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Calice Ligure, il borgo degli artisti (amato da Andy Warhol)

Nell’entroterra della Liguria, a pochissimi chilometri dal più noto Finale Ligure, in provincia di Savona, c’è un borgo poco conosciuto ma che è un vero gioiello artistico. È Calice Ligure, anche detto il borgo degli artisti. E non è solo un modo di dire.

La scuola artistica di Calice

Qui gli artisti ci sono stati davvero, tanto che negli Anni ’60 è nato un vero e proprio movimento chiamato “la scuola di Calice“. A scoprire il borgo fu proprio uno di loro, Emilio Scanavino, pittore e scultore originario di Calice, poi considerato il decano del gruppo, che riuscì a convincere alcuni colleghi a trasferirsi a Calice, almeno per l’estate, ospiti suoi, almeno inizialmente.

Affascinati dal clima – non soltanto meteorologico – di fermento artistico che stava nascendo nel piccolo paese, ne arrivarono diversi, tanto che, in poco tempo, Calice Ligure divenne un vero e proprio laboratorio di sperimentazione. Dei 1400 abitanti di allora, cento erano artisti, tutti ispirati dall’atmosfera che vi si respirava.

Aprirono ben presto quattro gallerie d’arte contemporanea e laboratori di serigrafia e iniziarono a organizzare performance artistiche diffuse in tutto il territorio. E così arrivarono anche i primi visitatori.

Gli artisti aumentarono in fretta, prima solo italiani, poi anche stranieri, attirati dalla voglia di confrontarsi e di esprimersi, in quell’atmosfera fuori dal mondo e dal tempo, lontani dal ritmo frenetico delle grandi città. Era nata la “scuola di Calice”, che ha condizionato il mondo dell’arte contemporanea italiana per intensità e creatività. Non solo artisti, ma anche galleristi, critici d’arte e giornalisti del settore. La maggior parte vi soggiornava nei mesi estivi, altri rimanevano per tutto l’anno.

La storia culturale di Calice Ligure nasce dalla partecipazione, cene, partite a biliardo nell’unico bar del paese, il bar Viola, che esiste tutt’oggi e dove andare ad ascoltare buona musica il giovedì sera, o di biglie in piazza e feste di paese e fonda le sue radici nella sperimentazione artistica, negli happening e nelle performance che hanno smosso le coscienze e la quiete del piccolo borgo per oltre vent’anni.

Ancora oggi il borgo ospita il Museo d’arte contemporanea Casa del Console, ricavato in un edificio del 1800, dipinto di rosa. La collezione raccoglie tutte le opere donate dagli artisti che, negli anni, hanno esposto nella Casa del Console e che oggi compongono la mostra permanente. Tra le opere esposte ci sono quelle di Gianni Bertini, Aldo Mondino, Urano Palma, Giangiacomo Spadari, Tino Stefanoni, Sergio Sarri e Fernando De Filippi. Questi ultimi vivono tuttora a Calice.

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Fonte: @Alessandro Pescio

Il centro storico di Calice Ligure

Andy Warhol a Calice Ligure

Nel vicino borgo di Boissano, Maria Luisa Montanaro, meglio nota con il nome di Marie-Louise Jeanneret, nipote di Le Corbusier, decise di ritirarsi e di fondare quello che ancora oggi è il Centro Internazionale di Sperimentazioni Artistiche.

Grazie alle sue conoscenze di artisti internazionali, vennero realizzate mostre di livello mondiale e si svilupparono per quasi vent’anni residenze artistiche. Fra i grandi ospiti ci fu anche Andy Warhol, che tra il 1974 e il 1975 trascorse del tempo a Boissano. Attirato dalla fama artistica di Calice, visitò anche il borgo degli artisti non senza lasciare qualche traccia dietro di sé.

Da borgo agricolo a fucina d’arte

Fino ad allora, l’economia di Calice Ligure si basava sulla coltivazione degli alberi da frutto, tra cui naturalmente la vite e l’ulivo, tipici di queste zone, e sulla lavorazione del legno. Del suo passato più antico è rimasto ben poco.

Fino al XVII secolo fu un dominio spagnolo, poi passato alla Repubblica di Genova. Di tanti secoli restano soltanto un ponte romano lungo la via Julia Augusta, l’antica strada romana che collega ancora oggi Piacenza con la Costa Azzurra, e alcune trincee di età napoleonica.

Nel borgo ci sono tre belle chiese, la chiesetta di Santa Liberata, edificata nel 1550 e restaurata nel Settecento, San Nicolò, costruita nel XVII secolo, e la chiesa di San Sebastiano con il suo portale rinascimentale.

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Fonte: @Alessandro Pescio

La piazza centrale di Calice Ligure

Visitare Calice Ligure

Il Comune di Calice Ligure ha creato quattro percorsi tematici per scoprire il piccolo borgo ligure. Il progetto “A spasso per Calice Ligure” comprende anche un angolo informativo con bacheca e mappa tattile da cui partire per visitare il paese.

  1. Il percorso centrale è La Via del Beo, reso integralmente fruibile da persone non vedenti o ipovedenti mediante segnaletica dedicata e protezioni.
  2. Il percorso culturale raggiunge punti panoramici e luoghi notevoli dal punto di vista paesaggistico, culturale e architettonico: le chiese di Santa Libera e San Nicolò, le contrade Cirio e Inomonte e la via Vecchia fino alla Casa del Console.
  3. Il percorso natura è un itinerario a carattere naturalistico, di osservazione dell’ambiente e degli spazi agrari, caratterizzato da una maggiore difficoltà di percorrenza. Offre tratti più “avventurosi” essendo un percorso escursionistico in senso proprio.
  4. Il percorso sensoriale è un itinerario in cui vengono stimolati i sensi come il tatto, l’udito, l’olfatto e anch’esso si presta alla fruizione anche da parte di soggetti non vedenti e ipovedenti, con accompagnatore.

Per chi desidera soggiornare a Calice Ligure, ci sono alcuni bed & breakfast e case vacanze. D’estate, il borgo si anima di eventi organizzati dall’Associazione Calice Ligure Città della Musica, con concerti di musica classica, rock e contemporanea e commedie in piazza – anche in dialetto – per tutta la famiglia. Ci sono anche diverse trattorie dove si mangia molto bene, quindi merita anche solo una gita in giornata, nel caso vi trovaste in vacanza sulla Riviera di Ponente.

Di Admin

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