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La Gran Bretagna sta costruendo una delle ferrovie più costose del mondo

High Speed 2 (HS2), il progetto britannico di ferrovia ad alta velocità, doveva essere una rivoluzione infrastrutturale. Lanciato nel 2012 con la promessa di collegare Londra alle principali città del nord dell’Inghilterra, l’HS2 ha accumulato costi astronomici e controversie senza precedenti.

Con una spesa attuale stimata tra 58,4 e 70 miliardi di dollari solo per la prima fase, il progetto è diventato sinonimo di spreco e cattiva gestione. Si parla di circa 416 milioni di dollari per miglio, un record mondiale che supera anche i costi della California High Speed Rail negli Stati Uniti.

Costi fuori controllo e promesse disattese

Il confronto con altri progetti ferroviari europei è impietoso. La linea francese TGV Tours-Bordeaux, ad esempio, costava tra i 32 e i 40 milioni di dollari per miglio. Persino la Cina e il Giappone, nonostante la densità delle loro megalopoli, costruiscono reti ferroviarie a costi significativamente inferiori. Ma in Gran Bretagna, i costi per l’HS2 sono saliti in maniera vertiginosa, tra interferenze politiche, pianificazione burocratica e un settore edile che cerca di proteggersi con contratti onerosi.

La mancanza di una strategia di lungo termine, unita a cambiamenti frequenti nella leadership del progetto e alla turbolenza politica degli ultimi anni, ha reso HS2 un’impresa davvero travagliata. Sei primi ministri e otto ministri delle finanze hanno supervisionato, spesso in modo inadeguato, un progetto che prometteva di “livellare” le disuguaglianze regionali ma che ha finito per accentuare il divario tra Londra e il resto del paese.

Impatti ambientali e resistenze locali

L’HS2 non ha solo sollevato polemiche per i costi. Le comunità locali hanno espresso forte opposizione per i danni ambientali causati dalla costruzione. La linea attraversa aree di straordinaria bellezza naturale e antichi boschi, provocando così la rabbia degli ambientalisti. In risposta, sono stati piantati milioni di nuovi alberi e avviati progetti di rinaturalizzazione, ma queste iniziative non sono bastate a placare le critiche.

I risultati: tra ingegneria innovativa e prospettive da definire

Nonostante le controversie, l’HS2 rappresenta un’impresa ingegneristica senza eguali. Il viadotto della Colne Valley, ad esempio, si estende per oltre tre chilometri tra laghi e corsi d’acqua, mentre le nuove stazioni di Birmingham e Old Oak Common sono state progettate come moderne “cattedrali” del trasporto. Tuttavia, tali successi rischiano di essere oscurati da un futuro ancora da definire.

La rete in origine prevista a forma di Y, che avrebbe collegato Londra a Manchester e Leeds, è stata ridotta in maniera drastica. Tratte fondamentali come la sezione Birmingham-Crewe sono state accantonate, e persino il completamento della stazione di Londra Euston è in bilico. I treni, una volta pronti, viaggeranno solo su alcune tratte alla velocità prevista di 250 mph, mentre su altre dovranno condividere binari congestionati con servizi esistenti.

Un futuro incerto per l’HS2

Con l’aumento dei costi e una rete ferroviaria incompleta, l’HS2 rischia di fallire nel raggiungere gli obiettivi di capacità e sostenibilità. Gli esperti avvertono che il progetto potrebbe, paradossalmente, ridurre l’efficienza del sistema ferroviario, spingendo più passeggeri a scegliere auto e aereo, con un impatto negativo sul clima.

Nonostante i segnali positivi da parte del nuovo governo laburista, che ha promesso investimenti nelle infrastrutture, se l’HS2 sarà ultimata ancora non è certo. Le promesse di “livellare” il Paese e stimolare l’economia rischiano di rimanere un sogno irrealizzato, mentre il Regno Unito si interroga su come un progetto così ambizioso sia diventato il simbolo di sprechi e mancanza di visione.

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The Britannic Explorer, il nuovo treno di lusso che attraversa terre da sogno

Belmond continua a ridefinire gli standard del viaggio di lusso con il lancio di The Britannic Explorer, A Belmond Train, il primo treno di lusso che opererà attraverso l’Inghilterra e il Galles. Con il debutto previsto per luglio 2025, questa innovativa esperienza su rotaia si propone di coniugare la tradizione ferroviaria britannica con elementi contemporanei di stile, gastronomia e cultura.

Un viaggio unico tra eleganza e scoperta

The Britannic Explorer promette un’esperienza di viaggio senza precedenti, seguendo tre affascinanti percorsi che attraversano paesaggi naturali di rara bellezza nel Regno Unito: la Cornovaglia, il Distretto dei Laghi e il Galles. I viaggiatori partiranno da Londra per un itinerario di tre notti, durante il quale avranno l’opportunità di esplorare due regioni per ogni viaggio. Gli itinerari saranno programmati da venerdì a lunedì per la rotta Cornovaglia-Distretto dei Laghi, e da lunedì a giovedì per la tratta gallese.

A bordo del Britannic Explorer, gli ospiti potranno partecipare a escursioni guidate per scoprire la storia e la cultura delle destinazioni. Le serate offriranno momenti di relax e socializzazione nel bar panoramico, cuore pulsante della vita a bordo, ispirato alla botanica.

Il costo sarà a partire da 11.000 sterline (circa 13.000 euro) per una cabina doppia e includerà itinerari di tre notti, escursioni, pasti, vino e altre bevande alcoliche. Per ulteriori dettagli e prenotazioni, è possibile consultare il sito ufficiale di Belmond.

Design e comfort di alto livello

Il design del Britannic Explorer porta la firma del prestigioso studio londinese Albion Nord, celebre per il suo stile raffinato. Gli interni del treno evocano l’essenza dei paesaggi inglesi, con una palette cromatica che richiama la bellezza naturale che si staglia fuori dai finestrini. Le 18 cabine, tra cui tre Grand Suite e 15 suite, sono realizzate con materiali di alta qualità e con un’attenzione particolare ai dettagli, per garantire ai viaggiatori un’esperienza di viaggio che unisce lusso ed eleganza.

Britannic Explorer, suite

Fonte: Belmond

Le splendide suite del Britannic Explorer

Gli ospiti avranno l’opportunità di rilassarsi nella privacy delle loro cabine, oppure di usufruire della suite benessere a bordo, dotata di trattamenti rivitalizzanti. Ogni momento a bordo è studiato per far vivere il viaggio come un’esperienza immersiva e memorabile.

L’offerta gastronomica firmata Simon Rogan

L’esperienza culinaria a bordo del Britannic Explorer è affidata a Simon Rogan, chef rinomato per la sua filosofia “Farm to fork”, basata sull’uso di ingredienti stagionali e sostenibili. Il suo approccio valorizza prodotti locali di altissima qualità, provenienti spesso da coltivazioni di proprietà o da fornitori selezionati. I menu offerti durante i viaggi sono personalizzati per ciascun percorso e celebrano le specialità gastronomiche britanniche attraverso il tè pomeridiano, pranzi e cene.

Britannic Explorer, vagone ristorante

Fonte: Belmond

Il vagone ristorante di lusso del Britannic Explorer

Rogan ha commentato: “Per me, il vero lusso nasce da ingredienti modesti, coltivati con cura, nel rispetto dell’ambiente. L’approccio che propongo permette ai viaggiatori di assaporare piatti che riflettono il legame profondo tra ingredienti e territorio”. Il bar del treno, ispirato alle farmacie dell’epoca vittoriana, offrirà cocktail originali e una selezione di gin e birre artigianali, omaggiando le eccellenze delle distillerie e birrerie locali.

Esperienze e paesaggi incomparabili

Ogni itinerario del Britannic Explorer è concepito per offrire un accesso esclusivo a tesori nascosti e iconiche destinazioni inglesi e gallesi. Tra le esperienze proposte, vi sono visite private a gallerie d’arte di fama internazionale, come la Hauser & Wirth Somerset, con cene a seguire, e tour dei Tremenheere Sculpture Gardens in Cornovaglia. I passeggeri potranno anche immergersi nella natura con nuotate nei laghi del Distretto dei Laghi e esplorazioni guidate delle montagne e delle coste gallesi.

Gary Franklin, Vicepresidente Treni e Crociere di Belmond, ha sottolineato: “Il Britannic Explorer rappresenta un’evoluzione significativa nel nostro portafoglio di esperienze di viaggio di lusso. Offriamo ai nostri ospiti la possibilità di ammirare le coste frastagliate della Cornovaglia, la natura incontaminata del Parco Nazionale di Snowdonia e i paesaggi del Distretto dei Laghi da una prospettiva unica.”

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Il Cammino Celtico, tra Irlanda e Galles a caccia di luoghi sacri

Negli ultimi anni, un numero crescente di viaggiatori sta riscoprendo l’antica arte del camminare, rivolgendosi a un turismo lento che valorizza il percorso tanto quanto la destinazione.

I cammini, spesso legati a rotte storiche e spirituali, offrono l’opportunità di esplorare luoghi sacri e immersi nella natura, lontano dai ritmi frenetici della vita moderna. Il pellegrinaggio a piedi, un tempo pratica di fede e introspezione, sta tornando in auge, attirando non solo i credenti, ma anche chi cerca un’esperienza autentica e rigenerante.

Tra l’Irlanda e il Galles, terre misteriose per eccellenza e contraddistinte da un passato millenario, è nato il Cammino Celtico, che unisce il pozzo sacro di Maedoc a Ferns, nel sud-est dell’Irlanda, con quello di St Non, vicino alla città cattedrale del Pembrokeshire di St Davids, per un totale di circa 260 chilometri, più il viaggio in traghetto di tre ore e mezza tra Rosslare e Fishguard.
Si tratta, probabilmente, della via percorsa dallo sciamano irlandese Saint Aidan (alias Maedoc), quando partì per studiare seguendo il mago gallese Saint David.

Come per ogni cammino che si rispetti, è disponibile un libretto da timbrare presso i punti di sosta e il suggerimento è quello di riempire una bottiglia al pozzo di Maedoc e portarla con sé.

Una magica esperienza da “pellegrino solitario” in Irlanda

La partenza è da Our Lady Island, antico luogo di pellegrinaggio nell’angolo sud-orientale dell’Irlanda, nella diocesi di Ferns, per dirigersi, lungo la costa, a Carnsore Point, la punta sud-orientale dell’Irlanda dove si incontrano l’Oceano Atlantico e il Mare d’Irlanda. In questo tratto, è possibile sperimentare la magica esperienza del “pellegrino solitario”, senza incontrare altre persone sulle ampie spiagge di ciottoli.

Gran parte del percorso in Irlanda si svolge su asfalto rurale e offre l’occasione di vivere esperienze autentiche e arricchenti: ad esempio, a Oulart Hill, in una sala del villaggio con il tetto di paglia, House of Stories, vanno in scena regolarmente spettacoli di poesia e canzoni.

Inoltre, in questa zona, risuona ancora l’eco della ribellione del XVIII secolo contro il dominio britannico che aveva portato alla breve repubblica di Wexford e della leggenda secondo cui Sant’Aidan portò con sé delle api quando tornò da St Davids: il miele era vitale a quei tempi.
Le leggi medievali in Irlanda regolamentavano nel dettaglio l’apicoltura fino al risarcimento dovuto se si veniva punti dall’ape di un vicino. Per celebrare i legami del Cammino con le api, verranno presto installate tre gigantesche arnie di legno che amplificheranno il suono delle colonie al loro interno.

L’arrivo in Galles

Whitesands Bay, Galles

Fonte: iStock

La spiaggia di Whitesands Bay in Galles

La seconda parte del pellegrinaggio inizia dal Pembrokeshire e il sentiero gallese segue per lo più la strada costiera, con alcune deviazioni per visitare i luoghi sacri, come salire sulla scogliera di Fishguard e attraversare vari siti neolitici e un’antica croce prima di raggiungere il pozzo sacro di Llanwnda.

Proseguendo, il paesaggio è plasmato da scogliere intervallate da profonde insenature isolate: si cammina attorno a Strumble Head, suggestivo promontorio sul Mare d’Irlanda, per poi arrivare a Trefin, affascinante e storico villaggio con una piccola spiaggia di ciottoli e un antico mulino.

La tappa successiva è la spiaggia di Whitesands Bay, ampia distesa di sabbia bianca verso il remoto promontorio roccioso di St Davids Head, ideale per il surf. Qui spiccano una cappella in rovina del VI secolo e, alle spalle, la collina dove si narra che San Patrizio abbia sentito la “chiamata” a tornare in Irlanda.

Il termine del sentiero è il pozzo di San Non sulla scogliera fuori St Davids (Non era la madre di San David che fu violentata e poi abbandonata a partorire da sola, così narra la leggenda, sulla scogliera durante una tempesta).

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ETA obbligatorio, la novità per entrare in UK da aprile

Sono molti i luoghi del Regno Unito amati dai turisti europei, ma dal 2025 sarà un po’ più complicato raggiungerli. A partire dal 2 aprile 2025, i cittadini che desiderano viaggiare su territorio inglese dovranno necessariamente richiedere un’autorizzazione elettronica preventiva (ETA), anche solo per uno scalo aeroportuale. Il procedimento è simile a quello che attualmente interessa i viaggi, anche solo per scalo, verso gli Stati Uniti, i quali necessitano dell’Esta.

Ad annunciarlo è stato il governo britannico che, martedì 10 settembre, ha fornito date e dettagli di questa nuova procedura. Con l’ETA potrete viaggiare per motivi turistici in tutto il Regno Unito per un periodo massimo di sei mesi in totale, anche se questo avviene a più riprese. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, come richiederlo e le altre informazioni che possediamo in questo momento.

Come funzionerà l’ETA

L’autorizzazione ETA, necessaria per entrare nel Regno Unito a partire dal prossimo anno, costerà 10 sterline (circa 12 euro) e sarà obbligatoria per tutti gli europei, italiani compresi. Il governo britannico ha deciso di introdurre questo nuovo sistema di immigrazione allo scopo di rafforzare la sicurezza sfruttando le nuove tecnologie. A essere esentati saranno esclusivamente gli irlandesi e gli europei già residenti nel Regno Unito.

Per richiederla vi basterà seguire la procedura online nel sito ufficiale o tramite app dal 5 marzo 2025. Durante la compilazione del modulo dovrete fornire diverse informazioni come i dati del passaporto, allegare una foto e rispondere a domande inerenti il tema della sicurezza. Una volta inoltrata la richiesta, secondo le dichiarazioni attuali, riceverete una risposta entro tre giorni. Se l’autorizzazione viene rifiutata non avrete possibilità di richiederla, ma dovrete munirvi di visto. Se invece, al contrario, la risposta sarà positiva, l’autorizzazione sarà valida per due anni e permetterà ingressi multipli fino a 6 mesi, ma solo ed esclusivamente a scopi turistici.

Dal 2025, inoltre, anche i britannici che viaggeranno nell’Unione Europea dovranno richiedere un permesso simile e sottoporsi a controlli biometrici alle frontiere.

Pronostici sul turismo

L’introduzione dell’ETA sta provocando diversi pareri negativi. Il quotidiano britannico Indipendent, per esempio, ha sottolineato come i turisti arabi provenienti da Emirati Arabi, Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar e Arabia Saudita, che già necessitano dell’autorizzazione per accedere al Regno Unito, stiano evitando Londra come scalo per non incorrere in eventuali complicazioni durante il loro viaggio.

Anche molti operatori del settore turistico hanno espresso le loro perplessità, in primis l’Irlanda del Nord. Attualmente, secondo l’Alleanza Turistica dell’Irlanda del Nord, il 60% dei turisti non britannici che visitano l’Irlanda del Nord si recano anche nella Repubblica e prevedono che l’autorizzazione influisca negativamente sull’afflusso dei turisti sull’isola.

Il rischio è che molti tour operator globali escluderanno Belfast e l’Irlanda del Nord dai loro itinerari, considerandole un’opzione non più fattibile. L’Unione Europea si muoverà nella stessa direzione perché diventa sempre più concreta l’introduzione di un sistema simile chiamato Etias (sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi), un visto elettronico che costerà 7 euro e sarà valido per tre anni. Anche in questo caso, come per il Regno Unito e gli Stati Uniti, l’obiettivo primario sarà quello di facilitare i viaggi in Europa e di migliorare la loro sicurezza.

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Quali sono le location nella seconda stagione de Il Signore degli Anelli

I maestosi paesaggi della Nuova Zelanda sono ormai diventati, nell’immaginario collettivo, sinonimo degli adattamenti cinematografici della Terra di Mezzo di JRR Tolkein e delle avventure di hobbit, elfi e nani.

Ma per la seconda stagione della serie prequel di Prime Video The Rings of Power (Gli Anelli del Potere), la Terra di Mezzo si è trasferita in Gran Bretagna, terra natale del celebre scrittore.

Partiamo, allora, per un tour alla scoperta delle location chiave.

Windsor Great Park

Mentre lo scorso anno i membri della famiglia reale inglese e i leader mondiali si preparavano a riunirsi al Castello di Windsor per gli eventi dell’Incoronazione di Re Carlo III, un mondo fantastico popolato da orchi, elfi ed epiche battaglie ha preso vita a pochi passi di distanza.

Il Windsor Great Park, antico bosco di querce millenarie già scenario in “Harry Potter e i Doni della Morte” e in “World War Z”, è stato impiegato per ricreare i vari regni in Gli Anelli del Potere. Cercatelo nei momenti di apertura della seconda stagione, quando Elrond e Galadriel tornano per affrontare il Sommo Re e discutono su cosa fare con i tre anelli che possiedono.

Nel parco è stata girata anche l’epica battaglia che chiude la stagione, con una troupe di 1000 persone e 400 comparse coinvolte.

Virginia Water

Collocato all’estremità del Windsor Great Park, il parco che abbraccia il lago Virginia Water era in origine concepito come una sorta di “luna park” per i reali.

Le scene di “Gli Anelli del Potere” sono state girate alla Cascade, una fragorosa cascata artificiale che raggiunge altezze vertiginose.

High Rocks and Harrison Rocks, Kent

Nel primo episodio, le magnifiche e magiche High Rocks di arenaria si intravedono durante l’inseguimento di Elrond e Galadriel attraverso i boschi, e si rivelano una vincente “transizione” dal Windsor Great Park al mondo degli Elfi.

L’accesso per esplorare le imponenti rocce, note tra i turisti alla ricerca di avventura, prevede un modesto contributo di £6.

Anche la vicina Harrison Rocks è stata protagonista delle riprese per inscenare il regno elfico di Lindon.

Frensham Common, Surrey

Il Frensham Common del Surrey è stato utilizzato per rappresentare i “battiti intermedi tra i regni” quando i personaggi compiono viaggi attraverso la Terra di Mezzo.

Di proprietà del National Trust, si tratta di un’area incredibile che si estende su circa 4 chilometri di brughiera aperta, pini e boschi misti, un mosaico colorato di ruggine e verde, viola e malva.

Si trova all’interno dell’Area di straordinaria bellezza naturale delle colline del Surrey (AONB) ed è designata Sito di interesse scientifico speciale (SSSI) da Natural England, zona di protezione speciale (ZPS) e zona speciale di conservazione (ZSC).

Frensham Common è stata location anche per le riprese della serie Netflix “The Witcher”, e i laghi hanno riprodotto il  fiume Nilo nel classico cult “La Mummia”.

La scena che è stata girata a Tenerife

La produzione si è poi spostata a Tenerife per alcune scene della seconda stagione.

In particolare, il Parco Nazionale del Teide, all’ombra del Monte Teide, con affioramenti rocciosi, colline ricoperte di sabbia e pianure vulcaniche, è protagonista negli episodi iniziali che vedono lo Straniero attraversare il pericoloso paesaggio di Rhûn con i suoi compagni Piedilerti. Rhûn è una zona della mappa della Terra di Mezzo per la quale Tolkien non ha fornito molti dettagli nei suoi scritti, lasciando al team di Rings of Power più flessibilità nell’ideazione dei panorami.

Durante il difficile viaggio, il trio incontra il misterioso anziano e amato personaggio di Tolkien, Tom Bombadil. L’interno della sua dimora è stato ricostruito con cura in un teatro di posa presso i Bray Studios nel Regno Unito, ma le riprese esterne sono state girate sul posto a Tenerife.

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Ora si può visitare il Castello di Balmoral, ultima dimora della regina Elisabetta

Era l’8 settembre del 2022 e tutto il mondo veniva a conoscenza che la regina Elisabetta, la più longeva (e forse amata) del Regno Unito, aveva cessato di vivere. L’ultima sua dimora, quindi il luogo della sua scomparsa, era stato il Castello di Balmoral, residenza privata della famiglia reale britannica, che ora si può finalmente visitare con un tour speciale.

Tutte le meraviglie del Castello di Balmoral

Il bellissimo Castello di Balmoral sorge nella zona dell’Aberdeenshire, in Scozia, e si sviluppa su una superficie totale di 20.000 ettari. Circa mille ettari di questi sono occupati dalla Ballochbuie Forest, una delle più importanti aree verdi della zona, che conserva gli ultimi esemplari di pino della Caledonia, nativo proprio di questo Paese.

Al giorno d’oggi questa magnifica residenza è anche un complesso fondamentale per la salvaguardia della fauna locale, in quanto qui girovagano diversi bellissimi cervi rossi. Composto da circa 150 stanze, offre interni lussuosi e spesso impreziositi con dipinti d’epoca.

Non si può e non si è mai potuto visitare il Castello nella sua interezza, in quanto i viaggiatori avevano accesso esclusivamente ai giardini e alla sala da ballo. Tuttavia, re Carlo ha deciso di lanciare una nuova iniziativa che permette ai turisti di circolare in alcune delle stanze utilizzate dai Windsor, scoprendo interessanti dettagli della loro vita quotidiana. È stato infatti ideato un nuovo tour, chiamato “Balmoral Experience“, disponibile solo per un tempo limitato (e per un numero circoscritto di persone).

The “Balmoral Experience”

I tour estivi di questo incredibile castello sono già disponibili per il pubblico e includono la visita delle stanze utilizzate dal re e dalla regina, le sale da pranzo, l’atrio del paggio e il corridoio rosso. Ma non è tutto, perché i visitatori possono anche partecipare alla cerimonia tradizionale del Té pomeridiano.

The “Balmoral Experience”, quindi, permette di fare un vero e proprio tuffo nella storia e nel patrimonio di questa tenuta particolarmente amata dalla regina (tanto che l’ha scelta come luogo in cui trascorrere i suoi ultimi giorni di vita) insieme all’aiuto di guide esperte.

E questa è la prima volta, da quando il castello fu completato nel 1855, che è concesso al pubblico di intraprendere un tour privato con guide esperte, per conoscere le origini del Castello e anche come (e quanto) è stato amato dalle generazioni della famiglia reale.

Le date per la visita e dove acquistare i biglietti

Sul sito di questa magnifica residenza situata tra i paesaggi aspri e selvaggi delle Highland Scozzesi, si può leggere che le visite estive (quindi quelle che prevedono il “Balmoral Experience”) sono già aperte al pubblico e che lo saranno fino all’11 agosto.

Ma c’è già un però: i biglietti sono stati messi in vendita ad aprile e sono andati esauriti in meno di un giorno. Per la precisione, 3.400 ticket sono stati venduti in poche ore, con persone in arrivo non solo dal Regno Unito, ma anche dall’Australia, Stati Uniti e Nuova Zelanda.

Tra le altre cose, i prezzi non sono nemmeno così accessibili perché sono di 100 sterline (quindi circa 117 euro) per la visita guidata e di 150 sterline (più o meno 175 euro) per fermarsi anche a prendere il Té gustando pasticcini e tramezzini locali.

L’unica possibilità di visita attualmente non in sold out è la “Balmoral General Admission 2024“, che consente di scoprire solo i giardini e la sala da ballo per un costo di 17,50 sterline, quindi circa 20 euro.

Vista l’incredibile richiesta, la speranza di molti è che vengano riaperte le vendite per l’esclusivo “Balmoral Experience”. Non resta che attendere per scoprire se verrà concessa ad altri fortunati questa incredibile opportunità.

La famiglia reale al Balmoral Castle

Fonte: Getty Images

Vecchia foto della famiglia reale al Castello di Balmoral
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House of the Dragon 2: le spettacolari location della serie Tv

Debutta finalmente l’attesissima seconda stagione di “House of the Dragon”, la serie Tv americana basata su uno dei celebri romanzi di George R.R. Martin, come prequel dell’altrettanto famosa “Game of Thrones” – che ha tenuto incollati milioni di telespettatori per decine di episodi entusiasmanti. Anche stavolta, il serial ha come sfondo per le sue riprese alcuni dei luoghi più suggestivi di Regno Unito, Spagna e Portogallo. Scopriamo insieme quali sono le location più spettacolari.

“House of the Dragon 2”, tutti i dettagli

Attesa ormai da due anni, “House of the Dragon 2” torna sui nostri schermi lunedì 17 giugno 2024, in prima visione su Sky Atlantic – anche se i più curiosi avranno sicuramente sbirciato in anteprima la puntata in inglese trasmessa la sera prima su HBO, l’emittente americana che ha prodotto la serie Tv di grande successo. La seconda stagione si basa, come abbiamo già visto negli episodi passati, sul romanzo “Fuoco e sangue” di George R.R. Martin, autore della saga delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” che ha dato origine alla serie Tv “Game of Thrones” (“Il Trono di Spade” nell’adattamento italiano).

“House of the Dragon 2” è il prequel, la cui trama è ambientata 190 anni prima degli eventi poi narrati nel “Il Trono di Spade”: gli spettatori hanno così potuto soddisfare gran parte delle loro curiosità, scoprendo ad esempio come ha avuto inizio il declino della Casa Targaryen e molti altri dettagli che spiegano ciò che poi è avvenuto nella serie Tv già andata in onda. Anche questa seconda stagione vanta un cast d’eccezione, ma ciò che più attira l’attenzione del pubblico (oltre alle avvincenti vicissitudini dei protagonisti) è l’ambientazione spettacolare in cui si svolge l’azione.

Le location di “House of the Dragon 2”

Non solo Winterfell, la celebre fortezza della famiglia Stark: sono molti i posti iconici della serie Tv. Diverse sono le location scelte per le riprese di “House of the Dragon 2”, che in gran parte ricalcano quelle della prima stagione – con una new entry importante e un “abbandono” inatteso, quello della preziosa città fortificata di Ait-Ben-Haddou in Marocco. Molte delle scene sono state girate ancora una volta in Cornovaglia, e in particolar modo presso l’isola di St. Michael’s Mount (dove si trova il castello che fa da sfondo alle vicende della Casata Velaryon) e le splendide spiagge di Holywell Beach e Kynance Cove.

La principale location di questa seconda stagione è però la new entry, il Galles: la regia ha scelto il parco nazionale di Snowdonia, ricco di panorami suggestivi. In particolare, spiccano alcuni luoghi di grande bellezza, soprattutto nelle contee di Gwynedd (come Trefor Quarry e la Ogwen Valley) e di Anglesey (come Beaumaris e Llanddwyn Beach). Rimanendo in Gran Bretagna, alcune riprese sono state girate nel Peak District, lungo la catena montuosa dei Pennini, nella regione del Derbyshire. Dobbiamo poi volare un po’ più lontano per scoprire gli altri posti che hanno fatto da sfondo a “House of the Dragon 2”.

Il set si è spostato, ancora una volta, in Spagna: in particolare è la città di Caceres ad aver accolto le riprese, quelle riguardanti Approdo del Re. Mentre le città di Trujillo e Lloret de Mar, viste già nella prima stagione, tornano a sorprenderci di nuovo. Molto affascinante è anche la cornice dei giardini botanici di Santa Clotilde, dove sono stati ambientati i giardini reali della Fortezza Rossa. Infine, in Portogallo spicca il castello medievale di Monsanto, che offre un panorama a dir poco mozzafiato. Per quanto riguarda invece le riprese in interno, la location è quella dei Warner Bros Leavesden Studios.

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In Gran Bretagna c’è un trekking che segue il muro dell’Antica Roma

Avete sempre pensato che la costruzione più spettacolare della Gran Bretagna fosse il The Shard di Londra? Vi state sbagliando. Ne esiste una decisamente più grandiosa, e la sua origine è antichissima.

Stiamo parlando del Vallo di Adriano, una fortificazione d’epoca romana che corre lungo tre contee inglesi: Tyne and Wear, Northumberland e Cumbria. Inizia alla foce del fiume Tyne (sul Mare del Nord) e termina laddove si trova il Solway Firth, un estuario del fiume Solway, sul Mare d’Irlanda. Voluto dall’omonimo imperatore romano, il muro di Adriano è il protagonista del favoloso percorso di trekking che lo costeggia.

Dedicato agli appassionati delle camminate e a chi ama respirare tutta la bellezza del patrimonio naturalistico, storico e artistico che rende meraviglioso il nostro pianeta. Vediamo cos’è il Vallo di Adriano e tutte le tappe dello splendido cammino che costeggia il muro dell’Antica Roma.

Cos’è il Vallo di Adriano: origini e storia

Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, il Vallo di Adriano è la fortezza che venne fatta costruire dall’imperatore Adriano per segnare il confine con la parte settentrionale dell’Impero Romano, mettendo così al sicuro i villaggi della Britannia dai Pitti, il popolo che abitava quella che – oggi – è la Scozia.

I lavori iniziarono nel 122 d.C., e terminarono alcuni anni dopo. La volontà di Adriano era quella di costruire un muro imponente che rappresentasse la grandezza della potenza romana, in Britannia come a Roma. Ancora oggi, dopo secoli di storia, il muro di Adriano è uno straordinario capolavoro di edilizia militare, di urbanizzazione e organizzazione civile.

Costruito con una larghezza di 3 metri e un’altezza di circa 5 metri, lungo il Vallo di Adriano erano stati posizionati quattordici forti ausiliari e ottanta fortini (ossia i castelli miliari), uno per ogni miglio romano. Si racconta che per terminare l’opera ci vollero 6 anni e la manodopera di ben 15.000 uomini.

Con il declino dell’Impero Romano, il muro venne man mano abbandonato, cadendo in disuso. Una buona parte delle pietre che lo componevano vennero prelevate e riutilizzate per la realizzazione degli edifici vicini. Un fenomeno che continuò fino al XX secolo, quando la fortezza venne riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, nel 1987.

Trekking lungo il Vallo di Adriano, il muro dell’antica Roma

Oggi, il muro di Andriano disegna un percorso di trekking che è tra i più belli e suggestivi d’Inghilterra, l’Adrian’s Wall Path. Per 135 chilometri, a sud rispetto al confine con la Scozia, l’itinerario attraversa un paesaggio rurale che rende l’esperienza autentica e indimenticabile.

Il cammino che attraversa la storia dell’Antica Roma è percorribile in 6 tappe (che possono variare a seconda del punto di partenza o della quantità di strada percorsa ogni giorno) costeggiando per buona parte del tragitto il fiume Tyne e attraversando inizialmente il centro di Newcastle. Il sentiero si immerge in un paradiso terrestre: la campagna fatta di giardini, campi coltivati, villette in perfetto stile inglese, fattorie, pascoli pieni di pecore e la brughiera più selvatica, soffiata dai venti che provengono da nord.

Vallo di Adriano, Gran Bretagna

Fonte: iStock

Resti del Vallo di Adriano, il muro dell’Antica Roma

Le 6 tappe del sentiero lungo il muro di Andriano

Zaino in spalla e si comincia. Il percorso parte da Wallsend (l’antica Segedumum), borgo alla periferia di Newcastle upon Tyne e si conclude al villaggio di Bowness-on-Solway. Un itinerario che attraversa l’isola da est a ovest, percorrendo un pezzo di storia e andando alla scoperta dell’Inghilterra più selvaggia.

Da Wallsend a Heddon-on-the-Wall

Da Wallsend, facilmente raggiungibile in metro partendo dalla vicina città di Newcastle, si parte dal muro che anticamente scendeva dal forte fino al fiume Tyne e si segue il corso d’acqua verso l’entroterra. Lungo il cammino si costeggia un’antica ferrovia in disuso attraverso Newcastle, addentrandosi nel paesaggio urbano per terminare poi nella meravigliosa campagna ricca di prati verdi costellati di fiori selvatici e di terreni agricoli coltivati, sopra a Tynedale. Dopo circa 21 chilometri di camminata si raggiunge il caratteristico villaggio di Heddon-on-the-Wall, dove è possibile fermarsi per una notte per recuperare le energie.

Da Heddon-on-the-Wall a Cholleford

L’itinerario prosegue costeggiando sempre il muro di Adriano e addentrandosi nel cuore della campagna inglese, con terreni agricoli, animali al pascolo e creature selvagge come lepri, conigli, uccelli, con la possibilità di ammirare numerosi reperti archeologici romani. Ci si può fermare alla seconda tappa, Cholleford, dove potrete riposare.

Da Cholleford a Once Brewed

Il trekking lungo il Vallo di Andriano riparte costeggiando i tratti meglio conservati del muro dell’antica Roma e uno dei suoi forti nel punto più a nord della fortezza, con suggestivi panorami sul paesaggio circostante che lasciano a bocca aperta. La terza tappa, dopo un camminata di  circa 20 chilometri, può essere fissata nel paese di Once Brewed.

Da Once Brewed a Banks

Si riparte per il cammino lungo il celebre muro romano attraversando il distretto di Northumberland per raggiungere la contea di Cumbria. Lungo il tragitto lo scenario si evolve, dalle brughiere e i dirupi battuti dal vento, alle dolci colline verdeggianti dell’estremo nord-ovest dell’Inghilterra. Ci troviamo nel punto più alto del percorso di trekking lungo il muro di Andriano e qui si possono ammirare gli antichi resti di un ponte romano, torrette e castelli miliari, per un tuffo nella storia antica. Superando Gilsland, infatti, si raggiunge il forte romano di Birdoswald. Dopo circa 24 chilometri di camminata si raggiunge il villaggio di Banks, la quarta tappa.

Da Banks a Carlisle

Da Banks si torna lungo i sentieri che costeggiano il Vallo di Adriano immersi nella brughiera inglese e nel paesaggio agricolo attraversato dal fiume Eden. Dopo circa 24 chilometri di percorso a piedi, lo scenario naturale lascia spazio a quello urbano di Carlisle, una città ricca di storia e monumenti medievali di pregio. Qui si trova il Castello di Carlisle, risalente al 1093, e la splendida Cattedrale, che meritano sicuramente una visita.

Castello di Carlisle, Gran Bretagna

Fonte: iStock

Castello di Carlisle, lungo il cammino che costeggia il Vallo di Adriano

Da Carlisle a Bowness-on-Solway

Zaino in spalla per la sesta e ultima tappa dell’emozionante cammino lungo il muro di Adriano. Seguendo il fiume Eden si esce da Carlisle e, tornando per 24 chilometri in un paesaggio naturale di straordinaria bellezza, si attraversano Burgh by Sands, Port Carlisle e infine Bowness-on-Solway, affacciata sul Mare d’Irlanda.

Caratteristiche del trekking lungo il muro di Adriano

Il percorso dell’Adrian’s Wall Path non è troppo impegnativo ed è adatto a molti appassionati di trekking e camminate, con tragitti di circa 20/25 chilometri e dislivelli di massimo 200 metri. L’esperienza è davvero magica e si torna a casa con la consapevolezza d’aver camminato lungo la storia. Ed è anche decisamente agevole: il percorso è ben tenuto, ottimamente segnalato (col simbolo della ghianda) e ricco di interessanti musei. 

Tipicamente il percorso segue l’ordine delle tappe indicate, da est a ovest, ma nulla toglie che sia possibile seguire il senso opposto, partendo quindi da Bowness-on-Solway e terminando a Wallsend.

È bene tenere a mente che questa zona è soggetta alle piogge, soprattutto nei mesi autunnali e invernali. Si consiglia quindi un abbigliamento comodo e di attrezzarsi al meglio per superare senza ostacoli eventuali intemperie.

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L’aurora boreale infiamma i cieli del Regno Unito: ecco dove e quando vederla

Uno spettacolo unico, di quelli che restano impressi per sempre nella memoria dei fortunati che hanno il privilegio di poterlo osservare. Stiamo parlando dell’aurora boreale, che con le sue luci infiamma i cieli e li rende dei veri e propri quadri che regalano stupore e meraviglia.

Di recente il fenomeno ha entusiasmato il Regno Unito, dove è stato visibile dalla Cornovaglia alla Scozia. E, nonostante le mete predilette da raggiungere per ammirare queste luci siano sempre state quelle più vicine al Circolo Polare Artico, è bene sapere che anche la Scozia può regalare questa visione spettacolare: ci sono alcune zone particolarmente privilegiate e il 2024 è l’anno giusto per farlo.

Regno Unito, l’aurora boreale emoziona

È stata una visione emozionate, una di quelle che è impossibile dimenticare e che – chi la vive – potrà sempre conservare tra i ricordi più preziosi. Perché ci sono pochi spettacoli della natura affascinanti come l’aurora boreale, con le sue luci che infiammano il cielo e lo vestono di tante sfumature diverse.

Una visione che è stata ammirata di recente nel Regno Unito, dove è stata osservata dalla Cornovaglia alla Scozia, spiega il Daily Mail. Non stupisce che il fenomeno sia stato visibile a queste latitudini, del resto è accaduto anche in Italia regalando ai fortunati un cielo indimenticabile.

Anche il Regno Unito, quindi, e in particolare la Scozia, è la meta da raggiungere per lasciarsi stupire da tanta bellezza. Da aggiungere a tutte quelle altre località, senza dubbio mete più tradizionali per chi si mette in viaggio per assistere a questa magia, dove l’aurora boreale è un fenomeno quasi “di casa”.

Scozia, dove ammirare l’aurora boreale: tutto quello che c’è da sapere

La Scozia è una terra affascinante, ricca di luoghi da visitare, di storia e di natura che toglie il fiato. E di cieli indimenticabili, in cui lasciare che lo sguardo si perda per colmarsi di stupore e meraviglia.

Perché anche qui si può ammirare l’aurora boreale. Come sottolinea il sito Visit Scotland la parte più settentrionale si trova alla medesima latitudine di Stavanger in Norvegia e dell’isola di Nunivak in Alaska. Ma, se questo non bastasse, sono stati gli esperti di Expedia – spiega il sito – ad affermare che nel corso del 2024 il Regno Unito è la destinazione da raggiungere e, in particolare, l’isola di Skye nel periodo che va da ottobre a marzo.

Vengono segnalate alcune delle località migliori per poter godere di questa vista incredibile. Nelle Ebridi, ad esempio, si ricorda che l’aurora boreale si può ammirare da Lewis, Harris e sulla punta più settentrionale di Skye. Tra gli altri luoghi da segnare come possibili tappe di un viaggio vi sono Shetland, nelle Orcadi e a Caithness.  Da valutare tra le tappe Applecross, Lochinver e la zona a nord di Ullapool, location sulla costa occidentale. Anche in altre parti della Scozia è stata vista l’aurora boreale, compresa Edimburgo quando è particolarmente potente.

Il periodo migliore? Senza dubbio due stagioni: l’autunno e l’inverno, da tenere in considerazione se si vuole programmare una vacanza nel Regno Unito e, in particolare, in Scozia.

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In questo hotel puoi dormire su un biscotto: succede a Londra

Dai viaggiatori più avventurieri a quelli che ricercano luoghi immersi nella tranquillità, tutti noi siamo sempre alla ricerca di nuove esperienze da vivere, da soli o in compagnia. Così, tra location classiche e mete da sogno, ci piace sperimentare nuove modalità di viaggio e originali posti in cui soggiornare.

Di location insolite e curiose ce ne sono ormai diverse in tutto il mondo. Dagli “heuhotel” in cui dormire in una stalla, all’hotel galleggiante , fino alla bizzarra dimora in cui è possibile dormire nel ventre della balena di Moby Dick. Se vi dicessimo che da adesso, tra le location più particolari, potete dormire anche su un biscotto? No, non uno qualsiasi, bensì il celebre e immortale Oreo.

Ci troviamo nel Regno Unito e più precisamente a Chessington, Londra. Proprio qui sorge uno dei parchi a tema safari più belli del mondo: il Chessington World of Adventures Resort.

Il Safari Hotel più originale

Nel Safari Hotel del parco è possibile dormire in bellissime stanze a tema safari riccamente decorate per rendere anche il pernottamento un’avventura unica. Tra le camere che lo compongono troviamo, ad esempio, le stanze della tigre, quelle del tempio delle scimmie o della giraffa, oltre che la curiosa sala Jumanji.

Ma non è tutto, perché in questo fantastico hotel sono state inaugurate due nuove camere a tema che si distinguono da tutte le altre. Una in particolare è davvero insolita e “golosa”: la camera Oreo. Gli affezionati di questo dolcetto ne saranno sicuramente entusiasti.

Dormire su un biscotto: la camera a tema Oreo

Nella nuova stanza del Resort tutto ricorda il celebre biscotto al cacao che racchiude una dolce crema al latte. Dal letto tondo che riproduce fedelmente il biscotto Oreo nei colori delle lenzuola, passando per il pavimento decorato con una scia che ricorda il latte.

Nella camera troviamo anche un letto a castello stravagante che assomiglia a tutti gli effetti una pila di biscotti. Inoltre, le tonalità azzurre delle pareti restano fedeli ai colori del celebre marchio e la carta da parati presente in bagno riporta le immagini di questo dolcetto goloso.

In questa ambientazione speciale e unica non possono di certo mancare anche dei veri e propri biscotti originali: lo spuntino perfetto per una carica di bontà durante la permanenza in questo luogo bizzarro e ricco di divertimento assicurato.

Il soggiorno avventuroso all’interno della camera Oreo è prenotabile online direttamente dal sito web della struttura, con un prezzo che parte da £ 259 e che comprende alloggio, colazione, biglietto d’entrata per il parco avventura per gli tutti gli ospiti il primo giorno e un ulteriore biglietto gratuito per il secondo giorno di permanenza.

Stanza Oreo nel Safari Hotel di Londra

Fonte: Jam Press/Chessington World of Adventures / IPA

Letto a castello della stanza Oreo, nel Safari Hotel di Londra

L’altra nuova e particolare stanza a tema

Oltre alla camera Oreo, l’altra novità del Safari Hotel di Chessington è la stanza Capri-Sun, omonimo marchio altrettanto celebre per i suoi squisiti succhi di frutta. Ciò che rende speciale questa camera è un vero e proprio scivolo giallo su cui i bambini possono divertirsi, oltre a decorazioni a tema e ad un goloso minibar pieno dei famosi succhi.

Karl Phipp, Direttore delle operazioni alberghiere del Chessington World of Adventures Resort, ha dichiarato: “Speriamo che le famiglie li trovino deliziosi e, dopo una giornata trascorsa godendosi il nostro parco a tema e lo zoo, un soggiorno in una stanza con il proprio scivolo o un letto a forma di Oreo continua semplicemente il divertimento“.

Stanza Capri-Sun scivolo Safari Hotel Londra

Fonte: Jam Press/Chessington World of Adventures / IPA

Stanza Capri-Sun nel Safari Hotel del Chessington World of Adventures Resort