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Tutte le piste ciclabili portano a Grado

Se c’è una città bike friendly in Italia, questa è Grado. La cittadina del Friuli-Venezia Giulia, affacciata sull’omonima laguna e collegata alla terraferma da una sottile striscia di sabbia, si estende su 90 chilometri di costa e regala spazi naturali molto vasti da godere in bicicletta.

L’Anello di Grado

Grado è crocevia di diversi itinerari da percorrere pedalando per scoprire la città e i suoi magnifici dintorni. Il più famoso – e anche facile – è l’Anello di Grado un percorso pianeggiante lungo undici chilometri, che si snoda tra le piste ciclabili cittadine, perfetto per scoprire Grado e i suoi angoli più nascosti.

La Grado – Punta Sdobba

Dalla città parte un itinerario ciclabile che porta fuori, il Grado – Punta Sdobba. Lungo 17,8 km, è totalmente pianeggiante e, dalla cittadina balneare, porta al villaggio di pescatori di Punta Sdobba, proprio sulla foce del fiume Isonzo. Lungo il percorso è possibile fermarsi al centro visite di Valle Cavanata, che si trova circa a metà strada, e al centro visite del Caneo, vicinissimo a Punta Sdobba ottimi luoghi per l’osservazione degli uccelli acquatici e delle piante palustri.

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Fonte: @Nicola Brollo

Il porto di Grado

Itinerari naturalistici in bicicletta

La Laguna di Grado, con il suo scenario naturale, incontaminato e ricco di biodiversità, è l’habitat ideale da scoprire in bicicletta. Diversi itinerari ciclabili collegano la città alle due riserve naturali di Valle Cavanata e Foce dell’Isonzo – Isola della Cona. Sono le oasi preferite dagli amanti del birdwatching e da chi viene qui per fare escursioni in sella ai cavalli bianchi Camargue che, per le loro caratteristiche fisiche, si sono particolarmente adattati all’ecosistema della riserva.

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Fonte: @Francesco Morongiu

L’Isola della Cona nella Laguna di Grado

In Valle Cavanata si possono avvistare caprioli, germani, canapiglie, folaghe e gallinelle d’acqua), mentre lungo la pista ciclabile che costeggia il tratto meridionale del Canale Averto, percorribile fino al Cancello a Mare, si giunge a un punto panoramico della riserva dal quale ammirare un tratto di spiaggia incontaminato frequentato spesso da aironi, folaghe ed altri uccelli marini.

Bike & boat

Nella Laguna di Grado ci sono alcune isole che meritano di essere visitate. Si possono raggiungere con il traghetto, anche con la bicicletta al seguito e anche nel periodo autunnale. Da non perdere è sicuramente l’escursione all’Isola di Barbana, un’isoletta intrisa di spiritualità, meta di pellegrinaggio, visto che ospita il Santuario della Beata Vergine Maria, e di gite all’insegna della pace, della meditazione e del relax.

Merita una gita anche l’isola Mota Safon, che incantò Pierpaolo Pasolini al punto da spingerlo a girarvi alcune scene del film “Medea” con Maria Callas. E, infine, la piccola isola di pescatori di Anfora e Porto Buso, e di Francamela, che d’estate sono frequentate dai turisti per via delle spiaggette isolate e del mare è trasparente, dove si possono anche assaporare le specialità di mare circondati dall’ambiente suggestivo della laguna.

La Ciclovia Alpe Adria

Ma Grado è anche luogo di passaggio di numerose ciclovie che la attraversano. Qui arriva la Ciclovia Alpe Adria che, da Salisburgo, in Austria, giunge nell’”isola del Sole” dopo ben 400 km e aver attraversato paesaggi montani, collinari e lagunari. Frutto del progetto di cooperazione transfrontaliera italo-austriaco, da Grado si può quindi percorrere l’ultimo tratto raggiungendo le città di Aquileia, tra le più ricche dell’Impero Romano tanto da essere soprannominata “Seconda Roma”, di Palmanova, la celebre “città stellata” riconosciuta dall’Unesco per la sua affascinante pianta poligonale a stella con nove punte, e infine di Udine, custode delle opere del Tiepolo.

La Ciclovia del Mar Adriatico

Un’altra famosa pista ciclabile che passa per Grado è la Ciclovia del Mar Adriatico (o Ciclovia FVG-2), un itinerario ciclabile che rientra nel progetto “AdriaBike“, la ciclovia dell’Alto Adriatico, lunga oltre mille km e che collega Tarvisio a Ravenna e che è parte integrante dell’itinerario europeo Eurovelo n. 8 che va da Cadice, in Spagna, ad Atene, in Grecia, attraversando mezza Europa. Un tratto tocca Grado e può essere percorsa in direzione di Trieste o di Lignano Sabbiadoro.

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La nuova pista ciclabile lungo il lago Maggiore, una vera meraviglia

La mobilità sostenibile sta prendendo sempre più piede. E, se in città non è semplice da applicare, lo è almeno in quelle zone turistiche meno trafficate e che regalano vedute meravigliose per cui vale la pena lasciare l’auto a casa e inforcare una bicicletta.

Dopo il grande successo della pista ciclopedonale del Garda – che deve essere ancora terminata, ma quei due chilometri sono presi d’assalto dai turisti ogni weekend – e il recente annuncio di alcuni Comuni del lago di Como di voler realizzare una ciclabile panoramica a sbalzo sull’acqua è arrivato un altro grande annuncio che piacerà tantissimo non soltanto agli amanti della due ruote, ma a tutti coloro che sono appassionati di gite fuori porta.

La ciclabile sul lago Maggiore

Sarà, infatti, realizzata anche una ciclabile lungo il lago Maggiore. Il progetto vede coinvolti tre Comuni di enorme valenza turistica: Stresa, Baveno e Fondotoce, nella provincia piemontese di Verbano-Cusio-Ossola. A darne notizia è stato il sito di news locali Vconews.

isola bella stresa

Fonte: © Scenari srl – Andrea Lazzarini Editore – Stresa (Vb)

Stresa e l’Isola Bella sul lago Maggiore

Mappa alla mano, la pista dovrebbe essere lunga meno di 10 km, partendo da Stresa o da Fondotoce, a seconda della direzione Nord o Sud, facendo tappa intermedia a Baveno.

I tre Comuni affacciati sulle sponde del lago Maggiore godono di una vista meravigliosa non soltanto su uno dei laghi più amati e visitati d’Italia, incredibilmente apprezzati dai turisti stranieri che spesso atterrano a Milano Malpensa diretti non nel Capoluogo lombardo bensì sul lago Maggiore, ma sulle pittoresche Isole Borromee.

Sviluppo turistico del territorio

La ciclabile consentirà così di pedalare ammirando il panorama lacustre dell’Isola Bella, con lo splendido Palazzo Borromeo e i suoi giardini, dell’Isola Superiore (o Isola dei Pescatori) e dell’Isola Madre, separate dallo Scoglio della Malghera.

Ma non solo. Il percorso darà anche la possibilità di deviare verso altre mete, imbarcandosi, per esempio, su un battello che parte da Stresa, magari anche con la propria bicicletta, e visitare le isole se non addirittura soggiornarvi. Sull’Isola dei Pescatori ci cono piccoli alberghi e alcuni affittacamere.

Isola dei Pescatori

Fonte: 123rf

L’Isola dei Pescatori sul lago Maggiore

Secondo i promotori del progetto, la ciclabile sul lago Maggiore andrà a intercettare anche dei siti di interesse turistico-culturale e naturalistico e altri itinerari ciclopedonali, come l’altra nuova ciclabile in via di realizzazione, quella che collega Fondotoce con Suna, sull’altra sponda del lago di fronte a Baveno.

La bellezza del lago Maggiore

Il lago Maggiore è uno degli angoli più affascinanti del nostro Paese. I suoi borghi pieds dans l’eau coi porticcioli e le piazzette fiorite, le Isole Borromee, le ville d’epoca e i giardini fanno di questa zona d’Italia una delle più romantiche.

A partire proprio da Stresa, il cui centro storico è un susseguirsi di magnifiche dimore, ville nobiliari, alberghi di lusso e curatissimi giardini. Tra le più belle ville c’è l’incantevole Villa Pallavicino con il suo immenso parco.

Villa Pallavicino lago maggiore

Fonte: grandigiardini.it

Villa Pallavicino e il suo parco affacciati sul lago

Del territorio fanno parte le isole. Decisamente merita una visita l’Isola Bella, che ospita l’incantevole palazzo della famiglia Borromeo, una splendida dimora nobiliare perfettamente conservata circondata da giardini Barocchi. Ma merita anche l’Isola madre con palazzi e giardini che sembrano sospesi nel tempo. E da Stresa si può raggiungere anche il Mottarone, a 1.491 metri di quota, dove d’inverno si può anche sciare.

Baveno è invece un delizioso borgo sul lago sul quale s’affacciano alcuni dei più begli alberghi della zona dove hanno soggiornato ospiti del calibro di Franz Schubert e Alexandre Dumas. Tanti i monumenti storici e le chiese da visitare oltre al bellissimo portico della Via Crucis.

Di Fondotoce non molto si sa. Invece, è una frazione di Verbania importantissima in quanto fa parte della Riserva naturale di Fondotoce (o Fondo Toce), un’area naturale protetta istituita nel 1990 e, dal 2018, compresa nel territorio riconosciuto dall’Unesco come Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano oltre ad essere entrata a far parte della rete mondiale di riserve della biosfera. La si può visitare a piedi attraversando un sentiero. È il paradiso del birdwatching, ma vi cresce anche il più grande canneto del lago Maggiore.

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Fonte: Dreamstime

Il borgo di Baveno sul lago Maggiore
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Nascono quattro nuove piste ciclabili attraverso territori meravigliosi

Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Ufficio Studi Enit, un quarto degli italiani ama stare a contatto con la natura. E cosa c’è di più bello di una gita all’aperto, pedalando lungo una ciclabile a due passi da casa.

Nei prossimi mesi, la Lombardia potrà fregiarsi di quattro nuove ciclovie nazionali, che spazieranno nella quattro direzioni, attraverso territori meravigliosi.

Le quattro nuove ciclovie della Lombardia

Si tratta della nuova Ciclovia Lago Maggiore, della Ciclovia Alpina, della Ciclovia Milano-Monaco e della Ciclovia Iseo. Questi quattro nuovi itinerari contribuiranno allo sviluppo dei territori, dell’economia locale e naturalmente del turismo.

La Ciclovia Lago Maggiore sarà un percorso di circa 100 chilometri che si collegherà con la Regione Piemonte e con la Svizzera.

La Ciclovia Alpina, che nel tratto lombardo sarà lunga circa 70 km, includerà un percorso che dalla provincia di Brescia si collegherà alla provincia autonoma di Trento.

La Ciclovia Milano-Monaco, la cui parte lombarda sarà di circa 200 km, consisterà in un itinerario che collegherà Milano con Monaco, tramite il Lago di Endine, nella Val Cavallina, il Passo del Tonale e la provincia di Trento.

Infine, la Ciclovia Iseo, lunga circa 80 km, sarà un percorso ad anello intorno al Lago d’Iseo, il più piccolo dei quattro laghi maggiori della Lombardia che si è mantenuto ancora autentico e intatto.

Le altre ciclovie nazionali in Lombardia

Queste quattro nuove ciclovie nazionali che interessano il territorio lombardo si vanno ad aggiungere alle tre già ricomprese nel circuito delle Ciclovie turistiche nazionali. Una di queste è la Ciclovia VenTO, una delle più famose d’Italia, un percorso oltre 700 km che collega Venezia con Torino, attraversando quattro Regioni del Nord Italia, costeggiando il Po.

L’altra è la famosa Ciclovia del Sole, che misura più di 3.000 km e che taglia il nostro Paese dal Nord al Sud. Comincia dal Brennero e si conclude in Sardegna, quasi mai corre su piste ciclabili, anzi, lo fa solo per il 4% dell’itinerario, mentre il 26% del suo percorso si svolge su greenway (vie ciclabili lontane da strade a traffico motorizzato) mentre il 70% su “normali” strade percorse anche dai veicoli a motore.

La terza, infine, è la Ciclovia del Garda meglio conosciuta come Garda by Lake, considerata la più bella d’Italia per quel suo tratto a sbalzo sulle acque del lago che regala panorami mozzafiato. Nel 2018, è stato inaugurato il primo tratto della ciclabile tra Capo Reamol e Limone sul Garda, ma la pista non è ancora finita. Sarà ultimata entro il 2026 e, unendo piste ciclabili già esistenti e aggiungendo le nuove tratte, girerà tutt’intorno al lago per 140 km.

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La famosa Garda by Lake e la passerella a strapiombo sul lago
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Pista ciclabile con vista sulla splendida laguna di Venezia

Una pista ciclabile sull’acqua, in uno dei punti più suggestivi d’Italia. La nuova pista ciclabile di Cavallino Treporti s’affaccia sulla meravigliosa laguna di Venezia, Patrimonio mondiale dell’Unesco. Lunga 20 chilometri, collega Cavallino al faro di Punta Sabbioni. Per 5 km corre sospesa sulla laguna, il tratto a sbalzo più lungo d’Europa.

Quest’opera innovativa e soprattutto sostenibile, motivo per cui è stata chiamata “Via del respiro”, è fondamentale per la valorizzazione di questo territorio.

La nuova “Via del respiro”

Una finestra unica sulle bellezze della laguna e che conduce fino alla porta di Venezia. La nuova ciclabile si conclude nel punto in cui campeggiano le paratie del famoso MOSE, entrato proprio di recente in funzione, e più in là si può godere dello skyline della Serenissima.

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Fonte: @Franco Cogoli

Una splendida opera d’ingegneria

Il momento migliore per percorrere la Via del respiro è all’alba o all’ora del tramonto, quando la luce calda contribuisce a rendere lo spettacolo unico al mondo.

La ciclabile a sbalzo più lunga d’Europa

Il primo tratto della ciclabile, lungo 3,5 km, era stato inaugurato un anno fa. L’innovativa struttura in acciaio e legno della pista ciclopedonale a pelo d’acqua era stata posata in via Pordelio.

La ciclopedonale è stata inserita in un più ampio progetto di riqualificazione del fronte lagunare e rappresenta per i visitatori, ma anche per gli abitanti, naturalmente, un luogo magico dove godersi la natura e una bellezza introvabile altrove: evocativo anche il nome scelto, Via del respiro.

Percorsa senza fretta, la nuova pista di Cavallino Treporti mostra tutta la sua bellezza, a ogni ora del giorno e della notte (grazie all’illuminazione a led): a fare da sfondo, l’inimitabile Venezia e le splendide isole di Torcello e Burano e, ora che i lavori sul waterfront di Punta Sabbioni sono stati conclusi, lo sguardo spazia dal MOSE fino all’orizzonte del Mare Adriatico e del Lido di Venezia.

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Fonte: @Franco Cogoli

Tramonto sulla ciclabile di Cavallino Treporti
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È la migliore pista ciclabile da percorrere quest’anno

Ha appena vinto l’Oscar italiano del cicloturismo, un premio molto prestigioso che viene conferito da una giuria di esperti e che da sette anni premia le migliori “green road” del nostro Paese.

Grand Tour della Valle del Savio

È il Grand Tour della Valle del Savio, in Emilia-Romagna, che attraversa paesaggi meravigliosi e non molto conosciuti, ma dove persino il “Pirata”, Marco Pantani, amava allenarsi. Si tratta di un suggestivo percorso ad anello lungo 172 chilometri, in parte su strade dismesse, che corre lungo gli argini o su asfalto che, tra saliscendi, curve e panorami mozzafiato è tra i più belli d’Italia. E, soprattutto, adatto a tutti.

L’itinerario attraversa sei dei Comuni della Valle del Savio, un territorio che prende il nome dal fiume Savio e tocca il grande Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio Unesco.

Da quando è stato creato, il Grand Tour si è arricchito di tantissimi servizi per i ciclisti e i cicloturisti organizzati dal Valle Savio Bike Hub, un progetto pubblico-privato che coniuga sostenibilità e innovazione. Lungo tutto il percorso sono segnalati i punti di rifornimento dell’acqua, i Bike Point dove trovare ogni attrezzo necessario per la manutenzione della bici con tanto di ricarica elettrica e di pompa di gonfiaggio e negozi di biciclette convenzionati che offrono una carta Bike Friendly per eventuale assistenza di pronto intervento e di trasporto bagagli.

Chi vuole può anche usufruire del servizio di bike sharing, nel caso desiderasse pedalare solo su qualche tratto, ritirando la bicicletta in un luogo e lasciandola in un altro.

Lungo l’intero percorso trovano mappe dei luoghi storici, architettonici e naturalistici che si possono visitare, ma anche delle aziende agricole, dei ristoranti, delle cantine vitivinicole e degli agriturismi, hotel e b&b che offrono servizi per il ciclista e servizi bike friendly.

In ognuno dei sei Comuni della Valle del Savio, Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Montiano, Verghereto, Sarsina e Cesena, si può scaricare un QR code del tracciato GPX dell’itinerario ciclabile.

Di certo il Grand Tour della Valle del Savio non è un percorso facilissimo da fare, è piuttosto impegnativo, ma diventa facile se fatto a tappe e soprattutto con una e-bike. I più allenati impiegano meno di otto ore per percorrere l’interno tour, altrimenti si possono fare tre tappe da circa 60 km ciascuna.

Non è una cattiva idea fare una sosta per la notte in uno dei Comuni attraversati per poi riprendere la strada riposati il giorno dopo. Bagno di Romagna, per esempio, è famoso per le terme, quelle comunali d’estate sono aperte anche la sera, ma ci sono anche hotel con le terme dentro. Mercato Saraceno è un delizioso borgo con una lunga tradizione vitivinicola. Sarsina è la località più antica della valle, con un Museo archeologico nazionale molto importante. E da qui parte anche il Cammino di San Vicinio, uno dei più estesi e segnalati d’Italia.

Scoprire la Valle del Savio

Quest’affascinante valle si estende in provincia di Forlì-Cesena, con un breve tratto in provincia di Ravenna e di Rimini. Inizia alle pendici del Monte Fumaiolo, nell’Appennino tosco-romagnolo, fino a giungere al Mare Adriatico.

La valle, così chiamata perché attraversata dal fiume Savio, è un’oasi di pace, dove la natura incontaminata è protagonista assoluta: ecosistemi diversificati, percorsi in montagna, torrenti e cascate, un parco ricco di vegetazione e di fauna selvatica. Tra il profumo di faggi e la bellezza del paesaggio, non manca nulla per un’esperienza green.

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Il percorso storico-naturalistico del Grand Tour della Valle del Savio

L’Oscar del cicloturismo

La proclamazione del vincitore è avvenuto lo scorso 4 giugno – il 3 giugno si celebrava la Giornata mondiale della Biciclettala) a Matera, in Basilicata, che è stata la regione vincitrice lo scorso anno della menzione speciale di Legambiente, nominata anche nuova Capitale del cicloturismo.

L’Oscar italiano del cicloturismo vuole da una parte stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti e dall’altra promuovere gli investimenti nel cicloturismo come volano per una ripartenza in linea con le direttive del Green Deal europeo.

Per i territori e, in particolare, per i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile e le “green road” offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il anche il patrimonio e le comunità locali.

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I Calanchi di Montecoronaro lungo il Grand Tour della Valle del Savio

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La più bella ciclabile d’Europa: 2000 km attraverso 5 parchi nazionali

Durante la stagione bella, sono sempre più i turisti che si dedicano ad attività outdoor che permettano un ritorno ai ritmi più lenti. E il mezzo di trasporto slow per eccellenza è la bici: affrontando lunghe piste ciclabili immerse nella natura, si può godere di panorami incredibili e scoprire il lato più autentico di territori meravigliosi. In Europa c’è davvero l’imbarazzo della scelta, con ormai tantissimi percorsi ideali per una vacanza all’insegna dell’avventura. Ma la Green Velo è forse la ciclabile più suggestiva, con i suoi oltre 2000 km che racchiudono bellezze uniche al mondo.

La Green Velo in Polonia, un capolavoro

La Polonia è una destinazione turistica che, negli ultimi anni, ha acquisito un notevole fascino per i viaggiatori. Le sue splendide città d’arte, come Varsavia e Cracovia, sono solo parte delle meraviglie di questo territorio ricco di sorprese: è infatti impossibile non rimanere incantati dalla natura incontaminata e dai paesaggi rigogliosi che si snodano lungo tutto il Paese, da nord a sud. E qual modo migliore per andare alla loro scoperta se non in sella ad una bici? La Green Velo nasce proprio con questo proposito, ed è ben presto diventata una delle piste ciclabili più belle d’Europa.

Il suo percorso si dipana per oltre 2000 km, lungo il versante orientale della Polonia. Inaugurato nel 2015, affronta sia strade asfaltate che incantevoli sentieri circondati dai boschi, regalando ai ciclisti una vera e propria immersione nella natura. Verdi vallate e foreste incontaminate, fiumi spumeggianti e laghi d’acqua cristallina, città ricche di storia e piccoli borghi antichi: qui tutto è meraviglioso, e l’incredibile varietà di paesaggi che si possono ammirare (tra cui ben 5 parchi nazionali) garantisce una vacanza assolutamente indimenticabile.

Le tappe più belle della Green Velo

La Green Velo è una pista ciclabile davvero molto lunga, per cui è inevitabile dover scegliere alcune tappe da percorrere (a meno che non si abbia molto tempo a disposizione e un gran buon allenamento). Quali sono dunque le località più belle che si possono incontrare lungo questo itinerario? Il punto di partenza è l’incantevole regione di Masuria, conosciuta anche come Terra dei Mille Laghi. Il motivo è chiaro: deliziosi specchi d’acqua turchese punteggiano il territorio, regalando una visione mozzafiato. Non c’è posto migliore per rilassarsi un po’, dopo una bella pedalata.

Proseguendo pian piano verso sud, a dominare è ancora la natura: il suggestivo Parco Nazionale di Bialowieza è una riserva di grande importanza, dove oggi è possibile ammirare imponenti esemplari di bisonti europei. Se amate l’arte e l’architettura, una volta lasciati i fitti boschi di Bialowieza potrete andare alla scoperta di due meravigliose cittadine. La prima è Lublino, scrigno di storia e cultura – ma anche di specialità gastronomiche tutte da assaporare. La seconda è Zamosc, delizioso centro abitato rinascimentale da anni riconosciuto come Patrimonio UNESCO.

Tra i paesaggi più belli di questa regione, non possiamo fare a meno di annoverare quello del Parco Nazionale di Roztocze: qui è l’acqua a farla da padrone, tra fiumi impetuosi e splendide cascate. Il panorama cambia scendendo ancora più a sud. Antichissime montagne fanno da sfondo ad una natura selvaggia, dove si può ammirare i resti del suggestivo Castello di Krzyztopor e un vero capolavoro: la quercia più vecchia della Polonia. Infine, merita assolutamente una visita l’Itinerario dell’Architettura in Legno, un tuffo nella storia tra meravigliose chiese e antiche locande.

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Questa nuova pista ciclabile conduce dritto al cielo

Sarà uno degli itinerari più affascinanti d’Italia quello che nascerà a breve. Ben 400 chilometri di piste ciclabili con un dislivello di oltre 16mila metri. Niente paura, però, perché questo percorso sarà adatto alle e-bike e alle mountain bike elettriche, quindi si farà sicuramente meno fatica di quanto si possa pensare.

La Ciclovia che porta al cielo

Sarà chiamata Ciclovia del cielo, perché raggiungerà quote piuttosto elevate intorno ai 1.500 metri. Attraverserà boschi, prati, pascoli, alpeggi, malghe e toccherà anche alcuni borghi e siti archeologici.

La Ciclovia del cielo correrà lungo la Val Camonica, una delle valli più estese delle Alpi lombarde. Il percorso ad anello partirà da Boario Terme e per tornare al punto di partenza., Naturalmente non sarà necessario percorrerla per interno, basterà anche solo qualche tratto per godere di paesaggi unici. Ci saranno infatti differenti percorsi per durata e difficoltà.

Inoltre, Ciclovia del cielo si intreccerà anche con la Ciclovia dell’Oglio, considerata la migliore strada verde d’Italia, che corre a fondovalle, offrendo così ulteriori itinerari. Ma sono allo studio anche collegamenti con le altre importanti ciclovie europee.

Il trend della sostenibilità

Sarà l’emblema del turismo sostenibile, in grado di coniugare sport e attività all’aria aperta all’aspetto culturale. Lungo l’intero itinerario, che sfrutta una già esistente viabilità e sentieristica saranno, posizionate diverse colonnine di ricarica per le bici elettriche.

Il progetto è frutto di un accordo tra le comunità montane della Val Camonica che hanno fortemente spinto affinché venisse promosso il territorio e anche le valli limitrofe dal punto di vista turistico.

Val Camonica, terra di biciclette

La Val Camonica è una terra ospitale per gli amanti delle due ruote. Tanti gli itinerari per chi ama il ciclismo su strada, con le “grandi salite” sui leggendari passi Alpini resi famosi dal Giro d’Italia come il Gavia, con gli spettacolari panorami, il Mortirolo, con le pendenze proibitive, l’Aprica, il Tonale, il Vivione, Crocedomini e la salita per Montecampione.

Ma tanti anche quelli per la mountain bike, con itinerari panoramici sul Lago d’Iseo, mulattiere militari della Grande Guerra, la Gran Fondo dell’Adamello in Val Saviore, l’Adamello Bike Arena in Alta Valle, il percorso Enjoy Altopiano del Sole.

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Sta per nascere la pista ciclabile che attraversa la Lombardia

È già una delle ciclovie più famose d’Italia e, a breve, sarà ulteriormente estesa, andando a toccare alcuni degli angoli più pittoreschi d’Italia.

Stiamo parlando della Ciclovia VenTO, un percorso oltre 700 chilometri che collega Venezia con Torino, attraversando quattro Regioni del Nord Italia costeggiando il Po.

I nuovi tratti della Ciclovia VenTO

Tra poco, nuovi tratti saranno aggiunti alla ciclabile in provincia di Mantova. Saranno, infatti, tracciati due percorsi nell’Oltrepò mantovano: uno tra i Comuni di Suzzara, ex città fortificata sotto i Gonzaga, e di Quingentole, che un tempo era sede vescolvile, attraverso quattro paesi per un totale di circa 47 km, l’altro tra Quingentole e Felonica, al confine con l’Emilia-Romagna, attraversa altri quattro paesi per altri di 46 km. Ed è proprio in Lombardia che corre metà del tracciato della Ciclovia VenTO.

Un altro nuovo tratto vedrà al centro del progetto il Capoluogo lombardo. La nuova tratta L1, che sarà ultimata entro l’anno, correrà da Milano fino a Pavia lungo l’alzaia del Naviglio Pavese, collegando il centro città con la rete nazionale delle Ciclovie turistiche.

Le ciclabili di Mantova

E Mantova, insieme alla sua provincia, è una delle città più dedite d’Italia al cicloturismo. tante sono già le piste ciclabili che corrono lungo fiumi e canali di bonifica in tutto il territorio del Parco del Mincio, dove un’altra celebre ciclabile è già in fase di estensione, la Ciclovia del Sole, quella che parte dal centro di Bologna e che arriva nel Comune di Mirandola, in provincia di Modena. Finora questo itinerario ciclabile era confinato all’Emilia-Romagna, ma a breve supererà i confini regionali.

Sono ben 36 le piste ciclabili più importanti della provincia mantovana che consentono non soltanto agli abitanti di muoversi in modo sostenibile, ma che anche sono un’attrattiva turistica.

A contatto con la natura, questi itinerari da percorrere in bicicletta sono stati raccolti nella mappa “Mantova in bici”. Oltre agli itinerari e alle caratteristiche dei singoli percorsi, come gli sterrati, le interconnessioni con le altre piste ciclabili, i punti di collegamento con autobus, treni e battelli, sono segnalati anche i luoghi dell’ospitalità come agriturismi e hotel e i principali monumenti delle zone attraversate.

L’intera rete di ciclovie del mantovano è suddivisa in piste ciclabili aperte esclusivamente alle biciclette, come la Mantova-Peschiera, per esempio, e in percorsi su strade bianche percorribili anche dalle auto.

La Ciclovia VenTO

È una sorta di autostrada ciclabile che collega Venezia con Torino. A oggi non ci sono ancora le condizioni ottimali per poter percorrere la Ciclovia VenTO in sicurezza e per tutta la sua estensione, in quanto alcuni tratti non sono ancora stati messi in sicurezza. Ma ci si sta lavorando, appunto.

L’idea di creare un unico collegamento slow e sostenibile è venuta dal Politecnico di Milano nel 2015 in occasione dell’Expo. Il progetto originale nasceva infatti con l’obiettivo di collegare l’area dell’esposizione internazionale di Rho al Po e ai territori della cosiddetta “food valley”. Doveva essere una sorta di Fuori Expo che avrebbe consentito ai visitatori di recarsi nei luoghi dove il cibo raccontato in fiera veniva prodotto. Così non fu, ma il progetto della Ciclovia VenTO proseguì per la propria strada, che ancora oggi si sta percorrendo.