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Sta per aprire il ponte più alto del mondo, sull’orlo di un canyon e la vista è incredibile

Dopo tanti mesi di lavori è pronto ad aprire nell’estate 2025 quello che diventerà a tutti gli effetti il ponte più alto del mondo: nella Cina sud-occidentale, e più precisamente nella provincia di Guizhou, svetterà il ponte del Grand Canyon Huajiang con una vista unica. Oltre 625 metri d’altezza in un luogo che molti conoscono per le spaccature geologiche e i paesaggi mozzafiato. Si sfida la gravità con una struttura poetica che sembra una linea tracciata nel cielo e che supera il fiume sottostante con un’altezza che quasi doppia il viadotto di Millau in Francia.

Il ponte più alto del mondo è quello del Grand Canyon Huajiang

Inaugurerà ufficialmente nell’estate 2025 il ponte del Grand Canyon Huajiang in Cina. Non solo i 625 metri d’altezza, ma anche la lunghezza di 2890 metri lo rendono una struttura da record. Da lontano sembra solo una linea sottile tra le nuvole, ma l’opera è frutto di un lavoro meticoloso e mostra l’efficienza dell’architettura all’avanguardia. La struttura è realizzata intrecciando travi reticolari in acciaio e pesa complessivamente 22.000 tonnellate, l’equivalente di tre Tour Eiffel. Ogni componente è stato calcolato al millimetro per resistere alle tensioni del terreno, ai venti impetuosi che attraversano la gola e all’usura del tempo. Il ponte da record in Cina è una risposta concreta ad un’esigenza di connettere territori difficili migliorando l’accessibilità e la modalità. Non si tratta dunque di un vezzo artistico o del desiderio di battere un record. Se in passato per attraversare il Grand Canyon Huajiang serviva molto tempo tra strade tortuose e salite ripide, ora basterà un minuto.

Il ponte più alto del mondo è uno spettacolo

Non sorprende che già in tanti parlino di questo luogo come di una futura meraviglia da fotografare, un’icona per viaggiatori e sognatori. La vista dalla passerella pedonale prevista lungo il ponte promette di essere una delle più spettacolari al mondo: sotto di voi, un canyon profondo che si perde nel verde e nel silenzio; intorno, montagne ricoperte di nebbia che sembrano sussurrare leggende antiche. Proprio come il Golden Gate di San Francisco o il Tower Bridge di Londra, il Ponte del Grand Canyon Huajiang è destinato a diventare un simbolo del nostro tempo. Ma a differenza dei suoi predecessori, non nasce solo per stupire: nasce per connettere luoghi che altrimenti rimarrebbero lontani, per dare voce a territori silenziosi, per unire l’uomo e la natura senza ferirla.

Il ponte più alto del mondo è in Cina: si tratta di quello sul Grand Canyon Huajiang

Fonte: Getty Images

Il ponte del Grand Canyon Huajiang in Cina è il più alto del mondo

Nel mondo moderno, dove spesso la velocità e l’efficienza sembrano tutto, questa opera ci ricorda che anche il coraggio di sognare in grande ha un valore profondo. Attraversare questo ponte sarà come volare, senza ali. E forse, in quel breve tragitto sospesi sull’abisso, capiremo quanto sia straordinaria la capacità dell’uomo di guardare in faccia il vuoto e trasformarlo in connessione. Il ponte più alto del mondo sta per aprire: dall’estate 2025 sarà possibile attraversare questo territorio impervio con una vista da sogno ed estremamente suggestiva che però metterà a dura prova chi soffre di vertigini.

Dove si trova e come arrivarci

Il ponte sul Grand Canyon Huajiang si trova nella provincia cinese del Guizhou tra i paesaggi del canyon suggestivi e profondi. Svetta per circa 625 metri d’altezza ed è lungo quasi 3 chilometri. Si potrà percorrere partendo dalla città di Guiyang e seguendo le strade che attraversano le montagne fino alla gola di Huajiang.

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Le suggestive montagne cinesi ospitano una tenera storia di amicizia tra un bambino e un panda

A differenza dei precedenti film di Gilles de Maistre, ambientati nella vasta savana africana o nelle terre selvagge canadesi, Moon – Il Panda si immerge nel singolare tessuto sociale ed ecologico della Cina. Oltre al suo splendore visivo, il film affronta temi urgenti come l’incessante pressione accademica sui bambini, la disconnessione tra la vita urbana e il mondo naturale e la crescente rarità di spazi autenticamente selvaggi. Il Sichuan è la regione che ospita le più grandi riserve di panda e, pertanto, è stata scelta dalla produzione come location di questa emozionante avventura, anche se non è stato facile ottenere i permessi per effettuare le riprese.

Se vuoi fare un film con un panda, l’unica alternativa è girare in Cina, l’unico posto al mondo in cui questi animali vivono nel loro habitat naturale e sono considerati patrimonio nazionale” ha dichiarato il regista francese, aggiungendo che “il progetto è nato sotto una buona stella: nel 2024, nel sesto anniversario delle relazioni diplomatiche franco-cinesi, Macron si è recato in Cina in visita ufficiale, favorendo così la coproduzione fra i nostri due paesi. Inoltre la mia reputazione ha rassicurato le autorità cinesi, che hanno apprezzato il copione; non solo perché il nostro film sostiene la protezione dei panda, ma anche perché il personaggio principale è franco-cinese, per non parlare del fatto che è interpretato dal figlio di una star del cinema cinese e di una cantante francese molto nota in Cina”.

Moon – Il Panda, di cosa parla

A causa del suo scarso rendimento scolastico, il dodicenne Tian viene mandato a vivere in campagna da sua nonna. Lontano dalla vita frenetica di città, fra le suggestive montagne cinesi, diventa segretamente amico di un cucciolo protetto di panda e lo chiama Moon. Questo è l’inizio di un’avventura incredibile che cambierà per sempre la sua vita e quella della sua
famiglia.

Moon film

Fonte: Ufficio stampa

Il film Moon – Il Panda

Dove è stato girato

Il film, nelle sale italiane il 17 aprile 2025, è stato girato nella provincia cinese del Sichuan, nella regione montuosa intorno a Chengdu. “A Sichuan, nella Cina centrale, intorno a Chengdu, una vasta metropoli. È una regione montuosa che ospita le più grandi riserve di panda e in cui le autorità si adoperano per la reintroduzione della specie. Volevamo assolutamente girare in questi splendidi ambienti naturali” ha detto il regista. “Abbiamo anche trovato una casa sulle palafitte che in realtà è una sala da tè, ma che noi abbiamo trasformato nell’abitazione della nonna. È un set che arricchisce molto il film e mi fa pensare a una barca che naviga fra le montagne. Sono elementi molto importanti che contribuiscono a creare un’atmosfera fiabesca nonostante la storia sia radicata nella realtà” ha spiegato.

Per un film come questo i set naturali sono importanti perchè il piccolo protagonista all’inizio è intrappolato a lungo nel mondo virtuale per i videogiochi, e poi all’improvviso apre gli occhi e sperimenta dal vivo la bellezza della natura. “Ogni interazione tra gli attori e i panda è stata gestita con attenzione, richiedendo lunghe trattative con le autorità per la conservazione” come ha precisato de Maistre in un’intervista. La location non è solo uno sfondo, ma un personaggio a sé stante, immersa nella nebbia, densa di foreste di bambù e permeata da un’aura di mistero.

panda in Cina

Fonte: Ufficio stampa

I panda in Cina

La casa della nonna, su palafitte e ricavata da una vera casa da tè, evoca un senso di atemporalità, rafforzando l’atmosfera fiabesca e senza tempo del film. Le sfide delle riprese in questo ambiente sono state significative. Le leggi sulla fauna selvatica in Cina sono severe, in particolare per quanto riguarda i panda, considerati tesori nazionali. Tuttavia l’autenticità della location era essenziale per la visione del regista.

Il viaggio che i bambini intraprendono dalla città verso la casa della nonna, fra le montagne, a contatto con la natura, diventa, per loro, una sorta di catalizzatore. La produzione, condotta in collaborazione con le autorità cinesi per la fauna selvatica, si è svolta negli stessi paesaggi in cui vagano i panda: verdeggianti e imponenti foreste di bambù che avvolgono sia i personaggi umani che il pubblico in un mondo lontano dalla moderna urbanità. La direttrice della fotografia del film, Marie Spencer, cattura questo mondo con una sensibilità pittorica, assicurandosi che ogni inquadratura trasmetta sia la maestosità della natura che l’intimità della storia.

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Nascoste tra le montagne cinesi, le terme da favola che cambiano colore in ogni stagione

Se pensate di aver già ammirato i paesaggi naturali più belli al mondo, forse non avete ancora visto lo spettacolo delle terme della Huanglong Valley. Una lunga schiera di vasche “terrazzate” di acqua calda, dall’intenso color turchese a cui non mancano riflessi dorati, nascoste e incastonate tra imponenti montagne ricche di vegetazione e che ospitano specie animali in via d’estinzione. Si trovano in Cina e sono la meta da segnare assolutamente per un viaggio all’insegna della meraviglia.

In particolare, sorgono a Huanglong, un’area di interesse storico e paesaggistico nella Contea di Songpan, nella provincia del Sichuan. L’area si trova nella parte meridionale della catena montuosa del Minshan, 150 chilometri a nordovest di Chengdu, nella Cina centrale. Pronti all’incanto di fronte a uno dei luoghi più belli del nostro splendido pianeta? Ecco tutto quello che devi sapere per visitare questa stazione magica abbracciata dalle foreste della Huánglóng Valley.

Origini e storia delle terme della Huánglóng Valley

Le sorgenti termali della Huanglong Valley sono nate in maniera del tutto naturale grazie ai depositi minerari. Le montagne tra le quali sono incastonate, infatti, sono di travertino, una roccia calcarea che si forma con le precipitazioni di carbonato di calcio, un materiale che nel tempo è stato plasmato dai ghiacciai e dalle intemperie, fino a formare bellissime piscine naturali terrazzate dove l’acqua assume colori cangianti in base alle stagioni e alle ore del giorno: provate a visitare più volte questo luogo e rimarrete affascinati dalla sua mutazione che segue e si adatta alla natura circostante e al suo andamento lento. Il fondo dorato della roccia, infatti, si mescola al turchese delle acque, fino a creare un paesaggio dalle mille tonalità che sembra appartenere al mondo dei sogni più che a quello reale.

Una delle particolarità di questa sorgente termale è la sua forma, un vero e proprio serpente che si snoda tra le montagne tanto da guadagnare il soprannome di “Yellow Dragon”. Il nome Huánglóng, infatti, significa “drago giallo”. E a guardarle dall’alto, queste piscine naturali terrazzate sembrano disegnare proprio la figura di un gande drago d’oro. Un paradiso terrestre che sembra uscire dalle pagine di un libro di fiabe, non a caso soprannominato “Fairy Land on Earth”, e parte del Parco Nazionale di Huanglong, riconosciuto dal 1992 come patrimonio mondiale dall’UNESCO, e dal 2000 aggiunto all’elenco delle Riserve della Biosfera.

Huanglong Valley, in Cina, con le sue meravigliose piscine termali

Fonte: iStock

Piscine termali della Huanglong Valley, in Cina

Cosa vedere nel Parco Nazionale di Huanglong

Oltre allo spettacolo delle terme terrazzate dai colori cangianti, tutte panoramiche, che partono da un antico tempio e si estendono per più di 3 chilometri culminando alla caverna Xishen e alle sue cascate, il Parco Nazionale di Huanglong riserva altre sorprendenti meraviglie.

Anche dal punto di vista faunistico, infatti, questo parco naturale sa stupire: ospita infatti specie animali quali le scimmie Rhinopithecus dal naso dorato e i panda giganti, che vivono tranquilli nelle foreste che circondano le sorgenti termali. Nell’acqua, invece, è possibile trovare rare creature marine conosciute solo in Cina.

Come arrivare alle piscine termali di Huanglong

Il percorso per raggiungere le terme magiche della Huanglong Valley non è facile, anche per l’elevata altitudine di quest’area panoramica (che va dai 2.900 ai 3.500 metri sopra al livello del mare), ma i viaggiatori che riescono a raggiungerle ne rimangono esterrefatti e, in un attimo, tutta la fatica sparisce per fare spazio solo alla meraviglia.

Innanzitutto, per raggiungere il parco di Huanglong la soluzione migliore è quella di prendere un volo da Chengdu a Jiuzhaigou, dove si trova uno dei parchi più belli al mondo (l’alternativa è un viaggio in auto da Chengdu a Jiuzhai che dura circa 8 ore). Dall’aeroporto di Jiuzhaigou (dove si atterra a un’impressionante altitudine di 3.500 metri), si può noleggiare un’auto o ci si può unire a uno dei tanti tour organizzati che partono proprio da lì.

La scelta più economica, infine, è quella che prevede di affidarsi al trasporto pubblico. Ogni giorno, infatti, partono ogni giorno da 1 a 3 viaggi in autobus dalla stazione di Chengdu Chaidianzi e dalla stazione di Xinnanmen, fino a raggiungere l’area panoramica di Huanglong. Il prezzo del biglietto è di circa 19 euro a persona a viaggio.

Arrivati all”ingresso del parco, infine, ci sono due opzioni per raggiungere le piscine termali terrazzate: camminare per circa 4 ore seguendo i percorsi segnalati, oppure prendere la funivia che permette di saltare un tratto di camminata. Le piscine termali possono essere visitate seguendo un lungo percorso che si svolge su una piattaforma in legno, dalla quale non è consentito scendere.

Huanglong Valley, in Cina, con le splendide piscine termali

Fonte: iStock

Piscine termali della Huanglong Valley dall’alto, in Cina

Orari del Parco Nazionale di Huanglong

Quando si può visitare il Parco di Huanglong? È bene sapere che l’alta stagione, con un maggior afflusso di turisti, va dal 1° aprile al 15 dicembre (la bassa stagione invece va dal 16 dicembre al 31 marzo). L’accesso è consentito dalle 8:00 alle 17:00, tutti i giorni.

Biglietti e prezzi del Parco Nazionale di Huanglong

I biglietti per accedere al Parco e alle piscine termali di Huanglong vanno acquistati dal sito ufficiale del sito Huanglong.com entro le 18:00 del giorno precedente alla visita.

In alta stagione, i prezzi dei biglietti per visitare la riserva con le piscine termali sono di circa 20 euro per gli adulti, mentre in bassa stagione costa circa 7,50 euro. Per usufruire del viaggio in funivia, dovrà acquistare anche il biglietto specifico che costa poco circa 1o euro per la salita e 5 euro per la discesa. I bambini di età inferiore a 6 anni (compresi) o di altezza inferiore a 1,2 metri hanno diritto gratuitamente al biglietto d’ingresso e al biglietto della funivia.

È possibile anche acquistare biglietti cumulativi, comprensivi di ingresso alla riserva, funivia per la salita e golf car per muoversi nel parco, in alta stagione, dai 34 ai 42 euro circa.

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Huangshan, montagna incredibile: le nuvole danzano tra pini millenari

Nel cuore della provincia cinese di Anhui si erge una montagna che sembra nata dai sogni. Il suo nome è Huangshan, e per i cinesi è “la montagna strana numero uno”, un luogo che sfida la logica e conquista il cuore. Le sue vette di granito si innalzano come dita verso il cielo, accarezzate da una nebbia danzante che sembra viva, e le nuvole non si limitano a passare: fluttuano, si avvolgono ai pini millenari, si fondono con le rocce in una coreografia che lascia senza fiato.

Un simile e straordinario paesaggio ha guadagnato a Huangshan l’onore di essere inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Ed è davvero difficile trovare un altro luogo che possa vantare la stessa combinazione di poesia naturale e potenza geologica.
Le montagne si estendono su una superficie di 1200 chilometri quadrati e raggiungono la loro vetta massima al Picco del Loto, che svetta a 1864 metri. Il clima monsonico subtropicale regala atmosfere cangianti, mentre la flora (con oltre 1400 specie) e la fauna, ricca di centinaia di specie selvatiche, rendono questo paradiso terrestre un rifugio di biodiversità e vibrante bellezza.

Huangshan è un’esperienza mistica e chiunque rimane ammaliato dalle sue “cinque meraviglie”: le forme uniche dei suoi pini, le rocce scolpite dal tempo, il Mare di Nuvole, le sorgenti termali e la neve che a volte dipinge i paesaggi come in una fiaba invernale. Ma il viaggio inizia davvero quando ci si addentra tra le cascate, le vette leggendarie e gli alberi che sembrano provenire da un dipinto antico.

Le maestose tre cascate

Il suono dell’acqua che cade rompe il silenzio della montagna e accompagna il cammino del viaggiatore in un concerto naturale che risveglia i sensi. Le cascate di Huangshan non sono semplici corsi d’acqua, ma opere d’arte scolpite nella roccia, ognuna con il proprio ritmo e la propria anima.

La Cascata Jiulong, la più maestosa tra tutte, scende in nove livelli successivi, creando un effetto scenografico che lascia incantati. Ogni salto dà vita a una piscina naturale, in cui la luce si rifrange e danza come se anche l’acqua volesse partecipare al gioco eterno delle nuvole.

Diversa ma altrettanto affascinante è la Cascata Renzi, conosciuta anche come Double Dragon per la sua forma a Y. Qui, l’acqua si biforca come due draghi che scendono dalle montagne, sfidando la gravità e accarezzando le pareti di pietra in una discesa fluida e potente.

Infine, la Cascata Baizhang incarna l’essenza del salto vertiginoso. L’acqua si getta nel vuoto con forza e grazia e ricrea un’atmosfera di energia e stupore. È uno spettacolo che cattura il respiro, una discesa che sembra voler toccare le profondità della terra per poi risalire nei sogni di chi osserva.

Le vette millenarie

Monti Huangshan

Fonte: iStock

Straordinari Monti Huangshan

Ogni cima di Huangshan ha un nome, un volto e una leggenda. Non sono soltanto rilievi geografici, ma presenze vive che raccontano storie e offrono visioni. Scalare le vette è un atto di contemplazione, un dialogo intimo tra essere umano e natura.

Il Picco Tian Du regala vedute che si aprono come ventagli sulla catena meridionale. Qui si ha la sensazione di dominare il mondo, mentre il vento porta con sé antichi sussurri.

Il Picco del Loto, il più alto, richiede impegno per essere raggiunto, ma una volta in cima la sua forma che richiama i petali di un fiore sacro apre il cuore alla meraviglia. Il percorso è ripido, ma la ricompensa è un paesaggio che resta scolpito nella memoria.

Il Vertice Luminoso, con le sue zone pianeggianti, è il luogo ideale per fermarsi ad ammirare il sorgere o il calare del sole. Le luci dorate accarezzano le rocce e le trasformano in sculture viventi.

Il Picco Aoyu evoca leggende antiche: la sagoma ricorda una tartaruga gigante che porta tesori sul dorso, quasi a voler proteggere la ricchezza spirituale del territorio.

Il Picco del Leone è famoso per la vista dell’alba, ma soprattutto per il Monkey Watching the Sea: una formazione rocciosa che, da un certo punto di vista, mostra una scimmia seduta, assorta a osservare il Mare di Nuvole. È uno degli scorci più fotografati, e non c’è da stupirsi: la pietra si fa creatura, e lo sguardo del primate diventa il nostro.

Suggestiva anche la Roccia Volante, in equilibrio precario su una piattaforma stretta, come se fosse caduta dal cielo e si fosse posata lì, sospesa tra il possibile e l’impossibile.

E se si cerca una sfida, la Scala delle Nuvole dei Cento Gradini è pronta a mettere alla prova. Duecento gradini incisi nella montagna conducono verso l’alto, tra paesaggi di un sogno taoista.

I famosi pini di Huangshan

Non si può parlare di Huangshan, tappa imperdibile di un viaggio in Cina, senza citare i suoi dieci pini. Alberi antichi, solitari, nati in luoghi impensabili, sospesi tra il cielo e l’abisso. Crescono dalla roccia, sfidano il vento e abbracciano le nuvole.

Il più noto è il Pino di Benvenuto per gli Ospiti, dai rami allungati che sembrano accogliere il visitatore in un gesto di saluto. È un’icona di ospitalità, un “albero che sorride” con le braccia aperte. Il Pino d’Addio, al contrario, rappresenta il distacco: anch’esso con rami distesi, ma rivolti altrove, come se accompagnasse l’ospite sulla via del ritorno.

Tra i più poetici c’è poi il Pino di Putuang, che con la forma a cuscino incarna la quiete, la pace che si prova nel lasciarsi andare alla contemplazione.

Il Pino Arpa, con i rami eleganti, evoca melodie silenziose e sembra suonare una sinfonia invisibile che si diffonde nell’aria frizzante del mattino.

Affascinante è anche l’Esplorando Ocean Pine, sospeso su una scogliera e proteso verso l’infinito. È il simbolo di chi cerca, di chi non si accontenta dello sguardo verso il basso.

I due tronchi della Coppia di Pini parlano d’amore: uniti, inseparabili, condividono lo stesso spazio e la stessa luce, amati dai viaggiatori romantici.

Più possente è il Pino Tigre Nero, con i rami forti e piegati come zampe di un felino in attesa. Un’immagine che trasmette forza e protezione.

Il Pino Artiglio del Drago sembra voler afferrare la montagna con le sue radici esposte: simbolo di coraggio e tenacia, ricorda che anche nei luoghi più ostili si può fiorire. Il Pino Guida si piega verso il sentiero, quasi a voler indicare la via. Un compagno di viaggio che non parla, ma sa orientare.

Infine, il Pino Kirin, che somiglia alla leggendaria creatura cinese, racchiude in sé grazia e potenza, la stessa dualità che caratterizza tutta Huangshan.

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7 posti a dir poco incredibili da vedere durante un viaggio in Cina

La Cina è uno dei luoghi più gettonati per gli appassionati di viaggi in Asia, insieme al Giappone e alla Corea del Sud, ma spesso è conosciuta solamente per le sue grandi metropoli sfavillanti: da Pechino (dove la parte più antica è ancora rappresentata nella Città Proibita) a Shangai, la Cina oggi ha un volto estremamente moderno e avanzato, ma ci sono luoghi davvero incredibili da esplorare nel Paese, soprattutto nelle zone più rurali e naturalistiche.

Pronti a partire per un viaggio alla scoperta dei posti più assurdi da vedere in Cina? Scoprirete che la Grande Muraglia, per come la conosciamo, è solo una delle meraviglie della magnifica Terra di Mezzo!

Zhangjiajie: le montagne di Avatar

Se avete amato il film Avatar, allora dovete assolutamente visitare Zhangjiajie, un località montana nella provincia dell’Hunan. Qui, nel cuore della Cina più incontaminata – lontani dal tristemente noto smog di Pechino – possiamo infatti trovarci al cospetto delle famose montagne dalle cime sospese nel cielo che hanno ispirato il pianeta Pandora e che abbiamo già visto sul grande schermo. Il Parco Nazionale di Zhangjiajie è un vero paradiso naturale, un Eden con pinnacoli di roccia che sembrano quasi galleggino tra le nuvole. E per chi non soffre di vertigini – ricordatelo! – c’è il ponte di vetro più lungo e alto del mondo, che regala un panorama mozzafiato… E anche qualche brivido!

Zhangjiajie

Fonte: iStock

Le spettacolari montagne di Zhangjiajie

Inoltre, alcune di queste particolari formazioni rocciose hanno nomi molto poetici, come “Colonna del Cielo Meridionale” e “Ponte Fatato”. Il parco ospita anche una vasta biodiversità e non è strano poter avvistare rari esemplari di scimmie dorate e cervi.

Il deserto di Badain Jaran: le dune che cantano

Non tutti associano la Cina ai deserti, certamente, ma quello di Badain Jaran è qualcosa di unico. Situato nella zona della Mongolia Interna, questo è un vero e proprio oceano di sabbia con dune che possono raggiungere i 500 metri di altezza! Ma la cosa più incredibile, a dire il vero, è il suono che queste altissime dune producono quando il vento soffia: un vero e proprio canto della natura: pensate che la “Grande Duna Cantante” emette suoni a bassa frequenza, simili a un tamburo ogni volta che viene percorsa.

Badain Jaran, Cina

Fonte: iStock

I laghi in mezzo alle dune di Badain Jaran

In mezzo a questa distesa arida, i viaggiatori più intraprendenti troveranno anche misteriosi laghi d’acqua dolce che sembrano praticamente delle oasi incantate. Infatti, il deserto cinese ospita oltre 100 laghi d’acqua dolce, alcuni dei quali hanno colori che variano dal verde smeraldo al blu intenso.

Fenghuang: la città della fenice

Un salto indietro nel tempo vi porterà a Fenghuang, anche questa un’altra città antica situata nella provincia dell’Hunan. Questo villaggio sembra addirittura essere uscito da una fiaba: case in legno su palafitte, ponti di pietra e lanterne rosse che si riflettono nel fiume Tuojiang – sì, vi sembrerà proprio di essere sul set di un film di Zhang Yimou. La meta perfetta, dunque, per chi vuole immergersi nella Cina tradizionale, tra templi taoisti, stradine acciottolate e mercatini locali. Ma perché fenice? In cinese, il nome “Fenghuang” significa proprio “fenice”, simbolo di rinascita e prosperità nella cultura cinese, così come in quella occidentale. Una chicca? Questa città in Cina è stata la patria di molti scrittori e poeti famosi della Cina.

Le grotte di Longmen: i Buddha scolpiti nella roccia

Ci spostiamo nella provincia dell’Henan, dove si trova uno dei più impressionanti siti buddhisti del mondo: le Grotte di Longmen. Qui, oltre 100.000 statue di Buddha e divinità sono scolpite nella parete di una scogliera, creando un paesaggio sacro e spettacolare. Basti pensare, per stupirsi, che alcune di queste figure raggiungono anche i 17 metri di altezza! Le grotte risalgono a più di 1.500 anni fa e molte statue mostrano ancora tracce di pittura originale, mentre durante il tramonto, la luce che si riflette sulle sculture crea un’atmosfera quasi mistica.

Grotte di Longmen, Cina
Le suggestive statue alle Grotte di Longmen

Il villaggio sommerso di Shi Cheng: l’Atlantide cinese

Nel profondo del Lago Qiandao, nella provincia di Zhejiang, giace un’antica città sommersa: Shi Cheng, conosciuta anche come “l’Atlantide della Cina”. Questo villaggio fu deliberatamente inondato negli anni ’50 per creare una diga, ma oggi è una meta incredibile per i subacquei. Le sue strade, templi e architetture risalenti alla dinastia Ming e Qing sono perfettamente conservate sott’acqua e le rovine, infatti, di Shi Cheng si trovano a circa 40 metri di profondità. Grazie alla scarsa presenza di correnti, però, le strutture sono rimaste incredibilmente intatte.

Il villaggio di Houtouwan: la città fantasma inghiottita dalla natura

Sull’isola di Shengshan, al largo della costa di Shanghai, si trova un villaggio abbandonato che sembra uscito da un film post-apocalittico. Houtouwan era un tempo un fiorente villaggio di pescatori, ma negli anni ’90 è stato lentamente abbandonato. Oggi, la natura si è riappropriata delle case: le mura sono coperte di edera, i tetti scompaiono sotto il fogliame e il silenzio regna sovrano. Un luogo suggestivo e un po’ inquietante, perfetto per gli amanti della fotografia: alcune case sono ancora accessibili e visitabili, con mobili e oggetti lasciati intatti dagli abitanti. Non è difficile credere, dunque, che Houtouwan sia diventato un set fotografico molto popolare sui social media per il suo aspetto surreale.

La Grande Muraglia di Jiankou: la versione più selvaggia

Se pensate di conoscere la Grande Muraglia, vi sbagliate… Aspettate di vedere Jiankou! Questa sezione, a differenza delle più turistiche Badaling o Mutianyu, è completamente non restaurata e piuttosto selvaggia. Adagiata tra montagne ripide e foreste fitte, questa parte di mura è perfetta per chi ama l’avventura e le escursioni impegnative. Questa sezione, non a caso, è nota per il “Nido dell’Aquila”, un tratto incredibilmente ripido e suggestivo.

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La fioritura che ha rubato il colore al sole è esplosa. Il Paese si tinge d’oro

C’è qualcosa di magico che sta accadendo, proprio adesso, in Cina. I grandi campi delle province, situate a ridosso dei luoghi più battuti dal turismo di massa, sembrano essere vittime di un incantesimo che sta tingendo, letteralmente, tutto di oro. Ma non si tratta di un sortilegio, anche se a guardarlo si direbbe il contrario, ma dell’incredibile fioritura di colza che ogni primavera colora le campagne del Paese e lascia tutti a bocca aperta. Ecco dove ammirare le più belle.

Fioritura di colza in Cina: dove ammirare le più belle

Organizzare un viaggio in primavera è sempre un’ottima idea, lo sanno bene tutti quei viaggiatori che si muovono in lungo e in largo tra marzo, aprile e maggio. È proprio in questo periodo, infatti, che la natura sfoggia il suo abito migliore, quello fatto di profumi inebrianti e colori cangianti che invadono e trasformano il mondo che conosciamo.

Stiamo parlando delle fioriture, di quel miracolo della natura che incanta e sorprende, che muove le masse alla stregua della più celebre attrazione turistica. Tulipani, rododentri, rose e ciliegi, questi sono solo alcuni degli esemplari protagonisti di alcune delle fioriture più belle del mondo, ma non sono gli unici.

Non tutti sanno, infatti, che anche i fiori di colza – proprio quelli utilizzati per ricavare il celebre olio – danno spettacolo da qualche parte del mondo. E vi assicuriamo che lo show è bellissimo. Il motivo è presto detto: il fiore della pianta, infatti, è contraddistinto da un giallo cangiante che ricorda ora il sole, ora l’oro, una peculiarità che durante la fioritura dell’esemplare trasforma i campi sterminati delle campagne in tavolozze luminose e mozzafiato.

La fioritura di colza, per troppo tempo trascurata, oggi è diventata una vera e propria attrazione turistica in Cina. Sono milioni, infatti, i cittadini provenienti da ogni parte del Paese che in primavera si riversano tra i campi per contemplare la natura a distanza ravvicinata, ma anche per scattare selfie che fanno il giro del mondo.

Una tradizione recente, questa, della quale ovviamente si sono appropriati anche i turisti che giungono nel Paese durante la primavera. Ma dove si trovano i campi di Colza in Cina? E dove e quando è possibile ammirare le fioriture più belle? Scopriamolo insieme.

Luoping

Sono diversi i campi di colza che si perdono a vista d’occhio tra le province cinesi. Tra i più belli, e forse meno conosciuti, troviamo quelli di Luoping, una contea della Cina che si trova fuori dai radar turistici, ma che offre spettacoli primaverili senza eguali.

Ci troviamo nella provincia di Yunnan, e più precisamente nella prefettura di Qujing. È qui che cartoline di immensa bellezza, con predominanza di giallo, fanno il giro del mondo a ogni primavera. Tutto merito dei terrazzamenti, tra i più grandi dell’intero Paese, che ospitano i semi di colza e che fioriscono tra inizio marzo e aprile.

La colza fiorisce a Luoping, Cina

Fonte: Getty Images

I campi terrazzati di Luoping, Cina, ospitano le più belle fioriture di colza del Paese

Guizhou

Ci spostiamo nel Sudovest della Cina, per andare alla scoperta di Guizhou, una provincia montuosa famosa per i villaggi rurali tradizionali, per la presenza della grande e possente cascata Huangguoshu e per la Grotta del palazzo del Drago. Attrazioni turistiche di grande pregio, queste, alle quali si aggiunge anche la fioritura della colza già a partire dai primi giorni di marzo.

Sono diverse le località della provincia interessate da questo fenomeno che vengono prese letteralmente d’assalto in primavera. I campi più imperdibili si trovano a Huichuan, a Zunyi e a Qiandongnan.

Shangrao

La fioritura di colza invade anche Shangrao, città-prefettura nella provincia dello Jiangxi. Qui tra i villaggi rurali sospesi nel tempo, si snodano coltivazioni che si perdono a vista d’occhio e che a partire da febbraio si tingono di infinite sfumature di giallo.

Ammirare queste fioriture è diventata una tradizione per i cittadini che nel tempo libero si riversano tra i campi per passeggiare, fotografare e rilassarsi. Il punto più panoramico della zona è sicuramente il delizioso villaggio di Wuyuan, dal quale parte anche un trenino turistico che attraversa la colza in fiore.

Campi di Colza a Shangrao, Cina

Fonte: Getty Images

Il trenino turistico che attraversa i campi di colza in fiore a Shangrao, Cina

Xinghua

Altro luogo imperdibile per chi vuole ammirare la fioritura che ha rubato i colori del sole è Xinghua, una città-contea situata nella provincia di Jiangsu, nella prefettura di Taizhou. Da qui è possibile raggiungere l’area panoramica di Qianduo dove è possibile ammirare i campi coltivati che galleggiano tra i corsi d’acqua.

Vista nell’insieme, la visione dell’area ricorda un micro-arcipelago con tante isole che si snodano una di fianco l’altro e che sono raggiungibili solo con la barca. Il periodo migliore per visitare i campi di Qianduo è aprile. Per celebrare la fioritura di colza, che tinge di giallo l’intera area, viene anche organizzato il festival di Qingming. L’esperienza è mozzafiato.

La fioritura della colza a Qianduo, in Cina

Fonte: Getty Images

A Qianduo (Cina), nell’area panoramica dove sorgono diverse isole galleggianti, la fioritura della colza incanta

Quando andare

Come abbiamo anticipato, sono tante e diverse le fioriture di colza da ammirare in tutta la Cina. La pianta, infatti, viene coltivata in quasi tutto il Paese a partire dalla fine di settembre con l’obiettivo di ricavarne il celebre olio. Tuttavia, lo spettacolo scintillante dell’oro che invade i campi, ha fatto sì che la fioritura si trasformasse con gli anni in una vera e propria attrazione turistica.

Quando andare, dunque, a passeggiare tra i fiori gialli? Le fioriture possono variare tra le diverse zone del Paese, che subiscono differenti condizioni climatiche. È possibile ammirarle a partire da febbraio e fino aprile, con la loro esplosione massima nella prima decade del mese.

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Tutti a bordo dei meravigliosi Train of Glamour della Cina

Un nuovo capitolo dei viaggi di lusso in Cina prende forma con Train of Glamour, che ha appena annunciato una straordinaria espansione delle sue rotte per il 2025. Con un impegno senza pari nel combinare raffinatezza e avventura, questa compagnia cinese promette di ridefinire il concetto di viaggio su rotaia nel Paese asiatico, trasformando il treno stesso in una destinazione.

Dalle distese ghiacciate del nord-est ai climi soleggiati del sud-ovest, Train of Glamour invita i viaggiatori a scoprire le ricchezze culturali e naturali della Cina a bordo dei suoi treni di lusso che trasformano ogni viaggio in un’esperienza straordinaria che combina comfort, esplorazione e tradizione.

Sulla via della Seta con il Silk Road Express

Tra le novità più attese del 2025 spicca il Silk Road Express, che viaggia lungo un itinerario che segue l’antica rotta commerciale Qinghai-Gansu, collegando Xining a Dunhuang e oltre. Molto più che un semplice mezzo di trasporto, questo treno consente ai passeggeri di vivere un’esperienza unica, scegliendo tra viaggi di 6 giorni e 5 notti o di 9 giorni e 8 notti, con l’opportunità di immergersi nella storia millenaria della Cina.

Con una configurazione da 15 vagoni con 38 cabine deluxe con bagno privato (che sono in realtà delle vere camere da letto su rotaia), una sala karaoke e una sala da mahjong, il Silk Road Express rappresenta una fusione perfetta tra lusso moderno e cultura tradizionale. La vera gemma del treno è però rappresentata dalla carrozza panoramica a 270 gradi, progettata per offrire viste spettacolari sui paesaggi attraversati.

A bordo, gli ospiti possono partecipare a una serie di attività esclusive, tra cui degustazioni gourmet di cucina locale e internazionale, spettacoli di cabaret e cocktail party, trattamenti spa rilassanti, sessioni di gioielleria privata e conferenze d’arte. Ogni dettaglio è curato per trasformare il viaggio in un’esperienza indimenticabile, perfetta per chi cerca il lusso, ma senza rinunciare al piacere della scoperta.

Train of Glamour

Fonte: Ufficio Stampa

Silk Road Express, Train of Glamour

Nel nord della Cina a bordo del Hulunbuir Express

Per chi desidera esplorare le meraviglie meno conosciute della Cina nord-orientale, il Hulunbuir Express è un’opportunità imperdibile. Questo treno conduce i viaggiatori attraverso la regione di Hulunbuir, famosa per i suoi paesaggi incontaminati e le sue tradizioni nomadi, con la possibilità di scegliere tra due itinerari stagionali.

Il Tour Invernale Ice and Snow Northmost è un’avventura tra ghiaccio e neve, mentre il Tour Estivo e Autunnale Grassland Northmost conduce alla scoperta delle sconfinate praterie settentrionali, ideale per chi cerca un contatto autentico con la natura e la storia. Ma non solo, perché durante il viaggio, i passeggeri possono immergersi nella cultura dei pastori mongoli, scoprendone le antiche tradizioni e lo stile di vita unico.

Tra le meraviglie dello Yunnan con il Shiping Narrow Gauge Train

Per chi è affascinato dalla storia cinese, il Shiping Narrow Gauge Train consente di fare un vero e proprio salto indietro nel tempo. Questo treno percorre la pittoresca regione sud-orientale dello Yunnan, attraversando località come Shiping, Jianshui, Yuanyang e Mengzi.

Con le sue eleganti carrozze in stile francese risalenti all’epoca della Repubblica Popolare Cinese, il treno emana un fascino d’epoca che lo rende unico. L’itinerario Secret Realm Southeast Yunnan è progettato per svelare le gemme nascoste della regione, come il lago Fuxian e le affascinanti culture etniche locali. Anche in questo caso il viaggio è arricchito da un servizio impeccabile che coccola ogni passeggero con comfort e lusso.

Il lusso su rotaia di Train of Glamour

Con itinerari pensati per offrire un’esperienza completa, che combina avventura, lusso e arricchimento culturale, Train of Glamour punta a diventare un punto di riferimento nel campo dei treni turistici di lusso in Cina. Come ha dichiarato al sito Travel and Tour World Özgür Cengiz, Global Director of Wellness Development presso il gruppo turistico Güirok, che gestisce Train of Glamour: “I nostri treni non sono solo veicoli, sono destinazioni in sé. Con i nuovi itinerari del 2025, continuiamo a elevare il significato culturale, naturale e storico di queste località iconiche.”

Train of Glamour si posiziona quindi per un’offerta di qualità e innovazione. Ogni viaggio è attentamente studiato per garantire un’esperienza di lusso che vada oltre ogni aspettativa. Con la sua espansione nel 2025, il marchio mira a consolidare ulteriormente la sua posizione di leader nel turismo ferroviario di lusso, mostrando al mondo il meglio che la Cina ha da offrire. “Non stiamo solo offrendo viaggi,” aggiunge Cengiz, “stiamo creando esperienze trasformative che collegano le persone alla Cina in modi che non avrebbero mai pensato possibili.”

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Un’incantevole città fatta di ghiaccio: torna l’Harbin Ice and Snow Festival

Neve e ghiaccio sono le protagoniste indiscusse di una città davvero particolare e unica al mondo, dove nulla è come appare nella realtà: edifici e monumenti sono immersi in un paesaggio innevato e le loro superfici sono completamente trasparenti. Realizzati come grandi sculture di ghiaccio e di neve, ricreano un mondo surreale e bellissimo, in cui perdersi e incantarsi ammirando la forza della natura e l’ingegno dell’uomo unirsi in uno spettacolo magico impreziosito da particolari giochi di luci.

Anche quest’anno, è stato inaugurato l’ormai tradizionale Festival del ghiaccio e della neve di Harbin, una città situata nella provincia orientale cinese di Heilongjiang, ai confini con la Siberia. Per gli amanti dell’inverno e dei paesaggi glaciali (e non solo), ciò che si trova qui è un vero e proprio paradiso. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla città di ghiaccio di Harbin, la più grande e spettacolare del mondo, che torna a vivere durante l’Harbin Ice and Snow Festival 2025.

Cosa puoi vedere all’Harbin Ice and Snow Festival 2025

Ad Harbin, in Cina, è stata inaugurata il 5 gennaio 2025 la città di ghiaccio più grande del mondo grazie alla 41ma edizione dell’Harbin International Ice and Snow Sculpture Festival, che dal 1984 incanta i visitatori con sculture di ghiaccio che riproducono un’intera città illuminata da luci colorate e suggestive.

Aperto al pubblico fino alla fine di febbraio (o primi di marzo in base alle temperature), il festival ha come protagonista il grande parco chiamato Harbin Ice and Snow World, che ospita una vera e propria città di ghiaccio realizzata con una precisione millimetrica. Passeggiando tra le vie ghiacciate di questa metropoli incantata, troviamo castelli, palazzi e statue di rara bellezza. Luoghi in cui perdersi durante il giorno e in cui innamorarsi di fronte ad un tramonto capace di trasformare tutto in un un ambiente fatato. Per non parlare della sera, quando è la luna a farsi spazio nel cielo e i giochi di luce del parco creano riflessi magici e sognanti.

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Harbin Ice and Snow World

Ma non solo, l’Harbin Ice and Snow World è un vero e proprio parco divertimenti che ospita anche una grande ruota panoramica e tante altre attrazioni fatte interamente di ghiaccio: tra queste troviamo diversi igloo, uno scivolo lungo 300 metri sul quale potersi divertire, bar e ristoranti, un labirinto: tutto è fatto di ghiaccio. Non mancano attività adrenaliniche per gli amanti dello sport, come l’arrampicata su ghiaccio, il golf su ghiaccio, le battaglie di neve e il tiro con l’arco, ma anche calcio sulla neve e nuoto invernale, oltre alle esperienze di guida in motoslitta.

Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

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Città di ghiaccio di Harbin, in Cina

Non è tutto, perché l’Harbin Ice and Snow Festival 2025 propone anche l’Ice-lantern Garden Party, che si tiene nel parco Zhaolin: qui una quantità incredibile di bellissime lanterne di ghiaccio accolgono i visitatori con 1.500 opere che compongono diverse sculture, tra cui animali, pagode, paesaggi, arricchiti da luci colorate che rendono tutto ancor più scintillante.

Un’altra attrazione da non perdere durante questo festival è il Sun Island, un luogo meraviglioso con laghi cristallini, dove suggestive sculture di neve di grandi dimensioni raccontano la cultura di questo territorio, tra elementi architettonici antichi, personaggi dei cartoni animati, paesaggi tipici.

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Sculture di ghiaccio nel festival di ghiaccio e neve di Harbin, in Cina

Prezzi, orari e info utili sul festival del ghiaccio di Harbin

Harbin è un luogo ricco di tappe che meritano di essere inserite in un tour di viaggio per immergersi nella sua cultura, ma prima di partire è bene sapere che le temperature qui sono molto rigide: si scende anche fino ai -30°C ed è quindi necessario essere ben attrezzati con il giusto abbigliamento pesante e gli accessori adeguati per muoversi su ghiaccio e neve, elementi che caratterizzano questo paesaggio.

Per entrare nel parco della città di ghiaccio di Harbin si possono acquistare i biglietti sia in loco che online. In media (secondo il cambio attuale con la moneta cinese), il prezzo per un adulto si aggira intorno ai 43/45 euro per il ticket giornaliero, ma esistono scontistiche per l’acquisto di biglietti per entrare 2 o più giorni. Il prezzo si abbassa per giovani sotto ai 18 anni e più alti di 1,2 metri, studenti con età inferiore ai 24 anni e anziani di età compresa tra 65 e 70 anni (sono circa 30 euro). L’ingresso è invece gratuito per bambini con un’altezza inferiore a 1,2 metri e per anziani con più di 70 anni.

L’Ice and Snow World, con la magnifica città di ghiaccio di Harbin, è aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 21:00. Il tempo di visita consigliato è di circa 1-2 ore per una semplice passeggiata ammirando sculture e luci, ma diventa anche di 3-5 ore se si seguono anche spettacoli e attività su ghiaccio e neve. L’ice-lantern Garden Party, nel parco Zhaolin, segue questi orari: 09:00 – 21:00. Il Sun Island, con le sculture di neve, invece, è aperto dalle 08:00 alle 17:00 (tempo di visita consigliato: circa 1-3 ore).

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Harbin Ice and Snow World, festival del ghiaccio e della neve in Cina

Come arrivare a Harbin

Situata nel nord-est della Cina, Harbin è la capitale della provincia di Heilongjiang e si trova nel nord-est del Paese, a circa 1.200 chilometri a nord-est di Pechino. L’Harbin Ice and Snow World, in particolare, si trova nel centro della città di Harbin, a nord del fiume Songhua e a ovest dell’Isola del Sole.

Il mezzo con cui raggiungere il festival è l’auto: si arriva in 45 minuti dall’aeroporto internazionale di Harbin Taiping, distante circa 40 km (si può prendere uno dei numerosi voli giornalieri diretti a questo aeroporto che partono da Pechino), in 30 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin West (a 12 km) e in 20 minuti dalla stazione ferroviaria di Harbin Nord (12 km). Dista invece 15 km dalla stazione ferroviaria di Harbin Xiangfang, raggiungibile in circa 40 minuti di auto.

Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina

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Città di ghiaccio di Harbin, tra luci e colori, in Cina
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Perché il 2025 è l’anno perfetto per viaggiare in Asia

Dopo anni di restrizioni provocate dalla pandemia, l’Asia sta riaprendo le porte ai viaggiatori che desiderano immergersi tra i suoi tesori culturali e naturali. In Cina, per esempio, è possibile viaggiare per un massimo di 30 giorni senza richiedere un visto d’ingresso, mentre la Thailandia espande sempre più le sue possibilità guardando non solo ai turisti, ma anche ai nomadi digitali con visti studiati ad hoc.

Se l’Asia chiama, i viaggiatori rispondono: quest’ultimi, per un motivo o per un altro, sono sempre più interessati a esplorare questa parte di mondo e il 2025 sarà probabilmente l’anno in cui molti di loro realizzeranno questo sogno. Sono i dati emersi dall’analisi di Amadeus, società specializzata nella fornitura di software per il settore turistico e dei viaggi a livello globale.

Secondo i dati raccolti sul traffico, i viaggi in uscita da Chengdu in Cina sono aumentati del 66% raggiungendo i 35,2 milioni di passeggeri tra il 2016 e il 2023. Analogamente, il traffico in uscita da Guangzhou è aumentato del 20%. Nello stesso periodo, il traffico in uscita da Delhi in India, un altro Paese caratterizzato da una forte crescita nel settore turistico, è aumentato del 31% superando i 30 milioni di passeggeri.

Scopriamo insieme, nel dettaglio, perché il 2025 è l’anno perfetto per viaggiare in Asia.

Visti d’ingresso e valute convenienti

Per attirare i visitatori stranieri, la Cina ha esteso fino alla fine del 2025 l’ingresso senza visto per numerosi Paesi, tra cui l’Italia. Chiunque possieda un passaporto ordinario e valido potrà visitare la Cina per affari, turismo, visite a parenti e amici senza necessità di richiedere un visto d’ingresso, a condizione che il soggiorno non superi i 30 giorni.

Il prossimo anno, quindi, potrebbe essere il momento giusto per esplorare in modo più semplice e senza troppe burocrazie un Paese dai forti contrasti, dove i paesaggi straordinari, sia naturali che urbani, offrono infinite possibilità di creare itinerari unici ed entusiasmanti.

In più, secondo l’agenzia di rating creditizio statunitense Fitch Ratings, il turismo in Asia dovrebbe tornare ai livelli pre-Covid entro la prima metà del 2025 anche grazie all’indebolimento delle valute locali, un fattore che rende le destinazioni più accessibili ai visitatori stranieri.

Cina

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I paesaggi mozzafiato della regione di Guangxi

Sono in Asia le location di serie tv molto attese

Ad alimentare l’interesse nei confronti dell’Asia ci sono anche alcune delle serie tv più attese. Un dato che non stupisce considerando che tra le tendenze per i viaggi del 2025 c’è anche il set-jatting, ossia la tendenza a trascorrere le vacanze nei luoghi dove si sono svolte le riprese di un film o una serie.

La Thailandia, per esempio, sarà probabilmente la destinazione turistica più chiacchierata del 2025 perché il prossimo anno uscirà la terza stagione della popolare serie televisiva “The White Lotus”, ambientata tra Bangkok, Phuket e Ko Samui.

Inoltre, la messa in onda della seconda stagione della serie sudcoreana “Squid Game” dovrebbe ulteriormente accrescere l’interesse per i viaggi in Corea del Sud. Allo stesso tempo, la serie uscita nel 2024 “Shōgun” ha ispirato tour storici in Giappone (un trend destinato a crescere considerando che sono state commissionate la seconda e la terza stagione). A consolidare l’interesse per il Giappone contribuirà anche l’Expo 2025, che si svolgerà a Osaka.

Voli diretti dall’Italia

A rafforzare questo slancio verso l’Asia c’è anche l’aumento dei voli diretti, che consentono di raggiungere alcune delle mete più belle con comodità e convenienza. Iberia, per esempio, ha recentemente lanciato voli diretti tra Madrid e Tokyo, permettendo ai viaggiatori spagnoli di esplorare il Giappone in modo più semplice.

Dall’Italia, invece, sono stati introdotti nuovi voli già nei mesi scorsi. Dal 16 novembre, per esempio, sono cominciati i voli diretti da Roma Fiumicino per Bangkok con ITA Airways a bordo di un Airbus A330neo. Il volo è operativo cinque volte alla settimana il lunedì, il mercoledì, il giovedì, il sabato e la domenica alle 15:15 con arrivo a Bangkok alle ore 07:40 (ora locale), mentre il volo di rientro è il lunedì, il martedì, il giovedì, il venerdì e la domenica alle ore 12:15 (ora locale) con arrivo a Roma alle ore 19:15.

Anche da Milano ci saranno tante opportunità per volare senza scali verso l’Asia. All Nippon Airways, la più grande compagnia aerea giapponese, collega l’aeroporto di Malpensa a Tokyo Haneda con un volo diretto disponibile tre volte a settimana (martedì, giovedì e domenica). Cathay e la compagnia low-cost Hk Express, invece, collegano Malpensa con Hong Kong e con altre 19 destinazioni nella Cina continentale.

Hong Kong

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Il fascino della città di Hong Kong al crepuscolo

Nuove aperture per il turismo del lusso

Per chi ama il lusso, l’Asia è la destinazione perfetta. Sempre nuovi hotel aprono le loro porte ai viaggiatori che non pensano troppo al budget, ma ricercano strutture caratterizzate da un design innovativo, dall’utilizzo creativo di edifici storici, dalle posizioni mozzafiato o da un servizio eccezionale.

In particolare sono la Thailandia e l’India le mete in cui trovare gli hotel migliori, citati anche dalle principali riviste di settore. Se fate parte di questa categoria di viaggiatori, date un’occhiata alle nuove aperture per il 2025 perché saranno davvero pazzesche.

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Qual è l’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno?

Stiamo per salutare il 2024 con festeggiamenti di ogni tipo, ma soprattutto a orari diversi! Il Capodanno nelle diverse parti del mondo segue i fusi orari specifici della Terra, creando una sequenza unica di celebrazioni. Sapete che attualmente ci sono 24 fusi orari, alcuni dei quali differiscono dal Tempo Coordinato Universale (UTC) di 30 o 45 minuti invece che di un’ora? Di conseguenza alcuni Paesi festeggiano il Capodanno prima di tutti gli altri, mentre alcuni festeggiano per ultimi. E non è finita qui!

Il 1 gennaio come data per celebrare il Capodanno è puramente convenzionale in quanto stabilita dal calendario gregoriano. Nella Gwaun Valley in Galles, per esempio, il nuovo anno si celebra tradizionalmente il 12 gennaio, seguendo il calendario giuliano usato fino al 1752. I cinesi, invece, festeggeranno il loro Capodanno a febbraio.

Prendendo in considerazione il calendario gregoriano, che è quello che osserviamo in Italia, qual è l’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno? E il primo? Ve li raccontiamo di seguito!

L’ultimo Paese a festeggiare il Capodanno

Tecnicamente, gli ultimi a festeggiare il Capodanno sono i territori statunitensi di Baker Island e Howland Island, anche se parlare di ‘festeggiamenti’ potrebbe essere un tantino errato perché entrambe le zone, infatti, sono disabitate!

Howland e Baker sono due minuscoli atolli nel Pacifico, distanti quaranta miglia l’uno dall’altro, situati appena a nord dell’Equatore. Negli anni ’30, gli Stati Uniti inviarono segretamente oltre 100 uomini delle Hawaii per colonizzare questi vulcani estinti e costruire piste di atterraggio, al fine di rivendicarli per l’aviazione. Infatti, quando Amelia Earhart scomparve nel 1937, era diretta verso l’isola di Howland. Oggi, entrambe le isole sono rifugi nazionali per uccelli marini, uccelli costieri, delfini e pesci tipici della barriera corallina.

I due atolli sono diventati gli ultimi territori a festeggiare il Capodanno quando nel 2011 le Samoa decisero di modificare il proprio fuso orario per allinearsi all’Australia e alla Nuova Zelanda. Da quel momento, infatti, sono passate dall’essere le ultime a festeggiare il Capodanno alle prime.

L’ultimo Paese abitato a festeggiare, invece, sono le Hawaii, dove l’arrivo dell’anno nuovo viene celebrato con fuochi d’artificio e fantastiche feste in spiaggia, molte delle quali organizzate dai vari hotel e dai resort presenti.

Il primo Paese a festeggiare il Capodanno

Se prendiamo come riferimento il nostro fuso orario, il primo Paese a festeggiare il Capodanno è Kiribati. Questo arcipelago situato in Oceania e appartenente alla Repubblica delle Kiribati, è il primo posto abitato al mondo in cui si passa all’anno nuovo. Il secondo Paese a festeggiare con fuochi d’artificio e feste nei resort, come vi abbiamo anticipato, sono le Isole Samoa, il posto ideale per celebrare non una, ma ben due volte. Molte persone che si trovano su queste isole, infatti, prendono un breve volo di mezz’ora per le Samoa Americane per festeggiare il Capodanno daccapo.

Infine, tra i Paesi che festeggiano per primi c’è anche Tonga: qui si celebra il nuovo anno soprattutto sul lungomare di Nuku’alofa durante il Block Party, un evento dove una lunghissima fila di banchetti gastronomici propone da bere e da mangiare per far festa fino all’arrivo della mezzanotte, la quale verrà annunciata dai rintocchi di tutte le chiese della città.