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Castello di Rosenborg, un luogo da fiaba nel cuore della città

Copenaghen, tra le innumerevoli bellezze, custodisce un autentico luogo da fiaba, ovvero il Castello di Rosenborg, antica residenza reale, oggi sede del Museo della Corona Reale Danese.

La sua architettura in stile rinascimentale si sposa alla perfezione con il paesaggio tutt’intorno, i suoi magnifici giardini sono un apprezzato punto di ritrovo e gli interni lasciano senza parole tanta è la loro opulenza.

La storia del Castello di Rosenborg

Il Castello vide la luce tra il 1606 e il 1633 per volere del re Cristiano IV che lo scelse come residenza estiva: l’architettura raffinata, priva di fortificazioni, rende subito chiaro come non rivestì mai una funzione di difesa.

In seguito, nel Settecento, il re Federico IV decise di far edificare un palazzo più ampio, a nord di Copenaghen, presso la città di Fredensborg: fu così che il Castello di Rosenborg venne utilizzato soltanto per ricevimenti estivi e per conservare i tesori della Corona.

A questo proposito, negli anni trenta dell’Ottocento divenne il Museo che conosciamo, con l’apertura ufficiale nel 1833.

Le attrazioni da non perdere

La visita del Castello di Rosenborg include i sotterranei, il piano terra, il primo piano e il secondo piano e mostra una vasta serie di meraviglie che rimangono impresse.

In particolare, vi sono alcune attrazioni che non si possono proprio perdere, a partire dall’appartamento privato del re Cristiano IV al piano terra, dove ammirare la camera da letto, il bagno, lo studio, e la “Winter Room”, la più significativa fra le sue tre stanze con i dipinti e ritratti appesi alle pareti, gli scuri pannelli di legno e un’eleganza senza tempo.

Altrettanto affascinante è la Sala dei Cavalieri, l’ultima a essere decorata, una delle più straordinarie: conosciuta anche come “Grande Galleria”, in origine venne pensata come sala da ballo e impreziosita con affreschi, velluti, marmi, arazzi, argenteria e stucchi ma poi fu utilizzata per banchetti e ricevimenti.
Al centro, fa bella mostra di sé il trono (Coronatio Chair) su cui sedevano i re e le regine durante la cerimonia di incoronazione, dal 1671 al 1840.

Il momento più atteso è poi rappresentato dai gioielli della Corona Danese, i Crown Jewels, un tesoro di rubini, smeraldi, oro, diamanti e perle appartenuto nei secoli alle regine e principesse danesi e conservato nei sotterranei.
La storia della favolosa collezione ha inizio nel 1746 quando, annientata dalla morte del marito e convinta di morire di dolore, la regina Sofia Maddalena scrisse nel testamento che i suoi gioielli dovevano rimanere per sempre alla Corona, e non diventare appannaggio di una sola persona.

Tra le sfarzose ricchezze spicca la corona in oro tempestata di pietre preziose realizzata dal gioielliere di corte Frederick Fabritius per Sofia Maddalena e in uso fino al 1840.

Infine, non certo da meno è la collezione di insegne regali (Crown Regalia) tra cui vanno menzionati la spettacolare corona dei re assolutisti, il globo imperiale in oro e pietre preziose e lo scettro.

Informazioni utili e consigli per la visita al Castello di Rosenborg

Il biglietto per accedere al Castello di Rosenborg si può acquistare sia online sia alle biglietterie almeno venti minuti prima della chiusura: è possibile scegliere tra biglietto di ingresso singolo per il Castello (bambini e ragazzi fino ai 17 anni entrano gratis mentre per gli studenti con student card internazionale è previsto uno sconto) oppure un biglietto combinato Rosemborg+Amalienbog (la residenza ufficiale dei Reali danesi) valido 36 ore o, ancora, il Park Museum Ticket per un network di musei che comprende (oltre a Rosenborg):

  • Natural History Museum of Denmark
  • Hirschsprung Collection
  • Workers Museum
  • National Gallery of Denmark
  • David Collection

Inoltre, il Castello di Rosenborg è incluso nella Copenaghen card, la carta turistica della capitale che permette di vedere molte più attrazioni insieme e usufruire dei mezzi pubblici.

Prima di programmare la visita, è importante sapere che l’uso del cellulare è consentito soltanto per scattare foto e consultare le guide online sul Castello ma non è permesso parlare al telefono al suo interno.

È a disposizione un bar caffetteria nonché un’area picnic esterna per pranzare all’aperto portando con sé cibo e bevande.

Ancora, non si può portare all’interno del Castello carrozzine e passeggini né borse di grandi dimensioni che vanno lasciate negli appositi armadietti per cui è richiesta una moneta da 20 corone (restituita all’uscita).
Permesse, invece, borse di dimensioni contenute (15 x 23 x 15 centimetri).

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Jutland del Nord, la Danimarca più autentica

Non solo Copenhagen: oltre alla sua splendida e vivace capitale, la Danimarca ha molto altro da offrire ai turisti. In particolare, nella penisola dello Jutland si possono vivere esperienze meravigliose a contatto con la natura incontaminata, in modo da scoprire il volto più autentico del Paese. Questa volta vogliamo portarvi alla scoperta della regione dello Jutland del Nord, dove incantevoli cittadine ricche di storia si fondono con paesaggi naturali da sogno. Ecco le mete imperdibili.

Dove si trova lo Jutland del Nord

Il Nord Jutland (conosciuto anche come lo Jutland del Nord o lo Jutland settentrionale) è la regione più estrema della penisola dello Jutland, che si divide a cavallo tra la Germania e la Danimarca. È un luogo ricco di bellezze naturali e non solo, cinto dal Mar del Nord sul versante occidentale e affacciato sulle placide acque dello stretto di Kattegat lungo il versante orientale. Sebbene sia una regione ancora poco conosciuta e non affollata dai turisti, non è affatto difficile da raggiungere. La città di Aalborg ospita infatti un aeroporto internazionale presso cui arrivano voli quotidiani dall’Italia, con un solo scalo. È dunque la meta perfetta per vivere l’atmosfera più autentica della Danimarca, in un posto non ancora contaminato dal turismo di massa.

Le città più belle da visitare

Nello Jutland del Nord ci sono alcune graziose cittadine e piccoli villaggi di pescatori che meritano assolutamente una visita. Non possiamo che partire proprio da Aalborg, la capitale della regione: il suo affascinante centro storico, seppur piccino, è una vera meraviglia da scoprire, tra architetture antiche e moderne opere di street art. Uno dei luoghi più sorprendenti è il Centro Culturale Utzon, nato sul lungomare per opera dell’artista Jørn Utzon, colui che ha dato vita all’incredibile Opera House di Sydney. Completato nel 2008, ospita numerose mostre interessanti e un’esposizione dedicata al grande architetto.

Non meno suggestivo è il museo di Kunsten, realizzato stavolta dall’architetto finlandese Alvar Aalto: al suo interno sono custodite opere di arte moderna ed esposizioni temporanee di artisti provenienti da ogni angolo del mondo. Per gli amanti della natura, non resta che visitare il parco zoologico di Aalborg, che accoglie più di 100 specie di animali esotici (tra cui armadilli e capibara). Mentre il Vestre Fjordpark offre la possibilità di vivere una giornata in un panorama meraviglioso, sia per rilassarsi un po’ che per fare dello sport all’aria aperta – via libera al nuoto, al canottaggio e al windsurf!

Un’altra città da visitare è Skagen, la più settentrionale del Paese: in passato, fu il luogo scelto da molti artisti per immortalare nei loro dipinti la splendida luce che illumina il suo panorama – opere che oggi si trovano presso il museo locale. Ma sono i dintorni a sorprendere maggiormente, piccole perle dove la natura regna incontrastata. Si può ammirare, ad esempio, la penisola di Grenen dove il Mar del Nord mescola le sue acque con quelle del Mar Baltico, dando vita allo stretto di Kattegat. O ancora perdersi nel fascino incredibile di Råbjerg Mile, una gigantesca duna migratoria che sembra quasi un deserto in miniatura.

I luoghi iconici da scoprire

Oltre alle sue bellissime città, lo Jutland del Nord ospita alcuni luoghi diventati ormai iconici (proprio come il “deserto” di Råbjerg Mile). Quali non possiamo assolutamente perdere? Iniziamo dal celebre Rubjerg Knude Fyr, l’imponente faro che si erge da una gigantesca duna di sabbia, da cui si gode di un panorama mozzafiato sul Mar del Nord. L’edificio, diventato simbolo della Danimarca, si è trovato negli ultimi anni a rischio di scomparire a causa della progressiva erosione della scogliera affacciata sul mare. Per questo motivo, grazie ad un ambizioso progetto che ha avuto successo, è stato spostato in posizione più arretrata.

Avete mai sentito parlare della chiesa sepolta nella sabbia? Si tratta della Chiesa di St. Laurentius, situata a poca distanza da Skagen: incastonata tra le dune, per 400 anni è stato un importante luogo di culto. Ma nel ‘700, a causa della sabbia che aveva pian piano sommerso la via d’accesso alla chiesa, i fedeli furono costretti a trovare un altro posto dove celebrare le funzioni. Di essa non resta che il campanile, il quale svetta dalla sabbia ed è attualmente visitabile. Infine, merita una visita anche il Castello di Voergaard: il suo aspetto rinascimentale è davvero suggestivo, così come il fossato pieno d’acqua che lo cinge. Al suo interno si può visitare un’importante collezione d’arte.

Le esperienze imperdibili nella natura

Molte sono le attività da praticare all’aperto, immergendosi nella natura selvaggia dello Jutland del Nord. Abbiamo già visto il Vestre Fjordpark, bellissimo parco cittadino dove potersi dedicare a molti sport acquatici (e non solo). Scopriamo allora altri luoghi incontaminati da visitare, per vivere esperienze meravigliose. Uno di essi è l’isola di Læsø, cinta dalle acque dello stretto di Kattegat e facilmente raggiungibile in traghetto. Considerata una delle mete naturalistiche per eccellenza in tutta la Danimarca, è anche il posto migliore per chi ama andare in bici.

Ci sono numerosi sentieri che si addentrano nei luoghi più belli dell’isola, portando i turisti alla scoperta delle antiche tradizioni che gli abitanti continuano a tenere vive. Come ad esempio la produzione di sale, un’attività che risale al Medioevo e che oggigiorno alimenta le terme di Læsø, dove vengono praticati numerosi trattamenti benessere. O ancora la coltivazione delle alghe marine, che vengono utilizzate come ingredienti per moltissimi piatti locali (da assaporare nei tipici locali dell’isola) o per ricoprire i tetti delle case tradizionali.

Amanti del surf e delle onde mozzafiato? Presso la città di Klitmoller si trova una costa selvaggia, dove la potenza del mare si esprime al massimo: qui sorge il Cold Hawaii Surf Camp, il luogo ideale dove cimentarsi sulla tavola, anche se si è alle prime armi. Infine, un posto meraviglioso da non lasciarsi sfuggire è Bulbjerg, un’imponente scogliera calcarea che si tuffa nello stretto di Skarregar. Qui si possono avvistare numerosi uccelli di mare, come il gabbiano dalle zampe nere e il fulmaro. In passato vi si poteva ammirare anche lo Skarreklit, una colonna rocciosa che spuntava in mezzo al mare, distrutta da una tempesta nel 1978: durante la bassa marea è possibile vedere ancora la sua base.

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Copenaghen si accende d’incanto: il festival delle luci è magia

È tempo di immergersi in un viaggio straordinario, di lasciarsi avvolgere dall’incanto di esperienze uniche che trasformano le destinazioni in autentiche fiabe viventi. Tra le Capitali europee, c’è una città che in questi giorni brilla con una luce speciale, pronta a vestirsi di eleganza e poesia e a tramutare le sue strade in scenari da sogno.

Questo luogo è Copenaghen che, dal 2 al 25 febbraio, scioglierà l’abbraccio freddo dell’inverno per dare spazio a una celebrazione unica: il Copenhagen Light Festival. In questo periodo, le strade sono un vero e proprio palcoscenico luminoso, dove ogni passo è un viaggio tra emozioni e meraviglie. Qui, la luce è la protagonista indiscussa, dipingendo la città con pennellate di colori vibranti e creando atmosfere che rapiscono il cuore di chiunque si avventuri nelle sue strade illuminate.

Il Copenhagen Light Festival illumina il cuore della città

Light Festival

Fonte: Daniel Rasmussen – Copenhagen Media Center

Copenhagen Light Festival

Venerdì 2 febbraio, Copenaghen si prepara a trasformarsi in un vero incanto, illuminando il crepuscolo con 50 opere artistiche straordinarie. Una sinfonia di colori prenderà vita, danzando tra quartieri suggestivi, piazze pittoresche, strade che si snodano tra antichi vicoli e lungo il magico waterfront, abbracciando i parchi verdi della città.

Nelle prossime tre settimane, il festival svelerà un universo di opere luminose, veri capolavori che vanno dalle sculture alle installazioni, dalle proiezioni agli eventi, ciascuna concepita con maestria da artisti di fama internazionale, talenti emergenti e creativi visionari. I lighting designers e le organizzazioni d’arte si uniranno in un inno alla creatività, regalando alla città un’atmosfera unica, in cui ogni luce racconta una storia e ogni riflesso cattura un’emozione.

Le installazioni sono collocate lungo un percorso che abbraccia il cuore del centro storico e le rive del porto. Ma un tocco di magia si diffonderà anche in aree al di fuori del nucleo urbano, dove una selezione di opere artistiche regalerà un’esperienza luminosa inaspettata anche negli angoli meno esplorati della città.

La magia continua: ecco gli altri eventi da non perdere a Copenaghen

Nel periodo del Copenhagen Light Festival, la città si anima non solo di luci, ma anche di eventi emozionanti che amplificano quest’atmosfera incantata. Tra le numerose esperienze offerte, spiccano momenti musicali indimenticabili e attività coinvolgenti che trasformano questa festa delle luci in un viaggio multisensoriale.

Una delle perle del programma è la serie di concerti che prenderanno vita tra le maestose mura della Marmorkirken. Il DR Vocal Ensemble, infatti, regalerà melodie avvolgenti, creando un’armonia perfetta tra la musica e le luminarie che abbracciano la chiesa. Da non perdere anche il concerto di apertura presso la chiesa di Holmens, con il Mogens Dahl Chamber Choir.

Per coloro che, invece, cercano emozioni in luoghi insoliti, ogni sera il Cimitero di Vestre si trasforma in uno scenario misterioso e suggestivo, permettendo di ammirare quattro opere di luce straordinarie. Un luogo dove il sacro e il profano si fondono in un’armonia unica, rendendo questa inconsueta combinazione un appuntamento imperdibile per coloro che cercano un’avventura più unica che rara.

Il suggerimento è quello di consultare il sito ufficiale del festival, dove il programma viene regolarmente aggiornato con tutte le informazioni necessarie. Inoltre, se vuoi esplorare appieno tutte le sfaccettature di questa celebrazione, tieni d’occhio la mappa ufficiale, una guida dettagliata per orientarsi tra le diverse installazioni e abbracciare ogni angolo illuminato di questa splendida città.

Light Festival

Fonte: Marc Skafte-Vaabengaard – Copenhagen Media Center

Copenhagen Light Festival
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Alla scoperta dei castelli reali della Danimarca

Il 14 gennaio 2024 è un giorno che in Danimarca passerà alla storia: per la prima volta in oltre mezzo secolo, salirà al trono un re, quando la Regina Margherita abdicherà per lasciare il posto al Principe ereditario Frederik.

Quale momento migliore, allora, per andare alla scoperta dei sontuosi castelli reali del Paese?

Dietro le quinte del Palazzo Amalienborg

Per ripercorrere la storia della Casa Reale danese non si può perdere l’occasione di visitare il Palazzo Amalienborg a Copenaghen, la principale residenza dei monarchi, magnifico complesso palaziale in pieno centro, a pochi passi dalla Chiesa Marmorea o  Frederiks Kirke.

Sono quattro gli edifici che si affacciano sulla piazza, costruiti durante la metà del XVIII secolo in stile rococò: il Palazzo di Federico VIII, la residenza reale del Principe ereditario, il Palazzo di Cristiano VII che ospita eventi ufficiali e ricevimenti d’onore, il Palazzo di Cristiano VIII, aperto al pubblico e sede del Museo di Amalienborg, e il Palazzo di Cristiano IX, residenza della Regina Margherita.

Il Museo di Amalienborg, lungo le sale finemente decorate, illustra gli ultimi 150 anni della Corona Danese grazie a una ricca collezione di foto e ritratti di famiglia nonché suppellettili e mobili d’epoca: in più, è possibile ammirare la Sala del Piano e affacciarsi all’ingresso principale dove si svolgono ricevimenti di gala e cerimonie.

Per concludere, una delle attrazioni più significative di Copenaghen è il Cambio della Guardia Reale che avviene proprio dinanzi al Palazzo di Amalienborg.

La Regina nei ritratti al Castello di Frederiksborg

Il 13 gennaio aprirà i battenti una mostra che racconterà la vita della Regina e i suoi 52 anni sul trono grazie a un cospicuo numero di ritratti, tra cui uno a opera di Andy Warhol.

Scenario d’eccezione sarà il Castello di Frederiksborg, a una trentina di chilometri da Copenaghen, nella Selandia del Nord: si tratta di un vero e proprio “tesoro reale” in stile rinascimentale olandese che, dal 1878, ospita il Museo di Storia Nazionale.

Una visita al museo consente di compiere un entusiasmante viaggio attraverso 500 anni di storia danese e magnifiche stanze che custodiscono arredi, tappezzerie, dipinti e ritratti.

A dir poco sorprendenti anche i giardini con due differenti prospettive sulla natura: il Giardino Barocco esprime l’ideale del XVIII dell’uomo che controlla la natura mentre il Giardino romantico all’inglese la ricerca naturale del XIX secolo.

Koldinghus, uno dei castelli più importanti del Paese

Per secoli, Koldinghus è stato uno dei castelli reali più importanti della Danimarca e, oggi, è un museo moderno e un’attrazione di livello mondiale per adulti e bambini.

Situato nella città di Kolding, custodisce, infatti, antiche pitture danesi, pregiate collezioni di mobili, oggetti sacri dell’arte romanica e gotica e ospita mostre temporanee di grande impatto.

Il maestoso Palazzo di Christiansborg

Tra i monumenti più visitati di Copenaghen, edificato nel XII secolo e residenza reale fino al 1794, il maestoso Palazzo di Christiansborg è oggi sede del Parlamento danese nonché del potere esecutivo e giudiziario.

La visita culmina con gli appartamenti reali che permettono di immaginare come fosse la vita dei monarchi: in particolare, affascinano la Sala del Trono, gli appartamenti del re e della regina, la Sala dei ricevimenti e l’immenso Salone degli arazzi che può ricevere fino a 400 invitati.

Le scuderie reali accolgono le antiche carrozze d’epoca e i Cavalli della Corona mentre un must è salire sulla cima della torre (dove sono esposti oggetti storici, fotografie e sculture) per godere di una vista senza eguali sulla capitale.

400 anni di storia al Castello di Rosenborg

Nel cuore dei Giardini del Re, il parco più antico di Copenaghen, si staglia il Castello di Rosenborg, residenza reale fino al 1710.

Oggi, nelle sale perfettamente conservate, è custode della collezione dei Gioielli della Corona Danese e di innumerevoli oggetti di valore: visitarlo significa ritrovarsi al cospetto di 400 anni di storia, con appartamenti impreziositi da dipinti storici e mobili originali del XVIII secolo.

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La chiesa solitaria che sorge tra le dune di sabbia

La Danimarca è una destinazione imperdibile per tutti gli amanti della cultura e delle atmosfere scandinave. Il Paese, che comprende la splendida penisola dello Jutland e tante altre isole da scoprire, è un concentrato di meraviglie che incantano e sorprendono a ogni passo compiuto.

Le cose da fare e da vedere sono tantissime, e tutte si adattano alle differenze esigenze dei viaggiatori. Odense, città natale dello scrittore Hans Christian Andersen, è ad esempio la destinazione perfetta per chi vuole immergersi in scenari fiabeschi, mentre Copenaghen, la capitale, offre tutta una serie di esperienze davvero uniche che passano per i palazzi reali, per le case colorate del porto e per il parco divertimenti Tivoli.

All’ombra delle destinazioni più conosciute e frequentate del Paese scandinavo, però, si nascondono dei luoghi estremamente affascinanti che vale la pena di raggiungere. Tra questi segnaliamo Den Tilsandede Kirke, una chiesa solitaria e suggestiva che sorge tra le dune di sabbia. È qui che potete scattare la cartolina più bella del vostro viaggio in Danimarca.

Skagen, una cartolina di viaggio

Il nostro viaggio di oggi ci porta a Skagen, un piccolo centro abitato situato nella regione dello Jutland settentrionale nel punto più a nord dell’isola di Vendsyssel-Thy. Ancora estranea al turismo di massa, questa cittadina conserva un fascino senza eguali consentendo ai viaggiatori che giungono fin qui di perdersi e immergersi in un’atmosfera sospesa e senza tempo.

Conosciuta soprattutto per Grenen, una lingua di sabbia che consente di ammirare l’incontro dei due mari Skagerrak e Kattegat, la cittadina ospita numerosi musei e gallerie d’arte tutti da scoprire. Tappa imprescindibile per chi arriva qui è anche il vecchio faro Vippefyr, il primo del suo genere. Quel che resta oggi, in realtà, è una ricostruzione dopo che nel XV secolo la struttura fu distrutta.

E poi c’è lei, la chiesa insabbiata. Un luogo di estremo fascino che in pochi conoscono, ma che vale davvero la pena di raggiungere. Un tempo dedicata a San Lorenzo, la chiesa nei secoli è stata seppellita dalla sabbia che ha lasciato visibile solo l’imponente campanile. Oggi l’edificio si è trasformato in un’attrazione turistica imperdibile, almeno per chi ne ha sentito parlare. Sono tantissime, infatti, le persone che giungono fin qui per ammirare questo paesaggio solitario e affascinante e scattare fotografie di immensa bellezza.

Come raggiungere la chiesa insabbiata

Conosciuta in origine come Chiesa di San Lorenzo, in onore del patrono dei marinai, l’edificio sacro costruito nel XIV secolo ha visto cambiare il suo destino quando a causa dei forti venti la sabbia ha cominciato a sotterrarlo. Nel 1975, a causa della sua inagibilità, la chiesa fu completamente abbandonata.

L’edificio fu poi demolito, almeno in parte, ma sotto le dune di sabbia si trovano ancora alcuni ambienti dell’antica chiesa di Skagen. Ben visibile invece è il campanile, divenuto monumento storico nel 1937, che si erge solitario e maestoso campeggiando in mezzo a un deserto di sabbia: la visione è mozzafiato.

La struttura ha catturato l’attenzione di tantissime persone negli anni, compresi artisti e scrittori. Anche Christian Andersen restò stregato dalla chiesa insabbiata, al punto tale da utilizzarla come ambientazione del suo racconto Una storia dalle dune.

Per visitare Den Tilsandede Kirke, e contemplare quel paesaggio drammatico unico e straordinario, dovete recarvi a sud di Skagen, ad appena 5 chilometri dal centro abitato. Una volta parcheggiata l’auto passeggiate tra le dune fino a raggiungere la chiesa.

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I Giardini di Tivoli di Copenaghen compiono 180 anni

Quest’anno a Copenaghen si celebra un traguardo davvero speciale: i celebri Giardini di Tivoli festeggiano i loro primi 180 anni. La città si sta preparando per una settimana emozionante di eventi per celebrare questa pietra miliare in grande stile.

Il 15 agosto, il parco divertimenti più celebre e longevo della città si trasformerà in un luogo magico, offrendo esibizioni, concerti e uno spettacolo di fuochi d’artificio che chiuderà le celebrazioni in maniera memorabile.

Durante questo importante anniversario, ci saranno tante attività coinvolgenti, tra intrattenimento, musica, cultura, deliziosi piatti locali, meravigliosi fiori e tante sorprese inaspettate. La serata si concluderà con un entusiasmante concerto all’aperto della Tivoli Big Band, per regalare agli ospiti un’esperienza indimenticabile.

I Giardini di Tivoli: il parco di divertimenti nel cuore di Copenaghen

I Giardini di Tivoli

Fonte: iStock

I Giardini di Tivoli, Copenaghen, Danimarca

I giardini di Tivoli sono una vera meraviglia nazionale che affascina i visitatori di ogni parte del mondo. Il fondatore Georg Carstensen aprì le porte al pubblico per la prima volta il 15 agosto 1843.

Più di 3.000 visitatori affollarono il parco e i cittadini ne furono immediatamente affascinati, immersi in un mondo di edifici e vedute cinesi, turche e pompeiane, che catturavano l’immaginazione di chiunque vi entrasse. Finalmente, Copenaghen aveva quello che andava di moda da tempo anche nel resto d’Europa: un parco di attrazioni completo, in cui gli ospiti potessero divertirsi, ma anche mangiare, bere, ascoltare musica e assistere a spettacoli teatrali.

Quest’attrazione è stata frequentata da personaggi illustri, come lo scrittore di fiabe Hans Christian Andersen e Walt Disney, che pare abbia trovato ispirazione proprio qui per sviluppare il suo primo parco a tema Disney World.

Il parco si estende su una vasta area in un’armonica combinazione di giostre e giardini curati fino al minimo dettaglio. L’architettura esotica delle costruzioni storiche aggiunge un tocco di fascino e mistero, mentre le luci colorate che illuminano il parco di sera creano un’atmosfera incantevole e fiabesca.

La montagna russa costruita nel 1914 è la più antica e amata attrazione del Tivoli. Ciò che la rende unica è la presenza di una persona a bordo che frena manualmente, donando un elemento di autenticità e tradizione all’esperienza. Un’altra emozionante giostra, riconosciuta come la migliore in Europa nel 2014, è il Vertigo, che può raggiungere una velocità di 100 km/h.

Infine, nel 2017, ne è stata introdotta una nuova chiamata Demone, una montagna russa che raggiunge una velocità di 77 km/h, in cui i passeggeri vengono trasportati in un universo virtuale ispirato alla cultura cinese, con draghi che sputano fuoco ed esplosioni di fuochi d’artificio, aprendo così le porte ad una nuova dimensione digitale che offre ai visitatori un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Tivoli: una magia che dura tutto l’anno

Negli ultimi anni, il parco ha esteso il suo periodo di apertura, permettendo ai visitatori di godersi i Giardini di Tivoli in ogni stagione.

Durante le giornate estive, è possibile passeggiare tra i meravigliosi giardini e godersi le attrazioni sotto il calore del sole. Ma non finisce qui: ad Halloween, il parco si trasforma in un vero e proprio regno incantato. Le streghe, le zucche e le lanterne creano un’atmosfera magica che catapulterà completamente i visitatori nell’atmosfera autunnale.

Invece, durante il periodo compreso tra metà novembre e gennaio, il Tivoli si trasforma in un luogo incantevole per festeggiare il periodo natalizio, ospitando uno dei mercatini di Natale più magici di Copenhagen.

Anniversario Giardini di Tivoli

Fonte: Ufficio Stampa

I Giardini di Tivoli compiono 180 anni
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Danimarca in bicicletta: tre itinerari per scoprire il Paese più bike-friendly

In Danimarca quasi tutti vanno in bicicletta. Nel Paese, ci sono circa 0,8 biciclette per ciascun abitante. Muoversi in bici non è solo facile, ma fa anche parte della loro cultura. L’amore per le due ruote è nel DNA dei danesi e sortisce persone come il campione Jonas Vingegaard che ha vinto Tour de France 2023.

Merito della conformazione del territorio danese, “piatto come un pancake”, dicono, ma anche del fatto che le distanze tra un’attrazione e l’altra sono brevi, e soprattutto delle magnifiche piste ciclabili che sono state realizzate, separate dalla strada da cordoli. In Danimarca, le città sono progettate per la sicurezza sulle due ruote e il design urbano è un po’ un’ossessione per i danesi.

Ecco perché la Danimarca è il Paese ideale per fare una vacanza in bicicletta. In questo luogo così bike-friendly è facile noleggiare una bicicletta e pedalare su percorsi anche a lunga distanza. Ve ne suggeriamo tre per andare alla scoperta dei luoghi più belli della Danimarca.

Tour di Copenhagen in bicicletta

Dopo il successo del Grand Départ del Tour de France, la cui prima tappa era una corsa a cronometro a Copenhagen, ora gli appassionati di ciclismo possono provare in prima persona la pista della gara. È un tour perfetto per scoprire tutte le anime della Capitale danese in una volta sola.

L’itinerario di 13 chilometri si snoda nel quartiere di Nørrebro, lungo i laghi e fino agli spazi verdi di Østerbro. I laghi sono il luogo ideale per concedersi una pausa e godersi un po’ di relax al tavolo all’aperto di un bar.

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Fonte: ©Kim Wyon

La storica fortezza di Kastellet a Copenhagen

Si prosegue passando davanti alla storica fortezza di Kastellet, alla Statua della Sirenetta e, infine, al Palazzo di Amalienborg, residenza ufficiale della famiglia reale. Lungo il percorso si possono visitare alcune delle principali istituzioni culturali del Paese come il Centro di Architettura Danese, la Galleria Glyptotek e il Museo del Design della Danimarca per poi continuare attraverso il centro città e sul lungomare fino alla linea del traguardo.

Le biciclette a noleggio sono disponibili in molti hotel e negozi di Copenhagen o attraverso il servizio di bike sharing della città.

Lungo la ciclabile dei castelli

Quest’anno l’isola di Fionia, regione natale di Hans Christian Andersen, inaugura un nuovo percorso ciclabile: la Castle Route o pista dei castelli. La Fionia e le sue isole ospitano più castelli e manieri di qualsiasi altro luogo della Danimarca, 123 in totale, e questo percorso di 660 km è studiato per toccarne ben 50, pedalando tra magnifiche coste e terreni coltivati e passando da un’isola all’altra lungo una strada punteggiata di negozi di prodotti tipici e di bed & breakfast caratteristici e glamping dove soggiornare.

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Fonte: ©Daniel Villadsen

Il castello di Sønderborg in Danimarca

Tra i punti di maggiore interesse che s’incontrano lungo la Castle Route ci sono il Museo Vichingo di Ladby, il Museo della Guerra Fredda della fortezza di Langeland, il Museo delle Fiabe di Odense (dove è nato Andersen) e l’originale Museo della Patata. Poi ci sono le isole, come l’incantevole isola di Ærø, con le sue case sul mare, le spiagge e le magnifiche scogliere e l’isola di Langeland, con le sue spiagge e le vedute sull’arcipelago. Il tutto, attraversando splendidi paesaggi fatti di vigneti, un giardino botanico di piante medicinali, pianure abitate da cavalli selvatici, fauna marina e uccelli.

Una particolarità della Fionia sono le sue stazioni di servizio per biciclette. Lungo la strada ce ne sono addirittura 30, con pompe, acqua e attrezzi, tutte a uso gratuito per i ciclisti. Esiste anche una rete di Bike Friends ovvero dei volontari pronti ad aiutare i ciclisti in caso di problemi con la bici o anche solo per riempire la borraccia d’acqua.

Danimarca cost-to-coast

Questo itinerario è dedicato a chi è davvero appassionato di bicicletta, in quanto è più impegnativo degli altri due. È un nuovo percorso ad anello lungo 236 km attraverso lo Jutland meridionale (Sønderjylland in danese), che va dal Mare dei Wadden al Mar Baltico e ritorno. L’itinerario collega le cittadine di Haderslev e Aabenraa – sulla costa orientale – a Tønder e all’isola di Rømø, nel Mare dei Wadden, sulla costa occidentale.

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Fonte: ©Niclas Jessen

In bicicletta per le strade di Tønder, Jutland meridionale

Con i suoi suggestivi panorami scolpiti dall’ultima era glaciale da una parte e le sue distese pianeggianti, ideali per i ciclisti dall’altra, lo Jutland meridionale è già una destinazione nota agli amanti delle due ruote. Questo nuovo percorso, infatti, si aggiunge alle tradizionali piste ciclabili della penisola, tra cui la West Coast Route (sulla costa Ovest), la Baltic Sea Route (lungo il Mar Baltico) e la Flensburg Fjord Route (lungo il Fiordo di Flensburgo).

L’itinerario coast-to-coast si può suddividere in due circuiti più brevi, uno di 142 km a Est e uno di 154 km a Ovest, così da completare il viaggio in una settimana, con tappe lungo la strada.

Tra le principali attrazioni che ci sono lungo il percorso si trovano il Castello di Gram e il suo tradizionale tavolo delle torte, con 24 tipi diversi di dolci, la Marsk Tower, una torre d’acciaio che s’ispira alla forma di una molecola di DNA, con vista sul Parco Nazionale del Mare dei Wadden, il Castello di Brundlund ad Aabenraa e il Tørning Mølle, un antico mulino ad acqua vicino a Haderslev.

Si passa in bicicletta anche dalla strada più bella della Danimarca, la Møgeltønder, con le sue case dal tetto di paglia, i viali di tigli e il palazzo reale di Schackenborg. Lungo il tragitto si può vedere anche la Linea di difesa settentrionale, costruita dai tedeschi durante la Prima guerra mondiale. Molti degli 800 bunker e degli edifici costruiti al confine con la Danimarca sono ancora intatti.

E poi c’è la natura: il paesaggio che si attraversa comprende paludi, riserve di cervi, isole spettacolari e il Parco Nazionale del Mare dei Wadden, dichiarato patrimonio dell’Unesco.

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Viaggio nella città più antica della Danimarca

La Danimarca è un luogo ricco di meraviglie, tra affascinanti città d’arte e piccoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Una delle mete più sorprendenti è il villaggio di Ribe, il più antico di tutto il Paese: fondato più di 1.300 anni fa, ha un passato che si riflette nel suo centro storico colmo di bellezze tutte da scoprire. Monumenti antichi, chiese suggestive e tanti piccoli negozi d’artigianato si alternano a casette a graticcio, offrendo ai turisti una cartolina spettacolare. Ecco cosa c’è da vedere a Ribe.

Ribe, una città ricca di sorprese

Ciò che più sorprende, a Ribe, è la sua ricchissima storia: il villaggio venne fondato nei primissimi anni del 700, e prese il nome dal fiume che lo attraversava, negli ultimi tratti prima di sfociare nel mare del Nord. Una delle prime testimonianze dell’esistenza di questo paese risale all’860, quando l’arcivescovo di Brema-Amburgo, con l’intenzione di portare il Cristianesimo nel Nord Europa, commissionò al Re di Danimarca la costruzione della prima cattedrale scandinava.

Fu proprio Ribe, all’epoca un importante polo economico danese, la città scelta per mettere le fondamenta di quello che è ancora oggi uno degli edifici più belli del centro storico. Stiamo parlando della Cattedrale di Nostra Signora, eretta attorno al 1100 sulle mura della prima chiesa di Ribe, seguendo i dettami dello stile romanico. Venne costruita principalmente in tufo calcareo estratto a Colonia, ma accanto alla facciata si può notare la presenza di numerose aggiunte in mattoni rossi, risalenti ad un periodo più tardo.

Al suo interno, tanti capolavori da ammirare: tra splendidi affreschi cinquecenteschi e il pulpito rinascimentale, i visitatori non possono che rimanere incantati. Sul fondo della chiesa, salendo una scala a chiocciola, si può giungere sino alla cima della torre campanaria: dall’alto dei suoi oltre 50 metri, si gode di un panorama mozzafiato su tuta la città e sulle paludi che la circondano.

Cosa vedere a Ribe, una vera bellezza

La Cattedrale di Ribe è solo una delle tante tappe da affrontare per conoscere davvero lo spirito più autentico di questo antichissimo villaggio della Danimarca. Molto affascinante è il vecchio municipio del paese, costruito alla fine del ‘400 e rimasto in funzione fino a pochissimi anni fa. Ancora oggi, al suo interno si celebrano moltissimi matrimoni e l’atmosfera è davvero suggestiva. Per i più curiosi, c’è persino una piccola collezione di armi medievali tutta da scoprire.

Numerosi sono poi i musei che la città ospita, e che offrono l’occasione perfetta per conoscere meglio il passato di questo luogo magnifico. Uno dei più belli è il Museet Ribet Vikinger, che in due ampie sale accoglie tante testimonianze della storia vichinga e di quella medievale, con installazioni e laboratori dedicati anche ai più piccini.

Un’altra meta assolutamente imperdibile a tema vichingo, per visitare il quale dobbiamo allontanarci appena dal centro storico, è poi il Ribe Vikingcenter: si tratta della ricostruzione di una città vichinga con tipiche case dell’epoca e tante testimonianze della cultura nordica (c’è persino la possibilità di assaggiare qualche prelibatezza storica).

Infine, per chi ama la natura, non resta che immergersi nella bellezza del Parco Nazionale del Mare dei Wadden, una delle più rigogliose aree protette della penisola dello Jutland, che racchiude un’ampia zona lagunare ricca di fauna. È l’ideale per una passeggiata a piedi o in bici, ma anche per fare birdwatching o per andare alla scoperta dell’isolotto di Mando, caratterizzato da alte dune di sabbia.

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In Danimarca c’è una città fatta apposta per i bambini

C’era una volta un giovane che viveva in un paesino sull’isola di Fiona, in Danimarca. Quel ragazzo si dilettava scrivendo fiabe e ritagliando figurine di carta. Una volta grande, divenne famoso in tutto il mondo per le sue favole. Il paese era Odense e lui si chiamava Hans Christian Andersen.

Oggi, Odense non è più un paesino, ma una città fatta di quartieri molto moderni; tuttavia, conserva ancora un centro storico antico non molto diverso da come appariva agli occhi di Andersen.

Odense è la città delle fiabe ed è la meta perfetta per una vacanza con i bambini. Oltre ai luoghi legati al celebre autore di alcune delle fiabe più raccontate al mondo, è una città a misura di bimbi.
Molti sono i luoghi e gli itinerari legati ad Andersen che si possono fare a Odense. Alcuni sono luoghi al chiuso, come la sua casa natale, quella dove trascorse l’infanzia, l’Acciarino – una casa della cultura per bambini – e il nuovissimo museo H.C. Andersen Hus, mentre altri sono itinerari all’aperto tra gli antichi quartieri, seguendo le orme – nel vero senso della parola, visto che basta seguire le impronte rosse delle sue scarpe misura 47 in giro per la città – dello scrittore o cercando le sculture dedicate alle sue fiabe più famose: La sirenetta, Il brutto anatroccolo, La regina delle nevi, Il soldatino di stagno, La principessa sul pisello, La piccola fiammiferaia e tante altre ancora (ne scrisse 156) sono sparse per tutta la città.

Il tour sulle orme di Hans Christian Andersen comprende nove tappe tra luoghi della sua infanzia, piazze, statue, persino murales, e altri edifici a lui legati. La app gratuita Useeum consente di visitare tutti questi luoghi in completa autonomia.

I luoghi di H.C. Andersen: le tappe

La casa natale

La pittoresca casa d’angolo gialla dove nacque Andersen, all’inizio dell’Ottocento sorgeva nella zona più povera di Odense, e la gran parte degli abitanti del quartiere apparteneva alle classi meno abbienti della società. Nella sua casa natale abitavano a quei tempi fino a cinque famiglie. Vi si accede dal nuovo H.C. Andersen Hus.

La piazza

A Sortebrødre Torv sorgeva l’unico teatro permanente fuori da Copenhagen. Il mondo di fantasia e narrazione del teatro incantava H.C. Andersen. Essendo povero, non aveva la possibilità di assistere a molte rappresentazioni, ma raccoglieva le locandine e i programmi del teatro, sui quali fantasticava. Riuscì a entrare nel teatro come comparsa in una sola rappresentazione. La sua unica battuta alimentò il sogno di notorietà e di una vita sul palcoscenico, e poco tempo dopo, a 14 anni, se ne andò per il mondo in cerca di avventura, e di fortuna.

L’Ospizio dei poveri

Al primo piano dell’Ospizio dei poveri c’era la scuola che Andersen frequentò gratuitamente durante gli ultimi anni a Odense. L’insegnamento era carente e i libri erano pochi, il giovane Andersen passava la maggior parte del tempo a inventare nuove storie sulla base degli affreschi biblici che ornavano l’aula della scuola dei poveri. Andando a scuola, Andersen passava davanti alla tomba di suo padre, accanto alla cattedrale e al ginnasio, che sognava di poter frequentare.

Il lavatoio

Il lavatoio dove lavorava la madre di Andersen come lavandaia non esiste più, ma se ne può vedere uno tale nel centro di Odense. La madre morì nel 1833.

La statua

La grande statua di bronzo di H.C. Andersen si può ammirare nei giardini del castello di Rosenborg, Kongens Have, nei pressi del fiume di Odense. Ancora oggi Andersen scruta il punto più profondo del fiume, dove ai suoi tempi si credeva abitasse lo spirito del fiume. Quando qualcuno annegava in queste acque, si diceva che lo spirito pretendesse delle vittime affinché l’acqua non rompesse gli argini provocando gravi danni alla città. Quel luogo ispirò H.C. Andersen per la fiaba “Il gorgo della campana”.

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Fonte: 123rf

La statua di bronzo di H.C. Andersen nei giardini del castello di Rosenborg

La prigione

Quando la nonna di Andersen si sposò per la prima volta nel 1783, fu con un uomo che era stato nella prigione di Odense per aver sparato al cacciatore di un proprietario terriero. Anche Andersen vi entrò, ma solo come visitatore. I suoi genitori conoscevano il portiere e, in occasione di una ricorrenza di famiglia, la prigione di Odense rappresentò la cornice per i festeggiamenti. Ma il giovane Andersen aveva paura dei detenuti che facevano da camerieri alla festa e descrisse questo atroce istituto nel romanzo “O.T.”.

La casa dell’infanzia

Dall’età di due anni e fino ai 14 H.C. Andersen abitò nella casa di Munkemøllestræde. Oggi, insieme agli appartamenti adiacenti, è stata trasformata in un piccolo museo. Era una casa angusta e povera, ma Andersen le era molto affezionata.

La cattedrale

La cattedrale di Odense, la chiesa di S. Knud, rappresenta la cornice di tre avvenimenti nella vita di H.C. Andersen. Qui si sposarono i suoi genitori, solo tre mesi prima della sua nascita nel 1805. Lo spazio che oggi circonda la chiesa rappresentava allora il cimitero, e fu qui che il padre di Andersen fu sepolto a 33 anni, nel 1816. Tre anni dopo fu ancora qui che Andersen fu cresimato. Per il grande avvenimento aveva avuto in dono un paio di stivali di cuoio. L’emozione di questo dono venne raccontato nella fiaba “Le scarpe rosse”.

Il municipio

Nei sotterranei del municipio, la nonna di Andersen era stata rinchiusa a pane e acqua per aver avuto tre figli fuori dal matrimonio. Dalla finestra del primo piano di questo edificio Andersen il 6 dicembre 1867 ricevette l’omaggio della popolazione e la cittadinanza onoraria.

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Fonte: 123rf

Il centro storico di odense

Seguire le orme di Andersen

Non è soltanto un modo di dire. Davvero a Odense si possono seguire le orme di H.C. Andersen, basta guardare per terra e cercare le impronte rosse della misura 47 che segnano un itinerario lungo poco più di 3 km tra i luoghi legati allo scrittore di fiabe più famoso del mondo.

I luoghi sono 13 e naturalmente molti coincidono con il tour già citato. Ma ce ne sono anche altri: come Sortebrødre Torv (piazza dei Frati Neri) dove dal XII secolo a oggi si tiene il mercato due volte alla settimana, c’è la scultura di Andersen seduto su una panchina – con il quale scattarsi un selfie – nella piazza Claus Bergsgade, quella del soldatino di stagno all’incrocio di Overgade, la barchetta di carta del Soldatino di stagno nel parco, quella di I vestiti nuovi dell’imperatore a Vestegade e della Pastorella e lo spazzacamino a Kongensgade.

Il museo H.C. Andersen Hus

Inaugurato nel 2021, il nuovo museo dedicato ad Andersen è una delle tappe imperdibili per seguire le orme dello scrittore. L’edificio dal design moderno e realizzato con i maggiori criteri di sostenibilità dallo studio di architettura giapponese Kengo Kuma, ha pareti di vetro e legno e in parte si sviluppa sottoterra. tutt’intorno è circondato da un delizioso giardino aperto a tutti.

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Fonte: @R. Hjortshoj

Il nuovo museo dedicato ad Andersen a Odense

Si tratta di un museo adatto a grandi e a piccini e nei suoi 5.600 metri quadrati di spazi ospita installazioni interattive, effetti sonori e luminosi, ma anche scritti originali e figurine di carta intagliate dallo stesso Andersen per raccontare ai visitatori la sua vita e le sue opere ed entrare nel mondo fiabesco di H.C. Andersen.

Per i bambini, la fiaba non finisce qui. Un’ampia zona del museo ospita il magico mondo dei bambini, Ville Vau, dove tutto prende ispirazione dalle fiabe di Andersen. Ci sono costumi (di tutte le taglie) da indossare, per entrare davvero nei panni dei protagonisti delle favole, casette e negozi di legno a misura di bimbi dove ogni oggetto è fatto a mano all’uncinetto, ci sono strumenti per dipingere e un palcoscenico dove esibirsi o assistere a spettacoli e storytelling improvvisati.

Una città a misura di bimbi

Per chi viene con i bambini, Odense è una città perfetta, anche solo per trascorrervi un ponte o un long weekend. Sono moltissime le iniziative dedicate proprio ai più piccoli. Il museo di Andersen, per esempio, ha un grande spazio dedicato ai bimbi dove ciascuno può indossare i panni del personaggio preferito e giocare con oggetti di stoffa che replicano cibo e utensili di uso quotidiano o improvvisarsi attore protagonista di una fiaba salendo su un palco.

Ma ogni luogo qui tiene conto dei bambini. Anche i locali e i ristoranti. Poco lontano dal centro, per esempio, lo Storms Pakhus è un luogo d’incontro per adulti dove gustare dell’ottimo street food e bere una birra dopo aver lasciato i figli nell’area a loro dedicata dove alcuni animatori se ne prendono cura. E poi, con la bella stagione, Odense offre più di 120 parchi e 250 aree gioco oltre al famoso zoo, aperto nel lontano 1930 e considerato uno dei più belli d’Europa.

Gli eventi imperdibili a Odense

La maggior parte degli eventi e dei festival si svolgono durante la calda estate, ma imperdibili sono le festività natalizie a Odense quando tutta la città diventa una fiaba a cielo aperto.

Ogni anno, dal 2013, ad agosto si tiene l’Hans Christian Andersen Festival (nel 2023 si svolge dal 17 al 27), uno dei festival culturali più grandi della Danimarca, con circa 500 eventi in tutta la città, la maggior parte dei quali gratuiti. Si tengono spettacoli, concerti, illuminazioni, mostre d’arte, storytelling per le strade, nei parchi e negli edifici. Il claim di questo evento è “Tutto può succedere”.

Da più di trent’anni, ogni estate si tiene anche la Hans Christian Andersen Parade durante la quale 24 attori in costume raccontano 24 fiabe di Andersen in 24 minuti. Alcuni spettacoli sono in lingua inglese.

Da metà luglio a inizio agosto, invece, si svolge H.C. Andersen Plays con rappresentazioni teatrali delle fiabe di Andersen.

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Fonte: @24Copenhagen

Il centro storico di Odense
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Una Camera per due: benvenuti nell’hotel più piccolo d’Europa

Organizzare un viaggio a Copenhagen, in qualsiasi periodo dell’anno e in ogni stagione, è sempre un’ottima idea. La capitale della Danimarca, infatti, conserva un patrimonio culturale, storico e artistico di immensa bellezza, tutto da scoprire.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dal centro storico della città, l’Indre By, passando per il meraviglioso quartiere rococò del XVIII secolo che ospita il palazzo della famiglia reale. E poi, ancora, il Giardino di Tivoli, uno dei più celebri e antichi parchi divertimento nel mondo, le vie dello shopping e la strada pedonale più lunga d’Europa.

A Copenhagen, questo è certo, non ci si annoia mai. Tuttavia, se volete rendere l’esperienza di viaggio ancora più indimenticabile, il consiglio è quello di alloggiare all’interno del Central Hotel & Café. Il motivo? Si tratta dell’hotel più piccolo d’Europa, dotato di una sola stanza e situato al secondo piano di una micro caffetteria nel cuore della città. Pronti a partire?

Una camera per due nel cuore della città

Se è vero che quando programmiamo un viaggio lo facciamo per andare alla scoperta della sua destinazione, è vero anche che a fare la differenza sono le esperienze che scegliamo di vivere. E le esperienze, quelle più caratterizzanti, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi.

Ecco perché, se avete in mente di organizzare una partenza verso la capitale della Danimarca, in qualsiasi periodo dell’anno, il consiglio è quello di prenotare questo alloggio per vivere un’avventura assolutamente unica e inedita.

Ci troviamo su via Tullinsgade, nel quartiere di Vesterbro e a due passi dai luoghi più iconici di Copenhagen. È proprio qui che, durante una passeggiata, una micro caffetteria potrebbe attirare la vostra attenzione. Si tratta del caffè più piccolo della città, ma anche di uno dei più frequentati. È proprio la sua atmosfera intima e raccolta ad averlo reso un punto di riferimento per i cittadini e per i viaggiatori che alloggiano nella zona.

Ma non sono solo le dimensioni della caffetteria a rendere unico questo posto, ma il fatto che il locale è parte di un hotel. Non uno qualsiasi, ma il più piccolo d’Europa. A disposizione dei viaggiatori che scelgono di alloggiare all’interno del Central Hotel & Café c’è solo una camera matrimoniale per due persone. Se volete dormire al suo interno dovrete prenotarla con largo anticipo perché, come potrete immaginare, è quasi sempre sold out.

L’hotel più piccolo d’Europa

Il Central Hotel & Café si dichiara come l’hotel più d’Europa e del mondo, anche se deve contendersi questo primato con altre strutture ricettive sparse per il globo.. Certo è che, indipendentemente dal record da Guinness, questo resta sicuramente l’hotel più piccolo della città. Ed è davvero delizioso.

La camera della struttura, che è poi anche l’unica, è situata al secondo piano della più piccola caffetteria della città nel quartiere Vesterbro. Per raggiungere l’alloggio è necessario percorrere una piccola scala di legno che conduce direttamente nella stanza.

La camera matrimoniale del Central Hotel & Café e dotata di un bagno interno e di tutti i comfort del caso per fare sentire gli ospiti a casa. Non manca neanche una finestra che affaccia direttamente sulla città. Ma quanto costa dormire nell’hotel più piccolo a Copenhagen? Il prezzo è di circa 2000 corone danesi a notte che corrispondono a poco meno di 270 euro.

Central Hotel & Café

Fonte: Andrea Nuñez @andreannu/Visit Denmark

Central Hotel & Café