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Dove andare per il ponte dell’1 novembre in Europa tra cultura, sapori e atmosfere autunnali

La bellezza di viaggiare in Europa in autunno sta nella varietà di esperienze che questa stagione offre. Si può passeggiare tra le strade animate di grandi città come Dublino, Vienna o Bucarest, respirare la storia millenaria di Istanbul o della Giordania, sorseggiare un calice di vino tra i locali di Lione, oppure godersi gli ultimi raggi di sole sulle spiagge di Malaga.

L’autunno è anche il momento in cui i sapori si fanno protagonisti: i mercati si riempiono di prodotti di stagione e i menù celebrano la vendemmia e i raccolti, dai piatti più rustici alle creazioni più raffinate. In poche parole, ogni destinazione ha il suo fascino e in questo periodo è quasi impossibile sbagliare.

Se state cercando ispirazioni su dove andare per il ponte dell’1 novembre in Europa, questi sono i nostri consigli!

Bucarest, tra castelli e atmosfere gotiche

Bucarest in autunno offre un mix affascinante di atmosfere malinconiche e vitalità urbana. I viali alberati della capitale si tingono di rosso e oro, mentre i cafè eleganti invitano a trovare un rifugio dal fresco con una tazza di vin brulé. Ma è soprattutto a fine ottobre che la capitale romena rivela il suo lato più misterioso: la vicinanza ai monti Carpazi e al leggendario Castello di Bran, legato al mito di Dracula, la rendono perfetta per un viaggio di Halloween.

Durante il ponte di Ognissanti, si possono combinare la scoperta culturale di Bucarest con un’escursione nei luoghi del Conte Vlad. Per i viaggiatori italiani è un weekend dal fascino dark, ma soprattutto economico perché può essere raggiunto da diversi aeroporti con voli a partire da 50 euro.

Dublino, la culla di Halloween

In autunno, anche Dublino si accende di un fascino particolare: le foglie nei parchi St. Stephen’s Green e Phoenix Park creano scenari perfetti per lunghe passeggiate, mentre i pub si riempiono di musica dal vivo, ma non solo. Ottobre è anche il mese più magico per visitarla perché l’Irlanda è la culla di Halloween, nato proprio dall’antico festival celtico di Samhain.

In questo periodo, la città si anima di eventi, parate e serate a tema, tra storie di fantasmi e leggende irlandesi. E, se dovesse piovere, rifugiatevi nella biblioteca più bella del mondo! Dublino è una meta ideale perché si raggiunge facilmente con voli diretti da Milano a partire da 120 euro.

Casa con decorazioni di Halloween a Dublino

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Una casa con decorazioni di Halloween a Dublino

Istanbul, bazar e immersioni culturali

Se non siete interessati alle atmosfere di Halloween, potete valutare un weekend lungo a Istanbul. Con le sue tonalità calde e la luce dorata che si riflette sul Bosforo, Istanbul in autunno è pura magia. Le temperature miti rendono piacevole esplorare i suoi quartieri, dai bazar profumati di spezie alle moschee blu illuminate dal tramonto. La città offre un mix irresistibile di cultura, cucina e atmosfera romantica, perfetto per chi cerca un viaggio diverso dai soliti itinerari europei.

Per noi italiani rappresenta una fuga speciale a poche ore di volo, tra Oriente e Occidente, con voli a partire da 130 euro.

Giordania, viaggio nella storia

Dove andare per il ponte dell’1 novembre in Europa se non avete troppi giorni di vacanza, ma volete comunque vivere un viaggio davvero unico? Il nostro consiglio è quello di volare in Giordania, dove il clima mite vi permetterà di esplorare le meraviglie del deserto del Wadi Rum e l’antica città di Petra, scolpita nella roccia.

Il ponte di Ognissanti è l’occasione giusta per fare un viaggio nella storia e nella natura più autentica. Le notti nel deserto, sotto un cielo trapunto di stelle, hanno un’aura quasi mistica, perfetta per chi desidera una fuga spirituale e rigenerante. La Giordania, quindi, offre un mix di avventura, cultura e relax e può essere raggiunta atterrando all’aeroporto di Amman con biglietti da 40 euro.

Vienna, tra atmosfere romantiche ed eleganti café

Vienna in autunno è pura eleganza. Le foglie dorate nei giardini di Schönbrunn e lungo il Danubio creano un’atmosfera romantica, mentre i cafè storici invitano a gustare una fetta di Sacher accompagnata da un buon caffè caldo. Durante il ponte dell’1 novembre, la città si anima di eventi culturali, concerti e mostre, perfetti per chi ama l’arte e la musica.

Vienna è una destinazione raffinata e vicina, ideale per un weekend tra cultura e charme d’altri tempi, raggiungibile sia in aereo, con voli da 40 euro, che in treno.

Lione, una fuga culturale e gastronomica

Salite su uno dei treni in partenza da Milano e raggiungete la splendida Lione: in questo periodo, le rive della Saona e del Rodano si colorano di toni caldi, mentre i parchi cittadini come il Parc de la Tête d’Or diventano un mosaico dorato. Fate una pausa nei bouchons, le osterie tradizionali, e provate piatti confortanti come la quenelle o il coq au vin.

Per le vacanze dell’1 novembre, la città rappresenta la scelta ideale per un weekend di cultura e gastronomia tra mercatini, spettacoli e feste nei quartieri storici. Per i viaggiatori, Lione è la combinazione perfetta tra eleganza francese, buon cibo e atmosfera autunnale, una fuga raffinata e vicina.

Basilica di Notre-Dame de Fourvière a Lione a Lione

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La Basilica di Notre-Dame de Fourvière

Malaga, dove trovare il sole in autunno

Infine, se non volete rinunciare al sole in autunno, consigliamo di atterrare a Malaga con voli a partire da 70 euro. Le temperature restano piacevoli e il mare invita ancora a passeggiare lungo la spiaggia o a pranzare all’aperto con tapas e pesce fresco. In questo periodo potrete godervi un weekend immersi in un’atmosfera vivace, ma rilassata, lontana dal turismo di massa estivo.

Oltre a visitare le maggiori attrazioni della città, come la Cattedrale, l’Alcazaba e il Museo Picasso, questo periodo offre grandi opportunità anche per chi ama fare trekking! Se volete cercare i colori autunnali anche in Spagna, non perdetevi il Bosque de Cobre, un magnifico percorso escursionistico situato nei pressi di Malaga. Il periodo ideale per ammirare il foliage è proprio l’inizio di novembre.

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House of Guinness: dove è stata girata la serie Netflix ambientata nell’800 tra Dublino e New York

Creata dallo sceneggiatore britannico Steven Knight, mente dietro Peaky Blinders, House of Guinness è già tra le serie più attese del 2025. Descritta come un mix tra l’intrigo familiare di Succession e l’oscurità del mondo criminale già esplorato da Knight, la serie narra l’ascesa (e i conflitti) della celebre dinastia Guinness, tra ambizioni, segreti e drammi familiari.

Nonostante la trama si svolga tra Dublino e New York nel XIX secolo, la produzione ha scelto di girare quasi tutte le scene nel Nord-Ovest dell’Inghilterra, sfruttando location storiche che potessero ricreare l’atmosfera dell’epoca.

Di cosa parla

Alla morte di Sir Benjamin Guinness, il visionario fondatore del celebre birrificio, l’eredità familiare diventa terreno di scontro tra i suoi quattro figli: Arthur, erede titubante; Edward, ambizioso e orientato al mercato americano; Ben, ribelle e ingestibile; e Anne, donna intelligente e determinata, decisa a non restare ai margini del potere.

Mentre all’interno della famiglia si accendono rivalità e tensioni, all’esterno cresce la pressione dei Feniani, la frangia repubblicana che sogna un’Irlanda libera e guarda con sospetto al potere dei Guinness. Tra loro spicca Ellen Cochrane, figura razionale e carismatica, che incrocerà il destino della famiglia in modi inaspettati.

Tra politica, affari e intrighi familiari, la serie racconta la nascita di un impero e il tramonto di un’epoca, con personaggi divisi tra ambizione, lealtà e il desiderio di lasciare un segno nella storia.

House of Guinness Netflix

Ufficio stampa Netflix

House of Guinness Netflix

Dove è stata girata

Grazie al lavoro impeccabile del team guidato da Dan Connolly e al supporto delle film commission locali come Filming in England, Screen Manchester e Liverpool Film Office, House of Guinness è riuscita a fondere autenticità storica e esigenze di produzione moderna. Il risultato? Una serie che, pur parlando dell’Irlanda e dell’America del passato, è profondamente radicata nei luoghi e nel talento produttivo del Regno Unito.

St Philips Church – Salford

Questa chiesa anglicana classificata Grade II è stata trasformata in una perfetta strada ottocentesca di Dublino. Gli interni e gli esterni sono stati sapientemente adattati grazie a effetti visivi e scenografie dettagliate. Come racconta il reverendo Dr Gareth Robinson, “sembrava davvero di essere tornati nel 1825, l’anno in cui fu fondata la nostra chiesa”.

Cheshire

Le riprese della serie sono iniziate nel Cheshire durante l’inverno del 2024, rendendo questa contea inglese il primo set ufficiale scelto per la nuova produzione targata Netflix. Le prime scene sarebbero state girate presso il National Waterways Museum di Ellesmere Port, dopo che alcuni residenti della zona avevano ricevuto comunicazioni ufficiali che annunciavano l’arrivo di una “nuova serie drammatica in otto episodi” in fase di produzione tra Liverpool e Manchester.

La firma era quella di Kudos Productions, già nota per Peaky Blinders. Per ricreare l’atmosfera dell’Irlanda dell’Ottocento, alcune aree del sito sono state trasformate in cantieri navali storici, mentre il piccolo toll house del museo è diventato un autentico pub irlandese chiamato The Angel, completo di insegne originali Guinness e dettagli scenografici d’epoca.

Sempre nel Cheshire, sarebbe stata coinvolta anche una maestosa residenza storica per le riprese. Diversi fan hanno condiviso online foto dell’attore Louis Partridge sul set, e secondo fonti vicine alla produzione, la location utilizzata sarebbe Tatton Park: una tenuta immersa in oltre 400 ettari di parco che offre, tra giardini curati e ambienti nobiliari, lo scenario perfetto per rappresentare le dimore dell’élite ottocentesca.

La storica Mansion House, in particolare la Biblioteca, è stata uno dei set principali. Con oltre 1.000 acri di parco, questa tenuta ha fornito ambientazioni autentiche per le scene ambientate nelle dimore aristocratiche dell’epoca. Il team di produzione ha lavorato in stretta collaborazione con il personale curatoriale per rispettare il valore storico del luogo.

Manchester

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Manchester

Little Underbank – Stockport

Questa via storica è stata completamente rinnovata per rappresentare una strada commerciale dell’800. Stockport è una città che sta attirando sempre più produzioni, e House of Guinness ha confermato il suo potenziale come set cinematografico d’epoca.

In particolare, il pub The Cracked Actor su Little Underbank è stato completamente trasformato per l’occasione: nuova insegna, scenografie d’epoca e dettagli curatissimi lo hanno reso irriconoscibile, rinominandolo per la serie The Oak. Un’altra scena particolarmente suggestiva è stata girata presso la storica St Mary’s Church, edificio classificato di grado I.

Qui, i fan più attenti hanno notato un particolare dettaglio scenografico: una lapide recante il nome di Benjamin Lee Guinness, figura realmente esistita e discendente della celebre famiglia. Un piccolo indizio che conferma l’accuratezza storica della produzione e la volontà di intrecciare fiction e realtà con grande attenzione ai dettagli.

Manchester – Northern Quarter

Lever Street, Back Piccadilly, Heaton Hall e Ancoats sono stati utilizzati per rappresentare alcune delle ambientazioni urbane di New York. Manchester si conferma una delle città più “cinematografiche” d’Europa, spesso scelta per raddoppiare Brooklyn e Manhattan in numerose produzioni internazionali.

La Greater Manchester ha giocato un ruolo di primo piano. Il cast e la troupe hanno infatti girato numerose scene nel cuore pulsante del Northern Quarter, sfruttando l’atmosfera urban-vintage di vie iconiche come Lever Street, Dale Street e Back Piccadilly. A queste si aggiungono altre due location significative: Heaton Hall, elegante residenza neoclassica immersa in un parco storico, e il quartiere di Ancoats, ex zona industriale oggi rigenerata e dal forte impatto visivo.

Liverpool – St George’s Hall

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Liverpool – St George’s Hall

Liverpool – St George’s Hall

L’imponente St George’s Hall ha già fatto da sfondo a The Batman e qui si trasforma ancora, grazie alla versatilità architettonica di Liverpool. Anche i Tobacco Warehouse, i Collingwood Docks e gli Stanley Docks sono stati coinvolti, aggiungendo profondità e autenticità alle scene ambientate nella parte più dura e operaia della Dublino storica.

Secondo Country File alcune scene sono state girate anche lungo William Brown Street, dove la produzione ha ricreato un’atmosfera da campagna elettorale d’epoca, con cartelli che recitavano “Vote for Mr Arthur Guinness“, mentre un’orchestra suonava dal vivo, aggiungendo un tocco musicale e teatrale alla scena.

Un’altra location impiegata nella contea del Merseyside è stata Croxteth Hall, storica tenuta di campagna che ha ospitato scene ambientate in ambienti nobiliari. Il mix tra spazi pubblici monumentali e residenze aristocratiche ha permesso alla produzione di ricostruire, in modo vivido e credibile, l’Irlanda e l’America del XIX secolo restando interamente sul suolo britannico.

Broughton Hall Estate – Yorkshire

Questa tenuta georgiana vicino a Skipton, con i suoi 3.000 acri di natura, ha ospitato alcune sequenze chiave della serie. La sua bellezza classica e isolata ha reso possibile ambientare scene che richiedevano vastità, eleganza e solennità.

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I luoghi da sogno di Un duca all’improvviso: viaggio nelle location del film tra castelli e campagna inglese

Diretto da Kevin Fair, Un Duca all’Improvviso è una commedia romantica firmata Hallmark ma anche un viaggio visivo attraverso paesaggi da cartolina che sembrano usciti da un romanzo d’altri tempi. Racconta la storia di Johnny Payne, un meccanico di Philadelphia con i piedi per terra e nessuna intenzione di cambiare la sua vita semplice e autentica. Con il suo modo di fare un po’ goffo ma irresistibilmente genuino, Johnny è l’ultima persona che ci si aspetterebbe di vedere tra le mura di un castello. Tutto cambia quando scopre, suo malgrado, che il padre che non ha mai conosciuto è in realtà un duca. Così, si ritrova catapultato in un mondo fatto di etichette, eredità nobiliari e aspettative che non gli appartengono. Mentre cerca di trovare il suo posto in questo universo tanto elegante quanto estraneo, entra in scena Prudence, la raffinata consigliera del duca.

Nonostante Johnny non abbia mai sognato una corona, il legame con Prudence cresce giorno dopo giorno, portandolo a riflettere su cosa significhi davvero appartenere a qualcosa – o a qualcuno. Un Duca all’Improvviso combina con grazia l’ironia di una storia da “pesce fuor d’acqua” con il romanticismo caldo e rassicurante tipico dei film Hallmark, impreziosito da scenari spettacolari che sembrano usciti da una fiaba e diventano veri protagonisti della storia.

Dublino

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Dublino

Dove è stato girato

Le riprese si sono svolte nella contea di Dublino, in Irlanda, a partire da settembre 2024. Seguendo la tradizione di altri film Hallmark, si sono concluse nel giro di poche settimane dello stesso anno.

Il castello di Glasswick

Il castello presente nel film è il Luttrellstown Castle Resort in Irlanda. Situata a Kellystown, Castleknock, nella contea di Dublino, la splendida tenuta irlandese di 567 acri ha fatto da maestosa ambientazione al film, dando vita al fittizio Castello di Glasswick. Questo monumento storico emana un’eleganza senza tempo, rendendolo una scelta naturale per film che richiedono uno sfondo regale e incantevole. Con la sua maestosa architettura, i vasti paesaggi verdi e la sua tradizione secolare, il castello incarna il fascino aristocratico che definisce la narrazione reale del film. Immerso nella storia che risale al XV secolo, il Castello di Luttrellstown è da tempo associato a grandiosità e prestigio.

I suoi sontuosi interni, impreziositi da dettagli intricati, alti soffitti e mobili antichi, evocano un senso di nobiltà che arricchisce l’esperienza cinematografica. Oltre alle sue maestose sale, i lussureggianti giardini della tenuta, i sentieri panoramici e i muri in pietra ricoperti d’edera creano un’atmosfera da sogno, invitante e maestosa al tempo stesso. Il Castello di Luttrellstown vanta una lunga storia di eventi prestigiosi. In precedenza, è stato di proprietà della famiglia Luttrell per oltre 300 anni e in seguito è stato acquistato da un membro della famiglia Guinness. Nel 1999 David e Victoria Beckham hanno celebrato qui il loro matrimonio. Oggi, il castello è disponibile per eventi privati, matrimoni e ritiri aziendali.

 

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Il fascino dell’Irlanda

Le riprese si sono svolte principalmente in Inghilterra e Irlanda, in località che offrono un mix perfetto di autenticità storica e bellezza naturale. Sebbene la produzione non abbia svelato tutti i dettagli ufficiali sulle location, è evidente che sono state scelte con cura per evocare il romanticismo, l’eleganza e quel pizzico di magia che rende un film Hallmark immediatamente riconoscibile. Alcune scene sono state girate anche a Glencullen, un pittoresco villaggio sui Monti di Dublino. Con la sua vegetazione lussureggiante e il suo fascino antico, Glencullen funge da imitazione della campagna inglese, contribuendo all’atmosfera fiabesca del film.

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Sotto il cielo d’Irlanda: cosa vedere a Dublino in 3 giorni

Chiudi gli occhi e ascolta: il tintinnio di due pinte di Guinness che si toccano in un pub a Camden Street, il fruscio di pagine antiche che riecheggiano tra le volte del Trinity College, il rumore di passi sul selciato di Temple Bar bagnato da una lieve pioggia estiva. Hai già capito: sei a Dublino, capitale d’Irlanda. Una città dal fascino autentico che puoi visitare in tre giorni per coglierne tutta l’essenza: letteraria, storica, mistica. In questa guida trovi l’itinerario completo per scoprire cosa vedere a Dublino in tre giorni!

Giorno 1: nel cuore della Storia di Dublino

Il primo giorno a Dublino sarà all’insegna della storia. Un tuffo nell’anima della città, fatta di libri antichi, vicoli pieni di vita, pietra medievale e narrazioni dal passato. Sarà il giorno in cui la città ti prenderà per mano e ti racconterà le sue storie più belle; tra mito e leggenda, tra sacro e profano.

Tappa 1: Trinity College & Book of Kells

La Long Room del trinity College, Dublino

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La solennità della meravigliosa Long Room al Trinity College di Dublino

L’università più prestigiosa d’Irlanda, nonché una di quelle più celebri d’Europa, apre le sue porte per offrire un momento di quiete solenne dal trambusto della città. Un campus fatto di eleganti palazzi in stile georgiano e vittoriano, piccole piazze squadrate e prati verdi tirati a lucido. Tappa imperdibile del campus è la sua Old Library, l’antica biblioteca risalente al 1732, la quale conserva due incredibili tesori:

  1. Il Book of Kells: capolavoro miniato dell’arte celtica, realizzato nell’800 d.C. su pergamena di vitello da monaci amanuensi. Un’opera fragilissima di incredibile bellezza.
  2. La Long Room: qui il respiro si ferma. Quasi 65 metri di scaffali di legno che fanno da casa a più di 200.000 volumi antichi. Un tempio della conoscenza che profuma di carta antica e di un passato accademico sfarzoso.

Tappa 2: Grafton Street & St. Stephen’s Green

Sei sei un fan di Ed Sheeran sicuramente “Grafton Street” ti suona familiare. La strada più famosa di Dublino viene citata nella sua famosissima “Galway Girl”. È proprio in quest’area che si concentrano il maggior numero di pub, negozi e ristoranti, ma non solo: musicisti, cantautori e mimi allietano le giornate in questo quartiere! Possiamo dirlo, è un luogo che pulsa. Poco più in là si trova il giardino più popolare e amato della città: St. Stephen’s Green, chiamato affettuosamente dai dubliners “the green”. Qui potrai goderti un po’ di quiete all’ombra di qualche albero, osservare i lavoratori in pausa pranzo che si gustano un sandwich, studenti con il naso tra i libri e bambini che ammirano curiosi le anatre che popolano il suo laghetto.

Tappa 3: Temple Bar

Temple Bar a Dublino in Irlanda

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L’iconico quartiere di Temple Bar a Dublino, in Irlanda

Dopo esserti rinfrescato sotto le fronde di un albero di St. Stephen’s Green, è il momento di conoscere il quartiere più iconico di Dublino: Temple Bar. Non confonderti, è vero che c’è l’iconico pub rosso che si chiama The Temple Bar, ma con Temple Bar si intende proprio tutto il quartiere! In questo luogo la Dublino turistica si mischia a quella autentica creando una miscela davvero esplosiva. Ti consigliamo di passeggiare con calma per il distretto e scoprire i suoi murales, le librerie indipendenti, le gallerie d’arte e, perché no, i suoi pub che, soprattutto alla sera, animano il quartiere con tanta musica dal vivo.

Tappa 4: Dublin Castle

Se ami i castelli, le corti e lo stile regency, una visita al Castello di Dublino è d’obbligo. Dall’esterno, la fortezza appare umile e discreta, dovrai varcare la sua soglia per percepire un’Irlanda che ha conosciuto il dominio britannico e che ha rivendicato la sua autonomia. Ogni sala racconta la trasformazione di questa regione da terra occupata a Repubblica indipendente. All’interno del complesso del castello, si trova un altro dei tesori di Dublino: la Chester Beatty Library. Una delle collezioni più celebri al mondo di manoscritti antichi, arte orientale e testi religiosi provenienti da diversi angoli di mondo. Da non perdere!

Tappa 5: Christchurch Cathedral

Ultima tappa di questo primo giorno a Dublino è la Christchurch Cathedral. Fondata nel 1030 dai Vichinghi norvegesi convertiti al cristianesimo e ricostruita a partire dal 1172, è uno degli edifici simbolo della città nonché uno dei più antichi. L’architettura è imponente, il silenzio al suo interno disarmante; ma quello che colpisce di più è la sua cripta, la più grande e antica d’Irlanda. Un labirinto sotterraneo che custodisce segreti e stranezze, come la famosa “mummia del gatto e del topo”, intrappolati insieme in un organo nel XVIII secolo. Concediti, infine, una passeggiata nel suo chiostro al tramonto.

Giorno 2: tra libri, pinte di Guinness e rivoluzioni

Continuiamo a scoprire cosa vedere a Dublino in 3 giorni, con il tour perfetto da dedicare alla seconda giornata nella capitale irlandese. L’itinerario che vi proponiamo attraversa l’anima più combattiva della città: dalle cattedrali gotiche alle biblioteche dimenticate, dal nero intenso della Guinness a una cena nel pub più antico di tutto il Paese. Ognuna di queste tappe ti resterà impressa nel cuore!

Tappa 1: St. Patrick’s Cathedral

Dedicata al santo patrono d’Irlanda, St. Patrick’s è una dichiarazione d’identità. Leggenda vuole che la cattedrale si erga proprio nel punto esatto in cui San Patrizio battezzò i primi cristiani dublinesi. Gotica e maestosa, con una guglia di 43 metri, è un luogo di grandezza storica e raccoglimento spirituale. Tra le tante figure che riposano protette dai suoi muri spessi, troviamo anche Jonathan Swift, il celebre autore de I Viaggi di Gulliver che riposa accanto alla sua amata Stella. Meritano una visita il coro della chiesa e il suo piccolo giardino esterno.

Tappa 2: Marsh’s Library

Se ami i luoghi poco conosciuti dai turisti ma molto amati dai locals, devi assolutamente visitare la Marsh’s Library: la più vecchia biblioteca pubblica d’Irlanda, il cui aspetto è rimasto invariato dal 1707. Una perla nascosta che custodisce libri antichi avvolti da una luce morbida e da un’atmosfera mistica che conquista i cuori di tutti gli amanti della letteratura.

Tappa 3: Guinness Storehouse

Il cancello della Guinness Storehouse di Dublino

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La storica Guinness Storehouse di Dublino, dove nacque l’iconica birra scura

Un pinta di “black stuff” è ciò che ci vuole per dare una rinfrescata a questo pomeriggio irlandese. Scopri la storia di questa birra così iconica nel tempio da cui è nato tutto, la Guinness Storehouse, situata nello storico quartiere di St. James’s Gate. Ogni piano è dedicato a una particolarità della Guinness: i quattro ingredienti di base, la provenienza della materia prima, le pubblicità nel corso della storia. Al terzo piano puoi cimentarti nel rituale perfetto della spillatura e fare una degustazione di Guinness. La mostra culmina al Gravity Bar, una terrazza panoramica a 360° che si affaccia sui tetti in ardesia di Dublino. È, a mani basse, l’attrazione più interessante della città che ti permetterà di scoprire non solo la storia dell’iconica birra irlandese, ma anche la storia dell’Irlanda.

Tappa 4: Cena al The Brazen Head

Per concludere la giornata al meglio, una cenetta al The Brazen Head, il pub più antico d’Irlanda. Le sue origini risalgono al 1198 e, anche se l’edificio attuale è del Settecento, le pietre sembrano custodire ancora voci e storie di secoli fa. Goditi alcuni piatti della tradizione come l’Irish stew fumante, fish & chips croccante, bangers and mash… tutto in compagnia di una pinta di Guinness, ovviamente! In questo pub quasi ogni sera si tiene una session di musica folk dal vivo con chitarre, violini, bodhrán e voci; ed è proprio in luoghi come questi che capisci quanto l’Irlanda sia un paese che non racconta la storia: la canta.

Giorno 3: un caleidoscopio di emozioni

Se ti stai chiedendo se ci sono ancora cose da vedere a Dublino in 3 giorni, sì, eccome. Il terzo giorno sarà un viaggio tra natura e memoria, perfetto per salutare la città con uno sguardo più consapevole e il cuore un po’ più pieno.

Tappa 1: Phoenix Park

Con i suoi 700 ettari, questo parco recintato è uno dei più estesi d’Europa. Noleggia una bici e perditi tra i suoi prati sconfinati, querce centenarie e aiuole curate. Se sei fortunato potresti anche avvistare i protagonisti indiscussi di quest’area verde: i daini in libertà che pascolano tranquilli tra i prati di questo giardino lussureggiante.

Tappa 2: Kilmainham Gaol

Dopo la sosta al parco, prosegui la tua passeggiata verso la Kilmainham Gaol, un ex carcere – oggi museo – simbolo della storia irlandese. Ti consigliamo di visitarlo per scoprire le celle spoglie e i freddi corridoi che hanno ospitato la maggior parte dei leader rivoltosi che hanno combattuto per l’indipendenza d’Irlanda. Il museo espone le lettere scritte a mano, i racconti delle ultime ore di vita dei condannati, le storie d’amore e i sacrifici che hanno dovuto subire in nome della libertà. Impossibile uscirne come si è entrati.

Tappa 3: IMMA (Irish Museum of Modern Art)

Se sei un appassionato di arte moderna ti trovi nel posto giusto per una visita all’IMMA (il museo di arte moderna irlandese) che si trova nell’ex Royal Hospital Kilmainham. Qui potrai ammirare opere di artisti irlandesi e internazionali e assaporare la bellezza di un luogo dove arte e silenzio dialogano in un’armonia perfetta.

Tappa 4: Merrion Square & le porte colorate

Ultima tappa del nostro itinerario su cosa vedere a Dublino in 3 giorni è Merrion Square, una delle piazze georgiane più eleganti della città con facciate simmetriche, finestre ad arco e le famose porte coloratissime che punteggiano gli edifici della piazza. Passeggia in lungo e in largo e prova a immaginare la vita nel XIX secolo, tra carrozze, salotti e caffè letterari. Non è un caso che, proprio qui, visse l’archetipo del dandy per eccellenza: Oscar Wilde. La città lo ha voluto omaggiare con una statua, situata al centro della piazza, che lo ritrae sdraiato su una roccia, con un sorriso beffardo circondato dalle sue citazioni. Una fotografia dissacrante e teatrale che ne cattura l’anima.

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Cosa conviene comprare a Dublino per rivivere l’Irlanda

Dublino è una città che lascia il segno. Un luogo amato da tutti i visitatori non solo per i suoi bellissimi paesaggi verdi, ma anche per i suoi tradizionali pub pieni di musica o l’aria frizzante che si respira lungo il fiume Liffey, o An Life, che sfocia nel Mar d’Irlanda attraverso la capitale.

Qui ogni dettaglio racconta una storia e, una volta arrivato il momento di tornare a casa, spesso ci si chiede: “cosa comprare per portare a casa un pezzo magico d’Irlanda?”

Per chiunque stia organizzando un weekend romantico, un viaggio tra amici o semplicemente una fuga in solitaria e vuole vivere l’esperienza di viaggio nella capitale irlandese in modo ancora più autentico, è importante sapere cosa conviene davvero comprare a Dublino per ricordare per sempre la magia dell’Irlanda. Ecco quali sono i souvenir unici che è possibile acquistare nella capitale irlandese.

Maglioni in lana Aran: un abbraccio irlandese che scalda davvero

Non si tratta di un semplice capo d’abbigliamento. Se si pensa ai maglioni in lana Aran, si deve immaginare un vero e proprio simbolo della tradizione irlandese. Capi intrecciati a mano con motivi tradizionali, che parlano di storie antiche, di pescatori, di famiglie e di isole irlandesi.

È possibile acquistare questi maglioni nei negozi di qualità, dove ogni capo è diverso e viene realizzato con passione da artigiani locali. Non si tratta di souvenir qualsiasi: sono un caldo abbraccio dell’Irlanda che è possibile indossare ovunque.

Claddagh Ring, ceramiche artistiche e cristalli Waterford: quando l’artigianato racconta emozioni

Per chi vuole portare con sé qualcosa di elegante e, soprattutto, carico di significato, i gioielli celtici sono la scelta perfetta. Ad esempio, tra le cose che conviene comprare a Dublino ci sono i Claddagh Ring personalizzati, ovvero anelli che rappresentano amore, lealtà ed amicizia. Un souvenir perfetto per le persone che si ama davvero.

Insieme agli anelli Claddagh, non possono mancare le famose ceramiche colorate irlandesi: prodotti bellissimi, fatti a mano, ed ispirati alla natura irlandese. È possibile acquistare come souvenir piatti, tazze e vasi, che trasformano ogni pasto in un momento unico e speciale, in ricordo di questa fantastica esperienza di viaggio nella capitale irlandese.

Tra le cose che conviene comprare a Dublino, non possono mancare anche i famosi cristalli Waterford, il cristallo irlandese tra i più raffinati in Europa. Anche se la fabbrica più famosa, con sede a Waterford, non è a Dublino, molti negozi della capitale vendono pezzi incisi a mano, come calici, vasi o decorazioni. Oggetti di grande valore, spesso realizzati anche da artisti locali.

Sapori d’Irlanda unici: tra cioccolato e formaggi artigianali

A volte basta un assaggio per ricordare un viaggio. Dublino è una città in grado di offrire tantissime specialità, tutte da mettere in valigia.

Tra le cose che conviene comprare a Dublino è bene ricordare il cioccolato Butlers, una compagnia storica irlandese che produce queste prelibatezze cremose e raffinate dal 1932. Ci sono anche i tradizionali formaggi artigianali irlandesi, come il Cashel Blue, un formaggio vaccino con erbe, oppure il Cheddar Stagionato.

Per gli amanti dei dolci, a Dublino è possibile acquistare gli Shortbread Cookies, perfetti per il tradizionale tè del pomeriggio e che vogliono ricordare un viaggio alla scoperta della capitale.

E naturalmente, per chi ama i sapori forti, una bottiglia di whisky irlandese. Infatti il Paese è anche conosciuto per la prima distilleria ufficialmente autorizzata al mondo, la Old Bushmills Distillery. Un’antica tradizione irlandese, quella del whisky, che secondo la leggenda vede proprio San Patrizio come il primo ad aver introdotto in Irlanda le prime tecniche di distillazione. Inoltre, una buona Guinness “da collezione” rappresenta un regalo e un ricordo assolutamente gradito per gli amanti di questo sapore unico.

Per rimanere in tema di Guinnes, birra e divertimento, anche una t-shirt del famoso Temple Bar Pub può essere un bel modo per ricordare le notti tra risate e musica live irlandese. È possibile acquistare questi prodotti nel negozio ufficiale del pub, in Temple Bar Street, e scegliere tra tazze, cappellini, magneti e poster.

Negozio ufficiale del Temple Bar, dove sono presenti prodotti che conviene comprare a Dublino

Fonte: iStock

Negozio di souvenir del Temple Bar a Dublino

Scegliere qualcosa che emoziona davvero permetterà di rivivere ancora una volta questo fantastico viaggio alla scoperta di Dublino e della sua fantastica tradizione popolare.

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Dublino a piedi, 6 zone da vedere: itinerari fai da te

Dublino è la vibrante capitale dell’Irlanda, una città che si presta meravigliosamente ad essere esplorata a piedi dai propri visitatori, di tutte le età. Si tratta di una città ricca di storia, cultura e fascino, ed offre un mix perfetto fra antichità e modernità nel Paese irlandese. Camminare per le strade della capitale significa scoprire angoli nascosti, vivere ed immergersi nell’atmosfera unica dei suoi quartieri ed immergersi nella quotidianità dei suoi abitanti. Ecco sei zone imperdibili di Dublino, per un itinerario fai da te per vivere al meglio la città e scoprire i suoi angoli più famosi a piedi.

Temple Bar: il cuore pulsante della vita notturna

Temple Bar è senza dubbio uno dei quartieri più famosi di Dublino. Con le sue stradine acciottolate, i pub storici e le gallerie d’arte, rappresenta il centro della vita culturale e notturna della città irlandese. Iniziare la passeggiata da qui è l’ideale, precisamente da Ha’penny Bridge, un pittoresco e affascinante ponte pedonale che collega le sponde del fiume Liffey. Da qui, è possibile immergersi nel dedalo di vie che compongono il quartiere di Temple Bar.

Passeggiando per il quartiere, inoltre, non si potrà fare a meno di notare l’iconico Temple Bar Pub, un luogo imperdibile per gli amanti della musica dal vivo e, soprattutto, dell’iconica birra Guinness. Per gli appassionati d’arte, fare una sosta alla Gallery of Photography e al National Photographic Archive, che ospitano mostre temporanee di fotografi irlandesi ed internazionali, può quasi ritenersi d’obbligo. Concludere la visita del quartiere con una cena in uno dei tanti ristoranti tipici della zona, dove poter gustare piatti della tradizione irlandese, sarà sicuramente il modo ideale per terminare la giornata.

Vista esterna del famoso The Temple Bar nel centro di Dublino, omonimo quartiere storico della capitale irlandese

Fonte: iStock

The Temple Bar nel centro di Dublino

Grafton Street e St. Stephen’s Green: shopping e relax nel cuore della città

Grafton Street è la via dello shopping per eccellenza della capitale d’Irlanda. Si tratta di una vivace strada pedonale, costellata da diversi negozi di moda, grandi magazzini e boutique di lusso, ma anche di numerosi artisti di strada che creano un’atmosfera allegra e dinamica, che accompagna i visitatori durante la passeggiata lungo la via.

Alla fine di Grafton Street, si trova il parco pubblico di St. Stephen’s Green, un luogo incantevole dove potersi rilassare dopo una giornata passata alla scoperta della città di Dublino. Questo spazio verde, risalente al diciassettesimo secolo, è il luogo ideale per una passeggiata tranquilla o un picnic. Tra i diversi laghetti, aiuole fiorite e statue commemorative, il parco di St. Stephen’s Green offre un’oasi di pace nel cuore della capitale irlandese.

Trinity College e il Book of Kells, per un tuffo nella storia

Il Trinity College è una delle istituzioni accademiche più prestigiose al mondo ed una tappa obbligata per chi visita la città di Dublino. Venne fondato nel 1592 e da allora, questo antico collegio universitario, ospita al suo interno il celebre Book of Kells, un manoscritto miniato risalente all’Ottocento d.C. e che rappresenta uno dei tesori più preziosi dell’Irlanda.

L’ingresso al campus universitario è libero, quindi è possibile passeggiare liberamente tra gli edifici storici ed i rigogliosi giardini che lo colorano. La visita alla Old Library, la vecchia libreria del Trinity Collegge, dove è esposto il Book of Kells, è a pagamento, ma vale assolutamente la pena non perdere la possibilità di osservare questo reperto storico così importante. Dopo aver ammirato il manoscritto, da non perdete l’occasione di esplorare la Long Room, una spettacolare sala di lettura che ospita oltre 200.000 volumi antichi.

Foto interna della Long Room, famosa sala lettura all'interno dell'antico Trinity College della città di Dublino

Fonte: iStock

Long Room, sala lettura all’interno del Trinity College

Il quartiere georgiano di Dublino: eleganza ed architettura

Per un tuffo nell’eleganza del diciottesimo secolo, bisogna dirigersi verso il quartiere georgiano di Dublino. Questa zona della città, caratterizzata da edifici storici in stile georgiano e con le tipiche porte colorate, è una delle più affascinanti della capitale. Per visitare questo quartiere a piedi, si consiglia di iniziare l’itinerario da Merrion Square, una piazza circondata da splendide case georgiane.

Passeggiando per le vie del quartiere, non si deve perdere l’occasione di visitare la National Gallery of Ireland, uno dei musei più famosi della città di Dublino e che ospita una vasta collezione di opere d’arte europee ed irlandesi. L’itinerario continua verso Fitzwilliam Square, un’altra piazza georgiana perfettamente conservata, e dalla quale godere di una vista delle eleganti facciate delle case storiche. Per gli appassionati di storia e letteratura, non può mancare una sosta alla casa natale di Oscar Wilde, situata proprio a Merrion Square.

Il quartiere dei Docklands: modernità ed innovazione

Il quartiere dei Docklands rappresenta il volto moderno ed innovativo della città di Dublino. Questa zona, che un tempo fu un’area portuale in decadenza, è stata completamente riqualificata negli ultimi decenni ed oggi ospita grattacieli, uffici di grandi aziende tecnologiche e spazi culturali contemporanei, che si possono facilmente visitare a piedi. Il tour parte dai Grand Canal Docks, dove poter ammirare l’architettura moderna durante una lunga e piacevole passeggiata lungo il canale.

In questo quartiere è possibile visitare anche il Bord Gáis Energy Theatre, un imponente teatro che ospita spettacoli internazionali di teatro e musica, famoso in tutto il Paese. Per gli amanti di scienza e tecnologia, da non perdere il Science Gallery, un museo interattivo che esplora le connessioni tra scienza, arte e design, adatto a tutti.

Phoenix Park: natura e tranquillità

Phoenix Park è uno dei parchi urbani più grandi d’Europa. Si tratta di un vero e proprio polmone verde per la città di Dublino. Questo vasto spazio verde offre numerose ai visitatori per passeggiate, picnic e attività all’aria aperta. All’interno del parco, sarà possibile trovare anche attrazioni come lo Zoo di Dublino e la residenza presidenziale Áras an Uachtaráin.

In questo quartiere, si può partire per un tour a piedi dal Phoenix Monument, un obelisco situato nel cuore del parco cittadino. Da qui, sarà possibile seguire uno dei tanti sentieri che attraversano il parco, immergendosi nella natura ed osservando daini e scoiattoli. Per gli amanti della storia e della cultura irlandese, a Phoenix Park si può visitare Magazine Fort, una fortezza del diciottesimo secolo situata al suo interno.

Dublino è una città unica, che si può visitare a piedi, permettendo ai visitatori di scoprire ogni suo angolo nascosto e di vivere appieno la sua atmosfera. Da Temple Bar con la sua vivace vita notturna, al tranquillo Phoenix Park, passando per il prestigioso Trinity College e i moderni Docklands, ogni quartiere offre qualcosa di speciale. Organizzare un itinerario fai da te è semplice e permetterà di muoversi a vostro ritmo, assaporando ogni istante di questa affascinante città. Buon viaggio e buona scoperta di Dublino!

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A Dublino c’è un nuovo quartiere hipster che bisogna assolutamente visitare

Lasciate perdere Temple Bar, il Trinity College e la fabbrica della Guinness. La prossima volta che andate a Dublino c’è un “nuovo” quartiere che dovete assolutamente visitare. A dire il vero non è nato oggi. Si tratta di uno dei quartieri più antichi della città, tanto che i nomi delle strade sono ispirati alla storia vichinga del Paese.

Dall’età del ferro fino alla rivoluzione digitale, è stata la zona preferita da chi cerca un piacevole vicinato senza essere troppo distante da Dublino. È stato anche sede dell’ex villaggio costruito per i dipendenti delle ferrovie e oggi è diventato “the place to be”.

Si chiama Stoneybatter ed è considerato uno dei quartieri più hipster al mondo. La rivista “Time Out” l’ha definito uno dei 40 luoghi più cool al mondo nel 2019. Pochi lo conoscono ed è una vera scoperta.

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Fonte: SiViaggia – @Ilaria Santi

Le abitazioni di mattoni rossi di Stoneybatter a Dublino

Dove si trova Stoneybatter

Guardando la Guinness Storehouse, si trova sulla sponda opposta del fiume Liffey, a Nord-Ovest rispetto al centro di Dublino e confina con il meraviglioso Phoenix Park, il grande polmone verde cittadino pieno di sentieri dove passeggiare e dove vivono ancora oggi branchi di cervi.

Un tempo il nome del quartiere era Bothar-na-gCloch, che significa “la strada di pietre”, in quanto era la via diretta che portava a Dublino venendo dalla campagna e dalle contee fuori città.

Ha iniziato a prendere sempre più piede tra gli assidui frequentatori della Capitale irlandese una decina di anni fa, quando gli appartamenti ricavati nei grandi edifici a due piani di mattoni rossi sono stati messi in vendita e vi si sono trasferite le prime coppie giovani in cerca di un’abitazione a prezzi abbordabili. Oggi che sta diventando molto di moda vivere a Stoneybatter le case non sono più così economiche, ma chi ci vive abita in un microcosmo hipster, super tranquillo e decisamente poco frequentato dalle orde di turisti.

Ogni abitante di Stoneybatter ha contribuito a rendere il quartiere una vera chicca. Ogni abitazione ha dipinto la porta d’ingresso di un colore diverso, e si sa che le porte colorate di Dublino sono famosissime, tanto che esistono dei tour specifici.

Cosa fare a Stoneybatter

Nel quartiere sono sorti molti locali alternativi, bar, ristoranti, negozi vintage, di artigianato e di design e mercati coperti, là dove un tempo si trovavano drogherie, macellai, panettieri. Nell’ex ufficio postale c’è un delizioso locale chiamato Social Fabric Café. Al posto della macelleria c’è un negozio di design artigianale The Old Butcher Studios. Si trova qui anche il pub che ha vinto il premio come migliore del 2023, il J. Walsh & Co., che si trova tra Blackhall Place e Brunswick Street North, perfetto per una pinta di Guinness genuina o un vero whiskey irlandese. Se scegliete questa zona come base per visitare Dublino, non sentirete la mancanza di scelta per la colazione, il pranzo o la cena.

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Fonte: 123rf

L’Irish Museum of Modern Art a Dublino

Il quartiere ospita anche l’Irish Museum of Modern Art (IMMA Dublin) che, in un bellissimo edificio seicentesco che un tempo era sede dell’ospedale militare, espone più di 3500 opere di artisti irlandesi, ma anche internazionali, come Roy Lichtenstein, Marina Abramović, Louise Bourgeois e Sol LeWitt. L’ingresso al museo è gratuito, tranne alle sale che ospitano mostre temporanee. Ha anche un bellissimo giardino interno dove un tempo venivano coltivate le piante officinali per l’ospitale e un delizioso barettino.

A Stoneybatter c’è anche la Kilmainham Gaol, l’antica prigione di Dublino aperta alla fine del 1700. Vengono organizzate visite guidate tra le celle che hanno ospitato il primo prigioniero politico e molti di coloro coinvolti nei moti nazionalisti irlandesi e nella famosa Rivolta di Pasqua avvenuta nella settimana di Pasqua del 1916, un tentativo dei militanti repubblicani irlandesi di ottenere l’indipendenza dal Regno Unito, considerato oggi uno dei punti saldi per la creazione dell’attuale Repubblica d’Irlanda. A questo evento è dedicata una poesia di William Butler Yeats ed è citato nel brano “Zombie” dei Cranberries.

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Fonte: 123rf

Kilmainham Gaol, l’antica prigione di Dublino

Infine, vi si trovano i giardini dell’Irish National War Memorial, un monumento dedicato ai circa 50mila caduti irlandesi che hanno dato la vita nella Grande Guerra.

A Stoneybatter non sono tanti gli hotel dove alloggiare, ma molti degli appartamenti nelle storiche case di mattoni sono in affitto su Airbnb. È un ottimo punto di partenza per scoprire Dublino. Ci si può spostare a piedi seguendo il lungofiume, ma ci sono anche mezzi pubblici che portano in centro. Se vi capita di essere qui a metà giugno, poi, si tiene la festa di quartiere e non avrete neppure bisogno di andare in centro per sentirvi un vero Dubliner, per dirlo alla James Joyce.

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Bloomsday, da Dublino a Trieste sulle orme di Joyce

Il 16 giugno è una data speciale in Irlanda, perché si celebra il Bloomsday, la festa nazionale in onore dello scrittore James Joyce. Chi non avrà la possibilità di vivere a Dublino la festività che rievoca gli eventi dell’”Ulisse” il romanzo più celebre dello scrittore, potrà godersi la speciale atmosfera di questa giornata e un pizzico di Irlanda in occasione del Bloomsday a Trieste. Ecco gli appuntamenti imperdibili del fitto calendario di iniziative nella città in cui l’autore irlandese visse quasi ininterrottamente dal 1904 fino al 1920, con Nora Barnacle, che sarebbe diventata sua moglie, e dove nacquero i loro figli Giorgio e Lucia Anna.

Bloomsday nell’anno di Zeno a Trieste

Le celebrazioni del Bloomsday in terra giuliana avranno inizio venerdì 16 giugno, giorno in cui, nel 1904, si svolgono tutte le vicende narrate nel romanzo, e andranno avanti fino a domenica 18 giugno. Nell’edizione del 2023, ci sarà un po’ d’Irlanda in più, grazie a Turismo Irlandese che quest’anno ha voluto unirsi ufficialmente alla festa, ospitando due eventi interessanti e originali, in occasione del centesimo compleanno de “La coscienza di Zeno” dell’autore triestino Italo Svevo, grande amico e sostenitore di Joyce, che segue a un anno di distanza quello dell’”Ulysses”.

L’incontro tra Joyce e Svevo risale al 1907, quando il primo divenne insegnante d’inglese suo e di sua moglie. Svevo è considerato uno dei modelli di Leopold Bloom, protagonista dell’”Ulisse”, soprattutto negli aspetti più propriamente ebraici.

Bloomsday a Trieste: gli appuntamenti imperdibili

Bloomsday Trieste approfondirà anche in questa edizione un singolo episodio del capolavoro di Joyce, indagando le modalità, il significato, il senso attuale e le diverse suggestioni di “Circe”, quartultimo capitolo del romanzo, ultimo della sezione centrale denominata “Odissea”, l’episodio più lungo di tutto il libro, ricchissimo e visionario.

Ecco alcuni degli appuntamenti da non perdere in occasione del Bloomsday nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.

Calipso. La colazione “immersiva”

Alle ore 9.00 dei giorni 16, 17 e 18 giugno, all’Adriaco Yacht Club (Molo Sartorio 1) – il più antico e prestigioso yacht club triestino – avrà luogo Calipso. La colazione “immersiva”, formula lanciata nel 2022 con grande successo in occasione dei 100 anni del romanzo di Joyce. Il menu sarà una combinazione tra lo stile continentale e quello tipicamente irlandese, con l’immancabile rognone descritto nel capitolo “Calipso”, e la messa in scena delle pagine della celebre colazione con frattaglia, da parte della compagnia teatrale “L’Armonia”.

Trieste chiama Dublino

Il 16 giugno, alle ore 17.00, si svolgerà il secondo evento che vede il coinvolgimento di Turismo Irlandese in collaborazione con Boscolo Viaggi: Trieste chiama Dublino. Itinerario a piedi, curato dall’ente del turismo dell’isola di Smeraldo.

Nel corso di una passeggiata di joyciana memoria, in compagnia di una guida, i partecipanti vivranno un intrigante parallelismo tra luoghi chiave triestini e dublinesi, facendo un viaggio nel capoluogo giuliano che rievoca una simile esperienza in quello irlandese e che unisce le due città fonte di ispirazione per lo scrittore: il porto di partenza irlandese, luogo dell’anima in cui sono ambientate quasi tutte le sue opere, e il porto adriatico, luogo di sosta, di maturazione e di creatività, dove parte delle opere sono state concepite e scritte. Il punto di ritrovo è Piazza Ponterosso, vicino alla statua di James Joyce, e la partecipazione è gratuita, con prenotazione fino a esaurimento posti.

Itinerario a piedi sulle orme di Svevo

Per celebrare il centenario de “La Coscienza di Zeno”, Riccardo Cepach, curatore dei musei Svevo e Joyce guiderà i visitatori lungo una piacevole passeggiata nel centro di Trieste, alla scoperta dei luoghi specialmente legati alla vita e all’opera di Italo Svevo. L’appuntamento è in piazza Hortis alle ore 11 di sabato 17 giugno, davanti alla statua dello scrittore e drammaturgo triestino (In caso di maltempo, il tour verrà ripreso domenica 18, con partenza dal medesimo luogo e orario).

Tour a piedi nella città di Joyce

Domenica 18 giugno, è invece la volta del tour guidato da Laura Pelaschiar con la partecipazione di Paolo Quazzolo (Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Studi Umanistici). Un’occasione per scoprire la “bella Trieste” di Joyce, la città delle sue lezioni di inglese, delle amate chiese e delle non meno amate osterie, la Trieste dei bordelli, dei teatri, della Berlitz School, patria dei cripto-triestini Leopold e Molly Bloom.

Bloomsday Festival a Dublino

A Dublino le celebrazioni del Bloomsday non sono di certo da meno. Anche quest’anno, fino al 18 giugno, le occasioni per divertirsi o approfondire alcuni aspetti della scrittura joyciana sono davvero numerose. Tra spettacoli di strada, conferenze, teatro, musica, letture, laboratori, tour a piedi ed eventi gastronomici, il festival farà rivivere ancora una volta i personaggi e i luoghi resi famosi dal celebre romanzo.

La festività prende il nome da Leopold Bloom, uno dei protagonisti del romanzo (l’altro è Stephen Dedalus, alter ego letterario di Joyce). L’opera segue la vita e i pensieri di Bloom – così come quelli di Stephen e di una serie di altri personaggi, reali e immaginari – dalle 8 del mattino fino alle prime ore del mattino successivo. La data del 16 giugno 1904 venne scelta dallo scrittore irlandese perché fu il giorno del primo appuntamento tra James Joyce e Nora Barnacle, sua futura sposa.

Anche nel capoluogo irlandese si comincia con la colazione molto ricca in ricordo di quella che Leopold prepara nel romanzo per la moglie Molly. Luogo scelto per l’appuntamento è Sandycove, a sud di Dublino, dove si trova il Joyce Museum. Dopo la colazione hanno inizio le peregrinazioni letterarie.

Dublino fa da sfondo a quasi tutte le opere di Joyce. Le tappe del tour guidato includono l’alma mater di Joyce, il Belvedere College; North Hardwicke Street, l’ambientazione del racconto “The Boarding House”; il Gresham Hotel, l’ambientazione della scena finale e più memorabile del racconto “The Dead”; la statua di James Joyce in North Earl Street. L’itinerario include anche una visita al numero 7 di Eccles Street e ripercorre i passi del celebre viaggio di Leopold Bloom per acquistare un rognone nel quarto episodio dell’”Ulysses”.

Una delle peculiarità delle celebrazioni del Bloomsday è imbattersi nelle persone vestite come i personaggi in stile edoardiano. Tra i capi di abbigliamento caratteristici che si vedono per le strade del capoluogo irlandese quel giorno c’è la paglietta, un cappello estivo alla moda e iconico indossato da molti all’epoca, tra cui lo stesso Joyce.

Tanti gli eventi organizzati per il Bloomsday Festival al James Joyce Centre, che ospita la manifestazione dal 1994, collaborando con diversi teatri, musei, biblioteche, mostre d’arte, collettivi e altre istituzioni di Dublino per far rivivere l’eterna opera di Joyce.

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A Dublino, sui luoghi di Bono e degli U2

È l’irlandese per eccellenza. Lui, Paul David Hawson, in arte Bono, frontman degli U2. E chi meglio di lui può raccontare l’Irlanda e i luoghi che più vale la pena visitare? Ora che uscito il suo libro, “Surrender”, gli amanti dell’Irlanda e i fan della band hanno un motivo in più per programmare un viaggio a Dublino attraverso i luoghi di uno dei suoi cittadini più famosi di sempre.

Questa città ha sempre avuto un ruolo importante per la band, che le ha elargito numerosi tributi, tra cui l’album “Song of Innocence”. Lo stesso Bono, nel commentare l’uscita del libro, ha sottolineato l’importanza di luoghi e persone: “Quando ho iniziato a scrivere questo libro, speravo di definire in dettaglio ciò che in precedenza avevo solo abbozzato nelle canzoni. Le persone, i luoghi e le opportunità della mia vita. “Resa” è una parola carica di significato per uno come me: cresciuto con i pugni alzati (musicalmente parlando), nell’Irlanda degli Anni Settanta), non era un concetto naturale. È una parola che non sono riuscito a mettere a fuoco fino a quando non ho raccolto i miei pensieri per il libro e sono ancora alle prese con l’imperativo che più in assoluto richiede di essere umili. Nella band, nel mio matrimonio, nella mia fede, nella mia vita da attivista. “Surrender” è la storia della mancanza di progresso di un pellegrino… con una buona dose di divertimento lungo il percorso”.

Naturalmente, seguire le sue tracce e quelle degli U2 per scoprire la capitale irlandese può essere un approccio insolito, specie se porta a scoprire qualche piacevole sorpresa fuori dalle rotte più battute.

I luoghi di Bono a Dublino

La casa natale di Bono

Per iniziare il tour sui luoghi di Bono e degli U2, la via dell’infanzia del leader della band irlandese può essere un ottimo punto di partenza. Il quartiere è quello di Glasnevin, nella zona più a Nord della città, e la via è Cedarwood Road, a cui è stata dedicata anche una canzone nell’album “Song of Innocence”. Dopo aver fatto una passeggiata tra le case in cerca del civico 10 (oggi è una residenza privata), vale la pena raggiungere i National Botanic Gardens, con arboreto e serre d’epoca come la Great Palm House, costruita al 1883.

La scuola di Bono

Un altro luogo chiave per la formazione del cantante e del gruppo, non lontano dalla casa, naturalmente, è la scuola Mount Temple Comprehensive, nel quartiere Nord di Clontarf, dove un Larry Mullen quattordicenne affisse un annuncio per cercare musicisti e formare una band. La ricerca andò a buon fine e la prima jam session prese vita nella cucina del futuro batterista, al numero 60 di Rosemount Avenue. Già che ci siete, un altro indirizzo nel quartiere è il numero 15 di Marino Crescent, casa natale di un altro dublinese molto conosciuto: Bram Stoker, autore del celeberrimo “Dracula”, romanzo che nel 2022 ha festeggiato il 125° compleanno.

St. Stephen’s Green e dintorni

Dopo un’esplorazione della zona Nord di Dublino, con i luoghi dell’infanzia e adolescenza d Bono, il tour può proseguire verso il centro, dove si trovano il parco St. Stephen’s Green e South Anne’s. Qui, nel 1978, gli U2 si esibivano al McGonagle’s, al numero 22 di South Anne Street, un locale che fu un vero e proprio tempio della musica underground. Tappa obbligata in questa zona è anche Merrion Square Park dove si trova la statua di Oscar Wilde, sulla cui base Bono scrisse una citazione del celebre autore: “Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero”.

Clarence Hotel, Project Arts Centre e Ha’Penny Bridge

Vale la pena proseguire a piedi verso la zona di Temple Bar per bere o mangiare, magari, qualcosa al Clarence Hotel, un boutique hotel in un edificio storico sulla riva del fiume Liffey e acquistato in passato da Bono e da The Edge. Deve la sua fama anche ai video live di “Beautiful Day” ed “Elevation”, girati sul tetto il 27 settembre del 2000.

Poco lontano, c’è il centro artistico multidisciplinare Project Arts Centre, che ospita arti visive, teatro, danza, musica e performance, dove nel 1978 Paul McGuinness andò a vedere una band chiamata U2, di cui divenne poi lo storico manager, fino al 2013. Per raggiungere da Temple Bar un altro piccolo luogo di culto, vale la pena attraversare il Liffey su uno dei suoi punti più famosi, nonché simboli della città, l’Ha’Penny Bridge, dove nei primi anni ’80 gli U2 posarono per le loro primissime e iconiche immagini.

L’Hard Rock Cafè e Bonavox

Prima dell’attraversamento, se si è in vena di memorabilia, non lontano dal ponte, si trova l’Hard Rock Cafè di Dublino, che raccoglie non pochi cimeli, come un’auto Trabant dell’epoca dello Zoo TV Tour degli U2, gli occhiali da sole indossati da Bono nel video di “Beautiful Day” e il testo scritto a mano della loro canzone “Please”. Altro indirizzo da mettere in agenda il Little Museum of Dublin che raccoglie una piccola, ma ben fornita, collezione di oggetti dedicata agli U2. Attraversato l’Ha’Penny Bridge, non molto lontano, al 9 di North Earl Street, si trova il negozio di audioprotesi Bonavox da cui il frontman degli U2 prese il nome. Prima di proseguire, vale la pena buttare l’occhio a The Spire, a pochi passi, in O’Connel Street, la gigantesca torre d’acciaio di 120 metri dedicata alla luce.

3Arena, Tom Clark Bridge e Windmill Lane Recording Studios

Un altro luogo storico per la band, che dà la possibilità di raggiungere la zona dei docks, è lo spazio per concerti 3Arena, ex Point Depot, dove gli U2 tennero una serie di leggendari concerti nel 1989. Situato sulla riva Nord del fiume, dallo stesso lato di Bonavox, può essere raggiunto a piedi seguendo la riva e ammirando da questa prospettiva il lungofiume Sud. Lo spazio sorge proprio in prossimità dell’ultimo ponte sul Liffey, che si apre sulla baia, il Tom Clark Bridge, ponte basculante che, con tutta la zona di Grand Canal, fu la location di “October”, secondo album in studio della band, per lo scatto della cover e i video, in particolare “Gloria”.

La zona del porto merita un’esplorazione, anche per la sua nuova vita e luoghi come, per esempio, il bellissimo EPIC Museum, un museo interattivo dedicato alla diaspora irlandese. E il punto di arrivo del tour dublinese dedicato agli U2, proprio in questa bellissima zona, non potrebbero che essere i celeberrimi Windmill Lane Recording Studios, dove la band registrò diversi album.

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Il caffè si beve a Dublino, nel primo bar firmato LEGO

Organizzare un viaggio a Dublino è sempre un’ottima idea. La capitale dell’Irlanda, situata sulla costa orientale del Paese, è una città che non smette mai di sorprendere. Non è un caso che, proprio qui, migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo scelgono di organizzare viaggi e vacanze in ogni periodo dell’anno.

Lo fanno per raggiungere il castello cittadino, che conserva i resti di una storia che risale al XII secolo, ma anche per esplorare l’imponente e maestosa Cattedrale di San Patrizio. Lo fanno per passeggiare nel centro urbano, tra gli edifici storici e caratteristici, ma anche per raggiungere i parchi e per esplorare lo straordinario patrimonio naturalistico e paesaggistico che si snoda fuori ai dintorni di Dublino.

E come se tutto questo non fosse già abbastanza, per prendere un’aereo e raggiungere la capitale dell’Isola di Smeraldo, c’è un altro motivo per andare a Dublino adesso. Si tratta dell’apertura di un nuovo bar, non uno qualsiasi, ma la il primo Brick Café firmato LEGO.

Si beve caffè e si gioca con i mattoncini: succede a Dublino

Uomini e donne, adulti e bambini, nessuno resta immune dal fascino dei mattoncini più celebri del mondo, quelli firmati LEGO. Lo dimostra il fatto che qualsiasi attrazione a tema, si rivela sempre un successo.

E dopo il parco a tema LEGO in Italia, il Legoland Resort in Germania e il Brick Burger nelle Filippine, giusto per citarne alcuni, tocca alla città di Dublino che, proprio in questi giorni, ha inaugurato il primo LEGO Brick Café.

Ci troviamo nel cuore della capitale irlandese, e più precisamente nel quartiere Blackpitts, uno dei più cool di tutta la città. A circa un chilometro dal centro, in questa zona possiamo trovare l’Hen’s Teeth, un concept store che ospita un ristorante, un negozio, una caffetteria e anche una galleria. Ed è proprio al suo interno che è stato inaugurato il Brick Café firmato LEGO.

Si tratta di un progetto sperimentale dedicato esclusivamente agli adulti. Tutti qui sono invitati a entrare, a mettersi alla prova e a costruire, mattone dopo mattone, creazioni incredibili tra un caffè, una cioccolata calda o una birra.

LEGO Brick Cafe
LEGO Brick Cafe

LEGO Brick Café

È un progetto sperimentale, unico e sensazionale che sta entusiasmando tutti i fan del celebre mattoncino. Il LEGO Brick Café, infatti, è il primo del suo genere e ha una missione: quella di assistere e stimolare le persone nello sviluppo della creatività e nel gioco. Lo spazio creato all’interno dell’Hen’s Teeth di Dublino, infatti, è dedicato esclusivamente agli adulti.

Inaugurato in occasione del mese dedicato alla salute mentale, questo spazio è nato grazie alla collaborazione tra Lego Lead User Lab e l’agenzia creativa Boys+Girls. Come abbiamo anticipato, però, si tratta di un progetto sperimentale che permetterà a cittadini e viaggiatori, in visita a Dublino, di immergersi all’interno del fantastico mondo dei LEGO il 26 e il 27 ottobre.

All’interno del bar le persone possono scegliere tra un’ampia selezione di set e mattoncini LEGO, per giocare, sperimentare e creare case, castelli, città e qualsiasi altro progetto. Durante i due giorni saranno organizzati anche dei workshop sulle infinite possibilità creative che i mattoncini in questione offrono.

LEGO Brick Cafe

Fonte: IPA

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