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I migliori festival musicali dell’estate nel Lazio e nelle Marche

L’estate è la stagione in cui la musica risuona più forte e le serate si riempiono di melodie avvolgenti sotto il cielo stellato. Il Lazio e le Marche, regioni ricche di storia e bellezza naturale, si trasformano in palcoscenici vibranti per ospitare alcuni dei festival musicali più coinvolgenti della stagione, dove ogni angolo diventa un luogo magico in cui le sette note sono protagoniste.

Scopriamo allora insieme quali sono i migliori festival del 2024, tra ritmi travolgenti, atmosfere uniche e un’infinita voglia di vivere la musica a 360 gradi.

Il BolsenArte Summer Music Festival 2024

Il festival organizzato dal Comune di Bolsena, con la direzione artistica affidata al maestro Francesco Traversi, propone per l’edizione estiva 2024 sette concerti gratuiti, alle 21,30, tra il 27 luglio e il 12 agosto, in alcuni dei luoghi più suggestivi del centro storico: piazza Santa Cristina, la Rocca Monaldeschi, piazza dell’Orologio e piazza della Rocca.

A inaugurare la rassegna il 27 luglio, alle 21,30, a piazza dell’Orologio, la “Tosca” di Giacomo Puccini. L’opera, una delle più amate dal pubblico, sarà proposta in una versione ridotta, che nasce dalla collaborazione tra Primadopera e il coro ArmoniaMundi diretto dal maestro Matteo Sartini.

Il 29 luglio, a piazza San Rocco, salirà sul palco l’ensemble Franci diretta dal maestro Margherita Di Giovanni, che eseguirà due capolavori del repertorio cameristico classico: il Quintetto in la maggiore K. 581 “Stadler” di Wolfang Amadeus Mozart e l’Ottetto in mi bemolle maggiore per archi, op. 20 (MWV R20) di frederick Mendelsohn.

Gli ottoni dell’ensemble Pentaphon si esibiranno il 30 luglio, a piazza dell’Orologio. Il gruppo nasce dall’incontro di amici professionisti provenienti da diverse esperienze musicali con l’intento di promuovere sia la musica originale per ottoni che trascrizioni fatte dagli stessi musicisti, spaziando dal rinascimento al pop. L’ensemble ha alle spalle un’intensa attività concettistica e ogni componente vanta anni di collaborazioni con gruppi strumentali e orchestre tra le più importanti del panorama italiano.

Il 1° agosto, a piazza della Rocca, sarà di scena il quartetto di clarinetti Paone, ensemble raffinato di musicisti. formato da tre clarinetti soprani Augusto Travagliati, Amedeo Ricci e Giulia Leonardo e un clarinetto basso Marco Lucchetti, che proporrà un repertorio estremamente variegato e affascinante.

Il 2 agosto, alla Rocca Monaldeschi, l’ensemble vocale Lvsitanvs accompagnerà il pubblico in un viaggio musicale nel repertorio polifonico rinascimentale. Il 6 agosto, a piazza della Rocca, il RomAccordion Trio celebrerà la fisarmonica, con la sua eccezionale espressività e le sue grandi potenzialità timbriche, attraverso il rock, le colonne sonore dei film, le canzoni tradizionali romane e brani di musica classica.

A chiudere il festival il 12 agosto, a piazza Santa Cristina, il concerto “Dal nuovo mondo” dell’Orchestra Sinfonica delle Cento Città, istituzione orchestrale della Regione Lazio con sede a Frosinone.

Info utili

Come arrivare a Bolsena

In auto

  • Dall’autostrada del Sole (A1), uscita al casello di Orvieto: Proseguire lungo la Strada Umbro Casentinese per circa 24 km.
  • Dall’autostrada del Sole (A1), uscita al casello di Orte: Prendere la superstrada per Viterbo. Da Viterbo, seguire la S.S. Cassia in direzione Siena per un totale di 60 km (30 km fino a Viterbo + 30 km sulla S.S. Cassia).
  • Sulla via Cassia: Bolsena si trova a 112 km sia da Roma che da Siena, rendendo il viaggio accessibile da entrambe le città.
  • Dalla via Aurelia: Uscita a Montalto di Castro. Proseguire in direzione Canino, Valentano per circa 60 km.
  • Da Viterbo: Seguire la via Cassia per 30 km.

In treno

Le stazioni ferroviarie più vicine sono quella di Orvieto (a 24 chilometri), di Montefiascone-Zepponami (a 16 chilometri) e di Viterbo (a 30 chilometri).

Da qui partono gli autobus di linea diretti a Bolsena.

Biglietti BolsenArte Summer Music Festival 2024

Ingresso libero.

Summer Jamboree #24

A Senigallia, la nuova edizione del Summer Jamboree #24, il festival internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50, sta per cominciare (dal 27 luglio al 4 agosto).

Sarà un’edizione unica, che festeggerà in grande stile i 70 anni del Rock’n’Roll, celebrando gli anni d’oro americani con grandi concerti, balli scatenati e tantissimo divertimento. E, come ogni edizione che si rispetti, venerdì 2 agosto, al Teatro La Fenice andrà in scena l’imperdibile spettacolo di BURLESQUE, Vaudeville, Dance and Cabaret, dalle ore 23.00 all’una di notte, con Majella & Oliver, Didi Derriere, Yazz, Bonnie Fox, Russel Bruner e Racy Ros.

Info utili

Come arrivare a Senigallia

In auto

Al centro della costa adriatica, Senigallia è collegata ai maggiori centri italiani dall’autostrada A14 con un’uscita al casello “Senigallia”.

In treno

Senigallia è servita dalla linea che collega Ancona con Roma e dalla linea adriatica Milano-Lecce.

Biglietti Summer Jamboree #24

Biglietti acauistabili su Ciaotickets.

Villa Ada Festival 2024

Simbolo dell’estate romana, torna il Villa Ada Festival, con oltre 30 appuntamenti, due palchi e una zona free sempre aperta a partire dalle ore 18.00.

Il 27 luglio, il fascino del mondo Disney incontrerà l’atmosfera suggestiva del laghetto di Villa Ada per una notte di balli sotto le stelle. Una rock band sarà pronta a farvi cantare, piangere e urlare sulle note dei classici Disney preferiti, in un evento che promette emozioni intense e ricordi senza tempo.

Il 28 luglio, preparatevi a immergervi nel groove denso e magmatico di Bombino, la stella del desert blues. La sua musica, profonda e avvolgente, trasporterà il pubblico in un viaggio attraverso le sonorità del Sahara.

Il 29 luglio, il palco di Villa Ada accoglierà una delle musiciste afro-peruviane più influenti della scena musicale, Eva Ayllón. La sua voce potente e il suo carisma magnetico promettono una serata di musica travolgente e coinvolgente.

Il 30 luglio, sarà la volta di Sabina Guzzanti, che con i suoi monologhi taglienti e sarcastici dedicati a politica e attualità accenderà il palco con la sua arguzia e il suo spirito critico.

Gli appuntamenti di agosto si preannunciano altrettanto imperdibili. Il 4 agosto, il leggendario gruppo cileno Inti-Illimani, insieme al cantautore italiano Giulio Wilson, daranno vita a una festa latina irresistibile con il loro Agua Tour Mondiale.

Il 6 agosto, i Fat Freddy’s Drop porteranno a Villa Ada una combinazione psichedelica di dub, reggae, soul, jazz, rhythm and blues che promette di far ballare tutti fino a tarda notte. L‘8 agosto, l’energia contagiosa dei Selton, una band brasiliana che ha trovato casa a Milano, presenterà il loro nuovo album “Gringo Vol. 1”, promettendo una serata di ritmi freschi e coinvolgenti.

Info utili

Come arrivare a Villa Ada

In auto

In auto, Villa Ada si raggiunge uscendo al Casello autostradale di Roma Nord in 21 minuti, al Casello autostradale di Roma Sud in una quarantina di minuti e al Casello autostradale di Roma Est in 24 minuti.

In metropolitana e in autobus

Con la metropolitana prendere la B1 (Linea Blu) con fermata Sant’Agnese Annibaliano e 20 minuti a piedi.

Con gli autobus, servirsi delle linee 310 – 92 – 135 – 168 – 63 – 69 – 83 – NMB1 (Linea notturna) e 15 minuti a piedi.

Biglietti Villa Ada Festival 2024

I tickets si possono acquistare online su Dice.fm oppure presso la cassa della biglietteria il giorno dei concerti.

Spring Attitude Festival

Giunto alla sua XIII edizione, lo Spring Attitude Festival torna il 13 e 14 settembre 2024 per il terzo anno consecutivo negli Studios di Cinecittà, il cuore pulsante e artistico di Roma. Questo festival è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica, offrendo una proposta sempre più trasversale ed eterogenea che spazia tra musica elettronica, alternative rock, sperimentazioni sonore e cantautorato.

La line up di quest’anno vanta artisti di calibro internazionale, costruita su contrasti apparenti e assonanze inedite, garantendo un’esperienza musicale unica e coinvolgente. Due grandi palchi ospiteranno un flusso continuo di esibizioni, che dal primo pomeriggio fino a notte fonda, trasformeranno gli Studios di Cinecittà in un luogo magico dove ogni nota e ogni performance contribuiranno a creare un’atmosfera indimenticabile.

La XIII edizione dello Spring Attitude Festival promette di essere un’esplosione di creatività e innovazione, una celebrazione della musica in tutte le sue forme che conquisterà il pubblico con la sua energia e la sua varietà sonora.

Info utili

Come arrivare agli Studios di Cinecittà

In metro

Con la Metro A.

In treno

Con la linea treno FC1.

In autobus

Servendosi delle linee 451 – 520 – 548- 590 – 213- N500 – 559 – 657.

Biglietti

Biglietti acquistabili online presso il canale di vendita ufficiale Dice.fm.

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A spasso per i Borghi di Velluto della Val Mivola

L’entroterra marchigiano è un territorio ricco di sorprese, con un preziosissimo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Ed è proprio per scoprire le sue bellezze che nasce Borghi di Velluto, un’emozionante iniziativa che condurrà i turisti tra i nove comuni in provincia di Ancona che aderiscono al programma. Si tratta di una serie di escursioni in autobus che ravviveranno l’estate, con tantissime attività per apprendere segreti, tradizioni e (naturalmente) sapori unici che caratterizzano le Marche. Andiamo alla scoperta degli appuntamenti imperdibili.

Cos’è l’iniziativa Borghi di Velluto

Promossa dall’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone e l’Unione Comuni Misa Nevola, la nuova edizione di Borghi di Velluto accomuna una lunga serie di esperienze da vivere presso alcuni dei paesini più suggestivi dell’entroterra marchigiano. Il nome dell’iniziativa fa riferimento alla Spiaggia di Velluto, il soprannome con cui è conosciuto il litorale di Senigallia, una delle principali mete turistiche balneari della regione. E in effetti moltissime escursioni partono proprio da qui, offrendo così ai bagnanti che si stanno godendo le loro vacanze nelle Marche la possibilità di scoprire le bellezze dell’entroterra.

Il panorama è quello della Val Mivola, che riunisce nove comuni situati in provincia di Ancona: oltre a Senigallia, ci sono Arcevia, Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. I tour in autobus si svolgeranno tra luglio, agosto e settembre, con un prezzo molto conveniente. Il biglietto costa infatti 20€, comprendente gli spostamenti in autobus, una visita guidata e una degustazione a base di prodotti tipici. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le esperienze da provare quest’anno.

Le esperienze imperdibili

L’itinerario Tra borghi e castelli, previsto per martedì 23 luglio 2024, condurrà i visitatori alla scoperta di Serra de’ Conti: il suo centro storico medievale, ancora cinto da mura duecentesche, racchiude moltissime meraviglie. Ci sarà così l’opportunità di visitare il Museo delle Arti Monastiche, prima di dirigersi verso il borgo di Barbara (anch’esso protetto da un’imponente cinta muraria) e fare tappa presso la Chiesa dell’Assunta e alla Chiesa di Santa Barbara.

Mercoledì 31 luglio 2024 si potrà invece partecipare all’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: si inizierà dal Santuario della Madonna della Rosa di Ostra, con tappa per una degustazione. Quindi sarà la volta della Collegiata di San Medardo di Arcevia, con le sue incredibili ceramiche d’autore e le opere rinascimentali di Luca Signorelli.

È un tuffo nella storia quello che martedì 6 agosto 2024 coinvolgerà i visitatori: l’itinerario Una macchina del tempo toccherà Castelleone di Suasa, dove si potranno ammirare i resti archeologici dell’antica città romana di Suasa. Ad una degustazione in cantina farà poi seguito un’escursione a Corinaldo, per visitare la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi con i suoi tantissimi oggetti di corredo di un antico principe piceno.

Giovedì 8 agosto 2024 sarà proposto un itinerario dedicato al teatro, chiamato Palcoscenico Val Mivola. Prima tappa, il Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo, restaurato magnificamente nel 2006 affinché conservasse il suo fascino originale. Nel pomeriggio, invece, si farà visita al piccolo teatro privato voluto dal Conte Giovanni Battista Carletti Giampieri, una preziosissima perla situata nel centro storico di Piticchio (ad Arcevia).

L’itinerario Tra borghi e castelli, nella sua seconda “puntata” di mercoledì 21 agosto 2024, toccherà invece il centro storico di Ostra Vetere e il suo suggestivo impianto urbanistico, nascosto tra le mura medievali. In seguito ci sarà tempo per visitare Barbara, un altro borgo storico i cui vicoli – che si aprono sulla piazza più piccola d’Italia – offrono tantissime sorprese. Infine, di nuovo l’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: venerdì 6 settembre 2024 si potrà visitare il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, all’interno del complesso di Santa Maria delle Grazie di Senigallia. Dopo la degustazione nel borgo di Castel Colonna, si farà tappa presso il Museo Nori De’ Nobili a Ripe, nel comune di Trecastelli.

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5 splendide spiagge d’acqua dolce nelle Marche

“L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo, le Marche dell’Italia” scrive Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia, cogliendo in una riga la ricchezza di una regione che se non è il cuore d’Italia certamente si trova nella sua cassa toracica.

Nelle Marche si trova difatti un concentrato di tutto quanto il meglio il Paese ha da offrire, dai picchi dell’arte e dell’architettura, alle tracce della Storia d’ogni epoca, ai capolavori che è in grado di offrire la natura.

Fanno parte proprio di questi ultimi i tantissimi luoghi che, nelle stagioni più calde, attraggono locali e turisti per quello che, con la consueta qualità sintetica della loro lingua, gli anglosassoni chiamano wild swimming: fare il bagno in piscine naturali d’acqua dolce.

Le spiagge selvagge di fiume naturalisticamente più belle si trovano tutte nella zona più interna delle Marche, al cospetto della dorsale appenninica che separa la regione dall’Umbria, lungo un affascinante percorso ideale che collega perpendicolarmente la valle del fiume Metauro, che scorre ad Urbino, a quella del Castellano, che attraversa Ascoli Piceno.

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Il fiume Castellano nei pressi di Ascoli Piceno

Marche, spiagge d’acqua dolce: le Piscine dell’Auro

Mercatello sul Metauro è un delizioso borgo medievale con un centro storico piccolo ma affascinante. Sorge nell’alta valle del Metauro, fiume che nasce sulle alture del valico appenninico di Bocca Trabaria, e che nel suo territorio vede congiungersi i due torrenti, Meta e Auro, che danno vita poi al corso d’acqua più lungo delle Marche.

Poco più a monte della confluenza, che si trova nella frazione di Borgo Pace, si trovano le cosiddette Piscine dell’Auro, una serie di polle create dal torrente e costeggiate da un tratto di strada di campagna, ma asfaltata, che le rende la meta perfetta per una giornata d’estate.

La piscina più bella e gettonata è quella chiamata Gorga San Leo, ovvero una cascata che forma una bella piscina naturale ai propri piedi e con un ampio spazio sopra il salto e attorno per sistemarsi. Qui ci si può tuffare dalla cima della cascata o godersi qualche bracciata ai suoi piedi.

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Fonte: Lorenzo Calamai

La Gorga San Leo alle Piscine dell’Auro

Tuttavia l’offerta delle Piscine dell’Auro è affascinante perché molto varia: le famiglie con bambini piccoli si indirizzeranno volentieri dove un cartello di legno indica l’accesso alla piscina naturale chiamata La Poderina, un tratto dove il letto del torrente si allarga, l’acqua è bassa e non c’è corrente, e un bel prato all’ombra degli alberi correda il contesto.

La Madonnina e i Morti, suggestivi nomi di altri due tratti di fiume con belle piscinette naturali dove poter fare il bagno, ma anche dotati di massi piatti dove poter trovare ombra e relax, si trovano rispettivamente a monte e a valle rispetto alle due succitate piscine sul corso dell’Auro. Completa il gruppo di spots per il wild swimming il Vecchio Mulino, edificio recentemente ristrutturato e trasformato in residenza, ma ai cui piedi si mantiene una larghissima e profondissima piscina naturale alimentata da una cascata dal fronte molto largo.

Una delle cose più affascinanti da fare alle Piscine dell’Auro, peraltro, è quella di godersi l’avventura di poter scendere (o risalire) il corso del torrente, visitando una piscina dopo l’altra, e scoprendo anche angoli per fare il bagno affascinanti, ma senza un semplice accesso dedicato direttamente dalla strada asfaltata.

Marche, spiagge d’acqua dolce: le Cascatelle di Cagli

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Fonte: Lorenzo Calamai

In agosto le Cascatelle di Cagli sono una delle destinazioni d’acqua dolce più gettonate

Il Bosso e il Burano sono due affluenti del già citato fiume Metauro che scorrono nella valle a sud rispetto al corso d’acqua nel quale si gettano. Su un altopiano stretto tra i loro letti sorge la cittadina di Cagli, da visitare e da utilizzare anche come quartier generale per organizzare una gita in giornata alle omonime Cascatelle.

Le Cascatelle di Cagli sono una serie di piscine naturali di acqua azzurrissima, scavate dal fiume Burano nella roccia bianca che contorna il suo letto, pochi chilometri a sud rispetto al paese.

Malgrado si trovino a poca distanza dalla Strada Flaminia, assai trafficata anche dal trasporto pesante, le Cascatelle offrono un contesto estremamente naturale, rimosso e protetto rispetto alle vicinanze. In estate sono un luogo molto gettonato dagli amanti dell’acqua dolce, che ne affollano le sponde. Il tratto interessato dalle piscine naturali è comunque piuttosto esteso e offre la possibilità a tutti di goderne in totale relax.

Note anche come Gola del Burano o Caldare, le Cascatelle di Cagli sono un luogo ideale per chi ama arrampicarsi sulle rocce e tuffarsi in profonde piscine naturali di acqua azzurra. Un luogo che regala vibrazioni positive ed energizzanti, a cui si può successivamente aggregare un rilassante aperitivo: se dal parcheggio delle Cascatelle si prosegue per poco più di un chilometro lungo il vecchio tracciato della via Flaminia in direzione sud, si raggiunge un piccolo chiosco di birre e piadine con un ampio spazio verde sulle sponde del Burano dove la pace e il silenzio regnano sovrani.

Marche, spiagge d’acqua dolce: i Tre pozzi del Fiume Bosso

Il già citato fiume Bosso è uno dei corsi d’acqua che regala ai visitatori le più ampie possibilità di wild swimming. Sono tantissime le piscine naturali, le cascatelle e i tratti di fiume dove poter passare una giornata tra relax, tuffi e picnic.

Il più bello è forse quello dei Tre pozzi, a poca distanza da Cagli. Qui il Bosso compie un’ampia curva a U nel suo corso, che termina in una splendida e imponente cascata, inforrandosi subito dopo tra le rocce. Questa piccola gola stringe il letto del fiume e crea quindi tre belle piscine naturali consecutive, con l’acqua che rimane cristallina grazie al pallore delle pietre del fondale e dei pinnacoli di roccia attorno.

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Fonte: Lorenzo Calamai

La cascata del fiume Bosso ai Tre pozzi

Tanti i luoghi dove potersi sistemare: la gente del luogo ha sistemato anche un bel tavolo in legno da picnic in mezzo al corso del fiume, in modo da potersi godere un bel pranzo d’estate con i piedi a bagno nelle fresche acque del Bosso. In più il contesto particolare del luogo consente di poter alternare a proprio piacimento sole e ombra, com’è necessario nelle giornate più calde dell’estate.

Marche, spiagge d’acqua dolce: il Tempio di Shiva

Luogo affascinante, avvolto da un’atmosfera mistica, il Tempio di Shiva ha quest’aria magica per via della bellezza del contesto naturale: una tripla cascata riempie una piccola ma profonda piscina naturale di acqua dal colore blu elettrico, talmente acceso da sembrare quasi irreale.

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Fonte: Lorenzo Calamai

La Cascata del Fosso di Teria al cosiddetto Tempio di Shiva

La cascata si raggiunge affrontando una breve escursione di circa 20 minuti nel bosco, leggermente in salita. Un percorso alla portata di tutti da affrontare però con scarpe chiuse e un minimo di attenzione, in particolare per seguire la traccia fino a destinazione. La partenza del sentiero si trova sulla Strada provinciale 29, poco dopo aver superato il paese di Secchiano. Da uno spiazzo sterrato sulla sinistra della carreggiata si guada facilmente il fiume Bosso, inoltrandosi poi lungo il corso di un suo piccolo affluente, il Fosso di Teria.

Giunti al termine del sentiero, poco prima di fare la conoscenza con la bellissima cascata, incontrerete un tratto del torrente che passa fra panche, tavoli, muretti. Tutto realizzato alla bell’e meglio incastrando le pietre trovate intorno al torrente. Grandi acchiappasogni in legno sono appesi ai rami degli alberi, in un’atmosfera mistica e spirituale che si collega con il colore quasi ultraterreno della cascata.

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Fonte: Lorenzo Calamai

Nei dintorni della cascata del Tempio di Shiva

Il salto principale è preceduto da altri due, che è possibile raggiungere arrampicandosi lungo la traccia che si trova sulla destra della prima, dove sono state strategicamente piazzate alcune corde per aiutare la salita. Dalla cima della cascata principale ci si può tuffare senza pericoli nella polla sottostante, godendosi un rigenerante tuffo nell’acqua fredda e cristallina.

Marche, spiagge d’acqua dolce: il Ponte di Tasso (o Paradise)

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Fonte: Lorenzo Calamai

La grande piscina sotto il ponte

Anche la valle del Castellano, il fiume che passa per Ascoli Piceno, è un vero e proprio scrigno dei tesori per chi ama le avventure d’acqua dolce. Nessun altro luogo, però, ha il fascino selvaggio del Ponte di Tasso, conosciuto da tutti i giovani del posto come Paradise per non meglio precisate ragioni.

Fra Ascoli e Castel Trosino, percorrendo la Strada provinciale di Valle Castellana, si incontra sulla destra una strada sterrata che va percorsa per qualche centinaio di metri fino a trovare un ampio spiazzo dove parcheggiare l’auto. Da qui un sentiero scende rapidamente fino al Ponte di Tasso, rovina di un antico ma maestoso e solido ponte dal quale calarsi alle sottostanti piscine del fiume Castellano.

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Fonte: Lorenzo Calamai

Il Ponte di Tasso e la discesa al fiume

La discesa al fiume è molto ripida e non esattamente alla portata di tutti: bisogna scendere calandosi lentamente con l’aiuto di alcune funi. A monte del ponte si susseguono in serie piscine e cascatelle per tutti i gusti, sia quelli di chi vuole solamente bagnarsi in completo relax sia per chi vuol fare un tuffo acrobatico dove l’acqua è più profonda. A valle, invece, una gigantesca piscina creata da una cascatella è il luogo ideale per chi vuole nuotare un po’, ma anche per i tuffatori più ardimentosi.

Le acque del Castellano, arricchite da alcune sorgenti termali lungo il suo corso, hanno un splendido colore turchese, che nei punti dove l’acqua è più bassa si attenua, dando l’impressione di trovarsi in una spiaggia caraibica.

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Lago di Fiastra, una gemma nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Nel 1950 l’allora Ente Nazionale per l’Energia Elettrica decide di costruire una diga per sfruttare l’energia del fiume Fiastrone, nelle Marche, e trasformarla in elettricità. In cinque anni viene realizzato lo sbarramento nei pressi del paese di Fiastra, in provincia di Macerata. Nasce così il Lago di Fiastra, un invaso artificiale, il più grande della regione, che campeggia in una conca circondata da morbide colline, con lo sfondo degli aspri rilievi dei Monti Sibillini.

Quasi settanta anni dopo il Lago di Fiastra è ancora un luogo importante per la produzione di energia idroelettrica, ma si è trasformato anche in una destinazione sensazionale per tutti gli innamorati delle attività outdoor, grazie a un contesto naturale spettacolare che permette di avere a disposizione un ventaglio davvero molto ampio di opportunità per esplorarne tutti gli angoli, sempre impegnandosi in qualcosa di diverso.

Affascinanti escursioni, percorsi ciclabili, angoli panoramici, rarità della natura, spiagge di sabbia e roccia dove prendere il sole e poi tuffarsi nelle fresche acque del lago per rinfrescarsi. E poi nuoto, canoa, windsurf e una grande varietà di attività acquatiche.

Lago di Fiastra

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Lago di Fiastra offre opportunità per tutti i gusti

Il contesto del Lago di Fiastra

Il Lago di Fiastra è una conca incastonata nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Fra le cime appeniniche più alte, i monti della catena montuosa circondano con le loro cime verdi lo scenario nel quale è stato realizzato l’invaso.

Il fiume Fiastrone, pressoché unico immissario del lago, nasce nelle vicinanze della cittadina montana di Bolognola, a pochi chilometri di distanza. Qui, originando a circa 1700 metri di altitudine, scende rapido fino a Fiastra, aprendosi nel bacino artificiale mille metri più in basso.

Il lago ha una forma allungata e stretta, chiuso fra i rilievi che lo circondano, in un ambiente naturale estremamente verde dove la presenza umana c’è, ma è minoritaria. Il vertice meridionale bagna l’abitato di San Lorenzo al Lago, un piccolo paese dove si trovano diverse strutture ricettive per il pernottamento, ma anche per sfruttare al meglio il lago, come una spiaggia attrezzata e un’area cani. Su tutto il versante orientale corre la Strada provinciale 91, mentre il versante occidentale è caratterizzato da alcune morbide colline boscose sulla sommità delle quali si trovano alcune piccolissime cittadine.

Lago di Fiastra

Fonte: Lorenzo Calamai

Una delle spiagge del Lago di Fiastra

All’estremità settentrionale del lago si trova la diga che sbarra il Fiastrone, zona dove si trova l’imbocco del sentiero che conduce alle Lame Rosse, un’area caratterizzata da bizzarre e spettacolari conformazioni rocciose rossastre che ricorda i canyon del continente americano e compone una delle principali attrative del Lago di Fiastra.

Cosa fare al Lago di Fiastra

Il Lago di Fiastra è un vero e proprio scrigno dei tesori per gli amanti delle attività acquatiche e delle attività all’aria aperta.

Un sentiero percorre tutto il versante orientale del lago, percorribile a piedi e in mountain bike, offrendo tante occasioni per fotografare tutti i diversi angoli del bacino. Per arrivare da un vertice all’altro occorrono circa due ore, e durante la camminata si incontrano diverse aree attrezzate per il picnic, anche corredate di griglie.

Lago Fiastra Marche

Fonte: Lorenzo Calamai

I due campeggi sulle sponde del lago offrono numerose attività acquatiche

Il lago ha zone designate e ben segnalate per la balneazione: nella zona di San Lorenzo al Lago è presente un chiosco che noleggia ombrelloni e lettini per chi desidera la maggiore comodità possibile, mentre per chi è più avventuroso la sponda orientale del lago offre tantissime occasioni per un tuffo, sia con alcune spiaggette che con alcuni comodi massi biancastri dai quali tuffarsi direttamente nei flutti.

Peraltro, malgrado la notevole profondità media dell’invaso e la purezza delle acque, che non attraversano pressoché alcun centro abitato prima di arrivare nel lago, la temperatura dell’acqua è confortevole anche per chi mal sopporta il freddo.

I due campeggi presenti e le altre strutture ricettive offrono inoltre una gran varietà di opportunità acquatiche, come il noleggio di canoe, kayak, standing up paddles e giri del lago in barca a vela.

Lago di Fiastra Marche

Fonte: Lorenzo Calamai

Non mancano le opportunità per un po’ di relax estemporaneo sulle sponde del lago

Il sentiero delle Lame Rosse è uno dei più gettonati: partendo dalla diga sul lago si affronta una impervia salita nel bosco per raggiungere una zona brulla e spoglia di vegetazione, dove gli agenti atmosferici hanno scavato la morbida scaglia rossa che costituisce il terreno di una parte della collina, dando alla roccia forme bizzarre. Pinnacoli e torrioni rocciosi si alternando in una sorta di canyon unico nel suo genere.

Numerosi cammini a tappe passano dal Lago di Fiastra, con l’abitato di Fiastra che è destinazione della seconda tappa del Grande Anello dei Sibillini, un percorso escursionistico di 124 chilometri che attraversa i luoghi più caratteristici del Parco Nazionale. A San Lorenzo al Lago si ferma la undicesima tappa del lunghissimo Cammino dei Cappuccini, che attraversa gran parte delle Marche, andando da Fossombrone a Ascoli Piceno. Anche il Cammino Francescano della Marca, che va da Assisi ad Ascoli Piceno, passa dal Lago di Fiastra, così come il Cammino delle Terre Mutate, un percorso escursionistico sviluppato dall’associazione Movimento Tellurico per promuovere la (ri)scoperta dei territori coinvolti nella sequenza sismica del 2016-2017 che ha sconvolto le comunità di questa porzione d’Italia.

Lago di Fiastra

Fonte: Lorenzo Calamai

Scorcio sulla vista opposta del Lago dal sentiero lungo il versante orientale

Le strade che contornano il lago sono destinazione prediletta anche di tanti cicloturisti che affrontano le salite nelle circostanze, ad esempio risalendo il corso del Fiastrone in direzione di Bolognola o affrontando i tornanti che salgono fino alla frazione di Biselli, dove si trova uno spettacolare punto panoramico che permette di osservare il lago dall’alto.

Nei dintorni

Il Lago di Fiastra si trova in una zona rurale, dove occasionali gruppi di case spezzano un territorio molto verde, con grandi prati dedicati all’agricoltura e montagne che si stagliano all’orizzonte, imponenti.

Non lontano, però, si trovano due dei borghi più belli delle Marche. A circa 30 minuti di auto in direzione nord-ovest si trova Camerino, sede di una delle più antiche università italiane, attiva già nel medioevo.

Ferita in maniera devastante dal terremoto del 2016, Camerino sta lentamente tornando ad aprirsi, con un numero sempre più alto di monumenti e luoghi d’interesse visitabili grazie ai lenti ma progressivi interventi nel centro storico. L’highlight è oggi la Basilica di San Venanzio, un grande edificio religioso zeppo di opere d’arte fra cui spicca una tavola di Giovambattista Tiepolo, trasportata qui da un’altra chiesa chiusa perché inagibile. Visitare la cittadina è anche un modo per sostenere una faticosa opera di ricostruzione che rischia di andare davvero per le lunghe e spopolare definitivamente il paese.

Sarnano Marche

Fonte: Lorenzo Calamai

Vista sul borgo di Sarnano

In direzione opposta, cioè verso est, si trova Sarnano, borgo che sorge in una sorta di culla in mezzo alle vette dei Sibillini, con le sue torri medievali che svettano in cima al colle a oltre 500 metri di altitudine dov’è seduta.

Sarnano è assolutamente medioevale, lo si vede già arrivando da lontano, con i suoi mattoni rossi in pietra cotta e le torri che dominano il centro storico. In città labirintici vicoli lastricati si affastellano salendo e scendendo dalla Piazza Alta, sulla quale affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Popolo, il Palazzo del Podestà e la Chiesa di Santa Maria di Piazza.

Cascate Sarnano

Fonte: Lorenzo Calamai

Sulla Via delle Cascate Perdute a Sarnano

Gli amanti dell’acqua dolce possono inoltre trovare a Sarnano un percorso complementare alla visita del Lago di Fiastra: la Via delle Cascate Perdute è infatti un percorso trekking che riunisce la visita a cinque maestose cascate che parte dal centro storico e si dipana nelle campagne circostanti per un itinerario lungo 12 chilometri e della durata totale di circa quattro ore a piedi, un po’ meno se lo si affronta in mountain bike.

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Estate nelle Marche, Toscana e Liguria: treno + bus fino alla spiaggia

Avete voglia di trascorrere indimenticabili giornate al mare ma non potete/volete prendere la vostra automobile? Niente paura, perché quest’anno nelle Marche, in Toscana e in Liguria è possibile usufruire di un servizio che permette di arrivare con il treno nella destinazione più desiderata, e poi prendere direttamente un bus che conduce al cospetto della spiaggia di vostra scelta.

I servizi link treno + bus

Quella del 2024 sarà un’estate facile per gli spostamenti e anche a braccetto con la sostenibilità: si potrà arrivare in treno nelle principali stazioni di Marche, Toscana e Liguria e poi e raggiungere il mare grazie ai servizi link treno + bus. Il tutto con biglietti acquistabili in un’unica soluzione.

In sostanza, Trenitalia permetterà a tutti i suoi passeggeri di poter usufruire di un servizio che punta sull’intermodalità per visitare alcune delle spiagge più belle d’Italia, lasciando a casa l’auto e quindi risparmiando ore di traffico e strizzando l’occhio all’ambiente.

Il Senigallia Beach Link

Coloro che hanno voglia di scoprire le bellezze delle Marche possono salire a bordo del Senigallia Beach Link grazie alla Summer Experience 2024 di Trenitalia. A disposizione dei tanti viaggiatori ci sono ben 116 collegamenti intermodali tra la stazione ferroviaria di Senigallia o di Marzocca e il Lungomare Sud di Senigallia, e tra la stazione ferroviaria di Senigallia e il Lungomare Nord di Senigallia.

Scegliendo questa opzione, si ha l’occasione di arrivare alla Spiaggia di Velluto, così chiamata per via dei suoi ben tredici chilometri di sabbia dorata, finissima e morbida, molto simile a questo tessuto soffice.

Si tratta delle spiaggia più famosa delle Marche, bagnata da un mare limpido, pulito e sicuro, al punto da sfoggiare con fierezza la prestigiosa Bandiera Blu.

Da non perdere è anche la famosissima Rotonda a Mare, una struttura a forma di conchiglia che si affaccia sul nostro azzurro Mar Adriatico.

L’Argentario Link

Se invece volete optare per l’altrettanto magnifica regione Toscana, non perdete l’occasione di salire a bordo dell’Argentario Link: permette di arrivare alla stazione di Orbetello-Monte Argentario in treno, per poi proseguire in bus fino a Porto Santo Stefano.

Porto Santo Stefano è un vero e proprio gioiellino dai mille colori affacciato su un limpido Tirreno e situato sul promontorio dell’Argentario.

Amata anche dai vip, si sviluppa in un bellissimo contesto naturale ed è abbracciata da straordinarie spiagge e calette. Inoltre, è il borgo ideale per imbarcarsi alle volta delle splendide isole dell’Arcipelago Toscano, come la pittoresca Isola del Giglio e la selvaggia Giannutri.

Porto Venere Link e Lerici Link

Infine, potete scegliere di esplorare la Liguria, grazie ai Porto Venere Link e Lerici Link: arrivando a La Spezia Centrale, si può proseguire in bus fino a Lerici e Portovenere, Patrimonio Mondiale Unesco insieme alle Cinque Terre.

Lerici offre un’incredibile quantità e varietà di spiagge bagnate dal tipico mare azzurro chiaro e trasparente della Liguria, ma è anche una località pregna di incantevoli scorci che nel corso dei secoli ispirarono poeti e scrittori.

Portovenere, dal canto suo, offre un mare dalle infinite sfumature di blu e anche la possibilità di fare indimenticabili gite in barca verso le vicine (e splendide) isole di Palmaria, Tino e Tinello. Inoltre, è una località impreziosita da tipiche case-torri dalle facciate gialle, rosa e rosse, poste tutte in fila lungo il bellissimo mare della zona.

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Le imprevedibili spiagge di Sansepolcro

Quando la canicola picchia, non è sempre facile mantenere lo sguardo concentrato sulla cultura e sull’arte.

Sansepolcro, meravigliosa cittadina medievale al confine tra Toscana, Umbria e Marche che ospita alcuni dei più celebri capolavori di Piero della Francesca, ha in fondo un’anima rurale, a contatto con la natura che la circonda, e nasconde piccoli tesori d’acqua dolce che possono diventare il complemento ideale per un weekend di tarda primavera o estate che metta insieme i capolavori del Rinascimento con un tuffo rinfrescante nelle acque del torrente Afra.

Non è infatti il Tevere, che solca il centro cittadino allargandosi fino a prendere forma di fiume, la spiaggia prediletta dagli abitanti di Sansepolcro. Fino a qualche decennio fa, i ragazzi del paese si avventuravano nella vicina valle dell’Afra, per passare i lunghi pomeriggi estivi tra le cascate e le piscine naturali del torrente, riparato da frondosi e freschi boschi.

Ancora oggi le piscine naturali dell’Afra sono la destinazione ideale per i caldi pomeriggi estivi. Dopo aver visitato il centro storico medioevale della città, dopo essersi lustrati gli occhi di fronte alle opere di Piero della Francesca e alle altre mirabili attrazioni artistiche di Sansepolcro, è il momento di immergersi, letteralmente, nella natura, andando alla scoperta delle spiagge d’acqua dolce che si trovano poco fuori città.

Fonte: Lorenzo Calamai

I tetti di Sansepolcro nella luce della golden hour

Sansepolcro, la città di Piero della Francesca

Adagiata sulle sponde del fiume Tevere, Sansepolcro è un piccolo centro di circa 15mila abitanti con una concentrazione di capolavori dell’arte rinascimentale da far invidia a qualsiasi altra città toscana.

Qui, infatti, è nato Piero della Francesca, uno dei pittori più importanti del Rinascimento che, dopo aver lavorato a Arezzo, Rimini, Roma, Perugia e Urbino, tornò nella città natale negli ultimi anni prima della morte, avvenuta il 12 ottobre 1492, il giorno in cui Cristoforo Colombo sbarcava per la prima volta in un nuovo continente.

Il Museo Civico di Sansepolcro ospita due delle più mirabili opere del proprio enfant du pays: il Polittico della Misericordia e la Resurrezione.

Il Polittico, realizzato tra il 1445 e il 1462, è di particolare impatto scenografico, ospitato in una sala buia e rivestita di nero per dare risalto alle sue 23 tavole a sfondo dorato. Al centro figura l’altera immagine della Madonna della Misericordia, il cui mantello dà riparo ai fedeli, infinitamente più piccoli. La forza dell’opera, oltre che nella suggestione della sua complessità, sta nell’utilizzo di forme geometriche e nell’organizzazione prospettica della scena, caratteristiche innovative e distintive di Piero della Francesca.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Polittico della Misericordia è un’opera suggestiva, innovativa e imponente

La Resurrezione, opera successiva, è un affresco recentemente salvato da un’importante opera di restauro operata tra il 2015 e il 2018. Un’opera costruita con cura geometrica, ma sottraendo stavolta la figura del Cristo alle leggi della prospettiva che valgono invece per i soldati addormentati ai suoi piedi, a simboleggiarne lo sfuggire alle leggi terrene.

All’affresco della Resurrezione è collegato un aneddoto storico: si narra che nel 1944 il comandante alleato Anthony Clarke, che aveva ordinato il bombardamento di Sansepolcro per riscattarla dall’occupazione tedesca, fermò l’artiglieria nel momento in cui si ricordò dell’entusiastico racconto che lo scrittore Aldous Huxley aveva fatto, vent’anni prima, dell’opera di Piero della Francesca, giungendo a definirla il più bel dipinto al mondo.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un particolare dalla Resurrezione, con il corpo atletico del Cristo ispirato ai modelli classici della scultura greca

Sansepolcro non si esaurisce però qui: il centro storico è caratterizzato da un dedalo di vicoli e viuzze che regalano scorci architettonici di notevole bellezza, improntati alla natura medioevale del borgo, costituitosi attorno ad una abbazia nel X secolo.

Nella bella Basilica Concattedrale di San Giovanni Evangelista, per tutti il Duomo di Sansepolcro, è conservato un dipinto raffigurante l’Ascensione di Cristo ad opera del Perugino, altro autore chiave del Rinascimento, e il particolare Volto Santo, una scultura lignea di incerta datazione proveniente da oriente e oggetto di venerazione.

Ai margini del centro storico l’imponente fortezza risale all’epoca medicea ed è opera dell’architetto Giuliano da Sangallo, uno dei nomi più prestigiosi dell’architettura del sedicesimo secolo.

Alla scoperta del torrente Afra

Albula, l’antico nome del fiume Tevere. Un corso d’acqua che immediatamente evoca tempi remoti ed epoche sepolte dal passare del tempo: un accumularsi di Storia che si rintraccia su tutto il territorio attraversato dai 405 chilometri di lunghezza del fiume sacro ai destini di Roma, come recita la patriottica incisione sulla colonna posta in epoca fascista presso le sorgenti sul monte Fumaiolo, in Emilia-Romagna.

L’unico, breve tratto che il Tevere compie in Toscana è qui, nei pressi di Sansepolcro, prima di proseguire in Umbria, passando per il territorio dei comuni di Città di Castello, Perugia, Todi, Orvieto e infine passando nel Lazio.

La parte iniziale della valle del Tevere ha un notevole interesse naturale, di qua e di là dal confine con la Toscana e il torrente Afra ne è uno degli affluenti più affascinanti. Nel suo breve corso fa in tempo a formare spettacolari piscine naturali all’ombra di un fitto bosco di castagni.

Fonte: Lorenzo Calamai

La cascatella del torrente Afra dà vita a una bella piscina naturale

Per raggiungere le spiagge d’acqua dolce più vicine a Sansepolcro, si deve imboccare via della Montagna, la strada che risale tutto il corso dell’Afra, fiancheggiandolo, fino ad arrivare per l’appunto in frazione Montagna, un piccolo abitato all’ombra del massiccio dell’Alpe della Luna.

In corrispondenza della struttura ricettiva San Martino val d’Afra si trova quello che i locali chiamano Gorgo dei Ciliegi, una bella polla d’acqua rinfrescante ai piedi di una cascata.

Tuttavia le due piscine d’acqua dolce più belle si trovano qualche chilometro più a monte, poco prima del bivio della strada con le indicazioni per Germagnano. Qui un sentiero sulla destra della sede stradale scende verso il torrente. Le varie biforcazioni della traccia conducono alle due diverse piscine naturali che si nascondo all’ombra del bosco.

A monte, il corso del torrente scivola su un percorso scavato nella roccia fino a scendere dolcemente nell’ampia e invitante piscina ai suoi piedi, alla costante ombra di un fitto bosco che isola completamente dalla pur vicina strada asfaltata. Ha un fondale di sassolini rotondi e attorno un anfiteatro di roccia che rendono il luogo il più comodo per un picnic o semplicemente per una sosta rilassante.

Più a valle, un’ampia polla ben più profonda è sormontata da una cascatella più alta. Si può raggiungere percorrendo il sentiero o camminando dentro il letto del torrente e poi tuffandosi direttamente dalla cascata che la domina, per avere un brivido di adrenalina in più.

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Cosa fare in crociera, quando la nave è ferma in un porto

Navigare verso luoghi da scoprire, su navi dotate di tutti i confort e i lussi: la crociera è una tipologa di vacanza che vale la pena provare almeno una volta nella vita. Quando si è in viaggio ci si può rilassare, fare attività sportiva, assaporare i piatti che vengono proposti o sperimentare le varie possibilità che offre l’imbarcazione. Ma quando si attracca nel porto? Ci sono diverse attività che si possono fare in crociera quando si è in porto, adatte a tutti i gusti.

Crociera, le attività da fare quando si è in porto

Durante le crociere vengono programmate delle escursioni, i vacanzieri possono decidere di partecipare alle opzioni proposte, oppure  scendere in autonomia ed esplorare la tappa senza una guida o un tour organizzato.

Chiaramente è sempre bene capire, già prima della partenza, quali sono le zone più interessanti da esplorare perché generalmente il tempo è poco e va sfruttato al massimo. Quindi sapere in anticipo le cose che vogliamo vedere, ci aiuta a ottimizzare le ore che abbiamo a nostra disposizione senza perdere tempo. Per scendere (e risalire) dalla nave potrebbe servire della documentazione, come la carta crociera, inoltre potrebbe essere utile portare con sé un documento di identità o una fotocopia. Ci sono casi in cui è necessario un visto e in genere se ne occupa la compagnia di navigazione, ma è meglio informarsi prima in merito.

Sapere dove si andrà, è utile anche per capire quali sono le cose utili da portare con sé per la gita: oltre a soldi e carta di credito, potrebbero servire creme per il sole, zaini, macchina fotografica e telo da spiaggia (se si esplora la costa durante la bella stagione).

In occasione delle varie tappe la nave – in genere – si ferma dalla mattina fino al tardo pomeriggio, ma se si ha intenzione di scendere ed esplorare i dintorni in autonomia è bene sapere con precisione quando si dovrà risalire a bordo. A volte le crociere attraccano nei porti vicino alle zone di nostro interesse, in altri casi invece sarà necessario – quando si arriva sulla terraferma – prendere un mezzo per spostarsi. Anche questo va calcolato per capire quante cose si possono fare e vedere nelle ore a disposizione.

La cosa da tenere sempre a mente è la puntualità, poiché in caso di ritardo – se l’escursione non è organizzata dalla compagnia di navigazione – non è detto che la nave possa attendere fino al ritorno dei passeggeri.

Meglio, se si decide di affidarsi a quelle organizzate, prenotare le escursioni in anticipo così da avere il tempo della vacanza organizzato al meglio. Quindi sì alle gite, ma stando ben attenti a non sbagliare.

Cosa fare in crociera quando la nave attracca

E se decidiamo di non scendere dalla nave? Anche questa opzione è fattibile. Magari abbiamo voglia di rilassarci, oppure la tappa non ci interessa perché la conosciamo già bene, oppure perché la voglia di concedersi una coccola è più forte della smania di esplorare.

Cosa fare? Le attività, anche in questo caso, sono davvero le più disparate. Si può decidere di rimanere in piscina, oppure fare una sessione di sport, o ancora concedersi un trattamento di bellezza.

Si può anche scendere per un breve tempo e poi risalire, anche molto prima del momento previsto per la partenza. Insomma, si è molto liberi e le parole d’ordine sono relax e divertimento.

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Loreto, il borgo nelle Marche nato attorno a un Santuario

Tra le verdi colline della campagna marchigiana sorge l’affascinante borgo di Loreto. Con il profilo inconfondibile del suo Santuario, che l’ha reso famoso in tutto il mondo, non può che suscitare curiosità e voglia di saperne di più. E allora scopriamo questa autentica perla italiana.

Loreto e il suo celebre Santuario

Loreto è una piccola e graziosa cittadina della provincia di Ancona, posta su un colle dominante il mare Adriatico, e incastonata fra le valli del Potenza e del Musone. Questo gioiello delle Marche sa unire in maniera indissolubile fede, arte e cultura, ed è una delle principali mete di pellegrinaggio mariano in Europa e nel mondo. Il borgo è infatti nato e si è sviluppato intorno al famoso Santuario Pontificio della Santa Casa. Custodito all’interno della Basilica, edificata tra il 1469 e 1587, è costituito da tre pareti che secondo la tradizione sarebbero la parte antistante la grotta di Nazareth, dove nacque e visse Maria. Oltre alle pareti originali, ne è stata edificata una quarta, dove è posta l’immagine sacra della Vergine Lauretana. La statua che oggi si può ammirare è del 1922, poiché la precedente venne perduta a causa di un incendio, scoppiato nel 1921.

La Basilica, iniziata nel 1469, fu opera di vari artistici che si succedettero conferendogli l’aspetto oggi visibile. Le absidi sono opera di Giuliano da Maiano, mentre Baccio Pontelli realizzò gli splendidi Camminamenti di Ronda, Giuliano da Sangallo creò la cupola di matrice brunelleschiana e Donato Bramante apportò diverse modifiche e consolidamenti. Fu completata nel 1587 con la costruzione della facciata in stile tardo – rinascimentale di matrice fiorentina.

Un modo suggestivo per raggiungere il Santuario è salire i quattrocento gradini della Scala Santa, sulla scia dei pellegrini, che consentono di vivere appieno l’esperienza spirituale. Giunti a destinazione, potrete ammirare un vero gioiello architettonico, impreziosito da quadri, affreschi, statue e cappelle da ammirare senza fretta.

Basilica della Santa Casa a Loreto

Fonte: iStock – Ph: Tatiana Dyuvbanova

Gli interni della Basilica della Santa Casa

Passeggiata alla scoperta di Loreto e delle sue attrazioni

A pochi passi dalla Basilica, si incontra la barocca Fontana Maggiore, opera artistico-ingegneristica che sorge al centro della celebre Piazza della Madonna, e il monumento a Papa Sisto V. Tappa imperdibile è il Museo Antico Tesoro della Santa Casa, che custodisce oggetti d’arte di grande valore che, nel corso dei secoli, sono stati raccolti attorno al Santuario, tra cui dipinti con immagini religiose, gli arazzi e le maioliche con raffigurazioni di episodi della Bibbia. Altra chicca è il Museo Storico Aeronautico, una raccolta unica nel suo genere, che vanta la presenza di centinaia di pezzi originali, e in alcuni casi unici, dalla nascita della Regia Aeronautica ad oggi.

Un’esperienza da non perdere a Loreto è sicuramente quella offerta dagli antichi Camminamenti di Ronda, che rendono la Basilica uno di quei rarissimi esempi di basilica-fortezza presenti in Italia. Vi si accede, in una visita guidata di circa 50 minuti, attraversando la Basilica e salendo circa centoventi scalini della torre sud. Questo tesoro architettonico, rimasto chiuso al pubblico per ben cinquecento anni, poi restaurato in occasione del Giubileo del 2000 e aperto finalmente ai visitatori, permette di ammirare in maniera inedita la fisionomia dell’edificio religioso e il variegato panorama che abbraccia mare, collina e montagna.

Splendido anche il Museo Pontificio Santa Casa, collocato nei piani superiori del Palazzo Apostolico, che ospita opere di altissimo valore artistico, storico e culturale. Uno specchio della devozione di numerosi Pontefici e di tanti pellegrini che per secoli hanno visitato la Santa Casa di Maria.

Immergetevi, quindi, nella suggestiva atmosfera del borgo, facendo il giro intorno alle mura, passando per Piazzale Squarcia, dove si può ammirare la parte esterna del Bastione di Loreto. Camminate a passo lento, godendovi le stradine lastricate su cui si affacciano negozi tipici, botteghe artigiane e locali dove gustare le specialità del territorio.

Ma la tradizione più affascinante di Loreto è quella dei presepi. Il Presepe Benedetto XVI, uno dei più belli d’Italia, è un’opera permanente, a due passi dal Santuario, accanto all’imponente monumento al Santo Giovanni XXIII. Permette ai visitatori di addentrsi in molte scene e ambientazioni ricreate a regola d’arte, con oltre 100 personaggi in movimento, a partire dall’Annunciazione di Maria fino alla Natività.

La splendida Fontana Maggiore di Loreto

Fonte: iStock

La splendida Fontana Maggiore, tra le attrazioni di Loreto
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Castel Trosino e le sue Cascatelle: il binomio perfetto per una gita nelle Marche

Dopo essere nato a quasi duemila metri tra le vette dei Monti della Laga, in Abruzzo, il torrente Castellano scende tortuosamente verso Ascoli Piceno, nelle Marche.

Pochi chilometri fuori dalla città delle cento torri le sue acque turchesi lambiscono un grandioso contrafforte di roccia bianca, sulla cui sommità svetta il campanile di una chiesa e tutt’attorno le case brune, con le facciate costruite con il travertino tipico del luogo. È Castel Trosino, un borgo senza tempo testimone del passato.

A poca distanza, in primavera e in estate, si possono sentire gli schiamazzi dei ragazzi e delle ragazze impegnati fra tuffi e bagni nelle piscine naturali d’acqua dolce scavate dal torrente poco più a monte.

Allo stesso tempo, nei pressi del borgo, il silenzio perenne e affascinante avvolge una grande necropoli longobarda, a sua volta retaggio del momento di massimo splendore di questo angolo d’Italia nel corso della storia.

Il borgo di Castel Trosino

Più che un borgo, Castel Trosino è poco più di un villaggio. Gli abitanti permanenti sono nell’ordine di una decina o due, le sue strade si esauriscono in qualche vicolo e un paio di piazze comunicanti.

In questo piccolissimo angolo ereditato direttamente dal medioevo, incastonato su uno sperone di roccia a strapiombo rispetto alla gola dove scorre il Castellano, si respira una bellissima atmosfera. Merito della conservazione del contesto originale del borgo, con gli edifici interamente fabbricati e mantenuti in pietra di travertino.

Fonte: Lorenzo Calamai

La chiesa di San Lorenzo Martire a Castel Trosino

Vi si entra solamente a piedi o in bicicletta, dopo aver eventualmente lasciato l’auto nel parcheggio della chiesa che sorge di fronte all’ingresso del paese. Si oltrepassa l’arco che apre una breccia nelle possenti mura e si è catapultati in un contesto totalmente medievale.

Se in epoca romana l’area dell’odierno abitato era già conosciuta per le sorgenti di acque termali che si gettano nel torrente Castellano conferendo alle acque il tipico colore turchese, fu nel VI secolo che Castel Trosino si sviluppò come fortificazione utile all’avvistamento vista la sua particolare posizione. Feudo longobardo dipendente dal Duca di Spoleto, rappresentò il baluardo militare nella valle del Castellano.

La porta di accesso e i resti della cinta muraria visibili oggi sono quelli che vennero risparmiati alla fine del Quattrocento dalla presa del castello operata dalle milizie dello Stato della Chiesa, che distrusse invece gran parte delle fortificazioni presenti.

Fonte: Lorenzo Calamai

La leggenda narra che Manfredi di Svevia abbia soggiornato a Castel Trosino

Oltrepassata la Taverna del Longobardo, bar e ristorante punto di riferimento dell’intera cittadina, vi troverete nella piazza principale, con di fronte la chiesa di San Lorenzo Martire, un bel pozzo decorato da archi in ferro battuto e il balcone di una casa bassa, conosciuta come la Casa di Re Manfrì, dove la tradizione narra che abbia soggiornato anche Manfredi di Svevia, figlio di Federico II e Re di Sicilia.

Secondo alcuni interpreti della Divina Commedia, peraltro, le spoglie di Manfredi, morto nella battaglia di Benevento del 1266 e qui sepolto in un primo tempo, giacciono in un imprecisato punto sul greto del Castellano, che scorre sotto la rupe su cui si erge Castel Trosino.

Il tesoro di Castel Trosino

Una mattina di aprile del 1893 un contadino di Castel Trosino, Salvatore Pignoloni, prese carro, aratro e i suoi buoi e si diresse nella vigna che coltivava presso la cosiddetta contrada Santo Stefano, poco fuori dal borgo medievale.

Durante l’aratura, però, i suoi attrezzi finirono in una profonda fossa, rivelando ossa, scheletri e oggetti preziosi. Fu l’accidentale avviò della scoperta di quello che venne allora chiamato il tesoro di Castel Trosino: una grande necropoli longobarda, datata tra il VI e il VII secolo dopo Cristo.

Fonte: Mauro Orsini con licenza CC BY 2.5

Castel Trosino, vista d’insieme

Erano circa 240 i corpi sepolti e le seguenti ricerche archeologico hanno permesso grandi progressi nel determinare le modalità di convivenza sullo stesso territorio delle popolazioni longobarde e di quelle romano-bizantine. All’interno delle fosse era presente una gran quantità di piccoli oggetti come spille, anelli, orecchini, fibule e altri piccoli ornamenti preziosi. La maggior parte di questi si trova oggi al Museo Nazionale dell’Alto Medioevo a Roma, altri sono arrivati fino al MET di New York, mentre molto altro può essere scoperto presso il vicino Museo dell’Alto Medioevo di Ascoli Piceno.

La necropoli vera e propria è ancora oggi visitabile, con ampi pannelli didattici che raccontano la storia del ritrovamento e approfondiscono usi e costumi delle antiche sepolture cerimoniali. Inoltre, una radura nel bosco offre una bella vista d’insieme sul borgo di Castel Trosino.

Per raggiungere la necropoli occorre percorrere la Strada provinciale di Valle Castellana che collega Ascoli e Castel Trosino. Scendendo dal borgo verso la città si lascia l’auto in corrispondenza di una strada in cemento sulla destra e la si percorre a piedi per qualche minuto, addentrandosi nel bosco.

Le Cascatelle di Castel Trosino

Il Castellano è una vera e propria benedizione nei mesi caldi dell’anno. Le sue acque chiare e fresche attraversano tumultuose il territorio montagnoso al confine tra Marche e Abruzzo, per poi offrire il meglio agli appassionati di wild swimming in una serie di piscine naturali d’acqua dolce una più spettacolare dell’altra tra Castel Trosino e Ascoli Piceno.

Arrivando da Ascoli Piceno e superano il borgo di Castel Trosino lungo la Strada provinciale di Valle Castellana, si prosegue per circa 700 metri, fin quando non si trova sulla destra una strada bianca che scende verso il basso con un brusco tornante. È il luogo migliore dove lasciare l’aiuto e percorrere a piedi l’ampia strada sterrata che conduce al letto del Castellano.

Fonte: Lorenzo Calamai

A bagno nelle acque turchesi del Castellano

Qui si può facilmente guadare il fiume e imboccare il sentiero battuto dai frequenti passaggi. In circa 10 minuti di camminata nella vegetazione ripariale, si arriva a un’ampia radura, dove una cascata artificiale genera un’ampia polla d’acqua color turchese e offre il trampolino ideale per un tuffo liberatorio.

Le Cascatelle di Castel Trosino sono una delle mete preferite dai locali per una gita nel fine settimana. Come in un moderno anfiteatro, ci si dispone sulle rocce tutte attorno alla piscina naturale, assistendo in totale relax alle gare di tuffi fra ragazzi e bambini.

Fonte: Lorenzo Calamai

Cascatelle di Castel Trosino

Nell’area di un chilometri quadrato, dunque, Castel Trosino offre un borgo medievale estremamente scenografico dove perdersi in una atmosfera senza tempo, una affascinante necropoli longobarda dove esplorare le vestigia di una storia vecchia di 1500 anni e un contesto naturale accessibile ma selvaggio, dove potersi riconnettere con il verde degli alberi e l’azzurro delle acque: un contesto ideale per una giornata di vacanza diversa dalle altre.

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Scopri le meraviglie delle Marche durante il Festival di Sanremo

Immagina di essere a Sanremo in occasione della 74esima edizione del Festival dedicato alla musica italiana e partire per un viaggio unico, composto da un mix avvincente di musica, cultura, e intrattenimento. Ma perché solo immaginarlo?

Dal 5 al 10 febbraio, partecipando agli eventi all’interno de’ Il Villaggio del Festival organizzati dalla Camera di Commercio delle Marche, potrai godere di una full immersion di cinque giorni nel cuore del territorio marchigiano. Avrai l’opportunità di esplorare i maestosi monti azzurri, tuffarti nel mare blu e rilassarti sulle spiagge dorate. Scoprirai le dolci colline e le tradizioni affascinanti degli antichi borghi, mentre ti immergerai nella cultura, nel buon vivere e nella tradizione enogastronomica delle Marche.

Durante il Festival di Sanremo, le Marche saranno protagoniste, promuovendo le loro bellezze storiche, artistiche, paesaggistiche e culturali. Il presidente della Camera Marche, Gino Sabatini, sottolinea l’impegno nel promuovere l’immagine e l’attrattività delle Marche durante uno dei principali eventi mediatici nazionali e internazionali: «Ancora una volta il nostro ente è a fianco della Regione e dei principali attori istituzionali ed economici per promuovere l’immagine e l’attrattività delle Marche in uno dei principali eventi mediatici nazionali ed internazionali. Un grande impegno organizzativo in collaborazione con la Camera di Commercio Riviere di Liguria, in un’ottica di sostegno che valorizza sempre più la nostra dimensione aggregata».

Il direttore de’ Il Villaggio del Festival Giuseppe Grande, ha annunciato entusiasmanti novità per questa edizione. «Abbiamo anche eventi esclusivi, come la 14ma edizione del Gran Gala della Stampa, con la conduzione di Marino Bartoletti e Luana Ravegnini, dove la giuria di qualità ha presentato le nomination per Fiorello, Annalisa, Negramaro, Ricchi e Poveri e altri rispetto ai premi da ritirare, quali Numeri Uno-Città di Sanremo, premio Super Hit, premio della Critica e premio alla Carriera”, afferma Grande..

Vuoi partecipare agli eventi in programmati da Il Villaggio del Festival? Puoi farlo in modo gratuito registrandoti sul sito http://www.ilvillaggiodelfestival.it.