Categorie
Cavalli Idee di Viaggio vacanza natura Verona Viaggi viaggiare

A Fieracavalli scopri il territorio dall’alto di una sella

Fieracavalli, la manifestazione più importante del panorama equestre internazionale, da 126 anni è un’occasione unica per condividere la passione per il cavallo, ma anche per scoprire attraverso di esso – secolare ambasciatore del territorio – la bellezza e la varietà del paesaggio italiano. Dal lancio della prima guida Italia a Cavallo in collaborazione con il Touring Club Italiano nel 2015, infatti, la manifestazione non ha mai smesso di impegnarsi nella diffusione dell’equiturismo: un tipo di turismo equestre, lento, green e che permette di conoscere luoghi incredibili da una prospettiva completamente nuova.

Questo settore – che unisce cavallo, natura ed enogastronomia – conta, nel nostro Paese, quasi 3 milioni di cavalieri appassionati che, ogni anno, percorrono gli oltre 7mila chilometri di ippovie registrate: da quella più alta sul Monte Baldo (2.059 metri di altitudine) a quella più lunga d’Europa che attraversa il Gran Sasso e i monti della Laga (560km), fino all’equivia dei Forti, voluta fortemente da Fieracavalli e dal Comune di Verona per riuscire a portare il cavallo all’interno della città che ha dato i natali alla rassegna.

una ripresa di persone a cavallo durante Fieracavalli

Fonte: Fieracavalli

Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024

Gli itinerari unici di Fieracavalli 2024

Composta da tre itinerari differenti, l’equivia dei Forti unisce le mura scaligere delle Torricelle e la dorsale urbana dei bastioni, collegando idealmente tutti i luoghi dove sorgevano i forti di origine asburgica della città, così da proporre percorsi in grado di far conoscere al meglio, e attraverso nuovi punti di osservazione, il territorio e il patrimonio storico-culturale della città di Verona. Nel percorso di pianura, i 4 forti di Parona, Chievo, Lugagnano e Gisella sono uniti da una linea lunga 15,3 km per 3,5 ore di tempo di percorrenza, mentre nel percorso di collina, il viaggio a cavallo unisce i 3 forti di San Mattia, San Leonardo (oggi Santuario della Madonna di Lourdes) e il Forte Santa Sofia per 20 km e circa tre ore di percorrenza. Questi due tracciati si aggiungono all’Equivia Urbana – inaugurata a Fieracavalli nel 2019 – che si estende per circa 14,6 km, dai bastioni di San Zeno, Castel Vecchio e Piazza Bra, seguendo la riva del fiume. Punto di partenza di tutti e tre gli itinerari è Corte Molon – cuore operativo dei progetti di equiturismo e ippoterapia di Fieracavalli – che mette a disposizione, anche per i cavalieri indipendenti, parcheggi per i mezzi degli escursionisti e tutto l’occorrente per la cura dei loro cavalli.

una ripresa di persone a cavallo durante Fieracavalli

Fonte: Fieracavalli

Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024

L’ippovia dei Forti riesce così non solo nell’intento di collegare il parco dell’Adige con il Parco delle mura – rendendo finalmente Verona una città sempre più a misura di cavallo – ma anche ad unire idealmente il ricco palinsesto di eventi e appuntamenti dedicati al territorio che si snodano nei padiglioni di Fieracavalli con la città patrimonio mondiale UNESCO e sede della manifestazione da ben 126 anni.

Proprio all’interno del Padiglione 4 di Fieracavalli, infatti, sarà possibile scoprire il grande spazio dedicato al Salone del Turismo Rurale e dei Prodotti Tipici. Qui non solo si potranno trovare consigli per il prossimo viaggio a cavallo da parte di esperti di turismo, associazioni agricole e pro loco – pronte a suggerire le più belle destinazioni rurali italiane da visitare – ma si potranno anche scoprire le storie più autentiche del territorio italiano attraverso le eccellenze eno-gastronomiche dei migliori produttori del nostro Paese. Una vera e propria vetrina di tipicità regionali che offrirà ai visitatori un viaggio immersivo nelle migliori tradizioni culinarie italiane, così da comprendere e conoscere più a fondo l’incredibile biodiversità che ci contraddistingue.

L’appuntamento per scoprire il territorio italiano dall’alto di una sella è a Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024.

Categorie
Cavalli Idee di Viaggio Kentucky Nord America Stati Uniti Viaggi

Kentucky, dieci cose da fare nello Stato più autentico degli USA

Si dice spesso che viaggiare significa cogliere lo spirito di un luogo e del suo popolo. Mai frase è stata più azzeccata come nel caso del Kentucky, uno degli Stati del Sud degli USA. Sì, perché nel Kentucky proprio di spirito si parla, quello del Bourbon, che viene prodotto in questo Stato. E c’è un motivo che poi ha influenzato su tutta la sua storia. Ma il Kentucky è anche sinonimo di cavalli

Il Kentucky è soprannominato il “Paese del Bourbon”. Il motivo è che qui viene prodotto il 95% del Bourbon mondiale. Il motivo è dovuto alla conformazione del sottosuolo di questo particolare territorio: l’acqua filtrata dal calcare è talmente pura da dare un gusto speciale a questa bevanda alcolica così diversa dal whisky con cui molti lo confondono. Ma il Bourbon del Kentucky è anche frutto dei barili di legno di quercia in cui vene conservato, del mix di grani con cui viene prodotto e del particolare processo di distillazione impiegato.

Intorno alla produzione di Bourbon ruota tutto un mondo che è molto interessante da scoprire. La storia stessa del Kentucky è stata influenzata dal Bourbon. Negli anni del Proibizionismo in America, infatti, questo era uno degli Stati in cui era ancora possibile vendere alcool; pertanto, la sua economia è cresciuta e soprattutto sono sorti tantissimi speakeasy dove era possibile bere bevande alcoliche. Ci sono distillerie da visitare in tutto lo Stato, tanto che è nato un itinerario chiamato Bourbon Trail. Ma sono tante altre le cose che si possono scoprire in quello che è uno dei più autentici degli Stati Americani.

1. Percorrere il Kentucky Bourbon Trail

Nello Stato del Kentucky esistono talmente tante distillerie di Bourbon che la Kentucky Distillers’ Association ha deciso di mapparle e di creare, alla fine degli Anni ’90, un vero e proprio itinerario chiamato appunto Kentucky Bourbon Trail. All’inizio, le distillerie, quelle più storiche, erano soltanto una decina, ma nel corso degli anni se ne sono aggiunte molte altre tanto che oggi se ne contano una cinquantina. La KDA ne segnala 18 che sono facilmente raggiungibili attraverso questo trail a sua volta diviso in quattro gateway che ruotano intorno alle quattro principali città dello Stato: Louisville, Lexington, Bardstown e il Northern Kentucky Gateway. Anche chi non è appassionato di Bourbon dovrebbe fare almeno una degustazione in una delle distillerie perché è una vera esperienza. Alcune distillerie, come la Bardstown Bourbon Company o la Lux Row Distillers hanno eleganti salette riservate agli ospiti dove sembra di stare nel salotto di casa del proprietario. Qui insegnano non soltanto a comprendere le differenze tra un Bourbon e l’altro ma anche a creare cocktail personalizzati. Un’esperienza da fare anche in famiglia è la visita alla Evan Williams Bourbon nella centralissima e storica Whiskey Row di Louisville dove, in puro stile scenografico americano, viene mostrato il processo di fermentazione del Bourbon come fosse uno show. A Lexington si può visitare la prima distilleria afroamericana dai tempi della schiavitù, la Fresh Bourbon, che produce il Bourbon del Kentucky. Infine, per respirare il vero mood USA, merita una tappa la Barrel House Distilling di Lexington, una sorta di saloon con banco degustazione sul retro in mezzo alle botti di Bourbon e vodka. Un’esperienza autentica da fare assolutamente.

kentucky-bourbon

Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Una distilleria di Bourbon nel Kentucky

2. Una serata in uno speakeasy con musica Bluegrass

Ruota sempre intorno al Bourbon l’esperienza di trascorrere una sera in uno dei numerosi speakeasy che si trovano nelle città. Come anticipato, il Kentucky era uno degli Stati in cui, anche durante il periodo del Proibizionismo, si poteva fare uso di alcool; pertanto, negli Anni ’20 sono nati diversi locali dove poter consumare Bourbon (ma non solo), ballare e ascoltare musica Bluegrass, un genere puramente statunitense che coniuga la musica gospel africana con quella degli emigrati irlandesi e scozzesi. Spesso celati nel sottosuolo, dietro a pesanti tendoni di velluto si aprono, ancora oggi, splendidi locali rivestiti di boiserie, illuminati da grandi lampadari di cristallo, arredati con divanetti di velluto e con tanti salottini o addirittura stanze appartate dove incontrarsi per fare affari o garantirsi momenti di intimità. Uno dei più caratteristici è l’Hell or High Wate lungo la Whiskey Row a Louisville. Qui, oltre a trascorrere un piacevole serata ascoltando musica e sorseggiando un cocktail si respira la storia ed è come fare un balzo indietro nel tempo. Ma nel quartiere di NuLu ce ne sono tantissimi altri.

speakeasy-kentucky

Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Uno dei numerosi speakeasy che si trovano nel Kentucky

3. Assistere alle corse dei cavalli

Il Kentucky è la terra dell’ippica e alcune gare equestri fanno parte della cultura di questo Stato del Sud e sono un evento importantissimo. Per scoprire il cuore e l‘anima del Kentucky è necessario quindi indossare gli stivali e immergersi nel mondo dei cavalli. Nell’ippodromo di Churchill Downs il primo sabato di maggio di ogni anno si corre il Kentucky Derby, ma durante tutta la bella stagione si tengono corse e si può scommettere sul cavallo vincente. Il Kentucky Derby fa parte del cosiddetto Triple Crown Trophy, tre gare importantissime – le altre due sono il Preakness Stakes che si corre a Baltimora, nel Maryland, e il Belmont Stakes di Elmont, New York – assegnato al cavallo che se le è aggiudicate tutte e tre. Prima di immergersi nelle gare, è bene scoprire la storia dell’ippica nel Kentucky visitando il Kentucky Derby Museum di Louisville. Anche quando non ci sono corsa a cui assistere, una sala del museo ricrea l’ambiente delle corse e si può seguire una gara come se si fosse seduti sugli spalti. Per provare le brezza di vedere il proprio cavallo vincere si può assistere alle corse nell’ippodromo di Keeneland, uno dei più affascinanti del mondo con i suoi edifici storici. Qui correvano anche alcuni cavalli appartenuti alla regina Elisabetta d’Inghilterra e sono molti i proprietari di cavalli – anche dall’Italia – che portano i propri purosangue a gareggiare su questa storica pista.

kentucky_Louisville_Derby

Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Le corse di cavalli del Kentucky Derby

4. Visitare la fabbrica delle mazze da baseball Slugger Museum

Negli Stati Uniti, il baseball è uno degli sport più seguiti e nel Kentucky c’è uno dei luoghi simbolo di questo sport, la Slugger Factory, la fabbrica (e museo) delle mazze da baseball più antica degli USA che ha sede a Louisville. Da più di 140 anni, i più grandi campioni del baseball hanno impugnato le mazze Slugger, facendosele forgiare su misura, con materiali, forme e dimensioni personalizzate. Visitare la fabbrica che le produce è senza dubbio una delle esperienze più interessanti che si possano fare qui per immergersi nella cultura sportiva americana. Nel museo sono esposti circa tremila modelli di mazze da baseball, alcun delle quali prendono il nome dai giocatori per cui sono state tagliate. La visita alla fabbrica mostra come si crea una mazza da baseball dal pezzo di legno informe fino al prodotto finale. Nessuno lascia la fabbrica senza la propria piccola mazza. I bambini ne andranno matti.

slugger-museum

Fonte: Getty Images

Lo Slugger Museum, il museo del baseball di Louisville

5. Salire a bordo della Belle

Sul fiume Ohio che attraversa Louisville è attraccato il battello a vapore più antico del mondo, Belle. L’iconica Belle of Louisville porta i turisti indietro nel tempo. Costruito nel 1914, è l’ultimo battello a vapore originale rimasto negli Stati Uniti d’America e anche quello che ha navigato per più tempo tanto da essere diventato un National Historic Landmark e uno dei simboli di Louisville. Quando venne costruito, navigava sul Mississippi attraverso il Tennessee; poi iniziò a fare la spola tra il Canada e il Golfo del Messico, finché non venne spostato a Louisville e qui rimase. La crociera, che viene organizzata per l’ora del pranzo, della cena o per un pic-nic, che si fanno a bordo, tocca alcuni dei punti più significativi della città. Durante la navigazione ci si immerge al cento per cento nel mood della cosiddetta Gilded Age, la Belle Époque vissuta a inizio Novecento negli Stati Uniti, allietati dall’immancabile musica Bluegrass. La visita alla sala motori è il momento più atteso dagli appassionati di imbarcazioni: i due motori da 450 cavalli ciascuno sono anche più vecchi del battello stesso.

kentucky-louisville-skyline

Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Lo skyline di Louisville, nel Kentucky

6. Visitare il Muhammad Ali Center

Il Kentucky ha dato i natali a molti personaggi illustri, alcuni poco conosciuti in Occidente, ma uno su tutti è talmente famoso che il museo che gli è stato dedicato è decisamente una delle attrazioni più visitate d’America. Stiamo parlando di Muhammad Ali e del museo a lui intitolato che si trova a Louisville. Poche persone nell’arco della loro vita hanno raggiunto lo status di icona, ancora meno divengono faro e nutrimento spirituale di un popolo. È quanto è accaduto, invece, con Ali, che davvero ha segnato un’epoca perché non era solo un puglie ma un attivista dei diritti civili e un esempio per la comunità afroamericana. Il Muhammad Ali Center, oltre a essere un museo che mette in mostra i memorabilia del cinque volte campione mondiale di boxe e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 (inclusa la famosa bicicletta rossa che gli rubarono e che lo spinse a combattere per la prima volta nella vita), è anche un centro culturale costruito come tributo al grande pugile che è nato a Louisville del 1942 con il nome di Cassius Marcellus Clay Jr, che poi cambiò per convertirsi all’Islam. Ogni anno nel mese di giugno viene organizzato l’Ali Festival, una settimana di eventi per celebrare il “più grande di tutti i tempi” (Greatest of All Time) con partite di baseball, feste, concerti, gare sportive amatoriali, tour dei luoghi di Muhammad Ali e street food.

museo-muhammad-ali

Fonte: Getty Images

Il museo dedicato a Muhammad Ali a Louisville

7. Visitare il Museo della Corvette

A proposito di eccellenze, sapevate che il Kentucky è anche la casa della Corvette? A Bowling Green, vicino allo stabilimento di assemblaggio della General Motors, vengono prodotte, infatti, le automobili Chevrolet Corvette, le auto sportive americane per eccellenza, e si può visitare il National Corvette Museum aperto nel 1994. Per gli appassionati di motori è una tappa da non perdere. Il museo racconta la storia di quest’auto iconica, dall’evoluzione del design alla meccanica e ingegneristica e si può gareggiare – virtualmente – a bordo di un bolide, partecipare a workshop o perdersi tra gadget e, soprattutto, tantissimi modelli di Corvette. Chi vuole può anche provare la Delivery Experience, lo show che viene messo in piedi per tutti coloro che hanno ordinato un’auto e vengono a ritirarla.

corvette-museo

Fonte: @Kentucky Department of Tourism

Il museo della Corvette a Bowling Green

8. Inoltrarsi nel sistema di caverne più lungo del mondo a Mammoth Cave

Nel Kentucky non ci sono da visitare solo luoghi nati non più di 200 anni fa. Nel bel mezzo dello Stato c’è uno di parchi nazionali più importanti degli Stati Uniti, il Mammoth Cave National Park che comprende il più lungo sistema di grotte del mondo. Un posto unico, insomma, che merita assolutamente un viaggio. Il parco è diventato Patrimonio dell’umanità Unesco nel 1981 e riserva della biosfera nel 1990. Le Mammoth Cave si sono formate tra i giacimenti di calcare e di arenaria e comprende più di 591 chilometri di passaggi. Ogni anno nuove esplorazioni portano alla luce nuove grotte e gallerie. L’acqua che scorre lungo le gallerie di arenaria è quella che poi viene usata per produrre il famoso Kentucky Bourbon. Migliaia di anni di storia sono nascosti sottoterra. Nelle grotte sono stati trovati resti del periodo preistorico, ma anche la mummia di un nativo americano – queste caverne erano abitate dalle popolazioni locali – e fu o schiavo afroamericano, Stephen Bishop, il primo a disegnare una mappa dettagliata delle grotte nel 1850 dando il nome a molte delle attrazioni presenti. Sono tante le escursioni che vengono organizzate dalle guide esperte nelle caverne. La più scenografica è l’Echo River Tour, che permette ai visitatori di esplorare le grotte a bordo di una barca che naviga su un fiume sotterraneo. Il parco è anche un Dark Sky Park dove ammirare le stelle, si possono fare escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo e si può anche soggiornare nel parco, dormendo nei lodge o facendo campeggio in uno dei camping autorizzati.

Mammoth-Cave-Kentucky

Fonte: 123RF

l’interno delle Mammoth Cave, le caverne più lunghe del mondo

9. Fare kayak nella Red River Gorge

Sempre a proposito di siti naturalistici, un altro luogo meraviglioso del Kentucky è il sistema di canyon chiamato Red River Gorge, immerso nella Daniel Boone National Forest, che prende il nome dall’esploratore che l’ha scoperta nel XVIII secolo. Questo luogo meraviglioso alterna altissime pareti rocciose a incredibili cascate a ponti naturali. Si contano un centinaio di archi naturali ed è considerata una delle mete migliori al mondo per l’arrampicata. Anche in questo parco si può soggiornare. Merita sicuramente l’esperienza di dormire in una tree house o in una cabin sospesa sul canyon. I trekking qui sono tantissimi, anche quelli alla scoperta della geologia di questo antichissimo territorio, ma ci si può anche lanciare giù dalle zipline o esplorare le gole sottoterra a bordo di un kajak sui corsi d’acqua sotterranei.

kentucky-Red-River-Gorge

Fonte: 123RF

Il meraviglioso paesaggio delle Red River Gorge

10. Food tour tra i sapori del Kentucky

Il famoso pollo fritto è il primo piatto che si cerca quando si visita il Kentucky. In realtà sfatiamo un mito: non è il piatto più famoso di questo Stato. Certo, lo si trova in alcuni ristoranti, ma è completamente diverso da ciò che ci si aspetterebbe e soprattutto è poco fritto. Detto questo, anche negli Stati Uniti del Sud oggi è di moda mangiare cibo fresco, poco grasso e a km zero (che qui chiamano “farm to table”). Pur non discostandosi troppo dai sapori del Sud. In molte città, da Lexington a Louisville, vengono organizzati divertenti food tour che sono strettamente legati alla storia dei luoghi e della popolazione. Tra pomodori verdi fritti e cocktail a base di Bourbon.

bourbon-kentucky-food-tour

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Degustazione di Bourbon e food pairing
Categorie
Borghi Cavalli Europa Francia Idee di Viaggio tradizioni Viaggi

Itinerario in Camargue tra borghi, cavalli e saline

Uno scenario fiabesco dove cavalli bianchi, fenicotteri e tori incontrano saline misteriose e borghi senza tempo. Stiamo parlando di Camargue, una regione del sud della Francia considerata tra le più magiche e affascinanti. Il perché è molto semplice: qui la bellezza selvaggia del territorio si sposa alla perfezione con le tradizioni di una cultura millenaria che affianca la soavità della Francia al calore e alla vivacità spagnola. Quest’area è formata dal delta del fiume Rodano ed è costituita soprattutto da saline, estendendosi a sud di Arles per oltre 30 chilometri.

Molto diversa dal resto della Provenza, dai campi di lavanda al glamour della Costa Azzurra, Camargue conquista con il suo fascino selvaggio da assaporare in un itinerario di tre giorni alla scoperta dei suoi luoghi più belli. Preparatevi a danzare con i gitani, a lasciarvi ammaliare da animali splendidi e a perdervi tra le strade acciottolate di antichi borghi.

Giorno 1: a spasso tra borghi e saline

Da dove partire per scoprire la regione di Camargue se non dalla sua porta d’accesso? La città di Arles è un luogo ricco di storia che affonda le sue radici nell’epoca del glorioso impero romano testimoniato dai resti di imponenti monumenti come il teatro antico, le terme di Costantino, numerosi templi e obelischi. Patrimonio UNESCO, Arles fu anche la casa di Van Gogh per un anno, dal 1888 al 1889, dove creò oltre 300 opere d’arte tra cui “Terrasse de Cafe La Nuit”. Questo café esiste ancora ed è inutile dirvi che rappresenta uno degli spot più fotografati!

La seconda tappa da non perdere è Aigues Mortes, città fortificata ed ex quartier generale dei cavalieri templari, da dove partì la crociata del XIII secolo. Passeggiare sulle sue mura, alte 10 metri, vi permetterà di godere di una vista mozzafiato sul territorio circostante, mentre il suo centro storico, un labirinto di vicoli acciottolati e casette colorate, brulica di vita. Da qui si raggiungono facilmente le Saline du Midi d’Aigues-Mortesil luogo perfetto dove terminare il vostro primo giorno di viaggio perché le distese sconfinate di vasche di sale si tingono di rosa al tramonto, creando uno spettacolo indimenticabile.

Anfiteatro di Arles

Fonte: iStock

Anfiteatro romano ad Arles

Giorno 2: parchi naturali e cavalli bianchi

Amanti della natura, il secondo giorno è dedicato interamente a voi. Uno dei luoghi più belli da scoprire nella regione di Camargue è sicuramente il Parco Naturale Regionale, protetto dal 1970, dove distese infinite di paludi salate fanno da casa a fenicotteri rosa, tori neri e cavalli bianchi. In questo ecosistema vive anche una straordinaria varietà di flora e fauna, tra cui oltre 250 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi e diverse specie di pesci e rettili. Il parco custodisce anche la cultura e tradizione tramandata dai guardiani dei cavalli, noti come “gardians” che, con le loro mandrie di tori selvatici, sono parte integrante del paesaggio.

Un altro parco da segnare sul vostro itinerario è quello ornitologico di Pont de Gau, perfetto per gli appassionati di birdwatching. Questa piccola area lunga 7 chilometri ospita oltre 200 specie diverse di volatili, tra cui i famosi fenicotteri rosa. Qui potrete passeggiare lungo i sentieri e ammirare da vicino questi eleganti animali nel loro ambiente naturale, oltre che aironi, garzette, ibis, gabbiani, avocette e molti altri uccelli, sia migratori che residenti.

Giorno 3: relax sulle spiagge e feste gitane

Non solo parchi naturali, borghi antichi e saline, la regione di Camargue vanta anche chilometri di spiagge dove le dune di sabbia si alternano ad acque cristalline. L’ultimo giorno del vostro itinerario trascorretelo nel relax della costa, tranquilla e dall’atmosfera incontaminata. Tra le spiagge più belle ci sono la Plage de l’Espiguette, a Le Grau-du-Roi, caratterizzata da sette chilometri di sabbia fine e acque turchesi, perfetta per famiglie e amanti degli sport acquatici, la Plage de Beauduc, immersa nella Riserva Naturale Nazionale della Camargue, e la Plage de Piemanson, la più selvaggia e famosa per i suoi venti, ideali per praticare sport quali il kitesurf e windsurf.

Tra un tuffo e l’altro potete fare sosta nella città costiera di Saintes-Maries-de-la-Mer, famosa non solo per le sue spiagge, ma anche per la festa gitana de Le Pèlegrinage des Gitans, organizzata ogni anno nel mese di maggio. In questa occasione, migliaia di Rom, Sinti e Manouches provenienti da tutta Europa si riuniscono per celebrare la loro santa patrona, Sara la Nera, e per onorare le loro tradizioni ancestrali.

Come arrivare in Camargue

Raggiungere Camargue è molto semplice, soprattutto dal Nord Italia. Chi viaggia in automobile deve considerare una distanza di 580 chilometri da Milano, 430 da Torino e 460 da Genova. Consigliamo di accedere attraverso la Liguria, percorrendo l’autostrada A10 Genova-Ventimiglia che, superato il confine, diventa Autoroute du Soleil A8.

Se invece avete poco tempo e preferite viaggiare con l’aereo, sono molte le compagnie che collegano le principali città italiane con gli aeroporti di Marsiglia e Nizza. Da qui vi basterà noleggiare un’auto, la soluzione ideale per scoprire la regione in autonomia, o utilizzare i mezzi pubblici.

Categorie
Assisi capitali europee Cavalli cicloturismo Europa piste ciclabili Roma turismo religioso Umbria Vacanze natura Viaggi

Via dell’Acqua, la pista ciclabile che collega Roma e Assisi

È un percorso meraviglioso, ricco di storia e bellezza, che si inerpica tra la natura e regala una visione diversa di ciò che ci circonda. È la Via dell’Acqua, che collega Assisi a Roma e che si può percorrere in bicicletta, ma anche a piedi e – perché no – a cavallo.

Si snoda per 250 chilometri e porta ad attraversare questo tratto di Italia centrale, potendone apprezzare la natura, la campagna che si ha intorno a sé e i corsi d’acqua. Un percorso fatto di bellezza, che fa da filo rosso tra Umbria e Lazio, tra Valle Spoletana, Valnerina e la Valle del Tevere. Ma anche spirituale, infatti collega due centri della Cristianità: Assisi e Roma.

Tutto quello che c’è da sapere sulla Via dell’Acqua, per provare una vacanza diversa, più lenta che ci permette di apprezzare il territorio e di vivere in prima persona il turismo sostenibile.

La Via dell’Acqua, cosa c’è da sapere

Si estende per 250 chilometri la Via dell’Acqua, di questi 200 si snodano lungo percorsi ciclabili già esistenti e lungo strade di campagna, gli altri 50 – invece – su asfalto. Non importa quanto tempo si impiega a percorrerla, perché l’obiettivo è un altro. Tra le cose più belle, infatti, di un viaggio così ci sono la possibilità di lasciarsi incantare dal paesaggio circostante e quella di conoscere luoghi nuovi lungo il percorso.

Inoltre, lungo la Via dell’Acqua si incontrano anche diverse attività per mangiare e dormire, ma anche servizi, che offrono una scontistica grazie alla convenzione attiva per coloro che viaggiano in bici, a cavallo o a piedi e sono in possesso della credenziale che si può richiedere sul sito ufficiale. Il dislivello complessivo è di 2100 metri ed è una vera e propria immersione nella natura alla scoperta di luoghi suggestivi e del fascino di un tratto di Italia a cavallo tra due regioni: l’Umbria e il Lazio.

Perché si chiama così e la storia della sua nascita

Sul sito ufficiale di questo percorso si racconta che la genesi di tutto è stata l’acqua, che è stata ciò che ha ispirato ma che è anche l’elemento che lo caratterizza. Infatti si snoda proprio nei pressi di alcuni argini.

Il percorso è facile, fattibile per tutti.  Come viene spiegato – sempre sul sito ufficiale – la realizzazione della Via dell’Acqua è stata possibile anche grazie al fatto che in Umbria c’era già una fitta rete di percorsi ciclabili. Numeri alla mano, infatti, dei 160 chilometri di tratta che scorrono in questa regione, ben 120 erano su ciclabili già esistenti.

Il risultato sono seniteri, strade e ciclabili che uniscono due regioni e due città: un modo per conoscere il territorio da un altro punto di vista, una maniera per godere della bellezza intorno a sé senza alcuna fretta, ma lasciando che lo sguardo si meravigli a ogni scorcio.

Come si deve percorrere e le info utili

Come percorrerla? La si può fare da Assisi verso Roma e viceversa. Sul profilo Facebook ufficiale dedicato alla Via dell’Acqua vengono pubblicati e condivisi aggiornamenti utili da conoscere prima di partire. Sempre tramite Facebook si arriva ad altre informazioni che contengono le indicazioni e i suggerimenti sulle soste da fare lungo il tragitto, come quella al sito archeologico Lucus Feroniae, che si sviluppa in un’area archeologica e in un museo a ingresso gratuito, oppure la sosta a Terni per visitare la Basilica di San Valentino.

Categorie
Cavalli vacanze avventura Viaggi

Maremma Toscana: a cavallo alla scoperta di un angolo incantevole d’Italia

La Maremma Toscana, ovvero quella spettacolare zona del nostro Paese che si estende tra le province di Livorno e Grosseto, è un’area geografica assolutamente unica: mare, collina e montagna si fondono armoniosamente creando paesaggi dalle mille sfumature. No, non stiamo scherzando perché da queste parti l’azzurro del mare cristallino dell’Argentario, si mescola al nero degli scogli di Talamone, al giallo delle immense spiagge di Castiglione della Pescaia, al verde delle colline di Massa Marittima e al marrone del Monte Amiata, che in base alla stagione può diventare anche bianco.

In sostanza parliamo di un territorio dove la regina è esclusivamente una: la natura, in moltissime delle sue più affascinanti forme e in quasi tutte le sue incredibili sfumature. Per questo motivo, tale territorio si presta in maniera ottimale per essere scoperto in uno dei modi più romantici e speciali di sempre: facendo delle escursioni a cavallo. Sono diversi, infatti, i maneggi che offrono questa possibilità, comprensivi anche dell’accompagnamento di una guida ambientale equestre esperta. Scopriamo insieme alcuni degli itinerari più incantevoli della Maremma Toscana da fare a cavallo.

In Maremma a cavallo

Come si è potuto intuire dalle righe precedenti, la Maremma è una zona ottimale per coloro che desiderano fare una passeggiata a cavallo. Sono tantissimi gli itinerari presenti in tutto il territorio, anche se spesso quelli più battuti sono quelli che si trovano all’interno del Parco Regionale della Maremma, un’area naturale protetta della provincia di Grosseto che custodisce gelosamente delle vere e proprie gemme, come aree di costa che sono fra le più belle e intatte del litorale maremmano.

Sono proprio alcuni di questi, infatti, gli itinerari di cui vi vogliamo parlare e attraverso cui venire a contatto con un territorio meraviglioso, pregno di boschi di macchia mediterranea, di mitiche spiagge, di animali selvatici, torri storiche difensive e molto altro ancora.

Cavalli in Maremma

Fonte: iStock

Bellissimi cavalli nel paesaggio della Maremma Toscana

Le Macchiozze: tra aree umide e gli uccelli acquatici

Tramite il sito ufficiale del Parco Regionale della Maremma è possibile prenotare numerose escursioni da fare a cavallo in zona. Una di queste riguarda Le Macchiozze, l’unica area priva di pineta a sud dell’Ombrone, uno dei fiumi più lunghi di tutta la Toscana.

Della durata di circa 2 ore e con una difficoltà bassa – quindi adatto a tutti -, è un itinerario completamente pianeggiante di 10,5 chilometri che parte dalla Località “Spergolaia”, o in alternativa località “Rombino”.

Questo tour da fare in sella a un elegante cavallo è qualcosa di praticamente magico: si sviluppa lungo le golene coltivate del fiume e arrivare all’altezza di Torre della Trappola, un’antica fortificazione di epoca medievale che possiede una struttura a scarpa in laterizio a forma di piramide tronca.

Tutto ciò lo si fa attraversando un’area umida in cui è possibile avvistare, a seconda del periodo, differenti specie di uccelli acquatici e altri animali selvatici del Parco, come caprioli e cinghiali.

In Spiaggia al Talamone a cavallo

L’organizzazione equestre Vacanze Cavallo Toscana permette anche di scoprire il limpido mare maremmano, sempre stando a cavallo. In particolare, tramite le loro guide è possibile cavalcare la meravigliosa Spiaggia di Talamone, una piccola baia collocata a sud del Parco della Maremma.

Famosa tra gli amanti degli sport d’acqua come il kite surf e il wind surf, regala un panorama così eccezionale che è veramente difficile da descrivere: permette di posare lo sguardo sull’imponente e verdissimo Monte Argentario e il peculiare tombolo della Giannella. Nelle giornate limpide, inoltre, si arriva persino ad avvistare la placida Laguna di Orbetello e la Feniglia, un’area naturale protetta che è una vera e propria lingua di sabbia che attraversa il mare.

Ma non ci raccontiamo bugie: l’emozione più forte si vive quando si approda nella piccola spiaggia dove, sempre in compagnia della guida esperta, si può persino entrare in acqua con il cavallo per cavalcare fra le onde del mare mentre si ammira il bellissimo borgo di pescatori dominato da un’antica rocca, Talamone, e l’affascinate profilo dell’Isola del Giglio.

Un itinerario adatto a tutti e che richiede circa 2 ore da trascorrere su un terreno meraviglioso e pianeggiante.

Spiaggia di Talamone a cavallo

Fonte: iStock

Un incantevole angolo di Talamone, Maremma Toscana

A cavallo nella storia

Il sito dell’ente Parco Regionale della Maremma mette a disposizione anche itinerari un po’ più complessi, e quindi adatti ai cavalieri esperti. È il caso del tour che parte sempre dalla Località “Spergolaia” e che dura circa 6 ore: attraversa infatti oltre 20 chilometri.

Si tratta di un percorso eccezionale e che conduce alla scoperta di vari ambienti del Parco: pianure alluvionali, oliveti, boschi di macchia mediterranea e pascoli arborati di particolare bellezza. Passo dopo passo – o meglio, zoccolo dopo zoccolo – è possibile osservare varie specie di animali selvatici che abitano nella vegetazione che si sviluppa lungo vecchie piste forestali.

Anche in questo caso si arriva presso una magica spiaggia, quella di Collelungo, che si caratterizza per essere meravigliosa, ampia e selvaggia. Circondata da dune di sabbia, durante alcune giornate è semi-deserta anche in piena estate, mentre è costantemente lambita da un’acqua particolarmente trasparente.

Da qui si prosegue via mare (ad esclusione dei mesi estivi) fino a Marina di Alberese, una zona incontaminata e con una spiaggia composta da sabbia fine e riparata da una fitta macchia mediterranea. Si attraversa poi la Pineta Granducale che invita ad ammirare un paesaggio meraviglioso. Oltre a tutto ciò, durante il percorso vengono avvistante anche alcune torri storiche difensive come quelle di di Castelmarino e Collelungo (XVI secolo).

Escursioni a cavallo: informazioni utili

Quelle di cui vi abbiamo parlato sono solo alcune delle tante avventure a cavallo che si possono intraprendere tra le numerose meraviglie della Maremma Toscana. Come vi accennavamo in precedenza, infatti, il parco offre diversi itinerari che sono uno più emozionante dell’altro.

Se si decide di intraprendere questa avventura, è però fondamentale tenere a mente che il servizio di guida equestre è obbligatoria, e che quindi bisogna per forza rivolgersi ad enti, organizzazioni e maneggi che sono specializzati proprio in questo.

Pur da esperti, è essenziale affidarsi alla professionalità e alle capacità delle guide abilitate dalla Regione Toscana. Solo facendo così sarà davvero possibile vivere un’esperienza indimenticabile, sempre a contatto con la natura e pregne di pure emozioni che la Toscana e i cavalli garantiscono a 360 gradi.

Marina di Alberese a cavallo

Fonte: iStock

L’incanto di Marina di Alberese, Maremma Toscana
Categorie
Cavalli Marche Notizie Viaggi

Buttero Zone, esperienza incredibile nelle Marche

In sella a un elegante cavallo per andare alla ricerca del tartufo. No, non è solo un’idea che potrebbe sembrare irrealizzabile, è un’incredibile avventura che è possibile vivere nelle Marche, tra San Lorenzo in Campo e Pergola, in provincia di Pesaro Urbino, una terra che da sempre si distingue per essere ricca di questo prezioso e gustoso tubero.

In cosa consiste Buttero Zone

Il suo nome è Buttero Zone ed è nata nell’estate di due anni fa. Un progetto giovane e interessante grazie a cui è possibile dedicarsi a esperienze outdoor a cavallo, utilizzando la razza autoctona del vicino monte Catria, in grado di stimolare tutti i sensi.

Inizialmente le tre esperienze possibili erano: #AperinFiume, per fare una vera immersione nella natura a cavallo in un itinerario semplice quanto suggestivo, e poi terminare con un aperitivo con prodotti enogastronomici locali da gustare comodamente seduti lungo il fiume Cesano; #AperinCollina, la più gettonata per la mezza stagione in quanto consente di stare in un vero e proprio puzzle di colori tra vigneti che lasciano spazio a campi di grano, ulivi e girasoli; #AperinBalla, per un aperitivo al tramonto con tipicità locali da degustare seduti su una rotoballa.

A mano a mano si sono aggiunti #cavalcandoalMare, #AperiEnnio, la più tradizionale, e l’esperienza al tartufo. Ma non è finita qui perché ad arricchire la proposta c’è un percorso di avvicinamento al cavallo, passeggiate e giornate intere con opzione pranzo presso ristoranti e agriturismi o in cantina, e la possibilità di trascorrere la notte in una tenda da sogno sotto le stelle del Giardino Segreto.

L’ultima Buttero Experience ideata vede protagonista il diamante della terra: #aperintartufo. Consiste in un’esperienza che porta alla ricerca del tartufo passeggiando a cavallo immersi nella natura insieme a cavatori e al loro cane, per poi degustarlo al ristorante.

Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.

Un’esperienza davvero eccezionale

Come spiegato dall’ideatore Giacomo Bartolucci, personal riding coach con 30 anni di esperienza, e la moglie Erica Sebastianelli, Buttero Zone unisce la promozione del territorio e la valorizzazione delle sue eccellenze enogastronomiche con le bellezze attraverso esperienze all’aria aperta.

Tutto questo è possibile perché gli ospiti possono partecipare a questa particolare avventura durante tutti i periodi di raccolta del tartufo. Oggigiorno Buttero Zone attira ospiti da tutta Italia: Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia- Romagna, Lazio, Abruzzo, Puglia, Umbria e, ovviamente anche dalle splendide Marche.

C’è chi sceglie persino di approfittare di questa avventura per fare la sua romantica proposta di matrimonio. Si sono interessati anche travel blogger e influencer con un grandissimo seguito che hanno creato contenuti esclusivi su questa esperienza.

Un modo nuovo e originale per far conoscere un territorio splendido del nostro Paese, anche perché moli ospiti di Buttero Zone vengono poi accompagnati in ristoranti e agriturismi della zona, così come alcuni si fermano a soggiornare acquistano i tanti prodotti tipici che questo territorio può vantare.

Ma Buttero Zone non si ferma di certo qui: in cantiere ci sono tanti altri progetti, tra cui la Buttero School, dove apprendere nozioni tecniche e messa in pratica abbinando teoria e pratica a cavallo.