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Leggiuno s’illumina con un milione di Lucine di Natale

I mercatini di Natale e gli eventi a tema ci tengono compagnia e tra le chicche da non perdere c’è quello delle Lucine di Natale a Leggiuno. Il borgo sul lago Maggiore torna, anche nel 2025, con un’atmosfera unica illuminando con un progetto imperdibile le strade. Oltre un milione di lucine saranno accese dal 6 dicembre fino al 6 gennaio per chi vuole vivere un’esperienza che unisce magia, emozione e tradizione.

Lucine di Natale a Leggiuno

Si passeggia tra castelli incantati, grotte di ghiaccio, boschi luminosi e creature fatate che prendono vita grazie a installazioni realizzate a mano, una per una, dal team di Lino Betti per il progetto Lucine di Natale a Leggiuno. Il percorso di oltre un chilometro fa brillare gli occhi di grandi e piccini, accompagnato da un’atmosfera da fiaba che riscalda anche le serate più fredde.

Le installazioni luminose sono belle e rispettose per il pianeta; sono state create impiegando materiale di recupero e utilizzano un impianto fotovoltaico per accendersi: questo è un esempio concreto di come la magia del Natale possa essere sostenibile.

E per chiunque voglia partecipare, nessun ostacolo: il percorso è completamente accessibile, pensato per famiglie, bambini e persone con mobilità ridotta.

Installazione luminosa a Leggiuno per Natale

Ufficio Stampa

L’evento natalizio da non perdere a Leggiuno

L’organizzazione ha curato ogni dettaglio, anche logistico: cinque parcheggi gratuiti, di cui tre collegati da una navetta che accompagna i visitatori direttamente all’ingresso, e un sistema di prenotazione online semplice e intuitivo.

L’evento sarà aperto ogni giorno dal 6 dicembre al 6 gennaio, dalle 17:30 alle 23:00, con due sole pause (la Vigilia e San Silvestro). Un mese intero di pura meraviglia, perfetto per chi vuole aggiungere un pizzico di sogno alle proprie feste.

Il mercatino di Natale di Leggiuno

C’è qualcosa di speciale nel modo in cui Leggiuno vive il Natale. Non si tratta solo di decorazioni o di luci appese qua e là: è un’esperienza immersiva, un viaggio dentro un sogno che prende vita grazie all’impegno e alla creatività del team guidato da Lino Betti, l’ideatore di questo evento che ormai è diventato una vera leggenda natalizia.

Ogni anno il percorso cambia, si rinnova, sorprende; questa volta le lucine disegnano un itinerario di oltre un chilometro, un percorso da vivere con il naso all’insù, tra castelli incantati, grotte ghiacciate, alberi luminosi e piccole casette degli animali del bosco, tutte costruite a mano con dedizione e passione.

Chi sceglie di trascorrere qui un giorno o un weekend ha modo di esplorare la vera atmosfera del Natale in un borgo da cartolina, fotografando scorci indimenticabili e vivendo a pieno la magia delle feste. Accanto all’atmosfera dell’evento a tema luci, consigliamo di visitare anche il mercatino di Natale: ci si arriva facilmente, è proprio nella piazza centrale. Le bancarelle danno modo di fare shopping acquistando decorazioni uniche e idee regalo ma è soprattutto la parte gastronomica ad attirare. Zuppe calde, panini, cioccolate calde, vin brulè e tante altre leccornie conquistano i palati più esigenti.

E per chi desidera vivere l’incanto fino in fondo, il consiglio è arrivare nel tardo pomeriggio: quando il sole tramonta e le prime luci si accendono, il borgo sul lago Maggiore cambia volto. Tutto diventa più magico, più caldo, più… Natale.

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Lago Maggiore, aprono i Castelli di Cannero: un nuovo gioiello storico da visitare

A partire da sabato 28 giugno, il Lago Maggiore si arricchisce di una nuova, affascinante attrazione culturale: i Castelli di Cannero aprono finalmente al pubblico dopo un lungo lavoro di restauro – iniziato nel lontano 2019. Situate su tre suggestivi isolotti nel comune di Cannobio, queste antiche fortificazioni borromaiche diventano oggi parte integrante del circuito turistico e culturale del Piemonte. Il taglio del nastro – evento riservato solo alle istituzioni e alle autorità pubbliche – è previsto per il 12 giugno.

Un’inaugurazione attesa da anni

L’apertura ufficiale dei Castelli di Cannero – il nuovo sito culturale di Terre Borromeo –  rappresenta un momento significativo per il turismo del Distretto dei Laghi. Dopo anni di lavori, i visitatori potranno finalmente esplorare le rovine delle antiche fortificazioni quattrocentesche che da secoli dominano le acque del Lago Maggiore.

Si tratta di un importante intervento di valorizzazione del patrimonio storico, promosso in particolare nell’area dell’Alto Verbano.
La Rocca Vitaliana, situata sull’isolotto più grande, è il fulcro del nuovo percorso museale. Un tempo simbolo del potere della famiglia Borromeo, oggi si trasforma in un museo interattivo, capace di raccontare la storia di queste fortificazioni con tecnologie immersive e contenuti coinvolgenti.

Un viaggio tra storia, natura e tecnologia

Visitare i Castelli di Cannero non significa quindi solo ammirare le antiche mura, ma vivere un’esperienza a 360 gradi. L’itinerario museale accompagna il pubblico attraverso un percorso che parte dalla terraferma, si sviluppa lungo le acque del lago e conduce all’interno delle meravigliose strutture medievali.

Lago Maggiore: aprono i Castelli di Cannero

Fonte: ufficio stampa

Resti delle fortificazioni quattrocentesche

I camminamenti, le corti, il mastio e le torri raccontano secoli di vicende, intrecciate con le sorti della famiglia Borromeo e dei territori di confine tra Italia e Svizzera. Il museo interattivo, progettato per coinvolgere adulti e bambini, permette di scoprire il passato del sito in maniera dinamica e accessibile. L’ingresso per gli adulti di 25 euro include: il tour in barca di Cannero e l’audioguida del percorso museale.

Un contesto naturale e culturale di eccellenza

La bellezza dei Castelli di Cannero è esaltata dal contesto naturale che li circonda. I borghi di Cannobio e Cannero Riviera, affacciati sulle stesse acque in cui sorgono le fortificazioni, vantano un importante riconoscimento ambientale: la Bandiera Blu 2025.

Questo premio, assegnato alle migliori località balneari italiane per qualità ambientale e servizi, sottolinea l’impegno del territorio nella sostenibilità e nella valorizzazione del paesaggio. Il Distretto Turistico dei Laghi conferma così il suo ruolo di eccellenza nel turismo italiano, contando ben quattro località insignite della Bandiera Blu: oltre a Cannobio e Cannero Riviera, anche Verbania Fondotoce – Isolino sul Lago Maggiore e il Lido di Gozzano sul Lago d’Orta.

Cultura e sostenibilità: un binomio vincente

Lago Maggiore: dal 28 giugno aprono i Castelli di Cannero

Fonte: ufficio stampa

I castelli di Cannero sono situati sui tre isolotti rocciosi del Lago Maggiore

L’apertura dei Castelli di Cannero segna un ulteriore passo avanti nel percorso di crescita turistica e culturale dell’area. L’iniziativa dimostra come sia possibile coniugare la tutela del patrimonio storico con l’attenzione all’ambiente, offrendo esperienze di qualità in scenari unici.
Per chi cerca un’esperienza tra storia, natura e innovazione, il Lago Maggiore è la meta ideale. Con i Castelli di Cannero finalmente visitabili, si apre una nuova pagina nella promozione del territorio e del suo inestimabile patrimonio.

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I treni dei laghi, viaggio alla scoperta di paesaggi unici in Italia

Una giornata tra natura, cultura e meraviglia può iniziare da una semplice stazione ferroviaria. In Lombardia, Trenord invita a riscoprire il fascino dei laghi italiani con un ventaglio di itinerari che uniscono treno e battello, aprendo le porte a un turismo sostenibile e suggestivo.

Dal Lago di Como al Garda, dal Maggiore all’Iseo, ogni proposta è pensata per immergersi con lentezza nei paesaggi d’acqua, tra borghi affacciati sul blu, ville storiche e natura incontaminata.

Varenna e il Castello di Vezio: un viaggio nel tempo

Adagiata sulla sponda orientale del Lago di Como, Varenna si rivela come un piccolo gioiello medievale.

Raggiungibile in treno da tutta la Lombardia, questa tappa è il punto di partenza per scoprire una delle fortezze più panoramiche del territorio: il Castello di Vezio. Arroccato sopra il borgo, racconta mille anni di storia e dona viste spettacolari sul lago e sui monti tutt’intorno.

L’offerta di Trenord consente di abbinare il viaggio in treno all’ingresso al castello, con la possibilità di spostarsi liberamente in battello tra Varenna e Lenno. Una navigazione lenta che tocca alcune tra le località più amate del Lario, da Bellagio, con i giardini terrazzati, a Lenno, dove la celebre Villa del Balbianello incanta grazie alla sua posizione scenografica.

Gardone Riviera: tra poesia e botanica

Sulla riva bresciana del Lago di Garda ecco Gardone Riviera, cittadina che conserva intatto lo spirito di inizio Novecento, tra atmosfere dannunziane e visioni esotiche. Qui, la proposta “Treno + Vittoriale e Parco Heller” permette di scoprire due luoghi simbolo della cultura italiana.

Il Vittoriale degli Italiani, ultima dimora del poeta Gabriele d’Annunzio, è un complesso monumentale che racchiude architetture, giardini, un teatro all’aperto e persino una nave incastonata tra i cipressi. A pochi passi, il Giardino Botanico Heller accoglie arte contemporanea e piante da tutto il mondo, in un percorso che sorprende passo dopo passo.

Lago di Lecco: tra borghi autentici e natura selvaggia

Mandello del Lario sul lago

Fonte: iStock

Il pittoresco centro storico e porto di Mandello del Lario

Il ramo lecchese del Lago di Como è quello che conserva il volto più autentico del territorio: tra rocce scoscese e piccoli paesi affacciati sull’acqua, si estende il Primo Bacino di Lecco, meta di una delle gite più affascinanti di Trenord.

Dopo aver raggiunto Lecco in treno, è possibile salire a bordo dei battelli che collegano località come Abbadia Lariana, Mandello del Lario e Onno. Un itinerario perfetto per chi cerca la quiete, lontano dalle rotte più battute, dove ogni scorcio regala suggestioni inedite e i borghi raccontano storie di lago e montagna.

Bellagio e le ville sull’acqua

Bellagio, la “perla del Lago di Como”, è una delle mete più fotografate d’Italia. Ma arrivarci in battello dopo aver percorso il lago da Como regala un’emozione diversa. La proposta “Treno + Bellagio Tour” consente di vivere una giornata interamente dedicata alla scoperta di questo borgo elegante e dei suoi dintorni.

Il tragitto via lago, costellato di dimore storiche come Villa Carlotta e Villa d’Este, introduce a un mondo sospeso nel tempo, dove i giardini profumano di storia. La possibilità di proseguire fino a Varenna per rientrare in treno offre un percorso circolare di grande fascino.

Lago Maggiore: tra Laveno, Stresa e le Isole Borromee

Chi preferisce il versante settentrionale della Lombardia può optare per le proposte verso il Lago Maggiore. Da Laveno si parte in battello verso la sponda piemontese, costellata di giardini e residenze nobiliari. La tappa a Villa Taranto, celebre per l’orto botanico, è tra le più apprezzate.

Ancora più suggestiva è l’offerta che parte da Stresa e conduce alla scoperta delle Isole Borromee: Isola Bella, con il maestoso Palazzo Borromeo; Isola Madre, paradiso botanico; e l’Isola dei Pescatori.

Sirmione e il Garda: relax e archeologia

Tra le mete più celebri del Lago di Garda, Sirmione spicca per la bellezza senza tempo. La proposta Trenord prevede il viaggio in treno fino a Desenzano o Peschiera, da dove si prosegue in battello verso la penisola di Sirmione. Un percorso che attraversa acque turchesi e si conclude tra le mura del Castello Scaligero e le vestigia romane delle Grotte di Catullo.

Chi desidera esplorare ancora può optare per la Garda Experience, che consente di navigare tra le località più affascinanti del basso lago: da Lazise a Salò, tra scorci naturali e patrimoni storici.

Monte Isola: il cuore verde del Lago d’Iseo

Panorama di Monte Isola

Fonte: Istock

Tutta la bellezza di Monte Isola

Di vera suggestione anche la proposta che porta a Monte Isola.

Partendo in treno da tutta la regione si raggiunge il Lago d’Iseo, dove i battelli arrivano sull’isola abitata più grande d’Europa.

Qui, tra sentieri, borghi di pescatori e specialità gastronomiche, si può vivere una giornata a contatto con una natura autentica e silenziosa, lontana dai circuiti più turistici.

Il Viandante via Lago: un giorno tra sentieri e battelli

Per chi ama alternare la lentezza dell’acqua al passo dei sentieri, l’itinerario “Il Viandante via Lago – 1 giorno” è la scelta ideale. Questa proposta firmata Trenord permette di raggiungere Lecco in treno e muoversi lungo il tratto orientale del Lago di Como, tra treni e battelli, fino a Colico.

Il Sentiero del Viandante, antico tracciato di origine medievale, accompagna i visitatori lungo borghi silenziosi e scorci sospesi tra acqua e montagna. Lungo il cammino, si incontrano località come Abbadia Lariana, Varenna, Piona e Bellano, ciascuna con la sua identità e le atmosfere da apprezzare senza fretta.

Il biglietto unico consente di spostarsi tra battelli e stazioni ferroviarie, con la massima flessibilità per personalizzare la giornata secondo i propri ritmi.

Il Viandante via Lago: l’esperienza completa in due giorni

Per chi desidera prendersi più tempo e vivere il Lago di Como in tutta la sua varietà, Trenord propone anche una versione estesa del viaggio: “Il Viandante via Lago – 2 giorni”. Un pacchetto pensato per conoscere a fondo la sponda orientale del lago, alternando tratti in battello, escursioni a piedi e soste nei borghi.

L’itinerario in due giorni consente di dedicare tempo non solo alla camminata sul Sentiero del Viandante, ma anche alla visita delle località: Varenna, con il lungolago romantico e i giardini di Villa Monastero, può diventare il cuore della prima giornata mentre il giorno seguente si può proseguire verso nord, per scoprire la quiete di Piona e l’atmosfera spirituale della sua abbazia, oppure godersi il panorama da Colico, tra spiagge tranquille e lo sfondo delle Alpi Orobie.

Tour del Primo Bacino del Lago di Como

Tra le esperienze da non perdere spicca, infine, quella che porta alla scoperta del Primo Bacino del Lago di Como, una delle aree più raffinate e scenografiche del Lario. L’offerta “Treno + Battello” consente di raggiungere Como in treno da tutta la Lombardia, per poi salpare a bordo dei battelli diretti verso Cernobbio, Moltrasio, Blevio e Torno.

Questa zona del lago è famosa per le dimore aristocratiche e per i paesaggi dipinti. Ville come Villa d’Este o Villa Erba si alternano a piccoli borghi arrampicati sul lago, tra cui spicca Cernobbio, con le terrazze affacciate sull’acqua. Da qui, il tragitto prosegue lungo la sponda fino a Torno, uno dei borghi più poetici del lago, incastonato tra le montagne e il blu dell’acqua.

L’offerta di Trenord include viaggio in treno e libera navigazione tra gli scali compresi, per una gita su misura nel fascino discreto del Lario.

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Come arrivare all’Isola Bella, sul Lago Maggiore

L’Isola Bella è un isolotto del Lago Maggiore e si trova 400 metri al largo della città di Stresa. È la seconda isola più grande delle Borromee ed è quasi completamente occupata dal Palazzo Borromeo e dai suoi meravigliosi giardini.

Una gita al Lago Maggiore non può terminare senza prima aver visitato l’Isola Bella, uno scoglio trasformato in giardino fiorito. Se da lontano sembra quasi un vascello che fluttua sulle acque azzurre del lago che la ospita, da vicino tesori d’arte e fioriture si fondono in un armonioso microcosmo. Passeggiando per l’Isola sarà facile sentirsi catapultati in un’altra epoca dove il gusto barocco la fa da padrone.

Raggiungere l’Isola Bella in battello

All’Isola Bella si può arrivare solo tramite battello. Non è possibile raggiungere l’Isola Bella a piedi o in auto, ma è facilmente accessibile via lago con battelli pubblici o taxi boat. È possibile visitarla autonomamente o partecipare a tour guidati, disponibili anche con audioguide in diverse lingue. Inoltre, occorre sapere che questa meraviglia italiana è aperta ai visitatori (generalmente) solo da fine marzo a inizio novembre.

I battelli per l’Isola Bella

L’unico modo per raggiungere l’Isola Bella è via lago, attraverso uno dei numerosi battelli che fanno da spola con le località del Lago Maggiore. La città più vicina è Stresa, da cui partono battelli che in 5 minuti arrivano all’isola. Attualmente, in alta stagione i battelli operano dalle 9:00 alle 18:00, con partenze ogni 30 minuti. Inoltre, alcune compagnie private offrono partenze ogni 20 minuti, consentendo ai passeggeri di prendere qualsiasi barca indipendentemente dalla fascia oraria prenotata

I prezzi per il trasporto in battello da Stresa all’Isola Bella variano in base all’operatore e al tipo di servizio scelto: si parte da circa 6 euro.

Arrivare a Stresa in auto

Per raggiungere l’Isola Bella in macchina dovrete prendere l’autostrada dei Laghi in direzione Gravellona Toce, per poi uscire a Carpugnino e da lì seguire le indicazione per Stresa. Qui sono disponibili diverse opzioni di parcheggio, sia a pagamento che gratuiti. Ne sono degli esempi:

  • Piazza Marconi: il più comodo per raggiungere i battelli. Dispone di 254 posti auto. La tariffa è di 1,50 euro/ora o 10 euro per l’intera giornata;
  • Piazzale Lido di Carciano: vicino alla funivia per il Mottarone. Offre 84 posti auto e 6 per autobus. A pagamento dal 1° marzo al 31 ottobre, dalle 8:00 alle 22:00;
  • Parcheggio Stazione di Stresa (Via Giosuè Carducci, 6): gratuito e senza limiti di tempo;
  • Parcheggio gratuito vicino al centro (Corso Italia, 62): di recente costruzione sul lungolago di Stresa. Comodo per visitare la cittadina a piedi, a due passi dall’imbarcadero.

Arrivare a Stresa in treno

La stazione ferroviaria di Stresa è sulla linea Milano–Domodossola, conosciuta anche come linea del Sempione. I treni Regionali, Intercity e anche Eurocity fanno tappa qui. Il viaggio da Milano dura circa 1h–1h20 a seconda del treno.

La stazione dista circa 10 minuti a piedi dall’imbarcadero di Stresa. È una discesa leggera, facilmente percorribile a piedi. Al ritorno, ovviamente, il tragitto è in leggera salita, ma resta comunque agevole anche con bagagli a rotelle o passeggini. Un piccolo suggerimento: fate attenzione agli orari dei treni serali, che sono meno frequenti rispetto ai convogli disponibili al mattino e durante il pomeriggio.

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Isola Madre, il meraviglioso gioiello italiano sul Lago Maggiore

Il Golfo Borromeo rappresenta sicuramente l’angolo più bello del Lago Maggiore e, con la sua presenza, ripara i suoi gioielli più preziosi: le Isole Borromee e i loro spettacolari palazzi. Lussureggianti giardini, palazzi barocchi e bellezze naturali rendono questo luogo un’oasi tutta da scoprire, della quale fanno parte Isola Bella, Isola dei Pescatori, Isola San Giovanni, lo scoglio della Malghera e l’Isola Madre.

Quest’ultima è la più grande dell’arcipelago, per un totale di otto ettari di superficie, dove fioriture spettacolari e animali dai piumaggi variopinti immergono i visitatori in un paradiso paesaggistico definito da Gustave Flaubert “il luogo più voluttuoso al mondo”. Qui vi raccontiamo la sua storia e cosa vedere per scoprirla in ogni suo dettaglio.

La storia di Isola Madre, la più grande delle Isole Borromee

La storia di Isola Madre è indissolubilmente legata a quella della Famiglia Borromeo quando, a partire dal 1502, cominciarono i lavori per trasformarla da tenuta agricola a residenza privata di Lancillotto Borromeo. Per la costruzione del palazzo bisognerà attendere Renato I Borromeo, che ne affidò la progettazione a Pellegrino Tibaldi, figura di spicco della cultura lombarda contemporanea e architetto di fiducia di San Carlo.

Alla fine del 1700, l’isola appariva come la vediamo oggi e iniziò a essere considerata un luogo di pace e riposo. Nel 1823 furono aggiunte le serre, mentre nel 1826 fu eretta la cappella di famiglia sul lato orientale del grande piazzale. L’Isola Madre cambia nome diverse volte: prima è San Vittore, poi Isola Maggiore e ancora Isola Renata. Per il nome attuale, “Madre”, alcuni pensano che sia stato scelto per ricordare Margherita Trivulzio, madre di Renato I che riportò il possedimento tra i beni dei Borromeo, altri come omaggio alla supremazia storica dell’isola nel bacino del Verbano.

Cosa vedere all’Isola Madre sul Lago Maggiore

Visitare l’Isola Madre è un’esperienza suggestiva per chiunque si trovi sul Lago Maggiore. Qui potrete immergervi nell’antica vita cortese e ammirare i sontuosi interni di Palazzo Borromeo, tra porcellane, livree, dipinti di famiglia, arazzi e letti a baldacchino. Una volta tornati all’aria aperta, saranno gli incredibili giardini a conquistarvi, contraddistinti da una particolare atmosfera romantica ed esotica grazie alla presenza di piante ed essenze rare.

Palazzo Borromeo

Costruito tra il 1583 e terminato solo nell’Ottocento, Palazzo Borromeo fu inizialmente impiegato come dimora, per poi essere adibito ad altri usi e infine aperto al pubblico come museo nel 1978. Qui potrete ammirare preziosi arredi provenienti da varie dimore della famiglia Borromeo, scoprendo così lo stile di vita del XVI e XVII secolo.

Di particolare bellezza sono l’ingresso, con statue e medaglioni in marmo che introducono i visitatori al grande scalone a due rampe, il salotto veneziano con le pareti decorate a trompe l’oeil e la sezione dedicata ai teatrini delle marionette di casa Borromeo. Il Teatro delle Marionette racchiude una collezione di apparati scenici, marionette e copioni tra le più ampie e meglio conservate al mondo. Tutti questi oggetti venivano utilizzati per realizzare spettacoli domestici e intrattenere gli ospiti di Casa Borromeo.

Infine, dalle grandi finestre al piano Nobile, godrete di una vista incredibile sul golfo Borromeo e sulle altre Isole Borromeo.

I giardini e le specie botaniche rare

I giardini rappresentano uno spazio di quasi otto ettari, curato nei minimi dettagli, in cui ci si può perdere tra specie botaniche rare, provenienti da ogni parte del mondo e dalla forte impronta esotica. Realizzato a inizio Ottocento, quest’area verde vanta anche presenze importanti e di tutto rispetto, come una palma Jubaeae Spectabilis, che ormai ha superato il traguardo dei 125 anni, e il bicentenario cipresso del Kashmir, arrivato qui dall’Himalaya nel 1862. Si tratta del più grande e il più vecchio esemplare in Europa, ormai in via d’estinzione nel suo Paese d’origine.

Inoltre, qui, mentre si è rapiti dalla bellezza di fiori e alberi, ammirando il panorama dai cannocchiali che si trovano passeggiando lungo i viali ombreggiati, non di rado passano indisturbati uccelli variopinti, che vivono in libertà nel parco. A loro si aggiungono fagiani, sia argentati che dorati, e regali pavoni bianchi, rendendo così magica la permanenza su questa fantastica isola circondata dal Lago Maggiore.

Il giardino dell’Isola Madre, inoltre, è stato uno dei primi in Italia, nel 1830, a ospitare una collezione di camelie.

Come visitare l’Isola Madre

L’Isola Madre è aperta ai visitatori dal 15 marzo al 2 novembre 2025 in diversi orari:

  • dal 15 marzo al 25 ottobre, dalle 10:00 alle 17:00;
  • dal 26 ottobre al 2 novembre, dalle 10:00 alle 16:00.

Si possono acquistare diversi biglietti: la visita libera costa 21 euro, mentre la visita guidata 120 euro. Potete acquistare anche un’audioguida al costo di 6 euro.

Il modo migliore per raggiungere l’Isola Madre è con un battello in partenza da Stresa. Potete acquistare anche un biglietto combinato che vi permette di arrivare, nell’arco della stessa giornata, anche alle altre isole visitabili.

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Ritorna il treno che fa viaggiare indietro nel tempo tra il Lago Maggiore e il Lago di Como

Domenica 6 aprile, un insolito viaggio in treno partirà da Milano Cadorna e arriverà a Lago di Como per offrire ai passeggeri un’esperienza diversa. Una volta saliti si ritroveranno trasportati direttamente negli anni ’20 dove a creare l’atmosfera non sono solo i sedili di velluto rosso cardinale delle carrozze di prima classe, contraddistinte da eleganti interni in legno, ma anche personaggi che, indossando costumi d’epoca, si esibiranno in diverse performance artistiche, teatrali e musicali.

Stiamo parlando del treno storico di Trenord che, dopo i sold out nel 2024 in occasione dei suoi cent’anni, torna con due nuove mete: oltre i laghi Maggiore e di Como, quest’anno il convoglio raggiungerà anche Novara e Asso.

Le date 2025 del treno storico Trenord

Sempre più persone vogliono rallentare e fare esperienze diverse e, in questo senso, il treno storico di Trenord risponde esattamente a questo desiderio. Il treno è composto da tre carrozze di prima classe AZ 130-136 137, costruite negli anni 1924-25, dal locomotore E 600-3, realizzato da OM-CGE nel 1928, e dal locomotore E 610-04, prodotto dalla Breda-CGE nel 1949, tutti completamente restaurati.

Il convoglio, attivo da aprile a novembre, effettuerà undici corse di andata e ritorno da Milano Cadorna: sei saranno dirette a Como Lago, tre a Laveno Mombello Lago, una a Novara e una ad Asso.

Le date del 2025 sono le seguenti:

  • domenica 6 aprile: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 27 aprile: Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago;
  • domenica 11 maggio: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 18 maggio: Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago;
  • domenica 25 maggio: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 8 giugno: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 14 settembre: Milano Cadorna-Novara Nord;
  • domenica 21 settembre: Milano Cadorna-Como Lago;
  • domenica 5 ottobre: Milano Cadorna-Asso;
  • domenica 19 ottobre: Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago;
  • domenica 9 novembre: Milano Cadorna-Como Lago.

Le esperienze in stile anni ’20 offerte sul treno

In base alla tratta, potrete vivere esperienze uniche diverse. Sui viaggi in treno con destinazione Lago di Como, Novara e Asso assisterete alle performance artistiche, teatrali e musicali, basate sulla ricostruzione storica di luoghi e personaggi del tempo, eseguite da diversi artisti in costume d’epoca.

Su quelli con destinazione Laveno Mombello Lago, invece, i passeggeri saranno intrattenuti da musicisti jazz, scelti tra i migliori della scena italiana, che renderanno omaggio alla musica degli anni Venti e Trenta, attraverso un repertorio jazz-blues, brani classici e canzoni popolari.

I viaggiatori possono partecipare in modo attivo all’esperienza indossando abiti tipici degli anni ’20-’30. In omaggio, tutti riceveranno il libretto sul Treno Storico e un esclusivo biglietto vintage.

Biglietti e informazioni utili

I biglietti, acquistabili fin da subito, vanno a ruba quindi vi consigliamo di acquistarli in anticipo direttamente dal sito ufficiale: la vendita online per ogni treno storico sarà attivata dal lunedì precedente la data di ogni corsa. Tuttavia, se non riuscite a trovare disponibilità, sappiate che durante la sosta del treno a Como Lago, dalle ore 15:00 alle 16:00, prima del ritorno a Milano Cadorna, la carrozza viaggiatori AZ 130 resterà aperta e sarà visitabile gratuitamente, senza obbligo di prenotazione.

Per quanto riguarda i costi, il prezzo del biglietto per gli adulti è di 15,60 euro, mentre per i ragazzi tra i 4 e i 13 anni è previsto un biglietto gratuito scaricabile secondo le normali procedure di acquisto online presenti sul sito di Trenord e che gli garantisce un posto a sedere. I ragazzi non potranno viaggiare da soli, ma dovranno essere accompagnati durante il viaggio da almeno un maggiorenne.

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Terre Borromeo, cosa vedere nei tesori del Lago Maggiore tra natura, storia e architettura

Con l’arrivo della primavera riaprono anche alcuni dei luoghi più suggestivi d’Italia che, con i loro giardini in fiore e le eleganti architetture, offrono la destinazione ideale per una fuga all’insegna della bellezza. In particolare, stiamo parlando di Terre Borromeo, il nome che riunisce l’insieme delle destinazioni sul Lago Maggiore: Isola Bella, Isola Madre, Rocca di Angera, Parco Pallavicino, Parco del Mottarone e Castelli di Cannero.

Dal 15 marzo hanno riaperto al pubblico anche con delle novità, visitabili fino al 2 novembre.

Isola Bella

Isola Bella rappresenta l’equilibrio perfetto tra natura e architettura: da semplice scoglio nel Seicento, è diventata un luogo esclusivo di bellezza, cultura e modernità grazie all’opera della famiglia Borromeo che ne è proprietaria da quell’epoca. I weekend di primavera sono ideali per visitarla perché vi immergerete in un tripudio di colori grazie alla fioritura dei giardini che, proprio in questo periodo, raggiungono il loro massimo splendore.

Il nome deriva da “Isola Isabella” in onore di Isabella d’Adda, moglie di Carlo III che ottiene l’isola in dote e nel 1630 progetta il giardino barocco. Qui potrete lasciarvi avvolgere dall’atmosfera di relax offerta da una passeggiata nel borgo, tra le case dei pescatori e le boutique, visitare il Giardino Barocco e Palazzo Borromeo.

A Isola Bella potete anche pernottare negli alloggi dove un tempo sorgevano le case dei pescatori. Oggi sono state ristrutturate e ammodernate per ospitare, in diverse soluzioni di soggiorno, fino a 8 persone.

L’ingresso a Isola Bella costa 23 euro per gli adulti e 14 euro per i ragazzi.

Isola Madre

La più grande delle Isole Borromee, Isola Madre è davvero il luogo perfetto dove celebrare l’arrivo della primavera perché qui sono custodite piante e fioriture rare provenienti da tutto il mondo. Durante la vostra visita, per esempio, potrete ammirare circa 300 esemplari di camelie di 11 specie diverse, oltre che 60 differenti coltivazioni. Dal 2024 sono oggetto di un’opera di catalogazione, con l’obiettivo di conoscere la loro entità e il valore culturale e botanico.

Qui potrete visitare Palazzo Borromeo, prima dimora della famiglia e oggi museo, e il giardino, partendo da Viale Africa, dove sono presenti piante subtropicali e sempreverdi, aranci amari, boschetti di alloro, cactus e aloe.

L’ingresso all’Isola Madre costa 20 euro per gli adulti e 11,50 euro per i ragazzi.

Rocca di Angera

Per fare un viaggio indietro nel tempo fate tappa alla Rocca di Angera, raro esempio di fortezza medievale perfettamente conservata. Il castello ospita gli ambienti storici con le diverse sale, il giardino medievale realizzato con lo stile dell’epoca e il Museo della Bambola e del Giocattolo, dov’è conservata la storia dell’infanzia di tutte le epoche dal Settecento ai giorni nostri.

È possibile visitare la Rocca di Angera dal 15 marzo al 25 ottobre, tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso). Dal 26 ottobre al 2 novembre, invece, è visitabile tutti i giorni dalle 10:00 alle ore 16:00 (ultimo ingresso). Il biglietto d’ingresso costa 16 euro per gli adulti e 10,50 euro per i ragazzi.

Castelli di Cannero

Tra le novità di questa stagione 2025 ci sono i Castelli di Cannero, riportati al loro antico splendore dopo un attento lavoro di recupero. Questa fortezza, che emerge dalle acque del Lago Maggiore, rinasce grazie a un progetto voluto dalla famiglia Borromeo che desidera restituire il sito alla collettività con l’apertura di un museo, visitabile a partire dal mese di giugno, dotato delle più moderne tecnologie.

Nel dettaglio, i Castelli di Cannero sono due isolotti rocciosi situati a circa trecento metri dalla sponda occidentale del lago, di fronte alle cittadine di Cannero e Cannobio, al confine con la Svizzera. Il museo si trova sull’isolotto più lontano dalla riva, dove si innalza la rocca maggiore che porta il nome di Vitaliana, nome che onora la famiglia padovana da cui discende la casata dei Borromeo.

I parchi: Parco Pallavicino e Parco del Mottarone

Parco Pallavicino è dove fiori e piante incontrano gli animali: questo, infatti, è stato pensato come uno spazio dove vivere il contatto unico e diretto con gli animali e la natura. Qui vivono liberi caprette tibetane e saltasasso, pecore, lama, alpaca e daini. L’ingresso per gli adulti costa 16 euro, mentre quello per i ragazzi 10,50 euro e 5 euro per i bambini fino ai 5 anni.

Parco del Mottarone, invece, è un’area attrezzata per attività outdoor sia d’inverno che d’estate, situata tra la provincia di Verbania e quella di Novara. Le origini del nome risalgono al 1884, quando l’avvocato piemontese Orazio Spanna, con il benestare del conte Guido Borromeo, battezza come “Mottarone” la cima più elevata del gruppo montuoso del Mergozzolo, richiamando la versione dialettale del vergante Meut Rond.

D’inverno si può sciare nel comprensorio, che vanta 15 chilometri di piste da sci e snowboard, mentre d’estate ci sono innumerevoli sentieri e percorsi che possono essere fatti a piedi, in bicicletta o a ca­vallo.

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Piemonte, terra di bellezza: viaggio tra i luoghi più suggestivi

Se Torino è una città ricca di bellezze, dove storia e cultura si intrecciano in un luogo dalle mille meraviglie, tutto il Piemonte è uno scrigno di piccole perle altrettanto affascinanti e suggestive. Panorami incantevoli, come quelli delle Langhe o del lago Maggiore, racchiudono borghi deliziosi dove il tempo sembra davvero essersi fermato. E tra le montagne, con una splendida vista sulle Alpi, ecco stagliarsi fortificazioni dall’aspetto misterioso.

Quali sono i posti imperdibili del Piemonte? Partiamo insieme alla scoperta di indiscusse meraviglie.

Il Ricetto di Candelo, gioiello medievale

Nel comune di Candelo, in provincia di Biella, sorge il grazioso Ricetto di Candelo, una delle testimonianze storiche più affascinanti della regione. Il borgo, con le mura in ciottoli disposte a lisca di pesce, promette infatti un’emozionante viaggio nel passato.

Nato tra il XIII e il XIV secolo per volere della popolazione locale, il Ricetto di Candelo aveva in origine la funzione di deposito per i prodotti agricoli. Tuttavia, nei momenti di pericolo e durante i conflitti, diveniva un rifugio sicuro per gli abitanti, protetto dalle robuste mura fortificate. Oggi, riconosciuto tra i Borghi Più Belli d’Italia e noto come la “Pompei medievale del biellese”, continua a raccontare la sua storia tra le stradine lastricate e all’ombra delle antiche costruzioni.

Oltrepassata la porta torrione, sovrastata da un grande arco, ci si ritrova nella piazzetta del ricetto, laddove si erge il Palazzo del Principe, realizzato da Sebastiano Ferrero nel 1496, che rappresenta l’evoluzione di un insieme di cantine preesistenti trasformate in una sorta di torre. Le strade del borgo, chiamate con il francesismo “rue”, si distinguono per la particolare pavimentazione in ciottoli inclinati, studiata per favorire il deflusso delle acque.

Ogni edificio del Ricetto sa sorprendere: al piano terra, un tempo adibito a stalla o cantina, si accede direttamente dalla strada, mentre il piano superiore, il solarium, era destinato all’essiccazione delle granaglie e si raggiungeva tramite una balconata in legno. Passeggiando tra queste antiche strutture, si può visitare anche l’Ecomuseo della Vitivinicoltura, per conoscere da vicino la tradizione contadina e la cultura enologica del territorio.

Poco distante, merita una sosta la Chiesa di Santa Maria, dalla facciata romanica, che custodisce al suo interno affreschi di grande valore artistico e pregiati capitelli, testimoni della maestria artigianale dell’epoca.

La Morra, belvedere delle Langhe

Nel cuore delle Langhe, a pochi chilometri da Alba, vale la pena visitare l’incantevole borgo de La Morra, fiore all’occhiello della zona di produzione del celebre Barolo, che si distingue per la posizione privilegiata sulla sommità di una collina, da cui si gode di un panorama senza eguali sulle vigne a perdita d’occhio.

Il centro storico si sviluppa attorno alla piazza principale, su cui si affacciano edifici di grande interesse architettonico. La Chiesa barocca di San Martino e la Confraternita di San Rocco raccontano la storia di un paese profondamente legato alla sua identità culturale. Poco distante, un piccolo giardino triangolare cresce sull’antico cimitero, mentre il Municipio e l’ex casa del corpo di guardia completano il quadro a dir poco idilliaco.

Una delle tappe imperdibili è poi la Cantina Comunale, dove è possibile degustare e acquistare i vini della zona. Salendo verso Piazza Castello, lo sguardo viene rapito da uno dei belvedere più spettacolari delle Langhe, tra colline ricoperte di vigneti e scorci da cartolina.

Infine, nella frazione dell’Annunziata, si trova l’ex abbazia benedettina di San Martino di Mercenasco, attuale sede del Museo Ratti dei Vini. Da qui partono i celebri sentieri del vino e la “Mangialonga”, un evento enogastronomico che consente di gustare i sapori del territorio con uno splendido percorso tra le vigne.

La Sacra di San Michele, panorama incredibile

Sacra di San Michele, Torino

Fonte: iStock

Vista panoramica della Sacra di San Michele

Maestosa, imponente, avvolta da un’aura mistica: la Sacra di San Michele domina la Val di Susa dall’alto del Monte Pirchiriano, a 962 metri di altitudine. L’antico complesso monastico, simbolo del Piemonte, ha ispirato Umberto Eco nella stesura del noto romanzo “Il nome della rosa”.

Costruita tra il 983 e il 987, l’abbazia si erge in una posizione strategica che regala una vista difficile da descrivere a parole sulla valle e su Torino. La meravigliosa architettura, con elementi romanici e gotici, è testimone di secoli di storia e spiritualità. Oltre alla chiesa principale, risalente al XII secolo, la Sacra ospita le tombe di alcuni membri della famiglia reale di Casa Savoia.

Dedicata all’Arcangelo Michele, difensore del popolo cristiano, la Sacra rappresenta una delle tappe principali di un lungo percorso di pellegrinaggio che collega Mont-Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia. La sua sagoma svettante, incorniciata dai boschi della Val di Susa, è un baluardo che attira ogni anno migliaia di visitatori.

Il fascino della Sacra di San Michele si percepisce fin dal primo sguardo, ma è avvicinandosi che la sua energia diventa tangibile. I sentieri che si snodano tra i boschi, calpestati dai pellegrini per secoli, conducono a un luogo di rara bellezza, dove arte, storia e fede si fondono in un’esperienza che non si può dimenticare.

Gli Orridi di Uriezzo, al cospetto del canyon

La Valle Antigorio, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, cela uno spettacolo naturale di straordinaria bellezza: sono gli Orridi di Uriezzo, un canyon modellato nei millenni dalla forza dell’acqua. Gole spettacolari, scavate dallo scioglimento dell’antico Ghiacciaio del Toce, regalano ai visitatori un viaggio tra rocce levigate e giochi di luce che lasciano senza fiato.

Al termine dell’ultima glaciazione, circa dodicimila anni fa, il ghiacciaio iniziò a ritirarsi, dando origine a torrenti impetuosi che scavarono profondi cunicoli e meravigliose cavità. Oggi, gli Orridi di Uriezzo si suddividono in diverse zone, ognuna con caratteristiche uniche. L’Orrido Sud, noto come Tomba d’Uriezzo, è il più impressionante, con una lunghezza di circa 200 metri e pareti che si innalzano fino a 30 metri. L’Orrido Nord-Est, più piccolo ma altrettanto suggestivo, si estende per 100 metri, mentre l’Orrido Ovest si sviluppa in due tratti distinti. Infine, l’Orrido Vallaccia, sotto la Chiesa di Baceno, risulta di difficile accesso ma conserva un’impronta selvaggia e incontaminata.

Esplorare gli Orridi di Uriezzo significa ritrovarsi in un paesaggio primordiale, dove la natura ha scolpito forme incredibili e ogni angolo mostra la potenza degli elementi.

Il Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, il paradiso tra le vette

Perla della Val d’Ossola, il Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero incanta chiunque vi arrivi grazie allo straordinario paesaggio alpino. Istituito nel 1995, il parco abbraccia due magnifiche conche alpine e si estende sui comuni di Baceno, Crodo, Trasquera e Varzo, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola.

L’Alpe Veglia, raggiungibile da Varzo attraverso la Val Cairasca, è una meta ideale per gli amanti del trekking. Qui, le ampie distese di pascoli si fondono con boschi di larici e laghi cristallini come il Lago d’Avino, il Lago del Bianco e l’ammaliante Lago delle Streghe, che danno vita a un ambiente fiabesco perfetto per escursioni a pieno contatto con la natura.

L’Alpe Devero, accessibile da Baceno attraverso la Valle di Devero, è invece il regno degli sport invernali. Con i suoi impianti sciistici, offre piste battute e percorsi fuoripista per sciatori e snowboarder in cerca di avventura. Per gli escursionisti esperti, il percorso che conduce fino a Binn, in Svizzera, passando dal Bivacco Combi Lanza a oltre 2000 metri di altitudine, rappresenta una sfida tutta da vivere.

La Palazzina di Caccia di Stupinigi, il fascino regale del Barocco

Splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi, Torino

Fonte: Ph @ELENAPHOTOS – iStock

Splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi

A pochi chilometri da Torino, nel comune di Nichelino, da segnare in lista è la sontuosa Palazzina di Caccia di Stupinigi, una delle più coinvolgenti espressioni dell’architettura barocca in Europa. Commissionata da Vittorio Amedeo II e progettata dal celebre architetto Filippo Juvarra, la storica residenza rappresenta un vero e proprio viaggio nella magnificenza della dinastia sabauda.

Con i sontuosi saloni affrescati, i giardini eleganti e l’inconfondibile statua del cervo che sovrasta la sommità della cupola, la Palazzina è una tappa imprescindibile per chi desidera immergersi nell’atmosfera fastosa della corte reale piemontese.

Ceresole Reale, oasi del Parco del Gran Paradiso

Parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso, Ceresole Reale è un autentico gioiello montano, incastonato tra le cime alpine della provincia di Torino. Borgo pittoresco, deve il nome al re Vittorio Emanuele II che frequentava la zona per le battute di caccia, e si presenta come un’esperienza unica tra natura, sport e storia.

Il Lago di Ceresole, dalle acque turchesi, è il luogo ideale per rilassarsi con passeggiate rigeneranti o gite in bicicletta. Durante l’inverno, invece, il paesaggio si trasforma in una scenografica pista che fa la gioia degli appassionati di sci di fondo.

Ma non è ancora tutto. I dintorni, a loro volta, disegnano panorami che scaldano il cuore, come il Lago di Serrù, un gioiello alpino abbracciato dalle vette, e il Colle del Nivolet, a oltre 2.600 metri di altitudine, da cui si aprono magici scenari plasmati da praterie d’alta quota, laghi glaciali e dalla presenza della fauna selvatica, tra cui stambecchi e aquile reali.

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Via delle Genti, l’itinerario artistico sul Lago Maggiore

Il Lago Maggiore diventa scenario di un progetto di valorizzazione culturale che ruota intorno a Via delle Genti, una strada che in antichità collegava il Verbano e la Svizzera e oggi si estende per 16km e unisce le città di Ghiffa, Oggebbio, Cannero Riviera e Trarego Viggiona. Finanziata da Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando “Territori in luce”, questa iniziativa darà visibilità a quattro installazioni artistiche che dialogheranno con il territorio, e darà la possibilità ai visitatori di partecipare a masterclass, escursioni a tema e altre attività turistiche. Tutto per far conoscere i punti di interesse della zona, sia a livello culturale sia naturalistico.

Via delle Genti: un itinerario tra passato e presente

Oggi la Via delle Genti è un itinerario a mezza costa lungo le alture del Verbano e garantisce panorami mozzafiato sul Lago Maggiore. Percorrendo il sentiero ci si imbatte in villaggi in pietra con una magia d’altri tempi come Oggebbio e i borghi di Cannobio e Cannero per poi raggiungere Trarego Viggiona ad alta quota. Quest’ultima permette di scoprire i tracciati delle trincee della Linea Cadorna e godere della vista dal Monte Carza.

Patrimonio UNESCO, questo percorso tocca i centri di Deccio, Novaglio e Comologno, fino a Cannero Riviera, famosa per la coltivazione degli agrumi. Continuando tra centri abitati e natura si percorre un paesaggio naturale tra boschi e prati fino a Carmine Superiore, un piccolo paese arroccato che regala uno scorcio unico sui Castelli di Cannero. L’antica via poi porta anche a Molineggi, Cannobio, Solivo e, una volta oltrepassato il fiume Cannobino, si può arrivare fino a Marchile e Formine.

Un programma ricco

Oggebbio, Cannero Riviera, Trarego Viggiona con la Pro Loco di Ghiffa e altri luoghi della zona hanno pianificato un programma ricco per portare artisti e operatori culturali con esperienza a vivere un’avventura collettiva emozionante e didattica. L’arte celebrerà la memoria storica, naturale e culturale di questa area del Piemonte, attraverso una collaborazione attiva intorno alla Via delle Genti. Le opere stanno prendendo vita in questo periodo, poichè dovranno essere presentate al pubblico tra Ottobre e Novembre.

Lago Maggiore vista

Fonte: 123RF

Panorama sul Lago Maggiore

Opere d’arte in progress

Ghiffa ha optato per la Land Art con la residenza a cura di Artieri da Torino che dal 2016 fa progetti per riqualificare gli spazi pubblici trascurati. Questo punterà sulla creazione di micro-architetture lignee che celebrino la storia locale e delineino un percorso e nuovi spazi nella zona del Sacro Monte di Ghiffa.

Il 5 e 6 Ottobre è in programma una masterclass pensata come un “cantiere collettivo” con artisti e cittadini coinvolti. Oggebbio invece ospiterà l’opera di Fabio Petani, un artista piemontese conosciuto in tutto il mondo che crea murales ricchi di elementi floreali e forme geometriche. In particolare egli interverrà su un muraglione di contenimento stradale per sottolineare il valore storico e culturale. nonché paesaggistico, della riva piemontese del Lago Maggiore.

Cannero Riviera sarà protagonista di una installazione di Visual Mapping per mettere in risalto punti strategici del patrimonio locale, prendendo spunto dal Museo Etnografico, le attività economiche e produttive dei dintorni e dalla natura. L’idea al centro del progetto è quella di valorizzare il rapporto tra uomo e ambiente sotto la guida di Edoardo Argentieri, visual artist, graphic designer e illustratore toscano.

Infine Trarego Viggiona prevede di coinvolgere Trarego, Cheglio e Viggiona per un racconto audiovisivo del territorio. Il turista potrà esplorare quei luoghi scoprendo anche dettagli meno noti e informazioni insolite con pannelli descrittivi lungo il percorso con codici Qr Code all’interno delle pensiline delle fermate degli autobus. L’artista romano Walter Paradiso se ne occuperà in qualità di esperto di documentazione video nelle aree interne d’Italia.

 

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I viaggi in treno diventano esperienze folkloristiche

Quante volte avete guardato un film o una serie tv con costumi d’epoca e avete sognato di avere, almeno una volta, la possibilità di indossarli e respirare quelle atmosfere? Con Trenord quel momento è arrivato e sarà il 15 settembre, quando il treno Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago vi farà tornare indietro nel tempo intrattenendovi con personaggi in costume, performance e ricostruzioni storiche. Le destinazioni finali saranno due mete turistiche molto amate, perfette per trascorrere una splendida gita fuori porta domenicale: il Lago Maggiore e il Lago di Como.

In questa giornata, però, non sarà solo la destinazione la parte più bella, ma il viaggio stesso. Questo sarà animato dalla presenza di personaggi in costume d’epoca che, con i loro vestiti e l’attitudine, contribuiranno a ricostruire l’atmosfera del tempo. Molte anche le performance artistiche e le ricostruzioni storiche alle quali potranno partecipare in modo attivo anche gli stessi visitatori. Sarà possibile, per chi lo desidera, vestirsi in abiti vintage della moda anni ‘20-‘30 per immergersi completamente nell’esperienza di viaggio offerta dal treno storico.

Un viaggio indietro nel tempo

Il treno storico che vi porterà dalla stazione di Milano Cadorna fino a Laveno Mombello Lago, sul Lago Maggiore, o a Como Lago, sul Lago di Como, compie quest’anno 100 anni e Trenord offre la possibilità di rivivere i suoi anni più gloriosi. Formato da 3 carrozze di prima classe costruite nel biennio 1924-25, vanta interni in legno pregiati e sedili di velluto rosso che vi riporteranno subito alle atmosfere del passato. La composizione del treno si completa con un locomotore elettrico del 1949 e con un locomotore elettrico del 1928, anche questi interamente restaurati come le carrozze.

Oltre alla data del 15 settembre, l’esperienza sul treno storico prevede altre due giornate: domenica 6 ottobredomenica 17 novembre.

Biglietti e informazioni utili

Quella proposta da Trenord è un’esperienza davvero unica che allieta i viaggiatori da aprile di quest’anno e che vede la partecipazione attiva di tantissime persone. Per questo motivo, vi consigliamo di acquistare i biglietti in anticipo direttamente dal sito ufficiale: la vendita online per ogni treno storico sarà attivata dal lunedì precedente la data di ogni corsa. Tuttavia, se non riuscite a trovare disponibilità, sappiate che durante la sosta del treno a Laveno Mombello Lago, dalle ore 15 alle 15.40, prima del ritorno a Milano Cadorna, la carrozza viaggiatori AZ 130 resterà aperta e sarà visitabile gratuitamente, senza obbligo di prenotazione.

Per quanto riguarda i costi, il prezzo del biglietto per gli adulti è di 21 euro, mentre per i ragazzi tra i 4 e i 13 anni è previsto un biglietto gratuito scaricabile secondo le normali procedure di acquisto online presenti sul sito di Trenord e che gli garantisce un posto a sedere. I ragazzi non potranno viaggiare da soli, ma dovranno essere accompagnati durante il viaggio da almeno un maggiorenne.

Come arrivare alla fermata del treno

Per arrivare alla stazione di partenza del treno storico, ossia Milano Cadorna, Saronno o Varese Nord, vi basterà partire da qualsiasi stazione della Lombardia con Trenord (escluso il Malpensa Express). In queste due stazioni non dovrete far altro che attendere il treno che vi porterà a Laveno Mombello Lago presentandovi almeno 20 minuti prima dell’orario di partenza.