Categorie
Dolomiti itinerari culturali montagna Notizie sport invernali vacanze avventura Viaggi Viaggi Avventura

Skipass 2025/26, sciare in Italia costerà di più: prezzi fino a 86 euro al giorno

La stagione invernale 2025/2026 si annuncia calda: l’ossimoro non riguarda il meteo, ovviamente, ma i prezzi. Se in estate si va al mare, durante i mesi più freddi tutti sognano almeno una giornata sulla neve tra piste da sci e sport a tema con panorami mozzafiato. Negli ultimi anni, però, i costi sono saliti vertiginosamente e in questo caso non ci sono eccezioni.

Le prime comunicazioni parlano di un aumento dei prezzi degli Skipass 2025/2026, che toccheranno gli 86 euro al giorno in località come quelle delle Dolomiti.

Skipass 2025/2026: prezzi in aumento

Da Livigno al Sestriere, da Courmayeur al comprensorio Dolomiti Superski, la tendenza è una sola: i prezzi salgono. Rispetto al 2021, gli aumenti toccano in alcuni casi il +40%.

Oggi uno skipass giornaliero a Livigno costa 72 euro (contro i 52 di quattro anni fa), mentre sulle Dolomiti si arriva a 86 euro. In Valle d’Aosta si viaggia tra i 58 e i 72 euro, a seconda della località. E non va meglio al centro Italia: a Roccaraso, la stazione più nota dell’Appennino abruzzese, il biglietto giornaliero è salito fino a 60 euro, con gli abbonamenti stagionali che sfiorano i 755 euro.

Gli aumenti non riguardano solo il singolo giorno sugli sci. Gli stagionali, da sempre un investimento per chi trascorre l’inverno sulle piste, ora variano dai 965 euro di Livigno ai 1.788 euro delle formule “Valle d’Aosta + Zermatt”.

Secondo Assoutenti, le giustificazioni degli operatori (costi energetici, manutenzione degli impianti, investimenti tecnologici) non reggono del tutto. Gabriele Melluso, presidente dell’associazione, ha parlato dei rincari definendoli ingiustificati e inaccettabili poiché l’inflazione è attualmente sotto controllo e le tariffe energetiche sono tornate a livelli normali.

Il rischio concreto a cui andremo incontro? Che la classica “settimana bianca” diventi una rarità, un’esperienza riservata ai più abbienti escludendo totalmente una fascia della popolazione. Già nella stagione scorsa, denuncia l’associazione, un milione di italiani in meno ha scelto la montagna per le vacanze invernali e si rischia che i numeri questa volta siano ancora più alti.

Sciare a Livigno

iStock

Sciare a Livigno è sempre più costoso, lo Ski Pass aumenta nella stagione 2025 2026

Non solo skipass: gli aumenti sulle vacanze in montagna

Lo sci non è mai stato uno sport economico, ma oggi ogni voce di spesa pesa di più. Il costo del noleggio dell’attrezzatura (sci, scarponi, caschi) è cresciuto sensibilmente, e lo stesso vale per alberghi e ristoranti. Secondo i dati Istat analizzati da Assoutenti, negli ultimi quattro anni le tariffe alberghiere sono aumentate del +26% in Valle d’Aosta, del +32,8% nel Veneto montano e del +36% in Alto Adige.

Per chi sogna un weekend romantico in baita o una vacanza in famiglia, la somma finale può diventare proibitiva: skipass, vitto, alloggio e scuola di sci portano facilmente a spese superiori ai 2.000 euro per una settimana in due persone.

L’Osservatorio italiano del Turismo Montano, guidato da Massimo Feruzzi, conferma il trend. Secondo le stime, il costo medio di un soggiorno sarà di 5,8% in più rispetto al 2024 e riguarderà gli hotel, le scuole da sci, ma anche servizi di bar e ristorazione.

Mentre si attende l’inizio delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, l’Italia si prepara a gestire un nuovo aumento dei costi che porterà, inevitabilmente, a un cambiamento nel turismo rendendo sempre più esclusivo lo sport sulla neve.

Categorie
Berlino Compagnie aeree Copenaghen Cosa fare in inverno Dolomiti Europa itinerari culturali Mercatini di Natale montagna Natale Notizie offerte Stoccolma Viaggi Viaggi Relax Vienna

Vacanze di Natale: l’offerta Ryanair per scoprire i mercatini più magici d’Europa

Con l’arrivo dell’inverno, l’Europa si accende di luci, profumi e melodie natalizie. Dai villaggi alpini delle Dolomiti alle grandi capitali come Vienna e Berlino, fino a città come Copenaghen e Stoccolma, ogni angolo del continente si trasforma in un racconto di Natale. Le piazze si riempiono di chalet in legno che diffondono l’aroma del vin brulé, dolci speziati e regali artigianali, mentre le cattedrali illuminate fanno da sfondo a scenari da fiaba.

Quest’anno, grazie all’offerta flash di Ryanair, vivere questa magia è ancora più facile: prenotando entro il 29 ottobre 2025 potrete volare tra il 30 ottobre e il 18 dicembre 2025 con sconti del 20%. Un’occasione perfetta per scoprire i mercatini di Natale più suggestivi d’Europa e iniziare a respirare l’atmosfera delle feste.

Da Milano Bergamo a Colonia

Quelli di Colonia racchiudono tutto il fascino e la magia degli autentici mercatini di Natale in Germania. Nell’aria si sente l’aroma del glühwein, ideale da bere e per scaldarsi le mani, le bancarelle di artigianato locale sono illuminate da mille luci dorate, mentre le melodie natalizie rendono più vivibili le temperature fredde dell’inverno tedesco.

Ma ciò che li rende davvero speciali è il ricchissimo programma di intrattenimento proposto: più di 100 spettacoli dal vivo che spaziano dalla musica swing natalizia ai cori gospel, fino a spettacoli di burattini e performance pensate per i più piccoli. E per concludere in bellezza, non dimenticate di pattinare sul ghiaccio a Heumarkt, circondati dalle luci del Natale.

Da Bologna a Breslavia

Con l’arrivo del periodo natalizio, anche Breslavia, in Polonia, si trasforma in un’autentica meraviglia invernale. Il suo mercatino di Natale, tra i più suggestivi d’Europa, anima il cuore della città con un’atmosfera magica che attira visitatori da ogni parte del mondo. Allestito nella storica Piazza del Mercato (Rynek), il mercatino si estende fino a Plac Solny, via Świdnicka e via Oławska, circondato da splendidi edifici gotici e rinascimentali, tra cui spicca il magnifico Municipio.

Le bancarelle in legno massiccio, decorate con luci scintillanti, offrono dolci tradizionali, artigianato locale e regali unici, mentre l’aroma di spezie e cioccolata calda avvolge l’aria. Passeggiare tra i suoi stand è come entrare in una cartolina natalizia!

Mercatini Natale a Breslavia

iStock

I meravigliosi mercatini di Natale a Breslavia

Da Bari a Bruxelles

Infine, vi consigliamo di raggiungere Bruxelles che in questo periodo si trasforma in un incantevole scenario natalizio grazie a “Plaisirs d’Hiver”, uno degli eventi più attesi della stagione. Il mercatino si estende fino a Place de la Monnaie, Place Sainte-Catherine e al Marché aux Poissons, creando un percorso scintillante fatto di luci, profumi e musica.

Oltre 200 chalet in legno vi aspettano per offrirvi un mix irresistibile di artigianato locale, decorazioni natalizie e prodotti gastronomici provenienti da tutto il continente. Tra una tazza di cioccolata belga calda, patatine fritte croccanti con maionese e gaufres (waffles) ricoperti di zucchero, ogni angolo invita a una pausa di puro piacere. A rendere l’atmosfera ancora più magica contribuiscono la pista di pattinaggio coperta, la ruota panoramica e il suggestivo spettacolo di luci e suoni proiettato sulla Grand-Place.

Categorie
Città d'Arte Dolomiti Idee di Viaggio itinerari culturali montagna Trento Viaggi Viaggi Avventura

Cosa vedere a Trento, la città del Natale dal fascino elegante e alpino

Trento, capoluogo del Trentino, incastonata ai piedi delle Dolomiti, è considerata da molti la base ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del turismo attivo. Da qui, infatti, sono infinite le possibilità per trascorrere le proprie giornate con escursioni, ciclismo, sci e altre attività alpine. Trento, però, non è solo questo: la città stessa ha molto da offrire.

In passato, Trento fu più volte conquistata, fino a entrare a far parte del Sacro Romano Impero e diventare sede di un Principe Vescovo. La città è probabilmente più famosa per aver ospitato il Concilio di Trento, evento che segnò l’inizio della Riforma Cattolica e fu supervisionato da tre papi diversi. In tempi più recenti, dopo ulteriori passaggi di dominio, dagli Asburgo a Napoleone fino agli Austriaci, la Prima Guerra Mondiale portò infine all’annessione di Trento all’Italia.

Non stupisce, quindi, il suo splendido mix architettonico, che può essere ammirato con una passeggiata tranquilla nel centro storico, seguita da una visita ai castelli storici e ai musei moderni, accompagnate da una degustazione di vini Marzemino rossi e Trento DOC.

Nel dettaglio, questi i nostri consigli su cosa vedere a Trento per scoprirla al meglio!

Castello del Buonconsiglio

Iniziate a scoprire Trento (città leader nella sostenibilità ambientale premiata da Ecosistema Urbano 2025) dal luogo più maestoso e ricco di storia: il Castello del Buonconsiglio, oggi museo e simbolo della città, che domina l’angolo orientale del centro storico. Al suo interno sono custoditi preziosi affreschi risalenti al Quattrocento, mentre le sue sale raccontano secoli di potere e arte. Un tempo residenza dei Principi Vescovi, il Buonconsiglio ebbe la fortuna di sopravvivere indenne ai bombardamenti della Prima Guerra Mondiale.

Se desiderate ammirare la celebre Torre Aquila, con il suo straordinario ciclo dei mesi, consigliamo di prenotare in anticipo: l’accesso è limitato e avviene solo in fasce orarie dedicate.

Piazza del Duomo

Dopo aver visitato il castello, dirigetevi verso Piazza del Duomo. Qui, il Duomo di Trento domina il lato sud della piazza con la sua imponente architettura romanica, mentre sul lato est si affaccia il Museo Diocesano, custode di preziose testimonianze della storia religiosa cittadina. Entrambi gli edifici, con le loro linee sobrie e armoniose, si fondono con i caffè e le botteghe che circondano la piazza, dove l’atmosfera alpina delle Dolomiti si intreccia con eleganti influssi italiani e austriaci. Al centro, infine, si erge la splendida Fontana del Nettuno.

Piazza Duomo nel cuore di Trento

iStock

Piazza Duomo nel cuore di Trento

MUSE – Museo delle Scienze

Progettato dal celebre architetto Renzo Piano, il MUSE-Museo delle Scienze, si distingue nettamente dalle solide architetture in pietra del centro storico di Trento. Le sue linee affilate, le ampie superfici vetrate e gli spazi inondati di luce creano un contrasto sorprendente con l’antico tessuto urbano della città.

Situato nel moderno quartiere universitario, il museo offre un percorso interattivo e coinvolgente dedicato alla storia naturale di Trento e delle Dolomiti. È una tappa imperdibile per famiglie, curiosi di ogni età e amanti della montagna.

Parco Naturale del Doss

Dal museo, raggiungete il Parco del Doss, situato su un piccolo rilievo appena oltre il fiume Adige. Immerso nel verde, il parco custodisce diverse sorprese: i resti di una basilica paleocristiana, il maestoso mausoleo a colonne dedicato all’eroe della Prima Guerra Mondiale Cesare Battisti e il Museo Nazionale degli Alpini. Da qui, lo sguardo abbraccia l’intera città di Trento, con scorci particolarmente suggestivi al tramonto.

I mercatini di Natale

Trento è conosciuta anche come la “città del Natale”! Imperdibili, quindi, i mercatini dove il dolce aroma del vin brûlé si mescola a quello delle specialità locali. Tra le caratteristiche casette in legno di Piazza Fiera e Piazza Mostra, si possono scoprire creazioni artigianali, decorazioni, prodotti tipici e tante idee regalo, immersi in un incantevole scenario alpino.

L’edizione 2025 dei Mercatini di Natale inizia il 21 novembre 2025 e termina il 6 gennaio 2026, accogliendo i visitatori tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00.

Natale a Trento

TrentinoSviluppoS.p.A-Marco Simonini

Piazza Duomo a Natale
Categorie
Dolomiti montagna Notizie vacanze avventura Viaggi Viaggi Avventura

Le Dolomiti sono tra i Best of the World 2026, le mete consigliate da National Geographic

Basta nominare il National Geographic che subito immaginiamo viaggi all’insegna dell’avventura. Non stupiscono, quindi, le mete consigliate nel Best of the World 2026, dove l’obiettivo è chiaro: invogliare i viaggiatori a esplorare terre lontane, percorrere nuovi itinerari e cogliere l’imprevisto dietro l’orizzonte.

Dal cammino costiero della Corea del Sud a un road-trip lungo la leggendaria Route 66 negli USA, fino agli 800 anni di storia marinara in Inghilterra, la lista di quest’anno propone 25 destinazioni diverse, compresa un’italiana. Tra le mete suggerite, infatti, spicca una gemma alpina che conosciamo bene, ma che viene rilanciata con occhi nuovi: le nostre amate Dolomiti.

Le Dolomiti tra i Best of the World 2026

Nel 2026, l’Italia del nord sarà il palcoscenico di uno degli eventi più attesi del decennio: i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali. Milano e Cortina d’Ampezzo condivideranno i riflettori, ma sarà il paesaggio delle Dolomiti a rubare davvero la scena. Questo anfiteatro di roccia chiara e cielo terso, dichiarato Patrimonio UNESCO, si prepara ad accogliere atleti e viaggiatori da tutto il mondo, mostrando il volto più autentico dell’arco alpino italiano.

Chi sogna di vivere le montagne come un olimpionico potrà esplorare l’immenso comprensorio del Dolomiti Superski, tra i comprensori sciistici più grandi d’Italia: dodici aree collegate, quasi 30.000 acri di piste e panorami che sembrano scolpiti da un artista visionario. Ma il fascino di queste montagne non si esaurisce con la neve. In estate, gli impianti di risalita restano aperti e accompagnano gli escursionisti tra prati punteggiati di fiori alpini, malghe profumate e tramonti che incendiano le cime in un bagliore rosa dorato, il celebre fenomeno dell’enrosadira.

E mentre Cortina e i paesi vicini si preparano ai Giochi Olimpici con hotel rinnovati e lodge di design, i viaggiatori più curiosi possono spingersi oltre le piste. Al Museum Ladin Ciastel de Tor, nel villaggio di San Martino, la cultura ladina rivela le radici più profonde di queste valli: un mosaico di lingue, miti e tradizioni che resistono al tempo come le montagne stesse.

Le altre mete consigliate da National Geographic

Dalle vette italiane alle distese d’oltreoceano, la lista Best of the World 2026 firmata National Geographic invita a guardare il pianeta con occhi nuovi. Si parte dal Québec, dove il fascino francofono incontra la natura selvaggia del Canada, fino a Vancouver, laboratorio urbano di sostenibilità incastonato tra oceano e montagne.

In Asia, la modernità di Beijing si affianca alla spiritualità silenziosa della Prefettura di Yamagata in Giappone e ai sentieri panoramici della Corea del Sud, invitando a un viaggio tra tradizione e futuro. Più a sud, l’energia pulsante di Manila, nelle Filippine, si mescola alle atmosfere mistiche delle coste del Mar Nero in Turchia, mentre Khiva, in Uzbekistan, riporta il viaggiatore sulle orme delle antiche carovane della Via della Seta.

In Europa, la lista abbraccia città e regioni dal forte carattere: Hull e lo Yorkshire nel Regno Unito, dove l’arte e il paesaggio dialogano tra passato industriale e natura poetica, Guimarães in Portogallo, culla della nazione lusitana, e i Paesi Baschi in Spagna, dove cultura, gastronomia e natura convivono in perfetto equilibrio.

Negli Stati Uniti, l’anima on the road si rinnova lungo la storica Route 66 in Oklahoma, mentre la wilderness delle Badlands del North Dakota svela panorami scolpiti dal vento. Compare anche la Costa Chica di Oaxaca, in Messico, che porta alla luce la cultura afro-messicana e un modo più autentico di vivere il Pacifico.

Categorie
autunno Dolomiti escursioni Idee di Viaggio itinerari culturali montagna rifugi terme vacanza natura vacanze avventura vacanze benessere Viaggi Viaggi Relax

Foliage in Trentino: 10 luoghi dove la natura si trasforma in un quadro vivente

Con la fine dell’estate e l’arrivo dei primi venti freschi, il Trentino si trasforma in un mosaico di colori e profumi. I prati verdi e i pascoli d’alta quota lasciano spazio a boschi infuocati, dove il rosso dei larici e l’oro dei faggi avvolgono vallate e sentieri. È il tempo in cui le montagne si accendono al tramonto, le mele maturano nei frutteti e i borghi si riempiono del profumo di castagne arrostite e vino novello.

Gli escursionisti percorrono la Val di Cembra e la Val di Fumo tra tappeti di foglie scricchiolanti, mentre chi cerca quiete raggiunge i rifugi o le terme, davanti a un camino acceso. Dalle vette delle Dolomiti alle cascate, l’autunno regala uno spettacolo che è un invito a rallentare e lasciarsi sorprendere, passo dopo passo, da una natura in metamorfosi.

Pronti a vivere queste atmosfere? Qui vi consigliamo i luoghi più belli da raggiungere per ammirare il foliage in Trentino!

Val di Cembra

Cominciamo il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi più belli dove vedere il foliage in Trentino con la Val di Cembra che, in autunno, si accende di una bellezza indescrivibile. Davanti a voi avrete un paesaggio composto da vigneti terrazzati che in questo periodo si tingono di rosso e oro, disegnando onde di colore sulle colline di porfido.

Tutt’intorno, i boschi che abbracciano i laghi alpini riflettono mille sfumature d’ambra e bronzo. Tra i luoghi da raggiungere consigliamo il lago di Santa Colomba, poco sopra Civezzano, ideale per passeggiate silenziose tra pini e faggi, e il Lago Santo, a 1.200 metri, che regala una sinfonia di colori che si specchiano tra le rocce e le foreste. Non andate via senza aver provato i vini locali, come il Müller Thurgau e il Nosiola, protagonisti assoluti delle feste d’autunno!

Val di Fumo

Andiamo ora nell’estremità occidentale del Trentino, dove ad accogliervi troverete la Val di Fumo, un paesaggio unico dove l’acqua, la roccia e la foresta si fondono in un equilibrio perfetto. Conosciuta come il “piccolo Canada del Trentino” e prosecuzione della Valle di Daone, questa valle glaciale incanta per i suoi torrenti cristallini, i boschi di larici e abeti rossi e le montagne, che si specchiano nel cielo terso d’autunno.

Il sentiero che la attraversa è quasi pianeggiante e adatto anche alle famiglie, è lungo 12 chilometri e richiede all’incirca 3 ore e 45 minuti di camminata. Consigliamo di raggiungere il Rifugio Val di Fumo, affacciato su un panorama senza tempo, dove potrete ammirare il foliage al suo apice, soprattutto la mattina.

Forra del Lupo

In autunno, quando i boschi di faggio e larice si accendono di rosso e oro, la camminata a Forra del Lupo diventa un’esperienza ancora più intensa. Tre ore di trekking tra natura e storia, dove ogni curva del sentiero racconta il coraggio, la fatica e la meraviglia di queste montagne trentine. Tracciato durante la Grande Guerra, questo itinerario vi condurrà dentro una gola spettacolare, tra pareti di roccia che custodiscono le antiche trincee e i ricoveri scavati dagli austro-ungarici più di un secolo fa.

Dal passo di Serrada (località Cogola), il sentiero SAT 137 sale dolcemente lungo il versante destro della valle di Terragnolo fino a raggiungere il Forte Dosso delle Somme, offrendo panorami che spaziano sul Pasubio, sul passo della Borcola e sull’intera alta valle.

Cascate di Saent

Siete amanti delle cascate in autunno? D’altronde siamo in Trentino, dove trovarle non è così difficile! In particolare, vi suggeriamo di raggiungere le Cascate di Saent, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. Qui, nella splendida Val di Rabbi, l’acqua del torrente si tuffa fragorosa tra rocce e abeti secolari, mentre il bosco intorno si accende di giallo e arancio, mescolandosi al verde intenso dei sempreverdi.

Il percorso per raggiungerle, di circa tre ore complessive e 400 metri di dislivello, regala panorami in continuo mutamento e il piacere autentico di camminare in montagna. Si parte poco fuori dal borgo di Piazzola, si sale verso la malga Stablasolo e, dopo aver attraversato un ponte di legno sul torrente, si raggiunge la prima cascata, elegante e impetuosa al tempo stesso. Ma il momento più magico arriva poco più su, davanti al secondo salto d’acqua: un vortice spumeggiante che sprigiona energia pura, un inno alla forza e alla meraviglia della natura trentina.

Lago di Toblino

Non serve essere escursionisti esperti per godere della magia dell’autunno in Trentino: anche una semplice passeggiata intorno ai suoi laghi più incantevoli può trasformarsi in un’esperienza di foliage indimenticabile. Tra i più affascinanti spicca il Lago di Toblino, un piccolo gioiello naturale incastonato tra le montagne della Valle dei Laghi.

Il lago è celebre non solo per la sua bellezza, ma anche per il romantico Castello di Toblino, che si specchia maestoso sulla riva. Circondato da ulivi e vigneti, questo maniero è avvolto da un alone di leggenda: si narra che un tempo fosse dimora di fate benevole che proteggevano il luogo!

Il percorso è facile e adatto a tutti, ideale anche per famiglie o per chi desidera godersi la natura senza fretta. Durante l’autunno, il contrasto tra l’azzurro dell’acqua e il rosso acceso della vegetazione regala scorci spettacolari, perfetti per chi ama fotografare o semplicemente per chi vuole lasciarsi incantare dalla quiete del luogo.

I castagneti di Brentonico

Se volete immergervi tra i colori dell’autunno in Trentino, un altro luogo da raggiungere è Castione di Brentonico, nel cuore del Parco Naturale del Monte Baldo. Conosciuto dai botanici europei come il “Giardino d’Italia” per la straordinaria varietà di piante e fiori rari, vanta boschi che, in questa stagione, si accendono di una particolare luce dorata.

In particolare, attorno al pittoresco borgo di Castione, i castagni secolari vestono le loro chiome d’oro e di rame, mentre il profumo dei marroni del Baldo, dolci e profumati, si diffonde nell’aria. È la stagione perfetta per camminare tra i sentieri punteggiati di foglie, raccogliere castagne e lasciarsi avvolgere dai colori del bosco: si tratta di sentieri semplici, adatti anche alle famiglie. Ogni anno, inoltre, solitamente verso la fine di ottobre, viene organizzata anche la Festa del Marrone che celebra questi frutti simbolo con tanti piatti tipici.

Sentiero Anello Poit

Sopra il borgo di Mezzano, tra i più belli d’Italia, si snoda l’Anello Poit, un sentiero tematico di mezza quota che in autunno si trasforma in un vero spettacolo naturale. Lungo i suoi cinque chilometri, tra boschi e prati, il paesaggio esplode in un caleidoscopio di colori: i faggi infiammano il panorama con sfumature che vanno dal giallo miele al rosso acceso, mentre l’aria si riempie del profumo umido della terra e delle foglie.

In circa due ore e mezza di cammino, senza grandi dislivelli, si attraversano radure luminose e punti panoramici che si aprono come finestre su scenari sorprendenti: le Pale di San Martino, il Monte Pavione, i prati verdi di San Giovanni e le acque turchesi del Lago della Val Noana.

Lago di San Pellegrino

Tra le gite tranquille da fare in autunno in Trentino c’è anche quella al Lago di San Pellegrino, situato tra le montagne al confine orientale della regione. Qui, potrete trascorrere qualche ora percorrendo il comodo anello escursionistico che ne segue il perimetro, arricchito da sculture in legno, piccoli ponti e passerelle che accompagnano la passeggiata.

In autunno, quando i larici si tingono d’oro e la luce si fa più morbida, il lago regala riflessi cangianti: sulle sue acque compaiono le Cime di Costabella, del Col Margherita, di Juribrutto e persino Cima d’Uomo, componendo un quadro splendido che cambia con il sole e le ombre del giorno. Il nome deriva dalle vicende storiche che hanno caratterizzato il territorio, luogo di passaggio fin dai tempi dei frati di San Pellegrino e teatro di antiche battaglie.

Terrazza Belvedere

Se cercate un modo ancora più semplice di ammirare il foliage in Trentino, vi consigliamo di percorrere il sentiero panoramico che, in poco più di venti minuti, conduce alla suggestiva Terrazza Belvedere. Il percorso si snoda tra dolci salite e tratti ombreggiati e, una volta arrivati, davanti a voi si aprirà una vista mozzafiato sulla Valle dell’Adige.

È il luogo perfetto per una sosta contemplativa, magari con un plaid e un thermos di tè caldo, o come punto di partenza per esplorare altri sentieri immersi nel foliage.

Cascate di Vallesinella

Infine, concludiamo i nostri consigli con le bellissime Cascate di Vallesinella. Il percorso per raggiungerle è abbastanza semplice e si snoda in un ambiente naturale di grande bellezza, incorniciato dalle celebri vette del Gruppo di Brenta: il Crozzon di Brenta, la Cima Tosa, la Cima Margherita, le Punte di Campiglio e il maestoso Crozzon di Val d’Agola.

La valle rappresenta non solo una delle principali porte d’ingresso al Gruppo di Brenta dalla Val Rendena, ma anche un luogo ideale per chi desidera trascorrere una giornata immerso nella natura, tra prati verdi e scorci panoramici. È perfetta per una gita rilassante, un picnic in famiglia o semplicemente per rigenerarsi respirando la fresca aria di montagna in autunno.

Categorie
Dolomiti itinerari culturali montagna Notizie Viaggi Viaggi Avventura

Nuove regole per sciare a Madonna di Campiglio: introdotto il numero ideale sulle piste

Situata nel cuore delle Dolomiti di Brenta, la Skiarea di Madonna di Campiglio è la più grande area sciabile del Trentino. Qui si trovano oltre 150 chilometri di piste, sempre innevate e ben battute, e 58 impianti di risalita che collegano la Val di Sole e la Val Rendena, unendo le tre aree sciistiche più amate e prestigiose: Folgarida-Marilleva, Madonna di Campiglio e Pinzolo.

Non sorprende, quindi, che si stiano adottando nuovi provvedimenti per garantire la migliore esperienza possibile ai visitatori durante la stagione 2025-2026, tutelando al tempo stesso l’ambiente. Non si tratta, in senso stretto, di un numero chiuso né di una misura che interesserà l’intera stagione invernale, ma dell’introduzione di un “numero ideale” di presenze sulle piste.

“Numero ideale” sulle piste per la stagione 2025/26

La Skiarea Madonna di Campiglio Dolomiti di Brenta inaugura la stagione invernale 2025/26 con una novità che punta a migliorare la qualità dell’esperienza in pista. Per le settimane di maggiore afflusso, ossia quelle dal 28 dicembre 2025 al 5 gennaio 2026 e dal 15 al 22 febbraio 2026, verrà introdotto un “numero ideale” di sciatori giornalieri, fissato tra 14 e 15 mila presenze.

L’obiettivo non è imporre un numero chiuso, ma garantire sicurezza, comfort e piste in condizioni ottimali, regolando in modo dinamico la vendita degli skipass giornalieri.

Restano invece esclusi da qualsiasi limitazione i possessori di skipass stagionali, plurigiornalieri (da due giorni in su) e i titolari di tessere pay-per-use, oltre agli skipass interni di Pinzolo e Folgarida-Marilleva. Nelle giornate di punta tornerà inoltre l’iniziativa “Scia Prima”, con l’apertura anticipata di alcuni impianti per favorire una migliore distribuzione dei flussi sulle piste.

Bruno Felicetti, direttore generale delle Funivie di Madonna di Campiglio, ha spiegato al Corriere della Sera che il cosiddetto “numero ideale” di presenze sulle piste non comporterà alcun aumento dei prezzi. Gli sciatori che vorranno garantirsi l’accesso dovranno prenotare in anticipo, un sistema che, peraltro, permette di ottenere lo skipass a un costo inferiore rispetto all’acquisto diretto. Per contribuire a distribuire meglio i flussi e limitare l’affollamento nelle ore di punta, è prevista anche un’apertura anticipata di alcune piste, già dalle prime luci dell’alba.

Nuovi impianti e piste rinnovate

Parallelamente alla nuova gestione dei flussi, la Skiarea Madonna di Campiglio Dolomiti di Brenta investe nel rinnovamento delle infrastrutture, puntando su innovazione tecnologica, comfort e sostenibilità ambientale.

La principale novità della stagione è la nuova cabinovia “Nube d’Argento”, un impianto da dieci posti completamente automatizzato e riscaldato, che sostituisce la vecchia seggiovia a due posti. Oltre a migliorare il comfort, consentirà tempi di risalita più rapidi e un collegamento più efficiente con le aree sciabili principali.

Importanti interventi hanno riguardato anche la pista “Pozza Vecia”, che collega l’area del Grostè con passo Campo Carlo Magno: il tracciato è stato ampliato e reso più scorrevole grazie all’eliminazione delle zone pianeggianti, offrendo la possibilità di sciare in modo continuo e con più divertimento. È stato inoltre installato un nuovo sistema di innevamento programmato, pensato per garantire una qualità ottimale della neve in ogni condizione climatica.

Con queste migliorie, unite alla gestione intelligente dei flussi e all’impegno per una mobilità sempre più green, la Skiarea vuole confermare la sua posizione di eccellenza tra le destinazioni alpine più all’avanguardia.

Categorie
autunno Dolomiti escursioni Idee di Viaggio itinerari culturali montagna vacanza natura vacanze avventura Viaggi Viaggi Relax

8 luoghi magici dove ammirare il foliage sulle Dolomiti

C’è un momento dell’anno, tra la fine di settembre e la metà di ottobre, in cui le Dolomiti si vestono di magia: i boschi si infiammano di colori, le foglie dei larici e delle latifoglie si accendono di oro, rame, porpora, i riflessi si moltiplicano nei laghi, mentre l’aria, più frizzante e pulita, accompagna ogni passo con un senso di meraviglia e silenzio.
L’autunno sulle Dolomiti è un invito ad abbandonare il rumore e ad ascoltare il ritmo lento della natura che si prepara al riposo.

Non tutte le zone rimangono vive durante questo periodo, alcune si chiudono, si addormentano, ma altre (forse le più poetiche) accolgono ancora viaggiatori, escursionisti e amanti della quiete, con panorami e sentieri da sogno. Ecco perché abbiamo selezionato otto luoghi speciali in cui il foliage diventa un’esperienza da vivere con tutti i sensi.

Al “Piz delle Agole” con la chiesetta di San Leonardo

Incastonato nel cuore della Val di Cembra, il percorso che conduce al Piz delle Agole è una carezza per l’anima, soprattutto in autunno: un sentiero ad anello che si percorre con facilità, alternando tratti su strade sterrate a scorci da fiaba, tra boschi di latifoglie, che si accendono con i toni del giallo e dell’arancio.

Salendo piano piano, si arriva a un punto panoramico che lascia senza fiato: il Piz delle Agole regala, infatti, una vista impagabile sulla Val di Cembra, mentre sullo sfondo si distinguono le cime del gruppo Brenta. Passo dopo passo, si incontrano le tradizionali baite in porfido e legno, e poi, come un’apparizione, la chiesetta di San Leonardo, minuscola e antica, con affreschi quattrocenteschi che raccontano storie di fede e bellezza. Non sempre è aperta, ma anche solo vederla dall’esterno, abbracciata dai colori del bosco, è un piccolo privilegio.

Val di Funes, l’incanto delle Odle

Se esiste un’immagine che racchiude l’essenza del foliage sulle Dolomiti, è quella della Val di Funes in autunno. Qui, la meraviglia inizia appena si apre la vallata e le Odle (cime aguzze e severe) si stagliano contro un cielo terso, mentre ai loro piedi i boschi si tingono di colori pastello. È un contrasto potente: la roccia grigia e netta delle montagne che incontra il calore vibrante degli alberi in metamorfosi.

Si cammina tra pascoli e foreste, con il rumore lieve delle foglie che scricchiolano sotto gli scarponi e la luce del sole che filtra tra i rami. Le sfumature cambiano di ora in ora: dall’oro pallido del mattino al rosso ramato del pomeriggio, ogni curva regala una nuova prospettiva, ogni tratto sembra chiedere di essere fotografato, ma soprattutto vissuto.

Lago di Calaita, San Martino di Castrozza

Veduta autunnale del Lago di Calaita, Trentino Alto Adige

iStock

Scorcio autunnale del Lago di Calaita

Non serve andare lontano per trovarsi in un sogno. A pochi passi da San Martino di Castrozza, il lago di Calaita appare come un segreto custodito tra i monti. Le Pale di San Martino, che lo sorvegliano da lontano, si riflettono nelle acque ferme come in uno specchio incantato.

Quando arriva l’autunno, tutto si trasforma. I larici iniziano a mutare colore, virando dal verde brillante al giallo intenso, fino a raggiungere tonalità che sfiorano l’ambra. Camminare lungo le rive del lago in questo periodo è come ritrovarsi in un dipinto impressionista, in cui la luce, le ombre e i riflessi sembrano diretti da un pennello invisibile.

Dalla terrazza panoramica, raggiungibile con una facile passeggiata, il colpo d’occhio è magnifico. E se si arriva poco prima del tramonto, si può assistere all’enrosadira, quel fenomeno unico in cui le Dolomiti si colorano di rosa, arancio e viola, come se il cielo volesse salutare il giorno con un ultimo gesto d’amore.

Giro ad anello delle Cascate di Saént

Nascoste tra i boschi della Val di Rabbi, nel Parco Nazionale dello Stelvio, le Cascate di Saént sono una delle meraviglie più travolgenti di tutto il Trentino, ed è in autunno che rivelano il loro volto più spettacolare.

Il sentiero che permette di raggiungerle è un percorso ad anello che sa alternare momenti di intensa bellezza naturale a pause di pura contemplazione. Mentre si sale, il suono dell’acqua che precipita accompagna come una colonna sonora, poi, all’improvviso, le cascate appaiono: fragorose, spumeggianti, piene di energia, in una nuvola d’acqua e luce.

E intorno, i larici diventano fuoco, le foglie esplodono in mille tonalità, e il cielo, limpido come solo in autunno sa essere, rende il contrasto ancora più intenso.

Cima dei Paradisi, Valle del Vanoi

Esistono luoghi che non si lasciano conquistare facilmente, che richiedono fatica e determinazione, ma sanno ricompensare con paesaggi capaci di toccare corde profonde: la Cima dei Paradisi è uno di questi. Nella selvaggia Valle del Vanoi, è una meta riservata a escursionisti esperti, soprattutto in autunno, quando le strade forestali vengono chiuse e l’itinerario parte dal rifugio Refavaie. La lunghezza supera i 17 chilometri, il dislivello i 1000 metri: serve fiato, allenamento e voglia di mettersi alla prova.

Ma ogni sforzo verrà ripagato quando, dopo ore di cammino tra boschi radi e silenzi assoluti, si raggiunge la cima. Il nome non mente: il panorama dalla vetta è davvero paradisiaco. Intorno, una distesa di larici accesi come torce d’oro, cespugli di mirtillo che si tingono di rosso, rocce scolpite dal tempo e un cielo così azzurro da sembrare irreale. All’orizzonte si distinguono le Pale di San Martino, le vette del Lagorai, la maestosa Cima d’Asta.

Foresta di Cajada, Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Nascosta tra le pieghe più silenziose del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, la Foresta di Cajada è un luogo che profuma di mistero e di quiete, l’ideale per chi desidera allontanarsi dalle mete più note e immergersi in un paesaggio ancora intatto, dove la natura detta il ritmo e l’uomo è ospite rispettoso.

In autunno, la foresta si trasforma in un mosaico di colori cangianti. I faggi, protagonisti indiscussi, si vestono di giallo e rame, mentre tra i loro tronchi si insinuano abeti scuri e pini silenziosi, per un contrasto visivo che affascina e sorprende.

Camminare al loro cospetto, con il suono attutito dei propri passi sul tappeto di foglie, è un’esperienza che riconnette con qualcosa di profondo. Non vi sono rumori, né frenesia, solo il fruscio del vento e la luce dorata che filtra tra i rami.

Altopiano di Pradel

Paesaggio autunnale sulle Dolomiti

iStock

Autunno sulle Dolomiti

C’è un modo semplice per sfiorare le Dolomiti e lasciarsi incantare dal foliage senza affrontare lunghe camminate: salire sull’altopiano di Pradel. Dal centro di Molveno parte la cabinovia “La Panoramica”, un nome che già anticipa ciò che si sta per vivere. Durante la salita, lo sguardo abbraccia l’azzurro intenso del Lago di Molveno, i profili aguzzi delle Dolomiti di Brenta e i boschi che si accendono sotto la luce autunnale.

Una volta raggiunti i 1400 metri, l’altopiano si apre come una terrazza naturale, dolce e ampia: prati che si tingono di rosso e ocra, boschi di larici e abeti che si muovono al vento, e un silenzio che avvolge tutto.

Pradel è anche una delle porte d’ingresso per escursioni più impegnative nel gruppo di Brenta, ma chi desidera semplicemente osservare il foliage può restare sui dolci prati, sedersi su una panchina e lasciarsi sorprendere dalla meraviglia.

Lago Federa, Cortina d’Ampezzo

Tra i gioielli nascosti della conca ampezzana, il Lago Federa è una delle mete più suggestive da vivere in autunno: si raggiunge da Cortina d’Ampezzo seguendo uno dei percorsi più panoramici della zona, che si snoda tra boschi, radure e malghe. La salita passa per Malga Federa e può includere il suggestivo sentiero delle cascate Gores de Federa, anche se in presenza di ghiaccio è consigliabile optare per la forestale.

Ma è l’arrivo al lago che lascia davvero senza parole. Incastonato a oltre 2000 metri, il Federa è uno specchio d’acqua trasparente che riflette i colori dei larici, le linee eleganti della Croda da Lago e il profilo inconfondibile del Becco di Mezzodì.

Qui il foliage è ovunque: nelle sfumature dorate delle chiome, nei riflessi che si allungano sull’acqua immobile, nei sentieri silenziosi che si inoltrano tra gli alberi. Lo sguardo si perde verso il gruppo del Sorapis, mentre l’anima si riempie di gratitudine per la bellezza che la natura sa donare.

Categorie
autunno Dolomiti itinerari culturali montagna Notizie Viaggi Viaggi Relax

Nella Val di Rabbi c’è il piccolo paese in cui tutti ora vogliono vivere

In un’epoca dominata da velocità e modernità, c’è ancora chi sceglie di rallentare e di guardare alle radici. Lo dimostra il grande interesse per il “bando anti-spopolamento” del Trentino: quasi trecento richieste in poche settimane per accedere al contributo provinciale – fino a 100 mila euro – pensato per riportare vita nei borghi e negli immobili dei comuni più fragili.

Case di montagna che rinascono, paesi che ritrovano la loro anima e vallate che sembravano destinate al silenzio tornano a popolarsi di voci. Tra le protagoniste di questo piccolo rinascimento alpino c’è la Val di Rabbi, una delle zone più appartate e autentiche delle Dolomiti, che con le sue trenta domande guida la rinascita. E la partita è solo all’inizio perché in autunno si apre il secondo round: “Siamo contenti, vuol dire che c’è fermento”, ha commentato il sindaco Lorenzo Cicolini al Corriere della Sera.

La rinascita della Val di Rabbi

In passato, la Val di Rabbi era una valle viva e popolata, con oltre duemila abitanti tra gli anni Trenta e Cinquanta. Poi arrivarono i decenni della modernità, il richiamo delle città, il lavoro altrove: nel giro di pochi anni la valle perse quasi metà dei suoi residenti.

Nel 1991 erano rimasti meno di 1.500 abitanti e da allora il calo demografico è proseguito lentamente, in linea con quanto accade in gran parte d’Italia. Oggi, però, qualcosa sembra muoversi nella direzione opposta.

Alla prima finestra del bando provinciale contro lo spopolamento sono arrivate 291 richieste, di cui ben 30 provenienti proprio da questa valle appartata. “Un segnale di vitalità”, sottolinea il sindaco Lorenzo Cicolini al Corriere della Sera, ricordando che due terzi delle domande arrivano da residenti. E non è finita: a novembre si aprirà un nuovo round e l’entusiasmo non accenna a diminuire grazie all’atmosfera di autenticità offerta dalla valle.

Perché vivere qui è diventato il sogno di molti

Sono diversi i motivi per cui la Val di Rabbi sta avendo così tanto successo. Non è più un luogo isolato come un tempo grazie alla vicinanza con la Val di Sole, cuore pulsante dell’economia locale, che garantisce opportunità di lavoro senza obbligare le persone a emigrare. Anche Trento non è così lontana, distante appena un’ora di auto.

Il vero valore aggiunto di questa valle, però, è un altro: non ha mai ceduto alla corsa agli impianti di risalita, né al turismo di massa, preservando un paesaggio alpino intatto e autentico. Una scelta non casuale, ma frutto di precise decisioni politiche e comunitarie: niente serre, pali di cemento o distese di meleti intensivi, così l’armonia dei prati rimane intatta e l’identità della valle ben riconoscibile.

Anche l’accesso al Parco Nazionale dello Stelvio è regolato, per evitare affollamenti e proteggere l’ambiente. Un equilibrio delicato che oggi fa della Val di Rabbi non solo un rifugio, ma un modello: un luogo dove servizi, qualità della vita e sviluppo economico si intrecciano, restituendo il sogno di abitare la montagna senza rinunciare al futuro.

Categorie
Dolomiti escursioni estate itinerari culturali montagna trekking vacanze avventura Vacanze natura Viaggi Viaggi Avventura

Montagna, la classifica dei sentieri percorsi nell’estate 2025

Sono stati in molti quest’estate a preferire la montagna al mare. Dalle Dolomiti al Gran Sasso, Wikiloc ha stilato la classifica dei sentieri maggiormente percorsi nell’estate 2025 raccontando un’Italia un po’ diversa da quella che ci saremmo aspettati.

Accanto a questi luoghi simbolo, ci sono stati anche sentieri meno noti, dove gli appassionati di escursionismo hanno voluto vivere la montagna con maggiore consapevolezza e rispetto.

I percorsi più amati nell’estate 2025

Abruzzo e Dolomiti sono state le zone di montagna preferite dai vacanzieri nell’estate 2025. Tra i sentieri che hanno conquistato gli italiani quest’estate ci sono dei veri e propri simboli della montagna, a volte, forse, un po’ troppo sfruttati: Campo Imperatore in Abruzzo (di cui si è tanto parlato anche lo scorso inverno per via dell’invasione degli influencer) e il Lago di Sorapis sulle Dolomiti bellunesi.

Lago di Sorapis, Dolomiti

iStock

Tutto il fascino del Lago di Sorapis

Abruzzo

Il Corno Grande del Gran Sasso svetta sopra Campo Imperatore e regala, a chi affronta la salita, un panorama che spazia, nelle giornate più limpide, fino al mare Adriatico. Sempre in Abruzzo, l’Anello di Monte Camicia e Monte Tremoggia alterna creste aperte e boschi, sorprendendo con la varietà dei suoi paesaggi.

Dolomiti

Sulle Dolomiti, tra gli itinerari più battuti dell’estate 2025 c’è l’Anello Viel del Pan, tra Veneto e Trentino-Alto Adige, un cammino sospeso davanti alla Marmolada, mentre il Giro del Sassopiatto e del Sassolungo avvolge gli escursionisti in un abbraccio circolare, con scorci che mutano a seconda della luce e delle stagioni. Ancora sulle Dolomiti, il Lago di Sorapis stupisce con le sue acque turchesi, raggiungibili dal Passo Tre Croci lungo un itinerario che alterna ombra e viste improvvise sulle pareti rocciose.

Sassolungo Dolomiti

iStock

Il Sassolungo, magia delle Dolomiti

Le montagne meno note che hanno fatto incetta di escursionisti

Ma l’Italia offre un mosaico di panorami unici e differenti tra loro grazie al suo immenso patrimonio naturale montano. In Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige ci sono altri percorsi meno noti che sono stati tra i più apprezzati dai vacanzieri.

Lombardia

Tra gli itinerari più amati nell’estate 2025 secondo Wikiloc spicca il percorso che porta al Rifugio Rosalba dai Piani Resinelli sulle Prealpi Lombarde in provincia di Lecco. Si tratta di un balcone naturale che si affaccia sul Lago di Como e che ha conquistato quegli escursionisti in cerca di panorami spettacolari. Più in quota, il Ghiacciaio Fellaria emoziona con la sua imponenza fragile, diventando non solo meta escursionistica ma anche simbolo tangibile dei cambiamenti climatici. Non meno apprezzato è stato il cammino che conduce al Lago di Malga Bissina e al Rifugio Val di Fumo, in un paesaggio alpino fatto di specchi d’acqua e pascoli che restituiscono ai camminatori l’immagine più pura della montagna al confine fra Lombardia e Trentino.

Piani dei Resinelli

iStock

I Piani Resinelli sopra il Lago di Como

Lazio

Le Gole del Lacerno, un canyon segreto tra piscine naturali e salti d’acqua, offrono un’esperienza avventurosa e suggestiva, molto apprezzata dagli escursionisti. Sul Terminillo, nel Lazio, la via normale e il cammino verso il Rifugio La Fossa e la cresta Sassetelli regala ampi panorami che abbracciano l’Appennino centrale, mentre l’Anello del Monte Autore stupisce con scorci nuovi a ogni curva, confermando la ricchezza naturalistica a pochi chilometri dalla Capitale.

Emilia-Romagna

Tra gli itinerari più amati secondo Wikiloc questa estate, l’Emilia-Romagna ha offerto emozioni che spaziano dai torrenti alle vette. A Sant’Anna Pelago, sull’Appennino Tosco-Emiliano in provincia di Modena, il Sentiero delle Cascate incanta con la sua sequenza di salti d’acqua nel bosco, un percorso fresco e selvaggio che ha trovato grande consenso tra gli escursionisti. A San Benedetto in Alpe, l’Anello classico dell’Acquacheta riporta i camminatori là dove Dante trasse ispirazione per la Divina Commedia: il fragore della cascata guida ancora oggi attraverso gole e radure in un itinerario che unisce natura e memoria. Infine, l’anello che sale al Lago della Ninfa sul Monte Cimone, vetta più alta dell’Appennino settentrionale al confine con la Toscana, ha conquistato molti turisti con i suoi panorami ampi, capaci di aprire lo sguardo su tutto l’arco emiliano.

monte cimone

iStock

Monte Cimone, una montagna per quattro stagioni

Trentino-Alto Adige

In Trentino-Alto Adige, gli appassionati di escursioni in montagna sono andati alla scoperta di panorami da cartolina. Il Giro del Sass de Pütia guida gli escursionisti intorno a una montagna imponente e solitaria, che domina il paesaggio con la sua forma perfetta. L’Anello del Rifugio Odle, in provincia di Bolzano, da Malga Zannes accompagna lungo prati verdissimi e guglie verticali, in un quadro che sembra dipinto. Ancora una volta, il Giro del Sassopiatto e Sassolungo è stato segnalato tra i preferiti dell’estate 2025: un grande classico di quelli che non stancano mai.

Categorie
Dolomiti escursioni itinerari culturali luoghi misteriosi montagna vacanza natura vacanze avventura Vacanze natura Viaggi Viaggi Avventura

Escursione al Lago Federa: un gioiello nascosto tra le Dolomiti

Tra i sentieri più affascinanti delle Dolomiti ampezzane, l’escursione al Lago Federa rappresenta un’esperienza unica per chi ama la montagna, la natura incontaminata e i panorami da cartolina.

Questo specchio d’acqua, situato a oltre 2.000 metri di altitudine, riflette come uno specchio le vette circostanti, regalando scorci indimenticabili in ogni stagione. Secondo una leggenda locale, il lago sarebbe nato dalla conchiglia sotterrata da un drago che, dopo aver distrutto una città, trovò rifugio tra le montagne della Croda da Lago.

L’escursione al Lago Federa è una delle mete più amate da chi soggiorna a Cortina d’Ampezzo, ma nonostante la fama, i suoi sentieri offrono ancora momenti di tranquillità e silenzio.

Come raggiungere il Lago Federa e la Malga Federa

Il punto di partenza più semplice per raggiungere il Lago Federa è Cortina d’Ampezzo, da cui parte il sentiero CAI 432. L’itinerario si snoda tra boschi e tornanti per circa 5 km, fino a raggiungere la Malga Federa, a quota 1816 metri. Il tempo medio di percorrenza è di circa 2 ore a piedi, ma il percorso è molto apprezzato anche dagli amanti della mountain bike ed e-bike.

Una valida alternativa è il nuovo sentiero “Gores de Federa”, che si addentra nel bosco tra cascate, ponti e ruscelli, offrendo un contatto più diretto con la natura, allungando però la camminata di circa mezz’ora.

Chi preferisce un’escursione più breve può partire dal ponte di Ru Curto, lungo la strada che porta al Passo Giau. Da qui parte il sentiero 437, che sale tra boschi e panorami sulle Cinque Torri, fino a congiungersi con il sentiero 434 in direzione del Rifugio Croda da Lago.

Un’altra opzione ancora più scenografica è quella che parte direttamente dal Passo Giau, lungo il sentiero 436: un percorso di circa 7 km che attraversa l’altopiano di Mondeval, famoso per i ritrovamenti archeologici risalenti al Mesolitico.

Per chi non vuole rinunciare alla comodità, durante la bella stagione è disponibile un servizio navetta in jeep che collega Cortina a Malga Federa, mentre in inverno la salita avviene con la motoslitta, trasformando il tragitto in un’avventura suggestiva tra boschi innevati.

Lago Federa e Rifugio Croda da Lago: natura, panorami e relax

Dalla Malga Federa il sentiero prosegue per circa 2 km in salita fino a raggiungere il Lago Federa, a quota 2038 metri. Qui il paesaggio lascia senza fiato: le acque limpide riflettono il profilo del Becco di Mezzodì, una delle montagne più riconoscibili delle Dolomiti, creando un gioco di luci e immagini che muta a seconda delle stagioni e delle condizioni meteo.

Un sentiero ad anello permette di costeggiare il lago e ammirarlo da diverse prospettive, tra mucche al pascolo e scorci fotografici da non perdere.
Pochi metri più in alto si trova il Rifugio Croda da Lago, a 2046 metri, punto di ristoro e di pernottamento ideale per chi vuole prolungare l’esperienza in quota. Qui è possibile gustare piatti tipici delle Dolomiti e, per i più curiosi, provare una sauna panoramica all’aperto, completa di tinozza d’acqua fredda proveniente dal lago.

Escursione al Lago Federa in tutte le stagioni

Getty Images

Scenario d’autunno al Lago Federa

Il Lago Federa è una meta perfetta in ogni periodo dell’anno: in estate per il trekking tra boschi e radure, in inverno per i paesaggi innevati raggiungibili in motoslitta, in primavera per i ruscelli gonfi d’acqua e in autunno per lo spettacolo del foliage, quando i larici si tingono d’oro creando un’atmosfera fiabesca.