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Il periodo migliore per una crociera ai Caraibi

I Caraibi, basta nominarli per iniziare a sognare a occhi aperti! Colline verdeggianti e rigogliose, spiagge bianche e soffici, cieli soleggiati, lettini e cocktail a bordo piscina. Gli italiani non amano solo rilassarsi, ma farlo con stile durante una crociera dove la parola d’ordine è “stare senza pensieri”. Le isole nei Caraibi sono tantissime e la crociera permette di visitare le più belle godendo appieno delle sue atmosfere, dei paesaggi e dell’ottimo cibo. Ma quando andare per vivere appieno questa esperienza da sogno senza piogge improvvise che rovinano i colori delle acque che abbiamo desiderato ardentemente durante l’inverno? Ecco tutte le informazioni da sapere per organizzare il vostro viaggio.

Il clima ai Caraibi

Se sognate di immergervi in acque cristalline e abbronzarvi su spiagge bianchissime, magari sorseggiando un cocktail fresco, i Caraibi sono perfetti, l’importante è scegliere la stagione giusta. In generale, il clima tropicale offre temperature calde e giornate soleggiate per gran parte dell’anno, con una media annuale di circa 25°C. Tuttavia, anche qui ci sono due stagioni: quella secca e quella delle piogge. La prima va da dicembre ad aprile, mentre la seconda da maggio a novembre, durante il quale il clima risulta più umido e le precipitazioni sono più frequenti. In questo periodo, soprattutto tra agosto e ottobre, bisogna fare attenzione anche agli uragani.

Quando partire

Quindi, quando programmare la vostra vacanza? Se desiderate il clima perfetto, ideale per godervi le spiagge paradisiache e le attività all’aperto, come immersioni e trekking, la stagione secca è quella che fa per voi. Se invece non vi dispiace un po’ di pioggia e volete risparmiare, la stagione delle piogge può essere un’opzione da non sottovalutare. Quando state pianificando il viaggio, dovete considerare anche la tratta scelta perché il clima può variare da isola a isola.

In generale, nelle isole caraibiche meridionali, come Grenada, Trinidad e Tobago, la stagione secca dura più a lungo, mentre in quelle settentrionali, per esempio alle Bahamas, a Turks e Caicos, le piogge possono essere presenti tutto l’anno.

Case colorate Barbados

Fonte: iStock

Casette colorate sull’isola caraibica delle Barbados

Quale crociera ai Caraibi scegliere

Le compagnie che organizzano le crociere ai Caraibi offrono tanti itinerari con tappe su isole diverse, ognuna delle quali contraddistinta da culture e attrazioni differenti. Quando state pianificando il vostro viaggio e state per scegliere la tratta, dovete tenere in considerazione il tipo di vacanza che immaginate e le attività che desiderate svolgere, dallo snorkeling tra le barriere coralline incontaminate alle avventure alla scoperta delle antiche rovine Maya. I Caraibi sono tutti meravigliosi e, diciamoci la verità, non è facile scegliere!

Per chi ama fare escursioni e snorkeling, la crociera perfetta è quella che include le isole Turks e Caicos perché circondate dalla barriera corallina. Chi viaggia con la famiglia, invece, non può perdere le bellezze naturali offerte dalle Isole Cayman, famose non solo per le spiagge bellissime, ma anche per la presenza del parco faunistico Cayman Turtle Centre, pensato per raccontare ai turisti la conservazione della fauna selvatica e come tutelare le tartarughe marine. Siete affascinati dalle atmosfere piratesche? Scegliete un itinerario che fa tappa a Tortola, famosa per la produzione di rum. Se, invece, volete regalarvi una delle perle più belle dei Caraibi, una tappa alle Barbados è un must.

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L’Isola di Mona, un angolo di paradiso a Porto Rico

L’Isola di Mona è un piccolo gioiello nascosto dei Caraibi, un’isola situata tra la Repubblica Dominicana e Porto Rico e che spesso viene paragonata alle isole Galápagos per la sua straordinaria biodiversità.

Questo angolo remoto e poco conosciuto del nostro pianeta è in grado di offrire un’esperienza unica per gli amanti della natura, dell’avventura e delle spiagge incontaminate e per chi vuole connettersi pienamente con la natura selvatica dell’isola.

Storie e curiosità sull’Isola di Mona

L’Isola di Mona ha una lunga ed affascinante storia, che risale a migliaia di anni fa. I primi abitanti di quest’isola, infatti, furono gli Arawak, una popolazione indigena che lasciò numerose tracce della propria cultura, tra cui diversi petroglifi ed utensili, ritrovati in alcuni scavi archeologici degli anni ottanta. Nel corso dei secoli, l’isola è stata un punto strategico per molti navigatori europei e, durante il periodo coloniale, divenne un rifugio per numerosi pirati e contrabbandieri.

Il parco naturale del Mona and Monito Island di Porto Rico

L’Isola di Mona è conosciuta per la sua incredibile biodiversità e con una superficie di circa 55 chilometri quadrati, è la terza isola più grande del territorio di Porto Rico, anche se è abitata solo da pochi di ranger e ricercatori. Questo isolamento ha permesso alla fauna e alla flora dell’isola di svilupparsi e proliferare in modo unico, rendendo l’isola di Mona un vero e proprio santuario naturale. Tra le specie di animali più interessanti, si può trovare l’iguana di Mona, un rettile endemico e ormai in via di estinzione.

Proprio per queste sue caratteristiche uniche, l’intera isola è protetta come parte del Mona and Monito Islands Nature Reserve. Questa riserva naturale viene gestita dal Dipartimento delle risorse naturali e ambientali di Porto Rico, che ne limita l’accesso per preservarne l’ecosistema. Le visite, dunque, sono regolamentate, e i visitatori devono ottenere alcuni permessi speciali per accedere all’isola, garantendo così un’esperienza esclusiva e rispettosa per l’ambiente e la natura che lo popola.

Come arrivare all’Isola di Mona

Raggiungere l’Isola di Mona richiede un’attenta pianificazione. Non ci sono voli commerciali diretti verso l’isola, né traghetti regolari che collegano l’isola alla terraferma. Tuttavia, ci sono due principali opzioni per arrivarci:

Barca privata o charter da Porto Rico

Il modo più comune che viene utilizzato per raggiungere l’Isola di Mona è noleggiare una barca privata o un charter, che da Porto Rico porterà comodamente i visitatori sull’isola.
Le città di Mayagüez e Cabo Rojo sono i punti di partenza più convenienti per organizzare questo viaggio, che in barca può durare dalle 3 alle 6 ore, a seconda anche delle condizioni del mare e del tipo di imbarcazione che viene utilizzato.

Tour organizzati

Un altro modo per raggiungere l’isola di Mona è affidarsi a diversi operatori turistici, che offrono tour organizzati con guida sull’isola. Questi tour includono, quindi, non solo il trasporto, ma anche i permessi necessari e la presenza di guide esperte, le quali possono arricchire l’esperienza dei visitatori con informazioni dettagliate sulla storia dell’isola e sulla flora e la fauna di questo angolo di paradiso.

Permessi e regolamentazione per visitare l’isola

Prima di partire per l’Isola di Mona, come già citato in precedenza, è essenziale ottenere i permessi necessari, che vengono rilasciato dal dipartimento delle risorse naturali e ambientali di Porto Rico, l’istituto che gestisce l’accesso all’isola. I permessi possono essere richiesti tramite il sito web ufficiale dedicato o presso gli uffici locali in Porto Rico. Da tenere a mente è il fatto che il numero di visitatori è limitato per preservare l’intero ecosistema, quindi è consigliabile pianificare e prenotare con largo anticipo.

Cosa vedere e cosa fare sull’Isola di Mona

Vista del mare caraibico

Fonte: iStock

Vista del Mar dei Caraibi e del suo colore cristallino

Esplorare le spiagge incontaminate

L’Isola di Mona vanta alcune delle spiagge più belle e incontaminate dei Caraibi. Le spiagge di quest’isola sono caratterizzate da sabbia bianca e acque cristalline, ideali per rilassarsi, nuotare e fare snorkeling ed immersioni. Tra queste fantastiche spiagge ci sono:

  • Playa Sardinera, che si trova sulla costa nord-orientale ed è una delle spiagge più accessibili e dove è possibile effettuare snorkeling;
  • Playa Mujeres, una spiaggia che si trova sulla costa sud-occidentale ed è conosciuta per le sue acque tranquille e la sua bellezza mozzafiato;
  • Playa Pajaros, situata sulla costa nord-occidentale, è la spiaggia più isolata dell’isola e perfetta per chi cerca tranquillità e contatto diretto con la natura.

Il luogo ideale per fare snorkeling ed immersioni

Le acque intorno all’Isola di Mona sono un paradiso ed il posto ideale per tutti gli appassionati di snorkeling ed immersioni. La barriera corallina che circonda l’isola è la casa di una straordinaria varietà di vita marina, tra cui tartarughe, razze, squali e una miriade di pesci colorati che rendono questo mare caraibico così unico. Alcuni dei migliori siti per le immersioni includono:

È possibile fare immersioni a Los Ingleses, dove sono presenti diversi pesci tropicali ed una vasta varietà di coralli, oppure a Cueva de los Tribuneros, che è una grotta subacquea dove è possibile avvistare fra le diverse specie marine, anche gli squali che popolano queste acque cristalline.

Esplorazione delle grotte dell’Isola di Mona

Le grotte sono una delle caratteristiche più affascinanti dell’Isola di Mona. Su quest’isola si trovano oltre 200 grotte, la maggior parte delle quali contengono testimonianze storiche dei primi abitanti Arawak dell’isola. Alcune delle grotte più note sono Cueva del Capitán, conosciuta per il suo carattere storico, grazie alla presenza di diverse pitture rupestri e la sua storia leggendaria legata ai pirati, e Cueva de los Murciélagos, una grotta abitata da una grande colonia di pipistrelli, che offre uno spettacolo naturale quando questi animali abbandonano il buio della grotta con il calare del sole al tramonto.

Consigli Utili per visitare l’Isola di Mona a Porto Rico

Per chi vuole partire alla scoperta di questa meravigliosa isola dei Caraibi, è molto importante organizzare adeguatamente alcuni aspetti. In primis l’abbigliamento. Infatti, per chi ha intenzione di visitare l’Isola di Mona è importante sapere che qui è possibile sia passare le giornate in spiaggia e fare immersioni, ma allo stesso tempo sono presenti numerosi percorsi lungo tutto il territorio. Pertanto, è consigliato un abbigliamento leggero e traspirante, un costume da bagno, ma anche scarpe comode da trekking per immergersi nella natura portoricana.

Non essendoci negozi o ristoranti, inoltre, partendo da Porto Rico è necessario effettuare una scorte di alimenti prima di soggiornare sull’isola e non incorrere in eventuali carenze di cibo o acqua.

È anche fondamentale rispettare l’ambiente in quanto l’Isola di Mona si può considerare molto fragile sotto questo punto di vista e dunque è necessario salvaguardare flora e fauna uniche nel loro genere.

Ultimo consiglio, ma non per importanza, prima di visitare questa parte dei Caraibi è necessario considerare le condizioni meteorologiche, in quanto clima tropicale e soggetto non solo a frequenti piogge in alcuni periodi dell’anno, ma anche ad uragani tra giugno e novembre.

L’Isola di Mona è un paradiso nascosto che offre un’esperienza di viaggio unica e indimenticabile. Dalle spiagge incontaminate alle grotte storiche, passando poi per la scoperta dalla scoperta della fauna selvatica fino alle immersioni spettacolari. L’Isola di Mona ha qualcosa da offrire per ogni tipo di viaggiatore.

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Crociere ai Caraibi e in Costa Rica, ma a bordo di un veliero

È vero, l’estate è praticamente alle porte e stiamo tutti assaporando le vacanze estive, ma non ciò non toglie che si possa già cominciare a pensare a quelle invernali. Magari si può progettare di fare una crociera tra le spiagge paradisiache dei Caraibi, oppure alla scoperta della natura autentica in Costa Rica. Se l’idea vi piace sappiate che c’è un’incredibile notizia in più: ora si può navigare verso entrambe le destinazioni a bordo di un affascinante veliero.

Le crociere in veliero Star Clippers per la stagione 2024/2025

La compagnia che offre la possibilità di fare crociere in veliero ai Caraibi e in Costa Rica è Star Clippers, che per la stagione invernale 2024/2025 condurrà alla scoperta di questi due angoli del mondo da sogno, ma del resto i Caraibi sono un grande classico della loro programmazione, mentre i viaggi in Costa Rica sono stati ampiamente apprezzati nelle ultime due stagioni, e per questo riconfermati anche per la prossima.

Prenotando in anticipo le crociere in veliero per l’inverno 2024/2025, gli ospiti avranno maggior libertà di manovra, perché potranno selezionare con largo anticipo l’itinerario e la categoria di cabine che preferiscono e nelle date che risultano loro ideali per vivere questa straordinaria esperienza in mezzo ai mari.

Gli itinerari

La stagione invernale Star Clippers inizierà a novembre di quest’anno, momento in cui la flotta al completo raggiungerà i Caraibi. A navigare in questa magnifica zona del mondo saranno la Royal Clipper e il quattro alberi Star Flyer, che alterneranno ciascuna due rotte di settimana in settimana, che avranno come rispettivi home port Bridgetown, Barbados e Philipsburg, St. Maarten. Da Barbados solcheranno i mari ogni sabato le crociere Royal Clipper sulla rotta delle isole Grenadine e delle isole Windward, mentre da St.Maarten Star Flyer raggiungerà ogni settimana le Leeward e le isole del Tesoro.

Il quattro alberi Star Clipper, invece, proseguirà dai Caraibi fino al Canale di Panama e al Pacifico, dove avrà come home port Puerto Caldera in Costa Rica. Anche in questo caso, di settimana in settimana le rotte cambieranno: una navigherà verso sud, raggiungendo le isole di Cohiba e Parida a Panama, mentre l’altra toccherà anche il porto di San Juan del Sur in Nicaragua.

Alle crociere dalla durata sette notti si aggiungeranno quattro da due settimane che vedranno i velieri Star Clipper e Royal Clipper impegnati tra le isole del Mar dei Caraibi e il Canale di Panama. Entrambe in novembre, l’ammiraglia Royal Clipper percorrerà in 14 notti la rotta est-ovest da Barbados a Balboa a partire dal 2 novembre e, dal 16, quella ovest-est che la condurrà ad Antigua. A dicembre, invece, avverrà il passaggio est-ovest di Star Clipper, seguito a marzo 2025 dalla rotta inversa.

Come sono i velieri di Star Clippers

Salire a bordo della Royal Clippers è come vivere un sogno d’altri tempi: è entrata a far parte del Guinness dei Primati per essere il più grande veliero a vele quadre al mondo. È l’unico a 5 alberi, infatti, e con ben 42 vele spiegate e 134 metri di lunghezza. Pur sembrando elegantemente antica, la Royal Clipper è un’imbarcazione altamente moderna, dotata di ogni comfort e dei più avanzati sistemi di navigazione: ideale per una crociera all’insegna dell’avventura, del relax e della tradizione della vela.

Non sono di certo da meno i velieri a quattro alberi, considerati veri e propri gioielli del mare grazie alla loro gloriosa antica bellezza, pur essendo navi da crociera moderne e perfette per coloro che ricercano charme e eleganza vivendo l’atmosfera della leggendaria navigazione a vela.

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Cosa fare tra Punta Cana e Santo Domingo: sole, spiagge e relax

Avete presente la foto più iconica dei Caraibi, dove si vedono spiagge bianche affacciate su acque cristalline costeggiate da fitte palme? Ebbene, questa è la classica immagine della Repubblica Dominicana. È il luogo dei sogni, una terra che è sinonimo di riposo e di relax. Nella Repubblica Dominicana, tra Punta Cana, la località più orientale del Paese, e Santo Domingo, la Capitale, là dove l’Oceano Atlantico incontra il Mar dei Caraibi, città e villaggi si alternano a grandi resort che offrono tutte le comodità di una vacanza con la “V” maiuscola, direttamente sulla spiaggia. Senza dimenticare il verde dei parchi e delle riserve naturali.

Questa è una delle zone più frequentate dal turismo internazionale, tanto che, nel corso degli ultimi decenni, proprio a Punta Cana sono sorti decine di resort, ma anche condomini e proprietà con ville private. Sono tantissimi i divertimenti che questa località offre ai turisti, legati soprattutto alla vita di mare, ma è anche molto comoda per visitare la Capitale dominicana, ricca di storia e di cultura che merita sicuramente un’escursione in giornata.

Punta Cana: la meta mare dominicana no. 1

Punta Cana è una località turistica dominicana “costruita a tavolino”, a partire già dagli Anni Settanta, da un imprenditore locale di nome Frank R. Rainieri. Questo lungimirante personaggio, che ha convertito l’area in una sorta parco tematico, il cui tema scelto è l’Eden: spiagge paradisiache, mare cristallino, sole e intrattenimento per tutte le età e tutte le esigenze. Al primo resort fatto costruire da Rainieri allora se ne sono aggiunti decine di altri nel corso degli anni. Punta Cana, nella provincia di La Altagracia, è la destinazione ideale non soltanto per gli amanti della tintarella, ma anche per i golfisti, con i suoi numerosi campi da golf sparsi lungo tutto il litorale.

Questa località turistica accontenta anche gli appassionati di snorkeling grazie ai fondali ricchi di pesci colorati che si possono ammirare stando a pelo d’acqua. Inoltre, se siete interessati a itinerario storico-culturali potrete visitare l’antica città di Higuey che si torva ad un’ora di auto da Punta Cana. La maggior parte dei resort di questa località provvedono alle famiglie e hanno tutta una serie di parchi di intrattenimento in miniatura per bambini. Le spiagge di Punta Cana sono tutte bellissime, con la sabbia candida e le acque turchesi. Bavaro è forse la più nota di tutte in questa zona, ma anche una delle più conosciute di tutta la Repubblica Dominicana.

Santo Domingo: cosa vedere nella Capitale

Santo Domingo, la Capitale della Repubblica Dominicana, si può visitare anche in giornata se si parte da Punta Cana. La maggior parte dei resort organizza escursioni a pagamento con tanto di guida esperta che sono assolutamente consigliate per conoscere la storia e la cultura del Paese che si visita nel migliore dei modi. Il nome di Santo Domingo le fu dato dal fratello di Cristoforo Colombo, Bartolomeo, perché la città era stata creata il 5 agosto 1498, giorno dedicato a San Domenico.

Volendo, si possono dedicate anche un paio di giorni a questa splendida città coloniale che è stata inserita dall’Unesco nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità. Vi lasceranno senza fiato gli scorci panoramici nelle stradine intorno a Plaza Mayor nel centro storico – anche chiamato Santo Domingo de Guzmán, tra la Cattedrale di Nostra Signora dell’Incarnazione, il palazzo del Viceré e il Cabildo, l’ex Assemblea municipale dei tempi del colonialismo spagnolo.

Boca Chica

Boca Chica è una piccola località che si trova a una trentina di chilometri da Santo Domingo e che, proprio per questo, è frequentatissima degli abitanti della Capitale. Anche qui si trovano resort all inclusive, spiagge di sabbia bianchissima e mare azzurro. La barriera corallina, a solo 500 metri al largo della costa, ha ricchi fondali tutti da esplorare. Inoltre, il centro della cittadina è molto accogliente: ci sono locali aperti tutto il giorno e anche la notte non mancano spazi dove ballare danze caraibiche, merengue in primis, guidati dai giovani dominicani.

La Romana

A 75 chilometri da Punta Cana e a poco più di cento chilometri dalla Capitale sorge la località turistica di La Romana, una cittadina di notevoli dimensioni (conta oltre 100mila abitanti) che si è sviluppata a inizio Novecento intorno all’industria dello zucchero. Vi suggeriamo una tappa in questa località della Repubblica Dominicana per scoprire l’originale villaggio Altos de Chavón, la ricostruzione di un borgo medievale progettato dall’architetto Roberto Copa negli Anni Settanta, sede di eventi e di manifestazioni, mostre e laboratori artistici. Anche nei dintorni di La Romana sorgono complessi turistico-alberghieri e resort in riva al mare.

Parque Nacional del Este

Dalla Capitale a Punta Cana s’incontra il Parque Nacional del Este o Parque Nacional Cotubanama, che occupa l’intera porzione peninsulare della costa Sud-orientale della Repubblica Dominicana. Nel parco si possono fare escursioni per ammirare flora e fauna endemiche. Informatevi sulla possibilità di fare una visita accompagnati da guide locali che sapranno informarvi sulla storia della colonizzazione dell’area e indicarvi i sentieri più belli verso le cuevas (grotte) dei dintorni. Del Parque Nacional del Este fanno parte anche l’isola di Saona con la sua barriera corallina: assolutamente da non perdere dunque le sue spiagge e la zona umida con le estese mangrovie.

Come raggiungere la Repubblica Dominicana

Per raggiungere le principali località turistiche della Repubblica Dominicana come Punta Cana, La Romana, San Felipe de Puerto Plata, Bayahibe e le altre famose mete mare dell’isola potete decidere di prenotare un volo con destinazione aeroporto di Santo Domingo oppure informarvi sui voli charter e di linea che atterrano negli aeroporti locali, costruiti nelle zone dei grandi resort, come quello di Punta Cana e di La Romana.

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Corn Islands: l’ultimo Eden terrestre che devi visitare

In mezzo alle limpide acque del Mar dei Caraibi, si celano due autentiche perle: le Corn Islands. Questi gioielli naturali, Big Corn Island e Little Corn Island, giacciono al largo della costa orientale del Nicaragua, offrendo un’esperienza paradisiaca che mescola la bellezza incontaminata della natura con la vibrante cultura caraibica.

Spesso trascurate dalle rotte turistiche convenzionali, tra spiagge di sabbia bianca, acque turchesi e la rigogliosa vegetazione tropicale, queste isole incantate conquistano i sensi e catturano l’anima. Qui, il tempo fluisce con calma, permettendo di assorbire appieno la pace e la tranquillità del paesaggio circostante. Ogni istante si trasforma in un’occasione per ritrovare la serenità interiore e riconnettersi in modo autentico con l’ambiente naturale che ci circonda, mentre la vita sull’isola procede al ritmo rilassato dei Caraibi.

Corn Islands: le perle del Nicaragua

Corn Islands

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Corn Islands, Caraibi

Situate al largo della costa sud-orientale del Nicaragua, queste splendide isole, avvolte da una storia ricca di avventure e misteri legati a corsari e bucanieri, offrono un rifugio paradisiaco per i viaggiatori in cerca di autenticità e avventura.

Sebbene un tempo fossero rifugio per temibili pirati, hanno liberato il loro fascino da quell’oscuro passato, lasciando che la maestosità della natura prendesse il sopravvento. Oggi, queste terre selvagge e incontaminate catturano l’immaginazione dei visitatori con la loro bellezza intatta e la loro aura misteriosa.

Diversamente dalle mete turistiche più affollate e commerciali, qui non ci sono lussuosi resort a cinque stelle. Al contrario, vi accoglieranno modesti alberghi e appartamenti in affitto, dove la semplicità è parte integrante del fascino del territorio. Un minimalismo che incarna la vera essenza di questa destinazione, invitando i viaggiatori a immergersi completamente nella realtà locale.

Corn Islands: una vacanza autentica a contatto con la natura

Nel cuore delle Corn Islands, le attività di intrattenimento ruotano tutte attorno al mare, vero fulcro della vita quotidiana dei residenti locali. Dai pescatori che solcano le onde alle spiagge incontaminate, dalle acque cristalline ai ricchi reef corallini, ogni elemento offre un’esperienza unica per gli amanti dell’oceano. I visitatori avranno l’opportunità straordinaria di immergersi nella cultura marina delle isole attraverso escursioni di pesca guidate da esperti pescatori, per scoprire da vicino le tradizioni secolari e le tecniche tramandate di generazione in generazione, che costituiscono il cuore pulsante della vita sull’isola.

In aggiunta, nelle acque ricche e variegate di queste isole, lo snorkeling offre un’esperienza emozionante per i visitatori desiderosi di esplorare il mondo sottomarino. Tra coralli vibranti e creature marine dai colori vivaci, sarai catapultato in un universo affascinante, pieno di vita e di splendore. I reef corallini sono un vero e proprio santuario per una vasta gamma di specie marine, tra cui pesci tropicali e molluschi, creando così una vera e propria foresta subacquea tutta da esplorare.

Nei ristoranti locali sparsi per l’isola, inoltre, è possibile deliziare il palato con piatti prelibati, preparati con pesce fresco appena pescato nelle acque cristalline circostanti. Questa esperienza culinaria offre un autentico assaggio della cucina locale, mentre permette ai commensali di immergersi direttamente nella vita carabica.

Corn Islands

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Corn Islands, Caraibi
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Caraibi olandesi: quali sono e perché andarci in vacanza

Avete mai sentito parlare dei Caraibi olandesi? Probabilmente no e il motivo è piuttosto semplice: ci si riferisce a loro con diverse sigle, oppure con curiosi nomignoli, mentre in altri casi si prende in considerazione una specifica isola di questo angolo da sogno localizzato nei Caraibi, ma che appartiene al Regno dei Paesi Bassi e a una municipalità speciale dei Paesi Bassi, quello delle Antille Olandesi.

Spesso erroneamente chiamate Paesi Bassi caraibici – che sono, invece, solo una parte dei Caraibi olandesi (le cosiddette municipalità speciali) – vengono indicate con le seguenti sigle:

  • Isole ABC: Aruba, Bonaire, e Curaçao (facenti parte dell’arcipelago delle Isole Sottovento, suddivisione geografica);
  • Isole SSS: Saba, Sint Maarten e Sint Eustatius (che sono parte dell’arcipelago delle Isole Sopravento Settentrionali, suddivisione geografica);
  • Isole BES: i Paesi Bassi caraibici, ovvero Bonaire, Sint Eustatius e Saba (municipalità speciali dei Paesi Bassi, suddivisione politica).

Principali caratteristiche

Dall’aspetto paradisiaco, i diversi territori dei Caraibi olandesi condividono molte caratteristiche per via della loro vicinanza geografica. Le ABC si distinguono per essere più grandi e pianeggianti, mentre le SSS sono decisamente più piccole e con pochi rilievi.

Ci sono poi le Isole BES, che in realtà sono un insieme di entrambi i raggruppamenti, che sono paradisiache e ideali per chi ama la natura, il mare e le immersioni.

Caraibi olandesi cosa vedere

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Uno dei paesaggi dei Caraibi olandesi

Le Isole ABC

Le incantevoli Isole ABC sono i tre fazzoletti di terra posti più a occidente delle Isole Sottovento: Aruba, Bonaire e Curaçao. Tutte e tre sono parte del Regno dei Paesi Bassi, ma Aruba e Curaçao ne sono nazioni costitutive, mentre Bonaire è una municipalità speciale dei Paesi Bassi.

Come è possibile immaginare, sono delle vere perle caraibiche baciate dal sole e attraversate da spiagge fatte di sabbia finissima che a sua volta è bagnata da acque cristalline.

L’incantevole Aruba

L’Isola di Aruba è una di quelle mete da raggiungere almeno una volta nella vita: è conosciuta persino come l’isola più felice dei Caraibi. A colpire il viaggiatore sono le sue due coste molto differenti tra loro, una punteggiata da spiagge bianche che sono accarezzate da un mare calmo e turchese, l’altra selvaggia e frastagliata.

Proprio in questa piccola isola prende vita la Eagle Beach, più volte nominata tra le spiagge più belle del mondo. Non è di certo da meno la Flamingo Beach, ovvero la spiaggia dei fenicotteri rosa che sorge sull’isola privata del Renaissance Hotel. Gli amanti delle immersioni saranno invece felici di sapere che Aruba è considerata la Capitale dei Caraibi dei relitti sommersi.

Quest’isola, tuttavia, non è solo un Eden marino. Ne è un esempio la Cappella di Alto Vista, ovvero la prima chiesa dell’isola che sorge in cima a una collina da cui si ammira un panorama meraviglioso. Molto interessanti sono anche le città fantasma di Bushiribana e Balashi che si ritrovano immerse in un suggestivo paesaggio arido.

Aruba, informazioni

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Un angolo incantato di Aruba

Bonaire, intima e tranquilla

Altrettanto speciale è l’Isola di Bonaire che, oltre a essere la seconda per grandezza, è anche una poetica mescolanza di acqua azzurra e secchezza desertica. Tra le sue più incredibili attrazioni c’è il Bonaire National Marine Park, un parco marino che conserva gelosamente una preziosa barriera corallina.

Molto noto è anche il suo colorato Carnevale che, ogni anno, si conclude con uno spettacolo pirotecnico e un tipico incendio cerimoniale.

Bonaire permette anche di fare indimenticabili immersioni ed esaltanti esperienze di snorkeling, fra le migliori dei Caraibi, grazie anche alla sua politica di conservazione ambientale e all’assenza di turismo di massa.

Curaçao con i suoi mille colori

Curaçao è probabilmente l’isola principale di tutto l’arcipelago. Da queste parti ad attirare l’attenzione è la sua graziosa Capitale, Willemstad, che presenta un raffinato fascino europeo. Non vi sorprenderà sapere, infatti, che è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Particolarmente prezioso è anche l’entroterra (chiamato kunuku) poiché puntellato di cactus e divi-divi modellati dal vento. Interessanti sono anche le spiagge che, nonostante siano formate da sabbia importata o da coralli frantumati, regalano comunque angoli che sembrano usciti direttamente da un libro di fiabe.

Le Isole SSS

Le SSS sono tre magnifiche isole che ricadono sotto la sovranità del Regno dei Paesi Bassi. Si trovano nell’arcipelago delle Isole Sopravento settentrionali e sono Sint Maarten, Sint Eustatius e Saba.

C’è però da specificare una piccola caratteristica: la parte settentrionale dell’isola di Saint Martin appartiene alla Francia e solo la parte meridionale è nazione costitutiva del regno, mentre Sint Eustatius e Saba sono due municipalità speciali dei Paesi Bassi.

Sint Maarten, l’isola divisa

Come accennato in precedenza, Sint Maarten è un’affascinante isola divisa tra due territori: la metà meridionale dell’isola è olandese, mentre la parte settentrionale è francese.

Ad essere del tutto onesti, la zona francese è quella più caratteristica, ma ciò non toglie che in qualsiasi lato sia possibile perdersi tra lunghe passeggiate sulla spiaggia e rilassarsi in baie isolate. Non mancano le possibilità per dedicarsi alle escursioni, partecipare ai tipici mercatini, lasciarsi andare a sport acquatici e godersi una vivace vita notturna.

Sint Eustatius, per tornare indietro nel tempo

Se siete curiosi di scoprire com’erano i Caraibi alcuni decenni fa, la vostra scelta deve necessariamente essere Sint Eustatius. Probabilmente a causa della mancanza di spiagge paradisiache, questa è l’isola dei Caraibi olandesi meno visitata dai turisti di tutto il mondo.

Tuttavia, si fa amare per la sua atmosfera particolarmente autentica e per via dell’allegria dei suoi abitanti che sono sempre pronti a parlare con i viaggiatori.

Saba, detta anche il tetto dei Paesi Bassi

Saba è un incredibile gioiello, nonché la più piccola isola dei Caraibi olandesi. Un vero e proprio fazzoletto di terra che consiste principalmente nel vulcano spento, il Monte Scenery (840 metri), che è anche la cima più elevata di tutti i Paesi Bassi. Ritrovarsi al cospetto di questo lembo di terra è incredibile: sembra emergere come un miraggio dal  Mar dei Caraibi, una misteriosa vetta spesso avvolta dalle nuvole.

Saba, isola dei Caraibi

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Un angolo dell’affascinante Saba

Visitarla è sinonimo di scoprire villaggi che ospitano incantevoli case tradizionali in legno e muratura con il tetto rosso, ma anche un magico mondo che si nasconde sotto la superficie della limpida acqua.

Le Isole BES

Le Isole BES, ovvero le meravigliose Bonaire, Sint Eustatius e Saba di cui vi abbiamo già parlato, sono un mosaico di culture e di influenze di vario tipo. Luoghi da visitare almeno una volta nella vita e che, senza ombra di dubbio, vi lasceranno a bocca aperta.

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Le location esotiche della serie Tv “Delitti ai Caraibi”

Mélissa Sainte-Rose è comandante della Police Nationale ed è alle dipendenze del capitano Gaëlle Crivelli, due donne caratterialmente agli antipodi ma, fortunatamente, complementari nella risoluzione dei casi al centro delle loro indagini. Originaria dei Caraibi l’investigatrice viene trasferita, con i due figli adolescenti, dalla Francia continentale a Fort-de-France, la Capitale di una magnifica isola del Mar dei Caraibi.

Fin da subito, i rapporti tra le due donne sono piuttosto tesi. Hanno, infatti, in comune Franck, ex marito della prima (e padre dei due figli, Chloé e Lucas) ma anche ex amante della seconda. Le indagini che le vedono coinvolte nella serie Tv “Delitto ai Caraibi” si svolgono in un luogo a dir poco paradisiaco, che a tutto fa pensare che a qualcosa di brutto: la Martinica.

Le splendide location della Martinica

La serie televisiva francese è girata nella Capitale dell’isola, nel cuore dell’arcipelago delle Piccole Antille, o Iles au Vent, “isole del vento”, un puntino fra il Mar dei Caraibi a Ovest e l’Oceano Atlantico a Est. Il sole dei Tropici ne fa l’isola dell’eterna estate. Il clima qui è perfetto tutto l’anno: 28°C di temperatura media e tutto i venti alisei che soffiano dall’oceano e rinfrescano l’aria.

E poi ci sono le spiagge di sabbia finissima. Le acque trasparenti come non mai. E la foresta tropicale che fa ombra e rinfresca nelle ore più calde. Un paradiso vero.

Fort-de-France – che un tempo si chiamava Fort-Royal, poi ribattezzata da Napoleone – è la location principale dove è ambientato “Delitto ai Caraibi“. Si riconosce la grande piazza-giardino, la Savane, e la biblioteca Schoelcher, opera dell’architetto francese Henri Picq, che ha realizzato anche la cattedrale di Saint-Louis e il mercato coperto.

Ma non mancano le immagini della splendida costa caraibica e dei villaggi colorati, tipici di queste latitudini. Iconico è il villaggio di Anses d’Arlet, nel Sud dell’isola, che si raggiunge percorrendo una strada molto tortuosa. Ha un centro abitato molto caratteristico che si affaccia su una spiaggia di sabbia bianchissima con un mare cristallino molto amato da chi pratica immersioni.

Un pittoresco villaggio di pescatori è invece Grand’Rivière, sulla costa settentrionale, anch’esso non semplice da raggiungere per la sua posizione su gole vertiginose con alberi giganteschi. Per la sua posizione isolata, è come se fosse sospesa nel tempo, avendo conservato perfettamente l’atmosfera del secolo scorso. Allineati sulla piccola spiaggia di sabbia vulcanica si possono ammirare pescherecci di vari colori.

Il tipico villaggio caraibico molto pittoresco che sembra uscito da una cartolina è poi Sainte-Anne, un luogo vivace, che mantiene intatto il suo charme di villaggio caraibico. Tra i più amati dai turisti. A La Trinité si trovano le rovine della Fortezza Dubuc, un’antica residenza appartenuta a un pirata che depredava le navi di passaggio che lui stesso faceva affondare contro gli scogli disorientandole con la propria lanterna.

Poi ci sono gli isolotti sparsi intorno all’isola principale. Come il Tombolo, che nei mesi invernali si può raggiungere a piedi in quanto l’oceano magicamente si “apre” offrendo una traversata inattesa del mare. O come l’Ilet Loup-Garou, un vero e proprio angolo di paradiso fuori dal mondo, dove si possono vedere le tartarughe che depongono le uova.

L’isola dell’eterna estate

Quattrocentomila abitanti vivono in questa società meticcia: una varietà che rispecchia la storia dell’isola, le varie occupazioni di popoli, le mescolanze di genti e di culture che arrivano dall’Africa e dall’India. Fu scoperta da Cristoforo Colombo nel 1502, durante il suo quarto viaggio verso il Nuovo Mondo. A questi tempi, l’isola era abitata dagli Indiani dei Caraibi, gli Arawaks, originari della Valle dell’Orinoco, ed era conosciuta con il nome di Madinina che, nella lingua indigena, significa “isola dei fiori”.

Divenne una colonia francese nel 1635 sotto il comando di Pierre Belain d’Esnambuc, un mercante ma anche un po’ pirata. Qui, i francesi seminarono piantagioni di canna da zucchero e di caffè e importarono gli schiavi provenienti dall’Africa. Rimase sotto il dominio francese fino al 1946, quando divenne semplicemente una regione dell’Oltremare francese, così come la Guadalupa, dove è stata girata un’altra serie Tv poliziesca francese, “Delitti in paradiso“, la Guyana francese, l’isola di Mayotte e l’isola della Réunion.

Ancora oggi, i monumenti storici presenti sull’isola riflettono la sua ricchezza culturale. Il savoir-vivre creolo fa degli abitanti della Martinica un popolo caloroso e accogliente. Quelli che apparentemente sembrano paradossi in realtà sono deliziosi contrasti, che contribuiscono a creare il fascino di questo luogo a dir poco incantevole che sono la testimonianza della storia e dell’anima dell’isola. Il momento più rappresentativo di questo mix culturale è il Carnevale, che ufficialmente dura tre giorni, ma che in realtà diventa una festa di strada che colora l’isola per un mese intero.

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Fonte: @Mediaset

Una scena della serie Tv “Delitti ai Caraibi”
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Apre Tiki Bay, l’area esterna di Acquaworld: i Caraibi a due passi da Milano

L’estate diventa ancora più spettacolare per chi non può andare in vacanza: Acquaworld, il parco acquatico appena fuori Milano, inaugura la sua nuova area esterna di oltre 10.000 metri quadrati. Tiki Bay è una vera e propria spiaggia tropicale, con palme e sabbia che sembrano provenire da un’isola dei Caraibi. Eppure è a due passi da una delle più grandi città d’Italia, e si prepara ora ad accogliere tantissime famiglie alla ricerca di un’oasi dove rilassarsi e divertirsi.

Tiki Bay, la nuova “spiaggia” di Milano

Sabbia fine, lettini e ombrelloni di paglia, tante palme e relax a non finire: sembra quasi un’isola caraibica, invece siamo alle porte di Milano – e più precisamente a Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza. Proprio in questi giorni, con l’inizio della stagione estiva, Acquaworld ha inaugurato una nuova area esterna chiamata Tiki Bay, ed è proprio una spiaggia meravigliosa. Ha un’estensione di circa 10.000 metri quadrati, tante piscine dove fare il bagno e spazio a non finire per chi vuole semplicemente godersi una giornata al sole, senza bisogno di andare troppo lontano (o di attendere le sospirate vacanze).

Se già il parco acquatico, che ha aperto i battenti nel 2011, si è rivelato uno dei più importanti d’Europa, ora la sua area esterna va a raggiungere un nuovo record. In Lombardia non esiste infatti un altro posto simile, che possa racchiudere divertimento e relax in uno scenario incredibile dove è l’acqua a farla da padrone. Ce n’è proprio per tutti i gusti, dagli scivoli adrenalinici alle piscine per bambini, ma anche piccole oasi un po’ più riparate dove stendersi al sole e semplicemente lasciarsi alle spalle lo stress della vita di tutti i giorni.

Cosa fare a Tiki Bay

L’unico parco acquatico d’Italia che si estende sia al coperto che su un’ampia area esterna ha dunque inaugurato la stagione estiva con il botto. Tiki Bay è qualcosa di unico nel suo genere, che va ad aggiungersi alle già numerose attrazioni – acquatiche e non – presenti all’aperto ad Acquaworld. Tante sono le sorprese che attendono i visitatori, in procinto di affollare il parco ora che le belle giornate sono diventate davvero roventi. La prima è l’ampio playground acquatico adatto a grandi e piccini: vi trova spazio una vasca di quasi 1.000 metri quadrati, con acqua a 20 cm per garantire la massima sicurezza anche ai bambini nella fascia 0-12 anni.

La Maki Maki Tower, inoltre, è una grandissima water tower con ben 6 scivoli immersi in una vera e propria giungla tropicale. E per chi cerca solo il divertimento, Koana è un’area ad alto tasso d’adrenalina: c’è un mini magic cone, un mini boomerang, e due scivoli con discese su gommoni doppi, per bambini con un’altezza minima di 80 cm accompagnati da un adulto. E se invece qualcuno volesse solamente sdraiarsi al sole per una tintarella sotto il cielo di Milano? La spiaggia di ben 1.500 metri quadri ospita ombrelloni, lettini e tante palme per offrire un po’ di ombra.

Accanto sorge il Tiki Beach Bar, un chiringuito in legno dove trovare cibo e bevande per soddisfare tutti i palati. Infine, Tiki Bay accoglie un’area speciale dedicata al totale relax: si tratta di Cabanas Paradise, un vero angolo di paradiso con 4 gazebi ad accesso limitato e 2 vasche idromassaggio ad uso esclusivo. Insomma, non c’è davvero bisogno di aspettare le vacanze per divertirsi in spiaggia, grazie ad Acquaworld e alle sue tantissime novità.

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La sorgente termale che ha rubato i colori ai Caraibi

Dal turchese, all’azzurro, fino al blu scuro: sono le meravigliose gradazioni di colori che regala l’acqua di un luogo segreto, difficile da raggiungere, ma che è un vero e proprio paradiso terrestre: stiamo parlando della sorgente termale che ha rubato i colori dei Carabi, la Blue Heart Springs in Idaho.

Incontaminata e immersa nella natura, la sorgente è un luogo magico e che va conquistato: raggiungerlo non è così semplice, ma l’impegno vale la meraviglia. Che poi viaggiare è proprio questo: scovare i luoghi più belli, vivere l’esperienza di raggiungerli e godere dello stupore di ogni scorcio. Emozioni che la Blue Heart Springs in Idaho ci regala al primo sguardo.

Blue Heart Springs, la sorgente termale segreta

Ci sono luoghi più difficili da raggiungere e sono quelli che regalano maggiori soddisfazioni, perché la bellezza va cercata e chi viaggia lo sa bene: è quella una delle spinte che portano le persone a scoprire il mondo, insieme alla voglia di vivere nuove esperienze e alla sete di conoscenza. E la Blue Heart Springs in Idaho è il posto perfetto per chi ama viaggiare: non è facile raggiungerla e per questo è poco conosciuta. Una località segreta, uno scrigno prezioso che restituisce allo sguardo dei visitatori tutta la bellezza della natura incontaminata.

Per arrivarci si deve seguire un percorso in barca che già da solo è un’immersione nel paesaggio dell’Idaho che permette di vivere un’inedita avventura. Si risale il fiume Snake, si supera la confluenza del Box Canyon e a quel punto, mentre il fiume Snake procede verso ovest, si segue un piccolo passaggio verso nord. Alla fine del percorso si arriva in una zona verde e lussureggiante e poi alla Blue Heart Springs.
Acque cristalline che nulla hanno da invidiare a quelle dei Caraibi, alberi e roccia lavica, sono la scenografia indimenticabile – e fatta di contrasti – che ci si trova davanti.

Essendo un’oasi naturale non si può entrare con barche a motore, ma l’avventura è ancora più entusiasmante arrivandoci con paddleboard o kayak (che si possono noleggiare nelle zone limitrofe). Lo sforzo (ci vogliono un massimo di 45 minuti) verrà ricompensato dalla meraviglia del luogo.

Perché vale la pena visitare la Blue Heart Springs

Il silenzio di uno spazio immerso nella natura, l’esperienza impagabile di raggiungere un luogo segreto, i colori che riempiono gli occhi e il cuore: sono solo alcuni dei tanti motivi per cui vale la pena visitare la Blue Heart Springs. Ma non sono gli unici.

Basta guardare il fondo della sorgente per lasciarsi affascinare dalla sabbia e dalle tante sfumature e gradazioni di azzurro che restituiscono le acque cristalline. E se siete stati ai Caraibi vi accorgerete che la sorgente non ha nulla da invidiare al mare stupefacente di quei luoghi.

E poi, dopo aver remato, cosa c’è di meglio di un bagno nelle sue acque fredde? La temperatura di 14,4 gradi resta immutata tutto l’anno e immergersi nella sorgente è un gesto ristoratore per il corpo e per la mente.

Il tempo in questo luogo antico, che si dice che si sia formato circa 15mila anni fa, sembra essersi fermato. Soprattutto se lo si raggiunge nei giorni feriali, quando ci sono meno persone e si può godere del suo silenzio e del contatto diretto con la natura.

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È la migliore spiaggia dei Caraibi per i viaggiatori

Anche per il 2023 TripdAdvisor ha premiato le destinazioni, gli hotel, i ristoranti e le attività più amate con i Traveller Choice Awards, classifica ricavata dalle preferenze degli utenti sulla base delle recensioni della community di viaggiatori: tutti i vincitori del premio Best of the Best sono in cima alle classifiche di TripAdvisor e si posizionano nel migliore 1% di tutti i listings presenti sulla famosa piattaforma.

Eagle Beach ad Aruba ha ottenuto il primato come “spiaggia più bella dei Caraibi” e il secondo posto come spiaggia più bella del mondo.

Eagle Beach, paradiso balneare caraibico

Eagle Beach è una delle spiagge più ampie e amate di Aruba, dalla candida sabbia soffice e ombrelloni di paglia, rinfrescata dalla brezza che attenua la calura, uno dei luoghi top per immergersi appieno nella rilassata e avvolgente atmosfera dei Caraibi.

Suo vanto, che la rende perfetta per gli amanti della natura, sono i due alberi più fotografati e rinomati dell’isola, i Fofoti, dalla caratteristica silhouette sagomata dal vento, simboli indiscussi del territorio.

La straordinaria composizione di conchiglie e coralli, fa sì che la sabbia di Eagle Beach si mantenga fresca anche nelle ore più calde della giornata permettendo rigeneranti passeggiate a piedi nudi lungo il litorale in qualsiasi momento della giornata.

Ma non è certo tutto.

La spiaggia più bella dei Caraibi è inoltre il luogo di nidificazione preferito dalle tartarughe marine che ogni anno, da marzo a novembre, tornano a depositare le uova in attesa che si schiudano. È così che, durante una camminata in spiaggia, è possibile assistere all’emozionante spettacolo della schiusa e all’incamminarsi dei piccoli verso il Mar dei Caraibi, pronti a prendere il largo.

Infine, uno dei momenti migliori per visitare questo angolo di paradiso è il tramonto, quando il cielo si tinge di arancione, rosa, rosso e viola: un cocktail presso i resort vista mare, un picnic, un telo per sedersi sulla sabbia morbida renderanno il tutto ancora più magico.

Le parole di soddisfazione per l’ambito riconoscimento

I visitatori notano e apprezzano tutti gli sforzi che facciamo da parte di A.T.A. e del Ministero del Turismo di Aruba in merito alle strategie di sostenibilità e conservazione delle nostre spiagge, ed è così che riusciamo a ottenere risultati che ci rendono orgogliosi come Paese.
Aruba è una piccola isola dei Caraibi fortemente basata sul turismo, per noi è pertanto un vero onore che una spiaggia della nostra Happy Island venga nominata miglior spiaggia dei Caraibi.
Negli anni passati, Eagle Beach si è classificata come una delle spiagge più belle dei Caraibi, ma essere al primo posto supera ogni aspettativa
“, queste le parole di Ronella Croes, Amministratore delegato di A.T.A. (Aruba Tourism Authority).

Congratulazioni ai vincitori dei Tripadvisor Travelers’ Choice Best of the Best 2023“, ha dichiarato John Boris, Chief Marketing Officer di Tripadvisor. “La ripresa dei viaggi a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno ha ulteriormente aumentato la competizione.
La presenza tra i Best of the Best dimostra che i vincitori hanno saputo offrire esperienze esemplari a coloro che contano di più: i loro ospiti.
Con il mutare delle aspettative, la continua carenza di manodopera e l’aumento dei costi, non si tratta di un’impresa facile, e sono continuamente colpito dalla capacità di resistenza e di adattamento del settore del turismo e dell’ospitalità. Brindiamo a un altro anno di successi!
“.