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Il futuro della cartolina turistica per le attività

Inviare e ricevere una cartolina turistica è sempre stata un’esperienza entusiasmante, carica di affetto e magia. Oggi, grazie a Globe Postal Network, diventa un momento incredibile che trasforma l’attesa in una vera experience. In che modo? Globe Postal Network ha inserito nella sua affrancatura la tecnologia QR Code che grazie al codice di tracciamento in tempo reale trasforma l’attesa in un sorprendente viaggio parallelo. E, se sei un operatore del settore turistico, oppure gestisci un’attività dove i viaggiatori di tutto il mondo possono acquistare cartoline turistiche, ci sono vantaggi anche per te.

Sei un operatore del settore e vorresti offrire ai tuoi clienti quest’incredibile opportunità?

La direttiva comunitaria 97-67 CE del 2006 sancisce la liberalizzazione del mercato postale a tabaccai, edicole, guide turistiche e strutture ricettive. Tutte queste realtà adesso possono vendere il francobollo interattivo creato per cartoline turistiche ed offerto da Globe Postal Network che dà al cliente finale un’esperienza immersiva, emozionante ed unica. In questo modo, l’attesa di ricevere una cartolina diventa un’esperienza interattiva che unisce l’emozione del viaggio al piacere di seguire la propria cartolina nel suo percorso verso casa.

Globe Postal Network - cartolina

Scopri come far parte dell’emozionante servizio di spedizioni 2.0 firmato Globe Postal Network

Entrare a far parte di Globe Postal Network nel caso di strutture ricettive, ad esempio, può essere utile per offrire un prodotto di marketing con logo personalizzato che arriva nelle cassette postali dei clienti! Sarà il cliente a decidere se personalizzare, durante la vacanza, con un’immagine o un video per ricordare i magici momenti vissuti.

Se invece sei un gestore di una tabaccheria o di un’edicola puoi usufruire di un vantaggio di gestione ed economico perché c’è un margine di guadagno maggiore rispetto agli standard attuali. Inoltre, anche la fase di approvvigionamento delle vignette è resa più semplice, perché effettuato dal passaggio settimanale di rappresentanti territoriali Globe Postal Network che ritirano le cartoline per gestirne lo smistamento presso gli enti postali.

La rete Globe Postal Network è presente attualmente con oltre 1.600 punti vendita in Italia e vanta una presenza capillare nelle maggiori città turistiche italiane e puoi spedire anche all’estero!

Solo nel 2023 Globe Postal Network si è occupata della spedizione di più di 500.000 bolli presso le 200 tabaccherie affiliate. Se vuoi entrare a far parte di questo sistema puoi approfondire l’opportunità cliccando il sito web di Globe Postal Network.

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Curiosità Viaggi viaggiare

Questi sono i biscotti più famosi del web: ecco dove puoi mangiarli

I social network hanno cambiato ogni cosa, sicuramente hanno influenzato il nostro modo di viaggiare. Ne sono un esempio i feed di Instagram, che negli ultimi anni si sono trasformati in una delle più grandi fonti di ispirazione per chi è sempre alla ricerca di esperienze incredibili e di luoghi straordinari da raggiungere.

Non solo monumenti artistici, capolavori architettonici e sculture naturali, i social network sono capaci di dettare dei veri e propri trend, alcuni dei quali vale davvero la pena di seguire, soprattutto perché capaci di regalarci avventure sensoriali uniche.

E questo è il caso dei golosissimi cookies al cioccolato prodotti da Van Stapele, una piccola pasticceria situata nel cuore di Amsterdam diventata celebre proprio per la sua produzione. I suoi biscotti, infatti, sono diventati famosi in tutto il web, e virali su TikTok. Il motivo? Sono strepitosi!

Da TikTok a Instagram: i biscotti virali che devi assaggiare anche tu

Organizzare un viaggio ad Amsterdam è sempre una buona idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale dei Paesi Bassi, infatti, è un concentrato di meraviglie artistiche, architettoniche e paesaggistiche tutte da esplorare.

Il Quartiere dei Musei, che ospita il Rijksmuseum e quello dedicato a Van Gogh, le case strette con facciate a capanna, i suggestivi canali dai quali godere di tramonti mozzafiato e poi, ancora, il mercato galleggiante e il Palazzo Reale: questi sono solo alcuni dei motivi che vi faranno amare Amsterdam.

Ma c’è un’altra ragione per fare visita alla capitale dei Paesi Bassi e ha a che fare direttamente con l’unico peccato capitale concesso: quello della gola. Ad Amsterdam, infatti, esiste una piccola pasticceria di quartiere che produce un unico prodotto: un biscotto al cioccolato che è diventato virale sui social network.

Video, foto e reels mostrano viaggiatori entusiasti che, morso dopo morso, allietano il palato con gli iconici cookies. Chi li ha provati li ha definiti “Strepitosi”, un’autentica esperienza di gusto che, da sola, vale l’intero viaggio. Curiosi di provarli?

I biscotti più famosi del web

Fonte: Van Stapele Koekmakerij

I biscotti più famosi del web

Dove mangiare i biscotti più famosi dei social network

Cos’hanno di tanto speciale i biscotti prodotti ad Amsterdam ve lo sveliamo subito. I cookies Van Stapele sono realizzati con un impasto di cioccolato fondente che conserva, al suo interno, un ripieno di cioccolato bianco. Sono stati realizzati per la prima volta nel febbraio del 2013 da Vera van Stapele all’interno della sua cucina domestica.

Entusiasta di quella ricetta, la donna ha deciso di condividere la sua creazione con il mondo intero e il 1° dicembre dello stesso anno ha aperto le porte del suo accogliente negozio in un vicolo di Amsterdam.

I biscotti vengono preparati ogni giorno e serviti caldi. Per assaggiarli dovrete prepararvi ad affrontare lunghe file d’attesa (non è un caso se sono considerati i biscotti più famosi del web) che, però, valgono l’esperienza di gusto.

Trovate la pasticceria Van Stapele a Heisteeg 4, ad appena 650 metri a piedi dalla celebre Piazza Dam. Il negozio è aperto tutti i giorni dalle 10.00 fino alla vendita dell’ultimo biscotto.

I biscotti di Van Stapele sono virali sui social network: ecco dove mangiarli

Fonte: Van Stapele Koekmakerij

I biscotti di Van Stapele sono virali sui social network: ecco dove mangiarli
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Curiosità itinerari culturali tradizioni Viaggi

Una nuova scoperta getta luce su un’antica civiltà

L’Italia, ricca di storia e di grandi tradizioni, non smette mai di stupire e dai meandri della terra spunta sempre qualcosa che ricorda le nostre civiltà passate.

È quanto è accaduto sull’isola di Ustica. Nel Villaggio dei Faraglioni, l’antico insediamento sull’isola, risalente all’Età del Bronzo Medio (1400-1200 a.C.), è stata rinvenuta una fortificazione datata oltre 3.000 anni fa.

Una scoperta sensazionale

La scoperta getta nuova luce sulle tecniche di costruzione delle strutture difensive nella preistoria nel bacino del Mediterraneo.

Si tratta di una cinta muraria antecedente a quella già nota agli studiosi, una struttura lunga quanto le mura di cinta principali del Villaggio dei Faraglioni alte fra i 4 e i 5 metri, il che dimostra quanto il sistema difensivo fosse articolato e anche molto sofisticato.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Journal of Applied Geophysics”, è stato realizzato da un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in collaborazione con il Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato della Regione Siciliana, l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Associazione Villaggio Letterario di Ustica, il Laboratorio Museo di Scienze della Terra di Ustica, l’Università degli Studi di Siena, il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste e naturalmente il ministero della Cultura.

Per effettuare le ricerche, sono stati utilizzati alcuni strumenti scientifici di ultima generazione come il georadar e la tomografia elettrica

L’importanza del sito archeologico di Ustica

Grazie al suo ottimo stato di conservazione e all’enorme mole di materiale restituito, il Villaggio dei Faraglioni di Ustica, situato in Contrada Tramontana, nella parte settentrionale dell’isola, costituisce un esempio significativo e completo di abitato della Media Età del Bronzo, testimoniando un momento di particolare sviluppo e di intenso popolamento dell’isola.

Il villaggio si estendeva in un’area di oltre 7000 metri quadrati su un’altura affacciata sul mare ed era naturalmente difeso a Est dall’alta scogliera e sugli altri tre lati era protetto da una possente fortificazione.

Il villaggio, organizzato in base a un ordinato piano urbanistico con stretti vicoli, comprendeva delle capanne costruite con la pietra locale ed erano soprattutto di forma circolare. Anche l’arredamento interno che si è ben conservato risultava essere molto ricco, a testimonianza dell’elevato tenore di vita della popolazione residente.

Dagli archeologi, è ritenuto uno degli insediamenti mediterranei meglio conservati della sua epoca.

Il mistero irrisolto di Ustica

Nonostante Ustica continui a regalare indizi sulla sua storia, la sua cultura e la sua civiltà così evoluta, resta ancora irrisolto il mistero del perché, improvvisamente, intorno al 1200 a. C., così sostengono gli studiosi, la vita nel villaggio sia stata bruscamente interrotta.

L’ipotesi più accreditata è che la causa sia da ricercarsi in un evento improvviso la cui origine è ancora avvolta dal mistero.

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Curiosità linee aeree Viaggi

Aerei: Business Class sempre più lussuose, Economy sempre più spartane

Certo, non siamo ai livelli degli Anni ‘70-’80, quando ai passeggeri di Prima Classe le assistenti di volo servivano il consommé caldo, magari corretto con il cognac, da una zuppiera di porcellana e offrivano scaglie di Parmigiano Reggiano direttamente da una forma intera trasportata su un carrello, ma volando in Business o First Class ancora oggi si respira il vero lusso.

I tempi sono cambiati e anche le esigenze dei passeggeri e, forse, va bene anche così, non lamentiamoci. Certo è che la disparità di servizi offerti dalle classi top rispetto all’Economy si fa sempre più grande. Man mano che si aggiungono comfort da una parte se ne tolgono altri dall’altra e il gap è sempre più profondo.

Economy Class: sempre meno comodità

Qualcuno se ne è accorto solo ora, ma noi ci avevamo fatto caso da tempo. Dalle poltrone dell’Economy, sempre più strette, più appiccicate e sempre meno imbottite (pare però più sostenibili e tecnologiche, almeno nei materiali impiegati), sono spariti anche i pulsanti per farle reclinare.

I passeggeri sono costretti, così, a stare seduti retti e quasi completamente immobili, per non dire impalati, per tutta la durata del volo. In un articolo del Giornale che riporta una dichiarazione fatta alla CNN dall’amministratore delegato della Recaro, Mark Hiller, l’azienda tedesca che produce sedili per gli aeromobili, si dice che “Ogni compagnia aerea può scegliere l’angolazione dello schienale predefinita che può variare tra i 15 e i 18 gradi” e, a dire del produttore, questa sarebbe la soluzione ideale e anche più comoda per i passeggeri.

Certo, non comoda quanto quella di casa come la poltrona di Business o di First Class. È già tanto che ci sia ancora un tavolinetto ribaltabile, ma non è detto che duri a lungo pure lui. È tutta una questione di costi. Più funzioni hanno le poltrone degli aerei più costano. Pare, infatti, che il banale pulsantino tondo che serve a regolare l’inclinazione dello schienale della poltrona sull’aereo comprenda, in realtà, tutto un sistema complicato di cavi e cavetti che ha costi ulteriori per le compagnie sia per montarlo sia per ripararlo, in caso di guasto.

Più le poltrone sono basic meno costano. Inoltre, meno spazio occupano in cabina più ce ne stanno a bordo. Quindi, non solo le compagnie aeree, specie le low cost, risparmiano sui costi, ma guadagnano anche di più perché possono trasporre più passeggeri paganti.

Del resto, quando un biglietto aereo costa 19,99 euro da qualche parte le compagnie devono risparmiare. Quindi, addio alle poltrone reclinabili, ma anche addio ai display per guardare i film che su molte Economy non esistono neanche più, così come sono stati eliminati già da tempo gli auricolari (salvo qualche compagni che opera sui voli a lungo raggio) e tante altre amenity che venivano fornite una volta.

Business Class sempre più comode

Se in Economy Class la tendenza è togliere tutto ciò che è superfluo e non strettamente necessario al viaggio, al contrario, a bordo della Business e, soprattutto, delle First Class non c’è limite ai servizi. E, se pensate che siano pochi a potersi permettere di volare in top class, vi sbagliate di grosso. Secondo le ultime tendenze, infatti, basate proprio sulle richieste dei passeggeri, le nuove configurazioni dei velivoli prevedono sempre più posti a sedere in Business che stanno rimpiazzando quelli nella classe più economica. Quest’anno, sono parecchie le compagnie che inaugureranno le loro nuove Business Class, proprio per soddisfare la crescente richiesta.

Le poltrone, qui, sono molto più ampie oltre a essere rivestite di materiali pregiati (spesso anche la pelle) e sui velivoli che effettuano voli a lungo raggio sono completamente reclinabili a mo’ di letto. Quelle della Qantas sono pure massaggianti.

Alcune compagnie aeree, poi, riservano a ciascun passeggero delle top class un’area privata, con tanto di porta scorrevole per garantire la privacy e dare la sensazione di essere i soli a volare, delle piccole suite, insomma. E poi, cuscino, coperta o piumino, qualcuno offre anche il pigiama, per viaggiare di notte comodamente e non sgualcire gli abiti, pantofole e cuffie antirumore per godersi musica e film offerti a bordo.

Il beauty kit che viene dato a ogni passeggero è realizzato dai più famosi brand e comprende mascherina, tappi per le orecchie, spazzolino da denti e dentifricio, creme varie, burro cacao, profumo e chi più ne ha più ne metta.

I servizi a bordo sono di altissimo livello, dall’accoglienza con un flûte di Champagne o qualunque altra bevanda si desideri, all’ampia scelta di pasti, talvolta cucinati a bordo e studiati da chef stellati, e vino o alcolici a volontà. A bordo di alcuni aerei c’è persino un’area bar, con salotto e assistente di volo che serve cocktail, aperitivi o alcolici pregiati e snack per tuta la durata del volo.

Sulla Emirates, infine, c’è persino un ampio bagno con la doccia per potersi rinfrescare prima dell’atterraggio a 11mila metri di quota. E il wi-fi? Ça va sans dire: per chi viaggia in top class, è illimitato e gratuito. In Economy, se c’è, si paga.

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Curiosità Europa Francia mare Mediterraneo Nizza Notizie tradizioni Viaggi

Al mare con Babbo Natale: la bizzarra usanza francese che ci piace

Man mano che la neve cade silenziosamente e le luci natalizie illuminano le strade, ogni angolo del mondo si prepara ad accogliere il Natale con gioia e meraviglia, celebrando una miriade di tradizioni uniche e affascinanti.

Tra le tante, ce n’è una che suscita particolare attesa e curiosità: il bagno di Natale a Nizza, in Francia. Un centinaio di audaci si danno appuntamento sulla spiaggia, pronti a immergersi nelle acque fresche del Mediterraneo per questa usanza bizzarra. Accompagnati da Père Noël (l’equivalente francese di Babbo Natale), questi coraggiosi nuotatori sfidano il freddo in nome della tradizione e del divertimento.

Un’indimenticabile nuotata natalizia con Babbo Natale a Nizza

bagno di natale nizza

Fonte: IPA

Bagno di Natale a Nizza

La tradizione che scalda il cuore è tornata, un appuntamento tanto atteso quanto amato. Come ogni anno, pochi giorni prima delle vacanze di fine anno, si è rinnovato l’emozionante rituale del bagno popolare di Natale sulla Promenade des Anglais a Nizza, nelle Alpi Marittime.

Un evento imperdibile, che ha coinvolto e affascinato tutti i presenti. Un’occasione unica per immergersi nello spirito del Natale e creare ricordi unici e originali. L’evento, organizzato dalla Fédération Sportive et Gymnastique du Travail 06 (FSGT) in collaborazione con la città di Nizza, ha radunato una folla impavida, pronta a immergersi nelle acque fresche del Mediterraneo per festeggiare l’arrivo del Natale.

L’incontro, avvenuto sulla spiaggia di Ruhl, è diventato una leggenda, un momento di festa e di unione che risveglia lo spirito natalizio in modo unico e indimenticabile. Più di una tradizione: è un tributo alla vita, all’amore e alla gioia di stare insieme.

La tradizione invernale che celebra lo spirito natalizio

Il bagno di Natale a Nizza è un evento che va ben oltre un semplice tuffo nel mare. Si tratta di un’intera giornata di festeggiamenti, un vero e proprio carnevale invernale che cattura l’essenza dello spirito natalizio in un modo del tutto unico.

La giornata si apre con la sfilata dei pointus, piccole imbarcazioni colorate tipicamente provenzali. Queste barchette, dipinte con vivaci sfumature, danzano sull’acqua in un balletto pittoresco, creando un quadro vivace che sembra uscito da un dipinto. Il rumore delle onde che si infrangono contro le barche si mescola alle risate e agli applausi della folla, dando il via alla festa in un tripudio di colori e suoni.

Segue la parata dei kayak del Sea Club. I membri del club, con le loro imbarcazioni eleganti e agili, solcano le onde con grazia e destrezza. Mentre remano lungo la costa, offrono uno spettacolo affascinante che aggiunge un tocco di avventura alla festa. La vista dei kayak che si muovono sinuosamente tra le onde è un’immagine indimenticabile, un simbolo della forza e del coraggio che caratterizzano questa celebrazione.

Imperdibile lo spettacolo delle cheerleader cattura l’attenzione dei partecipanti e degli spettatori. Le ragazze, con i loro costumi colorati e le pompon scintillanti, eseguono routine acrobatiche che mescolano danza e gymnastics. Sotto il cielo azzurro di Nizza, illuminano la scena con la loro energia contagiosa e le loro performance mozzafiato.

E infine, un momento emozionante, pieno di tensione e adrenalina, è la gara di nuoto di 250 metri. I nuotatori, vestiti con costumi da bagno colorati, si tuffano nel mare e iniziano a nuotare con determinazione.

L’evento è aperto a tutti, e la registrazione può essere effettuata sul posto. Non importa se sei un nuotatore esperto o un principiante, il bagno di Natale è un’esperienza unica che ti permette di celebrare il Natale in un modo del tutto speciale.

Promenade des Anglais

Fonte: iStock

Promenade des Anglais, Nizza
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Curiosità luoghi misteriosi Natale tradizioni Viaggi

Altro che Grinch, in questi Paesi i personaggi di Natale fanno paura

Il Grinch lo conosciamo tutti: sarà per il romanzo che ne racconta le vicende, o per i film, ma nell’immaginario collettivo la sua figura è legata al Natale ed è un po’ l’antitesi allo spirito di questo periodo dell’anno.

Ma ci sono Paesi che, nella tradizione del Natale non hanno solo momenti di bellezza e condivisione, o gentili signori che portano doni, ma che hanno personaggi che fanno davvero paura: da gatti giganti, a vecchie streghe, da spiriti maligni fino a demoni: i cattivi delle feste e le leggende.

I personaggi di Natale più spaventosi di tutti

Paese che vai, tradizione che trovi. Inevitabile, dunque, che nel folklore ci siano personaggi spaventosi e terrificanti, che hanno popolato fiabe e leggende (e probabilmente le notti insonni di molti bambini). Comprese quelle legate alle tradizioni delle feste e al Natale. Perché se è vero che in tanti luoghi del mondo questo è un momento di gioia e condivisione, è anche vero che le storie tramandate dal passato non raccontano solo questo, ma anche di mostri e demoni.

Come accade in Islanda, dove il Gatto di Yule (Jólakötturinn), animale di grandi dimensioni e molto feroce, secondo la leggenda si nasconde nella campagna pronto a sbranare le persone che non hanno ricevuto dei vestiti nuovi da indossare prima della notte del 24 dicembre. Ancora oggi, quindi, c’è chi porta avanti la tradizione di scambiarsi capi d’abbigliamento i giorni prima che arrivi il Natale.

Sempre in Islanda ci sino gli Yule Lads, 13 esseri che somigliano a orchi che – dal 12 al 24 dicembre – entrano a uno a uno nei paesi per fare degli scherzi. Ripartono (rigorosamente uno alla volta) tra Natale e l’Epifania.

Germania e Austria (ma non solo): i personaggi più paurosi

Tra Germania, Austria  – e altri paesi limitrofi – ci sono altri personaggi paurosi. Terrificante anche Frau Perchta, la cui figura è nota nella Germania meridionale e in Austria. La sua descrizione fisica è sempre diversa, ma ciò che compie resta uguale. Si racconta che giri per le montagne durante il periodo di Natale, per poi entrare nelle case la notte che precede l’Epifiania. A chi è stato buono lascia monete d’argento nelle scarpe, mentre i cattivi fanno una brutta fine.

La storia di Hans Trapp, invece, è nota nella zona dell’Alsazia Lorena. Si dice che si presenti come un anziano uomo coperto di pelli e che chieda ai bimbi di recitargli una poesia. Se ci riescono nessun problema, ma diversamente arrivano i guai: la leggenda racconta che li prende a frustate.

In Austria e Germania (ma anche in alcune aree del Friuli – Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige), poi, ci sono i Krampus protagonisti della notte precedente al giorno di San Nicola. L’aspetto è terrificante, si tratta di demoni che hanno corna e zanne, e si muovono per le strade cercando i bambini cattivi.

Impossibile dimenticare Belsnickel, un uomo che si presenta con una pelliccia (a volte anche con una maschera dotata di una lunga lingua) e dall’aspetto dismesso. Con lui ha un bastone che si dice venga utilizzato per picchiare i bambini cattivi, mentre per quelli buoni ha pronti dolciumi e varie golosità.

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crociere Curiosità Msc Notizie vacanze avventura Viaggi

Sono partite le vendite per la crociera che farà il giro del mondo nel 2026

Sembra quasi un’avventura d’altri tempi, uscita da un romanzo che ha fatto battere il cuore di migliaia di lettori: il giro del mondo, tuttavia, è una realtà che ormai da anni è ben consolidata, soprattutto nel settore crocieristico. E proprio in questi giorni MSC Crociere ha dato il via alle vendite per la sua nuova World Cruise 2026, che partirà dall’Italia tra poco più di due anni. Andiamo alla scoperta di questo viaggio pazzesco.

World Cruise 2026, un’esperienza unica

Il giro del mondo in crociera è un’avventura che non tutti possono permettersi, anche semplicemente per il tempo che richiede: si tratta di un viaggio della durata di quasi quattro mesi, che porta alla scoperta di luoghi meravigliosi e di culture lontanissime dalla nostra. MSC Crociere ha appena aperto le vendite per i biglietti della World Cruise 2026, una lunga vacanza in mare aperto  con tantissime tappe in tutto il mondo, per visitare le più belle città e i panorami incontaminati che anche gli altri continenti hanno da offrirci.

Si parte il 4 gennaio 2026 da Civitavecchia e, il giorno successivo, da Genova: la World Cruise è un itinerario di 119 giorni, che toccherà ben 47 destinazioni in 32 Paesi diversi, per un totale di oltre 36mila miglia nautiche. Il tutto a bordo di MSC Magnifica, una delle veterane della flotta targata MSC Crociere, dotata di centinaia di suite e cabine super confortevoli, ben 12 bar e 5 ristoranti gourmet, oltre ad un’area relax, ad una grande piscina all’aperto e ad una vasta offerta di intrattenimento per grandi e piccini.

“MSC Magnifica navigherà per quattro mesi, attraverserà l’Equatore due volte e visiterà una serie di suggestive destinazioni che saranno sicuramente in grado di soddisfare i più grandi desideri degli ospiti” – si legge in una nota diramata dalla compagnia di navigazione. L’avventura include non solamente il lungo itinerario a bordo, ma anche 7 notti con pernottamento in altrettante località sparse per il mondo e un pacchetto di 15 esperienze da vivere a terra, tra cui – ad esempio – un tour panoramico di San Francisco, una visita tra le meraviglie di Tokyo e un po’ di shopping a Creta.

Le tappe del giro del mondo in crociera

La World Cruise 2026 si prospetta dunque un’avventura strepitosa, ora non ci resta che scoprire l’itinerario e tutte le tappe più affascinanti in giro per il mondo. La prima parte del viaggio è dedicata all’Europa meridionale, ammirando il panorama delle coste mediterranee di Italia, Francia e Spagna, prima di toccare il Portogallo e addentrarsi tra le impetuose acque dell’oceano Atlantico. Dopo una sosta a Funchal, la MSC Magnifica si dirige in Sud America e, attraverso il canale di Panama, tocca l’oceano Pacifico, per un mese di incredibili paesaggi.

Dal Centro e Nord America, con tappa notturna a San Francisco, la nave affronta di nuovo una lunga traversata oceanica – con tappa ad Honolulu – per la seconda parte del viaggio. Raggiunte le coste australiane, l’avventura prosegue in Estremo Oriente tra le Filippine, Taiwan e il Giappone. Dopo una magnifica esperienza a Tokyo, ha inizio la terza e ultima parte dell’avventura: la crociera si dirige verso il Medio Oriente, con altre tappe in Cina, Vietnam, Malesia, Singapore e India. Lasciandosi incantare dalla bellezza tra passato e futuro dei Paesi Arabi, ci si appresta a fare ritorno nel Mediterraneo, con un’ultima sosta in Grecia prima del rientro.

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aurora boreale Curiosità eventi luoghi misteriosi Notizie Viaggi

L’aurora boreale incanta l’Italia: le cause di questo magnifico evento

Improvvisamente, come una di quelle sorprese che non ti aspetteresti mai di ricevere nella vita, tra le 18:00 e le 19:00 del 5 novembre 2023 nei cieli italiani è apparsa una specie di magia della natura: l‘aurora boreale. Un fatto rarissimo alle nostre latitudini, una sorta di miracolo che ha fatto alzare il naso all’insù a milioni di italiani increduli di fronte a questa danza di luci che illuminava l’oscurità.

Dove è stata avvistata l’aurora boreale in Italia

L’aurora boreale aveva già fatto capolino nel nostro Paese, e con più precisione tra le vette delle Alpi, a fine settembre di quest’anno. Ma il 5 novembre la sua preziosa luce ha inondato gran parte della Penisola, arrivando persino nei cieli della Puglia.

Un evento eccezionale non solo per le sue caratteristiche, ma anche perché è estremamente raro alle nostre latitudini. Con massima visibilità tra le 18:00 e le 19:00, il cielo italiano si è tinto di rosso, di rosa e di viola, ma anche quello dell’Austria, della Romania, della Slovenia e di altri Paesi del nostro continente.

Per gli abitanti delle zone non abituate a tutto questo (Italia compresa) è stata una notte impossibile da dimenticare. E non a caso i social si sono riempiti di immagini di utenti completamente estasiati da questa magia del cielo.

C’erano foto dalla Lombardia, dall’Alto Adige, dalla Toscana, dalle Marche, dalla Puglia e molto altro ancora.

Come è possibile che sia arrivata in Italia

L’aurora boreale in Italia era stata avvistata anche negli anni passati. Per molti dei nostri nonni, infatti, era un presagio non di certo fortunato. Ma la verità è che è possibile, estremamente raro, ma possibile.

L’aurora boreale è il frutto dell’interazione tra il campo magnetico terrestre e il vento solare. Ci sono dei momenti dell’anno in cui quest’ultimo è particolarmente intenso e, quando ciò accade, vengono espulse delle particolari particelle cariche. Un’attività che è del tutto normale, il giusto ciclo della natura, ma quando queste particelle colpiscono la Terra che succede la magia: producono dei disturbi nel campo magnetico terrestre – il cui nome scientifico è tempeste geomagnetiche o tempeste solari – che provocano aurore boreali.

Tendenzialmente queste tempeste avvengono a latitudini più settentrionali, dove le luci della notte sono verdi, perché le particelle cariche emesse dal Sole interagiscono con le molecole di ossigeno presenti nell’atmosfera a 100-300 km di quota.

La sera del 5 novembre è però accaduto che la tempesta geomagnetica fosse abbastanza intensa, tanto da arrivare a interagire anche con singoli atomi di ossigeno presenti oltre i 400 km di quota.

È stato così che nei cieli italiani è apparsa un’aurora boreale di colore rosso: avvenendo più in alto è risultata visibile anche a maggiore distanza, compreso appunto il nostro Paese.

Non è ancora possibile dare una risposta precisa sul perché nei cieli d’Italia si siano avvistate due aurore boreali in meno di due mesi. Le uniche certezze è che in questa fase dell’anno il Sole si sta avvicinando alla sua massima attività magnetica, una situazione che mette la nostra stella madre nella condizione di essere molto attiva a livello di brillamenti e di espulsioni di particelle che provocano l‘aurora boreale.

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Viaggiatori smemorati: gli oggetti più strani dimenticati nei taxi

“Chi vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero”, scriveva Antoine de Saint-Exupéry in quella frase che nasconde una delle più grandi verità per gli esseri umani. Un’affermazione, questa, che può conoscere diverse interpretazioni, più metaforiche o letterali. Ma la verità è che ci sono molte persone che proprio non riescono a rinunciare al comfort fornito da tutti quegli oggetti utilizzati nel quotidiano, neanche quando sono in viaggio.

Così, tra borse straripanti di prodotti di varia natura e valigie che a mala pena riescono a chiudersi affrontiamo le nostre avventure. Le stesse che possono diventare frustranti e “drammatiche” quando perdiamo o dimentichiamo qualcosa durante un viaggio: confermate?

E succede molto più spesso di quanto vorremmo, di smarrire qualcosa durante un viaggio intendiamo. Lo confermano le nostre esperienze e anche FREENOW, fornitore di mobilità, che ha stilato la lista dei Paesi e delle città più smemorate d’Europa e l’elenco degli oggetti più strani dimenticati nei taxi. Vediamo quali sono.

Italiani, popolo di viaggiatori smemorati

Tutta colpa della fretta, o della distrazione, quella che ci fa smarrire le cose. Quando siamo in viaggio o, più semplicemente, ci spostiamo da una parte all’altra della città con un taxi. Il momento in cui si è più smemorati, secondo FREENOW, è il lunedì mattina e non fatichiamo a immaginare i motivi. Tra gli oggetti smarriti più frequentemente ci sono i telefoni, le borse e le chiavi. La cosa più strana dimenticata in un taxi? Una piscina gonfiabile.

Succede anche a noi italiani, molto più spesso di quanto crediamo. Secondo la lista dei Paesi più smemorati d’Europa, il Belpaese conquista la quarta posizione seguendo Francia, Grecia e Regno Unito che si piazzano sul podio. I più attenti, invece, sono Spagna, Germania e Polonia, particolarmente propensi a prendersi cura dei loro effetti personali. Al 5° posto, invece, troviamo l’Irlanda.

Diversa è, invece, la classifica delle città più smemorate d’Europa, dove l’Italia è presente solo con una città: Milano. Conquistano il podio, invece, Dublino, Londra e Madrid. Seguite poi da Barcellona, Parigi, Varsavia, Berlino, Atene, Amburgo e Valencia.

Gli oggetti più strani dimenticati in taxi

Cellulare e chiavi, come abbiamo anticipato, sono gli oggetti più dimenticati dai passeggeri nei taxi, ma insieme a questi troviamo tutta una serie di cose davvero particolari. Qualche esempio? Una piscina gonfiabile e un contratto di lavoro.

Secondo le analisi “Lost & Found” di FREENOW non sono poche le cose dimenticate ogni giorno dai passeggeri dei taxi, soprattutto nel mese di dicembre. Massima attenzione, quindi, a chi viaggia con regali di Natale al seguito.

Cellulari, borse e chiavi, dicevamo, conquistano il podio, seguiti poi da auricolari, cuffie e Airpods, portafogli e occhiali da sole e da vista. Alla lista dei più comuni si aggiungono anche i gioielli. Tra gli oggetti più strani dimenticati a bordo di un taxi, invece, troviamo una piscina gonfiabile e l’ecografia di un bambino, un contratto di lavoro e una ferita finta insieme a un tubetto di colla. Seguono Extension per capelli, una scimmia di marmo, panini con parmigiano e pancetta, lampada UV per unghie, un tutore medico per il collo e persino un martelletto neurologico del medico.

Una di queste cose vi è familiare? Niente paura: sul sito e sull’app FREENOW potrete reclamare i vostri oggetti smarriti!

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Abruzzo, mangiare in un trabucco cullati dalle onde

Tra le innumerevoli bellezze naturalistiche e paesaggistiche, l’Abruzzo vanta anche la Costa dei Trabocchi, un magico tratto di litorale che si snoda lungo la Strada Statale 16 Adriatica, in provincia di Chieti, che da Francavilla al Mare arriva a San Salvo passando per Ortona, Fossacesia, San Vito Chietino e Vasto.

Un luogo romantico e unico, costellato da spiagge tra le più affascinanti della costa adriatica e dalle iconiche strutture in legno che le danno il nome, i trabocchi (o trabucchi) appunto, simili ad antiche palafitte a pelo d’acqua, utilizzate in passato dai pescatori.

Oggetto di restauro, oggi per la maggior parte sono riconvertiti in ristoranti e offrono, così, l’occasione unica di gustare prelibati piatti, cullati dal suono delle onde e con lo sguardo perso nel blu.

I Trabocchi: di cosa di tratta

Sono simboli della costa chietina, antichi strumenti per la pesca che narrano la storia e la tradizione del popolo abruzzese, edificati lungo le spiagge e ancorati agli scogli e alle rocce, industriose costruzioni in legno impiegate per pescare senza dover uscire con la barca (e che, per alcuni pescatori, diventavano la casa in cui abitare).

Tra i mezzi da pesca più antichi del mondo, si pensa risalgano addirittura ai Fenici. In ogni caso, le prime testimonianze della presenza dei trabocchi sul litorale d’Abruzzo sono del XV secolo, all’interno di un’opera religiosa sulla vita di Pietro da Morrone, il futuro papa Celestino V.

Parlando della struttura vera e propria, si compongono di una piattaforma in legno che si protende sul mare, con un paio (o più) di lunghi bracci definiti “antenne”, ai quali si lega il “trabocchetto”, una rete a maglie strette.
Un complesso sistema di argani consentiva poi di immergere la rete in acqua e sollevarla con il pescato.

Il loro nome potrebbe derivare dal latino “trabs” ovvero “legno, trave” in riferimento alle travi in legno di pino d’Aleppo usate per costruirli, un materiale molto resistente e presente in grande quantità nel territorio.

Uno dei simboli indiscussi dell’Abruzzo, vennero cantati da D’Annunzio, originario di Pescara, nell’opera “Il Trionfo della Morte “come macchine che parevano vivere di vita propria”.

Le meraviglie della Costa dei Trabocchi

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Punta Aderci, Vasto, Abruzzo

Diamo ora un’occhiata al favoloso litorale che ospita i trabocchi, partendo da Ortona, con invidiabili spiagge di morbida sabbia dorata e raccolte baie selvagge lambite da un mare limpido e cristallino.
Da segnalare, senza alcun dubbio, Punta dell’Acquabella, “un nome una garanzia”, Punta Ferruccio, spiaggia di ciottoli, Lido dei Saraceni e Lido Riccio.

Proseguiamo fino a incontrare San Vito Chietino, di origine medievale, tuttora custode di un centro storico disegnato da scorci unici sulla costa, chiesette antiche e le tracce delle mura difensive.
Qui emozionano il Promontorio del Turchino, dalle onde color turchese, spiagge di fine sabbia alternate a baie di roccia e ciottoli, e l’Eremo delle Portelle, o Eremo Dannunziano, dove il Vate trascorse un periodo della sua vita.

Rocca San Giovanni, tra i Borghi Più Belli d’Italia, vanta litorali eccezionali che si fregiano della Bandiera Blu, Fossacesia, dall’antico centro storico, ha il suo fiore all’occhiello nel litorale incastonato nella tranquilla baia “Golfo di Venere”, Torino di Sangro ospita la Riserva Naturale Regionale Lecceta, di 180 ettari, e stupendi arenili in località “Costa Verde” e “Le Morge”.

Infine, dall’abitato di Casalbordino si giunge a Punta Aderci, nel territorio comunale di Vasto, magnifico promontorio custode della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci con alcune delle spiagge più apprezzate d’Italia.

Invece Vasto, è suddivisa in Vasto Vecchia, su di una collina a 144 metri di altezza, e in Vasto Marina, gettonata località balneare adatta a tutti per trascorrere rigeneranti giornate in spiaggia.

Dove mangiare in Abruzzo al suono delle onde

Tavolo allestito sul trabocco in Abruzzo

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Tavolo allestito sul trabocco in Abruzzo

Come accennato, moltissimi trabocchi oggi sono ristoranti di pregio, in cui assaporare una cucina tradizionale ma moderna a base di ingredienti freschi nella meravigliosa cornice del Mare Adriatico.

A Fossacesia, ad esempio, la sensazione di mangiare “in mezzo al mare” la dona il Trabocco Pesce Palombo, citato già negli anni Venti e ricostruito, secondo i canoni originali, a seguito della mareggiata che lo distrusse nel 1979.
Gestito dalla famiglia Verì, propone una cucina che unisce la tradizione della cucina marinara e di terra all’innovazione e utilizza le materie prime che il mare e il mercato offrono sulla base della stagionalità.
Il menu fisso comprende aperitivo, antipasto, primo e secondo a scelta, frutta fresca e dolci tipici.

Appartiene alla famiglia Verì anche il Trabocco Punta Cavalluccio, sulla costa di Rocca San Giovanni in località Cavalluccio, dove i piatti vengono preparati con pescato locale sulla base di antiche ricette della cucina marinara.
Il menu, a prezzo fisso, si arricchisce con un’ampia carta dei vini (oltre 60 etichette) e una location che non lascia indifferenti.

A Rocca San Giovanni in Contrada Vallevò troviamo il Trabocco Sasso della Cajana, a conduzione familiare, per gustare piatti genuini e freschi preparati con il pescato dell’Adriatico e dei pescatori della zona.
La vista è superba e il menu fisso con antipasti freddi e caldi, un primo, frittura di pesce, dolci e caffè.

Ancora a Rocca San Giovanni, il Trabocco Punta Isolata, dal panorama mozzafiato, propone un’esperienza culinaria di grande qualità con menu fisso a base di pesce abbinato ai migliori vini della Costa Teatina.
Abbondanti antipasti freddi e caldi, primo, due portate di secondo e contorni, per gustose ricette della tradizione.

A San Vito Chietino, in Via Cristoforo Colombo, si trova il Trabocco Punta Fornace cui si accede direttamente dalla spiaggia.
Romantico, con il suono del mare in sottofondo, offre una vasta gamma di antipasti, sia caldi che freddi, e un ricco menu che cambia in base al pescato e include una decina di antipasti, un primo, un secondo con contorno, frutta, dolce e caffè.

A Marina di San Vito, ecco il Trabocco San Giacomo, “sospeso tra cielo e mare”, inaugurato il 2 agosto 2015.
Il menu, che può variare a seconda del pescato del giorno, prevede antipasti freddi e caldi, primo del giorno, secondo, dolce della casa.

Infine, incastonato nel “Golfo di Venere”, a nord di Fossacesia, il Trabocco Punta Punciosa ospita il ristorante “Le 17 lune”, gestito da Monica e Loris.
I piatti rappresentano la tipica cucina abruzzese della costa adriatica, con ottimo pesce fresco dell’Adriatico.