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Fitz Roy, la montagna leggendaria che cambia colore durante la giornata

Situato nel cuore della Patagonia meridionale, il Monte Fitz Roy, noto anche con il nome originale di Cerro Chaltén, si erge come una delle vette più affascinanti e iconiche del Sud America. Questa montagna, famosa per il suo profilo inconfondibile e le variazioni cromatiche che assume nel corso della giornata, rappresenta una tappa irrinunciabile per chiunque desideri esplorare le meraviglie naturali della regione andina. Incastonata tra i parchi nazionali Los Glaciares in Argentina – dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1981 – e Bernardo O’Higgins in Cile, questa cima leggendaria  – che si dice abbia ispirato Antoine de Saint-Exupéry per illustrare Il Piccolo Principe – unisce spettacolarità geologica, significati culturali profondi e sfide alpinistiche di alto livello.

Geografia e posizione strategica

Il Fitz Roy si trova lungo il confine tra Argentina e Cile, raggiungendo un’altitudine di 3.405 metri. La montagna domina il massiccio che porta il suo nome, condividendo l’area con altre cime spettacolari come il Cerro Torre. Da un lato, si affaccia sul Campo de Hielo Sur – Ghiacciaio Patagonico Meridionale con i suoi 47 ghiacciai e tanti laghi color smeraldo punteggiati di iceberg – dall’altro si apre sulle pampas argentine, spoglie e battute dal vento.

Il punto di partenza: El Chaltén

La base ideale per chi desidera avvicinarsi al Fitz Roy è il villaggio di El Chaltén. Questo piccolo centro abitato, situato all’interno del Parco Nazionale Los Glaciares, è facilmente raggiungibile percorrendo la Ruta 40 e poi la Strada Provinciale 23. Già lungo il tragitto è possibile scorgere la silhouette inconfondibile della montagna, che si staglia all’orizzonte tra le vette delle Ande.

come arrivare al Fitz Roy

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Le montagne Fitz Roy e Cerro Torre

Un nome, molteplici significati

Il Fitz Roy non è solo una meraviglia naturale, ma anche un simbolo culturale. Il nome originario “Chaltén” deriva dalla lingua degli Aonikenk, o Tehuelche, le popolazioni indigene della regione. Secondo alcune interpretazioni, il termine indica “montagna blu“; secondo altre, si traduce in “montagna che fuma“, in riferimento alle nuvole che spesso avvolgono la cima e che indussero in passato a credere si trattasse di un vulcano.

Un’identità contesa

Nel 1877, il geografo argentino Francisco Moreno ribattezzò la montagna in onore di Robert Fitz Roy, il capitano britannico che l’aveva avvistata durante una spedizione nel 1834. Recentemente, sono emerse proposte di legge per ripristinare il nome originale, in linea con il riconoscimento dei diritti culturali delle popolazioni native previsto dalla Costituzione argentina.

Significato spirituale e mitologico

Per gli Aonikenk, il Chaltén aveva un valore sacro. Secondo la mitologia locale, il semidio Elal fu trasportato sulla cima della montagna da un cigno prima di discendere tra gli uomini per insegnare loro l’arte della sopravvivenza. Questo racconto riflette la profonda connessione spirituale tra la montagna e le popolazioni indigene. Oltre al mito di Elal, la cima era considerata una sorta di portale simbolico tra il mondo terreno e quello degli spiriti. Molti rituali venivano eseguiti nelle sue vicinanze e la montagna veniva osservata per trarne presagi legati al clima, alla caccia o alla prosperità del villaggio.

L’esplorazione occidentale e l’importanza geopolitica

La prima documentazione europea risale al XVIII secolo, grazie alla spedizione spagnola di Francisco de Biedma y Narváez. In seguito, esploratori britannici e argentini contribuirono alla mappatura e alla definizione del confine tra Argentina e Cile. Solo negli anni ’30 del Novecento, con le spedizioni del missionario italiano Alberto Maria De Agostini, si iniziarono a esplorare sistematicamente le valli del massiccio.

L’alpinismo internazionale e i sentieri per tutti

L’ascesa al Fitz Roy è considerata una delle più difficili al mondo. Le pareti verticali in granito, l’imprevedibilità del meteo e i forti venti rendono la scalata una vera e propria impresa. La prima ascensione fu compiuta nel 1952 dai francesi Lionel Terray e Guido Magnone. Da allora, diverse vie sono state aperte, attirando scalatori esperti da tutto il mondo.

escursioni al Monte Fitz Roy

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Montagna del Fitz Roy nel Parco Nazionale della Patagonia in Argentina

Percorsi escursionistici per tutti i livelli

Non solo per alpinisti esperti: il Parco Nazionale Los Glaciares offre numerose escursioni accessibili anche a escursionisti non professionisti. I sentieri sono ben segnalati e attraversano paesaggi di straordinaria bellezza, offrendo viste sul Fitz Roy e sul ghiacciaio Viedma. Anche chi non ha esperienza può immergersi nell’ambiente naturale, osservare la fauna locale e provare l’emozione di camminare ai piedi di una delle montagne più iconiche del mondo.

Sentieri brevi e panoramiciChorrillo del Salto a soli 4 km da El Chaltén, questa cascata è raggiungibile in meno di un’ora a piedi o in bicicletta; Laguna Capri un itinerario di mezza giornata che offre spettacolari vedute del Fitz Roy. Escursioni giornaliere impegnative: Laguna Torre circa 8 ore tra andata e ritorno, con la possibilità di campeggio presso il campo De Agostini; Lago de los Tres uno dei percorsi più iconici che richiede circa 9 ore e regala viste mozzafiato sul Fitz Roy e sulle cime circostanti. Percorso con guida obbligatoria: Ghiacciaio Torre, questo percorso prevede l’uso di ramponi e imbracature per l’esplorazione del ghiaccio.

Condizioni climatiche e consigli pratici

Chiunque si avventuri nella regione del Fitz Roy deve essere pronto ad affrontare condizioni meteorologiche estremamente mutevoli. In un solo giorno è possibile passare dal sole intenso alla neve, con forti raffiche di vento che possono rendere pericolosi anche i tratti più semplici. È importante pianificare attentamente ogni escursione, controllare costantemente le previsioni meteorologiche e lasciare detto a qualcuno l’itinerario previsto. I mesi da ottobre ad aprile offrono le condizioni migliori per il trekking, ma anche in questo periodo non bisogna mai sottovalutare la forza della natura.

Il periodo ideale va quindi da ottobre ad aprile, con l’estate australe (dicembre-febbraio) che offre giornate più lunghe e temperature più miti. Marzo e aprile sono perfetti per chi desidera godere dei colori autunnali. Si raccomandano scarponi da trekking, abbigliamento tecnico a strati, impermeabili, guanti, protezione solare e occhiali da sole. L’acqua potabile è disponibile in diversi punti lungo i sentieri.

Un’esperienza unica nel cuore della Patagonia

Il Monte Fitz Roy, in Patagonia, è più di una semplice cima da ammirare: è un simbolo di avventura, spiritualità e resistenza. Ogni sua sfumatura, ogni nuvola che lo accarezza, ogni luce che lo tinge di rosa o oro al tramonto, contribuisce a renderlo uno dei luoghi più magici e indimenticabili dell’intero emisfero australe. Vivere il Fitz Roy significa entrare in contatto diretto con una natura incontaminata e potente, che impone rispetto e regala emozioni autentiche. È un’esperienza trasformativa, che lascia un segno indelebile in chi ha il privilegio di camminare ai suoi piedi.

Dall’arrivo a El Chaltén, all’alba che colora la cima del Fitz Roy di sfumature infuocate, ogni momento vissuto in questa parte di mondo è un invito alla riflessione, alla meraviglia e alla riconnessione con sé stessi e con la terra. Non è solo un viaggio geografico, ma un percorso interiore che arricchisce e ispira.

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Cueva de las Manos, il magico enigma delle impronte preistoriche, una storia millenaria

In un angolo remoto della Patagonia argentina, esiste un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, congelato a millenni fa. Non è solo una meta per amanti dell’archeologia o dei paesaggi estremi, ma un autentico portale verso la preistoria. La Cueva de las Manos – ovvero la “Grotta delle Mani” – è un sito rupestre incredibile, in cui oltre 800 pitture raccontano storie, rituali, visioni e sogni di popolazioni antichissime.

Le pareti del canyon si colorano di rosso, nero, ocra e bianco: un’esplosione di impronte di mani, animali selvatici e simboli geometrici. Alcune figure risalgono a più di 9.000 anni fa, motivo per cui questo sito è ad oggi uno dei più antichi e meglio conservati esempi di arte rupestre al mondo. Camminare lungo il sentiero che conduce alla Cueva significa immergersi in un’atmosfera magica, quasi irreale. Il vento sferza la valle del Río de las Pinturas, i condor volano in alto e ogni roccia sembra sussurrare storie millenarie.

Cueva de las Manos, dove si trova e come raggiungerla

La Cueva de las Manos si trova nella provincia di Santa Cruz, tra la cittadina di Perito Moreno e il villaggio semi-abbandonato di Bajo Caracoles. È inserita in una zona selvaggia e scarsamente popolata ed è proprio questo isolamento ad aver protetto nei secoli la straordinaria bellezza delle sue pitture.

Ci sono due vie principali per raggiungere la grotta, la più utilizzata è una strada sterrata lunga circa 46 km che si imbocca dalla famosa Ruta 40, nei pressi di Bajo Caracoles. In alternativa, è possibile arrivare tramite l’Hostería Cueva de las Manos, anche se questa strada non è sempre accessibile durante tutto l’anno.

Per chi non dispone di un mezzo proprio, è possibile anche rivolgersi a escursioni organizzate che partono dalle vicine località di Perito Moreno, Los Antiguos o Lago Posadas. Tutte le visite alla grotta, in questo angolo remoto dell’Argentina, avvengono con guida obbligatoria: un’ottima occasione per conoscere curiosità e dettagli sulle pitture rupestri e sulla cultura dei popoli originari.

Patagonia, Argentina

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Il paesaggio dei canyon in cui è immersa la Grotta delle Mani

Una volta lasciato il veicolo, si percorre un sentiero panoramico che costeggia la parete del canyon, a circa 80 metri d’altezza. Lungo il tragitto, lo spettacolo naturale del paesaggio si intreccia alla suggestione dell’arrivo imminente.

Cosa vedere alla Cueva de las Manos? 

La visita inizia da un piccolo centro accoglienza con museo incluso nel biglietto (circa 400 pesos argentini). Da lì, si scende verso il sito principale, dove le pareti si trasformano in tele verticali. La maggior parte delle impronte – circa il 90% – è della mano sinistra, probabilmente realizzate soffiando pigmenti naturali attraverso tubi rudimentali. Una curiosità? Tra le tante figure spicca anche una mano con sei dita!

Oltre alle mani, si possono ammirare scene di caccia con guanachi, figure astratte e simboli misteriosi che ancora oggi gli studiosi faticano a interpretare. Ogni colore aveva probabilmente un significato rituale, ogni forma una funzione cerimoniale.

Nei dintorni della grotta non ci sono grandi centri abitati, ma la natura qui si prende tutto lo spazio. Ecco qualche tappa imperdibile:

  • Canyon del Río de las Pinturas: subito sotto il sentiero della grotta, è un luogo affascinante dove il rosso delle rocce si mescola al bianco dei depositi salini. Se si alloggia in una delle estancias vicine, è possibile organizzare escursioni a piedi o a cavallo.
  • Bajo Caracoles: minuscolo villaggio sulla pampa, non offre molto, ma possiede l’unica pompa di benzina della zona. Fermarsi qui è d’obbligo, anche solo per fare rifornimento e non rischiare di rimanere bloccati nel nulla.
  • Perito Moreno e Los Antiguos: situate a circa due ore di macchina, rappresentano buone basi per l’esplorazione della zona. Los Antiguos, in particolare, è ideale per chi vuole raggiungere la splendida Capilla de Mármol, sul lago General Carrera.
  • Ruta 41 e Monte Zeballos: per i più avventurosi, questo itinerario panoramico attraversa paesaggi spettacolari. Ideale da percorrere in due giorni con tappa a Lago Posadas.
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Cosa vedere in Patagonia, la terra del Ghiaccio e del Fuoco ai confini del mondo

Nel corso degli anni tutti i viaggiatori incalliti, almeno una volta nella vita, hanno sognato di poter prenotare il proprio viaggio in Patagonia. Questo territorio è uno dei più amati per chi desidera osservare dal vivo panorami mozzafiato e paesaggi che sembrano quasi dipinti, senza considerare che parliamo di una vacanza che mette alla prova perché rimane pur sempre una destinazione introspettiva in cui viaggiare, una terra incantata e selvaggia, dove il silenzio regna sovrano e in cui l’attrazione principale è la natura. Approfondiamo dunque cosa vedere in Patagonia, territorio tra il Cile e l’Argentina nell’America del Sud.

Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia

Parco Nazionale Torres del Paine

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Parco Nazionale Torres del Paine

Come anticipato, la Patagonia è un territorio che interessa l’Argentina e il Cile. Se abbiamo prenotato una vacanza in Cile per vedere il famoso Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia, magari alloggiando a Puerto Natales, il parco è stato istituito nel 1959 ed è tra i parchi nazionali più importanti della Patagonia cilena. In virtù della fauna e della flora del posto e del fatto che è un territorio da preservare e proteggere, nel 1978 è stato dichiarato riserva della biosfera dall’UNESCO. Il periodo migliore per fare trekking è l’estate, e questo luogo si trova precisamente nella zona meridionale del Cile, ovvero tra Magallanes e l’Antartide cilena, quindi molto vicino all’Argentina. Fare trekking qui è un’esperienza unica e ci sono, tra l’altro, molti sentieri mozzafiato oltre alla possibilità di arrivare fino alla cima del Mirador Torres del Paine.

Penisola di Valdés

Tra i luoghi da non perdere in Patagonia non possiamo non menzionare la Penisola di Valdés, un vero e proprio paradiso naturalistico che si estende per più di 400.000 ettari. Inoltre, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui vivono in libertà molte specie di animali, tra cui i famosi lama della Patagonia o gli struzzi.

Terra del Fuoco

Non solo la terra del ghiaccio, ma anche la terra del fuoco. Ecco, la Patagonia è un territorio che si lascia scoprire pian piano, un viaggio intimo e profondo ai confini del mondo dove scoprire la cosiddetta Terra del Fuoco. La parte a sud è nota con questo nome: la zona di Ushuaia e il centro cittadino, la capitale, centro culturale dove è possibile scoprire le tradizioni e la cultura del luogo. Segnaliamo inoltre la presenza di un Museo Marittimo e del Presidio di Ushuaia, e consigliamo di prenotare diverse esperienze, tra cui un’escursione sul Canale di Beagle. O magari prenotare un’escursione al Parco Nazionale Terra del Fuoco che includa una visita al Treno della Fine del Mondo. Sarà davvero una giornata memorabile.

I ghiacciai della Patagonia

Perito Moreno

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Perito Moreno

Se invece stiamo pianificando un viaggio in Argentina, allora non possiamo perderci i ghiacciai della Patagonia come il Perito Moreno, che ne è una vera e propria stella, il più famoso al mondo. Un ghiacciaio a dir poco imponente, perché si estende per ben 60 metri in altezza, per 15 km di lunghezza e 5 di larghezza. Praticamente le sue misure corrispondono all’estensione di Buenos Aires. Ci si può anche avvicinare in barca, ma il Perito Moreno non è l’unico ghiacciaio della Patagonia da vedere. Ne troviamo infatti anche altri come nel Parco Nazionale di Los Alerces, ovvero il ghiacciaio Torrecillas, o magari i ghiacciai Upsala, Spegazzini o Onelli.

Il Distretto dei Laghi

Ci troviamo al confine del mondo, in un luogo magnifico dove i ghiacciai sono millenari e le steppe infinite e dove appunto è il silenzio a regnare incontrastato. Ma tra le cose da vedere in Patagonia possiamo forse dimenticare di parlare del Distretto dei Laghi, che si trova precisamente nella zona dell’Argentina? Qui è impossibile non innamorarsi del posto, considerando che è la natura a vincere su tutto. Possiamo trovare diversi laghi come il Lago Nahuel Huapi, ben 500 chilometri quadrati di acqua cristallina, o il Lago Correntoso, che è piccolo ma di una bellezza unica, un vero e proprio paradiso. E per chi non può fare a meno di leggende e misteri, allora segnaliamo il Lago Traful.

Ruta 40

Per visitare la Patagonia al meglio molti scelgono di percorrere parte della famosa Ruta 40, che va da Sarmiento a El Calafate, in modo tale da percorrere la strada e fermarsi lungo i paesaggi spettacolari che naturalmente consentono di vivere un’esperienza più unica che rara. Chiaramente parliamo di una strada lunghissima, composta da 3.000 chilometri, e di solito per questo motivo si sceglie di partire in tour, così da non perdere alcuna attrazione come la Penisola di Valdés o magari la pinguineria di Cabo Dos Bahias.

Cascate di Iguazù

Tra le Sette Meraviglie del Mondo della Natura, le Cascate di Iguazù sono Patrimonio Naturale dell’Umanità e si trovano precisamente nel Parco Nazionale Iguazù, al confine con ben tre Stati, ovvero l’Argentina, il Brasile e il Paraguay. Le cascate raggiungono gli 80 metri di altezza e vengono alimentate dal fiume Iguazú. Una nube di vapore avvolge la cascata, ed è veramente difficile descrivere la perfezione di questo posto a parole, poiché sembra quasi di ritrovarci in un luogo primordiale dove la natura è stata ancora una volta maestra.

Le pinguinerie

Questa terra che a noi appare tanto lontana, ed effettivamente lo è, non è così solitaria o almeno: in alcuni punti possiamo osservare le cosiddette pinguinerie. Dove vedere i pinguini in Patagonia? Consigliamo di andare a Punta Tombo, la località che è famosa in effetti per essere luogo di riproduzione dei pinguini di Magellano nelle Americhe: qui trovano rifugio un milione di pinguini da settembre fino ad aprile.

Ovviamente parliamo di una zona estremamente popolare tra i turisti, quindi aspettiamoci un flusso abbastanza intenso, ma in ogni caso ricordiamo che il turismo deve sempre essere rispettoso dei luoghi che vediamo. Tra le altre località dove vedere i pinguini in Argentina citiamo anche la Isla Martillo, un’escursione che possiamo fare con partenza da Ushuaia. Anche in questo caso troviamo 1.000 nidi di pinguini di Magellano. Completiamo infine i nostri consigli con la Isla Magdalena, nella Patagonia del Cile; sempre nella Terra del Fuoco cilena, è possibile osservare il Pinguino Rei Park, ovvero i Pinguini Reali (circa 50) che vivono proprio qui, protetti. Un piccolo consiglio: prepariamoci per il clima e le temperature della Patagonia prima di partire, così da portare con noi tutto il necessario.

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Sognando la Patagonia: la magia del Distretto dei Laghi

La Patagonia è il confine del mondo, la linea prima del nulla; è l’eco del passato che corre tra maestose montagne, sopra i laghi di un blu disarmante e che viene spinto dal vento che soffia su terre sconfinate. È l’incipit di una storia primordiale fatta di ghiacciai millenari che riposano come giganti dormienti, steppe infinitamente silenziose e colline plasmate come plastilina dalle mani del tempo. Qui, ogni cosa, ogni elemento racconta una storia molto più antica di noi. Dicono che un viaggio in Patagonia ti cambia per sempre e noi non possiamo che essere d’accordo. Per descrivere tutte le meraviglie di questo luogo servirebbe un libro intero, oggi ti portiamo con noi in un viaggio alla scoperta di una delle tantissime gemme preziose che questa zone dell’Argentina ha da offrire: il Distretto dei Laghi.

Cos’è il distretto dei laghi in Patagonia

Uno dei meravigliosi laghi in Argentina

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Giochi di riflessi nel Distretto dei Laghi in Argentina

Di luoghi “da cartolina” o “instagrammabili”, se vogliamo usare un gergo più vicino alle nuove generazioni, ne è pieno il mondo. Ma i luoghi che sembrano appena usciti da un libro di fiabe illustrate sono molto più rari. Il Distretto dei Laghi in Patagonia è esattamente uno di questi: un angolo di mondo dove la natura è maestra di vita e dove il tempo lascia spazio allo stupore. Il distretto è situato al confine tra Cile e Argentina, nella parte meridionale del Sud America e, più precisamente, si estende dalle regioni cilene di Los Rios e Los Lagos, alla provincia di Neuquen in Argentina. Si tratta di una zona di bellezza sconfinata, dove la natura si riflette sulle superfici dei laghi come in antichi specchi d’argento, i boschi secolari sono custodi di storie millenarie e le cime delle montagne si stagliano come schegge su cieli infiniti. Ma i veri protagonisti, come avrai intuito dal nome, sono i laghi; se ne contano tantissimi in tutta la regione ma alcuni sono più celebri di altri e oggi te li vogliamo raccontare.

Lago Nahuel Huapi

Il cuore pulsante della Patagonia del Sud. Oltre 500 chilometri quadrati di acqua cristallina che varia dal blu profondo al turchese brillante. Ad abbracciare il lago ci sono le Ande con le cime innevate che si riflettono sull’acqua dal cui centro emergono isole iconiche e intrise di storie come Isla Victoria e la Foresta di Arrayanes – proprio qui leggenda narra che Walt Disney trovò ispirazione per la storia di Bambi. Ma questa non è l’unica leggenda di questo lago, anzi. Il Nahuel Huapi è ricco di misteri, come quel del Nahuelito, una creatura mitologica che popola le sue acque e che potrebbe essere considerata cugina del mostro di Lochness.

Lago Correntoso

Piccolo ma di una bellezza incredibile, con acque cristalline sulle quali si riflettono i boschi circostanti creando dei giochi di luce e colore degni un quadro impressionista. Questo lago è un vero e proprio paradiso per i pescatori poiché le sue acque sono popolate da moltissime trote. Fun Fact: il Rio Correntoso che collega questo lago con il Nahuel Huapi è considerato uno dei fiumi più corti al mondo, con una lunghezza di appena 200 metri.

Lago Lácar

Se questo lago potesse parlare, scopriresti un’anima malinconica e poetica. Acque placide e un silenzio sorprendente interrotto solo da qualche suono della natura circostante. Se stai cercando il relax più totale, questo lago fa per te, perfetto per godere appieno della natura incontaminata che lenisce qualsiasi tipo di dolore, stanchezza o malumore. Il luogo ideale per lasciarsi cullare dalla Patagonia più autentica. Inoltre, se sei un amante del kayak qui troverai pane per i tuoi denti.

Lago Espejo

Il nome è già abbastanza esplicativo, questo lago è, a tutti gli effetti, un enorme specchio adagiato sulla terra pronto a riflettere i cieli della Patagonia. Soprattutto nelle giornate senza vento, le montagne e i boschi circostanti si sporgono su di esso cercando il proprio riflesso. Possiamo dire che il Lago Espejo sia uno dei più suggestivi di tutto il distretto. Inoltre, è una sosta obbligata per chiunque voglia intraprendere la Ruta de los siete lagos!

Lago Traful

Se ti piacciono i misteri, le leggende e le storie intriganti, il Lago Traful è ciò che fa per te, esattamente come il Nahuel Huapi di cui ti abbiamo parlato poco fa. La sua anima enigmatica e l’allure che lo circonda sono dovute sia alla sua posizione sia ad alcuni fenomeni che lo caratterizzano. Innanzitutto, per raggiungerlo dovrai avventurarti in strade sterrate e superare foreste fitte e silenziose. Una volta superate, lo scenario che si aprirà ai tuoi occhi ti toglierà il fiato. Ma il vero tratto affascinante è il Bosque Sumergido, una foresta di boschi pietrificati che riposa nelle profondità del lago e che dona a questo luogo un’atmosfera incredibilmente surreale. Se sei una persona che ama uscire dai sentieri battuti e cerca sempre quell’alternativa più di nicchia, questo è il posto giusto per scoprire una Patagonia autentica e perfettamente intatta.

Lago Villarino e Lago Falkner

Questi due laghi vengono spesso citati insieme proprio perché è come se fossero due fratelli separati soltanto da istmo di terra. Il Villarino è il più timido tra i due, con una vegetazione fitta che lo circonda trasformandolo nel rifugio perfetto per gli animali selvatici che popolano l’area. Il Falkner, invece, è il più scenico tra i due, aprendosi con una lunga spiaggia di sabbia chiara, baciata dal sole caldo che invita tutti a godersi una sosta rilassante. Due laghi che, oltre alla loro bellezza con pochi eguali al mondo, sono capaci di ispirare, raccontare storie e aiutare chi li visita a ritrovare il proprio benessere psicofisico.

Cose da sapere sul Distretto dei Laghi in Patagonia

Dopo averti raccontato i protagonisti indiscussi del Distretto dei Laghi in Patagonia, è il momento di fornirti una serie di informazioni utili alla programmazione del tuo viaggio. Dalle esperienze da provare assolutamente a come raggiungere il distretto, qui troverai tutto ciò che ti serve per pianificare l’esperienza nei minimi dettagli

Esperienze da provare

Ragazza con kayak nel Distretto dei Laghi in Argentina

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L’esperienza unica di pagaiare in Kayak nel Distretto dei Laghi in Patagonia

Il Lake District argentino ha davvero tanto da offrire a chiunque voglia immergersi nella sua bellezza ed è capace di soddisfare desideri e attitudini di qualsiasi tipo di viaggiatore passando da un estremo all’altro: da chi cerca una vacanza all’insegna del relax totale a chi invece vuole tenere sempre alto il livello di adrenalina. Questo meraviglioso angolo di mondo riesce davvero a mettere d’accordo tutti. Ecco alcune esperienze che puoi fare nel distretto dei laghi in Patagonia:

  • Affrontare la Rute de los siete lagos: ci sono percorsi che si affrontano con l’obiettivo di raggiungere la meta finale e percorsi che si percorrono per lasciarsi stupire passo dopo passo. La Ruta de los siete lagos fa parte di questa seconda categoria. Un percorso che si snoda per 110 chilometri tra San Martín de los Andes e Villa La Angostura, nel cuore della Patagonia e che attraversa boschi, valli e montagne toccando sette dei laghi più belli del distretto.
  • Fare attività outdoor: questo scenario naturale si presta ovviamente a moltissime attività sportive outdoor come trekking tra foreste e laghi. Sono tanti i sentieri che puoi calcare se sei un amante delle camminate in mezzo alla natura come, ad esempio, il Circuito Cerro Catedral – nella provincia di Bariloche – che ti regala panorami spettacolari e viste mozzafiato sullo spettacolare Nahuel Huapi; il Sendero Bosque de Arrayanes, per un’escursione incredibile tra gli alberi di questa bellissima foresta che ispirò Walt Disney; Cascada Ñivinco, un sentiero facile e breve che porta a una cascata nascosta in mezzo a un bosco; Ascensione al Volcán Lanín, per i più temerari e avventurosi che non vogliono perdere l’occasione di arrivare alla vetta innevata di un vulcano. Se alle camminate preferisci gli sport acquatici, puoi provare l’esperienza del Kayak! Tra le esperienze più suggestive in questo senso ci sono pagaiare sul Lago Espejo all’alba, oppure esplorare le baie nascoste del Lago Nahuel Huapi.
  • Provare la pesca sportiva: i laghi del distretto sono ricchi di trote fario e pesci lacustri, pertanto diventano un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della pesca. Tra i luoghi da non perdere troviamo il Río Correntoso,  che nonostante la sua breve lunghezza è pieno di pesci; il Lago Traful, perfetto per la pesca nelle sue acque trasparenti; il Río Limay, per chi vuole provare il brivido di catturare una trota gigante.
  • Esplorare le cittadine della Patagonia: in quest’area non ci sono solo laghi ma anche piccoli villaggi e cittadine da esplorare per entrare nel vivo della cultura di questo luogo. Da non perdere assolutamente San Martín de los Andes, un piccolo villaggio di montagna che si affaccia sul Lago Lácar, e Villa La Angostura: una piccola cittadina elegante che si distingue per i suoi chalet in legno e le vista mozzafiato sul Nahuel Huapi.

Come raggiungere il Distretto dei Laghi

Decidere di intraprendere un viaggio nel Distretto dei Laghi in Argentina significa regalarsi un’esperienza difficile da dimenticare e che saprà darti tantissime emozioni. Come hai visto, questa regione si trova a metà tra due stati: il Cile e l’Argentina, pertanto sono molti i punti di accesso per raggiungerla. Per chi arriva dall’Europa o dal Nord America, le porte d’ingresso sono Buenos Aires in Argentina o Santiago del Cile. Una volta arrivati in una di queste due località si può proseguire con un volo interno della durata di due o tre ore verso gli aeroporti locali:

  • Aeropuerto de Bariloche (BRC), il punto di arrivo migliore per chi vuole esplorare la Patagonia o intraprendere la Ruta de los siete lagos.
  • Aeropuerto Aviador Carlos Campos (CPC), perfetto per chi vuole iniziare il viaggio partendo da San Martín de los Andes.
  • Aeropuerto El Tepual (PMC), il punto ideale per chi invece vuole visitare l’area cilena del distretto.

Una volta raggiunti gli aeroporti locali, dovrai proseguire il tuo viaggio su strada. Consigliamo di noleggiare un’auto in modo da goderti appieno la regione esplorandola in lungo e in largo e dettando tu i tempi. Volendo ci sono anche bus che collegano le città principali.

Quando andare nel Distretto dei Laghi

Inverno nel Distretto dei Laghi in Argentina

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La magia dell’inverno abbraccia il Distretto dei Laghi in Patagonia

Puoi visitare il Distretto dei Laghi quando vuoi, proprio perché ogni stagione regala qualcosa di diverso e offre esperienze variegate, il paesaggio cambia continuamente proprio come un dipinto cambia colore nel tempo. In generale, l’estate australe (che va da dicembre a febbraio) è il periodo migliore per chi vuole provare esperienze all’aperto come trekking tra foreste e vulcani, kayak sulle acque dei laghi o affrontare la Ruta de los Siete Lagos. In questo periodo, le giornate sono lunghe e soleggiate, il clima è piacevole e la natura è al massimo del suo splendore, verde e rigogliosa. In autunno (che va da marzo a maggio) la regione esplode di colore, i cieli si incendiano di rosso e oro e l’atmosfera è davvero magica. Inoltre è un periodo di bassa stagione, quindi puoi godere di luoghi meno affollati e potrai entrare in contatto con una natura realmente incontaminata. Se ami gli scenari da fiaba, allora la tua stagione ideale per visitare il Distretto dei Laghi argentino è l’inverno (che va da giugno ad agosto) quando tutto si tinge di bianco, Bariloche diventa capitale dello sci sudamericano, e i laghi e le montagne restituiscono uno scenario d’incanto. Infine, la primavera. Il periodo che va da settembre a novembre è il momento ideale per vedere la natura che si risveglia, i fiori che sbocciano e il verde rigoglioso riempire le fronde degli alberi. Anche in questo caso sei in bassa stagione quindi puoi godere di quiete e pace, lontano dai periodi più affollati come l’estate o l’inverno.

In sintesi, il Distretto dei Laghi non è una semplice destinazione. È un’esperienza da vivere e che coinvolge tutti i sensi. La vista viene appagata da scenari incredibili, l’olfatto viene solleticato dall’aria frizzante e dal profumo di legno e resina dei boschi, il tatto è coinvolto dalle texture naturali che potrai toccare con mano, l’udito è coccolato dai suoni della natura, come il vento che muove gli alberi e increspa le superfici dei suoi laghi, e il gusto viene avvolto dai sapori forti e decisi della cucina tradizionale. Tutto questo è la Patagonia che si specchia nei suoi laghi e si racconta a coloro che decidono di mettersi comodi e ascoltarla.

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Lo spirito argentino di Cordoba e i magici scenari delle Sierras

Cordoba è una graziosa e vivace città dell’Argentina in America Latina.
Seconda per importanza all’interno del Paese. Città a misura d’uomo e sede della più antica Università.

Fondata nel 1573 da Jerónimo Luis de Cabrera, Cordoba divenne un prestigioso centro religioso e educativo grazie all’arrivo dei gesuiti nel XVII secolo.

Se stai per partire per l’Argentina devi assolutamente inserire Cordoba nel tuo itinerario. Ti basteranno un paio di giorni per scoprirla. Qui, a differenza della grande e caotica metropoli di Buenos Aires, respirerai un’aria più rilassata e godrai di un clima mite e piacevole.

Dove si trova Cordoba

Situata nell’Argentina Centrale, Cordoba si trova ai piedi della catena montuosa Sierras Chicas sulle rive del fiume Primero.

La città, capitale dell’omonima provincia argentina, è ben collegata sia con l’estero che con il resto dell’Argentina grazie all’Aeropuerto Internacional Ingeniero Ambrosio Taravella, che si trova a 11 km dal centro.

Ogni settimana tanti sono i voli diretti da Buenos Aires, Salta, Mendoza e anche svariati collegamenti internazionali con altri paesi come il Cile, la Bolivia e il Brasile.

In alternativa, se ti trovi già all’interno del Paese e preferisci non prendere voli interni, potrai anche viaggiare via terra utilizzando i bus che collegano Cordoba con le altre città dell’Argentina.

Buenos Aires, ad esempio, si trova a circa 9 ore di bus. Potrebbe essere un’alternativa perfetta per scoprire chilometro dopo chilometro le meraviglie naturali che compongono questo Paese.

Vista la sua geolocalizzazione, il periodo migliore per visitare Cordoba è durante la Primavera (settembre-novembre) o l’Autunno (marzo-maggio). Il clima piacevole e mite ti farà innamorare di questa frizzante città.

Se viaggi in Argentina in estate, viste le temperature più elevate, ti consigliamo di esplorare anche le montagne e optare per attimi indimenticabili a contatto con la natura sui laghi. L’inverno, ovviamente più freddo, resta il periodo però più adatto per godere di Cordoba e dei suoi dintorni senza confusione e troppa gente.

Cordoba: cose da vedere in città

Città ricca di cultura e di fascino, Cordoba saprà farti respirare il vero spirito argentino. Se hai poco tempo a disposizione, ti farà piacere sapere che per visitarla ti basteranno un paio di giorni!

Qui il vecchio si mescola con il nuovo, le rovine gesuite del 1600 si alternano con le gallerie d’arte moderna, gli studenti universitari rendono la città vivace e sempre al passo con i tempi.

Cultura, storia, vita notturna ma anche meravigliosi paesaggi naturali tutt’intorno che offrono tante attività all’aria aperta da fare a Cordoba e regalano adrenalina pura.

Scopriamo insieme cosa vedere nella città di Cordoba!

Cabildo e la Cattedrale di Cordova di notte in Plaza De San Martin

Fonte: iStock

Iniziando la visita dal centro storico in Plaza De San Martin si trovano la Cattedrale e il Cabildo.

Plaza De San Martin

Partiamo dal centro storico, cuore pulsante della città e incontriamo
Plaza De San Martin, piazza dedicata a José de San Martin, generale argentino che portò il Paese, e non solo, all’indipendenza. A lui è dedicata una statua nel mezzo della piazza.

Qui potrai rilassarti concedendoti una pausa in uno dei bar e ammirare lo scorrere tranquillo della vita quotidiana.

In Plaza De San Martin si trovano la Cattedrale e il Cabildo, ex sede del governo coloniale oggi diventato museo che custodisce reperti storici e documenti che raccontano la storia di Cordoba e dell’Argentina. Questo ospita anche mostre temporanee.

Cattedrale di Nostra Signora Assunta

L’imponente Cattedrale di Cordoba si trova in Plaza De San Martin. Edificio di architettura sincretica costruito nel XVII secolo che, per via di modifiche e ristrutturazioni successive, presenta un mix di stili: barocco, neoclassico e rinascimentale con interni decorati e soffitti affrescati.

Sede dell’arcidiocesi cattolica romana della provincia, la Cattedrale è anche la chiesa più antica dell’Argentina ancora attiva.

Passando dalla piazza durante il cambio dell’ora potrai assistere a uno spettacolo musicale: le torri della cattedrale sono infatti dotate di carillon.

Se vuoi approfondire la conoscenza della storia religiosa della regione ti consigliamo una visita guidata a pagamento al suo interno.

Orario di visita della Cattedrale: 10|18.

Ingresso gratuito.

Cordoba cose da vedere: Manzana Jesuítica

Questo quartiere di Cordoba è Patrimonio Mondiale UNESCO ed è un complesso architettonico in stile spagnolo che comprende:

  • la Chiesa della Compañía de Jesús,
  • l’Università Nazionale di Córdoba dove ha sede anche il Museo Storico dell’Università di Cordoba,
  • il Colegio Nacional de Monserrat,
  • edifici residenziali costruiti dai gesuiti nel 1600 con scopi religiosi e educativi.

La Manzana Jesuítica è un esempio di complesso costruito durante il periodo gesuita e ne simboleggia anche la sua influenza religiosa e educativa.

Università Nazionale di Cordoba

Riconoscibile per la sua magnifica architettura coloniale, l’Università Nazionale di Cordoba, fondata nel 1613 ad opera dei gesuiti, è la più antica dell’Argentina.

Diventata laica nel 1918, questa università è la seconda più importante del Paese dopo quella di Buenos Aires. Sicuramente tra le cose da vedere a Cordoba.

Qui vengono anche tanti studenti stranieri in Erasmus.

Parque Sarmiento

La vena verde di Cordoba progettata dall’architetto paesaggista Carlos Thays ha un design che ricorda la belle époque viste le origini francesi del suo ideatore.

Concediti una passeggiata tra roseti e specchi d’acqua, ammira un anfiteatro greco e rilassati alla vista del laghetto scattando una foto ricordo dal ponticello bianco.

Questo parco ospita vari musei e anche lo zoo della città.

Cordoba cose da vedere: Chiesa del Sacro Cuore di Gesù

Nel quartiere di Nueva Cordoba si può ammirare la Iglesia del Sagrado Corazón, un esempio di architettura neogotica europea progettata dall’architetto italiano Augusto Ferrara per i frati cappuccini.

Questa chiesa ha due torri asimmetriche all’ingresso che simboleggiano due cose distinte:

  • l’ascesa dell’anima verso il cielo, la più alta
  • l’imperfezione della vita materiale, la più bassa.

All’interno della chiesa è presente l’iconografia del culto di San Francesco d’Assisi, sono custoditi tesori di gran valore e, se alzerai gli occhi verso il soffitto, potrai ammirare un dipinto di un cielo stellato.

Orario e giorni di visita della Chiesa: dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19:30; il sabato solo di mattina.

Ingresso gratuito.

Cosa fare a Cordoba

Questa città dell’Argentina, detta anche la “docta” per via dell’università, è culla di cultura e storia. Visitandola ti sembrerà di tornare indietro nel tempo e conoscere più da vicino questo magnifico popolo.

Tante sono le cose da fare a Cordoba e dintorni: visitare musei, partecipare a visite guidate, perderti tra i paesaggi mozzafiato delle Sierra de Cordoba.

Visitare il Museo de la Memoria

Tra le cose da fare a Cordova c’è sicuramente la visita al Museo de la Memoria. Questo è dedicato al periodo della dittatura che ha sconvolto l’Argentina negli anni ’70. L’edificio fu usato in passato come luogo segreto di tortura e prigionia.

Un tuffo nel passato grazie alle famiglie di coloro che ai tempi della “guerra sporca” sparirono, i desaparecidos. Queste hanno donato al museo le foto e fornito informazioni e testimonianze su quell’epoca di terrore.

Il museo è gratuito e si trova a circa 2,5 km a nord dall’Università.

Orari e giorni di visita del Museo: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 16.

Ingresso gratuito.

Cosa fare a Cordoba: il Museo Superior de Bellas Artes Evita Peron

Se ti piace dedicare tempo ai musei mentre visiti una città, ti consigliamo di non perderti il Museo di Belle Arti Evita Peron inaugurato nel 2007. Situato nel Palazzo Ferreyra, antica residenza privata di Martin Ferreyra, nel Parque Sarmiento, questo museo con oltre 500 opere di artisti argentini e spagnoli famosi come Picasso e Goya, è diviso in 12 sale espositive, una biblioteca e un auditorium.

Anche qui, come nel Museo de la Memoria, potrai conoscere un pezzo di storia dell’Argentina. Nella collezione permanente viene, infatti, messa anche in mostra la violenza che veniva esercitata sulle donne durante la dittatura.

Oltre a visitare il museo e ad ammirare la lussuosa residenza storica, potrai fare un giro nel giardino di sculture e bere un caffè in terrazza.

Orari e giorni di visita del Museo: dal martedì alla domenica dalle 11 alle 19.

Ingresso €10

Un giro al Paseo de las artes

Situato nel quartiere bohémien Guemes, un barrio molto grande a circa dieci isolati dal centro storico, il Paseo de Las Artes è il luogo perfetto per fare una passeggiata, dedicarsi allo shopping, assistere a esibizioni musicali di artisti di strada e mangiare street food argentino.

Se sei appassionato di oggetti d’artigianato, accessori e abiti vintage e souvenir particolari, questo è il luogo che fa per te.

Mercatino dell'artigiano e vintage nel distretto di Guemes a Cordova

Fonte: iStock

Il quartiere bohémien Guemes è il posto ideale per gli appassionati di oggetti d’artigianato, accessori e abiti vintage

Tra le cose da fare a Cordoba c’è sicuramente una visita a questo quartiere durante la sera o nei weekend quando le strade diventano pedonali e potrai respirare un’atmosfera di festa.

Ritrovarsi al Paseo del Buen Pastor

Per gli amanti dello cultura consigliamo un giro al complesso culturale e commerciale situato nella zona di Nueva Cordoba: il Paseo del Buen Pastor.

Costruito nel 1901, fungeva da cappella, monastero e sede di un carcere femminile. Questo complesso è stato poi riportato in vita nei primi anni 2000 ed è oggi un centro culturale e spazio espositivo che propone mostre e concerti.

Inoltre è anche luogo di ritrovo e condivisione grazie a numerosi bar all’aperto situati nel patio centrale attorno a cui si sviluppa il complesso.

Orari e giorni di visita: tutti i giorni dalle 9 alle 20.

Cosa fare a Cordoba: partecipare a eventi e festival

L’offerta culturale di Cordoba è vastissima. La città vibra anche al ritmo di musica, letteratura, arte e tanti sono gli eventi in calendario!

Uno di questi è il Festival Internacional de Jazz de Cordoba che si tiene solitamente a Novembre. Artisti del calibro nazionale e internazionale raggiungono Cordoba che per una settimana diventa il punto di riferimento per gli amanti del Jazz. Gli spettacoli si tengono in varie parti della città: teatri, piazze e locali.

L’evento unisce la tradizione dei concerti classici alla sperimentazione di esibizioni di altri generi musicali come il funk e la world music.

Un altro evento di grande rilievo è la Feria del Libro de Cordoba dedicato alla lettura e alla valorizzazione della letteratura mondiale.

In calendario tra settembre e ottobre per due settimane in diverse location, come il Cabildo e altre zone del centro.

Oltre a questi due eventi, Cordoba ospita anche eventi minori dedicati al teatro e ad altre arti.

Riserva Naturale Urbana San Martin

Per una giornata a contatto con la natura argentina ti consigliamo di andare alla Riserva Naturale Urbana San Martin. Situata a nord-ovest della città di Cordoba a circa 15 km, è l’unica area protetta della città.

Qui potrai ammirare una vasta diversità di specie animali e vegetali.

Raggiungibile in auto o con bus locali.

Avventura e meraviglie naturali nelle Sierras

I dintorni della città sono patria di una bellezza incontaminata: le Sierras de Cordoba.

Lungo la strada. Vista sulle Sierras Chicas di Cordova

Fonte: iStock

Paesaggio naturale che circonda Cordova. Un percorso tra le Sierras argentine.

Queste montagne offrono tante attività all’aria aperta assolutamente da inserire tra cosa fare a Cordoba.

  • Escursioni,
  • sport acquatici nei laghi alpini nella Valle de Calamuchita,
  • campeggio in mezzo alla natura,
  • borghi da visitare come Villa General Belgrano, famoso per l’Oktoberfest

Visitare la Cumbrecita: borgo da cartolina

Hai affittato una macchina e vuoi scoprire i dintorni di Cordoba?

Allora ti consigliamo questo borgo a circa 2 ore di auto dalla città. La Cumbrecita è un villaggio abbracciato dalle Sierras Grandes. Completamente pedonale e caratterizzato da un’architettura alpina essendo stato fondato da coloni tedeschi.

Qui potrai respirare una tranquillità unica e dedicarti al trekking, visti i numerosi sentieri che passano tra i boschi, e alla fotografia naturalistica collezionando scatti di fiumi e cascate, come la Cascata Grande.

Parco Nazionale Quebrada del Condorito

A 80 km da Cordoba si trova una riserva naturale: il Parco Nazionale Quebrada del Condorito. Se ami la natura e vuoi immergerti in una meravigliosa area naturale inserisci questa tappa nel tuo percorso.

Questa riserva è famosa per la Quebrada del Condorito, una gola dove potrai ammirare i condor andini in volo.

Parco Nazionale "Quebrada del Condorito" vicino a Cordova

Fonte: iStock

In questo parco, presso la Quebrada del Condorito, potrai ammirare i condor andini in volo.

Anche qui potrai dedicarti a passeggiate e trekking godendo di paesaggi mozzafiato.

Non ti resta che preparare lo zaino e stampare il tuo itinerario Cordoba cosa vedere e fare durante un viaggio in Argentina!

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Piatti tipici argentini da non perdere in vacanza: quali provare per un sapore unico

Un viaggio in Argentina? Per chi mangia carne, è probabilmente tra i paesi migliori al mondo dove provare la grigliata, che qui si chiama asado, un particolare tipo di carne alla griglia che viene servito in modo conviviale e invitando a divertirsi in famiglia o con gli amici. Se dovessimo usare un termine per descrivere la cucina Argentina, del resto useremmo proprio questo: convivialità. Qui il cibo viene condiviso, con grandi tavolate con piatti di empanadas, grigliate di carne e salse. Scopriamo tutto sui piatti tipici argentini ma soprattutto approfondiamo una cultura gastronomica che non è affatto così distante dalla nostra ma di cui, anzi, ne ha tratto varie influenze insieme a quella spagnola.

Cucina argentina: caratteristiche e influenze

Prima di parlare dei piatti tipici argentini, vogliamo dare una piccola panoramica della cultura gastronomica del paese: tra gli ingredienti maggiormente usati troviamo il grano, il mais, il latte, la soia, gli immancabili fagioli e soprattutto la carne, con una predilezione verso quella bovina e ovina. La cucina argentina è intensa, e vengono usate molte spezie come il coriandolo, la noce moscata, il pepe e la cannella. Proprio come in Italia, anche per gli argentini il pranzo della domenica è praticamente sacro e viene chiamato con il termine di “pranzo della famiglia unita”.

Come anticipato, la cucina Argentina attinge da due influenze importanti ovvero quella della cucina italiana e della cucina spagnola. A colazione, conosciuta come desayuno fino agli anni ’80, si mangia principalmente dolce, come il cosiddetto dulce de leche, ma anche i dolci fritti, le paste, le tostadas oppure in alternativa le medialunas, simili ai croissant francesi. Un’altra cosa da sapere è che la cucina Argentina cambia in base alle regioni come accade in Italia: nel Nord-Ovest le influenze sono principalmente andine e precolombiane, nel Nord-Est la cultura di riferimento è quella guaranì, mentre nella regione centrale vincono le influenze italiane e spagnole. E nel Sud dell’Argentina? La Patagonia è uno dei paesi più famosi in cui mangiare pesce e frutti di mare, tra cui principalmente crostacei.

Asado

Cos'è l'asado

Fonte: iStock

Asado: la grigliata in Argentina è un must

L’asado è tra i piatti che non possiamo farci sfuggire quando siamo in vacanza in Argentina: fa parte della tradizione del territorio, perché è il simbolo dello stile di vita nomade del passato, tra pascoli e pampas, quando poi ci si riuniva intorno al fuoco per tagliare e cuocere la carne lentamente, una tecnica di cottura che la rende morbidissima e da accompagnare insieme a varie salse. Del resto il termine asado vuol dire cotto alla brace, e sono diversi i tagli da mangiare, come le costine di manzo (un grande classico). In ogni caso, anche i metodi di cottura sono molteplici (A la Cruz, Al palo o A la parrilla sono i più famosi). E il chorizo? Immancabile nell’asado!

Choripan

Probabilmente non è la prima volta che sentirete parlare del choripan, tra i piatti tipici argentini più famosi al mondo: questo panino viene condito con chorizo e salsa chimichurri, la salsa verde che in Argentina è un vero e proprio must. Il choripan è lo street food perfetto per chi desidera visitare i luoghi e mangiare giusto un panino al volo (che assicura un bel carico di energia, però). E che panino: può essere comunque condito a nostro piacimento e possiamo anche arricchirlo con pomodorini freschi o in alternativa scegliere la salsiccia piccante o normale. Il suo corrispettivo nel mondo? Un po’ come l’hot dog a New York: non possiamo non provarlo.

Bife de lomo

Nella lista dei piatti argentini da provare non può mancare di certo il bife de lomo, ovvero un taglio particolarmente pregiato, tra le migliori razze nel mondo da provare. Del resto, stiamo parlando della parte più tenera della carne ed è inoltre un taglio magro che viene servito con salse e condimenti. Questi, tuttavia, non vanno a coprire il sapore della carne, ma servono per valorizzarlo. Da mangiare rigorosamente a cottura media, magari insieme alla salsa chimichurri.

Churrasco

Sempre per chi è un fan delle grigliate, non possiamo di certo non menzionare in questa lista il churrasco, che è una grigliata mista composta da diversi tipi di carne di pollo, di manzo, di pecora e di maiale. La carne viene servita in un tagliere a pezzettoni, che vengono prima marinati e successivamente cotti alla griglia. Dal punto di vista della preparazione, così come per i tagli di carne serviti, è molto simile alla grigliata italiana.

Chorizo

Questo tipo di salsiccia spagnola è diffusissimo in Argentina e più in generale nel Sud America e rientra nella preparazione dell’asado, ovvero del barbecue: viene preparato con carne di maiale e spezie, e naturalmente non mancano delle varianti con vino bianco o aceto per insaporire.

Empanadas

Piatti tipici in Argentina

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Empanadas, fagottini di carne

Questi fagottini di carne ripieni, noti con il nome di empanadas, sono originari della Spagna ma sono tra i piatti tipici argentini da mangiare come spuntino o in compagnia durante una cena. In ogni regione dell’Argentina possiamo provarne di vari tipi come con il pollo, con la carne, con le verdure o magari con il formaggio. Non mancano dunque proposte vegetariane, anche se la cultura gastronomica argentina è composta prevalentemente dalla carne.

Fugazzeta

Come abbiamo anticipato la cucina argentina attinge anche dalla cucina italiana da cui ha preso leggere ma importanti influenze: uno dei piatti tipici da mangiare in Argentina, e in particolare a Buenos Aires, è la fugazzeta, che è una sorta di omaggio alla cucina ligure e napoletana, quindi un incontro, se così possiamo dire, tra la pizza e la focaccia genovese, e viene condita con cipolla affettata e tantissimo formaggio.

La milanesa a la napolitana

Qui troviamo un piatto che si mangia perlopiù a Buenos Aires e le cui influenze sono ancora una volta italiane come lascia presagire il nome. Un piatto di carne a base di fesa di manzo o vitello che prende ispirazione dalla cotoletta alla milanese ma con una differenza sostanziale. Dopo la frittura, la milanese a la napolitana viene condita con pomodoro, prosciutto cotto e mozzarella. Sembra quindi una rivisitazione della cotoletta alla bolognese.

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In Argentina il mare e le spiagge sono diventate rosse: cosa succede

Una marea rossa ha investito l’Argentina: il mare e le spiagge si sono tinti di un rosso intenso. La proliferazione di alghe ha sicuramente influito sul fenomeno che ha investito il mar del Plata fino a Necochea. Ma perché è successo? Scopriamolo insieme.

Marea rossa in Argentina: cosa succede

Sono diverse spiagge dell’Atlantico in Argentina ad essere coinvolte dal fenomeno misterioso che si è abbattuto sulla zona balneare a circa 400 chilometri a sud di Buenos Aires. A sorpresa il mare in Argentina ha cambiato colore: da mar del Plata a Necochea una marea rossa ha investito le acque e le spiagge per un fenomeno noto come arribazón. Il mutamento cromatico è causato da un mix tra potenti correnti sottomarine e mareggiate che hanno sollevato una quantità molto grande di alghe conducendole a riva.

Nelle ultime settimane la frequenza è stata più alta del previsto tanto da impattare sul turismo; ad essere state colpite sono maggiormente alcune zone quali playa Varese a mar del Plata dove un vero e proprio tappeto di alghe alimentato dalle onde ha reso impossibile il bagno. Non meno impattate le località vicine come playa Popular.

Perché il mare e le spiagge sono diventate rosse in Argentina

Le alghe hanno invaso le spiagge dell’Argentina a causa del fenomeno arribazón che ha unito correnti e maree portando un tappeto di alghe rosse fino a riva. Secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo Peschereccio, il motivo è da ricercare nelle alghe appartenenti ai gruppi Anotrichium furcellatum e Callithamnion sp. e all’alga verde Bryopsis plumosa. In grande quantità si sono spostate distaccandosi dal fondale per raggiungere la riva.

Nonostante l’estetica mutata del luogo le voci degli esperti sono rassicuranti; le alghe non sono pericolose per la salute umana e nemmeno impattano sull’ambiente. Insomma, non si tratta di nessun tipo di rischio sanitario o tossico. A svelarlo è l’esperto Ricardo Silva che comunque sottolinea come l’impatto sulle spiagge non mancherà: decomponendosi a causa del caldo, infatti, emettono un odore davvero sgradevole. Ecco quindi che le località balneari si sono già attivate per poter rimuovere la maggior parte dei depositi attraverso operazioni di pulizia, smaltendo il tutto tramite impianti di rifiuti organici.

Mare rosso in Argentina motivo

Fonte: Getty Images

Una marea rossa ha investito l’Argentina

Le alghe, solitamente attaccate ai materiali rocciosi immersi, sono state staccate dal forte moto ondoso giungendo a riva. Le voci più autorevoli spiegano che non si può dire con certezza se ci possa essere o meno un’influenza diretta del cambio climatico. Probabilmente l’aumento dei venti atipici provenienti da nord-est potrebbe essere collegato ma serviranno altri studi per dirlo con maggiore sicurezza.

Non è la prima volta che i fondali dell’Argentina cambiano colore: solo pochi giorni prima un lago nel nord-est è diventato verde e i roditori Cabiaï che abitano la zona ne sono stati ricoperti. Non sono solo le spiagge a tingersi di rosso, anche il corso d’acqua Sarandi ha avuto la stessa sorte ma in questo caso la tintura è dovuta ad un problema di inquinamento causato dall’utilizzo del pigmento rosso da parte dei settori industriali.

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Quando andare a Buenos Aires: clima e temperatura

Buenos Aires, capitale dell’Argentina (uno degli Stati più importanti del continente sudamericano), è una città unica e intrigante che fonde cultura europea e tradizioni sudamericane. In particolare, è molto vicina alla cultura italiana e mediterranea: si stima, infatti, che più del 60% della popolazione abbia discendenti di origine italiana e circa il 30% abbia discendenti di origine spagnola. Prima di pianificare un viaggio nella capitale argentina, è importante conoscere il clima della città e scegliere il periodo migliore per visitarla in base alle tue preferenze e attitudini di viaggio. In questa guida, andremo a esplorare le caratteristiche del clima di Buenos Aires e le attività che si possono svolgere stagione dopo stagione.

Clima a Buenos Aires: una panoramica completa

Buenos Aires si presenta con un clima di tipo subtropicale e tendenzialmente umido, caratterizzato da estati calde e inverni miti. La capitale dell’Argentina offre condizioni piacevoli per la maggior parte dell’anno, ma va prestata attenzione alle variazioni stagionali che possono influenzare significativamente l’esperienza di viaggio. Inoltre, se è vero che le temperature sono paragonabili a quelle del clima mediterraneo, è anche vero che la piovosità è diversa: mentre gli inverni non sono accompagnati da frequenti precipitazioni, in estate si manifestano spesso forti temporali. Infine, è importante ricordare che l’Argentina si trova nell’emisfero australe, di conseguenza estate e inverno sono invertite rispetto a quanto siamo abituati in Italia e, in generale, nell’emisfero boreale. Ma vediamo nel dettaglio il clima tipico stagione per stagione:

  • estate (dicembre-febbraio): le estati sono calde e umide, con temperature che oscillano tra i 25°C e i 35°C. Le precipitazioni sono abbastanza comuni e, spesso, si presentano sotto forma di temporali. Si tratta del periodo ideale per scappare dall’inverno boreale e concedersi una bella vacanza in questa perla del Sud America. Tuttavia, ricordati di mettere un valigia un ombrello!
  • Autunno (marzo-maggio): l’autunno è caratterizzato da temperature miti, comprese tra i 15°C e i 25°C, e da un clima stabile. Le giornate sono prevalentemente soleggiate e piacevoli. Anche in questo caso possiamo affermare che questa stagione rappresenta un’ottima scelta per visitare la capitale dell’Argentina.
  • Inverno (giugno-agosto): gli inverni a Buenos Aires sono miti, con temperature che raramente scendono sotto i 5°C. Le giornate sono spesso fresche e con cieli tersi e le piogge in questa stagione non sono molto frequenti.
  • Primavera (settembre-novembre):  è una stagione splendida per visitare la città, con temperature che variano tra i 18°C e i 28°C. Il clima è, in generale, asciutto e meno umido rispetto alla stagione estiva.

L’estate a Buenos Aires: grandi eventi e tanta natura

Due ballerini di Tango a Buenos Aires

Fonte: iStock

Due ballerini volteggiano a passi di Tango a Buenos Aires

L’estate a Buenos Aires – che ricordiamo essere tra dicembre e febbraio – è sinonimo di vivacità e movimento. Anche se la città può essere colpita da un caldo intenso, le attività da fare per vivere appieno la sua atmosfera vibrante sono molteplici. In questo periodo, ad esempio, godersi il verde rigoglioso dei suoi parchi è una delle migliori scelte che potresti fare. Il Parque Tre di Febrero, conosciuto anche come Bosques de Palermo, è un’enorme area verde con laghetti e piste ciclabili e, proprio in estate, offre numerose attività adatte a tutti i gusti: puoi passeggiare o fare jogging lungo i tanti percorsi pedonali, noleggiare una barca a remi per un’esperienza romantica e divertente o, ancora, noleggiare una bicicletta per muoverti più velocemente al suo interno. In questa stagione puoi godere dello spettacolo mozzafiato del Rosedal, uno splendido giardino di rose ricco di colori e profumi. Non lontano da qui si trova il Giardino Giapponese, un luogo tranquillo con laghetti, ponti e una ricca flora orientale. Se preferisci un momento di relax, questo parco è l’ideale per un picnic o per sdraiarti all’ombra di un albero e goderti il suono delle fronde mosse dal vento. Se hai fame, puoi assaggiare lo street food locale, come le empanadas o il famoso choripán, offerto dai diversi venditori ambulanti presenti nella zona. Nel periodo estivo, la città organizza numerosi eventi culturali all’aperto , tra cui festival e concerti. Uno tra i più famosi è, senza ombra di dubbio, il Festival Ciudad Emergente; dedicato alla musica e con focus sull’arte e la cultura giovanile ed è pensato per gli artisti emergenti provenienti da tutto il paese e che arrivano nella capitale per mostrare il loro talento. Un’altra imperdibile attività estiva è una crociera sul Río de la Plata, estuario formato dalla confluenza dei fiumi Paranà e Uruguay, un’esperienza imperdibile per ammirare Buenos Aires da una prospettiva diversa. Puoi scegliere tra escursioni brevi, semplicemente per ammirare lo skyline cittadino e ascoltare storie sul fiume, o dedicare una giornata intera per raggiungere, ad esempio, la pittoresca cittadina di Tigre, famosa per i suoi canali e situata nel delta del Paraná. Le crociere spesso includono spuntini o il pranzo, rendendo l’esperienza ancor più rilassante mentre ammiri il paesaggio. Come avrai intuito, le attività che la stagione estiva offre sono così tante che è difficile raccontarle tutte. Oltre a quelle che ti abbiamo raccontato fino a qui, meritano una menzione:

  • Scoprire il tango argentino all’aperto: durante le sere d’estate, molte piazze della città si animano e si trasformano in vere e proprie piste da ballo dove è possibile partecipare a una milonga (evento di tango argentino). Una delle più famose è Plaza Dorrego, nel quartiere di San Telmo, dove la piazza diventa una balera a cielo aperto con esibizioni di tango gratuite, dove sia i turisti che i locali si riuniscono per assaporare questa danza tipica della cultura argentina.
  • Esplorare Puerto Madero: si tratta di uno dei quartieri più moderni della città e, con i suoi grattacieli e ristoranti sul lungofiume, è un luogo ideale per una passeggiata serale. Il Puente de la Mujer, un ponte pedonale progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, è particolarmente suggestivo al tramonto.
  • Vita notturna e rooftop bar: quale periodo migliore per godersi la vivace vita notturna della città se non quello estivo? I quartieri di Palermo Soho e Palermo Hollywood offrono una vasta scelta di bar e club adatti a tutti i gusti. Sono presenti anche molti rooftop bar, come il famoso Sky Bar nel centro che, oltre a offrire degli ottimi cocktail, permettono di ammirare viste spettacolari della città illuminata.

L’autunno a Buenos Aires: foliage e passeggiate

Scorcio di La Boca, Buenos Aires
I colori vivaci del quartiere La Boca a Buenos Aires

È vero, l’estate è la stagione che ha più da offrire in termini di esperienze e cose da fare. Tuttavia, l’autunno è forse il periodo migliore per visitare Buenos Aires. Temperature miti, foglie che cambiano colore rendendo la città particolarmente affascinante e un panorama mozzafiato; questo è il momento migliore per esplorarla a piedi. Passeggiare per San Telmo, ad esempio, è un’esperienza unica da fare in autunno, quando il quartiere storico si trasforma in un luogo ancora più suggestivo grazie ai suoi colori caldi. La Feria de San Telmo, che si tiene ogni domenica in questo periodo, è un appuntamento imperdibile. Qui puoi passare ore esplorando le bancarelle, tra oggetti vintage, artigianato locale e curiosità della cultura argentina. Un altro bellissimo quartiere da visitare in questa stagione è Recoleta, dove ad accoglierti troverai strade acciottolate e caffè storici. Non perderti il Cimitero della Rocoleta, il più famoso cimitero storico argentino da cui – appunto – prende nome il quartiere. L’autunno è anche un’ottima stagione per visitare musei e gallerie d’arte come il Museo Nacional de Bellas Artes, il Malba (Museo di Arte Latinoamericana) e il Museo de Arte Moderno e conoscere meglio il panorama artistico argentino. Inoltre in autunno, la città ospita spesso eventi letterari e festival cinematografici. Il clima più fresco invita all’assaggio di piatti tipici come l’asado (tipica carne argentina) o le empanadas, oltre che gustare i numerosi vini locali.

L’inverno a Buenos Aires: spettacoli e mercati

L’inverno di Buenos Aires, compreso tra giugno e agosto, è mite rispetto agli standard europei o nordamericani, caratterizzato da un clima fresco e secco. Rimane quindi possibile godersi diverse attività all’aperto, nonostante vi sia una numerosa offerta di attività al chiuso o che comunque permettono di trovare riparo dalle più basse temperature invernali. Oltre a visitare i numerosi musei della città, come il Museo Nacional de Bellas Artes o il MALBA (Museo de Arte Latinoamericano de Buenos Aires), puoi goderti la versione invernale delle milongas al chiuso; tra i locali più famosi la Catedral del Tango ed El Beso, luoghi perfetti per tutte le persone che vogliono immergersi nelle melodie calienti del tango; dai neofiti ai più esperti. Un’altra esperienza immancabile per affrontare il clima di Buenos Aires freddo e invernale, è visitare i suoi numerosi mercati al coperto: il Mercado de San Telmo e il Mercado de la Boca offrono cibi freschi e oggetti d’artigianato locale. Anche il Mercado de la Plata è un ottimo posto per esplorare prodotti del luogo. Qui, oltre che alle prelibatezze e bellezze locali, è possibile acquistare dei souvenir. Puoi coccolarti con un caffè o una cioccolata calda nelle famose caffetterie storiche di Buenos Aires come il famoso Café Tortoni o il Café de los Angelitos. Entrambi offrono un’esperienza autentica della cultura locale, oltre che la possibilità di scaldarsi nelle giornate più fredde. La stagione invernale è anche la migliore per assaporare l’ampia offerta teatrale, la quale concentra i suoi spettacoli più importanti proprio in inverno. Tra i tanti teatri, ti conisgliamo il Teatro Colón, uno dei più rinomati al mondo, che offre spettacoli di balletto, opera e concerti e il Teatro Nacional Cervantes, il quale rappresenta un’ottima scelta per assistere a rappresentazioni teatrali locali. 

La primavera a Buenos Aires: fioriture e zone costiere

La primavera è un’altra stagione incantevole per visitare Buenos Aires. Il clima diventa mite e piacevole con un generale aumento delle temperature. La città si riempie di fiori e l’atmosfera è piena di energia. Ecco cosa fare a Buenos Aires in primavera, dagli eventi più importanti all’immersione nella natura più totale.

  • Il festival di Primavera: è uno degli appuntamenti annuali più attesi  e bramati della capitale argentina. Questo evento si svolge nel mese di settembre, in coincidenza con l’inizio della primavera nell’emisfero australe, e celebra l’arrivo della stagione calda con concerti ed eventi artistici e culturali. Se il tuo viaggio cade in questo periodo, allora preparati a vivere un’esperienza immersiva nella cultura di questa splendida città con pochi eguali al mondo.
  • Passeggiate lungo il Rosedal: il giardino delle rose nei Bosques de Palermo – già descritto nella stagione estiva – è in piena fioritura ed è uno spettacolo unico. Si tratta di una di quelle attrazioni che non puoi assolutamente permetterti di perdere.
  • Esplorare la Costanera Sur: il clima a Buenos Aires in primavera ti permette di visitare alcune delle zone naturali più suggestive del paese; tra queste la Costanera Sur, una zona costiera ideale per le passeggiate panoramiche e le attività all’aria aperta. Puoi camminare lungo il fiume o fare un giro in bicicletta per immergerti completamente nella sua bellezza. La zona offre anche ottimi ristoranti con vista sul fiume e attività green all’Ecoparque, parco ecologico che si dedica alla conservazione ambientale e alla sensibilizzazione sulla biodiversità.
  • Visita La Feria de Mataderos: uno dei mercati all’aperto più emblematici di Buenos Aires, situato nel quartiere di Mataderos, a sud-ovest della capitale. Anche a causa della sua distanza dal centro della città, è una fiera poco conosciuta dal turismo internazionale diventando quindi un vero e proprio punto di riferimento per scoprire la cultura e le tradizioni argentine, specialmente quelle legate alla vita rurale e al folclore più autentico.

Buenos Aires, gemma del Sud America, è una città capace di conquistare i cuori di tutti, grazie alla vastità di luoghi da esplorare ed esperienze da provare. Ogni suo angolo ha un’anima: dai colori briosi delle strade di La Boca all’eleganza di Recoleta, dalla vitalità di Palermo alla storia del Microcentro. Il clima di Buenos Aires è il suo punto di forza: mite e temperato permette di visitarla in ogni stagione, rendendo ogni singolo viaggio un’esperienza senza eguali. Preparati, perché Buenos Aires non è solo una meta turistica, ma un luogo che ti entrerà nel cuore lasciando un segno letteralmente indelebile.

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A luglio questo Paese diventa il più dolce del mondo

Viaggiare significa anche e soprattutto scoprire le tradizioni gastronomiche. Non c’è niente di meglio di un dolce per identificare un paese: l’Austria è famosa per la sua Sacher Torte, mentre la Francia fa subito venire in mente i macaron e quando ci si reca negli Stati Uniti non si vede l’ora di gustare i pancake allo sciroppo d’acero. L’Argentina è invece apprezzata dai più golosi per i suoi alfajores, soffici dolcetti farciti col dulce de leche che sono tra i protagonisti della Semana de la Dulzura. Di cosa si tratta? È un’intera settimana della dolcezza che si svolge nella nazione sudamericana nella prima settimana di luglio: in particolare, quest’anno si svolgerà dal 1° al 7 luglio prossimi. Una tradizione recente, che in pochi anni ha conquistato tutta la popolazione argentina proprio per la sua dolcezza.

L’origine della Semana de la Dulzura

Uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di dolciumi è stato celebrato per la prima volta nel 1989 per far fronte alla crisi economica. In quegli anni l’inflazione era alle stelle e molte fabbriche rischiavano di chiudere. Allora per sostenere l’industria dolciaria l’Associazione Distributori di Caramelle, Biscotti e Affini, presieduta in quel periodo dallo stesso fondatore Arcor Fulvio Pagani decise di incentivare le vendite di caramelle e cioccolatini promuovendo la Semana de la Dulzura. L’iniziativa ebbe un ampio seguito, tanto che le vendite aumentarono del 20%. Tra i dolci più venduti ci furono il “pico dulce”, una sorte di lecca lecca, i “Bon o bon” dei cioccolatini con ripieno alla crema di arachidi, i cioccolatini “Milka”, le merendine “Cabsha” e tutti i tipi di alfajores.

Coppia si scambia dolci

Fonte: iStock

Durante la Semana de la Dulzura si donano dolci ai propri cari

Da quel momento si è deciso di continuare a celebrare l’evento anche se la situazione economica era migliorata. Con il passare del tempo, la Settimana della dolcezza, ha assunto un valore non solo economico e commerciale ma è diventato un vero proprio rito per dimostrare il proprio affetto alle persone care.

Una tradizione che non passa mai di moda

Come ogni tradizione che si rispetti lo scambio dei dolciumi deve essere accompagnato da una frase tipica. Se ad Halloween impazza “dolcetto o scherzetto”, durante la Semana de la Dulzura la frase più ripetuta è “una golosina por un beso”, che tradotta letteralmente vuol dire “una caramella per un bacio”. In cambio del cioccolatino o della caramella si dà appunto un bacio, un modo per saldare ancora di più il legame con amici, parenti o con il proprio partner.

L'alfajores è un dolce tipico argentino

Fonte: iStock

L’alfajores è tra i dolci più donati durante la Semana de la Dulzura

A 33 anni di distanza, la settimana della dolcezza non passa ancora di moda, anzi si è radicata talmente tanto che si è deciso negli ultimi anni di prolungarla per l’intero mese di luglio. Il periodo che in Argentina coincide con l’inverno e le temperature più basse è l’ideale per consumare dolci. I prodotti più acquistati e donati sono appunto gli alfajores, una vera e propria passione per gli argentini perché sono disponibili in differenti gusti, sono facili da mangiare anche mentre si passeggia e poi sono davvero buoni!

L’amore per questo dolce ha spinto la popolazione a celebrarlo e a dedicargli persino un’intera settimana di festeggiamenti durante il mese di maggio. Non c’è dubbio, l’Argentina è il luogo ideale da visitare non solo per le bellezze del suo territorio, ma anche per le golosità a cui è difficile rinunciare.

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Da Mendoza a Buenos Aires: la magica rotta delle stelle

Da sempre il firmamento affascina l’umanità intera. Su di lui e sugli oggetti celesti che lo popolano sono state scritte poesie, testi e canzoni, sono stati dipinti capolavori e poi, ancora, create sculture. Noi, invece, ci siamo messi in viaggio seguendo le buie e suggestive mappe dell’astroturismo per raggiungere i cieli più belli del mondo come quelli custoditi dall’Argentina.

Sono sempre di più i luoghi del mondo che tutelano e valorizzano il firmamento, riducendo l’inquinamento luminoso e annullando i confini artificiali che ci separano dal cielo così da creare una vera e propria rotta delle stelle che illumina il cammino, che incanta e che affascina.

Un viaggio straordinario, quello che vi proponiamo oggi, che va da Mendoza a Buenos Aires, che passa per San Juan e Córdoba. Un viaggio che è sopratutto dell’anima, prima che del corpo, un’esperienza che ci invita a contemplare le meraviglie del mondo a testa in su, per  esplorare l’affascinante e magico cielo che ci sovrasta. Pronti a partire?

Osservare il cielo da un teatro di stelle

Come dei teatri meravigliosi che annullano le distanze tra gli uomini e il cielo, così sono i planetari, palcoscenici di visioni, immersioni e approfondimenti sul firmamento e sugli astri.

A Malargüe, in provincia di Mendoza, troviamo l’Osservatorio di raggi cosmici Pierre Auger e il Planetario di Malargüe, due luoghi straordinari che permettono di indagare tutti i misteri che riguardano il cielo. A questi si aggiunge anche il Planetario comunale Janaxpacha Huasi a Aconquija, in Catamarca dove, tra cieli infiniti e montagne suggestive, è possibile immergersi in un paesaggio unico illuminato solo dalle stelle.

Anche nel cuore della città di Buenos Aires è possibile osservare le galassie e decifrare i loro enigmi. La capitale dell’Argentina, infatti, ospita il Planetario Galileo Galilei, un luogo imprescindibile sulla rotta delle stelle.

Dal campo del cielo ai parchi bui: la rotta delle stelle

La caccia di stelle continua con l’osservazione diretta del cielo che ci porta  in uno dei luoghi più magici, affascinanti e misteriosi dell’intero Pianeta. Ci troviamo a Chaco, nel Campo del Cielo, la provincia celebre per la pioggia di meteoriti caduta sul territorio 4500 anni fa che ha resto questo uno dei paesaggi più affascinanti del mondo intero.

A San Juan, invece, esiste uno dei cieli più bui del nostro pianeta ed è quello che sovrasta il suggestivo Parco Nazionale di El Leoncito, a Calingasta, considerato un vero gioiello del turismo astronomico. Sono molti i viaggiatori che ogni anno si recano qui per ammirare la danza delle stelle.

Nell’ambiente selvaggio e suggestivo di Misiones, troviamo il Parco Provinciale Salto Encantado, con i suoi 13.227 ettari verdi. Qui è possibile organizzare escursioni notturne per ammirare le stelle e scoprire tutte le leggende della regione.

Ai piedi del celebre Cerro Uritorco, situato a 1979 metri sul livello del mare, c’è un territorio già famoso e frequentato da tutti gli amanti dei misteri del cosmo. A Capilla del Monte la Fondazione Internazionale Starlight, che protegge i cieli notturni, ha certificato il primo impianto argentino con un cielo straordinario. Le stelle, però, potrebbe non essere le uniche a popolare il cielo. Non a caso, infatti, questa zona è stata ribattezzata l’autostrada degli UFO.

rotta delle stelle argentina

rotta delle stelle argentina