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Haugesund, il cuore vichingo della Norvegia

Si trova nella contea di Rogaland, sulla costa sud occidentale della Norvegia, un piccolo gioiello della Scandinavia, dal cuore vichingo: il villaggio di Haugesund, che si affaccia sul Mare del Nord, una piccola cittadina conta una popolazione di circa trentamila abitanti.

È una meta sicuramente meno famosa delle destinazioni più note come Oslo o Bergen, ma gode di un significato storico e culturale di grande rilevanza. Haugesund non solo rappresenta uno dei principali punti d’accesso ai magnifici fiordi norvegesi, ma anche un importante centro storico vichingo, simbolo dell’era moderna della Norvegia, nonostante l’industria petrolifera abbia trasformato il tessuto economico locale.

La storia legata di Haugesund, città dal cuore vichingo

Il villaggio di Haugesund ha radici profonde nella storia vichinga. Fu qui, infatti, che il primo Re di Norvegia unificò il Paese dopo la storica vittoria nel lontano Quindicesimo secolo. Si tratta di un legame storico e culturale molto evidente, sia nei racconti e nelle tradizioni locali, sia nei luoghi affascinanti e storici nei dintorni del villaggio. Ad esempio, una delle principali attrazioni dal carattere storico di Hagesund è il Viking Settlement di Avaldsnes, che si trova a pochi chilometri dalla città e sull’isola di Karmøy.

Avaldsnes è considerato il più antico insediamento reale della bellissima Norvegia. In questa località il re Harald stabilì, infatti, il suo trono e di questa epoca è possibile scoprire tutto al Nordvegen History Centre: un museo interattivo dopo poter scoprire la storia norvegese attraverso il punto di vista degli antichi vichinghi e delle loro conquiste territoriali. Inoltre, nei pressi del museo è possibile visitare anche la Chiesa di Sant’Olav, facilmente raggiungibile e situata fra Haugesund e Avaldsnes.

Dall’industria ittica al petrolio: la città oggi

Se in passato il piccolo villaggio di Haugesund era un importante centro ittico, soprattutto per la pesca delle aringhe, oggi la situazione è decisamente cambiata. Infatti, nel corso del Ventesimo secolo, la città si è trasformata in un polo industriale soprattutto grazie all’industria petrolifera. Le acque al largo di Haugesund, infatti, sono ricche di riserve di petrolio e gas naturale e questo ha portato ad uno sviluppo economico decisamente rilevante.

Cosa fare a Haugesund? Escursioni ed attività nella natura

Nonostante questa suo caratteristico aspetto industriale, Haugesund ha saputo comunque mantenere la sua bellezza naturale ed il suo caratteristico fascino vichingo. Questa regione norvegese, infatti, è ricca di fiordi spettacolari e baie, che regalano ai visitatori scorci mozzafiato. Nei mesi estivi queste località balneari della zona si popolano di turisti provenienti da tutta la Norvegia, che sono attratti dalle temperature miti della zona, dovute alle correnti calde provenienti dall’America Centrale.

Uno dei fiordi più belli è l’Hardangerfjord, che si trova a poco più di un’ora da Haugesund. Qui i visitatori possono fare escursioni ed attività all’aperto, ma anche navigare tra le acque cristalline norvegesi o godersi a pieno la tranquillità di uno dei paesaggi più affascinanti di tutta la Norvegia.

Inoltre, per chi è alla ricerca di un’avventura a stretto contatto con la natura, è possibile partecipare a diverse escursioni in gommone da rafting lungo la costa, che durano circa un’ora, e che permettono ai visitatori di ammirare le scogliere imponenti e le montagne che si tuffano nel mare. È possibile visitare anche il parco naturale di Dupadalen, che si trova a poca distanza dal centro città, ed è un’oasi di pace e tranquillità dove è possibile fare lunghe passeggiate, trekking e nuotare nel piccolo laghetto di Eivindsvannet durante i mesi estivi. Questo parco è una delle destinazioni preferite sia dai residenti, che dai turisti, anche grazie alla presenza di numerosi sentieri.

Un’altra escursione consigliata per tutti coloro che vogliono visitare questa la città norvegese di Haugesund, anche se più impegnativa rispetto ad altri sentieri, e quella che porta alle cascate di Langfoss, una delle più grandi cascate della Norvegia, alte più di 600 metri.

Haugesund è una città della Norvegia, tutta da scoprire. Un tesoro nascosto di questo Paese scandinavo, che offre un perfetto equilibrio tra storia, cultura e natura. Un villaggio dal cuore vichingo che, soprattutto durante il periodo estivo, si trasforma nella destinazione ideale per tutti quei viaggiatori che vogliono esplorare una parte della Norvegia lontana dalle mete turistiche più note, come Oslo e la culturale città di Bergen.

Piccole abitazioni del villaggio di Haugesund, cuore vichingo della Norvegia

Fonte: iStock

Abitazioni del villaggio di Haugesund, Norvegia
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Cosa fare a Honningsvåg, e oltre, in Norvegia

Nell’estremo nord della Norvegia, un luogo magico e suggestivo, in grado di offrire esperienze indimenticabili direttamente dal Circolo Polare Artico. Si tratta di Honningsvåg, una piccola e remota comunità di circa 3000 abitanti, che si affaccia su un vasto orizzonte di mare e scogliere frastagliate, per un panorama mozzafiato. Ma cosa fare in questo remoto borgo della Norvegia? Ecco le principali attività per esplorare queste fantastiche terre.

Alla scoperta di Honningsvåg

Il borgo di Honningsvåg, oltre ad essere il principale porto peschereccio della zona, è sicuramente un luogo tutto da visitare. Imperdibile è l’esperienza che si può vivere al Norkappmuseet, dove è possibile conoscere la storia locale, grazie alla presenza di un’esposizione di antichi reperti, e tutto ciò che riguarda gli insediamenti umani che per secoli hanno combattuto contro le difficili condizioni climatiche pure di abitare queste terre. Inoltre, è un’ottima destinazione per gli amanti dell’arte, in quanto presenti numerose opere di artisti locali.

Non lontano da questo museo è presente un altro simbolo di questa città. La Honningsvåg Kirke, un’antica chiesa neogotica risalente agli ultimi anni del 1800 e che è anche una delle poche strutture rimaste intatte dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ciò ha trasformato questa struttura in un punto di riferimento molto importante per la comunità locale, sia dal punto di vista storico, che spirituale.

Escursioni all’aperto e nei dintorni per gli amanti della natura

Nonostante questa cittadina abbia delle modeste dimensioni, viene considerata la base ideale per partire alla scoperta della natura spettacolare del territorio circostante. Durante l’inverno Honningsvåg, quando si affrontano notti lunghe e la luce del giorno si riduce a poche ore, diventa un paradiso per gli amanti degli sport invernali. I safari sulla neve con i cani da slitta o le escursioni in motoslitta sono esperienze uniche, da provare assolutamente, e che permettono di esplorare la tundra artica e osservare gli animali che la abitano.

In estate, invece, ci sono giornate interminabili, che offrono una luce continua, invitando i visitatori a lunghe passeggiate ed escursioni. Durante questo periodo la pesca è un’attività molto popolare, a cui è possibile partecipare durante le uscite in mare. Da non perdere anche l’escursione a Knivskjellodden, il punto più settentrionale dell’Europa continentale. Anche se meno famoso dell’avventurosa Capo Nord, da qui è possibile godere di una vista unica sul mare del Nord, circondati solo dalla natura selvaggia.

Capo Nord: la fine del mondo

A poca distanza da Honningsvåg, circa 32 chilometri in auto, si trova Capo Nord, probabilmente il vero motivo per cui la maggior parte dei viaggiatori decide di spingersi fin quassù e visitare queste terre artiche. È un promontorio che si trova a 307 metri sul livello del mare ed è probabilmente la meta più iconica di tutta la Norvegia. Capo Nord è in grado di regalare ai proprio visitatori un’esperienza unica, tra isolamento e vastità. Infatti, non c’è nulla oltre quella scogliera: solo un mare infinito che si estende fino al Polo Nord.

Capo Nord, come anche Honningsvåg, è il luogo ideale dove vedere la famosa aurora boreale, con la sua danza di luci colorate che riesce ad illuminare il cielo notturno durante i mesi più bui, da Settembre a metà Aprile.

Oltre Honningsvåg: alla scoperta del Finnmark

Per chi avesse più tempo a disposizione, oltre a visitare la cittadina di Honningsvåg, è possibile scoprire altre meraviglie della contea più settentrionale della Norvegia, ovvero Finnmark. È possibile partire alla scoperta di altre piccole città come Hammerfest, che altro non è che la città più settentrionale del mondo, oppure avventurarsi verso Alta, dove esistono ancora i resti della prima popolazione che visse in quest’area. Per gli amanti della natura, poi, a breve distanza da Capo Nord è possibile visitare la riserva naturale di Gjesværstappan, dove vivono alcuni degli uccelli marini più grandi dell’Europa Settentrionale.

Honningsvåg è molto più di una semplice tappa verso Capo Nord: è un luogo in cui il paesaggio selvaggio riuscirà a far vivere ai propri ospiti un’esperienza indimenticabile, ai confini del mondo.

Vista dall'alto della città di Honningsvåg in Norvegia, con una montagna verdeggiante sullo sfondo

Fonte: iStock

Vista di Honningsvåg e della natura circostante
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Norient Express, il nuovo treno di lusso in arrivo in Norvegia

Si chiamerà Norient Express il nuovo treno di lusso che a partite dall’ottobre 2025 consentirà di scoprire il cuore della Norvegia vivendo un’esperienza immersiva tra le più esclusive e spettacolari d’Europa. Un progetto ambizioso che mira a coniugare l’eleganza del viaggio su rotaia con l’impegno per la sostenibilità ambientale, grazie a due treni elettrici all’avanguardia che percorreranno alcune delle tratte ferroviarie più affascinanti del mondo.

Un viaggio tra le meraviglie naturali norvegesi

Il Norient Express percorrerà un itinerario altamente scenografico di sei giorni che partendo dalla storica città costiera di Bergen, attraverserà la capitale Oslo e terminerà nella pittoresca Trondheim. Un percorso che è stato accuratamente progettato per mostrare i paesaggi mozzafiato della Norvegia, passando attraverso montagne innevate, laghi cristallini e rigogliose foreste. Il tragitto include le tratte di due delle ferrovie più popolari della Scandinavia, come la Ferrovia di Dovre e la Ferrovia di Bergen, celebri per le viste panoramiche sui suggestivi paesaggi naturali norvegesi.

Ogni tappa del viaggio offrirà una nuova prospettiva sulla bellezza incontaminata del paese, offrendo anche la possibilità di avvistare l’aurora boreale durante le notti più limpide. Il Norient Express non sarà quindi un semplice un mezzo di trasporto, ma un’opportunità per immergersi completamente nell’atmosfera magica della Norvegia.

Lusso e comfort senza compromessi

Capolavoro di eleganza e design, le carrozze hanno interni curati nei minimi dettagli per garantire il massimo del comfort e dello stile. I materiali scelti richiamano direttamente la natura circostante, con l’utilizzo di legni, pietre e tessuti che evocano le foreste e le montagne norvegesi. Gli interni, arredati in modo raffinato, offrono spazi accoglienti e lussuosi per un’esperienza di viaggio senza pari.

Fiore all’occhiello del Norient Express sarà la combinazione tra comfort e benessere. A bordo, i passeggeri avranno a disposizione una palestra attrezzata, ideale per chi desidera mantenersi in forma anche durante il viaggio, mentre un osservatorio panoramico consentirà di ammirare i paesaggi circostanti in tutta la loro magnificenza. Questa attenzione al benessere personale rende il viaggio non solo un’esperienza visiva, ma anche un momento di relax e cura di sé.

L’importanza della sostenibilità

Una delle caratteristiche distintive del Norient Express è l’impegno dei progettisti per la sostenibilità. I treni saranno alimentati interamente da energia elettrica, riducendo l’impatto ambientale e proponendo un modo di viaggiare ecologico, in linea con le crescenti tendenze del turismo internazionale. Un approccio che rende il Norient Express un simbolo di una nuova era del turismo ferroviario, dove il lusso si sposa con la responsabilità ambientale.

Le tappe principali del viaggio

Bergen, la città di partenza del Norient Express, è un gioiello storico situato sulla costa occidentale della Norvegia. Fondata nel 1070, è stata la capitale del Paese e continua a essere uno dei centri culturali e turistici più importanti. Nota come la “porta dei fiordi”, offre panorami mozzafiato e un ricco patrimonio culturale.
Tappa intermedia dell’itinerario, Oslo, la capitale, rappresenta una combinazione perfetta di storia, modernità e natura. La città vanta musei di fama internazionale, come il Munch Museum e il Museo delle Navi Vichinghe, oltre a spazi verdi incontaminati e una vivace vita notturna, che ne fanno una meta imperdibile.
Infine, Trondheim, la destinazione finale del viaggio, è una delle città più antiche e pittoresche della Norvegia. Famosa per la maestosa Cattedrale di Nidaros e per le sue case in legno, offre un’atmosfera unica e affascinante, oltre a essere il punto di partenza per infinite avventure verso il Circolo polare artico.

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Viaggio in Norvegia: dove vedere l’aurora boreale

Assistere allo spettacolo offerto dall’aurora boreale è una delle esperienze inserite nella lista dei desideri di molte persone. Per riuscire ad ammirarla l’organizzazione è tutto: bisogna sapere non solo dove andare per incontrare il bagliore verde e viola che compare come un effetto alieno nel cielo notturno, ma anche quando e a che latitudine. A volte bisogna avere anche un semplice tocco di fortuna nel trovare, dovunque siamo, un cielo chiaro, buio e senza nuvole.

Lo scrittore e poeta austriaco Theodor Däubler descrisse l’aurora come “un luminoso amplesso tra il sole liberato dalla terra e il sole celeste, il quale apporta la luce polare alle lunghe notti dei poli. La terra aspira a ritornare una stella splendente”. Entrando nel dettaglio per spiegarvelo meglio, questo fenomeno naturale si manifesta nell’emisfero nord del pianeta ed è prodotto da particelle elettriche che colpiscono la ionosfera creando uno spettacolo di luce incredibile.

Questo fenomeno elettrico di elettroni e protoni fa si che l’energia possa essere vista attraverso uno spettacolo luminoso anche se avviene tra i 100 e i 500 chilometri di altitudine. Scopriamo insieme dove andare e come organizzare un viaggio in Norvegia per vederlo al meglio.

Aurora Boreale: dove andare

Tra le domande più frequenti in merito a questo meraviglioso fenomeno naturale ne spicca senza dubbio una sicuramente: dov’è l’Aurora Boreale? O meglio, in quali posti è più probabile vederla? Tra i posti dove questo fenomeno è più frequente c’è sicuramente l’Alaska: la posizione a Nord di questo Stato permette infatti di ammirare fenomeni unici. Tra i territori più apprezzati ci sono Yukon, Anchorage, Denali e Fairbanks. Un’altra delle destinazioni più apprezzate è la Norvegia. Tra le zone delle Northern Lights e il Circolo Polare Artico infatti sono sempre più frequenti le Aurore Polari mozzafiato. L’Aurora Polare a Tromsø è una delle più famose e ogni anno raccoglie moltissimi turisti da tutto il mondo.
Un’altra destinazione dove vedere l’Aurora Boreale è l’Islanda: tutta l’isola offre infatti diversi punti da cui in differenti periodi dell’anno è possibile ammirare questi spettacoli di luci. La Finlandia è un altro Stato che permette di vedere l’aurora, in particolare nelle città Sodanklya e in Lapponia. In Finlandia inoltre è presente una cittadina, Luosto, dove viene suonato un allarme ogni volta che inizia l’aurora, in modo da avvisare gli abitanti e i turisti. Anche l’Irlanda è una delle destinazioni più gettonate per gli amanti dell’aurora, in particolare nella contea di Donegal e in generale nell’Irlanda del Nord. Infine un riferimento non può non essere fatto alle Isole Faroe, in Danimarca, da sempre uno dei posti più affascinanti e ricchi di tradizione legata a questo fenomeno.

Quando si vede l’Aurora Boreale in Norvegia?

Prima di programmare il tuo prossimo viaggio nei Fiordi è importante sapere quand’è che si vede l’Aurora Boreale. Il periodo adatto è generalmente dalla primavera all’inizio dell’autunno. In particolare i mesi consigliati sono da febbraio/marzo a ottobre, in corrispondenza del cadere degli equinozi. I mesi dove è più frequente il fenomeno sono febbraio e marzo, durante questo periodo infatti c’è la lunga notte polare, durante la quale spesso il cielo offre uno spettacolo di luci verdi, gialle e blu. Anche l’orario è importante: l’aurora può manifestarsi già dalle 18.00 ma la possibilità di vederla aumenta dalle 22.00 alle 23.00.

I nostri consigli sull’Aurora

Per vedere l’Aurora Boreale in Norvegia ecco qualche consiglio. Uno di questa riguarda la scelta del viaggio con o senza la luna. In entrambi i casi è possibile ammirare questo spettacolo della natura, ma con il cielo scuro senza luna il contrasto con le luci sarà ancora più bello e permetterà di scattare fotografie splendide.
Un altro consiglio è poi quello di organizzare l’escursione nel dettaglio, prenotando con anticipo in modo da assicurarsi il posto. Viaggiando in gruppo le spese possono essere ridotte, ma allo stesso tempo si rischia di avere un grande caos e di non godrai appieno dell’esperienza. Il consiglio è di organizzarsi con gruppi che non superino la dozzina di persone, in modo da dividere i costi ma allo stesso tempo di vivere l’esperienza a 360 gradi. Attenzione infine all’abbigliamento: le zone in cui si manifesta l’Aurora Boreale sono molto fredde e in alcune aree si raggiungono anche alcuni gradi sotto lo zero. Il consiglio è sempre quello di vedere le previsioni del luogo in cui si (spera) di vedere l’Aurora Boreale, in modo da studiare la probabilità di successo del fenomeno e di capire come vestirsi.

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I turisti preferiscono il fresco: ecco la meta più visitata

Con l’estate che ha portato temperature insopportabili in gran parte del Sud Europa, anche il turismo ha subito una trasformazione significativa. Italia, Spagna e Grecia, da sempre mete predilette per le vacanze estive, si sono ritrovate ad affrontare un caldo torrido che ha raggiunto picchi estremi e, di fronte a ondate di calore sempre più frequenti e intense, molti turisti hanno scelto di “fuggire” dalle classiche destinazioni mediterranee, puntando invece verso il Nord Europa alla ricerca di refrigerio.

Paesi come Norvegia, Svezia, Danimarca e Islanda vedono, così, un incremento di presenze grazie al clima temperato e alle suggestive bellezze naturalistiche, e diventano rifugi ideali per chi desidera mettere più chilometri possibili tra sé e il solleone. Il cambiamento del clima, i cui effetti sono sempre più tangibili, sta influenzando non soltanto i modelli meteorologici, ma anche le preferenze di viaggio, spingendo i turisti a riconsiderare le proprie scelte in funzione del comfort climatico.

La meta più ambita per trovare refrigerio

Come accennato, a causa delle assidue ondate di calore che fino a pochi giorni fa hanno colpito l’Italia e il resto dell’Europa meridionale, gran parte dei turisti ha preferito cercare sollievo raggiungendo località più fresche. Tra queste, la Danimarca ha registrato un notevole aumento di arrivi da Paesi come Spagna, Grecia e Italia durante l’estate 2024.

Basti pensare che, secondo il recente rapporto del DMI, l’istituto meteorologico danese, la temperatura media nazionale di luglio 2024 si è attestata sui 16,2°C, un contrasto netto rispetto all’Europa meridionale, dove hanno dominato temperature elevate.

Infatti, in Italia, le ondate di calore sono state quasi costanti dalla metà di giugno, con alcune regioni che hanno raggiunto picchi superiori ai 40°C. Anche la Francia ha vissuto giorni di allerta per il caldo intenso, registrando temperature sopra i 30°C in molte aree del Paese.

I numeri dell’esodo da Sud verso Nord

Secondo i dati diffusi da Visit Denmark, l’ente ufficiale per il turismo del Paese, il numero di turisti italiani e francesi che hanno visitato Copenaghen nel mese di giugno è aumentato del 23% rispetto agli anni precedenti, passando dai circa 49.000 del 2019 a quasi 60.000 nel 2024.

Tuttavia, Wonderful Copenhagen, l’ente che si occupa della promozione turistica della capitale, sottolinea che questo incremento record non è dovuto esclusivamente alle temperature più miti, ma anche all’attrattiva della città, famosa per la ricca offerta culturale e la rinomata gastronomia.

Il report indica come i residenti e i turisti stiano vivendo questa nuova tendenza del “turismo climatico” nelle zone di Copenaghen e dintorni, tradizionalmente focalizzate su viaggiatori provenienti dal Nord Europa e dagli Stati Uniti, ma che in questo periodo hanno registrato un significativo aumento di arrivi dall’Europa meridionale.

Stiamo sicuramente assistendo a una forte crescita di turisti dal Sud Europa, in particolare da Francia, Grecia, Spagna e Italia“, ha dichiarato Karim Nielsen, amministratore delegato di Kolpin Hotels, proprietaria dell’Hotel Sanders di Copenaghen, in un’intervista a Euronews.

Nielsen ha spiegato che l’aumento è stato graduale negli ultimi 5-6 anni, ma ha raggiunto un picco negli ultimi due. “All’Hotel Sanders, la nostra clientela è tradizionalmente composta per circa l’80% da americani, ma questa percentuale è leggermente diminuita. Ora stiamo notando un incremento dei visitatori da Spagna e Italia, che rappresentano circa il 10% dell’occupazione della struttura, un balzo significativo rispetto al precedente 3-4%“.

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Una settimana in Norvegia: cosa vedere tra i patrimoni Unesco

Non solo monoliti di ghiaccio, casette rosse immerse nella neve e fiordi maestosi, la Norvegia offre molto di più e a dimostrarlo sono gli 8 Patrimoni UNESCO sparsi in tutto il paese, considerato il più lungo d’Europa. Otto meraviglie naturali e culturali che rappresentano un invito alla scoperta per tutti quei viaggiatori che desiderano immergersi totalmente nelle bellezze norvegesi. Seppur la natura sia il segno distintivo della Norvegia, non mancano altri luoghi suggestivi: dalle città ricche di arte e cultura ai siti industriali, fino ai siti di importanza storica dedicati a navi vichinghe e chiese particolari.

In questo articolo scopriremo alcuni dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO situati in Norvegia, offrendovi idee e ispirazioni per l’organizzazione del vostro prossimo viaggio verso nord.

Il quartiere Bryggen a Bergen

Il primo sito norvegese a essere inserito nell’elenco dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità è il quartiere Bryggen a Bergen, all’inizio del Medioevo importante porto marittimo. Il riconoscimento arriva nel 1979 per mettere in evidenza l’importanza che ricoprì questa zona nel tessuto economico e commerciale della Norvegia ai tempi del 1200. Affacciati sulla baia di Vågen, gli iconici edifici in legno, sede della Lega Anseatica dalla metà del 1300 alla metà del 1700, assistettero a un fiorente sviluppo della città nel campo dei commerci e degli scambi culturali.

Seppur molti incendi rischiarono di danneggiare l’area, Bryggen conserva intatto il suo fascino: il quartiere si sviluppa sul tracciato degli antichi moli e forma un complesso sistema di piccoli vicoli che circondano le aree edificate e trasmettono ancora oggi al visitatore l’atmosfera marinaresca della città. Qui troverete tanti negozi di souvenir, ma anche botteghe artigianali di vasai, gioiellieri e artisti.

I fiordi Nærøyfjord e Geirangerfjord

Tra i patrimoni UNESCO non potevano mancare due siti naturali di straordinaria bellezza: i fiordi Nærøyfjord e Geirangerfjord, spesso utilizzati come immagine simbolo di tutto il Paese. Queste profonde insenature della costa norvegese si sono formate in centinaia di migliaia di anni di erosione e oggi rappresentano un’attrazione paesaggistica imperdibile per tutti coloro che vogliono ammirare la natura selvaggia del nord. Riconosciuti nel 2005, offrono punti panoramici mozzafiato, oltre che cascate, prati verdi e piccoli poderi, i quali completano un paesaggio che, una volta vista dal vivo, sarà difficile da dimenticare.

Geirangerfjord Norvegia

Fonte: 123RF

Nave da crociera sul Geirangerfjord

La chiesa di Urnes

La Norvegia possiede alcune delle chiese più antiche al mondo: chiamate ‘stavkirke‘, delle 2000 esistenti in tutto il paese, oggi ne restano solo 28 esemplari e rappresentano un affascinante prototipo della tarda architettura vichinga. A ottenere il riconoscimento UNESCO è la chiesa di Urnes, considerata la più antica di tutte perché eretta nel 1140. Realizzata completamente in legno, fu costruita nel momento in cui i vichinghi abbandonarono le antiche tradizioni religiose per abbracciare il cristianesimo, senza però tralasciare alcuni dei simboli appartenenti agli antichi dei.

La chiesa, infatti, è una meraviglia di ingegneria e falegnameria ed è decorata da spettacolari intagli che raffigurano sia motivi classici come i crocifissi che creature mitologiche e ornamenti fitomorfi. La chiesa è stata inclusa nella lista Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1980 e può essere visitata tutti i giorni.

La città mineraria di Røros

Sempre nel 1980, l’UNESCO inserì nella lista dei suoi patrimoni la città mineraria di Røros, una cittadina incastonata tra le montagne la cui storia è strettamente collegata con le attività minerarie e di agricoltura urbana portate avanti per ben 333 anni. La particolarità di questo piccolo centro minerario è che ha saputo conservare il suo aspetto originario, sia nel tracciato stradale risalente al 1600 che nelle case in legno, datate 1700-1800.

Passeggiare nel centro di Røros significa intraprendere un vero viaggio nel tempo: oltre ad ammirare le strutture di oltre 500 anni perfettamente preservate, qui potete visitare i musei legati all’attività mineraria, assaggiare le delizie culinarie della produzione locale durante il mercato settimanale e raggiungere gli stessi luoghi dove sono state girate molte puntate di Pippi Calzelunghe.

Case in legno a Røros

Fonte: iStock

Le tipiche casette in legno di Røros

L’arcipelago delle isole Vegaøyan

Tra le isole sconosciute più belle al mondo, l’arcipelago delle isole Vegaøyan è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO nel 2004. Composto da 6.500 isole, isolotti e scogli lungo la costa dello Helgeland, l’arcipelago rappresenta l’esempio perfetto di come l’uomo sia capace di sopravvivere e adattarsi anche nelle situazioni più impervie. I primi insediamenti risalgono a ben 10.000 anni fa e, secondo l’UNESCO, queste isole non solo testimoniano uno stile di vita semplice basato sulla pesca e sulla raccolta delle piume di edredone, un’anatra marina, in un ambiente inospitale, ma raccontano come generazioni di pescatori/agricoltori hanno saputo vivere in modo sostenibile nel corso degli ultimi 1.500 anni.

Se visitate le isole d’estate, avrete l’opportunità di approfondire questa tipologia di allevamento, ammirare paesaggi spettacolari e dedicarvi a tante attività all’aperto, dal kayak al trekking, fino alle vie ferrate. Le isole sono anche il luogo perfetto dove poter ammirare gli spettacoli più impressionanti del Grande Nord come il sole di mezzanotte e le fantasmagorie celesti dell’aurora boreale.

I graffiti rupestri di Alta

L’ultimo sito UNESCO da scoprire durante il vostro viaggio di una settimana in Norvegia è Alta, una piccola cittadina situata nella regione più a nord del paese dove si trova un sito archeologico straordinario. Nei pressi di questa piccola località, infatti, si possono visitare i graffiti rupestri di Alta, la Cappella Sistina Preistorica del Nord, dove più di 5000 anni fa i misteriosi abitanti della Norvegia primitiva lasciarono sulle rocce un’incredibile quantità di disegni e pitture rupestri.

Quando si visita Alta si ha l’impressione di vedere una grande enciclopedia del sapere preistorico a cielo aperto, dove esseri umani del passato hanno riversato tutte le loro credenze e conoscenze, raffigurando scene di caccia, vita quotidiana, riti e fenomeni naturali. A poca distanza dal sito principale è situato il Museo di Alta, che permette di conoscere con dovizia di particolari la storia più antica della Norvegia.

Gli altri patrimoni UNESCO

Gli ultimi tre patrimoni UNESCO che completano la lista sono le musiche e danze tradizionali di Setesdal, intrecciate con la vita quotidiana degli abitanti della valle e trasmesse da generazioni; le cittadine industriali di Rjukan e Notodden, fondamentali per il loro contributo durante la transizione dal carbone all’energia idroelettrica; l’Arco geodetico di Struve, che aveva l’obiettivo di mappare la forma e le dimensioni della Terra misurando la distanza da Hammerfest in Norvegia fino al Mar Nero.

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Cosa vedere a Geirangerfjord, paradiso tra ghiacciai e cascate

Ci sono luoghi nel mondo che lasciano tutti senza fiato. Geirangerfjord, il fiordo norvegese del Sunnmore, un ramo del Storfjorden che abbraccia il villaggio di Geiranger, è sicuramente uno di questi. Cascate selvagge cadono fragorose nelle acque color smeraldo del fiordo, mentre il contrasto tra le imponenti cime innevate e i paesaggi verdi circostanti creano un panorama difficile da dimenticare. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è una delle mete più visitate della Norvegia, tanto che arrivare al porto e al villaggio di Geiranger significa subire quasi uno shock: qui, la quiete e bellezza della natura si scontrano contro una marea interminabile di turisti, autobus e navi da crociera.

Il porto, infatti, è il più frequentato del paese per via delle 160 navi turistiche che nei 4 mesi estivi visitano la cittadina, abitata da sole 250 persone. L’alta stagione va da marzo a settembre, il periodo ideale per visitare non solo Geirangerfjord, ma la Norvegia in generale soprattutto per il clima, che in questi mesi potrebbe essere più clemente. Se non amate confrontarvi con la folla e non siete interessati a fare la crociera, potete scegliere di visitare il fiordo in altri modi più sostenibili e tranquilli. In questo articolo vi raccontiamo cosa vedere a Geirangerfjord e tutte le attività che potete fare per scoprirlo al meglio.

Perché il fiordo è così famoso

Spiegare la notorietà di Geirangerfjord è molto semplice: immaginate uno degli spettacoli naturali più belli di tutto il pianeta, un ambiente unico nato durante l’ultima era glaciale, quando i ghiacciai scavarono i profondi fiordi e plasmarono le alte montagne. L’eccezionale bellezza naturale deriva dalle pareti cristalline strette e ripide che si ergono fino a 1.400 metri sul livello del mare e si immergono per 500 metri. Ma non finisce qui. Dalle mura di roccia fuoriescono cascate spettacolari che, precipitando dalle montagne quasi in modo verticale, accarezzano le scogliere con leggeri veli di nebbiolina e creano arcobaleni in continua evoluzione.

Cosa vedere a Geirangerfjord

Le cascate sono sicuramente una delle attrazioni più importanti. Le due più famose sono le “Sette Sorelle” e quella del “Pretendente”, posizionate l’una davanti all’altra e il cui nome deriva da una leggenda. Secondo la storia, sette sorelle molto belle e somiglianti tra loro avevano attirato l’attenzione di un principe della zona che, interessato ottenne ospitalità dal padre. Il principe, abbagliato dalla loro bellezza, decise di sposarne una. Ogni giorno però, al risveglio dopo notti di bagordi, si dimenticava il volto e il nome della prescelta. Con il passare degli anni le sorelle, inconsolabili, cominciarono a piangere e a gettare lacrime, così tante da trasformarsi nelle rinomate cascate che potrete ammirare da sopra una barca o durante un trekking avventuroso.

Un’altra cascata da non perdere è il Bride Veil (il velo della sposa) chiamata così per via della sua particolare conformazione: cadendo oltre un bordo roccioso sembra davvero il velo sottile di una sposa, soprattutto quando illuminata dal sole. Bellissimo è anche il Dalsnibba, un rilievo montuoso che con la sua imponenza sovrasta Geiranger. Il rilievo è il traguardo di una competizione sportiva detta Geiranger-From Fjord to Summit ed è spesso meta di escursioni turistiche, anche perché offre una vista privilegiata sul panorama. Questa può essere goduta anche senza faticare troppo perché la cima, a un’altitudine di 1500 metri sopra il livello del mare, può essere raggiunta comodamente in auto.

A completare il paesaggio ci sono i resti di antiche fattorie, tra le più famose e fotografate ci sono quelle di Skagefla, Knivslfa e Blomberg, caratterizzate dai classici tetti con il manto erboso.

Cottage tetto verde Geirangerfjord

Fonte: iStock

Vecchio cottage con tetto verde a Geirangerfjord

Cosa fare a Geirangerfjord

Sono diverse le cose da fare tra i paesaggi di Geirangerfjord, il re dei fiordi norvegesi. Chi ama i trekking, tempo permettendo, può percorrere il sentiero escursionistico nazionale Fosseråsa, che consente di ammirare da vicino le cascate in un alternarsi di scale e passerelle. Sempre dedicati agli appassionati del turismo d’avventura ci sono i tour acquatici, che vi permetteranno di scoprire il fiordo direttamente dalle sue acque noleggiando un kayak.

Chi, invece, preferisce un’attività più rilassata può optare per una delle tante crociere che partono quotidianamente dal porto di Geiranger. Grazie a questa minicrociera potrete ammirare la bellezza del fiordo e delle sue cascate da una posizione privilegiata. Non mancano i punti panoramici gratuiti, come quelli offerti da una delle strade più spettacolari della Norvegia. Ornevegene Eagle Road è composta da 11 tornanti e arriva a un’altezza di 620 metri. Aperta nel 1955, fu chiamata Eagle Road perché il punto più alto era anche quello dominato da un gran numero di aquile.

Anche Flydalsjuvet offre una vista bellissima, oltre che rappresentare la location perfetta per scattare splendide fotografie del villaggio di Geiranger e del fiordo. Il punto di osservazione è suddiviso in due: un pianoro superiore e uno inferiore, con passerella in mezzo.

Qual è il mese migliore per visitare i fiordi norvegesi

Chiunque stia organizzando un viaggio in Norvegia desidera ammirare dal vivo i meravigliosi fiordi, uno su tutti Geirangerfjord. Scegliere il periodo giusto per visitarli è fondamentale per poterseli godere al meglio, anche se il tempo può riservare sempre delle sorprese! In generale, i mesi ideali per scoprire i fiordi norvegesi sono compresi tra maggio e settembre. L’estate vanta giornate lunghe durante la quale potete ammirare anche il sole di mezzanotte, oltre che un clima piacevole, non caldo, ma che permette di praticare diverse attività all’aperto.

Nave da crociera su Geirangerfjord

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Vista di Geirangerfjord con navi da crociera
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St. Olav Ways, il cammino spirituale segreto che inizia in Norvegia

Tra le sperdute foreste di conifere e il paesaggio naturale incontaminato del nord della Scandinavia si stende un sentiero lungo seicento chilometri, che attraversa la Norvegia.

Falesie maestose a picco sul mare e un entroterra tra montagne, colline verdeggianti e vaste campagne, che accolgono città e borghi medievali ricchi di storia. Stiamo parlando del Saint Olav Ways (o St. Olavsleden), uno dei più suggestivi cammini che si possono affrontare durante la propria vita, in alternativa al Cammino di Santiago: una perfetta coniugazione tra la tranquillità della natura più incontaminata e la spiritualità che questo percorso può infondere.

Chiamati anche Cammini di Sant’Olav, in realtà non sono formati da un unico sentiero, bensì da un insieme di otto percorsi collegati tra loro da una meta comune: la Cattedrale di Nidaros, a Trondheim.

I Cammini di Sant’Olav: tra storia e religione

Quella dei Saint Olav Ways è una rete di itinerari che percorrono Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, con molteplici sentieri tra i quali scegliere, che variano in lunghezza e difficoltà: si passa dai più brevi (una sola giornata), a quelli più impegnativi che possono durare anche più settimane.

Riconosciuto dal Consiglio d’Europa, nel 2010, come Grande Itinerario culturale, l’insieme dei cammini di Sant’Olav è un’ottima alternativa ai più celebri cammini di pellegrinaggio della Via Francigena e di Santiago di Compostela.

La via venne concepita come tributo a Re Olav (o Re Olaf), dal quale prende il nome. Si tratta del sovrano norvegese rimasto ucciso nel 1.030 nel corso della battaglia di Stiklestad. Era un personaggio molto importante in Norvegia, tanto da essere considerato un eroe per l’indipendenza nazionale, colui che ha ideato e fondato il Regno.

Olav fu colui che impose il culto della fede cristiana e, dopo la morte, la sua fama aumentò in maniera esponenziale tra i credenti, anche perché si credeva che fosse stato in grado di compiere miracoli. I suoi resti si trovano nel punto in cui venne successivamente eretta la Cattedrale di Trondheim. Per rendere omaggio a questo mito della storia scandinava, i cristiani intrapresero costantemente questa via, ed essa rimase una delle tratte più percorse sino al periodo della Riforma.

Ecco allora che sono nati i St. Olav Ways, i cammini che portano gli amanti del trekking in un pellegrinaggio alla ricerca di se stessi.

Cattedrale di Nidaros, a Trondheim lungo i Cammini di Sant'Olav

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Cattedrale di Nidaros, Trondheim

Gli 8 percorsi delle St. Olav Ways

La meta dei Cammini di Sant’Olav in Norvegia è la Cattedrale di Nidaros, a Trondheim, ma i percorsi per arrivarci sono molteplici e tutti differenti, attraversando la parte più autentica del paese, tra natura incontaminata, borghi medievali, paesaggi spettacolari e città ricche di storie da raccontare.

La leggenda vuole che sia necessario fare tre volte il giro della Cattedrale di Nidaros prima di entrare. È l’atto finale di un viaggio tra pianure e valli, tra boschi e rovine, a cavallo dei fiordi scandinavi.

Il percorso più scelto dai pellegrini è quello che parte da Oslo, il Sentiero Gudbrandsdalen (che è anche il più lungo). In tale percorso, St. Hallvard è l’alfa di questa via verso il ricongiungimento con il proprio io interiore. Dell’antica cattedrale di Oslo, oggi, restano solamente le rovine, ma rappresentano ancora oggi una meta fondamentale per turisti provenienti da ogni parte del mondo. Da qui, il percorso si sviluppa verso nord, sino alle rovine della cattedrale di Hamar, e sino a giungere, dopo un percorso lungo seicento chilometri, ad un altro antico luogo di culto: Nidaros. Questa è la meta, l’omega, il luogo più mistico e, forse, più misterioso.

Vediamo quali sono tutti gli 8 percorsi che seguono le tracce dei cammini di Sant’Olav e le loro caratteristiche principali.

Sentiero Gudbrandsdalen

Come descritto in precedenza, è il percorso di Sant’Olav più popolare e battuto, oltre che il più lungo, con ben 643 chilometri e un totale di 32 tappe. Collega Oslo a Nidaros (oggi Trondheim). Per percorrerlo interamente servono circa 4 settimane intere di cammino: un vero e proprio pellegrinaggio da dedicare al trekking nella natura e alla meditazione. È il percorso lungo il quale riconoscersi e ritrovarsi.

St. Olavsleden

Inizia in Svezia, a Selånger e passa in Norvegia a Stiklestad, per 580 chilometri complessivi suddivisi in 30 tappe. Questo è un percorso particolarmente simbolico, poiché rappresenta il tragitto dell’ultimo viaggio di Olav Haraldson prima della storica battaglia di Stiklestad, nel 1.030, quando perse la vita.

Østerdalsleden

Natura incontaminata e selvaggia per 320 chilometri di camminata suddivisa in 21 tappe. Consigliato agli escursionisti con più esperienza, è meglio seguirlo nel periodo estivo.

Nordleden

135 chilometri di cammino, diviso in 7 tappe, che ha inizio nel nord del Paese, alla chiesa di Gloshaug, ridiscende e attraversa Stiklestad prima di arrivare a Trondheim.

Romboleden

Anche questo tragitto, il più antico, è consigliato agli appassionati di trekking più esperti. Composto da 7 tappe, attraversa montagne e boschi per un totale di 150 chilometri lungo quella che una volta era un’importante strada commerciale.

Sentiero Borg

Colline e campi per 176 chilometri di strada, percorribile a piedi o in bicicletta, che attraversa in 9 tappe il sud-est del Paese e sale fino a Oslo, dove confluisce nel lungo percorso Gudbrandsdalen.

Valldalsleden

Partenza a Valldal per un cammino di 150 chilometri che partono dai maestosi fiordi norvegesi. Suddivisibile in 7/8 tappe, una volta arrivato al Monte Dovre il percorso si unisce al sentiero Gudbrandsdalen, il più battuto.

Tunsbergleden

Da sud, in particolare dal fiordo di Oslo, a Larvik si risale verso la Capitale, ricongiungendosi, anche in questo caso, con il sentiero Gudbrandsdalen. Sono 9 tappe per 190 chilometri di camminata attraverso la campagna e i caratteristici piccoli centri abitati.

Cammino di Sant'Olav, Gudbrandsdalen, in Norvegia

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Segnaletica del Sentiero Gudbrandsdalen

Informazioni utili

I percorsi delle St. Olav Ways sono ben segnalati lungo tutto il tragitto con il logo del pellegrinaggio, ossia la croce rossa di Sant’Olav. È possibile scaricare le mappe di tutti i percorsi tramite il National Pilgrim Center, che le tiene costantemente aggiornate.

Non tutti i percorsi sono adatti ai principianti e per intraprendere quest’esperienza di trekking è opportuno esserne allenati (questo vale per qualsiasi pellegrinaggio). È bene, inoltre, partire attrezzati con tutto l’occorrente e con un abbigliamento comodo e adeguato.

Vi state chiedendo quale sia il periodo migliore per percorrere il Cammino di Sant’Olav? L’ideale è farlo nei mesi più caldi, visto il clima rigido della Norvegia, quindi da maggio a fine agosto.

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Ripartono le crociere in Lapponia: gli itinerari

La compagnia di navigazione norvegese Hurtigruten ritorna alla programmazione pre-pandemica rispolverando tre gettonati itinerari “tra mare e terra” che percorrono sia il nord della Finlandia che la costa della Norvegia e includono un viaggio per gli appassionati di astronomia.

Si possono definire tranquillamente “viaggi della vita”, esperienze incredibili al cospetto di paesaggi che tolgono il fiato e che svelano appieno tutto il fascino e la magia del “Grande Nord”.

A caccia dell’Aurora Boreale

Il primo tour da sogno si chiama “Segui l’aurora boreale: Land and Sea Tour” e, in quindici giorni, propone un trekking via terra della Finlandia a nord di Helsinki e un viaggio Coastal Express lungo la costa norvegese fino a Bergen, con un percorso via terra da Bergen a Oslo, o viceversa.

Con partenze multiple tra novembre e marzo, gli ospiti possono godersi la Lapponia finlandese nell’incanto delle foreste innevate, sperimentare entusiasmanti safari con husky e renne, approfondire la storia del popolo Sámi, attraversare il circolo polare artico e conoscere da vicino il tradizionale patrimonio di pesca e caccia, con ottime possibilità di assistere al fenomeno sempre emozionante dell’aurora boreale.

La crociera inizia a Kirkenes e punta al di sopra della Norvegia in direzione sud, immergendosi nei maestosi fiordi e prevedendo soste nei tradizionali villaggi di pescatori.
Gli ospiti possono anche godersi musica, escursioni in motoslitta, visitare musei storici e partecipare a tour delle città di Helsinki, Bergen e Oslo.

Follow the Midnight Sun: Land and Sea Tour

Il secondo itinerario porta il nome di “Follow the Midnight Sun: Land and Sea Tour“, ha una durata di quindici giorni ed è programmato per i mesi di giugno e luglio.

Inizia con un viaggio in traghetto da Stoccolma a Helsinki, poi si dirige via terra verso le regioni settentrionali della Finlandia prima di salpare con il viaggio Coastal Express lungo la costa norvegese fino a Bergen: nell’Artico, questo è il periodo del cosiddetto “sole di mezzanotte” con l’astro che non tramonta mai sotto l’orizzonte e offre quasi 24 ore di luce estiva.

Dopo una notte allo Snowhotel, il viaggio per mare riprende il percorso a Kirkenes, dirigendosi verso decine di fiordi norvegesi: gli ospiti rimarranno estasiati dai panorami unici e dalle tipiche comunità di pescatori, visiteranno i pittoreschi arcipelaghi e ammireranno le cime delle montagne e il ghiacciaio più grande d’Europa.

Inoltre, potranno anche partecipare a tour delle città di Stoccolma, Helsinki e Bergen, a gite in slitta con husky e renne, conoscere meglio la cultura Sámi e attraversare il Circolo Polare Artico.

Follow the Stars: Astronomy Voyage

La terza proposta, “Follow the Stars: Astronomy Voyage”, è dedicata in particolare agli amanti dell’astronomia, con partenza e ritorno a Bergen dopo una navigazione della splendida costa norvegese.

Si tratta di un “viaggio astronomico” di 12 giorni, con partenze a gennaio e febbraio, che offre preziose informazioni sul cielo artico notturno: gli astronomi Ian Ridpath, John Mason, Sadie Jones e Tom Kerss terranno coinvolgenti  lezioni e tour guidati dal ponte della nave così che gli ospiti possano scoprire l’aurora boreale, le stelle, i pianeti, le meteore e i miti e le leggende legati alle costellazioni.

L’itinerario prevede anche una visita esclusiva al Planetario dell’aurora boreale a Tromsø.

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La strada del mondo che conduce verso l’Artico

La natura selvaggia, un luogo i cui confini sembrano confondersi con l’infinito, scenografie che levano il fiato e panorami indimenticabili. Benvenuti in una delle strade più belle del mondo. Siamo sulla Kystriksveien in Norvegia, 650 chilometri che si snodano in mezzo alla natura. L’uomo qui non c’è molto: è presente nei villaggi, nei punti da sogno che ha immaginato e realizzato e perché è la sua mano ad aver costruito questo percorso in mezzo alla bellezza.  A fare da contorno montagne, acqua e cielo.

Vale la pena organizzare, una volta nella vita, un viaggio lungo la strada del mondo che conduce verso l’Artico. Elementi essenziali? Un mezzo su cui percorrerla, la voglia di avventura e il desiderio di esplorare la natura più selvaggia.

Kystriksveien, la strada che ci porta verso l’Artico

Ci vuole tempo per percorrere la Kystriksveien, un tempo che vale la pena trascorrere in viaggio lungo questa strada che porta verso l’Artico. Sono circa 650 i chilometri da percorrere, da Steinkjer a Bodø, lungo una strada costiera che attraversa anche numerosi fiordi: per questo sono previsti diversi passaggi in traghetto.

Non si deve aver fretta, ma bisogna partire armati dalla voglia di fare una vera vacanza on the road, nel nord dell’Europa e – più precisamente – in Norvegia. Il fascino della scoperta e un pizzico di avventura possono essere gli stimoli più grandi per intraprendere questo viaggio, ma non va sottovalutata anche la possibilità di ammirare la natura e paesaggi che sarà difficile dimenticare.

Un’occasione, quindi, per fare il pieno di bellezza. Per completare tutto il percorso ci vogliono circa due giorni, ma è molto più bello mettercene di più per esplorare i luoghi. Come le 6.500 isole dell’arcipelago Vega (che sono patrimonio Unesco) oppure fermandosi in alcuni dei luoghi che si incontrano lungo la strada. Un esempio? La stupefacente area di sosta Ureddplassen considerata tra le più belle al mondo con un particolarissimo bagno, ma anche con un’area da dove ammirare lo spettacolare panorama nordico. Tra l’altro questo luogo è anche commemorativo, in memoria delle vittime all’interno di un sottomarino durante la Seconda Guerra Mondiale.

Attraverso il Circolo Polare Artico

Ci sono tantissime attrazioni lungo il percorso, luoghi da non perdere e che vale la pena visitare pianificando delle piccole escursioni. Abbiamo già citato le isole dell’arcipelago Vega, ma come dimenticare Torghatten una delle montagne più caratteristiche di questa zona, con il suo buco che la attraversa da una parte all’altra. Oppure le montagne delle sette Sorelle ad Alstahaug.

Uno dei momenti più indimenticabili, però, resta quello durante il quale si potrà attraversare il Circolo Polare Artico, in cui le giornate in estate sembrano non avere mai una fine. Siamo a 66,33 gradi a nord. E prima di arrivare alla meta finale si può vedere anche il vortice di Saltstraumen, il più potente al mondo.

Al termine di questa vacanza si potrà dire di aver vissuto un’esperienza da sogno, che permette di entrare in diretto contatto con la natura, in un luogo che ha mantenuto la sua autenticità: tra escursioni, giri in bicicletta, luoghi che sembrano al confine tra vero e immaginato, scenari mozzafiato e di rara bellezza.

Una vacanza che può durare pochi giorni, oppure può essere estesa per godersi i tanti luoghi, le numerose attrazioni. Un viaggio che ha bisogno di tempo per lasciarsi rapire dalla bellezza di ciò che ci circonda: tra le altre cose questa strada è stata dichiarata dal National Geographic come una tra le 101 più panoramiche del mondo.