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Stellenbosch, sulla Strada del Vino in Sudafrica: un gioiello pittoresco

Il tuo prossimo viaggio è in Sudafrica? A circa 50 km da Cape Town, puoi scoprire la Capitale del Vino: stiamo parlando di Stellenbosch, un gioiello pittoresco nel cuore delle Winelands, zona che si caratterizza per la produzione dei vini sudafricani e che è molto amata dai turisti per il paesaggio pittoresco. Cosa vedere nel cuore enologico del Sudafrica, dove la tradizione vinicola consente di degustare degli ottimi vini?

Stellenbosch, cosa sapere prima di prenotare il viaggio

Fondata nel 1679, esattamente sulle sponde dell’Eerste River, il territorio è conosciuto a livello internazionale proprio per la presenza delle aziende vinicole, dei caffè all’aperto, dei ristoranti dove si possono gustare vini di qualità. Secondo insediamento del Sudafrica, è stato Simon van der Steel a dare il nome a Stellenbosch, l’ex governatore del Capo. E oggi è il posto perfetto dove ritagliarsi un weekend da sogno.

La Strada del Vino in Sudafrica è un itinerario ricco, dove puoi fermarti in una delle tante farm, pronte a offrirti prodotti tipici e, ovviamente, una degustazione di vini del territorio. In appena 43 minuti di auto da Cape Town (dove consigliamo di visitare Waterfront), arricchisci il tuo itinerario con tante cose da vedere (e da fare).

Cosa vedere e cosa fare a Stellenbosch

Non solo vini: è vero che qui si viene per staccare la spina dalla frenesia della città, ma la degustazione non è l’unica attività del luogo. C’è il Museo di Stellenbosch per fermare le lancette e fare un tuffo indietro nel tempo, alla scoperta dello stile di vita di un tempo, degli inizi di questa cittadina. Ad attenderti trovi un giardino botanico, l’Old Lutheran Church, ovvero una chiesa in stile olandese, e la possibilità di vivere gli itinerari nei dintorni in bicicletta.

La vita quotidiana è lenta, mai frenetica: percorri la Wine Route, fermati nelle aziende vinicole, scopri cantine e degustazioni, come Chenin Blanc, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Pinotage e molto altro. In bicicletta, è possibile vivere i sentieri lungo i vigneti, oppure con la jeep, che di solito viene usata per i safari. Da non perdere la possibilità di vivere un’esperienza immersi nella natura con un picnic gourmet, sempre a base di prodotti tipici del Sudafrica e dell’immancabile vino.

Le escursioni da fare in giornata a Stellenbosch sono molteplici, magari verso la Garden Route. L’architettura della località, che è di origine olandese, come il suo fondatore, si rifà proprio sullo stile coloniale olandese, quindi puoi ammirare, in giro per le zone, case bianche e tetti di paglia: non perderti la Stellenbosch University, uno dei centri universitari più importanti del Paese.

Per scoprire davvero come vivono le persone a Stellenbosch, basta fare un salto al Dorp Museum, che spiega l’incedere del tempo in questa magnifica località. A 17 minuti in auto, invece, segna nel tuo itinerario una visita al Butterfly World, un parco tropicale in cui potrai ammirare tantissime farfalle libere, oltre a pipistrelli e un rettilario. Conosciuto con il nome di “Santuario per animali esotici”, è una struttura da non perdere per scoprire qualcosa di più sul luogo.

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Le delizie di Città del Capo: un viaggio nella cucina del Sudafrica

Pochi paesi sanno essere dei veri e propri puzzle culturali più del Sudafrica, un luogo dove la cultura africana si mescola con altre, come quella britannica, orientale e boera. Come se questo non bastasse, il fatto di essere un punto di passaggio fisico e geografico tra due oceani, rende luoghi come Città del Capo ancora più sfaccettati e interessanti. Lo si vede benissimo passeggiando per strada così come sedendosi a tavola.

I piatti tipici del Sudafrica sono molti e tutti capaci di raccontare le mille anime che compongono questo paese. Prendere in mano un menù di un ristorante o trovarsi davanti alla blackboard di un truck di street food sono delle esperienze capaci di aggiungere – è proprio il caso di dirlo – il giusto sapore a un viaggio in Sudafrica. Con una proposta gastronomica capace di mescolare così tante provenienze, cosa mangiare a Città del Capo? Ecco qualche consiglio.

Le influenze della cucina sudafricana a Città del Capo

I piatti tipici di un luogo si differenziano a seconda della zona in cui ci troviamo. Niente è come Città del Capo per assaggiare la gastronomia sudafricana: l’affaccio sul due oceani, le montagne alle spalle della città e una varietà di genti che ne compongono la cittadinanza fanno di questa città del Sudafrica un vero e proprio piatto ricco nel quale i viaggiatori buongustai si tuffano più che volentieri. Guardando le proposte gastronomiche di Città del Capo si notano molte influenze tipiche dell’Oceano Indiano: l’uso delle spezie è stato portato in città in secoli di scambi commerciali con altri luoghi importanti dell’Impero britannico.

Oltre a questo, Città del Capo porta a tavola anche molta della tradizione zulu tipica di questo paese del continente africano. La lunga cottura delle carni e la mescolanza di proteine e riso è proprio tipica di molte cucine tipiche africane. Come se ciò non bastasse, i primi coloni del Sudafrica furono gli olandesi. Chiamati storicamente Boeri, gli olandesi che colonizzarono la zona del Capo di Buona Speranza portarono con sé cibi e pietanze che ancora oggi si trovano in Sud Africa.

Biltong: un piatto tipico da assaggiare a Città del Capo

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Biltong: da piatto tradizionale a snack tipico del Sudafrica

Il Biltong: lo snack per eccellenza da mangiare in Sudafrica

Trovare un buon Biltong da mangiare a Città del Capo è tutt’altro che difficile. Questo piatto si deve proprio all’arrivo dei Boeri in questa parte dell’Africa e la sua origine ci porta dritti nei Paesi Bassi del XVII Secolo. Il Biltong nasce come alimento base da portare in lunghe navigazioni. Si tratta di carne essiccata, originariamente di manzo, condita con spezie varie. In oltre quattro secoli di presenza in Sudafrica, il Biltong non ha modificato la sua essenza ma sono state create diverse varianti, con carni tipiche del luogo, oltre a quella di manzo.

Il Biltong si mangia come semplice snack oppure lo si può condire e accompagnare con altro. Un altro regalo degli olandesi è, per esempio, l’uso del formaggio che, col Biltong , sta proprio bene. Non ti sarà difficile trovarlo al supermercato così come nei banchi dei vari mercati di Città del Capo. Per non parlare delle varianti approdate fino al mondo dello street food, in cui il Biltong diventa il ripieno per deliziosi panini.

Il Bobotie: il piatto delle feste delle famiglie sudafricane

Un altro piatto di totale origine boera è proprio il Bobotie, un vero e proprio must da assaggiare durante un viaggio nella regione del Capo di Buona Speranza. A differenza del Bitong, il Bobotie è composto da carne di manzo macinata, speziata, mescolata con frutta secca e cotto dentro una base fatta di latte vaccino. Ne risulta una sorta di sugo denso e molto cremoso che viene messo in una pirofila, coperto di besciamella e formaggio e messo in forno. Un po’ come se fosse una lasagna ma senza la pasta. La versione più comune del Bobotie è l’espressione gastronomica del Sudafrica: nel corso dei secoli si è arricchito di spezie come il curry e la besciamella è stata resa preziosa dall’aggiunta dello zafferano.

Proprio come le nostre lasagne, il Bobotie è un piatto che si prepara nei giorni di festa o durante le occasioni da passare in famiglia. Non manca mai, però, sui menù dei ristoranti di Città del Capo, compresi quelli del celebre Waterfront della città. Un tempo si accompagnava col pane ma, nel corso dei secoli, quest’ultimo è stato sostituito dal riso.

Il Braai: paese che vai, grigliata che trovi

Molti piatti sudafricani da assaggiare a Città del Capo portano nomi in Afrikaans, la lingua tipica della popolazione bianca stanziatasi in questa zona dell’Africa. È il caso del Braai, parola che designa la carne alla griglia. Trattasi davvero della tipica grigliata alla quale tutti pensiamo, con una predominanza dell’uso delle salsicce rispetto a quelle di tagli di carne molto più importanti e nobili. Spesso si utilizzando anche alcuni pesci e del pollo. Nel Braai non mancano mai le Boerewors, le salsicce tipiche della tradizione gastronomica boera in Sudafrica.

Cosa mangiare a Città del Capo. Cape Malay Curry

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Cape Malay Curry: l’influenza malese in Sudafrica

Il Cape Malay Curry: l’influenza orientale nella cucina del Sudafrica

Il fatto di trovarsi sul punto di incontro tra Oceano Atlantico e Oceano Indiano ha fatto di Città del Capo un porto fondamentale dove le navi, sia olandesi che inglesi, si fermavano durante i loro viaggi di ritorno dall’Oriente più lontano verso la madrepatria. Questo ha portato un grande commercio di beni diversi in Sud Africa, compresi i vari tipi di curry disponibili a quei tempi. Nasce così il Malay Cape Curry, un piatto di origine malese – come dice il suo nome – che, nell’arco di poco, è diventato una pietanza tipica da mangiare a Città del Capo. Altro non è che uno stufato al curry, con verdure varie.

La parte proteica è, solitamente, fatta di agnello o pesce. Il tutto viene, come è facile pensare, accompagnato da riso. Questo piatto è, solitamente, piccante. Informati sempre sul grado di piccantezza prima di assaggiarlo. Si può mangiare praticamente ovunque e non mancano i chioschi che lo vendono direttamente per strada.

Il Potjiekos: da piatto povero a simbolo gastronomico nazionale

Un’altra parola Afrikaans ma per raccontare, stavolta, un piatto che ha più a che fare con il lato zulu del Sudafrica. Potjiekos è il nome di una pentola in ghisa, solitamente utilizzata per la preparazione di questo piatto. Gli ingredienti principali sono vari tipi di carne, verdure, molte spezie e solitamente del brodo ottenuto dalla bollitura di tagli di scarto e ossa. Cosa ti troverai nel piatto se ordini del Potjiekos a Città del Capo? Come molte delizie tipicamente africane, il risultato finale è una sorta di spezzatino dal sugo denso, gustoso e piccante.

Non esiste una ricetta ufficiale del Potjiekos: veniva spesso preparato con gli scarti delle cucine degli abitanti ricchi di Città del Capo. La sua vera e propria caratteristica peculiare, oltre all’uso di una grossa pentola di ghisa posta direttamente sul fuoco all’aperto, è il fatto di dover cucinare per moltissime ore. Anche il Potjiekos può essere considerato una vera e propria icona del Sudafrica a tavola. A Città del Capo non mancherai di poterlo gustare in modalità popolari e per strada, così come alla tavola di grandi chef, pronti ad attingere dalla tradizione per creare qualcosa di grandioso e degno di qualche stella.

Cosa mangiare a Città del Capo: Gatsby Sandwich

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Il Gatsby Sandwich

Il Gatsby Sandwich: il panino più originale del Sudafrica

Nasce, invece, negli Anni ’70, un sandwich che, oggi, è un vero e proprio signature food del Sudafrica. Si chiama Gatsby e venne inventato da un sudafricano di origine indiana che gestiva una piccola gastronomia in un sobborgo di Città del Capo chiamato Athlone. Questa zona era un quartiere che gravitava attorno alla presenza di varie industrie e la necessità era quella di inventare un panino molto sostanzioso, che potesse essere il pranzo ideale per i molti operai presenti in quell’area. Ne risultò un panino con dentro davvero molti ingredienti. In origine veniva usato un pane al latte, rotondo e morbido, simile al pane degli hamburger.

Attualmente, si usa una piccola baguette. Al suo interno, ci sono almeno quattro tipi di carne diversa o di pesce diverso. Il tutto condito con una salsa di curry masala. Come se questo non bastasse, si aggiungono le patatine fritte condite con l’aceto, come si fa in Inghilterra. La particolarità? Le patatine non sono l’accompagnamento ma entrano di diritto proprio nel panino. Questo sandwich, negli anni, è diventato molto celebre e ora è riprodotto ovunque in città. Il nome Gatsby fu attribuito a questo sandwich da uno degli operai che era solito acquistarlo come suo pranzo.

Il Malva Pudding: non è un budino e ha un ingrediente segreto

Non può di certo mancare un dolce da assaggiare durante il tuo viaggio a Città del Capo, vero? La gastronomia sudafricana è generosa anche in quanto a dolcezze, quasi tutte, però, importante dall’Europa. Lo è anche la versione originaria del Malva Pudding, arrivato nella regione del Capo di Buona speranza con i primi coloni olandesi. Nel tempo, ha subito diverse variazioni dovuti al fatto che, ogni tanto, mancavano alcuni ingredienti oppure ce n’erano di totalmente diversi. Il Malva Pudding, malgrado il nome, non è un budino ma assomiglia di più a una torta con poca lievitazione.

Il nome “Malva” deriva dalla soluzione trovata al fatto che, spesso, mancavano gli aromi per dargli un gusto particolare. È pur vero che, in Sud Africa, arrivavano un sacco di spezie diverse ma, spesso, si andava ad attingere al proprio giardino. Fu così che venne usato il geranio, chiamato Malva dai Boeri. Un vero mistero, invece, rappresenta il fatto che una delle caratteristiche principali di questo dolce sia l’uso dell’aceto nella sua composizione. Non lasciarti impressionare da questo fatto e vai oltre l’apparenza. Lo troverai ovunque a Città del Capo.

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Sudafrica: guida completa per un viaggio indimenticabile

Il Sudafrica è una fra le destinazioni più affascinanti del continente africano, capace di soddisfare i desideri di ogni tipo di viaggiatore. Per gli amanti della natura, della cultura, dell’avventura o semplicemente alla ricerca di una vacanza rilassante, questo Paese ha qualcosa di speciale da offrire. In questo articolo ci saranno informazioni complete, per l’esplorerazione di tutte le informazioni necessarie per organizzare un viaggio memorabile in Sudafrica, principali attrazioni turistiche ed attività avventurose, passando per le città più importanti ed i migliori periodi per visitare questo meraviglioso Paese.

 

Documentazione necessaria per il Sudafrica

Per viaggiare in Sudafrica, i cittadini italiani devono essere in possesso di un passaporto con validità residua di almeno 30 giorni dopo la data prevista di ritorno e con almeno due pagine libere. Non è allo stesso tempo necessario richiedere un visto per soggiorni turistici inferiori ai 90 giorni. Tuttavia, è importante avere un biglietto di ritorno o di proseguimento del viaggio e dimostrare di avere fondi sufficienti per la durata del soggiorno. Inoltre, qualora venga richiesta dal vettore aereo, è importante compilare una dichiarazione di ingresso online.

Il Sudafrica richiede anche un certificato di vaccinazione contro la febbre gialla per i viaggiatori che arrivano da paesi a rischio di trasmissione di questa malattia e che hanno compiuto un anno di età. Si raccomanda, inoltre, di effettuare una consulenza sui vaccini da effettuare prima della partenza presso il medico competente.

 

Quando andare in Sudafrica

Il clima in Sudafrica è variegato e cambia a seconda della regione. In generale, il periodo migliore per visitare il Paese dipende dalle attività che si intende svolgere. L’estate, che va da novembre a marzo, è calda e umida, ed è ideale per godersi le coste e fare escursioni. È anche il periodo in cui si possono avvistare le balene lungo la costa meridionale. L’inverno, invece, che va da giugno ad agosto, è mite e asciutto, e rende questo periodo perfetto per esplorare il Parco Nazionale Kruger e altre riserve naturali. Durante questi mesi, le temperature più fresche e la scarsa vegetazione favoriscono l’avvistamento degli animali. Dunque, il periodo migliore per chi desidera vivere l’esperienza unica di un safari sudafricano.

Donna che guarda un elefante durante un Safari in Sudafrica

Fonte: iStock

Avvistamento di elefanti durante un safari in Sudafrica

Le città principali e le attrazioni turistiche del Sudafrica

 

Città del Capo

Città del Capo è probabilmente la città sudafricana più conosciuta ed una delle più belle del mondo. Questa città è famosa per la sua natura mozzafiato e la sua vibrante scena storico-culturale. Fra le attrazioni principali ci sono: il V&A Waterfront, un’area portuale ristrutturata con numerosi negozi, ristoranti, musei e gallerie d’arte, Robben Island, l’isola prigione dove Nelson Mandela fu detenuto per gran parte dei suoi 27 anni di prigionia, per vivere un’esperienza emotiva e storicamente significativa, il quartiere malese di Bo-Kaap, con le sue case colorate e le strade acciottolate, e le Table Mountain, che dominano il panorama della città, e che sono raggiungibili con una funivia o tramite uno dei numerosi sentieri escursionistici e dalla cui cima è possibile godere di una vista spettacolare sulla città e sull’oceano circostante.

Da non dimenticare, inoltre, di esplorare Capo di Buona Speranza, penisola in grado di offrire panorami spettacolari e la possibilità di avvistare foche, pinguini e, se si è fortunati, anche balene.

 

Johannesburg

Johannesburg, la città più grande del Sudafrica e ne rappresenta il suo principale centro economico. Si tratta di una città ricca di storia e cultura. Ad esempio, il museo dell’Apartheid offre una profonda comprensione della storia sudafricana e della lotta contro il regime di segregazione razziale. Il quartiere di Soweto, poi, un tempo epicentro della resistenza contro l’apartheid, oggi è una vivace comunità con tour guidati che permettono di visitare le case di Nelson Mandela e Desmond Tutu.

Altre attrazioni imperdibile di Johannesburg sono: il Constitution Hill, un ex complesso carcerario trasformato in museo e che racconta la storia della democrazia sudafricana, ed il Gold Reef City, un parco a tema costruito intorno a una miniera d’oro, in grado di offrire ai propri visitatori un’interessante combinazione di divertimento e storia.

 

Durban

Durban si trova sulla costa orientale del Sudafrica ed è una città molto conosciuta per le sue spiagge dorate ed il suo clima subtropicale. La città ha una forte influenza indiana, molto evidente soprattutto nella sua cucina e nei suoi mercati. Per chi è alla ricerca di una località marittima, qui a Durban il Golden Mile è un lungomare molto popolare, che si estende per diversi chilometri, dove è possibile trovare numerosi ristoranti, negozi ed attrazioni turistiche.

 

Pretoria

Infine, Pretoria, la capitale amministrativa del Sudafrica, nota per i suoi edifici storici ed i suoi giardini fioriti. Da visitare nella città di Pretoria ci sono: l’Union Buildings, sede del governo sudafricano, uno dei monumenti più iconici della città, i giardini botanici nazionali ed il monumento Voortrekker. A Pretoria è possibile trovare anche una ricca scena culturale, con numerosi musei, come il Freedom Park, gallerie d’arte e teatri, per tutti quei visitatori che vogliono conoscere la cultura locale.

 

Safari e Parchi Nazionali

Visitare il Sudafrica è una delle destinazioni più emozionanti del mondo. Il Paese è famoso per i suoi safari e le sue riserve naturali, dove è possibile vedere i Big Five, vale a dire leone, leopardo, rinoceronte, elefante e bufalo, e molte altre specie di animali.

 

Il parco nazionale Kruger è la riserva più grande e famosa del Paese, che può offrire diverse opzioni di alloggio, dalle lussuose lodge ai campeggi più spartani e a diretto contatto con la natura. Le escursioni guidate sono sicuramente il modo migliore per avvistare gli animali nel loro habitat naturale e molto da vicino.

 

Il parco nazionale Addo Elephant, che si trova vicino a Port Elizabeth, è un’altra destinazione popolare per i safari. Si tratta di una riserva particolarmente nota per la sua popolazione di elefanti e offre anche la possibilità di vedere animali come bufali, rinoceronti e leoni.

 

Infine, il Pilanesberg National Park, situato a poche ore di auto da Johannesburg, che è un’altra eccellente opzione per chi vuole immergersi nella natura sudafricana e vivere l’esperienza dei safari. Questo parco offre un’ampia varietà di fauna selvatica e paesaggi mozzafiato, con possibilità di avvistare non solo i Big Five, ma anche ghepardi, ippopotami e coccodrilli.

 

La Garden Route

Per gli amanti dei viaggi on the road, da non perdere in Sudafrica è la Garden Route, una delle strade panoramiche più belle del mondo, che si snoda lungo la costa meridionale del Sudafrica, da Città del Capo fino a Port Elizabeth. Questo percorso offre una combinazione di paesaggi mozzafiato, spiagge incontaminate, foreste e villaggi costieri unici.

 

Percorrendo la Garden Rout è possibile visitare anche il Tsitsikamma National Park, la destinazione ideale per chi ama le attività all’aria aperta, famoso per i suoi sentieri escursionistici, tra cui l’Otter Trail, e per le sue attività avventurose come il bungee jumping ed il kayak.

 

Un’altra tappa imperdibile lungo la Garden Route è Plettenberg Bay, nota per le sue spiagge dorate e le riserve naturali circostanti. Qui, inoltre, è possibile fare snorkeling con le foche, osservare i delfini e partecipare a tour di avvistamento delle balene, visibili anche ad Hermanus, a breve distanza da Città del Capo.

Vista della strada panoramica sudafricana Garden Route di giorno

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Garden Route, strada panoramica del Sudafrica

Avventure all’aperto per scoprire la natura sudafricana

Il Sudafrica è un vero paradiso per gli amanti dell’avventura e delle attività all’aperto. Gli escursionisti possono godere di spettacolari percorsi, come il Drakensberg, una catena montuosa in grado di offrire una vasta gamma di sentieri escursionistici, per tutti i livelli di difficoltà.

 

Per chi ama il mare, invece, il Sudafrica è anche famoso alcune delle migliori destinazioni per le immersioni ed il surf. Sodwana Bay, ad esempio, è famosa per i suoi relitti e le sue barriere coralline, mentre Jeffreys Bay è una delle mete più rinomate al mondo per il surf, in grado di attirare appassionati da ogni angolo del pianeta.

 

Da non perdere una visita a Cape Agulhas, il punto più meridionale del continente africano, un altro luogo di grande interesse, dove è possibile osservare l’incontro tra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano.

 

Cultura e storia sudafricana

La cultura sudafricana è un affascinante mix di influenze indigene, coloniali e moderne. Le tradizioni dei vari gruppi etnici, tra cui Zulu, Xhosa, Sotho e Afrikaner, si riflettono molto nella musica, nella danza, nell’arte e nella cucina del Paese. Le città principali, ad esempio, ospitano numerosi musei e gallerie d’arte, che offrono ai visitatori una visione molto ampia della ricca storia e cultura del Sudafrica.

 

Sotto questo punto di vista, Cape Town è una delle città più dinamiche, con festival, spettacoli e mostre che si tengono tutto l’anno, come del resto anche Pretoria, città che vale la pena assolutamente visitare per scoprire di più sulla storia e sulla cultura sudafricana. Johannesburg, invece, con il suo vivace quartiere di Maboneng, è un centro creativo in continua evoluzione, mentre Durban offre una mix unico di influenze africane ed indiane.

 

Il Sudafrica celebra numerosi festival culturali e musicali durante tutto l’anno. Il Cape Town International Jazz Festival, noto come “Africa’s Grandest Gathering”, è uno dei principali festival del Paese ed è in grado di attirare artisti di fama internazionale, con spettacoli indimenticabili per i partecipanti provenienti da tutto il mondo.

 

Cucina e vino, i sapori del Sudafrica

La cucina sudafricana è un delizioso mix di sapori e tradizioni culinarie, uniche nel proprio genere. Sono molte le ricette tradizioni di questo Paese, in grado di far conoscere ai visitatori i gusti locali:

 

  • il braai, il barbecue sudafricano, che rappresenta una vera e propria istituzione ed un’occasione unica di convivialità e socializzazione;
  • il biltong, carne secca speziata e famoso snack popolare e diffuso in tutto il Paese.
  • il bunny chow, un pane scavato e riempito di curry, un piatto tipico soprattutto della zona di Durban, dove la cucina indiana ha una forte presenza.

 

Il Sudafrica è anche noto per i suoi eccellenti vini, soprattutto quelli prodotti nella regione di Stellenbosch, a breve distanza da Città del Capo. Per gli amanti del vino, questa zona è imperdibile: grazie alla presenza di numerosi vigneti, è possibile fare degustazioni di vini e tour guidati delle cantine e dei vigneti, che permettono di scoprire i segreti della produzione vinicola sudafricana. La Route 62, che attraversa la regione vinicola del Little Karoo, è un’altra destinazione imperdibile per gli amanti del vino e della sua produzione.

 

Inoltre, gli abitanti sudafricani sono amanti anche della birra e di altri distillati. Infatti, il Sudafrica produce una varietà di birre artigianali e liquori di alta qualità. È possibile conoscere questa arte tramite alcuni tour offerti dalle numerosi birrerie locali, che  permettono ai visitatori di scoprire la ricca tradizione birraria del Paese.

Vista dei vigneti di Stellenbosch al tramonto con montagne sullo sfondo, vicino Città del Capo

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Vigneti di Stellenbosch al tramonto, Città del Capo

Consigli pratici per visitare il Sudafrica

Viaggiare in Sudafrica richiede alcune precauzioni per garantire un viaggio sicuro e piacevole. Ecco alcuni consigli che potrebbero essere utili per un futuro viaggio nel Paese africano.

 

  • La lingua ufficiale del Sudafrica è l’inglese, ma il Paese riconosce altre dieci lingue ufficiali, tra cui Zulu, Xhosa e Afrikaans. La maggior parte delle persone nelle città principali parla inglese, rendendo così facile la comunicazione per i turisti internazionali. Tuttavia, imparare alcune frasi di base nelle lingue locali potrebbe arricchire l’esperienza di viaggio in questo fantastico Paese, dalle diverse sfaccettature.

 

  • Sebbene il Sudafrica non abbia un’ottima reputazione in termini di sicurezza, è possibile godersi la vacanza seguendo alcune semplici regole. Infatti, è consigliabile evitare le zone pericolose, soprattutto di notte e nelle grandi città, ed utilizzare servizi di trasporto affidabili come Uber o taxi ufficiali. Allo stesso tempo, durante tour ed escursioni, si consiglia di non ostentare oggetti di valore, come gioielli o dispositivi elettronici costosi o altri beni personali.

 

  • Per quanto riguarda i pagamenti, la moneta ufficiale è il Rand sudafricano (ZAR). Le carte di credito in Sudafrica sono comunque ampiamente accettate, ma è anche utile avere contanti per effettuare piccoli acquisti, soprattutto nei mercati locali e nelle aree rurali.

 

  • Noleggiare un’auto rappresenta in tutti i casi la soluzione migliore per esplorare il Paese in autonomia, anche considerando il fatto che i trasporti pubblici sono limitati fuori dalle grandi città.

 

Il Sudafrica è una destinazione incredibilmente ricca di esperienze indimenticabili, che vanno dai safari mozzafiato alle avventure all’aperto, dalle città vibranti alla cultura affascinante. Che si stia pianificando una vacanza rilassante o un viaggio avventuroso, questo Paese ha qualcosa di speciale da offrire a ogni tipo di viaggiatore. Con la giusta pianificazione sarà possibile organizzare un viaggio memorabile e scoprire tutte le meraviglie che il Sudafrica ha da offrire.

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Sudafrica: il periodo migliore per visitare questa terra

Se avete in mente un viaggio in Africa e avete scelto il solare e cosmopolita Sudafrica, forse vi starete chiedendo quale sia il momento migliore per partire verso questa terra dai mille colori.

Il Sudafrica è una delle mete turistiche più sorprendenti al mondo, con la sua ricca cultura, la fauna selvatica della spettacolare savana, gli immensi e sconfinati parchi nazionali e i paesaggi mozzafiato. Dalla spumeggiante Cape Town alla meraviglia selvaggia del Parco Nazionale del Kruger, il Sudafrica non smette mai di stupire i suoi visitatori – sapevate che c’è anche un itinerario perfetto per gli amanti del buon vino?

In realtà, il Sudafrica può essere visitato tutto l’anno, dal momento che ogni stagione offre una varietà di cose da fare nel Paese, tuttavia, più in generale i mesi ideali per un viaggio in questa nazione sono quelli primaverili. Se state programmando un viaggio in Sudafrica, essendo un paese dalla latitudine molto estesa (si va dai 22 gradi e 20 di Beitbridge, il punto più a nord della nazione, ai 34 gradi e 51 di Cape Aghulas, il punto invece più a sud), è fondamentale sapere la località esatta in cui volete andare, al fine di individuare il periodo dell’anno migliore per prenotare.

parco nazionale Kruger

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Rinoceronti nel Parco Nazionale del Kruger in Sudafrica.

Viaggiare in Sudafrica in estate: cosa fare nel Paese da novembre a marzo

Durante l’estate sudafricana, che comprende i mesi tra novembre e marzo, il clima è caldo e soleggiato in gran parte del paese. Questo è il momento perfetto per fare una sosta sulle spiagge lungo la costa, come quelle nei pressi dei centri urbani di Città del Capo o Durban, e godersi il sole e le acque cristalline del Paese.

Per i temerari che, invece, volessero avventurarsi nell’estremo Sud del Sudafrica, raggiungendo Capo Agulhas (il termine deriva da “aghi”, alludendo agli aghi della bussola), il clima che troverete è di tipo continentale, con estati miti e inverni rigidi e piovosi: il periodo migliore, in questo caso, è proprio il mese di gennaio. Questa zona, poco battuta turisticamente, offre invece una grande varietà di paesaggi; molto bella la zona dei vigneti, dove si producono ottimi vini.

spiaggia Durban Sudafrica

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Veduta della spiaggia a Durban.

Visitare il Sudafrica in autunno, alla scoperta dei vigneti e dei sapori locali

L’autunno in Sudafrica è caratterizzato da temperature miti e piogge sporadiche. Questo è il periodo ideale per esplorare i dintorni di Città del Capo, soprattutto per visitare le celebri cantine di Stellenbosch e Franschhoek e ammirare i vigneti che si tingono dei colori della stagione autunnale.

Inoltre, l’autunno è la stagione delle migrazioni degli squali bianchi a Gansbaai, una ragione in più per vivere un’esperienza unica per tutti gli appassionati di fauna marina.

stellenbosch Sudafrica

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I vigneti nella zona di Stellenbosch.

Scoprire il paesaggio del deserto sudafricano durante la stagione invernale

L’inverno in Sudafrica può essere freddo, specialmente nelle regioni interne e montuose. Tuttavia, questi mesi sono il momento ideale per avventurarsi nel deserto del Karoo, dove le giornate sono più miti e le notti offrono uno spettacolo di stelle incredibilmente suggestivo. È anche la stagione per l’avvistamento delle balene a Hermanus, una delle principali destinazioni per l’osservazione delle balene, nota in tutto il mondo.

Da settembre a novembre, la primavera sudafricana è il periodo migliore in assoluto

La primavera è uno dei periodi più belli per visitare il Sudafrica. Durante questa stagione, le temperature iniziano a diventare sempre più miti, i parchi nazionali, come il Parco Nazionale dei Fiori di West Coast, offrono spettacolari scenari floreali.

Marzo, aprile e maggio sono il periodo migliore per visitare il Sudafrica, non solo per la mitezza del clima, ma soprattutto per la frequenza delle piogge, che, in questi mesi, inizia a diminuire.

È anche il periodo perfetto per darsi alle escursioni lungo i sentieri montani e ammirare la bellezza naturale del Drakensberg, la cornice ideale per divertirsi a passo di trekking, passeggiare in sella a un cavallo oppure arrampicarsi fino a 3.500 metri di altitudine.

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Vista sul Parco dei Monti dei Draghi.

Inoltre, questo periodo è favorevole anche per avventurarsi nel famoso Parco Nazionale Kruger, dove ammirare gli animali tipici del luogo in tutta la loro magnificenza – elefanti, leopardi, bufali e rinoceronti. Se siete interessati a fare un safari nel Parco Kruger, nella regione del Bushveld, grande altopiano che occupa la zona nord- occidentale del paese, in cui il paesaggio è costituito, per lo più, dalla savana, è bene sapere che qui il clima risulta molto umido in estate (corrispondente al nostro inverno, dato che le stagioni sono invertite) e secco, invece, in inverno.

Il periodo migliore per andare in quest’area è, senza dubbio, da maggio a ottobre (quindi anche in autunno), non solo per l’assenza di piogge, ma anche perché la vegetazione, essendo meno fitta, consente di godere meglio della bellezza del paesaggio. Da non dimenticare, la fotocamera con cui immortalare qualche bell’esemplare di animale tipico della savana.

Come vestirsi per un viaggio in Sudafrica durante i mesi primaverili

Se avete scelto il periodo primaverile per visitare il Paese africano, quello in cui potete godere di molteplici esperienze allo stesso tempo, allora dovrete pensare anche a cosa mettere in valigia in questo particolare momento dell’anno. Il suggerimento è quello di optare per abiti leggeri, in cotone o in lino, per difendersi dal caldo (nonostante le temperature non siano mai eccessive in primavera), senza dimenticare alcuni accessori fondamentali come un cappellino, la crema solare e delle scarpe comode.

Oltre al necessario per le giornate al mare, se visitate il Sudafrica in primavera comunque è bene portare con voi anche un k-way per le sere più fresche e per essere sempre pronti a un’improvvisa pioggia fuori stagione.

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In Sudafrica con i bambini: cosa bisogna sapere

Viaggiare con i bambini significa insegnargli a conoscere il mondo, trasmettergli la passione per la scoperta, per le culture, per le tradizioni. Esplorare anche le zone più distanti è fattibile basta avere qualche accortezza per rendere la vacanza più bella, oltre che sicura.

Per chi desidera viaggiare verso il Sudafrica non sussiste alcun tipo di problema, soprattutto nel reperimento dei voli, ma è bene conoscere nel dettaglio le cose da fare quando si organizza il viaggio, che cosa serve per partire e cosa fare una volta arrivati sul posto. Senza dimenticare, naturalmente, anche qualche consiglio sulle zone più belle da esplorare insieme ai bambini.

Sudafrica con i bambini: cosa serve per partire

Quando si decide di partire per una vacanza con i bambini non si deve solamente pensare a noi, ma anche a quello che può servire per loro.

A partire dai documenti. Se si decide di viaggiare con i bambini verso il Sudafrica è bene sapere che ci sono state delle modifiche, il sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri elenca quelli necessari, ricordando che la normativa è variata prima nel 2018 e poi nel 2019.

Sudafrica con i bambini: cosa sapere

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Sudafrica con i bambini: i documenti e cosa serve sapere

I documenti da avere

Se si parte tutti insieme, ovvero se oltre ai bambini sono presenti entrambi i genitori, potrebbe bastare solamente il passaporto del minore, con riportati i nomi di tutti e due. Però viene suggerito di dotarsi anche di un certificato di nascita integrale plurilingue (unabridged birth certificate) dei minori. Questo, come il passaporto, va preparato con un po’ di anticipo e può essere richiesto al Comune di residenza, invece – per coloro che sono iscritti AIRE – va chiesto alla struttura consolare competente.

Se il minore viaggia con un solo genitore o tutore oltre al suo passaporto, che dovrebbe sempre bastare, potrebbe essere utile avere sempre una copia del certificato di nascita integrale plurilingue (unabridged birth certificate) del minore e una lettera di consenso dell’altro genitore scritta in inglese e accompagnata da un documento di identità.

Tra le altre cosa da fare prima di partire c’è la stipula di una polizza che copra le spese mediche in caso di bisogno. Quando la si fa è importante accertarsi che sia indicato anche l’eventuale rimpatrio o trasferimento.

Serve la vaccinazione per il Sudafrica?

Per andare in vacanza in Sudafrica con i bambini non è necessario sottoporsi a vaccinazione e neppure farla ai propri figli. Serve solo quella per la febbre gialla, a partire da un anno di età, ma solamente per coloro che arrivano da luoghi in cui la malattia è endemica.

Attenzione: basta anche uno scalo di oltre 12 ore in un paese a rischio. Quindi se si fa un viaggio che comprende anche il Sudafrica oltre ad altri stati, considerare bene dove si vuole andare.

Comunque è sempre buona regola sentire il pediatra e la Asl prima della partenza, perché ci sono alcune aree del paese (in particolare la zona dei parchi) in cui potrebbe essere suggerito un vaccino contro la malaria, non tutto il paese – infatti – è “free”.

Come organizzare un viaggio con i bambini in Sudafrica

Sono tante le cose da tenere in considerazione quando si viaggia con i bambini verso il Sudafrica, anche aspetti apparentemente banali come gli oggetti da portare affinché il viaggio sia sereno.

Il volo può durare 10 – 12 ore e in genere si fanno degli scali, quindi si deve partire attrezzati in base all’età dei bambini perché possano vivere con serenità (e anche voi) il viaggio.

Come scegliere le tappe: i più sicuri

Oltre a questo, già prima di partire si possono programmare delle attività. Ad esempio, safari malaria free che si possono svolgere insieme a loro. Si tratta di un’esperienza senza dubbio emozionante e indimenticabile che si può programmare in tutta sicurezza e durante la quale ammirare la bellezza dell’Africa, della sua natura e dei suoi animali (compresi i leoni e gli elefanti, il leopardo, il bufalo e il rinoceronte: ovvero i Big Five).

Informarsi prima di partire su qual è l’età minima ammessa perché potrebbe variare: molti non accettano minori di 12 anni, ma ci sono location da raggiungere anche per chi viaggia con bambini di sei o quattro anni.

Oppure si possono già stabilire le mete del viaggio. Il sito del Ministero elenca quali sono le aree più pericolose e anche quelle da evitare all’interno delle singole città. Prima di partire e di organizzare il proprio tour di viaggio tenere a mente dove non andare.

Perché il Sudafrica con i bambini è un’ottima idea

Visitare il Sudafrica con i bambini è davvero un’ottima idea; infatti, si tratta di un luogo ricco di servizi e di una bellezza che si porteranno per sempre nel cuore. Un punto a favore di questo luogo è il suo orario: rispetto all’Italia non cambia nulla e questo permetterà ai piccoli viaggiatori, ma anche a quelli più grandi, di non soffrire per colpa del jet lag.

Dove andare con i bambini

Tra le location da raggiungere c’è Cape Town con i suoi parchi, le attività e le spiagge da sogno. Vale la pena salire sulla Table Mountain grazie all’apposita funivia che regala una vista panoramica indimenticabile.

La  vista dalla Table Mountain in Sudafrica

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La suggestiva vista dalla Table Mountain in Sudafrica

A Durban invece bisogna visitare l’Ushaka Marine World che ospita l’acquario più grande dell’Africa, ma non solo.

Per chi vuole vedere i pinguini, poi, la destinazione da raggiungere è Simon’s Town Penguin Colony a Boulders Beach, dove pare che il momento migliore per incontrarli sia nel tardo pomeriggio. Si può sostare sulla spiaggia, fare un pic nic e intanto ammirare il paesaggio circostante. A quanto pare, è presente anche un punto informazioni e vi è la possibilità di programmare una visita guidata. I pinguini si possono ammirare anche sulla spiaggia Betty’s Bay.

Cercate le balene? In Sudafrica si possono ammirare anche loro, il punto di osservazione migliore è a Hermanus. Si può, inoltre, prendere parte a un delle piccole crociere per vederle direttamente dalle imbarcazioni.

Natura, animali, una cultura tutta da scoprire: il Sudafrica con i bambini è una meta perfetta per una vacanza che resterà per sempre tra i ricordi più belli.

 

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Lo strano caso dei mostri alieni sulla spiaggia in Sudafrica

È successo all’improvviso, e inaspettatamente, che passeggiando sulla spiaggia di Still Bay, a Western Cape, un uomo sia stato completamente rapito, con lo sguardo s’intende, da diverse figure aliene che uscivano dal mare e scivolavano sul bagnasciuga, proprio lì dove lui le ha immortalate immediatamente.

Le sue fotografie, pubblicate sui social network, avevano come obiettivo quello di condividere le bellezze naturalistiche della sua città natale, in Sudafrica, ma soprattutto di sensibilizzare il mondo intero sui grandi cambiamenti climatici che stanno danneggiando il nostro pianeta.

Eppure, quella missione, non è stata compresa. Le fotografie sono diventate virali e hanno fatto il giro del mondo in poche ore, ma solo perché le persone hanno scambiato quelle piante morte per dei mostri alieni sbarcati in città, arrivando addirittura a cancellare le prenotazioni di viaggio nella splendida Still Bay.

I mostri alieni in Sudafrica

Le fotografie, che circolano da giorni sui social network e sui media internazionali, sono state scattate da Jan Vorster. L’uomo, un fotografo di 62 anni originario di Western Cape, quella mattina aveva deciso di fare il suo solito giro a Still Bay, e approfittare del silenzio e della tranquillità dell’alba per scattare alcune fotografie che ritraessero le meraviglie naturali della sua città.

Arrivato sulla spiaggia, però, il suo sguardo è stato immediatamente catturato dalla presenza di strane creature sul bagnasciuga. Ma al contrario di quello che sembra, guardando i suoi scatti, non si tratta di mostri alieni venuti da un altro pianeta per chissà quale spaventoso motivo, ma semplicemente di piante morte di aloe vera che sono state trasportate sulla sabbia dal mare.

Certo, le forme, le dimensioni e le posizioni sono stravaganti e suggestive, e non stupisce che possano solleticare l’immaginario collettivo nei modi più disparati. Del resto, lo stesso Jan Vorster si è lasciato suggestionare dalla presenza di quelle piante, fotografandole e condividendole sui social network, ma mai si sarebbe aspettato che le persone di tutto il mondo avrebbero davvero creduto che si trattasse di mostri alieni arrivati in Sudafrica.

Le piante di aloe vera che hanno spaventato il mondo

Le fotografie scattate da Jan Vorster, come abbiamo anticipato, sono diventate virali. Ma non per la loro bellezza, o per la curiosa presenza di quelle piante morte, quanto più per una dilagante paura di poter incontrare gli alieni a Still Bay.

Moltissimi viaggiatori, infatti, dopo aver visto quelle istantanee hanno provveduto a cancellare i loro viaggi imminenti a Western Cape, altri, invece, hanno condiviso quegli scatti per allertare le persone, per dire al mondo intero che gli alieni erano arrivati in Sudafrica.

Notando come le foto venivano condivise, ma soprattutto il panico generale che si era scatenato in rete e non solo, Jan Vorster ha scelto di chiarire una volta e per tutte lo strano caso dei mostri alieni a Still Bay. In un’intervista rilasciata a Kennedy News, l’uomo ha raccontato che le protagoniste delle sue fotografie altro non erano che piante morte di aloe vera immortalate con la speranza di diffondere una maggiore consapevolezza sui danni ambientali creati dall’uomo.

Se vi capita di vedere queste foto, quindi, non preoccupatevi, o almeno non fatelo rispetto a una possibile invasione aliena. L’unica cosa su cui dovremmo riflettere, e farlo tutti, è sulle drammatiche conseguenze del cambiamento climatico.