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Questa compagnia aerea regala un soggiorno se fai uno stop over

Viaggiare in aereo è spesso sinonimo di rapidità e comodità, ma può trasformarsi in un’esperienza estenuante a causa dei lunghi tempi di attesa nelle città di scalo, in aeroporti sovraffollati, senza alternative per trascorrere le ore interminabili.

Ma non se lo scalo è a Istanbul: infatti, Turkish Airlines offre ai suoi passeggeri un soggiorno gratuito ed entusiasmante per scoprire la città e rendere lo stop over ricco e stimolante, una vera e propria “vacanza nella vacanza”. Scopriamo di cosa si tratta nel dettaglio.

Il programma Stopover a Istanbul

Il programma Stopover a Istanbul della compagnia aerea Turkish Airlines permette ai passeggeri dei voli internazionali, con uno scalo di durata compresa tra 6 e 24 ore all’aeroporto cittadino, di rendere il proprio viaggio più interessante scoprendo la storia e la cultura dell’antica Bisanzio grazie al nuovo servizio Touristanbul.

Inoltre, chi ha una coincidenza di almeno 20 ore può soggiornare gratuitamente una notte in un hotel convenzionato a 4 stelle se viaggia in Economy Class e 2 notti in un hotel a 5 stelle se viaggia in Business Class. Il voucher necessario per il soggiorno viene emesso al termine della procedura di richiesta.

Invece di rimanere in aeroporto in attesa del volo successivo, i passeggeri di Turkish Airlines in transito internazionale possono così godersi gratis un magnifico tour per ammirare i monumenti più significativi di una città che è stata culla delle principali civiltà del passato: una volta saliti a bordo della navetta dedicata, ecco dispiegarsi davanti agli occhi meraviglie quali l’Acquedotto di Valente (noto in turco come l’acquedotto Bozdoğan), il quartiere di Balat sulle rive del Corno d’Oro, la moschea di Aga del XVI secolo, le Tombe di Sahaba (compagni del Profeta Maometto), la Moschea del Sultano Ahmed ( conosciuta come la Moschea Blu), la sinagoga di Ahrida del XV secolo, Piazza Beyazit, la Chiesa Bulgara di Santo Stefano, il Gran Bazar, la Grande Moschea di Santa Sofia e molto altro ancora.

Come candidarsi per usufruire dell’opportunità

Per aderire al programma Stopover a Istanbul, i passeggeri devono effettuare una prenotazione almeno nelle 72 ore antecedenti il primo volo inviando (all’indirizzo e-mail corrispondente al proprio Paese di partenza oppure tramite agenzia) le seguenti informazioni: nome, cognome, codice di prenotazione (PNR), numero del biglietto, date di alloggio desiderate, tipologia di camera preferita, numero di telefono e indirizzo e-mail.

Informazioni su Touristanbul: come funzionano i tour e come prenotare

Come accennato, chi ha un volo internazionale in coincidenza a Istanbul e uno scalo di durata compresa tra 6 e 24 ore, può approfittare del servizio gratuito Touristanbul per scoprire la città scegliendo uno degli otto differenti tour in base all’orario più adatto rispetto all’arrivo e alla partenza degli aerei.

Dopo essere atterrati all’aeroporto di Istanbul, i passeggeri saliranno a bordo di una navetta che li riporterà all’aeroporto alla fine del tour (sebbene gli orari dei tour siano organizzati e pianificati con cura, nel caso in cui un passeggero perdesse il volo, la compagnia si assicurerà che raggiunga la propria destinazione come previsto con il volo successivo).

Il servizio Touristanbul è prenotabile al banco degli Hotel situato al Terminal degli arrivi internazionali dell’aeroporto o al banco di Touristanbul nell’area transiti.

I passeggeri possono usufruire del tour gratuito utilizzando il numero del biglietto solo se emesso da Turkish Airlines con un codice che inizia con 235.

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Istanbul cambia volto, tutte le novità in città

Sapete qual è una delle città più visitate del mondo? È la magnifica e affascinate Istanbul, realtà che sorge a cavallo tra Europa e Asia, sullo stretto del Bosforo, e che regala angoli di puro pregio. Da qualche anno a questa parte in città sono in atto una serie di profondi lavori di restauro della cultura e del patrimonio storico, che sta rivelando strati precedentemente trascurati ma dalla bellezza incredibile.

La nuova vita del Bulgur Palas

Il Bulgur Palas è un bellissimo palazzo storico di Istanbul che si trova sulla collina Kocamustafapaşa, uno dei sette colli di Istanbul (si, Roma non è la sola). Commissionato da Mehmet Habip Bey, è stato progettato nel 1912 da Giulio Mongeri, un architetto levantino di origine italiana.

Nel corso degli anni questo edificio svolse diverse funzioni, fino ad arrivare ad essere del tutto abbandonato. Ma solo fino al 2021, anno in cui la municipalità di Istanbul lo ha acquistato e sottoposto a un enorme lavoro di restauro.

A partire da febbraio di quest’anno, infatti, il Bulgur Palas offre ampie viste panoramiche sul Mar di Marmara, sulla penisola storica della città costellata di minareti e sul suo nuovo quartiere pieno di grattacieli, ma anche una biblioteca da 150 posti, spazi espositivi, bar con giardino e molto altro ancora.

Bulgur Palas di Instabul

Fonte: Getty Images

Il bellissimo Bulgur Palas di Istanbul

La Cisterna del Parco Gülhane

Il 2023, invece, è stato l’anno in cui è stata riaperta al pubblico la Cisterna del Parco Gülhane. Si tratta di un vero e proprio bacino idrico di ben i 1.500 anni che sorge a soli 10 minuti di distanza dalla ben più famosa Cisterna Basilica, la più grande cisterna sotterranea ancora conservata ad Istanbul.

Gülhane, nello specifico, è solo un pezzo di un sistema di cisterne cittadino che un tempo comprendeva più di 200 serbatoi che fornivano acqua agli abitanti dell’epoca. Si trova all’interno di un parco alberato che faceva parte dei terreni privati ​​del Palazzo Topkapi e ospita anche la Colonna dei Goti, forse il più antico monumento romano esistente in città, e l’Alay Köşkü, un gioiello di padiglione del XVI secolo.

Cisterna del Parco Gülhane, Istanbul

Fonte: iStock

Un angolo della bellissima Cisterna del Parco Gülhane

La rinascita di Casa Botter

Agli inizi del Novecento Istanbul era la casa dell’olandese Jean Botter, sarto del Sultano Abdülhamid II, che decise di costruire un edificio con negozio, atelier di sartoria e appartamenti per la sua famiglia lungo la Grande Rue de Pera, l’odierna Istiklal caddesi.

Per la realizzazione dell’edificio, il creatore di moda scelse di rivolgersi a Raimondo D’Aronco, architetto friulano, che progettò un palazzo ambizioso e ispirato all’Art Nouveau francese. Con il passare del tempo fu venduto più volte, fino a trasformarsi in una sorta di un fantasma sulla via principale della città. Tuttavia, nel 2021 il comune di Istanbul ha avviato un importante processo di restauro e che ha lasciato tutti senza fiato.

Oggi l’edificio si chiama Casa Botter ed è un palazzo dal fascino incredibile che ha riaperto nell’aprile 2023 sotto forma di centro pubblico di arte e design, con mostre a rotazione di artisti moderni e contemporanei.

Artİstanbul Feshane, da fabbrica a centro d’arte

Straordinaria è anche la storia dell’Artİstanbul Feshane, un’ex fabbrica tessile che oggi è stata trasformata in un nuovo gigantesco centro con gallerie d’arte, una zona food, una biblioteca e persino un palco per concerti.

Situato sulle rive del Corno d’Oro, ha avuto bisogno di una riqualificazione durata ben quattro anni, con grandi interventi di restauro di cui si è occupato il dipartimento del patrimonio culturale del Comune, tanto che le sue affascinanti colonne originali in ghisa, portate in Turchia dal Belgio, sono ancora al loro posto.

Müze Gazhane, nuovo centro culturale

Nel quartiere di Hasanpaşa a Kadıköy sorge l’Hasanpaşa Gazhanesi, un gasometro costruito nel 1891 che forniva energia a tutto il lato asiatico della città, finché non diventò obsoleto.

Ma a partire dal 2013, gli edifici dell’impianto industriale sono stati restaurati e rifunzionalizzati dall’amministrazione della città, trasformandolo in un vero e proprio centro culturale: il complesso, chiamato Müze Gazhane, attualmente include sei sale espositive, due palchi per teatro e concerti all’interno dei gasometri, una biblioteca, un Museo del Clima e uno del Fumetto, una biblioteca, una libreria, laboratori, una sala studio, oltre a un mercato e due caffetterie. Ma non è tutto, perché il gasometro più grande ospita anche una piattaforma panoramica imperdibile.

Anadolu Hisarı, la più antica fortezza ottomana di Istanbul

Infine Anadolu Hisarı, una magnifica fortezza medievale che si trova sul lato anatolico (asiatico) del Bosforo. Si tratta della più antica fortezza ottomana di Istanbul, tanto che dà il nome al quartiere che lo circonda nel distretto di Beykoz.

Una vera e propria meraviglia costruita nel 1395 da Yildirim Beyazit, ossia 58 anni prima della conquista della città, che sorge su di uno sperone roccioso a tre metri sopra il livello del mare e che è circondata da una cinta protettiva del diametro di 20 metri.

Tuttavia, è rimasta chiusa per più di un decennio fino alla sua riapertura nel maggio 2023. E al giorno d’oggi, durante le notti estive, le sue torri si illuminano per fare da sfondo spettacolare a concerti gratuiti all’aperto organizzati dal comune.

La meravigliosa città di Istanbul, quindi, ha delineato una nuova strategia pubblica di recupero del patrimonio storico, restituendo a cittadini e visitatori degli spazi straordinari con un nuovo volto e dal valore eccezionale.

Anadolu Hisarı, Turchia

Fonte: iStock

La meravigliosa Anadolu Hisarı
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Dove si trova Istanbul e cosa vedere nel cuore di Bisanzio

Istanbul, la città che incanta con il suo fascino millenario, è una destinazione affascinante che affonda le sue radici nel glorioso passato dell’Impero Bizantino. Situata strategicamente tra Europa e Asia, sulle rive del Bosforo, questa metropoli vibrante riunisce in sé la maestosità del passato e l’energia del presente.

La più grande città della Turchia è una città frutto dell’incontro tra Oriente e Occidente, tra Asia ed Europa. Istanbul, ben più popolosa della capitale Ankara – con oltre 14 milioni di abitanti nell’area urbana – è una città ponte, non solo in senso figurato. Infatti, si trova tra il Mar di Marmara e il Bosforo, una penisola che si protende sul mare del Corno d’Oro (Haliç in turco, cioè “canale”), dove due ponti collegano i quartieri cittadini situati su sponde diverse dei mari che la bagnano.

La posizione unica di Istanbul, che dunque si estende su due continenti, con la parte europea a ovest e la parte asiatica a est,  per secoli l’ha resa un importante crocevia di culture e commerci, plasmandone il carattere cosmopolita, in un magico intreccio di tradizioni.

Basilica di Santa Sofia a Istanbul

Fonte: iStock

Vista della Basilica di Santa Sofia a Istanbul

Alla scoperta del cuore di Bisanzio

Nel cuore della città, l’eredità bizantina è ancora palpabile. La Basilica di Santa Sofia, capolavoro dell’architettura bizantina, domina maestosa la Piazza Sultan Ahmet. Questo gioiello architettonico, costruito nell’anno 537 d.C., incanta i visitatori con i suoi mosaici dorati e le sue imponenti cupole. Poco distante, il Palazzo Topkapi, un tempo dimora dei sultani ottomani, custodisce tesori inestimabili e offre uno sguardo affascinante sulla vita di corte. Non lontano, il Gran Bazar, uno dei più grandi mercati coperti al mondo, emana l’atmosfera vivace e colorata del commercio di un tempo. Qui, tra le sue 4.000 botteghe, è possibile immergersi nell’antica tradizione degli scambi commerciali e scoprire prodotti artigianali unici.

La visita inizia da Palazzo Topkapı, dove si trova l’edificio da voluto da Maometto II il Conquistatore alla presa della città nel 1453, che fu il cuore del governo dei sultani turchi, centro amministrativo e artistico dell’impero. Da ammirare insieme ai suoi cortili e giardini, agli edifici dell’Harem e alla chiesa bizantina di Hagia Irene. Il Palazzo è sempre aperto eccetto il giovedì; biglietti acquistabili anche on line e ingresso gratuito a disabili. Per arrivare in autobus da altre zone della città, fate riferimento alle fermate di Gülhane e Sultanahmet.

Palazzo Topkapi a Istanbul

Fonte: iStock

L’interno del Palazzo Topkapi a Istanbul

Il museo di Palazzo Topkapı raccoglie una ricchissima collezione che va dai ritratti dei sultani ottomani agli abiti indossati dai sultani stessi e dai loro familiari oltre a gioielli, tappeti, porcellane, argenteria, ori e oggetti di uso comune che hanno caratterizzato la vita quotidiana del palazzo per secoli, ma anche armi, di pregevole fattura. Piatti, calici, posate provenienti dalle cucine di palazzo fatte fare dai più grandi artigiani d’Europa e d’Asia, a Venezia, in Cina o in Giappone.

Nel biglietto è compresa la visita dell’Harem del Palazzo Topkapı, dove si trova lo spazio intimo e familiare dei sultani ottomani residenti a Istanbul. Qui vivevano la famiglia reale: la regina madre, le mogli del sultano, figli e figlie ma anche fratelli e sorelle con i loro congiunti. La struttura oggi esistente comprende centinaia di stanze, bagni, moschee, aree comuni.

Dirigetevi poi alla basilica di Santa Sofia, capolavoro architettonico, la più grande chiesa dell’Impero romano d’Oriente. Della struttura voluta dall’imperatore Costantino nel IV secolo, la “grande chiesa” (Megale Ekklesia), non rimangono tracce; così come non esiste più la seconda chiesa, fatta costruire dall’imperatorio Teodosio II nel V secolo. L’attuale chiesa fu progettata dagli architetti di corte dell’imperatore Giustiniano e costruita tra il 532 e il 537 d.C. esattamente dove si trovavano le due precedenti basiliche di Istanbul.

Hagia Sofia, l’ottava meraviglia del mondo antico, vi stupirà per la sua grandiosità e la sua bellezza; è uno dei musei e monumenti più visitati al mondo. Dedicata al culto cristiano per quasi mille anni, fu riconvertita in museo dal sultano Maometto II il Conquistatore e nel 1932, per volere del padre della Turchia moderna Atatürk venne trasformata di museo, dove si trova anche una bella collezione di icone e dove vengono ospitate mostre temporanee.

Moschea Blu a Istanbul

Fonte: iStock

La Moschea Blu a Istanbul

I dintorni del complesso monumentale e dell’area storica di Istanbul sono un susseguirsi di strepitosi monumenti, parchi e giardini, palazzi e luoghi di culto di incomparabile bellezza. Visitate i sotterranei della Cisterna Basilica, Yerebatan Sarnıcı, dove si trova il sistema di riserve idriche di Istanbul voluta dall’imperatore Giustiano per alimentare palazzi e fontane della città. Ammirate la Moschea Blu, Sultan Ahmet Camii, e i suoi minareti che svettano maestosi.

Spostatevi poi verso uno dei colli della città vecchia per ammirarla dall’alto nei pressi della moschea di Solimano, Suleymaniyyè, la seconda per dimensioni di Istanbul. Voluta dal sultano Solimano il Magnifico, fu costruita a metà del XVI secolo, con quattro minareti, giardini e fontane che regalano appunto una meravigliosa vista del Corno d’Oro e del Bosforo. Nei dintorni, raggiungete il Bazar Egiziano per chiudere con lo shopping la vostra visita nel cuore della città.

Un’altra attività da fare durante un soggiorno a Istanbul è quella di concedersi una piacevole crociera sul Bosforo, per vivere un’esperienza imperdibile. Ammirare i palazzi, le fortezze e i villaggi che si affacciano sulle rive di questo braccio di mare è uno spettacolo davvero suggestivo.

Cosa mangiare in viaggio a Istanbul

Istanbul è anche un punto di riferimento per tutti i buongustai e il suo carattere eclettico la rende una città perfetta per chi vuole esplorare i sapori locali ma anche il fusion.

Tra le prelibatezze della speziata e aromatica cucina turca, non si può non menzionare il famosissimo kebab. Il kebab è una vera e propria istituzione della cucina turca e a Istanbul è possibile trovare una vasta gamma di varianti, come il classico kebab di agnello, il pollo shish, il doner kebab e il cağ kebabı.

I meze invece sono piccoli piatti di antipasti che vengono serviti all’inizio del pasto. Tra i must-try ci sono anche l’hummus, la babaganoush, le olive marinate, le foglie di vite ripiene e il cacık (yogurt, cetrioli e aglio).

Parlando di dessert, il baklava è un dolce super dolce e irresistibile, fatto di sottili strati di pasta foglia farciti con noci e sciroppo di miele, mentre il lokum, comunemente noto come “delizia turca”, è una delicata caramella gommosa aromatizzata a base di zucchero, farina di riso e aromi come rose, limone o pistacchio.

Visitare il Mercato delle Spezie di Istanbul è un vero e proprio tuffo nell’universo di profumi e sapori dell’Oriente, il luogo perfetto per il vostro tour gastronomico della città. Qui si possono acquistare spezie, tè, frutta secca e altri prodotti tipici ed è possibile assaggiare il classico tè nero turco, servito in caratteristici bicchieri alti e sottili.

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Il museo di Renzo Piano è stato inaugurato: è un sogno

Le acque scintillanti, le squame dei pesci che riflettono la luce e la storia che sembra riecheggiare nelle forme che ricordano le navi: sono alcune delle suggestioni che regala l’edificio realizzato da Renzo Piano Building Workshop a Istanbul, che ora è diventato uno spazio museale da sogno.

Il nuovo Istanbul Modern si sviluppa su oltre 10.500 metri quadrati ed è pensato per ospitare mostre temporanee, programmi educativi interdisciplinari, proiezioni di film e una vasta collezione d’arte accessibile al pubblico.

Istanbul Modern, riempirsi di meraviglia nello spazio di Renzo Piano

Realizzato nel 2004, l’Istanbul Modern ha cambiato casa e l’ha trovata in uno spazio che colma gli occhi di meraviglia e che porta la firma di uno degli architetti più noti al mondo: Renzo Piano. Una struttura che, come accade spesso con quelle dell’architetto genovese, riesce a inserirsi naturalmente nel contesto e a raccontarlo in maniera straordinaria.

Infatti, se si guarda l’edificio, non possono sfuggire le suggestioni del luogo in cui è stato costruito. Il design prende ispirazione dalle acque del Bosforo, restituendo un gioco di luce che ammalia i visitatori già dall’esterno, mentre il profilo ricorda le navi che per millenni hanno attraccato in questo luogo di confine tra Asia ed Europa. E infine la facciata, che restituisce alla vista il scintillio delle squame dei pesci quando riflettono la luce solare.

In questa struttura, la prima che l’architetto genovese ha realizzato in Türkiye, ha trovato casa l’Istanbul Modern il primo museo di arte moderna e contemporanea del Paese: la sua vasta collezione d’arte copre il periodo che va dal 1945 a oggi grazie a opere di artisti internazionali che riflettono la creatività artistica di Türkiye e hanno svolto un ruolo attivo nella trasformazione globale dell’arte.

Gli esterni muse di Renzo Piano

Fonte: Istanbul Modern, foto Cemal Emden

Il muse di Renzo Piano visto dall’esterno

Il museo di Renzo Piano, alla scoperta degli spazi

Spazi dedicati all’arte, all’incontro, agli eventi: questo è il museo di Renzo Piano. Dopo la meraviglia che regalano gli esterni dell’edificio, che si collocano alla perfezione nel contesto circostante, muoversi al suo interno restituisce la vera vocazione dell’edificio, inteso come spazio polivalente aperto ad arte e incontro.

Al piano terra, che sembra far parte del lungomare grazie alla vista diretta sull’esterno, si trovano la biblioteca del museo, spazi educativi ed eventi, touchscreen digitali, una caffetteria e un negozio. Ad accogliere i visitatori c’è il False Ceiling di Richard Wentworth, una delle iconiche installazioni permanenti dell’ex edificio. E nella scalinata centrale si può ammirare l’installazione site specific in tre parti di Olafur Eliasson: Il tuo viaggio inaspettato.

Al primo piano si trovano la galleria fotografica, la galleria pop-up, gli spazi per eventi, le aule didattiche e il ristorante dell’Istanbul Modern. Da una terrazza all’aperto si può godere di una vista spettacolare sul Bosforo e sulla Penisola Storica.

Al secondo piano, invece, trova la sua collocazione la galleria della collezione permanente del museo e la principale galleria di mostre temporanee. A completare gli spazi un auditorium da 156 posti e una terrazza panoramica che regala ai visitatori una scenografia impareggiabile grazie alla vista a 360 gradi del Bosforo e della città.

La vista dalla terrazza del muse di Renzo Piano

Fonte: Istanbul Modern, foto Cemal Emden

La vista dal muse di Renzo Piano

Il museo di Renzo Piano, dove si trova

La posizione dell’edificio è sensazionale ed è la stessa del suo predecessore: si trova a Karaköy, uno dei quartieri più storici di Istanbul, dove il Bosforo incontra il Corno d’oro. Si affaccia verso il mare, sul Bosforo e sulla Penisola Storica, in quel luogo che per migliaia di anni è stato un crocevia fondamentale che ha unito Istanbul con altri centri di commercio e cultura in tutto il mondo.

Nei pressi dell’edificio si trovano altri punti di interesse, che vale la pena visitare in occasione di una vacanza a Istanbul: la Torre dell’Orologio di Tophane, per esempio, il Complesso Kılıç Ali Paşa di Mimar Sinan, la Fontana di Tophane, la Moschea di Nusretiye e il Padiglione di Tophane.

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Istanbul: il nuovo museo firmato da Renzo Piano è uno spettacolo

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a Istanbul. La città che si estende lungo lo stretto del Bosforo, infatti, ospita un patrimonio storico, artistico, culturale e architettonico di immenso valore.

Dalla città vecchia, caratterizzata dalle influenze degli imperi che qui hanno governato, al quartiere Sultanahmet, dove sorgeva l’Ippodromo di Costantinopoli che sopravvive ancora oggi grazie alle testimonianze dei frammenti della struttura che sono sopravvissuti, passando per Hagia Sophia, uno dei luoghi di culto più celebri del Paese nonché emblema straordinario dell’architettura bizantina.

Di cose da fare, e da vedere, ce ne sono tantissime a Istanbul, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato. Ma c’è un motivo in più, oggi, per raggiungere l’antica Costantinopoli, ed è il nuovo museo moderno progettato da Renzo Piano che verrà inaugurato proprio lì, sulle rive del Bosforo.

Bentornati a Istanbul

Il viaggio di oggi ci conduce in una città di immensa bellezza, che incanta e stupisce a ogni passo. Ed è proprio in questo luogo, concentrato di culture, tradizioni e storie grandiose, che sta per essere inaugurato uno dei musei più sensazionali e attesi di sempre.

Ci troviamo nel quartiere medievale di Galata, uno dei più antichi di tutta la città, nonché area portuale sin dai tempi dell’Impero bizantino. Crocevia di incontri, culture e popolazioni, questo luogo oggi, esattamente come ieri, costituisce uno dei nuclei più popolati di Istanbul, nonché un’importante zona commerciale.

Qui è nato anche l’Istanbul Modern Museum, ed è qui che sta per tornare con un nuovo e incredibile aspetto. Un edificio moderno che porta la firma dell’architetto Renzo Piano e che è destinato a ridefinire il volto urbano di questo quartiere.

Benvenuti nell’Istanbul Modern Museum

Quello che aprirà nel quartiere di Galata, è uno dei musei più attesi di sempre. Non solo perché i lavori per la sua realizzazione, che vanno avanti da 4 anni, hanno suscitato molta curiosità nei cittadini e nei viaggiatori, ma anche perché l’Istituzione in sé rappresenta il simbolo di un dialogo continuo tra l’identità culturale della città, e del Paese intero, con la scena artistica nazionale e internazionale.

L’Istanbul Modern Museum non è un museo qualsiasi, ma è un luogo che fin dalla sua fondazione ha ospitato milioni di persone di ogni età. Ed è questa la missione, quella di continuare a rendere accessibile l’arte con un edificio grandioso sulle rive del Bosforo.

A progettarlo è stato Renzo Piano, in collaborazione con lo studio Arup. Il nuovo edificio sostituisce quello già esistente, per proseguire quel dialogo tra passato e futuro, e ospiterà un’area verde e una nuova piazza, dalla quale sarà possibile raggiungere alcuni dei monumenti più celebri della città.

I lavori sono ancora in corso, in attesa di essere ultimati. Intanto quello che sappiamo del nuovo edificio è che si snoda su una superficie di 15000 metri quadrati, con ben 5 piani (3 fuori terra e 2 interrati) e che si sta preparando a diventare uno spazio pubblico nel quartiere di Galata all’insegna dell’arte, della cultura e della bellezza. I suoi spazi interni, inoltre, ospiteranno collezioni di arte moderna e contemporanea che appartengono già al museo.

La facciata del piano terra è stata realizzata in vetro, mentre quelle dei piani superiori in metallo lucido. Una scelta, questa, pensata per creare un inedito spettacolo di luci e ombre tra le acque del Bosforo, il sole e l’edificio.

La data dell”inaugurazione non è ancora stata resa nota, ma il nuovo Istanbul Modern Museum dovrebbe accogliere i visitatori nel nuovo edificio entro la fine del 2022.

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Spezie, profumi e colori: benvenuti nel bazar delle meraviglie

È un profumo forte, intenso e seducente quello che invade e pervade le strade e i quartieri della città. È lo stesso che avvolge e stordisce i sensi di tutti i viaggiatori che passeggiano tra le strade di Istanbul.

È sempre lui che guida le persone in un luogo magico e suggestivo che si apre davanti agli occhi di chi guarda come uno spettacolo senza eguali. I colori cangianti rapiscono lo sguardo mentre gli aromi inebriano l’olfatto. Il chiacchiericcio delle persone che contrattano tra i banchi, invece, si trasforma in un’avvincente colonna sonora di quell’esperienza sensoriale.

È il Bazar delle Spezie di Istanbul, uno dei più grandi e antichi mercati dell’intera città. È un luogo fatto di incontri e scontri, di meraviglia e incanto, di autenticità. Ed è proprio attraversandolo che potrete scoprire l’anima più vera della megalopoli turca.

Istanbul: il Bazar delle Spezie

Non è un semplice mercato, il Bazar delle Spezie – Mısır Çarşısı – è una vera e propria esperienza sensoriale da vivere almeno una volta nella vita. Una tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori che passano da Istanbul.

Costruito nel lontano 1664, questo mercato, permette alle persone che lo raggiungono di entrare in contatto con l’anima più autentica dell’intero Paese. Tra i banchi del bazar, infatti, è possibile trovare spezie, frutta fresca e altre prelibatezze turche.

Conosciuto anche come Bazar egiziano, il Mısır Çarşısı è situato all’interno dell’affascinante quartiere di Eminonu, nelle immediate vicinanze del Ponte di Galata. In quest’area brulicante di gente a ogni ora del giorno e della sera, è possibile vivere una vera e propria esperienza incredibile che coinvolge tutti i sensi.

Tantissimi i negozi e le botteghe di gioielli, artigianato e souvenir dove è possibile concludere ottimi affari. Tuttavia le vere protagoniste del bazar sono loro: le spezie! Sono colorate, profumate e inebrianti. Vengono vendute separatamente oppure miscelate ad altre spezie per dei mix sorprendenti. I negozi si trovano sia all’interno del mercato coperto che immediatamente al di fuori di esso.

Mısır Çarşısı, il Bazar delle Spezie

Fonte: iStock

Mısır Çarşısı, il Bazar delle Spezie

Tutto quello che devi sapere prima di visitare Mısır Çarşısı

Entrare all’interno del Bazar Egiziano è un’esperienza unica e sorprendente che trasporta i visitatori in un mondo vivace e colorato che incanta e rapisce. Ecco perché prima di raggiungere questo luogo il consiglio è quello di prepararsi adeguatamente.

La prima cosa da sapere, infatti, è che all’interno del mercato troverete tantissimi prodotti che non sono tipicamente turchi, così come ne troverete altri estremamente turistici. Negli ultimi anni, infatti, sempre più botteghe hanno rinunciato alla vendita delle spezie per offrire ai viaggiatori abiti o gioielli.

Ma se state cercando qualcosa di caratteristico, allora, lasciatevi sedurre dal profumo delle spezie caratteristiche come il sumac o il pul biber. Deliziatevi anche con frutta secca, formaggi e dolci tipici del Paese.

Un altro consiglio è quello di fare acquisti nei negozi che si trovano immediatamente al di fuori del mercato coperto, gli stessi che frequentano i cittadini locali per fare la spesa. Per il resto, il consiglio è quello di godere dell’atmosfera incredibile che si respira all’interno del bazar al quale fa da sfondo un’architettura affascinante.

Arrivare a Mısır Çarşısı è semplicissimo. Il mercato, infatti, è servito anche dal tram della linea T1 di Eminou. Il Bazar delle Spezie è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 19.30.

Bazar delle Spezie

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Bazar delle Spezie
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Il palazzo sommerso, uno dei luoghi più suggestivi al mondo

“Yerebatan Sarnıcı” letteralmente, in turco, significa “palazzo sommerso”, ma noi lo conosciamo più con il nome di cisterna sotterranea, ed è quella che si trova nel sottosuolo di Istanbul.

È uno di quei luoghi che tutti quanti vanno a vedere quando decidono di visitare la città turca più turistica.

La cisterna sotterranea di Istanbul

La cisterna fu costruita nel 532 dall’Imperatore Giustiniano I durante il periodo fpiù prospero dell’Impero Romano d’Oriente. In precedenza, vi era già una struttura che risaliva all’epoca dell’imperatore Costantino, che però venne ampliata e cambiata completamente. Oggi misura circa 10mila metri quadrati.

Ai tempi, la cisterna poteva contenere fino ad 80 milioni di litri d’acqua. Serviva per irrigare le ville più belle e persino il giardino Topkapi, quello della residenza del sultano in persona. A un certo punto del periodo medievale, però, non venne più usata, in quanto i turchi preferivano acqua corrente a quella di una cisterna.

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Fonte: @Studioillumina

Il fondale illuminato della Cisterna

Fu scoperta per puro caso solo cinquecento anni dopo, durate alcuni scavi archeologici sulle rovine di Bisanzio, compiute dall’olandese P. Gyllius e fu proprio grazie a lui che la cisterna venne sistemata fino a diventare un’attrazione turistica imperdibile, fino ai giorni nostri.

Per secoli, quindi, è rimasta quella meraviglia che molti di noi hanno avuto la fortuna di vedere. È una gigantesca stanza sotterranea piena d’acqua. Misura circa 140 metri per 70 ed è sorretta da ben 336 colonne alte 9 metri ciascuna, disposte in 12 file a poco meno di 5 m. l’una dall’altra. I capitelli delle colonne sono di diversi stili, Dorico, Corinzio ecc. in quanto provenienti da altre strutture e riutilizzate. Ne sono la prova due splendide teste di Medusa rovesciate che sorreggono altrettante colonne.

Alle teste di Medusa è legata una terribile leggenda: pare infatti che Medusa fosse una delle tre Gorgoni, la femmina di un mostro ultraterreno della mitologia greca con serpenti al posto dei capelli ed era in grado di pietrificare chiunque avess eincrociato il suo sguardo.

Di primo acchito, sembra di entrare in una sorta di cattedrale sotterranea, insomma. Ecco perché viene sempre più spesso chiamata “Cisterna basilica“.

Questo luogo è talmente particolare da essere stato usato come set di alcuni celebri film, da “Agente 007, dalla Russia con amore” con Sean Connery a “Inferno”, tratto dal romanzo giallo di Dan Brown.

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Fonte: 123rf

La colonna di Medusa nella Cisterna romana

Oggi è ancor più suggestiva

Oggi, grazie a un progetto rivoluzionario, nel quale c’è anche lo zampino italiano, la cisterna di Istanbul è divenuta un luogo ancor più suggestivo.

All’imponenza del suo infinito colonnato è stata aggiunta una particolare illuminazione con ben 750 punti luminosi che rendono la cisterna di Istanbul un luogo assolutamente pazzesco, non soltanto dal punto di vista dell’impatto visivo, ma anche dell’esperienza.

La luce accompagna il visitatore all’interno delle cisterne Romane creando un racconto e un viaggio nella storia e nella cultura di questo luogo, che dona al palazzo sommerso un particolare fascino che è un mix tra Oriente e Occidente, tra cultura Romana e Ottomana, proprio come la stessa città che lo ospita.

Il viaggio di andata e quello di ritorno nella cisterna richiamano diversi stili: la rappresentazione orientale, segnata da arabesche e da miniature, prevalentemente e tipicamente in stili bidimensionali, e quella occidentale, basata sui concetti di prospettiva, profondità di campo e tridimensionalità degli oggetti.

L’ingresso nella cisterna è il momento della scoperta, in cui il visitatore si ritrova in un luogo senza tempo a lui sconosciuto, come nell’esperienza dei primi esploratori: l’abbassamento graduale dei livelli di luminosità man mano che ci si addentra nello spazio sotterraneo porta il visitatore a vivere un’esplorazione quasi archeologica e personale della cisterna.

Le teste di Medusa, in fondo al percorso di andata, rappresentano la fine del viaggio di andata e l’inizio del viaggio di ritorno. Il visitatore è costretto a soffermarsi intorno alle teste capovolte, luogo di sospensione e di riflessione.

l viaggio di ritorno svela la cisterna in chiave occidentale. Protagonista è la prospettiva e il mondo tridimensionale. Gli stessi punti luce che nel viaggio di andata erano nascosti dietro ogni colonna si riappropriano dello spazio in modo diretto: le colonne si vedono in tutta la loro bellezza permettendo una diversa percezione del lato architettonico della cisterna.

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Fonte: @Studioillumina

La Cisterna sotterranea illuminata durante il “viaggio di ritorno”

Infine, l’acqua è la costante, presente per tutto il viaggio. Sia all’andata sia al ritorno fa da specchio, sebbene le immagini riflesse siano diverse nel tour di andata rispetto a quello di ritorno.

La nuova illuminazione per il sito archeologico, fiore all’occhiello di Istanbul, che ogni anno attira milioni di visitatori da tutto il mondo, è stata ideata da Studioillumina, di Adriano Caputo, insieme alla designer Federica Cammarota e a tutto il suo team.

Il progetto della luce si affianca al progetto dei nuovi camminamenti, progettati dallo studio Atelye 70 di Istanbul e dallo studio Insula di Roma.

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In questo antico e colorato quartiere è conservata l’anima della città

Ogni città nasconde un segreto, un tesoro prezioso celato nelle strade e nei quartieri meno battute dai viaggiatori. Si tratta dei luoghi che si trovano all’ombra dei possenti monumenti, delle grandi attrazioni turistiche attirano ogni giorno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Come Balat, il quartiere storico e antico sulle sponde del Corno d’Oro che conserva e preserva l’anima intera della città di Istanbul.

Benvenuti a Balat

Situato nel distretto di Fatih, nella città vecchia sulla riva occidentale del Corno d’Oro, Balat è l’antico quartiere ebraico che è stato protagonista dell’emigrazione verso Israele e dell’immigrazione. Di quelle testimonianze storiche, le strade e le viuzze che si snodano per il quartiere ne sono impregnate, così come lo sono di colori, magia e suggestioni.

Le architetture colorate lo rendono forse uno dei luoghi più instagrammabili della città, eppure così non è perché Balat è un gioiello da scoprire, ma anche da comprendere nei contrasti e proteggere.

Balat

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Entrando nel quartiere si ha la sensazione di trovarsi in un luogo dove il tempo si è fermato. I ritmi lenti invitano a fermarsi all’interno del parco situato nel punto più alto della zona, così da poter ammirare un panorama straordinario su Istanbul e su Balat. E poi si scende, ancora, per passeggiare tra le strade sulle quali si affacciano degli edifici contraddistinti da colori cangianti.

Un po’ Paese delle meraviglie, un po’ Luna park abbandonato: questa è Balat, piena di splendide contraddizioni. A edifici fastosi e raffinati se ne affiancano altri diroccati, usurati dal tempo ma al contempo estremamente affascinanti. Un caleidoscopio di colori e di sfumature che cambia a ogni passo, che nel suo forte contrasto tra splendore e degrado sa meravigliare.

Balat: cosa fare e cosa vedere

Moschee, sinagoghe, caffetterie e chiacchiere con i passanti, una giornata potrebbe non bastare per scoprire Balat, per assaporare la sua anima più vera in ogni sua forma. Perché una visita al quartiere ha bisogno di esploratori attenti, di viaggiatori pronti a percepire i collegamenti tra quei contrasti che si snodano tra le strade e che si concludono lì, nel cuore antico della città.

Balat

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Cifit Carsi, questo è il suo nome. Qui, un tempo neanche troppo lontano, si incontravano gli artigiani e i commercianti che lavoravano senza sosta e stringevano affari. Alcuni sono andati via, altri sono rimasti. Sono gli stessi che si possono incontrare nei locali del quartiere, nelle caffetterie umili all’interno delle quali è possibile scoprire nuove storie mai raccontate da chi ancora abita Balat.

E poi ci sono i mosaici e gli affreschi che celebrano la grande bellezza dell’arte. Come quelli situati all’interno della Chiesa di San Salvatore in Chora, uno degli edifici sacri più famosi di tutta la città. C’è la splendida moschea del XVI secolo Al 18 di Sultan Selim Caddesi dove è possibile ammirare le iconiche maioliche di ceramica di Iznik.

E poi ci sono le botteghe e i forni, quelli nei quali fermarsi per ascoltare nuove storie e per ordinare un lahmacun e deliziare il palato con sapori tradizionali e straordinari trasformando la visita in un’esperienza sensoriale unica al mondo. Perché questa è Balat, ed è meravigliosa.

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