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Trekking a San Leo, nell’incantevole Valmarecchia

In Italia esiste una valle incantata, disegnata da panorami incredibili e antichi borghi dove il tempo sembra non scorrere mai: è la Valmarecchia, nell’entroterra di Rimini, lungo il corso dell’omonimo fiume al confine con Marche e Toscana, un territorio di verdeggianti colline e luoghi d’interesse archeologico e storico da scoprire con un turismo lento e splendidi itinerari per trekking.

San Leo, incredibile capitale d’arte

san leo

Fonte: iStock

Veduta di San Leo con la Fortezza

Fulcro della valle è l’antichissimo villaggio di San Leo, capitale d’arte e cuore della regione storica del Montefeltro, definito da Umberto Eco come la “città più bella d’Italia” e citato da Dante nel Purgatorio della Divina Commedia.

Nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club, è il punto di partenza ideale per percorsi a piedi e a cavallo immersi in un territorio che non si dimentica facilmente: già la scenografica posizione arroccata su uno sperone di roccia, in equilibrio tra natura e storia, lo rende davvero suggestivo.

Per raggiungerlo, un’unica strada scavata nella roccia, un po’ impervia ma ne vale la pena: nel momento in cui si varca la porta d’ingresso, ci si ritrova immersi in una tranquilla atmosfera d’altri tempi, tra panorami di boschi e pinnacoli rocciosi, vicoletti lastricati, eleganti palazzi rinascimentali, chiese e superbi edifici romanici.

Su tutto spicca la Fortezza, nel punto più alto a 639 metri, che oggi ospita il Museo in cui conoscere la storia del borgo e dei suoi protagonisti e visitare le celle dei detenuti (tra cui quella dell’alchimista Cagliostro) e una mostra dedicata alle armature e armi del XIV e XIX secolo.

Di sicuro interesse anche la Pieve, di epoca carolingia rimodernata in età romanica, la Cattedrale a strapiombo sulla rupe con imponente torre campanaria da cui si gode di una vista incomparabile sul borgo e la sua valle, il Palazzo Mediceo, sede della Pinacoteca e del Museo d’Arte sacra, e il Palazzo della Rovere, oggi Municipio, che ospitò San Francesco nel 1213.

Borgo fuori dal tempo, è anche l’ideale punto di partenza per una gita fuori porta in un angolo di Romagna che non ha eguali.

Trekking da San Leo alla scoperta di un territorio di vera bellezza

Dopo aver speso del tempo ad ammirare l’antichissimo borgo dall’aspetto tuttora invalicabile, lasciandosi alle spalle le mura medievali è il momento di raggiungere il Convento Francescano di Sant’Igne, immerso nel verde e nel silenzio, dove si narra che il Santo trovò riparo una notte e conforto grazie al fuoco acceso dai pastori, da qui il nome Sant’Igne, fuoco sacro.

L’escursione in un paesaggio incantato, plasmato da possenti scogli rocciosi, prosegue sul crinale che da Monte Gregorio porta al raccolto borgo di Tausano, dove affascinano le “piccole Dolomiti” della Romagna, inconfondibili e aspri speroni di roccia noti come “Creste dei Tausani”: un panorama difficile da descrivere a parole.

Ma non finisce qui. Tra rupi calcaree e picchi di roccia, l’itinerario continua fino ad arrivare ai meravigliosi Balconi di Piero della Francesca, il Maestro itinerante, che trovò in questo territorio unico la fonte di ispirazione per i suoi capolavori: perdetevi a osservare i punti panoramici che gli diedero lo spunto per lo sfondo delle opere “San Gerolamo e un devoto” e “Ritratto di Battista Sforza“.

Infine, con una mezz’ora di cammino da San Leo, si raggiunge la vetta del Monte Severino con vista a 360 gradi sul borgo e la Valmarecchia: essere qui al tramonto è un’esperienza di gioia e benessere che non capita spesso!

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È fiorita la nemophila blu: la collina Miharashi diventa un mare delle meraviglie

C’è qualcosa di estremamente meraviglioso che accade intorno a noi durante questi mesi. E non si tratta solo delle giornate che si allungano o del sole che diventa protagonista assoluto della nostra quotidianità con i suoi primi caldi raggi, ma di veri e propri spettacoli incantati che si manifestano in ogni dove.

Sono gli show messi in scena dalla natura che si risveglia, più bella e magica che mai, gli stessi che danno vita a vere e proprie migrazioni umane di viaggiatori che vanno alla scoperta degli angoli fioriti del globo. Distese infinite che si perdono all’orizzonte, boschi lussureggianti e colorati, tappeti che ricoprono pianure, colline e montagne, queste sono solo alcune delle destinazioni delle meraviglie da scoprire adesso.

E poi c’è la collina Miharashi che durante la primavera si trasforma. E, come per magia, diventa un mare blu grazie a una delle fioriture più spettacolari del mondo intero.

Hitachi Seaside Park: la fioritura delle meraviglie

Sono migliaia, anzi milioni, i semi di nemophila blu che vengono piantati su tutta la collina Miharashi nell’Hitachi Seaside Park e che esplodono in tripudio di mille sfumature di azzurro tra aprile e maggio.

Ci troviamo a Hitachinaka City, nella prefettura di Ibaraki in Giappone. È qui che un parco situato vicino alla spiaggia di Ajigaura, e che affaccia direttamente sull’Oceano Pacifico, mette in scena gli spettacoli più belli del mondo.

L’Hitachi Seaside Park si estende per 350 ettari all’interno dei quali si snodano fioriture di ogni genere che si alternano durante l’anno e che è possibile ammirare percorrendo strade e sentieri che si fanno spazio tra le colline. Il paesaggio, da qualsiasi prospettiva lo si guardi, appare surreale, fiabesco e unico.

In primavera inoltrata, e più precisamente tra aprile e maggio, il parco si trasforma in un palcoscenico delle meraviglie dove la natura è assoluta protagonista. Un mare di piccoli fiori blu si estende fino all’orizzonte, annullando i confini tra cielo e mare. Si tratta della nemophila blu, che viene seminata dagli addetti ai lavori durante la stagione autunnale, per poi sbocciare in questo periodo.

Ma i fiori blu, che si estendono sulla collina e la trasformano in un mare calmo e placido per settimane, non sono gli unici a fiorire nell’Hitachi Seaside Park, accanto a questi, infatti, ci sono le giunchiglie e i tulipani, e poi ancora i narcisi e cipressi estivi. Tutto il parco è un vero e proprio caleidoscopio di colori in ogni stagione.

Una tavolozza di colori accessibile tutto l’anno

Lo spettacolo della collina che diventa mare attira qui, in primavera, migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Eppure, quello della nemophila blu, non è l’unico spettacolo che incanta gli occhi dei viaggiatori.

L’Hitachi Seaside Park, infatti, è celebre per ospitare una miriade di cipressi estivi che tra settembre e ottobre si tingono di un rosso brillante che sembra accendere tutti i prati e le colline. E dopo l’azzurro e il rosso ecco apparire anche gli altri colori delle fioriture periodiche  che incantano e che trasformano il parco in un giardino delle meraviglie.

Situato a  poco più di 100 km da Tokyo, l’Hitachi Seaside Park è raggiungibile in treno o in autobus dalla città giapponese. Prima di organizzare un viaggio qui è possibile monitorare lo stato delle fioriture attraverso il sito web.

Hitachi Seaside Park

Hitachi Seaside Park

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Questa passeggiata, tra le colline e il mare, è un incanto

C’è una passeggiata, molto facile e adatta a tutti, che corre per 4,2 chilometri tra colline e mare. S’immerge nella macchia mediterranea ed è un vero incanto. La si può percorrere in qualunque stagione dell’anno, possibilmente in una giornata di sole.

La passeggiata Europa in Liguria

Sì, perché la Passeggiata Europa (o Lungomare Europa), questo il suo nome, corre lungo la costa del ponente ligure, collegando Cogoleto con Varazze (e viceversa) nel Parco costiero dei Piani d’Ivrea. Un bellissimo itinerario lungomare tra le province di Genova e Savona che ripercorre gran parte della vecchia linea ferroviaria a binario unico tra Genova e Ventimiglia, realizzata tra il 1860 e il 1868 sotto il Regno d’Italia e dismessa nel 1970.

Ne sono una testimonianza alcune gallerie che si attraversano a piedi (volendo anche in bicicletta, ma in certi punti il percorso è piuttosto stretto), alcune delle quali conservano ancora “pezzi” di ferrovia. L’itinerario è pianeggiante ed è quindi percorribile da chiunque abbia voglia di isolarsi dal traffico dell’Aurelia e sentire solo il rumore delle onde del mare che s’infrangono sulle pareti rocciose di questo tratto di costa, dove, di tanto in tanto, si scorge una deliziosa caletta dalle acque trasparenti.

Molto più di una semplice passeggiata

La Passeggiata Europa è anche un viaggio nella storia geologica di questo territorio. Percorrendo l’itinerario si possono scoprire alcune delle caratteristiche geologiche e geomorfologiche del Parco naturale regionale del Beigua, riconosciuto Global Geopark dell’Unesco, uno spettacolare balcone naturale formato da montagne che s’affacciano sul mare. Si possono addirittura notare a occhio nudo i segni degli antichi livelli raggiunti dal mare o dei movimenti tettonici che hanno modellato questo tratto di costa. Lungo la passeggiata, sono diversi i punti in cui si possono identificare i vecchi livelli marini (arrivano fino a 100 metri). Ci troviamo quindi in una delle zone più ricche della Liguria dal punto di vista della biodiversità e della geo diversità.

In direzione di Cogoleto, le scogliere assumono improvvisamente un colore molto scuro, quasi nero (mentre finora le rocce sono perlopiù bianche e sono dette “metagabbri”), a dimostrazione del fatto che il substrato è cambiato ed è caratterizzato da rocce ricche di minerali ferrosi, dette “serpentiniti”.

A un certo punto s’incontra un luogo unico, quasi magico: la grotta Mizar, scolpita dall’erosione marina, i cui segni lasciati dal mare ricordano che qui il livello arrivava a 7 metri sopra quello attuale. Per non parlare, poi, della piccola Baia dei pescatori, una spiaggetta di sassi neri, con uno scoglio che affiora come un’isola dove vivene subito voglia di tuffarsi.

La bellezza di questa passeggiata sta nel fatto che è a picco sul mare. Il paesaggio che si attraversa vi farà innamorare del Lungomare Europa, camminando – o pedalando – tra scogliere, calette e spiagge raggiungibili senz’auto, in un tratto di costa protetto e incredibilmente tranquillo, anche in piena estate.

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La passeggiata Europa in Liguria

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Il palazzo misterioso nel quale puoi attraversare l’inferno di Dante

C’è un luogo intriso di fascino, mistero, suggestione e un pizzico di magia che è da sempre in cima alla delle destinazioni da raggiungere e da esplorare. E il motivo è facilmente intuibile dato che Sintra, la località portoghese situata tra le colline della Serra de Sintra, è una vera meraviglia. Qui, sul cielo limpido, si staglia dolcemente il Palacio Nacional da Pena situato suuna sporgenza rocciosa su una delle colline più alte del territorio, un palazzo che per colori, forme e linee rimanda inevitabilmente a quell’immaginario favolistico della nostra memoria infantile.

Dall’alto, l’edificio, domina su tutto il territorio rendendo superlativo, ma non è certo l’unica tappa di un itinerario fatto di fascino e magia, di simboli apparentemente indecifrabili, di una suggestione ai limiti tra la realtà e la fantasia.

Alla scoperta della Quinta da Regaleira

Non lontano dai punti d’interesse più conosciuti e frequentati di Sintra, troviamo anche la Quinta da Regaleira, un palazzo dai lineamenti maestosi circondato da 4 ettari di lussureggianti giardini, all’interno dei quali si snodano laghetti, fontane, sculture e grotte. Conosciuto anche con il nome Palácio da Regaleira, l’edificio è stato costruito i primi anni del 1900 per volontà del collezionista ed entomologo Antonio Augusto Carvalho Monteiro, e porta la firma dell’architetto italiano Luigi Manini.

Quinta da Regaleira

Quinta da Regaleira

La bellezza rara e fuori dall’ordinario dell’intera tenuta ha fatto meritare alla Quinta da Regaleira un posto d’onore all’interno della lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1995. Ma non è solo quell’affascinante architettura che fonde gli stili tardo gotico e rinascimentale, e neanche quei simboli apparentemente indecifrabili che affondano le origini nel mondo esoterico e alchemico, ma è l’intero complesso a rappresentare una sorta di viaggio iniziatico per la rinascita.

La meravigliosa Cappella della Santissima Trinità, la Loggia e la Fontana dell’Ibis e quella dell’Abbondanza, le grotte e poi ancora la torre circolare sulla quale salire per poter contemplare la tenuta nel suo insieme e tutta Sintra: Quinta da Regaleira è meravigliosa in ogni suo angolo.

Eppure c’è qualcosa che attira qui cittadini e viaggiatori da tutto il mondo, ed è la presenza di due pozzi, in corrispondenza delle torri, nelle quali scendere per affrontare il percorso di rinascita, per attraversare i 9 gironi dell’inferno dantesco.

Quinta da Regaleira

Quinta da Regaleira

L’inferno di Dante a Sintra

Sono due i pozzi all’interno della Quinta da Regaleira, quello iniziatico e quello incompleto. Il primo, nello specifico, è caratterizzato da una spirale che conduce i visitatori verso il fondo, a una profondità di 30 metri, attraversando 9 piani. Un numero che non è di certo un caso perché fa riferimento alla Divina Commedia. Il collegamento con i 9 gironi dell’inferno dantesco è inevitabile, così come lo è quello ai 9 cieli concetrici dell’opera del sommo poeta.

Scendere in questa torre invertita che squarcia il terreno, fino alle sue viscere per poi risalire, è un’esperienza che simboleggia la morte e poi la rinascita. Ad avvallare la metafora che si nasconde dietro al pozzo, c’è anche un mosaico posto sul fondo che rappresenta la bussola e la croce templare.

Ne emerge quindi un complesso che, nella sua totalità, era finalizzato a dei riti di iniziazione che si concludevano proprio in quel pozzo, in quella spirale che conduceva le persone verso il fondo e poi verso la risalita.

Il significato allegorico dei due pozzi, e soprattutto di quello iniziatico, sembra il pezzo di puzzle mancante per una comprensione totale di tutto il complesso che ancora oggi conserva misteri mai risolti e un fascino straordinario che attira qui ogni giorno migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Pozzo iniziatico, Quinta da Regaleira

Pozzo iniziatico, Quinta da Regaleira