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In Sri Lanka puoi sfiorare il cielo con un dito

Esistono luoghi incredibili che incantano e meravigliano, gli stessi che inevitabilmente diventano i protagonisti di quei viaggi che sono destinati a cambiarci per sempre la vita. E ne sono così tanti che la lista sarebbe infinita, ma quello che è certo è che è loro il compito di ricordarci quanto è bello il mondo che abitiamo.

Un mondo che può essere attraversato in lungo e in largo, che può essere guardato in faccia, a testa in sù, ma anche con lo sguardo rivolto verso il basso come succede in Sri Lanka, nella cittadina centrale di Gampola.

Si perché è qui che sorge e svetta a un’altezza vertiginosa una torre color avorio, un complesso religioso che permette di salire in cima, lì dove si può osservare il panorama più suggestivo di sempre: il mondo sotto di noi. Proprio lì dove è possibile sfiorare il cielo con un dito.

In Sri Lanka, ad ammirare il mondo dall’alto

È un viaggio indimenticabile, unico e magico quello che ci porta alla scoperta dello Sri Lanka, il Paese insulare dell’Oceano Indiano, celebre per il suo variegato e immenso paesaggio. Un patrimonio naturalistico, storico e culturale che non conosce eguali e che ci permette di attraversare foreste pluviali e pianure aride, spiagge sabbiose e rovine antichissime risalenti a oltre 2000 anni fa.

Il viaggio di oggi ci porta nella Provincia Centrale dello Sri Lanka, nella cittadina di Gambola. È qui che esiste un luogo dove è stato eretto un edificio che annulla i confini esistenti tra cielo e terra, una torre vertiginosa che svetta verso il cielo e che oltrepassa le nuvole arrivando a posizionarsi oltre 3000 metri di altezza sul livello del mare.

È sempre qui che, in questa struttura maestosa, è stato creato un centro spirituale che accoglie pellegrini e viaggiatori di tutto il mondo che possono ammirare un panorama che lascia senza fiato, che possono toccare il cielo con un dito. Benvenuti sulla torre di Ambuluwawa.

Torre di Ambuluwawa

Fonte: Getty Images

Torre di Ambuluwawa

Sulla cima della torre di Ambuluwawa

La torre di Ambuluwawa è una di quelle destinazioni che tutti dovremmo raggiungere almeno una volta nella vita. Questo edificio di color avorio, infatti, è un luogo al di fuori dall’ordinario destinato a lasciare senza fiato.

Un luogo sacro e caro, tanto ai cittadini quanto ai pellegrini, che è considerato il simbolo dell’armonia e dell’umanità dell’intero Paese. Ambuluwawa non è solo una torre mozzafiato che emerge tra le montagne circostanti e che definisce l’intero paesaggio, ma è anche il primo centro multi religioso dello Sri Lanka.

All’interno della struttura, sulla cima del monte, sono stati costruiti ben quattro edifici spirituali che raccontano e rappresentano le medesime religioni professate nel Paese. Ma quel tempio immenso, sia per dimensioni che per significato, che si trova a un passo dal cielo è aperto a tutti: chiunque può salire fin qui e immergersi in un panorama surreale, mistico e spirituale.

Situata un’altezza di 3567 metri sul livello del mare, la torre di Ambuluwawa appare agli occhi di chiunque sceglie di spingersi fino qui come un miraggio. L’edificio, infatti, è una scala a chiocciola che si snoda per oltre 40 metri di altezza e che caratterizza l’intero paesaggio di Gambola.

La sua visione, anche da lontano, è spettacolare. Ma è solo salendo in cima che si può vivere una delle esperienze più significative di una vita intera. Scalino dopo scalino, con un tratto da percorrere all’esterno, si arriva alla fine, lì dove è possibile ammirare il panorama circostante che si perde all’infinito oltre le montagne. Sempre lì dove è possibile ritrovarsi a un passo dal cielo.

Torre di Ambuluwawa

Fonte: iStock

Torre di Ambuluwawa
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Sigiriya: la leggenda dell’antica fortezza costruita sulla roccia

In un posto tanto lontano, quanto meraviglioso e suggestivo, esiste una fortezza costruita su una roccia, e in essa incastonata, che è considerata l’ottava meraviglia del mondo. Stiamo parlando dell’enigmatica e straordinaria Sigiriya, la reggia dello Sri Lanka, sospesa tra terra e cielo e tra realtà e leggende.

Situata su una collina vulcanica ad un’altezza che sfiora i 370 metri, la fortezza, completamente scolpita nella pietra, è stata riconosciuta nel 1982 come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. In ogni periodo dell’anno, qui, si recano migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

L’impatto visivo è quasi devastante: la fortezza emerge prepotentemente dalla natura incontaminata dello Sri Lanka per stagliarsi contro il cielo. Ma è solo avvicinandosi, passo dopo passo, che ci si rende conto della complessità, apparentemente inspiegabile, di una delle più incantate meraviglie del nostro Pianeta.

Sigiriya

Sigiriya

Sigiriya: tra realtà e leggende

Situata nel Distretto di Matale, nelle vicinanze di Dambullain, la fortezza costruita su una roccia vulcanica che possiamo vedere oggi è fatta risalire al V secolo d.C, tuttavia secondo gli storici e gli archeologici le sue origini affondano le radici in epoche ben più antiche. È probabile che le popolazioni antiche abitassero o utilizzassero questa altura già 10000 anni fa.

La costruzione è fatta risalire alla volontà del re Kasyapa che scelse proprio l’ammasso magmatico per costruire la sede del suo intero, una reggia naturale contraddistinta da giardini, affreschi e disegni scolpiti nella roccia. La storia vuole che per insidiarsi nel regno, il re uccise suo padre e bandì suo fratello per poi ergere il suo straordinario palazzo.

Ma la scia di sangue collegata a questo regno non era destinata a finire. Secondo la storia, infatti, a seguito di un’invasione il sovrano si suicidò e la montagna vulcanica fu restituita ai monaci buddisti che ci abitavano prima che questo si insediasse, gli stessi che l’abitarono, secondo le fonti, fino al XIV secolo.

La storia potrebbe finire qui ed esaudire così la curiosità di molti di noi, ma la verità è che questa narrazione non spiega la complessità dell’intera fortezza. Attraversando la fortezza, infatti, è impossibile non notare tutti quei dettagli all’avanguardia che sembrano inspiegabili per un epoca così lontana. E poi ci sono quelle donne, misteriose e bellissime, che appaiono negli splendidi affreschi della parte inferiore della fortezza.

Questi possono essere spiegati da un’altra versione della storia che conosciamo e che dipinge il re Kashyapa come un uomo molto bello e potente circondato da molte donne. Quelle raffigurate, quindi, sarebbero proprio le sue concubine.

Naturalmente ci sono altre storie che ruotano attorno a questo sito e che riguardano proprio la terra dello Sri Lanka. Secondo alcuni, la fortezza sarebbe stata eretta per imitare il regno di Kuvera, dio della ricchezza, e le figure sugli affreschi delle divinità.

Sigiriya

Sigiriya

Le fauci del leone

Per avere le idee ancora più chiare – o forse ancora più confuse – c’è anche un elemento imprescindibile che dobbiamo considerare, ovvero la presenza di due possenti zampe di un leone. Le troviamo proprio all’ingresso del portale che conduce sulla parte superiore della fortezza.

Il nome stesso Sigiriya, composto dai due termini sinha e giriya tradotti come leone e gola, è un chiaro riferimento all’animale. Secondo gli storici le due grandi zampe sono solo i resti della figura di un leone, forse proprio con le fauci spalancate che facevano da ingresso.

Questo ha portato a tante altre teorie e ipotesi, anche più misteriose, per giustificare in qualche modo la costruzione di un luogo così straordinario. Qualche anno fa, la ricercatrice Amelia Sparavigna, ha ipotizzato un collegamento tra il complesso archeologico di Sigiriya e lo zenit del Sole. Il suo studio ha aperto la strada a nuove ipotesi relative alla funzione astronomica del sito esistente, prima ancora delle storie e delle leggende che ora conosciamo.

Sigiriya

Sigiriya