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QuFu in Cina, i luoghi di Confucio e non solo: cosa vedere

Hai mai sentito parlare di QuFu in Cina, la patria cinese di Confucio? Secondo la leggenda, è qui che sarebbe nato il filosofo. Ed è sempre qui, infatti, che il legame con Confucio è fortissimo: è possibile visitare il Tempio di Confucio, la Kong Family Mansion e il Tempio Yan Hui. La casa di Confucio è stata consacrata due anni dopo la morte dal Principe Lu. Ti portiamo alla scoperta della storia del luogo, con le attrazioni da non perdere.

QuFu in Cina, cosa vedere

QuFu dista sei ore in auto da Pechino, ed è una città che si trova esattamente nella provincia di Shandong, a due ore di autobus da Jinan. Il motivo principale per cui è famosa è sicuramente Confucio, i cui siti correlati al filosofo sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Questo territorio è unico al mondo, ha più di 2500 anni di storia e ha dato i natali al primo saggio della Cina.

Tempio di Confucio

L’edificio è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e nelle sue vicinanze si trova anche una statua di Confucio alta circa 72 metri, realizzata in ottone e rinforzata in acciaio. Questo complesso è tra i più grandi in Cina, con diverse strutture, come la Sala Dacheng, la Sala del Riposo (che è dedicata alla moglie di Confucio) o ancora la Porta Dacheng, ovvero la Porta della Grande Perfezione.

Cimitero di Confucio (o Foresta di Confucio)

Il Cimitero di Confucio o Foresta di Confucio è dove è sepolto il filosofo, oltre a più di 70 generazioni dei suoi discendenti. Noi consigliamo di visitarlo per la spiritualità del luogo, oltre agli scultorei delle ere Ming e Qing, che vanno a decorare i siti delle tombe. Nel tardo pomeriggio, i turisti solitamente lasciano il posto, che diventa un luogo di silenzio in cui connettersi con la filosofia di Confucio.

Residenza della famiglia Kong

Il Palazzo della famiglia Kong si trova proprio a est del Tempio, ed è stato a lungo la residenza dei discendenti del filosofo. Si occupavano di curare il Tempio, oltre che il cimitero. Il primo palazzo è stato costruito nel 1038, per poi essere rifatto nel 1377, anno in cui è stato spostato dal Tempio (prima era comunicante). L’ampliamento è avvenuto nel 1503, e comprendeva ben 3 file di edifici con oltre 500 stanze. Il palazzo è andato distrutto nell’incendio del 1838, ma è stato ricostruito anche grazie ai fondi destinati dall’imperatore. Oggi conta quasi 500 stanze, e l’architettura è tipicamente cinese.

Montagna di Shimen

Per chi si trova a QuFu in Cina, visitare i Monti Shimen è un’occasione imperdibile. Non è solamente la patria di Confucio, ma è un luogo in cui ammirare uno spaccato autentico della Cina. I Monti Shimen prendono il nome dalle cime gemelle omonime: la vegetazione è piuttosto ricca, e c’è sempre un legame con il filosofo, poiché è qui che ha scritto il Libro dei Mutamenti. Diverse le attrazioni da non perdere, tra cui la residenza di Li Duyan, il Padiglione Qiushi e la residenza di Kong Shang, oltre al Tempio Shimen e alla Sala dei Mille Buddha.

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Clima e temperatura a Pechino: quando visitare la capitale della Cina

La Cina è un paese così grande da poter offrire molti diverse tipologie climatiche. Per questo motivo, è sempre bene informarsi in modo approfondito sulle condizioni metereologiche della propria destinazione. Per molti viaggiatori, Pechino è la porta della Cina: molti voli aerei approdano proprio nella capitale e da lì si inizia a prendere contatto con la nazione stessa, la sua storia e la sua bellezza.

Come sono clima e temperatura a Pechino? La prima cosa che possiamo dirti è che le stagioni seguono lo stesso andamento temporale dell’Italia, dato che Pechino è nell’emisfero boreale. Al di là di questo, i diversi periodi dell’anno richiedono di arrivare in Cina con un bagaglio davvero diverso. Partirai in pantaloncini corti e canottiera o con piumino e sciarpa al seguito? Scoprilo ora.

L’inverno a Pechino: metti in valigia sciarpa e guanti

Dal punto di vista turistico, l’inverno è un’ottima stagione per visitare Pechino, proprio perché è considerata bassa stagione. C’è un’unica eccezione: il periodo del Capodanno cinese, che cambia ogni anno ma che, tendenzialmente, arriva a febbraio. Come mai è considerata bassa stagione? La risposta è proprio nel clima e la temperatura della capitale cinese.

L’inverno a Pechino è rigido e secco. Non si può di certo lesinare con questo concetto. La posizione geografica di Pechino la rende particolarmente vulnerabile ai venti gelidi che arrivano direttamente dalla Siberia. Le temperature possono scendere sotto lo zero, con minime che spesso arrivano intorno ai -10°C. In passato, in città cadeva spesso la neve: attualmente, i cambiamenti climatici hanno portato a nevicate molto più occasionali. , anche se le nevicate non sono molto frequenti. Questa è la stagione giusta per sfoggiare outfit tipicamente invernali e decisamente caldi e protettivi.

La primavera a Pechino: giacca antivento e tanta voglia di colore

La primavera è considerata uno dei periodi migliori per visitare Pechino, soprattutto dal punto di vista del meteo. Va tenuto conto che, spesso, clima e temperatura differiscono di molto tra la prima parte della stagione e la seconda. Marzo risente, a volte, ancora della vicinanza dell’inverno.

Parlando, però, di medie stagionali, il clima è mite e le temperature oscillano tra i 10°C e i 25°C, rendendo le giornate piacevoli e soleggiate. Tuttavia, tra marzo e aprile la città potrebbe essere raggiunta fenomeni particolari come le tempeste di sabbia provenienti dal deserto del Gobi. Questo fenomeno può rendere l’aria secca e poco piacevole ma, fortunatamente, non durano mai troppo.

La primavera è una stagione in cui l’umidità di Pechino è bassa: il cielo rimane terso e, quindi, si notano di più gli splendidi colori di molti celebri monumenti della città come, per esempio, il Tempio del Cielo. Un elemento imprescindibile per la tua valigia, in questa stagione, è una giacca antivento.

Tempio del Cielo

Fonte: iStock

Tempio del Cielo

L’estate a Pechino: vestiti leggeri ma felpa sempre pronta

Estate, a Pechino, fa rima con umidità. L’estate nella capitale della Cina è calda, afosa e spesso piovosa. Le temperature arrivano a 35°C, ma possono superare i 40°C durante ondate di calore. La città è soggetta al monsone estivo, che porta piogge abbondanti, soprattutto tra luglio e agosto. A causa dell’umidità elevata, la sensazione di calore può essere opprimente, rendendo le visite turistiche meno piacevoli.

Questo è un periodo che richiede vestiti leggeri ma anche una felpa sempre a portata di mano: molti luoghi come ristoranti e hotel usano molto l’aria condizionata e lo sbalzo tra temperatura interna ed esterna può essere importante e, soprattutto, immediato. Meglio essere pronti a coprirsi per svestirsi di nuovo quando si esce.

L’autunno a Pechino: giacca leggera e voglia di esplorare

Con l’arrivo dell’autunno, clima e temperatura a Pechino tornano piacevoli e a favore di un viaggio di scoperta della Cina. Le precipitazioni intense cessano, lasciando il passo a un clima mite e stabile, con temperature tra i 15°C e i 25°C e cieli limpidi. L’umidità si abbassa, lasciando tregua a chiunque ami camminare in giro per la città.  Cosa mettere in valigia? Praticamente le stesse cose che si portano in primavera, con una giacca leggera e tanta voglia di conoscere la bellezza della Cina sempre pronti a seguirti nelle tue giornate. Che sia questa la stagione perfetta per visitare la Città Proibita?

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Le centrali nucleari cinesi diventano attrazioni turistiche

La Grande Muraglia, l’affascinante Città Proibita e ancora la zona montuosa e i grandi corsi di acqua di Guilin: insomma, la Cina è un Paese vastissimo, ricco di cose da fare, luoghi da vedere, uno diverso dall’altro e pronto a conquistare il viaggiatore al primo sguardo. Eppure, avevate mai pensato di visitare una centrale nucleare in Cina?

Scopriamo insieme i dettagli del curioso progetto del China General Nuclear Power Group che prevede la possibilità di prenotare online una visita a una delle centrali nucleari aderenti all’iniziativa, per scoprire tutto sul nucleare e sfatare miti, leggende e paure riguardanti questa speciale fonte di energia che ancora oggi desta tantissimi dubbi nei territori in cui è presente.

Visitare le centrali nucleari cinesi

Tra le bizzarrie che vengono dal grande e straordinario Paese asiatico, spesso un passo avanti al resto del mondo, c’è anche quella di aprire le centrali nucleari al pubblico a scopo turistico. In realtà, l’obiettivo principale di questa iniziativa da parte della Cina è di nobile intenzione, ovvero, si tratta di un’apertura delle centrali nucleari del Paese ai visitatori per scopi puramente scientifici e divulgativi.

Dayawan, la centrale nucleare commerciale maggiore della Cina, è stata tra le prime ad aprire al turismo come attrazione: la realizzazione di questa centrale nucleare risale al 1987, ma è diventata aperta al pubblico per queste insolite visite nel 2013. Infatti, alcune centrali nucleari cinesi del China General Nuclear Power Group (CGN) sono appunto state inserite in uno speciale sistema di prenotazione turistica online tra queste attrazioni insolite.

Questo sistema di prenotazione sul web prevede di fissare l’appuntamento del visitatore tramite l’account ufficiale del China General Nuclear Power Group oppure su WeChat (app di messaggistica usata maggiormente dai cinesi) tramite l’opzione “core walk” che permette di effettuare prenotazioni individuali o per gruppi di persone.

Il CGN ha anche già lanciato il suo primo Libro Bianco sul turismo nelle centrali nucleari: l’azienda ha a cuore il fatto che i cittadini possano essere informati e acculturati sulla scienza dell’energia nucleare, diventando consapevoli dei benefici che essa apporta al Paese e meno timorosi sui rischi della rete nucleare nel territorio. Per la Cina, dunque, questa mossa turistica rappresenta davvero un modo per fare didattica sulla scienza del nucleare e rassicurare quelle persone che ancora oggi storcono il naso dinanzi alla presenza delle centrali nucleari sul territorio.

Fino ad oggi, questa iniziativa turistica ha portato oltre 1 milione di visitatori alle centrali nucleari della Cina: un numero abbastanza elevato (e inizialmente del tutto inaspettato).

Quali sono le centrali nel progetto

Le centrali nucleari visitabili ad oggi tramite prenotazione online sono nove e tra queste vi sono quelle di Guangxi – il Fangchenggang Nuclear Power Plant – e della provincia di Fujian, il Ningde Nuclear Power Plant. Si tratta comunque di un progetto che mette in mostra ancora una volta la volontà da parte del governo cinese di portare avanti numerose iniziative per ciò che concerne il triste fenomeno del cambiamento climatico: vittima di uno smog che a Pechino tocca livelli inimmaginabili, la Cina sta perseguendo un obiettivo di emissioni pari a zero da realizzare entro l’anno 2060.

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Come viaggiare in Cina senza visto

Un vasto territorio che racconta una storia lunghissima, immersa in meraviglie naturali e strutture risalenti all’antico impero alternate alle grandi città contemporanee: viaggiare in Cina è un’esperienza sorprendente tra modernità, tradizioni millenarie e filosofie antiche.

Con il passare del tempo il colosso asiatico ha puntato sempre più sul turismo, aprendo le proprie frontiere ai viaggiatori provenienti da moltissimi Paesi nel mondo. Nonostante ciò, esistono alcune restrizioni e regole da seguire per poter viaggiare nella terra delle antiche dinastie: una di queste permette di raggiungerla senza visto. Vediamo come viaggiare in Cina senza preoccuparsi di richiedere questo documento d’ingresso nel Paese.

Viaggiare in Cina senza visto: regole ed esenzioni

Le pratiche burocratiche lente e macchinose per ottenere un visto sono quel fattore che spesso fa desistere i viaggiatori dallo scegliere una determinata meta turistica. La procedura, inoltre, comporta costi aggiuntivi sul budget della vacanza, che solitamente vanno dai 130 euro circa ai quasi 200 euro.

Per incentivare il turismo e rendere più agevole l’ingresso dei viaggiatori, la Cina ha allargato le già presenti politiche “visa-free” che in precedenza permettevano di transitare per 24, 72 o 144 ore in determinate città e zone del territorio cinese senza visto: dal 1 dicembre 2023 e fino al 31 dicembre 2025, i cittadini italiani in possesso di passaporto ordinario possono viaggiare in Cina per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici o per transito. Sono 15 i giorni di soggiorno concessi per la permanenza in questo Paese senza dover richiedere il visto d’ingresso.

Tale misura “visa-free” non riguarda soltanto l’Italia. Anche i cittadini provenienti da Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Malesia possono soggiornare in Cina per un massimo di 15 giorni senza visto. L’unico requisito richiesto per poter superare la frontiera cinese, sia per l’Italia che per gli altri Paesi rientranti nell’estensione, è il possesso del passaporto, che deve avere almeno 6 mesi di validità residua.

In ogni caso, prima di organizzare un viaggio in terra cinese, il consiglio è quello di consultare il sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che aggiorna costantemente i cittadini in merito a requisiti di viaggio e sicurezza in tutti i luoghi del mondo.

Quando va richiesto il visto per entrare in Cina

Come anticipato, grazie alla convenzione con l’Italia, il soggiorno in Cina è possibile per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici o per transito. In tutti gli altri casi, invece, è obbligatorio presentarlo alla frontiera. Quando va richiesto, quindi, il visto d’ingresso? Ecco tutti i casi in cui non vale l’esenzione dal visto:

  • Per ottenere un permesso di lavoro (visto di tipo Z)
  • Per studio (visto di tipo X)
  • Per i membri di equipaggio (visto di tipo C)
  • Per scambi culturali (visto di tipo F)
  • Nel caso in cui serva un visto multiplo valido per entrare e uscire dal Paese più volte fino a esaurimento dei giorni di permanenza concessi
  • Per soggiorni superiori ai 15 giorni

In tutti questi casi sarà quindi necessario procedere con la richiesta di emissione del visto per l’ingresso in Cina.

Come richiedere il visto turistico per la Cina

Se il vostro viaggio alla scoperta del territorio cinese prevede una permanenza maggiore ai 15 giorni (o rientrate in uno degli altri casi in cui non vale l’esenzione) allora dovrete richiedere il visto turistico d’ingresso. Per farlo è necessario rivolgersi al Consolato Cinese di Firenze (per Toscana, Umbria, Marche e Liguria) o al Chinese VISA Application Service Center di Milano per le regioni del Nord e di Roma per quelle del Sud. Sono necessari i documenti di riconoscimento, il passaporto, il modulo di richiesta e le fototessere.

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L’inverno dà spettacolo: inaugurato il festival delle cascate di ghiaccio

La location è di quelle da visitare almeno una volta nel corso della vita e il periodo è perfetto per ammirarla in tutto il suo splendore. Siamo infatti nel parco nazionale di Jiuzhaigou, patrimonio dell’umanità Unesco, con le sue cascate ghiacciate che richiamano tantissime persone in occasione del Festival internazionale del turismo.

Questo luogo da sogno si trova nella provincia del Sichuan, nella Cina sudoccidentale, e non è affascinante solamente per l’acqua che il freddo ha trasformato in ghiaccio, ma anche per la foresta, i laghi e le formazioni rocciose di tipo carsico.

Durante l’inverno questo luogo sembra rubato ad un sogno, trasformandosi in un paese di ghiaccio e natura da esplorare e immortalare.

Le cascate di ghiaccio, ma non solo: il Festival

Il 4 gennaio ha preso il via la 19esima edizione del Festival internazionale del turismo, che richiama tantissime persone ad ammirare le numerose bellezze del parco nazionale di Jiuzhaigou, inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco.

Il freddo ha trasformato le sue cascate in vere e proprie sculture naturali di ghiaccio, creando un’atmosfera unica, da immortalare e che fa da sfondo perfetto a foto memorabili. Un luogo in cui l’inverno offre lo spettacolo più bello, che vale la pena visitare in questo periodo dell’anno, se si programma una vacanza in Cina e, più precisamente, nella provincia dello Sichuan.

Tra le cascate di ghiaccio da ammirare c’è quella di Nuorilang, ma comunque tutto il parco regala scorci indimenticabili. A cui, nella giornata di apertura, si è aggiunta anche una performance di danza.

Ma questo luogo dal fascino suggestivo non lo è solo d’inverno, quando diventa simile a un paese delle fiabe, ma anche durante tutto il corso dell’anno quando regala scorci indimenticabili.

Valle del Jiuzhaigou, il parco nazionale ricco di bellezza

Dal 1992 è diventata patrimonio dell’umanità Unesco, stiamo parlando della Valle del Jiuzhaigou, un parco dove si possono ammirare numerose cascate e laghi e che è una destinazione da raggiungere se si sta programmando un viaggio in Cina, nella provincia dello Sichuan. A quanto pare, dal 1997 è anche riserva della biosfera.

L’area si estende per circa 240 chilometri e al suo interno si può ammirare con i propri occhi la bellezza della natura. Il paesaggio, infatti, è davvero ricco e mutevole e regala scorci indimenticabili. C’è la foresta vergine, si possono vedere alcune tipologie di bambù e anche una rara conifera, è abitata dal panda gigante, specie tra quelle in pericolo di estinzione, e da oltre 140 tipologie di uccelli.

Le rocce, come detto, sono carsiche, mentre i laghi sono un vero e proprio spettacolo con i loro colori che offrono tantissime sfumature diverse: dal blu, al turchese senza dimenticare il verde.

Si tratta anche di un posto ricco di storia: abitato per lungo tempo da popolazioni tibetane, deve il suo nome ai nove villaggi che si trovano nel suo territorio. È una meta molto turistica e il numero di persone che visitano la Valle è cresciuto in maniera esponenziale nel corso del tempo. Dati che non stupiscono vista la sua bellezza sensazionale, le sue cascate, i laghi e la natura che qui si mostra in una delle sue versioni più magiche.

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Un mare di diamanti su cui puoi camminare: l’esperienza unica

C’è chi attende con impazienza il ritorno del sole e della bella stagione e chi, invece, si lascia ammaliare dal fascino dell’inverno e da tutti quei paesaggi da cartolina che solo questa stagione sa regalarci. Ed è proprio a tutte queste persone che oggi ci rivolgiamo, per parlarvi di un luogo, e di un’esperienza, che vi farà sentire come i protagonisti di una fiaba ghiacciata.

Il luogo da raggiungere è Harbin e, siamo certi, che la città non ha bisogno di presentazioni. Il capoluogo dell’Heilongjiang, provincia più a nord della Cina, è celebre soprattutto per il Festival internazionale cinese del ghiaccio e neve, una manifestazione che dal 1984 attira e incanta viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Ogni anno, a partire dal mese di gennaio, si realizzano centinaia di sculture di ghiaccio di diverse forme e fattezze che riproducono un’intera città. Grazie agli spettacoli di luce e colori che vanno in scena al crepuscolo, poi, l’atmosfera diventa magica. Il festival, da solo, offre tantissimi motivi per volare dall’altra parte del mondo e sostare in città durante l’inverno. Ma oggi ce n’è un’altro ed è dato da quel mare scintillante di diamanti sul quale tantissimi cittadini stanno già camminando.

Harbin: puoi camminare su un mare di diamanti che brillano al sole

Non è propriamente un mare, ma la distesa ghiacciata che si perde a vista d’occhio regala davvero la sensazione di trovarsi davanti all’acqua salata. In realtà si tratta del fiume Songhua che, con l’arrivo dell’inverno, si è ghiacciato completamente creando un’ambientazione da fiaba.

La distesa sembra aver subito un incantesimo: l’acqua si è trasformata in blocchi di ghiaccio che, incastonati asimmetricamente, brillano sotto i raggi del sole e sopra le acque del fiume, ricreando così uno spettacolo di luci e colori che incanta e sorprende.

Le fotografie pubblicate e diffuse sul web mostrano le infinite sfumature di blu che illuminano le acque del fiume ghiacciate: sembra davvero di trovarsi davanti a un mare di diamanti.

Non è solo la visione a stupire, ma è anche il fatto che è possibile camminare tra i blocchi di ghiaccio. Tantissime persone, infatti, sono accorse negli scorsi giorni davanti a questo scenario incantato per contemplare il paesaggio, passeggiare sul ghiaccio e scattare istantanee di immensa bellezza.

Harbin: il fiume ghiacciato si è trasformato in un'incredibile attrazione turistica

Fonte: Splash News / Shutterstock 2024 / IPA

Harbin: il fiume ghiacciato si è trasformato in un’incredibile attrazione turistica

Le vacanze invernali nel Regno di Frozen

Harbin è una di quelle città da raggiungere almeno una volta nella vita, soprattutto per tutti coloro che subiscono il fascino dei paesaggi invernali. Durante la stagione fredda, infatti, qui è possibile vivere un’autentica fiaba ghiacciata.

Come il regno di Frozen, così è la città cinese. Il merito va soprattutto al sapiente lavoro che viene eseguito ogni anno e che permette di creare una vera e propria città di ghiaccio. Un microcosmo congelato fatto di sculture, edifici e meraviglie che ricreano in tutto e per tutto una scenografia fiabesca.

Al lavoro sapiente dell’uomo, poi, si affianca anche quello della natura come è successo con il fiume Songhu che, negli scorsi giorni, si è trasformato in un mare di diamante per regalare ai cittadini e ai viaggiatori un’esperienza da “era glaciale”.

Il fiume Songhu, inoltre, è direttamente collegato alla storia della città del ghiaccio. Proprio qui, infatti, ogni anno migliaia di uomini si riuniscono per raccogliere i blocchi che serviranno a portare in scena il più grande e celebre festival di sculture di ghiaccio al mondo.

La città di Harbin è il Regno di Frozen. Oltre al festival dedicato al ghiaccio anche la natura dà spettacolo

Fonte: Splash News / Shutterstock 2024 / IPA

La città di Harbin è il Regno di Frozen. Oltre al festival dedicato al ghiaccio anche la natura dà spettacolo
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La città di ghiaccio più grande del mondo è stata inaugurata

Per chi ama l’inverno e la neve c’è un luogo che è un vero e proprio paradiso: si tratta della città di ghiaccio più grande del mondo, che è stata inaugurata di recente.

Per raggiungerla bisogna volare ad Harbin, in Cina, per l’Harbin Ice Festival un appuntamento imperdibile che accoglierà turisti e spettatori da dicembre e fino a marzo 2024.

Un vero e proprio scenario fiabesco, in cui a dominare sono la neve e il ghiaccio, un luogo in cui vivere esperienze indimenticabili e dove poter ammirare vere e proprie opere d’arte intagliate. Un posto in cui il sogno si tramuta in realtà e in cui provare la sensazione di vivere un qualcosa di magico.

Harbin Ice Festival, tutto quello che c’è da sapere

L’apertura è avvenuta il 20 dicembre 2023, ma l’inaugurazione ufficiale è prevista per il 5 gennaio 2024: l’Harbin Ice Festival, poi, rimarrà aperto per visitatori e turisti circa fino a marzo 2024, per vivere tante esperienze indimenticabili. Chi si ritroverà a visitarlo potrà immergersi in un mondo fatto di ghiaccio e di neve, popolato da affascinanti sculture, un mondo fatto di colori e meraviglia, ma anche di attività sportive, slitte, e animali artici da ammirare.

L’esperienza di viaggio si può organizzare sulla base delle proprie esigenze, sono infatti previsti diversi pacchetti per accedere a tour di ogni tipo. Da quello privato della durata di un giorno, a opzioni più lunghe. In un giorno si può ammirare l’Harbin Ice and snow world, che si estende per circa 750mila metri quadrati fatti di stupore e dove ammirare sculture di ghiaccio colorate, quelle di neve illuminate, ma nel pacchetto sono previsti anche il Sun island international snow sculpture art expo e il Siberian tiger park, dove è possibile vedere la tigre siberiana: il percorso si suddivide in cinque sezioni e vi sono più di 600 animali.

Ma ci sono anche altre opzioni, come il tour di tre giorni, quello avventuroso della durata di cinque giorni, oppure quello dedicato alle famiglie che ha una durata di tre giorni. Nel tour di quattro giorni, invece, è prevista anche una giornata di sci sulle piste.

I parchi a tema sono diversi e possono regalare grandi emozioni a ogni tipologia di visitatore: basta non temere il freddo, con le temperature che scendono anche meno 38 gradi circa, la media – invece – è di meno 16. Fondamentale, quindi, partire attrezzati e ben coperti.

Harbin, dove si trova e la storia del festival

L’apertura di una delle aree più apprezzate del Festival, ovvero l’Harbin Ice and snow world, avviene intorno al 20 di dicembre: questo mondo fatato, fatto di ghiaccio e neve, è stato realizzato per salutare il nuovo millennio e – da allora si rinnova ogni anno – attirando tantissimi turisti. L’accesso è possibile dalle 9,30 e fino alle 21, quest’area si trova nella parte occidentale dell’Isola del Sole.

L’ Harbin Ice Festival, il più grande del mondo, è nato nel 1963, per poi essere interrotto fino al 1985. La cerimonia ufficiale di apertura di tiene il 5 gennaio e segna l’inizio formale dell’appuntamento, che è ricco di eventi e di attività da provare come scivoli, spettacolo delle lanterne di ghiaccio, ma anche attività come vela e calcio su ghiaccio.

Questo appuntamento, come riporta il sito ufficiale, è stato inserto nei quattro migliori festival di ghiaccio e neve del mondo. E a guardare le immagini si comprende il perché: oltre alla vasta scelta di attività, sembra di entrare in un mondo fatto di magia e meraviglia.

Harbin è la capitale della provincia di Heilongjiang e si trova nel nord-est della Cina, si tratta di un luogo ricco di tappe che meritano di essere inserite in un tour di viaggio per immergersi nella sua cultura.

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In Cina esiste una metropolitana che passa attraverso i palazzi

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per immergerci negli scenari naturali che lasciano senza fiato, per raggiungere i luoghi simbolo di città e Paesi interi, per toccare con mano i capolavori artistici e architettonici, e per scoprire la cultura e le tradizioni di popolazioni lontane. Ma lo facciamo anche perché il desiderio di vivere esperienze uniche e irripetibili è così forte da spingerci ad attraversare il mondo intero.

Ed è proprio dall’altra parte del globo che oggi vogliamo andare insieme a voi, per raggiungere una destinazione che è fuori dai radar turistici ma che offre ai viaggiatori un’avventura davvero particolare, sicuramente uguale a nessun’altra.

Ci troviamo a Chongqing, una grande città situata nel sud-ovest della Cina e adagiata sulle sponde dei fiumi Yangzi e Jialing che proprio qui si incontrano. Raggiunta soprattutto come punto di imbarco per le crociere verso le Tre Gole, la città in realtà offre un’esperienza inedita e assai bizzarra che non tutti conoscono. Qui, infatti, esiste una metropolitana che passa attraverso i palazzi abitati. Pronti a salire a bordo?

Chongqing, un’esperienza al di fuori dall’ordinario

Chongqing, come abbiamo anticipato, non rientra tra le destinazioni più gettonate tra i viaggiatori che giungono in Cina. Eppure questa megalopoli sa sorprendere come poche altre città al mondo sanno fare.

Una sosta qui può permettere agli avventurieri di immergersi nella cultura locale, di scoprire il passato del territorio e vedere come questo convive alla perfezione con il presente. Nella Chicago cinese, così ribattezzata per la sua importanza dal punto di vista economico, è possibile passeggiare per le vie pedonali del centro storico, ammirare il grande complesso a cupola della Grande Sala del Popolo che si affaccia sull’omonima piazza e visitare il vicino Museo delle Tre Gole che conserva i manufatti ritrovati durante la costruzione della diga e altre opere antica.

A Chongqing ci si muove, soprattutto, con i trasporti pubblici. La città, infatti, vanta una delle reti di bus più ampie del Paese alla quale si aggiunge anche una metropolitana. Ed è proprio a bordo di questa che iniziamo il nostro viaggio per vivere un’avventura al di fuori dall’ordinario.

La linea 2 della metropolitana che attraversa la città, infatti, passa attraverso un palazzo di 19 piani abitato da centinaia di persone. Nello stesso stabile poi, esattamente tra il sesto e l’ottavo piano si trova la stazione di Liziba, una delle fermate della metro.

La metropolitana che attraversa i palazzi

Le fotografie che ritraggono questa particolare opera ingegneristica non mentono, né tanto meno sono opera di un fotomontaggio: a Chongqing la metropolitana attraversa davvero un edificio abitato. Ogni giorno, infatti, gli inquilini del palazzo assistono al passaggio della linea 2 che transita ogni 2 minuti.

Anche se negli ultimi anni la metropolitana si è trasformata in una vera e propria attrazione turistica, le ragioni che si nascondono dietro alla sua costruzione non hanno niente a che fare con il turismo. L’intenzione del progetto, infatti, era quella di guadagnare spazio sul territorio urbano senza stravolgere il quartiere. Così è stato ridotto al minimo l’inquinamento acustico e la metro è stata installata. Oggi gli abitanti di quel palazzo possono vantare il fatto di avere una fermata della metro a due passi da casa, mentre i turisti possono provare l’ebbrezza di attraversare un edificio abitato a bordo di una carrozza a tutta velocità.

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Cade l’ultimo baluardo: anche la Cina rimuove l’obbligo di test Covid per i turisti

Le misure restrittive adottate per cercare di contenere la diffusione del Covid sembrano ormai soltanto un lontano ricordo, almeno nel nostro Paese. Tuttavia, ci sono realtà – le stesse in cui la pandemia ha avuto, in effetti, un impatto maggiore – che hanno vissuto molto più a lungo con il perdurare di queste restrizioni, anche a discapito dell’economia locale. È il caso della Cina, che solo ora si prepara a fare un nuovo passo in avanti verso la totale riapertura delle frontiere. Ecco le novità.

Cina, stop ai test Covid

Mentre in Italia, così come nella maggior parte dei Paesi europei (e del mondo intero), già da mesi si può viaggiare liberamente, in Cina il discorso è ben diverso. Le autorità hanno mantenuto in vigore un rigido programma volto a scongiurare il più possibile la diffusione della pandemia, adottando severe misure anti-Covid sia per i viaggiatori in entrata che per i cinesi in uscita dalle frontiere. Dal blocco totale risalente al marzo 2020, ci è voluto molto tempo prima che il Paese allentasse pian piano le restrizioni, lasciando comunque in vigore alcune disposizioni minime per prevenire una nuova ondata del virus.

L’ultima mossa riguarda i turisti provenienti da ogni angolo del mondo, ed è la decisione che tutti stavano finalmente aspettando: a partire da mercoledì 30 agosto 2023, i viaggiatori che varcano i confini cinesi non dovranno più presentare l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato entro le 48 ore prima della partenza. Si tratta di una riapertura totale, che consentirà a tutti di tornare a visitare le bellezze di questo Paese sensazionale, finalmente in piena libertà a più di 3 anni dall’inizio della pandemia. Ad annunciare la novità è stato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, lo scorso 28 agosto.

L’impatto del Covid in Cina

Tenere in vigore rigide misure di sicurezza contro il Covid ha, da un lato, tutelato la salute pubblica cinese, ma dall’altro pesantemente influito sull’economia del Paese. Il turismo, in particolar modo, ne ha risentito forse in modo maggiore: dapprima la chiusura delle frontiere ha bloccato qualsiasi possibilità, per i visitatori, di entrare in Cina. In seguito, le restrizioni – sebbene finalmente un po’ più leggere – hanno continuato a suscitare timore nei turisti, che sono così stati scoraggiati dal mettersi in viaggio verso il Paese orientale.

Gli sforzi fin qui compiuti dal governo non hanno avuto il successo sperato. Lo scorso dicembre, Pechino aveva messo fine alla politica interna “zero Covid”, e il mese successivo aveva ritirato alcune delle misure adottate in corso di pandemia. Così, da gennaio 2023 i cittadini cinesi all’estero (per viaggio o per residenza) hanno potuto fare ritorno in patria senza obbligo di quarantena. Al contempo, è stata ampliata la lista dei Paesi verso i quali sono possibili viaggi di gruppo da parte dei cinesi – una lista che sin dal principio includeva l’Italia, e che ha pian piano accorpato la maggior parte degli Stati di tutto il mondo.

Le compagnie aeree si sono adeguate costantemente alle ultime novità in fatto di revoca delle restrizioni anti-Covid, aumentando i voli da e per la Cina, in modo da garantire ai turisti un’offerta migliore. Tutto ciò non è stato però sufficiente per tornare a numeri pre-pandemia, in fatto di visitatori. Quest’ultima mossa potrebbe finalmente rendere più facile e di conseguenza più stimolante, per i viaggiatori, recarsi in Cina. Il Paese ci aspetta, con le sue infinite meraviglie tutte da scoprire.

Viaggiare in Cina: cosa c’è da sapere

Visto che anche le ultime misure contro il Covid sono ormai state cancellate, quali sono i requisiti per poter viaggiare in Cina? Per i turisti italiani, è necessario essere in possesso di due documenti: il passaporto e il visto turistico. Non c’è più bisogno di scaricare e compilare la Health Declaration, fino ad oggi un requisito fondamentale per poter varcare le frontiere – vi si doveva registrare l’esito del tampone antigenico o molecolare effettuato prima della partenza.

Per quanto riguarda il passaporto, deve avere almeno 6 mesi di validità residua e due pagine consecutive libere. È dunque importante controllare la data di scadenza e affrettarsi, eventualmente, a chiedere il rinnovo (soprattutto in questo periodo, dove molti turisti hanno visto allungarsi notevolmente i tempi per ricevere il documento). Con largo anticipo rispetto alla partenza, inoltre, è bene verificare che le condizioni d’ingresso in merito al passaporto non siano cambiate, informandosi presso l’ambasciata o il consolato più vicini.

L’altro documento fondamentale per essere accettati alle frontiere cinesi è il visto turistico: va richiesto almeno 20 giorni prima della partenza, presso una delle rappresentanze diplomatico-consolari presenti in Italia (anche attraverso agenzia turistica che se ne occupi in prima persona). Attenzione: il visto non può essere rilasciato ai posti di frontiera. Questo significa che i viaggiatori sprovvisti di tale documento al momento del loro arrivo nel Paese verranno respinti.

Dal 2019, ha preso il via presso i consolati e le ambasciate italiane la raccolta delle impronte digitali per i turisti che richiedono il visto. Attualmente i passeggeri ne sono esentati, e la disposizione rimarrà in vigore sino al 31 dicembre 2023 – quindi non c’è bisogno di presentarsi fisicamente per il rilascio del visto. Tuttavia, è possibile che all’arrivo in territorio cinese le autorità richiedano la registrazione delle impronte digitali.

In ogni caso, anche nel momento in cui tornerà in vigore l’obbligo di raccolta per poter avere il visto, ne sono esentate le seguenti categorie: le persone di età inferiore ai 14 anni o superiore ai 70 anni; coloro a cui sono già state rilevate le impronte negli ultimi 5 anni, sempre per la richiesta di visto (purché sia stata effettuata con lo stesso passaporto e presso lo stesso consolato); i membri delle delegazioni ufficiali delle istituzioni governative con capodelegazione a livello pari o superiore a Viceministro; i diplomatici, gli addetti consolari e il personale tecnico-amministrativo; coloro a cui non può fisicamente essere effettuata la registrazione delle impronte.

Il visto turistico ha una durata di 3 mesi, ed è importante rispettare scrupolosamente i termini di scadenza per non incorrere nelle sanzioni (che vanno dalla multa alla detenzione amministrativa). In caso di necessità, è possibile chiedere la proroga della validità del visto per un massimo di 30 giorni. Bisogna presentare domanda presso l’Ufficio per l’Amministrazione delle Entrate e Uscite della Questura locale, anche attraverso la propria agenzia di viaggio.

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Cina, una rotonda sul vuoto: il ponte di vetro è spettacolare

Chiudete gli occhi e immaginate di essere sospesi a un’altezza mozzafiato, proprio lì dove è possibile sfiorare il cielo con un dito, sempre lì circondati tutto intorno da natura incontaminata e selvaggia che pulsa di vita. Sotto di voi, invece i zampilli di una cascata maestosa che si diffondo in ogni dove e che bagnano gli arbusti e la terra.

Ora apriteli, perché questo sogno è una realtà. Per viverlo dovete recarvi nel territorio della Cina Meridionale, e più precisamente nella provincia del Guangdong. È qui che è stato creato un hotspot panoramico unico al mondo che vi permetterà di vivere l’esperienza più straordinaria e incredibile di una vita intera.

Molto più di un semplice ponte di vetro, il Gulongxia Glass Grand Canyon è una rotonda sul vuoto sospesa tra cielo e terra, e immersa completamente nella natura più selvaggia. Pronti a vivere l’avventura più adrenalinica di sempre?

Gulongxia Glass Grand Canyon: chi ha il coraggio di salire quassù?

Sono tanti i motivi che spingono i viaggiatori ad attraversare il globo, a raggiungere destinazioni lontane per vivere esperienze straordinarie e mozzafiato. E se è un po’ di adrenalina che volete aggiungere al vostro viaggio, accompagnata dalla possibilità di godere di una vista privilegiata sulla natura più selvaggia, allora la Cina è davvero il luogo giusto da raggiungere.

Qui esistono dei percorsi sospesi nel vuoto, ponti meravigliosi che hanno attirato l’attenzione e la curiosità degli avventurieri più temerari e di tutti coloro che hanno desiderato, almeno una volta, di provare quella sensazione di stare sulla cima nel mondo.

Ed è proprio nella provincia del Guangdong che si può vivere questa esperienza. Qui, infatti, esiste una piattaforma di osservazione che affaccia direttamente sulla Gulong Gorge (Gulongxia), una gola profondissima piena di alberi e di arbusti, sulla quale si staglia una meravigliosa e maestosa cascata. Da qui è possibile ammirare la natura che fa il suo corso da un punto di vista privilegiato: una passerella di vetro che culmina con una rotonda sospesa nel vuoto, tra cielo e terra, a un’altezza vertiginosa che supera i 72 metri.

Gulongxia Glass Grand Canyon

Fonte: Getty Images

Gulongxia Glass Grand Canyon

La rotonda sospesa nel vuoto

Il Gulongxia Glass Grand Canyon, conosciuto anche con il nome di Yuntian Boba, è uno dei punti di osservazione più spettacolari del mondo. Si tratta di una piattaforma di vetro sospesa a 72 metri di altezza sopra la gola, che si dirama in due passerelle parallele e che culminano proprio in una rotonda mozzafiato. Osservare il panorama da qui si traduce in un’esperienza senza uguali destinata a incantare e ad emozionare.

La lunghezza totale del percorso sospeso è di 1300 metri, mentre l’area del Gulong Canyon si snoda per 12000 metri quadrati, tra i quali si alternano diversi punti di osservazione. Il più spettacolare è, ovviamente, quello del Gulongxia Glass Grand Canyon. Percorrendo questo chilometro delle meraviglie, infatti, è possibile ammirare cascate, rocce e alberi, e poi ancora quella gola profondissima sulla quale si staglia una natura rigogliosa e selvaggia. Un’esperienza, questa, destinata solo ai cuori impavidi, e a chi non soffre di vertigini.

Per raggiungere la piattaforma sospesa, i viaggiatori hanno due possibilità. La prima è quella di percorrere le numerose scale che partono dal fondo e conducono fino in cima, la seconda invece è destinata solo ai più coraggiosi, ed è quella che prevede di attraversare il vuoto con la zipline.

Gulongxia Glass Grand Canyon

Fonte: Getty Images

Gulongxia Glass Grand Canyon