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Cosa sono i trabocchi, le palafitte senza tempo sul Mare Adriatico

Sono il segno del passato, di tradizioni e di cultura: stiamo parlando dei trabocchi tipiche palafitte costruite dai pescatori che punteggiano la costa dell’Abruzzo, ma non solo.

A guardarli sembrano come guardiani silenziosi, che si protendono verso il mare restando ancorati alle rocce della terraferma: sono macchine da pesca realizzate in legno, che si collegano alla costa tramite dei ponticelli e dotate di una rete che serve a intercettare i pesci.

Si trovano affacciati sul Mar Adriatico, alcuni a Pescara, numerosi nella Costa dei Trabocchi, ma poi anche fuori regione in Puglia. Oggi molte di queste strutture si sono trasformate e ospitano locali molto suggestivi, ma una cosa è certa: non hanno perso il loro fascino, lo stesso che li ha resi irresistibili ai nostri occhi e a quelli di artisti come D’Annunzio.

Cosa sono i trabocchi

Se si parla della storia dei trabocchi, trabocco al singolare, allora bisogna fare un deciso passo indietro nel tempo. Pare infatti che possano essere stati inventati dai Fenici. Ma una cosa è certa, i primi documenti a riguardo in Abruzzo risalgono a tempi più recenti: ovvero al XVIII secolo.

Pensati per permettere ai pescatori di non utilizzare le barche e uscire in mare, grazie ai loro appositi bracci in legno permettevano di gettare la rete al largo, dove poteva incontrare branchi di pesci. Pare, però, che inizialmente la loro realizzazione in Abruzzo sia dovuta a delle opere di dissodamento e che al termine dei lavori sia stata cambiata la loro destinazione d’uso.

Lo stesso è accaduto oggi: se si programma una vacanza in Abruzzo vale la pena mangiare sugli antichi trabocchi trasformati in ristoranti. Luoghi davvero suggestivi per un’esperienza indimenticabile e cattura una delle anime di questi luoghi.

Costa dei Trabocchi in Abruzzo, immergersi nella bellezza

Sono diversi, punteggiano quel tratto di terra che incontra il mare come antichi osservatori e oggi sono diventati luoghi unici da raggiungere se si programma una vacanza lungo la Costa dei Trabocchi.

Si estende lungo circa 40 chilometri, nella provincia di Chieti, tocca diverse località ed è un itinerario fatto di bellezza. C’è quella che regala il paesaggio con le spiagge che mutano sotto lo sguardo: da quelle sabbiose, a quelle in ciottoli. E poi le falesie. In un continuo mutamento di paesaggio che lascia senza fiato.

E poi ci sono i luoghi storici, quelli in cui riecheggia il passato. Ad Ortona, ad esempio, ci sono il Castello Aragonese e la Torre Mucchia, oppure Vasto con le sue tante bellezze e, ancora, a San Vito Chietino l’Eremo Dannunziano dove ha vissuto il poeta Gabriele D’Annunzio. Tra le altre località da visitare vi è anche Rocca San Giovanni che fa parte dei Borghi più belli d’Italia, dove dedicarsi alle immersioni, alla sua costa bellissima, ma anche a passeggiate.

I trabocchi oggi

Tra le strutture più celebri vi è Trabocco Turchino a San Vito Chietino di cui parla lo stesso Gabriele D’annunzio in Trionfo della Morte definendolo: “La grande macchina pescatoria simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano”.

Tantissimi quelli dove si può mangiare per vivere un’esperienza davvero indimenticabile che coinvolge tutti i sensi. I particolare la vista, che si perde lungo l’orizzonte del mare, l’udito, che può ascoltare la musica che regala lo sciabordio dell’acqua, e il gusto, apprezzando i piatti tipici della zona.

Trabocchi a Pescara

Nonostante sia leggermente fuori dalla zona dove queste strutture sono molto numerose, anche a Pescara vi sono i trabocchi. Nello specifico nella zona de molo nord. Vale la pena visitarli, fanno parte della storia e della cultura di questi luoghi e regalano scatti da cartolina. Luoghi senza tempo, che raccontano di un passato operoso, fatto di intuizioni, reti gettate nel mare, di pesca e di vita dura e semplice.

 

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Cosa vedere a Sebenico, città medievale sul mare

Sebenico, il cui nome in lingua locale è Sibenik, è una bellissima città della Croazia che si fa spazio sulla costa della Dalmazia centrale e affacciata sulla valle dove il fiume Krka si congiunge con il mare. Una località medievale che dalle cime di una collina si specchia sulle limpide acque dell’Adriatico, regalando soggiorni e meraviglie uniche.

Cosa aspettarsi

La periferia di Sebenico potrebbe lasciare un po’ delusi, ma quando si arriva al centro cittadino diventa praticamente impossibile non innamorarsene. Situata a metà strada tra Zara e Spalato, è una città d’arte, un centro culturale importante e un luogo conosciuto come “la città delle pietre”.

Il merito è dalle sue fortezze e dalla splendida Cattedrale che la dominano, e anche di tante altre attrazioni che sono una più suggestiva dell’altra. Ma a colpire sono anche i panorami che regala, al sapore di Mediterraneo e ricchi di colori scintillanti.

Cosa vedere

La città di Sebenico è divisa in due nuclei: c’è la parte antica che sorge su di una collina, e la zona turistica che si fa spazio sulla sua magnifica costa.

Sebenico, cosa vedere

Fonte: iStock

Una bellissima veduta di Sebenico

Probabilmente è la più sottovalutata tra le città costiere della Dalmazia, ma nei fatti offre un centro storico che è un vero gioiello e un susseguirsi di meravigliose attrazioni. Camminando sulle caratteristiche strade in salita della città vecchia, infatti, si incontrano diversi punti di interesse, come il Palazzo del Municipio, un edificio che è stato ricostruito a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Tra le sue attrazioni migliori c’è senza ombra di dubbio la Cattedrale di San Giacomo, considerata un capolavoro architettonico ad opera dell’architetto e scultore Juraj Dalmatinac. Osservandola noterete una particolare caratteristica: possiede un fregio che orna le pareti esterne delle absidi con 71 teste scolpite. Raffigurano i cittadini di Šibenik nel XV secolo, con tutte le espressioni facciali possibili, dalla gioia alla paura, dalla tristezza alla rabbia.

Molto affascinante è anche la Chiesa di San Giovanni che è stata costruita alla fine del XV secolo. Non sono di certo da meno la Chiesa e il Monastero Francescano, sede di diversi dipinti in stile barocco-veneziano e affreschi del XIV e XV secolo.

Poi ancora la Chiesa di Santa Barbara che tra le sue mura custodisce un museo di arte sacra con dipinti, incisioni e sculture dal XIV al XVIII secolo.

Ma questi sono solo alcuni esempi, perché gli edifici religiosi di Sebenico sono ben 24. Da non perdere sono anche il Teatro, costruito tra 1864 e 1870 in stile neo rinascimentale, e Piazza della Repubblica, nella quale troneggiano la Cattedrale di San Giacomo e Loggia Grande, sormontata dalla Chiesa di Tutti i Santi che è raggiungibile con una lunga scalinata.

La piazza è anche la sede della Cisterna Magna, un serbatoio che serviva per la raccolta delle acque piovane, e della chiesetta di Santa Barbara, fatta in pietra e con due campanili a vela.

Di particolare interesse è anche il Palazzo Vescovile che conserva due opere di pregio, la Madonna di Nikola Vladanov e la Madonna con 4 Santi di Biagio da Traù, e due maestosi portali, uno in stile tardo gotico e l’altro in stile Rinascimentale.

Poi ancora la Fortezza di San Michele, baluardo della città, da cui ammirare scorci di Sebenico davvero emozionanti. Un tempo era il più importante sistema difensivo cittadino, mentre oggi nel suo cortile superiore vengono svolti spettacoli di teatro all’aperto e concerti sotto le stelle.

Vale la pena anche raggiungere il lungomare per fare una piacevole passeggiata lungo Canale di Sant’Antonio, un percorso pedonale di circa 4,5 chilometri pregno di aree verdi, caffè e ristoranti. Come è possibile intuire, il momento più romantico in cui accedervi è il tramonto.

Cattedrale di San Giacomo a Sebenico

Fonte: iStock

La maestosa Cattedrale di San Giacomo

Le spiagge

Essendo Sebenico una bellissima città medievale affacciata sul mare, è giusto chiedersi se ci siano anche spiagge da sogno. La risposta è sì: la spiaggia più famosa è quella cittadina e prende il nome di Banj. Apprezzata da persone di tutte le età, si estende per 170 metri e offre una vista preziosa sul centro storico, la Fortezza di San Michele e il Canale di Sant’Antonio. Nel 2016 è stata premiata come migliore spiaggia della Croazia e su di essa sventola fiera la Bandiera Blu.

Fatta di ciottoli, mette a disposizione anche una piacevole passeggiata costiera, parchi giochi sportivi e per bambini e bar direttamente sulla spiaggia.

Molto bella è anche la spiaggia di Jadrija, particolarmente amata dai cittadini di Šebenico che la raggiungono dall’ormai lontanissimo 1921. A render il tutto ancor è più vivace è la presenza di varie cabine-spogliatoio colorate, che ormai sono diventate reali attrazione sui social network.

Inoltre, è una spiaggia che può vantare una doppia personalità: la parte settentrionale è di ghiaia e pietra con parti in cemento, quella meridionale è esclusivamente in cemento.

A circa 6 chilometri di distanza da Sebenico sorge il complesso alberghiero Solaris dove si estendono bellissime spiagge per ben 4 chilometri di lunghezza. C’è la spiaggia di ciottoli e sabbia, dove è possibile noleggiare ombrelloni e sedie a sdraio (in legno), ma anche spiagge per famiglie, terme e club.

Vale la pena fare un salto anche presso Zaboric, un villaggio costellato di magnifiche baie naturali e spiagge di ghiaia e sabbia. L’acqua è cristallina e la presenza di fitte foreste di pini assicurano un’abbondante dose di ombra naturale.

C’è poi la spiaggia di Rezalište che sorge a Brodarica, a soli 6 chilometri da Sebenico. Fatta di ciottoli, è piena di strutture per bambini.

Infine Zablać, un piccolo villaggio che offre una spiaggia di ciottoli con una parte in cemento.

Insomma, un viaggio a Sebenico è davvero completo di tutto. Non resta che inserire questa bellissima città croata della lista dei propri desideri di viaggio.

Sebenico spiagge top

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Ingresso del Canale di Sant’Antonio che conduce alla città di Sibenik
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Viaggio a Opatija, la regina dell’Adriatico

Opatija, che in italiano chiamiamo Abbazia, è una bellissima città della Croazia che può essere definita la regina dell’Adriatico. Non solo perché è una splendida località di mare, ma anche perché è stata la destinazione balneare più ricercata dall’élite austro-ungarica durante l’impero asburgico.

A dimostrazione di quanto appena detto ci sono una serie di sontuose ville in stile belle époque, che anche oggi vengono ammirate dai numerosi turisti che qui vengono a trovare piacere e relax.

Cosa aspettarsi

L’affascinante città di Opatija si trova in Istria e si affaccia sulla splendido Golfo del Quarnaro. Sorge in una posizione riparata alle pendici del monte Maggiore, e in più è circondata da boschi di lauro e parchi.

Un piccolo gioiello, quindi, dotato di uno splendido lungomare che fa sentire tutti imperatori, re e regine. Pur essendo una meta particolarmente amata e frequentata durante il periodo estivo, Opatija ha un’anima frizzantina nel corso di tutto l’anno: ci sono spettacoli teatrali e folkloristici, concerti, opere, mostre e molte altre cose ancora, merito anche del suo clima mite che favorisce eventi e appuntamenti.

Cosa vedere

Opatija offre un meraviglioso lungomare che è pregno di monumenti di rilievo che raccontano l’antica storia cittadina. Si cammina all’ombra di piante di alloro e lecci per ben 12 chilometri e si può persino fare rigeneranti in soste in affascinanti parchi verdissimi. Uno di questi è il parco Angiolina, uno spazio in cui dimorano più di 150 specie di piante davvero particolari, come la camelia giapponese che è ormai divenuta un simbolo cittadino.

Il mare, in tutto questo, sarà sempre protagonista, una cristallina distesa d’acqua su ci si affacciano ville che sono dei capolavori.

Dopo il lungomare da non perdere sono Obala Maršala Tita, una via ricca di hotel, ristoranti e negozi; il Viale delle Stelle, ovvero una passeggiata che omaggia i croati che si sono distinti nel campo dello sport, della scienza, cultura e arte; il sentiero di Carmen Sylva, realizzato tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Straordinaria è anche la Chiesa di San Giacomo che è totalmente immersa nel verde. Recente ma particolarmente interessante è la Chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine, che vanta una cupola color smeraldo che svetta nei cieli limpidi.

Imperdibile è poi il simbolo per eccellenza di Opatija: la scultura di una ragazza che tende la mano a un gabbiano e che è stata costruita in cima a un promontorio che si specchia nel mare. Ma non è l’unica scultura, perché in giro per tutta la città ci sono opere di artisti e artiste croate che raffigurano tantissimi personaggi diversi, come un barcaiolo abbaziano, una danzatrice di fama internazionale, un violinista e molto altro ancora.

Infine, il Museo del Turismo Croato che prende vita in tre magnifici palazzi. Il più sfarzoso è senza ombra di dubbio Villa Angiolina che è pregna di decorazioni, affreschi, capitelli e mosaici.

Le spiagge

C’è da essere onesti: quelle di Opatija non sono le spiagge più belle della Croazia, ma nonostante questo hanno un fascino indiscutibile per gli scorci che offrono.

La spiaggia cittadina è cementata, ma ciò non toglie che proprio da qui ci si possa tuffare in un mare limpido e dalle mille sfumature di blu.

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Sulle orme della Bora nella città del vento italiana

Trieste è una città che affascina con la sua ricca storia e la sua straordinaria bellezza, un luogo dove l’Oriente incontra l’Occidente in un abbraccio di tradizioni e bellezze naturali.

Questa perla del mar Adriatico è un luogo magico che suscita emozioni profonde. Gli imponenti palazzi imperiali, le piazze vivaci e i caffè storici raccontano le vicende di un passato glorioso, mentre il porto, tra i più grandi e attivi del Mediterraneo, testimonia l’importanza di questa straordinaria città come fulcro commerciale.

Ma c’è una vera regina che domina questa terra, un elemento affascinante e spaventoso che plasma la vita di questa incantevole città: la Bora. Un vento impetuoso, capace di raggiungere velocità impressionanti e costante promemoria della potenza indomita della natura. Quando soffia, può far perdere l’equilibrio, portando con sé una sensazione di pura potenza e selvaggia bellezza.

Non è solo un vento, è l’icona di Trieste, un simbolo della sua personalità unica e della sua intima connessione con questo fenomeno naturale.

La Bora e la città di Trieste: un legame indissolubile

Centro di Trieste

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Trieste, Friuli Venezia Giulia

Trieste, una città sospesa tra mare e vento, è conosciuta per il suo legame profondo con la Bora, che attraversa la città con una forza straordinaria.
I turisti spesso sentono l’irrefrenabile desiderio di sperimentare in prima persona i famosi “refoli“, le poderose raffiche che possono raggiungere e superare i 150 km/h. Questo fenomeno atmosferico è diventato una leggenda che accende la curiosità e alimenta la sete di avventura.

Tuttavia, restano delusi quando scoprono che la Bora non compare con tanta frequenza come ci si potrebbe aspettare. Durante l’estate, infatti, si manifesta raramente preferendo invece i mesi più freddi dell’inverno, di solito da ottobre a marzo. Nonostante ciò, l’emozionante attesa e la speranza aggiungono un brivido di adrenalina al viaggio.

Se stai pianificando una vacanza a Trieste e vuoi seguirne anche tu le tracce, il Molo Audace è un luogo imperdibile. Situato nel cuore della città portuale, si estende per oltre 246 metri, offrendo una vista impareggiabile sul panorama urbano e marino della città. Ma ciò che lo rende davvero speciale è l’incisione della Rosa dei Venti sul pavimento, a indicare le correnti che soffiano nella regione, ciascuna con la sua personalità unica.

La Bora è raffigurata come un volto umano che soffia con grande forza. Questo simbolo serve da potente promemoria della sua energia e del suo ruolo nel plasmare il clima e la cultura della città.

Inoltre, non puoi perderti il Museo della Bora, che ti permetterà di vivere un’esperienza appassionante e scoprire dettagli affascinanti su questo fenomeno unico nel suo genere. Nonostante le sue dimensioni ridotte, questo luogo accoglie una straordinaria varietà di oggetti curiosi e testimonianze legate al vento e al suo impatto nella vita quotidiana dei cittadini.

Qui troverai le antiche corde che aiutavano i passanti dell’epoca a rimanere in piedi durante le violente raffiche. Avrai anche l’opportunità di sfogliare articoli di giornale che narrano episodi storici associati alla Bora, ammirare foto del passato e contemplare opere d’arte ispirate a questa forza della natura.

Infine, se sei curioso di scoprire di più su questo fenomeno, un trekking urbano guidato potrebbe essere l’esperienza perfetta per te. Durante questo tour avrai l’opportunità di esplorare il cuore di Trieste e scoprire la città da un punto di vista diverso. Insieme a una guida esperta, infatti, visiterai i luoghi legati a questo vento e imparerai come i cittadini convivono con le sue potenti raffiche. Sarà un’esperienza indimenticabile che ti permetterà di vedere Trieste da una prospettiva unica e originale.

Esplorando Trieste: la perla dell’Adriatico

Famosa per il suo vento e per la sua posizione privilegiata sul mare, Trieste offre un mix di attrazioni naturali, storiche e culturali che la rendono una destinazione turistica imperdibile.

Uno dei luoghi più iconici è senza dubbio Piazza Unità d’Italia, una delle più grandi in Europa. Il suo ampio spazio aperto è circondato da edifici imponenti che riflettono l’influenza architettonica austro-ungarica, tra cui il Municipio di Trieste, con la sua Torre dell’Orologio, e il Palazzo del Governo, caratterizzato da un’intricata facciata neoclassica.

Oltre al celebre Molo Audace, potrai fare un giro sul Tram di Opicina per ammirare la bellezza della città. Inoltre, non perdere l’occasione di attraversare il Canal Grande, ammirando il grazioso Ponte Rosso e la maestosa statua di James Joyce.

Infine, non dimenticare di visitare la splendida Sinagoga, tra le più grandi d’Europa, e il suggestivo Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione, che rappresentano la diversità religiosa e culturale della città.

Trieste città del vento

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Piazza Unità D’Italia, Trieste, Friuli Venezia Giulia
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Porto San Giorgio, la cittadina sul mare delle Marche che è un sogno

Lungo la costa adriatica, ci sono tante splendide località di mare dove trascorrere le vacanze: una assolutamente da scoprire è Porto San Giorgio, piccola cittadina marchigiana, che in estate accoglie numerosi turisti sulle sue bellissime spiagge. Ma non si tratta solamente di una meta a vocazione balneare, visto che il suo centro storico è un vero gioiellino tutto da esplorare. Vediamo insieme quali sono le sue meraviglie.

Cosa vedere a Porto San Giorgio

La storia di Porto San Giorgio affonda le sue radici in un lontano passato: nell’antichità era considerato semplicemente lo sbocco sul mare della città di Fermo, e impiegò molto tempo per ottenere la sua autonomia. Nacque come villaggio marinaro, e secondo la leggenda il suo nome sarebbe un omaggio a San Giorgio: tanti secoli fa, alcuni pescatori si imbatterono in una pericolosissima tempesta al largo delle coste dell’Adriatico, e riuscirono a salvarsi solamente grazie all’intercessione del santo, apparso loro come un miracolo.

Oggi non è certo la pesca a dare da mangiare agli abitanti di Porto San Giorgio, bensì il turismo e l’industria manifatturiera. Tuttavia, la cittadina vanta ancora un porto molto suggestivo, tra i principali della regione: è stato inaugurato attorno alla metà degli anni ’80, e può accogliere quasi 800 imbarcazioni. Se lungo la fascia costiera si alternano quartieri residenziali e strutture turistiche, alle sue spalle – dove iniziano le colline – si può ammirare il centro storico del paese. Uno dei monumenti più belli è Rocca Tiepolo, eretta nel ‘200 dal veneziano Lorenzo Tiepolo.

Di forma quadrangolare, la rocca è stata recentemente ristrutturata e viene utilizzata per ospitare numerose manifestazioni culturali. Accanto ad essa, si può visitare la Chiesa di San Giorgio: costruita nel 1830, non è mai stata interamente completata. Davanti alla sua facciata doveva infatti ergersi un portico con colonne doriche, con vista sulla splendida Fontana della Democrazia. Quest’ultima, commissionata ad Alfonso Bernardini, è formata da una vasca in travertino sormontata da una figura femminile che tiene in mano un melograno e delle spighe di grano.

Porto San Giorgio, le spiagge più belle

Con circa 6 km di litorale, Porto San Giorgio è una delle mete balneari più apprezzate delle Marche. Le sue spiagge sabbiose sono il fiore all’occhiello della città: collegate da un bel lungomare su cui si affacciano hotel, negozietti e ristoranti, sono un vero e proprio richiamo turistico. Ci sono tratti di spiaggia libera e altri occupati da stabilimenti attrezzati, così da andare incontro a tutte le esigenze. Non a caso, l’intero tratto costiero, da nord a sud, è pluripremiato con il prestigioso riconoscimento della FEE, la Bandiera Blu.

E non solo: sin dal 2010, le spiagge di Porto San Giorgio hanno ottenuto la Bandiera Verde, assegnata dai pediatri italiani alle migliori località a misura di bimbi. Oltre all’arenile sabbioso, ci sono infatti fondali che digradano dolcemente e scogli frangiflutti che mitigano le correnti dell’Adriatico, offrendo un mare perfetto per le vacanze di famiglia, dove i più piccini possono giocare in tutta tranquillità (ma sempre sotto l’occhio attento di mamma e papà). Da non perdere, in estate, la Festa del Mare che si tiene il 14 agosto sulla spiaggia: pesce fritto e accompagnamento musicale intrattengono sino a notte inoltrata, quando uno spettacolo pirotecnico illumina il cielo stellato.

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La Via Verde della Costa dei Trabocchi

La Via Verde della Costa dei Trabocchi percorre uno dei tratti costieri più belli d’Italia. Segue l’ex tracciato della ferrovia adriatica, inaugurata nel 1863 e dismessa soltanto nel 2005, per un percorso completamente ciclabile lungo 50 chilometri che attraversa otto Comuni.

L’itinerario costeggia i famosi Trabocchi abruzzesi, le antiche “macchine da pesca” di legno tipiche di questa zona d’Italia. La ciclabile è adatta a tutti, dalle famiglie agli esperti, tanto da essere stata scelta per la grande partenza del Giro d’Italia 2023.

La corsa rosa prenderà il via il 6 maggio con la prima tappa da Fossacesia Marina, in provincia di Chieti, a Ortona lungo la pista ciclabile. Una volta lasciata la costa, il Giro passerà da due località dell’Abruzzo: San Salvo, l’ultimo Comune della costa dei Trabocchi, e Campo Imperatore, a più di 1.500 metri di quota sul Gran Sasso.

Chiunque sia mai stato in Abruzzo e abbia visto il suo bellissimo litorale, non potrà dimenticare lo splendido panorama dei Trabocchi, insoliti giganti che emergono dalle acque. Le loro origini non sono ancora chiare, ma è certo che la loro presenza rende decisamente molto più suggestivo un paesaggio già di suo a dir poco fantastico.

Molti Trabocchi sono stati restaurati e riportati alla loro bellezza originaria. Alcuni di essi ospitano ristoranti dove potrete gustare qualche saporita pietanza locale, nel pieno rispetto delle tradizioni abruzzesi.

L’itinerario della Via Verde della Costa dei Trabocchi

La Via Verde della Costa dei Trabocchi collega i territori di Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Casalbordino, Vasto e San Salvo.

La ciclabile inizia a tutti gli effetti poco prima del porto di Ortona. Da qui fino a Fossacesia il tratto è completo e asfaltato. Fino a Torino di Sangro s’incontra qualche rallentamento e deviazione. Fino a Punta Aderci è percorribile mentre il tratto Vasto-San Salvo l’itinerario è in parte percorribile su strade secondarie.

Il paesaggio che si attraversa merita il viaggio. Da un lato si costeggiano le spiagge e il Mar Adriatico, con i caratteristici Trabocchi, appunto. Dall’altro c’è una rigogliosa vegetazione intervallata da lidi e riserve naturali, come quella di Punta Aderci a Vasto, vero e proprio fiore all’occhiello del turismo abruzzese.

Più in alto si scorgono gli splendidi borghi che è possibile visitare, concedendosi qualche deviazione. Come Rocca San Giovanni, uno dei Borghi più belli d’Italia, Villalfonsina, Acquabella e tanti altri da scoprire.

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Nel Salento è stata fatta una scoperta sensazionale

Potrebbe essere nel nostro Salento l’approdo di Enea. Sulle rive del Mare Adriatico sta venendo alla luce un vero tesoro. Secondo il team di archeologi, capitanato dal professor Francesco D’Andria che sta effettuando gli scavi, ci sarebbero molti punti in comune con quando descritto da Virgilio nell’”Eneide”: “Un porto dominato da un alto promontorio con un maestoso tempio sulla sommità consacrato alla dea Minerva”. E questo punto, forse, è stato individuato.

Siamo a Castro Marina, in provincia di Lecce, una zona già nota per la sua conformazione naturale unica, fatta di tante grotte naturali, tra cui la celebre grotta Zinzulusa (quella nominata da Checco Zalone nel video di “La vacinada” con Helen Mirren).

Da oltre vent’anni si scava in questa zona dopo il ritrovamento di un santuario, con altare e una grande statua dedicata a Minerva. Secondo le rilevazioni geofisiche fatte dagli esperti del CNR, sotto un terreno privato ampio all’incirca 300 metri quadrati si celerebbe una grande piattaforma di blocchi e proprio lì potrebbero essere rimaste nascoste per secoli le vestigia di un grande tempio di Atena.

Ma non è tutto. Sarebbe già stata individuata anche un’altra statua “colossale” oltre a quella preromana di Minerva, alta tre metri. I frammenti dicono che potrebbe trattarsi di una divinità che indossa un elmo frigio e quindi di origine troiana. Si rafforzerebbe, dunque, la teoria secondo la quale Castro sia il luogo dell’approdo di Enea, così come narrato da Virgilio. E sarebbe quindi in Italia. E non ci sarebbe da stupirsi.

Castro, un luogo antichissimo

Del resto, questa zona salentina era abitata fin dall’età del Bronzo. Durante alcuni lavori stradali sono state rinvenute alcune antiche sepolture che dimostrano che la vita, qui, si svolgeva normalmente sin dall’antichità.

Essendo una città con affaccio sul mare, sia in epoca ellenistica – quando si chiamava Athenaion e vi si estraeva la pietra per costruire acropoli e monumenti – sia in epoca romana (Castrum Minervae ovvero “accampamento” o “castello”) quando si iniziò a costruire il porto – sia in quella medievale, quando divenne un importante centro di comunicazione poiché si trova all’ingresso dell’Adriatico, ha avuto sempre una valenza storica molto importante.

Basta soffermarsi sulla sua posizione geografica per comprendere quanto la sua vicinanza con l’isola greca di Corfù, che nelle giornate limpide è visibile a occhio nudo, fosse ridotta. Vicina alla Grecia e con tutte le caratteristiche descritte da Virgilio (porto + alto promontorio + maestoso tempio sulla sommità + dea Minerva) Castro corrisponderebbe alla perfezione al famoso approdo di Enea quello della guerra di Troia e che, secondo Virgilio, fuggì e, dopo lunghe peregrinazioni, approdò sulle sponde di una terra che finora si credeva fosse il Lazio. Invece sarebbe la Puglia. E ciò cambierebbe radicalmente tutta la storia e ciò che abbiamo creduto finora.

Cosa vedere a Castro

La città di Castro, lungo la costa orientale della penisola salentina, oggi conta poco più di 2mila abitanti. Il Comune è formato dall’abitato principale, di origine medievale, collocato su un promontorio a 98 metri sul livello del mare, e dalla parte bassa, quella di Castro Marina, costruita attorno al porto.

Lo sviluppo di Castro come città turistica è iniziato negli Anni ’20 del Novecento quando sorsero i primi alberghi, pensioni e anche una sala da ballo. Fu poi durante il regime fascista che vennero tracciate le strade litoranee e inaugurato un nuovo porto, con piazze e giardini e belle abitazioni per le famiglie benestanti dell’epoca mentre, a partire dagli Anni ’60, con il maggiore benessere sociale si è assistito a un boom edilizio e allo sviluppo del turismo che, ancora oggi, è la prima fonte economica per Castro.

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Il porto di Castro Marina in Puglia