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Cosa vedere a Bari, l’affascinante città pugliese

C’è una parte d’Italia che sa di salsedine, di pietra calda al sole, di mani che impastano, di voci e storie che si rincorrono tra i vicoli delle città vecchie. Un’Italia in grado di accogliere con semplicità i suoi visitatori e lasciare il segno negli occhi e nel cuore.

Bari incarna tutto questo. Questa magnifica città, capoluogo della Puglia, si affaccia sul Mar Adriatico ed è un’antica città ricca di storia, dove ogni angolo si trasforma in una finestra sul passato. Passeggiando tra le vie ed i vicoli della città vecchia, ci si rende conto che Bari non si attraversa, ma è una città che si vive.

Ecco cosa vedere a Bari e rendere il prossimo viaggio in Puglia qualcosa di unico ed indimenticabile.

Bari Vecchia: il cuore vivo della città

Bari Vecchia non è solo il centro storico cittadino. È un vero e proprio mondo a parte, dove il tempo sembra essersi fermato e la vita scorre lenta e genuina. Appena varcata la soglia della città vecchia si viene subito avvolti da un’atmosfera autentica grazie alle strade strette e acciottolate, i panni stesi al sole ed il profumo della focaccia che arriva dai forni.

Un’atmosfera decisamente suggestiva, condita anche dal suono delle voci in dialetto tipico, che rendono unico questo luogo.

Via delle Orecchiette: tradizione viva

Tra le vie del centro storico, si trova anche Strada Arco Basso, una delle vie più caratteristiche di Bari Vecchia, conosciuta con il nome di Via delle Orecchiette. Una pasta tipica, fatta a mano dalle signore che animano le vie della città secondo le antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Osservare queste signore e vedere queste mani esperte dare forma alla pasta, con movimenti rapidi e precisi è un’esperienza affascinante. Perché non approfittare e comprare anche delle buone orecchiette come souvenir?

Via delle Orecchiette a Bari Vecchia, tra le cose da vedere a Bari

Fonte: iStock

Bari Vecchia e la Via delle Orecchiette

Basilica di San Nicola: un viaggio nella spiritualità mediterranea

Nel cuore di Bari Vecchia sorge la maestosa Basilica di San Nicola, costruita tra il 1087 e il 1197 per custodire le reliquie di San Nicola, trafugate da Myra.

Si tratta di un luogo sacro, amato non solo dai baresi. È, infatti, un simbolo di unione tra la fede cattolica e quella ortodossa, che attira ogni anno migliaia di pellegrini da tutto il mondo. È una struttura affascinante, caratterizzata da un’architettura in stile romanico ed in pietra bianca, in grado di lasciare a bocca aperta chiunque la visiti.

Poco distante, si trova anche la Cattedrale di San Sabino. Qui, ogni anno, durante il solstizio d’estate, un raggio di luce attraversa il rosone e illumina perfettamente il mosaico sul pavimento: uno spettacolo di architettura e spiritualità.

Il castello Normanno-Svevo: guardiano della città

Camminando verso il mare, è possibile osservare l’imponente Castello Normanno-Svevo, simbolo della città.

Venne costruito nel lontano 1132, e poi ricostruito il secolo seguente da Federico II, e da allora si erge a protezione della città di Bari. Una struttura che ha resistito ad invasioni, terremoti ed incendi e che oggi ospita esposizioni, mostre ed eventi culturali. Attività che accompagnano i visitatori non solo a riscoprire l’atmosfera tipica vissuta da cavalieri e regine, ma anche a godere di un panorama mozzafiato sul lungomare Nazario Sauro.

Lungomare e teatri di Bari al tramonto, tra le cose da fare e vedere a Bari

Fonte: iStock

Lungomare e vista sul teatro di Bari

Cosa fare a Bari? Luoghi ed esperienze da non perdere

Esperienza culturale nel cuore della Puglia: teatri e mostre d’arte

Ma Bari non è solo passato. È una città dall’animo vivace, moderna e ricca di cultura. Questo lo si percepisce dalla presenza di numerosi teatri in città.

Ad esempio, il Teatro Petruzzelli, ricostruito dopo un devastante incendio, che si trova nel cuore moderno di Bari, punto di riferimento per l’opera, il balletto e la musica sinfonica. Rappresenta un’eccellenza culturale della Puglia ed è anche il quarto teatro più grande d’Italia. tornando a essere un punto di riferimento per l’opera, il balletto e la musica sinfonica

C’è poi il Teatro Margherita, costruito su palafitte nel porto vecchio. Una struttura in stile liberty che oggi ospita mostre d’arte contemporanea, oltre che numerosi eventi culturali e spettacoli.

Inoltre, chi ama l’arte, non può perdersi la Pinacoteca Corrado Giaquinto. Queste opere si trovano nel Palazzo della Provincia sul lungomare. È possibile osservare numerosi dipinti di artisti pugliesi e napoletani, che accompagnano i visitatori in un viaggio attraverso secoli di creatività e bellezza.

Bari da gustare: un viaggio nei sapori

È impossibile parlare di Bari senza parlare di cibo e cedere al richiamo della gola. Qui si mangia bene, sempre e dovunque. Dalla focaccia barese, croccante fuori e morbida dentro, al famoso crudo di mare, freschissimo e profumato.

Un consiglio? Perdersi tra i vicoli di Bari Vecchia o le vie del centro città e assaporare i panzerotti bollenti, ripieni di mozzarella filante e salsa di pomodoro. Oppure, assaggiare le tipiche orecchiette con le cime di rapa, piatto simbolo della città e di un’identità così orgogliosa come quella barese.

Assaggiare i sapori locali vuol dire anche vivere un’atmosfera unica, fatta di convivialità, dove il sorriso con cui viene servito ogni piatto trasformerà un semplice pranzo o una semplice cena in un’esperienza davvero unica, a contatto con la popolazione locale.

Focaccia barese, piatto tipico da provare a Bari

Fonte: iStock

Tipica focaccia Barese

Relax e mare a Bari e dintorni

Per chi è alla ricerca di relax, Bari regala la possibilità di vivere e toccare con mano lo splendido Mar Adriatico. Famoso, come già accennato in precedenza, il Lungomare Nazario Sauro, uno dei lungomari più belli d’Italia. È il luogo ideale per una passeggiata al tramonto, tra palme, lampioni d’epoca e il profumo del mare.

Famosa è anche la spiaggia di Pane e Pomodoro: una vera e propria oasi di relax per cittadini e turisti, dove passare una giornata al mare gustando una buonissima focaccia barese ancora calda.

Invece, chi ha più giorni a disposizione, può esplorare i dintorni di Bari. Infatti, a poco più di mezz’ora si trovano le Grotte di Castellana, uno dei complessi carsici più affascinanti d’Europa. C’è poi la splendida ed iconica Polignano a Mare, con le sue case bianche a picco sul mare e le numerose poesie scritte su porte e muri. O, ancora, Alberobello, con i suoi antichi trulli, che sembrano usciti da un libro di fiabe.

Chi visita Bari se ne va con qualcosa in più. Forse è il mare, forse è la gente o forse è la sensazione di aver trovato un luogo che non pretende nulla, ma riesce a dare tutto: storia, cultura, bellezza e sapori unici. Questi sono i motivi per cui Bari è una città che va vissuta, non solo visitata.

 

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Zara, dove l’Adriatico abbraccia la terra

C’è un luogo, affacciato su un Adriatico limpido come cristallo, in cui il tempo sembra dilatarsi e ogni sguardo si riempie di luce. Zara, in Croazia, è un posto unico dove il mare incontra la storia e la natura accarezza ogni angolo di pietra. Basta un passo sul lungomare per sentire che sei arrivato in un luogo speciale che rapisce i sensi e risveglia il desiderio di scoprire luoghi nuovi.

La regione di Zara non è solo una destinazione ma è più un’esperienza profonda che conquista chiunque vi arrivi. Qui, dove le montagne guardano il mare e il vento sussurra storie millenarie, il presente si fonde con il passato in un’armonia che lascia senza fiato. Che tu stia cercando avventure marine, scorci mozzafiato o quiete rigenerante, qui potrai lasciarti sorprendere dalla natura più vera.

Un patrimonio culturale che vive e respira

Immagina di camminare su una strada romana, con l’eco dei secoli sotto i tuoi piedi, e di arrivare in una piazza dove il moderno incontra il sacro. A Zara, la storia non è relegata ai musei. È viva e presente. La città poi, con la sua architettura stratificata, ti accompagna in un viaggio nel tempo. La Chiesa di San Donato ad esempio, con la sua struttura imponente e austera, racconta l’epoca bizantina con la forza silenziosa della pietra. Poco distante, la Cattedrale di Sant’Anastasia invita a salire sulla torre campanaria per una vista che toglie il respiro.

Poi percorri la Kalelarga, la via principale della città, dove ogni pietra racconta una storia. Sulla Piazza Petar Zoranić osserva la memoria che si mantiene di oltre duemila anni – dalle rovine romane agli eleganti palazzi rinascimentali. Ma non fermarti qui. Continua la tua passeggiata fino alla suggestiva Piazza dei Cinque Pozzi, un luogo dove ingegno e bellezza si incontrano in un equilibrio perfetto.

Pozdrav

Fonte: Darko Kešnjer

Riva di Zara con il Saluto al Sole e l’Organo Marino, un incontro di luci e suoni in riva al mare

Non perdere però la sua anima contemporanea, che vibra con l’Organo Marino – un’opera geniale che trasforma il moto delle onde in musica – e si illumina al Saluto al Sole, un’installazione che celebra l’energia del giorno negli ultimi attimi di luce. Qui, ogni tramonto è un inno alla bellezza, un abbraccio tra natura e arte. E dopo tante scoperte, concediti un momento di relax: scegli uno dei numerosi ristoranti di Zara e lasciati coccolare dai sapori locali, tra mare e terra.

Il gusto della tradizione, la cucina come memoria e passione

Quando si parla di questa regione, non si può prescindere dai suoi sapori. Ogni piatto racconta una storia, ogni ingrediente è parte di un’eredità ancora viva. Sul litorale, i ristoranti servono pesce appena pescato, preparato con semplicità e rispetto per la materia prima che arriva direttamente dall’Adriatico. Un’orata alla griglia, una zuppa di scampi, un piatto di cozze con aglio e prezzemolo. Basta davvero poco per comprendere quanto il mare sia parte dell’identità di questo luogo.

Ma la cucina zaratina sa anche deliziare con la ricchezza della terra. Gli uliveti antichi donano un olio profumatissimo, dorato come il sole che li nutre. E il Maraschino, il celebre liquore a base di ciliegie marasche, racchiude l’eleganza di una tradizione che ha affascinato imperatori e poeti. E invece, se cerchi un pasto che sia anche un rituale, la peka è la scelta ideale. Cucinate lentamente sotto una campana di terracotta, le carni e le verdure si fondono in una sinfonia di aromi che parla di pazienza, condivisione e calore.

Un viaggio tra sogno e realtà tra le isole dell’arcipelago

Navigare tra le isole è come entrare in un dipinto che cambia ad ogni rotta. Biograd na Moru, elegante borgo marinaro, è di certo il punto di partenza giusto per scoprire l’arcipelago zaratino che si sviluppa in oltre 200 isole. Qui, dove il mare è limpido come uno specchio e il vento guida i velisti esperti, si apre un mondo fatto di insenature segrete, borghi silenziosi e natura primordiale.

Ugljan, l’isola degli ulivi, riscalda con la quiete del suo verde. Pašman invece invita alla lentezza, tra spiagge morbide e profumi di macchia mediterranea. Per le emozioni forti c’è Dugi Otok: la sabbia bianca di Sakarun e le alte scogliere di Telašćica parlano la lingua della meraviglia. Poi arriviamo a Molat, rifugio per chi cerca pace e immersione nella natura più pura. E infine Galešnjak, l’isola a forma di cuore, simbolo di un amore che solo luoghi così sanno ispirare.

Avventura e scoperta, per ogni età e in ogni stagione

Zara è anche terra di attività all’aria aperta, di adrenalina gentile e di scoperte emozionante. Gli amanti della bicicletta troveranno nel Parco Naturale del Lago di Vrana un itinerario tra cielo e acqua, mentre chi preferisce il kayak potrà esplorare angoli nascosti dal ritmo lento, immerso nel silenzio. Il mare invita alle immersioni, con fondali che custodiscono tesori sommersi e vita marina rigogliosa.

Lago di Vrana

Fonte: Aleksandar Gospić

Scopri la vista spettacolare dal punto panoramico di Kamenjak

Anche le famiglie trovano in questa regione un rifugio perfetto per ogni età: musei interattivi, parchi tematici come Dalmaland, percorsi nella natura e panorami spettacolari, come quello del punto panoramico di Kamenjak, rendono ogni giorno un piccolo frammento da conservare nei propri ricordi.

Dormire tra lusso e natura, l’esperienza di Aminess Avalona

Per completare questa avventura, l’alloggio deve essere all’altezza della destinazione. L’Aminess Avalona Camping Resort, sull’isola di Pag, risponde con un’offerta su misura per ogni esigenza. Ville glamping, case mobili e piazzole con piscina privata per un comfort che incontra la natura senza compromessi.

Aminess Avalona Camping Resort

Fonte: Aminess Hotels & Resorts

Il soggiorno perfetto ti aspetta in Aminess Avalona Camping Resort

Con una vista impareggiabile sul mare e un servizio attento ma mai invadente, il resort propone tutto ciò che serve per rilassarsi, divertirsi o semplicemente godersi il silenzio. Piscine, ristoranti, sport, passeggiate lungo la costa in cui ogni dettaglio è pensato per rispondere alle richieste di chi cerca un rifugio per staccare dalla routine quotidiana.

Penisola di Zara

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Cosa vedere a Durazzo, la più grande meta balneare dell’Albania

Durazzo (o Durres) è la seconda città dell’Albania per numero d’abitanti ed è tra le città più antiche del Paese. Fondata da coloni Greci, fu anche un importante insediamento romano, bizantino, veneziano e ottomano. Affacciata sul Mare Adriatico, la città balneare più grande dell’Albania. Le sue lunghe spiagge, il centro storico con bellissimi palazzi e i siti archeologici fanno di questa città una destinazione perfetta per l’estate. Ma non solo

Le spiagge della città sono mete turistiche molto ambite, sia dagli albanesi sia dai visitatori stranieri che sempre più numerosi approdano su questa costa. Molti abitanti di Tirana, che dista solamente un’ora d’auto, scelgono di trascorrere le proprie vacanze a Durazzo. Le spiagge sono attrezzate e sono perfette anche per una vacanza con i bambini

La Durazzo storica

Del periodo romano resta un’importante testimonianza proprio nel centro storico cittadino.

Anfiteatro romano

L’Anfiteatro romano di Durazzo è ancora ben visibile, benché nascosto tra le case, in quanto fu scoperto solo nel 1966. Nel corso dei secoli, molti palazzi sono stati edificati proprio sopra le antiche mura romane, tanto che buona parte si trova ancora nascosta sottoterra. L’Anfiteatro venne costruito nel II secolo sotto il regno di Traiano. Poteva ospitare fino a 25.000 persone, il che lo rende l’anfiteatro più grande dei Balcani. L’episodio forse più famoso che lo vide protagonista fu quello del 48-43 a.C., quando la città fu teatro di duri combattimenti tra le forze di Giulio Cesare e quelle di Pompeo, da cui fu quest’ultimo a uscirne vittorioso. Dal 2004 fa parte di un progetto di valorizzazione del centro storico della città attraverso la creazione del Parco Archeologico Urbano di Durazzo, in cui sono coinvolti la nostra Università di Parma e il nostro ministero degli Affari Esteri. Dell’Anfiteatro si possono visitare i corridoi interni che sono ancora in ottime condizioni e la piccola cappella bizantina con mosaici ben conservati lungo le pareti.

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Fonte: IPA

L’Anfiteatro romano di Durazzo

Terme romane

Anche i resti delle antiche terme sono venuti alla luce in occasione dei lavori di ricostruzione del teatro. Sottoposte a restauro nel 2015, le Terme romane di Durazzo risalgono al I sec. d.C. circa e comprendono un calidarium, un tepidarium e un frigidarium, oltre alla zona adibita a spogliatoio.

Grande Moschea

Sempre nel centro storico c’è la Grande moschea o Nuova Moschea, visto che è stata costruita nel 1931 sui resti di una precedente moschea ottomana. Quando venne inaugurata, era la più grande moschea dell’Albania. L’opera è a cura di un team italo-albanese, quindi c’è un po’ del nostro Paese in questo edificio come in moltissimi altri in tutta l’Albania del resto. La si nota subito per l’enorme cupola e i suoi vivaci colori giallo e arancione.

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Fonte: 123RF

La Grande moschea di Durazzo

Castello Bizantino

A due passi dal porto di Durazzo spiccano le antiche mura del Castello Bizantino, che un tempo circondavano la città, costruite dopo l’invasione visigota del 481, e la Torre del XV secolo, periodo in cui Durazzo era occupata dai Veneziani. Nel Medioevo era considerata una delle fortezze più potenti dell’Adriatico. Lo spessore del muro della Torre è stato sfruttato per la costruzione delle scale interne che portano a una bellissima terrazza panoramica. Secondo una leggenda, un immenso tesoro sarebbe ancora nascosto da qualche parte tra le mura.

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Fonte: 123RF

La Torre Veneziana di Durazzo

Museo archeologico

Proprio perché Durazzo racchiude molti secoli di storia, nel 1951 è stato aperto il Museo archeologico che si trova lungo il corso principale, Rruga Taulantia, tra la spiaggia e le mura bizantine, completamente rifatto nel 2010 in un edificio molto moderno e riaperto dal Primo ministro Edi Rama solo nel 2015, in quanto la ribellione del 1997 avvenuta in Albania aveva visto il museo danneggiato e saccheggiato. La collezione del museo consiste in manufatti trovati nel vicino sito antico di Dyrrhachium e comprende una vasta collezione del periodo greco antico, ellenistico e romano. I reperti più interessanti da vedere nel museo sono le stele funerarie romane, i sarcofagi di pietra e una collezione di busti in miniatura che rappresentano la dea Venere, testimonianza del periodo in cui Durazzo era un centro di culto di questa divinità.

Cosa vedere a Durazzo

La strada principale del centro storico della città è anche chiamata ‘boulevard’. Le costruzioni su entrambi i lati risalgono al periodo dell’occupazione Fascista. Ci sono bellissimi palazzi in stile Liberty dai colori pastello che oggi ospitano hotel oppure uffici comunali. Ci sono anche degli edifici del periodo Socialista, con i pianterreni trasformati in negozi di abbigliamento, moda, accessori oppure in locali, ristorantini e gelaterie. Nelle sere d’estate è la strada più affollata di Durazzo.

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Fonte: 123RF

I palazzi Liberty di Durazzo

La piazza Taulantia, di fronte alla Torre Veneziana, è l’inizio di un corso che prima era un giardino con reperti archeologici e che, ora, è stato trasformato in un viale costeggiato da palme su entrambi i lati, costruzioni recenti e palazzi che al pian terreno hanno come sempre negozi, bar e ristoranti.

Completamente nuova è la promenade del waterfront, 2,8 km di strada ciclopedonale che costeggia il lungomare, intervallata di tanto in tanto da slarghi ombreggiati con panchine e attrezzature sportive e con un bellissimo teatro pieds dans l’eau. Il progetto della riqualificazione di quest’area della città è stato affidato allo studio di architettura che a Dubai ha creato La Mer, per chi ci fosse stato.

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Fonte: Getty Images

Il nuovo waterfront di Durazzo

Le spiagge di Durazzo

Il lungomare di Durazzo si è ormai trasformato in un quartiere abitato perché, negli ultimi anni, sono stati costruiti numerosi palazzi e la gente vi abita anche durante l’inverno. Prima degli Anni ’90, l’intera spiaggia era divisa in sei settori: Agip, Teuta, Apollonia, Ferrovia, Iliria e Iplepa. Oggi è impossibile notare dove finisce l’uno e dove inizia l’altro.

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Fonte: 123RF

La spiaggia di Durazzo nei mesi estivi

 

La costa di Durazzo si estende per 10 km dove si trovano tratti di spiaggia libera e stabilimenti balneari. Tra i più consigliati ci sono Copacabana Beach, Ohana Beach, Plazhi Tauta e la Spiaggia di San Pietro, all’interno della baia di Lalzi, una delle più belle del territorio in quanto è immersa nella natura ed è disseminata da una serie di bunker risalenti al periodo comunista. La spiaggia è parzialmente attrezzata, e data la sua tranquillità è particolarmente adatta alle famiglie e alle coppie. E poi c’è la meraviglios la caletta di Kallmi, con le acque color smeraldo.

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Fonte: Getty Images

Le splendide acque di Kallmi Beach a Durazzo

Come arrivare a Durazzo

Durazzo è anche il principale porto dell’Albania, nonché uno dei più importanti del Mare Adriatico. Vi attraccano i traghetti tutto l’anno. Durante l’inverno viene impiegato soprattutto per il trasporto di merci, mentre d’estate aumentano in maniera esponenziale i traghetti che trasportano i vacanzieri in Albania, specie coloro che preferiscono spostarsi con la propria auto. Dall’Italia i traghetti partono dai porti di Bari, Ancona e Trieste e il viaggio dura tutta la notte. La soluzione più veloce e comoda, però, è atterrare all’Aeroporto di Tirana che dista un’ora da Durazzo e si può prenere il pullman che costa pochi euro.

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Fonte: 123RF

Il lungomare di Durazzo
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Cosa vedere a Senigallia: un viaggio tra arte, storia e meraviglia

Affacciata con eleganza sul mare Adriatico, dove il fiume Misa si apre sulla costa marchigiana, Senigallia incanta fin dal primo sguardo: le sue origini affondano le radici dell’antica Roma, ma a renderla davvero indimenticabile è l’armonia con cui storia, arte e cultura si svelano ancora oggi lungo il centro storico.

Senigallia: 10 cose da vedere

Visitare Senigallia fuori stagione, magari in primavera o in autunno, è un’esperienza autentica: le vie sono più tranquille, i ritmi più umani, i monumenti e gli scorci meno affollati. Ma anche durante i mesi estivi, quando il sole accende i colori e le spiagge si fanno invitanti, non perde il suo fascino. Anzi, offre la possibilità di alternare il relax sulla sabbia fine delle Marche a pomeriggi ricchi di cultura e storia.

Senigallia è così: invita a restare, anche solo per un paio di giorni, per regalarvi quella sensazione di pienezza che solo certi luoghi riescono a dare.

1. Piazza del Duca

Piazza del Duca è il cuore pulsante di Senigallia, quel luogo dove tutto sembra ruotare attorno a un passato ancora vivo, e prende il nome da Giovanni della Rovere, duca che fu signore di Senigallia e lasciò una traccia indelebile nell’assetto urbano. Appena arrivati, gli occhi si posano inevitabilmente sulla maestosa Rocca Roveresca, simbolo indiscusso.

Nel Quattrocento, con la sistemazione del fossato attorno alla Rocca e la ridefinizione dello spazio con materiale da riporto, la piazza divenne il centro nevralgico della vita cittadina dove si svolgevano esercitazioni militari e parate, e l’atmosfera doveva essere densa di suoni, colori, movimenti.

2. Il Palazzo del Duca

Basta voltarsi dalla parte opposta rispetto alla Rocca per ritrovarsi di fronte al Palazzo del Duca, edificio che chiude con eleganza uno dei lati della piazza. La sua costruzione risale alla metà del Cinquecento, voluta da Guidobaldo II della Rovere come residenza ducale. Non fu però un edificio eretto da zero, ma il risultato di un ambizioso progetto che unì e trasformò preesistenti palazzi in un’unica, monumentale struttura.

Pensato più come sede di rappresentanza che come residenza abituale, il palazzo offriva agli ospiti del Duca un punto di osservazione privilegiato sulle parate che animavano la piazza. L’ingresso, decentrato rispetto alla facciata, conduce verso la parte più antica, dove due eleganti colonne in pietra sorreggono un frontone discreto.

3. La fontana dei Leoni

Al centro di piazza del Duca, tra gli sguardi severi della Rocca e l’eleganza rinascimentale del palazzo ducale, spicca la fontana dei Leoni, realizzata tra il 1599 e il 1602 su progetto di Mastro Stefano di Tommaso, un abile tagliapietre veneto, per celebrare un’impresa fondamentale per la città: il prosciugamento delle paludi che minacciavano la salute pubblica.

L’acqua che alimentava la fontana proveniva dal nuovo acquedotto di San Gaudenzio, e la struttura rappresentava simbolicamente una nuova era per Senigallia, segnata da progresso e salubrità. Il suo altro nome, Fontana delle anatre, richiama forse un’immagine più domestica, quotidiana, ma non meno cara agli abitanti.

4. La Rocca Roveresca

La Rocca Roveresca a Senigallia

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Veduta della Rocca Roveresca

Appena oltre la piazza, la Rocca Roveresca si impone con l’eleganza militare di una struttura perfettamente conservata. Sorge vicino alla spiaggia, in una posizione che nel passato era considerata fondamentale per la difesa del centro cittadino. L’attuale giardino era un tempo un fossato d’acqua, le cui acque scorrevano regolamentate da un ingegnoso sistema di portelle.

Prima torre romana, poi torre medievale, fino alla decisione di Giovanni della Rovere di costruire una vera fortificazione. I lavori iniziarono nel 1476 e, grazie all’opera di più architetti, la rocca fu completata in soli sei anni. L’aspetto più affascinante è che racchiude al suo interno una seconda rocca, più antica. I quattro torrioni cilindrici, ornati di beccatelli in pietra d’Istria, custodiscono le torri quadrate della precedente fortificazione malatestiana.

La Rocca ospitava soldati, certo, ma anche le stanze dei signori e gallerie sotterranee che la collegavano al palazzo del Duca. Con l’arrivo dello Stato Pontificio, conobbe un lento declino, diventando prigione, orfanotrofio, deposito. Solo negli anni Settanta del Novecento venne riportata all’antico splendore grazie a un importante restauro, e oggi ospita mostre ed eventi.

5. Piazza Roma

In pieno centro, a metà strada lungo corso II Giugno, si apre Piazza Roma, che da secoli rappresenta il punto d’incontro tra la vita politica, civile e quotidiana di Senigallia. È uno spazio dove si respira la storia, ma anche la vitalità della città, grazie ai palazzi signorili che ne disegnano i contorni e all’aria di familiarità che la percorre.

Tra le architetture che vi si affacciano merita una menzione il settecentesco palazzo di Giulio Fagnano dei Toschi, matematico illustre, che con la sua presenza testimonia il fermento culturale di Senigallia nei secoli passati. Ma la vera protagonista è la fontana del Nettuno, quasi al di sotto del palazzo comunale. Realizzata nel XVII secolo, ha qualcosa di misterioso e affascinante: la statua del dio del mare, probabilmente di epoca romana, venne ritrovata priva delle braccia e per questo è diventata nota tra i senigalliesi come “il monco in piazza”, o meglio, “I monc’ in piazza”.

6. Il Palazzo Comunale

Su Piazza Roma, il Palazzo Comunale è il più importante edificio civico di Senigallia, risalente al XVII secolo per volere del duca Francesco Maria II della Rovere. Sebbene già nel Trecento esistesse un precedente palazzo pubblico, di questo non si hanno notizie certe. A dare forma al nuovo edificio fu l’architetto Muzio Oddi, lo stesso che aveva da poco firmato la vicina chiesa della Croce.

I lavori, però, furono lenti, ostacolati dalla scarsità di risorse. La prima parte a essere completata fu la torre dell’orologio, che svetta con fierezza sul lato sinistro della facciata con la cella campanaria. Era il 1644 e quell’orologio iniziava a scandire i ritmi di una città in crescita. L’interno venne completato solo nel 1754, con la costruzione della maestosa scalinata in pietra del Furlo, che porta alla sala consiliare.

Durante il terremoto del 1930, il palazzo riportò gravi danni. Si pensò persino di demolirlo. Ma fu l’amore dei cittadini a salvarlo: si opposero con forza all’abbattimento, e così si avviarono lavori di restauro e consolidamento che si conclusero nel 1935, restituendo alla città uno dei suoi edifici più identitari.

La facciata si presenta sobria ma solenne: tre grandi arcate centrali, affiancate da due minori, incorniciano l’accesso, mentre i due piani superiori accolgono finestre squadrate.

7. Piazza Garibaldi

Più ampia, più ariosa e forse anche più solenne, Piazza Garibaldi (in passato nota come Piazza del Duomo) è la piazza principale di Senigallia. Nacque nel Settecento, in un’epoca di grande prosperità per la città, quando i confini interni dettati dalla cinta muraria pentagonale cominciavano a stare stretti a una comunità in pieno sviluppo economico e culturale. Fu proprio in quel periodo che si decise di abbattere parte delle mura per ridisegnare un nuovo spazio urbano, capace di accogliere visitatori, mercanti e nuove funzioni civili e religiose.

Qui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città: il palazzo Micciarelli, il Doganone, il palazzo Becci, il collegio Ginnasio Pio IX e il palazzo Vescovile. E ancora, l’Auditorium della chiesa di San Rocco e la Cattedrale di San Pietro Apostolo.

È il luogo ideale per fermarsi, osservare, respirare la città. La sua ampiezza, il suo equilibrio, la luce che muta sulle facciate raccontano di una città che ha saputo reinventarsi senza mai dimenticare le proprie radici.

8. Cattedrale di San Pietro Apostolo

All’estremità orientale di Piazza Garibaldi sorge la Cattedrale di San Pietro Apostolo edificata alla fine del Settecento.

L’impianto è a croce latina, sovrastato da una grande cupola centrale e da tre navate luminose. Nella sagrestia è custodito il sarcofago di San Gaudenzio, risalente al VI secolo, una presenza silenziosa e potente che richiama alla memoria il lungo cammino spirituale della città.

Ma è la cappella della Madonna della Speranza a catturare lo sguardo e il cuore. Di forma ellittica, avvolta da colonne corinzie in diaspro siciliano, è un gioiello che sembra sospeso tra cielo e terra: la luce filtra con delicatezza, accarezza le superfici e invita alla contemplazione.

Un’altra meraviglia si cela nell’organo a canne, realizzato nel 1906 dal celebre Carlo Vegezzi Bossi. Quando le sue note si alzano nello spazio della navata centrale, l’effetto è quello di un abbraccio: potente, solenne, indimenticabile. Ascoltare un concerto d’organo in questa cattedrale è un’esperienza che resta nel cuore e che arricchisce il senso di una visita a Senigallia.

9. Foro Annonario

Il Foro Annonario a Senigallia

Fonte: iStock

Bellissimo Foro Annonario a Senigallia

Pochi passi separano la Rocca dal Foro Annonario, una delle architetture più sorprendenti di Senigallia. Impossibile non restare colpiti dalla sua forma circolare, dall’ampia piazza centrale racchiusa da porticati maestosi, sorretti da ventiquattro colonne doriche in laterizio. Un’opera di Pietro Ghinelli, che nel 1834 immaginò un nuovo spazio per il mercato, all’altezza di una città in pieno fermento commerciale.

Ancora oggi, i portici accolgono i banchi del pesce, mentre la piazza ospita coloratissime bancarelle di frutta e verdura. Al piano superiore si trovano la biblioteca e l’archivio comunale, e in estate l’intera struttura si trasforma in un teatro a cielo aperto, perfetto per concerti e spettacoli.

10. Chiesa di Santa Maria Assunta

Un po’ più defilata rispetto ai grandi percorsi turistici, ma altrettanto affascinante, la Chiesa di Santa Maria Assunta è uno scrigno di storia e arte sacra. Le sue origini risalgono al XII secolo, quando fu fondata come priorato, ma la trasformazione in abbazia avvenne nel XV secolo, a testimonianza del suo crescente ruolo spirituale nella vita cittadina.

L’aspetto attuale è frutto di una completa ricostruzione settecentesca. L’interno colpisce per la sua armonia e per la maestosità della pala d’altare dell’Assunzione della Vergine, realizzata nel 1787 dal pittore anconetano Giovanni Pirri. I colori vibranti, la composizione equilibrata, l’intensità delle espressioni la rendono un capolavoro della pittura religiosa marchigiana.

Le pareti laterali, ornate da nicchie con statue di santi del tardo Settecento, accompagnano in un percorso di silenzio e raccoglimento. E poi c’è il Battistero, una vera sorpresa: nel seminterrato, è stato trasformato in un piccolo deposito museale dove vengono conservati e esposti reperti e arredi sacri.

Cosa fare a Senigallia: 5 esperienze che non si possono perdere

Una visita a Senigallia non include soltanto coinvolgenti passeggiate tra piazze storiche e visite a monumenti. La città marchigiana è anche vivacissima sotto il profilo degli eventi, dello sport, del divertimento e della vita culturale. Ecco, allora, alcune esperienze da mettere in lista che ve ne faranno apprezzare ancora di più il carattere dinamico e solare:

  1. partecipare al Summer Jamboree: ogni estate, tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, Senigallia si trasforma nella capitale europea della musica americana Anni Quaranta e Cinquanta con concerti, balli swing in piazza, mercatini vintage, acconciature d’epoca e auto d’altri tempi;
  2. vivere l’adrenalina del Deejay Xmasters in estate, quando la spiaggia si trasforma in un’arena all’aperto per sport d’azione, musica e cultura urbana con eventi, dimostrazioni, musica dal vivo e attività pensate per tutte le età;
  3. godersi una giornata alla Spiaggia di Velluto lunga circa dieci chilometri, con sabbia fine e dorata, e impreziosita dalla Rotonda a Mare, il simbolo della città, un tempo teatro della musica leggera italiana, oggi sede di eventi, mostre e spettacoli;
  4. passeggiare sul lungomare, oltre dieci chilometri di costa punteggiati da stabilimenti, locali sul mare, ristoranti e gelaterie;
  5. assistere a uno spettacolo al Teatro La Fenice che propone un ricco calendario di spettacoli che spaziano dalla prosa alla musica, dalla danza al cabaret.

Come arrivare a Senigallia

Raggiungere Senigallia è semplice, grazie alla posizione strategica nel cuore della costa adriatica e alla varietà di collegamenti disponibili.

In aereo: l’aeroporto “R. Sanzio” di Falconara Marittima è il più vicino, a soli 15 chilometri. Da qui partono e arrivano voli giornalieri che collegano Senigallia con le principali città italiane come Roma e Milano, ma anche con alcune importanti destinazioni europee, tra cui Londra, Monaco di Baviera e Parigi.

In treno: Senigallia è servita dalla linea adriatica Milano-Lecce, una delle principali dorsali ferroviarie del Paese, e dalla linea trasversale che unisce Ancona a Roma.

In auto: per chi sceglie di viaggiare in autonomia, Senigallia si può raggiungere tramite l’autostrada A14, che unisce i maggiori centri italiani da nord a sud. L’uscita “Senigallia” immette direttamente sulla bretella complanare che attraversa la città, con accessi diretti ai principali punti di interesse.

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Tra mare, vento e storie da raccontare: viaggio alla scoperta di Ancona

Spesso messa in secondo piano rispetto a tante altre destinazioni del nostro Paese, Ancona è un capoluogo che sa sorprendere da vari punti di vista. Sapevate, per esempio, che è una delle città d’Italia in cui si può assistere sia all’alba che al tramonto sul mare? Essa, infatti, è adagiata su un promontorio che guarda il Mare Adriatico, condizione che permette un cambio di luce e colore a ogni ora. Una vera e propria magia, che poi si va a riflettere sulle pietre antiche dei suoi tanti monumenti storici, tutti da visitare.

Cosa vedere ad Ancona

Una delle caratteristiche più sorprendenti di Ancona è che è una città che va assaporata a passo lento, in quanto essa è in grado di svelarsi piano piano. Il profumo di salsedine è ovunque e, passo dopo passo, è impossibile non percepire il suo carattere fiero di porto antico, ma anche un cuore nascosto tra colli verdi, scorci inaspettati e storie millenarie. Il centro storico di Ancona, infatti, sembra quasi un labirinto di stradine medievali, piazze affascinanti ed edifici storici che danno la sensazione di viaggiare nel tempo, passando da un’epoca all’altra.

Duomo di San Ciriaco

Tra le attrazioni da non perdere assolutamente ad Ancona c’è il suo Duomo di San Ciriaco, che sorge fiero sulla cima del Colle Guasco, nell’esatto punto in cui in passato si ergeva l’acropoli dell’antica città greca di Ankon. Edificato tra il XI e il XIII secolo, si presenta come un magnifico esempio di architettura romanica con influenze bizantine.

Il visitatore non può che rimanere colpito dalla sua facciata in pietra bianca e rosata, su cui si appoggia un elegante portale gotico sormontato da un protiro sostenuto da due leoni stilofori. Suggestivo è anche l’interno, a pianta a croce greca, pieno di capitelli scolpiti e archi a tutto sesto e dove sono custodite le reliquie di San Ciriaco, santo patrono della città. Ma non è finita qui, perché delle meraviglie si trovano anche nei suoi “sotterranei”, in cui sono custoditi i resti di un tempio dorico dedicato alla Venere Euplea.

Duomo di San Ciriaco, Ancona

Fonte: iStock

Il bellissimo Duomo di San Ciriaco

Porto Antico e Arco di Traiano

Non può di certo mancare una passeggiata al porto antico di questa città marchigiana, che è uno dei pochi dell’Adriatico rivolto a ovest, tanto da potersi sentire avvolti da un’atmosfera unica. Ed è proprio camminando da queste parti che si incontra uno dei suoi simboli più suggestivi: l’Arco di Traiano. Costruito nel 115 d.C. in onore dell’imperatore Traiano, è alto circa 18 metri e interamente in marmo greco.

Assolutamente ben conservato, racchiude tutta la vocazione marittima di Ancona, città che ha sempre guardato al mare come via di scambio, cultura e identità. Alle sue spalle si estende la banchina storica del porto, un luogo dove si può passeggiare respirando secoli di storia.

Parco del Cardeto

Chi vuole concedersi un momento di relax immerso nella natura non può assolutamente perdersi il Parco del Cardeto, che si trova in posizione panoramica a ridosso del centro storico. I viaggiatori possono camminare tra i sui tanti sentieri, che trasmettono l’emozione di trovarsi lontano dalla città, anche se Ancona brulica di vita tutta intorno.

Tra i suoi prati si incontrano persino luoghi evocativi, come il Cimitero Ebraico Antico, uno dei più importanti d’Italia, e il Campo degli Inglesi, datato luogo di sepoltura militare britannico della Prima Guerra Mondiale.

Museo Archeologico Nazionale delle Marche

Tra i vicoli del centro storico, una delle tappe da fare è il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, ospitato all’interno del seicentesco Palazzo Ferretti, uno degli edifici nobiliari più belli della città. Gli amanti della storia e della cultura qui avranno un bel po’ da fare, perché tra le sue mura contiene collezioni che raccontano la storia regionale, dalla preistoria all’epoca romana.

Tra i reperti più impressionanti per antichità e fascino ci sono, per esempio, il cranio del cacciatore paleolitico di Frasassi e le straordinarie tombe picene.

Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”

All’interno del raffinato Palazzo Bosdari, tra sale eleganti e luci soffuse, prende vita la Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”, un luogo silenzioso (pur essendo nel bel mezzo del centro storico) che si rivela uno scrigno d’arte pieno di secoli di pittura marchigiana, italiana e veneziana.

Chiesa di Santa Maria della Piazza

Da non perdere è anche la Chiesa di Santa Maria della Piazza, uno degli edifici più antichi della città. Situata in Piazza Santa Maria, risale al X secolo ed è stata edificata su una precedente struttura paleocristiana. Si presenta con una facciata dalle linee sobrie e solide, con marmo bianco e pietra arenaria, porte in bronzo magnificamente decorate e un rosone centrale che cattura subito l’attenzione. L’interno è diviso in tre navate, ed è arricchito da affreschi e opere d’arte di grande valore.

Corso Garibaldi

Corso Garibaldi è una delle arterie principali del centro storico, il luogo più indicato per chi è in cerca di tantissime occasioni per lo shopping ma anche di graziosi caffè e ristoranti. La verità, tuttavia, è che camminando in questa strada si incontrano anche diversi punti di interesse che da soli valgono il viaggio:

  • Palazzo degli Anziani: magnifico edificio in stile rinascimentale che ospita alcune delle collezioni d’arte della città;
  • Piazza del Plebiscito: una delle principali, sede del Teatro delle Muse e di altre importanti istituzioni culturali;
  • Chiesa di San Francesco alle Scale: famosa per la sua suggestiva facciata e il suo interno riccamente decorato;
  • Porta Pia: una delle antiche porte cittadine, un punto di ingresso storico al centro.

Passetto e scalinata monumentale

Il Passetto è una delle suggestive spiagge di Ancona, un angolo della città dove il mare e la terra si incontrano. Ci troviamo a poca distanza dal centro storico e si distingue per i suoi ciottoli, per la bellezza naturale e per l’atmosfera tranquilla. Ma non è tutto, perché il Passetto si rivela anche un punto panoramico da cui ammirare una vista spettacolare sulla città e sull’orizzonte del Mare Adriatico.

Ed è proprio qui che prende vita una scalinata monumentale di ben 96 gradini. Costruita nel 1930, è un capolavoro di architettura e rappresenta una sorta di percorso simbolico che invita a scendere lentamente verso il mare, mentre si ammira un panorama emozionante. In cima alla scalinata, inoltre, si trova il Monumento ai Caduti che aggiunge un tocco storico e culturale al paesaggio naturale.

Monumento ai Caduti, Ancona

Fonte: iStock

Monumento ai Caduti in cima al Passetto

Spiaggia di Mezzavalle e Portonovo

La Spiaggia di Mezzavalle e Portonovo si distinguono per essere due dei luoghi naturali più incantevoli di Ancona. La prima si caratterizza per la presenza di natura incontaminata e acque cristalline. Si trova lungo il Promontorio del Conero ed è circondata da alte scogliere di calcare bianco che la proteggono dal vento. Sorge, inoltre, a pochi passi da un’altra meraviglia naturale della città: il Trave di Ancona.

Non è di certo meno interessante Portonovo, località che permette di scorgere uno dei panorami più suggestivi e fotografati della Riviera del Conero. Parliamo quindi di una vera e propria  baia naturale, ma anche di un paese estremamente affascinante grazie alle sue case in pietra che si affacciano sulla spiaggia, fatta di ghiaia fine e meno affollata rispetto ad altre località turistiche.

Cosa fare ad Ancona

La città di Ancona offre anche la possibilità di dedicarsi a una grande varietà di esperienze, che spaziano dalla cultura alla natura, dalla storia alla gastronomia:

  • Escursioni e trekking sul Monte Conero: ovvero su una montagna che si affaccia direttamente sul mare. Qui ci sono numerosi sentieri, adatti a tutte le abilità, che conducono al cospetto di panorami spettacolari;
  • Escursioni in barca nel Conero: se si vuole ammirare questa meravigliosa zona del centro Italia da un punto di vista privilegiato, il consiglio è quello approfittare dalle varie escursioni in barca nel Conero, che consentono di esplorare le splendide baie e calette della zona, come la Spiaggia dei Sassi Neri e la Spiaggia delle Due Sorelle;
  • Tour in bicicletta lungo la costa: questo è un territorio che offre numerosi percorsi ciclabili, ideali per chi vuole fare un po’ di attività fisica mentre si osserva il panorama marino;
  • Visitare il Mercato delle Erbe: dove acquistare diversi prodotti tipici delle Marche, come frutta, verdura, e prodotti locali, e anche deliziarsi con alcuni dei prodotti artigianali più rappresentativi della regione;
  • Vedere il tramonto da Pietralacroce o dal belvedere della “Seggiola del Papa”: uno dei migliori punti panoramici per guardare il sole calare sull’acqua;
  • Osservare l’alba dal Parco del Cardeto o dalla Spiaggia di Mezzavalle: due degli spot più indicati in assoluto per ammirare il sole che nasce dal mare.
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Le Isole Brioni: un vero paradiso terrestre in Istria

Stai valutando l’Istria come meta per un long-weekend o come tappa di un on the road per le tue vacanze? Se stai cercando un’esperienza fuori dal comune, le Isole Brioni possono essere proprio quella sorpresa che non ti aspetti. Un angolo di natura selvaggia, un paradiso terrestre che si affaccia sul mare Adriatico capace di portare quiete e relax anche nelle anime più stressate. Qui il tempo rallenta e tutto diventa un invito a godersi un momento per sé, in compagnia delle onde del mare e dei profumi della macchia mediterranea. Ma cosa c’è da vedere in questo posto così magico? Ecco una guida completa sui luoghi da non perdere in questa perla della Croazia.

Prima di tutto cosa sono le Isole Brioni?

Le Isole Brioni sono un’arcipelago composto da 14 isole sparse in un raggio di pochissimi chilometri a nord-ovest da Pola, in Croazia. Le isole furono abitate sin dai tempi antichi ma iniziarono a ottenere interesse e riconoscimento a partire dal 1893, anno in cui vennero acquistate da un benestante industriale austriaco che le volle trasformare in una zona lussuosa di villeggiatura e metterle a disposizione delle figure più illustri dell’epoca. Dopo una serie di passaggi di proprietà che videro coinvolte prima l’Italia e poi la Jugoslavia, nel 1945 divennero la dimora estiva di Tito diventando il palcoscenico di grandi eventi e cerimonie per attori e figure di spicco della società come ospiti del presidente Jugoslavo. A partire dal 1983, le isole vennero insignite del titolo di Parco Nazionale e aperte a tutto il pubblico e non solo alle élite. Tuttavia, l’impronta esclusiva e lussuosa che ne ha plasmato l’identità non è andata perduta, pertanto i costi degli alloggi qui sono abbastanza elevati. Se la tua idea di viaggio si sposa maggiormente con la filosofia del low-cost nessun problema, puoi goderti la magia delle Isole Brioni con una gita di un giorno partendo da Fazana, un piccolo villaggio di pescatori dal quale partono le escursioni per l’arcipelago. Le isole sono quattordici ma solo una è aperta ai visitatori: l’Isola Maggiore.

Tutte le meraviglie da vedere alle Isole Brioni

Se è vero che si può visitare un’isola soltanto, è anche vero che questa è così ricca di cose da vedere e di esperienze da provare che saprà riempire la tua giornata di incredibili scoperte. L’arcipelago, infatti, non solo è uno spettacolare rifugio naturale, ma è anche un vero e proprio scrigno di tesori da esplorare; dai paesaggi incontaminati alle testimonianze del passato, qui ce n’è davvero per tutti i gusti. Di seguito trovi alcune delle cose da non perdere assolutamente.

Il Parco Safari delle Isole Brioni in Istria

L’attrazione più inaspettata e stravagante dell’intero arcipelago: il Safari Park. Un parco naturale che si estende per un’area recintata di nove ettari dove specie autoctone delle Brioni convivono con esemplari provenienti dal Sudamerica, Africa e Asia. In passato questa zona veniva utilizzata da Tito come riserva di caccia privata e molti degli animali esotici del parco non sono altro che regali fatti al presidente e introdotti da lui stesso nell’habitat. Il Safari si può fare solo a bordo di un trenino dal quale potrai ammirare struzzi, pavoni, zebre, zebù e molti altri animali. Ma la vera celebrità del parco è Lanka: un’elefantessa indiana donata a Tito nel 1972 dalla prima ministra indiana Indira Gandhi. Se vuoi visitare il parco, il costo del biglietto è di 35 euro per gli adulti e 15 per i bambini sopra i 7 anni. I minori di 7 anni non pagano l’ingresso.

L’Ulivo più antico del mediterraneo

Un vero e proprio monumento naturale. Uno studio condotto negli anni ’60 sulla sua corteccia ha dimostrato come quest’albero abbia un’età stimata di più di 1600 anni e, per tale motivo, è considerato uno degli ulivi più antichi di tutto il mediterraneo. La sua veneranda età non gli impedisce di produrre ancora i suoi frutti tanto che, ogni anno, vengono raccolti e ne viene prodotto un olio molto pregiato. L’ulivo si trova immerso in un paesaggio incontaminato, placido e tranquillo che ne esalta la sua maestosità e che sottolinea il suo carattere forte e resiliente. Molto più di un simbolo di longevità, questo ulivo custodisce il legame millenario tra gli abitanti di questa regione e la natura.

Il sentiero dei dinosauri

Impronte di dinosauro alle Isole Brioni in Istria

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Una delle 200 impronte di dinosauro rinvenute alle Isole Brioni

Ogni volta che senti la colonna sonora di Jurassic Park ti viene un nodo nostalgico allo stomaco e torni immediatamente bambino? Allora non puoi perderti il sentiero dei dinosauri! In questa zona sono state rinvenute più di 200 impronte fossili di dinosauri risalenti a circa 130 milioni di anni fa. Le impronte si sono conservate perfettamente nella roccia calcarea e sono riconducibili a diverse specie di dinosauri tra cui:

  • Teropodi: esemplari carnivori bipedi simili al T-Rex.
  • Sauropodi: grandissimi erbivori dal collo lungo come, ad esempio, il Brachiosauro.
  • Ornitopodi: esemplari erbivori di dimensioni più ridotte come l’Iguanodonte.

Il pappagallo Koki

Il pappagallo Koki è un’altra delle tante attrazioni che attirano l’interesse dei visitatori: un esemplare di cacatoa bianco con la cresta gialla, donato come regalo di compleanno da parte di Tito alla nipote. Koki è un abilissimo imitatore, capace di riprodurre suoni e parole e, con i suoi 50 anni di vita, è uno degli animali più longevi delle Isole Brioni. Questo simpatico animaletto è così amato che è presente in moltissime foto con celebrità del mondo dello spettacolo e con figure politiche.

Il giardino mediterraneo

Il giardino mediterraneo venne costruito nel 2007 nell’area di un ex-vivaio che si estende per 17.000 metri quadri. Un angolo di pace e biodiversità che ospita più di 170 specie vegetali e che nasce con un duplice intento:

  • Preservare e valorizzare la flora mediterranea, concentrandosi principalmente sulla conservazione delle specie autoctone.
  • Educare i visitatori sulla ricchezza del patrimonio botanico dell’area delle Isole Brioni.

Alberi secolari, piante spontanee, autoctone o esotiche, qui si trovano moltissime specie anche utilizzate da secoli nella cultura e nella cucina tradizionale locale.

La casa delle barche

Dopo aver esplorato i luoghi d’interesse di stampo naturalistico, è arrivato il momento di spostarci verso le attrazioni di carattere storico e culturale. Tra queste c’è sicuramente la Casa delle Barche, un piccolo gioiellino storico che parla del legame degli abitanti delle Isole Brioni con il mare e la navigazione. L’edificio, in stile secessionista austro-ungarico, fu costruito nel 1902 come protezione delle barche.  Questa casa veniva chiamata anche “Casa del Dottore” poiché al piano superiore c’era una farmacia, l’ambulatorio di un medico e l’appartamento dove viveva con la sua famiglia. Oggi la casa ospita una mostra permanente sull’Isola.

Il museo di Tito

Per entrare nel vivo della storia di questo straordinario arcipelago, ti consigliamo di visitare il museo di Tito che racconta l’epoca d’oro delle Isole Brioni e che si concentra sull’ex-leader della Jugoslavia Josip Broz Tito. Questo spazio, situato all’interno del Centro Culturale di Brioni, raccoglie testimonianze fotografiche, oggetti e documenti legati a questa importante figura politica. Tra le cose che puoi ammirare in questo museo trovi:

  • Oggetti personali e regali ricevuti da figure di spicco e celebrità.
  • I modelli delle sue barche e vari manufatti che testimoniano il suo amore per il mare.
  • Animali imbalsamati regalati al leader e che, dopo essere morti per cause naturali, vennero imbalsamati come tributo al Parco Safari.

Questo tuffo tra le sale del museo ti darà la possibilità di scoprire il ruolo di queste isole nel loro periodo di massimo splendore e l’importanza che hanno avuto nella storia del ‘900 e, soprattutto, nella storia della Jugoslavia.

La Cadillac di Tito

Nessuno visita le Brioni senza vedere anche solo velocemente la Cadillac Eldorado Cabriolet verde scuro che venne donata a Tito nel 1953. La Cadillac, della lunghezza di 5,6 metri e con un motore V8 da 210 cavalli, è un vero simbolo di lusso e prestigio e venne utilizzata dal presidente in persona per muoversi nell’isola e accompagnare capi di stato, star del cinema e leader politici internazionali. Un fatto interessante di questa attrazione è che la vettura è ancora perfettamente funzionante e viene utilizzata in occasioni speciali. Per vederla ti basterà raggiungere il museo di Tito e goderti un capolavoro dell’ingegneria americana perfettamente conservato e che offre una fotografia precisa di un’epoca passata.

I reperti archeologici

Vista aerea del Castrum Romano alle Isole Brioni

Fonte: iStock

I resti del Castrum romano alle Isole Brioni, in Istria

Le Isole Brioni sono disseminate da reperti archeologici. Un primo assaggio lo abbiamo avuto con il sentiero dei dinosauri sul quale possiamo ritrovate oltre 200 impronte di questi antenati così affascinanti ma, in realtà, ci sono anche altri siti archeologici di grande interesse storico e che meritano assolutamente una visita.

  • Il castrum romano: una delle meraviglie dell’isola principale dell’arcipelago delle Brioni. Situato sulla costa occidentale, si tratta di un insediamento fortificato di epoca romana capace di raccontare una storia unica che inizia nell’antichità e si protrae fino al Medioevo, l’insediamento infatti venne abitato per oltre 1000 anni. Il Castrum sorse in una posizione strategica, vicino al mare, ed era costituito da ville patrizie, botteghe e impianti termali definendo le Isole Brioni un luogo di lusso sin dai tempi dell’Impero Romano. Nel Medioevo, l’area venne utilizzata per scopi abitativi per poi essere abbandonata forse per motivi di salute. L’abbandono dell’area ne ha permesso l’ottima conservazione dei resti, cosa che difficilmente accade per gli insediamenti che hanno visto una continuità abitativa nel tempo. Consigliamo una visita al castrum per immergerti completamente nella storia dell’Isola e immaginare come vivevano mercanti, nobili e artigiani dell’epoca. Se sei un amante dell’archeologia e della storia antica questa è decisamente una tappa da non perdere.
  • La Baia di Verige: un’altra delle gemme di questo meraviglioso arcipelago. Una baia di enorme bellezza dove il blu del mare si fonde con i fasti dell’antica Roma restituendo un sito d’interesse storico e paesaggistico da togliere il fiato. La baia si trova sulla costa ovest dell’Isola Maggiore e ospita i resti di una lussuosissima villa romana la cui costruzione ebbe inizio nel 1° secoldo a.C. e che raggiunse il suo massimo splendore nel 1° secolo d.C. Appartenuta con grande probabilità a una ricca famiglia patrizia, si estende per oltre un chilometro ed era impreziosita da terrazze panoramiche, templi dedicati alle divinità, aree termali e un porticciolo privato. Oggi puoi vedere i resti della villa, le colonne, alcuni pezzi di mosaico che decoravano gli edifici, le terme e un paesaggio mozzafiato immerso nella natura incontaminata.
  • La Chiesa di Santa Maria: la chiesa, realizzata per gli abitanti del castrum romano adiacente, era composta da tre navate a pianta rettangolare. La sua peculiarità risiede nella forma del santuario con abside rettangolare e, ancora oggi, si possono vedere la base dell’altare e un piccolo lapidario con numerosi reperti. Vicino alla basilica sorgeva anche un cimitero paleocristiano e un convento benedettino.

Le spiagge

Infine, per concludere al meglio il nostro viaggio alle Isole Brioni, ti portiamo sulle meravigliose spiagge di questo arcipelago. Un angolo di paradiso incredibile per chiunque ami il mare e per tutti quelli che prediligono le mete meno inflazionate. Spiagge sabbiose si alternano a insenature rocciose o scogliere capaci di regale scenari mozzafiato e con un acqua così turchese da invogliare chiunque a fare un tuffo. Tra le spiagge più famose citiamo Verige, tranquilla e ricca di vita marina da scoprire con maschera e boccaglio; Brioni, lontana dalla folla per una giornata all’insegna del relax più totale. Se invece cercate la solitudine per avere un contatto incontaminato con la natura circostante, allora ti consigliamo di fermarti nella baie più nascoste e meno frequentate. In generale, tutte le spiagge sono incastonate in una vegetazione lussureggiante che le rende un ottimo punto di partenza, o di arrivo, per escursioni e passeggiate nella natura.

Con questa guida ti abbiamo raccontato tutte le cose da vedere alle Isole Brioni, in Istria. Un angolo di mondo dove storia e natura s’intrecciano in un abbraccio indissolubile tessendo una trama di storie antiche e moderne che ti riempirà il cuore. Dai reperti archeologici romani, alle impronte dei dinosauri; dal Safari Park al museo di Tito, le Isole Brioni sono la meta perfetta per chi è alla ricerca di un luogo dove appagare la propria sete di scoperta e la voglia di rilassarsi in mezzo alla natura più autentica.

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Perché Termoli è il borgo dell’amore

Il borgo antico di Termoli, nel Molise, è circondato da mura e si staglia su un piccolo promontorio da cui si scorge il Mare Adriatico. A vederlo, ci si innamora subito. Una vera perla della costa molisana, che ha saputo mantenere due anime distinte ma unite, il Borgo Vecchio e la Città Nuova. Il borgo è il fulcro della storia di Termoli, con le sue strette vie lastricate, il Castello Svevo, la Cattedrale, la Passeggiata dei Trabucchi.

San Valentino a Termoli

Chi visita questo borgo nella settimana di San Valentino, lo vedrà avvolto in una luce rossa come il fuoco: proviene dal castello che, in occasione della festa degli innamorati, viene illuminato. Il “Borgo degli innamorati” è un evento che viene  organizzato ogni anno dall’Associazione Turismo in collaborazione con l’Amministrazione municipale per il 14 febbraio, giorno di San Valentino. Sono tante le coppie che partecipano al tour dedicato all’amore, un percorso caratterizzato da racconti teatrali come Romeo e Giulietta, di leggende, mostre, foto in scorci particolari del centro storico, visite del sito archeologico della Termoli sotterranea, oltre alla riscoperta di alcune antiche botteghe del borgo e di angoli incantevoli da scoprire e dove poter farsi immortalare e lasciare il proprio lucchetto d’amore per sempre in piazza Bisceglie.

Ma non è solo per questo motivo che Termoli è famoso per essere il borgo dell’amore. Sono tanti, infatti, gli scorci romantici che questo luogo magico regala. Si può seguire un vero e proprio itinerario dell’amore tra i luoghi più belli delle vecchie mura, dove una segnaletica invita a fare una sosta, a guardare il panorama e a scambiarsi un gesto d’amore.

Gli altri luoghi romantici di Termoli

Il Castello Svevo

Le caratteristiche architettoniche lasciano supporre che il Castello Svevo sia stato costruito in epoca normanna. Tuttavia, la definizione “svevo” pare sia stata attribuita in seguito alla ristrutturazione e fortificazione voluta da Federico II di Svevia nel 1240. Molto probabilmente il Castello di Termoli faceva parte di un più ampio sistema di difesa, costituito da mura che cingevano l’intero perimetro della città e da diverse torrette merlate, di cui una si è conservata intatta ed è situata all’ingresso del Borgo antico. Il castello è formato da due strutture: un corpo centrale con quattro torrette, la cui forma circolare conserva un notevole fascino, e la torre superiore, isolata dal resto della costruzione, sulla cui sommità ospita la stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare. Il Castello di Termoli oggi ospita mostre ed eventi culturali ed è una location particolarmente richiesta per la celebrazione dei matrimoni civili.

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Fonte: Getty Images

Il Castello Svevo di Termoli

Montecastello

Montecastello è la via panoramica del Borgo Vecchio di Termoli. La si raggiunge dall’entrata del borgo in prossimità del castello o inoltrandosi tra i vicoli. Montecastello è la parte più alta del Borgo Vecchio e affacciandosi all’antica mura di cinta si gode di una vista panoramica da un lato verso il lungomare di Sant’Antonio e il golfo di Vasto, dall’altro sul centro della città e, spostandosi di pochi passi, la vista spazia sul porto, il litorale di Rio Vivo e le Isole Tremiti.

La Città Nuova

La Città Nuova, invece, è il centro della vita sociale, con i celebri mercati termolesi ricchi di bancarelle che impreziosiscono le ariose piazze. Da non perdere è anche la Rejecelle, il vicolo più stretto d’Italia, largo solamente 41 cm – primato rivendicato altresì da un Comune marchigiano, Ripatransone, nella provincia di Ascoli Piceno – il porto e la zona balneare di Marina di San Pietro, il più bel litorale di Termoli, dove d’estate ci sono spiagge attrezzate, servizi e divertimenti di ogni tipo. La città, che dal 2003 ottiene il riconoscimento della Bandiera Blu, è un’importante meta turistica, apprezzata in particolare per la qualità dell’acqua del mare e la sicurezza delle spiagge.

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Fonte: Getty Images

Panorama di Termoli

I trabucchi

Sul lungomare di Termoli si possono ammirare quelle antiche e affascinanti macchine da pesca che sono i trabucchi. Anticamente permettevano ai pescatori e alle loro famiglie di pescare anche quando il mare in burrasca impediva alle barche di uscire in mare. Il primo trabucco di Termoli venne costruito intorno al 1850 da Felice Marinucci che aveva visto questo tipo di costruzione in Abruzzo, dove spesso si recava per motivi di lavoro. Oggi, i trabucchi sono fra i simboli che caratterizzano la città di Termoli. Per osservarli in tutta la loro bellezza si può percorrere la “Passeggiata dei trabucchi” che, dai piedi del Castello Svevo, si snoda lungo tutta la cinta muraria del Borgo Antico fino ad arrivare al porto.

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Fonte: Getty Images

Uno dei trabucchi di Termoli
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L’isola a forma di cuore è la vera isola dell’amore

La Croazia è il Paese perfetto per una vacanza dove saltare da un’isola all’altra è un must. Le sue isole sono centinaia, sparse nell’Adriatico: circa 50 sono abitate e ricche di storia, tra fortezze e monasteri in rovina, monumenti che raccontano l’eredità lasciata dagli incontri con i popoli veneziani e ottomani. Ci sono isole per tutte le esigenze, da chi ricerca il divertimento in spiaggia a chi, invece, preferisce semplicemente immergersi tra le bellezze della natura. E poi c’è un’isola che, per la sua forma particolare, è stata definita più volte “l’isola più adorabile del mondo”.

Stiamo parlando di Galešnjak (Galesno), meglio nota come “Isola dell’amore” dal croato Otok za Zaljubljene. Vista dal mare sembra un’isola come le altre, niente di speciale, ma dall’alto offre tutto un altro paesaggio. È infatti grazie a Google Earth che nel 2009 molti turisti hanno cominciato a parlare di quest’isola dall’aspetto straordinario, anche se non furono i primi a scoprirla. Fu il cartografo di Napoleone, Charles-François Beautemps-Beaupré, che nel 1806 mappò per la prima volta Galešnjak, mostrando come la forma dell’isola disegnasse un cuore quasi perfetto.

Dove si trova l’isola a forma di cuore

In giro per il mondo ci sono un paio di isole a forma di cuore, ma una delle più famose è proprio l’isola di Galešnjak (si pronuncia Galeshnyak), in Croazia. La trovate al largo della costa croata, in uno stretto canale tra l’isola di Pašman e la terraferma, non troppo distante dalla città di Zara. Qui giace l’isoletta di Galesnjak, con una superficie di appena 32 acri: potreste attraversarla tranquillamente a piedi in meno di dieci minuti!

E non ci sarebbero molti motivi per indugiare durante la vostra passeggiata perché sull’isola non c’è nulla, se non tanta vegetazione e tanti scogli, due dei quali molto belli e panoramici. Il più alto dei due è a 36 metri sul livello del mare, ottimo per ammirare le calette di sassi e le piscine naturali dove fare il bagno d’estate.

L’isola, ora disabitata, in passato era abitata dall’uomo: nel 2019, infatti, è stata scoperta una costruzione di massi lunga 80 metri e datata tra il 6100 e il 5400 a. C., che allacciava Galešnjak e il vicino scoglio di Ricciul.

L’isola a forma di cuore è visitabile?

Chiunque scopra questo centro del romanticismo si chiede se l’isola sia visitabile, così da trascorrerci qualche ora con la propria dolce metà. Seppur Galešnjak sia privata e non siano presenti servizi turistici, l’isola può essere visitata prenotando un tour in barca che vi permetterà di raggiungere le sue coste facilmente e velocemente, soprattutto considerando la poca distanza dalla terraferma. Se state organizzando un’uscita romantica, potreste valutare di prenotare un tour in barca a vela o su un piccolo yacht. Tra le star che hanno fatto quest’esperienza citiamo Beyoncè, che a bordo del suo yacht festeggiò uno dei suoi compleanni, Jay Z, Jeff Bezos e Michael Jordan.

Chi possiede un conto in banca abbastanza corposo (stiamo parlando di una cifra che si aggira intorno ai 13 milioni), potrebbe valutare non solo di visitare l’isola, ma anche di comprarne una parte! Dal 2023, infatti, una zona dell’Isola dell’amore pari a pari a 40 mila metri quadrati è in vendita.

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Nel Quarnero per una fuga mediterranea tutto l’anno

Incastonato tra le acque cristalline del Mar Adriatico, le rigogliose catene montuose e la natura incontaminata di Gorski Kotar, il Quarnero è una destinazione perfetta per tutte le stagioni. Non serve raggiungere mete esotiche lontane dall’Italia per assaporare tutta la bellezza di un viaggio nei luoghi di mare anche nei mesi autunnali e invernali: il clima mite e mediterraneo e il paesaggio variegato di questo angolo di paradiso croato, lo rendono il luogo perfetto per una fuga mediterranea, sia che tu stia cercando delizie gastronomiche, avventure all’aria aperta o esperienze culturali. Dalla raffinata Riviera di Opatija (Abbazia) alle suggestive isole di Krk e Rab, fino alla bellezza selvaggia delle foreste di Gorski Kotar, ogni angolo del Quarnero (in croato Kvarner) offre qualcosa di unico e suggestivo.

L’autunno e l’inverno, qui, hanno un fascino speciale: meno folla, graziosi mercatini festivi e un’atmosfera tranquilla, ideale per rilassarsi ed esplorarne le bellezze. Che tu scelga di passeggiare sul lungomare di Opatija, fare escursioni nei sentieri che si inerpicano tra le oasi verdi dell’entroterra o pedalare attraverso i paesaggi di Lussino, il Quarnero (o Quarnaro) offre esperienze indimenticabili per ogni tipo di viaggiatore non solo in estate, ma durante tutto l’anno.

Riviera di Opatija: esperienze gourmet in riva al mare

La Riviera di Opatija (in italiano chiamata Abbazia), ospita le più eleganti città costiere. Tra queste troviamo Opatija, Lovran (Laurana), Matulji (Mattuglie), Ičići e Mošćenička Draga (Draga di Moschiena). Tutte perle da esplorare non solo per la loro bellezza paesaggistica, ma anche per l’eccezionale scena gastronomica che le anima. Qui, i sapori mediterranei regnano sovrani, con numerose specialità locali come i gustosi scampi del Quarnero, gli asparagi selvatici e le rinomate castagne “maruni di Lovran” (si dice che siano le più buone del mondo). I ristoranti di Opatija uniscono con maestria tradizione e gastronomia moderna, offrendo piatti innovativi, ma fortemente radicati nel patrimonio culinario locale.

Ristoranti e tradizioni enogastronomiche a Opatija (Abbazia)

Fonte: Opatija Tourist Board

Ristoranti e tradizioni enogastronomiche a Opatija (Abbazia)

L’autunno è il momento ideale per gustare queste delizie culinarie, grazie ai festival che mettono in risalto i sapori della regione. Il Festival del Cioccolato, nella città di Abbazia, ogni anno attira numerosi appassionati ed è un tripudio di eventi e attività in cui il protagonista è sempre lui, il cioccolato: fiere e bancarelle incentrate interamente su questo dolce, menu di bar e ristoranti arricchiti con piatti dedicati a questa golosità, e rilassanti trattamenti e massaggi a base di cioccolato nelle spa della città.

La Marunada, a Lovran, celebra invece le amate castagne del territorio, con diverse degustazioni, ricette tradizionali e spettacoli culturali. L’iniziativa Matuljicious di Matulji, infine, presenta una serie di eventi gastronomici che promuovono l’autenticità della cucina locale attraverso degustazioni, attività all’aperto e laboratori educativi, assicurando un’esperienza ricca dedicata al buon cibo e alle eccellenze culinarie.

Festival Cioccolato nel Quarnero: evento imperdibile ad Abbazia

Fonte: Anton Unković

Benessere durante il Festival Cioccolato di Abbazia

L’Anello di Fiume: gastronomia con un tocco di storia

L’Anello di Fiume (in croato Riječki Prsten), territorio che comprende le 8 cittadine che circondano Fiume, offre un affascinante mix di splendidi paesaggi marittimi e montani che hanno influenzano fortemente la cucina locale. La gastronomia, qui, è plasmata da secoli di influenze culturali, dai sapori mediterranei conferiti dal pesce e dall’olio d’oliva, ma anche dai piatti deliziosi ispirati alla cucina italiana, austriaca e ungherese. Questa fusione di profumi e sapori dà vita a un’esperienza culinaria indimenticabile.

L’offerta gastronomica di Fiume è da esplorare attraverso il “Riječke Gastronomske Luke”, un progetto curioso che ormai da anni organizza le esperienze culinarie della città in “Porti Gastronomici” tematici. Tra le decine di ristoranti aderenti, si incontrano quelli specializzati nella cucina di mare o in quella vegana, altri sono luoghi romantici o perfetti per un pasto in famiglia. Ci sono i ristoranti ideali per gli appassionati di vino, o quelli che offrono un menu con piatti esotici internazionali.

Qualunque sia il “porto gastronomico” che si sta cercando, Fiume ha qualcosa per ogni gusto ed esigenza. Ogni locale, infatti, mette in mostra la ricca diversità della cucina della regione, assicurando che ogni pasto sia un’avventura unica di sapori.

Enogastronomia tipica di Fiume, in Croazia

Fonte: Rijeka Tourist Board

La ricca scelta enogastronomica di Fiume, in Croazia

Lussino e Cherso: spirito mediterraneo e avventure all’aperto

Per gli amanti della natura e delle avventure, le isole di Lussino (Lošinj) e Cherso (Cres) sono veri paradisi tutti da esplorare.

Cherso, nota per la sua bellezza incontaminata e la sua ricca storia, ospita oltre 1.400 specie di piante, rendendola una destinazione ideale per escursionisti, ciclisti e appassionati di botanica. I 300 chilometri di sentieri dell’isola attraversano uliveti, antichi villaggi e scogliere, offrendo panorami mozzafiato e un profondo contatto con la natura.

Vista panoramica da Cherso (Cres), in Croazia

Fonte: Marijana Erste

La splendida vista panoramica dal Monte Sis a Cherso (Cres), in Croazia

Lussino, spesso chiamata “Isola della Vitalità”, è rinomata per il suo turismo all’aperto e le attività legate al benessere. Con 16 percorsi ciclabili e 18 sentieri escursionistici, l’isola offre numerose opportunità per esplorare la sua straordinaria bellezza naturale mantenendosi attivi.

Il sentiero Via Apsyrtides, che collega Cherso e Lussino, non solo mette in risalto paesaggi mozzafiato, ma offre anche diverse opportunità per esplorarne la storia e la cultura lungo il percorso, attraversando antichi monumenti e pittoreschi villaggi. Lussino e Cherso hanno qualcosa da offrire a tutti, che si tratti di famiglie in cerca di divertimento all’aperto, di coppie in partenza per una fuga romantica o di viaggiatori solitari interessati al turismo sostenibile.

Trekking a Cres (Cherso), nella regione del Quarnero in Croazia

Fonte: Robi Sablic

Trekking immersi negli splendidi paesaggi del Quarnero

La tua destinazione tutto l’anno

Il fascino del Quarnero non sbiadisce con il cambiare delle stagioni. In inverno, la regione si anima con mercatini festivi, eventi all’aperto e campeggi accoglienti che rimangono aperti anche durante i mesi più freddi.

E poi c’è la natura incontaminata del Gorski Kotar, regione con le sue foreste rigogliose e un’atmosfera di pace e tranquillità: un paradiso invernale per chi cerca oasi di relax e benessere cimentandosi nelle attività all’aperto, mentre le aree costiere continuano a godere di un clima mite. Proprio come nella Riviera di Crikvenica (in italiano Cinquernizza), chiamata anche la Riviera della salute per l’ottima qualità dell’aria e dell’acqua: uno dei territori più pittoreschi della Croazia, che unisce la verdeggiante valle di Vinodol al mare su cui si specchiano splendide località.

Dalle escursioni tra i sentieri innevati del Gorski Kotar ai pasti gourmet lungo la costa, i paesaggi diversificati del Quarnero offrono qualcosa di speciale per ogni esigenza di viaggio.

Che tu sia un appassionato di gastronomia, un amante della natura o un entusiasta esploratore della cultura, il mix di storia, bellezze naturali e tradizioni culinarie del Quarnero, nominato European Region of Gastronomy for 2026 (Regione Europea della Gastronomia del 2026), sono un’ottima ispirazione per il prossimo viaggio fuori stagione, tra l’autunno e l’inverno.
Con il suo fascino intramontabile in qualsiasi mese dell’anno, il Quarnero promette esperienze indimenticabili che ti faranno desiderare di tornarci, anno dopo anno, scoprendo un tassello in più di quello che è il suo immenso patrimonio paesaggistico e culturale.

Logo Quarnero

logo Croazia Piena di Vita

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Cosa vedere a Venezia in un pomeriggio

Venezia è una città davvero eccezionale: basti pensare che si sviluppa su più di 100 piccole isole che a loro volta si fanno spazio all’interno di un’affascinante laguna nel Mare Adriatico. Le attrazioni e gli scorci da ammirare in città sono tantissimi e quando si ha solo un pomeriggio a disposizione diventa difficile scegliere cosa visitare o meno. Noi di SiViaggia abbiamo fatto una selezione delle attrazioni da non perdere assolutamente, e per rendere il soggiorno ancor più piacevole abbiamo deciso di offrire uno sconto del 5% su diversi ingressi e tour da fare in mezza giornata in questa emozionante città.

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Consigli per visitare Venezia in un pomeriggio

La maestosa Venezia non è una città propriamente economica, ma per fortuna offre diverse attrazioni gratuite o che si possono scoprire acquistando online gli ingressi con lo sconto. Quel che è certo è che le attività da poter fare sono tantissime, sia relative all’ambito culturale che alla sfera paesaggistica-fotografica, oppure legate ad esperienze davvero uniche nel loro genere.

Bisogna regolarsi sui tempo però, e per questo alle volte è molto utile dotarsi sin da principio di biglietti saltafila. La verità è che un pomeriggio potrebbe non essere abbastanza, ma è altrettanto certo che organizzandosi con anticipo è davvero possibile visitare tutto il meglio della città.

Le attrazioni da non perdere a Venezia in mezza giornata

Per molti è una della città più belle del mondo, per altri è un gioiello senza tempo. Qualsiasi sia il vostro punto di vista, quel che è sicuro è che Venezia si distingue da tantissime altre realtà del nostro pianeta perché è interamente costruita sull’acqua e perché vanta una gloriosa storia lunga secoli.

Canal Grande, Venezia

Fonte: iStock

Il Canal Grande e il Ponte di Rialto

Piazze che lasciano senza fiato, ponti iconici, prestigiosi musei, chiese storiche che custodiscono tesori artistici e scorci da cartolina renderanno il soggiorno, senza ombro di dubbio, indimenticabile.

Ponte degli Scalzi

Iniziamo il tour di Venezia in un pomeriggio dal Ponte degli Scalzi, uno dei quattro che attraversa l’altrettanto suggestivo Canal Grande. Si trova a pochi metri di distanza dalla stazione di Santa Lucia (quindi immancabile se si arriva in treno) e dal suo punto più elevato permette di scorgere diverse meraviglie cittadine, tra cui il tempio dedicato a Simeone Piccolo.

Ponte di Rialto

A non molta distanza dal Ponte degli Scalzi, ecco che appare il Ponte di Rialto: è il più famoso e antico di Venezia ed è un vero e proprio capolavoro di ingegneria ed architettura lungo 48 metri e largo 22 metri, ma anche con 3 rampe di scale che permettono di raggiungere la parte più alta dello stesso.

Piazza San Marco

Piazza San Marco è una meraviglia, tanto da essere una delle più famose piazze del mondo. A colpire è il suo aspetto signorile e anche il fatto che si sviluppa a ridosso della laguna. Sede di tantissimi appuntamenti come il Carnevale, è anche la culla di due monumenti simbolo della città da non perdere: la Basilica di San Marco, una chiesa dal fascino bizantino che lascia senza fiato, e il Campanile, ovvero l’edificio più alto di Venezia.

Salta la fila per visitare la monumentale Basilica di San Marco con il supporto di un’audioguida (anche qui è previsto lo sconto)

Piazza San Marco, Venezia

Fonte: iStock

Piazza San Marco con la Basilica e il Campanile

Ponte dei Sospiri

Un altro incredibile capolavoro del centro storico di Venezia: il Ponte dei Sospiri. Il solo nome evoca tantissime suggestioni, ma la visita dona certamente moltissimo di più perché si presenta con una facciata bianchissima in pietra d’Istria finemente decorata. Ma non è di certo finita qui, perché a rendere il tutto ancor più magico è la leggenda che lo avvolge: se si desidera l’amore eterno, basta baciarsi sotto di lui durante un giro in gondola.

Palazzo Ducale

Assolutamente straordinario è anche il Palazzo Ducale, la sontuosa sede della Repubblica Serenissima. Si tratta di un posto da non perdere per nessuna ragione al mondo perché rappresenta uno dei massimi esempi di gotico veneziano, grazie anche alle sue splendide facciate con due livelli di colonnati monumentali e un livello superiore decorato da motivi geometrici in pietra bianca e rosa. Emozionante è anche il suo interno, poiché è custode di un patrimonio artistico di inestimabile valore, accompagnato da tantissimi e misteriosi segreti.

Goditi le meraviglie del Palazzo Ducale con lo sconto grazie al City Card Musei

Palazzo Ducale di Venezia

Fonte: iStock

Veduta del bellissimo Palazzo Ducale

Gallerie dell’Accademia

Se si ha ancora del tempo a disposizione vale la pena fare un salto presso le Gallerie dell’Accademia, tappa cittadina assolutamente da fare se si è appassionati di arte. Esso, infatti, è un prestigioso museo che permette di ammirare la più importante collezione di pittura veneta al mondo, che comprende opere del calibro di “La Tempesta” di Giorgione, “La Pietà” di Tiziano, “Il ciclo delle storie di Sant’Orsola” di Carpaccio e “Il Convito in casa di Levi” del Veronese. Le 37 sale museali, (24 al primo piano e 13 al piano terra) sono ospitate all’interno dell’ex Chiesa di Santa Maria della Carità e nell’annesso convento. In sostanza, il tempo ancora a disposizione deve essere molto.