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9 isole, zero stress: benvenuti nel paradiso delle Azzorre, in Portogallo

Ci sono luoghi che sembrano fuori dal tempo, e poi ci sono le Azzorre. Nove isole principali che “galleggiano” in mezzo all’ Oceano Atlantico e in cui i ritmi sono lenti, il verde è più verde, il cielo cambia umore dieci volte al giorno e le nuvole sembrano far parte del paesaggio. Non è il classico arcipelago da cartolina, tanto che in zona non si viene per stare fermi su una sdraio. Chi sceglie questi lembi di terra, infatti, lo fa per camminare sopra crateri vulcanici, avvistare balene all’orizzonte e fare il bagno in piscine naturali che fumano come teiere.

São Miguel, la più grande di tutte

Iniziamo questo viaggio dall’isola più grande delle Azzorre: São Miguel. Oltre a essere la più estesa, è un vero concentrato di natura selvaggia e paesaggi che restano dentro. Tra crateri vulcanici trasformati in laghi, piantagioni di tè uniche in Europa, sorgenti termali naturali e scogliere battute dal vento, qui c’è un vero mondo a parte da scoprire.

Ne è un esempio il belvedere di Sete Cidades, con i suoi due laghi gemelli incastonati in un enorme cratere vulcanico, dove consigliamo di andare all’alba o dopo un temporale, in modo da coglierne davvero l’anima. Ma la verità è che, oltre ai luoghi più famosi, esistono diversi spot autentici in grado di emozionare.

È il caso di Furnas, dove si può assistere al “cozido”, cotto sotto terra con il calore naturale del vulcano, una tradizione locale che si respira soprattutto la domenica mattina prima che arrivino i turisti. Le piscine termali, come quella del Parque Terra Nostra o la più intima Poça da Dona Beija, sono il modo migliore per rilassarsi immersi nella giungla, mentre alla Gorreana si può assaggiare il tè europeo più atlantico che c’è, bevendolo con vista mare (ops, oceano!).

Se piace il mare, Ribeira Grande è perfetta per il surf, mentre da Ponta Delgada partono escursioni per vedere balene e delfini (qui non sono uno spettacolo da brochure, perché si incontrano davvero). Ma per vivere al top São Miguel è consigliato indossare sempre un costume, perché nel territorio è possibile fare il bagno in piscine naturali che sorgono in posti improbabili.

Di fronte alla costa, tra le altre cose, c’è’isolotto di Vila Franca do Campo, un piccolo anello vulcanico che sembra disegnato a mano: un cratere sommerso che ha creato una piscina naturale turchese, protetta dall’oceano aperto e circondata da scogliere verdi. È una delle gemme più amate (e fotografate) delle Azzorre, soprattutto d’estate, quando ci si può arrivare in barca con pochi minuti di traversata. Ma attenzione: l’accesso è limitato a poche centinaia di persone al giorno per proteggerne l’ecosistema.

São Miguel è un’isola estrema e accogliente, dove in poche ore si cambia panorama: si può fare canyoning al mattino, mangiare un pasto cotto nel cratere a pranzo e rilassarsi in una pozza calda la sera.

São Miguel, Azzorre

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Sete Cidades, São Miguel

Santa Maria, con spiagge di sabbia chiara

Straordinaria è anche Santa Maria, la più meridionale e solare delle Azzorre, famosa per le sue spiagge di sabbia dorata che sembrano più quelle del Mediterraneo che dell’Atlantico. Da queste parti il ritmo è lento, senza troppa folla, e lo sguardo si posa su scogliere a picco sul mare, dolci colline verdi e tranquille baie dove rilassarsi.

Molto affascinante, per esempio, è la Baia di São Lourenço, un angolo remoto in cui la natura è ancora intatta e le acque cristalline invitano a fare snorkeling o semplicemente a lasciarsi cullare dal mare. Santa Maria è anche la terra del “Moro,” un dolce tipico portoghese da assaggiare nei piccoli caffè di Vila do Porto, il suo capoluogo, dove la gente conserva un’atmosfera autentica e accogliente.

Gli amanti del trekking troveranno sentieri panoramici poco battuti, come quello che porta alla Fonte da Areia, una sorgente naturale nascosta nel verde. E se si è appassionati di surf, si possono cavalcare onde più miti ma perfette per ogni livello, soprattutto nella baia di Praia Formosa.

Il modo più indicato per esplorare l’isola è noleggiando una bicicletta o uno scooter, magari portandosi dietro una buona macchina fotografica perché i tramonti sulla costa sud sono uno spettacolo da non perdere.

Terceira, isola accogliente

Un’altra affascinate isola delle Azzorre è Terceira, in grado di accogliere con un mix unico di storia, festa e paesaggi spettacolari. È probabilmente l’isola dell’arcipelago in cui la tradizione portoghese si fa sentire in maniera più profonda, soprattutto a Angra do Heroísmo, patrimonio UNESCO, con le sue strade acciottolate, palazzi colorati e chiese antiche che raccontano storie di marinai e scoperte.

Terceira però è anche l’isola delle grotte vulcaniche come Algar do Carvão, un cratere visitabile che conduce nelle viscere della Terra, e dei paesaggi verdi e ondulati ideali per trekking e ciclismo. Se desiderate un po’ di mare, Praia da Vitória mette a disposizione spiagge sabbiose e acque tranquille.

Vale la pena, inoltre, assaggiare “Alcatra,” un piatto di carne cotta lentamente in pentole di terracotta, accompagnato da vini locali che raccontano i sapori dell’Atlantico. In più, concedetevi del tempo per esplorare i piccoli villaggi meno turistici come Serreta o Biscoitos, in cui poter assaggiare vini prodotti in vigneti antichissimi e nuotare nelle piscine naturali formate dalla lava.

Pico, con la vetta più alta del Portogallo

Pico è l’isola che parla di forza e natura selvaggia, dominata dal suo gigante silenzioso, il Monte Pico, la vetta più alta del Portogallo. Scalare questo vulcano è un’esperienza che entra dentro: l’aria rarefatta, i paesaggi lunari e la vista a 360 gradi sull’Atlantico fanno capire perché è il simbolo dell’arcipelago.

Ma non è di certo tutto, perché qui si coltiva uno dei vini più unici d’Europa, grazie ai vigneti patrimonio UNESCO che si arrampicano su terreni lavici neri, protetti dal vento da muretti a secco. Per questo motivo, una visita alle cantine locali è d’obbligo.

Gli amanti del mare troveranno il paradiso con le piscine naturali di lava nera e, soprattutto, con le escursioni per avvistare balene: Pico è considerata una delle capitali mondiali del whale watching, e la vicinanza degli avvistamenti è incredibile, tanto da poter vedere i cetacei da vicino, non solo da lontano.

Da non perdere anche il piccolo villaggio di Lajes do Pico, ricco di storia marinaresca e un’atmosfera autentica, e le grotte di Gruta das Torres, un complesso di tunnel lavici tra i più estesi del nostro Vecchio Continente. Alcuni piccoli consigli che siamo sicuri che apprezzerete:

  • Portare sempre una giacca a vento: il tempo cambia davvero in fretta:
  • Noleggiare una bici: è il modo più indicato per esplorare le coste frastagliate;
  • Assaggiare il “caldeirada,”: uno stufato di pesce locale che racconta il legame profondo con il mare.

Faial, dai paesaggi lunari

Poi ancora Faial, l’isola da non perdere se si vuole sperimentare un mix di vivacità e natura autentica. Qui c’è un porto cosmopolita che racconta storie di navigatori, velisti e avventurieri da tutto il mondo e la sua capitale, Horta, è famosa per il marina, un punto di sosta strategico nell’Atlantico, dove ogni angolo è decorato da murales colorati lasciati dai viaggiatori di passaggio.

Una sosta da fare assolutamente è quella al vulcano Capelinhos, che ha trasformato il paesaggio nel 1957 con una spettacolare eruzione che ha creato nuova terra, ancora selvaggia e affascinante, il top per escursioni che sembrano viaggi su un altro pianeta. Faial è anche un paradiso per gli amanti del mare: snorkeling, immersioni e whale watching sono esperienze di livello mondiale, con acque limpide e ricche di vita marina.

Vale la pena anche ammirare il tramonto dal Monte da Guia, un belvedere che regala panorami mozzafiato sull’isola e sull’oceano.

São Jorge, il top per gli amanti del trekking

Gli amanti del trekking devono correre a scoprire São Jorge, perché qui la natura domina senza compromessi e i paesaggi sono un susseguirsi di scogliere vertiginose, pendii coperti di verde intenso e pittoreschi villaggi di pescatori. Camminando tra la natura si può raggiungere la famosa “Fajã da Caldeira de Santo Cristo”, un luogo remoto dove si coltiva una delle migliori varietà di vongole al mondo e si assapora un’atmosfera sospesa nel tempo.

São Jorge è nota anche per i suoi formaggi, prodotti artigianalmente in piccole fattorie, che raccontano la tradizione pastorale dell’isola con sapori decisi e unici. È anche la terra delle “fajãs”, pianure costiere create da frane e lava, che si rivelano dei veri e propri microcosmi, con climi particolari che permettono coltivazioni insolite per l’Atlantico.

Da queste parti, inoltre, il surf è una sfida su onde potenti e poco affollate, mentre chi preferisce la tranquillità può tuffarsi nelle piscine naturali scavate nella roccia, ottimali per rinfrescarsi dopo una camminata.

Graciosa, dalle atmosfere tranquille

Un’altra meravigliosa isola delle Azzorre (spoiler: lo dice pure il nome) è Graciosa, che si distingue per le sue atmosfere tranquille e gli scorci autentici, dove il tempo sembra scorrere con calma e ogni angolo racconta storie di tradizioni antiche e vita semplice. Tra dolci colline semeraldo e coste irregolari, ci sono sue grotte vulcaniche come la Furna do Enxofre, un’enorme cavità sotterranea con un lago sulfureo che regala un’esperienza quasi mistica.

Graciosa è celebre anche per i suoi mulini a vento, simboli di un passato agricolo che si percepisce ancora nell’aria e per le saline naturali, dove il sale viene raccolto secondo metodi tradizionali. Molto interessante è la festa della Vaca das Cordas, una tradizione unica in cui le mucche vengono decorate e portate in processione, un momento di festa e cultura popolare davvero singolare.

Flores, isola scenografica

Meravigliosa e scenografica è Flores, poiché qui la natura si esprime in tutta la sua forza e bellezza incontaminata. L’isola è puntellata di cascate imponenti, pozzanghere naturali e laghi vulcanici come quelli di Funda e Comprida e una vegetazione lussureggiante che sembra uscita da un film fantasy.

Famosa per essere uno degli angoli più piovosi d’Europa, è proprio grazie a queste intemperie costanti che possiede un paesaggio di un verde intenso e aria fresca che rigenera corpo e mente. Non a caso, qui è ancora viva la tradizione dei “rosais”, le tipiche aiuole di rose coltivate con cura dalle famiglie, un piccolo segreto di colore che rende ogni villaggio unico.

Da visitare assolutamente è il belvedere di Santa Cruz, con i suoi panorami emozionanti sul mare e sulle scogliere a picco, perfetto all’alba o al tramonto per chi ama la fotografia. Flores è anche il paradiso degli amanti del trekking, grazie alla presenza di sentieri che si snodano tra la natura selvaggia, grotte nascoste e vecchi mulini abbandonati.

Inoltre, quando la corrente lo permette, vale la pena fare un tuffo nelle piscine naturali di Poço do Bacalhau, dove l’acqua fresca rimette al mondo.

Corvo, piccola e remoto

Infine Corvo, la più piccola e remota delle Azzorre, una sorta di puntino verde nel blu dell’Atlantico. Con un solo villaggio, Vila do Corvo, abitato da circa 400 persone, l’isola è un rifugio autentico per chi cerca silenzio, natura e vita lenta.

Nonostante le sue minuti dimensioni, anche qui c’è un’esperienza imperdibile: salire fino al Caldeirão, l’enorme cratere vulcanico che occupa il cuore dell’isola. Il visitatore si trova al cospetto di un paesaggio surreale, tra laghetti, mucche al pascolo e nebbie improvvise che rendono tutto mistico.

Non c’è bisogno di grandi itinerari, perché a Corvo si cammina, si respira, si osserva. E poi sembra uno di quei luoghi dove si vive ancora con semplicità, in quanto le persone sono accoglienti e genuine, salutano per strada e magari raccontano storie di balene e tempeste, mentre si sorseggia un bicchiere di vino locale in uno dei pochi caffè.

Corvo non ha monumenti o attrazioni urlate, ma la sua forza è nell’autenticità, nella natura intatta e in un senso profondo di pace che qui, davvero, si sente sotto pelle.

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Parchi avventura, natura mozzafiato e spiagge da sogno: sì, la Repubblica Dominicana è una meta per bambini

Spiagge da sogno, natura sorprendente e tante avventure su misura per i più piccoli: la Repubblica Dominicana è una destinazione molto comoda per le famiglie. Il clima piacevole tutto l’anno, l’accoglienza e disponibilità della gente, i resort attrezzati con miniclub e servizi per bambini (e per il relax dei genitori!), e un’incredibile varietà di esperienze a misura di famiglia la rendono ideale per chi viaggia con i più piccoli. D’altronde ogni giornata può diventare un’avventura e occasione di scoperta: si passa dal nuotare in cenote nascosti a esplorare riserve naturali, dalle zipline nella giungla alle gite in barca fino alle isole più belle dei Caraibi. Senza dimenticare le attività educative, i musei curiosi, i paesaggi che sembrano usciti da un film e l’emozione unica di vedere le balene nel loro habitat.

La Repubblica Dominicana è un piccolo grande mondo tutto da esplorare in compagnia dei bambini: ecco alcune esperienze da non perdere.

Scape Park a Cap Cana: adrenalina nella natura

A poca distanza da Punta Cana, lo Scape Park è un parco avventura immerso nella natura che non può che entusiasmare bambini e ragazzi. Si tratta di un vero paradiso tropicale trasformato in un grande parco divertmenti wild e poco impattante, dove si possono vivere esperienze all’aria aperta e avventure adrenaliniche. Tra le attrazioni più amate anche per chi viaggia coi bambini più piccoli, c’è l’Hoyo Azul, un cenote naturale con acque di un blu intenso in cui si può nuotare in tutta sicurezza (è obblgatorio l’uso del giubbino), circondati da una vegetazione rigogliosa. È accessibile con una breve camminata nella foresta, facile per tutte le età.

Per i più coraggiosi e grandicelli, il parco ospita diverse Zip Line che attraversano tutto il grande parco, da quella tradizionale alla nuova Eco Splash, una serie di teleferiche sospese sugli alberi che culminano con un tuffo in acqua. Ancora, ci sono grotte da visitare, vasche per il bagno e zone relax. Tutti i percorsi sono pensati per garantire sicurezza e divertimento anche ai più piccoli, con equipaggiamento fornito sul posto (da verificare età e altezza minima per l’accesso alle attività).

repubblica dominicana bambini

Fonte: AS

Hoyo Azul, Scape Park a Cap Cana

Fundaciòn Punta Cana e la riserva Ojos Indígenas

La Repubblica Dominicana sta investendo moltissimo a favore di un tursmo più responsable e sostenbile e stanno nascendo diversi progetti che uniscono la conoscenza del territorio al recupero e protezione di aree e specie in via d’estinzione. Un’attività educativa e coinvolgente per i bambini, sempre nella zona di Punta Cana, è la visita a la Reserva Ecológica Ojos Indígenas organizzata dalla Fundación Punta Cana, un’area protetta con 12 lagune d’acqua dolce dove è possibile osservare tartarughe, pesci, uccelli tropicali e farfalle nel loro habitat. Alcune delle lagune sono balneabili e offrono un’occasione unica per un bagno nella foresta davvero unico, che da solo vale la visita. I sentieri sono ben segnalati e facili da percorrere anche con bambini piccoli.

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Fonte: AS

Gli animali della riserva Ojos Indígenas

All’interno della Fundación si tengono anche attività educative e laboratori per famiglie, perfette per sensibilizzare i più giovani alla protezione dell’ambiente: qui si possono scoprire le condizioni delle barriere coralline del Paese, il ciclo di vita dei coralli, l processo di produzione del miele autoctono, la cura di falchi e iguane che hanno avuto incidenti o in malattia.

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Fonte: AS

Piscina naturale della riserva Ojos Indígenas

Montaña Redonda: una montagna che fa volare

Spostandosi verso la zona di Miches, a nord-est dell’isola, si trova un luogo che sembra uscito da un film d’animazione: la Montaña Redonda.

Si tratta di una collina panoramica da cui si gode una vista mozzafiato a 360 gradi su lagune, mare e montagne: da lassù si possono ammirare la Laguna Redonda, la Laguna Limón, le spiagge incontaminate della costa nord e persino le colline verdi dell’entroterra che si perdono all’orizzonte. La vera attrazione per i bambini (e non solo!) sono le altalene panoramiche sospese nel vuoto: seduti a dondolare con il paesaggio sotto i piedi, l’effetto è quello di volare. Ancora, in cima si trova una zip line e una bicicletta da pedalare sospesi nell’aria, oltre ai bagni, negozi di souvenir e un ristorante. Ci si arriva con una breve escursione in jeep o camion 4×4, e anche il viaggio traballante è divertente per i più piccoli.

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Fonte: AS

La bici sospesa in cima alla Montaña Redonda

Le balene di Samaná: un incontro magico

Se il viaggio in Repubblica Dominicana cade durante i mesi invernali, tra metà gennaio e fine marzo, non si può perdere l’occasione di vivere una delle esperienze più emozionanti che si possano fare con i bambini: l’avvistamento delle balene a Samaná.

Ogni anno, centinaia di megattere arrivano nella baia di Samaná per partorire e accudire i piccoli. Si organizzano escursioni in barca con guide esperte e regole precise per non disturbare gli animali. I bambini possono vedere da vicino questi giganti del mare e ascoltare i loro “canti” attraverso l’idrofono.

Il villaggio di Altos de Chavón

A pochi chilometri da Bayahibe, si trova anche un luogo perfetto per una pausa culturale con i bambini: il villaggio ricostruito di Altos de Chavón, all’interno del complesso di Casa de Campo. Si tratta di una replica di un villaggio mediterraneo del XVI secolo, con strade lastricate in pietra, piccole botteghe artigiane, gallerie d’arte e un anfiteatro all’aperto da 5.000 posti. Passeggiare tra le sue vie è come fare un salto nel tempo, e i bambini si perdono tra statue, scalinate scenografiche e case d’altri tempi. C’è anche un piccolo museo archeologico con reperti della cultura taina, il popolo originario dell’isola, che la guida può raccontare con passione e cura.

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Fonte: AS

Il villaggio ricostruito di Altos de Chavón

Escursione in barca da Bayahibe a Isla Saona

Chi viaggia con bambini non può perdere l’escursione più famosa dell’isola: la gita in barca a Isla Saona, partendo dal porticciolo di Bayahibe.

L’isola, parte del Parque Nacional del Este, è un paradiso di sabbia bianca e mare cristallino. Il viaggio in barca può includere una sosta alla Piscina Naturale, una zona del mare poco profonda e popolata da stelle marine, perfetta per un bagno tranquillo con i più piccoli.

Una volta arrivati sull’isola, le famiglie possono rilassarsi, nuotare, raccogliere conchiglie (da lasciare in spiaggia a fine giornata ovviamente!).

La capitale per i bambini: musei e trenino

Santo Domingo, la capitale della Repubblica Dominicana, è una città ricca di storia e cultura, che si sta facendo sempre più a misura di essere umano e… di bambino! Un grande progetto di riqualificazione sta mettendo a lucido case, strade e piazze, molte delle quali rimarranno pedonali. Una delle attività più apprezzate dalle famiglie è il trenino turistico che attraversa la Zona Colonial, patrimonio UNESCO: comodo e divertente, permette di esplorare le vie storiche ascoltando storie e curiosità, senza stancarsi troppo.

Da non perdere anche una visita al Museo Trampolín, un museo interattivo dedicato ai bambini, con giochi, esperimenti e percorsi sulla natura, la scienza e la cultura dominicana.

Altri musei family-friendly sono:

  • Museo delle cere, con personaggi storici e moderni
  • Museo dei Cantieri Navali, che racconta la storia della navigazione nei Caraibi
  • Acquario nazionale, con squali, tartarughe e pesci tropicali
  • Giardino zoologico nazionale, un ampio parco dove vedere animali locali e africani, con un trenino interno che facilita la visita

Tutti questi luoghi sono accessibili e perfetti per trascorrere una giornata in capitale con i bambini.

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Fonte: AS

Il trenino turistico per la visita a Santo Domingo

Consigli pratici

Per godersi al meglio tutto quello che la Repubblica Dominicana ha da offrire con i bambini, è utile tenere a mente qualche accorgimento. I mesi tra dicembre e marzo sono i più piacevoli per le famiglie, grazie al clima fresco e alle giornate luminose ma non afose: perfette per escursioni nella natura, visite ai musei o giornate in spiaggia senza il rischio del caldo eccessivo. Se viaggiate con bambini piccoli, meglio mettere in valigia tutto l’essenziale: cappelli leggeri, crema solare ad alta protezione, spray antizanzare e scarpe comode per camminare.

punta cana bambini

Fonte: AS

Spiaggia baby friendly a Punta Cana

Se ci si immagina una destinazione economica, bisogna ricredersi:  la Repubblica Dominicana è la meta turistica caraibica per eccellenza, ma il rifermento è il mercato americano, per cui le attività e escursioni non sono particolarmente cheap! Per fare un esempio, l’entrata allo Scape Park a Cap Cana ha un costo di 120 dollari circa; o la visita alla riserva Ojos Indígenas prevede un bglietto di 90 dollari, con un supplemento di 20 dollari al giorno se si vuole entrare nelle piscine naturali anche nei giorni successivi. Per questo informarsi prima e cercare pacchetti può essere una buona idea.  Molte escursioni partono direttamente dai resort o dalle località turistiche più frequentate, rendendo facili anche gli spostamenti con i più piccoli. Tuttavia, per chi preferisce autonomia e vuole esplorare con i propri tempi, noleggiare un’auto può essere una buona idea, soprattutto nelle zone meno turistiche come Miches o Samaná. Per quanto riguarda il cibo? Nessuna preoccupazione: carne, pesce e riso soddisfano tutti i gusti. Quasi tutte le strutture sono organizzate per la cucina internazionale, pasta inclusa; da non perdere la frutta locale come mango, ananas e papaya.

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Hermanus, la città dove le balene sono ovunque

Hermanus, deliziosa cittadina sudafricana, si estende lungo uno stretto nastro di terra tra montagne imponenti e un litorale spettacolare, circondata dalla natura nella sua espressione più grandiosa. Nata come comunità agricola a pochi chilometri di distanza da Cape Town, questa località soleggiata e ben posizionata è un popolare centro di villeggiatura.

Situata ai margini della Walker Bay, la piccola città costiera offre un’affascinante gamma di esperienze. Balene e squali bianchi, passeggiate in montagna e spiagge incontaminate, foreste e onde che si infrangono, lagune e una valle nascosta così bella da essere chiamata “Cielo e Terra”. L’arte pubblica e le sculture a Gearings Point completano l’offerta artistica delle numerose gallerie che formano una passeggiata d’arte.

Passeggiata Hermanus

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Cammina ad Hermanus guardando verso il mare per veder passare le balene

Hermanus, il bel villaggio sul mare

Non c’è un’unica attività da privilegiare quando si parla delle tante cose da fare a Hermanus e dintorni. Dall’osservazione delle balene e le immersioni in gabbia con gli squali a Walker Bay alle escursioni in zipline e quad, dal giocare a golf nell’impressionante Hermanus Golf Club a 27 buche, alla degustazione di Pinot Noir, Chardonnay e molti altri vini pregiati prodotti dalle cantine del territorio, dal confronto con le birre artigianali all’apprezzamento del gin, dall’esplorazione delle gallerie d’arte alla partecipazione all’Hermanus First Friday Art Walk. Hermanus è il luogo in cui è possibile rifugiarsi nella natura del Sudafrica e respirare la spuma prodotta dalle balena già lungo gli spettacolari sentieri sulle scogliere. Ad Hermanus potrai inoltre incontrate l’unico banditore di balene al mondo, che avvisa le persone della loro presenza di fronte alla costa soffiando nel suo celebre corno.

L’area di Greater Hermanus è situata tra due grandi lagune: la laguna di Botrivier, sul lato occidentale, e la laguna di Kleinrivier sul lato orientale, con la piccola laguna di Onrus nel mezzo. È composta da vari insediamenti: Fisherhaven, Hawston, Vermont, Onrus, Sandbaai, Hemel en Aarde Valley, Mount Pleasant, Zwelihle e Hermanus. Una diversità di popoli che vive armoniosamente in questo delizioso centro della Cape Whale Coast.

Panchina osservazione Hermanus

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Siediti su una delle tante panchine lungo la costa per osservare le balene in transito

La città di Hermanus vera e propria serpeggia lungo l’insenatura occidentale della Walker Bay tra magnifiche scogliere ai piedi delle montagne Olifantsberg. Fu un insegnante itinerante di nome Hermanus Pieters il primo residente permanente all’inizio del 1800. Avendo incontrato una sorgente fresca e pascoli più verdi, si stabilì sulla riva di questa incantevole baia. La sorgente venne chiamata Hermanuspietersfontein, ma fu abbreviata in Hermanus quando nel 1904 la città ottenne lo status di municipalità. Oggi che il turismo è la pietra miliare dell’economia di Hermanus, la cittadina offre la possibilità di scegliere tra un’eccellente selezione di alloggi – hotel, pensioni, cottage con angolo cottura, rifugi per backpackers e campeggi, e ottimi ristoranti dove provare la cucina locale.

Cosa vedere e cosa fare a Hermanus

Hermanus, definita anche la Riviera del Sud, attrae i viaggiatori non solo per il suo meraviglioso scenario, i caratteristici cottage dei pescatori e le bellezze naturali incontaminate, ma anche perché offre una miriade di attività che è possibile praticare durante tutto l’anno. Il sole e le spiagge incontaminate (Grotto Beach ha ottenuto la Bandiera Blu) in estate e l’osservazione delle balene via terra nei mesi dell’inverno dell’emisfero sud; la pesca, le immersioni, l’escursionismo, il ciclismo, il canottaggio, il bird-watching, il parapendio, il golf,  le escursioni in quad o mountain bike e le immersioni in gabbia con i grandi squali bianchi a Gansbaai… c’è sempre qualcosa da fare. Il bellissimo campo da golf di Hermanus offre 27 buche e si snoda lungo la base della catena montuosa Raed-na-Gael, sotto la zona di mercato chiamata Hermanus Heights, verso la Riserva Naturale di Fernkloof.

Fernkloof, una delle riserve naturali dell’area di Greater Hermanus, è situata tra Lemoenkop e Olifantsberg e dispone di 50 km di sentieri escursionistici e di una pista per mountain bike. La passeggiata lungo i 14 km di sentiero sulla scogliera è spettacolare, soprattutto nella stagione delle balene, da luglio a ottobre, e ha fatto guadagnare al villaggio la reputazione di offrire il miglior avvistamento di balene sulla terraferma al mondo.

Le attività culturali a Hermanus

L’Old Harbour Museum offre ai visitatori una panoramica sulla storia del villaggio. Sopra il porto vecchio c’è un telescopio che permette ai visitatori di vedere i giganteschi mammiferi marini quando sono lontani nella baia. Il De Wet’s Huis Photo Museum offre una fantastica documentazione fotografica della storia e dello sviluppo della città. La Whale House presenta ogni giorno, per tutto l’anno, proiezioni di diapositive che illustrano il ciclo di vita delle balene franche meridionali. Per la bellezza e la magia di Hermanus hanno attirato molti artisti famosi. La città è diventata così sede di numerose gallerie che ospitano opere locali e internazionali.

Il villaggio organizza ogni anno numerosi festival ed eventi, tra cui una rappresentazione della Passione nel porto vecchio; celebra l’arrivo delle balene nella baia con il Whale Festival (che è una festa dell’arte e dell’ambiente); offre alcune delle migliori produzioni teatrali locali e nazionali (principalmente in afrikaans) al Kalfiefees; serve i più splendidi frutti di mare all’Hawston Sea Festival (dicembre); e combatte i brividi invernali alla Food & Wine Fair (luglio) con una cucina deliziosa e vini prelibati di oltre 60 espositori.

Hermanus balena

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Durante la stagione delle balene, si osservano i cetacei direttamente dalla costa

Le spiagge, le riserve naturali e i villaggi più remoti

La parte più orientale di Hermanus, ai piedi del Kleinriviersberg che si estende fino a Stanford, è la zona residenziale di Voelklip. Qui le spiagge sono disseminate di insenature lungo la costa e culminano nella lunga spiaggia di Grotto, che si estende fino a incontrare la magnifica laguna alla foce del Klein Rivier. Sulla sponda opposta della laguna si trova Die Plaat, parte della Riserva Naturale di Walker Bay, 12 km di spiaggia incontaminata che arriva fino a De Kelders.

Fisherhaven, l’insediamento più a ovest della R43, è un luogo tranquillo, con un negozio e molte case per le vacanze. Originariamente una località di villeggiatura, Fisherhaven è ora la casa di molti abitanti del luogo che preferiscono la pace del borgo al tranquillo trambusto di Hermanus. Situato sulla splendida laguna di Bot Rivier, con viste e tramonti straordinari, offre strutture per la pesca, la vela e la nautica e diverse opportunità di alloggio.

Nelle vicinanze si trova Hawston, in un’insenatura a Mudge Point. È uno dei più antichi insediamenti di Greater Hermanus ed è stato designato come zona riservata alla popolazione di colore durante il governo dell’Apartheid. Hawston offre alcune delle migliori viste sul mare della zona e possiede molti edifici di interesse storico. Ha un lungo tratto di bellissima spiaggia, Sandown Bay, dove è possibile avvistare mandrie di cavalli selvatici nell’area che circonda la laguna. Il lato orientale della spiaggia, vicino a Hawston Harbour, è un luogo popolare per il surf.

Spiaggia di Grotto

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Trascorri una bella giornata sulla spiaggia di Grotto

Vermont e Onrus River si trovano sulla costa, dove il fiume Onrus sfocia in mare attraverso la piccola laguna di Onrus. Nel corso degli anni, molti artisti locali si sono stabiliti a Onrus e mentre prima le due località erano costituite principalmente da case per le vacanze e i loro proprietari arrivavano in massa durante le vacanze, oggi ci sono molti residenti permanenti e pensionati che si sono stabiliti in questi splendidi dintorni.

La laguna e la spiaggia di Onrus offrono docce, guardaroba e un ristorante proprio sulla spiaggia, rendendo questo luogo molto accogliente per i vacanzieri; è anche uno dei luoghi preferiti per il surf e il body board. La baia di Brekvis a Vermont si trova al confine della Riserva Naturale di Vermont ed è una delle spiagge più incontaminate della zona. Circondata da alte dune, Brekvis Bay è il luogo ideale per fare picnic e pagaiare. Vermont e Onrus offrono eccellenti sistemazioni, dai campeggi alle lussuose pensioni a 5 stelle.

Sandbaai si trova sulla costa all’ingresso della valle di Hemel-en-Aarde (cielo e terra). È l’area residenziale più recente e in più rapida crescita di Greater Hermanus, con una gamma eclettica di case. C’è un mix abbastanza omogeneo di case per le vacanze e residenze permanenti, per lo più, famiglie con bambini piccoli. La spiaggia di Sandbaai è punteggiata di piscine e insenature rocciose e consente di nuotare in sicurezza con la bassa marea. È un luogo popolare per lo snorkeling e sono presenti guardaroba e docce. A Sandbaai si trovano alcune gallerie d’arte, una delle quali specializzata in aviazione. Lungo la riva è stato costruito un meraviglioso punto di osservazione per il passaggio delle balene. Sandbaai offre anche una varietà di strutture ricettive, da quelle economiche con ristorazione indipendente e B&B alle pensioni a 5 stelle.

L’Hemel-en-Aarde Village si trova dietro Sandbaai e offre una varietà di negozi: bancarelle di fattorie con deliziosi prodotti fatti in casa, ristoranti, studi di ceramica, gallerie, gioiellerie, cantine, vivai e altro ancora. È la prima tappa dell’Hermanus Wine Wander che risale la serena Hemel-en-Aarde Valley. Questa valle, cielo e terra, tra i monti Babilonstoring e il Kleinriviersberg, non è sempre stata il bellissimo luogo che è oggi. Nel 1817 i missionari stabilirono nella valle il primo lebbrosario del Sudafrica. Fu anche la prima istituzione sanitaria pubblica specializzata del Paese e funzionò fino al 1845, quando tutti i lebbrosi furono inviati a Robben Island.

La valle è davvero l’incarnazione del suo nome, rendendo l’Hermanus Wine Wander un’esperienza estremamente piacevole, in quanto gli ospiti possono visitare numerose aziende vinicole per degustare i vini e assaggiare i piatti in meravigliosi ristoranti. In questa valle paradisiaca è possibile anche alloggiare.

Zwelihle, designata negli anni scorso anche questa come area riservata alle persone di colore, oggi è ancora un’area residenziale composta principalmente da baracche. Lentamente si stanno costruendo alloggi adeguati per ospitare i residenti che stanno anche avviando le proprie piccole attività. Zwelihle ha persino il suo primo B&B e ristorante e si possono organizzare tour della “township” tramite l’Ufficio del Turismo di Hermanus.

Mount Pleasant, un’altra area precedentemente classificata area per i neri, si trova all’ingresso occidentale di Hermanus. È la sottosezione più piccola di Hermanus e si tinge di colori vivaci come il rosa, il turchese, il blu e il verde grazie all’Operazione Preen, una collaborazione tra comunità per pulire e dipingere le case della zona.

Osservazione delle balene daterra

La possibilità di osservare il passaggio delle balene da terra ha fatto guadagnare a Hermanus il titolo di migliore destinazione al mondo per l’osservazione delle balene, che possono essere avvistate dalle rocce, dalle scogliere, dai punti panoramici lungo le strade costiere e in alcuni punti, direttamente dalla propria veranda o addirittura dal proprio letto!

I mammiferi arrivano sulle coste della Cape Whale Coast da giugno a novembre di ogni anno per accoppiarsi e partorire nelle acque poco profonde della zona per poi raggiungere quelle più calde del Mozambico.

La regione si è guadagnata la reputazione di offrire il miglior avvistamento di balene via terra del mondo grazie agli eccellenti punti di osservazione offerti dal sentiero lungo la scogliera di Walker Bay. Anche Kleinmond, Hermanus, De Kelders e Gansbaai dispongono di fantastici punti di osservazione terrestri, ma nella stagione delle balene sarà possibile avvistarle anche mentre si è sdraiati sulla spiaggia o si fa colazione nel proprio patio. Ci sono molte opzioni disponibili per osservare le balene. Se vuoi farlo più da vicino, puoi partecipare ad uno dei tanti tour in barca che partono da Hermanus, Kleinbaai e Gansbaai per offrire ai viaggiatori un’avventura in mare. Il tempo e le maree giocano un ruolo importante nella programmazione delle escursioni e gli orari devono essere verificati con i singoli operatori al momento del tuo arrivo ad Hermanus.

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Fonte: iStock

Vai al porto per salire su una delle barche in partenza un Whale Watching Tour

Immergersi nella gabbia con gli squali bianchi

A circa 40 minuti da Hermanus si trova Gansbaai, dove le immersioni in gabbia con gli squali sono una delle attività che richiama il maggior numero di visitatori. Vicino alla punta più meridionale dell’Africa, a 8 km dal mare, si trova infatti Shark Alley, il terreno di caccia preferito dallo squalo bianco. Shark Alley è un canale tra Dyer Island e Geyser Rock ed è protetto dalle peggiori condizioni atmosferiche dell’Atlantico meridionale. Ci sono diversi operatori che permettono l’immersione nella gabbia per osservare da vicino, vicinissimo, gli squali. Se stai considerando di partecipare a questa adrenalinica esperienza, tieni però a mente che, proprio a causa di queste attività e del lancio in acqua di esche, sono aumentati negli ultimi anni sia la presenza vicino alle coste sudafricane che gli attacchi da parte degli squali ai surfisti che si tuffano tra le onde della zona.

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Inseguendo le balene in Italia: i luoghi del Whale Watching

Entusiasmanti spruzzi d’acqua, movimenti di pinne, increspature, canti e poi salti e tuffi: è la meraviglia della danza delle balene che regala uno spettacolo unico alla vista e al cuore. Sono maestose, imponenti ed estremamente intelligenti. E per assistere alla magia di queste abili nuotatrici possiamo munirci di barca, binocolo e tanta pazienza, allontanandoci dalle coste marine verso i luoghi dove il mare è sempre più blu.

Dall’Australia all’Alaska e dall’Islanda al Sudafrica, sono diversi i paesi celebri per l’attività di Whale Whatching. Ma forse non tutti sanno che non serve volare dall’altra parte del mondo per avvistare le balene, perché anche l’Italia possiede un’area ricca di cetacei tutta da esplorare.

Stiamo parlando del Santuario dei cetacei, il luogo perfetto in cui fare Whale Whatching e lasciarsi meravigliare dall’incontro ravvicinato con queste fantastiche creature, per un’avventura memorabile in mezzo al mare.

Cos’è il Whale Whatching e come farlo

Il Whale Whatching è l’attività di avvistamento dei cetacei che avviene in mare e solitamente lontano dalla costa. Intatti, sono estremamente pochi i luoghi nel mondo in cui si possono individuare i cetacei dalla terraferma (ad esempio in alcune zone del Sudafrica e dell’Australia).

Parliamo di cetacei perché il Whale Whatching in realtà non include solo l’avvistamento delle balene, ma anche numerose altre specie animali. Oltre alle balenottere o alle megattere, fanno parte del gruppo anche capodogli, delfini e orche, per citarne alcuni tra i più conosciuti.

Per vivere l’esperienza fantastica di ammirare da vicino una balena è necessario che vengano seguite alcune accortezze. Innanzitutto, servono le giuste condizioni meteorologiche, una barca (o un gommone) e delle guide esperte che vi accompagnino in quest’avventura. È importante affidarsi sempre ad agenzie qualificate che organizzano questo tipo di escursioni e che mettono a disposizione personale esperto, come i biologi marini. Queste figure sapranno spiegarvi quali sono le differenze tra le varie tipologie di balene e, più in generale, di cetacei, oppure quali sono i movimenti di queste creature da riconoscere e cosa possiamo trovare in un determinato tratto di mare.

Inoltre, è essenziale non intralciare mai la rotta delle balene o non inseguirle, con il rischio di scontrarsi e provocare loro delle ferite. Per questo si tende a rispettare una certa distanza dall’animale, spegnendo i motori o muovendosi molto lentamente (anche per ridurre al minimo il rumore) e aspettando che sia lui ad avvicinarsi e a mostrarsi facendo capolino fuori dall’acqua.

Tipicamente le escursioni per il Whale Whatching hanno una durata di circa 4/5 ore, ma esistono tour che possono coprire anche l’intera giornata. Armatevi di occhiali da sole, cappellino (sarete in mare aperto e rischiereste un’insolazione!), binocolo (spesso viene fornito dagli organizzatori), tanta pazienza e occhi vigili: i movimenti delle balene sono molto veloci e rischiereste di perdervi lo spettacolo più bello senza la giusta attenzione.

Whale Whatching in Italia: il Santuario dei cetacei

Si pensa spesso di dover intraprendere lunghi viaggi in giro per il mondo per poter vivere l’emozione di avvistare le balene, ma in realtà non è così. Non serve andare in Australia, in Sudafrica o in California. Le balene vivono anche ad un passo da noi, in Italia, e in particolare in quello che viene comunemente chiamato il Santuario internazionale dei cetacei. Sebbene potrebbe essere possibile avvistare alcune balene anche in altre zone della nostra penisola, quest’area è riconosciuta a livello mondiale come quella maggiormente ricca di tali esemplari all’interno del Mediterraneo.

Stiamo parlando del Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo, istituito a partire dal 1999 nella vasta area del Mar Mediterraneo compresa tra 3 paesi: Italia (con Liguria, Toscana e nord della Sardegna), Francia (con la Costa Azzurra e la Corsica) e Principato di Monaco.
Con una superficie marina di ben 87.500 km² che forma un quadrilatero, è classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo per la ricca e preziosa biodiversità che popola le sue acque. Nel Santuario, infatti, vivono regolarmente ben otto specie diverse di cetacei.

Dalle coste italiane vi servirà navigare per pochi chilometri per potervi meravigliare di fronte allo spettacolo del Whale Whatching. Ma da quali punti partire per andare alla ricerca delle balene in Italia?

Dalla Liguria

Il mare della Liguria ha una conformazione geomorfologica che rappresenta un habitat perfetto per le balene e i cetacei in generale. Nelle profondità marine, infatti, troviamo due grandi canyon nei quali questi animali amano vivere. Partendo da Genova (dal porto antico), ma anche da Imperia, Savona (vicino alla Torretta) e Alassio, sono numerosi i tour organizzati per il Whale Whatching che permettono di avvistare diverse specie oltre alla balenottera comune, come la stenella striata e il capodoglio. Il periodo migliore per avvistare le balene in Liguria? È quello primaverile ed estivo, fino a settembre.

Balena in Italia

Fonte: 123rf

Avvistamento di una balena vicino a Genova

Dalla Toscana

A partire dall’Isola d’Elba e dal resto dell’Arcipelago Toscano, vengono proposti numerosi tour da agenzie specializzate per l’avvistamento dei cetacei, con barche a vela (meno rumorose) o a motori. L’area toscana è di elevato interesse dal punto di vista della fauna marina, infatti è popolata sia da gruppi stanziali di balene, sia da quelle di passaggio. Scegliete le giornate prive di vento e con mare calmo per assicurarvi un’esperienza mozzafiato alla ricerca di queste maestose creature.

Dalla Sardegna

La costa nord della Sardegna rientra nel Santuario dei cetacei, in particolare a partire da Capo Falcone e fino a Capo Ferro. Quest’area è il luogo perfetto per l’avvistamento delle balene, ma in alcuni punti in particolare è più facile vederle. Vengono organizzati tour per il meraviglioso canyon di Caprera, a Poltu Quatu o dall’Isola Asinara e dalle splendide coste lungo l’omonimo golfo, in provincia di Sassari. Anche in quest’area marina, il periodo dell’anno migliore per l’avvistamento dei branchi di balene è la primavera (e anche le prime settimane estive), grazie al mare non troppo mosso e alle acque fresche e ricche di pesci, che attirano i cetacei.

Un’esperienza magica ed emozionante da provare almeno una volta nella vita, per meravigliarsi una volta in più di fronte allo spettacolo incantevole della natura.

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Camogli, le balene innamorate sul molo celebrano San Valentino

Un borgo di mare, con le case che si arrampicano quasi in verticale sulla collina. Colorate, si stagliano verso il cielo. E poi il lungomare con la sua lunga spiaggia e il porticciolo. Camogli è un piccolo gioiello della provincia di Genova, un luogo incantato del Golfo Paradiso, dove lasciarsi stupire dall’essenza stessa di questa regione. Ma anche un posto romantico, non a caso per San Valentino diventa la location ideale da raggiungere per celebrare l’amore.

Sul molo, ad esempio, si possono ammirare le balene innamorate, un posto perfetto in cui accomodarsi per scrutare l’orizzonte sul mare e lasciarsi cullare dalla bellezza delle sue sfumature. Ma non solo, perché l’evento San Valentino… Innamorati a Camogli 2024 (che è arrivato alla sua trentasettesima edizione) è un contenitore di tantissime iniziative diverse che coinvolgono i comparti economici, commerciali e turistici della cittadina.

Le balene innamorate a Camogli, la scenografia più romantica

Una scenografia romanticissima, con alle spalle Camogli e i suoi colori, davanti agli occhi l’orizzonte e il mare: il luogo da raggiungere in occasione di San Valentino è il borgo marinaro ligure, che si trova a poca distanza da Genova.

Qui sul molo si trovano le code di due grandi balene, per raggiungerle si passa accanto a un altro scorcio dedicato agli innamorati: una rete punteggiata da tantissimi cuori rossi. Giunti dall’installazione, inoltre, si potranno leggere alcuni dei componimenti della Rassegna poesie d’amore.

E poi scattare foto, in un posto che custodisce un pizzico di magia e in cui mare e terra si incontrano, per un ricordo indelebile e ad alto tasso di romanticismo.

Dai piatti alle postazioni foto: tutto quello che gli innamorati possono fare a Camogli

Non solo balene, però, perché gli innamorati nel borgo ligure di Camogli hanno davvero l’imbarazzo della scelta. A partire dal piatto ricordo che viene proposto sempre diverso a ogni edizione dell’iniziativa e che quest’anno porta il titolo di Infinito amore, realizzato da Orazio Veutro. Si può avere con il menù apposito, prenotando nei ristoranti della cittadina e solamente a febbraio.

Invece vengono distribuiti gratuitamente i cuori rossi, perfetti messaggeri d’amore sui quali appuntare i nomi, oppure un pensiero o una dedica. Poi si annodano alla rete in fibra di cocco a memoria di un momento speciale. I cuori si possono ritirare presso l’info point Ascot sabato 10 e domenica 11 febbraio, mentre lunedì 12, martedì 13 e mercoledì 14 dagli uffici della Pro Loco.

San Valentino... Innamorati a Camogli, la distesa di cuori rossi

Fonte: Dimensione Riviera Promozioni

San Valentino… Innamorati a Camogli i cuori rossi con i messaggi

E ancora i versi: da sabato 10 a domenica 18 febbraio le poesie selezionate e premiate nel corso delle rassegne dal 2013 al 2023 saranno pubblicate in appositi poster che si potranno ammirare sul molo del porticciolo di Camogli e nelle frazioni di Ruta e San Rocco.

Da non dimenticare le postazioni per scattarsi delle foto ricordo, sul lungomare una panchina artistica e un cuore gigante sono il luogo ideale per imprimere ricordi indelebili. La scenografia è a cura di Giulia Pirchi, Lorenzo Ghisoli e del Falegname Andrea Costa.

Da segnare in agenda l’iniziativa di domenica 11 febbraio, quando la musica più romantica risuonerà nelle strade grazie agli artisti di strada: Anna Bottardi, I Canapa e Lorenzo Pullara.

Le gite per gli innamorati

Per chi desidera organizzare una gita la location da raggiungere è l’Abbazia di San Fruttuoso, incastonata nel promontorio tra Camogli e Portofino è un vero gioiello prezioso restaurato e riaperto al pubblico grazie al Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano. Dal 10 al 18 febbraio, nei giorni di apertura, tutte le coppie visiteranno il Museo pagando un solo biglietto.

Infine, minicrociera di San Valentino, che porta i visitatori da Camogli a Punta Chiappa e San Fruttuoso. L’appuntamento è dal 10 al 14 febbraio: se ci si presenta all’imbarcadero del porticciolo di Camogli con il cuore rosso ogni coppia potrà acquistare i biglietti di andata e ritorno, al costo della sola andata.