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La meravigliosa grotta che cattura i raggi del sole

Nel Parco Nazionale di Khao Sam Roi Yot, a poco meno di un’ora di auto da Hua Hin, si trova una grotta unica nel suo genere. A scoprirla, secondo la leggenda popolare, è stato un antico sovrano del posto circa 200 anni fa, il quale vi si rifugiò dopo essere stato costretto ad abbandonare la sua nave durante una forte tempesta. Si chiama Phraya Nakhon, ed è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi che potete incontrare in Thailandia. Scopriamo cos’è che la rende così speciale e perché vale la pena arrivarci.

Phraya Nakhon Cave, una delle grotte più belle della Thailandia

La Thailandia è così ricca di attrazioni da scoprire da far girare la testa, ma la grotta di Phraya Nakhon merita senz’altro una visita. Si chiama così dal nome dall’esploratore che l’ha scoperta, Chao Praya Nakhon Sri Thammarat, all’epoca sovrano di Nakhon Si Thammarat. Questa meraviglia naturale è formata da due cavità, che non sono buie come ci si potrebbe aspettare, bensì inondate dalla luce del sole, a tal punto che riescono a crescervi persino gli alberi all’interno, rendendo l’ambiente ancora più magico.

La prima grotta contiene un fenomeno naturale che assomiglia a una cascata “asciutta” e diverse stalattiti e stalagmiti. Ma è la seconda la vera attrazione, famosa per il tempio che cela al suo interno, il Kuha Kuha Kharuehat. Costruito nel 1890 in occasione della visita del re Chulalongkorn il Grande (Rama V), gode di una particolare posizione che gli permette di catturare i raggi solari che filtrano nelle ore mattutine dal foro naturale sul soffitto della grotta. Il silenzio e la solennità che avvolgono la struttura fanno sì che l’atmosfera sia ancora più surreale. Sulle pareti della camera principale si possono anche vedere le firme dei re Rama V e Rama VII.

L’escursione per raggiungere la grotta di Phraya Nakhon

Si può arrivare alla grotta di Phraya Nakhon e al tempio partendo da Bang Pu, un piccolo villaggio di pescatori nel distretto di Sam Roi Yot, in due modi: noleggiando una barca per approdare alla spiaggia di Laem Sala (alla quale non si può accedere in auto) oppure raggiungendola  a piedi, considerando però che sono circa 30 minuti di cammino, per lo più in salita. Una volta arrivati alla spiaggia, si dovrà poi camminare per altri 30 minuti per giungere finalmente a destinazione. Si consiglia, pertanto, di prendere il battello, poiché la sola passeggiata dalla spiaggia è già alquanto impegnativa. Bisogna poi inerpicarsi per un sentiero in salita di 430 metri, per cui è bene indossare scarpe comode.

Prenotata la barca per Laem Sala Beach, si può anche optare per una gita a Monkey Island, per dare da mangiare alle scimmie che vivono lì. Se preferite andare a piedi, potete invece fare una pausa a circa metà strada, dove avrete la possibilità di ammirare un panorama straordinario delle montagne e del paesaggio marino. Infine, pagato l’ingresso al Parco Nazionale Sam Roi Yot, riceverete una guida che vi condurrà alla grotta. Se volete godervi lo spettacolo dei raggi del sole che inondano questa meraviglia naturale, l’orario ideale è intorno alle 10-10.30, a seconda della stagione, ma è vivamente consigliato arrivare nelle prime ore del mattino se preferite evitare la folla.

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Questa grotta a cielo aperto sembra un miraggio: è bellissima

Esistono alcune meraviglie naturali che meritano di essere visitate almeno una volta nella vita. Una di queste è l’Ik Kil, conosciuto anche come il “Sacro Cenote Blu”, una grotta calcarea nell’entroterra della penisola dello Yucatan in Messico.

Situato nei pressi del villaggio di Pisté, a soli 3 km dal sito archeologico di Chichen Itza, questo è senza dubbio uno dei cenoti più suggestivi del pianeta. Una meraviglia naturale che si è formata lentamente grazie all’azione dell’acqua piovana che ha sciolto il calcare nel terreno e ha creato un’affascinante apertura nella roccia.

Le sue acque cristalline, profonde circa 40 metri, sono le protagoniste di uno spettacolo unico da ammirare, mentre l’enorme cavità sotterranea offre uno scenario imponente e suggestivo. Piante rampicanti e liane pendono dalla sua sommità, mentre piccole cascate si tuffano nell’acqua rischiarata dalla luce naturale che illumina in modo straordinario questa grotta calcarea così suggestiva.

Se state pianificando un viaggio in Messico, il cenote di Ik Kil è una tappa imperdibile, un tesoro nascosto che renderà la vostra vacanza indimenticabile.

Un tuffo nel Pozzo Sacro: un’esperienza indimenticabile

Cenote di Ik-Kil

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Cenote Ik-Kil, Chichen Itza, Messico

Il cenote Ik Kil è conosciuto anche come “Pozzo Sacro” poiché l’antico popolo dei Maya lo utilizzava come luogo di preghiera dedicato a Chaac, la divinità della pioggia.

Attualmente è possibile ammirare le sue mura fortificate grazie alla cura e alla manutenzione dei residenti locali, mentre una gradinata in pietra facilita la discesa per potersi immergere nelle acque cristalline di questo luogo leggendario. Qui, infatti, troverete diverse scalette comode per salire e scendere, e punti di tuffo per i più coraggiosi.

Il pozzo è circondato da cascate artificiali e piattaforme panoramiche per tutti coloro che vogliono ammirare e immortalare la bellezza del posto da diverse prospettive.

Questa piscina naturale dalle sfumature turchesi offre uno spettacolo mozzafiato sia per chi vuole provare un’esperienza indimenticabile all’insegna del relax, sia per i subacquei esperti, che potranno osservare i pesci e la bellezza del mondo sottomarino che appartiene a Ik Kil.

Avrete a disposizione, inoltre, una vasta scelta di escursioni per esplorare questo luogo incantevole.

Viaggio nello Yucatan tra le meraviglie della natura

Per ammirare il Cenote Ik Kil, e vivere un’esperienza incredibile all’insegna della grande bellezza, dobbiamo recarci nella penisola dello Yucatan, una destinazione ricca di storia, cultura e attrazioni tutte da esplorare. Dalle spiagge di sabbia bianca, alle imponenti rovine Maya, alle rigogliose foreste che si estendono per chilometri e alle città colorate e vivaci, lo Yucatan offre un’esperienza mozzafiato che rimarrà nella vostra memoria e nel vostro cuore per sempre.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dalle lunghe distese di sabbia dorata come quella di Playa del Carmen, che vi darà la possibilità di esplorare grotte misteriose e godere di alcune delle migliori immersioni subacquee della zona. Oppure, se preferite un soggiorno più tranquillo, potrete scegliere spiagge come Playa Paraiso, con le sue acque cristalline e profonde.

Vi consigliamo di immergervi completamente nella cultura di questo popolo visitando i villaggi di artigiani che diffondono la loro cultura tramite l’arte manuale. Non perdete, inoltre, la possibilità di degustare i piatti tipici della cucina yucateca, un perfetto mix di influenze maya, spagnole e caraibiche. Assaggio dopo assaggio, la cucina messicana saprà conquistare i vostri sensi.

Ovviamente, non può mancare anche una visita al Cenote Ik Kil. L’area può essere visitata dalle 8:00 alle 17:00 e offre numerosi servizi dedicati ai visitatori, inclusi un ristorante, uno spogliatoio, un negozio di souvenir e persino un cottage in affitto per una notte indimenticabile.

Cenote Ik Kil in Messico

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Cenote Ik Kil in Messico
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Grotta di Benagil, suggestiva opera della natura in Portogallo

Circondato da scogliere e affacciato sull’Oceano Atlantico, il grazioso villaggio di Benagil custodisce la grotta più suggestiva e famosa del Portogallo, nota anche come Algar de Benagil. Un capolavoro scolpito dal vento e dall’acqua, con una finestra sul cielo che lo rende unico al mondo.

La grotta di Benagil, un gioiello dell’Algarve che regala magia

Ci troviamo nell’Algarve, la destinazione più economica d’Europa, a sud del Portogallo, che con il giusto mix di natura e patrimonio culturale è diventato una meta irresistibile per i vacanzieri di ogni nazionalità. Benagil è un piccolo villaggio del comune di Lagoa, che ha vissuto di pesca fino al 2010. In seguito, si è trasformato in una incantevole destinazione turistica, grazie alla sua attrazione principale, una grotta che catapulta chi la visita in una dimensione onirica.

Una volta raggiunta, preparatevi alla meraviglia. Algar de Benagil si presenta come un’opera naturale incastonata in un suggestivo paesaggio carsico, che toglie il respiro. Al suo interno custodisce una spiaggia di sabbia dorata, lambita da acque turchesi, che durante il giorno regalano giochi di luce pazzeschi grazie a un’apertura circolare in cima attraverso la quale entrano i raggi del sole. Il tocco magico di Madre Natura qui è palpabile in ogni particolare.

Come raggiungere la grotta di Benagil e quando visitarla

La grotta di Benagil è accessibile solo tramite imbarcazioni o a nuoto. Quest’ultima opzione, però, è consigliata soltanto ai nuotatori allenati ed esperti, a causa dell’alta marea e della forza delle correnti. Chi preferisce arrivarci in barca, può usufruire dei tour che utilizzano piccole imbarcazioni, con partenze da Benagil o da altri porti turistici, in particolare da Albufeira e Portimão, l’angolo di Algarve dai paesaggi pazzeschi. Le escursioni possono durare da 1 a 3 ore, ma l’accesso più rapido ed economico è dalla spiaggia di Benagil, splendida destinazione per fare un bagno in acque trasparenti o una passeggiata rilassante in riva all’oceano.

Se siete tra coloro che non amano far parte di gruppi organizzati e preferiscono trascorrere un po’ di tempo in più all’interno della grotta e della sua spiaggia, noleggiare un kayak potrebbe essere l’alternativa migliore. È importante, però, avere esperienza e verificare le condizioni meteorologiche prima di intraprendere questa escursione da soli. Inoltre, sebbene Algar de Benagil si trovi a circa 200 metri da Praia de Benagil, è fondamentale tenere conto delle condizioni meteorologiche, dell’altezza delle onde e del movimento delle correnti. Va inoltre ricordato che in alta stagione ci sono molte imbarcazioni che possono rendere difficile la balneazione, ed è essenziale mantenere una distanza di sicurezza dalle scogliere

Il periodo migliore per visitare la grotta di Benagil è in primavera o in autunno, approfittando delle giornata di sole e di mare calmo, mentre nei mesi di luglio e agosto, come facilmente intuibile, questa famosa attrazione viene presa d’assalto dai turisti ed è senz’altro più difficile godere appieno della sua bellezza.

Cosa fare nei dintorni dell’Algar de Benagil

Conosciuta per le sue scogliere e i paesaggi spettacolari, la costa dell’Algarve è ricca di sentieri per gli amanti delle escursioni e della natura. Attraverso il sentiero delle Sette Valli Sospese, i visitatori possono fare una splendida escursione tra la spiaggia di Benagil e la famosa Praia da Marinha, classificata fra le prime 5 spiagge più belle del Portogallo e tra le prime 10 in Europa. Un angolo di natura selvaggia, circondato da una varietà di architetture rocciose plasmate negli anni, le cui tonalità dorate creano un magico contrasto con il turchese delle acque che le accarezzano. Un’altra meraviglia di questo angolo di Portogallo assolutamente imperdibile.

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In questa grotta si nasconde la stalagmite più grande del mondo

L’Aven Armand è un capolavoro della natura che va oltre le parole e che colloca questa meraviglia sotterranea tra le grotte più belle del mondo. Imperdibile attrazione turistica dell’Occitania, è uno dei siti più visitati della Lozère, al cui interno si cela una una foresta di oltre 400 stalagmiti. Tra queste, in uno scenario da sogno, spicca la più grande stalagmite conosciuta al mondo.

L’eccezionale foresta di stalagmiti

Scoperta nel 1897 dallo  speleologo francese Louis Armand, la grotta dell’Aven Armand è incastonata nel cuore dell’altopiano calcareo Causse Méjean, nel sud della Francia, facente parte dei Causses e delle Cévennes, paesaggio culturale agropastorale mediterraneo, patrimonio mondiale dell’UNESCO.

La formazione delle stalagmiti è iniziata in questa grotta 700.000 anni fa. Qui, l’acqua è particolarmente ricca di calcare e forma gocce molto pesanti che non rimangono sul soffitto abbastanza a lungo da formare grandi stalattiti. L’altezza eccezionale di 45 m della grotta accelera la velocità della goccia. Quando colpisce il suolo, esplode in innumerevoli goccioline intorno al punto di impatto, che rilasciano il loro grande carico minerale per formare una stalagmite.

Nel tempo, l’elevato carico minerale, l’alta velocità d’impatto e la deviazione delle traiettorie delle gocce hanno creato una straordinaria foresta di centinaia di stalagmiti eccezionali. Una collezione di sculture naturali dalle forme fantastiche, che costituiscono un patrimonio unico al mondo, una vegetazione minerale dalle forme prodigiose, magiche e poetiche.

Foglie grandi e delicate, sottili come porcellana e cesellate come merletti, sculture naturali di alabastro che sfidano le regole dell’equilibrio e trasportano lontano l’immaginazione. Questi favolosi alberi pietrificati raggiungono spesso i 15-20 metri di altezza. La stalagmite più alta tocca i 30 metri il che, come detto, la rende la più grande fino a oggi conosciuta in tutto il mondo.

Le attrazioni uniche dell’Aven Armand

Soprannominata “la meraviglia delle Cevennes”, Aven Armand è spesso citata come una delle più belle grotte di Francia, di sicuro una tappa imperdibile durante un viaggio in Occitania. La sua immensa sala sotterranea, a 100 metri di profondità, potrebbe ospitare la cattedrale di Notre-Dame, per le sue eccezionali dimensioni. Le concrezioni hanno drappeggiato le pareti dell’immensa sala sotterranea con rivestimenti ocra e la sua volta è decorata con migliaia di stalattiti, aghi e delicati pendenti la cui varietà e ricchezza coronano questo scrigno di meraviglie.

Una funicolare permette di raggiungere la grande sala, da cui si snoda una scala dotata di corrimano che consente di muoversi attraverso la foresta pietrificata.

Aven è un nome di origine celtica, preso in prestito per designare un’apertura naturale che comunica con una cavità sotterranea. Un pozzo verticale di 75 metri di altezza e 3 metri di diametro si innalza dalla volta della sala per emergere sulla superficie della Causse Méjean sotto forma di imbuto. Un secondo pozzo cieco, di 87 metri di altezza e 5 metri di diametro, precipita dal fondo della sala verso profondità invisibili. Questa suggestiva grotta della Lozère permette ai visitatori più avventurosi di scoprirla come hanno fatto i primi esploratori, grazie a istruttori professionisti che guidano nella esplorazione di questa straordinaria voragine naturale.

A completare la magia, lo spettacolo di suoni e luci tratto dall’universo di Jules Verne, che valorizza di volta in volta i diversi elementi della grotta dell’Aven Armand, amplificandone la dimensione immaginaria. Il sentiero che penetra nella foresta delle stalagmiti offre un viaggio al centro della terra fuori dal tempo e dallo spazio. Stando a quanto dichiarato da Edouard-Alfred Martel, padre della speleologia moderna, “nessuna grotta conosciuta al mondo ha qualcosa di simile”.

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A bordo del trenino che attraversa le grotte delle meraviglie

Esistono alcuni luoghi che sono così belli da sembrare surreali. Posti sapientemente plasmati da Madre Natura e dal tempo che incantano e meravigliano, che catturano la vista e stordiscono i sensi, fino a lasciare senza fiato.

Non sempre però queste meraviglie, che per forme e colori ricordano paesaggi incantati, sono visibili al primo sguardo. Alcune di queste, infatti, sono state celate dalla natura e conservate alla stregua di un tesoro prezioso. E questo è il caso delle Grotte di Postumia, un complesso carsico situato nelle viscere della terra slovena che da anni attira migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Stalagmiti, rocce evocative, un lago sotterraneo e sale incantate formano un paesaggio idilliaco plasmato dalla natura nel corso di migliaia di anni. Un vero e proprio percorso delle meraviglie da scoprire anche a bordo di un treno. Allacciate le cinture, si parte!

Grotte di Postumia: un paradiso naturale nelle viscere della terra

Per scoprire, ammirare ed esplorare uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi del nostro pianeta dobbiamo recarci in Slovenia, e più precisamente nella periferia della città di Postumia. È qui che, all’ombra del Castello di Predjama, incastonato in un massiccio montuoso, si nasconde il grande tesoro di Madre Natura.

Si tratta di un dedalo di caverne e gallerie che si estende per 21 chilometri e che, nel corso di oltre un secolo, ha ospitato più di 30 milioni di visitatori, rendendo questo sito uno dei più visitati del nostro continente.

Tutti gli interni delle grotte, caratterizzati da stalagmiti e stalattiti di diverse forme e dimensioni, sono stati plasmati sapientemente dalla natura nel corso di migliaia di anni. Il risultato finale è un paesaggio da sogno, e in continuo mutamento, che incanta e stupisce a ogni passo.

Visitare le Grotte di Postumia, infatti, è una vera e propria esperienza sensoriale che permette di scoprire un mondo sotterraneo e magico. Per farlo è possibile prendere parte ai tour guidati pedonali che vengono organizzati tutti i giorni, oppure salire a bordo del trenino che attraversa i binari dell’unica ferrovia sotterranea del mondo.

Grotte di Postumia

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Grotte di Postumia

4 chilometri di meraviglia a bordo di un treno

Visitare le Grotte di Postumia è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita, ma farlo a bordo di un treno vi permetterà di vivere un’avventura unica e indimenticabile.

All’interno del sito, infatti, esiste la prima ferrovia al mondo realizzata all’interno di una grotta e inaugurata nel 1872. I binari si estendono per appena 4 chilometri, ma quelli bastano per ammirare alcuni degli scenari più incredibili esistenti sotto terra.

I sontuosi lampadari realizzati in vetro di Murano, illuminano il percorso conducendo i visitatori all’interno della suggestiva sala da Ballo che ricorda in tutto e per tutto uno scenario fiabesco. Una volta finita la corsa, poi, gli ospiti delle Grotte di Postumia sono invitati a proseguire la visita a piedi con una passeggiata di poco più di un’ora.

Sarà questa l’occasione per ammirare la grande impresa di Madre Natura che ha creato un mondo sotterraneo, fatto di grotte naturali, piccoli monti, fiumi e laghi, ancora più bello di quello visibile in superficie.

Grotte di Postumia

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Grotte di Postumia
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Lo sapevi che New York ha le sue caverne segrete?

Raggiungere New York è molto più di un’esperienza da vivere e da condividere. È un viaggio da fare almeno una volta nella vita, è il sogno americano che si avvera. Le cose da fare e da vedere nella metropoli che non dorme mai sono tantissime, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

Tra le tappe imperdibili per chi giunge in città c’è sicuramente il Central Park, il grande parco urbano che dà spettacolo in ogni stagione. A questo si aggiungono il teatro di Broadway, le ipnotiche luci a neon di Time Square, la Statua della Libertà e il Rockefeller Center. Un discorso a parte, poi, merita lo skyline della città, uno dei più suggestivi del mondo intero.

All’ombra dei maestosi grattacieli, e dei luoghi più iconici della metropoli però, esistono numerosi luoghi segreti che ancora in pochi conoscono. Basta una gita fuori porta, di appena due ore di auto, per scoprire infatti un mondo sotterraneo davvero straordinario perché sì, anche New York ha le sue caverne, e sono bellissime.

Le caverne sotterranee a pochi passi da New York

Visitare New York è un’esperienza che rapisce, cattura e stordisce i sensi, a ogni ora del giorno e della notte. Le cose da fare e da vedere qui, come abbiamo anticipato, sono così tante che non basterà un viaggio solo a farvi scoprire tutte le sfaccettature che appartengono a questo luogo. Tuttavia, anche i dintorni della Grande Mela meritano una visita.

Se avete in mente di organizzare una gita fuori porta, infatti, non potete non inserire anche una fermata a Howes Cave, una frazione della contea di Schoharie raggiungibile in appena due ore di auto. Il nome di questo villaggio, in realtà, anticipa da solo l’esperienza che si può vivere una volta giunti sul posto perché fa riferimento alle Howe Caverns, caverne sotterranee scoperte nel 1842 e situate 48 metri sotto il terreno, che si snodano per ben 4 chilometri.

E non sono le uniche perché, ad appena 4 chilometri da questa attrazione turistica, troviamo anche le Secret Caverns scoperte invece dagli esploratori nel 1928.

Il mondo sotterraneo a pochi passi da New York

Fonte: 123rf

Howe Caverns, Il mondo sotterraneo a pochi passi da New York

L’esperienza sotterranea tra grotte e caverne segrete

Allontanarsi da New York per un giorno, e raggiungere Howes Cave può essere davvero un’esperienza entusiasmante e inedita, da vivere e da condividere con gli amici o con tutta la famiglia. Come abbiamo anticipato, sono i due i lugohi che meritano la vostra attenzione una volta giunti nella contea di Schoharie.

La prima attrazione, che è anche una delle più celebri per i cittadini del posto, è quella delle Howe Caverns. Si tratta di un dedalo di corridoi calcarei, caverne e grandi massi che conducono nel letto di un fiume sotterraneo scavato nel corso di millenni. Passeggiando tra stalattiti e formazioni rocciose evocative, si scende nelle viscere della terra dove si trova un lago sotterraneo che si può attraversare in barca.

Anche se sconosciute a molti turisti, le Howe Caverns sono considerate un’attrazione naturale molto popolare, soprattutto tra i cittadini dello stato di New York.

Nelle immediate vicinanze di queste caverne, troviamo poi un’altra imperdibile attrazione. Si tratta delle Secret Caverns, grotte sotterranee scoperte nel secolo scorso, che consentono ai visitatori di attraversare un paesaggio antichissimo e primordiale plasmato da Madre Natura. Stalattiti, stalagmiti e percorsi pietrificati, sono la cornice suggestiva di un percorso che conduce a 30 metri in profondità e che culmina con una straordinaria cascata sotterranea.

Howe Caverns, il percorso sotterraneo

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Howe Caverns, il percorso sotterraneo
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Tra mare e rocce, un paradiso italiano: la Grotta di Nettuno

È una meraviglia del creato, un paradiso terrestre fiore all’occhiello della città di Alghero e di tutto il Mediterraneo: la Grotta di Nettuno, “ricamata” dalla natura, rifugio da sempre del dio del mare, è un luogo da ammirare con i propri occhi almeno una volta nella vita.

Tra le falesie a strapiombo sul blu del promontorio di Capo Caccia, a 24 chilometri dalla città, la Grotta risale a ben 2 milioni di anni fa e si presenta come una delle cavità marine più grandi d’Italia, disegnata da incredibili formazioni carsiche, una candida spiaggia e un maestoso lago sotterraneo, con uno sviluppo orizzontale di quattro chilometri allo stesso livello del mare.

Scoperta probabilmente da un pescatore algherese alla fine del Settecento, è oggi un gioiello che attrae, ogni anno, più di 150.000 visitatori provenienti da tutto il mondo (e non è difficile immaginare il perché).

Tutto il fascino dello splendido itinerario turistico

L’entusiasmante itinerario turistico al cospetto della magnifica Grotta di Nettuno è di circa un chilometro percorrendo il sentiero appositamente ricavato lungo il costone laterale.

Dall’ingresso, drappeggiato da stalattiti e stalagmiti, la prima tappa mozzafiato è il Lago La Marmora, trasparente lago salato annoverato tra i più grandi d’Europa, con la bellissima spiaggia sabbiosa, un tempo ricoperta da piccoli ciottoli e, per questo, chiamata “Spiaggia dei Ciottolini”.

Al centro, svetta l’Acquasantiera, monumentale stalagmite di due metri nata dallo stillicidio eterno come la Grotta: sulla sua sommità, ecco alcune piccole vaschette dove si raccoglie l’acqua dolce, preziosa fonte per gli uccelli che nidificano nell’area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana nel cuore del Parco di Porto Conte.

Percorrendo una leggera discesa, si raggiunge la “Sala delle Rovine“, ornata da imponenti stalattiti, e subito dopo la “Sala della Reggia” dove è impossibile non rimanere estasiati: uno spettacolo magico, reso ancora più emozionante dalle cristalline acque del lago che fanno da specchio a colossali colonne che si ergono fino al soffitto per nove metri, quasi lo sorreggessero.

Tra intarsi, lavori a traforo, mosaici e un lusso armonico e simmetrico, si erge un’immensa colonna di 18 metri mentre, sul fondo del lago, tra festoni calcitici e grandi colate, spicca la forma stalagmitica “Albero di Natale”.

Proseguendo, si incontra la Sala Smith con la colonna più imponente della Grotta, il Grande Organo, le cui colate assomigliano, appunto, alle canne di un organo, e poi la Cupola, formazione dalle pareti lisce unite al soffitto con una colonna che ricorda la cupola di una Cattedrale.

Dopo averne ammirato la maestosità, è il momento della Sala delle Trine e dei Merletti, adornata da frange, merletti, delicati intarsi e, infine, della Tribuna della Musica, balcone dalla vista panoramica unica dall’alto sulla Grotta di Nettuno.

Come raggiungere la Grotta di Nettuno

Tappa imperdibile durante un soggiorno ad Alghero, la Grotta di Nettuno è raggiungibile con due itinerari, uno via terra e uno via mare.

Via terra, sono circa trenta minuti di auto da Alghero seguendo la SS127bis e poi la Strada Provinciale 55 per arrivare al punto più estremo del promontorio di Capo Caccia dove si trova l’ingresso alla Escala del Cabirol (Scala del Capriolo) con i suoi 654 scalini ricavati nella roccia.

È possibile anche servirsi dei mezzi pubblici con un autobus extraurbano giornaliero che parte dal terminal principale di via Catalogna ad Alghero (durata del viaggio 50 minuti).

Via mare, le imbarcazioni partono ogni giorno dal molo di Cala Dragunara a Porto Conte o dal porto turistico di Alghero con un viaggio di 40 minuti che consente di ammirare la costa, i promontori rocciosi di Punta Giglio e Capo Galera, e la magnifica Riviera del Corallo tra la natura selvaggia e incontaminata.

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Cipro Europa grotte Idee di Viaggio isole Monasteri turismo religioso Viaggi

Da questa roccia è nato un monastero: è il più bello dell’isola

Situato ad appena un chilometro dal villaggio di Tala, e a circa venti minuti di auto da Paphos, esiste un monastero che non solo è il più famoso dell’isola, ma è anche uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti di tutta Cipro e forse del mondo intero.

Stiamo parlando del Monastero di Agios Neophytos, un luogo di isolamento incastonato tra le lussureggianti colline interne della parte occidentale dell’isola, che comprende un piccolo ambiente realizzato in una grotta naturale nel XII secolo dal monaco Neophytos dal quale è nato l’attuale Monastero.

Raggiungere questo posto, in occasione di un viaggio a Cipro, permette alle persone di scoprire un luogo sacro e di vivere un’esperienza all’insegna della pace, del relax e della bellezza. Pronti a partire?

Cipro: il Monastero di Agios Neophytos

Situata nel Mediterraneo orientale, Cipro non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di un’isola straordinaria che preserva e conserva un patrimonio culturale, storico e naturalistico di immenso valore e che da anni è diventata meta prediletta delle vacanze dei viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Raggiunta soprattutto in primavera e in estate, per via delle spiagge dorate che brillano al sole e che sono bagnate da un mare azzurro e cristallino, Cipro non è solo la meta perfetta per una vacanza spensierata, ma è anche una destinazione culturale ricca di siti archeologici e di luoghi di culto. Ed è proprio alla scoperta di un posto sacro e straordinario che oggi vogliamo portarvi.

Partendo da Paphos, la città situata sulla costa più frequentata dai viaggiatori in estate, è possibile raggiungere il Monastero di Agios Neophytos, l’edificio religioso più sorprendente di Cipro. Le sue origini, tanto antiche quanto affascinanti, risalgono al 1159 e sono collegate al santo cipriota Neophytos.

Il monaco, costretto a rifugiarsi tra le colline di Cipro per fuggire alla persecuzione, trovò in questa zona dell’isola una piccola grotta naturale dove scelse di stabilirsi. Scavò ulteriormente l’ambiente per creare una cella, una cappella e una tomba per il futuro. Con gli anni altri monaci si unirono a Neophytos, creando così una piccola comunità monastica che ancora oggi vive in questa parte dell’isola.

Agios Neophytos oggi comprende il monastero originario nato dalla grotta scavata dal monaco che prende il nome di Egkleistra, il Monastero e la sua chiesa, che conserva icone post-bizantine del XVI secolo, e un museo ricco di manoscritti religiosi e altri manufatti che raccontano la storia del luogo e non solo.

Monastero di Agios Neophytos

Fonte: 123rf

Monastero di Agios Neophytos

Un paradiso sacro

Raggiungendo questo paradiso sacro è possibile entrare nel luogo di isolamento che il monaco scavò nella roccia, la Egkleistra. Non solo per ripercorrere un pezzo di storia della vita del santo, ma anche perché all’interno della grotta sono conservati resti di affreschi bizantini risalenti al XII e al XV secolo.

Un’esperienza, questa, resa ancora più straordinaria dalla posizione privilegiata del monastero. Agios Neophytos, che è raggiungibile in circa venti minuti in auto da Paphos, è infatti incastonato nella natura rigogliose dell’isola ed è situato a un’altezza di oltre 500 metri dal livello del mare. Dal complesso monastico è possibile godere di una vista mozzafiato sulla città di Paphos e trascorrere del tempo immersi in un luogo fatto di pace, silenzio e bellezza.

Monastero di Agios Neophytos

Fonte: 123rf

Monastero di Agios Neophytos, Cipro
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Le grotte di Algar do Carvão nascondono un lago sotterraneo

Esiste un arcipelago, immerso nell’Oceano Atlantico, formato da nove isole principali, divise in tre gruppi, e da numerosi isolotti minori che regalano una natura che ha davvero dell’incredibile: le Azzorre. Tra questa ne svetta una, chiamata Terceira, che permette di immergersi in uno straordinario contrasto fra la bellezza naturale dell’isola vulcanica e l’ammirevole opera dell’uomo. Molte le cose da visitare su questo suggestivo lembo di terra. Ma oggi vogliamo parlarvi delle grotte di Algar do Carvão, che celano un limpido lago sotterraneo.

Algar do Carvão, cosa sapere

L’Algar do Carvão è una vera e propria camera magmatica del cono del vulcano Guilherme Moniz. Situata nella zona centrale di Terceira, è stata riclassificata come “Monumento Naturale Regionale” grazie alle sue particolarità vulcanologiche e alla sua notevole importanza da un punto di vista ambientale.

In sostanza, è un’affasciante grotta sotterranea che permette di scendere nelle viscere di un vulcano spento. Frutto di diverse eruzioni, oggi è possibile ammirarla grazie al lavoro svolto da un gruppo di esploratori locali che, attraverso l’uso di nuove tecnologie, riuscirono ad avanzare nella caverna ed esplorarla.

Tuttavia, il sistema di discesa richiedeva circa un giorno di tempo. Per questo motivo, l’associazione Os Montanheiros decise di farvi costruire un tunnel di scale utili a facilitare l’accesso alla grotta e alla laguna.

Visitare Algar do Carvão e il suo lago sommerso

Percorrere quella scalinata vuol dire ritrovarsi circondati da rigogliosa vegetazione e riuscire ad ammirare la bocca del cono vulcanico, uno dei pochi rimasti che sono ancora non ostruiti.

Ma non solo. Continuando la vostra discesa arriverete sulle sponde di un lago sotterraneo dalle acque cristalline. Una meraviglia della natura circondata da stalattiti e stalagmiti di color bianco neve. A questo punto sarete a ben 90 metri di profondità sotto il livello del manto stradale e ammaliati da un rumoroso silenzio, quello che fa risuonare il grembo di Madre Natura.

La vicina Gruta do Natal

Vicino ad Algar do Carvão prende vita un’altro spettacolo naturale: la Gruta do Natal. Questa cavità si distingue per essere un tunnel di lava lungo circa 697 metri originatosi, probabilmente, dalle colate laviche che sono fuoriuscite da alcune fessure situate in una valle che un tempo era incastonata tra le vette che impreziosivano il paesaggio circostante.

Inizialmente era conosciuta come Galeria Negra a causa dell’oscurità che caratterizzava il suo interno, ma nel corso del tempo fu ribattezzata Gruta do Cavalo in quanto, durante le prime esplorazioni, furono rinvenuti alcuni resti di un osso di cavallo caduto infilandosi nell’apertura d’ingresso.

Fino ad arrivare al 25 Dicembre 1969, anno in cui, in seguito alla celebrazione della Messa di Natale , assunse il nome di Gruta do Natal. Una data che in realtà segna anche l’apertura della grotta al pubblico. Oggigiorno, durante il periodo natalizio, se è possibile vi si tiene ancora una Messa di Natale.

Addentrandovi avrete modo di osservare diverse strutture geologiche che vi lasceranno incantati, come il deflusso di diversi tipi di lava, stafiliti, ossia delle formazioni rocciose simili alle stalattiti, e alcuni basamenti laterali.

Insomma, la visita ad Algar do Carvão consente di entrare davvero in contatto con l’anima di Madre Natura.

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La grotta che ospitò gli antenati dei Neanderthal: la scoperta

Nuove, eccezionali scoperte hanno cambiato notevolmente la ricostruzione dell’evoluzione geologica di un’importante grotta in Puglia, confermando la presenza di umani in Italia molto prima che comparissero gli Homo sapiens, con implicazioni importanti anche per la storia delle variazioni del livello del mare e degli ecosistemi in quel settore del Mediterraneo. Un sito 
di importanza mondiale per lo studio della preistoria, che dopo oltre un secolo continua a sorprendere. Ecco cosa è emerso dall’ultimo studio.

Gli antenati dei Neanderthal a Grotta Romanelli

Le origini del sito preistorico di Grotta Romanelli, situata in un’insenatura nei pressi di Castro, teatro di un’altra sensazionale scoperta, sono molto più antiche di quanto ritenuto finora dai ricercatori. Gli ultimi rilevamenti geologici e le attività di scavo, infatti, hanno permesso di ricostruirne l’evoluzione, e si è così scoperto che ha iniziato a riempirsi molto tempo prima di quanto creduto stimato, con modalità simili probabilmente a quelle di altre grotte del tratto di costa salentino in esame.

Lo studio, pubblicato sulla rivista “Nature-Scientific Reports”, è stato realizzato da Sapienza, Università di Torino, Statale di Milano e Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igag). Stando a quanto si apprende, i depositi alla base della successione stratigrafica sono riferibili a un ciclo sedimentario risalente a circa 350mila anni, invece dei 125mila ritenuti fino a oggi. Uomini e animali, quindi, hanno iniziato a lasciare testimonianza della loro presenza nei sedimenti della grotta salentina molto prima di quanto indicato dalle ricerche passate.

Nel complesso degli strati inferiori, infatti, sono stati messi in luce microfossili marini e livelli stalagmitici che, insieme a fossili di grandi mammiferi e strumenti in calcare, hanno permesso di attribuire i depositi a un periodo più antico del Tirreniano. Questo nuovo quadro stratigrafico rafforza quindi l’idea che gli esseri umani che frequentarono la grotta agli inizi siano precedenti ai Neanderthal.

Grotta Romanelli scavi

Fonte: Ufficio Stampa Cnr – Ph: Luca Forti

Attività di scavo all’interno della Grotta Romanelli

La grotta delle scoperte nel Salento

Il sito Grotta Romanelli è un importante giacimento archeologico e fossilifero del Paleolitico italiano, che rappresenta da oltre un secolo un riferimento internazionale per lo studio della preistoria. La grotta conserva tracce di fasi differenti del passaggio dell’uomo preistorico attraverso numerosi reperti archeologici, paleontologici, sepolture umane, arte parietale e mobiliare.

I primi ritrovamenti in zona risalgono al 1869, quando Ulderigo Botti, a seguito del rinvenimento di fossili durante un’escursione nella vicina Capo di Leuca, vi ipotizzò la presenza dell’uomo preistorico sin da epoche remote. Nei primi del Novecento iniziarono ricerche sistematiche che portarono alla scoperta della grotta ad opera del paleoantropologo Ettore Regalia e del pittore salentino Paolo Emilio Stasi.

Dopo decenni di scavi, negli anni ‘70 le attività sul campo subirono una lunga battuta d’arresto, finché nel 2015 un team multidisciplinare coordinato dal professore Raffaele Sardella del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università della Sapienza di Roma, e finanziato dal Progetto Grandi Scavi dell’Ateneo, ha riportato l’attenzione su questo sito, ricco di sorprese. Negli ultimi anni, Grotta Romanelli ha restituito numerosi manufatti litici e in osso, pietre incise, resti di arte parietale con composizioni geometriche e zoomorfe, oltre a ossa umane riferibili alla parte finale del Pleistocene.

Le nuove attività di scavo e ricerca stanno ora evidenziando un quadro ancor più ricco e articolato dei molteplici elementi di interesse scientifico del sito. Qui sono presenti tracce di fasi differenti dell’evoluzione del territorio salentino con il passaggio da forme antiche umane, che hanno vissuto con grandi mammiferi poi estinti come elefanti, ippopotami e rinoceronti, fino alla presenza di Homo sapiens e alle rappresentazioni artistiche incise sulla volta della grotta.
La buona notizia è che le attività di scavo sul terreno proseguiranno con l’esplorazione della parte più interna della grotta, mai studiata finora.