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Dentro le location di The Elephant Man: il cult inimitabile di David Lynch

Pochi film catturano la Londra vittoriana con la stessa atmosfera di The Elephant Man, il cult del 1980 diretto da David Lynch, considerato ancora oggi uno dei film più toccanti e suggestivi della storia del cinema. Basato sulla vera storia di Joseph Merrick, un uomo affetto da gravi deformazioni, il film si distingue per la sua atmosfera cupa, l’attenzione ai dettagli storici e un’ambientazione evocativa fatta di luci tremolanti e strade acciottolate e sporche. “Abbiamo costruito sulle ossa della città” ha raccontato il produttore Jonathan Sanger in un’intervista, aggiungendo: “Abbiamo girato in location vittoriane degradate e grezze. Sapevamo che presto sarebbero scomparse per sempre“.

Dove è stato girato

Le location di The Elephant Man sono parte integrante della magia di questo inquietante fantasy romantico. Tra le strade autentiche di Londra e gli studi Pinewood, David Lynch ha saputo creare un mondo che affascina ancora oggi, combinando realtà e finzione in un omaggio intenso e rispettoso alla storia di Joseph Merrick. Nonostante la Londra ottocentesca rappresentata nel film sembri autentica, buona parte delle riprese avvennero negli studi Pinewood, uno dei più importanti centri cinematografici del Regno Unito. Qui furono ricostruite in modo minuzioso le strade e gli interni, ricreando l’architettura e l’atmosfera dell’epoca vittoriana con grande realismo. Ma per ricreare la frenesia e la tensione di Londra, Lynch ha utilizzato anche alcune location reali, la maggior parte nella zona est della capitale inglese.

Londra vittoriana

Ufficio stampa

Londra vittoriana di The Elephant Man

Una Londra vittoriana inquietante e suggestiva

Le scene iniziali avvolte dal fumo sono state girate sulla Southbank del Tamigi, vicino al London Bridge e nel piccolo nodo di stradine acciottolate tra Clint Street e St. Mary Overies Dock, dietro la Cattedrale di Southwark e il Borough Market che poi è diventato famoso anche per Bridget Jones.  Una scoperta fondamentale fu l’Eastern Hospital di Homerton Row. L’edificio sarebbe stato demolito sei anni dopo, ma un reparto abbandonato lì si è rivelato un perfetto surrogato del London Hospital, dove il dottor Frederick Treves (Anthony Hopkins) cura Merrick. “Quel reparto non veniva utilizzato da oltre cento anni e il fatto che abbiamo potuto illuminarlo noi stessi ha reso il film un’autentica fiaba gotica“, afferma Sanger. Il London Hospital esiste ancora e si trova di fronte alla fermata della metropolitana di Whitechapel, ma gli interni dei corridoi e l’ufficio del Dottor Carr-Gomm sono in realtà quelli del Liberal Club, ora incorporato nel Royal Horseguards Hotel.

La maestosa Royal Mint Court di Tower Hill è stata utilizzata per le riprese esterne dell’ospedale, mentre le strade acciottolate di Rotherhithe e Wapping rappresentavano splendidamente l’intera capitale del XIX secolo. “Sembravano ancora uscite da un romanzo di Dickens”, afferma Sanger. Trovare un “orinatoio suggestivo” a Hammersmith per la scena in cui Merrick viene deriso da degli sconosciuti e pronuncia il suo famoso discorso “Non sono un animale!” è stato un altro momento di “eureka!”.

Hammersmith

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Hammersmith

La stazione di Liverpool Street

La splendida e fatiscente stazione ferroviaria vittoriana dove Merrick torna a Londra dopo la sua fuga è la vecchia stazione di Liverpool Street, una stazione di pendolari che serve l’Essex (con la Great Eastern Line), l’East Anglia e l’aeroporto di Stansted. Il capolinea ha subito una radicale ristrutturazione, inclusi alcuni lavori di ricostruzione, nell’ambito del massiccio sviluppo di Broadgate negli anni Ottanta. L’atrio luminoso e arioso è a malapena riconoscibile come l’edificio ottocentesco annerito dal fumo in cui John Merrick, di ritorno a Londra dal continente, viene inseguito da una folla inferocita fino ai bagni. Lo splendore vittoriano decadente della stazione sarebbe stato motivo sufficiente per girare qui, ma Liverpool Street è il luogo in cui il vero Merrick arrivò da Bruxelles. Alzate lo sguardo verso le delicate ragnatele in ferro battuto per immaginare l’aspetto che aveva un tempo la stazione, e verso i mattoni luccicanti e le finestre gotiche sopra il binario 1 per vedere l’aspetto dell’edificio così come appariva nel film.

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28 Anni Dopo: tutte le location mozzafiato del nuovo film apocalittico di Danny Boyle

Durante la pandemia di Covid-19 l’immagine di Cillian Murphy in una Londra deserta è diventata virale. Era la scena iniziale di 28 Giorni Dopo, il primo capitolo della saga post-apocalittica di Danny Boyle che il 18 giugno 2025 torna al cinema con il terzo, attesissimo capitolo, 28 Anni Dopo. Ma se la trama promette adrenalina e tensione, è lo scenario in cui si svolge l’azione a catturare l’occhio degli spettatori e, perché no, dei viaggiatori curiosi.

Sono trascorsi quasi trent’anni dalla fuga del letale virus della rabbia da un laboratorio di armi biologiche. Il mondo è ancora segnato dalla devastazione: vaste aree sono sotto una dura e implacabile quarantena, mentre piccoli gruppi di sopravvissuti lottano per rimanere in vita. Tra questi, una comunità isolata ha trovato rifugio su una minuscola isola, collegata alla terraferma solo da una stretta strada sopraelevata, pesantemente sorvegliata. Ma l’equilibrio precario è destinato a spezzarsi: quando uno dei suoi abitanti decide di partire per una pericolosa missione nell’entroterra, si troverà di fronte a un mondo profondamente cambiato. Non solo gli infetti sono mutati… anche gli ultimi esseri umani rimasti nascondono oscuri segreti.

Dove è stato girato

Il film, girato in alcuni dei paesaggi più suggestivi e selvaggi del North East England, trasforma ambientazioni rurali e incontaminate in un potente sfondo cinematografico. Si spazia da tratti del Vallo di Adriano al silenzio inquietante di antiche foreste, perfette per catturare la tensione e l’isolamento del film. Gran parte delle riprese si sono svolte in Scozia, in particolare nelle Highlands, territorio perfetto per rappresentare un’umanità sopravvissuta al collasso. Le distese brulle, le vallate deserte e i cieli plumbei creano un’atmosfera sospesa, ideale per una storia di rinascita e resistenza.

28 Anni dopo film

Fonte: Ufficio stampa

Una scena del film 28 Anni Dopo

Valle di Adriano

Sebbene l’albero che porta il suo nome sia stato purtroppo abbattuto un paio di anni fa, Sycamore Gap è uno dei luoghi più iconici lungo il Vallo di Adriano, ed è stato un importante set per le riprese di 28 Anni Dopo. Un percorso circolare di 5 km intorno a questa parte del Vallo di Adriano offre viste suggestive sul vasto paesaggio del Northumberland.

Rothbury

Potreste riconoscere le affascinanti strade di Rothbury nelle scene ambientate nel villaggio del film. La strada principale ospita sale da tè, negozi indipendenti e pub accoglienti. Tuttavia, il pittoresco villaggio è anche circondato da viste panoramiche che creano un’accostamento mozzafiato di pittoreschi ciottoli e paesaggi aspri. Questa combinazione offre la cornice ideale per mettere in risalto il ruolo dei personaggi nella natura selvaggia. Durante la vostra visita a Rothbury, non perdetevi un tour storico alla vicina Cragend Farm, dove potrete fare un salto indietro nel tempo e vedere com’era la vita in una fattoria vittoriana. Consigliamo anche una passeggiata panoramica a Blaeberry Hill, un altro set di 28 anni dopo.

Rothbury

Fonte: iStock

Rothbury

Holy Island o Lindisfarne

Al largo della costa del Northumberland si trova Holy Island, una suggestiva isola tidale che scompare e riappare due volte al giorno, a seconda delle maree. Quando l’acqua sommerge la strada rialzata che la collega alla terraferma, il luogo diventa completamente isolato: un perfetto scenario da film post-apocalittico, tra fughe disperate e silenzi carichi di tensione. Il paesaggio qui è spettacolare: scogliere frastagliate, cieli carichi di nubi e le suggestive rovine del Priorato di Lindisfarne, che emergono come scheletri di pietra da un’altra epoca. Questo mix unico di bellezza e inquietudine ha reso l’isola un set ideale per il cinema, ma anche una meta affascinante per una gita di un giorno.

Oltre al celebre Castello di Lindisfarne che domina l’isola con la sua silhouette solitaria, il territorio racconta una storia millenaria, anteriore persino alle incursioni vichinghe. Numerosi sentieri si snodano tra dune erbose e tratti costieri: percorrerli a piedi è come camminare attraverso la storia. E con un po’ di fortuna, potreste anche avvistare foche grigie che si riposano lungo la riva, aggiungendo un tocco di vita selvatica a questo luogo fuori dal tempo.

La Grotta di San Cuthbert

Non lontano da Holy Island, un’altra location fondamentale per le riprese di 28 Anni Dopo si nasconde tra i boschi nei pressi di Belford: è la Grotta di San Cuthbert, conosciuta anche come Cuddy’s Cave. Questo luogo appartato e intriso di spiritualità è considerato l’ultimo rifugio di San Cuthbert, il venerato patrono della Northumbria del VII secolo. Immersa nel paesaggio protetto dal National Trust, la grotta segna la fine simbolica del Cammino di San Cuthbert – un pellegrinaggio di circa 100 km che parte dai confini scozzesi e attraversa terre antiche, colline tranquille e villaggi dimenticati dal tempo.

Lindisfarne

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Lindisfarne

Plankey Mill Farm

Plankey Mill Farm è una pittoresca fattoria rustica situata sul fiume Allen, tra Langley e Bardon Mill. Un tempo ospitava un campeggio molto frequentato, ora chiuso. Nel 2024 è diventata un’importante location per le riprese di 28 anni dopo: se fate attenzione riuscite a vederla anche nel trailer. Se passate di lì, potete visitare anche la vicina Hexham, una cittadina storica che ha qualcosa da offrire a tutti, dalla maestosa Abbazia al mercato agricolo e l’annuale Hexham Book Festival, fino ai tranquilli parchi e a una serie di negozi indipendenti.

Kielder Forest

Tra i paesaggi più vasti e remoti del Regno Unito, la Kielder Forest si estende come un oceano verde nel cuore del Northumberland. Con i suoi oltre 600 chilometri quadrati di fitti alberi e sentieri dimenticati, è una delle foreste artificiali più grandi d’Europa — e una delle più suggestive. Scelta come location per le riprese di 28 Anni Dopo, questa terra di silenzi profondi e luci filtrate tra i rami evoca un mondo ai margini della civiltà. Qui, la natura sembra aver ripreso il controllo: perfetta per rappresentare un’umanità ridotta al minimo, in fuga o nascosta, tra speranza e sopravvivenza.

Accanto alla foresta si apre il Kielder Water, il lago artificiale più grande del Regno Unito. Le sue rive, spesso battute dal vento, offrono scenari drammatici e unici: nebbie improvvise, riflessi metallici, e un senso di isolamento che ha reso questa location ideale per ambientazioni post-apocalittiche. Ma Kielder non è solo mistero e inquietudine. Di giorno, è il paradiso di escursionisti, ciclisti e osservatori delle stelle. Qui sorge il celebre Kielder Observatory, uno dei migliori luoghi in Europa per ammirare il cielo notturno grazie alla riserva di cielo buio che protegge l’area dall’inquinamento luminoso. Che siate appassionati di cinema, natura estrema o semplicemente in cerca di un luogo fuori dal tempo, Kielder Forest è un’esperienza totale: remota, magnetica e potentemente cinematografica.

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Cosa vedere a Londra in 2 giorni: un viaggio tra icone, segreti e magia urbana

Visitare Londra in 2 giorni è una sfida davvero entusiasmante. La capitale britannica è una delle città più ricche di storia, cultura, modernità e cose da vedere. Con i suoi musei di fama internazionale, i monumenti iconici, i quartieri multiculturali e i suoi parchi, Londra è in grado di offrire al viaggiatore esperienze uniche anche in un tempo limitato.

Per chi sta organizzando un weekend nella capitale del Regno Unito e vuole sfruttare al massimo ogni ora a disposizione, questo itinerario dettagliato è perfetto: una selezione tra luoghi più famosi e tappe meno conosciute ma molto suggestive per vivere due giorni a Londra intensi e piacevoli, evitando perdite di tempo e spostamenti inutili. La sera poi Londra è sinonimo di pub. A Covent Garden, ad esempio, ce ne sono tantissimi – The Lamb and Flag, The Harp, The Porterhouse London solo per citarne alcuni – ma bisogna tenere a mente che chiudono presto.

Per un weekend di 2 giorni a Londra, si consigliano scarpe comode per macinare tanti chilometri, macchina fotografica o cellulare per immortalare luoghi iconici e tanta curiosità per conoscere una città dal fascino senza tempo. Per muoversii in modo efficiente tra le varie tappe, è consigliato utilizzare la Oyster Card – card ricaricabile a consumo da usare nei mezzi pubblici di Londra – o una carta contactless. La metropolitana di Londra è capillare ed efficiente e i famosi double decker bus offrono un modo pittoresco per spostarsi in città.

Londra è una città dalle mille sfaccettature, capace di sorprendere il viaggiatore ad ogni angolo. Anche con soli due giorni a disposizione, l’esperienza in città sarà indimenticabile. Che sia la prima volta o un ritorno, Londra regala sempre emozioni uniche, panorami spettacolari e un’atmosfera tutta da vivere. Ogni viaggio a Londra è solo un assaggio.

Giorno 1: il centro di Londra e i suoi simboli

Il primo giorno a Londra è perfetto per andare alla scoperta del cuore più riconoscibile e fotografato della città. Dalle tradizioni ai grattacieli della City, passando per mercati storici e viste panoramiche sul Tamigi: un itinerario classico ma sempre emozionante. Ogni tappa è raggiungibile a piedi o con brevi tratti in metro. Sarà una giornata intensa, fatta di scoperte continue e angoli da cartolina. Londra mostrerà il suo volto più elegante e solenne, tra storia, potere e viste imperdibili.

Tappa 1: Buckingham Palace e il cambio della guardia

Partecipare al cambio della guardia a Buckingham Palace

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Vista su Buckingham Palace a Londra

La prima giornata a Londra inizia con una passeggiata lungo The Mall per arrivare a Buckingham Palace, la residenza ufficiale della Regina (oggi utilizzata da Re Carlo III), capolavoro di architettura georgiana. Arrivando prima delle 11:00, si può assistere al famoso cambio della guardia, una cerimonia solenne e spettacolare che attira turisti da ogni parte del mondo.

Di fronte a Buckingham Palace si trova il St. James’s Park: uno dei parchi reali più belli, perfetto per una pausa rilassante e famoso per le fioriture. Lì vicino si trova anche Hyde Park, uno dei parchi più amati di Londra, separato dai Kensington Gardens – dove si trova il Kensigton Palace che ospita ancora gli appartamenti di alcuni  membri della famiglia reale – con il Serpentine Lake.

Tappa 2: Westminster Abbey, Big Ben e il Parlamento

A pochi minuti a piedi si trova l’Abbazia di Westminster, luogo di incoronazioni, matrimoni reali ma anche sito di sepoltura di personaggi illustri. Vale la pena visitarla anche solo dall’esterno, per ammirare la sua straordinaria architettura gotica. Il palazzo, sede del Parlamento di Londra, e l’abbazia di Westminster, con la Chiesa di Santa Margherita, sono Patrimoni dell’Umanità UNESCO dal 1987.

Londra in 2 giorni

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Cartolina di Londra: Westminster con Big Ben

Di fronte svetta il Big Ben, che insieme a Westminster rappresenta l’immagine più iconica della città. Qui è d’obbligo scattare una foto sul ponte di Westminster, da cui si gode una vista pazzesca sul Tamigi e sul London Eye.

Tappa 3: London Eye e la passeggiata lungo il Tamigi

Attraversando il ponte, si può fare un giro sul London Eye, la famosa ruota panoramica alta 135 metri, per ammirare Londra da un altro punto di vista. La visuale mozzafiato che regala il London Eye in giornate limpide, spazia fino a 40 km in ogni direzione. Durante l’alta stagione o nel weekend, è consigliato prenotare in anticipo i biglietti per il giro sulla ruota.

itinerario di 2 giorni a Londra per tutte le stagioni

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London Eye, simbolo famoso di Londra

Da lì si può poi passeggiare lungo il Southbank, una delle zone più vivaci della città, piena di street art – Leake Street Arches, luogo popolare per i murales – pub, librerie indipendenti e scorci pittoreschi.

Tappa 4: Borough Market, tra sapori e atmosfera autentica

Lungo la passeggiata che da Southbank va verso il Tower Bridge, il famoso ponte di Londra – altro luogo da ammirare insieme alla Tower of London dopo il passaggio al The Shard – si trova uno dei mercati gastronomici più amati dai londinesi: il Borough Market. Qui si possono gustare specialità da tutto il mondo, dai formaggi inglesi alle spezie orientali, passando per il miglior street food della città. Questo market è un connubio di colori, profumi e sensazioni dove si può pranzare approfittando dell’atmosfera vivace e autentica del luogo.

Tappa 5: The Shard e le luci della City

itinerario per un weekend a Londra

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Londra: The Shard e Tower Bridge al tramonto

Lì vicino da vedere nel pomeriggio c’è il The Shard, il grattacielo firmato Renzo Piano che domina lo skyline londinese. Si può salire sulla terrazza panoramica per un altro punto di vista straordinario e indimenticabile sulla città. Una passeggiata nella City, il distretto finanziario di Londra, è perfetta per ammirare il contrasto tra edifici moderni e stradine medievali.

Qui, per gli amanti della saga di Harry Potter, da non perdere il Leadenhall Market: un centro con negozi e ristoranti ma anche location del film “Harry Potter e la pietra filosofale“.

Giorno 2: musei, quartieri iconici e luoghi alternativi

Il secondo giorno a Londra è dedicato a esplorare alcune delle aree più caratteristiche e meno turistiche della città. Dai musei ai quartieri colorati: Londra si mostra in tutta la sua autenticità fatta di mercatini, angoli da fotografare e atmosfere locali.
Sarà una giornata all’insegna della scoperta e della creatività, dove Londra sorprende il viaggiatore grazie al suo spirito giovane e multiculturale. Tra arte, musica e piccoli dettagli nascosti, sembrerà come di entrare nel suo cuore più vero.

Tappa 1: British Museum, un tuffo nella storia dell’umanità

La seconda mattinata inizia con una visita al British Museum, uno dei più importanti musei al mondo. L’ingresso è gratuito e all’interno si trovano capolavori come la Stele di Rosetta, i marmi del Partenone e le mummie egizie. Anche con poco tempo a disposizione, si può comunque fare un bel giro concentrandosi sulle gallerie principali. Prenotando l’ingresso online si possono evitare le file del weekend.

Tappa 2: Camden Town, il quartiere alternativo di Londra

Dopo il museo, in metro si raggiunge Camden Town, una delle zone più eccentriche della città. Tra murales, negozi punk, mercati vintage e bancarelle di street food, qui sembra di essere catapultati in un altro mondo. Da non perdere il Camden Market – aperto tutti i giorni, nel weekend si anima ancora di più con artisti di strada e musicisti – dove acquistare souvenir sorprendenti e fare shopping sfrenato, per esempio da Cyberdog, e, se il tempo lo permette, fare anche una passeggiata lungo il Regent’s Canal per raggiungere Little Venice, un angolo romantico e poco frequentato dai turisti.

itinerario di 2 giorni con tappe uniche per visitare Londra

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Vista panoramica del Regent’s Canal con barche

Tappa 3: Notting Hill e il mercato di Portobello

Nel pomeriggio, bisogna assolutamente raggiungere – in metro – il celebre quartiere di Notting Hill, reso famoso dal film omonimo. Le case colorate – anche se una moda recente ha visto alcune facciate dipinte di nero come forma di protesta dei residenti contro il turismo eccessivo – le librerie indipendenti e il fascino bohemien lo rendono perfetto per una passeggiata rilassata.

visita Londra in 2 giorni: itinerario

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Portobello Road, Londra

Il Portobello Road Market è un’istituzione londinese ed è l’ideale per chi cerca oggetti vintage, vinili, libri rari o semplicemente vuole immergersi in un’atmosfera da film. Il sabato è il giorno più vivace dove tutte le bancarelle sono aperte. Durante la settimana c’è sicuramente meno folla ma alcuni banchi non aprono.

Tappa 4: tramonto allo Sky Garden o a Primrose Hill

Per chiudere in bellezza l’itinerario, ci sono due ottime opzioni per ammirare il tramonto entrambe molto amate dai londinesi e perfette per rilassarsi dopo due giorni intensi di esplorazione. Tutte e due raggiungibili comodamente con la metro.

Lo Sky Garden, un giardino panoramico gratuito al 35° piano del grattacielo “Walkie Talkie” nel cuore della City – prenotazione online necessaria. Se non si trova posto, si può comunque optare per una cena in uno dei ristoranti presenti all’interno dello Sky Garden. Se il tempo lo permette, vale sicuramente la pena uscire sulla terrazza esterna per avere una vista speciale su Londra al tramonto.

Il luogo migliore però per godere di questo momento della giornata a Londra è la Primrose Hill, una collinetta verde poco distante da Camden Town che offre una vista diretta sullo skyline, dal London Eye fino a Canary Wharf. Per un tramonto fai-da-te si può portare tutto l’occorrente per fare un picnic all’aperto mentre il cielo si tinge si rosa e arancione.

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Notting Hill cambia colore: case nere contro l’assalto dei turisti social

C’era una volta una via di Notting Hill, romantica, colorata e placida, che profumava di tè delle cinque e case vittoriane tinte di rosa confetto, menta e azzurro baby. Poi è arrivato Instagram e con lui orde di turisti armati di smartphone, outfit curati per il feed e desiderio di immortalarsi davanti a quella famosa porticina blu, sì, quella del film con Hugh Grant e Julia Roberts. Solo che oggi, più che una commedia romantica, la situazione sembra una dark comedy.

Notting Hill è diventata vittima del suo stesso fascino: uno dei quartieri più belli di Londra, ora in crisi d’identità, con i residenti costretti a difendersi dall’assalto costante di influencer e fotografi improvvisati. La risposta? Una strategia creativa quanto radicale: dipingere le facciate delle case di nero, trasformando i dolci pastelli da cartolina in muri cupi e impenetrabili.

Altro che hygge e atmosfere da rom-com: Notting Hill sembra essersi iscritta al fan club dei goth. Se non altro, Tim Burton approverebbe.

Ma dietro questa svolta “noir” c’è un messaggio chiaro: qui la vita reale continua. E i residenti sono stanchi di vedere trasformata la loro via in un set a cielo aperto. Il nuovo motto sembra essere: questa non è la tua foto del giorno, è casa nostra.

L’overtourism arriva sotto casa: la resistenza di Lancaster Road

A lanciare l’appello è stata una lettera pubblicata sull’Evening Standard, firmata dai residenti esasperati, che hanno chiesto ai vicini di unirsi in una sorta di rivoluzione cromatica: “Colori scuri per respingere i turisti”. E così, dove prima c’erano tinte zuccherose, oggi spuntano pareti grigio antracite, porte carbone, serramenti color piombo. Il messaggio è sottile ma potente: qui non c’è nulla da fotografare.

Notting Hill, Londra, UK

Fonte: Valentina Scillieri

Uno scorcio di Notting Hill

È il fenomeno opposto al marketing territoriale: un’anti-campagna estetica. Invece di attrarre, si prova a disincentivare. Il tutto accompagnato da catene alle scale e cartelli affissi ai cancelli con la scritta “Quiet Zone” (zona tranquilla). Perché anche in uno dei quartieri più cool del mondo a Londra, si può desiderare una domenica mattina senza flash.

Il quartiere che si ribella al feed perfetto

L’epicentro della protesta è Lancaster Road, a pochi passi da Portobello Road. Un tempo, la sua fila ordinata di case vittoriane dipinte nei toni dell’arcobaleno era considerata un sogno urbano. Oggi è diventata un incubo virale. “Questa via ha sempre avuto molti colori, ha spiegato un residente, ma non abbiamo mai avuto problemi. Poi siamo finiti in qualche lista di influencer e sono arrivati tutti, come pecore”.

La ribellione di Notting Hill è tanto simbolica quanto concreta. È la storia di una bellezza quotidiana travolta dalla sua stessa fama, e di un quartiere che cerca di rimettere i confini tra vita privata e consumo turistico.

Non si tratta di spegnere la magia, ma di ricordare che la magia di un posto sta anche nel rispetto per chi lo abita. E mentre le facciate si scuriscono, forse, si fa un po’ di luce su una questione globale: il turismo può essere sostenibile solo se sa fermarsi prima di diventare invasione.

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Elizabeth Street è la strada più fiorita di Londra

Nel cuore di Londra, in una zona residenziale, c’è una strada che è diventata la più cool della città. È Elizabeth Street, una via nascosta nel quartiere di Belgravia, che solo gli inglesi conoscono. Un tempo gli edifici bassi di questa strada, ora divenuta pedonale, ospitavano le stalle per i cavalli, trasformate poi in carrozzerie e garage. Oggi, queste casette a due piani sono state sventrate, rifatte e trasformate in residenze di lusso e, lungo la via, sono nati piccoli negozi di quartiere e ristorantini dove la ‘Londra bene’ va a fare la spesa e a trascorrere il weekend con gli amici o in famiglia.

Ogni palazzina è stata abbellita e resa unica: c’è chi ha messo i fiori alle finestre e chi un tavolino con le sedie colorate all’esterno, chi parcheggia la propria bicicletta e chi la Porsche d’epoca. passeggiare su Elizabeth Street è una vera esperienza.

La via più fiorita di Londra

Ognuno dei circa 300 negozi che s’affaccia su Elizabeth Street è decorato con piante e fiori, veri a primavera, di stoffa quando il clima britannico non lo permette. Un tripudio di colori, questa via particolarissima, frequentata da bella gente e da qualche turista che la sta scoprendo solo ora e che diventa un vero giardino all’aperto in occasione dell’annuale Chelsea Flower Show che si tiene qui vicino nel mese di maggio e che invade anche le strade con installazioni floreali open air.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Un negozio di piante e fiori su Elizabeth Street

C’è il panettiere che prepara il pane artigianale con farine naturali, c’è il fruttivendolo Natoora che rifornisce i migliori ristoranti e hotel londinesi e che importa frutta e verdura dal Sud Europa e dai migliori mercati mondiali.

C’è la pasticceria di Peggy Porschen che, con le sue vetrine color rosa confetto, sembra uscita dalle pagine di Alice nel Paese delle Meraviglie, ed è divenuta in poco tempo uno dei luoghi più instagrammati di Londra. C’è Philip Treacy, il negozio di cappellini fatti a mano dove si serviva Lady D e dove, oggi, si riforniscono anche Kate Middleton e tutte le signore che prendono parte agli eventi mondani britannici come il celebre Royal Ascot. dove il cappellino è assolutamente d’obbligo.

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Fonte: Getty Images

Fiori sulla facciata dello Sloane Square Hotel a Londra

C’è The Fine Cheese Company che vende il vero Cheddar cheese, anche affumicato, e c’è Pierre Hermé Paris che organizza blind tasting – degustazioni a occhi chiusi – di macaron ripieni di creme di ogni gusto. Ci sono persino quelli al caviale e al foie gras. E poi, cioccolaterie, sartorie, boutique per animali, bigiotterie che servono le case di produzioni cinematografiche e tanti spazi per i nostalgici dei negozi di una volta.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Il negozio di cappelli Philip Treacy, il preferito di Kate Middleton

Visitare Elizabeth Street

Si può gironzolare per Elizabeth Street per conto proprio oppure farsi accompagnare in un tour guidato, come i Sweet Tooth Tours organizzati da Lynne, un’americana che vive nel quartiere e che racconta la storia di ogni singolo commerciante. È uno dei tour offerti da The Halkin London, un silenzioso boutique hotel a dieci minuti di strada a piedi da qui.

Il Chelsea Flower Show per le strade di Londra

Il Chelsea Flower Show, la più grande e importante esposizione floreale della Gran Bretagna che si tiene ogni anno a fine primavera, invade anche le strade del quartiere, con installazioni artistiche a tema floreale per un vento che si svolge contemporaneamente e che si chiama Chelsea in Bloom. La prima edizione dello show risale a 1862, quando venne organizzato nei giardini reali di Kensington, ma già prima della Grande guerra la sede fu spostata nel Royal Hospital Chelsea dove si tiene tutt’oggi. Da vent’anni, anche tutto il quartiere londinese si colora di composizioni floreali per un evento aperto a tutti e gratuito. Una meravigliosa celebrazione della primavera che coinvolge oltre 130 attività commerciali che vengono ogni anno premiate da una giuria di esperti e dal pubblico per la migliore decorazione.

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Fonte: Getty Images

Un’installazione floreale per il Chelsea in Bloom

Belgravia è oggi il quartiere più costoso di Londra. Qui hanno sede le ambasciate e i condomini meglio abitati della città. Vi hanno vissuto tre Primi ministri inglesi, tre James Bond e diversi Lord. A due passi dalle trafficatissime Knightsbridge e Piccadilly Circus, da Victoria Station e Oxford Circus, è un angolo segreto della Capitale britannica, un piccolo villaggio di campagna nel centro della città, da girare a piedi o in bicicletta.

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Fonte: Getty Images

Vetrine di negozi fiorite a Belgravia
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Cosa vedere a Londra in 3 giorni: 3 quartieri sulla sponda sud del Tamigi

Londra non è solo la capitale del Regno Unito ma rappresenta è un intero mondo. A modo suo, Londra è la scatola magica che contiene un cosmo fatto di persone, esperienze, luoghi da vedere e da vivere in pieno. È facile chiedersi cosa fare a Londra ma la cosa difficile è rispondere. Mettiamo il caso di trascorrere tre giorni nella capitale britannica, su cosa ci si può concentrare? Molto dipende da quello che vuoi ottenere tu dal tuo viaggio in Inghilterra. Una città così complessa richiede idee precise e tanta voglia di esplorare. Un’idea di itinerario per scoprire Londra in tre giorni, restando fuori dai comuni giri che si possono fare in città, potrebbe essere quella di restare sulla sponda sud del Tamigi e andare alla scoperta di luoghi come Lambeth, Brixton e anche Greenwich.

Itinerario di tre giorni a Londra: le tappe e consigli di base

Circoscrivere la zona di Londra che si vuole vedere aiuta a ottimizzare un eventuale itinerario per scoprire la città. Tre giorni non sono molti per la capitale britannica ma sono già un tempo congruo per lasciare che quella città ti affascini.

Le tappe di questo itinerario ti porteranno in tre zone diverse, sulla riva sud del Tamigi: tre aree con storie e caratteristiche differenti. Due sono confinanti mentre una è più spostata verso est.

Partendo dal sud-ovest, troverai Lambeth: un quartiere dove una certa tipologia di teatro e di arte trovano casa e dove, un tempo, visse una regina che si è guadagnata l’appellativo di Sanguinaria. Da Lambeth a Brixton il passo è breve e, arrivando lì, approderai in un mondo dove colori, gusti e profumi giamaicani hanno trovato la propria casa londinese. Brixton è anche un luogo di gran musica. Bastano circa 15 minuti di taxi per spostarsi, infine, a Greenwich: luogo di nascita di tanti re e regine, questa è la parte di Londra che ha prestato la propria immagine per le riprese di Bridgerton.

A livello di alloggio, per seguire questo itinerario londinese, il consiglio è quello di dormire proprio in una di queste tre aree: eviterai tempi dilatati per spostarti. Tra le tre, Greenwich è sicuramente la zona con i prezzi più alti: alloggiato a Lambeth o Brixton potrai conoscere una Londra diversa e riuscirai anche a risparmiare un po’.

Cosa vedere a Londra in 3 giorni: Battersea Power Station

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Battersea Power Station: il punto di partenza per un itinerario londinese

Giorno 1 a Londra: Lambeth tra regine potenti e teatro immersivo

Il luogo migliore per iniziare il primo giorno in giro per Londra è la Battersea Power Station, una delle varie enormi centrali elettriche sorte intorno agli Anni ’30 del secolo scorso a Londra. L’elettricità pubblica era la novità di quel periodo e Londra vide la costruzione di questo enorme edificio. Battersea smise di fornire energia elettrica alla città nel 1983, non prima di essere immortalata sulla copertina di Animals, disco dei Pink Floyd. Battersea è ora un luogo incredibile, pieno di negozi, ristoranti e tante cose belle da fare.

Da lì, segui il fiume camminando verso est: ci sono poco più di tre chilometri e mezzo a separarti dalla prossima tappa ma, se ami l’arte, all’altezza del Vauxhall Bridge, abbandona la sponda meridionale del sud e torna a nord. Approderai nel quartiere di Pimlico, elegante e storico. Qui si trova la Tate Britain, il museo chiamato anche “the home of the British Art. L’ingresso per vedere la collezione permanente è gratuito e qui troverai dei quadri eccezionali, come quelli che hanno dato una forte connotazione al Romanticismo.

Tornando sulla sponda sud, non dovrai attendere molto prima di incontrare il Lambeth Palace. Di cosa si tratta? Una cosa da sapere, quando si visita Londra, è che fino alla metà del 1700, era considerata Londra solo la parte di città sulla sponda nord del Tamigi. La sponda sud – come si suol dire – era tutta campagna e lì avevano il palazzo “estivo” molti nobili. Uno dei palazzi più importanti è sempre stato legato al destino dei Tudor.

Cosa vedere a Londra in tre giorni: Lambeth Palace

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Lambeth Palace: residenza storica di Epoca Tudor

Ai tempi di Enrico VIII, infatti, il Lambeth Palace fu la dimora in cui la prima moglie – dalla quale volle divorziare – andò a vivere con relativa prole. Enrico VIII e Caterina d’Aragona erano genitori di Maria che, anni più tardi, salì al trono d’Inghilterra, diventando regina. Conosciuta per essere una fervente cattolica (al contrario del padre), Maria fu molto crudele con i protestanti. Questo le fece guadagnare il soprannome di Bloody Mary, ovvero Maria la Sanguinaria. Visse al Lambeth Palace per molto e lì si trova ancora oggi un albero di fichi, piantato dalla stessa Maria. Lambeth Palace è, oggi, la residenza ufficiale dell’Arcivescovo di Canterbury ma si visita con tour guidati davvero interessanti. Si tratta di un perfetto esempio di architettura del XVI Secolo ed epoche successive, un pezzo di storia inglese che non troppi viaggiatori considerano.

Londra è celebre anche per essere la patria di molte produzioni teatrali. Solitamente è il West End il luogo delle luci scintillanti, dei palchi sempre pieni e dei grandi attori. Lambeth, però, non vuole essere da meno e, negli ultimi anni, ha dato vita a una propria scena teatrale ben definita. Lambeth è, infatti, il luogo in cui cercare i migliori spettacoli di teatro immersivo, ovvero lo stile che prevede anche la partecipazione del pubblico. Il luogo chiave dove trascorrere una serata incredibile è The Vaults che, a tutti gli effetti, è un posto sorprendente. Le location degli spettacoli, infatti, sono ricavate dagli spazi di un ex tunnel stradale in disuso. The Vaults è teatro, street art e Londra allo stato puro.

Cosa vedere a Londra in tre giorni: Brixton

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Graffiti a Brixton

Giorno 2 a Londra: Brixton e la “Giamaica” londinese

Lambeth e Brixton sono confinanti e, per passare da un’area all’altra, è spesso più comodo un taxi rispetto a molti altri mezzi pubblici. Brixton è quell’area di Londra in cui, a partire dagli Anni ’50, si concentrò tutta l’emigrazione proveniente dalla Giamaica. Il quartiere, un tempo, era definito problematico ma ora rappresenta una delle aree più apprezzate e meglio valutate di Londra. Ancora autentico e decisamente fuori dal turismo di massa, Brixton conquista per musica, sapori e colori intensi.

La visita a questo quartiere può iniziare da una piccola strada, esattamente di fronte l’uscita principale della stazione ferroviaria di Brixton. Molti tour musicali di Londra passano davanti a quel muro. Lì si trova il David Bowie Memorial, un’opera di street art dedicata al grande Duca Bianco. Perché proprio lì? Perché Bowie era proprio di Brixton e lì entrò in contatto con la musica. Questo quartiere del sud di Londra è il luogo giusto per andare a caccia di vinili di ogni tipo e anche per comprendere molti stili musicali che, proprio da lì, hanno iniziato a spargersi per il mondo e mescolarsi con altro. Altri “figli” musicali di Brixton erano i Clash, gruppo citato da tutti proprio quando si parla di viaggi a Londra, grazie alla loro London Calling.

Cosa vedere a Londra in tre giorni: Brixton Village

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Uno degli ingressi del Brixton Village

Ci sono due luoghi che vanno visti assolutamente a Brixton: il primo è il Brixton Market, le cui bancherelle occupano felicemente molte strade storiche del quartiere. Questo mercato è il posto giusto per comprare spezie caraibiche e tessuti colorati. Camminando tra gli spazi del Brixton Market giungerai, con molta facilità, alle porte del Brixton Village. Si tratta di uno spazio coperto dove il mercato continua e si impreziosisce di esperienze gastronomiche. Questo è il luogo perfetto per assaggiare una specialità come il Jerk Chicken, un piatto piccante e speziato tipico della cucina giamaicana, anche quella Made in London.

Il teatro non manca nemmeno in questo quartiere, dove è sorta la Brixton House, un vero e proprio punto di incontro culturale per tutta la comunità di questa zona. Come se questo non bastasse, il quartiere pullula di street art in ogni dove. Se ami la musica dal vivo, sappi che a qui troverai la Brixton Academy: tieni d’occhio il cartellone dei concerti.

Cosa vedere a Londra in tre giorni: Greenwich

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La Queen’s House a Greenwich

Giorno 3 a Londra: Greenwich e la Londra in stile Bridgerton

Con il terzo giorno a Londra, è giunto il momento di dedicarsi a Greenwich o, come vuole il nome completo di questa località, Royal Borough of Greenwich. Si chiama così, infatti, perché è stato luogo di nascita di molti membri delle passate famiglie reali. Enrico VIII, per esempio, venne al mondo proprio a Greenwich, in un palazzo fu distrutto da un incendio. Al suo posto, ora, c’è una delle bellezze gratuite da visitare a Londra: la Queen’s House. Questo palazzo custodisce una delle scalinate più ammirate e fotografate d’Inghilterra, nonché un numero elevato di quadri che avrai sicuramente visto sui libri.

La Queen’s House si trova all’interno del Greenwich Park, un’area verde che potrebbe occupare una giornata intera del tuo viaggio a Londra. Greenwich Park è anche la casa del Royal Observatory, l’osservatorio astronomico dove passa, per convenzione, il Meridiano 0. Tempo e spazio sulla terra vengono, infatti, misurati a partire da quel punto. Come se questi due luoghi non fossero già sufficienti, Greenwich è celebre anche per il Maritime Museum.

Quest’area di Londra, fin dal XVIII Secolo, ha sempre avuto un forte legame con la Royal Navy, la Marina Militare Britannica. La sua presenza ha plasmato l’estetica dell’area con palazzi e aree urbane di un’eleganza senza tempo. Lo sa bene il Royal Naval College che, ancora oggi, è pronto a stregare ogni visitatore con la storia dei suoi palazzi e la loro architettura inconfondibile.

Londra in tre giorni: il Greenwich Market

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L’ingresso del Greenwich Market

A pochi passi dal polmone verde di Greenwich c’è uno dei mercati coperti più piccoli e incantevoli di Londra che, guarda caso, si chiama Greenwich Market. Vi espongono solo commercianti e produttori locali: questo è il luogo giusto per comprare libri usati o souvenir unici del tuo viaggio Londra. Non distante da lì, si trova l’ennesima meraviglia di Greenwich: il Cutty Sark.

Si tratta di un’antica nave per il trasporto del tè che viaggiava tra l’India e la Gran Bretagna dai tempi della Regina Vittoria. Ora è stato opportunamente ristrutturato e si può visitare, per avere un’idea precisa di come fosse una nave commerciale di quell’epoca.

Hai ancora un po’ di forza, cammina circa un quarto d’ora fino a raggiungere una dimora molto bella chiamata Ranger’s House. Ti sembra di averla già vista? Probabilmente sì, se ami guardare Bridgerton. Quella è proprio Casa Bridgerton e lì, quando viene girata la serie, Londra si trasforma tornando direttamente all’epoca Regency.

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La classifica delle rotte aeree più trafficate d’Europa per l’estate 2025

Con l’arrivo dell’estate 2025, milioni di viaggiatori si preparano a volare verso le loro destinazioni preferite in tutta Europa. Il traffico aereo si intensifica nei mesi più caldi dell’anno e aeroporti come Roma Fiumicino, Madrid Barajas e Londra Heathrow tornano ad essere snodi centrali per il turismo internazionale. Ma quali sono le rotte più percorse dai passeggeri nei cieli europei?

In questo articolo analizziamo le dieci rotte aeree internazionali più trafficate d’Europa per l’estate 2025, sulla base della capacità totale di posti disponibili tra il 30 marzo e il 25 ottobre. I dati rivelano non solo le tratte più popolari, ma anche le città e gli aeroporti che giocano un ruolo strategico nel panorama dell’aviazione europea.

Dalle classiche mete del Mediterraneo fino ai collegamenti tra capitali scandinave, passando per l’unica rotta intercontinentale in classifica (New York – Londra), questa panoramica offre uno sguardo aggiornato sulle preferenze di viaggio degli europei – e non solo – nella stagione estiva.

Le 10 rotte aeree più popolari in Europa

Ecco la classifica delle dieci rotte internazionali con la maggiore capacità di programmazione per l’estate 2025. Questa classifica evidenzia la forte domanda di collegamenti tra le principali capitali europee e le destinazioni turistiche più ambite.​

  1. Roma Fiumicino (FCO) – Madrid Barajas (MAD): 1.322.042 posti
  2. Lisbona (LIS) – Madrid Barajas (MAD): 1.287.024 posti
  3. Copenhagen (CPH) – Oslo Gardermoen (OSL): 1.266.916 posti
  4. Düsseldorf (DUS) – Palma di Maiorca (PMI): 1.258.485 posti
  5. New York JFK (JFK) – Londra Heathrow (LHR): 1.229.245 posti
  6. Dublino (DUB) – Londra Heathrow (LHR): 1.220.720 posti
  7. Amsterdam (AMS) – Barcellona (BCN): 1.211.856 posti
  8. Barcellona (BCN) – Roma Fiumicino (FCO): 1.191.798 posti
  9. Ercan (ECN) – Istanbul Sabiha Gökçen (SAW): 1.185.380 posti
  10. Stoccolma Arlanda (ARN) – Copenhagen (CPH): 1.168.296 posti​

La Spagna al centro del traffico aereo europeo

La Spagna si conferma protagonista nel panorama aereo europeo, con cinque rotte nella top 10 che coinvolgono aeroporti spagnoli. Madrid Barajas è presente in tre delle prime quattro posizioni, sottolineando il suo ruolo cruciale come hub internazionale.

classifica rotte aeree più trafficate d'Europa per l'estate 2025

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Calle de Alcalá di Madrid

Anche Barcellona El Prat contribuisce significativamente al traffico, collegandosi con importanti città come Roma e Amsterdam. Le performance della rete aeroportuale spagnola riflettono una domanda costante e ben distribuita tra turismo e voli d’affari, sostenuta da una forte presenza di compagnie low cost e tradizionali.

L’unica rotta intercontinentale: New York – Londra

Tra le rotte elencate, l’unica intercontinentale è quella tra New York JFK e Londra Heathrow, con oltre 1,2 milioni di posti disponibili.

classifica rotte aeree 2025

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Panorama di Manhattan con i suoi grattacieli illuminati al crepuscolo

Questo collegamento transatlantico evidenzia l’importanza delle relazioni tra Europa e Stati Uniti, sia per motivi di business che turistici. Il volo tra le due metropoli è tra i più redditizi al mondo e viene operato da numerose compagnie con più frequenze giornaliere, rendendolo un punto di riferimento stabile nei flussi globali.

La presenza delle rotte scandinave

Sorprendentemente, due rotte scandinave figurano nella top 10: Copenhagen – Oslo e Stoccolma – Copenhagen.
Questi collegamenti riflettono l’efficienza e la frequenza dei voli nei paesi nordici, facilitando gli spostamenti tra le capitali della regione.

Nonostante le distanze relativamente brevi, l’utilizzo dell’aereo rimane elevato grazie a una rete aeroportuale moderna e a una domanda sostenuta da mobilità lavorativa e interscambi culturali frequenti.

città del nord europa nella classica delle rotte più trafficate nel 2025

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Nyhavn a Copenhagen

Variazioni delle tariffe aeree rispetto al 2024

Analizzando le tariffe aeree rispetto all’estate 2024, si osserva un aumento dei prezzi sulla maggior parte delle rotte. Tuttavia, alcune eccezioni mostrano una diminuzione delle tariffe:​

  • Düsseldorf – Palma di Maiorca: riduzione del 25%
  • Roma – Madrid: lieve calo
  • Copenhagen – Oslo: lieve calo​

L’aumento più significativo, pari al 37%, si registra sulla rotta Ercan – Istanbul Sabiha Gökçen, indicando una crescente domanda su questa tratta. L’estate 2025 conferma il dinamismo del traffico aereo europeo, con rotte consolidate e nuove tendenze. Dai collegamenti mediterranei ai voli scandinavi, le preferenze dei viaggiatori delineano una mappa sempre più interconnessa e strategica per il turismo internazionale.

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Islington: nel cuore vivo del nord di Londra

Islington: tra i mattoni rossi, i tetti scuri e le facciate candide delle case in stile georgiano JK Rowling ci ha collocato il quartier generale dell’Ordine della Fenice nella serie di Harry Potter, Douglas Adams ci ha fatto incominciare Guida galattica per autostoppisti, Nick Hornby ci ha ambientato About a boy.

Un tempo quartiere povero e indigente ai margini della City, Islington è uno dei boroughs di Londra che ha scoperto per primo la gentrification, avviata già dalla metà degli Anni Sessanta. A cavallo del nuovo millennio il quartiere è diventato il punto di riferimento per la classe borghese e progressista della città e dell’intero paese, non solo perché ospitava l’abitazione civile del primo ministro laburista Tony Blair e la sede dell’African National Congress in esilio, il partito sudafricano che lottò contro l’apartheid e portò Nelson Mandela alla presidenza.

Oggi Islington è un borough dalle tante anime vicine tra loro. Un quartiere estremamente vivace, multietnico e cosmopolita, che accosta case popolari ad alcune delle abitazioni più care di Londra. Una zona popolata soprattutto da giovani famiglie, costellata di ristoranti che offrono il meglio della cucina di ogni possibile provenienza e filosofia, con tanto verde pubblico, una lunga storia di eccellenti public houses e alcuni imperdibili spunti culturali.

Cartelli stradali a Islington Londra

Fonte: Lorenzo Calamai

Le inconfondibili insegne stradali londinesi

Union Chapel

Alla fine della lunghissima Upper Street, prima del parco di Highbury Fields, il campanile in stile gotico di una grande chiesa si staglia contro il cielo azzurro, la strada trafficata, le vetrine dei bar e dei ristoranti di catena: è Union Chapel, un edificio religioso congregazionalista (una variante del puritanesimo) architettonicamente mirabile, ma interessante anche soprattutto per la sua triplice funzione di chiesa, rifugio per senzatetto e locale di spettacoli dal vivo.

Costruita nel XIX secolo secondo uno stile moderno che richiama gli stilemi del gotico, alla Union Chapel si può sia visitare la grande chiesa pronta ad ospitare fino a 1700 persone, che assistere a spettacoli di musica dal vivo, spoken wordstand-up comedy o proiezioni di film.

Se la maggior parte degli eventi hanno una eco locale, spesso la Union Chapel ospita anche musicisti di rilievo: nel corso del 2025, ad esempio, ci suoneranno Macy Gray, Colin Hay dei Men at Work, i Blind Boys of Alabama e Martha Wainwright.

Estorick Collection: arte italiana a Londra

Andare a Londra per visitare una collezione di arte moderna italiana? La Estorick Collection lo merita. D’altra parte Islington è stata oggetto di una massiccia presenza di una comunità di emigrati italiani: anche se oggi si è estremamente diluita, una traccia del suo passaggio rimane nell’elegante edificio in stile georgiano che ospita la piccola ma pregiata collezione di dipinti e disegni (e qualche scultura) di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico, Amedeo Modigliani, Mario Sironi.

Si tratta di una galleria d’arte privata situata in Canonbury Square e organizzata sui tre piani dell’edificio che la ospita. Al piano terra il cafè offre bicchieri di vino toscano e qualche piatto di ispirazione italiana ai piccoli tavolini di un curato giardinetto e, oltre al bookshop e alla biglietteria, si trovano le due sale che ospitano mostre temporanee.

Ardengo Soffici Decomposizione dei piani di una lampada Estorick Collection Islington Londra

Fonte: Lorenzo Calamai

Decomposizione dei piani di una lampada di Ardengo Soffici

La collezione vera e propria si trova al primo e al secondo piano. È stata assemblata nel corso degli anni da Eric Estorick, professore universitario newyorchese che nel secondo dopoguerra si è follemente innamorato dell’arte italiana del primo Novecento. Dopo la sua morte all’inizio degli Anni Novanta, la fondazione creata a suo nome ha preso vita e si è occupata di rendere pubblica la visita della collezione.

Al primo piano si trova una prima sala dedicata principalmente a Carlo Carrà e Giorgio De Chirico, tra futurismo e surrealismo, ma che contiene anche l’opera più nota della collezione, la Decomposizione dei piani di una Lampada di Ardengo Soffici, forse la più conosciuta opera cubista di un artista italiano. In una seconda sala si trova una splendida serie di disegni e schizzi di Giorgio Morandi.

Il secondo piano è dedicato invece ad alcuni disegni e un ritratto di Modigliani, al pittore sloveno Zoran Music e a Massimo Campigli, ad alcune opere di Mario Sironi e Umberto Boccioni. Sono presenti anche tre piccole statue di Marino Marini.

Le public houses di Islington

Fin dall’alba dei tempi Islington è stato un territorio dedito all’agricoltura grazie alle tante sorgenti che caratterizzavano la zona. Nel diciassettesimo e diciottesimo secolo i benestanti londinesi visitavano con piacere la vicina campagna, e così fin da allora sono sorte molte public houses, antenati dei pubs che ancora oggi sono una delle attrazioni che contraddistinguono il Regno Unito.

Ancora oggi Islington è decorata da alcuni splendidi pubs dalla lunga militanza. In cima ad Upper Street, ad esempio, l’Hope & Anchor resiste dal 1880. È stato uno dei locali di musica dal vivo più importanti del nord di Londra negli Anni Settanta, tra rock e punk, e ancora oggi ha un fittissimo calendario di eventi musicali che si tengono nella parte seminterrata.

Islington Londra

Fonte: Lorenzo Calamai

Essex Road, una delle arterie di Islington, con la sua classica architettura

Su Essex Road si distingue per un carattere più moderno The Alpaca, con la sua elegante facciata nera e verde. La coda che spesso si forma per ottenere un tavolo nel weekend dice tutto quanto c’è da sapere sulla qualità del cibo servito, il punto di forza del locale.

Poco più a sud, su Islington High Street, si trova invece un pub storico, lo York. Esiste dal 1851, e una targa vicino alla porta d’ingresso ricorda come “prima qui fossero soltanto campi”. Lo York è il massimo della classicità: una invidiabile selezione di birre alla spina e la sostanziosa cucina tipica inglese.

Camden Passage, Angel e il Regent’s Canal

Regent's Canal Islington Londra

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Nei weekend la passeggiata lungo il Regent’s Canal è gettonatissima

All’estremo sud di Islington, avvicinandosi ai confini storici della City, si trova Camden Passage, una via interamente pedonalizzata caratterizzata da un gran numero di negozi, bar e ristoranti dal carattere indipendente, piccole attività artigiane e mercatini dell’usato che vale la pena esplorare a fondo.

Un luogo ideale per andare alla ricerca di un regalo atipico da riportare a casa, trovare oggetti di design vecchi e nuovi, ceramiche orientali e stampe giapponesi, abiti vintage e arredamento retro.

Camden Passage si apre all’altezza del giardino triangolare di Islington Green fino a riunirsi con Islington High Street. Sulla strada principale invece, c’è la zona chiamata Angel, che prese questo aulico nome da uno storico albergo oggi non più esistente, l’Angel Inn.

Angel è un’area di Islington animata da pubs, ristoranti e locali notturni: nei primi è possibile sperimentare il meglio della cucina di tutto il mondo, i secondi si animano e affollano di una grandissima quantità di persone nel fine settimana. Il Business Design Centre è un centro per convegni e mostre dall’architettura scenografica, con un grande ingresso vetrato, restaurato alla fine degli Anni Ottanta sul precedente edificio ottocentesco.

Poco più a est inizia la passeggiata lungo il Regent’s Canal, un canale artificiale lungo più di dieci chilometri che si collega al Tamigi. Lungo questo canale è stata costruita una lunga passeggiata che i londinesi amano affrontare nelle domeniche soleggiate, spingendosi da Islington verso Hackney e la East London. La piacevole passeggiata passa attraverso la cosiddetta Little Venice, nome ambizioso di un tratto di canale con un’isoletta al centro, ampie chiatte che si muovono placide e palazzi dalle facciate aristocratiche che si affacciano sul percorso, decorati da curati giardini.

Parchi e giardini a Islington

Il parco di Highbury Fields a Islington, Londra

Fonte: Lorenzo Calamai

Highbury Fields in primavera

Area residenziale molto ambita, Islington è uno dei quartieri di Londra con una concentrazione di verde relativamente bassa: i parchi e i giardini sono comunque tanti, anche se con un’estensione inferiore a quella di altre zone di Londra.

Il parco più grande si trova all’estremità nord-orientale del borough ed è condiviso con Hackney e Holloway: si tratta di Finsbury Park, area verde da 45 ettari che oltra a splendidi prati, vialetti alberati e un ampio laghetto con tanto di isoletta che attira uccelli di ogni tipo, annovera anche spazi sportivi per il tennis, il basket, il baseball.

Il parco si trova vicino all’omonima stazione della metropolitana e dà il nome all’omonima area circostante, estremamente multietnica e vitale, dove si possono trovare negozi di ogni tipo, con alcune chicche come Crisis, negozio della omonima charity che si occupa di assistenza ai senzatetto. Offre un piccolo e curato bar e una selezione di vestiti, complementi d’arredo e oggetti per la casa vintage e di seconda mano.

Highbury Fields è un’ampia area verde che si affolla di tifosi quando gioca l’Arsenal, essendo sul percorso pedonale che porta allo stadio. Le belle facciate delle case su Highbury Crescent offrono un colpo d’occhio niente male dal curato prato del parco.

Su City Road, vicino all’Artillery Ground sede del reparto di artiglieria dell’esercito di Sua Maestà, si trovano i Bunhill Fields, per metà antico cimitero e per metà piacevole giardino ombreggiato. Il cimitero ospita antiche tombe monumentali, serrate le une alle altre. Fra i tanti sepolti eccellenti si trovano Daniel Defoe, l’autore di Robinson Crusoe, e William Blake, uno dei più importanti poeti inglesi dell’Ottocento.

Highbury e l’Arsenal

All’interno del borough di Islington si trova Highbury, il quartiere dove ha avuto sede per un secolo la squadra di calcio dell’Arsenal.

La storia del club e della zona è andata di pari passo: l’Arsenal ha trovato casa a Highbury nel 1913, proprio nel periodo in cui l’area stava affrontando un massiccio sviluppo residenziale. I successi dei biancorossi hanno portato alto il nome di Highbury nella cultura popolare e di massa, e oggi si tratta di una zona dov’è piacevole passeggiare tra le sue eleganti villette e le sue strade tranquille, magari proprio fino ad arrivare al vecchio stadio di Highbury, quello dove l’Arsenal ha giocato fino al 2005 prima di spostarsi all’attuale Emirates Stadium, poco più a nord-ovest.

Il vecchio Arsenal Stadium a Highbury, Islington, Londra

Fonte: Lorenzo Calamai

Il vecchio Arsenal Stadium è stato trasformato in Highbury Square

Le tribune del vecchio stadio sono state trasformate in un complesso abitativo con una serie di appartamenti di lusso e laddove si trovava il rettangolo verde del campo di gioco ora si trova un giardino comune, sotto al quale ci sono una palestra e una piscina. La connotazione calcistica dei dintorni però rimane non solo nella grande facciata bianca e rossa del complesso, con il simbolo del cannone e la scritta Arsenal Stadium, ma anche nei tanti bar e pub a tema come il The Gunners.

Lo stadio non è l’unica istituzione di Highbury ad aver subito questa sorte, peralto. Anche i mitici Wessex Studios del produttore musicale George Martin, dove videro la luce alcuni dei più celebri album dei Queen, dei Rolling Stones e dei Clash, sono diventati un complesso residenziale.

Dalston

Al margine tra il borough di Islington e quello di Hackney, di cui amministrativamente fa parte, si trova la zona di Dalston, un neighbourhood molto vitale, con un cuore artistico votato soprattutto alla musica. Ha ospitato una forte immigrazione caraibica, a cui si è poi aggiunta una forte comunità turca e dell’Europa dell’est negli ultimi anni, dando vita a un gioioso melting pot.

Dalston è l’ideale per trovare eventi culturali di nicchia, siano essi musica dal vivo, teatro, cinema (il Rio Cinema è un multisala dallo stampo retro con sale che sono già di per sé uno spettacolo) o intrattenimento in qualche locale. È l’esatto contrario delle zone più posh della capitale inglese: una zona dal carattere più street, più estemporanea e popolare, come testimonia il Ridley Road Market, con il suo bar tra i banchi del vivace mercato.

Eastern Curve Garden a Dalston, Londra

Fonte: Lorenzo Calamai

Un tavolino all’Eastern Curve Garden di Dalston

Nel 2009 il Guardian ha eletto Dalston zona più cool dove vivere. Nell’articolo una giornalista locale descriveva così l’atmosfera frizzante del luogo: “Per la bellezza architettonica, la pulizia, la sicurezza stradale e provare a camminare a un ritmo normale sul marciapiede non è il posto giusto. Per essere da qualche parte di entusiasmante, lo è assolutamente.”

Il quartiere ha una forte identità di associazionismo e movimentismo, come testimonia il gigantesco murale Hackney Peace Carnival, realizzato nel 1985 e raffigurante una roboante, colorata e multiforme marcia contro l’atomica con tanto di Gandhi affacciato a una finestra.

Proprio nei pressi di questo enorme murale si apre l’Eastern Curve Garden, un caotico e festoso giardino con piante e fiori di ogni tipo, sorto sul tracciato di una ex linea ferroviaria, con tanto di orto sociale per i residenti e un bar con tantissimi tavolini dove godersi la primavera immersi nel verde, sorseggiando una birra o un classico tè bollente, se le temperature non sono ancora così piacevoli.

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Alla scoperta di Buckingham Palace, il regno segreto della monarchia dove la storia prende vita

Londra è una città multietnica, sempre attiva, ricca di luoghi da vedere ed esperienze da vivere. Inevitabilmente, gran parte della sua storia è legata alla monarchia, al punto che ogni pietra sembra raccontare un pezzo di vita dei reali. In città, infatti, la royal family non è solo un simbolo, ma anche una presenza viva e costante che accompagna la Capitale in ogni stagione da centinaia di anni.

E il maestoso Buckingham Palace è uno dei luoghi che, senza ombra di dubbio, rappresenta maggiormente questo legame, in quanto residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito a Londra (anche se attualmente, per motivi logistici, Re Carlo III vive a Clarence House).

Cos’è Buckingham Palace

Buckingham Palace è un maestoso palazzo che racconta secoli di storia. È qui che oggi Re Carlo III tiene molti dei suoi impegni ufficiali, quindi dove, in ben oltre 775 stanze, riceve capi di Stato, celebra traguardi nazionali e vive in parte la sua vita di tutti i giorni.

Al contempo è anche un’importante attrazione turistica, sia per i suoi magnifici (e regali) interni, sia per le migliaia di persone che, quasi ogni giorno, si radunano davanti ai suoi cancelli per assistere al celebre cambio della guardia. Per non parlare delle occasioni speciali, come matrimoni reali o anniversari, in cui il balcone principale diventa il palcoscenico di emozioni condivise con il popolo. In sostanza, Buckingham Palace è anche un simbolo di continuità, storia e potere.

Le stanze di Buckingham Palace

Come vi abbiamo accennato, Buckingham Palace può essere considerato la casa del Re. In quanto tale, non può essere di certo visitato tutti i giorni. È disponibile per il pubblico solo in alcuni periodi dell’anno, tendenzialmente quando il sovrano non è a Londra, come per esempio in estate. Le stanze che si possono scoprire durante l’assenza del Re sono le State Rooms (Stanze di Stato), ognuna delle quali, 19 in totale, ha una funzione precisa e un fascino unico nel suo genere.

The Throne Room – La Sala del Trono

Iniziamo questo viaggio all’interno di Buckingham Palace da The Throne Room, ovvero La Sala Del Trono. La sensazione che si avverte appena si varca la sua soglia è quella di essere all’interno di un mondo solenne, poiché si presenta come un vero tempio del potere monarchico. Essa viene generalmente utilizzata in occasioni formali ed eccezionali, come cerimonie di investitura o ricevimenti di Stato.

Ad attirare particolarmente l’attenzione sono i due troni principali, detti anche “Chairs of State”, che si fanno spazio proprio al centro della scena: uno è riservato al monarca regnante, mentre l’altro, diverso per dimensioni e decorazione, è per il consorte reale. Sono realizzati in legno intagliato, ovviamente ricoperti di velluto rosso, riccamente decorati con foglia d’oro e dominati dagli stemmi reali, scolpiti e dipinti.

Particolarmente interessanti sono anche le pareti, piene di drappeggi in tessuto pesante e pannelli intagliati, così come i soffitti con dei preziosi lampadari di cristallo che creano riflessi dai mille colori. Ci sono poi colonne decorative con capitelli corinzi, archi, nicchie, dettagli dorati e cornici finemente lavorate.

The Ballroom – La Sala da Ballo

Voliamo ora presso The Ballroom, La Sala da Ballo, la più grande e, di conseguenza, una delle più impressionanti. È proprio tra queste mura, infatti, che la monarchia esprime il suo massimo splendore, anche grazie all’altezza imponente che amplifica la sua magnificenza.

Costruita nel 1856, in principio serviva per celebrare la vittoria nella Guerra di Crimea, per poi essere utilizzata per eventi di grande rilievo, tra cui banchetti per capi di Stato in visita ufficiale, ricevimenti annuali per i vincitori degli onori reali ed esibizioni musicali e artistiche.

The Ballroom, Buckingham Palace

Fonte: IPA

La maestosa Sala da Ballo di Buckingham Palace

Non vi sorprenderà sapere che è proprio da queste parti che in diverse occasioni viene allestita una tavola imperiale lunga quasi quanto tutta la sala, decorata con argenteria scintillante, cristalli finissimi, candelabri dorati e porcellane della Royal Collection. Affascinanti sono anche le pareti con ritratti monumentali di monarchi britannici, stendardi araldici e stemmi, come altrettanto suggestivo è il soffitto impreziosito da stucchi, dettagli dorati e rilievi neoclassici, ma soprattutto da due enormi lampadari di cristallo.

The White Drawing Room – Il Salotto Bianco

L’esplorazione continua a The White Drawing Room, Il Salotto Bianco che più di altre stanze incarna alla perfezione l’eleganza intima della monarchia britannica. Viene utilizzato spesso per ricevimenti privati, incontri confidenziali o piccoli momenti di accoglienza ufficiale e, contemporaneamente, funge anche da set abituale per le fotografie di famiglia.

Dai toni bianco crema, dorati e con sfumature tenui che riflettono e diffondono la luce naturale, è ornato da arredi antichi e preziosi, tanto che alcuni dei suoi mobili provengono addirittura dal periodo di Giorgio IV. Non mancano opere d’arte, soprattutto di scuola fiamminga e britannica, ritratti storici e oggetti decorativi.

Ma questa sala ha persino qualcosa in più da non sottovalutare: dietro quello che sembra un grande specchio, si nasconde un passaggio segreto utilizzato dal Re o dalla Regina per entrare o uscire con discrezione. Sì, proprio come vediamo in molti film al cinema (e non solo).

The Music Room – La Sala della Musica

Poi ancora The Music Room, La Sala della Musica, che potremmo definire una specie di stanza dei ricordi: ogni suo angolo racconta qualcosa di profondo, legato a momenti di gioia, di riti antichi e di armonia della famiglia reale britannica. Proprio qui, infatti, sono stati battezzati il Principe Carlo (oggi Re Carlo III), la Principessa Anna, il Principe Andrea e tantissimi altri royal.

Dalla pianta semicircolare, sfoggia eleganti colonne di marmo scanalato con capitelli dorati, un parquet lucido e tantissimi dettagli neoclassici e decorazioni in oro. Al centro troneggia un elegante pianoforte a coda, spesso utilizzato per esibizioni private, insieme ad altri strumenti d’epoca, tra cui clavicembali antichi e carillon ottocenteschi.

The Music Room, Buckingham Palace

Fonte: Getty Images

L’elegantissima Sala della Musica di Buckingham Palace

Decisamente sorprendente è anche la finestra sul giardino, che fa posare lo sguardo su uno scenario verde e curatissimo baciato, nei giorni sereni, da un tramonto che toglie il fiato.

Le altre magnifiche stanze

Come detto in precedenza, quando Buckingham Palace è aperto al pubblico mette a disposizione, in totale, ben 19 State Rooms. Oltre a quelle di cui vi abbiamo appena parlato ci sono anche:

  • The Grand Entrance: l’ingresso maestoso. È da qui che iniziano le visite ufficiali della casa del Re;
  • The Grand Staircase: la spettacolare scala monumentale, salita e scesa da persone che hanno fatto (e continuano a fare) la storia del Regno Unito (e non solo);
  • The Green Drawing Room: il salotto verde che è una sorta di anticamera per accedere alla Throne Room;
  • The Picture Gallery: eccezionale galleria che vanta opere di Rembrandt, Rubens, Vermeer e altri geniali maestri dell’arte;
  • The Blue Drawing Room: il salotto blu, decorato in stile neoclassico e spesso usato per ricevimenti;
  • The State Dining Room: sala da pranzo ufficiale per i ricevimenti e le cene di alto livello;
  • The Bow Room: è qui che si svolge uno dei rituali più noti d’Inghilterra, ovvero bere il tè del pomeriggio;
  • The Minister’s Stairs: scala usata storicamente da alti funzionari in visita al sovrano;
  • The Marble Hall: dove fare un tuffo nella storia, grazie alle tante sculture e busti;
  • The Equerry’s Room: è la sala del personale di corte;
  • The Guard Room: in principio era usata per la sicurezza, mentre oggi è in parte visitabile e talvolta utilizzata per esposizioni;
  • The East Gallery: un’altra galleria, ma che collega alcune stanze principali;
  • The Centre Room: la sala principale con una vista che emoziona;
  • The 1844 Room: sede per incontri ufficiali con capi di Stato che sono in visita;
  • The 1855 Room: gemella della 1844, è usata per udienze formali e colloqui privati.
The State Dining Room, Londra

Fonte: Getty Images

Veduta di The State Dining Room

Royal Gardens – Giardini Reali

A meritare un visita sono certamente anche i Royal Gardens, meglio conosciuti da noi italiani come i Giardini Reali. Come si arriva da queste parti si ha la sensazione di aver raggiunto un paradiso verde, un’oasi di pace nel cuore pulsante di Londra, pieno di bellezza naturale e storia.

Estesi su 16 ettari, sono ricchi di aiuole e siepi ben curate, maestose piante secolari, laghetti e corsi d’acqua, dove nuotano numerosi cigni e anatre. A renderli unici è anche il loro design raffinato, che include vegetazioni disegnate geometricamente, sentieri serpentinati e spazi dedicati alla flora mediterranea e alle piante esotiche.

In estate, inoltre, sono teatro del famoso Garden Party (Ricevimento nei Giardini Reali), un evento molto esclusivo in cui vengono invitati migliaia di ospiti a festeggiare in una delle location più incantevoli del Paese. Vi basti pensare che, nell’ormai lontano 2012, Sua Maestà Elisabetta II celebrò proprio qui il suo Giubileo di Diamante (60 anni di regno) con un grande concerto all’aperto tenuto da musicisti leggendari.

King’s Gallery e The Royal Mews

King’s Gallery (La Galleria della Re, ex Queen’s Gallery) e The Royal Mews (Le Scuderie Reali) hanno un accesso separato rispetto al palazzo, ma senza ombra di dubbio non possono mancare durante la propria esplorazione di Buckingham Palace. La King’s Gallery è una galleria d’arte permanente che conserva gelosamente opere provenienti dalla Royal Collection, una delle collezioni d’arte più ricche e prestigiose del nostro pianeta. Aperta tutto l’anno, offre dipinti di maestri del Rinascimento, dell’arte fiamminga, e dei periodi successivi, tra cui anche capolavori di Leonardo da Vinci.

In alcune occasioni è la culla anche di mostre temporanee come, per esempio, quella dei Gioielli della Corona che ha attratto migliaia di visitatori da tutto il mondo. Si trova in un’ala del palazzo ricostruita nel dopoguerra e permette davvero di conoscere la magnificenza dell’arte.

Non sono di certo da meno The Royal Mews, Le Scuderie Reali, quindi la dimora di molte delle tradizioni della famiglia reale britannica. Vi sono infatti conservate le antiche carrozze reali e dei cavalli utilizzati dalla monarchia, ma anche veicoli storici. Una delle carrozze più celebri è la Gold State Coach, utilizzata per cerimonie rare e prestigiose come le incoronazioni dei sovrani.

Ma non è finita qui, perché le Royal Mews espongono nelle stalle anche un gruppo selezionato di cavalli reali, che sono responsabili del trasporto delle carrozze durante le cerimonie e le parate.

Gold State Coach, Londra

Fonte: IPA

La straordinaria Gold State Coach

Dove si trova Buckingham Palace e come arrivare

Il meraviglioso Buckingham Palace sorge nel cuore di Londra e, più precisamente, nel quartiere di Westminster, quindi a poca distanza da altri luoghi particolarmente famosi della Capitale, come St. James’s Park, Green Park, e The Mall.

Fortunatamente, è ben collegato con i mezzi pubblici e facilmente raggiungibile da diverse zone della città:

  •  Metropolitana (Tube): la stazione più vicina è St. James’s Park (Linea District e Circle), da dove ci vogliono circa  5-7 minuti a piedi. Altre fermate nei suoi pressi sono Victoria Station (Linea Victoria, District, Circle) e Green Park Station (Linea Piccadilly, Jubilee, Victoria);
  • Autobus: sono diverse le linee che fermano a Buckingham Palace Road, ovvero 11, 211, 148, 9, e 24.

Orari di apertura e costi

Giorni e orari di accesso a Buckingham Palace dipendono dai periodi dell’anno. Per questo motivo, vi invitiamo a visitare i siti ufficiali poiché tutto può sempre cambiare. A livello generale, Le Stanze di Stato e i Giardini Reali sono aperti al pubblico dai primi luglio a fine settembre/inizio ottobre, ovvero quando la famiglia reale non è in residenza, ogni giorno dalle 9:30 alle 19:30, con ultime entrate circa un’ora e mezza prima della chiusura.

La King’s Gallery è aperta tutto l’anno, dal lunedì al giovedì dalle 10:00 alle 17:30. Le Royal Mews sono chiuse in alcuni periodi per manutenzione (come gennaio e febbraio), oltre che a Natale e Capodanno.

I costi dei biglietti di ingresso variano a seconda delle aree che si vogliono visitare:

  • Stanze di Stato e Giardini Reali: circa £32 (poco più di 37 €) per gli adulti e £16 (circa 18 €) per i bambini dai 6 ai 17 anni;
  • King’s Gallery: gli adulti pagano £15 (17 € circa), mentre i bambini £7.50 (8.50 € circa);
  • Royal Mews: adulti £15 (17 € circa) e £7.50 (8.50 € circa) per i più piccoli.

A disposizione, ovviamente, ci sono anche i biglietti combinati che consentono di risparmiare qualche soldino qualora si desideri visitare il massimo possibile. Gli ingressi possono essere acquistati online sul sito ufficiale di Buckingham Palace o direttamente sul posto, ma è decisamente consigliato prenotare in anticipo. È possibile utilizzare anche audioguide in diverse lingue (incluso l’italiano), che in alcuni casi hanno un prezzo a parte di circa £4 (più o meno 5 €), mentre in altri (come per le Stanze di Stato e i Giardini Reali) sono incluse nel biglietto.

Piccola informazione di servizio: la facciata di Buckingham Palace è attualmente soggetta a lavori di restauro, che dovrebbe terminare nel 2027.

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Londra a ritmo di leggenda: il tour dei miti della musica con la seconda puntata di Ulisse

Il 14 aprile durante la seconda puntata della nuova stagione di Ulisse – Il piacere della scoperta, Alberto Angela condurrà lo spettatore in un viaggio musicale attraverso Londra, esplorando i luoghi che hanno segnato la storia di leggende come i Beatles, David Bowie, Freddie Mercury e Amy Winehouse. In questa puntata le strade della capitale britannica verranno trasformate in un pentagramma vivente dove ogni luogo è una nota di una sinfonia culturale.
Le tappe di questo viaggio musicale, che farà riscoprire Londra con occhi diversi, saranno 12. Eccone alcune.

Abbey Road: sulle orme dei Beatles

La puntata “Sulle note di Londra” inizia con un’icona senza tempo: le strisce pedonali di Abbey Road. Qui, i Beatles hanno immortalato la copertina del loro omonimo album, trasformando così una semplice strada in un luogo di pellegrinaggio per milioni di fan da tutto il mondo. Alberto Angela condurrà i telespettatori all’interno degli Abbey Road Studios, qui dove la magia musicale ha preso vita, offrendo un punto di vista esclusivo su uno dei templi della musica mondiale.

Wembley Stadium: l’energia dei Queen

A bordo di un bus Angela proseguirà il viaggio musicale raggiungendo il maestoso Wembley Stadium, teatro di eventi storici come il Live Aid del 1985. In quell’occasione, i Queen, guidati da Freddie Mercury, hanno regalato una esibizione indimenticabile davanti a 72.000 spettatori. Il conduttore farà rivivere quei momenti, sottolineando come la musica possa unire le persone in esperienze collettive memorabili. In questa tappa verrà anche rivissuta l’incredibile vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra durante gli Europei di calcio.

Camden Town: l’anima di Amy Winehouse

Il viaggio continua poi verso Camden Town, quartiere vibrante e cuore pulsante della scena musicale di Londra. Qui ha vissuto Amy Winehouse, la cui voce unica e struggente ha lasciato un’impronta indelebile nella musica contemporanea. Alberto Angela guiderà lo spettatore tra i vicoli che hanno ispirato le sue canzoni, offrendo un ritratto intimo e personale della cantante e del contesto culturale dove è cresciuta.

Royal Albert Hall: il tempio della musica

La Royal Albert Hall rappresenta una delle tappe più prestigiose del tour di Ulisse. Questo luogo fu voluto dal principe Alberto, consorte della regina Vittoria. Questa sala da concerto è diventata un simbolo della cultura musicale britannica. Angela racconterà la sua storia, sottolineando come abbia ospitato artisti di importanza mondiale e continuato a essere un punto di riferimento per la musica sia classica che contemporanea. Oggi questo è infatti il tempio della musica rock, pop e lirica.

Brixton: le radici di David Bowie

A Brixton, quartiere multiculturale e dinamico, ha visto la luce David Bowie, artista camaleontico e innovatore. Angela attraverserà le strade che hanno influenzato la sua crescita artistica, esplorando i luoghi che hanno ispirato il suo stile inconfondibile e la sua musica rivoluzionaria.

Ogni set di questa puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta, verrà quindi abbinato a una canzone o a un artista britannico. Londra è stata ed è ancora una città viva e in continuo fermento e forse è anche grazie alle canzoni inglesi con cui intere generazioni sono cresciute e hanno sognato.