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Playa del Barronal, la bellissima spiaggia (segreta) dell’Andalusia

Solo a nominarla, l’Andalusia evoca immagini ben precise: ballerine di flamenco, tapas, architetture moresche e le vette innevate della Sierra Nevada. In questo scenario non mancano anche splendide spiagge: da quelle con sabbia dorata e onde perfette, frequentate anche dai surfisti, alle attrezzate con stabilimenti e dotate di tutte le comodità per un viaggio in famiglia. E poi ci sono quelle adatte a chi ricerca libertà…anche dai vestiti.

Stiamo parlando di Playa del Barronal, una spiaggia ampia, lunga 800 metri, situata nel parco Cabo de Gata, nella zona del Campillo del Genovés, nel comune di San José, tra la spiaggia di Genoveses e quella di Mónsul, famosa per il suo splendido arenile di sabbia scura vulcanica in cui si fa spazio un bizzarro promontorio roccioso.

Questa magnifica spiaggia è frequentata dalle persone che vogliono godersi un ambiente totalmente vergine praticando il nudismo. Costeggiando le scogliere che circondano questa spiaggia c’è anche un sentiero che porta ad altre calette più piccole chiamate “calette del Barronal”.

Le caratteristiche di Playa del Barronal

Seppur non lo sia ufficialmente, viene utilizzata principalmente come spiaggia nudista. Playa del Barronal, situata in Andalusia, vanta una sabbia fine e senza pietre, dov’è possibile stendere il proprio asciugamano e semplicemente rilassarsi sotto al caldo sole spagnolo. Anche le condizioni di balneazione sono ottimali, in quanto è possibile farsi il bagno in sicurezza e in modo progressivo: dall’acqua più bassa a quella più alta.

L’ambiente che la circonda contribuisce a offrire un paesaggio unico grazie alla presenza di formazioni rocciose di origine basaltica, le quali mettono in evidenza la sua origine vulcanica. La parte posteriore della spiaggia, inoltre, è occupata da dune, dove crescono le agavi e altri tipi di vegetazione.

A differenza delle vicine spiagge di Mónsul o Genoveses, Playa del Barronal è poco affollata anche perché non vicina alla strada.

Come arrivare a Playa del Barronal: il Camino al Barronal

Raggiungere Playa del Barronal comporta una breve camminata: dal parcheggio, dovrete percorrere un sentiero che attraversa colline e costeggia diverse calette. Potete accederci da Cala Chica, provenendo da Los Genoveses, o da Cala del Barronal. La spiaggia è raggiungibile anche con i mezzi pubblici fino al parcheggio.

Playa del Barronal fa parte del parco naturale Cabo de Gata, l’angolo sud-orientale della Spagna, nella zona di Almería. È coronato da un bellissimo faro e circondato da scogliere e spiagge rocciose. Dal suo nome deriva il vicino villaggio di San Miguel de Cabo de Gata, ma anche il nome del “Parque Natural Cabo de Gata-Níjar” che si estende dal villaggio a Carboneras. In totale sono 63 chilometri di costa contraddistinta da incantevoli villaggi, geologia vulcanica, incredibili punti panoramici e spiagge con acque cristalline.

Da qui potete raggiungere anche le Calas de Barronal, costituite da quattro graziose spiaggette (El Lance del Perro, Cala Chica, Cala Grande e Cala Principe) che si susseguono lungo la costa in una sequenza isolata a est di Playa del Barronal.

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Cosa vedere a Cordoba in un giorno: alla scoperta della città dei fiori dal fascino moresco

Cordoba, la città dei fiori dal fascino moresco, rappresenta una delle mete più belle da visitare durante un viaggio in Andalusia. Seppur la vicinanza con le più gettonate Siviglia, Malaga e Granada l’abbia relegata per molto tempo a breve sosta di passaggio, oggi sta attirando sempre più l’attenzione su di sé grazie alla sua storia affascinante e ad architetture suggestive, uniche nel loro genere.

Questa meravigliosa città, con le sue case imbiancate a calce, le antiche cattedrali e i cortili che profumano di fiori d’arancio, è famosa soprattutto per il suo festival annuale chiamato la Fiesta de los Patios. Nel mese di maggio, i cortili delle case (patios) vengono decorati con grandiose esposizioni floreali e aperti al pubblico per competere e aggiudicarsi il primo premio.

Tuttavia, è una città che può essere visitata tutto l’anno perché ci sono molte altre cose fantastiche da fare e da vedere. Qui tutti i nostri consigli su cosa vedere a Cordoba in un giorno!

Tappa 1: la Mezquita, la moschea-cattedrale Patrimonio UNESCO

Visitare la Mezquita di mattina come vostra prima tappa è un’ottima idea, sia per evitare il caldo eccessivo che per anticipare l’arrivo della maggior parte dei visitatori. In più, in questo modo avrete tutto il tempo necessario per esplorare l’edificio con calma ammirandone ogni splendido dettaglio: se viene considerato il monumento più amato della Spagna c’è sicuramente una ragione.

Ora una cattedrale, in realtà questo sito religioso rappresenta una delle eredità più belle risalenti al periodo in cui la città fu governata, per oltre 500 anni, dai musulmani. Fu durante il periodo della Reconquista (XIII secolo), che la moschea fu convertita in cattedrale. È un monumento unico che unisce due delle principali religioni del mondo, Patrimonio UNESCO dal 1984: scopritelo passeggiando tra le colonne di marmo e granito all’interno, uniche con il loro binomio rosso e bianco, e tra gli aranci, le palme e i cipressi del Patio de Naranjos.

Interni della Mezquita a Cordoba

Fonte: iStock

Gli interni della Mezquita a Cordoba

Tappa 2: Puerta del Puente e Puente Romano

Una volta usciti dalla Mezquita, continuate la vostra scoperta di Cordoba tra i luoghi simbolici del suo centro storico. Il primo è una porta rinascimentale risalente al XVI secolo, il cui nome significa “Porta del Ponte”, perché conduce al secondo luogo simbolo: il Puente Romano, ossia il Ponte Romano. Risalente al I secolo e ricostruito più volte nel corso dei secoli, è stato usato anche come location nella quinta stagione de Il Trono di Spade.

Se volete ammirarlo immerso in un’atmosfera davvero suggestiva, con le sue 16 splendide arcate che attraversano il Rio Guadalquivir, vi consigliamo di tornarci a fine giornata, all’ora del tramonto, aspettando che la sera cali sulla città e tutto si illumini creando uno scenario particolarmente romantico.

Tappa 3: il quartiere ebraico, il più suggestivo della città

Dopo pranzo, raggiungete uno dei quartieri più belli della città: quello ebraico. È un vero piacere camminare tra le sue vie perché, nel corso del tempo, ha mantenuto intatta la sua estetica tradizionale tra strade acciottolate, case imbiancate a calce, statue e archi. Da qui potete raggiungere facilmente anche Calleja de Los Flores, probabilmente una delle vie più famose e fotografate della città!

Qui troverete le classiche casette bianche decorate con tanti vasi fioriti e i famosi cortili che, ogni anno, partecipano alla competizione. Molti di questi patios sono visitabili gratuitamente: vi basterà consultare gli orari forniti dall’ufficio del turismo. Se volete fotografare quelli più spettacolari, raggiungete Calle San Basilio, nel popolare quartiere di Alcázar Viejo.

Patios tipico di Cordoba

Fonte: iStock

Uno dei patios tipici di Cordoba

Tappa 4: Palacio de Viana, il magico palazzo dei giardini

Cordoba è sinonimo di giardini e, se non ne avete visti abbastanza durante la vostra passeggiata nel centro storico, potreste entrare nel famoso Palacio de Viana. Passeggiate tra i 12 cortili del palazzo, seguendo il percorso circolare segnalato, tra splendide colonne, alberi d’arancio e un’architettura regale.

Durante la vostra visita, noterete una vasta gamma di stili architettonici: questo perché il palazzo fu costruito centinaia di anni fa e, con il mutare dei tempi, cambiò anche l’architettura, creando questo fantastico crogiolo di stili. All’interno del palazzo, invece, potrete ammirare dipinti, arazzi e ceramiche.

Cosa vedere nei dintorni di Cordoba

Uno dei luoghi più belli da vedere nei dintorni di Cordoba è il Parque Natural Sierras Subbéticas, 320 chilometri di colline calcaree ricoperte di vegetazione e disseminate di grotte, sorgenti e corsi d’acqua. Qui potrete fare diverse escursioni a piedi, raggiungendo anche la vetta La Tiñosa, alta 1570 metri, oppure visitare i caratteristici centri abitati di Zuheros e Priego de Córdoba.

Se volete provare un po’ di adrenalina, invece, prenotate l’escursione al Caminito del Rey: un tempo considerata tra le più pericolose al mondo, oggi è un’esperienza resa sicura da barriere di sicurezza e caschi. Qui, camminando lungo apposite passerelle, godrete di una vista mozzafiato sul canyon, sui laghi e sui paesaggi circostanti.

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C’è un posto in Spagna dove il bianco acceca e il tempo rallenta: si chiama Mijas

L’Andalusia? Un vero paradiso che sembra incastonato in un libro tra borghi caratteristici, città d’arte e scorci sul mare. Proprio nella zona costiera a trionfare è la Costa del Sol, un tratto in cui per oltre 300 giorni l’anno splende il sole. Il clima piacevole e i colori conquistano al primo sguardo facendo scoprire delle piccole realtà come Mijas, un gioiello che salta all’occhio per la sua edilizia così bianca da accecare.

Cosa vedere a Mijas

Sembra quasi bloccato in uno spazio tempo tutto suo Mijas, il piccolo borgo dalle case bianche caratteristiche protagonista della Costa del Sol, non lontano da Malaga. Il colore così chiaro si presta a scattare foto ricordo uniche, specialmente nelle oltre 300 giornate in cui splende il sole. Il villaggio dall’anima pittoresca si trova alle pendici della Sierra de Mijas, non lontano da Fuengirola e qui, tra viuzze caratteristiche e un centro storico arroccato da esplorare, c’è davvero un’anima da scoprire.

Mijas Pueblo

Il primo luogo da non perdere è Mijas Pueblo, ovvero l’anima più autentica dell’Andalusia caratterizzato da un labirinto di casette che si arrampicano su per la montagna. Si trova a circa 428 metri di altezza e qui si vive a ritmo lento. Ad accompagnare su e giù turisti (e non solo) ci pensano i burros-taxi, ovvero gli asinelli che sono diventati icona locale e che permettono di arrivare facilmente a Plaza de Toros, un’arena ovale unica nel suo genere.

Passeggiando si può raggiungere facilmente la Iglesia de la Inmaculada Concepción, un gioiello autentico di spiritualità nato sulle rovine di una ex moschea. Accanto ad essa svetta la Torre de Vela, un’antica torre mudéjar oggi trasformata nel campanile della chiesa. Altrettanto leggendario l’Ermita de la Virgen de la Peña, un eremo che oltre ad essere luogo di culto regala una vista impagabile sulla costa. Tra i sentieri del bosco c’è invece un bel trekking che conduce all’Eremo del Calvario.

Visitare Mijas in Spanga

Fonte: iStock

Passeggiata nel centro storico di Mijas con i caratteristici muri bianchi e vasi di fiori

I musei di Mijas

Tra i luoghi da visitare c’è anche il museo Carromato de Max che ospita un vagone ferroviario; al suo interno sono custoditi oggetti rari e molto particolari provenienti da tutto il mondo. Da non perdere, poi, il museo etnografico dove viene raccontata la vita quotidiana della località e il boom turistico. Gli appassionati d’arte troveranno molto interessante il CAC dedicato allo stile contemporaneo. Al suo interno sono esposte opere di diversi maestri del Novecento tra cui Dalì, Mirò e Picasso.

Le spiagge di Mijas

Non solo arte, cultura e musei. Le spiagge di Mijas si estendono per 12 chilometri lungo la Senda Litoral. Tra le più belle playa de la Luna circondata dal verde, playa de Calahonda ideale per famiglie e sportivi, El Bombo dove la sabbia scura regala scorci da sogno o playa dela Butibamba per chi cerca comfort e servizi. E gli amanti del surf? Non possono mancare una visita a play alas Doradas, onde da sogno e natura mozzafiato tutto attorno: l’effetto wow è assicurato.

Dove si trova e come arrivare a Mijas

Il pittoresco borgo andaluso di Mijas si trova in prossimità delle colline della Costa del Sol, ad una trentina di chilometri da Malaga. Per raggiungerlo il modo migliore è atterrare all’aeroporto di Malaga e poi prendere un bus che in circa un’ora conduce proprio a questo piccolo centro abitato. Ancora meglio, per chi ha un mezzo proprio o a noleggio, spostarsi in auto così da poter essere autonomi al 100%.

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Siviglia, dove il flamenco profuma di aranci in fiore

Solare, sensuale, magnetica, Siviglia è una città che cattura il cuore e riscalda l’anima. Con la sua luce dorata, i colori intensi, le antiche tradizioni e l’energia che pulsa tra vicoli, piazze e palazzi moreschi, la capitale andalusa è un mix di storia e passione, dove il passato arabo convive con l’eredità cristiana e l’anima gitana. Tra profumi d’arancio, architetture da Mille e una notte e ritmi che battono al suono del flamenco, è una città da vivere, ascoltare, assaporare.

In quest’articolo scopriamo insieme cosa vedere a Siviglia, dalle meraviglie architettoniche – come la Cattedrale e l’Alcázar –  ai tramonti sul Guadlquivir fino alle tapas nei quartieri più autentici: non una semplice checklist, ma un invito a perderti tra i meandri di una delle città più affascinanti d’Europa.

Siviglia: 13 cose da vedere

Situata nel sud della Spagna, nell’assolata regione dell’Andalusia, Siviglia è una città da scoprire a passo lento, passeggiando tra i suoi vicoli soleggiati alla scoperta di edifici plasmati da secoli di arte e di storia che, intrecciandosi, hanno lasciato tracce indelebili. Tra atmosfere moresche, giardini segreti e scorci che sembrano usciti da un film, ecco una selezione dei luoghi da non perdere per lasciarsi conquistare dalla magia andalusa.

Cattedrale di Siviglia e Giralda

Edificati su un’antica moschea almohade e su un minareto, la Cattedrale di Siviglia e l’inseparabile Giralda simboleggiano il trionfo del cristianesimo in città.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987, la Catedral Metropolitana de Santa María de la Sede de Sevilla è una delle chiese gotiche più grandi al mondo: oltre che per l’imponenza e la straordinarietà architettonica, colpisce per il mix di stili che riflettono le stratificazioni storiche della città. All’interno ospita la tomba di Cristoforo Colombo morto a Vallodolid, in Spagna, nel 1506.

La Giralda, visibile da molti punti della città, regala viste mozzafiato sui tetti rossi di Siviglia.

cattedrale gotica

Fonte: iStock

Catedral Metropolitana de Santa María de la Sede de Sevilla

Real Alcázar

Tra le cose da vedere a Siviglia, il Real Alcázar si aggiudica uno dei primi posti nella nostra top 15.

Edificato con funzioni difensive dai governanti mussulmani, è oggi una delle residenze reali in uso più antiche d’Europa: un capolavoro architettonico che testimonia la fusione tra arte islamica, gotica, rinascimentale e barocca. Con i suoi giardini profumati, i cortili decorati da azulejos, gli archi arabeggianti e gli interni dai soffitti scolpiti, il Real Alcázar catapulta in un universo sospeso nel tempo, tra suggestioni e visioni che sembrano tratte da una pagina delle Mille e una notte.

patio del Real Alcázar con forme arabeggianti

Fonte: iStock

Patio de las doncellas, Real Alcázar

Plaza de España

A poche centinaia di metri dal Real Alcázar si trova Plaza de España, uno degli spazi più scenografici di tutta l’Andalusia, se non del Paese intero.

Situata all’interno del Parco de María Luisa, Plaza de España è un complesso monumentale di mattoni, ceramiche e ponticelli che attraversano un canale navigabile: realizzata nel 1929 in occasione dell’Esposizione Iberoamericana, presenta una forma semiellittica che simboleggia l’abbraccio tra l’antica città spagnola e le sue colonie. Lungo le pareti della piazza, rappresentate da scene storiche e mappe in ceramica decorata, trovano posto le 48 province spagnolo. L’acqua, i giochi di luce e le maioliche creano un’atmosfera quasi fiabesca.

Plaza de España è il luogo perfetto per una passeggiata rilassante o una gita in barca sulle acque del canale, ma anche per lasciarsi coinvolgere da gruppi di musicisti e ballerini di flamenco che si esibiscono sotto i portici.

Torre dell’Oro

Siamo di fronte a un altro dei simboli di Siviglia, Torre dell’Oro, che si affaccia elegante sulle rive del Guadalquivir e regala una bella vista panoramica sul fiume, sulla città e sul vicino ponte di Triana.

Edificata nei primi anni del XIII secolo dagli Almohadi come parte delle mura che proteggevano l’accesso fluviale alla città, Torre dell’Oro ospita al suo interno un piccolo museo navale che racconta la storia marittima di Siviglia e le spedizioni verso il Nuovo Mondo.

Quartiere di Santa Cruz

Con il suo labirinto intricato di vicoli acciottolati, piazzette silenziose e cortili che profumano di gelsomino, Santa Cruz rappresenta il cuore storico e romantico della città, dove Siviglia rivela il suo volto più intimo e struggente.

Un tempo abitato dalla comunità ebraica, Santa Cruz è oggi uno dei quartieri più visitati della città, ideale per una passeggiata a piedi tra storia, gastronomia e scorci dalla bellezza inenarrabile.

Strada con alberi e case

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La tranquillità del quartiere Santa Cruz

Archivio General de Indias

Tra le cose da vedere a Siviglia oltre i luoghi più iconici, l’Archivo General de Indias merita sicuramente una tappa: è uno dei luoghi che meglio raccontano l’importanza storica della città andalusa all’epoca delle grandi esplorazioni.

Sito accanto alla Cattedrale e alla Giralda, l’archivio fu creato alla fine del XVIII secolo per volontà di Carlo III all’interno di un’elegante costruzione rinascimentale – l’antica Casa Lonja de Mercaderes – dove sono custoditi milioni di pagine, mappe, lettere, decreti e diari dei quattro secoli di storia dell’Impero spagnolo nelle Americhe e nelle Filippine.

Casa de Pilatos

Gli appassionati di arte e architettura non possono esimersi dal visitare la Casa de Pilatos, una delle residenze storiche di Siviglia più affascinanti per la fusione di stili, dal mudéjar al gotico e dal rinascimentale al plateresco, tipica dell’Andalusia del XVI secolo.

Un’esperienza rilassata e lontana dalla folla tra patii decorati con azulejos, scale affrescate, collezioni di sculture antiche e giardini tranquilli che regalano una pausa silenziosa impregnata di bellezza nel cuore della città antica.

Plaza de Toros de la Maestranza

Tra i luoghi più rappresentativi della tradizione andalusa, Plaza de Toros de la Real Maestranza de Caballería de Sevilla è uno dei simboli più emblematici della città: ben più di una semplice arena, è un vero e proprio monumento storico che racconta un capitolo importante dell’identità culturale di Siviglia.

Plazas de Toros de la Maestranza, una delle più antiche e prestigiose di tutta la Spagna, ha una capienza di circa 12.000 spettatori e si distingue per lo stile barocco e la forma leggermente ellittica: è in uso ancora oggi durante la stagione taurina che culmina con la Feria de Abril. Oltre all’Arena, è possibile visitare l’annesso Museo Taurino che raccoglie costumi, manifesti, dipinti e oggetti legati alla tauromachia.

Metropol Parasol

Noto a tutti come Las Setas per la peculiare struttura a forma di fungo, il Metropol Parasol è una delle opere più sorprendenti dell’architettura contemporanea andalusa.

Realizzato in legno e calcestruzzo su progetto del tedesco Jürgen Mayer, il Metropol Parasol rappresenta un esempio di riqualificazione che ha saputo unire estetica, innovazione e funzionalità: all’interno della struttura, che ha completamente trasformato lo spazio urbano in cui si colloca, trovano posto il Museo Antiquarium (con una collezione di reperti romani e moreschi rinvenuti durante gli scavi), un mercato coperto e una passerella panoramica da cui ammirare la città a 360 gradi.

istallazione a forma di fungo

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Metropol Parasol, una delle opere più sorprendenti dell’architettura contemporanea andalusa

Parco di María Luisa

Per una pausa di freschezza tra un monumento e l’altro, un imprescindibile è il Parco di María Luisa: con i suoi viali alberati, le fontane scenografiche e le panchine decorate con azulejos colorati, è uno dei luoghi più amati dai sivigliani che vi si recano per una passeggiata rilassante e per godersi l’atmosfera soleggiata della città.

Tra le aree più belle del giardino monumentale spiccano la Fontana dei Leoni, il Monte Gurugú e il Padiglione Moresco: circondati dalla vegetazione lussureggiante regalano quiete e bellezza, oltre a rappresentare un altro volto della città.

Basílica de la Macarena

Un po’ dislocata ma facilmente raggiungibile con una passeggiata di 20 minuti dal centro città, la Basilica de la Macarena è uno dei luoghi di culto più venerati di Siviglia: al suo interno custodisce la Vergine della Speranza Macarena, simbolo di devozione popolare e protagonista indiscussa della Semana Santa.

Accanto alla Basilica si trova l’Arco de la Macarena che unitamente al Postigo del Aceite e alla Porta di Cordoba è uno dei tre accessi superstiti delle antiche mura medievali.

Museo de Bellas Artes

Sito all’interno dell’antico Convento de la Merced Calzada, il Museo de Bellas Artes di Siviglia è una tappa assolutamente da non perdere per gli amanti dell’arte: dopo il Prado di Madrid è considerato la seconda pinacoteca più importante di tutta la Spagna.

Oltre alle sale dedicate ai grandi del passato – tra cui il Goya, El Greco e il maestro del barocco sivigliano Bartolomé Esteban Murillo – il museo ospita importanti esempi di arte andalusa che raccontano l’identità culturale di Siviglia.

Palacio de las Dueñas

Tra le residenze storiche più affascinanti di Siviglia merita una visita il Palacio de las Dueñas, mix armonioso di stili gotico-mudéjar e rinascimentale che si distingue per l’atmosfera elegante in cui il tempo sembra essersi fermato.

Di proprietà della ricca e potente Casa de Alba, il Palacio de las Dueñas custodisce al suo interno mobili antichi e opere d’arte raccolte dalla famiglia nel corso dei secoli, mentre all’esterno una serie di patii e giardini rigogliosi regalano un’oasi di pace nel cuore della città.

Giardino con casa nobiliare andalusa

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Palacio de las Dueñas, una delle residenze storiche più affascinanti di Siviglia

Cosa fare a Siviglia: 7 esperienze da non perdere

Siviglia è una città vivace, da vivere con tutti i sensi in allerta: oltre alle cose da vedere, ecco un elenco di esperienze imperdibili per cogliere l’anima più profonda dell’Andalusia:

  • assistere a uno spettacolo di flamenco in uno dei tablao storici della città, lasciandosi travolgere dalla forza dell’antica arte andalusa;
  • navigare sul fiume Guadalquivir per ammirare Siviglia da una prospettiva romantica e affascinante, con un viaggio tra scorci mozzafiato e monumenti emblematici che si riflettono nell’acqua;
  • fare un tuffo nella gastronomia sivigliana con un tour tra tapas bar e mercati locali per scoprire profumi intensi, sapori autentici e l’energia quotidiana della città;
  • ammirare Siviglia al tramonto da una terrazza panoramica – come quelle del Metropol Parasol o della Giralda – con il sole che cala dietro i tetti tingendo la città di rosso, oro e arancio;
  • rilassarsi nei bagni arabi del quartiere Santa Cruz è un ottimo modo per rigenerare il corpo e la mente tra vapori profumati, piscine tiepide e atmosfere moresche;
  • perdersi tra le botteghe artigiane e i vicoli storici di Triana per scoprire l’anima popolare di Siviglia, lasciandosi contagiare dalla sua energia vibrante fatta di arte, passione e quotidianità;
  • assistere alla Semana Santa o alla Feria de Abril che sono due delle esperienze più cariche di significato da vivere a Siviglia: la prima è un’esplosione di spiritualità, mentre la seconda è un tripudio di musica, danze e colori che trasforma la città in un teatro all’aperto.
Fiume con barche e torre

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La crociera sul Guadalquivir offre uno sguardo romantico sulla città

Siviglia è molto più di come si mostra a prima vista. É una città di contrasti armoniosi che vive in equilibrio tra il passato e il presente, in cui si intrecciano quiete e vitalità, antiche tradizioni e manifestazioni culturali. É una città che si svela lentamente allo sguardo attento e curioso di chi ambisce conoscerla a fondo, pronta a sorprenderlo con la ricchezza dei suoi dettagli, la varietà dei suoi quartieri e la profondità della sua storia.

Siviglia: come raggiungerla

Siviglia è facilmente raggiungibile dall’Italia grazie alla presenza dell’Aeroporto San Pablo da cui operano compagnie low cost – come Ryanair, Vueling e EasyJet – che collegano il capoluogo andaluso alle principali città italiane.

Dall’aeroporto di Siviglia al centro città ci sono due opzioni:

  1. prendere un autobus della linea EA (Especial Aeropuerto) che è attivo dalle 05.20 del mattino alle 00.50 di notte: il biglietto, acquistabile anche a bordo, costa 4€;
  2. una corsa in taxi fino al centro città dura circa 15 minuti, a seconda del traffico: per il prezzo si applica la Tarifa Única Aeropuerto definita in base agli orari (giornalieri o notturni) e ai giorni (feriali o festivi).

Siviglia conta anche su collegamenti ferroviari efficienti: con i treni ad alta velocità AVE è possibile raggiungere Madrid in circa 2 ore e mezza e Barcellona in poco più di 5 ore, regalando lungo il tragitto paesaggi molto poetici.

Muoversi a Siviglia è semplicissimo: il centro storico è piccino e si gira comodamente a piedi, ma la città dispone anche di una rete di autobus, tram e metropolitana, oltre a 170 km di piste ciclabili che la rendono piacevolmente visitabile con una bici a noleggio.

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Candelieri, incappucciati e pasos, la Settimana Santa in Andalusia è un tripudio di tradizioni e spiritualità

L’Andalusia è terra di tradizioni, di sapori e di quelle atmosfere dal fascino unico che attirano migliaia di turisti ogni anno, di calde spiagge che si stagliano lungo il sud della Spagna, città ricche di storia e antichi pueblos, piccoli paeselli dell’entroterra dove il tempo sembra essersi fermato. Ma c’è un periodo dell’anno, su tutti, che vede risplendere di una luce speciale questo meraviglioso territorio e durante il quale alcune particolari figure invadono le strade dei centri storici cittadini: la Semana Santa.

Dalla domenica delle Palme alla domenica di Pasqua, le viuzze delle città andaluse si animano con la festa più sentita dell’anno: le Hermandades e le Cofradías, ovvero le confraternite, e i Nazarenos (i penitenti incappucciati con il tipico capirote a forma di cono e spesso con una croce sulla spalla) accompagnano i pasos, le piattaforme sulle quali vengono installate imponenti statue seicentesche della Vergine o di Cristo, insieme a grandi candelieri. La Settimana Santa dell’Andalusia ha un proprio vocabolario e un mondo tutto da scoprire durante un viaggio in queste terre meridionali baciate dal sole, dove l’influenza del dominio arabo è visibile tutt’oggi in ogni sfumatura del territorio.

Pronti per un viaggio esperienziale nelle tradizioni più importanti (e strane) della Semana Santa spagnola?

La Semana Santa di Siviglia

Siviglia è il luogo simbolo per antonomasia della Settimana Santa andalusa. In quella che possiamo definire a tutti gli effetti una delle città più belle del mondo (e, forse non tutti sanno, anche la capitale delle arance), ogni anno la Semana Santa è l’appuntamento più atteso insieme alla Feria de Abril.

Nel cuore pulsante della città, infatti, la bellezza architettonica si fonde alla spiritualità creando un’atmosfera che lascia senza fiato: qui prendono vita tantissime processioni spettacolari di pasos con imponenti statue sacre adornate con fiori freschi, trasportati dai Costaleros direttamente sulle proprie spalle, e migliaia di persone si riversano in strada accompagnate dalle luci dei ceri, dai canti tipici (come la saeta, fatta senza accompagnamento) e dai ritmi incessanti dettati dai tamburi. Un’atmosfera a tratti surreale e inquietante, ma allo stesso tempo festosa e piena di passione e speranza.

L’origine della Semana Santa sevillana risale al tardo Medioevo, quando nel 1578 più di 30 parrocchie organizzavano diverse processioni in occasione della Pasqua. La tradizione è stata tramandata fino ad oggi, diventando la festa più importante della città e di tutta la Spagna.

Ogni anno, le processioni si aprono con la croce guida, seguita dai Nazareni che portano candele o croci in segno di penitenza. Arrivano poi i carri allegorici, i veri protagonisti della Settimana Santa di Siviglia (e delle altre località andaluse), che rappresentano le scene della Passione e Morte di Cristo.

Semana Santa in Sevilla, il vestito tipico dei Nazarenos

Fonte: iStock

Nazarenos, figure tipiche della Semana Santa dell’Andalusia

Semana Santa 2025 a Siviglia

Come ogni anno, anche nel 2025 per tutta la Semana Santa (che va dal 13 al 20 aprile), si alternano una serie di processioni, diurne e notturne, che partono dalle parrocchie più piccole appartenenti ai vari quartieri, come Triana sul fiume Guadalquivir o La Campana, attraversano la città e raggiungono infine la Cattedrale. A sfilare sono più di 60 confraternite, in un tripudio di colori, costumi, musiche e canti.

Una chicca da non perdere? La processione della Macarena, una delle figure più amate dai cittadini, che si fa strada fino ad entrare nella Basilica de la Macarena circondata da un mare di candele accese: è uno spettacolo che è difficile descrivere a parole, va solo vissuto.

Per scoprire tutti i dettagli dei percorsi e le tappe delle varie processioni organizzate lungo tutta la settimana che anticipa la Pasqua, vi consigliamo di consultare il sito Turismosevilla.org.

Processione della Vergine Macarena, a Sevilla durante la Semana Santa

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Processione della Vergine Macarena, Sevilla

Semana Santa nelle altre perle dell’Andalusia

Non mancano di certo le processioni e gli eventi organizzati anche nelle altre località della regione, da quelle affacciate al mare, come Malaga e Cadice, a quelle dell’entroterra andaluso, come Granada e Cordova. Ogni città ha delle peculiarità che rendono uniche le atmosfere della Settimana Santa.

Semana Santa a Malaga, dove tradizioni e cultura sono baciate dal sole

In questa città spagnola che profuma di sole e salsedine, che negli ultimi anni è stata protagonista di una grande crescita dal punto di vista turistico, la Semana Santa è una cosa davvero seria. A Malaga, i cittadini sono profondamente coinvolti nei giorni di festività, che vedono processioni, tradizioni, musiche e costumi riempire ogni angolo del casco antiguo (il centro storico in spagnolo), tra viuzze, chiese e testimonianze architettoniche di un passato influenzato da culture arabe e cristiane.

Il momento clou della Semana Santa malagueña è senza dubbio la procesión de Jesús El Rico, una delle più sentite e spettacolari, che si svolge ogni anno il Venerdì Santo. La statua di Gesù, vestito con i suoi abiti purpurei, viene portata in giro da centinaia di persone, con una devozione unica. Così, l’aroma dell’incenso e le vibranti melodie delle bande musicali fanno da sfondo a un viaggio nella tradizione cristiana esplorando ogni angolo della città.

Nella Semana Santa 2025 di Malaga, il percorso ufficiale parte da Plaza de la Constitución, passa per l’Alameda Principal e prosegue fino a Plaza de la Marina e alla Cattedrale, uno dei più importanti monumenti rinascimentali dell’Andalusia, dove alcune confraternite fanno la loro processione penitenziale. Trovate tutti i dettagli delle processioni nel sito ufficiale Malagaturismo.com.

Processione dei pasos durante la Semana Santa, Málaga

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Processione durante la Semana Santa, Málaga

Semana Santa a Granada, sotto l’Alhambra illuminata

Con il magnifico sfondo dell’Alhambra, durante la Semana Santa Granada si anima con le atmosfere intime e suggestive delle processioni che si snodano lungo le strade che compongono il cuore pulsante della città. Tra le aree di maggior interesse spiccano il quartiere dell’Albaicín e la Plaza Nueva, i luoghi ideali per assistere a questo spettacolo mistico.

Il momento più emozionante dell’esperienza? Lo puoi vivere ammirando la Hermandad del Gran Poder, che cammina sicura sotto le stelle d’aprile, portando a passo lento il suo Cristo e la sua Vergine lungo la Carrera del Darro, al chiaro di luna e con l’Alhambra illuminata sullo sfondo.

Ma non è tutto. Durante la Semana Santa le protagoniste sono ben 32 confraternite, composte da più di duemila costaleros, che trasportano cinquantotto carri processionali lungo le tortuose vie del cuore cittadino di Granada.

Semana Santa a Cordova, esperienza unica per tutti i sensi

Cordova è un tesoro tutto da scoprire, soprattutto durante la Settimana Santa. In questi giorni la città si agghinda a festa e porta avanti l’antica tradizione delle processioni, nata nel XVI secolo. In questo contesto unico e di grande valore, con ben 4 siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, si può vivere un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Sì, perché oltre ad assistere alle processioni tra le viuzze del centro storico, guidate da decine di confraternite, come nelle altre città andaluse, qui si viene travolti anche dai profumi dei fiori, che adornano ogni angolo del centro storico e fanno capolino, più colorati che mai, dai patio delle case.

Durante la Semana Santa, tra gli eventi collegati, prende vita anche nel 2025 “Los Patios en Jueves Santo” (I cortili del Giovedì Santo), un’anticipazione del “Festival de los Patios Cordobeses” che vede tanti cortili di Cordova riempirsi di fiori, decorazioni, profumi d’arancio e atmosfere uniche, in una sentita sfida di bellezza ed eleganza.

Quest’anno, 10 patios vengono aperti al pubblico giovedì 17 aprile, dalle 20 alle 24, e venerdì 18 aprile, dalle 11 alle 14. Un caleidoscopio di emozioni che rendono la Semana Santa un’ottima occasione per esplorare Cordova e il suo ricco patrimonio architettonico e culturale.

Cos’altro non perdere? Sicuramente la Mezquita, l’ex Moschea oggi Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione, la più grande della Spagna e meraviglioso sito Unesco, che è il luogo verso cui si dirigono tutte le processioni della Semana Santa per completare la loro corsa penitenziale. Ma tutto il centro storico (altro sito Unesco), è da esplorare camminando: qui si trovano le Chiese Fernandine, splendidi templi costruiti tra il XIII e il XIV secolo.

Patios di Cordova in fiore, anche durante la Semana Santa 2025

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Patios decorati con i fiori, patrimonio Unesco di Cordova

Semana Santa a Cadiz con i suoi tramonti infuocati

Fuori dalle rotte turistiche più battute dell’Andalusia, Cadice è uno scrigno di tesori che merita di essere scoperto a passo lento. Durante la Settimana Santa, poi, l’atmosfera diventa ancor più suggestiva. In questa occasione, il centro storico di Cadice si trasforma in un vero e proprio museo a cielo aperto, con ben 52 gruppi scultorei e più di 10.000 persone che sfilano lungo le sue strade. Molte processioni passano davanti alla Cattedrale (dove le confraternite realizzano la loro processione penitenziale), che sorge e risplende fiera vicino al mare, soprattutto quando il sole cala e il tramonto dipinge di colori infuocati tutto ciò che incontra.

Le processioni proseguono poi lungo le principali vie e piazze di Cadice, tra le quali il cosiddetto Tunnel di Santiago e piazza Candelaria. Ogni Semana Santa andalusa è diversa dalle altre e per questo speciale: quella di Cadiz si differenzia per il modo in cui vengono portate in processione le piattaforme con le statue, ovvero a spalla, senza alcuna protezione, attraverso dei bastoni che le attraversano da davanti a dietro. Inoltre, il ritmo è modificato da una camminata più ampia, che fa oscillare molto di più le immagini sacre trasportate.

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Andalusia Idee di Viaggio Ponte del 25 Aprile Viaggi Viaggi On the Road

Mete low cost ma da sogno per il ponte 25 aprile-1 maggio

No, non è troppo tardi per prenotare una fuga per il ponte 25 aprile 1 maggio ma certamente è importante iniziare a stabilire un budget e qualche idea per poter prenotare aerei, treni o anche solo una struttura in cui dormire. Cerchi idee di mete low cost da sogno per il ponte 25 aprile 1 maggio? Abbiamo selezionato diverse opzioni, alcune che richiedono la prenotazione di un volo e altre raggiungibili in auto o in treno. Vediamo insieme le migliori opportunità.

On the road in Andalusia

Con un po’ di flessibilità sugli orari di partenza si trovano ancora voli economici per Malaga, punto di partenza alternativo a Siviglia per un giro ad anello dell’Andalusia. Questa regione della Spagna meridionale mostra già un clima caldo e piacevole e ti darà modo di organizzare un bellissimo itinerario tra città storiche, tapas a poco prezzo e bellissimi paesaggi. Tra le tappe da non perdere? Siviglia che accoglie con la sua Giralda e le stradine profumate di aranci, Cordoba incanta con la sua Mezquita e i vicoli del quartiere ebraico. Non può mancare una sosta a Granada, dove la magica Alhambra racconta secoli di storia. Affittare un’auto per 4-5 giorni può essere davvero conveniente, soprattutto se viaggi in compagnia e dividi le spese. E la spesa del cibo? Economica come poche altre zone d’Europa. Bastano poche decine d’euro per una cena tipica.

Andalusia on the road da malaga low cost

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Da Malaga alla scoperta dell’Andalusia, un’idea low cost per il ponte del 25 aprile 1 maggio

Rzeszów in Polonia

Non conosci Rzeszów? Meglio così: è una gemma nascosta! Questa città della Polonia, poco frequentata dal turismo di massa rispetto a Varsavia o Cracovia, è perfetta per un ponte fuori dal comune. I voli sono tra i più economici compresi di date che coincidono con i giorni di festa o per chi vuole godersi il ponte nella sua interezza. Il centro storico è unico, dal forte sapore vintage e ha un castello da visitare ma il vero fascino è anche nei prezzi davvero accessibili per cibo, musei e attività. Motivo in più per sceglierla? L’accoglienza locale. È una tappa interessante per gli appassionati di storia, qui è custodito uno dei musei più interessanti sulla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un viaggio nella storia dell’architettura a Colonia

Colonia è una città perfetta per chi ama l’architettura e le città europee dal fascino contrastante. Dalla grandiosità gotica del Duomo, simbolo indiscusso della città, ai quartieri moderni come il Rheinauhafen con i suoi edifici futuristici a forma di gru, Colonia è una continua scoperta. In primavera, la città si riempie di eventi, concerti e festival gratuiti: puoi trovare voli economici da molti aeroporti italiani, oppure considerare il treno se parti dal nord. Vuoi risparmiare? Puoi optare per street food, birrerie, ostelli di design e non perdere un assaggio della Kölsch, la birra tipica della città.

Colona in Germania

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Colonia la città perfetta per il ponte 25 aprile 1 maggio, è anche low cost

Da Brindisi alla scoperta di Lecce

La Puglia sempre una buona idea, ma il Salento in primavera è pura poesia. Se trovi un volo low-cost per Brindisi, in meno di mezz’ora puoi raggiungere Lecce, la “Firenze del Sud”, e immergerti nel suo barocco dorato. Nonostante i rincari tipici dei ponti, questa cittadina è ancora raggiungibile con voli dai costi accessibili e da qui, anche solo con un treno, si raggiunge Lecce comodamente. Passeggiare tra i palazzi, scoprire le piccole botteghe artigiane, fermarsi a mangiare un pasticciotto o una puccia: Lecce è perfetta per chi cerca cultura, gastronomia e relax, tutto a prezzi abbordabili. E per chi ha qualche giorno in più o un’auto a noleggio ci si può spingere a visitare Gallipoli e Otranto che, fuori stagione, sono davvero meravigliose.

Lussemburgo per una toccata e fuga

No, non è solo una meta business. Lussemburgo è una meta top per una fuga breve che coincide con un weekend lungo di un ponte come questo. Con un centro storico piccolo e ordinato ma soprattutto pieno di verde offre voli economici e ha come plus trasporti pubblici gratuiti internamente. Ti basterà un giorno per scoprire il centro storico dichiarato Patrimonio UNESCO e caratterizzato da ponti e “casematte” sotterranee. Il giorno dopo potrai spostarti nei villaggi del Mullerthal, con sentieri nel verde e cascate incastonate tra rocce.

Lussemburgo tra le mete low cost per il ponte 25 aprile 1 maggio

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Idea low cost per il ponte 25 aprile 1 maggio: visitare Lussemburgo

Zara, il gioiello croato

Per chi cerca un assaggio di mare prematuro la Croazia è un’ottima idea: si trovano ancora diversi collegamenti low cost in volo dall’Italia per Zara. La città è diventata famosa per due opere artistiche uniche: l’organo marino che suona con il movimento delle onde e il saluto al sole, un’installazione luminosa che omaggia i tramonti già assolutamente suggestivi. Il centro storico di origine romana fa piombare indietro nel tempo e che dire della cucina? I piatti tipici sono una prelibatezza.

Tra borghi e sapori in Val d’Orcia

Se non ami volare o i prezzi dalla tua città non sono poi così convenienti puoi ripiegare su splendide località italiane. La Val d’Orcia, in Toscana, in primavera è un vero paradiso. Borghi incantevoli come San Quirico d’Orcia, Montalcino e Bagno Vignoni sono veri e propri gioielli da scoprire ma se vuoi risparmiare ti suggeriamo di soggiornare in un agriturismo o un cascinale in borghi meno conosciuti. Qui è d’obbligo avere la propria auto o una moto per poter esplorare le bellezze del territorio… e non dimenticare di prenotare online una degustazione di vino: tramite web si trovano ottime promozioni.

Iseo e le bollicine della Franciacorta

Sapevi che in Italia c’è una zona in cui si producono bollicine che poco hanno da invidiare a quelle francesi? Si tratta della Franciacorta, una regione vinicola che si trova in prossimità del lago d’Iseo. Molto meno affollato e battuto di quello di Como e di quello di Garda, ha dei borghi caratteristici da non perdere. Una curiosità? Proprio nel centro del lago d’Iseo sorge Monte Isola, una delle isole lacustri più grandi d’Europa ed è completamente pedonale.

Turismo lento nelle Langhe

Se ami camminare, mangiare bene e rilassarti senza orari, le Langhe sono la meta perfetta per te. In primavera, questa zona tra Cuneo e Asti si trasforma in un mare verde di vigneti ordinati, borghi romantici e cascine dove il tempo sembra essersi fermato. Oltre a mettere in agenda borghi come Barolo, La Morra e Neive si potranno scoprire tante altre meraviglie meno battute ma altamente rilevanti per il patrimonio vinicolo. Un esempio? La splendida torre di Barbaresco su cui si può salire godendosi un buon calice di vino con una delle viste più wow del Piemonte.

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Cosa vedere e cosa fare a Ronda, affascinante perla andalusa

Arroccata sulle gole del Guadalevin, in una delle location più straordinarie di tutta la Spagna, Ronda sorge su un precipizio mozzafiato di 130 metri, al centro di un altopiano circondato dalla catena montuosa della Serrania de Ronda. Questa posizione strategica non soltanto le regala viste spettacolari, ma ha anche reso la città una fortezza naturale per secoli, fin dai tempi dei Romani.

Fondata originariamente come insediamento celtico, Ronda conobbe una grande prosperità sotto il dominio moresco, quando divenne un importante centro culturale e commerciale. L’influenza araba è ancora visibile nella struttura della città vecchia, con le strette stradine acciottolate e i resti delle mura fortificate. Dopo la Reconquista cristiana nel 1485, si trasformò gradualmente, mantenendo però il suo fascino unico.

Non stupisce quindi che sia stata in passato fonte d’ispirazione per scrittori e artisti e, in tempi più recenti, sia diventata la terza città più visitata dell’Andalusia. Oltre a Ernest Hemingway, che rimase folgorato dal suo fascino e dalla tradizione della tauromachia, anche il regista Orson Welles ha trovato qui un luogo speciale, tanto da desiderare di farvi custodire le proprie ceneri.

Cosa vedere a Ronda

Puente Nuevo

Il Puente Nuevo, o Ponte Nuovo, è una delle attrazioni più famose del sud della Spagna. Questo ponte epico collega El Mercadillo, la parte più nuova della città, con La Ciudad, il quartiere moresco. Completato nel 1793 dopo 40 anni di lavori e il sacrificio di 50 operai, si erge sopra la gola del Tajo, profonda un centinaio di metri.

È possibile visitare il piccolo museo situato nell’ambiente al centro del ponte, che fu utilizzato come prigione durante la Guerra Civile spagnola (1936-39), quando si narra che prigionieri di entrambe le fazioni venissero gettati giù dal precipizio per rappresaglia. Una pratica citata anche da Hemingway nel suo romanzo “Per chi suona la campana”.

Plaza de Toros

La Plaza de Toros di Ronda è la più antica di Spagna. Costruita nel 1784, subì un crollo durante l’evento inaugurale e fu completata definitivamente l’anno seguente. Questo storico anfiteatro fu il luogo in cui Francisco Romero rivoluzionò la corrida, introducendo l’uso del famoso mantello rosso, la muleta, e il modo di affrontare i tori a piedi, invece che a cavallo. Oggi, la Plaza de Toros viene utilizzata solo una volta l’anno durante la Feria di settembre. All’esterno campeggiano le statue di un toro a grandezza naturale e del leggendario torero Antonio Ordonez, la cui rivalità con il matador Luis Miguel Dominguín a metà del secolo scorso fu raccontata da Hemingway nel romanzo “Un’estate pericolosa”.

Arena di Ronda

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La celebre Plaza de Toros di Ronda, Andalusia

Plaza Museo de la Real Maestranza

All’interno della Plaza de Toros  si può visitare il Plaza Museo de la Real Maestranza, dedicato alla storia della tauromachia e all’evoluzione della corrida da un’attività limitata all’addestramento dei cavalieri per la guerra al moderno spettacolo di massa della corrida a piedi. Nella Selleria Reale è esposta una collezione storica della Casa Reale d’Orléans con completi di finimenti, selleria e livree donati dal re Luigi Filippo di Francia al figlio Antoine d’Orléans, duca di Montpensier.

La Casa del Rey Moro

Nonostante il nome, la Casa del Rey Moro non è di origine moresca ma fu costruita nel XVIII secolo. Sebbene l’edificio non sia visitabile, è possibile vedere la cosiddetta Miniera d’Acqua, utilizzata un tempo per attingere l’acqua del fiume Guadalevin durante i periodi di assedio e guerre civili. Una scala d’epoca moresca scavata nella roccia conduce al fondo della gola e si dice che durante l’occupazione musulmana gli schiavi cristiani fossero costretti a percorrerla quotidianamente per trasportare l’acqua fino alla città. La ripida discesa di oltre 300 gradini offre una prospettiva unica sul Puente Nuevo, ricompensando ampiamente della fatica del ritorno.

Palazzo Mondragón

Oggi sede del Museo di Ronda, il Palazzo Mondragón fu costruito nel XIV secolo dal sovrano arabo Abomelic e successivamente donato a Don Melchor de Mondragón. Nonostante gli interni abbiano perso gran parte dello sfarzo originale, il patio e i giardini conservano un fascino moresco, con una vista spettacolare sul canyon sottostante.

Bagni Arabi

I Bagni Arabi di Ronda, risalenti al X e XI secolo, sono tra i meglio conservati della Spagna. Situati fuori dalle mura della città vecchia, vicino al Ponte Arabo, testimoniano la vivace vita sociale dell’epoca. Le cupole decorate con aperture a forma di stella creano un’atmosfera suggestiva che porta indietro nel tempo.

Plaza Duquesa de Parcent

Situata nel luogo in cui originariamente si trovava il Foro Romano, Plaza Duquesa de Parcent è il cuore del centro storico di Ronda, circondata da importanti monumenti, tra cui il Municipio (un tempo carcere militare) e la storica chiesa di Santa Maria la Mayor del XVII secolo, che sorge sul luogo dell’antica moschea di Ronda. Ricostruita a fine Ottocento, dopo essere stata in parte distrutta da un terremoto nel 1850, conserva all’interno un arco che faceva parte del mihrab, la nicchia di preghiera che nell’edificio originale indicava la direzione della Mecca.

Cosa fare a Ronda

Passeggiare nella Gola del Tajo

Entrambi i lati del Puente Nuevo offrono percorsi panoramici che conducono al fondo della Gola del Tajo. Sul lato della città vecchia, partendo dalla Puerta de Almocabar, un ripido sentiero si snoda sotto il ponte, con alcuni tratti che ricordano il Caminito del Rey di Malaga. Dal lato della città nuova, un percorso meglio mantenuto attraversa il Puente Viejo e risale verso la Casa del Rey Moro. Entrambi i sentieri consentono di immergersi nella bellezza incontaminata della Gola del Tajo, godendo anche di alcune delle migliori viste del Puente Nuevo da prospettive diverse.

Ammirare il panorama dai mirador

Ronda è famosa per i suoi mirador, i belvedere panoramici che offrono viste mozzafiato sul paesaggio circostante. Tra i più popolari ci sono il Mirador de Aldehuela, vicino al Puente Nuevo, a fianco del convento di Santo Domingo, con vista spettacolare sul fiume Guadalevín, il ponte e le colline della Serranía de Ronda; il Mirador de Ronda, lungo il Paseo Blas Infante, con affaccio sulla gola, le montagne e il Puente Nuevo; la Sevillana, nel parco Alameda del Tajo, più noto come “El balcon del coño” da cui si ammira uno scenario che lascia letteralmente senza fiato.

Fare il giro delle Mura Arabe

La posizione di Ronda in cima a una scogliera rocciosa ha conferito alla città un forte valore strategico e difensivo. Già all’epoca della conquista musulmana, gli arabi avevano innalzato una cinta muraria a protezione della Medina, di cui sono ancora percorribili le sezioni meridionali, orientali e occidentali, ciascuna accessibile attraverso una o più porte. Tra queste, la porta di Almocabar è una delle meglio conservate. Costruita nel XIII secolo e restaurata all’epoca di Carlo V, era situata vicino al cimitero fuori dalle mura. Particolarmente suggestivo è il lato orientale, nei pressi dei bagni arabi, dove si trova la porta Xijara e una doppia linea muraria.

Fare birdwatching nella Gola del Tajo

Il canyon del Tajo e la Serranía de Ronda sono l’habitat naturale di numerosi animali selvatici e luogo di nidificazione di varie specie di volatili, dai piccoli cardellini, saltimpalo e martin pescatori fino agli uccelli più grandi come tra cui l’aquila, il gheppio, il falco pellegrino e il grifone. Rappresenta quindi un vero paradiso per gli appassionati di birdwatching che possono facilmente avvistare questi magnifici uccelli in volo, a volte semplicemente affacciandosi ai mirador cittadini.

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Viaggio a Cadice, la città più antica del mondo occidentale

Anche se forse meno considerata durante un tour in Andalusia, la splendida città costiera di Cadice, incastonata su un promontorio che si affaccia sull’Oceano Atlantico, conserva un’atmosfera unica, frizzante e vivace, nonché una gloriosa storia che affonda le radici nel lontano 1100 a.C., quando i Fenici la fondarono con il nome di Gadir.

Le numerose culture che si sono avvicendate nel corso dei secoli, hanno lasciato un’impronta indelebile e lo spirito accogliente e festoso dei suoi abitanti, i gaditanos, non è mai venuto meno: ancora oggi, è famosa per la sua vibrante vita notturna, i suoi bar animati e la deliziosa cucina locale.

Cosa vedere a Cadice

Iniziare la visita di Cadice dalla Porta Tierra è come varcare la soglia tra due mondi: da una parte si dispiega la Cadice moderna, dagli ampi viali che conducono a favolose spiagge quali La Victoria, Santa María e La Cortadura, e dall’altra si svela la Cadice storica, con i suoi quartieri ricchi di tradizione e fascino. Ed è proprio qui che ogni angolo racconta una storia, dai vicoli medievali di El Pópulo, fino a La Viña, quartiere di pescatori per eccellenza, famoso per la musica chirigota, e Santa María, dove il flamenco risuona ancora tra le strade.

Il lungomare, che si specchia nell’immensità dell’Atlantico, regala una vista mozzafiato sulla Cattedrale, la cui cupola, rivestita di azulejos gialle, brilla al sole. Affacciata su Campo del Sur, è un autentico gioiello architettonico che mescola stile barocco e neoclassico. Al suo interno riposano le spoglie del celebre compositore Manuel de Falla, mentre nelle vicinanze svettano altrettanto preziosi testimoni della storia cittadina come l’antico teatro romano e la vecchia Cattedrale.

Proseguendo il tour di questa incantevole città della Spagna, vi accorgerete che le stradine di Cadice conducono a una miriade di piazze affollate, veri e propri “cuori pulsanti”. La maestosa Piazza España, dominata dal Palazzo dell’Amministrazione Provinciale e dal Monumento al Parlamento Liberale, si trova a due passi dal porto, mentre in piazza San Juan de Dios si erge il neoclassico Municipio, simbolo della città. Piazza Mina, ombreggiata da alberi secolari, invita a una pausa di riflessione prima di entrare nel Museo Archeologico e di Belle Arti, dove i reperti fenici raccontano un passato lontano. In Piazza San Francisco, l’omonima chiesa rappresenta invece un’oasi di pace lontano dal caos.

E non è ancora tutto.

Il centro storico di Cadice ha in serbo altre meraviglie: il Museo Storico Municipale, la Torre Tavira, una delle più antiche e rappresentative, e l’Oratorio di San Felipe Neri, luogo di discussione della Costituzione liberale del 1812, oggi dichiarato Monumento Nazionale. Non può poi mancare una visita alla Chiesa di Santa Cruz, dove i dipinti di Francisco Goya raccontano la grandezza dell’arte spagnola.

Infine, noterete come l’architettura gotica, barocca e moresca si uniscano in un incantevole gioco di forme e stili. Tra i simboli più affascinanti di tale fusione non si può non citare il Gran Teatro Falla, caratterizzato da mattoni rosa e archi in stile mudejar, che racconta la storia multiculturale di Cadice, una sorprendente realtà tutta da vivere tra cultura, mare e tradizioni.

Spiagge dorate ed emozionanti panorami sull’Atlantico

Tarifa, Cadice, Andalusia

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Splendida spiaggia a Cadice

Ma Cadice non conquista solamente con il fascino del centro storico e con un patrimonio culturale di grande rilievo: per immergersi nei panorami sublimi sull’Oceano Atlantico, una passeggiata lungo i viali alberati dell’Alameda de la Apodaca rappresenta un’esperienza imperdibile.
Si tratta di un suggestivo percorso nel Parco Genovés che culmina alla spiaggia della Caleta, l’unica situata nel cuore del centro storico, tra i castelli di Santa Catalina e San Sebastián, dall’ atmosfera intima e pittoresca. A due passi, il Balneario de la Palma y del Real aggiunge un ulteriore tocco di poesia.

Continuando la passeggiata verso la Cadice moderna, la vista si apre sul lungomare di Campo del Sur, dove i baluardi di Mártires, Capuchinos e San Roque donano vedute ancora più ampie e suggestive sull’Atlantico: i colori cangianti del mare si fondono con quelli del cielo e danno vita a una scenografia indimenticabile.

Arrivati alla Playa de la Victoria, ecco l’emozione di trovarsi di fronte a una delle più belle spiagge atlantiche di Cadice: la distesa di sabbia dorata si estende per circa quattro chilometri, dalla Porta Tierra fino alla punta estrema della penisola e, durante i mesi estivi, diventa il rifugio preferito dai gaditanos, che la scelgono per la sua ampiezza e il mare limpido. È il luogo ideale sia per chi desidera rilassarsi sia per chi ama camminare lungo la riva, apprezzando la brezza marina che accarezza la pelle.

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Viaggio a Palos de la Frontera, sulle tracce di Cristoforo Colombo

Palos de la Frontera, in Andalusia, è il porto di partenza da cui Cristoforo Colombo salpò con le tre navi per la sua epica scoperta dell’America nel 1492. Visitare questa cittadina in Spagna significa immergersi nella storia e ripercorrere i passi dell’illustre esploratore che ha segnato l’inizio di una nuova era.

Palos de la Frontera: il punto di partenza

Il viaggio comincia a Palos de la Frontera, una pittoresca cittadina andalusa che nel XV secolo era un importante centro marittimo. Qui, Colombo e il suo equipaggio si prepararono per un’impresa che avrebbe cambiato il corso della storia. Il legame della città con le avventure di Colombo è così forte che sullo stemma municipale è riportata la scritta Cuna del descubrimiento de América (culla della scoperta dell’America), proprio perché qui a Palos ha avuto luogo tutta l’organizzazione del grande viaggio. Passeggiando per le strade di Palos, tra il sogno e la realtà, è facile immaginare l’atmosfera di quei giorni lontani.

Curiosità: oggi Palos non è più un porto

Sembra strano, ma attualmente il porto che 500 anni fa ricopriva un ruolo strategico e da cui Colombo partì alla scoperta delle Indie non è più visibile; anzi, non esiste più. Questo perché Palos de la Frontera oggi si trova nell’entroterra: il terremoto di Lisbona del 1755 provocò importanti cambiamenti nella costa, a cui si sono aggiunti i lavori più recenti per la costruzione delle dighe a protezione del porto di Huelva.

La chiesa

L’intera cittadina è disseminata di edifici, monumenti e architetture legate in un modo o nell’altro alle gesta di Colombo e alla loro commemorazione. Nella piazza Giovanni Paolo II, sulla collina, di fronte al portale in tipico stile mudéjar della Chiesa di San Jorge, una piccola stele sormontata da una croce di ferro ricorda i nomi, scritti in blu su mattonelle bianche, dei sessanta marinai di Palos che presero parte all’avventura.

La Chiesa di San Jorge, una delle chiese più antiche del paese, è il luogo dove Colombo si recò per chiedere benedizione e sostegno per la sua impresa. Costruita nel XV secolo su una chiesa esistente di cento anni prima e ricostruita poi dopo il terremoto di Lisbona del 1755, San Jorge è oggi dichiarata Monumento nazionale. Proprio qui pare sia stata letta la lettera dei Re Cattolici in cui si chiedeva alla popolazione di Palos di adoperarsi per fornire a Cristoforo Colombo le caravelle e i migliori marinai della zona per il viaggio che lo avrebbe portato sulle coste dell’America.

La fontana

Proseguendo verso la periferia nord di Palos, poco oltre la Chiesa di San Jorge, si arriva alla Fontanilla, il più umile ma anche il più originale e autentico monumento dei cosiddetti luoghi colombiani. Dichiarata di recente Monumento nazionale, la Fontanilla è la fontana pubblica dove, secondo la leggenda, Colombo e i tre equipaggi fecero provvista d’acqua per i mesi di viaggio che li attendevano.

Il museo e le tre navi

Immancabile è la tappa al Museo de la Marisma, dove sono esposti informazioni e reperti che offrono un contesto storico e culturale della regione, collegandolo all’epoca di Colombo. Sebbene non sia specificamente dedicato a Colombo, il museo fornisce un quadro interessante sull’importanza marittima di Palos.

In questa ricostruzione storica non può mancare una visita al Muelle de las Carabelas, il molo a pochi chilometri dal centro (ma comodamente raggiungibile in autobus o bici). Qui si possono ammirare le fedeli ricostruzioni delle navi di Colombo, la Santa Maria, la Pinta e la Niña, con cui Colombo partì per arrivare, secondo il suo programma, alle Indie. Queste repliche furono costruite in occasione dell’Expo del 1992 di Sevilla e sono impressionanti, oltre che incredibilmente realistiche.

I dintorni: il monastero di La Rábida e la vicina Huelva

A pochi chilometri da Palos, il monastero di La Rábida sorge come un testimone silenzioso delle giornate cruciali che precedettero la partenza di Colombo. Questo convento francescano, immerso nella tranquillità della campagna andalusa, fu tra il 1484 e il 1485 un punto di incontro per Colombo e i suoi sostenitori nelle fasi di preparazione e pre-partenza. Oggi, il monastero di La Rábida è un affascinante esempio di architettura gotica e rinascimentale, con il chiostro e il museo che celebrano il ruolo cruciale che il monastero ebbe nell’epopea di Colombo. La Rábida si trova a 15 minuti d’auto da Palos de la Frontera, ma è raggiungibile anche in autobus.

Sempre poco fuori da Palos, Huelva (a 20 minuti d’auto e ben collegata coi mezzi pubblici) è fortemente legata alle imprese di Colombo. La città ospita l’imponente Statua de la Fe de Descubridora, un colosso di 37 metri d’altezza situato tra l’incrocio del fiume Tinto e il fiume Odiel, costruito nel 1929 per commemorare i marinai che riuscirono a compiere la scoperta dell’America. In centro città, una statua in bronzo e molto più piccola raffigura Cristoforo Colombo che indica la direzione del mare. Inoltre, il Museo di Huelva ospita reperti e informazioni sul contesto storico della scoperta dell’America.

viaggio sulle tracce di Colombo

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Monumento a Cristoforo Colombo

Come arrivare a Palos de la Frontera

Palos de la Frontera si trova in Andalusia, a circa 95 chilometri dall’aeroporto di Siviglia. Per raggiungere Palos, è possibile prendere un volo per Siviglia e poi noleggiare un’auto o prendere un autobus diretto a Palos, che impiega circa un’ora e mezza. La città è ben collegata anche con treni e autobus dalla stazione di Huelva, che dista circa 20 minuti.

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Viaggio a Marbella, tra Malaga e Gibilterra lungo la Costa del Sol

Tra le destinazioni più famose situate lungo la Costa del Sol dell’Andalusia c’è sicuramente Marbella, una località che ha tutto quello che serve per una vacanza perfetta per ogni tipologia di viaggio. C’è chi la sceglie per il glamour e per l’atmosfera offerta da yacht, resort sulla spiaggia, negozi di design e campi da golf, e chi invece vuole godere appieno del suo clima incredibile, mite anche durante l’inverno, a spasso tra vecchi bar di tapas e il suo centro storico. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se chiunque viene sedotto dal suo fascino.

Marbella è un luogo incredibile da visitare durante un viaggio in Spagna, magari in un road trip che, proprio da questa località balneare, vi porta alla scoperta di altre mete imperdibili presenti sulla costa come Fuengirola o la stessa Malaga, fino ad arrivare a Gibilterra, l’angolo d’Inghilterra su territorio spagnolo.

Marbella: relax, arte e storia

Il mare e le spiagge rappresentano l’attrattiva principale di Marbella che, grazie alla bellezza delle sue acque, è la zona intorno a Malaga che ha ottenuto più volte la prestigiosa Bandiera Blu. 30 chilometri di costa perfetti per rilassarsi, dalla spiaggia cittadina di Playa del Cable, frequentata sia dai turisti che dagli abitanti del posto perché molto ampia e caratterizzata da acque tranquille e poco profonde, a quella di Fontanilla, facilmente raggiungibile da qualsiasi zona della città.

Dopo esservi rilassati sulla spiaggia e aver fatto una meritata siesta, è ora di scoprire il centro storico tra edifici rinascimentali e tante opportunità per provare le specialità tipiche, come le tapas. Una volta qui, assicuratevi di fare una passeggiata nella Plaza de los Naranjos, risalente al 1400, dove troverete il municipio costruito in stile rinascimentale, la cappella di Santiago, la prima chiesa della città e la Casa del Corregidor. Successivamente, dirigetevi verso il Museo di Gravado Español dove potrete ammirare le opere d’arte moderna realizzate da artisti locali e nazionali spagnoli come Goya, Picasso, Miró e Dalí. Infine, non dimenticate di tornare indietro nel tempo e di visitare i resti della basilica paleocristiana di Vega del Mar nella zona di Linda Vista.

Molti turisti, soprattutto quelli dediti ai viaggi di lusso, non arrivano al centro storico: voi non fate assolutamente questo errore, ma esploratelo con calma perdendovi nel labirinto delle sue strade bianche, strette e tortuose, ricche di buganvillee e delle famose arance, che appaiono durante la primavera.

Natura e attività all’aria aperta

Non solo spiagge e borghi caratteristici, Marbella soddisfa anche le esigenze di chi, al relax, desidera affiancare anche attività all’aria aperta. Oltre ai diversi parchi e giardini presenti, come il Jardin El Ángel o il Lago de las Tortugas, luogo ideale per vedere da vicino tante simpatiche tartarughe acquatiche, è possibile intraprendere un percorso di trekking verso La Concha, una delle montagne più alte vicino a Marbella. Se siete escursionisti con una buona esperienza, non perdetevi quest’opportunità: anche se impegnativa, vi ripagherà con viste uniche e mozzafiato.

La Concha Marbella

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Montagna La Concha a Marbella

Fuengirola e Torremolinos

Se avete deciso di proseguire verso Malaga, ci sono alcune cittadine che meritano una sosta, come Fuengirola. Anche qui, come a Marbella, si respira l’atmosfera tipica andalusa racchiusa nel litorale, dove si trovano alcune delle spiagge più belle della Costa del Sol come Los Boliches o Las Gaviotas. Non mancano siti di interesse storico, eredità dei popoli che l’hanno abitata nel tempo, come le terme, le ville romane e il castello arabo di Sohail.

Dopo ulteriori 20 chilometri giungerete a Torremolinos, un’altra località molto amata da chi desidera una pura vacanza di relax all’insegna di mare e divertimento. Il litorale vanta una lunga spiaggia di sabbia dorata bordata di palme che arriva fino al río Guadalhorce, dove sono presenti diversi bar, locali notturni e ristoranti.

Malaga, capitale della Costa del Sol

Ed eccoci arrivati a Malaga, la capitale della Costa del Sol, oltre che una delle più importanti mete turistiche dell’Andalusia. Passeggiando nel suo centro storico totalmente pedonale, in un mix di stradine e viali alberati, scoprirete un’interessante varietà di stili architettonici, mentre il suo lungomare vi aspetta con spiagge sabbiose e acque limpide. Qui fate un salto a La Malagueta, spiaggia cittadina non lontana dal porto e ricca di servizi e bar, o a quella di Pedregalejo se cercate una location più tranquilla.

Dedicate a Malaga almeno qualche giorno dove al relax delle spiagge potete affiancare momenti di shopping lungo i grandi viali o di scoperta dedicati a monumenti imperdibili, come l’Alcazaba. Simile all’Alhambra di Granada, anche se molto più piccola, questa fortezza che domina la città fu costruita come parte del Regno Nasride nell’XI secolo, ossia il periodo di dominio islamico in Spagna. L’architettura è bellissima, caratterizzata dai tipici archi moreschi, da mosaici e da giardini pieni di fontane, aranci, palme e immersi nel profumo del gelsomino.

Merita una visita anche il Castello di Gibralfaro (costruito nell’VIII secolo) per ospitare le truppe e proteggere la fortezza dell’Alcazaba. La vista da qui è imperdibile perché potrete camminare sopra le antiche mura e godere di una vista privilegiata su alcuni dei più importanti monumenti della città.

Se capitate in città verso la metà di agosto, segnate in agenda la Feria de Malaga, forse l’evento estivo più famoso di tutta l’Andalusia. Per tutta la città si balla dalla tarda mattinata fino alle prime luci dell’alba, facendo tappa nei ristoranti per degustare le tipiche tapas o nei bar per provare lo sherry e il locale cartojal, vino bianco simbolo di Malaga.

Malaga

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Vista panoramica di Malaga

Gibilterra, un angolo d’Inghilterra in Spagna

Se da Marbella desiderate dare un tocco British al vostro viaggio, proseguite lungo la Costa del Sol in direzione di Gibilterra, distante 78 chilometri. Il suo patrimonio storico è racchiuso nella città vecchia, che custodisce un misto di stili architettonici plasmati dai popoli che l’hanno governata nel tempo quali i mori, gli spagnoli e gli inglesi. Proprietà inglese su territorio spagnolo, è caratterizzata da uno stile di vita biculturale che renderà la vostra vacanza ancora più interessante.

Anche qui, come nel resto della Costa del Sol, potete godervi le piccole cose della vita come rilassarvi sulle spiagge: dalla pittoresca baia di Sandy Bay a quella di Catalan. Per chi vuole approfittare dello status duty-free di Gibilterra, può dedicarsi allo shopping lungo Main Street, mentre se quello che cercate è un belvedere o mirador perfetto lo trovate alla Rocca, simbolo del territorio. Considerato la punta d’Europa, può essere raggiunto facilmente con la teleferica, ma state attenti alle scimmie che l’abitano: non dategli da mangiare e non cercate di toccarle.

Dalla Rocca potrete godere di uno splendido panorama a 360 gradi su Gibilterra oppure prendere il sentiero che vi porterà alla Saint Michael’s Cave, una grotta naturale così grande da essere utilizzata per ospitare anche concerti di ogni tipo. Una volta scesi in città riparatevi dal caldo nei suggestivi giardini di Alameda e non dimenticare una visita al cimitero di Trafalgar dove sono seppelliti i caduti durante l’omonima battaglia avvenuta nel 1805.

Scimmia Gibilterra

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Una scimmia sulla Rocca di Gibilterra