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Nei luoghi di The Queen: con Helen Mirren sulle tracce della Regina

Quando si parla della regina Elisabetta II, questo film è senza dubbio memorabile tanto quanto i luoghi che attraversa. Il Regno Unito e i suoi intrecci di corte rimangono sempre fonte di curiosità per molti. Lo stesso vale poi per le location che incorniciano ogni momento. The Queen – La Regina del 2006, diretto da Stephen Frears, racconta una figura iconica anche grazie ai luoghi che decide di inquadrare, gli equilibri e i disagi di una delle famiglie più note al mondo, quella reale.

Di cosa parla The Queen – La Regina

Il film parte con una tragedia che sconvolge il mondo: la Principessa Diana perde la vita in un drammatico incidente. Mentre il dolore collettivo scuote il Regno Unito, la regina Elisabetta II si rifugia con la famiglia reale nel castello di Balmoral, apparendo distante e impassibile di fronte al cordoglio nazionale. Nel frattempo, Tony Blair, da poco insediato come Primo Ministro, comprende quanto sia urgente offrire conforto e vicinanza alla popolazione. In un clima carico di tensione emotiva, Blair si trova davanti a una sfida delicata: colmare la distanza tra una monarchia tradizionalmente riservata e un popolo in cerca di empatia e condivisione.

Dove è stato girato?

Le due ambientazioni principali del film sono la residenza londinese della monarca, Buckingham Palace e il Castello di Balmoral, l’amato rifugio scozzese della famiglia reale nell’Aberdeenshire.

Buckingham Palace

Buckingham Palace, in origine, era una grande residenza costruita per il Duca di Buckingham nel 1703, nota come Buckingham House. Nel 1761 fu acquistata da Re Giorgio III e successivamente ampliata nel corso del XIX secolo. Divenne la residenza londinese del monarca britannico solo con l’ascesa al trono della Regina Vittoria nel 1837. Nel film, giustamente, gli interni sono stati girati altrove. Diversi castelli e dimore signorili sono stati sapientemente uniti e utilizzati per le riprese. Quando ad esempio Sua Maestà si sveglia con la notizia che il Partito Laburista, sotto la guida di Tony Blair, ha vinto le elezioni generali del maggio 1997, la sua camera da letto “di palazzo” è la Lady Melbourne Suite a Brocket Hall, appena a ovest di Welwyn Garden City, nell’Hertfordshire.

L’ufficio e la sala da pranzo, invece, dove il Segretario Privato Robin Janvrin (Roger Allam) fornisce a lei, e a noi spettatori, una breve presentazione del futuro Primo Ministro, sono il Salotto e la Sala da Ballo della stessa casa. Un tempo dimora del caduto in disgrazia Lord Brocket, incarcerato per frode assicurativa, Brocket Hall è oggi un centro conferenze, ristoranti e campi da golf. È possibile ammirarla dal sentiero pubblico che corre a est di Marford Road, quasi di fronte al pub Crooked Chimney.

Castello di Balmoral

Fonte: iStock

Castello di Balmoral

Balmoral

Balmoral è stata un rifugio prediletto dai membri della famiglia reale fin dal 1852, quando la tenuta e il suo castello originale furono acquistati dal Principe Alberto, consorte della Regina Vittoria. La dimora esistente fu ritenuta troppo piccola, quindi l’attuale Castello di Balmoral fu costruito nel 1856 in quello che oggi è chiamato stile baronale scozzese. I giardini di Balmoral furono aperti al pubblico nel 1931 e sono ora aperti tutti i giorni da aprile a fine luglio, dopodiché Sua Maestà vi giunge per il suo soggiorno annuale. La Sala da Ballo è attualmente l’unica sala del castello visitabile dal pubblico.

Per il film, l’interno di Balmoral, con la sua elaborata scala in legno intagliata, è quello del Castello di Cluny, a Sauchen nell’Aberdeenshire, in Scozia. Costruito intorno al 1604, il Castello di Cluny è appartenuto nel corso dei secoli a tre rami distinti delle famiglie Gordon e, a metà del XVIII secolo, diede rifugio ai ribelli giacobiti (che volevano sostituire Re Giorgio II con Carlo Stuart). Tra il 1820 e il 1870 il castello relativamente piccolo, fu trasformato nell’attuale dimora merlata. È ancora di proprietà privata e non è aperto al pubblico, sebbene ospiti eventi aziendali e sia possibile celebrare il proprio matrimonio nella sua cappella. Il castello stesso e la spettacolare vista sul mare sono stati accuratamente tenuti fuori dalle riprese. Se avete visto il castello, ci sono buone probabilità che lo possiate riconoscere come l’imponente dimora di Lord Summerisle (Christopher Lee) nel classico horror del 1973 L’uomo di vimini.

Curiosità sulle location

Southend

Quando la bara di Diana, avvolta nella bandiera, arriva nel Regno Unito, l’aeroporto di Londra Southend (circa 65 chilometri a est di Londra) ha sostituito quello militare di RAF Northolt. L’aeroporto di Southend era già apparso sullo schermo nel film di James Bond del 1963, Goldfinger.

Halton House

L’atrio e la grande scalinata dove ai Blair viene impartita una rapida spiegazione del protocollo reale “in presenza”, sono quelli di Halton House (RAF Halton), Halton, Buckinghamshire – sebbene il budget non fosse sufficiente per stendere un vero tappeto rosso in tinta con il palazzo. Anche quando Blair affronta il suo primo incontro forzato con Sua Maestà, mentre Cherie Blair (Helen McCrory) fa un inchino piuttosto svogliato, ci troviamo in questa location. Halton è una casa di campagna sulle Chiltern Hills, sopra il villaggio di Halton, vicino ad Aylesbury, costruita nel 1883 per Alfred de Rothschild, membro della potente famiglia di banchieri.

Attualmente è la mensa principale degli ufficiali della RAF Halton e non è aperta al pubblico. Halton è apparso anche nel musical Evita del 1996, in un casinò ne Il mondo non basta del 1999, in Crudelia della Disney, nel film del 1999 tratto da Un marito ideale di Oscar Wilde, in Quello che una ragazza vuole (2003), in Matrimoni e pregiudizi (2004), in Giovani aquile (2006) e in Il discorso del re (2010).

Halton

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Halton

Old Royal Naval College

Un filmato originale del cinegiornale mostra la vista aerea di Tony Blair all’arrivo a Buckingham Palace, nel film invece l’arrivo con Michael Sheen nel ruolo del futuro Primo Ministro è stato filmato nel cortile interno del Queen Anne Block dell’Old Royal Naval College, Londra. Il campus del college è stato utilizzato per innumerevoli film, diventando di nuovo Buckingham Palace ad esempio in Giochi di potere di Phillip Noyce del 1992, con Harrison Ford.

Brocket Hall

Brocket Hall, di cui parlavamo prima, è stata notoriamente l’ambientazione del classico horror del 1957 La notte del demonio, oltre ad apparire nel remake del 1991 di Un bacio prima di morire di Ira Levin, con Matt Dillon e Sean Young. I terreni della tenuta sono stati utilizzati per Highlander e per il film fantasy d’avventura del 1988 di Ron Howard, Willow.

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Cosa mangiare di tipico a Liverpool

Liverpool ha una personalità unica e ricca di fascino, tutta da scoprire. Non è “solo” patria dei Fab Four, del calcio di alto livello e della buona musica, ma è anche la città in cui convivono le tradizioni gastronomiche più eclettiche del Regno Unito. Ecco una selezione delle più curiose e imperdibili.

Tradizioni culinarie Inghilterra e Liverpool

Quella del Regno Unito, e in particolare di Liverpool, è una tradizione culinaria che riflette una lunga storia di influenze sociali, regionali e coloniali. Così, si trovano all’interno dei piatti della città sapori e profumi che richiamano l’India, i Caraibi e la Cina, sottoforma di ricette semplici, ma sostanziose, spesso basate su carne, patate e verdure di stagione. Proprio così, è molto comune a Liverpool trovare ricette legate alla cucina cinese: non a caso proprio qui ha sede la Chinatown più antica d’Europa.

Ad accompagnare molti piatti non mancano anche le pastelle e le salse tipiche, soprattutto la squisita salsa gravy, realizzata con i succhi di cottura della carne – manzo, pollo, agnello -, farina o amido di mais, brodo, spezie e in certe varianti anche vino rosso o birra. Anche a Liverpool, inoltre, si respira tutta la tradizione inglese dell’abbondante english breakfast, con uova, bacon, salsicce, pomodori e pane tostato, e del tè pomeridiano, il cosiddetto tea time delle 16:00, accompagnato da pasticcini, tramezzini e scones (piccoli panini molto simili alle brioche).

English breakfast, tra le tradizioni di Liverpool

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English breakfast

Non ci troveremmo in una delle più vibranti città inglesi se non ci fosse anche la tradizione dei pub, un elemento fondamentale della vita sociale e culturale di Liverpool. Certi pub sono infatti dei monumenti storici da non perdere in un viaggio qui, come lo Ye Hole in Ye Wall, risalente al 1726, il più antico della città. Oltre a birre locali e artigianali, nei pub si possono gustare i piatti della tradizione, da quelli salati ai dolci, e se si è fortunati ci si può imbattere nelle “pie & ale nights”, cene a base di una squisita torta salata e birra.

Ultimi, ma non per importanza tra le tradizioni di Liverpool sono i comfort food, che qui non mancano di certo. Uno dei protagonisti della categoria è il Chippy Tea. Si tratta di un pasto serale a base di cibo da friggitoria, dal nome “Tea” (usato nel nord dell’Inghilterra per indicare la cena, invece di “dinner”) e “Chippy” (lo slang usato per indicare i negozi che vendono fish and chips). Avvolti nella carta troviamo appunto le classiche fish and chips, la salsa al curry o gravy, i piselli spezzati (chiamati “mushy peas”), salsicce fritte in pastella o tortine salate. Da mangiare rigorosamente in compagnia davanti alla Tv.

I piatti tipici di Liverpool

Non solo fish & chips (che qui però segue una ricetta decisamente speciale che rende questo piatto unico): a Liverpool di prelibatezze della tradizione ce ne sono davvero tante (e dai nomi spesso curiosi). Ecco una selezione dei piatti da assaggiare assolutamente in un viaggio in questa multiculturale città.

Scouse

Partiamo da quello che è il re indiscusso della cucina di Liverpool: lo Scouse. Un nome particolare che è addirittura utilizzato per soprannominare gli abitanti della zona. Si tratta di un ricco stufato di carne, solitamente a base di montone o manzo e verdure, spesso accompagnato da barbabietole o cavoli sottaceto e una fetta di pane. In realtà, sembra che la ricetta deriverebbe dai marinai norvegesi che in passato lavoravano nel porto.

Yorkshire pudding

Da una pastella che sembra quella dei pancake, a base di uova, farina e latte, prende forma un’altra istituzione della cucina britannica: lo Yorkshire pudding. No, non si tratta di un dolce, bensì di un contorno simile a un soufflé dalla forma particolare, con un buco centrale che viene sfruttato per versarvi intingoli saporiti come il brown gravy (simile al fondo bruno della cucina italiana): il segreto è tutto nella cottura, che prevede che la teglia e l’olio alla base siano molto caldi prima di aggiungere la pastella. Da provare abbinato a della saporita carne di manzo.

Yorkshire Pudding, una delle ricette base della cucina di Liverpool

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Yorkshire Pudding, una delle ricette della tradizione di Liverpool

Toad in the hole

Il suo nome è bizzarro (e non se ne conosce l’origine), ma il suo sapore è una garanzia di bontà: il Toad in the hole (che letteralmente significa “rospo nel buco”), in realtà non ha nulla a che vedere con le rane! Si tratta di uno Yorkshire pudding formato maxi, ripieno di salsicce britanniche e ricoperto di sugo. Era un piatto economico consumato dai lavoratori del XVIII secolo, che sembra cuocessero gli scarti della carne avanzata nella pastella per migliorarne il sapore.

Toad in the hole, una ricetta tradizionale di Liverpool

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Toad in the hole, ricetta tradizionale di Liverpool

Bubble and Squeak

Ecco un’altra ricetta della tradizione culinaria di Liverpool dal nome decisamente simpatico: il Bubble and Squeak (chiamato così per i suoni che emette in cottura) unisce il gusto ad una cucina anti-spreco. A base di arrosto (spesso quello avanzato il giorno prima), patate schiacciate e cavoletti di Bruxelles (ma anche altre verdure a piacere), viene fritto sottoforma di squisite polpette o di frittata.

Salt & Pepper Chips

Come anticipato, la cucina cinese si fa spazio nella tradizione culinaria di Liverpool. Uno degli esempi sono le patatine al sale e pepe. Un mix di ingredienti le rendono speciali, come i peperoni, la cipolla rossa, l’aglio tritato, il peperoncino e un mix di spezie che prevedono anche sale e pepe. Si racconta che siano state inventate dal proprietario di un fish & chips cinese di Liverpool negli anni ’60.

Pea Wack

Fredde giornate invernali, non vi temiamo. A scaldare il corpo ci pensa la Pea Wack, la tradizionale zuppa di Liverpool a base di lenticchie, piselli e prosciutto o pancetta.

Savoury Cakes

Nei brunch domenicali, nei picnic in famiglia o nei buffet per un aperitivo sono un must: le Savoury cakes (simili alle nostre torte salate) sono preparate sottoforma di plumcake, torte rustiche o muffin, ma salati.

Wet Nelly

Passando al mondo dei dolci, uno dei pilastri di Liverpool è la Wet Nelly, la cui nascita segue la filosofia di altri piatti tipici, ovvero quello del riciclo di ingredienti per dare vita a ricette anti spreco e che puntano al risparmio. Si basa infatti su torte e pane raffermi, ammorbiditi con acqua e uniti a frutta secca, spezie, zucchero e uova. Il tocco in più è l’abbondante crema pasticcera che vi viene versata sopra come accompagnamento.

Liverpool Tart

Risale probabilmente al 1897 ed è una vera delizia per il palato: la Liverpool Tart è unica, con friabile pasta frolla e quel suo ripieno a base di limoni interi bolliti e zucchero scuro, che conferiscono un gusto decisamente intenso e leggermente amarognolo.

Everton mints

Anche il mondo delle caramelle ha una tradizione cittadina: chiamate anche “humbugs”, le Everton mints sono piccole delizie al gusto di menta piperita, riconoscibili per il loro colore marrone scuro con striscioline bianche. Questi dolcetti si possono acquistare facilmente in molti minimarket o negozi di dolciumi.

Everton Mints, caramelle tipiche di Liverpool

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Everton Mints, le caramelle tradizionali di Liverpool

Cupcakes di Liverpool

Non sono una ricetta originaria di Liverpool, ma qui i Cupcakes sono vere opere d’arte, preparate con una minuziosità incredibile e con stili e decorazioni uniche che si collegano alla cultura della città. Spesso vengono infatti decorati a tema Beatles, con faccine, dischi in zucchero e simboli anni ’60, oppure con il Liver bird, simbolo ufficiale della città di Liverpool, o ancora a tema calcio. Un tripudio di colori e fantasia tutti da gustare.

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Nel 2031 nel Regno Unito aprirà il parco giochi più grande d’Europa

Nel 2031 il Regno Unito diventerà la sede del parco giochi più grande d’Europa firmato Universal. Si tratta di un progetto molto ambizioso destinato a rivoluzionare l’intrattenimento europeo. Dopo il grande successo ottenuto negli Stati Uniti e in Asia, Universal Parks & Resorts approderà anche in Europa con una struttura colossale che promette: esperienze immersive e interattive, tecnologia all’avanguardia e attrazioni ispirate alle sue saghe più famose.

Un nuovo parco per il divertimento in Europa

Il nuovo parco sorgerà nei pressi di Bedford, sul sito dell’ex fornace di Kempston Hardwick, in una zona strategica sia per i collegamenti interni che internazionali. Il progetto occuperà un’area di 476 acri – con possibilità di crescita – rendendolo non solo il parco più grande del Regno Unito, ma anche il più gigantesco d’Europa. L’obiettivo di Universal è chiaro: creare una nuova capitale europea del divertimento, in grado di attrarre milioni di visitatori ogni anno grazie a un’offerta ricca e variegata, pensata per grandi e piccini.

Cosa prevede il progetto: attrazioni e aree tematiche

Il parco Universal rappresenta una nuova era per il divertimento in Europa. Questo sarà suddiviso in diverse aree tematiche, ognuna ispirata ai franchise più amati del catalogo Universal. Tra questi spiccano Jurassic World, Fast & Furious, Minions, Shrek e, in collaborazione con Warner Bros., un’espansione del già iconico Wizarding World of Harry Potter.

Il nuovo parco giochi, la cui costruzione dovrebbe iniziare nel 2026, sarà una vera e propria destinazione che intreccerà cinema, tecnologia, emozioni e sostenibilità in un unico, gigantesco spazio dedicato al gioco e al divertimento.

Nel parco a tema si prevede l’inclusione di:

  • un hotel da 500 stanze,
  • un centro commerciale con ristoranti, negozi e zone per eventi culturali e aziendali.

Il parco sarà progettato per offrire esperienze altamente interattive. Qui il visitatore non sarà solo uno spettatore, ma sarà il vero protagonista all’interno delle storie più amate del cinema.

Queste proposte restano, comunque, ancora soggette a una decisione urbanistica da parte del Ministero per l’edilizia abitativa, le comunità e gli enti locali.

Investimenti e impatto sul territorio

Universal ha annunciato un investimento iniziale di oltre 5 miliardi di dollari, rendendolo uno dei progetti più ambiziosi mai realizzati nel settore europeo dell’intrattenimento. L’iniziativa creerà 28mila posti di lavoro prima della sua inaugurazione nel 2031 e sarà in grado di generare 50 miliardi di sterline per l’economia del Regno Unito entro il 2055. Universal ha anche affermato che collaborerà con i college e le università locali per formare ragazzi nel settore alberghiero, con apprendistati e tirocini.

Il piano prevede anche la costruzione di nuove infrastrutture di trasporto, tra cui:

  • collegamenti ferroviari diretti – ristrutturare la stazione ferroviaria di Wixams e costruire una nuova stazione sulla linea East West Rail nei pressi del resort;
  • aggiunta di nuove rampe di accesso dedicate alla A42;
  • aree parcheggio intelligenti;
  • percorsi pedonali verdi.

L’intero progetto sarà sviluppato con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, verranno usate energie rinnovabili e tecnologie a basso impatto.

Le parole dei protagonisti di quest’opera

Mark Woodbury, CEO di Universal Destinations & Experiences, ha commentato: “Stiamo costruendo qualcosa che non si è mai visto prima in Europa. Questo parco sarà un punto di riferimento globale per l’intrattenimento, la tecnologia e la sostenibilità.

Anche il governo britannico ha accolto il progetto con entusiasmo, sottolineandone il valore molto importante per il turismo, l’occupazione e l’innovazione. Le autorità locali stanno collaborando con Universal per garantire una piena integrazione con il territorio circostante.

Questo sarà un appuntamento imperdibile per il futuro dei viaggi e delle vacanze in famiglia. Sono già infatti previsti 8,5 milioni di visitatori nei primi 12 mesi.

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Sulle tracce di Jane Austen, viaggio in Inghilterra per i 250 anni dalla nascita

È una verità universalmente riconosciuta che se un lettore si trova di fronte a queste poche parole riconosce subito in esse la penna di Jane Austen.

Sì, perché questo è il celebre incipit di Orgoglio e pregiudizio, uno dei capolavori della scrittrice inglese. E cosa c’è di meglio da fare nell’anno in cui si celebrano i 250 anni dalla sua nascita, se non partire alla volta della Gran Bretagna per esplorare i luoghi che lei ha vissuto e che spesso sono stati d’ispirazione per diventare le perfette scenografie dei suoi libri?

Perché in occasione del suo 250esimo “compleanno” sono previsti eventi in tantissime location speciali, il viaggio per tutti coloro che si sono innamorati delle sue opere è a portata di mano e può diventare la vacanza letteraria più divertente e affascinante di tutte.

Perché in fondo viaggiare non significa solamente esplorare il mondo, ma anche andare alla ricerca di ciò che ci emoziona di più: e le parole eterne di Jane Austen sono proprio speciali e preziose.

Libri alla mano, valigie e tanta voglia di conoscere e di immergersi nella bellezza dell’Inghilterra è ciò che serve: Jane Austen ci sta aspettando.

Jane Austen, tutte le location degli eventi per i 250 anni dalla sua nascita

Il 16 dicembre del 1775 a Steventon, villaggio dell’Hampshire nel Regno Unito, è nata Jane Austen. Siamo nell’Inghilterra del sud ed è qui che ha vissuto fino al 1800, ovvero fino a quando con la sua famiglia si è trasferita a Bath nel Somrset. Poi, con la morte del papà nel 1806, la mamma, Jane e la sorella sono andate a vivere a Southampton e, dopo, nel 1809 a Chawton, entrambi nell’Hampshire. La scrittrice è morta nel 1817 a Winchester dove è stata portata dalla sorella Cassandra per tentare delle cure, dopo che si è ammalata l’anno precedente.

Questi, in breve, sono gli spostamenti che hanno caratterizzato la vita della scrittrice che è stata capace di lasciarci in eredità capolavori come, oltre al già citato Orgoglio e pregiudizio, Persuasione, Emma e Mansfield Park.

E il 2025 è l’anno giusto per raggiungere queste zone dell’Inghilterra e celebrare la donna che ha saputo scrivere alcune delle storie più belle della letteratura mondiale. Il programma è fitto di iniziative, per tutti i gusti e che possono essere la buona ragione per partire e andare in esplorazione di quella zona di questo Paese europeo che ha dato i natali e ispirato Jane Austen.

Le iniziative per celebrare i 250 anni dalla nascita di Jane Austen

Come detto, le iniziative sono davvero tante e possono essere in parte riassunte partendo dalle location in cui si svolgono, ovvero quei luoghi che hanno fatto da sfondo alla vita della celebre autrice. Le case dove ha abitato, i posti che ha esplorato, le sue abitudini, per entrare non solo in connessione con la sua grande creatività, ma anche per conoscere località in cui si respira lo spirito inglese.

Chawton, il viaggio alla scoperta di Jane Austen ha inizio

Non si può partire alla scoperta delle tante iniziative messe in programma per festeggiare i 250 anni dalla data di nascita di Jane Austen senza citare la sua casa, quella dove lei ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Ci troviamo a Chawton, nella sua abitazione, dove ci sono tantissimi appuntamenti imperdibili.

A scandire alcune delle iniziative i romanzi della scrittrice, quindi, si parte dal 28 al 28 gennaio con il primo festival dedicato a Orgoglio e pregiudizio. A maggio, poi, si prosegue dall’1 all’11 con Ragione e sentimento, dal 12 al 20 luglio invece con Emma. A settembre, dal 12 al 21, è la volta di Persuasione. A dicembre, oltre a speciali festeggiamenti natalizi, dal 13 al 21 ci sarà anche il compleanno dell’autrice.

Chawton, la casa dove ha vissuto Jane Austen

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Chawton, l’esterno della casa dove ha vissuto Jane Austen

Questi sono solo alcuni degli eventi in programma e non mancano le mostre come quella permanente Jane Austen and the Art of Writing, oppure quella che durerà fino al 4 gennaio 2026 dal titolo Austenmania! che celebra i 4 adattamenti datati 1995 dei suoi romanzi: Orgoglio e pregiudizio di Andrew Davies per la BBC con Colin Firth e Jennifer Ehle, Ragione e sentimento per il grande schermo di Emma Thompson e Ang Lee, Persuasione della BBC Screen Two con Amanda Root e Ciarán Hinds e Ragazze a Beverly Hills!, una rivisitazione di Emma.

Da non perdere, poi, una passeggiata che ripercorre alcune delle tappe che la scrittrice era solita toccare nelle sue uscite con la sorella: si tratta di Jane Austen Trail Walk: Alton to Chawton. Si parte da Alton High Street, la location dove la scrittrice e la sorella Cassandra facevano compere, e poi si prosegue per diverse tappe, tra cui la fucina dove prendeva la carrozza per Londra e la casa di famiglia a Chawton.

Steventon, dove è nata e cresciuta Jane Austen

È tutto cominciato qui, a Steventon, villaggio dove è nata e cresciuta Jane Austen. E non potevano, quindi, mancare gli eventi in questo luogo per celebrare una delle donne scrittrici più amate di tutti i tempi.

Il programma è molto interessante e parte con domenica 8 giugno quando si terrà un concerto dal titolo Jane Austen’s Words and Music Chamber, appuntamento nella Chiesa di San Nicola. A seguire – nel mese di luglio (dal 4 al 6 e dall’11 al 13) – mostra storica, mentre il 6 luglio c’è il Jane Austen’s Country Fair sul sito della casa natale. Tra gli altri eventi va ricordato quello del 16 dicembre, che coincide con il giorno della nascita della scrittrice, con un servizio di ringraziamento per il suo 250esimo compleanno. La canonica in cui viveva con la famiglia è stata demolita nel 1824, ma si può vedere dove sorgeva, mentre la chiesa è rimasta abbastanza simile all’epoca.

Steventon la chiesa di Jane Austen

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Steventon, la chiesa

Bath, la città del suo primo trasferimento

Bath non ha bisogno di presentazioni: questa cittadina è molto apprezzata e meta di numerosi turisti. E qui si possono vivere moltissime esperienze dedicate alla scrittrice.

Il Jane Austen Centre è la location ideale per tutti coloro che vogliono assaporare il periodo della Reggenza, non solo per quanto riguarda moda e cibo, ma per tutto ciò che ha dato vita e che possiamo trovare nei romanzi di Jane Austen. Ci si può vestire a tema, per entrare ancora di più nell’atmosfera, provare a scrivere con la penna d’oca e non manca una statua di cera che dovrebbe mostrare l’aspetto che poteva avere la scrittrice.

Ma a Bath non si può fare solo questo, infatti sono previsti tour guidati in città, o anche nelle location vicine, sulle tracce dell’autrice. I balli sono uno dei momenti più apprezzati e ne sono previsti due: quello a tema nautico Persuasion il 31 maggio e quello a tema marino Sanditon il 28 giugno. Il Yuletide Birthday Ball, invece, si tiene il 13 dicembre.

Bath, Jane Austen ci ha vissuto per alcuni anni

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Jane Austen ha vissuto alcuni anni a Bath

E poi, appuntamento imperdibile, è il Jane Austen Festival in programma dal 12 al 21 settembre e prevede balli, spettacoli e la Grand Regency Costumed Promenade, una grande passeggiata che apre ufficialmente la serie di iniziative: partecipa chi ha acquistato il braccialetto ed è vestito con abiti Regency. Appuntamento a sabato 13 settembre 2025.

Ad aprile per chi ama il teatro l’evento da segnare in agenda si tiene al Theatre Royal dove andrà in scana Pride & Prejudice* (*quasi), mentre da luglio a novembre al No.1 Royal Crescent si potrà visitare la mostra The Most Tiresome Place in the World: Jane Austen e Bath, con lettere e l’unico manoscritto che ha scritto mentre ha vissuto in città. Queste sono solo alcune delle iniziative, ma il programma è davvero fitto.

Winchester, gli ultimi momenti della vita dell’autrice

Non si può perdere la possibilità di scoprire dove Jane Austen ha vissuto gli ultimi momenti della sua vita: la tappa da raggiungere è la casa al numero 8 in College Street a Winchester, qui si potranno ammirare esposti alcuni oggetti e manoscritti: è la prima volta che questa casa apre al pubblico.

Da maggio alla fine del 2025 alcuni oggetti saranno esposti anche al Museo Treasury. Tra gli altri eventi a Winchester vi è in programma il teatro all’aperto con Orgoglio e pregiudizio a luglio e, da giugno a luglio, corsi di ricamo.

Nella cattedrale cittadina riposano i resti della scrittrice e anche questa location per i 250 dalla data della sua nascita si prepara ad accogliere i visitatori con una serie di iniziative. Come sempre si può visitare la tomba, Jane Austen è seppellita nella navata nord dell’edificio religioso, poi sono previsti tè pomeridiani, l’esposizione di una poesia scritta proprio da lei, psi può rendere parte a un percorso interattivo per famiglie, un ballo (sold out) e molto altro.

La cattedrale di Winchester

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La cattedrale di Winchester, in questa città ha trascorso l’ultimo periodo

Le altre location imperdibili per seguire le tracce di Jane Austen

Non solo queste tappe, ma anche altre sono perfette per seguire la scia lasciata da Jane Austen durante la sua vita.

Nel 2025 si può ad esempio visitare, a partire da aprile, la sua ex aula scolastica nella Abbey Quarter di Reading, il museo inoltre organizza eventi, tour e visite all’Abbey Gateway e al Reading Abbey Quarter, ma anche alla location in cui è stato girato Orgoglio e pregiudizio.

Non si conosce molto del periodo che la scrittrice ha trascorso a Southampton, eppure in questo luogo ha trascorso dei momenti importanti e, grazie al fitto programma di iniziative predisposto proprio in occasione dei 250 anni dalla sua nascita, si può approfondire questa fase della sua esistenza.

Qui, infatti, ha frequentato per un breve periodo il collegio e ha festeggiato il suo 18esimo compleanno prendendo parte a un ballo nelle stanze del piano superiore del The Dolphin. Tra gli appuntamenti quello con la mostra al SeaCity Museum da marzo a ottobre che raccoglie dipinti rari, lettere, libri e oggetti della scrittrice e si concentra sulle sue amiche, il 10 giungo va in scena lo spettacolo Orgoglio e pregiudizio* (*più o meno) al Mayflower Theatre, mentre sabato 13 dicembre la Townhill Park House di Southampton farà da scenario a un ballo Regency. Non mancano passeggiate a tema.

Tanti, tantissimi eventi, che possono essere la scusa per partire alla volta della Gran Bretagna e alla scoperta di alcuni dei luoghi in cui ha vissuto e scritto Jane Austen.

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Visto ed ETA: differenze, Paesi di applicazione e nuove regole

Il Regno Unito, da sempre meta ambita dai turisti europei, sta per introdurre una nuova regolamentazione che renderà più complesso l’accesso al suo territorio. A partire dal 2 aprile 2025, tutti i viaggiatori, compresi coloro che intendono fare solo scalo in un aeroporto britannico, dovranno richiedere un’autorizzazione elettronica preventiva, l’Electronic Travel Authorisation (ETA). Questo sistema ricalca quello già in vigore negli Stati Uniti con l’ESTA.

L’ufficialità della misura è stata confermata dal governo britannico lo scorso 10 settembre, specificando che la richiesta dell’ETA sarà possibile dal 5 marzo 2025. Con questa autorizzazione elettronica si potrà viaggiare per turismo in tutto il Regno Unito per un periodo massimo complessivo di sei mesi, anche frazionati in più viaggi.

Inoltre, anche i cittadini britannici dovranno adeguarsi a un sistema simile per l’ingresso nei Paesi dell’Unione Europea, con controlli biometrici previsti ai confini.

Cos’è l’ETA e verso quali Paesi serve

L’Electronic Travel Authorisation (ETA) non è un visto, bensì un’autorizzazione elettronica che consente ai cittadini stranieri non residenti di entrare in un Paese senza necessità di visto, purché il soggiorno non superi i sei mesi.

L’ETA è obbligatoria per tutti gli stranieri non residenti che non necessitano di visto per soggiorni brevi o che non possiedono alcuno status di immigrazione nel Paese di destinazione. Anche i bambini sono soggetti a questo requisito.

Per i cittadini italiani, l’ETA è richiesta per viaggiare nei seguenti Paesi:

  • Samoa Americane
  • Australia
  • Canada
  • Guam (territorio statunitense situato in Micronesia)
  • Israele
  • Kenya
  • Nuova Zelanda
  • Commonwealth delle Isole Marianne Settentrionali
  • Porto Rico
  • Seychelles
  • Sri Lanka
  • Stati Uniti
  • Isole Vergini Americane
  • Regno Unito
  • Irlanda del Nord

Cos’è il visto e verso quali Paesi serve

Il visto d’ingresso è un documento ufficiale rilasciato da uno Stato che autorizza un individuo straniero a entrare nel proprio territorio per un periodo specifico e per motivi definiti (turismo, lavoro, studio, ecc.). Il visto può essere stampato sul passaporto o rilasciato come documento separato da presentare all’arrivo. Alcuni Paesi non richiedono il visto grazie ad accordi di libera circolazione.

I cittadini italiani necessitano di un visto per viaggiare nei seguenti Paesi:

  • Afghanistan
  • Algeria
  • Arabia Saudita
  • Azerbaijan
  • Benin
  • Bhutan
  • Burkina Faso
  • Bahrain
  • Bangladesh
  • Burundi
  • Camerun
  • Cambogia
  • Chad
  • Repubblica Centrafricana
  • Costa d’Avorio
  • Repubblica del Congo
  • Repubblica Democratica del Congo
  • Cuba
  • Egitto
  • Eritrea
  • Etiopia
  • Guinea Equatoriale
  • Kuwait
  • Gabon
  • Gibuti
  • Giordania
  • Ghana
  • Guinea
  • Guinea-Bissau
  • India
  • Indonesia
  • Iran
  • Isole Comore
  • Liberia
  • Libia
  • Laos
  • Libano
  • Mali
  • Maldive
  • Myanmar
  • Mauritania
  • Repubblica di Nauru
  • Nepal
  • Niger
  • Nigeria
  • Corea del Nord
  • Qatar
  • Pakistan
  • Papua Nuova Guinea
  • Russia
  • Rwanda
  • Sud Sudan
  • Somalia
  • St. Helena
  • Sudan
  • Siria
  • Sierra Leone
  • Tanzania
  • Togo
  • Turkmenistan
  • Uganda
  • Zimbabwe
  • Yemen

Differenza tra ETA e visto

L’ETA e il visto sono due procedure di autorizzazione all’ingresso in un Paese, ma presentano differenze sostanziali:

L’ETA:

  • È un’autorizzazione elettronica necessaria per i cittadini di determinati Paesi che vogliono viaggiare senza visto per brevi periodi;
  • È collegata elettronicamente al passaporto;
  • Non richiede documenti cartacei o visite a un’ambasciata;
  • Viene rilasciata rapidamente attraverso una procedura online.

Il Visto:

  • È un documento ufficiale rilasciato da un governo per consentire l’ingresso per un periodo specifico e per motivi definiti (turismo, lavoro, studio, ecc.);
  • Può richiedere una procedura cartacea, colloqui in ambasciata e tempi di attesa più lunghi;
  • È obbligatorio per entrare in alcuni Paesi che non offrono esenzioni per soggiorni brevi.

Dove possono viaggiare gli italiani senza visto e senza ETA

I cittadini italiani possono accedere senza necessità di visto o ETA nei seguenti Paesi:

  • Albania
  • Andorra
  • Angola
  • Anguilla (territorio britannico nei Caraibi)
  • Antigua e Barbuda
  • Argentina
  • Armenia
  • Aruba
  • Austria
  • Bahamas
  • Barbados
  • Bielorussia
  • Belize
  • Belgio
  • Bolivia
  • Sint Eustatius e Saba
  • Bosnia ed Erzegovina
  • Botswana
  • Brasile
  • Isole Vergini Britanniche
  • Brunei
  • Bulgaria
  • Capo Verde
  • Isole Cayman
  • Cile
  • Cina
  • Colombia
  • Isole Cook
  • Costa Rica
  • Croazia
  • Cipro
  • Curaçao
  • Repubblica Ceca
  • Danimarca
  • Dominica
  • Repubblica Dominicana
  • Ecuador
  • El Salvador
  • eSwatini
  • Estonia
  • Isole Falkland
  • Isole Faroe
  • Fiji
  • Finlandia
  • Francia
  • Guyana Francese
  • Polinesia Francese
  • Antille Francesi
  • Georgia
  • Germania
  • Gibilterra
  • Grecia
  • Groenlandia
  • Grenada
  • Guatemala
  • Guyana
  • Haiti
  • Honduras
  • Hong Kong
  • Ungheria
  • Islanda
  • Iraq
  • Irlanda
  • Giamaica
  • Giappone
  • Kazakistan
  • Kiribati
  • Kosovo
  • Kirghizistan
  • Lettonia
  • Regno del Lesotho
  • Liechtenstein
  • Lituania
  • Lussemburgo
  • Macao
  • Madagascar
  • Malawi
  • Malesia
  • Isole Marshall
  • Malta
  • Mauritius
  • Mayotte
  • Messico
  • Micronesia
  • Moldavia
  • Monaco
  • Mongolia
  • Montenegro
  • Montserrat
  • Marocco
  • Mozambico
  • Namibia
  • Paesi Bassi
  • Nuova Caledonia
  • Nicaragua
  • Niue
  • Macedonia del Nord
  • Norvegia
  • Oman
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2025 in Gran Bretagna: è l’anno della cultura e della natura

Il 2025 si preannuncia come un anno straordinario per la Gran Bretagna, che sarà un vero crocevia di celebrazioni culturali, aperture di nuovi spazi e occasioni per immergersi nella natura. Con eventi che spaziano dall’arte alla letteratura, dallo sport alla storia, quest’anno promette di catturare l’attenzione dei visitatori di ogni provenienza. Ecco una panoramica dei momenti più attesi e delle esperienze da non perdere.

Arte e cultura con Bradford al centro della scena

Al centro del palcoscenico culturale britannico c’è Bradford, proclamata Città della Cultura del Regno Unito 2025. Questa città vibrante ospiterà un programma di oltre 1.000 eventi che abbraccia il suo patrimonio multiculturale e industriale. Tra installazioni d’arte pubblica e progetti comunitari, il fiore all’occhiello sarà la riapertura del National Science and Media Museum, trasformato in un centro di eccellenza per il cinema, la fotografia e la radiodiffusione.

Nel sud dell’Inghilterra, gli amanti della letteratura celebreranno i 250 anni dalla nascita di Jane Austen con eventi dedicati nei luoghi più cari alla scrittrice, come Bath e l’Hampshire. A Londra, il V&A East al Queen Elizabeth Olympic Park, inaugura con la mostra “The Music Is Black: A British Story”; mentre dal 12 aprile al 16 novembre 2025, il V&A South Kensington ospiterà la mostra ‘Cartier’, dedicata alla leggendaria Maison Cartier. L’esposizione presenterà oltre 350 pezzi di gioielleria, tracciando la storia, l’artigianalità e l’evoluzione di Cartier in uno dei marchi di gioielleria più prestigiosi al mondo.

Inaugurerà invece il 5 luglio al Design Museum di Londra la mostra ‘Barbie®: The Exhibition’ che esplora l’evoluzione della bambola più famosa del mondo, evidenziando il suo impatto culturale, dalle origini nel 1959 alla sua influenza sulla moda, il design e la rappresentazione di genere in oltre sei decenni.

Tra storia e patrimonio rivive il fascino del passato

Il 2025 segna i 200 anni dalla nascita della ferrovia moderna, celebrati con il programma nazionale Railway 200. Tra gli eventi chiave, l’apertura della New Hall del Locomotion Museum di County Durham e la rinnovata Station Hall del National Railway Museum di York. Il passato ferroviario si unisce alle celebrazioni astronomiche con i 350 anni del Greenwich Royal Observatory, che inaugura il progetto “First Light”.

In Scozia, l’Inverness Castle Experience offre un’esperienza immersiva che intreccia la storia e il patrimonio culturale locale, mentre in Inghilterra riaprono il Jewry Wall Museum di Leicester, con il suo focus sul passato romano, e l’Hull Maritime Museum, arricchito da nuove mostre dedicate al mare.

Celebrazioni reali e tradizioni senza tempo

Anche l’anno regale si annuncia fitto di appuntamenti che segneranno il 20° anniversario di matrimonio del Re Carlo III e della Regina Camilla. Un’occasione perfetta per visitare la loro tenuta di Highgrove nei Cotswolds, celebre per i suoi giardini. Ma anche per assistere a eventi tradizionali di grande richiamo, come il Trooping the Colour, il Royal Edinburgh Military Tattoo e gli iconici Highland Games, un’esplosione di sport e folklore scozzese.

Una celebrazione della tradizione scozzese, della sportività e dello spirito comunitario, che si svolge in città e villaggi di tutta la Scozia dalla primavera all’inizio dell’autunno, con danze popolari, parate dei clan e competizioni iconiche come il lancio del caber, del martello e il tiro alla fune.

Chi ama il glamour potrà assistere al Royal Ascot e alle mostre regali, come “Royal Portraits: A Century of Photography” al Palace of Holyroodhouse, a Edimburgo, che presenta la monarchia britannica attraverso un secolo di ritratti fotografici che catturano momenti formali e della vita familiare.

Tiro alla fune

Fonte: iStock

Tiro alla fune agli Highland Games in Scozia

Giardini incantevoli e avventure all’aria aperta

La natura sarà protagonista nel 2025, con eventi che spaziano dai giardini botanici, considerati un vero tesoro nazionale, alle avventure sotto i cieli stellati. Il celebre Chelsea Flower Show a Londra, in programma dal 20 al 24 maggio, aprirà le porte di giardini innovativi e mostre floreali di fama mondiale. Per chi cerca gemme meno conosciute, l’Harrogate Spring Flower Show e i giardini regionali, come l’Eden Project in Cornovaglia, promettono esperienze altrettanto memorabili.

Dalle oasi verdi urbane ai cinque giardini principali della Royal Horticultural Society (RHS), c’è sempre un angolo di natura da scoprire. Tra le novità, il RHS Flower Show di Wentworth Woodhouse, in programma dal 16 al 20 luglio 2025, farà il suo debutto nel calendario della Royal Horticultural Society, presentando progetti di giardini all’avanguardia, spettacolari esposizioni floreali, conferenze tenute dai migliori esperti del settore e musica dal vivo, tutto sullo sfondo di una delle dimore storiche più maestose della Gran Bretagna.

Gli amanti dell’astronomia potranno partecipare al North York Moors and Yorkshire Dales Dark Skies Festival, che festeggia il suo decimo anniversario con attività di astrofotografia e osservazione delle stelle. Eventi simili, che offrono ulteriori opportunità di osservare i cieli notturni della Gran Bretagna, si svolgeranno anche durante la Welsh Dark Skies Week e il Cumbrian Dark Skies Festival.
E per chi preferisce le escursioni, in occasione del suo 60° anniversario, la Pennine Way invita a cimentarsi su un percorso di lunga distanza attraverso i suggestivi paesaggi dell’Inghilterra settentrionale.

Pennine Way

Fonte: iStock

Hill Walking lungo il Pennine Way, UK

I grandi eventi sportivi

Ad agosto, la Gran Bretagna ospiterà la Coppa del Mondo di rugby femminile, con partite in numerose città, tra cui Brighton, Bristol, Londra, Manchester, Northampton, Sunderland e York. Che si tratti di assistere a una partita in riva al mare a Brighton & Hove o di immergersi nella cultura di Bristol, in ogni località c’è poi molto da scoprire, al di là dello sport. Parallelamente, la stagione della Premier League offrirà emozioni calcistiche negli stadi più iconici del Paese, tra cui l’Old Trafford, Anfield e Stamford Bridge, con possibilità di partecipare a tour dei diversi complessi sportivi nei giorni senza partite.

Il calendario sportivo comprende anche il Royal Ascot, la Henley Royal Regatta e il Gran Premio di Formula 1, oltre agli emozionanti Highland Games e alla storica Boat Race.

Un’estate di festival e celebrazioni

Il 2025 si conferma un anno particolarmente favorevole per i festival musicali, tra cui il Reading and Leeds Festival, il Festival dell’Isola di Wight e il TRNSMT di Glasgow. Gli appassionati di musica potranno anche celebrare il ritorno degli Oasis sul palcoscenico, mentre eventi come il Green Man Festival offriranno esperienze eco-consapevoli. Sul fronte LGBTQIA+, il Portsmouth UK Pride e i celebri Brighton & Hove Pride e Manchester Pride illumineranno l’estate con colori e inclusività.

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Qual è l’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno?

Stiamo per salutare il 2024 con festeggiamenti di ogni tipo, ma soprattutto a orari diversi! Il Capodanno nelle diverse parti del mondo segue i fusi orari specifici della Terra, creando una sequenza unica di celebrazioni. Sapete che attualmente ci sono 24 fusi orari, alcuni dei quali differiscono dal Tempo Coordinato Universale (UTC) di 30 o 45 minuti invece che di un’ora? Di conseguenza alcuni Paesi festeggiano il Capodanno prima di tutti gli altri, mentre alcuni festeggiano per ultimi. E non è finita qui!

Il 1 gennaio come data per celebrare il Capodanno è puramente convenzionale in quanto stabilita dal calendario gregoriano. Nella Gwaun Valley in Galles, per esempio, il nuovo anno si celebra tradizionalmente il 12 gennaio, seguendo il calendario giuliano usato fino al 1752. I cinesi, invece, festeggeranno il loro Capodanno a febbraio.

Prendendo in considerazione il calendario gregoriano, che è quello che osserviamo in Italia, qual è l’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno? E il primo? Ve li raccontiamo di seguito!

L’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno

Tecnicamente, gli ultimi a festeggiare il Capodanno sono i territori statunitensi di Baker Island e Howland Island, anche se parlare di ‘festeggiamenti’ potrebbe essere un tantino errato perché entrambe le zone, infatti, sono disabitate!

Howland e Baker sono due minuscoli atolli nel Pacifico, distanti quaranta miglia l’uno dall’altro, situati appena a nord dell’Equatore. Negli anni ’30, gli Stati Uniti inviarono segretamente oltre 100 uomini delle Hawaii per colonizzare questi vulcani estinti e costruire piste di atterraggio, al fine di rivendicarli per l’aviazione. Infatti, quando Amelia Earhart scomparve nel 1937, era diretta verso l’isola di Howland. Oggi, entrambe le isole sono rifugi nazionali per uccelli marini, uccelli costieri, delfini e pesci tipici della barriera corallina.

I due atolli sono diventati gli ultimi territori a festeggiare il Capodanno quando nel 2011 le Samoa decisero di modificare il proprio fuso orario per allinearsi all’Australia e alla Nuova Zelanda. Da quel momento, infatti, sono passate dall’essere le ultime a festeggiare il Capodanno alle prime.

L’ultimo Paese abitato a festeggiare, invece, sono le Hawaii, dove l’arrivo dell’anno nuovo viene celebrato con fuochi d’artificio e fantastiche feste in spiaggia, molte delle quali organizzate dai vari hotel e dai resort presenti.

Il primo Paese a festeggiare il Capodanno

Se prendiamo come riferimento il nostro fuso orario, il primo Paese a festeggiare il Capodanno è Kiribati. Questo arcipelago situato in Oceania e appartenente alla Repubblica delle Kiribati, è il primo posto abitato al mondo in cui si passa all’anno nuovo. Il secondo Paese a festeggiare con fuochi d’artificio e feste nei resort, come vi abbiamo anticipato, sono le Isole Samoa, il posto ideale per celebrare non una, ma ben due volte. Molte persone che si trovano su queste isole, infatti, prendono un breve volo di mezz’ora per le Samoa Americane per festeggiare il Capodanno daccapo.

Infine, tra i Paesi che festeggiano per primi c’è anche Tonga: qui si celebra il nuovo anno soprattutto sul lungomare di Nuku’alofa durante il Block Party, un evento dove una lunghissima fila di banchetti gastronomici propone da bere e da mangiare per far festa fino all’arrivo della mezzanotte, la quale verrà annunciata dai rintocchi di tutte le chiese della città.

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La Gran Bretagna sta costruendo una delle ferrovie più costose del mondo

High Speed 2 (HS2), il progetto britannico di ferrovia ad alta velocità, doveva essere una rivoluzione infrastrutturale. Lanciato nel 2012 con la promessa di collegare Londra alle principali città del nord dell’Inghilterra, l’HS2 ha accumulato costi astronomici e controversie senza precedenti.

Con una spesa attuale stimata tra 58,4 e 70 miliardi di dollari solo per la prima fase, il progetto è diventato sinonimo di spreco e cattiva gestione. Si parla di circa 416 milioni di dollari per miglio, un record mondiale che supera anche i costi della California High Speed Rail negli Stati Uniti.

Costi fuori controllo e promesse disattese

Il confronto con altri progetti ferroviari europei è impietoso. La linea francese TGV Tours-Bordeaux, ad esempio, costava tra i 32 e i 40 milioni di dollari per miglio. Persino la Cina e il Giappone, nonostante la densità delle loro megalopoli, costruiscono reti ferroviarie a costi significativamente inferiori. Ma in Gran Bretagna, i costi per l’HS2 sono saliti in maniera vertiginosa, tra interferenze politiche, pianificazione burocratica e un settore edile che cerca di proteggersi con contratti onerosi.

La mancanza di una strategia di lungo termine, unita a cambiamenti frequenti nella leadership del progetto e alla turbolenza politica degli ultimi anni, ha reso HS2 un’impresa davvero travagliata. Sei primi ministri e otto ministri delle finanze hanno supervisionato, spesso in modo inadeguato, un progetto che prometteva di “livellare” le disuguaglianze regionali ma che ha finito per accentuare il divario tra Londra e il resto del paese.

Impatti ambientali e resistenze locali

L’HS2 non ha solo sollevato polemiche per i costi. Le comunità locali hanno espresso forte opposizione per i danni ambientali causati dalla costruzione. La linea attraversa aree di straordinaria bellezza naturale e antichi boschi, provocando così la rabbia degli ambientalisti. In risposta, sono stati piantati milioni di nuovi alberi e avviati progetti di rinaturalizzazione, ma queste iniziative non sono bastate a placare le critiche.

I risultati: tra ingegneria innovativa e prospettive da definire

Nonostante le controversie, l’HS2 rappresenta un’impresa ingegneristica senza eguali. Il viadotto della Colne Valley, ad esempio, si estende per oltre tre chilometri tra laghi e corsi d’acqua, mentre le nuove stazioni di Birmingham e Old Oak Common sono state progettate come moderne “cattedrali” del trasporto. Tuttavia, tali successi rischiano di essere oscurati da un futuro ancora da definire.

La rete in origine prevista a forma di Y, che avrebbe collegato Londra a Manchester e Leeds, è stata ridotta in maniera drastica. Tratte fondamentali come la sezione Birmingham-Crewe sono state accantonate, e persino il completamento della stazione di Londra Euston è in bilico. I treni, una volta pronti, viaggeranno solo su alcune tratte alla velocità prevista di 250 mph, mentre su altre dovranno condividere binari congestionati con servizi esistenti.

Un futuro incerto per l’HS2

Con l’aumento dei costi e una rete ferroviaria incompleta, l’HS2 rischia di fallire nel raggiungere gli obiettivi di capacità e sostenibilità. Gli esperti avvertono che il progetto potrebbe, paradossalmente, ridurre l’efficienza del sistema ferroviario, spingendo più passeggeri a scegliere auto e aereo, con un impatto negativo sul clima.

Nonostante i segnali positivi da parte del nuovo governo laburista, che ha promesso investimenti nelle infrastrutture, se l’HS2 sarà ultimata ancora non è certo. Le promesse di “livellare” il Paese e stimolare l’economia rischiano di rimanere un sogno irrealizzato, mentre il Regno Unito si interroga su come un progetto così ambizioso sia diventato il simbolo di sprechi e mancanza di visione.

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The Britannic Explorer, il nuovo treno di lusso che attraversa terre da sogno

Belmond continua a ridefinire gli standard del viaggio di lusso con il lancio di The Britannic Explorer, A Belmond Train, il primo treno di lusso che opererà attraverso l’Inghilterra e il Galles. Con il debutto previsto per luglio 2025, questa innovativa esperienza su rotaia si propone di coniugare la tradizione ferroviaria britannica con elementi contemporanei di stile, gastronomia e cultura.

Un viaggio unico tra eleganza e scoperta

The Britannic Explorer promette un’esperienza di viaggio senza precedenti, seguendo tre affascinanti percorsi che attraversano paesaggi naturali di rara bellezza nel Regno Unito: la Cornovaglia, il Distretto dei Laghi e il Galles. I viaggiatori partiranno da Londra per un itinerario di tre notti, durante il quale avranno l’opportunità di esplorare due regioni per ogni viaggio. Gli itinerari saranno programmati da venerdì a lunedì per la rotta Cornovaglia-Distretto dei Laghi, e da lunedì a giovedì per la tratta gallese.

A bordo del Britannic Explorer, gli ospiti potranno partecipare a escursioni guidate per scoprire la storia e la cultura delle destinazioni. Le serate offriranno momenti di relax e socializzazione nel bar panoramico, cuore pulsante della vita a bordo, ispirato alla botanica.

Il costo sarà a partire da 11.000 sterline (circa 13.000 euro) per una cabina doppia e includerà itinerari di tre notti, escursioni, pasti, vino e altre bevande alcoliche. Per ulteriori dettagli e prenotazioni, è possibile consultare il sito ufficiale di Belmond.

Design e comfort di alto livello

Il design del Britannic Explorer porta la firma del prestigioso studio londinese Albion Nord, celebre per il suo stile raffinato. Gli interni del treno evocano l’essenza dei paesaggi inglesi, con una palette cromatica che richiama la bellezza naturale che si staglia fuori dai finestrini. Le 18 cabine, tra cui tre Grand Suite e 15 suite, sono realizzate con materiali di alta qualità e con un’attenzione particolare ai dettagli, per garantire ai viaggiatori un’esperienza di viaggio che unisce lusso ed eleganza.

Britannic Explorer, suite

Fonte: Belmond

Le splendide suite del Britannic Explorer

Gli ospiti avranno l’opportunità di rilassarsi nella privacy delle loro cabine, oppure di usufruire della suite benessere a bordo, dotata di trattamenti rivitalizzanti. Ogni momento a bordo è studiato per far vivere il viaggio come un’esperienza immersiva e memorabile.

L’offerta gastronomica firmata Simon Rogan

L’esperienza culinaria a bordo del Britannic Explorer è affidata a Simon Rogan, chef rinomato per la sua filosofia “Farm to fork”, basata sull’uso di ingredienti stagionali e sostenibili. Il suo approccio valorizza prodotti locali di altissima qualità, provenienti spesso da coltivazioni di proprietà o da fornitori selezionati. I menu offerti durante i viaggi sono personalizzati per ciascun percorso e celebrano le specialità gastronomiche britanniche attraverso il tè pomeridiano, pranzi e cene.

Britannic Explorer, vagone ristorante

Fonte: Belmond

Il vagone ristorante di lusso del Britannic Explorer

Rogan ha commentato: “Per me, il vero lusso nasce da ingredienti modesti, coltivati con cura, nel rispetto dell’ambiente. L’approccio che propongo permette ai viaggiatori di assaporare piatti che riflettono il legame profondo tra ingredienti e territorio”. Il bar del treno, ispirato alle farmacie dell’epoca vittoriana, offrirà cocktail originali e una selezione di gin e birre artigianali, omaggiando le eccellenze delle distillerie e birrerie locali.

Esperienze e paesaggi incomparabili

Ogni itinerario del Britannic Explorer è concepito per offrire un accesso esclusivo a tesori nascosti e iconiche destinazioni inglesi e gallesi. Tra le esperienze proposte, vi sono visite private a gallerie d’arte di fama internazionale, come la Hauser & Wirth Somerset, con cene a seguire, e tour dei Tremenheere Sculpture Gardens in Cornovaglia. I passeggeri potranno anche immergersi nella natura con nuotate nei laghi del Distretto dei Laghi e esplorazioni guidate delle montagne e delle coste gallesi.

Gary Franklin, Vicepresidente Treni e Crociere di Belmond, ha sottolineato: “Il Britannic Explorer rappresenta un’evoluzione significativa nel nostro portafoglio di esperienze di viaggio di lusso. Offriamo ai nostri ospiti la possibilità di ammirare le coste frastagliate della Cornovaglia, la natura incontaminata del Parco Nazionale di Snowdonia e i paesaggi del Distretto dei Laghi da una prospettiva unica.”

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Il Cammino Celtico, tra Irlanda e Galles a caccia di luoghi sacri

Negli ultimi anni, un numero crescente di viaggiatori sta riscoprendo l’antica arte del camminare, rivolgendosi a un turismo lento che valorizza il percorso tanto quanto la destinazione.

I cammini, spesso legati a rotte storiche e spirituali, offrono l’opportunità di esplorare luoghi sacri e immersi nella natura, lontano dai ritmi frenetici della vita moderna. Il pellegrinaggio a piedi, un tempo pratica di fede e introspezione, sta tornando in auge, attirando non solo i credenti, ma anche chi cerca un’esperienza autentica e rigenerante.

Tra l’Irlanda e il Galles, terre misteriose per eccellenza e contraddistinte da un passato millenario, è nato il Cammino Celtico, che unisce il pozzo sacro di Maedoc a Ferns, nel sud-est dell’Irlanda, con quello di St Non, vicino alla città cattedrale del Pembrokeshire di St Davids, per un totale di circa 260 chilometri, più il viaggio in traghetto di tre ore e mezza tra Rosslare e Fishguard.
Si tratta, probabilmente, della via percorsa dallo sciamano irlandese Saint Aidan (alias Maedoc), quando partì per studiare seguendo il mago gallese Saint David.

Come per ogni cammino che si rispetti, è disponibile un libretto da timbrare presso i punti di sosta e il suggerimento è quello di riempire una bottiglia al pozzo di Maedoc e portarla con sé.

Una magica esperienza da “pellegrino solitario” in Irlanda

La partenza è da Our Lady Island, antico luogo di pellegrinaggio nell’angolo sud-orientale dell’Irlanda, nella diocesi di Ferns, per dirigersi, lungo la costa, a Carnsore Point, la punta sud-orientale dell’Irlanda dove si incontrano l’Oceano Atlantico e il Mare d’Irlanda. In questo tratto, è possibile sperimentare la magica esperienza del “pellegrino solitario”, senza incontrare altre persone sulle ampie spiagge di ciottoli.

Gran parte del percorso in Irlanda si svolge su asfalto rurale e offre l’occasione di vivere esperienze autentiche e arricchenti: ad esempio, a Oulart Hill, in una sala del villaggio con il tetto di paglia, House of Stories, vanno in scena regolarmente spettacoli di poesia e canzoni.

Inoltre, in questa zona, risuona ancora l’eco della ribellione del XVIII secolo contro il dominio britannico che aveva portato alla breve repubblica di Wexford e della leggenda secondo cui Sant’Aidan portò con sé delle api quando tornò da St Davids: il miele era vitale a quei tempi.
Le leggi medievali in Irlanda regolamentavano nel dettaglio l’apicoltura fino al risarcimento dovuto se si veniva punti dall’ape di un vicino. Per celebrare i legami del Cammino con le api, verranno presto installate tre gigantesche arnie di legno che amplificheranno il suono delle colonie al loro interno.

L’arrivo in Galles

Whitesands Bay, Galles

Fonte: iStock

La spiaggia di Whitesands Bay in Galles

La seconda parte del pellegrinaggio inizia dal Pembrokeshire e il sentiero gallese segue per lo più la strada costiera, con alcune deviazioni per visitare i luoghi sacri, come salire sulla scogliera di Fishguard e attraversare vari siti neolitici e un’antica croce prima di raggiungere il pozzo sacro di Llanwnda.

Proseguendo, il paesaggio è plasmato da scogliere intervallate da profonde insenature isolate: si cammina attorno a Strumble Head, suggestivo promontorio sul Mare d’Irlanda, per poi arrivare a Trefin, affascinante e storico villaggio con una piccola spiaggia di ciottoli e un antico mulino.

La tappa successiva è la spiaggia di Whitesands Bay, ampia distesa di sabbia bianca verso il remoto promontorio roccioso di St Davids Head, ideale per il surf. Qui spiccano una cappella in rovina del VI secolo e, alle spalle, la collina dove si narra che San Patrizio abbia sentito la “chiamata” a tornare in Irlanda.

Il termine del sentiero è il pozzo di San Non sulla scogliera fuori St Davids (Non era la madre di San David che fu violentata e poi abbandonata a partorire da sola, così narra la leggenda, sulla scogliera durante una tempesta).