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Tra le braccia del mistero: l’affascinante Isola delle Bambole in Messico

Anche se sembra il set di un macabro film horror, Isla de las Muñecas non è solo una curiosità turistica: è uno dei simboli più potenti della cultura popolare messicana, dove la morte, il mistero e il folclore convivono in un delicato equilibrio. Che ci si creda o no, visitare quest’isola significa entrare in un mondo dove il confine tra reale e soprannaturale si fa sottile.

Un luogo che inquieta, ma che lascia anche un segno indelebile in chi lo visita. Nel cuore dei canali di Xochimilco, una zona lagunare a sud di Città del Messico, si può visitare l’Isola delle Bambole, una piccola porzione di terra galleggiante, nascosta tra i famosi canali patrimonio UNESCO. Qui centinaia di bambole rotte, sporche, appese agli alberi e alle capanne, osservano i visitatori con occhi di vetro, teste storte e arti mancanti.

Le origini dell’isola messicana inquietante e surreale

Isla de las Muñecas è un luogo surreale che attira ogni anno migliaia di viaggiatori in cerca di storie insolite, misteriose e, per molti, profondamente inquietanti. La sua storia è strettamente legata alla figura di Don Julián Santana Barrera, l’eremita che per decenni ha vissuto lì da solo, tra le bambole. Secondo la leggenda, negli anni ’50 Don Julián si ritirò sull’isola per vivere in solitudine. Un giorno, trovò il corpo di una bambina annegata nei canali vicino alla sua chinampa (isolotto artificiale). Poco dopo, una bambola galleggiava, l’uomo la raccolse e la appese a un albero, come gesto simbolico per placare lo spirito della piccola.

Da quel momento, cominciò ad appendere bambole ovunque, recuperandole dai rifiuti, scambiandole nei mercati, o trovandole alla deriva nell’acqua. Credeva che lo spirito della bambina possedesse l’isola e che le bambole potessero proteggerlo. Così, per oltre 50 anni, ne raccolse centinaia. Ironia del destino, Don Julián morì nel 2001 proprio dove diceva di aver trovato il corpo della bambina. Da allora l’isola è rimasta congelata nel tempo, come un santuario pagano dedicato a un’anima perduta.

Isla de las Muñecas isola bambole

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Isla de las Muñecas in Messico

Un’esperienza da brivido

Visitare Isla de las Muñecas non è un’esperienza per tutti. Le bambole sono vecchie, mutilate, con occhi vuoti e capelli arruffati. Molte sono appese con fili, chiodi o corde, dando un’immagine visiva decisamente inquietante. Eppure, è proprio questa atmosfera surreale che affascina: tra superstizione e folklore, l’isola è diventata un’attrazione unica nel suo genere, una meta fuori dal comune per chi ama il turismo oscuro, i misteri e le storie vere che superano la fantasia. Alcuni visitatori giurano di aver visto le bambole muoversi o sussurrare. Altri lasciano offerte, fotografie, o nuove bambole per mantenere viva la leggenda.

Curiosità o leggende

Anche Tim Burton, maestro del gotico cinematografico, non ha resistito al fascino oscuro dell’Isla de las Muñecas. Durante un viaggio in Messico nel 2012 per promuovere il suo film d’animazione Frankenweenie, il regista ha deciso di dedicare qualche ora alla visita di questo luogo tanto macabro quanto leggendario. Eppure, secondo alcune fonti vicine, l’esperienza non è stata così inquietante come si aspettava: pare infatti che Burton abbia trovato l’isola decisamente meno spaventosa di quanto le storie — e le bambole — lasciassero immaginare. Secondo diversi racconti popolari, alcune bambole aprirebbero e chiuderebbero gli occhi da sole, o si muoverebbero leggermente, anche quando non c’è vento.

Altri parlano di sussurri tra gli alberi o di presenze invisibili che si fanno sentire nelle ore più silenziose. Esistono altre chinampas nei dintorni di Xochimilco con bambole appese, ma nessuna ha la densità, l’atmosfera o la storia dell’Isla de las Muñecas originale. Alcune sono imitazioni create per il turismo, ma l’isola di Don Julián è l’unica autentica, riconosciuta come tale anche dalla gente del posto. L’isola ha fatto da sfondo a diversi documentari e programmi paranormali, tra cui Ghost AdventuresDestination Truth. Le telecamere hanno spesso registrato suoni insoliti e fenomeni inspiegabili durante le riprese notturne.

Xochimilco Messico

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Il lago Xochimilco a sud di Città del Messico

Come arrivare e quando è meglio andarci

Per raggiungere Isla de las Muñecas, bisogna partire dai molini (imbarcaderi) di Xochimilco, facilmente raggiungibili dal centro di Città del Messico in taxi o metropolitana. Una volta lì, si sale a bordo di una trajinera, le coloratissime barche tradizionali che solcano i canali. Il tour per raggiungere l’isola dura circa 1-2 ore a tratta, a seconda del punto di partenza e dell’itinerario scelto. Il tour può essere combinato con la visita ad altre chinampas e con musica mariachi a bordo. L’ingresso all’isola non è sempre garantito: alcune zone sono visibili solo dalla barca. Si consiglia di portare contanti per eventuali acquisti o donazioni. Il periodo migliore per visitare Xochimilco e l’Isla de las Muñecas è tra ottobre e maggio, evitando la stagione delle piogge.

Se cercate un’esperienza ancora più intensa, andateci a fine ottobre, in occasione del Día de los Muertos: le leggende prendono vita, e l’atmosfera si fa ancora più carica di simbolismo e mistero. Il Día de los Muertos (Giorno dei Morti) è una delle feste più importanti e suggestive del Messico. Celebrata il 1 e 2 novembre, questa ricorrenza non è una celebrazione funebre triste o cupa, ma un momento di gioiosa commemorazione dei defunti. Secondo la tradizione messicana, in questi giorni gli spiriti dei cari tornano a far visita ai vivi, e le famiglie preparano altari, offerte e festeggiamenti per accoglierli.

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Cosa vedere nei dintorni di Città del Messico, gita a Teotihuacan e Puebla

La regione che si estende intorno alla “valle del Messico”, cioè la valle di Anáhuac, che abbraccia la metropoli di Città del Messico, il cuore del Paese per oltre due millenni, è ricca di un numero ineguagliabile di splendidi monumenti precolombiani e coloniali, eretti in scenari naturali mozzafiato. Queste terre erano densamente popolate anche prima dell’arrivo degli spagnoli nel 1519.

Qui fiorirono grandi civiltà alle quali si deve la costruzione di vaste città e imponenti siti religiosi quali quelli di Cuicuilco, Teotihuacan e Tula. A partire dal Cinquecento, al passaggio degli eserciti spagnoli comandati dal conquistador Hernán Cortés sorsero sulle ceneri degli antichi villaggi precolombiani alcuni notevoli centri coloniali, come Cuernavaca e Puebla, il capoluogo di provincia a est di Città del Messico che colpisce per la sua esuberante architettura religiosa. Nel frattempo, la scoperta di metalli preziosi provocò la nascita di città minerarie, tra cui la bella cittadina di Taxco.

Come raggiungere la valle di Anáhuac

Per raggiungere queste località in auto, prendete una delle moderne autostrade che conducono fuori da Città del Messico, verso tutte le direzioni. Due autostrade, periferico e circuito interior, circondano in parte la capitale, mentre il viaducto la taglia da ovest a est.

Una rete di strade unisce le città più lontane; una metropolitana e frequenti autobus collegano la capitale alle aeree limitrofe; mentre, l’automobile, i bus a lunga percorrenza in partenza dai terminal de autobus cittadini o il taxi sono necessari per raggiungere i siti più remoti.

Sito archeologico di Cuicuilco, uno dei più antichi

Nella periferia meridionale di Città del Messico, a circa 20 chilometri dal centro, si trova il sito archeologico di Cuicuilco, uno dei più antichi nella valle del Messico, risalente al 600 a.C. L’elemento più importante del complesso è la piramide di Cuicuilco, una struttura circolare al centro di una collina utilizzata per riti religiosi e cerimoniali in epoca precolombiana.

La zona è molto frequentata da turisti e residenti; dalla vetta della collina si può ammirare un panorama spettacolare su Città del Messico.

Teotihuacan, “il luogo dove gli uomini diventano dei”

Situata a circa 50 chilometri a nord est di Città del Messico, Teotihuacan – letteralmente “il luogo dove gli uomini diventano dei” – è una delle straordinarie città dell’antico mondo. Dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, oggi il sito archeologico è una delle mete principali dei turisti che visitano Città del Messico.

Per riuscire ad apprezzare la grandiosità di questo imponente sito è necessario prepararsi ad una lunga camminata e a una faticosa scalata delle ripide piramidi, il tutto ad un’altitudine di 2300 metri, spesso sotto un sole cocente; quindi è meglio attrezzarsi con scarpe comode, cappello, occhiali da sole e tanta acqua.

Fondato prima dell’età cristiana, questo colossale centro urbano ospitava circa 200 mila persone e si estendeva per oltre 20 chilometri. Il centro religioso con il favoloso tempio di Quetzalcoatl, le maestose piramidi dedicate alle divinità del sole e della luna, il palazzo del giaguaro, oltre a ceramiche e pitture rurali, offrono una chiara testimonianza dello splendore della città; e molto ancora resta da scoprire. Se desiderate visitare Teotihuacan con una guida turistica preparata potete rivolgervi alle agenzie di Città del Messico oppure chiedere agli operatori in loco.

Tula, il più importante sito tolteco del Messico,

Circa 70 chilometri a nord di Città del Messico si trova Tula, il più importante sito tolteco del Messico, attivo tra il 900 e il 1200 d.C. Al suo apogeo, la città si estendeva per 16 chilometri e contava una popolazione di 40 mila individui. Secondo la leggenda a fondare la città fu il re tolteco Topiltzin, gran sacerdote di Quetzalcoatl (il dio serpente piumato) che fuggì da Tula per stabilirsi nella penisola dello Yucatan dove introdusse molti elementi artistici della sua cultura di origine.

Il luogo è conosciuto soprattutto per le sue gigantesche statue di pietra, gli Atlanti: quattro guerrieri in assetto di guerra alti più di 4 metri che circondano la piramide della stella del mattino e il Palacio Quemada (palazzo bruciato).

Cuernavaca, meta ideale

Il clima più caldo del sud attira i turisti nella frenetica Cuernavaca, meta ideale per i viaggiatori in gita a Città del Messico. Cuernavaca sorge a circa 80 chilometri dalla capitale. Già in epoca ispanica era la località di villeggiatura preferita dei governanti; lo stesso Cortés non resistette al suo fascino e vi fece costruire il suo palazzo.

Cuernavaca, Messico

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Per le vie di Cuernavaca

Conosciuta anche per i murales relizzati da Diego Rivera del 1930, che narrano la storia del Messico dalla conquista alla rivoluzione, è sede del Museo Regional de Cuauhnáhuac che ospita una fine raccolta di oggetti storici e archeologici.

Nell’antico chiostro della cattedrale de la Asuncion di Cuernavaca, simile ad una fortezza, costruita intorno al 1520, si trova il Museo Robert Brady, che ospita la ricca collezione dell’artista americano e opere di Frida Kahlo e Rufino Tamayo. Vale la pena anche fare due passi nei Jardìn Borda, ideati su modello di Versailles da José de la Borda, ricchissimo magnate dell’argento che era solito passare qui il periodo di villeggiatura.

Taxco, una delle città coloniali meglio conservate

In un austero scenario montano, situata a 1800 metri al di sopra del livello del mare, Taxco è una delle città coloniali meglio conservate del Paese, a metà strada tra Città del Messico e Acapulco. Questo borgo, scoperto dagli spagnoli nel 1522, deve la sua fortuna all’estrazione dell’argento e presenta ancora edifici secondo lo stile coloniale.

Fate un giro nei numerosi negozi che vendono monili d’argento, il souvenir tipico della città. Degna di nota è la chiesa de Santa Prisca, una magnifica costruzione con facciata in stile churrigueresca che domina su Plaza Borda. Dal teleferico si gode di una bella vista sulla città.

Puebla, patrimonio dell’umanità Unesco

A sud-est di Città del Messico si trova la splendida città di Puebla, capoluogo dello stato omonimo, quarta città del Paese, che è una delle più antiche città coloniali del continente americano. Il suo centro storico (Zócalo) è stato dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco. Fondata nel 1531, fu il primo insediamento messicano a essere riorganizzato dai coloni spagnoli. Famosa per le belle ceramiche di Talavera, che con le loro geometrie e i loro colori rivestono pareti e cupole in ogni angolo, è anche nota per aver essere la città natale del mole poblano il piatto nazionale messicano.

La Puebla di oggi è un centro universitario che ha mantenuto viva la ricca eredità architettonica colonialista. Passeggiando per le strade del centro si possono ammirare chiese, palazzi e altri antichi edifici, che negli ultimi anni sono stati riconvertiti in musei ospitando collezioni di arte coloniale e artigianato oltre che preziose raccolte di reperti archeologici provenienti da tutto il Messico.

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A Città del Messico aprirà un nuovo museo dedicato a Frida Kahlo

Città del Messico si prepara ad accogliere un nuovo importante spazio culturale dedicato a una delle figure più emblematiche dell’arte messicana e mondiale: Frida Kahlo. Nel prossimo autunno 2025 aprirà infatti il Museo Casa Kahlo, una nuova istituzione che si aggiunge alla già celebre Casa Azul, la storica dimora dell’artista nel quartiere di Coyoacán. Questo nuovo museo promette di offrire una prospettiva innovativa sulla vita, la carriera e l’eredità di Frida, mettendo in luce aspetti meno conosciuti della sua esistenza e del suo mondo personale. Un’occasione imperdibile per appassionati d’arte, turisti, viaggiatori e studiosi che desiderano approfondire la storia di una donna che ha saputo trasformare il dolore e la sofferenza in arte e simboli universali.

La storia di Casa Azul: origine e legami familiari

Il Museo Casa Kahlo prende il nome dal soprannome “Casa Roja” grazie al colore distintivo dell’edificio, situato proprio accanto alla famosa Casa Azul. Questa sede ha una storia affascinante: fu costruita nel 1904 da Guillermo Kahlo, il padre di Frida Kahlo, un immigrato ungherese-tedesco che si affermò come fotografo di grande talento, specializzato nel documentare l’architettura coloniale di Città del Messico. L’edificio servì inizialmente come abitazione per la famiglia. Frida aiutò anche il padre in camera oscura, sviluppando negativi, ritoccando le foto e, probabilmente, iniziò proprio in quei tempi la sua formazione artistica.

Da adulta, Frida Kahlo avrebbe poi abitato nella stessa casa con il marito, Diego Rivera, trasformando quel luogo in un punto di ritrovo per grandi personalità dell’epoca: Lev Trotsky, Henry Moore, André Breton. Nel 1958, quattro anni dopo la morte di Frida Kahlo, questa casa fu trasformata nell’amato Museo Frida Kahlo – la Casa Azul – uno dei musei più visitati a Città del Messico.

L’edificio “Casa Roja” ospiterà ora il nuovo museo. Questo apparteneva originariamente ai genitori di Frida Kahlo e in seguito, Frida lo acquistò da loro per farne la casa della sorella Christina – che le fu accanto in tantissimi momenti importanti della sua vita – e della sua famiglia. La Casa Roja, quindi, è profondamente legata alle radici familiari dell’artista e al suo ambiente quotidiano e rappresenta un tassello fondamentale per comprendere le influenze che hanno contribuito alla formazione di Frida come artista e come persona.

Un museo dedicato al mondo personale di Frida Kahlo

apre un nuovo museo dedicato a Frida Kahlo

Fonte: Getty Images

Museo Frida Kahlo – Casa Azul

A differenza della Casa Azul, che è ormai una meta turistica consolidata focalizzata principalmente sull’arte e sulla storia pubblica di Frida Kahlo, il Museo Casa Kahlo  – che verrà inaugurato il 27 settembre 2025 – si propone di andare oltre, esplorando il mondo più intimo e privato dell’artista. Qui saranno esposti oggetti personali mai mostrati prima al pubblico, come lettere, fotografie dell’infanzia, abiti, gioielli e persino il primissimo dipinto a olio di Frida, un’opera di grande valore emotivo che l’artista mostrò al marito Diego Rivera per valutare le sue capacità pittoriche. Questo nuovo museo si propone di raccontare non solo il genio artistico di Kahlo, ma anche le persone e le esperienze che hanno plasmato la sua identità, restituendo così una visione più completa e umana della sua storia. Sarà quindi sicuramente una nuova meta da aggiungere in un itinerario di viaggio in Messico.

L’eredità di Frida Kahlo raccontata dalla famiglia

Un aspetto innovativo e particolarmente significativo del Museo Casa Kahlo è la partecipazione attiva dei discendenti diretti di Frida Kahlo, che hanno voluto mettere la loro voce e le loro testimonianze al centro del racconto museale. Questo progetto rappresenta un sogno coltivato a lungo dalla famiglia, con l’obiettivo di conservare e valorizzare l’eredità non solo artistica ma anche umana di Frida. Durante l’evento in cui è stata annunciata questa nuova apertura erano presenti Mara Romeo Kahlo (nipote di Christina e pronipote di Frida), sua figlia Mara Deanda Kahlo (pronipote di Frida Kahlo) e Frida Hentschel Romeo (pronipote di Kahlo).
Attraverso questo museo, la famiglia Kahlo intende approfondire la comprensione della prima evoluzione artistica di Kahlo, con particolare attenzione alle relazioni che furono per lei formative, raccontare nuove storie, condividere segreti e ricordi privati, e permettere ai visitatori di comprendere meglio la complessità di un personaggio così affascinante e complesso, che ha saputo influenzare profondamente la cultura messicana e internazionale.

Un murale unico e mostre temporanee di artisti contemporanei

Tra le novità più importanti del Museo Casa Kahlo vi è l’esposizione di un murale recentemente scoperto, considerato l’unico murale esistente realizzato da Frida Kahlo. Questa scoperta offre un contributo fondamentale per la comprensione della sua evoluzione artistica e del suo rapporto con l’arte pubblica. Inoltre, il museo si impegnerà a promuovere l’arte contemporanea, ospitando regolarmente mostre temporanee dedicate ad artisti locali e internazionali. Questa apertura verso la contemporaneità rende il museo non solo un luogo di memoria, ma anche uno spazio dinamico e vivo, capace di dialogare con le nuove generazioni di artisti e appassionati d’arte.

Un legame speciale con i Rockefeller e la scena artistica internazionale

Il museo trova anche una forte connessione con la storia dell’arte internazionale grazie alla sede scelta per annunciare pubblicamente la sua nuova apertura. Questa è stata fatta infatti nella residenza di Park Avenue di Christine e Stephen Schwarzman, casa che un tempo apparteneva a John D. Rockefeller Jr. e alla sua famiglia. Questa famiglia di mecenati fu tra i primi e più importanti sostenitori di Frida Kahlo e Diego Rivera negli Stati Uniti. I Rockefeller ospitarono più volte gli artisti e promossero attivamente la loro arte, contribuendo a diffondere la cultura messicana nel mondo. Questo legame rafforza ulteriormente il significato simbolico del Museo Casa Kahlo, che non solo racconta la storia di un’artista messicana, ma si inserisce in un contesto globale, sottolineando l’importanza della sua eredità culturale.

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La terra italiana più amata dai registi torna sul grande schermo con Queer di Guadagnino. Le location

Il film Queer di Luca Guadagnino, attualmente al cinema, ha suscitato grande interesse non solo per la sua trama intensa e la performance di Daniel Craig, ma anche per le sue straordinarie ambientazioni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la storia, ambientata nella Città del Messico degli anni ’50, non è stata girata in Messico, ma in Italia, sfruttando la maestria dei set costruiti a Cinecittà e in diverse location siciliane.​

Tratto dal romanzo omonimo di William S. Burroughs, Queer ruota attorno alla vita di un giovane uomo in un contesto storico e culturale segnato da tensioni politiche e sociali. Nel film il protagonista si trova immerso in un mondo di ribellione, sessualità e autodeterminazione, esplorando temi legati alla liberazione e alla ricerca dell’identità.

Dove è stato girato

Gran parte delle scene di Queer sono state realizzate negli studi di Cinecittà a Roma. Qui è stato ricostruito un intero quartiere di Città del Messico, permettendo al regista di creare un ambiente autentico e suggestivo senza dover lasciare l’Italia. Questa scelta ha permesso di controllare minuziosamente ogni dettaglio scenografico, garantendo un’ambientazione fedele agli anni ’50 messicani.​ “Le location non sono solo uno sfondo, ma diventano parte integrante della storia. Ogni luogo che scegliamo ha un peso emotivo, una carica simbolica che aiuta a definire i personaggi e la loro evoluzione. In Queer, ogni ambiente è pensato per amplificare la tensione tra libertà e repressione” ha dichiarato il regista.

Queer film

Fonte: Ufficio stampa

Una scena del film Queer

La Sicilia trasformata in America Latina

Oltre a Cinecittà, la Sicilia ha svolto un ruolo fondamentale nel film, fungendo da sfondo per diverse ambientazioni latinoamericane. “La Sicilia è un posto straordinario. La sua bellezza selvaggia e le sue architetture barocche offrono una dimensione unica al film. È il luogo perfetto per esplorare temi come la solitudine, l’identità e la resistenza. Ogni città, ogni strada racconta una storia che si intreccia con quella dei protagonisti” ha sottolineato Guadagnino.

A Palermo, l’Orto Botanico e il quartiere della Kalsa sono stati utilizzati per ricreare scene ambientate in Messico. In particolare, piazza Magione è stata trasformata in un mercato messicano degli anni ’40, con carretti in legno e bancarelle di frutta e verdura, mentre l’Orto Botanico è diventato una foresta messicana. Inoltre, le località di Buonfornello, frazione di Termini Imerese, e Selinunte, alla foce del fiume Belice, sono state utilizzate per rappresentare Panama, con scene che includono palafitte, barche e relitti. ​

La scelta di ambientare Queer in Italia, pur raccontando una storia ambientata in Messico, ha permesso a Guadagnino di esercitare una notevole libertà creativa. La combinazione di set ricostruiti con grande attenzione ai dettagli e l’uso di location siciliane ha conferito al film un’atmosfera unica, che mescola realismo e suggestione. Questa fusione di elementi ha contribuito a creare un’opera cinematografica di grande impatto visivo e narrativo.​

Queer è quindi un esempio di come il cinema possa trasformare luoghi e ambientazioni, utilizzando la creatività e la maestria tecnica per raccontare storie in modo autentico e coinvolgente. La scelta di girare in Italia, sfruttando le risorse offerte da Cinecittà e dalle location siciliane, ha permesso a Guadagnino di realizzare un film che, pur ambientato in un altro continente, mantiene una forte identità italiana.​

Palermo

Fonte: iStock

Palermo

La località di Scopello, con la sua costa spettacolare e le sue tipiche case di pietra, è stata utilizzata per alcune scene più intime e panoramiche. La bellezza naturale e selvaggia di questa zona della Sicilia ha permesso al film di esplorare un lato più romantico e malinconico della storia. E il piccolo borgo di Punta Secca, nella provincia di Ragusa, ha ospitato alcune riprese più intime. Questa località si distingue per le sue spiagge sabbiose e le casette colorate, che sono state usate per simboleggiare l’atmosfera calda e accogliente di certi momenti nel film. Inoltre il pittoresco quartiere di Ragusa Ibla ha fornito una cornice storica e architettonica affascinante, con le sue strade tortuose e i suoi edifici barocchi, che sono stati sfruttati per creare scene suggestive e di grande impatto visivo.

Infine anche Catania ha visto alcune riprese, specialmente nelle zone più periferiche della città, che hanno offerto una varietà di spazi per le riprese esterne, caratterizzate da una fusione di architettura barocca e contemporanea. Queste location siciliane sono state fondamentali nel trasportare il pubblico in un mondo che mescola il Messico e altre località latinoamericane degli anni ’40 e ’50, pur restando in Italia. Guadagnino ha sfruttato la bellezza naturale e la storia della Sicilia per arricchire il film e offrirgli un’atmosfera unica, che arricchisce ulteriormente la sua narrazione. “Volevamo mescolare l’Italia e l’America Latina in un gioco di specchi. La Sicilia, con la sua energia e la sua storia, è diventata la cornice ideale per creare il Messico degli anni ’50. Volevo che il pubblico percepisse questa tensione tra il luogo reale e quello immaginato.” ha aggiunto.

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I luoghi di Dreams, il film con Jessica Chastain alla Berlinale 2025

Dopo il quartiere benestante in Messico di New Order, la landa desolata di Acapulco per Sundown e, di recente, i paesaggi di New York e un po’ di Venezia in Memory, Michel Franco si è spostato a San Francisco per il nuovo film, Dreams, presentato alla Berlinale 2025.

I produttori Eréndira Núñez Larios e Yves Cape tornano a collaborare con il regista messicano e nel cast brillano Jessica Chastain e Rupert Friend. Il film, girato a San Francisco e Città del Messico con un budget di circa 3 milioni di dollari, è incentrato su una ricca donna con un debole per la vita mondana che ha una storia d’amore con un ballerino messicano, interpretato dal giovane Isaac Hernández.

Di cosa parla Dreams, il film di Michel Franco

Fernando, un giovane ballerino di danza classica del Messico, sogna di essere riconosciuto a livello internazionale e di vivere negli Stati Uniti. Convinto che riceverà il sostegno della sua amante, Jennifer, una mondana e filantropa, Fernando si lascia tutto alle spalle, sfuggendo per un pelo alla morte. Il suo arrivo sconvolge il mondo della donna che farà di tutto per proteggere sia il loro futuro, sia la vita attentamente curata che ha costruito.

San Francisco

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San Francisco

I luoghi del film da riscoprire

Si è sottolineato che, a un livello più ampio, il film tocchi anche il rapporto tra Stati Uniti e Messico, ma Franco è riluttante a dirlo. “Non lo spiegherei in questo modo, perché penso che spetti al pubblico capirlo. Tutto quello che posso dirti è che, come faccio spesso, ho cercato di non renderlo troppo semplice“. Tuttavia conferma che questo rapporto tra i due paesi è un aspetto del film. “Ho girato il film a San Francisco e Città del Messico, in entrambi i posti, quindi, sì, coinvolge i due paesi e il modo in cui ci relazioniamo tra di noi“.

Dreams è iniziato quando ne ho parlato con Jessica durante una pausa pranzo sul set di Memory. Le ho detto che non le stavo proponendo qualcosa, ma le stavo solo dicendo che avevo pensato molto a queste cose per anni nella mia mente. E lei ha detto: ‘Facciamolo’. Quindi, è giusto dire che Dreams è nato da quella buona collaborazione e da quel momento che stavamo avendo” ha raccontato Franco a Deadline.

Franco ha girato il film in ordine cronologico, lasciando il tempo per rigirare le scene se necessario. “A volte è veloce e giriamo solo ciò che è sul copione. E se funziona, continuiamo ad andare avanti perché hai un numero limitato di giorni e settimane per girare. Ma spesso girando ciò che è sul copione, noi – per caso o per il modo in cui un attore interpreta ciò che è scritto – troviamo qualcosa di nuovo e io non faccio prove prima, quindi tutto prende forma il giorno stesso. Quindi, lasciamo che cresca e si trasformi e spesso rigiriamo. Molto di ciò che vedete sullo schermo sono scene girate più volte“.

Città del Messico

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Città del Messico

Città del Messico

Città del Messico è una delle destinazioni più affascinanti dell’America Latina. Con un patrimonio architettonico che spazia dai templi aztechi a palazzi coloniali, questa capitale è un vero e proprio scrigno di tesori. Una visita a Città del Messico non sarebbe completa senza una tappa al centro storico, dove si trovano la Cattedrale Metropolitana e il Palazzo Nazionale. Questi luoghi non solo offrono uno spettacolo visivo incredibile, ma raccontano anche la storia affascinante del Messico.

Un’altra meta da non perdere è il Museo Frida Kahlo, nel quartiere di Coyoacán, dove è possibile immergersi nella vita e nei lavori di una delle artiste più iconiche del paese. Città del Messico è anche un paradiso per gli amanti della cucina. Non si può perdere l’occasione di assaporare i piatti tradizionali come i tacos al pastor o il mole. Oltre alla gastronomia, la città offre una vivace scena culturale, con festival, concerti e mostre d’arte che si tengono durante tutto l’anno.

San Francisco

San Francisco è una delle città più iconiche degli Stati Uniti, famosa per la sua cultura vibrante, i panorami mozzafiato e i monumenti storici. Situata sulla costa della California, è una meta imperdibile per chiunque desideri esplorare la ricca varietà di esperienze che offre. D’obbligo una visita al Golden Gate Bridge, simbolo della città che è apparso in tantissimi film e serie tv. Si può passeggiare a piedi o in bicicletta lungo i suoi oltre 2,7 km di lunghezza, catturando opportunità fotografiche indimenticabili. Altre attrazioni da visitare includono l’Isola di Alcatraz, famosa per il suo carcere, e il pittoresco quartiere di Fisherman’s Wharf, dove puoi assaporare deliziosi frutti di mare.

San Francisco offre diverse modalità di trasporto per esplorare la città. I tram storici, con il loro fascino unico, collegano molte delle principali attrazioni. Inoltre puoi utilizzare il sistema BART per spostarti facilmente tra il centro e le aree circostanti. Non dimenticare di fare un giro nei famosi Cable Cars, un’esperienza nostalgica che ti porterà attraverso le strade collinari della città.

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Scopri Città del Messico in 3 giorni: la guida completa

Città del Messico, è un vivace centro culturale e storico, ricco di tradizioni, arte e sapori indimenticabili, una metropoli immensa e vibrante, con una popolazione di 22 milioni di abitanti. Un numero che, per chi proviene da città più piccole, può risultare impressionante!

Districarsi tra l’infinita offerta di attrazioni, musei e gallerie d’arte, ristoranti, caffèe e bar può risultare difficile. Non basterebbe un mese per scoprirla completamente, ma con un breve soggiorno di tre giorni è comunque possibile vivere un’esperienza straordinaria. Il nostro itinerario ti guiderà attraverso i luoghi storici più importanti, rovine antiche e quartieri vivaci pieni di colore e vita.

Questo è solo un piano indicativo di cosa si può fare ogni giorno, facilmente adattabile in base alla posizione del tuo alloggio, che sia nel centro storico o altrove. Ricorda che Città del Messico è enorme, può fare molto caldo e l’inquinamento è elevato, quindi è consigliabile prevedere dei momenti di pausa per riposarsi!

Questa guida di tre giorni è stata pensata per ottimizzare il tuo tempo, permettendoti di esplorare i punti salienti della città e vivere un’esperienza autentica e memorabile.

Primo giorno: esplora il centro storico

Inizia la tua prima giornata a Città del Messico con una colazione in uno dei tanti caffè locali nei quartieri di Condesa o Roma. Qui troverai una varietà di pasticcerie con fragranti croissant e caffè messicano dal gusto intenso. Non dimenticare di provare i tamales o i churros, tipici della colazione locale.

Il primo posto che ogni visitatore dovrebbe visitare è il centro storico. Inizia dalla piazza principale di Città del Messico, conosciuta come Zócalo, dove sarai accolto da una gigantesca bandiera messicana che sventola con orgoglio. Qui troverai il Palazzo Nazionale, residenza ufficiale del presidente del Messico, e la Cattedrale Metropolitana, la più antica e grande delle Americhe. Questa cattedrale, costruita nell’arco di tre secoli, è un affascinante mix di stili architettonici ed è assolutamente da visitare.

Dopo aver esplorato la cattedrale, dirigiti verso le rovine del Templo Mayor, il principale tempio della capitale azteca di Tenochtitlán. Il museo annesso al sito archeologico ha un costo d’ingresso di 85 MXN e ti permetterà di approfondire la storia precolombiana e scoprire reperti straordinari come maschere e utensili rituali. In alternativa, puoi anche semplicemente ammirare le rovine dall’esterno senza entrare nel museo.

Templo Mayor citta del messico

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Osserva le rovine del Templo Mayor nel tuo primo giorno a Città del Messico

Successivamente, passeggia lungo la pedonale Calle Madero e fai una sosta alla famosa Casa de Toño, dove potrai gustare piatti tradizionali messicani come il pozole e i chilaquiles. Se hai voglia di concederti qualcosa in più e un pranzo con una magnifica vista sullo Zócalo, prendi un ascensore fino al ristorante sul tetto del Gran Hotel Ciudad de México: scatterai foto memorabili mentre assapori piatti messicani come il mole poblano o enchiladas verdi.

Dopo pranzo, visita il maestoso Palacio de Bellas Artes, uno splendido edificio in marmo. Si tratta di un gioiello architettonico in stile art nouveau e art deco che ospita anche straordinari murales di artisti come Diego Rivera e Siqueiros. Passeggia lungo Calle Madero, una vivace strada pedonale ricca di negozi, caffè e artisti di strada, e fermati a osservare le esibizioni locali.

Se il tempo lo permette, fai una sosta al Museo Franz Mayer, che ospita una vasta collezione di arti decorative provenienti da tutto il mondo, o al Museo Kaluz, meno turistico: è una galleria con una collezione privata di opere messicane dal XVIII al XXI secolo.

Dopo una giornata così intensa concediti un po’ di relax. Inizia con un gelato da Joe Gelato, famoso per servire uno dei migliori gelati fuori dall’Italia. Prosegui passeggiando tra le splendide strade alberate di Roma Norte, un quartiere trendy e cosmopolita. Qui, fermati alla celebre Churrería El Moro per assaporare dei croccanti churros con cioccolata calda.

Palacio de bellas artes citta del messico

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Il bel Palazzo delle Belle Arti

Man mano che si avvicina la sera, concediti un cocktail in uno dei bar più rinomati al mondo, la Licorería Limantour (si consig di prenotare in anticipo). Dopo un paio di drink, sarà il momento di cena in uno dei ristoranti di Roma Norte: alcune ottime opzioni sono Taquería Orinoco, El Parnita, Maíz de Cacao o Santo Habanero, famoso per i suoi piatti dai sapori intensi e cocktail creativi.

Dopo cena, se avrai ancora voglia di scoprire qualcosa di Città del Messico, potrai immergerti nell’energia di uno spettacolo di Lucha Libre, una sorta di Wrestling, all’Arena Mexico: un mix di atletismo, teatralità e tradizione messicana. Scoprirai i segreti di questo sport e potresti persino portare a casa la maschera di un luchador.

maschera lucha libre

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Portati a casa una maschera da lottatore

Secondo giorno: dalla storia antica alla creatività contemporanea

Dopo aver preso confidenza con Città del Messico, questo secondo giorno ti riempirà di ricordi indelebili: lo dedicherai alla scoperta di uno dei siti archeologici più importanti del Messico: Teotihuacán. Situato nei dintorni della capitale messicana, questo vasto complesso archeologico risale al 400 a.C. ed è famoso per le sue spettacolari piramidi: la Piramide del Sole (la più grande del sito) e la Piramide della Luna.

Oltre a queste meraviglie, potrai ammirare anche affreschi ben conservati, l’iconica Avenida de los Muertos e scopri i templi e i palazzi che un tempo costituivano il cuore pulsante di questa città precolombiana come il Tempio del Serpente Piumato (l’unico attualmente accessibile ai visitatori).

Teotihuacan citta del messico

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Visita l’incredibile sito di Teotihuacan

L’origine di Teotihuacán è ancora un mistero, quindi è utile informarsi prima della visita per apprezzare al meglio ciò che si sta vedendo. Ti consigliamo di partecipare ad una visita guidata perchè una persona esperta possa arricchire ulteriormente la tua esperienza con racconti sulla cultura e la storia di questa antica civiltà. In alternativa potrai usare l’app SmartGuide, che fornisce informazioni basate sul GPS mentre cammini tra le rovine.

Questa escursione dura circa 6 ore, quindi è consigliabile arrivare per l’apertura alle 9:00 per evitare la folla e il caldo. Poiché il sito ha pochissima ombra, porta con te un cappello, crema solare, acqua e scarpe comode.

Esplora Teotihuacán

Teotihuacán rappresenta un affascinante viaggio alla scoperta di uno dei siti archeologici più celebri e visitati del Messico, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987. Con una superficie di 83 chilometri quadrati, Teotihuacán, il cui nome significa “il luogo dove furono creati gli Dei”, si trova a circa 50 km a nord-est di Città del Messico.

Questa antica città precolombiana del Mesoamerica fu un centro urbano di straordinaria importanza e influenza, nonché una delle più grandi metropoli del mondo antico. Nel periodo di massimo splendore, intorno alla prima metà del I millennio d.C., la sua popolazione superava i 100.000 abitanti. Si ritiene che la città sia stata fondata intorno al 100 a.C. e abitata fino al VII-VIII secolo d.C.

Situata in una valle ricca di risorse naturali, la storia di Teotihuacán resta avvolta nel mistero, soprattutto riguardo alla sua fondazione. Gli archeologi, per anni, hanno attribuito la costruzione della città ai Toltechi, una delle più antiche civiltà messicane, mentre altri studiosi ritengono che i Totonachi ne siano stati i fondatori. Questo dibattito è ancora aperto, ma ciò che rimane indiscusso è il prestigio della città, che tra il 150 e il 450 d.C. raggiunse il suo apogeo.

Durante questo periodo, Teotihuacán fu il fulcro politico, economico, commerciale e religioso di una delle civiltà mesoamericane più potenti, capace di dominare culturalmente l’America Centrale e di esercitare un’influenza paragonabile a quella dell’antica Roma.

tempio serpente piumato

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Osserva da vicino i resti dell’antichissimo Tempio del Serpente Piumato

Grazie ai resti archeologici, è possibile ricostruire l’organizzazione e il layout geometrico della città, esempio eccellente di pianificazione urbana centroamericana. Gli edifici furono progettati secondo una rappresentazione simbolica dell’universo, enfatizzando il legame tra architettura e cosmologia.

Uno degli elementi più distintivi della città è il suo asse principale, noto come Viale dei Morti. Gli Aztechi lo chiamarono così perché credevano che le strutture ai lati fossero tombe, sebbene in realtà si trattasse di altari cerimoniali sormontati da templi.

Tra gli edifici più imponenti spiccano la maestosa Piramide del Sole, la Piramide della Luna e altre strutture costruite seguendo lo stile talud-tablero, che ha dato origine alle piramidi a gradini, fondamentali nell’architettura Azteca e Maya.

Dopo aver visitato il sito, gusta un pranzo unico al ristorante La Gruta, situato all’interno di una grotta vicino alle piramidi. Qui potrai assaporare piatti tradizionali messicani in un ambiente suggestivo. Prova il mixiote o le tortillas fatte a mano. In alternativa, per risparmiare tempo e denaro potrai portarti un pranzo al sacco.

Un pomeriggio con Frida Kahlo

Dopo la pausa per il pranzo, torna a Città del Messico e dirigiti verso Coyoacán, un quartiere storico caratterizzato da strade acciottolate e case colorate. Visita la Casa Azul, il museo dedicato a Frida Kahlo, che offre un’intima visione della vita e dell’arte della celebre pittrice messicana. Le sue stanze sono piene di opere, oggetti personali e lettere che raccontano la sua storia.

Casa Azul

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La Casa Azul è la dimora museo di Frida Khalo

La Casa Azul è l’abitazione dove Frida Kahlo nacque, crebbe e visse fino all’ultimo istante. Icona del XX secolo, Frida è stata una delle donne più affascinanti, influenti e complesse della storia. Per sua volontà, oggi la Casa Azul è un museo aperto a tutti, per condividere con il mondo il suo straordinario lascito. Entrare nella Casa Azul è come fare un pellegrinaggio, scoprendo dettagli intimi e poco conosciuti della vita dell’artista più amata del Messico.

Costruita da Guillermo Kahlo nel 1904, la Casa Azul è stata il cuore della vita di Frida. Qui ha vissuto per tutta la sua vita, prima con i suoi genitori e successivamente con Diego Rivera, che contribuì alla trasformazione della Casa Azul in un museo, donandolo al governo messicano dopo la scomparsa di Frida nel luglio del 1954, affinché fosse aperto al pubblico di tutto il mondo.

Ogni angolo della casa racconta la sua storia: la sala da pranzo, la cucina, lo studio, e la sua camera da letto sono rimasti intatti, offrendo una straordinaria testimonianza delle sue abitudini, dei suoi dolori e dei suoi sogni.

Casa Azul scritta

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Visita la Casa Azul per conoscere la vita e le opere di Frida Khalo

Tra le opere esposte si trovano capolavori intrisi di emozione, come Frida y la cesárea, che riflette il tema della maternità e il dolore legato ai suoi aborti e Viva la vida, il suo ultimo quadro, dipinto otto giorni prima della sua morte, un inno alla vita e alla sua inesauribile voglia di vivere nonostante la malattia.

Cosa vedrai nella Casa Azul:

  • La sala da pranzo e la cucina: qui emergono la passione di Frida e Diego per l’artigianato messicano. La cucina colorata è un omaggio alle tradizioni culinarie del paese, simbolo dell’ospitalità della coppia.
  • Lo studio di Frida: un luogo carico di emozione, dove si trovano la sua sedia a rotelle davanti al cavalletto, i pennelli e una foto di Diego.
  • La camera da letto: il letto con lo specchio sul soffitto, installato dalla madre di Frida dopo il grave incidente del 1925, è una testimonianza della forza dell’artista, che non smise mai di dipingere.
  • Il giardino della Casa Azul: Frida e Diego ampliarono la proprietà aggiungendo un giardino incantevole. Le pareti azzurre, l’arte popolare e i dettagli che celebrano il loro amore rendono questo spazio magico.

Consigli per la visita di Casa Azul:

  • Prenotare in anticipo: la Casa Azul è uno dei musei più visitati di Città del Messico. È consigliabile acquistare i biglietti con 2-3 settimane di anticipo sul sito ufficiale del museo, soprattutto durante le festività. Si trova a Calle Londres 247, Colonia del Carmen, Coyoacán.
  • Orari:
    • Martedì: 10-18
    • Mercoledì: 11-18
    • Da giovedì a domenica: 10-18
    • Chiuso il lunedì.
  • Biglietti (Acquistabili online o presso il Restaurante Centenario 107 di Coyoacán):
    • Giorni feriali: 250 pesos (circa 11 euro)
    • Weekend: 270 pesos (circa 12 euro)
  • Museo Diego Rivera – Anahuacalli incluso:
    Il biglietto per Casa Azul comprende anche l’ingresso al Museo Diego Rivera – Anahuacalli, che però si trova a circa 45 minuti di autobus.
  • Esperienze speciali:
    • È possibile prenotare visite guidate (in inglese o spagnolo) scrivendo a relacionespublicas@museofridakahlo.org.mx con almeno una settimana di preavviso.
    • Ogni ultimo mercoledì del mese, si può partecipare a una visita notturna in occasione della Notte dei Musei. Anche in questo caso, è necessario prenotare con anticipo.
Casa Azul Frida Khalo

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Prenota in anticipo la tua visita a Casa Azul

Dopo la visita di Casa Azul, passeggia nel centro di Coyoacán, fermandoti al mercato locale per gustare churros, tamales o un rinfrescante agua fresca. Esplora la Chiesa di San Giovanni Battista, un gioiello architettonico con interni affascinanti. Termina la giornata con una cena al Maximo Bistrot, rinomato per i suoi piatti farm-to-table, o al raffinato Rosetta, che combina cucina italiana e messicana in un’ambientazione elegante. Entrambi offrono esperienze culinarie uniche.

Terzo giorno: musei, natura e relax

Dopo due giorni intensi di storia e cultura, nel tuo terzo giorno a Città del Messico potrai scegliere di immergerti nella vivace scena culinaria della città.

Dedica le prime ore della mattina al Bosque de Chapultepec, uno dei parchi urbani più grandi al mondo. Passeggia tra i sentieri alberati e visita il Castello di Chapultepec, un ex palazzo imperiale trasformato in museo. Ammira la vista panoramica sulla città e scopri manufatti storici e opere d’arte.

Sai che Città del Messico ha una sua Venezia? Si tratta dei Giardini Galleggianti di Xochimilco, conosciuti come la “Venezia messicana” per via dei canali che li attraversano.

Giardini Galleggianti di Xochimilco

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Esplora i canali della Venezia di Città del Messico

I Giardini Galleggianti di Xochimilco

Si tratta di una delle principali attrazioni turistiche della città. Situata a sud della capitale, questa località, il cui nome in lingua nahuatl significa “nel campo dei fiori”, risale all’epoca precolombiana ed è parte delle 16 demarcaciones (distretti) della città. Il termine fa riferimento alle chinampas, un ingegnoso sistema agricolo di “orti galleggianti” ideato dagli Aztechi, che utilizzavano zattere naturali per fertilizzare e coltivare la terra.

Nel 1987, le chinampas sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, rappresentando un prezioso esempio di idrocultura e una testimonianza dell’antica agricoltura mesoamericana.

I giardini galleggianti di Xochimilco rappresentano una tappa imperdibile per chi visita Città del Messico. Con il loro tripudio di colori, musica, cibo e leggende, offrono un’esperienza autentica che celebra la ricchezza culturale e la storia millenaria del Messico. Una destinazione unica, immersa nella natura e nel mistero, capace di affascinare ogni viaggiatore.

barca canale Xochimilco

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Sali su una delle celebri barche per navigare i canali di Xochimilco

Oltre alle chinampas, Xochimilco è celebre per le sue iconiche trajineras, coloratissime barche di legno decorate con nomi femminili tradizionali come María e Guadalupe. Questi vivaci mezzi di trasporto attraversano i canali offrendo ai visitatori un’esperienza unica: ammirare il paesaggio, osservare uccelli migratori come l’endemico ajolote, gustare piatti tipici, ballare e lasciarsi incantare dalle note dei mariachi.

Durante il tour è immancabile una tappa alla suggestiva Isla de las Muñecas (Isola delle Bambole), un luogo immerso in una laguna remota e circondato da una fitta foresta. Qui, dagli alberi pendono inquietanti bambole mutilate e consumate dal tempo, legate a una celebre leggenda.

La leggenda dell’Isola delle Bambole

La storia narra di Don Julián Santana Barrera, un uomo che negli anni ’50 lasciò la sua famiglia per trasferirsi sull’isola e diventarne custode. Poco dopo il suo arrivo, fu testimone della tragica morte di una bambina annegata nella laguna, con in mano una bambola. Qualche giorno dopo, Don Julián trovò una bambola che galleggiava nello stesso punto dove la bambina era morta. Convinto che il suo spirito infestasse l’isola, iniziò ad appendere bambole agli alberi per placarla.

Col tempo, raccolse tutte le bambole che la corrente portava alla laguna, trasformando l’isola in un macabro santuario. Nel 2001, lo stesso Don Julián fu trovato morto nello stesso luogo in cui la bambina aveva perso la vita. Si racconta che, di notte, le bambole si animino, muovendo gli occhi o girando la testa, alimentando il fascino oscuro di questo luogo.

isola delle bambole

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Il macabro santuario dell’Isola delle Bambole

I mercati di Xochimilco

Xochimilco non è solo canali e leggende. Vale la pena visitare i suoi mercati, come il Mercado de Flores y Plantas de Madreselva, il Mercado de Plantas de Cuemanco, famoso per i gelati artigianali, o il Mercado de Xochimilco Centro, dove si trovano pannocchie di mais fatte in casa, prodotti artigianali, abbigliamento e scarpe. Tra le specialità gastronomiche da provare, spicca il pulque, una bevanda alcolica azteca ricavata dalla fermentazione della linfa dell’agave, che racchiude in sé tradizioni mitologiche e culturali messicane.

Come alternativa ai Giardini di Xochimilco ti consigliamo una tappa al Museo di Arte Moderna, che ospita opere di artisti come Frida Kahlo e Rufino Tamayo. Terminata la tua visita, avrai probabilmente fame. A pranzo, dirigiti verso il Mercado Roma, un paradiso per gli amanti del cibo. Qui troverai una vasta gamma di stand gastronomici che offrono piatti tradizionali e moderni. Gusta tacos, tamales e dolci messicani, o rilassati sulla terrazza con un cocktail.

Roma Norte

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Vista dall’alto del quartiere di Roma Norte

In questo caso pootrai scegliere di fermarti a Contramar, un ristorante di Roma Norte celebre per i suoi piatti di pesce. Alcune specialità imperdibili sono le tostadas di tonno e il pesce bianco con salse di peperoncino rosso e prezzemolo. È un po’ costoso, ma vale assolutamente la pena!

Dopo pranzo, potrai continuare il tuo viaggio con una visita al Museo Nazionale di Antropologia, uno dei più importanti al mondo. Esplora le affascinanti esposizioni dedicate alle civiltà precolombiane, tra cui i Maya, gli Aztechi e gli Olmechi. Imperdibile è la Pietra del Sole, un’icona della cultura azteca. Dedica del tempo anche alla sezione dedicata ai Mexica e agli strumenti di vita quotidiana, che offrono una visione profonda della vita antica.

Dopo il museo, fai una passeggiata tra le strade affascinanti di La Condesa e rilassati al Parque México. Qui troverai un angolo speciale chiamato Audiorama, un’area con musica rilassante, sedie comode e la regola del silenzio, per garantire a tutti di vivere un’atmosfera tranquilla!

Per concludere il viaggio con una vista mozzafiato, torna nel centro storico e sali sulla Torre dell’America Latina. Dalla terrazza panoramica potrai goderti uno spettacolare tramonto sulla città mentre sorseggi un cocktail.

torre america latina

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Sali sulla Torre dell’America Latina per un’ultima vista dall’alto sulla città

Per la tua ultima sera, scegli un’esperienza culinaria indimenticabile al Pujol, considerato uno dei migliori ristoranti del mondo, con un menù degustazione che celebra la ricchezza della cucina messicana. Prenota in anticipo per assicurarti un tavolo. Se preferisci un’opzione più informale, prova Azul Condesa, che offre piatti tradizionali in un ambiente accogliente.

Consigli pratici per la tua visita:

  • Dove alloggiare: scegli quartieri come Roma, Condesa o Polanco per un soggiorno confortevole e ben collegato.
  • Trasporti: usa Uber o la metropolitana per spostarti rapidamente e in sicurezza.
  • Idratazione: Città del Messico si trova a un’altitudine elevata, quindi bevi molta acqua per evitare disagi.

Se il tuo soggiorno dovesse durare più di 3 giorni, potresti ampliare l’itinerario visitando la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe o fai una gita di un giorno a Taxco, la famosa “Città dell’Argento” del Messico.

Come dimostra questo itinerario, Città del Messico è una destinazione straordinaria, ricca di esperienze culturali, storiche e gastronomiche, un luogo che unisce passato e presente con un’energia unica. Lasciati conquistare dalla sua cultura vibrante, dalla sua cucina straordinaria e dalla sua storia affascinante.

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Città del Messico: visita al Castello di Chapultepec

Stai pianificando un viaggio a Città del Messico? Una capitale vivace e ricca di contaminazioni culturali che rappresenta un autentico melting-pot di tradizioni, storia e bellezze naturali. Grandi piazze storiche, musei celebri in tutto il mondo, parchi verdi e rigogliosi: Città del Messico offre infinite opportunità e luoghi d’interesse da esplorare per entrare nelle profondità del carattere e dell’anima di questo Paese. Tra le tappe imperdibili nel tuo itinerario, il Castello di Chapultepec occupa un posto davvero importante e merita assolutamente di essere visitato. In questa guida troverai tutte le informazioni necessarie per programmare al meglio la tua visita: dai cenni storici e architettonici fino ai dettagli pratici come costi di accesso e orari di apertura. Prendi carta e penna e unisciti a noi nella scoperta di questo spettacolare palazzo, una tappa immancabile per chiunque visiti questa affascinante metropoli.

Castello di Chapultepec a Città del Messico: cenni storici

Il Castello di Chapultepec oggi ospita il Museo Nazionale di Storia ma, prima della funzione odierna, ha ricoperto molti ruoli. Di seguito abbiamo riassunto la storia del Castello e la storia del suo Museo.

La storia del Castello

Arroccato sulla cima dell’omonima collina, a più di 2.300 metri sopra il livello del mare, il Castello di Chapultepec è uno dei luoghi più significativi e simbolici di questa splendida città del Centro America. Edificato durante l’epoca del Viceregno della Nuova Spagna con il ruolo di residenza del viceré, venne presto dimenticato fino al 1863, anno in cui Massimiliano d’Asburgo e Carlotta del Belgio lo fecero ristrutturare in stile neoclassico e lo adibirino a residenza reale. Nel corso dei secoli il Castello ebbe diverse funzioni: prima abitative, poi ospitò un accademia militare, poi osservatorio astronomico e, infine, sede del Museo Nazionale di Storia.

La storia del Museo

Nel 1825, il primo presidente del Messico (Guadalupe Victoria) diede l’ordine di costruire un luogo che potesse fare da tempio alla storia del Paese: il primo Museo Nazionale. Quando Massimiliano d’Asburgo divenne imperatore ordinò, a sua volta, la costruzione del Museo Pubblico di Storia Naturale, Archeologia e Storia collocato nell’Antica Zecca. Nel 1910, le collezioni di Storia Naturale vennero trasferite in una sede dedicata – il Museo di Storia Naturale – e nel 1939 il presidente Lázaro Cárdenas ordinò che il celebre Castello di Chapultepec venisse adibito a sede ufficiale del Museo Nazionale di Storia. L’edificio, per poter contenere l’enorme patrimonio storico e culturale del Messico, venne rinnovato e subì importante lavorazioni, fino al 1944 quando, finalmente, aprì le sue porte al pubblico.

Castello di Chapultepec a Città del Messico: cenni architettonici

Un capolavoro architettonico. Ecco come si può definire il Castello di Chapultepec a Città del Messico, una vera opera d’arte che unisce lo stile neoclassico a quello barocco riflettendo gli effetti dell’influenza europea che ha contagiato l’arte e l’architettura dell’epoca coloniale. La struttura si inserisce in un contesto naturale di incredibile bellezza, con giardini curati sui quali si affacciano ampie terrazze panoramiche decorate con gusto e raffinatezza. Ogni angolo del castello, esterno o interno, è perfettamente studiato e arricchito da materiali preziosi e dettagli decorativi. La sua posizione strategica in cima alla collina di Chapultepec regala meravigliose vedute dall’alto sulla splendida capitale del Messico, offrendo uno spettacolo capace di togliere il fiato – soprattutto durante le ore dorate del tramonto che lasciano pennellate calde e colorate nel cielo. Anche gli interni del castello, così come le facciate esterne, trasudano eleganza e gusto: le stanze, abbellite da mobili d’epoca, grandi specchi antichi e opere d’arte, sono una testimonianza tangibile delle ere passate e dei personaggi illustri che hanno calcato i loro pavimenti.

Informazioni sul Museo Nazionale di Storia

Come anticipato, il Castello di Chapultepec ospita al suo interno il Museo Nazionale di Storia. Camminare tra le sue sale espositive ti permette di fare una passeggiata tra le pagine di storia di questo affascinante Paese, dalle civiltà precolombiane fino ai giorni nostri. I tanti reperti esposti – come manufatti, dipinti, armi e costumi d’epoca – raccontano i momenti più salienti della storia messicana trasportandoti in un vero e proprio viaggio nel tempo con spiegazioni esaustive ricce di nozioni interessanti. Oltre all’esposizione permanente ci sono anche mostre temporanee, ti consigliamo di consultare il sito ufficiale del museo prima della tua visita così da sapere in anticipo cosa potrai ammirare.

Castello di Chapultepec: informazioni utili alla visita

Veduta dal Castello di Chapultepec su Città del Messico

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La splendida vista su Città del Messico dal Castello di Chapultepec

Per organizzare la tua visita al meglio, abbiamo raccolto una serie di informazioni utili come orari di visita e costi. Eccole qui di seguito:

  • Dove si trova: il Castello di Chapultepec è collocato all’interno del Bosque de Chapultepec, uno dei parchi urbani più grandi al mondo. L’indirizzo esatto è Primera Sección del Bosque de Chapultepec, Miguel Hidalgo, 11100 Ciudad de México, CDMX, Messico.
  • Orari di apertura del castello: il castello è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 17:00. La visita ha una durata di circa un’ora e mezza.
  • Costo del biglietto: il costo del biglietto per accedere al castello è di circa 95 pesos messicani (poco più di 4 euro). L’ingresso è gratuito per i bambini al di sotto dei 13 anni, per le persone Over 60, per insegnanti e studenti e, infine, per persone con disabilità.
  • Alcuni consigli: generalmente l’affluenza è maggiore durante le ore centrali della giornata, quindi ti consigliamo di arrivare presto per evitare le folle. Per raggiungere il Castello dovrai affrontare una salita in collina, pertanto indossa scarpe comode e preparati per una passeggiata. Approfitta delle visite guidate per entrare ancora di più nella storia messicana e, infine, combina la tua visita al castello con un’esplorazione del Bosque de Chapultepec in cui hanno sede anche altre attrazioni come il suo splendido lago.

Con questa guida hai tutti gli strumenti necessari per pianificare la tua visita al castello di Chapultepec e goderti appieno tutto quello che ha da offrire. Dalle splendide vedute su Città del Messico ai reperti storici conservati al Museo Nazionale di Storia collocato al suo interno, questo castello saprà sorprenderti e accompagnarti in un viaggio unico alla scoperta delle meraviglie di questo Paese dalla storia millenaria. Ora non a te non resta che preparare le valigie e partire, a noi di augurarti un buon viaggio!

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Coyoacán a Città del Messico, alla scoperta del quartiere degli artisti

Visitare Città del Messico è un’emozione difficile da descrivere: tanti sono i quartieri che affascinano i turisti, ma ce n’è uno, in particolare, dall’anima vivace e intellettuale. Siamo in Messico, nel quartiere Coyoacán, zona amatissima dagli intellettuali e dagli artisti, una vera esplosione di colori e di cultura, legata profondamente a Frida Kahlo. Ti portiamo alla scoperta delle sue strade acciottolate, delle case super colorate, tra musei, gallerie d’arte e angoli da non perdere.

La storia del quartiere Coyoacán a Città del Messico

Coyoacán a Città del Messico, i Giardini del Secolo

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Coyoacán a Città del Messico, i Giardini del Secolo

Coyoacán (Luogo di coloro che possiedono coyote) fa parte delle sedici delegazioni di Città del Messico, la Capitale del Messico. Si trova nel sud della città, ed è un antico villaggio preispanico, la Capitale dei Tepanechi: durante l’espansione di Città del Messico, è stato inglobato, senza mai perdere parte del suo fascino, anche perché è una zona piena di punti di interesse.

Indubbiamente è tra le zone più emblematiche della Capitale, tra le aree più importanti, un vero e proprio cuore culturale. Oggi possiamo ammirare il processo che l’ha portata a essere così, con un’identità ben precisa, sia dal punto di vista architettonico quanto culturale. In questa regione si trovava “il più grande ufficio del sindaco della Nuova Spagna”, vero punto di riferimento.

Come arrivare nel quartiere Coyoacán a Città del Messico

Il quartiere di Coyoacán a Città del Messico dista circa 20 minuti a piedi dalle principali stazioni della metropolitana (tutte sulla Linea 3), ovvero Coyoacán, Viveros, Miguel Ángel de Quevedo o Copilco. Volendo c’è anche l’alternativa della stazione General Anaya della Linea 2, precisamente scendendo a Calle 20 de Agosto: questa soluzione è molto amata perché la passeggiata è estremamente colorata e pittoresca, ed è vicina ai musei Frida Kahlo e Leon Trotsky. Il quartiere è pedonale: si può prendere il bus da Taxqueña, ovvero Central de Sur.

Cosa vedere nel quartiere Coyoacán a Città del Messico

Ofrenda di Frida Kahlo nel Jardín Plaza Hidalgo a Coyoacán

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Ofrenda di Frida Kahlo nel Jardín Plaza Hidalgo a Coyoacán

Città del Messico è viva, caotica, popolosa. Eppure, Coyoacán è ben diversa dal resto delle delegazioni, tanto che viene definita persino un’oasi più tranquilla. Curata nei dettagli, nei minimi particolari, è una zona ricca di verde, con rimandi all’architettura del Cinquecento, e palazzi costruiti durante l’epoca coloniale. Qui la produzione artigiana è ancora molto sentita. L’influenza bohémien è tutt’oggi più viva che mai: basti pensare alla casa di Frida Kahlo, al museo dove scoprire la sua storia.

Casa degli artisti e degli intellettuali messicani, anche Diego Rivera ha vissuto qui, e infatti è possibile visitare il Museo Diego Rivera Anahuacalli. Tra le attrazioni imperdibili, citiamo il Museo León Trotsky, la Casa Azul Museo Frida Kahlo, l’UNAM (Università Nazionale Autonoma del Messico), Los Viveros (vivaio e parco pubblico che copre 38,9 ettari della delegazione). Non mancano gallerie d’arte e spazi verdi, tra cui il Jardín Centenario, nel quartiere vengono organizzati di sovente festival musicali e fiere d’arte. Al Mercado de Coyoacán, invece, è possibile osservare uno spaccato autentico della vita del quartiere: fondato nel 1921, si può acquistare di tutto, dalle spezie alle borse intrecciate, un inno all’artigianato messicano.

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Visitare il Palacio de Bellas Artes di Città del Messico: cosa sapere

Se dovessimo eleggere uno dei monumenti must have da visitare durante un viaggio in Messico sarebbe Palacio de Bellas Artes: tra i più iconici di Città del Messico incarna un mix tra arte, cultura e architettura. A due passi dal centro, dovresti visitarlo se stai pianificando la tua prossima vacanza proprio qui.

Perché visitare il Palacio de Bellas Artes?

Se ti stai chiedendo se mettere o no Palacio de Bellas Artes nel tuo itinerario la risposta è sì. Non solo avrai l’opportunità di vedere tutte le opere d’arte al suo interno ma potrai persino rivivere la storia: affreschi e non solo raccontano pagine del passato del Paese. Sei un amante della fotografia? Devi sapere che l’edificio è una vera chicca: la facciata, con le linee pulite e i dettagli ornamentali, è perfetta per scatti da condividere sui social. All’interno, invece, a dominare la scena sono i i giochi di luce e ombra che creano un’atmosfera unica.

Informazioni utili per la visita

Per raggiungerlo non è complicato: l’edificio si trova in pieno centro, a pochi passi dal parco Alameda Central. Proprio per questo i turisti possono raggiungerlo agevolmente con i mezzi pubblici, bus e metro comprese. Normalmente l’accesso al museo è consentito dalle 11 alle 17 ma è sempre meglio verificare sul sito ufficiale le eventuali chiusure o i cambi di programma.

Per vivere al meglio l’esperienza al Palacio de Bellas Artes, consigliamo di dedicare almeno due ore alla visita. Iniziate esplorando la parte esterna, magari al mattino, quando la luce naturale valorizza i dettagli architettonici, Poi proseguite con il museo e lasciatevi affascinare dai murales e dalle opere esposte. Se programmerete la visita in concomitanza con uno spettacolo teatrale o un concerto, la magia di assistere a un evento culturale in un contesto così prestigioso arricchirà ulteriormente il vostro viaggio.

Cosa sapere per visitare Palacio de Bellas Artes

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Palacio de Bellas Artes, una delle tappe più iconiche in un itinerario di Città del Messico

È un capolavoro di architettura

Il Palacio de Bellas Artes viene considerato tra gli esempi di architettura eclettica che hanno dominato il XX secolo. A progettarlo è stato l’architetto Adamo Boari che si è divertito sperimentando e mixando stile neoclassico, Art Nouveau e Art Déco. A dominare la scena ci pensa la cupola: decorata con toni di arancione e oro non solo spicca nello skyline ma lascia tutti a bocca aperta, soprattutto all’ora del tramonto.

Un museo e teatro di fama mondiale

Il Palacio de Bellas Artes è molto più di un edificio solo bello da vedere. All’interno ospita spazi dedicati sia alle arti visive che a quelle di performance. Rinomato per le sue collezioni permanenti e per le mostre temporanee che spaziano dall’arte messicana al modernismo internazionale, conta tra i tesori più preziosi i murales di celebri artisti come Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros e José Clemente Orozco, che raccontano la storia e le lotte sociali del Messico. Sul fronte delle arti performative, il palazzo è celebre per il suo teatro, che ospita spettacoli di opera, danza e musica classica. L’acustica perfetta e il sipario di vetro Tiffany, decorato con un paesaggio vulcanico, rendono ogni evento un’esperienza indimenticabile. Insomma, se stai pianificando una vacanza alla scoperta di Città del Messico inserisci questa tappa nel tuo itinerario delle cose da vedere assolutamente.

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Tour a Città del Messico, la grande metropoli del Messico: cosa vedere fra mercati, storia e artigianato

Sapere che cosa conviene comprare a Città del Messico non è una cosa semplice, dato che la città offre una vasta gamma di articoli di artigianato e souvenir che fanno innamorare turisti e viaggiatori.

Conosciuta e apprezzata in tutto il mondo come una meta turistica famosa per i suoi reperti archeologici, la devozione religiosa per la Virgen de Guadalupe e l’impronta artistica di due giganti della pittura del Novecento come Frida Kahlo e Diego Rivera, Città del Messico è celebre anche per il fascino suggestivo dei suoi mercati.

Ogni località ha le sue tradizioni incredibilmente affascinanti: è impossibile rientrare da un viaggio nella capitale del Messico senza un souvenir caratteristico. Andare per mercatini a Città del Messico è un must, qualcosa da non perdere assolutamente. Sono tanti e tutti divertenti e coloratissimi, dove si trova il meglio dell’artigianato: stoffe, abiti, amache, i pimientos più piccanti, gioielli etnici, statuette ispirate al mondo maya e il più classico dei souvenir, la riproduzione del calendario azteco. Ogni quartiere ha il suo mercato locale ma ci sono anche mercati più grandi e specializzati. Gli abitanti di Città del Messico vi si recano regolarmente per i loro acquisti; di conseguenza, empori e bazar offrono un interessante scorcio sulla loro vita quotidiana.

Ecco cosa fare e cosa vedere in tour a Città del Messico tra i suoi tanti e coloratissimi mercati.

Cosa fare e cosa vedere a Città del Messico

Durante un tour a Città del Messico, prima di addentrarvi tra i numerosi bazar della metropoli, ci sono comunque tante attrazioni di carattere artistico e culturale che vale la pena vedere.

Colonna dell'indipendenza, Città del Messico

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La Colonna dell’indipendenza a Città del Messico

Zócalo

La piazza principale, una delle più grandi del mondo, è il cuore della città. Qui potete ammirare la Cattedrale Metropolitana e il Palacio Nacional, che ospita i famosi murales di Diego Rivera.

Il Museo Frida Kahlo

Conosciuto come la “Casa Azul”, questo museo è la casa d’infanzia dell’artista Frida Kahlo ed espone le sue opere, oggetti personali e testimonianze della sua vita intensa.

Bosque de Chapultepec

Un enorme parco urbano, ideale per una passeggiata rilassante. Qui troverete il Castello di Chapultepec, che offre una vista a 360° sulla città, e il Museo Nazionale di Antropologia, uno dei più importanti al mondo.

Coyoacán

Un quartiere pittoresco e bohemien, famoso per le sue strade acciottolate, piazze e mercati vivaci, oltre ad essere legato alla figura di Frida Kahlo e Diego Rivera.

Xochimilco

Un luogo unico con i suoi canali navigabili e le tipiche imbarcazioni colorate chiamate “trajineras”. Un’esperienza di festa, musica e cultura messicana.

Palacio de Bellas Artes

Un capolavoro dell’architettura Art Nouveau e Art Déco, noto per le sue esibizioni artistiche e culturali, oltre ai famosi murales di Diego Rivera, Siqueiros e Orozco.

Teotihuacán

A breve distanza dalla città, potete esplorare questa antica città precolombiana, famosa per le sue imponenti piramidi, come la Piramide del Sole e la Piramide della Luna.

Quartiere Roma e Condesa

Due dei quartieri più trendy della città, noti per la loro vivace scena gastronomica, bar alla moda e boutique creative.

Plaza Garibaldi

Un luogo iconico dove potrete ascoltare i famosi mariachi e immergervi nella musica tradizionale messicana. Un giro in questa zona è un must se vi trovate da queste parti.

Il Mercado di Sonora a Città del Messico

In Messico, la tradizione dei mercati continua ancora oggi. Per chi si vuole immergersi nella tradizione della magia e dell’esoterismo, il Mercado di Sonora nel centro di Città del Messico è la destinazione ideale. Si svolge nel centro storico di Città del Messico, in una zona non lontana da El Zócalo. Erbe medicinali, medicamenti vari, piante magiche e accessori di stregoneria insieme al consiglio dei curanderos, erboristi indigeni, hanno reso questo mercato famoso. Ma vi è anche una sezione dedicata ai prodotti dell’artigianato locale, realizzati in ceramica e terracotta, che offre una contrastante fusione di kitsch e occulto. Potrete così portarvi a casa una riproduzione su tela o una statuetta della Catrina, uno scheletro femminile riccamente vestito ormai assurto a icona nazionale ispirato al disegno dell’incisore messicano José Guadalupe Posada che l’aveva però battezzato “La Calavera Garbancera”.

Il Mercado de la Merced, il più grande

Accanto al mercato di Sonora si trova il vasto Mercado de la Merced, il bazar più grande della capitale. Qui si trova di tutto: frutta, verdura, i mitici peperoncini secchi e ogni tipo di generi alimentari, ma anche vari arnesi da cucina, vestiti e stoffe. Non lontano dal centro di Città del Messico, ma comunque piuttosto distante dallo Zócalo, si trova invece il Coyoacán, un pittoresco mercato in cui fare scorta di articoli d’artigianato messicano, tessuti, bigiotteria, e graziose ceramiche. Per raggiungerlo vi toccherà ricorrere ai mezzi pubblici, autobus, metro o taxi; tempo di percorrenza, almeno 40 minuti.

Altri mercati e grandi firme a Città del Messico

Il Mercado de Artesanias Insurgentes di Londres nella Zona Rosa – a una ventina di minuti di autobus da Zócalo – è specializzato in gioielli d’argento, venduti a peso, ma vi potete trovare anche vassoi dipinti in cartapesta, cornici, scialli ricamati e gilet. Per una selezione vasta di oggetti tipici, sono sicuramente interessanti da provare, in centro, il Mercado de la Ciudadela, con prezzi più che accettabili e un’interessante offerta di oggetti di artigianato religioso legati alla devozione alla Virgen de Guadalupe e San Giuda Taddeo; o il Centro Artesanal de Buenavista, in cui si trovano pezzi di artigianato e souvenir provenienti da tutto il Messico.

Da non tralasciare i quartieri Polanco, San Ángel e Roma, che distano dalla zona centro e dalla cattedrale tra i 5 e i 15 chilometri e si raggiungono in minimo 20 minuti d’auto. A Polanco, meta degli appassionati dell’arte contemporanea, ad esempio, potrete recatevi presso le gallerie Lopez Quiroga, che organizza anche mostre temporanee collettive e personali di fotografi, pittori, scultori locali, Misrachi, che collabora con tantissimi artisti, Oscar Roman, che punta sui nuovi talenti.

Città del Messico, artigianato

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Un tipico bazar nei mercati di Città del Messico

Nei pressi della pittoresca plaza Garibaldi a La Lagunilla, distante circa 1,5 chilometri dallo Zócalo, si espongono pietre dure, libri usati, artigianato e vestiti e accessori a prezzi scontati, che rendono il mercato un’attrazione per gli stessi abitanti di Città del Messico, soprattutto la domenica, quando straborda nelle strade vicine, dando vita a un vero e proprio “bazar delle pulci”. Nascosto nelle vie secondarie, a poca distanza da plaza Garibaldi, merita di essere visto il Palacio de las Máscaras che contiene più di 500 maschere provenienti da tutto il Paese.

Un luogo originale dove fare spese e optare per souvenir simpatici è El Bazaar Sabado, nella piazza di San Jacinto a San Ángel, aperto solo il sabato; qui troverete tessuti, gioielli, arazzi, cuscini ricamati, sculture di riso, candele e fiori di carta realizzati da artisti e artigiani di talento. Merita un’escursione dedicata, anche perché è a un’ora dal centro di Città del Messico e si raggiunge cambiando almeno 2 autobus. Da queste parti è anche possibile mangiare in uno dei tanti ristorantini con l’accompagnamento dei musicisti marimba.

Coloro che cercano eleganti boutique alla moda devono recarsi nella Avenida Masarik o nei negozi turistici della Zona Rosa. Per i visitatori in cerca di oggetti quotidiani e per un tipo di shopping non frenetico è consigliabile recarsi nei mercati di Città del Messico o nelle drogherie di quartiere o in uno dei grandi magazzini della città, alla ricerca di qualche occasione. Anche se non mancano le possibilità di fare i propri acquisti in grandi centri commerciali o di comprare abbigliamento griffato, come nel quartiere di Polanco, uno dei più esclusivi della capitale.

Dove comprare artigianato messicano

Città del Messico offre una quantità veramente impressionante di negozi e centri commerciali grandissimi, dove trovare di tutto. Per delle selezioni più complete di artigianato messicano potete rivolgervi ai punti vendita Fonart, con tanti articoli provenienti da tutto il Paese: dalle scatole laccate di Olinalá agli alebrijes di Oaxacan, oltre alle coperte di Teotitlán del Valle, molte belle ceramiche e una grande varietà di articoli di vetro. Fonart è il Fondo nazionale per la promozione dell’artigianato, un istituto governativo che supporta le attività degli artigiani messicani come veicolo di promozione umana, sociale, economica.

Movida e cucina tipica messicana

Le due maggiori catene di grandi magazzini in Messico sono El Palacio de Hierro e Liverpool, entrambe le quali hanno filiali in molti centri commerciali della città. Nell’Antara Fashion Hall, uno spazio commerciale all’aperto a circa un’ora di strada dallo Zócalo, oltre a trovare un centinaio di negozi con le migliori firme, avrete a disposizione un cinema, tanti bar e discoteche e un’ampia scelta di ristoranti, alcuni con un’ottima cucina messicana.

Se la vostra passione sono i dolciumi, le specialità messicane preparate secondo le ricette tradizionali da veri pasticceri sono in vendita presso la Dulcería de Celaya; mentre per i patiti dei sigari c’è la Casa del Fumador, presso il Centro Coyoacan, non distante dalla casa-museo Frida Kahlo, che vende una vasta gamma di sigari nazionali e d’importazione, pipe e tabacco. Gli originali habanos (havana) si trovano a prezzi quasi ragionevoli.

Qualunque sia la durata del vostro soggiorno in Messico, non è possibile rientrare senza una preziosa bottiglia di tequila o di mezcal, bevande messicane note in tutto il mondo ad altissima gradazione alcolica, ottenuti distillando diverse specie di agave. Potere trovare ottime qualità anche e soprattutto artigianali a prezzi ragionevoli in diversi negozi tra cui La Europea, una catena messicana specializzata nella vendita di vini, liquori e cibi gourmet.