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In Irlanda nasce il nuovo sentiero sulla montagna sacra di Croagh Patrick

Tra tradizioni e leggende, l’Irlanda è un luogo ricco di meraviglie tutte da scoprire: una delle mete più affascinanti per i pellegrini e gli amanti dell’escursionismo è senza dubbio Croagh Patrick, la montagna sacra legata alla figura del santo patrono del Paese. Per lungo tempo, affrontare questo pellegrinaggio significava districarsi tra percorsi ripidi e sterrati che non sono mai stati messi in sicurezza, ormai considerati troppo pericolosi. Nasce così un nuovo sentiero che consente di raggiungere la vetta della montagna senza più alcuna difficoltà, proteggendo anche l’ambiente naturale.

Il nuovo sentiero sul Croagh Patrick

L’Irlanda rimane la meta perfetta per gli escursionisti, offrendo una vasta scelta di paesaggi pazzeschi dove immergersi nella natura e affrontare lunghe camminate. Ci sono poi alcuni luoghi speciali, soprattutto per gli abitanti e i pellegrini: è il caso di Croagh Patrick, chiamata dai locali The Reek, una vera e propria montagna sacra. Si trova nel Mayo, una delle contee occidentali del Paese, ed è un piccolo rilievo montuoso alto appena 765 metri – non lasciatevi ingannare, perché sulla vetta si gode di un panorama sensazionale.

È  qui che nasce un nuovo sentiero, voluto soprattutto per mettere in sicurezza i pellegrini che precedentemente si arrampicavano lungo percorsi sterrati fin troppo pericolosi. Si tratta di un cammino lungo 4 km, nel cui punto di massima ampiezza si allarga per un paio di metri, consentendo di muoversi con maggior facilità. È stato realizzato in appena tre anni, utilizzando solo materiali scavati dalla montagna stessa: sono state spostate migliaia di tonnellate di pietre e di terra, per arrivare alla conclusione dei lavori. Il risultato è sorprendente, un vero e proprio viaggio spirituale nella natura per raggiungere la vetta di Croagh Patrick e godere della distesa infinita delle campagne e della costa della Wild Atlantic Way.

Per chi vuole avventurarsi in un trekking più impegnativo, l’ideale è percorrere il Croagh Patrick Heritage Trail, che ha come punto di arrivo proprio la montagna sacra. Il sentiero, lungo 61 km, inizia presso il villaggio di Balla e affronta alcuni dei paesaggi tipici irlandesi, tra boschi, torbiere e piccole colline verdi. Si attraversano numerosi villaggi e siti storici di grande importanza, come l’abbazia di Ballintubber (costruita nel XIII secolo), il letto di pietra ad Aughagower e l’incantevole Boheh Stone, dove si possono trovare incisioni artistiche del 3.000 a.C.

La storia di Croagh Patrick e del suo santuario

Perché il Croagh Patrick è considerato una montagna sacra? Questa imponente formazione rocciosa è legata alla figura di San Patrizio, il santo patrono d’Irlanda: si dice infatti che, nel corso del V secolo, egli affrontò la salita per raggiungere la vetta e vi rimase per 40 giorni e 40 notti, digiunando per tutto il periodo. Il santo fu impegnato nella costruzione di una chiesa, tutt’oggi visibile sulla cima della montagna. Nel 1905 vi si aggiunse una piccola cappella, che leggenda vuole sia stata realizzata da soli 12 uomini utilizzando pietra e cemento locali, trasportati sul Croagh Patrick a dorso di asino.

La montagna sacra è considerata da millenni un luogo di pellegrinaggio, ben prima che San Patrizio vi trascorse il suo periodo di digiuno nel V secolo. Oggi, qui si commemora una festa molto importante: si tratta del Reek Sunday, l’ultima domenica di luglio, quando migliaia di fedeli si arrampicano sul monte (spesso a piedi nudi) per espiare le proprie colpe, raggiungendo la vetta per ascoltare l’annuale messa che viene celebrata all’interno della cappella.

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Irlanda irresistibile: nasce il suo primo parco nazionale marino

L’Irlanda, splendida Isola di Smeraldo ricca di vegetazione ancora selvaggia e di leggende, pone un ulteriore e importante tassello per la tutela dell suo straordinario patrimonio naturalistico e lo fa grazie alla nascita del primo parco marino nazionale, il Páirc Náisiúnta na Mara sulla Wild Atlantic Way.

Si tratta dell’ottavo parco irlandese e vanta un’estensione di 290 ettari, nella penisola di Kerry, tra il mare e la terraferma della penisola di Corca Dhuibhne.

Uno scrigno di preziosi luoghi iconici

Il Páirc Náisiúnta na Mara è custode, nel suo perimetro, di luoghi rappresentativi del Paese, a partire dalle Isole Skelling di cui fa parte Skelling Michael, l’isolotto Patrimonio UNESCO definito da George Bernard Shaw, “un luogo incredibile, impossibile, folle”. Oggi dimora degli uccelli marini, nel VI secolo era culla di edifici monastici le cui testimonianze resistono nelle rovine dell’antico monastero con due chiese e sei capanne a 200 metri sul livello del mare: sono raggiungibili, ora come un tempo, percorrendo un’ardua scalinata di centinaia di gradini scavati nella roccia.

E siamo appena all’inizio. Nel cuore dell’affascinante parco marino irlandese spiccano anche il valico montano Conor Pass, alto meno di 500 metri ma gioia dei ciclisti più esperti con la strada stretta e tortuosa che corre per 12 chilometri tra la città di Dingle a sud e Kilmore Cross a nord e paesaggi che non possono lasciare indifferenti, e il Mount Brandon, considerato una delle montagne più belle d’Irlanda nonché la più alta (fatta eccezione per i MacGillycuddy’s Reeks), che conserva l’antica pietra di Araghglen.

Come sottolinea la designazione marina, la maggior parte del parco è quella oceanica e include le acque atlantiche intorno alle isole Blasket e le barriere calcaree di Kerry Head Shoals, dove è facile avvistare i delfini.

Un parco dal maggior valore ecologico d’Europa

Oltre a siti di incomparabile bellezza, il Páirc Náisiúnta na Mara vanta anche il maggior valore ecologico d’Europa: infatti, tutte le aree comprese al suo interno sono aree speciali di conservazione ai sensi della Direttiva Habitat dell’UE, e di protezione speciale ai sensi della Direttiva Uccelli dell’UE o riserve naturali.

Per fare qualche esempio, nel lato sud della penisola di Dingle, la spiaggia di Inch Beach (paradiso dei surfisti) è altresì luogo di riproduzione del rospo natterjack, autoctono e in via di estinzione, mentre gli altipiani di Conor Pass e di Mount Brandon conservano brughiere con flora alpina e torbiere che sono habitat ideale per la farfalla fritillaria di palude, la lontra e il falco pellegrino.

Ancora, le isole Puffin Islands, Little Skellig, Skellig Michael e An Tiaracht sono aree di riproduzione di volatili quali la sula, la gazza di mare, il petrello delle tempeste e la pulcinella di mare.

A loro volta, le acque che lambiscono tali isole ospitano il transito di balene, delfini, squali e razze mentre il fiume che scorre a Owenmore (al di sotto del Conor Pass) è la casa di un’altra specie in pericolo di estinzione, la cozza d’acqua dolce.

La nascita del primo parco marino irlandese significa tutela della biodiversità dell’area e la gestione sostenibile del turismo. La Wild Atlantic Way aggiunge, così, un prezioso elemento alla sua unicità e una garanzia di protezione del suo immenso patrimonio storico, naturalistico e umano, una risorsa dal valore inestimabile per gli irlandesi e per chiunque ami l’Isola di Smeraldo.

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Non solo Irlanda: anche l’Italia ha i suoi folletti e si trovano in questi boschi

La magia non ha età e confini. Lo sanno i bambini che guardano il mondo con gli occhi colmi di meraviglia e stupore e lo sanno gli adulti che non smettono di sognare. E a credere, per gioco o per davvero, all’esistenza di magiche creature fatate. Proprio come i folletti che sembrano avere casa solamente in Irlanda, ma in realtà pare che si possano trovare anche in Italia.

In quei luoghi storie e leggende narrano di questi esseri dispettosi, divertenti, di piccole dimensioni che si divertono a fare scherzi. Ma non solo lì, in quell’isola di smeraldo, anche in Italia si racconta di avvistamenti di folletti e si tramandano leggende e tradizioni legate a loro.

Pare che vivano nella natura, in quei luoghi incontaminati e di rara bellezza, tra piante, erba, fiori e animali. Boschi che lasciano senza fiato, fitti e suggestivi, in cui divertirsi a cercarli, in cui provare ad andare in compagnia dei propri figli per provare ad avvistarli con i propri occhi, magari cogliendo un fruscio di foglie, o un movimento repentino tra gli alberi.

Dove scovare i folletti in Italia: le destinazioni da raggiungere per grandi e piccini.

I luoghi dove cercare i folletti

C’è un luogo nel Lazio, vicino a Viterbo, dove la natura regala una scenografia unica e dove si racconta si nascondano i folletti. Il nostro viaggio alla ricerca di queste creature magiche parte da lì, dal Bosco del Sasseto di Torre Alfina: un luogo speciale, in cui si possono ammirare tantissimi alberi diversi, alcuni centenari e di grande altezza. Lì tra massi lavici e una foresta da sogno si narra si nascondano i folletti. Per visitarlo ci si deve affidare a visite guidate e di gruppo.

Diverse creature magiche, invece, si dice vivano nei pressi del Lago delle Fate che si trova in Val Quarazza, in Piemonte. Lì gli gnomi raccolgono l’oro e lo donano alle fate e, guardando bene, è possibile vederli con i propri occhi, ma pietrificati.

Alcune destinazioni perfette per i bambini

In Lombardia la destinazione migliore è Giocabosco, dove immergersi in querceto e andare alla scoperta di piccole creature magiche grazie a sculture, casette e abiti degli gnomi appesi agli alberi. L’obiettivo finale è formativo e mette i bambini a stretto contatto con la natura e con la fantasia.

In Veneto, invece, ci si dirige verso Montegrotto Terme: lì c’è un bosco delle fate, che si trova in un parco alberato di 6.000 per scoprire la magia delle trazioni popolari e della fantasia.

A circa 5 chilometri da Urbania nelle Marche si trova il Bosco dei folletti di San Martino, un luogo in cui non smettere di sognare. A loro è dedicato un sentiero di 1 chilometro e mezzo e si snoda tra casette, statue e sagome. Si dice che qui siano arrivati nell’antichità 66 folletti dalla Transilvania.

A Bagno di Romagna in Emilia Romagna, infine, c’è il Sentiero degli Gnomi un percorso che si snoda nel bosco e costeggia il torrente Amina. Ci sono disegni, sculture, ma anche casette di legno. È lungo 2 chilometri, molto agevole e per farlo tutto si impiegano circa 45 minuti.

I boschi dove vedere più facilmente le creature magiche

Ma quali sono in generale i boschi dove è possibile vedere con più facilità le creature magiche, compresi i folletti?

Si dice che sia più semplice vederli nei boschi di conifere, ovvero dove si trovano pini, abeti o cipressi. E si racconta, ad esempio, che vivano anche lungo il confine che separa Romagna e Toscana. Non solo nella natura, spesso infatti dimorano nei cortili delle case di campagna.

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AAA Cercasi amanti della natura: l’Irlanda ti offre vitto e alloggio

Conosciuta anche come l’Isola di Smeraldo, l’Irlanda è un concentrato di meraviglie naturalistiche che levano il fiato. Proprio qui, infatti, castelli antichi e medievali, coste frastagliate e leggende e tradizioni antiche si snodano su un paesaggio verde e suggestivo che attira ogni anno migliaia di avventurieri da ogni parte del mondo.

Le cose da fare e da vedere su questo lembo di terra sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. Per questo, organizzare un viaggio qui, è sempre un’ottima idea. Ma se vi dicessimo che, a partire da questa primavera, potrete restare sull’isola molto più di un weekend o di una settimana?

L’Irlanda, infatti, è alla ricerca di viaggiatori amanti della natura disposti a trascorrere i prossimi mesi all’interno di riserve naturali e paesaggi selvaggi. Il Paese offre vitto e alloggio. Voi, invece, dovrete occuparvi della salvaguardia della bellezza di questi ambienti.

Vivere nella natura irlandese per proteggerla: il progetto

Cambiare vita, e lasciarsi alle spalle la città e il traffico per qualche mese, è possibile. L’Irlanda, infatti, sta cercando persone disposte a perdersi e immergersi completamente nella bellezza dei suoi paesaggi, per viverli e preservarli. Un’esperienza di volontariato che prevede uno scambio equo e molto conveniente per chi ha voglia di vivere un’avventura unica per un determinato periodo di tempo.

Questo programma, possibile grazie alle attività locali, ha come obiettivo quello di coinvolgere viaggiatori e persone da tutto il mondo in tutti quei progetti di tutela ambientale che sono diffusi sull’isola. In cambio di vitto e alloggio, le persone dovranno sostenere le realtà ospitanti, immergendosi totalmente nella vita rurale per un determinato periodo di tempo.

Se amate la natura, gli animali e i paesaggi selvaggi e autentici, allora quella offerta dall’Isola di Smeraldo è davvero l’opportunità giusta per cambiare vita e per toccare con mano l’anima più verde del Paese.

Lavorare in Irlanda in cambio di vitto e alloggio

Fonte: Tourism Ireland

Volontariato in Irlanda, Glenshane Country Farm

Vitto e alloggio in cambio di aiuto: ecco come candidarsi

I progetti, per provare a vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario, sono tanti e diversi. Come spiegato dal sito ufficiale dell’ente del turismo irlandese, offerte e proposte variano di giorno in giorno, il consiglio è quello di tenere d’occhio quotidianamente i siti Workaway e WWOOF Ireland. Se avete voglia di partire al più presto, invece, vi segnaliamo quattro offerte davvero imperdibili per cambiare la vostra vita adesso.

Nella contea di Wicklow, definita il Giardino d’Irlanda, una riserva naturale di 20 ettari è attualmente alla ricerca di un amante della natura. Proprio qui, tra bellissimi boschi, laghetti, parchi e animali selvatici, il candidato scelto potrà contribuire alla salvaguardia di questo microcosmo delle meraviglie. A lui verrà assegnata una dépendance autonoma e indipendente dotata di ogni confort in cambio di un impegno di 6 ore al giorno per cinque giorni alla settimana da dedicare alla potatura, alla cura dei giardini, alla raccolta di frutti selvatici e alla manutenzione di sentieri, muretti e fossati.

Un’altra opportunità, per gli amanti della natura, è quella offerta da una piccola fattoria situata all’interno della contea di Roscommon, nella zona più settentrionale delle Ireland’s Hidden Heartlands. L’alloggio, per gli amanti della natura, sarà una stanza all’interno della casa dei proprietari. In cambio di vito e alloggio la persona dovrà prendersi cura delle varie piante e occuparsi della raccolta di frutta e verdura. Potrà, inoltre, imparare le tecniche di semina e i metodi sostenibili per la coltivazione.

Se volete invece vivere a stretto contatto con gli animali, allora quella offerta dalla contea di Donegal, lungo la Wild Atlantic Way, è l’esperienza giusta per voi. In questa area mozzafiato, infatti, esiste un rifugio per cani e gatti che è alla ricerca di una coppia di fidanzati o amici, disposti a prendersi cura dei pelosetti. L’impegno richiesto è di circa 5 ore al giorno per cinque giorni alla settimana in cambio di vitto e alloggio per almeno quattro settimane.

Ultima proposta, ma non per importanza, è quella che ci porta nei pressi delle Mourne Mountains, in Irlanda del Nord. È qui che una fattoria situata nella contea di Down, che ospita tantissimi animali tra i quali anche una mandria di bovini autoctoni, è alla ricerca di persone disposte a lavorare 27 ore settimanali in cambio di vitto e alloggio privato.

Volontariato in Irlanda in cambio di vitto e alloggio

Fonte: Tourism Ireland

Volontariato in Irlanda. Organic Farm, Scarriff
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In Irlanda come veri archeologi per scoprire i segreti dell’isola verde

Oltre ai suoi suggestivi panorami naturali, l’Irlanda è famosa anche per l’importante patrimonio archeologico che custodisce sul suo territorio. E se un semplice tour guidato alla scoperta di queste bellezze non vi basta più, potete approfittare dell’occasione per diventare dei provetti Indiana Jones e contribuire ai lavori archeologici sull’Isola di Smeraldo. In che modo? Ecco alcune delle esperienze più affascinanti da provare.

Irlanda, i tour di Ancient Odysseys

Avete mai sentito parlare della Wild Atlantic Way? Si tratta di uno degli itinerari panoramici più suggestivi al mondo, ben 2.500 km che si dipanano in nove contee e tre province, offrendo una grandissima varietà di paesaggi naturali e di incantevoli villaggi dove il tempo sembra essersi fermato. Quest’anno ricorre il decimo anniversario dalla sua inaugurazione: alcune delle sue tappe affascinanti consistono in preziosissimi siti archeologici che meritano sicuramente una visita. Con Ancient Odysseys potete vivere un’esperienza davvero unica e sentirvi dei veri archeologi.

La prima proposta è una vacanza presso la desolata distesa calcarea del Burren, dove nei prossimi mesi si lavorerà per riportare alla luce un importante complesso fortificato. I più avventurosi avranno la possibilità di partecipare agli scavi, diventando così testimoni diretti delle scoperte che potrebbero avvenire in questo antichissimo sito archeologico. Il viaggio verrà organizzato nel mese di luglio 2024 e avrà una durata di 5 giorni: prevede l’opportunità di fare esperienza delle metodologie di lavoro in ambito archeologico, durante le operazioni che contribuiranno a far riemergere l’insediamento di Caherconnel e gli antichi reperti rimasti sotto terra per millenni.

Un’altra proposta interessante, sempre offerta da Ancient Odysseys, consiste in un viaggio di 5 giorni alla scoperta dei più suggestivi siti archeologici della Wild Atlantic Way. Spicca, in particolar modo, il misterioso Dun Aonghasa: si tratta di una fortificazione in pietra risalente all’età del ferro, costruita su una scogliera a picco sull’oceano sulla più grande delle tre isole Aran. Ci sarà anche la possibilità di visitare l’abbazia di Kylemore e di fare un tour della città di Galway, per immergersi nelle sue meraviglie.

L’esperienza su Achill Island

Se queste incredibili avventure non bastano a soddisfare la vostra voglia di esplorare l’Irlanda, c’è ancora un’altra proposta che potreste trovare davvero interessante. Si tratta del viaggio promosso dall’Achill Archaeological Field School, che nel mese di agosto 2024 organizzerà una settimana di vacanza dedicata al mondo dell’archeologia irlandese. I partecipanti potranno così assaporare quelli che sono i metodi di lavoro sul campo e, ovviamente, apprendere tante curiosità anche sull’antropologia e sulla storia locale.

L’esperienza avrà luogo sempre lungo il percorso della Wild Atlantic Way, in una location d’eccezione: si tratta di Achill Island, suggestiva isola situata al largo della costa della contea di Mayo. Collegata alla terraferma da un ponte girevole, è spesso meta di turisti durante l’estate per via delle sue spiagge da sogno e delle onde che fanno la gioia di tutti gli amanti del surf. Inoltre, da un po’ di tempo a questa parte è finita nel mirino di tutti quei viaggiatori che organizzano le loro vacanze sulla base dei loro film preferiti: Achill Island ha infatti avuto un ruolo chiave nelle riprese de Gli spiriti dell’isola, il capolavoro con Colin Farrell.

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Babbo Natale sta arrivando: l’atterraggio è previsto in Irlanda

Dove si trova Babbo Natale? Come farà a consegnare tutti i regali ai bambini in una sola notte? È possibile seguire il suo viaggio? E avvistare lui e le renne? Sono queste le domande che tormentano grandi e bambini proprio adesso che ci avviciniamo al giorno più magico dell’anno.

Non sappiamo rispondere con precisione a tutte le domande, anche se possiamo dirvi che grazie al canale Santa Television è possibile seguire in diretta le sue attività e sbirciare cosa succede all’interno della sua casa e del suo ufficio postale.

Quello che possiamo dirvi con certezza, invece, è quale sarà la prima tappa del suo magico viaggio. Ad annunciarlo è stato il Premier irlandese Varadkar al Dáil Éireann che ha comunicato a Babbo Natale che potrà avere libero accesso allo spazio aereo nazionale per consegnare i suoi regali sull’Isola di Smeraldo.

La prima tappa di Babbo Natale

Il mistero di tutti i misteri è stato svelato: Babbo Natale esiste e vive a Rovaniemi. Anche se, a detta di molti, sono tante e diverse le sue residenze. Quella storica, invece, si nasconde tra le montagne finlandesi, ma nessuno l’ha ancora trovata.

Poco importa però. Anche se la curiosità è tanta, infatti, possiamo dormire sogni tranquilli: Santa Claus, come ogni anno, compierà la sua missione portando doni a tutti i bambini, a patto che questi siano stati buoni s’intende.

Come abbiamo anticipato, siamo venuti a conoscenza della prima tappa del suo tour incantato che vedrà protagonista l’Isola di Smeraldo. A confermarlo è stato il Premier Varadkar al Dáil Éireann che alcuni giorni fa ha comunicato ufficialmente che lo spazio aereo del Paese sarà completamente a disposizione di Santa Claus e della sua slitta trainata dalle renne.

La comunicazione che ha gioiosamente sorpreso i presenti è andata in scena qualche giorno fa nel corso delle Leader’s Questions dove il Premier ha dichiarato: “Vorrei confermare che Babbo Natale ha il permesso di entrare nello spazio aereo irlandese e di attraversare i nostri confini dal 24 dicembre al 25 dicembre”.

Babbo Natale arriva in Irlanda: ecco quando

“Vorrei ringraziare la IAA [Irish Aviation Authority], il Dipartimento dell’Agricoltura e i Revenue Commissioners per aver consentito il verificarsi delle necessarie attenzioni”, ha dichiarato il Premier spiegando che l’arrivo di Santa Claus necessita di misure speciali, vista anche la presenza delle renne. A quante pare sono proprio loro a permettere il compimento di questa impresa magica: gli animali viaggerebbero a una velocità di circa 650 miglia al secondo, quasi 3.000 volte di più rispetto a un jet commerciale.

L’Irish Aviation Authority ha fatto da eco alla notizia fornendo qualche dettaglio in più attraverso i suoi profili social ufficiali: “Le operazioni di volo all’aeroporto di Dublino cesseranno la vigilia di Natale dopo che l’ultimo volo arriverà verso le 23:00, garantendo che lo spazio aereo sia completamente libero per l’arrivo della slitta di Babbo Natale dopo mezzanotte”.

Se vivete in Irlanda, o se siete nell’Isola di Smeraldo per trascorrere le vacanze di Natale, potete stare tranquilli: i vostri regali arriveranno a destinazione!

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Rockall, lo scoglio disabitato conteso da quattro Paesi

È disabitato, inadatto alla vita e di dimensioni modeste: eppure, è diventato un simbolo di rivalità tra Irlanda e Scozia e anche altri Paesi sono coinvolti nella disputa per contenderselo.

Si tratta di Rockall, uno sperone di roccia che emerge nel nord dell’Atlantico, alto 17 metri, lungo 25 e largo 22, a 420 chilometri a nord della Contea irlandese di Donegal e a 370 chilometri a ovest dell’arcipelago scozzese delle Ebridi Esterne.

Non vi crescono erba né arbusti ed è soltanto meta di passaggio di poche specie di uccelli migratori mentre le sue acque pullulano di merluzzi, calamari e rane pescatrici nonché di giacimenti di gas naturale e petrolio che sono motivo di interesse per numerosi Paesi.

Le rivendicazioni dei Paesi coinvolti

Uno scoglio disabitato attira su di sé le attenzioni di molte nazioni, tra cui il Regno Unito che lo rivendica parte del proprio territorio dal 1955 e lo ha annesso alla Scozia nel 1972.

Eppure, l’Irlanda e gli altri Paesi non riconoscono tale annessione e ciò scatena, periodicamente, discussioni e dispute soprattutto per questioni legate alla possibilità di esplorare le risorse naturali di Rockall e ai diritti di pesca.

In effetti, la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare stabilisce che le rocce non abitabili non possano avere una zona economica esclusiva, cioè quella porzione di mare che si estende dalla costa fino a 370 chilometri al massimo su cui uno Stato esercita una sorta di “sovranità” come, ad esempio, lo sfruttamento della pesca.

Tuttavia, il Regno Unito continua a ritenere Rockall parte della propria zona economica esclusiva, considerando che il territorio più vicino allo scoglio è l’isola scozzese di Soay: così, avrebbe il diritto di pesca esclusivo a Rockall in quel tratto di mare che arriva fino a 22 chilometri dalla costa, come previsto dalle leggi internazionali.

Anche se nel 2014 Regno Unito e Irlanda avevano pubblicato i nuovi confini delle rispettive acque territoriali con Rockall appartenente al territorio britannico, le polemiche non si sono placate: se l’Irlanda sostiene che lo sperone roccioso non debba spettare ad alcuno Stato, l’Islanda ne rivendica l’appartenenza in quanto si troverebbe sulla propria piattaforma continentale.

E la motivazione islandese è la stessa che spinge la Danimarca a rivendicare il possesso su Rockall poiché farebbe parte della piattaforma continentale che include l’arcipelago danese delle isole Fær Øer.

Forti tensioni sono esplose nel giugno 2019 quando Fiona Hyslop, ministra scozzese per la Cultura, il Turismo e gli Esteri, aveva minacciato di allontanare alcune navi da pesca irlandesi dalle acque attorno allo “scoglio della discordia”: il governo irlandese, di contro, aveva contestato le rivendicazioni scozzesi e l’associazione di pescatori della contea irlandese del Donegal aveva ribadito che le navi avrebbero continuato l’attività di pesca a Rockall come sempre.

Ancora, nel 2021, una nave del governo scozzese aveva bloccato una nave da pesca irlandese per impedirle di pescare nelle “acque territoriali della Scozia”.

Rockall, il “simbolo di rivalità” tra Scozia e Irlanda

Come accennato, lo scoglio disabitato dell’Atlantico è, nel tempo, diventato un “simbolo di rivalità” tra Scozia e Irlanda.

Nel 1985, ad esempio, il veterano dello Special Air Service (divisione dell’esercito britannico) Tom McClean rimase su Rockall per quaranta giorni al fine di reclamarlo come possesso britannico.

Nel 1992, due fratelli irlandesi, Phillip e Fergus Gribbon, progettarono di occuparlo per togliere la targa con cui gli inglesi lo avevano rivendicato nel 1955 ma poi desistettero.

Prima ancora, i Wolfe Tones, gruppo folk irlandese, dedicarono allo sperone una canzone che diceva che non sarebbe “mai finito nelle mani avide della [Gran] Bretagna“.

Più di recente, nel 1997, un gruppo di attivisti di Greenpeace rimasero su Rockall per 42 giorni per protestare contro le attività di estrazione del petrolio mentre, nel 2014, lo scozzese Nick Hancock vi restò 45 giorni per raccogliere fondi a favore di un’associazione benefica.

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A Dublino c’è un nuovo quartiere hipster che bisogna assolutamente visitare

Lasciate perdere Temple Bar, il Trinity College e la fabbrica della Guinness. La prossima volta che andate a Dublino c’è un “nuovo” quartiere che dovete assolutamente visitare. A dire il vero non è nato oggi. Si tratta di uno dei quartieri più antichi della città, tanto che i nomi delle strade sono ispirati alla storia vichinga del Paese.

Dall’età del ferro fino alla rivoluzione digitale, è stata la zona preferita da chi cerca un piacevole vicinato senza essere troppo distante da Dublino. È stato anche sede dell’ex villaggio costruito per i dipendenti delle ferrovie e oggi è diventato “the place to be”.

Si chiama Stoneybatter ed è considerato uno dei quartieri più hipster al mondo. La rivista “Time Out” l’ha definito uno dei 40 luoghi più cool al mondo nel 2019. Pochi lo conoscono ed è una vera scoperta.

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Fonte: SiViaggia – @Ilaria Santi

Le abitazioni di mattoni rossi di Stoneybatter a Dublino

Dove si trova Stoneybatter

Guardando la Guinness Storehouse, si trova sulla sponda opposta del fiume Liffey, a Nord-Ovest rispetto al centro di Dublino e confina con il meraviglioso Phoenix Park, il grande polmone verde cittadino pieno di sentieri dove passeggiare e dove vivono ancora oggi branchi di cervi.

Un tempo il nome del quartiere era Bothar-na-gCloch, che significa “la strada di pietre”, in quanto era la via diretta che portava a Dublino venendo dalla campagna e dalle contee fuori città.

Ha iniziato a prendere sempre più piede tra gli assidui frequentatori della Capitale irlandese una decina di anni fa, quando gli appartamenti ricavati nei grandi edifici a due piani di mattoni rossi sono stati messi in vendita e vi si sono trasferite le prime coppie giovani in cerca di un’abitazione a prezzi abbordabili. Oggi che sta diventando molto di moda vivere a Stoneybatter le case non sono più così economiche, ma chi ci vive abita in un microcosmo hipster, super tranquillo e decisamente poco frequentato dalle orde di turisti.

Ogni abitante di Stoneybatter ha contribuito a rendere il quartiere una vera chicca. Ogni abitazione ha dipinto la porta d’ingresso di un colore diverso, e si sa che le porte colorate di Dublino sono famosissime, tanto che esistono dei tour specifici.

Cosa fare a Stoneybatter

Nel quartiere sono sorti molti locali alternativi, bar, ristoranti, negozi vintage, di artigianato e di design e mercati coperti, là dove un tempo si trovavano drogherie, macellai, panettieri. Nell’ex ufficio postale c’è un delizioso locale chiamato Social Fabric Café. Al posto della macelleria c’è un negozio di design artigianale The Old Butcher Studios. Si trova qui anche il pub che ha vinto il premio come migliore del 2023, il J. Walsh & Co., che si trova tra Blackhall Place e Brunswick Street North, perfetto per una pinta di Guinness genuina o un vero whiskey irlandese. Se scegliete questa zona come base per visitare Dublino, non sentirete la mancanza di scelta per la colazione, il pranzo o la cena.

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Fonte: 123rf

L’Irish Museum of Modern Art a Dublino

Il quartiere ospita anche l’Irish Museum of Modern Art (IMMA Dublin) che, in un bellissimo edificio seicentesco che un tempo era sede dell’ospedale militare, espone più di 3500 opere di artisti irlandesi, ma anche internazionali, come Roy Lichtenstein, Marina Abramović, Louise Bourgeois e Sol LeWitt. L’ingresso al museo è gratuito, tranne alle sale che ospitano mostre temporanee. Ha anche un bellissimo giardino interno dove un tempo venivano coltivate le piante officinali per l’ospitale e un delizioso barettino.

A Stoneybatter c’è anche la Kilmainham Gaol, l’antica prigione di Dublino aperta alla fine del 1700. Vengono organizzate visite guidate tra le celle che hanno ospitato il primo prigioniero politico e molti di coloro coinvolti nei moti nazionalisti irlandesi e nella famosa Rivolta di Pasqua avvenuta nella settimana di Pasqua del 1916, un tentativo dei militanti repubblicani irlandesi di ottenere l’indipendenza dal Regno Unito, considerato oggi uno dei punti saldi per la creazione dell’attuale Repubblica d’Irlanda. A questo evento è dedicata una poesia di William Butler Yeats ed è citato nel brano “Zombie” dei Cranberries.

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Fonte: 123rf

Kilmainham Gaol, l’antica prigione di Dublino

Infine, vi si trovano i giardini dell’Irish National War Memorial, un monumento dedicato ai circa 50mila caduti irlandesi che hanno dato la vita nella Grande Guerra.

A Stoneybatter non sono tanti gli hotel dove alloggiare, ma molti degli appartamenti nelle storiche case di mattoni sono in affitto su Airbnb. È un ottimo punto di partenza per scoprire Dublino. Ci si può spostare a piedi seguendo il lungofiume, ma ci sono anche mezzi pubblici che portano in centro. Se vi capita di essere qui a metà giugno, poi, si tiene la festa di quartiere e non avrete neppure bisogno di andare in centro per sentirvi un vero Dubliner, per dirlo alla James Joyce.

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Bloomsday, da Dublino a Trieste sulle orme di Joyce

Il 16 giugno è una data speciale in Irlanda, perché si celebra il Bloomsday, la festa nazionale in onore dello scrittore James Joyce. Chi non avrà la possibilità di vivere a Dublino la festività che rievoca gli eventi dell’”Ulisse” il romanzo più celebre dello scrittore, potrà godersi la speciale atmosfera di questa giornata e un pizzico di Irlanda in occasione del Bloomsday a Trieste. Ecco gli appuntamenti imperdibili del fitto calendario di iniziative nella città in cui l’autore irlandese visse quasi ininterrottamente dal 1904 fino al 1920, con Nora Barnacle, che sarebbe diventata sua moglie, e dove nacquero i loro figli Giorgio e Lucia Anna.

Bloomsday nell’anno di Zeno a Trieste

Le celebrazioni del Bloomsday in terra giuliana avranno inizio venerdì 16 giugno, giorno in cui, nel 1904, si svolgono tutte le vicende narrate nel romanzo, e andranno avanti fino a domenica 18 giugno. Nell’edizione del 2023, ci sarà un po’ d’Irlanda in più, grazie a Turismo Irlandese che quest’anno ha voluto unirsi ufficialmente alla festa, ospitando due eventi interessanti e originali, in occasione del centesimo compleanno de “La coscienza di Zeno” dell’autore triestino Italo Svevo, grande amico e sostenitore di Joyce, che segue a un anno di distanza quello dell’”Ulysses”.

L’incontro tra Joyce e Svevo risale al 1907, quando il primo divenne insegnante d’inglese suo e di sua moglie. Svevo è considerato uno dei modelli di Leopold Bloom, protagonista dell’”Ulisse”, soprattutto negli aspetti più propriamente ebraici.

Bloomsday a Trieste: gli appuntamenti imperdibili

Bloomsday Trieste approfondirà anche in questa edizione un singolo episodio del capolavoro di Joyce, indagando le modalità, il significato, il senso attuale e le diverse suggestioni di “Circe”, quartultimo capitolo del romanzo, ultimo della sezione centrale denominata “Odissea”, l’episodio più lungo di tutto il libro, ricchissimo e visionario.

Ecco alcuni degli appuntamenti da non perdere in occasione del Bloomsday nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.

Calipso. La colazione “immersiva”

Alle ore 9.00 dei giorni 16, 17 e 18 giugno, all’Adriaco Yacht Club (Molo Sartorio 1) – il più antico e prestigioso yacht club triestino – avrà luogo Calipso. La colazione “immersiva”, formula lanciata nel 2022 con grande successo in occasione dei 100 anni del romanzo di Joyce. Il menu sarà una combinazione tra lo stile continentale e quello tipicamente irlandese, con l’immancabile rognone descritto nel capitolo “Calipso”, e la messa in scena delle pagine della celebre colazione con frattaglia, da parte della compagnia teatrale “L’Armonia”.

Trieste chiama Dublino

Il 16 giugno, alle ore 17.00, si svolgerà il secondo evento che vede il coinvolgimento di Turismo Irlandese in collaborazione con Boscolo Viaggi: Trieste chiama Dublino. Itinerario a piedi, curato dall’ente del turismo dell’isola di Smeraldo.

Nel corso di una passeggiata di joyciana memoria, in compagnia di una guida, i partecipanti vivranno un intrigante parallelismo tra luoghi chiave triestini e dublinesi, facendo un viaggio nel capoluogo giuliano che rievoca una simile esperienza in quello irlandese e che unisce le due città fonte di ispirazione per lo scrittore: il porto di partenza irlandese, luogo dell’anima in cui sono ambientate quasi tutte le sue opere, e il porto adriatico, luogo di sosta, di maturazione e di creatività, dove parte delle opere sono state concepite e scritte. Il punto di ritrovo è Piazza Ponterosso, vicino alla statua di James Joyce, e la partecipazione è gratuita, con prenotazione fino a esaurimento posti.

Itinerario a piedi sulle orme di Svevo

Per celebrare il centenario de “La Coscienza di Zeno”, Riccardo Cepach, curatore dei musei Svevo e Joyce guiderà i visitatori lungo una piacevole passeggiata nel centro di Trieste, alla scoperta dei luoghi specialmente legati alla vita e all’opera di Italo Svevo. L’appuntamento è in piazza Hortis alle ore 11 di sabato 17 giugno, davanti alla statua dello scrittore e drammaturgo triestino (In caso di maltempo, il tour verrà ripreso domenica 18, con partenza dal medesimo luogo e orario).

Tour a piedi nella città di Joyce

Domenica 18 giugno, è invece la volta del tour guidato da Laura Pelaschiar con la partecipazione di Paolo Quazzolo (Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Studi Umanistici). Un’occasione per scoprire la “bella Trieste” di Joyce, la città delle sue lezioni di inglese, delle amate chiese e delle non meno amate osterie, la Trieste dei bordelli, dei teatri, della Berlitz School, patria dei cripto-triestini Leopold e Molly Bloom.

Bloomsday Festival a Dublino

A Dublino le celebrazioni del Bloomsday non sono di certo da meno. Anche quest’anno, fino al 18 giugno, le occasioni per divertirsi o approfondire alcuni aspetti della scrittura joyciana sono davvero numerose. Tra spettacoli di strada, conferenze, teatro, musica, letture, laboratori, tour a piedi ed eventi gastronomici, il festival farà rivivere ancora una volta i personaggi e i luoghi resi famosi dal celebre romanzo.

La festività prende il nome da Leopold Bloom, uno dei protagonisti del romanzo (l’altro è Stephen Dedalus, alter ego letterario di Joyce). L’opera segue la vita e i pensieri di Bloom – così come quelli di Stephen e di una serie di altri personaggi, reali e immaginari – dalle 8 del mattino fino alle prime ore del mattino successivo. La data del 16 giugno 1904 venne scelta dallo scrittore irlandese perché fu il giorno del primo appuntamento tra James Joyce e Nora Barnacle, sua futura sposa.

Anche nel capoluogo irlandese si comincia con la colazione molto ricca in ricordo di quella che Leopold prepara nel romanzo per la moglie Molly. Luogo scelto per l’appuntamento è Sandycove, a sud di Dublino, dove si trova il Joyce Museum. Dopo la colazione hanno inizio le peregrinazioni letterarie.

Dublino fa da sfondo a quasi tutte le opere di Joyce. Le tappe del tour guidato includono l’alma mater di Joyce, il Belvedere College; North Hardwicke Street, l’ambientazione del racconto “The Boarding House”; il Gresham Hotel, l’ambientazione della scena finale e più memorabile del racconto “The Dead”; la statua di James Joyce in North Earl Street. L’itinerario include anche una visita al numero 7 di Eccles Street e ripercorre i passi del celebre viaggio di Leopold Bloom per acquistare un rognone nel quarto episodio dell’”Ulysses”.

Una delle peculiarità delle celebrazioni del Bloomsday è imbattersi nelle persone vestite come i personaggi in stile edoardiano. Tra i capi di abbigliamento caratteristici che si vedono per le strade del capoluogo irlandese quel giorno c’è la paglietta, un cappello estivo alla moda e iconico indossato da molti all’epoca, tra cui lo stesso Joyce.

Tanti gli eventi organizzati per il Bloomsday Festival al James Joyce Centre, che ospita la manifestazione dal 1994, collaborando con diversi teatri, musei, biblioteche, mostre d’arte, collettivi e altre istituzioni di Dublino per far rivivere l’eterna opera di Joyce.

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L’incredibile itinerario che ti porta alla scoperta di una nuova Santa

L’Irlanda celebra, il 6 febbraio, una nuova festa nazionale rendendo omaggio all’affascinante e potente figura di Santa Brigida e a Imbolc, festa stagionale celtica.

Per tradizione, il giorno dedicato alla Santa e a Imbolc vengono ricordati insieme il 1 febbraio ma il nuovo giorno festivo cadrà il primo lunedì di febbraio di ogni anno.

La ricorrenza da appuntare sul calendario è significativa sotto vari aspetti: riconosce alla figura femminile di Santa Brigida una posizione paragonabile a quella di San Patrizio, e ne sottolinea il legame con Imbolc, in origine festa pagana dedicata alla dea Brigida e connessa con l’attesa della primavera.

Santa Brigida, tra le potenti donne d’Irlanda

Santa Brigida, conosciuta anche come Mary of the Gael e Brigid of Kildare, è una delle molte donne che hanno segnato la storia d’Irlanda e una festa in suo onore è anche un modo per ricordare tutte loro, fondamentali per il patrimonio culturale, identitario e sociale del Paese.

La figura di Brigida, potente sia dal punto di vista del ruolo di evangelizzatrice e creatrice di un importante monastero sia in chiave mitica, patrona (tra le altre cose) della guarigione, della poesia, dell’apprendimento, della protezione, del bestiame e della produzione casearia, può essere oggi immaginata come paladina della pace, della giustizia sociale, della spiritualità, dell’istruzione e dell’ospitalità.

Nel periodo antecedente la festa di Santa Brigida, gli irlandesi sono soliti intrecciare croci a quattro punte realizzate con giunchi ed esporle nelle proprie case per propiziare il bene.

L’itinerario alla scoperta dei luoghi della Santa e della tradizione celtica

Tra i luoghi più significativi legati alla Santa (forse nata in Irlanda, a Faughart) spicca la cittadina di Kildare, in lingua celtica Cill Dara, ovvero “la chiesa della quercia”, dove fondò, nel 480, un’abbazia di monaci e suore che, ben presto, divenne una delle più prestigiose d’Irlanda, conosciuta in tutta l’Europa cristiana.
La leggenda racconta che il monastero coincida con il sito pagano dedicato alla dea celtica Brigida, dove un gruppo di giovani donne ne custodiva la fiamma eterna.

Proprio qui, dal 31 gennaio al 7 febbraio, si svolge la manifestazione Féile Bríde (Festival di Brigida), ricca di musica, danza, elementi leggendari e poesia, che evidenzia le connessioni che intercorrono tra la figura della Santa e l’omonima divinità pagana, considerata dea del fuoco e profondamente legata all’arte, al canto e alla poesia.

Tra le innumerevoli attività del Festival non mancheranno laboratori di artigianato (anche quello per imparare la tecnica d’intreccio delle croci con i giunchi), una conferenza sulla pace, incontri per approfondire ulteriori usi e costumi legati alla Santa, una camminata emotiva con luci e fuoco nonché un concerto con la cantante, compositrice e vincitrice dell’Eurovision Song Contest Eimear Quinn.

Da vedere a Kildare (circa 50 chilometri a sud-ovest da Dublino) anche la maestosa St. Brigid’s Cathedral, risalente al XIII secolo, al cui interno sono raffigurati i tre santi più amati dell’isola, Patrizio, Brigida e Colmcille.

Ancora, di sicuro impatto sono la Torre Rotonda (Round Tower) che, grazie ai suoi 33 metri di altezza, è la seconda più alta in Irlanda, il Kildare Town Heritage Centre, centro multimediale dove conoscere meglio le figure di Santa Brigida, della dea precristiana Brigid e di personaggi chiave della mitologia e del periodo medievale, e il piccolo Irish Horse Museum, incentrato sull’importanza dei cavalli nella vita irlandese.

Infine, tra le tappe da non perdere ecco i Japanese Gardens, il St Fiachra’s Garden, le rovine della Black Abbey, nota abbazia del XII secolo, e il St Bridg’s Well (Pozzo di Santa Brigida) con cinque pietre che illustrano vari aspetti della sua vita.