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In Provenza, sulle tracce di Pablo Picasso

Pittori e scrittori hanno da sempre celebrato la Provenza. Un nome su tutti: Pablo Picasso. Il grande artista di nazionalità spagnola scelse questa regione del Sud della Francia per creare le sue opere d’arte, amare e… morire. Tanto che i suoi dipinti, le sue donne e le sue amicizie hanno segnato queste terre a tal punto da identificarsi con l’artista stesso.

Disegni, pitture e ceramiche, ma anche la volta di una cappella portano il suo nome e si possono scoprire ad Arles, Aix-En-Provence, Avignone, Vallauris e Antibes.

A cinquant’anni dalla morte di Picasso, avvenuta l’8 aprile del 1973 a Mougins, ripercorriamo un itinerario che segue i suoi passi. Il più grande pittore del XX secolo ha trascorso la maggior parte della vita nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra e il tour sulle orme di Picasso nel Sud della Francia comprende alcune tappe che hanno ispirato la sua vita e la sua creatività.

Picasso ad Antibes

Negli anni di soggiorno di Picasso sulla Costa Azzurra, la città di Antibes propose all’artista di sfruttare parte dell’allora Castello Grimaldi come atelier. Al termine del soggiorno durato solo due mesi nel 1946, il pittore lasciò alla città 23 dipinti e 44 disegni. Nel ’48 Picasso arricchì la collezione donando 78 ceramiche realizzate nell’atelier Madoura di Vallauris. Nel 1966, per rendere omaggio a Pablo Picasso, il Castello Grimaldi divenne ufficialmente il Museo Picasso, il primo museo dedicato all’artista. Nel 1991, infine, il lascito di Jacqueline Picasso, la sua ultima compagna di vita, permise di arricchire ulteriormente la collezione.

Picasso a Vallauris

Picasso scoprì nel 1936 la “città dei cento vasai ” e ci andò a vivere tra il ‘48 e il ‘55 cimentandosi nel modellare la terra. Le ceramiche prodotte in questi anni sono una dimostrazione ulteriore del suo genio. Nel ‘59, dipinse “La Guerra e la Pace” nella cappella sconsacrata del castello trasformando l’antico santuario abbandonato in una sorta di Tempio della Pace. Il castello è diventato il Museo Nazionale Pablo Picasso. Ma a Vallauris l’artista lasciò anche una delle sue più celebri sculture, per ringraziare la popolazione della calorosa accoglienza: “L’uomo con la pecora” che si può ammirare nella piazza del mercato nel centro cittadino.

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Fonte: @SiVIaggia – Ilaria Santi

La cappella affrescata da Picasso nel castello di Vallauris

Picasso e Mougins

Picasso conobbe il borgo di Mougins, nell’entroterra di Cannes, grazie a un fotografo che lo immortalò in alcuni suoi scatti intimi. Decise allora di acquistare una proprietà nel 1961, il Mas Notre-Dame-de-Vie, che lui stesso definiva “la casa dei miei sogni” e dove si spense nel ’73 all’età di 91 anni. Dalla villa poteva ammirare la baia di Cannes, le colline intorno al villaggio fino al Massiccio dell’Estérel.

Il periodo trascorso in solitudine a Mougins fu particolarmente intenso dal punto di vista artistico per Picasso. La moglie Jaqueline che gli fu accanto fino alla fine e che lui chiamava affettuosamente “la spagnola” fu la sua ultima musa. La casa venne venduta nel 2017 per 170 milioni di euro. Oggi, Mougins è conosciuto come borgo degli artisti per via dei tantissimi atelier che sono stati aperti da allora.

Mougins Francia

Fonte: Ph Aurore Kervoern – iStock

Il borgo di Mougins

Picasso a Saint-Tropez

Come Henri Matisse e Paul Signac, anche Picasso frequentò regolarmente la cittadina di Saint-Tropez. In particolare, trascorse l’estate del ‘51 con Geneviève Laporte, con cui ebbe una relazione, nella casa dello scrittore Paul Eluard. Geneviève è il soggetto di numerosi ritratti e nudi eseguiti dall’artista, tra i quali il celebre disegno “L’Odalisca”.

Picasso ad Aix-en-Provence

Ad Aix sarebbe dovuto nascere nel 2021 il più grande museo al mondo dedicato a Picasso, voluto da Catherine Hutin-Blay, figlia di Jacqueline Roque, ultima moglie di Picasso. Il museo avrebbe dovuto trovare spazio all’interno dell’ex convento dei Predicatori, ma al momento il progetto è rimasto in stand-by. Si possono però ammirare alcune opere di Picasso al Museo Granet di Aix-en-Provence.

Aix-en-Provence

Fonte: iStock

Il centro storico di Aix-en-Provence

Picasso ad Arles

La passione dell’andaluso Picasso per la Spagna e per le sue tradizioni (era nato a Malaga), prima fra tutte la corrida, e l’ispirazione che la Camargue aveva dato a un altro celeberrimo artista, Vincent Van Gogh, lo portarono spesso ad Arles. Il Museo Réattu della città ospita ben 57 disegni donati dallo stesso Picasso un paio di anni prima della morte. Tra questi, il Ritratto di Maria (la madre dell’artista), risalente al 1923, e il Ritratto di Lee Miller (una delle sue ultime muse), vestita da Arlesiana, dipinto nel 1937.

Picasso a Les Baux-De-Provence

Le vecchie cave di Les Baux-De-Provence, nelle Alpilles, un gruppo di colline in Provenza, videro Picasso partecipare come attore, nel 1959, nella cornice della “Cattedrale di immagini”, alle riprese del “Testamento d’Orfeo”, un film realizzato dal suo amico Jean Cocteau. Ancora oggi lo si può vedere nello stesso luogo, le Carrières de Lumières.

Les-Baux-De-Provence

Fonte: 123rf

Le cave di Les Baux-De-Provence

Picasso ad Avignone

Picasso scelse di trascorre l’estate del 1914 ad Avignone, vicino ai suoi amici pittori Georges Braque e André Derain e qui realizzò due grandi tele, fra cui “Il ritratto di ragazza” (sintesi di diverse tecniche: papiers collés, materiali e trompe l’oeil) e delle splendide nature morte, come “Natura morta verde”. Il Museo Angladon espone, al piano terra, in una sala dedicata ai Maestri degli anni ’20, numerose sue opere, fra cui i famosissimi “Arlecchino” e “Finestra aperta sul mare”.

Picasso a Vauvenargues

Il piccolo Comune dell’entroterra provenzale a una quindicina di chilometri da Aix-en-Provence è l’ultima tappa del viaggio sulle orme di Pablo Picasso. Il castello del XIII secolo venne venduto all’artista nel 1958 ed è qui che Picasso è sepolto, davanti alla scalinata principale del castello, insieme alla sua ultima moglie. Le finestre della residenza affacciano sulla montagna Sainte-Victoire, la stessa che Paul Cézanne aveva dipinto sotto mille luci diverse, in ogni stagione dell’anno.

Quando Picasso informò il suo mercante d’arte Daniel-Henry Kahnweiler dell’acquisto pare gli abbia detto “Ho comprato la Sainte-Victoire di Cézanne” e che l’altro gli abbia chiesto quale dei tanti, ma che la risposta di Picasso sia stata “L’originale”, riferendosi alla collina vera e propria, visto che della proprietà fa parte anche una porzione della montagna.

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Fonte: 123rf

Il castello di Vauvenargues dove si trova la tomba di Pablo Picasso

Alcune delle pareti interne del castello sono decorate con affreschi realizzati dallo stesso Picasso – tra cui quelle del bagno – e per questo motivo l’edificio è diventato un monumento storico. Il castello, arredato e decorato dall’artista, da allora è appartenuto alla figlia di Jacqueline, Catherine, erede di Picasso, ma non è visitabile, se non in circostanze speciali.

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Normandia, destinazione green: tutte le attività che si possono fare

In fatto di turismo sostenibile, ora c’è una nuova meta in più tra cui scegliere: si tratta della Normandia, la storica regione francese situata nel nord del Paese, affacciata sul Canale della Manica. Inserita tra le Top 100 Stories come destinazione green, è un esempio di realtà che si impegna a tutelare l’ambiente, offrendo al tempo stesso ai visitatori delle esperienze uniche. Andiamo alla scoperta di questo luogo fantastico e delle tante attività che si possono praticare (in maniera sostenibile, ovviamente).

Normandia, destinazione green da scoprire

La Normandia vanta un incredibile patrimonio storico e paesaggistico tutto da scoprire. Meravigliosi sono i suoi castelli, alcuni dei più belli della Francia, dove sembra di fare davvero un tuffo indietro nel tempo. E ci sono tante città d’arte da visitare, come Rouen (e la sua splendida cattedrale) e il suggestivo borgo di Mont-Saint-Michel, arroccato su un isolotto collegato alla terraferma da un istmo che viene sommerso puntualmente dall’alta marea. Senza contare l’infinita magia delle sue coste d’alabastro, scogliere rocciose a picco sul mare interrotte solamente da piccole spiagge.

E poi c’è la natura, un’idilliaca composizione di boschi verdeggianti, ampie campagne e corsi d’acqua spumeggianti. Non sorprende che la Normandia abbia deciso di puntare al turismo sostenibile, ottenendo così il riconoscimento di destinazione green. Tante sono le attività da praticare sul territorio, per visitare luoghi incredibili (con un occhio di riguardo all’ambiente). Non solo trekking: se il turismo slow a piedi è ormai diventato un trend, ci sono tante altre possibilità per esplorare la regione in maniera sostenibile.

Cosa fare in Normandia

Niente auto per visitare la Normandia: molto meglio andare in bici, per godersi il panorama incantevole e fare un po’ di attività all’aria aperta. La regione offre ben 1.600 km di piste ciclabili, distribuiti in tantissimi itinerari tematici che ci conducono alla scoperta del patrimonio storico, culturale e persino gastronomico di questo territorio. Uno dei percorsi più suggestivi è quello che collega Mont-Saint-Michel alle spiagge divenute famose per lo sbarco in Normandia, uno dei momenti salienti della Seconda Guerra Mondiale. Per chi invece ama l’arte, la ciclabile perfetta è quella che costeggia la Senna, per 240 km da Giverny a Le Havre, dove il celebre pittore Monet dipinse uno dei suoi capolavori.

Proprio la Senna è poi protagonista di altre avventure outdoor, questa volta a pelo d’acqua. Il 2023 è l’anno dedicato a numerosi appuntamenti nautici, come l’Armada di Rouen: si tratta di un festival che ospita i velieri più grandi al mondo, ma anche navi militari e sottomarini, tutti pronti a sfilare lungo le rive del fiume per un evento spettacolare. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per concedersi un giro in barca e ammirare il paesaggio da un punto di vista inedito. Tra gli sport d’acqua c’è poi il surf, e le coste ben ventilate della Normandia offrono lo spunto perfetto per questa avventura.

I più coraggiosi possono anche cimentarsi nel coasteering, un’attività che coniuga nuoto, canyoning e arrampicata sulle rocce, il tutto lungo le sponde frastagliate della Costa d’Alabastro. Si tratta di un’esperienza unica, che richiede una certa dose di allenamento e un pizzico di audacia. Meno avventurosa – ma altrettanto divertente – è invece l’escursione in fat bike ad Omaha Beach, una delle spiagge più belle della Francia. A bordo di una bici con ruote più grandi del normale, si possono affrontare percorsi di ogni tipo (persino sulla sabbia) e ammirare il mare da vicino.

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Si chiama Eiffela, è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Raggiungere Parigi è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale della Francia, infatti, non è solo una delle città più suggestive d’Europa, ma è anche un centro mondiale di arte, moda, cultura e gastronomia. Con un volo di circa due ore dall’Italia è possibile scoprire una delle destinazioni più affascinanti del pianeta, la stessa che da secoli incanta e ispira poeti, scrittori, artisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del globo.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dall’architettura che caratterizza i grandi viali alberati, passando per la cattedrale di Notre Dame e la Tour Eiffel, e terminando nelle vie dello shopping, tra eleganti caffetterie e negozi di lusso.

E oggi è proprio Parigi che vogliamo raggiungere idealmente insieme a voi, per scoprire una novità che ha reso entusiasti gli abitanti della capitale e tutti i turisti in visita alla Ville Lumière. Da qualche giorno, infatti, in città è arrivata Eiffela, è la sorella minore della Tour Eiffel ed è già diventata la protagonista assoluta del panorama visto da Champ de Mars.

Bentornati a Parigi, la città delle due Tour Eiffel

Organizzare un viaggio a Parigi, dicevamo, è sempre una grandiosa idea. Lo è perché la capitale non smette mai di incantare. Lo fanno i suoi quartieri, quelli che conservano e preservano tradizioni, storie e usanze, e lo fanno tutti quei monumenti iconici che sono diventati il simbolo della città e del Paese intero, la cui visione non stanca mai.

La maestosità della Tour Eiffel, per esempio, è qualcosa che non smette mai di stupire. Simbolo per antonomasia di Parigi e della Francia, questa torre iconica che si staglia sullo skyline urbano attira da sempre l’attenzione di cittadini e turisti. Imponente di giorno, scintillante di notte, il monumento architettonico popola da sempre le cartoline più belle che provengono dalla capitale.

In questi giorni, però, la Tour Eiffel non è l’unica torre della città. Al suo fianco, infatti, è apparsa Eiffela, una piccola replica del monumento arrivata in città per celebrare il 134° anniversario dell’inaugurazione del simbolo di Parigi.

Si chiama Eiffela: è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Fonte: Berzane Nasser/ABACA / IPA

Si chiama Eiffela: è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Vi presentiamo Eiffela

All’alba del 1° aprile i viaggiatori e i turisti della capitale si sono svegliati con la presenza di una nuova arrivata in città. Il suo nome è Eiffela, ed è una piccola replica dell’iconica Tour Eiffel.

Piccoli, però, non sono i suoi numeri. Anche se Eiffela è circa un decimo dell’originale, vanta un’altezza di oltre 30 metri e un peso di 23 tonnellate. Per assemblarla ci sono voluti quasi 4000 pezzi e più di 9000 bulloni.

In realtà, la piccola torre, non è una novità in senso assoluto per i cittadini francesi. Eiffela, infatti, popola le strade del dipartimento di Maine-et-Loire dal 2016. Tuttavia, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione della Tour Eiffel, il monumento è stato trasportato a Champ de Mars e posto proprio al fianco della grande torre.

Creata dall’artista francese Philippe Maindron, Eiffela resterà al fianco dell’originale fino al 10 aprile. Un tempo limitato, questo, che però permetterà a cittadini e viaggiatori di scattare istantanee di immensa bellezza sulla città e di immortalare due Tour Eiffel in un’unica foto.

Due Tour Eiffel a Parigi fino al 10 aprile

Fonte: Berzane Nasser/ABACA / IPA

Due Tour Eiffel a Parigi fino al 10 aprile
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Tuffarsi nelle acque limpide del primo parco marino al mondo

Era il 1963 quando il Parco nazionale di Port-Cros, nel Sud della Francia, veniva dichiarato primo parco marino al mondo. Sono passati sessant’anni, ma resta ancora uno degli angoli più incontaminati d’Europa.

Un paradiso unico in Europa

Questo parco è un vero paradiso ed è unico al mondo. Formato da piccole isole, promontori, insenature, cale e “praterie” sommerse di posidonia e gorgonie, è il paradiso delle vacanze. L’arcipelago di isole che ne fa parte è ricco di insenature segrete dalle acque limpidissime, di spiagge di sabbia argentata e di fitte foreste di macchia mediterranea.

Qui si ha l’opportunità di scoprire un concentrato dell’esuberante biodiversità mediterranea. Il parco, infatti, è la casa di molte specie protette, acquatiche e terrestri. Tappa preferita degli uccelli migratori, vi trovano rifugio pulcinelle di mare, fenicotteri rosa e uccellini di ogni specie, che fanno della vegetazione delle isole la loro casa temporanea tra orchidee e ulivi, mentre l’ambiente marino regala ogni giorno una sorpresa.

È facile imbattersi in delfini, barracuda e persino in qualche balena. E chi ama fare immersioni, potrà immergersi tra i coralli e circa 180 specie di pesci diversi e insinuarsi nei canyon, come il canyon di Stoechades, profondo 2500 metri, e tra i sentieri sottomarini.

Un primato di cui vantarsi

Per riuscire a mantenere il suo primato e preservare le famose isole d’Oro o isole di Hyères – Porquerolles, Port Cros e Le Levant – sono state prese alcune misure che ancora oggi vengono rispettate da chi visita il parco: un numero massimo di visitatori che possono raggiungere al massimo 6mila unità giornaliere sull’isola di Porquerolles e una zona, quella dell’isola di Port Cros, dove alle imbarcazioni è vietato gettare l’ancora in qualunque periodo dell’anno, per tutelare la posidonia e l’intero ecosistema.

Quando andare alle isole d’Oro

Il periodo migliore per andare alla scoperta del Parco nazionale e delle sue isole è nei mesi poco affollati e quindi prima o dopo i mesi di luglio e agosto. In bassa stagione, se così la si può definire, visto che nel Sud della Francia non fa mai troppo freddo neppure d’inverno, si può raggiungere l’isola di Porquerolles, una delle più belle del Mediterraneo, con il traghetto, noleggiare una bicicletta e pranzare in uno dei ristorantini spendendo pochissimo. Per chi desidera pernottare, poi, anche i prezzi degli alberghi sono molto convenienti prima che arrivi l’alta stagione.

Cosa fare nel Parco nazionale di Port-Cros

Le attività che si possono fare nel parco sono tantissime sia su terra sia nell’acqua. Si possono esplorare le isole a piedi o in bicicletta, seguendo il sentiero litorale o addentrandosi nelle fitte pinete. Si può anche scoprire la costa di Porquerolles pagaiando con un kayak ammirando i diversi paesaggi che alternano spiagge sabbiose a coste scoscese o fare snorkeling con pinne e maschera, esperienze che si possono fare anche accompagnati da una guida del posto.

Sull’isola di Port-Cros si può invece esplorare il paesaggio selvaggio passando anche per il piccolo villaggio e dal forte di Estissac per poi rilassasi su una delle due grandi baie.

 

 

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I musei di Parigi da non perdere assolutamente

Quante volte avete sognato di passeggiare tra i boulevard della capitale francese, magari a braccetto della vostra persona preferita? Parigi, la magica ville lumière, la città dell’amore per antonomasia, dalla cucina raffinata e i quartieri eleganti è il perfetto mix di arte, storia, gastronomia e cultura: sapete che ospita più di 100 musei? Allora via, scarpe comode e corriamo a scoprire insieme i migliori musei di Parigi, visitabili anche acquistando il Paris Museum Pass.

I migliori musei di Parigi: il Louvre

È difficile scegliere, tra tutti quelli che ospita, i migliori musei di Parigi. Probabilmente facendo una statistica, o se banalmente chiedessimo al mondo quale sia il museo più famoso di Parigi la risposta sarebbe unanime: il Louvre. Originariamente il palazzo che lo ospita era una fortezza del XII secolo; rivestì, poi, il ruolo di palazzo reale fino a quando nel 1682 Luigi XIV si trasferì a Versailles: quello che è davvero il polo museale venne inaugurato solo nel 1793.

Come visitare il Louvre

Il museo è facilmente raggiungibile in metro, basta scendere alla fermata Palais Royal-Musée du Louvre. Le tre ali del museo del Louvre di Parigi si aprono vicino alle biglietterie, poste nei pressi dell’accesso principale – la Hall Napoléon: quella che si trova sotto la celeberrima piramide di vetro.

Fiore all’occhiello dell’immenso polo museale i quasi 12 mila dipinti, di cui “appena” 6000 in esposizione permanente; in realtà, però, le opere che albergano in pianta stabile negli oltre 60 mila metri quadrati sono ben 35mila organizzate in 8 sezioni.

Lorenzo Lotto, Andrea del Sarto, Sandro Botticelli, Andrea Canova e la star Leonardo da Vinci sono solo alcuni degli artisti le cui opere si possono incontrare passeggiando per i corridoi del museo! Il suggerimento per ottimizzare tempi è senz’altro quello di scegliere un percorso tematico alla scoperta dei capolavori del museo.

Visitare Orsay: il museo degli impressionisti francesi

Sarò di parte, ma io che sono romantica per natura ho un debole per il museo d’Orsay già a partire dalla sua meravigliosa struttura architettonica.

Il complesso, infatti, è la vecchia Gare d’Orsay, una stazione ferroviaria inaugurata per l’esposizione universale del 1900 dal carattere moderno, leggero e aeroso: una struttura in ferro e vetro per la cui costruzione vennero impiegate il doppio delle tonnellate di ferro usate per la Tour Eiffel.

A pieno titolo tra i musei più famosi di Parigi, costituisce il punto di riferimento indiscusso per l’impressionismo: Monet, Manet, Renoir, Degas sono alcuni degli artisti di casa insieme ai post impressionisti come Gauguin e Van Gogh.

Come visitare il Musée d’Orsay

Visitare il Musée d’Orsay è davvero imprescindibile: il polo si configura come il ponte di connessione temporale e stilistico tra le collezioni del Louvre, tendenzialmente più classiche, e quelle del Centre Pompidou, di stampo decisamente più moderno.

Come per il Louvre, per raggiungerlo, basta scendere alla fermata Palais Royal-Musée du Louvre: separati dai giardini des Tuileries e da sua maestà la Senna i due musei sono, infatti, quasi dirimpettai. Con i suoi 35mila metri cubi di vetro, la spettacolare luce naturale di cui è illuminato e l’orologio originale simbolo della stazione, scoprirete che il museo d’Orsay è un’attrazione dal fascino romantico che vale la pena visitare non solo per le sue 3000 opere. Per visitarlo, il consiglio è quello di acquistare il biglietto in anticipo ed evitare lunghe code.

Le Centre Pompidou: la sede del Museo Nazionale d’Arte Moderna

Nato dalla volontà dell’allora Presidente della Repubblica francese Georges Pompidou, su un progetto sviluppato da Renzo Piano e Richard Rogers, il centro Pompidou è caratterizzato da futuristiche scale mobili all’aperto e un vivace gioco di enormi tubi colorati a decorazione delle facciate.

Il polo, tra i migliori musei di Parigi, si configura come uno spazio multidisciplinare focalizzato sull’arte moderna in tutte le sue accezioni e per questo comprende anche una grande biblioteca, un museo dedicato a design, attività musicali, cinematografiche e audio-visive. Il museo ospita circa centomila opere miste tra quadri, opere multimediali, foto, elementi di design e architettura.

Come visitare il Centre Pompidou

La sua collezione d’arte comprende le opere che coprono il XX e XXI secoli, organizzate in due aree in base ad un ordine cronologico. Da un lato il periodo moderno che va dagli inizi del 900 agli anni Sessanta con artisti del calibro di Kandinsky, Chagall e Picasso, e dall’altro l’età contemporanea che arriva sino ad oggi con Warhol, tra i tanti. Ogni anno nel museo, inoltre, vengono ospitate varie decine di mostre monografiche con pezzi in prestito da collezioni di tutto il mondo: non è difficile credere che le Centre Pompidou sia uno dei musei più visitati al mondo! Proprio per questo, acquistare il biglietto per saltare la coda è sempre un’ottima mossa!

I musei di Parigi sono davvero molti e accontentano ogni gusto. Il Musée de l’Orangerie, il museo Rodin, quello di Yves Saint Laurent, persino la casa museo di Victor Hugo e chi più ne ha più ne metta: Parigi oltre a essere la città dell’amore è a pieno titolo la città della cultura!

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Normandia e Bretagna, itinerari che conducono alla scoperta di una Francia spettacolare

Tra i viaggi da fare almeno una volta nella vita c’è quello che conduce alla scoperta di Normandia e Bretagna, due regioni romantiche e allo stesso tempo selvagge di Francia che si distinguono per essere due dei luoghi più suggestivi del mondo. Che vogliate visitare una delle due regioni, che preferiate farlo in coppia, esistono dei tour che portano nel cuore di questi affascinanti luoghi europei e che vi faranno conoscere tutta la loro autenticità.

Tour della Normandia

Caldana Europe Travel, tour operator specializzato nell’organizzazione di viaggi guidati in Italia e in Europa per famiglie, coppie, single e grandi gruppi, propone un imperdibile tour della Normandia, culla degli impressionisti che rimasero incantati dalle sue incredibili scogliere di gesso, che si distingue per essere una terra unica, con un patrimonio architettonico, culturale e naturale particolarmente ricco e una storia che ha reso il mondo il posto che oggi conosciamo.

Anche in questo angolo di Francia le meraviglie da visitare sono pressoché infinite. Una di queste è Giverny, piccolo villaggio sulle rive della Senna dove visse il celebre pittore impressionista Claude Monet. Il luogo perfetto per conoscere più a fondo la sua storia grazie a una visita della Casa dell’artista e del giardino che la circonda.

Fonte: Caldana Europe Travel

Giverny

Altra tappa imperdibile in Normandia è Rouen con la sua Cattedrale di Notre-Dame e l’antico centro storico che conserva importanti edifici come il quattrocentesco Palais de Justice, le chiese di Saint-Ouen e di Saint-Maclou e case a graticcio con eleganti balconi fioriti.

Un viaggio in Normandia che si rispetti non può non comprendere la sua Costa di Alabastro dove svettano alte falesie che sono dei veri e propri monumenti naturali scolpiti nella pietra calcarea, modellati dal vento, dall’acqua e dalle intemperie.

Di particolare interesse è la Scogliera di Aval la cui variazione dei colori della roccia e la luminosità del luogo hanno ispirato i pittori impressionisti, tra cui lo stesso Claude Monet.

Da non perdere è anche Honfleur, un piccolo e delizioso porto sull’Atlantico i cui panorami hanno influenzato sin dall’Ottocento pittori, scrittori ed artisti e il cui centro antico vanta case dalle facciate in ardesia ed edifici che lasciano letteralmente e bocca aperta.

Fonte: Caldana Europe Travel

Honfleur

Un’altra tappa da fare durante un tour in Normandia è senza ombra di dubbio Bayeux, una città medievale che conserva il celebre “Arazzo della Regina Matilde”, una tela di lino ricamata lunga 70 metri risalente all’XI secolo, che è un’opera d’arte e al contempo un prezioso documento storico inserito dall’Unesco nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E da qui non si può non proseguire per la Pointe du Hoc, la scogliera dove i Rangers americani riuscirono ad espugnare le postazioni naziste.

Fonte: Caldana Europe Travel

Bayeux

Infine, la rinomata ed eccezionale Mont Saint Michel, una grandiosa abbazia benedettina che si trova su un isolotto roccioso, al centro di una vasta baia selvaggia spazzata dalle maree più alte d’Europa.

Alla scoperta della Bretagna

Caldana Europe Travel pianifica anche degli itinerari alla scoperta della Bretagna che sono davvero eccezionali.

Ma del resto questa è una delle regioni più affascinanti di tutto il Paese. Vi basti pensare che è circondata dal burrascoso Oceano Atlantico, che ha origini celtiche e che custodisce un territorio ricco di paesaggi diversi e incantevoli.

Tra le mete da scoprire in Bretagna c’è Chartres, una località che sfoggia una maestosa cattedrale che è un vero e proprio capolavoro del gotico francese. Non a caso è annoverata dall’Unesco nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Meravigliosa anche Rennes che è stata persino eletta come una delle città più piacevoli di Francia in cui vivere, una meta con una personalità giovane e dinamica e dove prende vita un ricco patrimonio storico.

Fonte: Caldana Europe Travel

Rennes

Un viaggio in Bretagna non può prescindere da una visita della Costa di Smeraldo con sosta al porto di Cancale, famoso per l’ottima qualità delle ostriche, e Saint Malo con la sua cittadella fortificata racchiusa tra antiche mura che regalano stupendi panorami sulla Manica e sulle isole.

Decisamente affascinante anche la Costa di Granito Rosa, così chiamata perché l’erosione dei venti e del mare ha modellato in forme fantastiche le scogliere dalle mille tonalità rosate. Zona da cui si può ammirare, tra l’altro, la splendida spiaggia di Ploumanach e Tregastel.

Fonte: Caldana Europe Travel

Ploumanach

Poi il Finistère, la regione più occidentale di Francia, dove toccare con mano la storia: si visita la zona dei Calvari o Complessi Parrocchiali, risalenti al tardo – medioevo, per poi andare a Quimper, la più datata città della Bretagna e capitale dell’antico Ducato di Cornovaglia.

Eccezionale è anche Concarneau la cui cittadella fortificata è circondata da mura di granito rosa. Non da meno è Vannes, pittoresca cittadina dall’aspetto medievale e anche piccolo porto della costa meridionale bretone.

Fonte: Caldana Europe Travel

Concarneau

Altro giro e altra corsa, ma questa volta direzione Nantes, città che sfoggia fiera il Castello dei Duchi di Bretagna circondato da torri e bastioni; la Cattedrale gotica di San Pietro e Paolo con le tombe di Francesco II e della moglie e molte altre meraviglie.

Fonte: Caldana Europe Travel

Nantes

Normandia e Bretagna: accoppiata vincente

La verità, però, è che la soluzione ideale sarebbe fare un tour che tocchi entrambe le regioni che, oltre a confinare, si caratterizzano per la loro natura, storia, arte e tradizioni. Caldana Europe Travel offre un itinerario completo, uno di quelli che vi regalerà emozioni intense.

Un percorso di questo tipo, infatti, permette di conoscere la costa francese affacciata sull’Atlantico che si distingue per essere uno dei luoghi più romantici e suggestivi d’Europa. Sarà poi impossibile non rimanere incantati dalla forza e dal misticismo delle regioni bretoni e normanne grazie agli spettacolari scenari naturali della Costa di Alabastro, della Costa di Granito Rosa e di Mont St. Michel, la “Meraviglia d’Occidente”.

Poi ancora l’eleganza delle cittadine normanne, fonte d’ispirazione per pittori, scrittori e grandi artisti; le antiche tradizioni delle cittadine di mare bretoni; la storia raccontata dai megaliti di Carnac e dalle spiagge scenario dello Sbarco Interalleato.

Fonte: Caldana Europe Travel

Quimper

Insomma, un tour in entrambe queste perle francesi è un’esperienza che non lascia indifferenti e che fa ritornare a casa con un bagaglio emotivo e di vita che è difficile acquisire altrove.

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Il Colorado della Provenza, un canyon a due passi dal mare

L’immediato entroterra della Provenza – Costa Azzurra regala un’infinità di luoghi e paesaggi inaspettati che meritano di essere scoperti durante una vacanza trascorsa nel Sud della Francia.

Tra i tanti luoghi da visitare ce n’è uno decisamente inaspettato, che per il suo territorio alquanto inusuale per le latitudini a cui si trova è chiamato “Colorado della Provenza”. Chi ha visitato alcuni dei parchi americani come la Monument Valley o il Bryce Canyon o Zion National Park o ancora l’Antelope Canyon, per esempio, si ritroverà nel paesaggio e nei colori che si presentano davanti agli occhi di chi viene qui.

Il luogo è Rustrel e prende il nome dal vicino villaggio che conta all’incirca 700 abitanti, uno dei tanti “village perché” come li chiamano da queste parti arroccati sulle colline che fanno da cornice a tutta la Riviera francese.

Rustrel-provenza

Fonte: 123rf

Il color ocra del Colorado della Provenza

Qui tutto è color ocra. A rendere unico questo luogo sono le sue incredibili formazioni rocciose, nate dall’erosione del tempo e dagli agenti atmosferici. Queste formazioni risalgono a più di 200 milioni di anni fa. I giacimenti di ocra iniziarono a essere sfruttati fin dal ‘700 e le formazioni rocciose odierne sono anche il risultato dell’erosione e degli scavi fatti nel corso degli anni.

La leggenda di Rustrel

Un’antica leggenda narra che la terra di Rustrel sia diventata rossa per via del sangue versato dalla bella Sirmonde che si suicidò lanciandosi giù dalle falesie pur di non essere trafitta dalla spada dal marito che aveva scoperto che la moglie aveva un amante.

I sentieri del Colorado della Provenza

Il modo migliore per esplorare questo luogo incredibile è seguendo i vari sentieri che negli anni sono stati tracciati tra le rocce color ocra e la verdissima macchia mediterranea.

Uno degli itinerari più suggestivi da percorrere a piedi è quello che porta ai Camini delle Fate, delle formazioni rocciose simili a quelle che si trovano nella Cappadocia, in Turchia.

L’itinerario del Sahara è il più gettonato. Semplice e adatto a tutti, è lungo 2,1 chilometri e il giro dura circa 40 minuti considerando l’andata e il ritorno.

Il sentiero dei Belvedere abbraccia l’intero Colorado provenzale, regalando una splendida vista di tutto il “Colorado”. Questa passeggiata è più difficile e ha un dislivello maggiore, ma offre un panorama che vale la fatica. Il circuito è lungo circa 4 km e dura circa un’ora e 45 minuti di cammino con un dislivello di 70 metri.

Tutti i sentieri sono indicati con segnaletiche blu e arancio, posizionate sui pali di ferro rosso che aiutano a seguire gli itinerari corretti da seguire. Infatti, è severamente vietato uscire dai tracciati in quanto il Colorado della Provenza è un patrimonio naturale molto fragile e sensibile al grande afflusso di visitatori. Per riuscire a preservarlo bisogna essere estremamente rispettosi del territorio. Inoltre, è vietato avvicinarsi ai Camini delle fate in quanto la roccia è estremamente friabile e quindi pericolosa, con rischio di cadute e smottamenti.

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L’itinerario dei fiori in Francia, spettacolo vero

La primavera è il periodo migliore per vivere un turismo lento a contatto con un territorio immerso nei colori e nei profumi seguendo incantevoli percorsi verdi e fioriti: in Francia sono molte le strade ideali per ammirare lo spettacolo del risveglio della natura.

Tourrettes sur Loup, il borgo della violetta

Tra Nizza e Cannes, a 14 chilometri dalla costa, il delizioso borgo medievale di Tourrettes sur Loup dalle alte case simili a bastioni, arroccato su uno sperone roccioso nell’abbraccio di una vegetazione generosa dove crescono spontaneamente aloe e fichi d’india, si fregia dell’appellativo “Città delle Viole” poiché, da quasi un secolo, si coltivano le violette, ancora oggi una delle principali attività del territorio.
A marzo viene organizzata una festa in loro onore con sfilate e battaglie di fiori.

Il borgo può essere scoperto passeggiando senza fretta lungo le sue graziose stradine, i passaggi a volta, le antiche facciate in pietra restaurate con gusto, le scale fiancheggiate da fiori, i quasi 30 laboratori, gallerie di artisti e artigiani creativi nella Grand’Rue.

Infine, non lasciate il villaggio senza aver fatto tappa al Castello di Villeneuve del XV secolo e la sua superba piazzetta.

Le mimose in fiore della Costa Azzurra

Ogni anno, da gennaio a marzo, la Costa Azzurra si tinge di giallo con la fioritura delle mimose, il simbolo della Riviera Francese, cui è dedicata la “Route della Mimosa“, 130 suggestivi chilometri da Bormes-les-Mimosas fino a Grasse, capitale del profumo.

Il percorso, tra splendidi paesaggi, parte dal villaggio medievale del XII secolo di Bormes-les-Mimosas, “uno dei più bei villaggi fioriti di Francia” le cui strade sono adornate fino a marzo dalle differenti varietà di mimose.
Il borgo ospita, inoltre, il Parc Gonzalez Jardin Austral dove insieme alle mimose si possono apprezzare più di 500 specie esotiche.

L’itinerario prosegue per i 15 chilometri del Royal Canadel-sur-Mer dove il verdeggiante Massiccio dei Maures si tuffa nell’azzurro del Mediterraneo: qui il celebre paesaggista francese Gilles Clement ha realizzato un magnifico spazio naturale protetto sulle rive del mare, il Domaine du Rayol.

Arriviamo poi alle porte del massiccio dell’Estérel, un paesaggio selvaggio plasmato da insenature rocciose, piccole spiagge, falesie che include la Corniche d’Or, favoloso tratto di strada costiera intagliata tra le rocce di colore rosso.
Le mimose sono parte integrante della zona: dal villaggio di Agay hanno inizio le escursioni guidate, con tema “Le mimosa dans l’Estérel”, che conducono ai laghi di Peguières.

“Capitale storica della mimosa” è Mandelieu La Napoule, bellissima località balneare della Costa Azzurra dove è possibile vedere l’unica cappella dedicata a Notre Dame des Mimosas, edificata nel 1927 nel quartiere Termes da parte degli abitanti che erano in gran parte coltivatori specializzati della mimosa.

Infine, da citare il villaggio di Pegomas, patria della coltivazione delle mimose insieme a vigneti, uliveti e alberi da frutto.
In particolare, la profumata pianta dai fiori gialli conobbe un grande successo commerciale all’inizio del XIX secolo.

La Valle della Loira e la Strada dell’Iris

La “Strada dell’Iris” è un coinvolgente itinerario circolare da percorrere in bicicletta che segue la fioritura dell’iris nel cuore della Francia, a sole due ore di auto da Parigi.

Si parte da Orleans, ricca di botteghe artistiche e artigianali, si attraversa Nevers e si approda a Tours, fiancheggiando le rive della Loira.

Il percorso, fiore all’occhiello di un turismo lento e floreale, va anche a unire due tra i vivai di iris più noti a livello internazionale e sette tra i Giardini più incantevoli del Paese, autentico patrimonio botanico e storico di Francia.

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I ciliegi sono in fiore a Parigi: l’Hanami ha inizio

L’arrivo di marzo, lo sappiamo, è un invito ad accogliere quelle che sono le visioni più belle dell’anno. Tutto merito di Madre Natura che, con il suo risveglio, tinge di meraviglia il mondo che abitiamo e trasforma il pianeta nel palcoscenico di spettacoli mozzafiato, che incantano e sorprendono.

Fioriscono i prati, i boschi e i giardini, anche i viali alberati delle città si colorano di magia trasformandosi nelle scenografie perfette di passeggiate, esperienze e viaggi straordinari. È il miracolo della primavera che esplode intorno a noi, e che ci invita a scoprire e riscoprire le destinazioni che già conosciamo.

È anche il tempo dell’Hanami, la tradizionale usanza giapponese che esorta i cittadini a scendere in strada per ammirare le fioriture dei ciliegi e tra quelle perdersi e immergersi. Ma per ammirare questo grandioso spettacolo non dobbiamo per forza volare dall’altra parte del mondo, perché anche a Parigi i ciliegi sono in fiore e la città, ve lo assicuriamo, non è mai stata così bella.

Parigi in primavera si tinge di rosa

Organizzare un viaggio a Parigi, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La capitale della Francia, da sempre in cima alle travel wish list dei viaggiatori, offre tutta una serie di esperienze e di visioni che ogni giorno attirano centinaia e migliaia di turisti che arrivano qui per vivere la magia della Ville Lumière.

Centro mondiale di arte, moda, cultura e gastronomia, la capitale della Francia ospita alcuni dei monumenti europei più celebri del mondo, tra i quali la la Torre Eiffel, il Museo del Louvre e la cattedrale gotica di Notre-Dame. Non sono solo le attrazioni iconiche, però, ad attirare i viaggiatori provenienti da ogni dove, ma lo sono soprattutto i suoi quartieri bohemien, le caffetterie tradizionali, le passeggiate sulle rive della Senna e tra i boulevard in fiore.

Insomma, Parigi è una città che non smette mai di sorprendere con le sue atmosfere senza tempo e con i suoi scorci romantici. È bella in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, ma raggiungerla in primavera vuol dire concedersi un viaggio sensoriale per vivere in prima persona il risveglio della natura.

Sì perché proprio adesso, che la primavera sta per esplodere in tutta la sua meraviglia, i ciliegi sono in fiore a Parigi. Lo sono davanti alla Tour Eiffel e nei Jardin des Tuileries, nei Giardini del Trocadero e a Champ de Mars. Fioriscono anche nel Jardin des Plantes,  il principale orto botanico di Francia, che ospita il più grande ciliegio giapponese della città.

Ciliegi in fiore nella città di Parigi

Fonte: iStock

Ciliegi in fiore nella città di Parigi

I ciliegi sono in fiore: dove praticare l’Hanami a Parigi

Parigi, dicevamo, ci mostra tutta la sua bellezza in primavera, e ci conferma che non abbiamo bisogno di volare dall’altra parte del mondo per ammirare quella che è, con tutta probabilità, la fioritura più suggestiva e affascinante di sempre. L’Hanami ci invita a fare proprio questo: osservare i fiori, godere della bellezza di questi. E quale occasione migliore, se non questa, per tornare a Parigi?

Nella capitale della Francia i ciliegi sono in fiore un po’ ovunque. Vi basterà passeggiare per la città, e raggiungere i luoghi iconici per ammirarli in una veste diversa, colorata e profumata. Tuttavia, se volete festeggiare l’arrivo della primavera, e ammirare il paesaggio in fiore, l’invito è quello di raggiungere il Parco di Sceaux, ad appena 10 chilometri dalla città. È qui che dal 1° aprile una grande festa celebrerà la fioritura dei ciliegi e l’Hanami.

Ciliegi in fiore a Parigi

Fonte: iStock/Pascale Gueret

Ciliegi in fiore a Parigi
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Italia e Francia unite da 11 chilometri di sentiero

Italia e Francia sono unite da un nuovo tracciato internazionale dedicato allo scialpinismo con magnifico scorcio sul Monte Bianco: sono operativi e percorribili gli 11 chilometri del percorso transfrontaliero Skialp al Piccolo San Bernardo, tra Savoia e Valle d’Aosta.

L’iniziativa è sostenuta dal programma europeo Interreg ALCOTRA Italia-Francia con la partecipazione dei Comuni di La Thuile (coordinatore), Séez, Montvalezan, della Communauté de Communes de Haute- Tarentaise (CCHT) e del GEIE La Thuile La Rosière Sud Mont-Blanc.

Lo scenario del nuovo percorso senza frontiere

Il nuovo tracciato tra Italia e Francia si presenta come un’occasione unica per gli appassionati di scialpinismo di vivere un’esperienza rigenerante e potente dal punto di vista fisico ed emotivo, e di praticare l’attività sulla neve scoprendo luoghi di notevole valore naturalistico, storico e culturale del territorio italiano e francese al Piccolo San Bernardo.

Il percorso, infatti, consente di esplorare pendii e altopiani dell’Espace San Bernardo passando da un’altitudine variabile tra i 1.460 e i 2.574 metri con indimenticabili scorci sul Monte Bianco innevato, sui ghiacci perenni del Rutor e sulla più dolce distesa del Piccolo San Bernardo, con il suo ricco bagaglio di storia umana contrassegnata nei secoli dal passaggio di mercanti, pellegrini ed eserciti.

Un’ imperdibile e rara occasione per confrontarsi con la potenza della montagna in uno scenario mozzafiato, che non può lasciare indifferenti.

Gli undici chilometri di tracciato sono dotati di segnaletica per la sicurezza e la serenità degli sciatori nonché di un’app web che consente la geolocalizzazione e la scoperta dei punti di maggiore interesse.

I tracciati di Skialp

Il percorso appena inaugurato che unisce Italia e Francia offre una rara possibilità di confrontarsi con una montagna senza frontiere capace di restituire agli occhi e allo spirito tutta la sua forza e bellezza.

A scelta, può avere inizio dal lato italiano oppure da quello francese.

Il tracciato che inizia dall’Italia, lungo 11 chilometri, parte da Les Suches a 2176 metri e continua per circa 4 chilometri lungo una pista battuta e percorribile in piena sicurezza, fino a raggiungere il Colle del Belvedere a 2558 metri.
Da qui, è possibile proseguire verso la Francia seguendo la pista Carabiniers che conduce alla partenza della seggiovia Chardonnay con cui si raggiunge il Col de la Traversette, per poi scendere fino a La Rosière.

Invece, partendo da La Rosière sul lato francese, il tracciato sale fino al Col de la Traversette a quota 2383 metri per poi scendere fino alla partenza dello skilift Bellecombe 1: servendosi degli impianti Bellecombe 1 e Bellecombe 2 si raggiungono i 2558 metri del Colle del Belvedere da cui è possibile scendere fino a La Thuile. In questo caso il percorso misura 11,8 chilometri.

Gli sviluppi futuri

Il progetto Nouvelles Liaisons Transfrontalières (sostenuto dal Programma Interreg europeo Alcotra Italia-Francia) prevede 4 percorsi transfrontalieri che si aggiungono alle 2 Liaisons esistenti, quella stradale in estate e quella invernale tra gli impianti di risalita di sci alpino.

Si tratta di percorsi che agevolano la riconnessione con la montagna in tutte le stagioni, ristabilendo le relazioni tra persone, ambiente e antiche memorie.

Oltre al percorso Skialp per lo scialpinismo, sono in corso l’allestimento di un percorso per la bike (sia in mountain bike che in e-bike, con vari punti di ricarica), un sentiero escursionistico sull’itinerario del Consiglio d’Europa di Saint Martin de Tours nella tratta tra la Thuile e Séez, e una passeggiata sulle tracce della Memoria, alla scoperta del patrimonio del Colle del Piccolo San Bernardo, dall’antico Cromlech celtico alla Mansio romana fino all’Ospizio del Piccolo San Bernardo.