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Bibione: dalla spiaggia emerge una villa di epoca romana

Sarà un 2023 speciale quello di Bibione, nota e apprezzata località veneta per le vacanze balneari, con lunga e ampia spiaggia di sabbia finissima accarezzata dalle limpide acque dell’Adriatico.

Città di nascita recente, con nemmeno settant’anni alle spalle, tempio del benessere termale, è pronta a diventare anche meta prediletta per gli appassionati di storia e archeologia: è custode, infatti, di una villa romana, testimonianza di un passato più antico di quanto si possa immaginare.

Al via le ricerche a Villa Mutteron dei Frati

Nelle prossime settimane, gli archeologi daranno inizio alle ricerche presso la villa romana di Bibione, Villa Mutteron dei Frati, unica nel suo genere grazie al perfetto stato di conservazione, con strutture fino a due metri di altezza rimaste inalterate dal tempo.

L’obiettivo è inoltre quello di organizzare, in data da destinarsi, un’apertura straordinaria per il pubblico.

Il sito archeologico è noto fin dal Settecento e la sua importanza è stata segnalata in più di un’occasione: a inizio Ottocento dall’avvocato concordiese Dario Bertolini e poi negli anni Trenta del Novecento dal latisanese Aulo Gellio Cassi che compì il primo scavo nell’area della villa.

Negli anni Novanta, conscia dell’eccezionale scoperta, la Soprintendenza Archeologica del Veneto mise in moto una campagna di scavi che portò alla luce alcuni ambienti della villa ricchi di decorazioni.

L’interesse per Villa Mutteron dei Frati è rimasto sempre vivo con il trascorrere degli anni ma l’assenza di risorse ha bloccato il proseguimento delle indagini: qualche anno fa, tuttavia, è stato intrapreso un nuovo dialogo che ha portato, oggi, all’avvio di una nuova entusiasmante stagione di scavi e ricerche.

Gli studi previsti per il 2023

Gli studi cominceranno innanzitutto nella pineta Valgrande dove verrà eseguita una campagna di prospezioni geofisiche su una superficie di 200 metri quadrati accanto ai resti della villa ancora in parte visibili ovvero strutture murarie con pavimenti a mosaico e affreschi sulle pareti.

In questo modo, si mira a ottenere una mappa di anomalie collegabili a eventuali strutture presenti nel sottosuolo così da individuare con precisione l’area oggetto degli scavi.

Dal 6 al 31 marzo 2023 si terrà lo scavo stratigrafico che interesserà un’area di almeno 60 metri quadri, indagata da un team internazionale composto da 20 archeologi tra responsabili e studenti delle università di Regensburg e Padova.

Le aspettative sono quelle di portare alla luce ambienti tuttora sconosciuti per integrare la pianta oggi nota della villa e anche di acquisire dati importanti relativi a una datazione più precisa del periodo in cui l’antico edificio venne costruito e abitato, alle dimensioni e decorazioni, ai possibili proprietari e alle attività economiche che si svolgevano al suo interno, magari in relazione con le risorse dell’ambiente circostante e i collegamenti via acqua e via terra.

Per delineare le caratteristiche del paesaggio di cui la villa era parte integrante, nell’arco di tutto il 2023 gli esperti eseguiranno carotaggi, analisi sedimentologiche, palinologiche e ricognizioni archeologiche in estensione nella Valgrande e nel territorio alla sue spalle, in un zona compresa tra il canale Nicesolo a ovest e il fiume Tagliamento a est.

L’obiettivo è recuperare e fornire un’immagine precisa dell’antico paesaggio da cui si possano ricavare le forme dei luoghi e il quadro economico, insediativo e strutturale dell’ambiente costiero di oltre duemila anni fa e mettere i risultati a disposizione del pubblico grazie a visite guidate del sito (già durante gli scavi) e a momenti d’incontro.

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Caraibi litorali mare Notizie Viaggi viaggiare

È la migliore spiaggia dei Caraibi per i viaggiatori

Anche per il 2023 TripdAdvisor ha premiato le destinazioni, gli hotel, i ristoranti e le attività più amate con i Traveller Choice Awards, classifica ricavata dalle preferenze degli utenti sulla base delle recensioni della community di viaggiatori: tutti i vincitori del premio Best of the Best sono in cima alle classifiche di TripAdvisor e si posizionano nel migliore 1% di tutti i listings presenti sulla famosa piattaforma.

Eagle Beach ad Aruba ha ottenuto il primato come “spiaggia più bella dei Caraibi” e il secondo posto come spiaggia più bella del mondo.

Eagle Beach, paradiso balneare caraibico

Eagle Beach è una delle spiagge più ampie e amate di Aruba, dalla candida sabbia soffice e ombrelloni di paglia, rinfrescata dalla brezza che attenua la calura, uno dei luoghi top per immergersi appieno nella rilassata e avvolgente atmosfera dei Caraibi.

Suo vanto, che la rende perfetta per gli amanti della natura, sono i due alberi più fotografati e rinomati dell’isola, i Fofoti, dalla caratteristica silhouette sagomata dal vento, simboli indiscussi del territorio.

La straordinaria composizione di conchiglie e coralli, fa sì che la sabbia di Eagle Beach si mantenga fresca anche nelle ore più calde della giornata permettendo rigeneranti passeggiate a piedi nudi lungo il litorale in qualsiasi momento della giornata.

Ma non è certo tutto.

La spiaggia più bella dei Caraibi è inoltre il luogo di nidificazione preferito dalle tartarughe marine che ogni anno, da marzo a novembre, tornano a depositare le uova in attesa che si schiudano. È così che, durante una camminata in spiaggia, è possibile assistere all’emozionante spettacolo della schiusa e all’incamminarsi dei piccoli verso il Mar dei Caraibi, pronti a prendere il largo.

Infine, uno dei momenti migliori per visitare questo angolo di paradiso è il tramonto, quando il cielo si tinge di arancione, rosa, rosso e viola: un cocktail presso i resort vista mare, un picnic, un telo per sedersi sulla sabbia morbida renderanno il tutto ancora più magico.

Le parole di soddisfazione per l’ambito riconoscimento

I visitatori notano e apprezzano tutti gli sforzi che facciamo da parte di A.T.A. e del Ministero del Turismo di Aruba in merito alle strategie di sostenibilità e conservazione delle nostre spiagge, ed è così che riusciamo a ottenere risultati che ci rendono orgogliosi come Paese.
Aruba è una piccola isola dei Caraibi fortemente basata sul turismo, per noi è pertanto un vero onore che una spiaggia della nostra Happy Island venga nominata miglior spiaggia dei Caraibi.
Negli anni passati, Eagle Beach si è classificata come una delle spiagge più belle dei Caraibi, ma essere al primo posto supera ogni aspettativa
“, queste le parole di Ronella Croes, Amministratore delegato di A.T.A. (Aruba Tourism Authority).

Congratulazioni ai vincitori dei Tripadvisor Travelers’ Choice Best of the Best 2023“, ha dichiarato John Boris, Chief Marketing Officer di Tripadvisor. “La ripresa dei viaggi a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno ha ulteriormente aumentato la competizione.
La presenza tra i Best of the Best dimostra che i vincitori hanno saputo offrire esperienze esemplari a coloro che contano di più: i loro ospiti.
Con il mutare delle aspettative, la continua carenza di manodopera e l’aumento dei costi, non si tratta di un’impresa facile, e sono continuamente colpito dalla capacità di resistenza e di adattamento del settore del turismo e dell’ospitalità. Brindiamo a un altro anno di successi!
“.

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Turri, il borgo dei tulipani

Non soltanto mare caraibico e cristallino e spiagge da sogno: la Sardegna è molto altro ancora, custode di parchi, grotte, preziose testimonianze archeologiche, borghi ricchi di storia e tradizione, e piccole perle “nascoste” che non ti aspetti.

È il caso di Turri e della sua incantevole fioritura dei tulipani, un trionfo di colori a pieno contatto con la natura incontaminata, nel cuore della zona pianeggiante della Marmilla, tra la Giara di Gesturi, famosa per i cavalli selvatici, e la Giara di Siddi, a circa 45 minuti di auto da Cagliari.

Turri, il borgo tra zafferano e tulipani

Poco più di 400 abitanti e il primato della produzione di zafferano, l’oro rosso sardo, insieme a San Gavino Monreale: Turri è il borgo dei panorami variegati che sorge in collina nell’abbraccio dei campi coltivati.

Il centro storico ha conservato la tipica conformazione di un tempo, con le case a corte vegliate da alti muri, caratterizzate da orti familiari alle spalle e ampi cortili sul davanti.

Una passeggiata tra le vie dà modo di osservare gli ampi portali delle abitazioni, la maggior parte del XX secolo ma alcuni risalenti all’Ottocento, e la tardo gotica Chiesa di San Sebastiano, edificata nel Seicento, di impronta aragonese e a navata unica: degni di nota sono l’Altare Maggiore, con il trono di San Sebastiano e una pregevole varietà di marmi, e le quattro cappelle laterali.

Di fronte alla parrocchiale, sorge una costruzione della seconda metà dell’Ottocento, con decorazioni palladiane al di sopra dell’architrave delle finestre: fu sede, per un centinaio di anni, del vecchio Municipio e, ancora prima, del Monte Granatico, ovvero la Banca del Grano.

Da vedere anche la Casa Museo dell’Arte Contadina e il secolare Parco degli Ulivi, in località Molinu, dove svettano autentici monumenti naturali: il Parco include un centro di accoglienza, percorsi guidati e un Museo storico.

I dintorni del paese non sono da meno e rappresentano un territorio abitato fin dalla Preistoria, come testimoniano i due nuraghi complessi di “su Senzu” e “Cabonu” e quelli a torre unica di “Sirissi”, “Turriga” e “Bruncu Monti Ari“.

Tutta la meraviglia dei tulipani di Sardegna

Turri, come accennato, ha il suo fiore all’occhiello nella straordinaria fioritura dei tulipani, meta ottimale per un gita fuori porta tra colori, profumi e incredibile bellezza.

Location d’eccellenza è il Parco “Beranu Froriu”, in un contesto naturalistico esclusivo, custode altresì di un magnifico roseto con oltre 5000 rose e 450 varietà di fiori tra cui peonie, muscari, iris, giacinti, ranuncoli, allium e narcisi.

Parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, il parco di sette ettari è un imperdibile paradiso per chi ama le fioriture primaverili e desidera ammirare gli splendidi tulipani in Sardegna: qui, infatti, sono ben 500.000!

Camminare senza fretta nel cuore del parco, in cui sono numerosi gli spazi dedicati agli animali, fa sentire immersi in un’esplosione di colori rigeneranti, tra ulivi secolari, piccoli ponticelli da attraversare e numerosi sentieri che si intrecciano. Ma non è tutto: i paesaggi e i panorami che si godono da Turri sulle verdi colline tutt’intorno appagano lo sguardo.

Il periodo migliore per scoprire il borgo dello zafferano e dei tulipani è certamente la primavera!

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Bandiere Blu 2023: esce la lista online, ma è falsa. La smentita

Come ogni anno, c’è grande attesa per la nuova lista delle spiagge premiate con la Bandiera Blu 2023: nelle ore scorse è uscito online l’elenco, con largo anticipo rispetto al solito. In effetti, molti si sono chiesti se la notizia fosse attendibile. Ora il mistero è sciolto, con la smentita ufficiale da parte dell’ente che organizza il concorso: la lista è falsa.

Bandiere Blu 2023, la nuova lista: la smentita

Facciamo un passo indietro. Ogni anno, la FEE (Foundation for Environmental Education) premia le migliori spiagge italiane con la Bandiera Blu, un riconoscimento internazionale istituito nel 1987 che vede il supporto persino di due agenzie dell’ONU (l’UNEP e l’UNWTO, l’Organizzazione Mondiale del Turismo). Per poter partecipare al concorso, i Comuni devono segnalare le proprie spiagge compilando un complesso questionario. A seguito di questa procedura, che termina alla fine dell’anno precedente (in questo caso a dicembre 2022), l’organizzazione avvia una lunga serie di controlli per verificare che le candidate abbiano i requisiti per diventare le nuove Bandiere Blu 2023.

Naturalmente, per effettuare tutte queste verifiche ci vuole molto tempo: per questo motivo la lista delle nuove spiagge premiate arriva solitamente a primavera inoltrata. Quest’anno, la notizia della pubblicazione online dell’elenco definitivo è stata lanciata nientemeno che a metà febbraio. Una cosa che ha insospettito molti, ma la certezza che si trattasse di una fake news è arrivata solamente adesso. “Informiamo, a fronte di molte segnalazioni da parte di Comuni, di un presunto elenco delle Bandiere Blu del 2023, apparso sul web. Non essendo ancora terminato il lavoro di valutazione, tale elenco è totalmente falso” – si legge sulla pagina Facebook ufficiale dell’organizzazione.

Bandiere Blu 2023, che cosa aspettarci

Ci vorranno dunque ancora alcune settimane prima di scoprire quali sono le spiagge che verranno premiate con la Bandiera Blu 2023. Ma l’elenco risultato falso ha già attirato l’attenzione su questo importante riconoscimento e ha suscitato molte aspettative su quelle che saranno effettivamente le nuove Bandiere Blu. Lo scorso anno ci sono stati alcuni interessanti stravolgimenti nella lista: diverse spiagge sono state cancellate, perdendo così il titolo tanto agognato (tra queste, la splendida spiaggia di Sapri in Campania, quella di Ventotene nel Lazio e le isole Tremiti in Puglia).

Le new entry sono invece state 14, dei veri e propri gioielli premiati per l’attenzione all’ambiente, la qualità delle acque e la gestione sostenibile del territorio. Ricordiamo quali sono: Alba Adriatica (Abruzzo), Caulonia e Isola di Capo Rizzuto (Calabria), Ispani (Campania), Riccione e San Mauro Pascoli (Emilia Romagna), Porto Recanati (Marche), Cannobio (Piemonte), Castro, Rodi Garganico e Ugento (Puglia), Budoni (Sardegna), Furci Siculo (Sicilia), Pietrasanta (Toscana). Nel 2022, le regioni più premiate sono state la Liguria, che si attesta ancora una volta al primo posto per numero di spiagge Bandiere Blu, la Campania e la Toscana.

In questo momento, la FEE sta compiendo i suoi controlli di rito per verificare che i requisiti per ottenere la Bandiera Blu siano presenti sia nelle spiagge proposte nei mesi scorsi, sia in quelle che sono già state premiate negli scorsi anni (come abbiamo visto, infatti, è possibile anche perdere il riconoscimento). Probabilmente, tra qualche settimana avremo la lista definitiva e ufficiale, così da scoprire quali sono le località più rispettose dell’ambiente e sostenibili per le nostre vacanze estive 2023.

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Due antichi tesori riemergono dal mare italiano

Il mare a volte restituisce tesori inaspettati, che spesso raccontano di civiltà antichissime, riportandoci indietro di secoli o millenni. L’ultimo ritrovamento, di probabile interesse archeologico, è avvenuto per caso su una delle splendide spiagge della Sardegna. A fare la scoperta, un sessantenne durante una passeggiata, conclusasi in modo del tutto inaspettato.

Su una spiaggia a Sant’Antioco spuntano due anfore

Due antiche anfore sono state ritrovate su una spiaggia a Sant’Antioco da un luogotenente in congedo dei carabinieri, residente a Monza, ma attualmente sull’isola maggiore dell’Arcipelago del Sulcis, nell’estremo sud ovest della Sardegna, che fu colonia fenicio punica, poi città romana, fino a diventare lo splendido borgo di mare apprezzato da moltissimi turisti.

I due preziosi reperti, trovati dall’uomo durante una passeggiata, erano con molta probabilità depositati sul fondo del mare e sono stati trasportati a riva dalle mareggiate dei giorni precedenti. Un’anfora si presenta integra, mentre l’altra è solo parzialmente danneggiata. L’uomo ha immediatamente avvisato i carabinieri del ritrovamento, i quali si sono rivolti alla direttrice del Museo Archeologico “F. Barreca” per i successivi accertamenti tecnici che verranno svolti anche a cura del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Cagliari e della Sovrintendenza archeologica.

Come ricordano i militari del TPC, i beni archeologici appartengono al patrimonio dello Stato e in caso di rinvenimento fortuito si applica l’articolo 90 del decreto legislativo 42 del 2004 che prevede che “chi scopre fortuitamente cose immobili o mobili di verosimile interesse archeologico deve farne denuncia entro 24 ore al soprintendente o al sindaco o all’autorità di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea del bene, lasciandolo nelle condizioni e nel luogo in cui è stato rinvenuto”.

Il fascino archeologico di Sant’Antioco

Conosciuta non solo per il suo mare, ma anche per la storia e l’archeologia, Sant’Antioco ospita Il MAB, “Museo Archeologico Ferruccio Barreca”, che conserva ed espone al suo interno un’ampia gamma di reperti provenienti dall’isola sarda. Gran parte della collezione porta alla scoperta dell’importante insediamento urbano sorto sulle sponde orientali dell’isola al principio dell’VIII sec. a.C. e conosciuto con il nome di Sulky o Sulci, caposaldo portuale del distretto territoriale della Sardegna sud-occidentale che, insieme al comparto metallifero dell’Iglesiente, costituisce la sub-regione del Sulcis-Iglesiente. Il percorso museale segue un criterio topografico e cronologico incentrato sulle tre componenti principali dell’insediamento urbano sin dalle sue origini: l’abitato, le necropoli e il tofet.

Situato all’estremità settentrionale della cittadina di Sant’Antioco, in posizione periferica rispetto all’abitato fenicio, il tofet è una particolare tipologia di santuario cittadino, diffuso nelle città fenicie e puniche del Mediterraneo centrale. Un’area sacra e funeraria a cielo aperto, posta in posizione periferica rispetto all’abitato e dotata di recinti, altari o sacelli, destinata ad accogliere le sepolture di bambini deceduti in tenerissima età o nati morti. La località conserva ancora oggi il nome di “Sa guardia ‘e is pingiadas” (la guardia delle pentole), reminiscenza popolare della presenza di numerosi contenitori in ceramica che spesso emergevano nella zona.

Uno specchio della vita e della floridezza della città punica di Sulky tra il VI sec. e il III sec. a.C. è offerto dalla grande necropoli di Sant’Antioco, con più di 50 tombe sotterranee scavate nel settore di Is Pirixeddus. Le camere ipogee, alle quali si accedeva attraverso un corridoio scalinato, accoglievano numerose salme, forse i membri di una stessa famiglia, inumate dentro bare di legno, spesso dipinte di rosso o decorate con figure umane intagliate in rilievo. L’impianto funerario rimase in uso anche durante il periodo romano. Le iscrizioni funerarie latine, oggi in buona parte visibili nel Museo Archeologico “Ferruccio Barreca”, rappresentano la memoria vivente dei cittadini della città romana di Sulci.

L’area archeologica nota come Acropoli sorge, invece, sulla cima della collina di Is Pirixeddus, non lontano del forte Su Pisu, che dominava la città antica e l’antistante laguna. Le strutture e pavimenti in cocciopesto ornati con piccole tessere di colore bianco, scoperti negli anni Cinquanta e recentemente restaurati, rappresentano ciò che rimane di un affascinante tempio romano.

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Dormire in una bolla su una spiaggia paradisiaca: l’esperienza è un sogno

Le esperienze di viaggio, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi, soprattutto per quelli che ci permettono di vivere e di condividere momenti indimenticabili e indelebili.

Lo abbiamo sperimentato in prima persona quando abbiamo scelto di dormire nelle case sugli alberi, nelle cabine immerse nella natura, e in tutti quegli hotel e alloggi bizzarri, stravaganti e inediti. E possiamo farlo ancora, scegliendo di vivere quella che è, con tutta probabilità, l’esperienza più romantica e suggestiva di una vita intera.

Esiste un posto, infatti, che tutti conosciamo per la sua incredibile bellezza. Che è così grande che non si può descrivere, ma solo vivere. Questo luogo si chiama Maldive, ed è proprio qui che è possibile dormire in una bolla trasparente su una spiaggia paradisiaca. Pronti a vivere un sogno a occhi aperti?

Una bolla, una spiaggia tropicale e un manto di stelle

Molto più di un alloggio, le bubble tent situate sulla spiaggia delle Maldive, sono una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita. Per vivere questa avventura dobbiamo recarci sull’atollo di Baa, a circa 30 minuti di navigazione da Malé.

Proprio qui si apre davanti agli occhi dei viaggiatori un paesaggio mozzafiato che per forme e lineamenti ricorda un paradiso terrestre. Un vero e proprio eden fatto di visioni mozzafiato alle quali appartiene una delle barriere coralline più ricche del mondo. Un ecosistema incredibile che è stato dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO.

Ed è proprio qui, in questo microcosmo delle meraviglie, che sorge il Seaside Finolhu Baa Atoll, è uno splendido resort a 5 stelle. L’esperienza, qui, è di lusso. Non solo per le diverse tipologie di alloggi offerti e dotati di tutti i comfort, ma anche e soprattutto perché da qui è possibile accedere in maniera privilegiata a uno dei paesaggi più belli del nostro pianeta, a ogni ora del giorno e della notte.

Ed è sempre qui che è possibile vivere un’esperienza unica, quella di dormire in una bolla trasparente, inserita armoniosamente in una spiaggia paradisiaca, che diventa il rifugio perfetto di una romantica fuga per due.

Dormire in una bolla trasparente alle Maldive

Se state cercando un’esperienza romantica e suggestiva, da vivere e condividere con la vostra dolce metà, la bubble tent del Seaside Finolhu Baa Atoll, è proprio quello che state cercando. Si tratta di una struttura completamente trasparente situata sulla spiaggia, protetta dalla natura lussureggiante che cresce tutto intorno e che garantisce privacy e riservatezza, che offre una vista a 360 gradi su tutto il paesaggio circostante.

Molto più di un glamping di lusso, quella che si vive all’interno di questo alloggio, è una vera e propria esperienza emozionale e impossibile da dimenticare. La bubble tent è il perfetto punto di partenza per le escursioni diurne e per lo snorkeling in mare aperto. Ma è anche un luogo dove potersi rilassare godendo di una vista privilegiata.

Tuttavia è la sera, quando il sole lascia spazio al crepuscolo, che avviene la magia. Una coperta scintillante di stelle scende sulla bolla e la avvolge completamente, illuminando di incanto tutto il panorama circostante.

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Sole, spiagge e mare: il Capodanno al caldo che ti sorprenderà

È arrivato il momento di rispondere alla domanda più fastidiosa e impertinente dell’anno, quella alla quale non si sfugge mai. Si perché quel “Cosa fai a Capodanno?“, è un leitmotiv che ci accompagna dall’inizio delle festività natalizie e che ci lascia solo quando superiamo il 31 dicembre.

Feste e party, spettacoli pirotecnici e cenoni, sono queste le risposte più comuni, del resto quella di celebrare il Capodanno in questi modi è una tradizione che perpetuiamo da tempi immemori.

Eppure quest’anno c’è qualcosa di diverso che possiamo fare, trascorrere la notte del 31 dicembre tra spiagge e mare, tra cocktail ghiacciati e panorami mozzafiato. Un Capodanno al caldo in qualche paradiso tropicale che si trasforma in un sogno tutto da vivere.

Capodanno al caldo: un sogno che si avvera

Se vi state chiedendo come trascorrere la fine dell’anno e celebrare l’arrivo di quello nuovo in maniera inedita e sorprendente, allora, sappiate che organizzare un viaggio verso una destinazione calda e tropicale è sempre una buona idea.

Sono tante, anzi tantissime, le destinazioni da sogno da raggiungere il 31 dicembre, le stesse che vi permetteranno di celebrare l’arrivo del 2023 in una maniera assolutamente sorprendente. Accogliere il nuovo anno in costume, davanti al mare, magari sorseggiando una bibita ghiacciata: chi non ha mai sognato di farlo?

Scopriamo quindi insieme quali destinazioni raggiungere per festeggiare il Capodanno al caldo, tra sole, spiagge, mare e viste mozzafiato.

L’eterna primavera di Fuerteventura

Dicono che quello alle Canarie è il clima più bello del mondo, e chi ci è già stato in ogni periodo dell’anno non potrà che confermare. Le temperature che caratterizzano le splendide isole dell’arcipelago spagnolo, situato al largo della costa nord-occidentale dell’Africa, danno vita a quella che è considerata una calda ed eterna primavera.

Questo vuol dire che i viaggiatori che giungeranno sulle isole, troveranno un clima mite anche a dicembre, con scarsissime possibilità di pioggia. Ogni isola è un mondo a sé che incanta e sorprende, ma se volete trascorrere un Capodanno all’insegna della grande bellezza naturale, e di panorami autentici e incontaminati, allora il consiglio è quello di raggiungere Fuerteventura, la più selvaggia delle isole Canarie.

Fuerteventura

Fonte: iStock

Fuerteventura

Il mare di Sharm el-Sheikh

Se non volete limitarvi ad ammirare il mare a Capodanno, ma volete immergervici dentro, e magari nuotare tra pesci coloratissimi, allora la destinazione da raggiungere è il Mar Rosso. Sharm el-Sheikh, nello specifico, è una delle destinazioni più gettonate dai viaggiatori che amano il clima caldo, anche in inverno.

Trascorrere qui il Capodanno vuol dire vivere un’esperienza da sogno tra immersioni nella strabiliante barriera corallina, guide tra le dune del deserto, tantissime attività acquatiche e relax vista mare.

Capodanno a Dubai

Raggiungere Dubai è sempre un’ottima idea, soprattutto in questo periodo dell’anno. Le cose da fare e da vedere nella città ed emirato degli Emirati Arabi Uniti sono tantissime. Shopping, dune nel deserto, giornate in spiaggia e passeggiate tra i grattacieli avveniristici: questa è Dubai a dicembre. E se dovesse mancarvi la neve, e la magia che questa sprigiona, sappiate che vi basterà recarvi nel più celebre centro commerciale cittadino per poter sciare.

Insomma, trascorrere Capodanno a Dubai vuol dire vivere un’avventura senza eguali. Dopo aver trascorso la giornata in spiaggia, infatti, potrete ammirare gli straordinari fuochi d’artificio che ogni anno intrattengono cittadini e viaggiatori, e che si stagliano proprio davanti al Burj Khalifa. Quale modo migliore, se non questo, per accogliere il 2023?

Bahamas: un sogno che si avvera

Se volete celebrare l’arrivo del nuovo anno in grande stile, allora, potete concedervi la possibilità di regalarvi un sogno: quello di raggiungere le Bahamas. L’arcipelago corallino circondato dall’Oceano Atlantico, infatti, è caratterizzato da tantissime isole e atolli di immensa bellezza.

Bagnate dalle acque turchesi e cristalline del Mar dei Caraibi, e caratterizzate da una natura lussureggiante e incontaminata, queste isole faranno da sfondo a uno dei Capodanni più belli e sensazionali della vostra vita.

Celebrare il nuovo anno a Capoverde

L’ultimo della nostra selezione, per trascorrere il Capodanno al Caldo, è un Paese di immensa bellezza, dove la natura è assoluta protagonista. Stiamo parlando di Capo Verde, un arcipelago incontaminato situato nell’Oceano Atlantico a pochi chilometri dalla costa africana.

Culture e tradizioni animano la vita delle isole, mentre un microcosmo composto da tantissimi esemplari di flora e di fauna incantano gli occhi e riscaldano il cuore. A dicembre, poi, le temperature sono ideali per vivere un inverno al caldo e per trascorrere un Capodanno vista mare tra le bellezze del territorio.

Tarrafal, Capo Verde

Fonte: iStock

Tarrafal, Capo Verde
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Praia a Mare, non solo spiagge: tutta la bellezza del borgo

Quando si pensa alla Calabria non si può fare a meno di pensare anche al suo splendido mare, alle acque cristalline del Mediterraneo e agli incantevoli paesaggi che si possono osservare lungo le sue coste. Ma la Calabria non è solo questo e basta fare un giro in alcuni dei borghi più belli di questa Regione per rendersene conto.

Come per esempio visitando Praia a Mare, in provincia di Cosenza, una delle mete turistiche calabresi più vivaci e dinamiche durante il periodo estivo. Ma che offre anche la possibilità di godere della bellezza di moltissime architetture dal grande valore storico e artistico oltre alle tante meraviglie naturali che si possono scoprire passeggiando nei dintorni del paese stesso.

Cosa vedere a Praia a Mare

Insomma, Praia a Mare non è solo una località balneare di prim’ordine, ma è un vero e proprio scrigno di tesori da ammirare e da cui lasciarsi conquistare passo dopo passo. Un borgo che rientra nella Riviera dei Cedri, ricchissimo di beni culturali e di monumenti che meritano di essere scoperti in tutta la loro bellezza. Magari partendo da due importanti edifici religiosi, la Chiesa del Sacro Cuore e la Chiesa di San Paolo Apostolo, costruita secondo uno stile contemporaneo.

Ma non solo. Nascoste nel borgo, sorgono anche la Chiesa di Gesù Cristo Salvatore e il Santuario della Madonna della Grotta, un luogo altamente suggestivo, costruito all’interno di una grotta nella collina e che merita di essere visitato.

Continuando a camminare per il borgo, poi, è possibile imbattersi in altre architetture dal grande valore culturale e che richiamano a tempi passati dal fascino immenso, come la Rocca di Praia, una struttura normanna realizzata del XVI secolo e destinata alla difesa della città e del litorale circostante. In particolare, poi, la Torre di Fiuzzi, è una delle più grandi torri della zona ed è posta su un faraglione della scogliera di Fiuzzi, ad un’altezza di 15 metri. Una posizione favorevole per presidiare la costa e difenderla da eventuali attacchi.

Le bellezze nei dintorni

Una vera perla ricca di bellezze uniche e delle tante testimonianze del passato vissuto da questo caratteristico borgo. E una località che vi offre anche la possibilità di scoprire scorci e angoli naturali da lasciare senza fiato. E non parliamo solo del mare, già di per sé bellissimo e che merita sempre un viaggio a Praia a Mare, ma delle meraviglie naturalistiche che sorgono nei pressi del borgo.

Come la Grotta delle Sardine, che prende il suo nome proprio per la presenza delle sarde, la Grotta Azzurra, chiamata così per via del colore azzurro intenso e brillante delle acque, la Grotta del Leone, nominata così per la somiglianza delle rocce a un leone sdraiato o l’Isola di Dino, un isolotto dalla bellezza unica che sorge dinnanzi a Fiuzzi.

Bellezze naturali dal grande valore, che rendono il borgo di Praia a Mare una delle località calabre più belle e assolutamente da scoprire di questa terra a tratti selvaggia ma sempre eccezionale. Che dire, non vi resta che prenotare subito un viaggio alla scoperta di questo stupendo borgo e delle sue tante meraviglie, senza aspettare la stagione calda, ma godendo della tranquillità di questa zona della Calabria e della possibilità di viverne un lato nuovo e dal fascino indescrivibile.

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Non solo spiagge: la Romagna punta ora sul turismo attivo

Ci sono delle novità per la Romagna, delle grandi novità. Questa regione, infatti, ha deciso di allargare la sua offerta ai viaggiatori e turisti che si recano verso le sue terre, puntando su un tipo di turismo e di vacanza attiva. Non solo spiagge, mare e vita notturna, quindi, ma un vero e proprio piano di promozione turistica per il 2023, volto a diversificare l’offerta, ampliano il ventaglio di possibilità in cui, soprattutto la Sport Valley, sarà punto focale e protagonista.

Al via una nuova offerta “attiva”

Un piano lanciato da Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara, che entrerà subito nel viso, già a partire dai seguitissimi e sentiti appuntamenti del Mondiale Superbike, del Moto Gp, dell’Italian Bike Festival, dell’Ironman e del Mondiale di Dragon Boat. Un susseguirsi di eventi da non perdere e che faranno conoscere un lato diverso e nuovo di questa splendida regione. Ma non solo. Perché la Romagna è fatta anche di meraviglie paesaggistiche, di un entroterra da scoprire, di borghi, rocche e città che, proprio a partire dall’anno in arrivo, punteranno tutto sulla promozione culturale del territorio e sulla fiorente ed eccellente produzione enogastronomica che caratterizza questa regione della mille possibilità.

Il piano di promozione turistica di Apt Servizi Emilia-Romagna, che è stato messo a punto anche grazie a Visit Romagna, quindi, ha le idee molto chiare su quale sia la direzione da prendere e si caratterizza per tre punti chiave: capitalizzare la clientela che decide di recarsi in Emilia-Romagna per la prima volta o che ritorna nella regione dopo un periodo di assenza, consolidare la presenza sul mercato interno domestico e provare e confermare o meglio ancora superare le quote di mercato internazionale raggiunte nel 2019, prima della pandemia.

I punti del programma

Un programma a 360° gradi, quindi, volto a un turismo più partecipativo e a tutto tondo, che abbracci ogni tipologia di desiderio e che valorizzi a pieno tutta la grandissima offerta che la regione è in grado di dare ai suoi visitatori.

Come spiegato anche dall’assessore regionale Turismo e Commercio, Andrea Corsini, questo piano conferma la presenza parallela, oltre che del turismo prettamente balneare, anche delle tante altre potenzialità del luogo per intercettare i nuovi visitatori durante l’arco di tutto l’anno e non solo nel corso della stagione estiva.

Grazie a proposte capaci di valorizzare l’entroterra e di promuoverla come meta esclusiva per una vacanza d’esperienza, tra cultura, percorsi gourmet, paesaggi da scoprire e tutto ciò che consente di recuperare nuove presenze e interessi e di incrementare le performance e le capacità insite in questi territori che sono la vera base del turismo in Romagna.

Non solo spiagge e turismo balneare, quindi, ma un’offerta e una serie di iniziative di comunicazione a 360°, che puntano ad attrarre e a stringere la mano anche a visitatori interessati alle tante bellezze, ai sapori e alla tradizioni di questa regione, allo sport, alla ciclovie, ai cammini, ai tanti percorsi per le famiglie e agli eventi che nascono dalla creatività e dalle eccellenze di questa terra unica. Una regione che vale la pena di visitare sotto ogni punto di vista.

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Lo strano caso dei mostri alieni sulla spiaggia in Sudafrica

È successo all’improvviso, e inaspettatamente, che passeggiando sulla spiaggia di Still Bay, a Western Cape, un uomo sia stato completamente rapito, con lo sguardo s’intende, da diverse figure aliene che uscivano dal mare e scivolavano sul bagnasciuga, proprio lì dove lui le ha immortalate immediatamente.

Le sue fotografie, pubblicate sui social network, avevano come obiettivo quello di condividere le bellezze naturalistiche della sua città natale, in Sudafrica, ma soprattutto di sensibilizzare il mondo intero sui grandi cambiamenti climatici che stanno danneggiando il nostro pianeta.

Eppure, quella missione, non è stata compresa. Le fotografie sono diventate virali e hanno fatto il giro del mondo in poche ore, ma solo perché le persone hanno scambiato quelle piante morte per dei mostri alieni sbarcati in città, arrivando addirittura a cancellare le prenotazioni di viaggio nella splendida Still Bay.

I mostri alieni in Sudafrica

Le fotografie, che circolano da giorni sui social network e sui media internazionali, sono state scattate da Jan Vorster. L’uomo, un fotografo di 62 anni originario di Western Cape, quella mattina aveva deciso di fare il suo solito giro a Still Bay, e approfittare del silenzio e della tranquillità dell’alba per scattare alcune fotografie che ritraessero le meraviglie naturali della sua città.

Arrivato sulla spiaggia, però, il suo sguardo è stato immediatamente catturato dalla presenza di strane creature sul bagnasciuga. Ma al contrario di quello che sembra, guardando i suoi scatti, non si tratta di mostri alieni venuti da un altro pianeta per chissà quale spaventoso motivo, ma semplicemente di piante morte di aloe vera che sono state trasportate sulla sabbia dal mare.

Certo, le forme, le dimensioni e le posizioni sono stravaganti e suggestive, e non stupisce che possano solleticare l’immaginario collettivo nei modi più disparati. Del resto, lo stesso Jan Vorster si è lasciato suggestionare dalla presenza di quelle piante, fotografandole e condividendole sui social network, ma mai si sarebbe aspettato che le persone di tutto il mondo avrebbero davvero creduto che si trattasse di mostri alieni arrivati in Sudafrica.

Le piante di aloe vera che hanno spaventato il mondo

Le fotografie scattate da Jan Vorster, come abbiamo anticipato, sono diventate virali. Ma non per la loro bellezza, o per la curiosa presenza di quelle piante morte, quanto più per una dilagante paura di poter incontrare gli alieni a Still Bay.

Moltissimi viaggiatori, infatti, dopo aver visto quelle istantanee hanno provveduto a cancellare i loro viaggi imminenti a Western Cape, altri, invece, hanno condiviso quegli scatti per allertare le persone, per dire al mondo intero che gli alieni erano arrivati in Sudafrica.

Notando come le foto venivano condivise, ma soprattutto il panico generale che si era scatenato in rete e non solo, Jan Vorster ha scelto di chiarire una volta e per tutte lo strano caso dei mostri alieni a Still Bay. In un’intervista rilasciata a Kennedy News, l’uomo ha raccontato che le protagoniste delle sue fotografie altro non erano che piante morte di aloe vera immortalate con la speranza di diffondere una maggiore consapevolezza sui danni ambientali creati dall’uomo.

Se vi capita di vedere queste foto, quindi, non preoccupatevi, o almeno non fatelo rispetto a una possibile invasione aliena. L’unica cosa su cui dovremmo riflettere, e farlo tutti, è sulle drammatiche conseguenze del cambiamento climatico.