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Scoprire il centro storico di Anversa: il cuore del diamante delle Fiandre

Anversa è un luogo incredibile e molte delle sue attrazioni principali sono nel cuore storico della città. Una delle cose più belle da fare ad Anversa è, non a caso, camminare nel suo centro storico per scoprire il meglio che questa parte di città, così coinvolgente, sa dare. Quali sono le cose da non perdere nel centro storico di Anversa?

La cattedrale di Anversa: la più grande chiesa gotica del Belgio

Ci sono chiese, basiliche e cattedrali che hanno primati per bellezza, tipologia di vetrata, opere d’arte in essa contenute o mille altre cose. La cattedrale di Anversa vanta il fatto di essere la più grande chiesa gotica in tutto il Belgio.

La sua guglia alta ben 123 metri domina il panorama di Anversa e può essere vista da diversi punti della città. L’ambizioso progetto per la costruzione della cattedrale prevedeva due torri simmetriche ma ne venne completata solo una, conferendo alla facciata un aspetto unico.

All’interno, la cattedrale stupisce per le sue altezze e per la bellezza delle sue vetrate ma, soprattutto, è un luogo molto visitato per ben quattro opere di Pieter Paul Rubens, il maestro del barocco, non solo quando si parla di Fiandre.

La cattedrale di Anversa, oltre a essere un importante luogo di culto, ha anche un museo che raccoglie arte sacra e racconta la storia religiosa della città. Tutto il complesso della cattedrale è aperto ogni giorno, dalle 10 alle 17. Di domenica, la cattedrale è aperta per il culto e le visite sono possibili solo quando non ci sono le funzioni religiose. Il biglietto per un adulto costa 12€ ed è possibile avere l’audioguida, anche in italiano.

La cattedrale si trova nel cuore del centro storico, in Groenplaats, facilmente raggiungibile a piedi o con il tram (la fermata è proprio Groenplaats).

Visitare la Cattedrale di Anversa

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Le vetrate della Cattedrale di Anversa

Vlaeykensgang: un ritorno al passato di Anversa

Spesso e volentieri, quando visitiamo una città densa di storia, speriamo di trovare un qualche vicolo dove scattare una foto perfetta per raccontare un’atmosfera d’altri tempi. Se questo è uno dei tuoi desideri anche per i tuo viaggio in Belgio, non scordarti di raggiungere Vlaeykensgang, mentre esplori il centro di Anversa.

Si tratta di un passaggio pedonale che risale al 1591. Per trovarlo, occorre quasi giocare a caccia al tesoro e questo lo rende ancora più bello e speciale. Dovrai raggiungere il numero 16 di Oude Koornmarkt. Guardati bene attorno e non avere fretta, altrimenti non riuscirai a capire dove si apre questo passaggio pedonale.

In passato, questa parte di Anversa era il luogo in cui vivevano le famiglie più povere della città. Erano impiegati, di solito, come personale “sempre reperibile”, per suonare le campane d’emergenza presenti in cattedrale. L’amministrazione comunale stava quasi per demolire questo pezzo di città neli Anni ’60 ma, per fortuna, la cosa non è accaduta. Il merito fu di un antiquario di Anversa che acquistò tutta l’area e la fece restaurare.

Vlaeykensgang, il vicolo più storico di Anversa

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Vlaeykensgang, il vicolo più storico di Anversa

Il Begijnhof di Anversa: un luogo di pace tutto da conoscere

Molte città fiamminghe, e molte altre anche in Olanda, custodiscono alcuni luoghi dove la pace e il silenzio regnano sovrani. Si tratta dei Begijnhof, ovvero i posti dove andavano a vivere le Beghine. Di cosa si tratta? Alla fine del XVI Secolo, nacque l’esigenza di creare dei luoghi dove le donne di fede protestante potessero ritirarsi per vivere al servizio della comunità o dedicarsi alla contemplazione religiosa. Per le cattoliche, quei luoghi erano i conventi. Le donne protestanti non avevano l’equivalente e, per questo motivo, vennero fondati quelli che, in italiano, vengono chiamati come beghinaggi.

Quello di Anversa venne aperto nel 1545 ed è uno degli ultimi esempi rimasti in Belgio di queste comunità religiose femminili. Le beghine erano donne laiche che conducevano una vita devota, spesso dedite alla preghiera, all’assistenza ai malati oppure si dedicavano all’insegnamento ma senza prendere i voti monastici. Le comunità erano recintate ma costituivano più un luogo dove vivere assieme che un convento, perché ognuno manteneva la propria indipendenza economica e personale.

Il Begijnhof di Anversa è proprio molto bello e, ancora oggi, rappresenta un luogo di perfetto silenzio: ora le Beghine non esistono più ma chi vive negli ex Begijnhof si impegna a mantenere l’atmosfera come un tempo. Questo luogo si trova in Rodestraat 3 e, come per tutti i beghinaggi, non ha un ingresso ben segnalato: la discrezione è sempre di casa e questo contribuisce a renderlo quasi un posto segreto.

Non si paga nessun biglietto per entrare ed è aperto tutti i giorni, solitamente nelle ore di luce. Al suo interno è richiesto di mantenere un comportamento il più silenzioso possibile.

Begijnhof di Anversa

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Il Begijnhof di Anversa

Plantin-Moretus Museum: il Patrimonio UNESCO ad Anversa

Ami i musei con un’immagine più classica e storica? Anversa non ti deluderà. In centro si trova il Plantin-Moretus Museum. Si tratta di un tesoro assoluto per chi ama la storia e si interessa anche dell’invenzione della stampa, dei font e di tutto quello che è correlato all’arte di stampare su carta.

Questo museo è inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per celebrare non solo l’edificio in sé, ma anche il suo valore storico, culturale e tecnologico. Si trova nella casa originale dell’editore Christoffel Plantin, fondatore della Officina Plantiniana nel 1555, uno dei principali centri per la stampa dei libri nell’Europa di quel periodo.

Il museo conserva un’incredibile collezione di manoscritti, prime edizioni, macchinari originali da stampa e arredi d’epoca. Tra gli oggetti più preziosi vi sono le due più antiche presse tipografiche esistenti al mondo, risalenti al XVI secolo.

Uno degli elementi più affascinanti è la biblioteca, risalente proprio al periodo del Rinascimento, una delle più antiche in Europa ancora intatte. Qui si trova la stampa della monumentale Biblia Regia, un capolavoro tipografico commissionato da Filippo II di Spagna. La cosa particolare di questa Bibbia? È stampata in cinque lingue diverse.

Questa casa custodisce anche dei dipinti di Rubens: il pittore era amico personale di Jan Moretus, genero di Plantin e gestore, dopo di lui, dell’attività di stampa.

Questo museo è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, solitamente dalle 10 alle 17. L’ingresso, per un adulto, costa 12€.

La Casa di Rubens: il luogo dove è nata tanta arte

Anversa è una città dove l’arte è ovunque e non faticherai a rendertene conto, anche data la grande concentrazione di musei di ogni tipo. Il motivo? A partire dal XVI Secolo, è sempre stata una città molto ricca e residenza di tanti mercanti abbienti. Quest’ultimi erano i primi committenti per tanti pittori.

Lo sapeve bene Pieter Paul Rubens che viveva proprio nel centro storico. La sua casa è, ora, visitabile e si trova ai numeri 9 e 1 di una via chiamata Wapper. La dimora venne acquistata e trasformata da Rubens stesso in una sontuosa residenza, con tanto di uno studio ispirato a quello che Rubens vide in alcuni palazzi italiani.

La casa, una volta trasformata in museo, ha conservato non solo le stanze arredate con mobili d’epoca ma soprattutto una preziosa collezione di opere originali di Rubens e dei suoi contemporanei, come Van Dyck, Jordaens, Brueghel il Giovane e molti altri.

Come le altre attrazioni museali di Anversa, anche la Casa di Rubens è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 17. L’ingresso per gli adulti costa sempre 12€.

Visitare la casa di Rubens ad Anversa

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L’esterno della casa di Rubens ad Anversa

Perché c’è il monumento a uno Zar ad Anversa?

Il Peter De Grote Monument, ovvero il monumento a Pietro il Grande, rappresenta un punto curioso della scopera del centro storico di Anversa. Perché? Semplice: si tratta di una statua dedicata a uno Zar. Cosa ci fa nelle Fiandre?

Si trova nel quartiere di Kipdorp, non distante dall’ Università di Anversa, e mostra Pietro I di Russia, detto Pietro il Grande. Lo Zar visitò la città nel 1717 durante il suo famoso “Gran Tour” . Durante quel viaggio, Pietro si fermò ad Anversa per studiare quanto più possibile legato all’ingegneria navale, visto che in città c’erano dei cantieri a dir poco all’avanguardia per il periodo.

La statua, inaugurata nel 1997, raffigura Pietro in abiti tipici del XVIII Secolo, con lo sguardo rivolto verso il porto, simbolo del suo interesse per la marineria e il commercio. Anche se di dimensioni contenute, il monumento è significativo per il legame storico tra Anversa e la Russia. Non perdertelo durante il tuo giro a piedi nel centro di Anversa!

Anversa e il mondo della Moda: il MOMU

Ti piace la moda e ami esplorare anche la storia dell’arte di immaginare e creare capi unici? Benissimo. Anversa è il posto giusto per te perché è la sede del MOMU, ovvero il Mode Museum.

Questo luogo è uno dei musei di moda più prestigiosi d’Europa, dedicato principalmente all’apporto del Belgio e di designer belgi alle più grandi maison di mezzo mondo. Inaugurato nel 2002 e riaperto nel 2021 dopo un’importante ristrutturazione, il MOMU si trova nel cuore del quartiere di Anversa dove lo stile e il glamour sono di casa, all’interno dell‘edificio storico ModeNatie, che ospita anche la Royal Academy of Fine Arts.

Questo luogo è conosciuto e apprezzato per le sue mostre tematiche, che esplorano tutto quello che riguarda abiti e fonti di ispirazione di molti designer. Oltre a questo, molte esposizioni sono immersive e permettono di vivere esperienze uniche. La collezione permanente del museo comprende oltre 35.000 pezzi, tra i quali ci sono abiti, tessuti e accessori di ogni tipo.

Musei del centro di Anversa

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Il centro di Anversa è un museo a cielo aperto

La lista degli altri musei imperdibili nel centro di Anversa

Leggendo questo articolo su cosa fare nel centro di Anversa, non è difficile comprendere quanti musei ci siano in questa città del Belgio. Qui di seguito, ne elenchiamo alcuni altri. Tutti degni di nota e tutti importanti: sta a te scegliere quali vedere, soprattutto in base ai tuoi gusti in fatto di arte.

Ricorda che, di norma, i musei di Anversa sono aperti tutti i giorni, dalle 10 alle 17. L’unica eccezione è il lunedì, giorno in cui i musei sono chiusi. I biglietti sono tutti tra i 10€ e i 12€ per un adulto.

  • Museo Mayer van der Bergh
    Un museo che prende il nome dal collezionista che ha messo insieme un catalogo di oggetti e opere d’arte davvero immenso. Da visitare se ami l’arte tra il tardo Medioevo e l’Epoca Barocca.
  • Museum van Hedendaagse Kunst Antwerpen
    Si tratta del museo di arte contemporanea di Anversa, situato in un ex silos per il grano. Luogo inusuale e bellissimo da visitare se ami l’arte dell’ultimo secolo.
  • FOMU – Photo Museum Antwerp
    In una città come Anversa, dove l’arte è di casa, non poteva mancare un museo dedicato al mondo della fotografia. Sarà questo il tuo luogo d’arte in città?
  • Snijders&Rockox House
    Un luogo che fu sia casa di un artista che la dimora di uno dei più grandi collezionisti di arte fiamminga.
  • The Royal Museum of Fine Arts Antwerp
    Una collezione incredibile in un museo che ha riaperto i battenti da non troppo tempo. Imperdibile.

La Borsa: dov’è nata la ricchezza di Anversa

Un luogo da non perdere nel centro di Anversa e qualcosa di sorprendente per la sua bellezza è la Borsa di Anversa, Handelsbeurs Antwerpen, in lingua fiamminga.  Questo luogo aprì agli scambi commerciali nel 1531, come sostituto della Vecchia Borsa sulla Hofstraat perché diventata troppo piccola per il numero di persone presenti in città a fare grandi affari.

È stata la prima borsa mai costruita appositamente per questo apposito utilizzo in Europa: molte delle borse storiche del Vecchio Continente, infatti, avevano occupato edifici già esistenti e con altre funzioni. L’edificio è stato magnificamente restaurato e il piano terra è aperto al pubblico, gratuitamente.

Visitare Den Botaniek ad Anversa

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Fioriture al Den Botaniek

Den Botaniek: l’orto botanico della città

Una città ricca come Anversa non poteva non avere un giardino botanico di tutto rispetto. Den Botaniek – così si chiama – si trova in Leopoldstraat ed è stato inaugurato nel 1825. Non si tratta di un giardino botanico immenso ma resta di grande fascino. Oltre a questo, rappresenta un ottimo spazio verde dove passeggiare e dove potersi prendere una pausa dalla visita di tanti luoghi storici o che rappresentano il mono dell’arte.

Una curiosità su Den Botaniek di Anversa: uno dei sostenitori del progetto di apertura di questo giardino era un professore di patologia. Si chiamava Claude-Louis Sommé ed era solito usare il giardino per fare lezione ai suoi studenti.

Den Botaniek è gratuito e aperto tutti i giorni, dalle 8 del mattino. In inverno chiude alle 17.30, mentre d’estate è aperto fino alle 20.

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Lemno, l’incontaminata isola greca tutta da scoprire

A quanti sarebbe piaciuto viaggiare nel tempo? Passare alla scoperta di quei luoghi incontaminati, prima che l’uomo ed il turismo li rendessero quasi irriconoscibili? Territori come, ad esempio, la Grecia, dove l’odierna civiltà ha preso vita, sono in grado di regalare mete uniche e che in questo senso possono portare i visitatori alla scoperta di luoghi unici.

Uno fra questi è Lemno, l’incontaminata isola greca tutta da scoprire, dove sono ancora vive tradizioni antiche e genuine autentiche ed un paesaggio sospeso tra mito e realtà e caratterizzato da spiagge infinite.

Si trova tra Lesbo e Samotracia, nel cuore del Mar Egeo Nord-Orientale, a pochi chilometri dalla costa turca e dall’isola greca di Agiostrati. Un luogo protetto e quasi fuori dal tempo. Chi viaggia su quest’isola, infatti, ha la possibilità di passare un’esperienza assolutamente rigenerante passeggiando tra le sue verdi colline, scoprendo storici villaggi in pietra caratterizzati dalla presenza di rocce vulcaniche o aspettando il tramonto dai suoi golfi silenziosi. Elementi che creano un’armonia perfetta, lontano dal turismo di massa che affolla le destinazioni più celebri.

Lemno: un gioiello vulcanico tra mito e leggenda

L’isola di Lemno, di origine vulcanica, offre paesaggi davvero incantevoli. Una combinazione unica di crateri fossi, spiagge dorate e distese di terreno verdi e coltivate, che rendono quest’isola un piccolo eden ancora incontaminato. Proprio per questi motivi, visitare quest’isola oggi vuol dire scoprire un’isola profondamente legata alla sua antica storia ed ai suoi ritmi lenti.

Le attività principali? Tutte volte al relax e alla riscoperta di una vita lenta e lontana dal caos cittadino. Passeggiate lungo le sue spiagge, la più famosa Gomati, le sue dune, che sembrano ricordare un deserto, Keros, località amata dai surfisti per la sua corrente costante, ma anche villaggi storici, come Myrina o Moudros, in grado di raccontare la storia della sua popolazione, oltre che antichi miti e leggende.

Tra questi, secondo la tradizione greca, si racconta il mito secondo che l’isola venne scelta da Efesto, dio del fuoco e dei vulcani, come sua dimora dopo essere stato esiliato dall’Olimpo. Inoltre, sempre secondo le antiche leggende, Lemno fu anche il luogo in cui venne abbandonato Filottete, abile arciere greco e da molti conosciuto per essere uno dei personaggi principali del famoso cartone animato raffigurante Hercules.

Per gli amanti della storia, sull’isola di Lemno si possono esplorare diversi siti archeologici. Ad esempio, il sito di Poliochni, che viene considerata una delle più antiche città d’Europa, ed il maestoso Castello Veneziano di Myrina, che si affaccia direttamente sul mare.

Cultura, tradizione e sapori autentici dell’antica Grecia

Lemno è anche molto famosa per la notevole fertilità del suo suolo. Infatti, sono molto importanti l’agricoltura locale e la produzione di prodotti come il vino Muscat di Lemno, il miele aromatico ed i formaggi artigianali come il kalathaki, un pecorino unico e molto apprezzato dalla popolazione greca (e non solo).

Poi, passeggiando per Myrina, la capitale dell’isola, tra vicoli acciottolati, edifici color pastello e taverne profumate, si respira un’atmosfera autentica e rilassata, arricchita, soprattutto durante il periodo estivo, da eventi culturali come concerti, festival enogastronomici e rievocazioni storiche, che animano le piazze dei villaggi.

Come arrivare a Lemno?

Raggiungere Lemno oggi è più semplice che mai. L’isola, infatti, è servita da un aeroporto internazionale, dove atterrano voli diretti da Atene e, in alta stagione, da alcune città anche italiane. Oppure, per chi desidera viaggiare via mare, sono anche disponibili collegamenti in traghetto da Kavala, la bellissima e sempre più frequentata città di Salonicco e altre isole dell’Egeo del Nord.

Inoltre, una volta arrivati sull’isola, si consiglia di noleggiare un automobile o uno scooter, così da godere di tutta la libertà possibile per esplorare spiagge nascoste e piccoli villaggi incantati.

Lemno è la destinazione perfetta per chi cerca una meta un’esperienza fuori dal tempo: un’isola che incanta con la sola forza della sua bellezza naturale e del suo spirito autentico.

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Irlanda inedita da scoprire a bordo dei treni storici

Terra di miti e leggende, caratterizzata da imponenti scogliere che si affacciano sul mare ed immense vallate verdi che sembrano quasi essere uscite da una fiaba. Ecco, questo, e molto altro, è ciò che è possibile scoprire ed ammirare viaggiando in Irlanda, una destinazione in grado di conquistare il cuore dei suoi visitatori.

I viaggiatori che decidono di visitare questo incantevole Paese non possono che innamorarsi della sua natura, ma anche delle sue vivaci città, piene di musica e storia, e dei suoi antichi villaggi, che nascondono storie antiche di eroi, spiriti e tradizioni senza tempo. Viaggiare in Irlanda vuol dire quasi viaggiare nel tempo, vivendo l’ospitalità calorosa della sua gente. Ma quale sarebbe il modo migliore per scoprire tutte le sue bellezze? Una risposta c’è! Partire alla scoperta di un’Irlanda inedita da scoprire a bordo dei treni storici. Un modo per i viaggiatori per rallentare e godere di tutta la magia di questi incantevoli luoghi.

Dalle linee storiche alle moderne tratte panoramiche, ecco cinque itinerari ferroviari per vivere l’isola di smeraldo in modo autentico e suggestivo.

Downpatrick & County Down Railway: un salto nel passato

La Downpatrick & County Down Railway è una di quelle tratte in grado di offrire un viaggio indimenticabile, che porta i viaggiatori attraverso la campagna verde della Contea di Down, a partire dal cuore dell’Irlanda del Nord. Questi treni storici partono da Downpatrick, città molto legata alla figura di San Patrizio, e si dirige verso Inch Abbey, uno dei siti monastici più suggestivi del Paese, ormai in rovina, che si trova sulle rive del fiume Quoile.

A causa di forti inondazioni che hanno colpito il territorio durante il 2023, questi storici treni riprendono a funzionare nella primavera del 2025, con eventi speciali e corse a tema durante. Il prezzo di acquisto per la sua prima corsa, ad esempio, varia dalle 10,50 sterline per gli adulti, poco più di 12€, fino a circa 10€ per bambini e ragazzi compresi tra i 4 ed i 17 anni. I prezzi variano a seconda dell’evento, ma sicuramente sono soldi ben spesi, in grado di trasportare i viaggiatori alla scoperta dell’Irlanda e dei suoi tesori.

Belmond Grand Hibernian: il lusso su rotaia

Per chi preferisce vivere un’esperienza lussuosa e scoprire l’Irlanda a bordo di un treno storico estremamente elegante, allora un viaggio sul Belmond Grand Hibernian è la scelta giusta. I passeggeri di questo treno potranno scoprire i bellissimi paesaggi irlandesi attraverso i finestrini di carrozze elegantemente arredate in stile georgiano, con cabine lussuose private ed un vagone panoramico.

Viaggiare a bordo del Belmond Grand Hibernian ha un costo decisamente più elevato rispetto il precedente. Infatti, il prezzo può variare da 4.000€ a circa 10.000€ a persona. Tutto dipende dal tipo di viaggio scelto, dal numero di notti e dall’itinerario. Il treno parte dalla bellissima capitale Dublino e può portare verso nord, fino a Portrush, passando da Belfast (itinerario di due giorni), oppure verso la parte meridionale del Paese, scoprendo città come Westport, Galway, Limerick, Killarney e Cork (itinerario di 4 giorni).

Questi itinerari permettono di esplorare l’Irlanda più inedita, le sue coste frastagliate ed antichi castelli, accompagnati da esperienze gastronomiche e performance culturali dal vivo.

Translink NI Railways: da Derry a Coleraine

La linea che collega Derry a Coleraine, nella parte nord dell’isola, è considerata una delle tratte ferroviarie più belle al mondo. Viaggiare su questi treni storici consente di avere una vista mozzafiato sul paesaggio e sulla natura circostante: estuari, spiagge dorate ed antichi tunnel costieri sono in grado di regalare ai viaggiatori ricordi indimenticabili.

Il viaggio dura circa 40 minuti, ma consente allo stesso tempo di esplorare territori inediti dell’Irlanda del Nord, come la Benone Strand, il Mussendon Temple e la Giant’s Causeway, una serie di 40.000 colonne basaltiche di lava fusa raffreddata sulla costa settentrionale di Antrim, riconosciuto anche come patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Insomma, un viaggio senza eguali. Il prezzo del biglietto, inoltre, varia da circa 30€ a poco più di 50€.

DART: la costa di Dublino in treno

La DART, acronimo di Dublin Area Rapid Transit, collega il centro di Dublino alle località costiere, a nord e a sud del Paese. Salire su questi treni concede la possibilità di ammirare vedute spettacolari e scoprire luoghi e attrazioni che normalmente nessuno visiterebbe, visto che sul tragitto ci sono spiagge sabbiose e località balneari, come Bray e Greystones., parchi, teatri, villaggi portuali, tra cui Howth, e musei.

È possibile acquistare i biglietti per viaggiare sui treni DART direttamente in stazione, con un biglietto singolo che costa tra 1€ e 4€ circa, oppure acquistando abbonamenti che valgono anche fino a 30 giorni, che può costare intorno ai 30€.

Vista da uno dei treni storici in Irlanda nella tratta che passa da Greystones

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Vista dal treno che passa da Greystones, Irlanda

Irish Rail: da Cobh a Cork

Infine, un’ultima tratta storica in grado di mostrare un’Irlanda nascosta ai più è il breve ed affascinante viaggio di 24 minuti che collega la pittoresca cittadina portuale di Cobh, famosa per essere stata l’ultima sosta del Titanic nel lontano 1912, e dove è possibile anche trovare un memoriale dedicato, fino a Cork.

Il treno attraversa paesaggi verdissimi e specchi d’acqua, in grado di incollare tutti i visitatori al finestrino. Si possono esplorare attrazioni come il Fot Island Wildlife Park ed il Cobh Heritage Centre, che racconta anche la storia dell’emigrazione irlandese.

Il prezzo d’acquisto del biglietto è molto economico. La tratta solo andata, infatti, costa circa 2€ per gli adulti e circa 1€ per i bambini. Niente male per un viaggio unico come questo!

Viaggiare in Irlanda è già di per sé qualcosa di estremamente unico, in grado di regalare ricordi ed esperienze indimenticabili. Poter affrontare questo viaggio a bordo di treni storici e lussuosi, in eventi a tema o anche solo per brevi durate è qualcosa di ancora più unico. Ogni tratta è in grado di regalare una vista senza eguali, che rimarrà sicuramente impresso nella mente di tutti, grandi e bambini. Non resta altro che esplorare l’isola di smeraldo: pronti? Si viaggia!

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Cosa conviene comprare a Monaco di Baviera

Viaggiare significa fare il pieno di esperienze, colmare lo sguardo di location stupende e conoscere culture più o meno distanti dalla nostra. Quando si torna da una vacanza si desidera sempre portare con sé un po’ dell’atmosfera di quei giorni e di quei luoghi, non solo con immagini speciali, o video, non solo con ciò che si è  collezionato imprimendolo nella nostra memoria, ma anche con oggetti e sapori.

Ecco che, quando si va a Monaco di Baviera, in Germania, sono diversi i souvenir che possiamo riportare a casa con noi: abbigliamento, oggetti per la casa, ma anche qualcosa che stuzzichi il palato e che ci faccia sentire ancora per un po’ di tempo in vacanza.

Le cose più originali che conviene comprare a Monaco di Baviera durante un viaggio.

Cibo e bevande: cosa comprare a Monaco di Baviera

La birra è senza alcun dubbio una delle bevande più celebri e rinomate della Germania e, in particolare, di Monaco di Baviera dove ogni anno si svolge un appuntamento amatissimo che diventa un viaggio sensoriale nel cibo e nei sapori di questo Paese cuore dell’Europa, ovvero l’Oktoberfest.

Quindi non si può dire di aver visitato la città senza portare a casa con sé la birra, per consumo personale ma anche da utilizzare come cadeau per amici e parenti. Ce ne sono di tante tipologie differenti, per accontentare tutti i palati.

E poi il celebre bretzel, una tipologia di pane annodato, molto gustoso e che è tipico proprio della Germania e rientra tra gli acquisti golosi e speciali da fare. Così come vale la pena, se il tempo e il bagaglio lo consentono, acquistare dei weisswurst, ovvero wurstel bianchi che sono proprio specifici della Baviera.

Per chi ama i dolci, infine, ce ne sono due in particolare che possono fare la felicità di tutti i palati. Uno è il apfelstrudel, ovvero lo strudel di mele che si prepara con uvetta e cannella, oppure la prinzregententorte, una torta composta da dischi di pasta biscotto che si alternano con crema al burro al cioccolato ed è poi rifinita con una copertura di glassa al cioccolato.

Cosa comprare a Monaco di Baviera: cibo e bevande

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Cibo e bevande: cosa comprare a Monaco di Baviera cibo

Oggetti per la casa: i più tipici da acquistare a Monaco di Baviera

Se il sogno, invece, è quello di comprare dei souvenir preziosi e per la casa allora a Monaco di Baviera ci sono alcuni oggetti che sono imperdibili.

Per chi ama la birra, come abbiamo già detto, questa è una tappa fondamentale, basti pensare che in città ci siano diverse fabbriche che producono la celebre bevanda oltre a locali in cui poterla gustare. Con che cosa? Con un boccale, naturalmente, che poi è la tipologia di bicchiere da acquistare e da portare a casa dopo la vacanza, per poter essere utilizzato. Ce ne sono davvero di tantissime tipologie e materiali differenti, basta scegliere quello che piace di più.

Un’altra cosa speciale da comprare in questa città della Germania è la porcellana, infatti questa città è molto celebre per quanto riguarda la realizzazione di oggetti di questo materiale. Quando ci pensa, del resto, la mente non può che correre subito a quella nota come porcellana di Nymphenburg, che si chiama così perché veniva prodotta nell’omonimo castello. Fine ed elegante, è davvero un dono prezioso da farsi e un ricordo indimenticabile da trattare con cura.

Monaco di Baviera, poi, è una città ricca di musei e di luoghi bellissimi da visitare: acquistare un ricordo in questi posti significa fare incetta di libri, oppure cartoleria, ma anche piccoli pensieri più tradizionali come cartoline e stampe.

Vestiti, perché comprarli a Monaco di Baviera

Tra negozi di marchi celebri, centri commerciali o boutique, a Moanco c’è davvero l’imbarazzo della scelta in ogni senso, compreso il settore dell’abbigliamento. Qua si può unire l’utile al dilettevole e si possono comprare capi da indossare tutti i giorni, oppure più particolari, si possono intercettare nuove mode e fare shopping come più piace.

Ma ci sono degli abiti che, per chi ama le tradizioni, sono irrinunciabili. Si tratta di quelli bavaresi, per lei e per lui, da portare a casa come ricordo di una vacanza, si tratta di una scelta adatta a tutti coloro che viaggiano alla ricerca dello spirito autentico di un luogo.

Monaco di Baviera: i vestiti

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Monaco di Baviera i vestiti tradizionali

Senza dubbio non si tratta di un acquisto utile, ma non si sa mai: e allora un Trachten si può trasformare in un souvenir speciale e originale. Quindi via libera a pantaloni al ginocchio, giacca e cappello per lui, oppure agli abiti per lei con camicia e grembiule.

Mercatini di Natale (ma non solo)

Se si viaggia in direzione Monaco durante il periodo dei mercatini di Natale, si ha la certezza di immergersi nella perfetta atmosfera delle feste: ce ne sono diversi, ma tra i più celebri vale la pena segnalare il Christkindlmarkt a Marienplatz che si dice affondi le sue radici nel XIV secolo.

A parte questi, che si tengono intorno alle festività natalizie, Monaco di Baviera offre mercatini di prodotti alimentari da visitare e dove fare compere, o una sosta golosa, durante il resto dell’anno: si tratta di una tappa molto interessante se si vuole conoscere bene il luogo in cui si è andati in vacanza, perché è un’esperienza autentica e che permette di fare un viaggio nei sapori. Ed è anche l’occasione per acquistare qualche specialità da portare a casa. Tra i più celebri vi è il Viktualienmarkt, che si trova nel centro storico cittadino e che è accessibile tutti i giorni dal lunedì al sabato, con alcune attività aperte anche la domenica. Qui si trovano prodotti alimentari, fiori, pane e anche locali.

Viktualienmarkt: dove fare shopping a Monaco di Baviera

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Viktualienmarkt, il mercato dove fare shopping a Monaco di Baviera
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La Basilica di Santa Maria Maggiore: l’eterna dimora di Papa Francesco

Da sedici secoli, la Basilica di Santa Maria Maggiore domina la città di Roma con la sua posizione sulla sommità del colle Esquilino. Una presenza importante per la Capitale non solo per la sua ubicazione, ma anche per la sua storia, per le leggende che l’avvolgono e per il ruolo che ricopre come custode dei corpi di sette Pontefici, tra i quali comparirà anche Papa Francesco, morto il 21 aprile 2025.

È una delle quattro basiliche papali di Roma, la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da aggiunte successive. Inoltre, è il più grande e antico santuario del mondo occidentale dedicato a Maria Santissima e custodisce preziose reliquie mariane, tra cui un pezzo della mangiatoia dove fu deposto Gesù.

Rappresenta una meta di pellegrinaggio importante dato il suo riconoscimento papale, ma anche una tappa imperdibile per gli appassionati di storia, arte e architettura.

Le origini leggendarie della Basilica di Santa Maria Maggiore

La Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma affascina non solo per la sua bellezza, ma anche per le sue origini che uniscono realtà e leggenda. Secondo la tradizione, la basilica fu costruita seguendo le indicazioni della stessa Vergine Maria, apparsa in sogno al patrizio romano Giovanni e a Papa Liberio nel IV secolo. In base alla leggenda, la Madonna indicò che il luogo della costruzione sarebbe stato segnato da una miracolosa nevicata in pieno agosto, un evento che sarebbe stato definito “miracolo della neve”.

Ogni anno, il 5 agosto, viene rievocato con un’apposita celebrazione durante la quale, dalla sommità della basilica, vengono liberati in aria dei petali bianchi che riproducono l’effetto della neve.

La basilica fu eretta su richiesta del Papa, anche se il progetto fu successivamente ampliato e arricchito nel corso dei secoli dai pontefici successivi. Oggi, rappresenta l’esempio perfetto di come fede e architettura si sono fuse per creare un monumento di inestimabile valore storico e artistico, dove l’importanza religiosa come meta di pellegrinaggio si unisce ai preziosi mosaici e affreschi medievali contenuti al suo interno.

Gli interni della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma

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Gli interni della Basilica di Santa Maria Maggiore

Cosa vedere nella Basilica di Santa Maria Maggiore

La basilica colpisce subito dalla sua facciata, realizzata in occasione dell’Anno Santo 1750 dall’architetto fiorentino Ferdinando Fuga. Qui potete ammirare la Loggia delle Benedizioni, caratterizzata da uno slanciato motivo ad arco di trionfo che incornicia i mosaici di Filippo Rusuti, i quali mostrano Cristo in trono affiancato da diversi santi, nonché il miracolo della neve. Da notare il campanile che, con i suoi 75 metri, rappresenta il più alto di Roma.

È un’opera architettonica che attraversa diverse epoche, un aspetto che può essere osservato nei suoi incredibili interni, dove convivono opere medievali, come il mosaico della navata centrale, e paleocristiani, come i mosaici del V secolo situati nell’arco trionfale e nell’abside. Durante il Rinascimento e il Barocco, la basilica fu arricchita con l’aggiunta delle Cappelle (in totale sei), come la Cappella Sistina (da non confondersi con quella del Vaticano) e la Cappella Paolina.

Tra le reliquie più importanti custodite al suo interno ci sono la Sacra Culla, in riferimento alle cinque asticelle in legno di sicomoro parte della mangiatoia in cui è stato adagiato Gesù, l’icona mariana Salus Populi Romani e il presepe in marmo di Arnolfo di Cambio.

Chi è sepolto a Santa Maria Maggiore

Non tutti i Papi sono stati sepolti nelle grotte vaticane sotto la Basilica di San Pietro. All’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore si trovano le spoglie di vari pontefici: Niccolò IV (1227-1292), primo Papa appartenente all’Ordine Francescano e il primo a essere sepolto a Santa Maria Maggiore; ‘il Papa inquisitore’ Pio V (1504-1572), il francescano Sisto V (1521- 1590), Paolo V (1552-1621), Clemente VIII (1536 – 1605), Clemente IX (1600-1669). Inoltre qui è sepolto, nella tomba di famiglia, il massimo artefice dell’età barocca, Gian Lorenzo Bernini.

Dopo i funerali, verrà sepolto qui anche Papa Francesco, che ha espresso nel suo testamento il desiderio di riposare all’interno della basilica, un luogo importante fin dal primo giorno della sua elezione. Come ha scritto lo stesso Bergoglio: “Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni viaggio apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarla per la docile e materna cura”.

Come visitare la basilica: prezzi e orari

La basilica è aperta tutti i giorni dalle 7:00 alle 19:00 e si può entrare gratuitamente fino alle 18:30. Se volete visitare il Polo Museale Liberiano, invece, che comprende il Museo Storico Liberiano, la Loggia delle Benedizioni, la Sala dei Papi, la Scala del Bernini e gli Scavi Archeologici, dovrete acquistare un biglietto. Il polo è aperto da lunedì a sabato dalle 9:30 alle 18:00, con ultimo ingresso alle 17:30, e il biglietto costa 7,50 euro quello intero e 4,50 euro quello ridotto.

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Cassinetta di Lugagnano, in bici da Milano a visitare le ville di delizia nobiliari (e non solo)

Cassinetta di Lugagnano, a circa 25 chilometri da Milano e facilmente raggiungibile dal capoluogo lombardo sia in auto che in bicicletta seguendo il percorso lungo il Naviglio Grande, è un borgo che conserva intatto il fascino delle sue origini nobiliari. Inserito tra i Borghi più belli d’Italia, la visita a Cassinetta di Lugagnano è poco impegnativa ma assolutamente piacevole.​

Le ville di delizia, dimore nobiliari

Cassinetta di Lugagnano è un piccolo borgo che custodisce un tesoro architettonico raro e molto curioso: un gruppo compatto e ben conservato di ville di delizia, dimore nobiliari costruite tra il XVII e il XIX secolo, che si affacciano con eleganza sulle sponde del Naviglio Grande. Erano le residenze estive dell’aristocrazia milanese, che qui trovava ristoro dalla città, in un paesaggio di acqua, campi coltivati e giardini ordinati. A rendere unico il borgo è il fatto che queste ville siano ancora oggi immerse in un contesto rurale integro, salvaguardato anche da un piano regolatore che impedisce nuove edificazioni.

Tra le ville più significative spicca Villa Visconti Castiglione Maineri, costruita alla fine del Settecento. Si riconosce per la facciata sobria e per il grande parco che si sviluppa su due livelli: uno all’italiana, con siepi geometriche e vialetti simmetrici, e uno all’inglese, più libero e romantico. All’interno si trovano affreschi di scuola lombarda e una piccola cappella con decorazioni del pittore Giovanni Antonio Ferrario. La villa, pur essendo proprietà privata, viene aperta in alcune occasioni per eventi culturali o visite guidate.

Cassinetta di Lugagnano

Fonte: iStock

Villa Visconti Maineri

Poco distante si incontra Villa Negri, una delle prime dimore che si scorgono arrivando dal Naviglio. Costruita nel 1761, ha una struttura compatta e lineare, con un bel giardino che si affaccia sull’alzaia. La semplicità dell’architettura nasconde ambienti interni riccamente decorati, ancora parzialmente conservati. Oggi la villa è utilizzata anche per iniziative culturali locali.

Un’altra presenza importante è Villa Cattaneo-Krentzlin, riconoscibile per la sua torretta e le decorazioni in cotto. Si trova sulla riva sinistra del Naviglio ed è protetta da un elegante muro di cinta. L’impianto originario è del XVIII secolo, ma fu ampliato e rimaneggiato in epoca successiva. La villa conserva ancora un vasto giardino all’inglese e un ingresso monumentale che si affaccia sul canale, da cui un tempo si raggiungeva Milano via barca.

Sulla riva destra si affaccia invece Villa Birago Clari Monzini, forse la più antica e maestosa del borgo. L’elemento più suggestivo è la grande scalinata a doppia rampa che scende direttamente verso l’acqua, creando un effetto scenografico. All’interno si trovano sale decorate e ambienti che riflettono lo stile neoclassico tipico della villeggiatura ottocentesca. La villa è ancora abitata e apre solo in rare occasioni, ma resta uno dei simboli più fotografati di Cassinetta.

Non va dimenticata Villa Trivulzio, situata nella frazione di Lugagnano. Appartenuta alla storica famiglia milanese, ha una struttura imponente e un tempo era circondata da un vasto podere agricolo. Anche questa villa conserva elementi decorativi di pregio, in particolare nei soffitti lignei e nelle antiche cucine.

Accanto a queste spiccano anche altre dimore meno note ma interessanti, come Villa Mörlin-Visconti, costruita in posizione dominante con una facciata sobria e uno scalone interno monumentale; Villa Frotta Eusebio, con il suo parco alberato che si estende verso i campi; e Villa Mantegazza Macinaghi, del 1580 che vanta elementi decorativi in stile liberty.

La bellezza di queste ville non è solo architettonica, ma anche paesaggistica: tutte sono immerse in giardini, siepi, filari di pioppi e viali alberati che dialogano con il Naviglio e con il paesaggio agricolo che le circonda. Per chi visita il borgo a piedi o in bicicletta, è possibile scoprirle una a una lungo l’alzaia, seguendo il ritmo lento del canale.

In alcune occasioni dell’anno, in particolare durante le giornate FAI o eventi dedicati alla riscoperta del patrimonio rurale lombardo, molte ville vengono aperte al pubblico con visite guidate. Esistono anche percorsi tematici curati da guide locali che raccontano non solo l’architettura, ma anche le vicende familiari, le curiosità e gli aneddoti legati alla vita nelle ville tra Settecento e Novecento. Quasi tutte le ville sono a disposizione come location per matrimoni e eventi privati.

Le chiese di Cassinetta di Lugagnano

La Chiesa di Santa Maria Nascente e Sant’Antonio Abate, eretta nel 1435 per volere di Maffiolo Birago, è la parrocchiale del borgo. Rimaneggiata nel Settecento, presenta una pianta poligonale irregolare con muri perimetrali in mattoni pieni. Il corpo principale è coperto da volte in muratura in parte a botte e in parte a botte lunettate. Il campanile ha solai lignei a orditura semplice. La copertura è a falde con la parte absidale a padiglione. Le cappelle laterali hanno copertura ad una falda. La struttura è a capriate lignee e il manto è in coppi di laterizio. ​ All’interno si trova un busto in legno dipinto raffigurante San Carlo Borromeo, che la tradizione vorrebbe essere stato eseguito “dal vivo” durante la visita del cardinale al borgo. ​

Merita una menzione anche l’Oratorio di San Giuseppe, affacciato sull’alzaia del Naviglio Grande, e costruito nella prima metà del XVIII secolo dall’architetto Carlo Federico Castiglioni come cappella privata della sua villa. La facciata della chiesa è in stile barocco lombardo, contraddistinta da due ordini da lesene doppie coronate da capitelli corinzi. ​

Natura e relax lungo il Naviglio

Cassinetta di Lugagnano è immersa in un paesaggio fluviale di grande fascino, tutelato dal Parco Lombardo della Valle del Ticino. L’ambiente naturale è uno dei punti di forza del borgo e si presta a essere esplorato con lentezza, a piedi o in bicicletta, grazie a una fitta rete di percorsi ciclopedonali che costeggiano il Naviglio Grande. Il tratto dell’alzaia che attraversa Cassinetta è pianeggiante, ben tenuto e facilmente percorribile anche da famiglie con bambine e bambini.

L’itinerario più frequentato collega il borgo a Robecco sul Naviglio, ma prosegue senza interruzioni fino ad Abbiategrasso e, in direzione opposta, fino a Gaggiano e Milano (ci sono piccole aree di sosta e fontanelle lungo il tragitto).

Durante la primavera e l’estate, è possibile scoprire il territorio anche dall’acqua: alcune associazioni locali organizzano brevi escursioni in battello sul Naviglio, per una prospettiva diversa sulle ville e sui paesaggi. In genere si parte da Cassinetta o da Robecco e si possono essere abbinate a visite guidate o degustazioni in cascine e agriturismi della zona.

Per chi preferisce il verde, il Parco Sandro Pertini, noto anche come Parco De André, si affaccia sul canale e dispone di ampie zone ombreggiate, panchine, spazi per il gioco e un piccolo percorso vita. È facilmente accessibile, anche per chi si muove con passeggini o sedie a rotelle. Nelle vicinanze, non mancano agriturismi, bar e ristoranti per un pranzo tipico o una merenda all’aperto.

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Alla scoperta di Milano, tra i distretti della città più mitteleuropea d’Italia

Veloce, elegante, creativa, ma anche storica, silenziosa, sorprendente. Milano è la città dai mille volti, dove passato e presente, arte e innovazione, tradizione e modernità convivono in equilibrio perfetto. Dalle iconiche guglie del Duomo ai vicoli bohémiens di Brera, passando per i Navigli e i grattacieli di Porta Nuova, Milano custodisce meraviglie architettoniche, capolavori d’arte, quartieri ricchi d’atmosfera e una vita culturale tra le più vivaci d’Europa.

Da esplorare con calma, a piedi o in tram, lasciandosi guidare dai suoi contrasti. In quest’articolo scopriamo insieme cosa vedere a Milano, dai simboli più iconici ai luoghi che raccontano l’anima di una metropoli in costante mutamento.

Milano: 15 cose da vedere

Milano non è una città da checklist, ma ci sono luoghi che meritano senza dubbio una sosta. Monumenti, piazze, quartieri iconici e angoli meno noti: è tutto a portata di scarpa o di biglietto del tram. Ecco una selezione delle tappe imperdibili per scoprire Milano un passo alla volta.

Duomo di Milano

É sufficiente uno sguardo per rendersi conto che il cuore di Milano batte in Piazza del Duomo: è qui che la città mostra il suo volto più solenne, con l’intreccio di statue, guglie e dettagli scolpiti che animano la facciata della Cattedrale. Ben oltre la funzione religiosa, il Duomo incarna l’identità e la storia della città.

Iniziata nel 1386, la Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria è uno degli edifici gotici più grandi al mondo. La sua facciata, completata nell’Ottocento, è un ricamo di statue, pinnacoli e bassorilievi in marmo raffiguranti santi, scene bibliche e figure demoniache, mentre le 135 guglie – erette tra il XVII e il XIX secolo – regalano alla struttura un aspetto equilibrato tra linee orizzontali e linee verticali. Sulla più alta si erge la Madonnina che da oltre 250 anni veglia sulla città, proteggendola dal male.

All’interno dell’edificio colpiscono le proporzioni monumentali: navate altissime, colonne in pietra e vetrate colorate creano un’atmosfera solenne e raccolta al tempo stesso. Le terrazze, raggiungibili a piedi o in ascensore, offrono una panoramica stratosferica su Milano che, nelle giornate limpide, si spinge fino alle Alpi.

Galleria Vittorio Emanuele II

Dalla verticalità gotica del Duomo passiamo all’eleganza ottocentesca di Galleria Vittorio Emanuele II, uno degli esempi più belli dell’architettura milanese che ha ispirato, tra le altre, Galleria Umberto I a Napoli.

É qui che la città mostra il suo volto più raffinato e borghese. Conosciuta come il salotto di Milano, la Galleria è uno dei passaggi commerciali più antichi d’Europa: tra boutique di lusso, caffè storici e decorazioni in vetro e ferro battuto, racconta il gusto milanese per la bellezza e la cura del dettaglio.

Per portarsi a casa un po’ di fortuna, la tradizione impone di calpestare le parti nobili del toro che si trova al centro della struttura. Provare per credere!

Teatro alla Scala

A pochi passi dalla Galleria, in una piazza contenuta e signorile, si affaccia il Teatro alla Scala, uno dei templi più celebri della lirica a livello internazionale.

Inaugurato nel 1778, il suo palcoscenico ha ospitato alcune tra le opere più conosciute dell’Ottocento, come la Norma di Bellini e il Falstaff di Verdi. Merita una visita per il fascino degli interni, l’acustica perfetta e il museo interno che racconta secoli di memoria artistica di Milano.

Chiesa di Santa Maria presso San Satiro

Tra le cose da vedere a Milano, la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro è una vera chicca se siete appassionati di arte e di prospettiva.

Sita all’inizio di via Torino, in pieno centro città, la Chiesa di San Satiro appare tanto modesta all’esterno quanto sorprendente all’interno. La firma è quella di Donato Bramante che per sopperire alla mancanza di spazio progettò un finto abside, creando uno dei primi esempi di trompe-l’oeil in Italia. Una sosta imperdibile per scoprire il lato più ingegnoso del Rinascimento milanese.

Effetto prospettico all'interno della chiesa di Satiro

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Interno della Chiesa di San Satiro, primo esempio di trompe-l’oeil in Italia

Castello Sforzesco e Parco Sempione

A poche centinaia di metri da Piazza del Duomo Milano cambia volto.

Il Castello Sforzesco, residenza ducale e baluardo difensivo degli Sforza, racconta l’anima rinascimentale della città. Al suo interno ospita musei e collezioni d’arte, tra cui l’ultima opera incompiuta di Michelangelo: la Pietà Rondanini.

Alle spalle del castello si apre Parco Sempione, il polmone verde del centro città, progettato sull’esempio dei giardini inglesi e perfetto per una pausa rilassante o una passeggiata tra laghetti, sculture e scorci suggestivi.

Brera e la Pinacoteca

Dalle mura del Castello ai cortili silenziosi di Brera il passo è breve: siamo nel quartiere degli artisti che ci accoglie con le sue vie acciottolate, le persiane verdi e l’atmosfera discreta. Tra Ottocento e Novecento, Brera era il punto di riferimento privilegiato di artisti, intellettuali e bohémien che ne hanno forgiato l’identità creativa, vivace ancora oggi.

Il cuore del quartiere è la Pinacoteca, una delle gallerie d’arte più importanti d’Italia: all’interno di un ex convento, trasformato in un tempio di bellezza, è possibile ammirare alcuni dei più grandi capolavori del Rinascimento italiano.

Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore

La Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore – nota anche come la Cappella Sistina di Milano – è una delle gemme nascoste da visitare in città: il suo tesoro artistico si cela dietro una facciata modesta ed esplode all’interno, interamente affrescato con cicli pittorici realizzati da Luini e dai suoi seguaci, di scuola leonardesca.

Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo Vinciano

Solo pochi minuti a piedi separano la Chiesa di San Maurizio da un altro dei must di Milano: Santa Maria delle Grazie, raffinato esempio di architettura rinascimentale che l’UNESCO ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.

Annesso alla chiesa, il refettorio dell’ex convento dominicano ospita l’ “Ultima cena” di Leonardo, che tra le cose da vedere a Milano occupa indubbiamente un posto d’onore. La nota dolente è che per poter ammirare tanta meraviglia bisogna prenotare con largo anticipo: l’accesso è contingentato a 35 persone per turno e ogni turno dura 15 minuti.

Cimitero Monumentale

Il Cimitero Monumentale è un museo a cielo aperto in cui arte, memoria e architettura si intrecciano l’un l’altra: le edicole, i mausolei, le statue e le cappelle di personaggi illustri – tra cui Alessandro Manzoni, Alda Merini, Salvatore Quasimodo e Dario Fo – raccontano la storia della borghesia milanese tra Ottocento e Novecento.

Disegnato da Carlo Maciachini, il Monumentale di Milano rappresenta la massima espressione dell’arte funeraria. Tra le tombe più fotografate c’è quella della famiglia Campari con una cena scolpita a grandezza naturale e i commensali seduti per l’eternità.

Tomba monumentale della famiglia Campari

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Edicola Davide Campari, da vedere al Cimitero Monumentale

Piazza Affari e il Dito di Cattelan

Piazza Affari, che ospita la sede della Borsa Italiana, sorprende con un’opera fuori dagli schemi dell’artista Maurizio Cattelan: L.O.V.E., comunemente nota come Il dito, raffigura una mano impegnata in un saluto fascista ed erosa dal tempo in tutti gli arti, tranne che nel dito medio.

Una scultura controversa che ha fatto discutere parecchio, ma che oggi è a tutti gli effetti parte integrante del panorama urbano milanese.

Porta Nuova e il Bosco Verticale

Ci lasciamo alle spalle l’ironia dissacrante di Piazza Affari e passiamo alla visione futuristica di Porta Nuova, tappa fondamentale per capire come sta evolvendo la città: grattacieli, piazze sospese e torri di vetro disegnano uno spazio che unisce bellezza, funzionalità e attenzione per l’ambiente.

Cuore del progetto è il Bosco Verticale che nel 2014 si è aggiudicato il podio dell’International Highrise Award come il grattacielo più bello al mondo: due torri residenziali, interamente ricoperte di piante, che rappresentano il prototipo di un’architettura improntata alla biodiversità.

Skyline di Porta Nuova a Milano

Fonte: iStock

Lo Skyline di Porta Nuova

CityLife e la Milano moderna

Da Porta Nuova ci spostiamo verso ovest con il progetto CityLife che racconta un altro volto della Milano contemporanea.

Tre torri firmate da archistar internazionali, un grande parco urbano e uno dei centri commerciali più moderni d’Italia fanno di questa zona una delle cose da vedere a Milano per chi ama l’innovazione.

Ortica

Le geometrie futuristiche di CityLife passano il testimone all’Ortica, ex-quartiere operaio alla periferia di Milano noto oggi per i murales monumentali realizzati dal collettivo OrticaNoodles che tra volti, storie e simboli, raccontano la memoria sociale della città.

Un luogo ai margini dei classici circuiti turistici che intreccia l’arte pubblica all’identità milanese.

Quadrilatero della moda

Dall’anima popolare dell’Ortica al lusso patinato del centro città con il Quadrilatero della Moda, tappa iconica e imperdibile per chi vuole visitare Milano attraverso lo stile.

Tra via Montenapoleone, via della Spiga, Corso Venezia e via Sant’Andrea si concentra il meglio dell’alta moda italiana e internazionale: con le sue boutique eleganti, le vetrine curate, i palazzi nobiliari e gli hotel esclusivi, il Quadrilatero racconta di una Milano elegante e sofisticata che ha fatto dello stile una forma di accoglienza.

Cosa fare a Milano: 7 esperienze da non perdere

Milano la si visita con gli occhi, ma per capirla davvero bisogna viverla. Di seguito alcune delle esperienze da fare per portarsi a casa un ricordo indelebile della capitale lombarda:

  • l’aperitivo di fine giornata a Milano è un vero e proprio rito: un drink, qualche stuzzichino e due chiacchiere sono sufficienti a rompere il ghiaccio e sentirsi parte integrante della città;
  • una corsa sul tram storico n° 1 – tra carrozze di legno, dettagli in ottone e sedili scricchiolanti – racconta di una Milano che resiste al tempo e si oppone alla fretta che le scorre attorno;
  • godersi Milano dall’alto è il modo migliore per coglierne l’essenza: con le sue guglie, i tetti antichi e gli skyline contemporanei, la città meneghina rivela l’equilibrio perfetto tra passato e presente. Qualche consiglio? La Terrazza della Rinascente, affacciata sul Duomo, o Torre Branca, immersa nel verde di Parco Sempione;
  • il Piccolo Teatro, fondato da Giorgio Strehler nel 1947, è un pilastro della cultura milanese: assistere a uno spettacolo nel primo teatro pubblico d’Italia è un modo piacevole per sentirsi parte della storia di Milano e avvicinarsi all’anima della città;
  • una passeggiata lungo i Bastioni, tra i viali alberati di Porta Venezia e i palazzi d’epoca di Porta Romana, rigorosamente all’ora del tramonto quando il traffico si dirada e Milano rallenta il passo, lasciandosi osservare in silenzio;
  • da oltre novant’anni lo Stadio di San Siro ospita le domeniche dei tifosi, le notti di Champions e concerti indimenticabili: è un simbolo popolare e culturale di Milano, dove la città si ritrova, gioisce, soffre e canta. Partecipare a un tour guidato del Meazza – dagli spogliatoi, al tunnel dei campioni, fino al museo dedicato a Milan e Inter – è un viaggio dietro le quinte di un luogo che ha fatto la storia (e non solo quella di Milano);
  • visitare Palazzo Citterio, il nuovo volto della Grande Brera, che ha riaperto al pubblico dopo oltre cinquant’anni di attesa: un luogo raffinato e raccolto che funge da ponte tra arte antica e arte contemporanea, con opere di Modigliani, Picasso, Boccioni e Morandi.

Milano è molto più di come si mostra a prima vista. É una città fatta di dettagli, di luoghi nascosti, di riti quotidiani e di slanci visionari in cui si alternano silenzio, frenesia, memoria e sperimentazione. A dispetto di quanto si pensi, non è una città che si concede a chi ha fretta, ma sa ricompensare con generosità chi la osserva con occhi attenti, lasciandosi guidare dalla curiosità per spingersi oltre i luoghi comuni.

Milano: come raggiungerla

Milano è una delle città meglio collegate d’Italia, facilmente raggiungibile da qualsiasi parte del mondo grazie alla presenza di tre aeroporti che servono l’area metropolitana:

  • Malpensa, il principale scalo internazionale, è collegato alla città dal Malpensa Express in partenza dalle stazioni di Milano Centrale, Milano Cadorna e Porta Garibaldi, oltre a diverse navette che operano da Milano Centrale;
  • Linate, situato a soli 7 km dal centro città, è raggiungibile in pochi minuti con una corsa in taxi, in bus o a bordo della nuova linea metropolitana M4;
  • Orio al Serio, il regno delle compagnie low-cost, si trova nei pressi di Bergamo ed è collegato a Milano da frequenti shuttle.

Sono eccellenti anche i collegamenti ferroviari – con le stazioni di Milano Centrale, Porta Garibaldi e Rogoredo connesse alle principali località italiane dai treni ad alta velocità – e la fitta rete autostradale che garantisce un accesso comodo e diretto alla città.

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I trekking più belli e suggestivi per scoprire la Puglia a passo lento

Sempre più persone scelgono di scoprire l’Italia a passo lento, intraprendendo escursioni, trekking e pellegrinaggi, anche di più giorni. Una delle regioni più amate per questa tipologia di viaggio è la Puglia, un posto unico e ricco di meraviglie da esplorare camminando nelle campagne, respirando i profumi del mare lungo i tratti costieri o percorrendo le strade che portano ai borghi e ai centri storici più caratteristici.

Se anche voi volete scoprire la Puglia in modo sostenibile e senza fretta, queste sono alcune delle escursioni più belle da fare.

Escursione a Porto Selvaggio

Chi ama scoprire la Puglia camminando, ma con un occhio rivolto sempre verso il mare, l’escursione da fare è quella nel Parco Naturale di Porto Selvaggio, la prima area protetta della regione. Qui intraprenderete un percorso tra paesaggi diversi: attraverserete una pineta, godrete di viste panoramiche sulle insenature del parco, avvistando le torri costiere e la baia di Uluzzo. Lungo il percorso passerete anche davanti alla Grotta del Cavallo, famosa per il ritrovamento di depositi archeologici risalenti al paleolitico superiore che rappresentano i più antichi resti di Homo sapiens in Europa.

Il percorso è lungo 12 chilometri e necessita di 4-5 ore in base alla vostra andatura.

Sentiero dell’Amore nel Gargano

Uno dei trekking più belli da fare in Puglia e nel Gargano è il Sentiero dell’Amore, il cui nome ufficiale è Sentiero Natura Mergoli-Vignanotica perché unisce due baie: da un lato la Baia di Vignanotica, dall’altro Baia dei Mergoli, nota come Baia delle Zagare. Durante questo percorso godrete dei paesaggi offerti da un tratto di costa incontaminato e selvaggio, dove dominano i contrasti di colori offerti dal verde della vegetazione e dal blu del mare.

Il sentiero, facente parte del comune di Mattinata, può essere percorso in entrambe le direzioni ed è lungo 6 chilometri (andata e ritorno). Seppur si tratti di un percorso poco impegnativo, consigliamo comunque di indossare scarpe comode.

Vista sulla Baia delle Zagare dal Sentiero dell'Amore in Gargano

Fonte: iStock

Vista sulla Baia delle Zagare dal Sentiero dell’Amore

Sentiero delle Cipolliane in Salento

Per ammirare al meglio il paesaggio salentino, invece, consigliamo di percorrere il Sentiero delle Cipolliane, un itinerario campestre che, partendo dalle rocce dell’insenatura del Ciolo, si snoda lungo la costa fino ad arrivare al porticciolo di Marina di Novaglie. Camminerete circondati dai profumi della macchia mediterranea, scoprendo anche le grotte marine dette delle “Cipolliane” in riferimento alle cipolle selvatiche che crescono nei dintorni.

Non mancano le eredità lasciate dal passaggio umano, come i classici muretti a secco, perché anticamente il sentiero veniva utilizzato per trasportare le merci dalla costa alle zone interne. Il percorso è abbastanza semplice e dura un’ora, per una lunghezza totale di 3 chilometri.

Trekking sul Monte Saraceno

Raggiungere il Monte Saraceno significa godere di una vista mozzafiato sulla baia di Mattinata, nel Gargano, ma anche percorrere un sentiero dal valore archeologico. Percorrendo tutto il sentiero a picco sul mare, infatti, arriverete sul crinale dove ammirerete le oltre 500 tombe e le stele funerarie della necropoli dauna di Monte Saraceno. I più esperti possono valutare anche un giro ad anello che tocca Lido, Monte Saraceno e Mattinata per una lunghezza di 6 chilometri e un totale di 2 ore.

Trekking sull’Acquedotto Pugliese

Se state organizzando un viaggio ad Alberobello, non limitatevi solamente alla visita dei trulli. Indossate scarpe comode e seguite il trekking dell’Acquedotto Pugliese, un’opera realizzata tra il 1906 e il 1939 composta da canali percorribili e ponti in pietra. Durante la prima parte del percorso, infatti, camminerete sulla strada di servizio dell’acquedotto, per poi immergervi in paesaggi rurali con un maggiore dislivello che vi permetterà di godere delle viste panoramiche sul Canale di Pirro.

Questo è un sentiero ad anello lungo 12 chilometri, percorribile in più o meno 3 ore.

Cammino del Salento

Infine, se avete più giorni a disposizione, potete regalarvi l’esperienza di un cammino. Il Cammino del Salento, per esempio, è uno dei più belli perché collega alcuni dei luoghi e dei paesaggi più famosi del Salento, dalle coste dell’Adriatico agli scenari rurali, fino agli uliveti secolari, alle antiche masserie e ai borghi. Durante il cammino verrete conquistati dalla bellezza delle scogliere a picco, ma anche dei diversi siti archeologici che incontrerete lungo il vostro percorso come chiese barocche e antiche torri di avvistamento.

Il Cammino del Salento, dotato di tutte le segnaletiche necessarie, offre percorsi adatti a diversi livelli di preparazione, regalando sempre panorami indimenticabili. Nel dettaglio, i percorsi principali sono due: la Via del Mare, lunga 115 chilometri e suddivisa in 5 tappe, che si concentra sulla costa, offrendo panorami mozzafiato sul Mar Adriatico; la Via dei Borghi, lunga 135 chilometri e divisa in 6 tappe, durante la quale vi addentrerete nell’entroterra, scoprendo tutto il fascino dei borghi antichi, delle masserie e dei frantoi.

Nell’ultimo tratto a sud di Otranto, i due sentieri confluiscono in un unico itinerario che serpeggia tra viottoli, torri di avvistamento sul litorale, piscine naturali scolpite nella roccia, anfratti marini suggestivi e baie di rara bellezza.

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Viaggi in treno: queste sono le tratte ferroviarie più panoramiche del mondo

Se c’è un modo perfetto (e sostenibile) per vivere un’esperienza di viaggio unica, è sicuramente salire a bordo di un treno. Non si tratta solo di raggiungere una destinazione, ma di essere testimoni di paesaggi sbalorditivi, attraversare montagne, valli e villaggi che sembrano usciti da una fiaba.

Dalle pianure rosse dell’Outback australiano a bordo del leggendario The Ghan, fino alle Alpi innevate percorse dal Glacier Express svizzero, ogni viaggio in treno è un’avventura visiva indimenticabile.

Ma quali sono le tratte ferroviarie più spettacolari del mondo? Ecco alcune delle più affascinanti, selezionate da Titan Travel, che offrono il perfetto mix di bellezza naturale, accessibilità e comfort.

The Himalayan Queen, India

Iniziamo con una gemma dell’India: la Himalayan Queen, un viaggio che parte dalla stazione di Kalka e arriva fino a Shimla. Un vero e proprio viaggio nel tempo, a bordo dei famosi “toy trains”, treni piccoli e affascinanti progettati per le montagne a scartamento ridotto.

Questa tratta offre vedute spettacolari delle valli e delle cime innevate dell’Himalaya, ma anche scorci affascinanti di villaggi e mercati locali. Il biglietto standard costa molto poco ed è un’opzione incredibilmente conveniente per chi desidera un’avventura economica e panoramica.

Himalayan Queen, India

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I vagoni particolari dell’Himalayan Queen in India

Il Bernina Express, Svizzera e Italia

Una delle tratte ferroviarie più famose d’Europa, il Bernina Express collega la Svizzera all’Italia, attraversando paesaggi alpini mozzafiato. Partendo da Chur, in Svizzera, il treno attraversa il Patrimonio Mondiale dell’Unesco, la Rhaetian Railway e permette di godere di una vista spettacolare sui ghiacciai del Bernina e i laghi alpini.

La bellezza di questo viaggio è senza pari, con scorci che sembrano usciti da una cartolina. I passeggeri possono esplorare il percorso in tutta comodità, con 25 fermate che offrono l’opportunità di scoprire altre bellezze locali. Il costo dei biglietti è moderato.

Kuranda Scenic Railway, Australia

Spostandoci in Australia, il Kuranda Scenic Railway offre una vista spettacolare sulla Barron Gorge National Park, con fermate panoramiche vicino alle Cascate Barron. Questo viaggio vi porterà attraverso un paesaggio tropicale che culmina nella stazione di Kuranda, un piccolo villaggio circondato da giardini tropicali. Il treno stesso è una parte dell’esperienza, con una storia che affonda le radici nel passato e un fascino che incanta chiunque lo percorra.

The Rocky Mountaineer, Canada

Quando si parla di viaggi spettacolari, il Rocky Mountaineer non può mancare. Questo treno vi condurrà attraverso le maestose Montagne Rocciose canadesi, un paesaggio di vette innevate, fiumi cristallini e foreste selvagge. A bordo, i passeggeri godono di una vista a 360 gradi grazie alle cupole di vetro, che offrono una panoramica impareggiabile della natura selvaggia del Canada. Il Rocky Mountaineer è famoso per la sua eccellenza e per la qualità del servizio, con oltre 1.500 recensioni sul web che lo lodano per la bellezza dei suoi panorami.

The Jacobite Steam Train, Scozia

Se siete fan di Harry Potter, il Jacobite Steam Train è il viaggio che fa per voi. Questo treno a vapore percorre la linea ferroviaria che collega Fort William a Mallaig, passando sopra il celebre Viadotto di Glenfinnan, noto per le sue apparizioni nei film di Harry Potter. Ma anche senza il tocco magico del cinema, la sola vista sulle Highlands scozzesi è da mozzare il fiato. Il paesaggio montuoso e i laghi che punteggiano il percorso sono, infatti, a dir poco spettacolari.

TranzAlpine, Nuova Zelanda

La TranzAlpine è uno dei viaggi ferroviari più spettacolari che si possano fare in Nuova Zelanda. Questo treno attraversa le Alpi meridionali, permettendo ai passeggeri di godere di vedute incredibili delle montagne, dei fiumi e delle pianure. Il viaggio, che va da Christchurch a Greymouth, è noto per i suoi paesaggi straordinari e per la qualità del servizio. Se amate la natura selvaggia e incontaminata, questa tratta è un must.

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Madonna di Campiglio, l’elegante regina delle Dolomiti

Adagiata con grazia a 1550 metri di altitudine, incastonata tra la spettacolare cornice delle Dolomiti di Brenta e i ghiacciai imponenti dell’Adamello e della Presanella, Madonna di Campiglio è una perla rara nel panorama alpino. Un paese discreto, raffinato, che conserva intatto il suo fascino di località d’élite senza rinunciare all’autenticità montana. Qui, la natura è regina e regala inverni perfetti per gli amanti della neve e stagioni più miti in cui i sentieri si trasformano nel paradiso di escursionisti e trekker.

Fiore all’occhiello delle stazioni sciistiche italiane, non è soltanto una località turistica dove praticare sport: è un’esperienza totale, dove ogni dettaglio (dalle piste alla gastronomia, dagli hotel agli scorci più nascosti) mette in mostra una storia di eleganza e di armonia con l’ambiente. Con chilometri di piste perfettamente innevate, le atmosfere sofisticate dei ristoranti stellati, l’accoglienza calda degli hotel e la suggestione degli spazi naturali del Parco Naturale Adamello Brenta, Madonna di Campiglio è la quintessenza dell’inverno alpino, ma anche una meta affascinante da scoprire in tutte le stagioni.

Una visita nel centro storico

Passeggiare nel cuore di Madonna di Campiglio è come compiere un viaggio nel tempo, sospesi tra passato e presente. Il centro si sviluppa attorno a Piazza Righi, il fulcro della vita cittadina, dove si intrecciano voci, aromi e colori, e l’atmosfera è elegante ma mai fredda: le boutique di alta moda, i negozi di gioielli e di artigianato raccontano la passione per la qualità e il bello. Le vie sono lastricate e fiancheggiate da edifici in legno che conservano il fascino alpino più autentico, e danno forma a un paesaggio urbano davvero pittoresco.

Tra le tappe immancabili, il Sasso di Sissi (che evoca la presenza dell’imperatrice d’Austria) e la Chiesa di Santa Maria Antica, un piccolo gioiello architettonico che custodisce secoli di storia. Non lontano, il Monumento alle Guide Alpine rende omaggio agli uomini che hanno segnato la storia dell’alpinismo locale, mentre il Salone Hofer, dalle decorazioni Liberty, trasporta chiunque lo visiti nella classe di un’altra epoca.

Alla sera, il centro si accende poi di una luce diversa, fatta di riflessi sui bicchieri di vino, di risate tra le vetrine illuminate, di profumi che escono dalle cucine dei ristoranti gourmet. Sì perché Madonna di Campiglio vive anche di notte, tra cocktail bar di charme, locali alla moda e cene da ricordare, sempre nel segno della raffinatezza e della qualità.

Cosa fare in inverno, il paradiso dello sci

Inverno a Madonna di Campiglio

Fonte: iStock

Sciare a Madonna di Campiglio

Quando l’inverno cala il suo manto bianco sulle montagne, Madonna di Campiglio si trasforma in un paradiso per gli amanti della neve: il paesaggio si fa incantato, le vette si stagliano nitide nel cielo terso e ogni giornata diventa una promessa di emozione e bellezza.

La Ski Area Campiglio Dolomiti è la più estesa del Trentino e unisce le aree di Madonna di Campiglio, Pinzolo e Folgarida-Marilleva in un unico sogno invernale. Sciare qui significa vivere un’esperienza immersiva, su piste sempre diverse e perfettamente preparate. Ce n’è per ogni livello: dai tracciati più semplici, ideali per i principianti, fino alle discese più tecniche, capaci di far battere il cuore agli sciatori più esperti. Tra tutte, spicca la pista più lunga, che si snoda per ben 5 chilometri e dona scorci spettacolari e discese da togliere il fiato. La quota raggiunge i 2580 metri, assicurando non solo una neve eccellente ma anche una vista impareggiabile su tutto il gruppo montuoso.

Per chi cerca un’alternativa allo sci tradizionale, lo snowboard è di casa all’Ursus Snowpark, considerato tra i migliori d’Europa: nella zona del Grostè, offre oltre 10.000 metri quadrati di puro divertimento freestyle e le strutture si moltiplicano tra kicker, rail, box e linee di diversa difficoltà, per far divertire principianti, famiglie e rider esperti. La parte alta, sopra il rifugio Stoppani, ospita dodici strutture medio-facili a circa 2500 metri di quota, mentre quella bassa propone oltre 20 strutture con salti e percorsi impegnativi.
Un tracciato di boardercross completa l’offerta, il tutto comodamente raggiungibile con la cabinovia Grostè e la seggiovia Grostè Express.

E non finisce qui: chi ama il silenzio ovattato dei boschi innevati può dedicarsi allo sci nordico al Centro Fondo Campo Carlo Magno, con 22 chilometri di piste che si snodano in un paesaggio da fiaba. Anche qui, i percorsi si adattano a tutti i livelli, inclusi tratti facili e un campo scuola, sempre con lo sfondo inconfondibile delle Dolomiti di Brenta.

Cosa fare in estate, al cospetto della meraviglia

Quando la neve si ritira e lascia spazio ai verdi pascoli e ai riflessi dei laghi alpini, Madonna di Campiglio svela un volto altrettanto incantevole. L’estate qui è sinonimo di natura, escursioni e panorami mozzafiato, con il Parco Naturale Adamello Brenta che diventa il cuore pulsante di ogni avventura.

Questo parco straordinario, tra i più importanti d’Italia, è una culla di biodiversità. I sentieri si perdono tra boschi secolari, vallate incontaminate, malghe solitarie e specchi d’acqua cristallini. L’aria profuma di resina e libertà, e ogni passo sembra portare più vicino al centro segreto della montagna. Insomma, il trekking non è solo attività fisica bensì contemplazione, ascolto, riscoperta del ritmo lento delle stagioni.

Tra le escursioni imperdibili c’è quella che conduce ai tre laghi: Nambino, Malghette e Ritorto. Tre perle incastonate tra le montagne, ciascuna con una sua anima. Il Lago di Nambino, a circa 1720 metri, è raggiungibile con una camminata accessibile anche a famiglie e camminatori alle prime armi. Le sue acque tranquille e la cornice boschiva lo rendono un paradiso terrestre.

Il Lago delle Malghette, a 1890 metri, affacciato sulla Val di Sole, regala viste che sembrano dipinte e percorsi immersi in una natura vibrante. Infine, il Lago di Ritorto, a oltre 2100 metri, è un autentico balcone sulle Dolomiti: lo si raggiunge dopo un’escursione che parte da Malga Ritorto e che, in appena un’ora, conduce in uno dei punti panoramici più emozionanti dell’intera zona.

L’estate a Madonna di Campiglio è un invito a rallentare, respirare profondamente e lasciarsi incantare. Che sia con gli scarponi ai piedi, una macchina fotografica al collo o semplicemente con il desiderio di perdersi nella bellezza, ogni giorno diventa un’occasione per ritrovare un contatto autentico con la montagna.