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Citera, la perla nascosta delle isole greche

Se si pensa alle isole greche, probabilmente le prime immagini che vengono in mente sono quelle relative all’isola di Santorini, con le sue iconiche case bianche e tetti blu, oppure di Mykonos con le sue spiagge e la sua vivace e famosa vita notturna. Tuttavia, se si è alla ricerca di una destinazione meno battuta, ma altrettanto affascinante, Citera, o Kythira in greco, potrebbe essere la scelta perfetta. Si tratta di una piccola isola situata nel Mar Ionio, al largo della punta sud-est del Peloponneso, una gemma nascosta che offre paesaggi mozzafiato, una ricca storia ed un’autenticità unica, che difficilmente si potrebbe trovare nelle isole più famose.

Un tuffo nella storia di Citera

Citera ha una storia antica e affascinante. Nell’antichità, l’isola era conosciuta come l’isola sacra di Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza. Secondo la leggenda greca, infatti, Afrodite sarebbe nata dalla schiuma del mare proprio vicino alle coste di Citera. Questo mito ha reso l’isola un importante centro di culto durante l’epoca degli antichi greci.

Nel corso dei secoli, poi, Citera è stata dominata da varie potenza, inclusi i Veneziani, i Bizantini e gli Ottomani, anni nei quali ognuno di essi ha lasciato la propria impronta sull’isola. Un miscela di influenze culturali che lasciato un segno nell’architettura, nelle tradizioni e nella cucina locale.

Come arrivare a Citera?

Raggiungere l’isola di Citera richiede un po’ di pianificazione. L’isola, infatti, dispone di un piccolo aeroporto con voli regolari per la capitale Atene e, durante l’estate, da altre città greche. Altrimenti, è possibile raggiungere Citera in traghetto dal porto del Pireo ad Atene o da altre isole vicine come, ad esempio, Creta. Il viaggio in traghetto può essere lungo, ma offre l’opportunità di ammirare dalla nave il meraviglioso panorama del Mar Egeo.

Esplorare l’Isola, ecco cosa fare e vedere a Citera

Chora, capitale e cuore di Citera

Chora è una pittoresca cittadina situata su una collina con vista sul mare, capitale di questa bellissima isola dello Ionio. Le sue stradine strette e tortuose sono caratterizzate dalla presenza case bianche con porte colorate, tipiche dell’architettura greca. Passeggiando per Chora, è possibile scoprire oltre ai diversi negozi di artigianato locale, anche numerosi caffè e ristoranti tradizionali.

Uno dei punti di riferimento principali di Chora è il Castello Veneziano, costruito nel tredicesimo secolo, che ospita anche un museo archeologico. Da qui, è possibile godere di una vista spettacolare sull’intera isola e sul mare circostante.

Le spiagge da sogno dell’isola di Afrodite

Citera vanta alcune delle spiagge più belle della Grecia, che non hanno nulla da invidiare alle più famose spiagge di Zante o Corfù. Qui si trovano spiagge perfette per rilassarsi e godersi il sole del Mar Ionio. Alcune delle spiagge più belle sono:

  • La spiaggia di Kapsali, situata vicino alla capitale, caratterizzata da spiagge di sabbia dorata ed acque limpide cristalline. Il luogo ideale per nuotare e fare snorkeling. Qui è possibile trovare anche diversi ristoranti e caffè dove poter gustare deliziosi piatti di pesce fresco della cucina greca;
  • La spiaggia di Fyri Ammos, famosa per la sua bellezza naturale e dai ciottoli rossi che la formano, oltre che per la su tranquillità. È meno affollata rispetto ad altre spiagge e ciò la rende perfetta per chi cerca pace e relax;
  • La spiaggia di Kaladi, considerata una delle spiagge più belle di Citera, divisa in tre baie, ognuna delle quali offre un’esperienza unica, grazie anche alle sue acque turchesi e la scogliera che la circonda.
Vista della spiaggia di Kaladi sull'isola di Citera

Fonte: iStock

Spiaggia di Kaladi, una delle spiagge più belle dell’isola di Citera

I villaggi tradizionali

Oltre a Chora, Citera è un’isola piena di piccoli villaggi tradizionali che meritano assolutamente una visita. Tra questi spicca sicuramente Potamos, uno dei più grandi e vivaci villaggi di Citera. Qui, ogni domenica mattina si tiene un mercato locale dove è possibile acquistare prodotti freschi e di artigianato locale.

Un altro villaggio da non perdere è Mylopotamos, noto per le sue cascate e per il mulino ad acqua. Passeggiando per le sue stradine, sembrerà di essere catapultati nel passato.

Le grotte di Citera, un’attrazione naturale

Citera è anche famosa per le sue spettacolari grotte. La grotta di Agia Sophia, ad esempio, è una delle più conosciute e si trova vicino al villaggio di Mylopotamos. Al suo interno, per i visitatori è possibile ammirare impressionanti formazioni naturali di stalattiti e stalagmiti, oltre che un piccolo santuario dedicato a Santa Sofia.

Un’altra grotta affascinante è la grotta di Koufogialos, questa, però, accessibile solo via mare. Questa grotta marina è famosa per le sue acque turchesi e per le affascinanti formazioni rocciose che la rendono imperdibile.

Sentieri per gli amanti delle escursioni

Per gli amanti della natura e delle escursioni, sull’isola di Citera è possibile percorrere numerosi sentieri, che attraversano paesaggi naturali mozzafiato. Uno dei percorsi più popolari è il sentiero di Afrodite, che parte dalla cittadina di Chora e conduce fino alla spiaggia di Kapsali.

Un’altra escursione consigliata è quella verso il faro di Moudari, il punto più settentrionale di Citera. Da qui sarà possibile godere di una vista spettacolare sul Mar Ionio e, nelle giornate più limpide, si potrà persino scorgere le coste del Peloponneso. Insomma, il luogo ideale per gli amanti della fotografia e delle avventure all’aperto.

Chiesa abbandonata che si affaccia sul porto principale di Citera

Fonte: iStock

Piccola chiesa tipica abbandonata sul porto principale di Citera

Eventi e feste tradizionali da non perdere a Citera

Citera è un’isola che ama celebrare le sue tradizioni con eventi e feste durante tutto l’anno. Se si ha la fortuna di visitarla durante uno di questi momenti, sarà possibile immergersi nella cultura locale e vivere un’esperienza indimenticabile.

Una delle celebrazioni più importanti è la festa di Afrodite, che si tiene ogni estate in onore dell’antica dea dell’amore greca. Una festa che anima l’isola con musica, danze e rappresentazioni teatrali tradizionali che rievocano i miti legati alla dea.

Un’altra festa importante è quella che si svolge al villaggio di Potamos, che ospita un grande panigiri, una festa tradizionale greca che attira visitatori da tutta l’isola e non solo. Durante il panigiri di Potamos è possibile gustare le numerose specialità greche locali, oltre che ascoltare musica dal vivo e partecipare a balli tradizionali, un modo per immergersi nella cultura locale.

Citera è una destinazione che combina bellezze naturali, storia affascinante e un’atmosfera autentica e rilassata. La destinazione ideale se si è alla ricerca di una vacanza tranquilla, lontana dal turismo di massa e dalle mete più affollate e scoprire i veri tratti della cultura greca.

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Saranda, cosa vedere e le spiagge più belle

La città di Saranda, affascinante località della Riviera Albanese, vanta una storia molto antica e ricca di influenze culturali diverse. Ma non solo, perché si tratta di una destinazione che sembra esotica pur trovandosi a non troppa distanza dall’Italia, in quanto si affaccia su un pittoresco Mar Ionio che, a sua volta, offre paesaggi mozzafiato, spiagge paradisiache e un mare cristallino da far invidia a mete molto più gettonate.

Saranda, viaggio low-cost

Saranda è l’ultima città dell’Albania, prima del confine con la Grecia, tanto da sorgere davanti alla bellissima isola di Corfù. Particolarmente gettonata dagli albanesi in vacanza, ultimamente è entrata anche nel radar di molti viaggiatori stranieri (italiani compresi) che qui trovano un paradiso vacanziero anche piuttosto economico.

Certo, il boom turistico ha alzato di molto i prezzi rispetto a qualche anno fa, ma nonostante questo l’Albania rimane ancora una meta fattibile ed economica, anche grazie al cambio favorevole con la moneta locale, il Lek.

Piena di alberghi e ristoranti che possono accontentare tutte le tasche, nei suoi immediati dintorni offre magnifiche spiagge, oltre ad essere anche il punto di partenza ideale per una serie di gite di un giorno alla scoperta delle bellezze dell’Albania.

Saranda: le spiagge cittadine più belle

Le spiagge di Saranda sono particolarmente rinomate per l’acqua cristallina e la possibilità di spaziare tra sabbia bianca o roccia calcarea. Gli amanti delle immersioni subacquee qui riescono a trovare diversi luoghi in cui praticare tale sport, con la possibilità di noleggiare l’attrezzatura necessaria. Le spiagge, inoltre, si alternano in selvagge e organizzate.

La Spiaggia Centrale è la più vicina al centro di Saranda, tanto da essere comodamente raggiungibile a piedi. Si rivela l’ideale per le famiglie perché dotata di tutte le comodità del caso. Proseguendo in direzione del porto ci sono alcuni stabilimenti balneari ben organizzati e frequentati soprattutto dai giovani.

Spiaggia Centrale, Saranda

Fonte: iStock

La bellissima Spiaggia Centrale

Molto interessante è anche Heaven Beach che si distingue per essere una caletta che prende il nome dall’albergo che la domina dall’alto. È una spiaggia di ghiaia poco frequentata e riservata, raggiungibile percorrendo una strada sterrata di 2 km.

La più tranquilla di Saranda è la Spiaggia del Monastero che sorge a circa 6 km di distanza dal centro. Si distingue per essere una delle spiagge più selvagge e suggestive della zona e in cui riuscire ad ammaliarsi del prezioso contrasto tra il verde della vegetazione e il blu del mare. Lontano dalla folla e dal rumore, è perfetta per rilassarsi in tutta tranquillità.

Le più belle spiagge nei dintorni di Saranda

Come accennato, anche i dintorni di Saranda offrono spiagge che sembrano uscite direttamente da una cartolina. È il caso di Ksamil, la spiaggia più famosa dell’Albania, che prende il nome dall’omonimo villaggio situato a circa 10 minuti di auto da Saranda. Qui il mare sfoggia dei colori incredibili e anche un paesaggio speciale grazie a tre curiosi isolotti che si possono scorgere all’orizzonte. Non eccessivamente grande, è in parte di sabbia naturale e in parte ricavata su piattaforme di legno o cemento.

Molto suggestiva è anche la Spiaggia degli Specchi che offre un paesaggio selvaggio che si apre su un mare cristallino e un fondale roccioso. Perfetta per coloro che vogliono dedicarsi a immersioni e snorkeling, è divisa in due parti, una libera e una totalmente attrezzata per i turisti.

Poi ancora Pulëbardha Beach, che si fa spazio ad appena a dieci chilometri a sud di Saranda. Si tratta di un piccolo gioiello pieno di ciottoli bianchi che a loro volta sono lambiti da acque turchesi. Inoltre, è una meta molto apprezzata dai giovani e dalle coppie e non troppo distante da un’altra perla dell’Albania: la Spiaggia di Gjiri Hartes.

Vale la pena fare un salto anche presso la Spiaggia di Lukova dove, secondo l’opinione di molti, è possibile ammirare alcuni dei tramonti più emozionanti di tutta l’Albania. Non a caso, è una spiaggia particolarmente amata dalla coppie che si trovano ad ammirare una paesaggio selvaggio fatto di sabbia bianca e fine mista a ghiaia incastonata tra imponenti scogliere. In zona sono presenti anche delle affascinanti grotte marine che permettono di ammirare molte specie di pesci.

Spiaggia di Lukova

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La sabbiosa Spiaggia di Lukova

Movida e vita notturna

Sin dall’antichità, Saranda è conosciuta per essere una delle località più vivaci dell’Albania: è piena di ristoranti, locali e discoteche che sono aperte soprattutto nel periodo estivo.

Molto prezioso e amato, infatti, è il suo Lungomare poiché qui si sviluppa maggiormente la movida. Saranda, al calar del sole, accende le luci dei suoi locali e quelle che prima erano semplici spiagge si trasformano in vibranti luoghi di incontro per persone di tutte le età.

Saranda, cosa vedere in città

Tra le cose da vedere in città c’è senza ombra di dubbio il Porto che, pur essendo dedicato alle grosse imbarcazioni, riesce a conservare un particolare fascino: è lui a dare il benvenuto in questa colorita cittadina.

Come già accennato, vale anche la pena passeggiare sul suo prezioso Lungomare che risulta molto caratteristico e suggestivo, per poi cambiare completamente volto la sera quando si anima con chioschi e musica.

Bellissimi sono anche i resti dell’antica Sinagoga Ebraica situati proprio al centro della città: rappresentano uno dei più datati insediamenti di questa comunità nel Mediterraneo. Poi ancora il Monastero dei 40 Santi, da molti ritenuto il simbolo della città. Purtroppo, a causa dei bombardamenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale, sono oggi visibili solo le rovine.

Non può di certo mancare una sosta presso il Castello di Lekursi che si distingue per essere il luogo più panoramico di tutta la città: da qui si ammira tutta la baia, il porto, l’isola di Corfù e le valli. Da queste parti è presente anche un ristorante che propone piatti tipici, un bar e una sorta di piccolo palcoscenico pieno di concerti e spettacoli di musica dal vivo.

Infine, vale la pena fare una sosta anche al Parco Nazionale di Butrinto, un’area archeologica e naturale, che ospita diverse specie animali in pericolo di estinzione globale e una ricca storia culturale, tanto da essere stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Castello di Lekursi

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Il magnifico Castello di Lekursi

Come raggiungere Saranda

Saranda si trova lungo la costa meridionale dell’Albania e il modo più veloce e agevole per raggiungerla è il traghetto. In città, infatti, non esiste un aeroporto internazionale e per questo si consiglia di guidare fino a Bari o Brindisi dove poter salire a bordo di un traghetto per Valona o Durazzo.

Successivamente si può prendere l’autostrada A2 per Saranda. In città, invece, vale la pena muoversi piedi. Ottime alternative sono anche la bicicletta e i mezzi pubblici locali.

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L’isola col faro che galleggia sul Mar Ionio

Il Salento è una destinazione incantevole che attira ogni anno i turisti di tutto il mondo per le sue coste mozzafiato, il mare cristallino e le spiagge sabbiose, il luogo l’ideale per gli amanti del sole e del mare.

Un vero scrigno di storia e cultura, tra uliveti secolari e masserie tradizionali, che nasconde tesori incredibili che aspettano solo di essere scoperti.

Le isole che costellano il territorio sono poche, ma tutte meritano senza dubbio di essere visitate. Il viaggio di oggi ci conduce sull’Isola di Sant’Andrea, una terra caratterizzata da una bellezza selvaggia e incontaminata. Qui è impossibile non rimanere incantati di fronte alle scogliere a picco sul mare, le acque turchesi e le grotte suggestive, una meta imperdibile per coloro che desiderano immergersi nella natura e scoprire la magia del Salento.

L’Isola di Sant’Andrea: un paradiso mediterraneo

L’Isola di Sant’Andrea, conosciuta anche come Isola di Gallipoli, sorge appena sopra il livello del mare, raggiungendo un’altitudine di poco più di tre metri, una caratteristica che la rende estremamente vulnerabile all’impeto delle onde e dei venti.

Quest’area protetta si estende per circa 50 ettari ed è una testimonianza della straordinaria ricchezza della biodiversità mediterranea.

Infatti, l’intera area fa parte del Parco Naturale Regionale Isola di Sant’Andrea e Litorale di Punta della Suina, un luogo di grande rilevanza per la fauna, soprattutto per la nidificazione del Gabbiano Corso. Nonostante attualmente sia disabitata, l’isola è aperta alle visite e regala uno spettacolo mozzafiato da ogni prospettiva.

Una delle attrazioni più affascinanti è il suo imponente faro, un edificio che si erge maestoso e si lascia ammirare anche da lontano. Con la sua architettura distintiva e la sua storia secolare, rappresenta non solo un punto di riferimento, ma anche una testimonianza silenziosa del passato dell’isola.

Nel 1997, il Ministero della Difesa propose l’inserimento dell’Isola di Sant’Andrea nella lista dei beni da vendere a privati. Tuttavia, nel 2000, grazie alle azioni intraprese da associazioni e partiti politici, il Tribunale di Lecce emise una sospensione che ne vietava qualsiasi forma di vendita. Questo provvedimento legale sottolineò la consapevolezza del valore intrinseco e dell’importanza di conservare questo luogo unico. L’Isola di Sant’Andrea è diventato un bene invendibile, garantendo così la preservazione nel tempo e la sua bellezza naturale per le generazioni future.

Spiaggia Punta Pizzo Gallipoli

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Spiaggia Punta Pizzo, Parco Naturale Regionale Isola di Sant’Andrea, Gallipoli

Cosa fare sull’Isola di Sant’Andrea

L’Isola di Sant’Andrea offre una vasta gamma di attività e attrazioni per i visitatori che desiderano vivere un’esperienza all’insegna del relax, immersi completamente nella natura. Il suggerimento è quello di dedicare del tempo alle passeggiate lungo i sentieri panoramici alla scoperta della sua bellezza brulla e selvaggia.

Imperdibile è la salita fino alla cima del faro che permette di ammirare panorami emozionanti e godere di una vista privilegiata sulla bellezza dell’isola e delle sue acque cristalline.

Questa destinazione è anche un vero paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni. Il mare limpido invita, infatti, all’esplorazione della meravigliosa e variegata vita marina che anima questi fondali. Inoltre, è possibile sperimentare diverse attività acquatiche, come il kayak, il paddleboard e numerose escursioni in barca.

L’Isola di Sant’Andrea è un tesoro che merita di essere custodito e valorizzato, un luogo magico che lascia un’impronta indelebile nel cuore di chiunque lo visiti.

Isola Sant'Andrea al tramonto

Fonte: Getty Images

Isola di Sant’Andrea al tramonto, Gallipoli, Puglia
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Dalla Baviera fino al Mar Ionio: la Strada di Sissi

Un lunghissimo cammino che, dall’Europa centrale, arriva a toccare le coste del Mar Ionio: è la splendida Strada di Sissi, dedicata ad una grande donna che ci ha sempre fatto sognare. L’itinerario affronta ben 6 diversi Stati, toccando tutti i luoghi più amati dalla Principessa, alcuni divenuti famosissimi e altri ancora quasi sconosciuti. È l’occasione perfetta per fare un tuffo tra storia e natura, andando alla scoperta di città meravigliose e parchi rigogliosi. Ecco le tappe più belle.

La Strada di Sissi, un cammino unico

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la Strada di Sissi non ha un itinerario ben preciso: è piuttosto un dedalo di percorsi che si intrecciano, facendoci girare per gran parte dell’Europa centrale e spingendosi poi verso sud, toccando le coste ioniche della Grecia. Il fil rouge che accomuna tutti questi sentieri è la figura storica di Elisabetta di Wittelsbach, da tutti conosciuta come Principessa Sissi, che fu Imperatrice d’Austria per via del suo matrimonio con il sovrano Francesco Giuseppe. Ben lontana da quello che all’epoca sarebbe stato il ruolo tradizionale di una donna dell’alta società, Sissi amava viaggiare e non lo ha mai nascosto.

Nel suo peregrinare per il continente, incontrò luoghi meravigliosi e vi lasciò il suo cuore. Ed è proprio questo il patrimonio storico che la Strada di Sissi vuole oggi preservare e valorizzare, regalando agli escursionisti una vera avventura indietro nel tempo: c’è spazio per lunghe camminate nel verde e momenti di quiete tra i giardini più belli che la Principessa ha tanto amato, ma anche per scoprire musei e città d’arte, monumenti preziosissimi e angolini segreti. L’intera rete di itinerari si snoda per oltre 1.400 km, distribuita tra Germania, Austria, Ungheria, Svizzera, Italia e Grecia. Ma quali sono i luoghi imperdibili per chi vuole mettersi in marcia?

Dalla Baviera all’Austria

Nata in Baviera, la Principessa Sissi trascorse un’infanzia serena tra le campagne, imparando ad andare a cavallo nel rigoglioso parco del Castello di Unterwittelsbach, una delle residenze più amate da suo padre. La ragazza se ne allontanò fin troppo presto, perdendo la sua spensieratezza: tuttavia, la Baviera rimase per sempre la sua terra del cuore, dove tornare per rifugiarsi in un’oasi di pace come l’Isola delle Rose, tra le acque scintillanti del lago di Starnberg. Un’altra tappa meravigliosa è la città di Augusta, legata a doppio filo alla Principessa per via di alcune figure importanti nella sua vita che abitarono proprio qui.

Stretto il fidanzamento con l’Imperatore Francesco Giuseppe, la Principessa Sissi lasciò la sua amata terra natia per varcare i confini austriaci, dove trascorse gran parte dell’età adulta. Tra le tante tappe da visitare, c’è senza dubbio Bad Ischl, famosa città termale dove avvenne il primo incontro tra una giovanissima Elisabetta e l’Imperatore. Passeggiare tra i luoghi che li ha visti innamorati è davvero una splendida emozione: in particolare, bisogna proprio fare tappa presso l’odierno museo cittadino, che all’epoca era una prestigiosa residenza che ospitò la cerimonia di fidanzamento della Principessa.

Complesso di Hofburg

Fonte: iStock | Ph. Vladislav Zolotov

Il complesso di Hofburg, a Vienna

Non si può dimenticare Vienna, città simbolo di Sissi e della sua vita sfarzosa, trascorsa tra lussi e tormenti interiori. A partire dal complesso di Hofburg, dove venne celebrato il matrimonio – e in seguito anche le nozze d’argento della coppia. Oggi le sue sale accolgono il Museo di Sissi, con una ricca esposizione di oggetti ad essa appartenuti che raccontano la sua personalità in tutte le sfumature. A non molta distanza, il Castello di Schönbrunn è il luogo in cui la Principessa visse le sue estati, godendosi lo splendido parco che lo circonda.

Dall’Ungheria alla Svizzera

Il cammino prosegue verso l’Ungheria, dove Sissi trascorse momenti di pura passione, sia in ambito privato che in quella che divenne la sua vita politica. Fu a Budapest, presso la Chiesa di Mattia, che lei e suo marito vennero incoronati come regnanti del Paese. Mentre fu nella vicina Gödöllő che la coppia soggiornò durante la maggior parte dei suoi viaggi in terra magiara, ospiti in quella meravigliosa residenza barocca conosciuta come Castello Grassalkovich. Tuttavia, l’Ungheria fu anche il luogo in cui la Principessa dovette dire addio alla sua primogenita Sofia, ammalatasi gravemente quando era ancora piccolissima.

Ma continuiamo a seguire le orme di Elisabetta, che ora ci conducono in Italia: la Principessa ha sempre amato molto il clima temperato e le cure termali delle località del nord del nostro Paese, soggiornando spesso a Merano. Alcuni inverni li trascorse presso Castello Trauttmansdorff, nell’Alto Adige, che oggi vantano dei giardini incantevoli – chiamati Giardini di Sissi – dove si possono ammirare centinaia di specie botaniche diverse. In un paio d’occasioni, la Principessa si diresse poi a Venezia, rimanendo affascinata dalla città lagunare e dalle sue incredibili architetture. Talvolta, invece, si spinse fino al Castello di Miramare, alle porte di Trieste.

Achilleion

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L’Achilleion, a Corfù

Da qui, due volte l’anno Sissi si imbarcava per giungere a Corfù, dove riposava sulle spiagge affacciate sul Mar Ionio e si interessava dell’affascinante cultura greca. Rimanendone conquistata, la Principessa fece addirittura costruire qui un palazzo in stile pompeiano, l’Achilleion. Infine, non resta che ritornare verso nord e scoprire i luoghi in cui la Principessa trascorse i suoi ultimi anni, in Svizzera. Da sempre una grande amante dei paesaggi montani e della natura incontaminata, non potè che lasciare il cuore in queste località idilliache.

Fu a Montreux, bellissimo villaggio incastonato tra monti e lago, che la Principessa Sissi decise di ritirarsi dopo la morte del suo terzogenito Rodolfo, che avrebbe dovuto diventare Imperatore d’Austria succedendo a suo padre. Il lutto che le gravò improvvisamente sulle spalle non la lasciò più. Il suo ultimo viaggio la condusse da Montreux a Ginevra, una breve traversata in battello che non avrebbe mai avuto ritorno. Il giorno seguente, infatti, la Principessa rimase vittima di un attentato proprio a due passi dal celebre lago.

Fu in una stanza d’albergo che esalò il suo ultimo respiro, quella stessa stanza (una suite dell’Hotel Beau-Rivage) che ancora oggi espone molti cimeli appartenuti alla Principessa, come ultimo omaggio ad una donna straordinaria. I turisti possono anche ammirare due sculture in memoria di Sissi, ciascuna situata sulla passeggiata lungolago delle due città che accolsero i suoi giorni finali: Montreux e Ginevra.

Montreux

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Montreux