio (circa 800-500 a.C.), si estende per oltre 16 chilometri quadrati nel cuore verde del Petén, in realtà anche a breve distanza dal celebre sito di Tikal. Il ministero della cultura guatemalteco descrive la città come “uno dei più antichi e importanti centri cerimoniali” dell’intera civiltà Maya. L’architettura del sito in effetti impressiona al primo sguardo per la sua pianificazione, le sculture uniche e la presenza di una piramide alta ben 33 metri, decorata con murales del periodo Preclassico.

Per gli appassionati di viaggi culturali, questa scoperta rappresenta dunque la nascita di una nuova tappa obbligata. Visitare Los Abuelos, magari abbinandolo a un itinerario che include Uaxactun e Tikal, permette di vivere un viaggio immersivo nel passato, lontano dai circuiti turistici più battuti del Paese. È un’opportunità rara di ammirare i resti di un’antica metropoli cerimoniale ancora avvolta dal mistero della fitta giungla.

Los Abuelos e il “triangolo urbano perduto”

La scoperta di Los Abuelos, insieme ad altri due siti limitrofi, forma quello che gli studiosi hanno definito un triangolo urbano finora sconosciuto. 

Una configurazione che obbliga a riconsiderare l’organizzazione cerimoniale e politica del Petén preispanico. Al centro della città spiccano due enigmatiche sculture antropomorfe, un “vecchio” e una “vecchia”, che hanno dato il nome al sito e che, secondo gli esperti, potrebbero essere legate a culti ancestrali dedicati al culto dei defunti e degli spiriti guida.

Chi viaggia alla ricerca di significato e di cultura, oltre che di bellezza, troverà in questi ritrovamenti un invito irresistibile a esplorare non solo la geografia fisica del Guatemala, ma anche quella spirituale dei Maya. Un viaggio tra pietre millenarie, volti scolpiti e racconti dimenticati, in una terra dove ogni radice affonda nel mito. Un’avventura archeologica, certo, ma anche umana: fatta di memoria, di legami invisibili e di tracce lasciate da un popolo che continua a parlare (e a far parlare di sé, anche nel mondo cinematografico, ad esempio), silenziosamente, a chi sa ascoltare.

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Cucinare la pizza sul vulcano: succede in Guatemala

Ogni anno migliaia di avventurieri dallo spirito indomito attraversano il globo per raggiungere uno dei territori più affascinanti e straordinari del mondo. Stiamo parlando del Guatemala, il Paese del Centro America, situato al sud del Messico, famoso per i suoi vulcani e i campi di lava, per le foreste pluviali, rigogliose e lussureggianti, e per gli antichi siti maya che conservano e raccontano la storia dell’intera umanità.

Organizzare un viaggio qui è davvero un’esperienza che cambia la vita. Le cose da fare e da vedere, poi, sono così tante che non basta un solo viaggio per scoprirle tutte. Tra i luoghi assolutamente da visitare, imperdibile è la sua capitale, con la sua storia e le tradizioni, con quell’imponente Palazzo Nazionale della Cultura e il Museo di archeologia, e la città di Antigua, con gli edifici coloniali.

Ma il Paese è noto anche e soprattutto per le sue meraviglie naturali, quelle che dominano territori vasti e sterminati. Ed è proprio qui che vogliamo portarvi, dove possiamo ammirare il maestoso vulcano Pacaya, uno dei più attivi di tutto il Guatemala. Il motivo? È qui che è possibile vivere una delle esperienze culinarie più particolari e suggestive di sempre, quella che permette di cucinare una pizza nel vulcano e mangiarla, ovviamente.

L’esperienza più incredibile di sempre al cospetto di un vulcano attivo

Il nostro viaggio di oggi ci porta alle pendici del vulcano più attivo del Guatemala, si tratta di Pacaya, una struttura geologica maestosa situata a circa 40 chilometri dalla capitale con origini che risalgono a 23.000 anni fa. Posizionato a 2500 metri sopra il livello del mare e circondato da rocce vulcaniche e da una foresta umida, che creano una scenografia davvero suggestiva, questo luogo è una tappa obbligata per tutti gli amanti delle esperienze più particolari da vivere in viaggio.

Il grande vulcano è una popolare attrazione turistica. Qui ogni giorno si recano migliaia di turisti, attraversando i sentieri e camminando su corridoi lunari creati dagli strati di lava. Dalla cima, poi, è possibile godere di una vista privilegiata sulla splendida laguna di Calderas e sugli altri vulcani che si snodano intorno: Agua, Fuego e Acatenango.

Come abbiamo anticipato, però, c’è un altro motivo per raggiungere il vulcano più attivo del Paese ed è un’esperienza unica e irripetibile che si può vivere solo in Guatemala. Qui, infatti, grazie all’originale idea dello chef Mario David García Mansilla è possibile cucinare una pizza, e gustarla in compagnia, sfruttando il calore della lava.

Cucinare la pizza nel vulcano Pacaya

Il suo nome è Pizza Pacaya ed è, con tutta probabilità, la pietanza più particolare che mangerete nella vostra vita. Il motivo? Viene cucinata direttamente sul vulcano attivo del Guatemala.

L’inventore di questa idea è lo chef Mario David García Mansilla che, dopo una grande eruzione tenutasi qualche anno fa, ha visto alcuni gruppi di turisti intenti a cuocere marshmallow sulla superficie lavica ancora fumante. Da qui l’ambizione di creare qualcosa di straordinario, una sorta di ristorante in cima al vulcano dove l’originalità è di casa.

Da anni lo chef raggiunge la cima del sito portando con sé ingredienti e condimenti per la preparazione della famosa pizza Pacaya. I viaggiatori che arrivano fin qui possono quindi assistere e partecipare alla cottura della pizza che viene effettuata sfruttando il calore della lava, e mangiarla in compagnia alle pendici del grande vulcano.