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La classifica dei Paesi migliori al mondo dove trasferirsi a vivere e lavorare

Oltre la metà degli italiani sogna di lavorare da remoto e vivere da nomade digitale. Se anche voi state pensando di farlo, sappiate che Global Citizen Solutions ha stilato una nuova classifica dei Paesi al mondo dove realizzare al meglio questo desiderio. L’Europa si conferma protagonista, grazie a infrastrutture sempre più moderne ed ecosistemi tecnologici in continua crescita.

In cima alla lista spiccano Spagna e Paesi Bassi, due destinazioni amatissime da chi ha scelto di lasciare l’ufficio tradizionale per abbracciare una carriera completamente virtuale, all’insegna della flessibilità e della libertà.

Negli ultimi anni, molti governi si sono mossi rapidamente per intercettare questa tendenza, introducendo visti e programmi di residenza pensati appositamente per attrarre lavoratori digitali. La classifica di Global Citizen Solutions prende in esame 64 Paesi, valutandoli in base a criteri come la durata dei visti, i requisiti di reddito e i percorsi verso la residenza permanente o la cittadinanza.

Perché la Spagna è il miglior Paese per nomadi digitali

Sole, tapas, fibra ottica e un visto su misura: la Spagna si conferma la meta ideale per i nomadi digitali che non vogliono rinunciare alla dolce vita mediterranea. In cima alla classifica globale dei Paesi più accoglienti, ha conquistato il primo posto grazie al suo visto per lavoratori da remoto, pensato per chi collabora con aziende straniere utilizzando esclusivamente strumenti digitali.

Uno dei grandi punti di forza di questo programma è la sua flessibilità: anche i freelance possono lavorare per clienti spagnoli, purché queste collaborazioni rappresentino meno del 20% del loro fatturato complessivo. Una formula intelligente che apre le porte al mercato locale senza snaturare la filosofia del lavoro da remoto.

Ma il successo della Spagna non si spiega solo con la burocrazia. Il Paese vanta una delle connessioni a banda larga più veloci d’Europa, un eccellente equilibrio tra qualità della vita, clima, infrastrutture e un quadro legale che favorisce chi desidera fermarsi più a lungo. Con questo visto, infatti, è possibile iniziare un percorso verso la residenza permanente e, in molti casi, ottenere la cittadinanza.

Un altro punto a favore? Il costo della vita, decisamente più accessibile. Per ottenere il visto, serve però qualche requisito: un titolo universitario o post-laurea rilasciato da un’istituzione riconosciuta (oppure almeno tre anni di esperienza professionale nel proprio campo), mezzi economici pari al 200% del salario minimo spagnolo, un’assicurazione sanitaria valida e, naturalmente, una fedina penale pulita.

La classifica dei Paesi dove trasferirsi a vivere e lavorare

Subito dopo la Spagna, al secondo posto si piazzano i Paesi Bassi, grazie al self-employed permit, un permesso dedicato ai lavoratori autonomi che dimostrano di apportare un “interesse essenziale” all’economia olandese. Oltre a facilitare la residenza permanente, il Paese si distingue per qualità della vita, sicurezza e vivibilità urbana.

Seguono la Repubblica Ceca, quinta in classifica, che offre uno dei pochi visti digitali con accesso diretto alla cittadinanza, e Portogallo, sesto, con il suo visto D8 per lavoratori da remoto, apprezzato per il basso costo della vita e la connettività eccellente.

Francia e Germania chiudono la top ten europea, la prima con punteggi elevati per qualità della vita e trasporti, la seconda per il suo Freelance Visa che consente di lavorare fino a tre anni. Anche Malta conquista un posto d’onore, grazie al clima stabile, l’inglese come lingua ufficiale e un’eccellente rete digitale.

Questa la classifica completa:

  1. Spagna
  2. Paesi Basi
  3. Uruguay
  4. Canada
  5. Repubblica Ceca
  6. Portogallo
  7. Francia
  8. Emirati Arabi Uniti
  9. Germania
  10. Malta
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Tutto il fascino di Lemmer e del suo mosaico d’acqua olandese

Lemmer non è un semplice villaggio costiero dei Paesi Bassi, ma un luogo che sembra plasmato dall’acqua e che nell’acqua ha trovato la propria anima.

Con circa diecimila abitanti, il gioiello della provincia della Frisia sorge sulle rive dell’IJsselmeer, l’immenso lago nato dalla chiusura dell’antico Zuiderzee: già una simile collocazione è sufficiente a evocare un paesaggio unico nel suo genere, dove la vita quotidiana è scandita dal ritmo del mare e dei canali.

Per secoli Lemmer è stato un porto peschereccio di primaria importanza, specialmente tra Ottocento e Novecento, quando i moli pullulavano di barche e reti colme di pesce destinato a rifornire gran parte del Paese. Ancora oggi, passeggiando per il centro, si percepisce quell’atmosfera marinara che racconta una storia antica, iniziata già alla fine del XII secolo.

Un patrimonio che unisce storia e ingegneria

Chi arriva a Lemmer non può ignorare l’imponente presenza dell’Ir. D.F. Woudagemaal, la più grande stazione di pompaggio a vapore funzionante al mondo: colosso dell’ingegneria idraulica, dichiarato Patrimonio UNESCO, continua a operare e rappresenta una delle testimonianze più affascinanti della battaglia che gli olandesi hanno sempre condotto contro l’acqua.

Visitare il suo centro espositivo significa immergersi non solo in un capolavoro tecnico, ma anche in una lezione di resilienza collettiva. È come entrare nel cuore di una macchina che da oltre un secolo custodisce il delicato equilibrio tra terra e mare.

Ir. D.F. Woudagemaal, la più grande stazione di pompaggio a vapore funzionante al mondo

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La colossale stazione di pompaggio Ir. D.F. Woudagemaal

Il fascino dei canali e del centro storico

Il cuore pulsante di Lemmer si snoda poi lungo il suo canale principale, il Lemmer Kanaal, una sorta di salotto all’aperto dove bar e ristoranti affacciano sull’acqua: tra terrazze animate e negozi che invitano a una sosta, la vita scorre lenta e vivace allo stesso tempo. È una meta ideale per una passeggiata, magari osservando le barche che passano sotto i ponti mobili e creano quel continuo movimento che rende il villaggio una piccola scenografia in perenne trasformazione.

Il centro storico custodisce edifici che raccontano secoli di vicende: dalla casa “De Wildeman”, dall’architettura tipica, alle chiese che punteggiano il paesaggio urbano come la Riformata e la Sint-Willibrordus. Sullo spazio chiamato ’t Dok, invece, campeggiano monumenti che celebrano la tradizione nautica, quasi a ricordare che il mare, pur sorvegliato, rimane il fulcro dell’identità locale.

Le chiuse: porte sull’acqua e sulla storia

Un altro elemento che rende Lemmer speciale sono le sue chiuse, veri e propri “cancelli” che raccontano l’ingegno idraulico olandese.

L’imponente Prinses Margrietsluis è parte integrante del sistema che regola il complesso equilibrio idrico del Paese mentre la Lemstersluis, più antica e raccolta, sprigiona un fascino legato alle tradizioni marittime della zona: osservarle in funzione è come assistere a un rituale che da secoli protegge e accompagna la vita degli abitanti.

Panorama della curiosa geometria del villaggio olandese di Lammer

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Veduta panoramica del suggestivo villaggio di Lammer

Arte, cultura e sport sull’acqua

Infine, Lemmer non è solo storia e ingegneria ma anche una località che coltiva creatività e tempo libero: tra gallerie d’arte come l’Inart Kunstcollectief e piccoli musei, i visitatori possono immergersi in un’offerta culturale che sorprende per varietà e vitalità.

Ma è comunque l’acqua a restare la protagonista assoluta, perché sull’IJsselmeer si pratica ogni tipo di sport acquatico: vela, windsurf, canottaggio, senza dimenticare la possibilità di noleggiare barche per avventurarsi tra le onde.

La marina e la spiaggia completano la vasta gamma di esperienze, offrendo relax e divertimento a famiglie, sportivi e a chiunque desideri respirare la libertà del mare.

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Castello De Haar, la fiaba gotica rinata tra i canali

Immerso in un paesaggio che sembra uscito da un libro di fiabe, il Castello De Haar è una delle attrazioni più affascinanti dei Paesi Bassi. Con i suoi ponti levatoi, le torri e il bellissimo giardino, appare come un castello medievale, ma la sua rinascita è relativamente recente.

Alla fine del XIX il barone Étienne van Zuylen van Nijevelt van de Haar e sua moglie Hélène de Rothschild, trasformarono l’antica fortezza in rovina in un elegante complesso neogotico, firmato dall’architetto Pierre Cuypers.

Dove si trova il Castello De Haar e come arrivare

Il Castello De Haar si trova nel villaggio di Haarzuilens a circa 20 km da Utrecht e 30 km da Amsterdam. Chi parte dalla capitale olandese può raggiungere Utrecht in treno in circa mezz’ora e, una volta lì, proseguire con un autobus che porta direttamente nei pressi del castello.

Per chi preferisce muoversi in auto, il tragitto è ancora più semplice e permette di ammirare i paesaggi rurali che circondano l’area. La facilità dei collegamenti lo rende accessibile anche ai turisti che hanno a disposizione poco tempo ma vogliono scoprire una delle residenze più scenografiche d’Europa.

Le caratteristiche del castello

Il fascino del Castello De Haar risiede nell’unione tra la suggestione medievale e il lusso della ricostruzione moderna. Le sue origini risalgono al XIII secolo, ma dopo secoli di guerre e saccheggi, venne completamente ricostruito alla fine del XIX secolo. Cuypers non lasciò nulla al caso: torri imponenti, mura in mattoni rossi, vetrate istoriate e interni sontuosi ne fanno un’opera monumentale.

All’interno, i visitatori vengono accolti dal grande Salone d’Onore, decorato con arazzi, legni intagliati e stucchi dorati. Le cucine, rimaste intatte, mostrano pentole di rame scintillanti e arredi autentici, mentre nelle sale private si respira ancora l’eleganza aristocratica.

Collezioni di oggetti provenienti da tutto il mondo testimoniano il gusto cosmopolita dei proprietari. Tra le pareti del castello riecheggiano anche i nomi di ospiti celebri come Maria Callas, Brigitte Bardot e Roger Moore.

Il parco che circonda l’edificio si estende per decine di ettari ed è un vero e proprio complemento scenografico: viali alberati, giardino all’italiana, roseti e laghetti creano atmosfere romantiche. Un labirinto verde e la piccola cappella all’interno del complesso rendono l’esperienza ancora più suggestiva. Non a caso, il castello è oggi una location molto richiesta per matrimoni e ricevimenti esclusivi.

Informazioni per la visita

Il Castello De Haar è aperto al pubblico e offre la possibilità di visitare sia gli interni sia il vasto parco circostante. L’ingresso è a pagamento e gli orari variano a seconda della stagione e delle eventuali manifestazioni in programma. È quindi consigliato consultare il sito ufficiale del castello per aggiornamenti su orari e biglietti. Durante l’anno vengono organizzati eventi speciali che arricchiscono l’esperienza di visita.

L’accesso agli interni permette di ammirare ambienti unici e dettagli architettonici raffinati, mentre passeggiare nei giardini consente di godere della pace e della bellezza del paesaggio. Una giornata al Castello De Haar diventa così un viaggio tra storia, natura e atmosfera da fiaba, perfetto per chi cerca una tappa insolita e indimenticabile durante un viaggio nei Paesi Bassi.

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I mulini a vento di Zaanse Schans travolti dai turisti: scatta il ticket d’ingresso

Ogni Paese ha almeno un luogo talmente affascinante da diventare protagonista del fenomeno dell’overtourism. Nei Paesi Bassi, quel luogo è Zaanse Schans, con i suoi storici mulini a vento e le caratteristiche case in legno dai frontoni aguzzi che si affacciano su un fiume serpeggiante. Con uno scenario da cartolina, non sorprende che sia diventato virale sui social – TikTok in particolare – alimentando l’inevitabile dibattito su come gestire un flusso turistico in costante crescita.

Chi visita i mulini in estate si ritrova a fare lunghe code che si snodano oltre le porte d’ingresso, tra folle che si muovono a fatica sui ponti, in attesa del momento perfetto per uno scatto. A questo si aggiunge il problema degli autobus turistici, che ogni giorno scaricano decine di visitatori in gita giornaliera, affollando un’area relativamente piccola che, finora, è sempre stata accessibile gratuitamente.

Per questo motivo, le autorità locali, seguendo l’esempio di altre città europee come Venezia, stanno valutando l’introduzione, a partire dal prossimo anno, di un biglietto d’ingresso pari a 17,50 euro.

Ticket d’ingresso per Zaanse Schans per limitare l’overtourism

Come ha dichiarato l’assessore Wessel Breunesse, “da diversi anni ormai, Zaanse Schans è diventato un simbolo nazionale dell’overtourism”. A parlare sono i dati: l’anno scorso sono arrivati circa 2,6 milioni di turisti, una cifra destinata a salire a tre milioni nei prossimi anni se non verrà fatto nulla, secondo le amministrazioni locali. Finora, infatti, l’accesso ai famosi mulini a vento è stato completamente gratuito.

L’introduzione del biglietto d’ingresso, quindi, potrebbe aiutare a ridurre il numero annuale di visitatori a circa 1,8 milioni e, allo stesso tempo, finanziare la conservazione degli edifici storici. Questi, infatti, sono stati sottoposti a “forti pressioni” a causa dell’elevato numero di turisti. “Senza risorse sufficienti per un’adeguata manutenzione, il patrimonio andrà perduto a breve termine”, ha aggiunto l’assessore.

Un patrimonio che, sebbene costituito in parte dagli edifici risalenti al XVI secolo, è una sorta di costruzione artificiale realizzata inizialmente per motivi non turistici. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, infatti, la tradizionale costruzione in legno era in pericolo di estinzione. Desideroso di preservare questa fetta di storia, un sindaco locale elaborò un piano per sradicare le case e ricollocarle in un nuovo sito protetto: Zaanse Schans.

Il primo mulino arrivò nel 1955, la prima casa pochi anni dopo. Alla fine, il sito divenne abbastanza famoso da essere “inaugurato” ufficialmente dalla regina Giuliana nel 1972.

Le proteste dei residenti

Se da un lato le amministrazioni locali ritengono di essere sulla strada giusta, dall’altro residenti e commercianti non sono dello stesso avviso: molti temono che l’introduzione di un biglietto d’ingresso sarebbe un disastro.

La signora Kraakman, 62 anni, che vive con il marito in una casa del XVII secolo nel cuore di Zaanse Schans, ha dichiarato: “Come residente di quest’area, non voglio vivere dietro a una recinzione…non è giusto. C’è molta paura, perché circa l’80% dell’economia locale dipende dal turismo“. Nel suo negozio di formaggi, affollato di visitatori attratti da assaggi gratuiti e souvenir, teme che il biglietto d’ingresso possa ridurre drasticamente la propensione alla spesa. Secondo lei, una famiglia di quattro persone spenderebbe già circa 80 euro solo per il parcheggio, limitando così il budget per gli acquisti.

“Non compreranno formaggio. Non compreranno orologi. Al massimo un souvenir, o il formaggio più piccolo che c’è”, ha spiegato. Per questo, i coniugi Kraakman hanno raccolto oltre 2.000 firme per chiedere un referendum sulla questione, ma finora il loro appello non ha trovato ascolto in municipio.

Consapevole delle preoccupazioni di parte dei residenti, il consiglio comunale ha assicurato che l’ingresso rimarrà gratuito per gli abitanti della zona e che non verranno installate recinzioni fisiche attorno all’area.

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Come arrivare all’aeroporto di Weeze a Düsseldorf

L’aeroporto di Weeze, fondato dagli inglesi nel 1954 come aeroporto militare con il nome di Weeze/Laarbruch, dal 2003 è diventato uno snodo centrale nel campo dei trasporti in Germania, soprattutto grazie alla sua posizione strategica, non lontano dai Paesi Bassi. Qui hanno base diverse compagnie aeree low cost come Ryanair e Wizz Air e, con i suoi 2,4 milioni di passeggeri all’anno, rappresenta il terzo più grande aeroporto nella Renania settentrionale-Vestfalia.

Dove si trova e come arrivare all’Aeroporto di Düsseldorf Weeze (NRN)? Qui tutte le informazioni di cui avete bisogno.

Dove si trova l’aeroporto di Weeze

L’aeroporto di Weeze si trova nella Germania occidentale, a pochi chilometri dal confine con i Paesi Bassi. Prende il nome dalla vicina cittadina di Weeze, una località tranquilla e immersa nel verde, facente parte del Land della Renania Settentrionale Vestfalia. Grazie alla breve distanza, da qui si può raggiungere facilmente sia Düsseldorf, situata a circa 70 chilometri a nord-ovest, e Nijmegen, distante 30 chilometri e situata nei Paesi Bassi.

Nonostante le sue dimensioni contenute, l’aeroporto è spesso utilizzato da compagnie aeree low-cost, in particolare per voli diretti verso destinazioni turistiche europee.

Come arrivare all’aeroporto di Weeze con il bus

Ci sono diverse possibilità per arrivare all’aeroporto di Weeze e, una di queste, è il bus. Dalla stazione dei treni partono ogni giorno diverse corse: la prima comincia alle 6:50, mentre l’ultima è alle 22:20. Questa è l’opzione più economica perché costa solo 3,90 euro. La durata della tratta è di soli 15 minuti.

Potete arrivare all’aeroporto di Weeze anche da Düsseldorf prendendo lo shuttle con prima partenza alle 3:15 e l’ultima alle 15:30. Vi consigliamo di controllare gli orari precisi sul sito ufficiale dell’aeroporto, perché questi cambiano in base al giorno della settimana. La tratta dura all’incirca un’ora e il biglietto costa 24 euro: per questo bus è necessario prenotare il proprio posto.

Se invece vi trovate nella cittadina di Kevelaer, potete acquistare il biglietto del bus al costo di 7,40 euro. La tratta è presente in diversi orari, che variano tra i giorni feriali e i weekend, consultabili sul sito dell’aeroporto. Infine, anche dalla cittadina di Goch è presente un bus e il biglietto costa 3,60 euro.

Come raggiungere l’aeroporto con il treno

Non ci sono treni diretti che portano all’aeroporto, ma la distanza tra questo e la stazione ferroviaria di Weeze è di soli 5 minuti in auto. Il collegamento ferroviario regionale RE10 da/per Krefeld e Düsseldorf effettua fermate giornaliere a Weeze e Kevelaer ogni 30 minuti. Da qui troverete le navette che collegano queste due stazioni ferroviarie con l’aeroporto a brevi intervalli.

Come arrivare con il taxi

Se non volete avere preoccupazioni e volete arrivare in fretta dall’aeroporto di Weeze, potete anche optare per il taxi. Non si tratta di un’opzione economica, tuttavia, se viaggiate in gruppo o trovate qualcuno disposto a condividere il taxi con voi, potreste dividere la spesa. In totale dovrebbe costare tra i 18 e i 25 euro. Gli autisti delle principali compagnie internazionali di trasferimento attendono i viaggiatori al di fuori del terminal di arrivo.

Come raggiungere l’aeroporto di Weeze con l’auto

Se avete noleggiato un’auto, per raggiungere l’aeroporto vi basterà seguire le indicazioni per “Flughafen-Ring 1”Da Düsseldorf, sull’autostrada A57 prendete l’uscita per Uedem/Weeze, quindi seguite le indicazioni per l’aeroporto.

Se arrivate dalla Ruhr/Westfalia, tramite la A40 o la A42, sull’autostrada A57 in direzione di Nimega, prendete l’uscita per Uedem/Weeze, quindi seguite le indicazioni per l’aeroporto.

Chi arriva dai Paesi Bassi, da Eindhoven deve prendere la A67 e passare per Venlo, sulla A73 e A77 fino alla A57, per poi prendere l’uscita per Goch/Weeze e seguire le indicazioni per l’aeroporto.

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Road trip sostenibili: le migliori strade d’Europa per chi viaggia con l’auto elettrica

Non esiste una modalità di viaggio paragonabile a quella on the road: a differenza del treno o dell’aereo, è l’unica che offre al viaggiatore il pieno controllo della propria esperienza. Guidando possiamo fermarci tutte le volte che vogliamo per ammirare e fotografare i paesaggi che attraversiamo, scegliere le playlist da ascoltare e trattenerci in ogni tappa tutto il tempo che desideriamo.

Ancora meglio se questo viaggio lo facciamo in modo sostenibile alla guida di un’auto elettrica, così da limitare il nostro impatto sull’ambiente senza rinunciare a un viaggio incredibile. Ma quali sono le migliori strade green d’Europa per chi viaggia con mezzi elettrici e ha bisogno delle colonnine per ricaricarli? In generale, i Paesi Bassi, la Francia e la Germania sono considerati i Paesi più all’avanguardia in questo settore perché possiedono quasi due terzi di tutti i punti di ricarica dell’UE.

Ma non sono gli unici a garantire i servizi necessari per un viaggio all’insegna della sostenibilità: qui trovate tutti i nostri consigli sulle strade migliori da percorrere.

Norfolk Coast, Regno Unito

Situata sulla costa orientale del Regno Unito, la Norfolk Coast è perfetta per chi sta organizzando un viaggio e vuole unire le esperienze culturali a quelle naturali. Lunga 178 chilometri, comincia da Norwich, una città con oltre 1.500 edifici storici, per poi aprirsi ai classici scenari costieri inglesi, tra spiagge incontaminate, paludi e piccoli villaggi. Chi vuole trascorrere il proprio tempo all’aria aperta, può parcheggiare l’auto e dedicarsi a tutta una serie di attività come escursioni o birdwatching.

Inoltre, il viaggio on the road lungo la Norfolk Coast è considerato uno dei migliori di tutto il Paese per chi guida auto elettriche grazie all’elevato numero di stazioni di ricarica presenti: in totale sono ben 112.

Da Hanau a Brema, Germania

Con oltre 50.000 punti di ricarica, in continuo aumento, la Germania rappresenta una delle migliori destinazioni europee per chi guida veicoli elettrici. Tra le strade più belle da percorrere c’è sicuramente quella conosciuta come la strada tedesca delle fiabe, che collega Hanau, la città natale dei fratelli Grimm, con Brema, la città dei Musicanti. Lungo oltre 600 chilometri, attraverserete paesaggi fiabeschi tra città medievali, castelli incantati, bellezze naturali e diversi siti culturali riconosciuti dall’UNESCO.

Durante il percorso troverete ben 90 colonnine elettriche per ricaricare la vostra auto, soprattutto nelle tappe di Hanau, Brema e Kassel.

Da Pirano a Bled, Slovenia

Non è certamente un segreto: la Slovenia è uno dei Paesi più sostenibili d’Europa! Non stupisce, quindi, che sia anche una delle mete ideali per chi viaggia con le auto elettriche. Considerata anche la sua grandezza, un viaggio in Slovenia significa poter raggiungere in breve tempo diversi punti di interesse, avendo la certezza che questi siano coperti da molteplici punti di ricarica per veicoli elettrici.

Arrivando dall’Italia, potreste partire da Pirano e seguire la strada che vi porta a Lubiana, la capitale, e proseguire verso il fiabesco Lago di Bled. Se volete inserire qualche tappa naturale per godere dei paesaggi sloveni, consigliamo il Lago di Bohinj o la Valle di Vipava, famosa per i suoi vigneti.

Paesaggi della Slovenia

Fonte: iStock

Paesaggio tipico della Slovenia

Da Berna a Lucerna, Svizzera

Chi vuole visitare la Svizzera, invece, l’itinerario da seguire con la propria auto elettrica è quello che collega la capitale, Berna, con la splendida Lucerna. La prima vi conquisterà con le sue architetture riconosciute Patrimonio UNESCO, mentre la seconda con il suo Kapellbrücke, un ponte pedonale coperto risalente al XIV secolo. Durante questo viaggio on the road, lungo 110 chilometri, godrete anche dei classici paesaggi svizzeri da cartolina, dai laghi alla montagna di Gurten, raggiungibile facilmente con una ferrovia.

Lungo questo percorso troverete oltre 100 punti di ricarica.

Kystriksveien, Norvegia

La Norvegia è uno dei Paesi europei più all’avanguardia in fatto di trasporto elettrico, il che la rende il luogo perfetto per un viaggio on the road all’insegna della sostenibilità. Tra le strade più belle e sceniche da percorrere c’è quella costiera chiamata Kystriksveien. Se guidate da sud a nord, la strada inizia a Steinkjer, nella regione di Trøndelag, e termina a Bodø, appena a nord del Circolo Polare Artico. Si tratta di 650 chilometri di strade strette e tortuose, attraverso piccoli villaggi di pescatori e calette di sabbia bianca riparate da imponenti montagne.

Il tratto lungo la costa di Helgeland, che costituisce la parte settentrionale della Kystriksveien, è considerato uno dei più belli delle 18 Strade Turistiche Nazionali norvegesi. È possibile percorrere tutta la Kystriksveien in due giorni, anche se noi vi consigliamo di trascorrerne almeno cinque, così da godervi i paesaggi con calma e per avere il tempo di esplorare anche le isole, facilmente raggiungibili con i traghetti.

In Norvegia ci sono quasi 30.000 punti di ricarica e oltre 8.000 stazioni di ricarica rapida, ma dovete tenere a mente che la situazione varia da nord a sud: nella parte nord del Paese, la distanza tra una stazione all’altra è maggiore, quindi fate bene i calcoli.

Road trip ad anello in Catalogna, Spagna

Tra le destinazioni più amate per un road trip c’è anche la Spagna. Se atterrate a Barcellona, potete noleggiare un’auto elettrica e partire alla scoperta della Catalogna percorrendo un percorso ad anello che comincia e finisce qui. Dopo aver visitato la città di Gaudì e tutti i suoi luoghi più famosi, uno su tutti la Sagrada Familia, mettetevi alla guida della vostra auto elettrica e raggiungete la splendida Girona. Diventata famosa tra gli appassionati de Il Trono di Spade, in quanto è stata location in molti episodi della serie, offre un’atmosfera rilassata dove immergersi nelle sue bellezze storiche e in quelle gastronomiche.

Da qui raggiungete la Costa Brava e fate tappa a Figueres, città natale di Salvador Dalì, e Cadaqués, un tranquillo villaggio di pescatori dove respirare appieno l’atmosfera mediterranea. In questo itinerario troverete 64 punti di ricarica.

Villaggio costiero della Costa Brava

Fonte: iStock

Villaggio di pescatori sulla Costa Brava

Dutch Cheese road, Paesi Bassi

Anche i Paesi Bassi sono una delle migliori destinazioni in Europa dove viaggiare con le auto elettriche grazie alla presenza diffusa delle colonnine per ricaricarle: secondo alcuni dati recenti, ci sono ben 817 punti di ricarica ogni 100mila abitanti. In questo modo potrete scoprire i paesaggi variegati di questo incredibile Paese, facendo soste spontanee per fotografare un improvviso campo di tulipani o per fare una sosta ancora più sostenibile: nei Paesi Bassi ci sono tante piste ciclabili, quindi potreste parcheggiare l’auto e scoprire un’area su due ruote.

Se amate i formaggi, una strada da percorrere è sicuramente la Dutch Cheese road, un itinerario che collega tre delle città più importanti nel mondo caseario. Da Gouda, con i suoi canali suggestivi, a Edam, un piccolo gioiello caratterizzato da strade acciottolate e ponti levatoi, dove scoprire le tecniche di produzione locali dedicate al formaggio, fino ad Alkmaar.

The Eastern Flanders loop, Belgio

Anche il Belgio è uno dei Paesi europei con più colonnine elettriche messe a disposizione dei viaggiatori. Se ricercate atmosfere dal fascino medievale, meno battute dal turismo, la strada da percorrere è quella che vi porterà in alcune delle cittadine più belle delle Fiandre come Leuven, la grande città universitaria patria della Stella Artois e del “bar più lungo del mondo”, e Tienen. Consigliamo una tappa anche a Hoegaarden, famosa per la birra e per i suoi giardini in cima alla collina, e a Zoutleeuw, con le sue architetture da fiaba.

Wild Atlantic Way, Irlanda

Con i suoi 2.500 chilometri, la Wild Atlantic Way è il percorso costiero più lungo del mondo. Guiderete lungo la selvaggia costa occidentale dell’Irlanda, da Malin Head nella contea di Donegal fino alla colorata cittadina di Kinsale, nella contea di Cork. Durante il vostro itinerario incontrerete fari, castelli storici, villaggi pittoreschi e scogliere mozzafiato, oltre che centinaia di colonnine elettriche per ricaricare il vostro veicolo.

Tra le tappe da segnare nel vostro itinerario consigliamo Ring of Kerry, un circuito panoramico che comprende di tutto, dalla bellezza del Parco Nazionale di Killarney al mozzafiato passo di montagna di Moll’s Gap.

Un tratto della Wild Atlantic Way

Fonte: iStock

Un tratto della famosa Wild Atlantic Way

Da Stoccolma al lago Mälaren, Svezia

Lunga 297 chilometri, la strada che collega Stoccolma con il Lago Mälaren è uno dei migliori viaggi da fare in Svezia con i veicoli elettrici, sia per i costi di ricarica bassi che per l’alto numero di colonnine presenti lungo il percorso (oltre 134). Dopo aver esplorato le strade acciottolate di Stoccolma, dirigetevi verso il lago, il terzo più grande del Paese, facendo tappa anche a Vårby Brygga, l’isola vichinga di Björkö protetta dall’UNESCO, al villaggio portuale di Strängnäs e infine a Västerås.

Da Lussemburgo a Mondorf-les-Bains, Lussemburgo

Infine, l’ultima strada che vi consigliamo è quella che collega Lussemburgo con Mondorf-les-Bains: lunga 308 chilometri, offre un alto numero di punti di ricarica, costi ragionevoli e tanti luoghi interessanti da visitare durante il vostro viaggio. Partendo da Lussemburgo città, il vostro viaggio vi condurrà a nord attraverso diversi castelli medievali fino alla città di Bourscheid, dove troverete il rinomato Château de Bourscheid. Il percorso prosegue poi verso sud attraverso i vigneti del Paese, terminando nella città termale di Mondorf-les-Bains.

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Riapre per la primavera 2025 Keukenhof, il parco di tulipani più bello del mondo

Ha compiuto 75 anni lo scorso anno il giardino di tulipani di Keukenhof considerato il più bello del mondo. Se i tulipani sono il simbolo dei Paesi Bassi, questo parco racchiude in sé l’immagine più rappresentativa. Sono milioni i tulipani di tutti i colori e di tutte le forme (sì, perché di specie di tulipani ne esistono tante) che ricoprono, come un tappeto, tutti i prati del giardino e le serre interne. Visitato da milioni di persone ogni anno, il giardino di Keukenhof ha riaperto i battenti per la stagione 2025 a fine marzo e può essere visitato fino all’11 maggio.

Calendario delle fioriture di Keukenhof

Sulla base della loro pluriennale esperienza, a Keukenhof hanno stilato un calendario delle fioriture che dipendono dalle condizioni meteorologiche, pertanto lo stato effettivo potrebbe differire dalle stime. Inoltre, sono previste delle esposizioni floreali e degli eventi speciali come la sfilata dei fiori, la festa di Pasqua e gli incontri con alcuni personaggi che faranno molto felici i bambini.

Marzo – inizio aprile
All’inizio della stagione sbocciano specie a fioritura precoce come crochi, narcisi, giacinti e piccoli tulipani precoci. Il 12 aprile l’appuntamento più atteso è quello con la sfilata dei fiori del Bollenstreek lungo un percorso di 42 km da Noordwijk ad Haarlem. La sfilata dei fiori passa per Keukenhof, lungo la strada ribattezzata Keukenhof Boulevard.

Inizio aprile – inizio maggio
Più avanti nella stagione fioriscono le varietà più tardive, tra cui i tulipani più grandi, i narcisi, i muscari, le fittalaria e i giacinti a fioritura tardiva.

Inizio maggio – metà maggio
Alla fine della stagione sbocciano gli ultimi tulipani, gli iris e gli allium a fioritura tardiva. Le altre aiuole avranno finito di fiorire, ma alberi alti un metro, rododendri e azalee aggiungeranno colore al parco.

La storia di Keukenhof

La storia del Keukenhof risale al XV secolo. La contessa Jacoba van Beieren (1401-1436) utilizzò “Keukenduyn” come terreno di caccia per il castello di Teylingen. Nel 1641 fu costruito il castello di Keukenhof e la tenuta si espanse fino a raggiungere una superficie di oltre 200 ettari. Gli architetti paesaggisti Jan David Zocher e suo figlio Louis Paul Zocher, che in seguito progettò anche il Vondelpark, riprogettarono il giardino intorno al castello nel 1857. Quel parco, in stile paesaggistico inglese, costituisce ancora oggi la base del Keukenhof.

Nel 1949, un gruppo di importanti coltivatori ed esportatori di bulbi da fiore progettò di creare nella tenuta un’esposizione di bulbi da fiore a fioritura primaverile. Il parco fu inaugurato nel 1950 e il successo fu immediato: 236.000 visitatori.

Quando si può visitare Keukenhof

Il giardino di Keukenhof è aperto da giovedì 20 marzo a domenica 11 maggio 2025 dalle 8:00 alle 19:00, comprese le domeniche e i giorni festivi. Il biglietto d’ingresso per gli adulti costa 20 euro online, mentre se acquistato in biglietteria costa 25 euro. Per i bambini dai 4 ai 17 anni costa 9 euro online e 14 in loco. I bambini da 0 a 3 anni possono visitare il parco gratuitamente.

Dove si trova il giardino di tulipani di Keukenhof

Chi desidera visitare Keukenhof, deve recarsi a Lisse, non lontano dall’Aia e a meno di 40 km da Amsterdam. Questa cittadina è famosa per essere la capitale dei fiori grazie ai tantissimi e vastissimi campi di tulipani che, per primi, hanno inventato la modalità “You pick” dove chiunque può andare a raccogliere i tulipani pagando una piccola somma di denaro. I campi di tulipani “You pick” oggi esistono anche in Italia, ma come questo non ne esiste ancora nessuno.

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Fonte: Ufficio stampa

Tulipani e mulino a vento, l’immagine più iconica dei Paesi Bassi che si può vedere anche a Keukenhof
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Rotterdam: un viaggio alla scoperta della città di Erasmo e del porto più grande d’Europa

Se, pensando a un viaggio nei Paesi Bassi, la prima cosa a cui pensi sono case storiche affacciate sui canali e mulini a vento, potresti stupirti quando arriverai a Rotterdam. Questa città, pur non dimenticando la sua storia, è moderna, audace e molto accogliente. Sorge su quello che è il porto più grande del vecchio continente, dove il Reno si divide in più rami e si lascia abbracciare dal mare. Fare un viaggio a Rotterdam, anche solo per un weekend, è facile e dà grande soddisfazione in quanto a bellezza della scoperta. Scopri con noi cosa vedere a Rotterdam in un viaggio che abbia un pizzico di tutto sul menù.

Come raggiungere Rotterdam dall’Italia

Rotterdam ha un suo aeroporto, che condivide con la città di Den Haag, ovvero l’Aia. Questo aeroporto è nato proprio per servire queste due città olandesi, sempre al centro di attenzione diplomatica e commerciale. Non ci sono, però, voli diretti tra Rotterdam e l’Italia ma la soluzione è facile da trovare.

Basterà volare su Amsterdam e, dall’aeroporto di Schiphol, prendere un treno che, in circa mezz’ora, ti porterà direttamente a Rotterdam stessa. Il costo del biglietto, per una sola tratta, è di circa 15€, a seconda dei treni e degli orari. Voli su Eindhoven? Raggiungere Rotterdam da Eindhoven è molto facile e rappresenta un’ottima alternativa al fatto di atterrare ad Amsterdam.

Rotterdam è una città di buona misura e, quando sarai lì, non ti sarà difficile girarla a piedi o utilizzando i molti mezzi pubblici. Non ti serve acquistare un biglietto cartaceo: ti basterà usare la tua carta contacless. Una città facente parte di una nazione letteralmente strappata all’acqua dalle dighe non può non mettere a disposizione anche molti waterbus: un’esperienza da provare!

Infine, se ti vuoi sentire un po’ olandese, noleggia una bici!

Cosa vedere a Rotterdam: le Kubuswoningen
Le celebri Kubuswoningen

Le case cubiche simbolo di Rotterdam: le Kubuswoningen

Le Kubuswoningen sono l’elemento più fotografato di Rotterdam e attirano viaggiatori da mezzo mondo. Si tratta di un progetto architettonico di Piet Blom. L’idea alla base delle Kubuswomingen è quella di ricreare l’aspetto di un bosco: ogni cubo, infatti, rappresenta un albero. L’inclinazione a 45 gradi è stata voluta proprio per generare questo effetto. L’intero complesso è composto da 38 case cubiche collegate tra loro, formando una sorta di villaggio sopraelevato.

La loro struttura non convenzionale può sembrare poco pratica, ma gli interni sono progettati per massimizzare lo spazio abitativo in modo creativo. Nei Paesi Bassi sono maestri nell’organizzare al massimo gli spazi abitativi. Solo una delle Kubuswoningen può essere visitata: si chiama “Show Cube” ed è una osrta di vero proprio museo che soddisfa la curiosità di vedere come sono, al loro interno, queste strane case.

Le Kubuswoningen si trovano nei pressi della stazione Blaak e vicino alla Markthal: non ti sarà difficile trovarle e raggiungerle. Ultima curiosità sulle Kubuswoningen: alcune sono affittabili come alloggio turistico e in una è presente anche un ostello. Dormiresti lì durante i tuoi giorni a Rotterdam?

Sulle tracce di Erasmo da Rotterdam

Rotterdam è la città natale di Erasmo, celebre umanista e filosofo del Rinascimento. Sebbene la casa natale di Erasmo sia andata distrutta nel tempo, ci sono diversi luoghi in città che vale la pena di considerare, per una sorta di itinerario dedicato a questo grande uomo divenuto simbolo dell’Europa stessa.

  • Statua di Erasmo: inizia la tua scoperta di Rotterdam dall’area antistante la Laurenskerk, dove troverai la statua in bronzo di Erasmo. Si tratta di un vero e proprio omaggio al filosofo ma è anche una delle statue più antiche presenti nei Paesi Bassi. Fu realizzata nel 1622 da Hendrick de Keyser e mostra Erasmo intento a leggere un libro.
  • Laurenskerk: La chiesa di San Lorenzo – questa è la traduzione del nome – è l’unico edificio medievale sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Rotterdam, attualmente, è così moderna perché ha subito molti attacchi aerei. Questa chiesa è un luogo di grande importanza storica e culturale e riporta ogni viaggiatore all’immagine classica dei Paesi Bassi.
  • Biblioteca Pubblica di Rotterdam (Bibliotheek Rotterdam): Un luogo da visitare gratuitamente, dove ci sono spesso esposizioni o eventi organizzati per raccontare Erasmo e la grande influenza che ha, anche nella nostra epoca contemporanea.
  • Erasmusbrug: questo ponte è un altro dei simboli più conosciuti di Rotterdam, anche se non è direttamente collegato alla vita di Erasmo. Gli è stato dato il suo nome, proprio per sottolineare il legame tra la città e il suo pensiero illuminato.

L’università di Rotterdam è, ovviamente, intitolata a Erasmo: il campus è sparso in vari edifici in giro per la città e non ha un vero e proprio cuore visitabile. La presenza di questo ateneo, però, contribuisce molto a creare il vivace carattere di Rotterdam e, nei pressi degli edifici universitari, ci sono sempre vita e tante robe da fare.

Cosa vedere a Rotterdam: la Markthal

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La splendida Markthal di Rotterdam

Un mercato coperto che lascia a bocca aperta: Markthal

Ami visitare i mercati coperti nelle varie città protagoniste dei tuoi viaggi? Bene: quello di Rotterdam non ti deluderà di certo. Anzi. Con tutta probabilità, ti lascerà a bocca aperta. Siamo abituati a pensare ai mercati coperti in edifici storici ma a Rotterdam tante consuetudini vengono stravolte.

La Markthal di Rotterdam – il mercato coperto della città – è uno dei capolavori architettonici più affascinanti e ammirati della città. Si tratta di un imponente edificio, inaugurato nel 2014, che combina il mercato coperto con una zona dedicata ad appartamenti residenziali. La struttura è un connubio perfetto tra funzionalità e design.

La forma è quella di un arco con un soffitto decorato da “Horn of Plenty“, una gigantesca opera d’arte che raffigura frutta, verdura e fiori in diversi colori, pensata e realizzata dagli artisti Arno Coenen e Iris Roskam.

Cosa puoi fare all’interno della Markthal? Qui ci sono oltre 100 bancarelle e negozi che offrono, trattandosi di un vero e proprio mercato, cibi freschi, specialità locali e prodotti internazionali. Questo è il posto giusto per assaggiare i molti formaggi olandesi, i famosi stroopwafels, magari appena fatti artigianalmente. Ci sono parecchi luoghi in cui comprare pesce fresco e altri che lo vendono e lo preparano in modi spettacolari.

Delfshaven, il cuore antico di Rotterdam

A Rotterdam è davvero tutto moderno? Non tutto, qualcosa è sopravvissuto al tempo e alle guerre. Se hai voglia di aggiungere quel pizzico di Paesi Bassi fatti di canali e casette al tuo viaggio a Rotterdam, sappi che non resterai deluso. Il luogo da visitare è la zona di Delfshaven.

Questo piccolo angolo della città conserva ancora l’atmosfera di un villaggio del XVII secolo, conosciuto come il Secolo d’Oro dei Paesi Bassi. Qui troverai canali, case tradizionali e anche i caratteristici mulini a vento.

È noto per essere il luogo da cui i Padri Pellegrini partirono per raggiungere prima Portsmouth, in Inghilterra, e poi l’America nel 1620. Qui, infatti, potrai visitare la Oude Pelgrim­vaders­kerk, ovvero la vecchia chiesa dei Padri Pellegrini. Di chi stiamo parlando? Dei seguaci di una corrente religiosa protestante che fu messa al banco durante il XVII Secolo. Ai Padri Pellegrini venne concesso di andarsene per vivere in una terra nelle nuove colonie inglesi. La Oude Pelgrim­vaders­kerk è uno dei luoghi in Europa che racconta ancora la storia di quel periodo. La chiesa sorse prima del periodo dei Padri Pellegrini ma, nella loro epoca, fu usata proprio come luogo di preghiera della congregazione.

Delfshaven non è solo un bel posto dove passeggiare e ritrovare la storia di Rotterdam. Qui sei nel posto giusto per provare le bontà di un’ottima birreria locale. Si tratta della Brouwerij De Pelgrim, una delle poche birrerie artigianali di Rotterdam.

La parte storica di Rotterdam: Delfshaven

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Delfshaven: il fascino storico di Rotterdam

Rotterdam dall’alto della Euromast

Tra le cose da vedere assolutamente durante un viaggio a Rotterdam c’è la Euromast, la torre panoramica più alta dei Paesi Bassi. Si trova nel Het Park, raggiunge i 185 metri di altezza e fu costruita nel 1960, per offrire una vista spettacolare sulla città e sul porto.
Come molte torri di questo genere, anche la Euromast ha una piattaforma panoramica; si trova a 100 metri di altezza. Si può vivere, però, l’esperienza più emozionante salendo sulla cabina rotante chiamata “Euroscoop, grazie alla quale raggiungerai la cima della torre.

Oltre a essere un punto di osservazione, l’Euromast ospita un ristorante dove è possibile mangiare in compagnia del panorama più vasto su Rotterdam e tutta l’area circostante. Se ami avventura e alti livelli di adrenalina, sappi che c’è la possibilità di scendere dalla torre facendo un’esperienza di abseiling o zipline.

Nel cuore verde di Rotterdam: Trompenburg Tuinen & Arboretum

Il Trompenburg Tuinen & Arboretum è un giardino botanico situato nella parte orientale di Rotterdam. Una città così non poteva non avere una propria oasi verde dove respirare relax e tranquillità. Come dice il nome di questo luogo, non si tratta solo di un parco ma di un vero e proprio arboreto, dove è conservata e curata una vasta collezione di alberi, arbusti, piante e fiori vari, comprese alcune specie rare.

Fondato nel XIX secolo, il parco è suddiviso in diverse aree tematiche, tra cui una sezione dedicata alle piante acquatiche, un roseto e una straordinaria collezione di querce. È il luogo ideale per passeggiate rilassanti, fotografia naturalistica e per imparare di più sulla biodiversità botanica. Il Trompenburg è particolarmente affascinante in primavera e in autunno, quando i colori della natura creano un’atmosfera incantevole.

All’interno del parco c’è una splendida caffetteria dove sarà molto bello e scenografico fermarsi a fare merenda, magari con un tipico Muntthee (tè alla menta) tanto amato dagli olandesi.

Cosa vedere a Rotterdam: i mulini a vento di Kinderdijk

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I mulini a vento di Kinderdijk

Architettura patrimonio UNESCO a Rotterdam

La Van Nellefabriek di Rotterdam è un sito patrimonio dell’umanità UNESCO e un capolavoro dell’architettura modernista dei Paesi Bassi. Stiamo parlando di quella che, un tempo, era una torrefazione per il caffè, costruita tra il 1925 e il 1931. Si tratta di vero e proprio esempio eccezionale di design industriale. Il complesso è caratterizzato da ampie vetrate, linee pulite e un’innovativa struttura in acciaio e cemento, progettata per massimizzare la luce naturale e migliorare le condizioni di lavoro.

Oggi la Van Nellefabriek ospita uffici creativi ed eventi culturali. È, ovviamente, è visitabile ma solo attraverso dei tour guidati, molto utili anche per comprendere la sua importanza architettonica e storica. È necessario prenotare prima e il biglietto, per un adulto, costa 19,50€.

Non è il solo sito Patrimonio UNESCO di Rotterdam. Appena fuori città, raggiungibile con i mezzi pubblici, potrai trovare i diciannove mulini a vento di Kinderdijk. Si tratta di una tappa imperdibile per chi trascorre qualche giorno a Rotterdam, anche perché si tratta della più alta concentrazione di mulini a vento storici di tutti i Paesi Bassi.

Cosa vedere a Rotterdam: Depot Boijmans Van Beuningen

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Il Depot Boijmans Van Beuningen

Un deposito colmo d’arte: il Depot Boijmans Van Beuningen

Ami andare per musei? Bene. Che ne dici visitare un intero deposito d’arte aperto al pubblico? Il Depot Boijmans Van Beuningen di Rotterdam è il primo deposito a essere aperto al pubblico, offrendo un’esperienza unica agli amanti della cultura. Situato nel Museumpark, questo edificio che sa di futuro ospita oltre centocinquanta mila opere d’arte di vario genere, tutte conservate in un ambiente trasparente e interattivo.

Visitando questo speciale luogo di Rotterdam, potrai comprendere di più attività come restauro e conservazione di un’opera d’arte, nonché fare un’occhiata dietro alle quinte dell’organizzazione di mostre ed eventi.

Come accade spesso, è bello il contenuto ma anche il contenitore merita. L’architettura dell’edificio, progettata dallo studio MVRDV, si distingue per la sua forma tonda che lo fa assomigliare a un grande bicchiere pronto a contenere il mondo. La facciata, infine, vuole essere un vero e proprio specchio sulla realtà urbana circostante.

A bordo di una nave storica: la SS Rotterdam

Può una nave che porta il nome della città essere esclusa dalla lista delle cose da vedere a Rotterdam? Sia mai. La SS Rotterdam è un’imponente nave da crociera storica, costruita negli Anni ’50 e utilizzata per decenni come transatlantico di lusso.

Oggi è ancorata permanentemente a Rotterdam ed è stata trasformata in un hotel ma vanta anche un ristorante e un museo galleggiante, pronto ad accogliere viaggiatori e turisti. Salendo a bordo, ti troverai dentro un ambiente d’altri tempi che potrebbe ricordarti anche qualche altro transatlantico famoso. Potrai visitare il ponte di comando e persino pernottare in una delle cabine restaurate.

I biglietti variano, a seconda dell’esperienza che si vuole fare a bordo della nave. Partono da circa 13€ e ce ne sono per tutti i gusti.

Fare un tour del porto di Rotterdam

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Una nave nel porto di Rotterdam

Rotterdam e il suo porto: come fare un tour

Lo avevamo citato all’inizio ma non eravamo ancora scesi nel dettaglio. Rotterdam non esisterebbe senza il suo porto che serve, per davvero, tutta l’Europa accogliendo merci da ogni dove. Esplorare il porto di Rotterdam in un tour in barca è un’esperienza affascinante ed è un vero e proprio must da fare con qualsiasi clima e temperatura Rotterdam offra. I tour in battello partono solitamente dal molo vicino all’Erasmusbrug e ci sono molte opzioni diverse: dai viaggi di un’ora fino a crociere più lunghe, con tanto di cena a bordo.

Un tour del porto permette di osservare Rotterdam e la sua particolare architettura da un punto di vista decisamente diverso. Oltre a questo, ti renderai davvero conto della frenetica attività del porto stesso. Alcuni tour includono anche una visita alla Maasvlakte 2, un’area portuale artificialmente creata nel Mare del Nord per espandere la capacità del porto.

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Come arrivare dall’aeroporto di Eindhoven a Rotterdam

Seppur troppo spesso offuscata dalla fama di Amsterdam, Rotterdam rappresenta una meta imperdibile per chiunque organizzi un viaggio nei Paesi Bassi. Giovane ed energica, questa città si è vista distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi rinascere negli anni a venire e assumere sempre più la forma di una meta dalle architetture audaci e accattivanti, come le case cubiche e il Markthal. Queste sono affiancate da un panorama dinamico composto da caffè alla moda, dal porto più grande d’Europa e da musei conosciuti in tutto il mondo.

Non esistono voli diretti dall’Italia per Rotterdam, la soluzione ideale è atterrare all’aeroporto di Eindhoven e, da qui, scegliere l’opzione più comoda per raggiungere il centro città. Vediamo insieme quali sono le diverse possibilità per iniziare il vostro viaggio in breve tempo e senza problemi.

Dove si trova l’aeroporto di Eindhoven

L’aeroporto di Eindhoven, spesso chiamato anche Welschap, è la seconda base aerea dei Paesi Bassi dopo quella di Amsterdam-Schiphol per traffico passeggeri. Sono oltre 6,8 milioni i viaggiatori che lo frequentano ogni anno e che atterrano qui pronti a esplorare lo splendido paese dei tulipani e dei mulini a vento. Molti aeroporti italiani sono collegati con quello di Eindhoven e vi permetteranno di raggiungerlo in 2-3 ore di volo: il Giovan Battista Pastine di Roma-Ciampino, l’Ugo Niutta di Napoli-Capodichino, il Vincenzo Bellini di Catania-Fontanarossa, il Galileo Galilei di Pisa-San Giusto, per citarne qualcuno.

Grazie alla sua posizione privilegiata, l’aeroporto di Eindhoven permette di raggiungere facilmente le altre grandi città dell’Olanda, prima su tutte la capitale Amsterdam, dalla quale dista 122 chilometri circa, ma anche L’Aia e Rotterdam. Proprio la città che diede i natali a Desiderius Erasmus Roterodamus (meglio conosciuto come Erasmo da Rotterdam) e al calciatore Robin Van Persie è facilmente raggiungibile da Welschap, in quanto è situata approssimativamente a 108 chilometri dall’aerostazione.

Dall’aeroporto di Eindhoven al centro città

L’aeroporto di Eindhoven si trova a soli 8 km dal centro città. Per arrivare alla stazione centrale potete utilizzare un autobus navetta, il numero 401, che in venti minuti vi porterà a destinazione, o il 400, con corse ogni dieci minuti in orario diurno e meno frequenti a partire dalle 18:00. Il costo del biglietto è di circa 4 euro.

Se invece non volete aspettare e desiderate maggiore autonomia, all’uscita dell’aeroporto troverete diversi taxi, mentre all’interno le compagnie di noleggio auto, la soluzione perfetta se avete pianificato di scoprire l’Olanda con un avventuroso on the road.

Dalla stazione di Eindhoven a Rotterdam

Per raggiungere Rotterdam da Eindhoven, ci sono diverse opzioni di trasporto pubblico, tra cui il treno e l’autobus. Il viaggio dura circa 1 ora e 33 minuti in treno, con partenze frequenti dalla stazione centrale di Eindhoven. I treni per Rotterdam Centraal partono ogni mezz’ora: la prima corsa è alle 5:15, mentre l’ultimo treno parte alle 23:44. L’itinerario ha una durata di sessanta-settanta minuti e il costo del biglietto singolo è di 21 euro. Per usufruire di eventuali sconti e agevolazioni è consigliato visitare il sito ufficiale delle ferrovie olandesi.

Un’altra soluzione molto utilizzata è l’autobus. La compagnia di trasporti Flixbus effettua questa tratta, partendo anche dall’aeroporto di Eindhoven. Il viaggio dura quasi 5 ore e il costo del biglietto è di 23 euro. Infine è possibile affidarsi a Bla Bla Car, il servizio di car sharing. Potete prenotare il vostro passaggio dall’aeroporto di Eindhoven a Rotterdam via web: raggiungerete la meta in un’ora e mezza circa pagando intorno ai 12 euro.

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Caraibi olandesi: quali sono e perché andarci in vacanza

Avete mai sentito parlare dei Caraibi olandesi? Probabilmente no e il motivo è piuttosto semplice: ci si riferisce a loro con diverse sigle, oppure con curiosi nomignoli, mentre in altri casi si prende in considerazione una specifica isola di questo angolo da sogno localizzato nei Caraibi, ma che appartiene al Regno dei Paesi Bassi e a una municipalità speciale dei Paesi Bassi, quello delle Antille Olandesi.

Spesso erroneamente chiamate Paesi Bassi caraibici – che sono, invece, solo una parte dei Caraibi olandesi (le cosiddette municipalità speciali) – vengono indicate con le seguenti sigle:

  • Isole ABC: Aruba, Bonaire, e Curaçao (facenti parte dell’arcipelago delle Isole Sottovento, suddivisione geografica);
  • Isole SSS: Saba, Sint Maarten e Sint Eustatius (che sono parte dell’arcipelago delle Isole Sopravento Settentrionali, suddivisione geografica);
  • Isole BES: i Paesi Bassi caraibici, ovvero Bonaire, Sint Eustatius e Saba (municipalità speciali dei Paesi Bassi, suddivisione politica).

Principali caratteristiche

Dall’aspetto paradisiaco, i diversi territori dei Caraibi olandesi condividono molte caratteristiche per via della loro vicinanza geografica. Le ABC si distinguono per essere più grandi e pianeggianti, mentre le SSS sono decisamente più piccole e con pochi rilievi.

Ci sono poi le Isole BES, che in realtà sono un insieme di entrambi i raggruppamenti, che sono paradisiache e ideali per chi ama la natura, il mare e le immersioni.

Caraibi olandesi cosa vedere

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Uno dei paesaggi dei Caraibi olandesi

Le Isole ABC

Le incantevoli Isole ABC sono i tre fazzoletti di terra posti più a occidente delle Isole Sottovento: Aruba, Bonaire e Curaçao. Tutte e tre sono parte del Regno dei Paesi Bassi, ma Aruba e Curaçao ne sono nazioni costitutive, mentre Bonaire è una municipalità speciale dei Paesi Bassi.

Come è possibile immaginare, sono delle vere perle caraibiche baciate dal sole e attraversate da spiagge fatte di sabbia finissima che a sua volta è bagnata da acque cristalline.

L’incantevole Aruba

L’Isola di Aruba è una di quelle mete da raggiungere almeno una volta nella vita: è conosciuta persino come l’isola più felice dei Caraibi. A colpire il viaggiatore sono le sue due coste molto differenti tra loro, una punteggiata da spiagge bianche che sono accarezzate da un mare calmo e turchese, l’altra selvaggia e frastagliata.

Proprio in questa piccola isola prende vita la Eagle Beach, più volte nominata tra le spiagge più belle del mondo. Non è di certo da meno la Flamingo Beach, ovvero la spiaggia dei fenicotteri rosa che sorge sull’isola privata del Renaissance Hotel. Gli amanti delle immersioni saranno invece felici di sapere che Aruba è considerata la Capitale dei Caraibi dei relitti sommersi.

Quest’isola, tuttavia, non è solo un Eden marino. Ne è un esempio la Cappella di Alto Vista, ovvero la prima chiesa dell’isola che sorge in cima a una collina da cui si ammira un panorama meraviglioso. Molto interessanti sono anche le città fantasma di Bushiribana e Balashi che si ritrovano immerse in un suggestivo paesaggio arido.

Aruba, informazioni

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Un angolo incantato di Aruba

Bonaire, intima e tranquilla

Altrettanto speciale è l’Isola di Bonaire che, oltre a essere la seconda per grandezza, è anche una poetica mescolanza di acqua azzurra e secchezza desertica. Tra le sue più incredibili attrazioni c’è il Bonaire National Marine Park, un parco marino che conserva gelosamente una preziosa barriera corallina.

Molto noto è anche il suo colorato Carnevale che, ogni anno, si conclude con uno spettacolo pirotecnico e un tipico incendio cerimoniale.

Bonaire permette anche di fare indimenticabili immersioni ed esaltanti esperienze di snorkeling, fra le migliori dei Caraibi, grazie anche alla sua politica di conservazione ambientale e all’assenza di turismo di massa.

Curaçao con i suoi mille colori

Curaçao è probabilmente l’isola principale di tutto l’arcipelago. Da queste parti ad attirare l’attenzione è la sua graziosa Capitale, Willemstad, che presenta un raffinato fascino europeo. Non vi sorprenderà sapere, infatti, che è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Particolarmente prezioso è anche l’entroterra (chiamato kunuku) poiché puntellato di cactus e divi-divi modellati dal vento. Interessanti sono anche le spiagge che, nonostante siano formate da sabbia importata o da coralli frantumati, regalano comunque angoli che sembrano usciti direttamente da un libro di fiabe.

Le Isole SSS

Le SSS sono tre magnifiche isole che ricadono sotto la sovranità del Regno dei Paesi Bassi. Si trovano nell’arcipelago delle Isole Sopravento settentrionali e sono Sint Maarten, Sint Eustatius e Saba.

C’è però da specificare una piccola caratteristica: la parte settentrionale dell’isola di Saint Martin appartiene alla Francia e solo la parte meridionale è nazione costitutiva del regno, mentre Sint Eustatius e Saba sono due municipalità speciali dei Paesi Bassi.

Sint Maarten, l’isola divisa

Come accennato in precedenza, Sint Maarten è un’affascinante isola divisa tra due territori: la metà meridionale dell’isola è olandese, mentre la parte settentrionale è francese.

Ad essere del tutto onesti, la zona francese è quella più caratteristica, ma ciò non toglie che in qualsiasi lato sia possibile perdersi tra lunghe passeggiate sulla spiaggia e rilassarsi in baie isolate. Non mancano le possibilità per dedicarsi alle escursioni, partecipare ai tipici mercatini, lasciarsi andare a sport acquatici e godersi una vivace vita notturna.

Sint Eustatius, per tornare indietro nel tempo

Se siete curiosi di scoprire com’erano i Caraibi alcuni decenni fa, la vostra scelta deve necessariamente essere Sint Eustatius. Probabilmente a causa della mancanza di spiagge paradisiache, questa è l’isola dei Caraibi olandesi meno visitata dai turisti di tutto il mondo.

Tuttavia, si fa amare per la sua atmosfera particolarmente autentica e per via dell’allegria dei suoi abitanti che sono sempre pronti a parlare con i viaggiatori.

Saba, detta anche il tetto dei Paesi Bassi

Saba è un incredibile gioiello, nonché la più piccola isola dei Caraibi olandesi. Un vero e proprio fazzoletto di terra che consiste principalmente nel vulcano spento, il Monte Scenery (840 metri), che è anche la cima più elevata di tutti i Paesi Bassi. Ritrovarsi al cospetto di questo lembo di terra è incredibile: sembra emergere come un miraggio dal  Mar dei Caraibi, una misteriosa vetta spesso avvolta dalle nuvole.

Saba, isola dei Caraibi

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Un angolo dell’affascinante Saba

Visitarla è sinonimo di scoprire villaggi che ospitano incantevoli case tradizionali in legno e muratura con il tetto rosso, ma anche un magico mondo che si nasconde sotto la superficie della limpida acqua.

Le Isole BES

Le Isole BES, ovvero le meravigliose Bonaire, Sint Eustatius e Saba di cui vi abbiamo già parlato, sono un mosaico di culture e di influenze di vario tipo. Luoghi da visitare almeno una volta nella vita e che, senza ombra di dubbio, vi lasceranno a bocca aperta.