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Isola di Föhr, una Germania sorprendente

Se pensiamo ad un viaggio in Germania, la mente vola subito a splendide città d’arte come Berlino o Amburgo, che custodiscono preziosi patrimoni culturali, o a itinerari immersi nel verde per scoprire il suo lato incontaminato. Eppure, c’è un luogo davvero speciale che i turisti ancora non conoscono: si tratta dell’isola di Föhr, frequentata soprattutto dai tedeschi, dove si possono ammirare delle vere bellezze. Scopriamole insieme.

L’isola di Föhr, natura incontaminata

Cosa rende così speciale l’isola di Föhr? Appartenente all’arcipelago delle Frisone Settentrionali, diviso tra Germania e Danimarca, è immersa tra le acque del Mare del Nord. Pur non facendone amministrativamente parte, l’isola è circondata dal Parco Nazionale del Wattenmeer dello Schleswig-Holstein, che include anche il Mare dei Wadden: è il tratto che va proprio dalle Frisone sino alle coste danesi e tedesche, ed è di particolare interesse naturalistico sia per la sua ricca fauna e flora che per i suoi fondali lagunosi.

La stessa isola di Föhr è un paradiso incontaminato: protetta dalle vicine isole di Amrum e Sylt, che la riparano dalle correnti del Mare del Nord, ha sviluppato una rigogliosa vegetazione ed è per questo conosciuta anche come “isola verde”. Insomma, stiamo parlando di un luogo davvero meraviglioso, dove molti turisti tedeschi trascorrono le vacanze, approfittando delle sue spiagge sabbiose e ancora selvagge per trascorrere giorni di relax al sole. Naturalmente, ci sono tante altre attrazioni a Föhr, ed è per questo la perfetta meta turistica per chi vuole scoprire un angolo autentico di Germania.

Cosa vedere sull’isola di Föhr

Seppure molto piccola e scarsamente abitata – vi si contano appena 8.800 residenti stabili -, l’isola di Föhr vanta numerose località che meritano almeno una visita. È il caso, ad esempio, di reperti preistorici che si possono ammirare lungo le coste: si tratta di antiche sepolture a tumulo risalenti probabilmente all’età del Bronzo, a riprova di quanto lontano nel tempo affondi la storia di questo posto. Particolarmente affascinanti sono poi i villaggi che punteggiano l’isola, e che vantano casette molto caratteristiche. Sono infatti realizzate in mattoni e coperte da tetti in paglia, così da assumere un aspetto molto suggestivo (tanto da essere tra le più fotografate di tutta la regione).

La città di Wyk è la più importante dell’isola e ne costituisce il capoluogo: è non soltanto il porto principale di Föhr, dove attraccano i battelli provenienti dalla terraferma, ma anche una nota destinazione termale. Il suo passato come villaggio di pescatori aleggia ancora nell’atmosfera, dalle caratteristiche sepolture dei marinai che si trovano nel piccolo cimitero accanto alla Chiesa di San Nicola al faro di Olhörn, il quale fa ombra ad una piccola ma graziosissima spiaggia. Da qui parte una splendida passeggiata che raggiunge il centro, da cui si può godere dello spettacolo delle isole di Halligen.

Sempre a Wyk si trova un affascinante museo sulla civiltà e cultura frisone, mentre nel paese di Alkersum se ne può visitare un altro, il Museo dell’Arte della Costa Occidentale, che custodisce preziosissime opere di autori come Much, Nolde e Liebermann. Nel piccolo villaggio di Borgsum, invece, sorgono le rovine di un antico forte medievale che, con tutta probabilità, ha origini vichinghe. È incredibile pensare che questi antichi resti risalgono addirittura al X secolo. Un’ultima tappa da non perdere è il paesino di Nieblum, dove si trovano tantissime casette dai tetti in paglia: appartenevano ai capitani di nave che, nei secoli passati, avevano fatto la loro fortuna con la caccia alle balene.

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Ulm, tra le mete più romantiche della Germania

Da Berlino a Monaco di Baviera, passando per i paesaggi incontaminati della Foresta Nera e i suoi borghi fantastici: in Germania ci sono moltissime località da esplorare, ma chi davvero vuole vivere un’esperienza diversa non può lasciarsi sfuggire l’opportunità di visitare Ulm, una città romantica e bizzarra situata nel meridione del Paese. Perché questa è una meta così speciale? Scopriamolo insieme.

Ulm, la città “dei geni e dei record”

Chi ama la tipica atmosfera tedesca, rimarrà incantato tra le stradine di Ulm, ammirando i suoi monumenti storici e le tante attrazioni che l’hanno resa famosa. In Germania, è conosciuta come la città dei geni: qui nacquero alcune delle menti più brillanti dei secoli passati, a partire dal celebre fisico Albert Einstein, “papà” della relatività. In effetti, passeggiando per il centro storico è facile imbattersi in una fontana sormontata da una testa bronzea che ha le fattezze del geniale scienziato (con la lingua di fuori, ovviamente). È un memoriale che – non tutti lo sanno – sorge nel punto in cui un tempo si trovava la casa natale di Einstein, distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Ma il fisico non fu l’unico brillante personaggio famoso che vide la luce ad Ulm: si ricordano anche Max Bentele, ingegnere meccanico che diede un enorme contributo nella realizzazione delle prime turbine aeree, e Albrecht Berblinger, che invece fu il primo uomo a volare su un deltaplano. Al di là delle sue incredibili menti, la città è anche conosciuta per i numerosi primati che accoglie – alcuni decisamente bizzarri. E sono proprio i detentori di tali record i primi luoghi da visitare per poter apprezzare le meraviglie di Ulm, una destinazione tanto romantica quanto curiosa.

Cosa vedere a Ulm

Nel centro storico della città, svetta imponente la Cattedrale Ulmer Münster: la sua costruzione ebbe inizio nel 1377, ma ci vollero ben 500 anni prima di vederla completata. È un capolavoro in stile gotico, una delle chiese più grandi d’Europa – e la seconda della Germania, subito dopo il Duomo di Colonia. Eppure, nonostante la sua grandiosità, a detenere un primato è solamente il suo campanile, che si innalza per ben 161,5 metri, ottenendo il titolo di più alto del mondo. Quasi sulla cima si trova una terrazza panoramica da cui si gode di una vista mozzafiato, il premio offerto ai coraggiosi che osano sfidare gli oltre 700 ripidi scalini necessari per raggiungerla.

La città di Ulm, che sorge sulla confluenza del fiume Blau con il celebre Danubio, ha un bellissimo quartiere di pescatori dove si respira un’atmosfera davvero romantica. Camminando lungo le sponde dei canali, si arriva facilmente a quello che è diventato il simbolo della città: stiamo parlando di Schiefes Haus, che accoglie un hotel di lusso. Le sue pareti pendenti gli hanno permesso di guadagnarsi il primato come albergo più sbilenco del mondo. Impossibile resistere alla tentazione di scattargli una foto.

Ma c’è ancora un record da scoprire: è quello dedicato alla scultura zoomorfa più antica, affidato ad una piccola statuina d’avorio risalente all’Alto Paleolitico, ovvero a ben 30mila anni fa. Rappresenta l’Uomo Leone, ed è esposta presso l’Ulm Museum, una delle istituzioni più importanti della città. Prima di lasciare questo luogo fantastico, ci sono tante altre meraviglie da visitare. Tra le tappe imperdibili ci sono Rathaus, splendido palazzo comunale del ‘300, e – per gli animi più romantici – la passeggiata sulle mura rosse della città.

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Dalla Baviera fino al Mar Ionio: la Strada di Sissi

Un lunghissimo cammino che, dall’Europa centrale, arriva a toccare le coste del Mar Ionio: è la splendida Strada di Sissi, dedicata ad una grande donna che ci ha sempre fatto sognare. L’itinerario affronta ben 6 diversi Stati, toccando tutti i luoghi più amati dalla Principessa, alcuni divenuti famosissimi e altri ancora quasi sconosciuti. È l’occasione perfetta per fare un tuffo tra storia e natura, andando alla scoperta di città meravigliose e parchi rigogliosi. Ecco le tappe più belle.

La Strada di Sissi, un cammino unico

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la Strada di Sissi non ha un itinerario ben preciso: è piuttosto un dedalo di percorsi che si intrecciano, facendoci girare per gran parte dell’Europa centrale e spingendosi poi verso sud, toccando le coste ioniche della Grecia. Il fil rouge che accomuna tutti questi sentieri è la figura storica di Elisabetta di Wittelsbach, da tutti conosciuta come Principessa Sissi, che fu Imperatrice d’Austria per via del suo matrimonio con il sovrano Francesco Giuseppe. Ben lontana da quello che all’epoca sarebbe stato il ruolo tradizionale di una donna dell’alta società, Sissi amava viaggiare e non lo ha mai nascosto.

Nel suo peregrinare per il continente, incontrò luoghi meravigliosi e vi lasciò il suo cuore. Ed è proprio questo il patrimonio storico che la Strada di Sissi vuole oggi preservare e valorizzare, regalando agli escursionisti una vera avventura indietro nel tempo: c’è spazio per lunghe camminate nel verde e momenti di quiete tra i giardini più belli che la Principessa ha tanto amato, ma anche per scoprire musei e città d’arte, monumenti preziosissimi e angolini segreti. L’intera rete di itinerari si snoda per oltre 1.400 km, distribuita tra Germania, Austria, Ungheria, Svizzera, Italia e Grecia. Ma quali sono i luoghi imperdibili per chi vuole mettersi in marcia?

Dalla Baviera all’Austria

Nata in Baviera, la Principessa Sissi trascorse un’infanzia serena tra le campagne, imparando ad andare a cavallo nel rigoglioso parco del Castello di Unterwittelsbach, una delle residenze più amate da suo padre. La ragazza se ne allontanò fin troppo presto, perdendo la sua spensieratezza: tuttavia, la Baviera rimase per sempre la sua terra del cuore, dove tornare per rifugiarsi in un’oasi di pace come l’Isola delle Rose, tra le acque scintillanti del lago di Starnberg. Un’altra tappa meravigliosa è la città di Augusta, legata a doppio filo alla Principessa per via di alcune figure importanti nella sua vita che abitarono proprio qui.

Stretto il fidanzamento con l’Imperatore Francesco Giuseppe, la Principessa Sissi lasciò la sua amata terra natia per varcare i confini austriaci, dove trascorse gran parte dell’età adulta. Tra le tante tappe da visitare, c’è senza dubbio Bad Ischl, famosa città termale dove avvenne il primo incontro tra una giovanissima Elisabetta e l’Imperatore. Passeggiare tra i luoghi che li ha visti innamorati è davvero una splendida emozione: in particolare, bisogna proprio fare tappa presso l’odierno museo cittadino, che all’epoca era una prestigiosa residenza che ospitò la cerimonia di fidanzamento della Principessa.

Complesso di Hofburg

Fonte: iStock | Ph. Vladislav Zolotov

Il complesso di Hofburg, a Vienna

Non si può dimenticare Vienna, città simbolo di Sissi e della sua vita sfarzosa, trascorsa tra lussi e tormenti interiori. A partire dal complesso di Hofburg, dove venne celebrato il matrimonio – e in seguito anche le nozze d’argento della coppia. Oggi le sue sale accolgono il Museo di Sissi, con una ricca esposizione di oggetti ad essa appartenuti che raccontano la sua personalità in tutte le sfumature. A non molta distanza, il Castello di Schönbrunn è il luogo in cui la Principessa visse le sue estati, godendosi lo splendido parco che lo circonda.

Dall’Ungheria alla Svizzera

Il cammino prosegue verso l’Ungheria, dove Sissi trascorse momenti di pura passione, sia in ambito privato che in quella che divenne la sua vita politica. Fu a Budapest, presso la Chiesa di Mattia, che lei e suo marito vennero incoronati come regnanti del Paese. Mentre fu nella vicina Gödöllő che la coppia soggiornò durante la maggior parte dei suoi viaggi in terra magiara, ospiti in quella meravigliosa residenza barocca conosciuta come Castello Grassalkovich. Tuttavia, l’Ungheria fu anche il luogo in cui la Principessa dovette dire addio alla sua primogenita Sofia, ammalatasi gravemente quando era ancora piccolissima.

Ma continuiamo a seguire le orme di Elisabetta, che ora ci conducono in Italia: la Principessa ha sempre amato molto il clima temperato e le cure termali delle località del nord del nostro Paese, soggiornando spesso a Merano. Alcuni inverni li trascorse presso Castello Trauttmansdorff, nell’Alto Adige, che oggi vantano dei giardini incantevoli – chiamati Giardini di Sissi – dove si possono ammirare centinaia di specie botaniche diverse. In un paio d’occasioni, la Principessa si diresse poi a Venezia, rimanendo affascinata dalla città lagunare e dalle sue incredibili architetture. Talvolta, invece, si spinse fino al Castello di Miramare, alle porte di Trieste.

Achilleion

Fonte: iStock | Ph. Wirestock

L’Achilleion, a Corfù

Da qui, due volte l’anno Sissi si imbarcava per giungere a Corfù, dove riposava sulle spiagge affacciate sul Mar Ionio e si interessava dell’affascinante cultura greca. Rimanendone conquistata, la Principessa fece addirittura costruire qui un palazzo in stile pompeiano, l’Achilleion. Infine, non resta che ritornare verso nord e scoprire i luoghi in cui la Principessa trascorse i suoi ultimi anni, in Svizzera. Da sempre una grande amante dei paesaggi montani e della natura incontaminata, non potè che lasciare il cuore in queste località idilliache.

Fu a Montreux, bellissimo villaggio incastonato tra monti e lago, che la Principessa Sissi decise di ritirarsi dopo la morte del suo terzogenito Rodolfo, che avrebbe dovuto diventare Imperatore d’Austria succedendo a suo padre. Il lutto che le gravò improvvisamente sulle spalle non la lasciò più. Il suo ultimo viaggio la condusse da Montreux a Ginevra, una breve traversata in battello che non avrebbe mai avuto ritorno. Il giorno seguente, infatti, la Principessa rimase vittima di un attentato proprio a due passi dal celebre lago.

Fu in una stanza d’albergo che esalò il suo ultimo respiro, quella stessa stanza (una suite dell’Hotel Beau-Rivage) che ancora oggi espone molti cimeli appartenuti alla Principessa, come ultimo omaggio ad una donna straordinaria. I turisti possono anche ammirare due sculture in memoria di Sissi, ciascuna situata sulla passeggiata lungolago delle due città che accolsero i suoi giorni finali: Montreux e Ginevra.

Montreux

Fonte: iStock

Montreux
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Se siete amanti dei cani dovete visitare questo imperdibile museo

Siete amanti degli animali, in particolare dei nostri amici a quattro zampe? Avete mai voluto saperne di più su di loro e fare un viaggio nella loro storia? Se è così, vi consigliamo di visitare il “Museo del bassotto” (Dackelmuseum), in Germania. Situato nella pittoresca città di Passau, in una vecchia rimessa per carrozze degli inizi del XIX secolo, questo museo è dedicato esclusivamente ai bassotti e alla loro storia.

Il progetto nasce dall’idea di Josef Küblbeck e di Oliver Storz, che hanno lasciato il loro lavoro di fioristi per dedicarsi completamente alla loro passione per questa razza canina. Il museo ha aperto le porte nel 2018 ed è diventato un’attrazione imperdibile per gli amanti dei cani di tutto il mondo.

Entrando qui i visitatori avranno l’opportunità di imparare tutto sulla storia del bassotto, dalle sue origini alla selezione genetica, fino ai giorni nostri. Molte di queste opere risalgono al XIX secolo, quando i bassotti iniziarono a comparire per le strade della Germania, e le sculture ed i dipinti che raffigurano queste adorabili creature ne celebrano la popolarità che li ha resi protagonisti nel corso dei secoli.

Alla scoperta di esposizioni uniche e divertenti

Josef Küblbeck e Oliver Storz, Museo del bassotto

Fonte: IPA

Josef Küblbeck e Oliver Storz, fondatori del Museo del bassotto

Il Dackelmuseum è una struttura unica nel suo genere, dedicata all’esposizione di diversi tipi di bassotto provenienti da tutto il mondo. Nelle sue sale si possono ammirare esemplari rari e affascinanti come il bassotto nano tedesco, il bassotto a gambe corte, il bassotto a pelo lungo e molti altri ancora.

Il museo si prefigge lo scopo di promuovere la conoscenza di questa razza canina e di fornire informazioni sulla sua origine e peculiarità. Ogni esemplare esposto viene presentato con una scheda descrittiva dettagliata, che illustra le caratteristiche fisiche e comportamentali della specie.

All’interno della struttura avrete la possibilità di osservare opere d’arte e documenti storici, fotografie e sculture provenienti da collezioni private e mostre pubbliche. Potrete, inoltre, esplorare una serie di affascinanti attrazioni, tra cui opere interattive come una casetta per bassotti a grandezza naturale e una presentazione audiovisiva della storia e dello sviluppo dei bassotti. Il museo offre anche programmi educativi per adulti e bambini, che vanno dalle conferenze sull’allevamento alle lezioni cinofile.

Insomma, per tutti gli appassionati di questa razza canina (e non solo), il Museo del bassotto è sicuramente una tappa obbligata che vi permetterà di scoprire uno dei luoghi più incantevoli della Germania, la Baviera.

Passau, alla scoperta della Bavaria tra storia e modernità

Il Museo del bassotto è solo una delle tante attrazioni di questa località così affascinante. Se siete alla ricerca di un’esperienza indimenticabile nella Baviera meridionale, Passau vi conquisterà con la sua affascinante bellezza, lasciandovi senza fiato.

Circondata da rive maestose del fiume Danubio, la città offre una combinazione di storia e modernità. Passeggiando tra le sue strade, potrete ammirare l’architettura antica degli imponenti edifici, tra cui la Cattedrale di San Stefano, l’Antico Municipio e la Chiesa dei Domenicani. Mentre ci si avventura tra i vicoli e le caratteristiche abitazioni, non si può non rimanere affascinati dalla sontuosità storica del suo Duomo e dai dettagli curati del Museo Oberhaus che racconta la storia della città.

La Baviera è senza dubbio e una delle mete turistiche più gettonate in Europa, ricca di luoghi che sono diventati dei veri e propri monumenti del patrimonio culturale del nostro continente. In particolare, non perdete alcune delle attrazioni più famose della regione, dal bellissimo Castello di Neuschwanstein al celebre Oktoberfest di Monaco.

Le maestose montagne che formano uno sfondo mozzafiato, i magnifici castelli che sembrano usciti da un racconto di fiabe, i laghi cristallini e le pittoresche cittadine raccontano la storia di una regione ricca di tradizioni e cultura. Insomma, visitare il Museo del bassotto vi darà l’opportunità non solo di apprezzare il rapporto secolare che esiste tra gli esseri umani e questi amati animali domestici, ma anche di ammirare la bellezza di una regione straordinaria come la Baviera.

Non resta molto altro da fare se non iniziare a pianificare il vostro viaggio e scoprire uno dei musei più singolari della Germania, ma attenzione: una volta visitato questo incantevole territorio, sarà difficile andarsene!

La città di Passau

Fonte: iStock

Passau, Germania
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L’incredibile ritrovamento avvenuto in Germania

Nessuno avrebbe mai immaginato cosa si nascondeva in quelle scatole polverose, rimaste per tanto tempo dimenticate in un angolo. L’incredibile ritrovamento è avvenuto in Germania, presso la biblioteca diocesana dell’Arcivescovado di Monaco di Baviera e Frisinga: per gli esperti, si tratta della “scoperta filosofica del secolo”.

Germania, trovati manoscritti con appunti di Hegel

Questa volta non si tratta di un misterioso relitto affondato in acque oceaniche o di un’incredibile scoperta archeologica come le tante avvenute negli ultimi mesi. Bensì di oltre 4mila pagine di appunti delle lezioni e delle conferenze tenute da Georg Wilhelm Friedrich Hegel, importante filosofo tedesco conosciuto come il padre dell’idealismo. Quello che è riemerso è qualcosa di eccezionale: “Da quasi due secoli i ricercatori non esaminavano queste carte da vicino” – ha spiegato Klaus Vieweg, professore di storia della filosofia presso l’Università di Jena, nonché biografo e ricercatore di Hegel, che ha ritrovato i manoscritti.

“È una scoperta così sorprendente e fortunata che capita probabilmente una sola volta nella vita, è paragonabile alla scoperta di una nuova partitura di Mozart o di Beethoven” – ha concluso Vieweg. Gli appunti erano contenuti in cinque scatole d’archivio assieme a numerose cartelle e ad altri documenti scritti a mano, il tutto ben celato nella biblioteca diocesana dell’Arcivescovado di Monaco di Baviera e Frisinga. Queste carte possono finalmente fare luce su alcuni degli aspetti più complicati della dottrina hegeliana, in considerazione delle numerose riflessioni sul tema della libertà, sulla religione e sull’arte che vi sono contenute.

I manoscritti inediti sulle lezioni di Hegel

Secondo quando emerso ad una prima analisi, gli appunti sono stati trascritti dal filosofo e politico cattolico Friedrich Wilhelm Carove, che è stato uno dei primi studenti di Hegel presso l’Università di Heidelberg. Le trascrizioni sarebbero state donate al professore di filosofia e medico Karl Joseph Hieronymus Windischmann, quindi ereditate da suo figlio Friederich, teologo e vicario generale dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga attorno alla metà dell’800.  Quest’ultimo ha lasciato un’ampia collezione di documenti e manoscritti, tra i quali ora sono emersi gli appunti delle lezioni di Hegel.

Vi è anche la trascrizione di una conferenza di estetica che il filosofo ha tenuto a Heidelberg, tanto a lungo cercata: sarebbe l’unica testimonianza esistente di tale evento. Le opere di Hegel sono da sempre considerate tra le più difficili da comprendere, in ambito filosofico. I manoscritti ora potrebbero aiutare gli esperti a fare chiarezza sulle sue idee: gli appunti sarebbero una specie di “work in progress”, ovvero un’architettura complessa di riflessioni attraverso le quali il filosofo avrebbe pian piano sviluppato le sue opinioni sull’estetica e sulla definizione di arte.

Ora, questi preziosi manoscritti verranno raccolti in un’edizione che conterrà anche il commento di un team di esperti internazionali: tra di loro, lo stesso Vieweg, autore della scoperta, e Christian Illies, professore di filosofia presso l’Università di Bamberga. “Nel corso degli anni, la scoperta di nuovo materiale è diventata sempre meno probabile” – ha spiegato quest’ultimo. Per questo, il ritrovamento degli appunti delle lezioni di Hegel è così importante ed emozionante per gli studiosi che adesso potranno farsi una nuova idea sulle riflessioni del grande filosofo.

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Baumkuchen, dove mangiare il re delle feste in Germania

I motivi che ci spingono a viaggiare intorno al mondo, e in ogni periodo dell’anno, sono tantissimi e diversi, ma tutti hanno lo stesso obiettivo condiviso: quello di vivere esperienze uniche, straordinarie, emozionali e sensoriali.

E se è il senso del gusto che volete solleticare e inebriare, allora, sappiate che questo è il momento perfetto per farlo. Il periodo di Natale, infatti, ci invita a cedere senza sensi di colpa al piacere più peccaminoso di sempre, quello della gola. La magia del Natale, del resto, non è fatta solo di scintillanti luci che illuminano la città, di grandi e maestosi alberi e di soavi melodie, ma anche e soprattutto di prelibatezze che sono destinate a soddisfare il palato in maniera sorprendente e inedita.

E se avete in mente di organizzare un viaggio in Germania in questo periodo per toccare con mano l’incantata atmosfera natalizia che si snoda su tutto il territorio, allora, non potete non assaggiare il Baumkuchen, il dolce caratteristico delle feste che vi permetterà di vivere l’esperienza sensoriale più buona di sempre.

Il Baumkuchen e i dolci delle feste

Se è vero che a Natale siamo tutti più buoni, è vero anche che i prodotti delle tradizioni del mondo lo sono ancora di più. In ogni parte del pianeta, infatti, preparazioni antiche e caratteristiche vengono esposte nelle vetrine delle pasticcerie e sui banchi dei mercati per perpetuare le tradizioni, mentre le tavole di tutti si riempiono di prelibatezze straordinarie.

Dopo aver parlato dei dolci di Natale del mondo è arrivato il momento di scoprire un’altra incredibile preparazione che arriva direttamente dalla Germania. Si tratta del Baumkuchen, un dolce allo spiedo di origini tedesche che, data la sua bontà, si è diffuso rapidamente in altri Paesi del mondo.

In Giappone, per esempio, questo dolce non solo è amatissimo, ma è entrato a far parte delle tradizioni locali. Durante il giorno del matrimonio, per esempio, gli sposi sono soliti regalare proprio il Baumkuchen a tutti gli invitati che hanno preso parte alla celebrazione.

Come abbiamo anticipato, il Baumkuchen è un dolce allo spiedo che, tradotto letteralmente, vuol dire torta albero, motivo per il quale è molto diffuso durante le feste di Natale. In realtà si tratta di un dolce presente nelle pasticcerie tutto l’anno, ma quella forma caratteristica data dagli strati concentrici, che ricorda proprio un tronco d’albero, lo rende la perfetta preparazione da gustare durante l’Avvento.

C’è chi sostiene che il Baumkuchen sia stato importato in Germania dagli antichi romani e chi crede che la torta albero sia nata a Salzwedel nel secolo scorso. Indipendentemente dalle origini controverse però, quello che è certo è che si tratta di un dolce da provare almeno una volta nella vita.

Baumkuchen, preparazione

Fonte: iStock

Baumkuchen, preparazione

Dove mangiare il Baumkuchen

Se solo leggendo del Baumkuchen vi è venuta l’acquolina in bocca, allora, non vi resta che segnare in agenda i luoghi da raggiungere per abbandonarvi a questa esperienza di gusto.

In Germania, ovviamente, sono tantissime le pasticcerie che espongono nelle proprie vetrine il caratteristico dolce. Se avete in mente un viaggio a Berlino dovete assolutamente recarvi al Konditorei und Cafe Buchwald. In questa pasticceria a gestione familiare, situata nel quartiere di Hansaviertel e affacciata sul fiume Spree, vengono preparati Baumkuchen da oltre un secolo e mezzo.

A Monaco di Baviera, invece, potete assaggiare il dolce nel Cafe Kreutzkamm Pacellistr, una caffetteria situata non lontano dal centro storico che offre un’accurata selezione di dolci della tradizione tedesca. Non manca, ovviamente, anche il Baumkuchen. I viaggiatori che l’hanno già provato assicurano che è la torta albero qui è deliziosa.

Durante il periodo di Natale, inoltre, è possibile trovare e assaggiare il Baumkuchen anche negli stand gastronomici dei numerosi mercatini di Natale che si snodano nelle città del Paese. Il consiglio è quello di assistere alla preparazione: la torta, infatti, viene cotta su uno spiedo direttamente sulla fiamma e poi ricoperta con glassa, cioccolato o pasta di zucchero.

Non è facilissimo trovare i Baumkuchen fuori dalla Germania. Tokyo è sicuramente un’eccezione, dato che qui la torta albero è entrata a far parte della tradizione culinaria giapponese. Ma anche nella più vicina Vienna è possibile assaggiare il tanto amato dolce. Se avete in mente un viaggio verso la capitale dell’Austria il posto da raggiungere è Hefi, una caffetteria che vende Baumkuchen e waffle tutto l’anno.

Baumkuchen

Fonte: Getty Images

Baumkuchen
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Guida di Berlino, viaggio alla scoperta della capitale della Germania

Attraversata dal fiume Sprea, Berlino è una delle città più grandi d’Europa, da quando, nel 1871, per volere di Guglielmo I, l’insieme di borghi e piccoli paesi che si trovavano lungo il fiume furono inclusi in un’unica città.

Da allora la città ha avuto una nuova vita, grande sviluppo economico, con la costruzione di palazzi e monumenti di utilità pubblica e istituzionale, numerose attività commerciali, la realizzazione di università e luoghi per artisti e musicisti.

Con la crisi economica e successivamente la Seconda guerra mondiale, Berlino visse periodi di forte degrado e distruzione, fu separata in due parti, rimanendo in parte capitale della Germania est e in parte città della Germania Ovest con grandi differenze di ripresa economica e stile di vita. Dalla caduta del muro di Berlino la città, di nuovo unita ha ripreso la sua identità ed oggi è una delle capitali più importanti, centro della politica e dell’economia, vitale, vivace, giovane e dedita all’arte e alla musica, alla ricerca e allo sviluppo.

Visitarla è un’esperienza interessante, sia dal punto di vista storico che culturale, viverla è conoscerne l’unicità.

Quando andare a Berlino: clima e periodo migliore

Il clima è continentale, con inverni freddi ed estati molto calde. I mesi primaverili e autunnali sono certamente miti ma le piogge non mancano.

Cosa vedere a Berlino

Berlino offre molte opportunità di visita, secondo le curiosità e preferenze dei visitatori. Qui di seguito vi segnaliamo i principali e più famosi punti di interesse.

East Side Gallery: è la più grande galleria di murales all’aperto, occupando oltre un chilometro del muro di Berlino. Dopo la caduta del muro numerosi artisti accorsero a dipingere le loro opere sulla parte restante, sul lato della ex Berlino Est. Sono murales che raffigurano la celebrazione della libertà, della gioia di una città riunita, e l’espressione dell’arte moderna. Tra le tante citiamo l’opera di Birgit Kinder, che ritrae un’auto Trabant, la più utilizzata nella Germania dell’est, che sfonda il muro.

Porta di Brandeburgo: è la porta più importante della città, in stile neoclassico, con decorazioni che raffigurano la mitologia greca. Si trova tra il viale Unter den Linden, e il parco Tiergarten e il Reichstag.

Palazzo del Reichstag: è il maestoso palazzo, sede storica del Parlamento tedesco. Con le sue numerose colonne e lo stile imperiale è oggi simbolo di Berlino ed è visitabile. Circondato da bellissimi giardini ed edifici moderni è meta di milioni di visitatori.

Isola dei musei: è una zona che racchiude i 5 musei principali di Berlino, realizzati nei primi decenni del 900 e situati su un’isola del fiume Sprea, in centro città. Sono l’Altes Museum, il neues Museum, Pergamonmuseums, Alte Nationalgalerie, e il Bodenmuseum.

Come arrivare a Berlino

Arrivare a Berlino dall’Italia è piuttosto facile. Via aerea con compagnie di linea e low cost che operano voli diretti dai principali aeroporti italiani, ma anche in treno e in auto, grazie agli ottimi collegamenti ferroviari e autostradali tedeschi.

Come spostarsi a Berlino

I mezzi pubblici a Berlino sono molto efficienti e presenti in ogni parte della città. In particolare, la metropolitana che vanta ben 9 linee (U-Bahn) e 15 di treni veloci (S-Bahn) integrati con le fermate della U-Bahn e collega la periferia al centro città. Dall’aeroporto le linee ferroviarie RE 7 e RB 14 collegano al centro città velocemente.

Molto utili ed efficienti anche i tram che permettono di spostarsi potendo anche ammirare la città. Anche nelle ore notturne ci sono servizi attivi di autobus. Online è possibile scaricare la mappa dei mezzi di trasporto.

Dove dormire a Berlino

Gli hotel a Berlino sono davvero molti. Molto diffusi anche i B&B e gli ostelli.

I collegamenti tra il centro città e la periferia sono ottimi e pertanto è possibile alloggiare anche in strutture non in pieno centro con ottimi servizi ed un rapporto qualità/prezzo perfetto.

Cosa mangiare a Berlino

  • Currywurst: Wurstel alla griglia con curry e patatine
  • Bretzel: pane intrecciato
  • Schnitzel: cotoletta
  • Berliner: bombolone ripieno di marmellata o crema o cioccolato
  • Eisbein: stinco di maiale

Documenti per viaggiare a Berlino

Berlino e la Germania sono parte dell’Unione Europea. Pertanto, è sufficiente la carta di identità valida per l’espatrio e in corso di validità. Parte dell’accordo per lo spazio aereo Schengen, permette ai passeggeri in arrivo dall’Italia di non dover effettuare il controllo documenti all’arrivo.

Berlino informazioni turistiche

  • Valuta: EUR – Euro
  • Lingua: tedesco
  • Fuso orario: stessa ora dell’Italia
  • Corrente elettrica: 220V/50Hz
  • Numeri utili: Ambasciata d’Italia a Berlino, Hildebrandstraße 1 // Numero Unico europeo per emergenza – Tel. 112

 

Cosa vedere nei dintorni di Berlino

 

 

I luoghi insoliti da vedere a Berlino

 

 

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Sul tetto di un ex bunker è nata un’oasi verde

C’era una volta, neanche molto tempo fa, l’Hochbunker Feldstrasse, un bunker costruito negli anni ’40 nel quartiere St. Pauli di Amburgo in soli 300 giorni. Utilizzato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, e dalle persone della città rimaste senza casa dopo la fine del conflitto mondiale, questo grande e imponente edificio di cemento ha rappresentato a lungo una ferita aperta da uno dei capitoli più dolorosi della storia del Paese e del mondo intero.

Oggi c’è ancora quell’edificio che, con la sua struttura imponente, campeggia maestoso nella zona di Heiligengeistfeld, proprio nel cuore di St. Pauli. Ma non è più solo il simbolo di un passato che non si può dimenticare, ora  è il protagonista di una delle più grandi operazioni di ristrutturazione edilizia e restauro architettonico mai realizzati in Germania, destinata a cambiare per sempre il volto del quartiere.

Quello che era un bunker antiaereo, infatti, è stato trasformato in un’oasi verdeggiante e lussureggiante che svetta verso il cielo. Una sorta di bosco verticale che culmina nei giardini pensili e che diventerà uno spazio multifunzionale. Il suo nome è Bunker Verde di St. Pauli.

Dentro il quartiere più caratteristico di Amburgo

Il nostro viaggio di oggi ci porta nel cuore di una delle città portuali più importanti della Germania. Stiamo parlando di Amburgo, un territorio straordinario caratterizzato da canali, parchi, laghi e quartieri deliziosi e pittoreschi. Uno dei più celebri e frequentati dai cittadini e dai viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo è proprio St. Pauli, il quartiere più caratteristico della città.

Qui si snodano teatri e locali, boutique trendy e negozi di moda, non mancano neanche le caffetterie e i ristoranti con vista sulle strade più animate di Amburgo. Ed è sempre qui che, da anni, campeggia un colosso di cemento nella zona di Heiligengeistfeld, nel cuore del quartiere. Si tratta del vecchio bunker costruito negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Per capire le sue dimensioni stratosferiche, basta dare un’occhiata ai suoi numeri. La struttura di cemento si innalza per 50 metri e durante gli anni del conflitto mondiale poteva ospitare fino a 18.000 persone. Ma quello che sembrava un edificio in eterno contrasto con il paesaggio urbano di Amburgo, e del suo quartiere più trendy, ora è stato trasformato in un un’oasi verdeggiante e straordinaria. Un grattacielo green destinato a consolidare il legame tra presente e futuro, i cui spazi interni saranno accessibili a tutti, cittadini e viaggiatori.

Un’oasi sui tetti nel cuore di Amburgo

Come abbiamo anticipato, il vecchio bunker costruito durante Terzo Reich è diventato l’oggetto di una delle più grandi ristrutturazioni urbane della città e del Paese intero. L’obiettivo non è quello di cancellare il passato, ma anzi di celebrare la memoria in maniera assolutamente inedita e straordinaria.

Il rifugio, che già ai tempi della sua costruzione si era guadagnato il primato di essere uno degli edifici più alti di tutta la Germania, ora è stato trasformato in una struttura di cinque piani che assume una forma piramidale e che raggiunge un’altezza di 58 metri.

Da circa metà dell’edificio il cemento è totalmente ricoperto da un bosco verticale composto da quasi 5000 piante che si inerpicano sulla facciata e che culminano sul tetto, proprio il luogo che ospiterà un giardino pensile di incredibile meraviglia che sarà accessibile a tutti, e consentirà una vista straordinaria sui tetti della città. Saranno 7.600 i metri quadrati di verde all’interno dei quali cittadini e viaggiatori potranno perdersi e immergersi. Ma non è tutto perché, per attraversarli, verrà creato un percorso di 300 metri caratterizzato da tutte le suggestioni di un sentiero di montagna.

Al suo intero, il Bunker Verde di St. Pauli, si prepara a ospitare eventi sportivi e culturali in spazi appositamente adibiti. Ma ci sarà anche un hotel, che porterà la firma della celebre catena Nhow. L’edificio ospiterà, inoltre, anche un monumento commemorativo.

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Puoi nuotare in un’isola tropicale a pochi chilometri da Berlino

Organizzare un viaggio a Berlino è sempre un’ottima idea. La capitale della Germania, infatti, è ricca di luoghi che evocano storie che riguardano l’umanità intera, e che tutti dovremmo visitare, come il Memoriale dell’Olocausto e ciò che resta del muro di Berlino.

Ma è anche la città animata da una fervente scena artistica incorniciata da moderne architetture, gallerie d’arte e locali alla moda. Insomma, di cose da fare e da vedere ce ne sono tantissime, e tutte sono destinate a stupire.

Chi ha già visto Berlino, infatti, sa bene che la città non smette mai di sorprendere, così come non lo fanno i suoi dintorni. Basta spostarsi di pochi chilometri, infatti, per essere catapultati in un universo incredibile e inaspettato: un’isola tropicale dalle dimensioni gigantesche che è un sogno a occhi aperti.

Un’isola tropicale alle porte di Berlino

Basta una gita fuori porta, con partenza da Berlino, per ritrovarsi catapultati in un luogo che per forme e lineamenti sembra proprio la destinazione del viaggio di una vita: un’isola tropicale.

Ci sono le foreste pluviali, le lagune e le cascate, non mancano neanche le capanne immerse tra migliaia di piante di altrettanti esemplari di flora autoctona. E no, se ve lo state chiedendo non si tratta di un sogno, anche se a questo assomiglia, ma di uno dei parchi acquatici più incredibili del mondo.

Si tratta di Tropical Island che, come il nome stesso suggerisce, è un parco a tema tropicale situato proprio a pochi chilometri da Berlino. Una ricostruzione fedele di un paradiso terrestre che, fin dalla sua inaugurazione, ha attirato viaggiatori di tutte le età provenienti da ogni parte del mondo.

Molto più di un parco acquatico però, quello che vi aspetta in questo luogo è una vera e propria esperienza immersiva in un sogno tropicale.

Tropical Island

Fonte: Getty Images

Tropical Island

Benvenuti a Tropical Islands

Situato all’interno di ex hangar per dirigibili, a circa 60 chilometri da Berlino, Tropical Island è uno dei parchi acquatici al coperto più grandi del mondo. Basta dare un’occhiata alle sue dimensioni per capire di cosa stiamo parlando.

Il parco si snoda su una superficie di oltre 700000 metri quadrati, in una struttura che si estende in altezza per oltre 100 metri. Il suo interno assomiglia in tutto e per tutto a una grande isola tropicale all’interno del quale perdersi e immergersi.

L’esperienza è adatta sia a chi viaggia in coppia che in famiglia. Mentre i più piccoli possono divertirsi tra le numerose attrazioni acquatiche, tra cui numerosi scivoli e piscine, i grandi possono rilassarsi all’interno dell’atmosfera tropicale ricreata in ogni dettaglio.

All’interno della struttura, infatti, oltre alle piscine, sono presenti foreste pluviali, lagune e ristoranti, ma anche diverse aree benessere caratterizzate da spa, saune, cascate e vasche idromassaggio.

La temperatura dell’aria è di circa 26 gradi, un clima ideale non solo per tutte le persone che cercano il caldo anche nei mesi invernali, ma anche e soprattutto per le piante che sono all’interno del parco. Tropical Island, infatti, ospita quella che è la più grande foresta pluviale coperta nel mondo con oltre 50000 piante di circa 500 specie diverse.

Tropical Island si divide per aree tematiche. C’è la Foresta pluviale, di cui abbiamo parlato sopra e il Villaggio tropicale dove è possibile ammirare gli edifici ispirati all’architettura della Thailandia e di Bali. Ci sono poi il Mare tropicale, che ospita un’enorme piscina che sfiora i 140 metri di profondità e la Laguna di Bali, dove si trovano fontane, scivoli e vasche idromassaggio ispirati all’architettura indonesiana.

Per raggiungere i tropici tedeschi, dobbiamo recarci nel comune di Krausnick, Brandeburgo, a circa 60 chilometri da Berlino. È qui che, all’interno di un ex hangar per dirigibili, prende vita un sogno a occhi aperti.

Tropical Island

Fonte: Getty Images

L’isola tropicale alle porte di Berlino
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In Germania è stata inaugurata una giungla. Ma è fatta di zucche

L’autunno è, con tutta probabilità, la stagione più affascinante dell’anno perché tantissime sono le sorprese che ci riserva. Le più belle sono quelle firmate da Madre Natura, proprio lei che come un’abile artista plasma il paesaggio, lo modifica e lo travolge di incantevoli sfumature di rosso, giallo e arancione. Sempre lei che ci regala i frutti genuini della sua terra che abbondano sulle nostre tavole in questo periodo.

E se parliamo di autunno, e di prodotti della terra, non possiamo non parlare di lei, della zucca che è la protagonista indiscussa della stagione autunnale.

Dimenticate, però, tutto ciò che conoscete di questo prodotto, perché l’uso che ne fanno in questa cittadina tedesca è completamente diverso da ciò che possiamo immaginare. Qui, infatti, le zucche vengono raccolte, riordinate e assemblate, fino a trasformarsi in sculture incredibili che popolano quel giardino dove si tiene il festival più straordinario di sempre.

Il Festival delle zucche più bello d’Europa

Per scoprire quello che è uno dei festival più affascinanti d’Europa, dove le zucche prendono vita trasformando tutto in favole moderne, dobbiamo recarci a Ludwigsburg, nel Land del Baden-Württemberg. La città tedesca, che dista circa 20 chilometri da Stoccarda, è particolarmente celebre per i suoi castelli e per i giardini barocchi, ed è proprio in uno di questi che oggi vogliamo portarvi.

Non giardini qualsiasi, intendiamoci, ma i più celebri e amati in città, quelli che si snodano interno al Castello di Ludwigsburg.

Un tempo residenza dei duchi, poi divenuti re del Württemberg, questo castello è una vera e propria celebrità in città che attira ogni anno migliaia di visitatori in tutto il mondo. Ad affascinare sono anche e soprattutto gli eleganti e lussureggianti giardini che si snodano tutto intorno.

Ed è proprio qui che, ogni anno, torna l’attesissimo Festival della Zucca, un appuntamento tradizionale e imperdibile per i cittadini e i viaggiatori che amano i colori autunnali. Da settembre a dicembre, all’interno del grande parco, è possibile ammirare stravaganti e inedite sculture create tantissime varietà di zucche provenienti da ogni parte del mondo.

Festival delle zucche, Ludwigsburg

Fonte: Getty Images

Festival delle zucche, Ludwigsburg

La giungla fatta di…zucche

Il Festival della Zucca di Ludwigsburg è considerato uno dei più importanti e grandiosi eventi d’autunno in tutta Europa. Il motivo è dato proprio dagli oltre 800 esemplari di zucca che prendono vita in questi giardini nei modi più disparati.

Per l’occasione, diversi artisti provenienti da ogni parte del mondo, plasmano con abilità questi prodotti della terra fino a creare sculture incredibili che incantano e lasciano senza fiato.

L’area attorno al castello di Ludwigsburg si trasforma così in un giardino delle meraviglie dove ogni anno, in base al tema proposto, lo scenario diventa magico, proprio come quello delle favole. Nelle edizioni precedenti i visitatori hanno potuto ammirare un inedito mondo del Far West, ma anche la rielaborazione dell’Antica Roma. Non è mancato neanche un viaggio nello spazio con tanto di alienti.

Il tema di quest’anno, invece, riguarda la giungla e gli artisti coinvolti hanno messo in scena tutta una serie di sculture che riguardano ricreano in maniera inedita questo ambiente naturale. Coccodrilli, pappagalli e altri animali hanno preso vita grazie alle sculture fatte du zucche di diverse specie, colori e dimensioni. Non mancano, ovviamente, anche Baloo e Mowgli.

Tantissimi gli eventi che si svolgono intorno all’esposizione delle meraviglie, che sarà visitabile fino al 4 dicembre 2022, come la regata delle barche di zucca, dove a gareggiare ci sono esemplari giganteschi che sfiorano i 100 chili.

Belle da guardare e buone da mangiare. Parallelamente all’esibizione delle sculture, infatti, i visitatori potranno allietare il palato con tantissime proposte culinarie. L’ingrediente principale? La zucca naturalmente.

Festival delle zucche, Ludwigsburg

Fonte: Getty Images

Festival delle zucche, Ludwigsburg