Categorie
Africa Arte e cultura deserti Idee di Viaggio mare Mediterraneo Tunisia Viaggi Viaggi Avventura Viaggi Romantici

Cosa vedere in Tunisia, l’incanto del Nord Africa

Affacciata sul Mediterraneo e custode di secoli di storia, la Tunisia è una destinazione sorprendente, che fonde l’anima araba con le influenze berbere, ottomane e francesi in un mosaico affascinante di colori, profumi e paesaggi. Dai souk animati di Tunisi alle dune dorate del Sahara, passando per oasi, villaggi trogloditi e antiche rovine romane, questo Paese nordafricano offre un viaggio autentico tra cultura, natura e ospitalità.
Che si scelga una fuga romantica, un’avventura tra le sabbie del deserto o una vacanza culturale tra siti UNESCO e tradizioni locali, la Tunisia sa come stupire il visitatore con la sua varietà di esperienze. In questo articolo, andiamo alla scoperta delle località più conosciute, degli angoli ancora poco battuti, e di tutto ciò che c’è da sapere per organizzare al meglio il proprio viaggio in questo splendido Paese.

Le 10 cose da vedere in Tunisia

1. Tunisi, la capitale tra storia e modernità

Capitale vivace e dinamica, Tunisi rappresenta un perfetto equilibrio tra passato e presente. Il cuore antico della città è la medina, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, un labirinto di vicoli affollati, souk animati, moschee storiche e caffè dal fascino retrò. Imperdibile per gli appassionati di storia è il Museo del Bardo, che custodisce una delle più importanti collezioni di mosaici d’epoca romana al mondo. Tunisi, però, non è solo passato: la città sorprende con locali alla moda, una vivace vita notturna e quartieri dallo spirito contemporaneo.

2. Cartagine, un tuffo nella storia

A pochi chilometri dalla capitale, le rovine di Cartagine raccontano la grandezza di una delle più potenti città dell’antichità. Il sito archeologico, affacciato sul Mediterraneo, regala panorami spettacolari e un viaggio emozionante tra le civiltà fenicia e romana. Passeggiare tra le rovine della collina di Byrsa, il cuore dell’antica Cartagine, è come sfogliare un libro di storia a cielo aperto.
Da non perdere le Terme Antonine, un complesso termale del II secolo con pavimenti a mosaico e pilastri colossali. Da vedere anche le rovine del teatro romano, la Villa des Volieres, l’enorme anfiteatro, mentre al Museo di Cartagine si possono ammirare antichi manufatti come maschere e ornamenti.

3. Sidi Bou Said, l’incantevole villaggio bianco e blu

Abbarbicato su una collina che domina il mare, Sidi Bou Said, con le sue case bianche dalle porte blu, è uno dei luoghi più iconici della Tunisia. A breve distanza da Cartagine, è la meta ideale per una passeggiata romantica, immersi nella quiete di stradine acciottolate e muri imbiancati a calce ravvivati dalle fioriture delle bouganville, che creano un’atmosfera sospesa nel tempo, richiamo irresistibile per schiere di artisti, fotografi e sognatori. Da non perdere una sosta al celebre Café des Nattes per sorseggiare un tè alla menta con vista spettacolare sul Mediterraneo.

4. Djerba, l’isola più esotica del Mediterraneo

Spiagge dorate, mare turchese e un’atmosfera rilassata fanno di Djerba una delle mete balneari più amate della Tunisia. Ma l’isola non è solo mare: a Houmt Souk, il principale centro abitato, si tiene ogni giorno un vivace mercato di ceramiche colorate, gioielli artigianali e tessuti tradizionali. L’isola ospita anche una delle sinagoghe più antiche del mondo, El Ghriba, punto di riferimento della comunità ebraica locale. Particolarmente suggestiva è la visita durante il pellegrinaggio annuale, tra fine aprile e maggio.

5. El Djem, il Colosseo d’Africa

Nel cuore della Tunisia, a un paio di ore d’auto da Tunisi, si erge il maestoso Anfiteatro di El Djem del III secolo, che sembra una copia del Colosseo di Roma. Costruito in stile corinzio, nel suo periodo di massimo splendore poteva ospitare fino a 35.000 spettatori, ed era pertanto il più grande del Nord Africa. Un tempo teatro di combattimenti tra gladiatori e spettacoli pubblici, il monumento è in ottimo stato di conservazione e aperto al pubblico, che può accedere sia agli spalti sia ai passaggi sotterranei dove sembra di sentire risuonare l’eco della storia.

6. Dougga, il gioiello romano nascosto

Immerso nella campagna tunisina, Dougga è uno dei siti romani più importanti del Nord Africa. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, conserva numerosi monumenti in un sorprendente stato di conservazione, tra cui spiccano il Teatro Romano, il Foro e numerosi templi con i pilastri ancora innalzati, oltre ad alcuni complessi termali e resti di ville. Oltre alle rovine di epoca romana, il sito di quella che era un tempo una città fiorente, insediata per la prima volta nel VI secolo a.C., oggi contiene resti di tutte le principali epoche storiche, da quella berbera e punica, a quella bizantina.

7. Hammamet, la città-resort

Una delle più popolari località turistiche tunisine, che pullula di resort di lusso e ampie spiagge di sabbia fine, custodisce una Medina gioiello circondata da mura del XV secolo. Nel labirinto del suggestivo quartiere storico, tra stretti vicoli, tranquilli cortili, boutique e vivaci mercati, sorgono la Grande Moschea e la Moschea di Sidi Abdel Kader, gli edifici religiosi più importanti della città. Sebbene ai non musulmani non sia consentito entrarvi, vale la pena ammirare le loro architetture arabo-islamiche e i magnifici minareti dall’esterno.

8. Kairouan, il centro spirituale della Tunisia

Una delle città più sacre dell’Islam, Kairouan è considerata la capitale religiosa della Tunisia, oltre che una vera meraviglia architettonica. Fondata nel VII secolo, ospita la Grande Moschea, la più antica del Nord Africa e uno dei capolavori del mondo islamico. La medina di Kairouan è un labirinto di vicoli fiancheggiati da edifici di varie epoche, da esplorare senza fretta, sostando in caffè locali e botteghe artigiane di tessitura. La regione è infatti il maggiore centro di produzione di tappeti fatti a mano della Tunisia e vale la pena soffermarsi nei tanti negozi per ammirare le splendide creazioni locali.

9. Tozeur, l’oasi tra i palmeti e il deserto

Situata nella parte sud-occidentale della Tunisia, Tozeur è la porta d’ingresso al Sahara, una città-oasi che incanta con la sua particolare architettura in mattoni e gli scenografici palmeti. L’oasi di Tozeur è infatti un vasto giardino nel deserto con migliaia di palme, dove fare rilassanti giri in carrozze trainate da cavalli. Edifici tradizionali che esibiscono elaborate facciate geometriche in mattoni impreziosiscono la medina, dove si può trascorrere la giornata girovagando per i vicoli e curiosando nei souk che sono un tripudio di datteri, spezie e artigianato.

10. Matmata, il villaggio di Star Wars

Questa cittadina nel deserto, nota soprattutto per le sue grotte sotterranee, deve la sua notorietà al fato di essere stata utilizzata come location per il film Star Wars del 1977. Non c’è da stupirsi che questo luogo surreale abbia affascinato persino Hollywood, così come oggi attira frotte di visitatori con le abitazioni troglodite scavate nella roccia, abitate per secoli dai berberi, che oggi aprono le porte a chi desidera conoscere il loro stile di vita ed esplorare la vasta rete di camere e passaggi sotterranei.

Anfiteatro El Djem, Tunisia

Fonte: iStock

L’imponente anfiteatro romano di El Djem in Tunisia

Le 5 cose da fare in Tunisia

  1. Esplorare il deserto del Sahara
    Una visita in Tunisia non può dirsi completa senza un’esperienza nel deserto del Sahara. Il Grand Erg Orientale, con le sue dune modellate dal vento che si perdono all’orizzonte, è uno dei paesaggi più spettacolari del Paese. Questo mare di sabbia poetico e surreale affascina con le sue onde dorate, che al tramonto si tingono d’oro. Il punto di partenza ideale per esplorare il deserto è Douz, cittadina sahariana da cui si organizzano escursioni in cammello, trekking, tour in fuoristrada e avventure di più giorni, tutte attività soggette a regolamentazione governativa, che impone di avvalersi esclusivamente di tour operator autorizzati.
  2. Un’escursione al Chott el Djerid, il grande lago di sale
    Facilmente raggiungibile da Tozeur con un’escursione in giornata, il Chott el Djerid è uno di quei luoghi che sfidano l’immaginazione. Un paesaggio che sembra uscito da un film di fantascienza: il Chott el Djerid, il più grande lago salato del Sahara, si estende per oltre 7.000 km². A seconda della stagione, questa distesa abbagliante offre scenari mutevoli: d’estate, il sole lo trasforma in una candida tavolozza di miraggi; d’inverno, le piogge lo riempiono, creando un surreale specchio d’acqua nel cuore del deserto.
  3. Un’esperienza multisensoriale nella Medina di Tunisi
    Dominata dalla Moschea Al-Zaytuna, la medina di Tunisi è una città nella città, un groviglio di souk, moschee, vicoli e palazzi nascosti. Qui si può respirare l’anima più autentica della capitale, e vivere una vera esperienza multisensoriale, tra i profumi speziati del souk dei profumieri, i colori dei tappeti berberi e gli artigiani del souk delle chechias all’opera. Tra un acquisto e l’altro, da non perdere la vista dal tetto della Moschea dell’Olivo o una cena suggestiva nel cortile di un antico caravanserraglio.
  4. Dormire in una casa troglodita
    Nel sud della Tunisia, Matmata offre un’esperienza unica: dormire in una casa troglodita scavata nella roccia. Queste abitazioni berbere, create per proteggersi dal caldo torrido del deserto, sono costruite attorno a un cortile scavato nella terra, da cui si diramano le stanze ricavate nelle pareti. Alcune sono ancora abitate, altre sono state trasformate in strutture ricettive dove si può vivere l’esperienza del “cave living” nei luoghi diventati celebri per aver ospitato le riprese di Star Wars.
  5. Fare una lezione di cucina tradizionale
    Per assaporare davvero l’anima della Tunisia, non c’è niente di meglio che mettere le mani in pasta con una lezione di cucina tradizionale. In diverse città, da Tunisi a Djerba fino a Sousse e Kairouan, chef locali e famiglie ospitali aprono le loro cucine ai viaggiatori curiosi. Un’occasione da non farsi sfuggire per imparare a preparare piatti tipici come il couscous, lo shakshuka o il brik croccante ripieno di uovo, tonno e prezzemolo. Tra spezie profumate, pentole fumanti e racconti di vita, si impara non solo a cucinare, ma a comprendere davvero la cultura locale.
Deserto del Sahara in Tunisia

Fonte: istock

Douz, escursione in cammello nel deserto del Sahara

Visitare la Tunisia: tutti i consigli utili

Documenti
Dal 1 gennaio 2025, per entrare in Tunisia è necessario il Passaporto, con validità residua di almeno 3 mesi. Non è richiesto il visto per soggiorni fino a 90 giorni.

Come arrivare in Tunisia

Aereo
La Tunisia è facilmente raggiungibile con voli diretti annuali o stagionali da diverse città italiane. Partendo da Roma o Milano, in un paio d’ore si arriva a destinazione. Il Paese conta otto aeroporti, cinque dei quali internazionali a Tunisi, Monastir, Djerba, Tozeur e Tabarka.

Traghetto
Un’alternativa all’aereo è rappresentata dai traghetti, che effettuano collegamenti dai maggiori porti italiani, offrendo anche la possibilità di portare il proprio veicolo al seguito, dietro rilascio di un permesso di circolazione con validità trimestrale. Questa autorizzazione può essere rinnovata per tre volte consecutive, previo pagamento del bollo di circolazione dopo il primo rinnovo. In caso di ingresso per via marittima tramite il porto de “La Goulette”, si consiglia di essere muniti di passaporto in corso di validità, biglietto a/r, voucher alberghiero e informazioni dettagliate sull’itinerario del viaggio.

Quando andare
Con un clima tipicamente mediterraneo, la Tunisia regala estati torride e inverni miti. Per un viaggio che prevede escursioni, visite culturali e giornate all’aperto, meglio evitare i mesi di luglio e agosto, quando il caldo può diventare opprimente, soprattutto nell’interno e nel sud del paese. I periodi ideali vanno da aprile a giugno e da settembre a novembre, quando le temperature sono piacevoli e il sole accompagna senza sfiancare. Anche dicembre e gennaio possono sorprendere: con temperature attorno ai 15-20°C, sono perfetti per visitare siti storici o fare trekking nel deserto, lontano dal turismo di massa.

Come muoversi in Tunisia
In Tunisia sono disponibili numerose opzioni di trasporto, da scegliere in base alle proprie esigenze e al tempo a disposizione. Per spostarsi rapidamente tra le principali città, si può contare sui comodi voli interni di Tunisair.

Treno
I treni tunisini, disponibili in tre classi (Seconda, Prima e Comfort), rappresentano una soluzione economica, soprattutto per chi viaggia lungo la costa. I treni Express, più moderni, offrono solo la Comfort class. Per orari e tratte, è meglio informarsi direttamente in stazione o tramite i portali ufficiali.

Autobus
Un’alternativa molto utilizzata è l’autobus, che grazie a una fitta rete di collegamenti, con partenze frequenti da Tunisi, consente di raggiungere quasi ogni angolo del paese. Conviene però prenotare il biglietto in anticipo, soprattutto in alta stagione, per non rischiare di non trovare posto.

Taxi
I taxi gialli sono il mezzo più consigliato per spostarsi in città. Prima di salire, è buona norma assicurarsi che abbiano il tassametro attivo o, in alternativa, concordare il prezzo della corsa.

Taxi collettivi
Per spostamenti lungo percorsi più lunghi o al di fuori delle città, si possono provare i louage, ovvero taxi collettivi, che partono solo quando sono pieni, ma in compenso offrono trasferimenti rapidi a tariffe contenute. Per chi preferisce spostarsi in libertà, l’opzione migliore è il noleggio di un’auto, che si può prenotare anche online presso le maggiori compagnie di autonoleggio internazionali.

Categorie
Africa Arte e cultura luoghi misteriosi Posti incredibili Tunisia Viaggi Viaggi Avventura

Il villaggio di Matmata, con un’architettura di un altro pianeta

C’è un angolo di mondo che sembra appartenere a un sogno antico o a un set cinematografico fantascientifico. E, in un certo senso, entrambe le cose sono vere. Stiamo parlando di Matmata, un villaggio berbero incastonato tra le colline aride della Tunisia, dove il paesaggio brullo si apre all’improvviso su uno scenario surreale, tanto terrestre quanto ultraterreno. È qui che la sabbia e il cielo si incontrano per raccontare una storia ricca di ingegno, adattamento e sopravvivenza.

Se agli appassionati di cinema il nome evoca subito le iconiche scene della saga di Star Wars, è perché George Lucas, colpito dalla singolarità delle architetture, scelse proprio Matmata per rappresentare il pianeta Tatooine, casa di Luke Skywalker.

Ma ciò che davvero colpisce di Matmata va oltre il fascino cinematografico: è un’autentica meraviglia dell’ingegno umano, un esempio straordinario di come l’architettura possa fondersi con la natura per proteggere, resistere e, perché no, incantare.

La vita sotto la terra: le case troglodite

A prima vista, Matmata sembra un villaggio fantasma. Colline di terra bruciata, nulla all’orizzonte. Ma è solo quando ci si avvicina che il paesaggio si svela davvero, e lo fa tramite crateri, aperture nella roccia e misteriosi accessi che si aprono su un mondo sotterraneo. Le case troglodite, scavate nella roccia friabile per una profondità di sei o sette metri, appaiono solo a uno sguardo attento: sono, infatti, mimetizzate alla perfezione, quasi come se la terra le avesse “inghiottite” per proteggerle dal tempo e dal clima.

Tali abitazioni ancestrali si articolano attorno a un cortile centrale scavato nel terreno, da cui si aprono piccole stanze chiuse da tende spesse. Non c’è nulla di casuale: ogni scelta architettonica risponde a un’esigenza climatica precisa. Qui, dove il sole è implacabile, vivere sotto terra significa garantirsi frescura d’estate e tepore in inverno. Gli ambienti sono davvero confortevoli: l’aria è fresca, le pareti conservano una temperatura costante, e il silenzio ovattato delle profondità dona una sensazione di quiete incredibile.

Ogni casa ha la sua porta in legno di palma, scelta non solo per la resistenza, ma anche per la fibra densa che non richiede manutenzione frequente. Sull’ingresso si trovano spesso simboli propiziatori dipinti a mano: occhi stilizzati, pesci, mani aperte, segni carichi di significato, messaggi di protezione contro il malocchio e inviti alla buona sorte.

All’interno, la vita si svolge secondo un ordine antico: una stanza per dormire, una cucina spartana, una dispensa e uno spazio dedicato alla macinazione del grano, dove due grandi pietre si sfregano l’una contro l’altra con un movimento che sa di rituale, di gesti ripetuti da generazioni.

Un popolo tra modernità e tradizione

Matmata, il set di Guerre Stellari

Fonte: iStock

Sorprendente set di Guerre Stellari

Nonostante il fascino arcaico delle case troglodite, non tutti gli abitanti di Matmata vivono ancora nelle dimore sotterranee. Dopo le inondazioni improvvise e devastanti che colpirono la zona in passato (eventi tanto rari quanto disastrosi) molte famiglie accettarono l’invito del governo tunisino a trasferirsi in case moderne, più sicure ma certamente meno poetiche.

Tuttavia, una parte della popolazione ha scelto di restare. Alcuni per orgoglio identitario, altri per necessità, ma tutti con la consapevolezza di custodire un patrimonio unico al mondo. Oggi molte di queste abitazioni sono visitabili, aperte al pubblico da famiglie che con cortesia e discrezione invitano i viaggiatori a scendere nella loro quotidianità.

Accade spesso che siano proprio i bambini a offrire con spontaneità una visita guidata della propria casa. E quando, alla fine del tour, viene offerto un tè caldo (preparato con l’acqua piovana raccolta in antiche cisterne scavate a mano) si comprende quanto ogni dettaglio sia frutto di una relazione profonda tra uomo e ambiente. L’ospitalità qui ha il sapore del miele mescolato all’olio, spalmato su una focaccia fragrante: un gesto semplice che racconta tutto.

Visitare Matmata significa toccare con mano una cultura millenaria, camminare dentro la terra e sentirsi piccoli davanti all’ingegno umano. Ma significa anche assumersi una responsabilità: quella di rispettare e sostenere una comunità fragile, che spesso vive con poco e apre le porte con generosità.

Un piccolo gesto (come una mancia o l’acquisto di un oggetto artigianale) può fare la differenza per chi, con dignità e fierezza, continua a mantenere vive le radici di un popolo.

A due passi dal deserto: Gabes e il profumo delle spezie

Chi si spinge fino a Matmata non può rinunciare a una deviazione verso la costa, in direzione di Gabes, distante appena un’ora di viaggio. Lì, nella città industriale che vive tra mare e oasi, spicca un piccolo mercato delle spezie che merita una sosta. Le bancarelle sono un tripudio di colori e aromi: cumino, paprica, coriandolo, e la polvere di henné (prodotta dalla macinazione delle foglie dell’albero di henné) che viene usata da secoli per tingere i capelli, rafforzarli, e per decorare mani e piedi con motivi raffinati.

È un altro piccolo tassello di un mosaico culturale che affonda le sue radici nella terra, nei gesti e nei profumi.

Categorie
Africa Arte e cultura mare Mediterraneo Posti incredibili Tunisia Viaggi Viaggi Relax

Sidi Bou Said, un angolo blu e bianco sospeso nel Mediterraneo

Affacciato come un gioiello sul Golfo di Tunisi, Sidi Bou Said custodisce da secoli il segreto di una bellezza senza tempo. Fino a poco tempo fa, era un tesoro nascosto della Tunisia, un rifugio intimo che incantava chi aveva la fortuna di scoprirlo.

Le tradizionali casette bianche, le porte blu cobalto, i balconi in ferro battuto e i vicoli acciottolati sembrano dipinti su di una cartolina antica, mentre i giardini traboccano di bouganville e fiori dai colori accesi. Chi passeggia tra le stradine prova una “dolce vertigine”, quella di essere sospeso tra l’Africa e il Mediterraneo, in un’atmosfera che, a detta di molti, ricorda la celebre Santorini.

A soli 19 chilometri dal centro di Tunisi, questo villaggio dall’anima poetica affonda le sue radici nel 1207, quando fu fondato dal maestro sufi Abu Said el Baji.

Ma fu nel 1920 che il destino di Sidi Bou Said cambiò per sempre: il pittore francese Rodolphe d’Erlanger scelse di dipingere il suo palazzo con i colori del cielo e della purezza, il blu e il bianco, e così trasformò l’intero villaggio in un rifugio di arte e bellezza. Da allora, artisti, musicisti e scrittori hanno trovato qui la loro ispirazione, lasciando che il tempo scivolasse via lento, come un sogno d’estate.

Perdetevi nel sogno: cosa vedere a Sidi Bou Said

Non c’è modo migliore di scoprire Sidi Bou Said che camminare senza fretta, lasciandosi guidare solo dal richiamo dei colori e dai profumi che invadono l’aria. Ogni svolta, ogni scorcio regala emozioni: l’architettura tradizionale si svela nei minimi dettagli, nei vicoli nascosti dove le porte azzurre e le inferriate in ferro battuto disegnano arabeschi di luce e ombra.

Dal 1979, il villaggio incantato è protetto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, e non è difficile capire il perché. La strada principale, incorniciata da case nivee e portoni blu intenso, è un tuffo in un altro mondo, dove lo sguardo si perde tra le mashrabiyya, piccole gabbie di legno verniciate di blu che circondano i balconi e permettono agli abitanti di osservare la vita scorrere senza essere visti. Un gioco di intimità e mistero che amplifica il fascino discreto di Sidi Bou Said.

La leggenda vuole che il barone d’Erlanger, discendente di una nobile famiglia di banchieri tedeschi, si sia innamorato perdutamente di Sidi Bou Said: tanto forte fu il richiamo che rinunciò a una brillante carriera per vivere tra quelle case bianche e a quel cielo blu, e lasciò che l’arte e la bellezza governassero la sua esistenza.

Il tempo qui sembra scorrere più lento, soprattutto seduti nei caffè storici che hanno fatto da rifugio a generazioni di artisti e pensatori. Il Café des Délices, adagiato sulla scogliera e affacciato sul mare infinito, regala panorami capaci di togliere il fiato. Al Café des Nattes, invece, si respira un’aria bohémienne d’altri tempi, tra tappeti, arcate e chiacchiere lente.

Per chi ama perdersi tra le meraviglie dell’artigianato locale, i negozietti sono un invito irresistibile: tessuti ricamati, gioielli lavorati a mano, tappeti odorosi di spezie, ceramiche decorate e profumi d’oriente animano le botteghe che si rincorrono lungo i vicoli.

Chi desidera immergersi nella storia locale non può perdere il Museo Dar el-Annabi, che apre le porte di una tradizionale casa tunisina e offre uno spaccato autentico della vita quotidiana di un tempo. Le gallerie d’arte come Ghaya e A Gorgi, invece, portano avanti la vivace tradizione creativa della città.

A coronare l’esperienza, il Palazzo Dar Nejma Ezzahra, oggi sede del Centro di Musica Araba e Mediterranea, racconta tramite la sua architettura raffinata e le sale decorate una storia di amore per la cultura e la musica. Infine, le maestose rovine di Cartagine si trovano a pochi passi, pronte a evocare epoche di gloria e mito.

Un incanto di sabbia e onde: il mare di Sidi Bou Said

Sidi Bou Saidcon il suo mare
La bellezza di Sidi Bou Saidcon il suo mare

Non solo stradine incantate e case bianche: Sidi Bou Said svela il suo lato più selvaggio e romantico lungo le candide spiagge: la sabbia fine si stende morbida fino a incontrare il blu profondo del mare, mentre le colline verdi incorniciano il paesaggio come una carezza.

Nei mesi più caldi, un bagno rinfrescante tra le onde cristalline è un piacere irrinunciabile, ma anche nelle stagioni più fresche una passeggiata lungo la riva evoca emozioni intense, tra la brezza leggera e il canto lontano dei gabbiani.

Le spiagge attrezzate sono poche e intime, perfette per chi cerca quiete e bellezza autentica. Per i più avventurosi, non manca la possibilità di noleggiare moto d’acqua.

E se il desiderio del mare si fa ancora più irresistibile, il piccolo porticciolo di Sidi Bou Said aspetta con le barche ormeggiate: noleggiarne una e salpare verso l’orizzonte è un invito a vivere il Golfo di Tunisi da una prospettiva unica, con il vento nei capelli e il sole che accarezza la pelle.

Categorie
Africa location serie tv Luoghi da film Tunisia Viaggi

Hammamet, le location del film su Bettino Craxi

Hammamet è il film scritto e diretto da Gianni Amelio dedicato a Bettino Craxi, interpretato da Pierfancesco Favino. In particolare, il regista si è voluto concentrare sul rapporto che il politico aveva con la figlia durante i suoi ultimi sei mesi di vita, in esilio (o latitanza) in Tunisia. La particolarità di questo film è che il protagonista non è solo Bettino Craxi, ma anche gli ambienti che lo circondano, soprattutto la villa, una sorta di “prigione dorata” dove ha vissuto prima di morire.

Ecco che le location, quindi, giocano un ruolo importante nel racconto di questa storia. Nulla è stato lasciato al caso, ma soprattutto nulla è stato ricostruito in teatro perché il regista ha avuto l’opportunità di girare le scene nella location originale. La villa tunisina, però, non è stato l’unico luogo utilizzato per le riprese: ve li raccontiamo di seguito.

La villa originale di Craxi in Tunisia

La villa originale di Bettino Craxi è la co-protagonista di questo film. Situata ad Hammamet, una delle mete più famose della Tunisia, a sud-est di Capo Bon, è contraddistinta da ambienti bianchi che fanno contrasto con la vegetazione locale, verde e rigogliosa. Nel film vengono sfruttati sia gli ambienti esterni, come la piscina e il patio dove Craxi riceveva i suoi ospiti, che gli interni, dove appese alle pareti si notano le fotografie che raccontano la vita pubblica e privata dello statista italiano.

Si tratta di una “prigione dorata”, la cui bellezza offre un senso di pace fittizio perché, fuori dalle sue mura, il senso di libertà offerto dagli ampi spazi esterni entra in collisione con la presenza dei militari, il cui compito era quello di assicurarsi che Craxi non lasciasse la Tunisia.

Le location italiane del film Hammamet

In Italia, invece, le riprese del film si sono svolte in tre città della Lombardia, mentre in altri casi il set è stato ricostruito.

Tra queste città ritroviamo Pavia, dove sono state utilizzate come location il collegio Ghislieri, edificio impiegato per conferenze e incontri culturali, e l’ex Arsenale, composto da edifici e capannoni abbandonati. Si tratta di un’area di 140 mila metri quadrati al momento soggetto di un bando di rigenerazione urbana.

Nella città di Legnano, invece, la troupe ha trasformato i capannoni della fabbrica di turbine Franco Rosi nell’Ansaldo di Milano, ossia quello che fu parte del Teatro alla Scala, aperto nel 1989 al pubblico per lo storico congresso in cui vide inizio la crisi di governo.

Infine, l’ultima location utilizzata è il piccolo comune di San Vittore Olona, situato poco distante da Legnano. I capannoni industriali Franco Tosi divennero l’ambiente ideale per rappresentare Craxi nell’ambito delle lotte operaie, mentre la storica Villa Mocchetti, residenza di Pino Mocchetti e contraddistinta dalla presenza di arredi d’epoca, contribuì a rendere le riprese ancora più autentiche. Un aspetto molto interessante è che, proprio grazie al film e alla sua comparsa tra le location, la villa è stata salvata dal progetto di demolizione alla quale era destinata.

Categorie
Africa Notizie Tunisia Viaggi viaggiare

Per entrare in Tunisia dal 2025 ci vorrà il passaporto

A partire dal 1° gennaio 2025, per entrare in Tunisia sarà necessario il passaporto, con una validità residua di almeno tre mesi. A confermarlo è l’ambasciata d’Italia a Tunisi, che ha recentemente diramato una nota invitando i viaggiatori italiani a prepararsi per questo cambiamento.
Questa nuova misura modifica le attuali modalità di ingresso, ancora valide fino al 31 dicembre 2024, che consentono l’accesso alla Tunisia anche con la semplice carta d’identità valida per l’espatrio, ma solo in circostanze specifiche.

Fino a fine anno, infatti, l’ingresso con carta d’identità sarà accettato esclusivamente per chi partecipa a viaggi di gruppo organizzati da agenzie di viaggio autorizzate. In questi casi, sarà necessario fornire una prenotazione alberghiera e i biglietti di andata e ritorno, completi di prova di pagamento.

Passaporto obbligatorio e fotocopie non accettate

Dal prossimo anno, il passaporto diventerà dunque il documento obbligatorio per tutti i viaggiatori, indipendentemente dal tipo di viaggio. È bene ricordare che le fotocopie del passaporto, anche se certificate, non saranno in alcun caso considerate valide per l’ingresso nel Paese. Chi tenterà di entrare senza l’originale del documento rischia di essere respinto alla frontiera.

La Farnesina raccomanda caldamente di rispettare queste disposizioni e di evitare di presentarsi senza la documentazione richiesta, per non incorrere in problemi con le autorità di frontiera tunisine. Il visto d’ingresso, invece, non è necessario per soggiorni inferiori a 90 giorni. I viaggiatori dovranno comunque compilare un modulo con i dati personali e la motivazione del viaggio, che sarà raccolto dalla polizia di frontiera al momento dell’arrivo. Chi desidera approfondire i requisiti necessari per la Tunisia può consultare la sezione “Requisiti di Ingresso” del sito Viaggiare Sicuri.

Viaggi per via marittima

Essere in possesso di un passaporto valido sarà obbligatorio anche per chi sceglie di raggiungere la Tunisia per via marittima, insieme al biglietto di andata e ritorno del passaggio in nave, un voucher alberghiero e un itinerario dettagliato del viaggio. Le autorità locali suggeriscono ai viaggiatori di verificare i dettagli presso gli uffici del turismo tunisini presenti in Italia prima della partenza, per evitare inconvenienti all’arrivo.

Recentemente, infatti, si sono verificati respingimenti di viaggiatori, in particolare al porto di Tunisi La Goulette, perché sprovvisti di voucher alberghieri. Le autorità portuali tunisine, infatti, tendono a non considerare sufficienti prenotazioni in strutture non alberghiere come bed & breakfast o case vacanze, e nemmeno dichiarazioni di soggiorno presso amici o parenti.

Regole per il veicolo al seguito

Per i viaggiatori che intendono entrare in Tunisia con il proprio veicolo, è possibile portare temporaneamente automobili, moto, roulotte e camper con un permesso di circolazione valido per tre mesi. Tale permesso può essere rinnovato per altre tre volte, previa registrazione e pagamento del bollo di circolazione. È importante ricordare che il veicolo viene annotato sul passaporto del proprietario.

Qualora il viaggiatore non potesse lasciare il Paese con il mezzo per ragioni come furto o impossibilità di trasporto, le autorità doganali richiedono il pagamento di una somma pari al valore di mercato del veicolo per autorizzare l’uscita della persona dal Paese senza il mezzo. La stretta sui controlli da parte delle autorità locali mira a rafforzare la sicurezza alle frontiere tunisine e a regolare in modo più uniforme l’ingresso nel Paese.

Categorie
Africa Idee di Viaggio itinerari culturali litorali mare Mediterraneo tradizioni Tunisia Viaggi viaggiare

Cosa vedere a La Marsa: una guida completa per esplorarla

La Marsa è una delle perle della Tunisia, una delle località balneari eleganti e affascinanti che si affaccia sul Mediterraneo a pochi km da Tunisi. Chi cerca un rifugio tranquillo ma ricco di storia e cultura lo troverà in questo angolo suggestivo dove la modernità ha trovato modo di miscelarsi perfettamente alla tradizione. La Marsa non è solo un luogo dove rilassarsi in spiaggia ma anche un punto di partenza ideale per scoprire i dintorni di Tunisi. Continuate la lettura per scoprire una Tunisia autentica fatta di luoghi e sapori indimenticabili.

Alla scoperta di La Marsa

Rientra senza dubbio tra le destinazioni più belle della Tunisia: La Marsa dista appena 18 km da Tunisi e proprio la vicinanza con la capitale la rende pratica per gite in giornata o di un paio di giorni. Si tratta di una località balneare e per questo viene scelta spesso per le sue spiagge ma ha molto di più, scopriamo insieme cosa non perdere. Quando si parla di La Marsa, oltre alle spiagge, tra i luoghi cult viene in mente il palazzo Abdalliya un tempo residenza di Abu Abdallah Mohamed che incarna pienamente quella cheè l’architettura musulmana ma non è certo l’unico luogo iconico da scoprire.

Le spiagge di La Marsa

Il principale richiamo di La Marsa sono le sue spiagge. Con una distesa di sabbia bianca si rivela il luogo ideale per rilassarsi sotto il sole o fare una nuotata nelle acque limpide del Mediterraneo.  Tra le più belle da non perdere? La Goulette plage, Raued plage e plage de La Marsa: tutte e 3 a ingresso libero con fondo di sabbia fine e tantissimi servizi. C’è chi chiama La Marsa lido ma è molto di più di un sobborgo balneare di Tunisi. I local e i turisti ne apprezzano non solo le spiagge ma soprattutto il lungomare dove ci si concede passeggiate e ci si ferma per una cena gustando specialità locali.

Lungomare di La Marsa

Fonte: iStock

Passeggiare sul Lungomare di La Marsa, un passatempo perfetto in vacanza

Il mercato di La Marsa

Non si può dire di aver visto questo territorio senza aver visto almeno un mercato local e quello di La Marsa non fa eccezione: tra souvenir, prodotti di artigianato, spezie, tessuti e ceramiche avrai l’imbarazzo della scelta per scegliere un acquisto per te o un dono per qualcuno di speciale che ti aspetta a casa.

Il parco di Essaada

Cerchi un momento di relax e di verde? Visita il parco di Essaada; un tempo faceva parte del palazzo del principe ottomano ma oggi è uno spazio pubblico attrezzato apprezzato dai local per ripararsi dal sole e rilassarsi all’aperto. Perfetto per una camminata, un pic nic o un momento ricreativo con i bambini è assolutamente da non perdere.

Il cimitero di Sidi Abdelaziz

Potrebbe risultare macabro questo consiglio ma in realtà il cimitero di Sidi Abdelaziz è molto più di un luogo in cui riposano le salme; il luogo simbolo di storia e cultura è diventato la sepoltura di uno dei santi più venerati nella zona e ha come plus una vista incantevole per scattare foto memorabili.

Il Café Saf-Saf

Non puoi dire di aver visto La Marsa senza almeno una sosta all’iconico Café Saf-Saf. Storico, risale al XIX secolo ed è una vera istituzione per i local. Qui potrai guistare un buon tè alla menta, lasciarti coccolare dalla musica tradizionale e soprattutto vivere da vicino quella che l’atmosfera tunisina più autentica. Una delle chicche è il pozzo centrale che fa da fulcro per tutta la struttura, parte della quale risulta ombreggiata.

Il Palazzo Ennejma Ezzahra

Una delle tappe must per chi visita questa località è il palazzo Ennejma Ezzahra. La residenza prestigiosa, datata XX secolo, è stata edificata per opera del barone Rodolphe d’Erlanger e oggi è stata trasformata in un museo dedicato alla musica araba. Non solo scoprire una parte culturale importante ma vedere il palazzo stesso, capolavoro architettonico, ti conquisterà. Plus la presenza di giardini magnifici e decorazioni di mosaici imperdibili.

Sidi Bou Said, il villaggio dei sogni

Poco distante dal centro di La Marsa si trova Sidi Bou Said, un pittoresco  villaggio caratterizzato da case imbiancate a calce e dettagli blu che creano un’atmosfera unica. Scoprire gli angoli più nascosti passeggiando per le stradine è un piacere per gli occhi, tra balconi colorati e scatti fotografici non perdetevi una pausa al Café des Delicés per assaporare il tè alla menta e godere della vista panoramica sul mare.

I dintorni di La Marsa: cosa vedere

Situata a pochissimi km da La Marsa, Cartagine è una tappa obbligata nei dintorni di Tunisi per chi ama la storia; questo antico sito archeologico è patrimonio dell’umanità Unesco e offre uno sguardo affascinante sulla civiltà fenicia e romana.  Le terme di Antonino, uno dei complessi termali più imponenti dell’antichità e il museo nazionale di Cartagine sono imperdibili. Le rovine, affacciate sul mare saranno una cornice perfetta per ricordi fotografici indimenticabili.

Nei dintorni di Tunisi, a circa 17 km,  si trova Douar Hicher, di importanza storica per la battaglia da cui prende il nome, oggi è principalmente un centro residenziale con un museo, il Museo Nazionale specializzato nella storia della regione; imperdibili il Mausoleo di Sidi Bou Ali e la Moschea situata vicino al Mausoleo. Se amate gli Hammam l’Hammam Guergour potrebbe stupirvi e regalarvi l’experience di relax che sognate. Infine imperdibile, una passeggiata alla scoperte del souk della cittadina, il caratteristico mercato all’aperto dove trovare souvenir di artigianato e prodotti locali.

Thuburbo Majus

Fonte: iStock

Cosa vedere vicino La Marsa: Thuburbo Majus

Meno conosciuta rispetto a Cartagine e distante 60 km da Tunisi, Thuburbo Majus è una gemma archeologica imperdibile. Originariamente città punica è oggi uno dei siti archeologici più belli della Tunisia. Antica colonia romana per veterani di guerra, molti reperti della zona sono visibili al museo del Bardo di Tunisi. Regalatevi una passeggiata indietro nel tempo scoprendo il Tempio della Pace e il Tempio di Mercurio. Tra ciò che ha da offrire la città e le località limitrofe, La Marsa risulta una meta top per visitare la Tunisia dopo aver scoperto la vicinissima Tunisi.

Categorie
Africa Idee di Viaggio Moschee Tunisia Viaggi viaggiare

Cosa vedere a Kairouan, viaggio nella città sacra della Tunisia

La Tunisia stupisce chiunque la visiti, con i suoi paesaggi lunari alla Star Wars (i dintorni della città tunisina di Tataouine sono stati utilizzati come ambientazione per il primo episodio della saga), con le sue gloriose rovine romane e con le sue spiagge, perfette per una vacanza all’insegna dell’assoluto relax. Sono tanti i luoghi da segnare sulla cartina se siete in procinto di organizzare un viaggio in Tunisia, ma quello assolutamente da non perdere è Kairouan o, secondo la traslitterazione dall’arabo, al-Qayrawan.

Questa suggestiva e importante città della Tunisia settentrionale, situata a circa 120 chilometri a sud di Tunisi, è la capitale dell’omonimo governatorato ed è considerata dai musulmani di tutto il mondo la quarta città sacra dopo Medina, La Mecca e Gerusalemme per via della Grande Moschea di Uqba. Dal 1988, la moschea fa parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO grazie alla sua importanza storico-culturale. In questo articolo vi accompagniamo alla scoperta di questo luogo ricco di storia, consigliandovi le migliori cose da vedere per respirarne appieno la sacralità.

Brevi accenni storici su Kairouan

Il nome al-Qayrawan deriva dal persiano Karavan e significa “luogo di riposo”: non a caso fu scelto dal fondatore della città Uqba ibn Nafi, quando decise di costruire nei pressi di un antico forte bizantino il primo nucleo di Kairouan. In breve tempo, la nuova città divenne uno dei centri più importanti e prestigiosi della Tunisia, riportando questo territorio ai tempi della gloria di Cartagine. Solo le grandi metropoli del Golfo Persico potevano competere con il suo splendore.

Kairouan iniziò anche ad attrarre un gran numero di studiosi, religiosi e mistici che si stabilirono qui per fondare scuole e biblioteche. Fu alla fine del VII secolo che venne costruita anche la Grande Moschea di al-Qayrawan, la più antica moschea di tutto il Maghreb. Successivamente, il destino della città si legò a quello della dinastia Aghlabide che rese al-Qayrawan la Parigi del mondo islamico, fino all’inizio del X secolo, quando un lungo periodo di decadenza segnò la sua storia.

Il centro di Kairouan

Tornate indietro nel tempo e perdetevi nel centro di Kairouan. Qui la medina è un labirinto di viuzze, porte elaborate e celesti, cupole bianche, chiamate zaouïas, e profumo di spezie. “Città benedetta, gioiello del Maghreb e perla del patrimonio architettonico arabo”, come scrisse lo storico tunisino Hassan Hosni Abdulwahab, amata da intellettuali e artisti, in primis Paul Klee. L’artista trascorse qui un periodo dove la meraviglia per le atmosfere da Mille e una Notte, come annotò nei suoi diari, si trasformò in opere uniche e bellissime come l’acquerello “Davanti alle porte di Kairouan”.

Fate come Paul Klee e lasciatevi trasportare dall’intrico di stretti vicoli che si uniscono nelle assi viarie più grandi per poi perdersi nuovamente tra gli edifici bassi dai muri in argilla. Prima di dedicarvi alla visita delle principali attrazioni della città, vale la pena prendersi un po’ di tempo per vagare in questo mondo parallelo, per ammirare le esposizioni dei piccoli venditori dei souks e per sedervi in uno dei numerosi caffè, dove potrete sorseggiare un tipico tè alla menta.

Centro di Kairouan

Fonte: iStock

Una strada nel centro di Kairouan

La Grande Moschea di Uqba

Il simbolo di Kairouan e attrazione principale della città è la più antica moschea dell’Africa settentrionale: la Grande Moschea di Uqba. Questo è uno dei luoghi più sacri per la religione islamica, oltre che un magnifico esempio dell’architettura di epoca aghlabide. La moschea è formata da un ampio edificio dall’aspetto simile a quello di una fortezza che, al suo interno, racchiude il grande cortile dove si trova lo spettacolare colonnato che porta alla musalla, la sala dedicata alla preghiera.

Accanto alla moschea si può ammirare il possente minareto, risalente alla terza fase costruttiva, successiva alla ricostruzione seguita alle devastazioni dell’invasione berbera della fine del VII secolo. Prima di visitare la moschea bisogna ricordare che, trattandosi di un luogo di culto attivo e molto venerato, sarà necessario avere un abbigliamento adeguato e che le visite sono consentite esclusivamente al di fuori dell’orario di preghiera.

La seconda moschea per importanza a Kairouan è la Moschea del Barbiere (zaouia Sidi Saheb) costruita nel XVII secolo nel luogo dove, si dice, sia stato tumulato uno dei più stretti amici del Profeta e che aveva sepolto con sé una ciocca della sua barba.

Il Pozzo Barrouta e i serbatoi d’acqua aghlabidi

Un altro luogo molto suggestivo da visitare a Kairouan è il Pozzo Barrouta, una sorgente di acqua dolce antica come la città che conserva ancora la tipica pompa azionata da dromedari come quelle utilizzate nel medioevo. Costruito nell’VIII secolo, questo pozzo profondo ben 10 metri era considerato un luogo importante per la vita quotidiana della città, in quanto forniva acqua fresca alla popolazione e ai pellegrini che si recavano nella vicina Grande Moschea. Oggi inattivo, il pozzo è stato accuratamente restaurato nel 2015 per mostrare ai visitatori il suo funzionamento: la sua acqua sacra è sollevata da un complesso meccanismo azionato da una grande ruota, la noria, fatta girare in senso antiorario da un dromedario semibendato.

Per ammirare la maestria tecnico-architettonica della dinastia araba degli Aghlabidi sarà necessario uscire dalla medina, la città vecchia, e dirigersi verso nord, fino ai magnifici serbatoi d’acqua aghlabidi. Queste incredibili strutture sono cerchi perfetti realizzati per raccogliere l’acqua piovana e convogliarla in un complesso sistema di canalizzazioni e cisterne, realizzate attorno all’800. Al tempo, questi grandi serbatoi d’acqua facevano parte di un immenso complesso idraulico, davvero eccezionale per l’epoca.

I tappeti di Kairouan

Storie e leggende si uniscono per raccontare uno dei prodotti più preziosi di Kairouan: i tappeti. Si racconta, infatti, che la prima a tessere un tappeto a pelo alto di lana in città fu la figlia del governatore ottomano nel XIX secolo. Da qui, la tradizione si diffuse rendendo Kairouan la capitale del tappeto in Tunisia. Molto simile ai classici tappeti orientali, potete riconoscerlo dal medaglione centrale, solitamente circondato da un insieme di fiori e da un riquadro con strisce parallele, mentre il colore di quelli classici è il rosso cremisi. Quando passeggiate tra le strade della medina, e se ne avrete l’occasione, fermatevi e osservate il lavoro degli artigiani in uno degli atelier di tappeti: ne resterete affascinati.

Museo d’arte islamica di Raqqada

Se volete approfondire la conoscenza di questa incredibile civiltà, non dimenticatevi di visitare il Museo d’arte islamica di Raqqada, situato appena fuori Kairouan in direzione sud. Il museo è stato istituito in un’ex residenza presidenziale trasformata in sede culturale e didattica nel 1986. Il museo di Raqqada è considerato il più grande museo dedicato alle collezioni di manufatti islamici in Tunisia perché contiene tesori di fama internazionale esposti in sette sale distribuite al piano terra e al primo piano, oltre a una sala per attività didattiche.

Grande Moschea di Uqba

Fonte: iStock

Vista panoramica sulla Grande Moschea di Uqba
Categorie
Africa Idee di Viaggio Tunisia Viaggi

Hammamet, la città della Tunisia da visitare assolutamente

Cambiare continente e scoprire terre culturalmente diverse dalle nostre – ma che in realtà sono a due passi da casa – è più facile di quanto si creda. E lo è atterrando in realtà che sono dei veri e proprio gioielli, dove il mare è un sogno e dove le architetture evocano paesaggi poetici.

Per fare quanto appena detto, basta salire a bordo di un aereo e volare in Tunisia, interessante Paese del Nord Africa che tra le sue tante mete turistiche ne nasconde una che è un vero tesoro da scoprire: Hammamet.

Hammamet, informazioni utili

Hammamet accoglie il visitatore con il suo distintivo odore di gelsomino che poi lo accompagna per tutto il soggiorno. Situata a sud-est di Capo Bon, sul golfo omonimo, è una destinazione particolarmente amata dai viaggiatori locali e internazionali.

E no, non c’è da sorprendersi perché questa città, fondata durante l’epoca romana, è un pullulare di storia e angoli paradisiaci, tanto che nel corso degli anni è stata meta di numerosi turisti celebri. Parliamo di illustri politici come Winston Churchill, e scrittori dalle mani fatate come Gustave Flaubert.

Nel nostro Paese, invece, Hammamet è diventata particolarmente nota per essere stata l’ultima casa del leader socialista Bettino Craxi nel corso della sua latitanza, dal 12 maggio 1994 fino alla sua morte nel gennaio 2000. Non è un caso, infatti, che molti connazionali vengano proprio qui a porgergli un ultimo saluto, in quanto riposa nel cimitero cittadino.

Cosa aspettarsi

Il solo nome, Hammamet, invita al relax totale, quello che rigenera e che fa stare bene: deriva da hammam, i famosi e affascinanti complessi termali arabi, perché qui ci sono una serie di sorgenti da cui sgorgano acque dalle proprietà terapeutiche e rigeneranti, di quelle che sono in grado di farci percepire il benessere sia a livello fisico, sia per la serenità dello spirito.

Hammamet, Tunisia

Fonte: iStock

I tetti di Hammamet

Questa peculiare città tunisina, però, è anche altro come spiagge candide lambite da un mare che per via della sua limpidezza invita a fare più bagni possibili, così come tanti sport acquatici. Hammamet, dopo il relax delle sue terme, spinge persino a scoprire la sua vibrante vita notturna fatta di locali, dj set, e festival di importanza internazionale.

E poi i suoi monumenti antichi, come quelli caldamente protetti dai muri della Medina, una delle più spettacolari di tutto il Paese, che sono testimoni di un passato indelebile e glorioso.

Cosa vedere ad Hammamet

Hammamet accoglie con l’azzurro del mare, il dorato delle spiagge, il bianco dei suoi edifici che, come quelli della Grecia, sono decorati di blu e un verde vivo, quello della sua vegetazione. Una mescolanza di colori che fa subito sentire bene e che esorta a scoprire ancora più a fondo l’anima della città.

Per farlo occorre necessariamente iniziare dalla Medina che tra stradine e bancarelle piene di tonalità conduce, passo dopo passo, a raggiungere antichi monumenti che lasciano senza fiato.

Un esempio di quanto appena detto è l’imponente Forte, detto in arabo la Kasbah. Costruito per proteggere la città da eventuali invasioni provenienti dal mare, è possibile visitarlo passeggiando tra i suoi bastioni da dove ammirare una vista mozzafiato dei vicoli intricati della Medina e delle onde del mare.

Imperdibile in città è il Centro Culturale Internazionale di Dar Sebastian, ospitato in una delle più belle ville costruite ad Hammamet. Vi basti pensare che quando l’architetto, Frank Lloyd Wright, vi entrò per la prima volta rimase così stupefatto dal lusso e dall’eleganza che affermò che era la più bella casa che avesse mai visto.

Marmi, colonne e ampi spazi la rendono un vero capolavoro che oggi ospita concerti durante i mesi estivi. Una piccola curiosità: Winston Churchill la scelse per scrivere le sue memorie.

Poi ancora la la zona nuova di Yasmine, che si trova tra il Porto di Kelibia e quello di El Kantoui. Fatta di grandi spazi verdi, parchi e negozi tipici, mette a disposizione anche una sfilata di hotel modernissimi e locali per il divertimento.

Kasbah nella medina di Hammamet

Fonte: iStock

La Kasbah nella Medina di Hammamet

Il mare di Hammamet

Come vi abbiamo accennato sopra, Hammet è famosa anche per le sue grandiose spiagge lambite da un Mediterraneo turchese. Ad onor del vero, non sono tutte un paradiso: purtroppo le spiagge pubbliche, in alcune circostanze, hanno dei livelli di pulizia non soddisfacenti.

Le private, invece, sono gioielli di pura bellezza, dall’atmosfera vivace e con tutti i servizi che si possono desiderare. Dai fondali sabbiosi e morbidi, sono perfette per i giovanili, le famiglie con bambini e i pensionati, anche grazie al fatto che il favoloso mare è generalmente calmo.

Cosa vedere nei dintorni

Ad emozionare sono anche i dintorni di questa peculiare città tunisina. Tantissime, infatti, sono le mete da inserire nel proprio itinerario. Una di queste si trova a pochissimi passi dalla città e si chiama Pupput. Si tratta di un sito archeologico di epoca romana che preserva i resti di terme, domus con peristili, fontane e mosaici di ottima fattura, poi ancora iscrizioni, installazioni, un teatro e un anfiteatro.

Una zona importantissima, in quanto dista appena 300 metri dal punto in cui è stata scoperta la più grande necropoli romana in Africa.

Molto bella è anche Nabeul, ovvero l’antica Neapolis, che è conosciuta come la Capitale della ceramica. Oltre a essere un’incantevole città costiera, è anche il posto ideale per lasciarsi inondare da un mix unico di cultura, tradizioni locali e belle spiagge.

Poi ancora Kairouan, l’antica Capitale degli emiri agabiti, ma anche la quarta città santa del mondo arabo. Il suo soprannome è “città delle trecento moschee”, e non a caso attira tantissimi visitatori per via della sua Grande Moschea di Uqba, uno dei luoghi più sacri per la religione islamica. Non è di certo da meno la cosiddetta Moschea del Barbiere dove, secondo la tradizione, è stato tumulato uno dei più stretti amici del Profeta che aveva sepolto con sé una ciocca della sua barba.

Infine, vale la pena fare un salto presso Kelibia, una città costiera che offre interessanti monumenti, come l’imponente fortezza bizantina del VI secolo che sovrasta il porto, resti archeologici e spiagge bellissime e incontaminate.

Insomma, Hammamet e i suoi dintorni sono una meta da prendere assolutamente in considerazione.

Viaggio ad Hammamet

Fonte: iStock

I tramonti in spiaggia di Hammamet
Categorie
Africa Asia Idee di Viaggio Medina patrimonio dell'umanità Tunisia Viaggi

Susa, la città con la medina patrimonio Unesco

Con poche ora di volo dall’Italia si possono raggiungere mete geograficamente vicine ma radicalmente diverse nella cultura e nell’architettura. Un viaggio di questo tipo permette non solo di atterrare in un altro continente, ma anche di fare ingresso un mondo completamente differente dal nostro e che senza ombra di dubbio vale la pena scoprire. È il caso della Tunisia, che vanta una città con una medina che è persino patrimonio Unesco: Susa.

Dove si trova Susa

Susa, il cui nome in francese è Sousse, è il capoluogo del governatorato omonimo e anche uno dei poli turistici più importanti di tutta la Tunisia. Il motivo è piuttosto semplice: si tratta di una città affacciata sul Mediterraneo che sorge sulla costa orientale del Paese.

Non a caso viene considerata la “perla del Sahel“, il celebre litorale tunisino che si estende approssimativamente per 140 chilometri da nord a sud.

La medina di Susa

Come si arriva a Susa si viene invasi da un sentimento ricco di contrasto: da queste parti antiche costruzioni sopravvivono al volto di una città che punta a diventare moderna. Amabile in qualsiasi stagione dell’anno per via delle tante attrazioni storiche che conserva, durante le bella stagione offre la comodità dei resort e tantissime attività culturali.

Alle spalle degli hotel di lusso che fiancheggiano il suo lungomare, sorge il centro storico che protegge numerosi siti di interesse. Primo tra tutti la sua medina che per la sua importanza e bellezza nel 1988 è stata inserita tra i Patrimoni dell’umanità dall’Unesco.

Cosa vedere nella medina di Susa

Fonte: iStock

Veduta della medina di Susa

Non a caso è uno dei migliori esempi di architettura araba in Tunisia, anche grazie al fatto che è arrivata ai giorni nostri quasi completamente immutata rispetto a come era in passato. La città vecchia si presenta come un labirinto di vicoli protetto da due chilometri di mura in cui svettano Bab el Khabli, sul lato sud, e Bab el Ghabi a ovest, due delle sei porte sopravvissute al passare del tempo.

Dall’avanguardia degli alberghi, si passa quindi a girovagare nella storia e magari a fare anche tantissimi acquisti nelle varie botteghe e nei colorati mercati presenti tra le vie.

Passeggiando tra le antiche stradine, ecco che svetta in tutto il suo fascino la Grande Moschea di Susa che si mostra ai visitatori con una caratteristica davvero insolita: c’è una scala esterna che conduce dal cortile al minareto.

Poi ancora il Ribat di Sousse, una fortezza militare risalente al 800 d.C. dove è possibile salire sulla torre di guardia per godere di spettacolari viste panoramiche sulla città e sul mare. Una costruzione così imponente che funge da punto di riferimento per abitanti e visitatori.

A poca distanza, ecco farsi spazio un’altra meraviglia antica: la Kasbah, uno dei monumenti più sontuosi di tutta la città poiché sembra voler toccare il cielo tramite una delle torri più antiche ancora in piedi in Nord Africa.

Imperdibile è anche il Museo Archeologico di Sousse e lo è perché conserva la più grande collezione di antichità del Paese dopo quella contenuta presso il Museo del Bardo a Tunisi.

Susa: cosa vedere

Fonte: iStock

La Grande Moschea di Susa

Le spiagge di Susa

La medina di Susa, con i suoi colori e con le sue costruzioni antiche, è certamente da non perdere. Ciò non toglie che la città abbia anche molto da offrire al di fuori delle sue mura. Tra questi vale la pena citare il porto che si distingue per essere vivace, un ottimo punto di partenza per fare diverse e escursioni in barca e un luogo ottimale in cui scoprire la tradizione culinaria della zona.

Per quanto riguarda il mare, Susa offre diverse spiagge in cui potersi rilassare. Detto onestamente, durante l’altra stagione quella che costeggia il lungomare non si distingue per essere particolarmente accogliente e pulita. A fare la differenza sono i lidi degli hotel dove l’attenzione è maggiore in fatto di pulizia, tanto che il Mediterrano riesce a mostrarsi in tutta la sua purezza.

Caratterizzate da un fondo sabbioso accarezzato da un mare quasi sempre calmo, tra le più note c’è Las Vegas beach che si distingue per la sua sabbia particolarmente bianca. Poi ancora Bou Jaafar beach che, pur essendo particolarmente affollata, offre un mare adatto a tutti a dai colori affascinanti.

A quasi quattro chilometri di distanza dal centro di Susa, ecco comparire El Menchia beach con il suo mare turchese e la tanta sabbia bianca perfetta. Poi ancora Kaki beach, Plage Bouficha ed Happy Beach, anche se è giusto sapere che questi sono solo alcuni dei nomi dei tanti angoli in cui rilassarsi nella costa locale.

Le spiagge più belle di Susa

Fonte: iStock

Il mare di Susa

Cosa vedere nei dintorni

Susa, oltre a essere una realtà interessante da vari punti di vista, offre anche tante meraviglie da scoprire nei suoi dintorni. Takrouna, che sorge in cima a una collina rocciosa fossile, è un vecchio villaggio berbero in cui le persone vivono come facevano i loro avi, uno stile di vita che va via, via scomparendo.

Poi ancora Mahdia, una città medievale costiera dove avventurarsi tra i mille colori del suo bazar per poi rilassarsi in chilometri di costa tutta da esplorare.

Non meno interessante è Port El Kantaoui che quasi presenta un fascino esotico grazie alle sue spiagge bianchissime e l’azzurro cristallino del Golfo di Hammamet.

Infine Monastir che, oltre a un’irresistibile atmosfera marina, mette a disposizione del viaggiatore tanti siti di interesse come la sua fortezza, il Ribat e il mausoleo Bourguiba che spicca per la sua architettura dorata e per la presenza di una cupola e alcuni minareti che lo rendono un monumento assai imponente.

Informazioni utili per organizzare il viaggio

Sousse è considerata una città sicura per i turisti. Nonostante gli attacchi terroristici che purtroppo ha subito nel 2015, la situazione attuale non è preoccupante. A seguito di quel drammatico evento, infatti, le Autorità tunisine hanno adottato nuove misure antiterroristiche in tutto il Paese.

Le misure di sicurezza sono perciò state rafforzate anche tramite operazioni di polizia finalizzate allo smantellamento di cellule terroristiche e alla requisizione di armi. Ciò vuol dire che l’emergere di possibili e nuove minacce viene costantemente monitorato.

Tuttavia, come in qualsiasi altra città, ci possono essere piccoli furti. Per questo motivo è essenziale non lasciare oggetti di valore incustoditi e stare particolarmente attenti nelle zone affollate.

Per il resto, preparate il vostro passaporto – con almeno 3 mesi di validità residua – e correte a scoprire la bella città di Susa.