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Animali fantastici e dove avvistarli

Cosa ci spinge a salire sul primo aereo e volare dall’altra parte del mondo? Sono forse le meraviglie costruite dall’uomo in tempi antichi o moderni, le bellezze di Madre Natura o le tradizioni conservate e tramandate dalle popolazioni per generazioni? Sono tanti e differenziati i motivi che ci portano a scegliere una destinazione, piuttosto che un’altra e sono gli stessi che ci emozionano e ci regalano i ricordi indelebili di un viaggio che non si può dimenticare.

Alcuni di noi sono così riconoscenti alla natura, e alle meraviglie del mondo che abitiamo, che scelgono di attraversare l’intero globo pur di lasciarsi stupire da queste. Altri invece sono affascinati dalle creature che popolano questa terra, quelle che abitano i luoghi vicini e remoti, le stesse che valgono da sole il viaggio.

Ed è a loro che oggi dedichiamo questo itinerario, un viaggio alla scoperta degli animali straordinari del mondo che possiamo avvistare durante le nostre avventure. Si parte!

elefanti Tanzania

Elefanti, Tanzania

Tanzania: i Big Five e gli gnu

Sono gli animali più grandi della Tanzania, quelli leggendari, spaventosi e affascinanti. Stiamo parlando dei leoni, dei rinoceronti, degli elefanti, dei leopardi e i bufali del Capo. Un viaggio qui si traduce in un’esperienza unica al mondo accompagnata anche dalla grande migrazione degli gnu che, durante i mesi di giugno e luglio, si spostano dal Serengeti al Masai Mara.

Galapagos: tra tartarughe giganti e pinguini

In questo remoto paradiso terrestre, i viaggiatori sono chiamati a vivere una delle esperienze più straordinarie di una vita intera. L’accesso alla natura più selvaggia e autentica è sempre garantito, ed è proprio qui tra coste rocciose e sabbiose bagnate da acque limpide, che si può fare la conoscenza di due esemplari meravigliosi.

Nell’arcipelago vulcanico dell’Oceano Pacifico, infatti, vivono le tartarughe terrestri più grandi del mondo che possono raggiungere anche i 300 kg. Nuotare con loro è un’emozione unica tutta da vivere. Insieme a loro ci sono anche i pinguini, l‘unica specie tropicale del genere Spheniscus, che si vive sulle coste rocciose e sabbiose.

Australia: terra di canguri e koala

Sono tante, forse troppe, le motivazioni che spingono a organizzare un viaggio in Australia, e forse non c’è neanche bisogno di fare una lista di tutte le bellezze di questo territorio. Quello che invece possiamo dirvi è che la presenza di animali come il canguro e il koala, da sola, basta a spingerci fino a lì. Perché il mondo animale australiano è unico, incredibile e affascinante.

India: il regno della tigre del bengala

L’India è un Paese suggestivo, ricco di storia e cultura, di odori e colori, di luoghi meravigliosi. L’India è anche il regno della tigre del bengala, quella maestosa, potente e spaventosa. Avvistarla non è semplice perché bisogna prima trovarla mentre si aggira nell’impenetrabilità dei boschi e della giungla.

Tigre del bengala

Tigre del bengala

I luoghi migliori dove avvistarla sono i parchi nazionali di Corbett e di Bandhavgarh, quest’ultimo, in particolare, ospita 50 esemplari, proteggendo la più alta densità al mondo di questo animale.

Circolo Polare Artico: la patria dell’orso polare

E poi c’è lui, il grande gigante buono, almeno nelle favole. Questo animale popola l’Alaska, il Canada settentrionale, la Groenlandia, le Svalbard e altri territorio appartenenti al Circolo Polare Artico, anche se la sua presenza sulla nostra terra è a rischio. In Canada, considerata la capitale mondiale dell’orso polare, è possibile osservare l’animale in natura nella regione di Manitoba.

Orso polare

Orso polare

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Arabia Saudita Asia Destinazioni Viaggi

Arabia Saudita, sarà questa la meta del futuro

Ai turisti che visiteranno AlUla, in Arabia Saudita, sembrerà di trovarsi catapultati in un film di fantascienza. Nel bel mezzo del deserto, tra dune di sabbia, rocce scolpite dal tempo e resti di un’antica civiltà vedranno spuntare installazioni ultramoderne come Maraya, un cubo di specchi realizzato nel 2017, il più grande del mondo, tanto da essere entrato nel libro dei Guinness, che riflette il paesaggio e di cui a malapena si scorge la presenza. È in realtà una sala concerti, ma che ospiterà anche eventi e spettacoli.

Fa parte, questo progetto, dell’obiettivo che il Paese s’è dato di diventare una delle migliori destinazioni al mondo da visitare entro la fine del 2030. In quanto primo progetto di rilancio dell’Arabia Saudita, è già divenuto un grande successo internazionale.

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La Maraya Concert Hall di AlUla, un edificio da Guinness

Arte nel deserto

Sulla scia della buona riuscita di Maraya, proprio il deserto è divenuto un museo a cielo aperto, ospitando 15 opere installazioni come parte dell’edizione 2022 di Desert X AlUla, la versione saudita del tradizionale Desert X che ogni due anni viene ospitato nella Coachella Valley in California. Quindici artisti internazionali hanno presentato le loro opere imitando le formazioni rocciose, i miraggi e le oasi del deserto e le antiche leggende locali.

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L’opera di Jim Denevan per Desert X 2022 ad AlUla

Resort eco-sostenibili

Vere opere architettoniche in perfetta simbiosi con l’ambiente sono anche i primi resort che stanno sorgendo nella zona. Come il meraviglioso Habitas AlUla, inaugurato a novembre 2021, un hotel di lusso sostenibile perfettamente integrato nel sito, dove gli ospiti possono letteralmente toccare con mano le pietre del sito. Ed è solo il primo di una serie di meravigliosi alberghi che apriranno nei prossimi mesi per ospitare tutti i turisti che ben presto visiteranno AlUla e l’Arabia Saudita. Tra i più attesi, quello progettato da Jean Nouvel, Sharaan, già considerato un “capolavoro” di design, costruito direttamente nelle montagne della Sharaan Nature Reserve di AlUla, integrandosi perfettamente nel paesaggio.

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Il nuovo resort progettato da Jean Nouvel ad AlUla

Trasporti a zero emissioni

Per sentirsi come nella Tatooine di “Guerre stellari” mancano solo le automobiline elettriche. Che arriveranno a breve. È in progetto, infatti, l’introduzione di piccoli “pod” con guida autonoma che, silenziosi, sostenibili e a zero emissioni, si muoveranno nel deserto portando i visitatori (22 alla volta su ciascun pod) avanti e indietro dagli hotel alla scoperta del sito di AlUla e della città vecchia e, nei prossimi anni, anche degli altri luoghi turistici della zona, come l’antica città di Dadan, il sito Unesco di Hegra o (Mada’in Saleh), la seconda città del grande regno nabateo di Petra, in Giordania, e il villaggio di Al Jadidah.
Non solo tra le destinazioni top del mondo ma sarà anche una delle più “eco”, quindi.

Meta da vip

Intanto, è partita una grande promozione per iniziare ad attirare visitatori in questa parte di mondo ancora piuttosto inesplorata. Innanzitutto, bisogna far parlare del luogo.
E l’Arabia Saudita l’ha fatto con alcuni grandi eventi che hanno attirato l’attenzione dei più curiosi, come il mega concerto di Andrea Bocelli che si è tenuto nel 2021 proprio qui, nel sito Unesco di Hegra o quello di Alicia Keys e di Seal o ancora la recente sfilata di Dolce&Gabbana, che si è svolta nell’area di Jabal Ikmah, la più grande biblioteca a cielo aperto dell’Arabia Saudita, dove le iscrizioni in aramaico, dadanitico, thamudico, minaico e nabateo sopravvivono da migliaia di anni impresse nelle rocce.
Inoltre, le celebrity che stanno iniziando a trascorrevi le vacanze, come Lapo Elkann che ci è andato in luna di miele, e molti altri.

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La sfilata di Dolce&Gabbana ad AlUla

Primi voli diretti

Poi bisogna portare i turisti. Da fine gennaio è partito il primo volo diretto da Parigi ad AlUla della compagnia di bandiera Saudia Airlines. Questa nuova rotta in partenza dall’Europa offre l’opportunità ai viaggiatori francesi ma anche a quelli dei Paesi limitrofi di essere tra i primi a visitare questa straordinaria regione. Dopo un volo di cinque ore, si atterra al nuovo aeroporto di AlUla.

L’Arabia Saudita è un Paese in pieno sviluppo, insomma. Se non fosse stata colpita, come tutti, dalla pandemia di Covid forse avrebbe anche già spalancato le porte da molto tempo ai turisti senza troppe restrizioni.

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Il sito di Mada’in Salehin Arabia Saudita

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Tutti amano Edimburgo: consigli su cosa fare e vedere in città

Con il suo passato affascinante e gli scorci incredibili, Edimburgo attira ogni anno milioni di visitatori che girano incantati nel centro città, già Patrimonio dell’Unesco, composto dalle vie acciottolate e dagli antichi edifici della Old Town e dallo stile Georgiano della New Town. Oltre ai capolavori artistici e architettonici, dal Castello adagiato su un vulcano spento, al monumentale Palazzo di Holyroodhouse, la capitale della Scozia nasconde un animo irriverente e inaspettato, che le regala un posto nella classifica delle città da visitare almeno una volta nella vita.

Abbiamo selezionato alcune delle esperienze più interessanti e originali da provare, per scoprire il lato più fresco, multiculturale a creativo della città.
Se sei alla ricerca di scorci indimenticabili, ottima gastronomia e un’offerta culturale tra le più ricche d’Europa, non potrai non amare Edimburgo.

Art & The city

Edimburgo è la città dei festival, con 11 grandi eventi organizzati nel corso dell’anno. Il più famoso si tiene d’estate ed è un momento imperdibile: l’Edinburgh Festival Fringe è infatti il più grande festival delle arti del mondo, dura circa 25 giorni e ospita migliaia di artisti dei più diversi settori dello spettacolo.
Evento allegro e caleidoscopico, conta tantissimi show e momenti di intrattenimento: per non lasciarti travolgere dall’eccesso di creatività, procurati il programma e una mappa e studia bene in anticipo gli itinerari.

Per chi ha gusti più classici, sempre ad agosto si tiene l’Edinburgh International Festival, fratello maggiore e più composto del Fringe, con spettacoli di prosa, balletto, opera e musica classica. Occasione perfetta per sfoggiare qualche abito elegante.

Street performer al Fringe Festival di Edimburgo. ©Visit Britain/Andrew Pickett

Let’s eat!

Edimburgo è la meta ideale per i food lover. Con i mercati gastronomici, i pub, i truck di street food e i ristoranti gourmet, in città si mangia bene, anzi benissimo.

A giugno torna in grande stile l’Edinburgh Food Festival, nei giardini di George Square. Luogo di pellegrinaggio per chi ama provare e sperimentare con il cibo, il festival propone una vasta selezione di sapori scozzesi, show cooking, workshop degli chef e numerosi piatti da tutto il mondo.

I Food safari organizzati da Nell Nelson, giornalista e presentatore TV sono l’occasione ideale per andare a spasso per le vie della città a caccia di prelibatezze e localini trendy, in cui mangiare bene e spendere poco.

I palati più esigenti e i budget più corposi non resteranno delusi: seconda città della Gran Bretagna per numero di chef stellati, Edimburgo è il posto giusto per provare le cucine migliori del mondo. Come quella The Kitchin, in cui è possibile assaporare piatti moderni con i più tradizionali ingredienti locali.

E al momento dell’aperitivo… non c’è Scozia senza whisky! Da Blend your own whisky troverai tutor esperti che ti guideranno alla scoperta dei segreti del nobile distillato e ti aiuteranno a creare il tuo personale blend. E se sei più un tipo da gin, non perdere uno dei Secret gin tour, tasting experience itineranti in cui assaggiare i migliori cocktail a base di gin della città.

Brividi, storia e magia

Con le sue atmosfere incantate e le architetture magnificenti, Edimburgo ha ispirato la nascita del più grande mago di ogni tempo, il giovane Harry Potter. In una caffetteria della città, Elephant House, J.K. Rowling ha infatti iniziato a scrivere la saga libresca più famosa del globo. L’Harry Potter Walking Tour è l’esperienza imperdibile per i tutti i babbani appassionati del genere: un giro dei luoghi che hanno ispirato le magiche avventure, dalla George Heriot’s School, poi trasformata in Hogwarts fino al Greyfriars Kirkyard, cimitero in cui si trovano le tombe di Tom Riddle e Sirius Black.

The Real Mary King’s Close regala emozioni fuori dal tempo. È una visita guidata in costume nei sotterranei della città, in un quartiere sommerso sotto il centralissimo Royal Mile, che mantiene intatta l’atmosfera cupa e spettrale del XVII secolo.

Gli spiriti gotici potranno alloggiare al The Witchery, un edificio del XVII secolo che sembra un set di un film d’epoca, con i drappi rossi, i broccati d’oro, le antiche armature e la colazione servita rigorosamente al lume di candela.

E se dopo tanta magia hai bisogno di relax, non perdere l’occasione per fare yoga sulla cima dell’Arthur’s Seat: niente di meglio che un vulcano spento per ricaricare le energie.

Ti è venuta voglia di fare le valigie? Per saperne di più su Edimburgo e le sue attrazioni, visita il sito Visit Britain.

Castello di Edimburgo, Lothian, Scozia. ©Visit Britain

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Barbagia Destinazioni mare Sardegna Viaggi

Perché devi assolutamente fare un viaggio in Barbagia

Meravigliosa e amata dal mondo interno è la nostra Sardegna. Meta ambitissima per il turismo estivo, è in realtà un’Isola che si rivela speciale in ogni suo angolo, e durante tutte le stagioni. Ma c’è una zona che, più di altre, rappresenta il vero e proprio cuore della regione: la Barbagia.

Barbagia, dove si trova

Siamo nella provincia di Nuoro (o almeno quasi interamente) un’area caratterizzata da un paesaggio selvaggio e autentico. Un territorio prevalentemente montuoso situato sui fianchi del massiccio del Gennargentu che, al tempo stesso, si affaccia sul mare, ma in in uno dei tratti meno accessibili e sfruttati della costa.

Si divide in Barbagia di Nuoro, nella parte Nord-Orientale dell’Isola; Barbagia di Ollolai, una regione storica della Sardegna Centrale; Mandrolisai, dove si trovano le più alte cime montuose delle Barbagie; Barbagia di Belvì, caratterizzata dai “tacchi”, ossia degli altipiani calcarei incisi e separati da profonde vallate; Barbagia di Seùlo, una micro regione della Sardegna Centro Orientale e l’Ogliastra, una zona dell’Isola che fa innamorare a prima vista.

Da queste parti costumi e tradizioni, insieme a una natura generosa, caratterizzano e differenziano la vita delle sue genti da millenni. Un vero e proprio patrimonio culturale e naturale che è stato spesso narrato da molti scrittori. Dai nuoresi Grazia Deledda e Salvatore Satta, fino all’inglese David Herbert Lawrence.

barbagia cosa fare

Una angolo della Barbagia

I borghi della Barbagia

Impossibile non rimanere affascinati dalla magia dei borghi della Barbagia, suggestivi centri storici caratterizzati da case in granito, vicoli stretti, coortes e pergolati di vite. Per esempio la pittoresca Orgosolo, una località in cui le strade “parlano” attraverso i murales, dipinti su pareti che raccontano vita, cultura e rivendicazioni politiche.

E poi Oliena, la patria del sublime Cannonau, il vino che stregò D’Annunzio. Gavoi, dal canto suo, è un luogo perfetto in cui perdersi tra le stradine del centro “vestite” con abiti di fiori, così come Galtellì è un posto speciale per scoprire eleganti palazzi in calce bianca e una bella chiesa anticamente nota come Santa Maria delle Torri, in seguito denominata del Santissimo Crocifisso in virtù della miracolosa sudorazione del Crocifisso in essa conservato.

Orgosolo murales

I graffiti di Orgosolo

Barbagia, paradiso naturalistico

La Barbagia si rivela un vero e proprio paradiso per chi ama lasciarsi andare in emozionanti esperienze all’aria aperta. Da non perdere è certamente una visita al Supramonte, un vasto complesso montuoso calcareo-dolomitico dove il bianco delle rocce, il verde della vegetazione e il blu del cielo regalano contrasti cromatici che non lasciano di certo indifferenti.

Incredibile anche la Sorgente di Su Gologone a Oliena, un’area di estremo interesse naturalistico, geologico, storico e persino archeologico. Gli amanti dell’antico non possono di certo perdere la Valle di Lanaittu, dove sono stati rinvenuti i resti umani più datati dell’Isola. E poi il villaggio nuragico di Tiscali, dove, secondo la leggenda, gli ultimi sardi si rifugiarono per sfuggire ai conquistatori.

E che dire della Foresta di Montes? Un’immensa distesa verde con infinite varietà florofaunistiche tra cui una lecceta plurisecolare, unica nel bacino del Mediterraneo per estensione e caratteristiche. Da qui, inoltre, ci si deve assolutamente concedere la possibilità di ammirare il panorama dalla cima del Monte Novu Santu Juvanne. Infine, l’impressionante Canyon Gorropu, considerato il più spettacolare d’Europa ma anche uno dei più profondi.

gole di Gorropu

Lo spettacolo del Canyon Gorropu

Al mare in Barbagia, cosa non perdere

E dopo aver scoperto il vero e proprio “ombelico” della Sardegna è d’obbligo fare un salto nel suo strepitoso mare. Imperdibile Cala Luna, monumento naturale di straordinario fascino. Potremmo definirla un’abbagliante striscia di sabbia finissima di 800 metri che s’immerge in un mare limpido che fa innamorare. Essa è protetta da ripide pareti rocciose che si tuffano in mare alte fino a 300 metri.

Una delle particolarità più suggestive di Cala Luna è la presenza di numerose grotte che si affacciano in acque limpide. Tra queste c’è la Grotta del Bue Marino, il cui sistema carsico si estende per oltre 70 km nell’entroterra. Una meraviglia della natura che si divide in tre rami distinti: quello Nord e quello Sud sono visitabili a piedi con un percorso di ottocento metri, mentre il centrale è destinato a chi fa speleologia subacquea.

Ma non solo. La Grotta si rivela interessante anche da un punto di vista storico grazie alla presenza di alcuni petroglifi risalenti al periodo pre-nuragico e riconducibili alla cultura di Ozieri che rappresentano la “Danza del Sole” e il culto della fertilità. All’interno della cavità rocciosa, inoltre, c’è acqua dolce che fa ipotizzare che essa fosse un luogo sacro per gli antichi abitanti di queste terre.

Cala Luna sardegna

I colori di Cala Luna

Barbagia, terra di misteri e leggende

In Barbagia non manca di certo l’aspetto folkloristico. Austis, paesino con tradizioni antiche e un rigoglioso territorio ricco di monumenti naturali, si trova esattamente al centro dell’Isola. Luogo di passaggio per le greggi durante il periodo della transumanza, deve proprio a ciò una sua particolare leggenda.  In località “Sa Sennoredda” svetta una roccia in granito, denominata “Sa Crabarissa” che sembra avere le sembianze di una donna vestita in abito tradizionale.

Si narra che una fanciulla di Cabras si innamorò di un pastore di Austis, conosciuto proprio durante la transumanza invernale, con il quale decise di scambiarsi doni e promesse di matrimonio. Sfortunatamente, finita la transumanza, il pastore ripartì per la montagna e la fanciulla attese invano il suo ritorno.

Per questo motivo la giovane decise di incamminarsi verso Austis, ma al suo arrivo trovò il pastore sposato con un’altra donna. Un colpo durissimo e che le spezzò il cuore. Così, durante il viaggio per tornare a casa, la ragazza rimase pietrificata dal dolore, tramutandosi nella celebre roccia. Una storia, quindi, che invita a non scherzare con i sentimenti altrui.

Decisamente affascinante e misteriosa anche la Grotta Is Janas, un antro fatato nascosto da cascate, un mondo di stalattiti, stalagmiti e rara fauna. Proprio qui prende vita una leggenda eccezionale che riguarda la presenza di tre fate che furono pietrificate all’interno della caverna. Il motivo? Avevano ucciso un frate impiccandolo.

Un’esperienza affascinante, quindi, è il percorso all’interno della grotta che porta a scoprire la sagoma del presunto frate stalattizato e delle fate pietrificate insieme alle loro frittelle.

La Barbagia, in sostanza, oltre a essere la parte più selvaggia dell’Isola, custodisce gelosamente le espressioni più caratteristiche della cultura, della storia e della natura della Sardegna. Una terra che ne rivela l’anima e che merita di essere scoperta a passo lento da cima a fondo.

Lago Cedrino barbagia

Il Lago Cedrino situato a Nord-Est del massiccio del Gennargentu

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Tra follie e tradizioni antiche: il carnevale nel mondo

C’è un periodo dell’anno in cui tutto, o quasi, è concesso. Stiamo parlando del Carnevale, una festa folle e antica che affonda le sue origini in tempi lontani. Seppur oggi è legata al mondo cattolico e cristianesimo, la ricorrenza in realtà è collegata ai saturnali, le festività romane dedicate al dio Saturno e alle feste dionisiache greche.

Carnevale ieri e oggi

Durante questi periodi di festa tutti erano autorizzati a fare tutto. Decadevano le leggi, gli impegni e gli obblighi e le persone si lasciavano andare a peccati della carne e della gola, a scherzi e a puro divertimento. Passati quei giorni, però, tutto tornava secondo i principi di rigore e ordine stabiliti dalle regole della società. Eppure in quell’unico momento dell’anno  era lecito impazzire. E per farlo al meglio si utilizzava anche una maschera, così da eliminare anche ogni distinzione sociale.

Con il tempo queste antiche feste hanno mantenuto l’aria giocosa e spensierata, ma si sono caricate anche di un significato religioso che spiega anche il nome carnevale. La parola, infatti, deriva dal latino carnem levare che tradotto vuol dire eliminare la carne e fa riferimento all’ultimo e ricco banchetto consumato prima di iniziare il periodo di digiuno relativo alla Quaresima.

Carnevale Rio

Carnevale di Rio de Janeiro

Carnevale nel mondo: le celebrazioni più folli

Le antiche origini hanno dato vita a grandissimi e iconici festeggiamenti che ancora oggi sono perpetuati in tutto il mondo. Maestoso, scenico e meraviglioso è il Carnevale di Rio de Janeiro, la festa mascherata che è diventata un’istituzione. Milioni di persone volano a Rio ogni anno per prendere parte ai festeggiamenti che si tengono dal lontano al 1723.

A Tenerife, invece, si svolge quello che in molti considerano il più spettacolare carnevale del mondo dopo Rio. Anche qui, nella più grande delle Isole Canarie, le persone giungono da ogni parte del mondo per unirsi ai festeggiamenti che durano due settimane e culminano il martedì grasso.

Un altro Carnevale degno di menzione e di visita è quello di Colonia, considerato all’unanimità il più importante e folle di tutta la Germania. Pensate che qui, il periodo che precede il carnevale, è trattato ala stregua di una quinta stagione che viene inaugurata l’11 novembre alle ore 11:11.

carnevale colonia

Carnevale di Colonia

Estremamente suggestivo, visionario e fuori dagli schemi è invece il Mardi Gras di New Orleans, una festa incredibile che si tiene nelle strade della città del voodoo e che coinvolge milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Euforia, balli in maschera e canti, carri allegorici e colori: tutto questo è il carnevale di New Orleans.

E poi, ovviamente, tra le celebrazioni più iconiche non poteva mancare lui, il nostro carnevale di Venezia. Le sue origini sono antichissime e sono fatte risalire al 1162 quando la Serenissima concesse alla popolazione un breve periodo di divertimento e feste all’insegna di balli in maschera e musica. Sono passati secoli eppure i festeggiamenti non hanno mai cessato di esistere e, anzi, hanno dato vita a uno dei carnevali più eleganti, affascinanti e suggestivi del mondo intero, quello della laguna.

carnevale di venezia

Carnevale di Venezia

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Cosa fare in un Weekend a Lisbona

Siamo ancora in pieno inverno, ma c’è un posto in Europa dove si può già godere di un po’ di sole di primavera: si tratta di Lisbona! La capitale del Portogallo vanta, infatti, un clima mite tutto l’anno e, anche nei mesi più freddi, le temperature si aggirano intorno ai 10-15 gradi. Non sarà difficile trovare splendide giornate di sole e un cielo azzurro che vi farà apprezzare i magnifici contrasti di luce al tramonto. Lasciate quindi a casa le giacche più pesanti e portate con voi scarpe comode per camminare e tanta voglia di esplorare questa bellissima città. Rimarrete sorpresi dai continui saliscendi, dai tram che si inerpicano per gli stretti vicoli, dai maestosi monumenti e dalle sorprendenti opere di street art che si nascondono nei quartieri più in della città. Lisbona è tutto questo e molto di più!

5 esperienze imperdibili da fare durante un weekend a Lisbona.

  1. Fare un giro su un tram storico

La prima cosa che viene in mente quando si parla di Lisbona è il leggendario tram n.28. Risalente agli anni ‘30, è tutt’ora in uso perché i binari, che attraversano strade ripide e strette, non sono adatti ai tram moderni. Costituito da un’unica carrozza di colore giallo e con gli interni in legno lucido, ha un’atmosfera retrò che vi lascerà piacevolmente sorpresi. Un viaggio sul mitico tram n. 28 costa solo 3€ (ma è più conveniente l’abbonamento giornaliero ai mezzi pubblici) e collega Praça Martim Moniz a Campo Ourique, attraversando i quartieri più turistici della città. Essendo una linea normalmente utilizzata dai cittadini, può risultare parecchio affollata, specialmente nelle ore di punta e nei weekend. Se non trovate posto a sedere, reggetevi saldamente ai sostegni perché le frenate possono risultare un po’ brusche. Un’ottima alternativa al tram n. 28 è il tram n. 12. Meno affollato del primo, compie in soli 20 minuti un giro ad anello nei quartieri di Baixa ed Alfama e passa anche davanti alla Cattedrale di Lisbona. Non spaventatevi se vedete il conducente scendere dal tram: sta solo manovrando le leve per cambiare direzione ai binari!

2. Prendere un ascensore nel bel mezzo della città

Oltre ai tram storici, un altro mezzo di trasporto molto usato a Lisbona è l’ascensore. E non parlo di un normale ascensore da edificio, ma di una meravigliosa torre in ferro in stile neogotico, risalente ai primi del ‘900: l’Elevador di Santa Justa. Progettato da un allievo di Gustave Eiffel, l’ingegnere portoghese Raoul Mesnier de Ponsard, fu inaugurato nel 1902. Con i suoi 45 metri di altezza copre un dislivello di circa 7 piani, che all’epoca dell’inaugurazione la rendeva un’opera futurista e anche temeraria, ma risolveva il grande problema di collegamento tra la parte alta e la parte bassa della città. L’ascensore collega infatti Rua Augusta, nel quartiere di Baixa, con Largo do Carmo, che si trova nella zona di Chiado. Oggi l’ascensore è diventato una vera e propria attrazione turistica. Il costo del biglietto di andata e ritorno è di 5,30€, ma acquistando il pass giornaliero per i mezzi pubblici, l’uso dell’ascensore è incluso. Una volta arrivati troverete un meraviglioso belvedere con una vista mozzafiato sui quartieri bassi della città. Da qui la vista al tramonto è particolarmente suggestiva e vedere la città che lentamente si illumina delle luci della sera è uno spettacolo da non perdere nel vostro weekend a Lisbona.

3. Visitare una chiesa a cielo aperto

Una volta raggiunta la parte alta di Lisbona, grazie al magnifico ascensore di Santa Justa, vale sicuramente la pena spendere qualche ora per visitare il quartiere del Chiado. Se in passato era un punto di incontro di scrittori e intellettuali, oggi è una delle zone più turistiche della città con numerosi bar e negozi in cui fare shopping. Qui si trova anche la libreria più antica del mondo, la Bertrand, fondata nel lontano 1732. Ma ciò che attira di più l’attenzione è la chiesa a cielo aperto che domina Largo do Carmo: il Convento do Carmo. Costruita nel 1389 in un meraviglioso stile gotico, fu distrutta nel 1755 dal grande terremoto che colpì la città di Lisbona e la rase quasi al suolo. I lavori di ristrutturazione non furono mai portati a termine e oggi è possibile ammirare lo spettacolare contrasto tra le bianche arcate gotiche che si stagliano nell’azzurro del cielo. Il Convento di Carmo ospita anche il più antico Museo Archeologico del Portogallo, dove sono conservati i reperti della storia portoghese dall’antichità fino al Medioevo.

4. Mangiare gli originali pastéis de nata

Famosi in tutto il Portogallo, i pastéis de nata sono dei tipici dolcetti a base di una pasta sfoglia burrosa e croccante, ripieni di deliziosa crema a base di uova e leggermente caramellati in superficie (solo descriverli mi fa venire l’acquolina in bocca!). Vengono serviti ancora tiepidi e si possono cospargere di zucchero a velo o di cannella per renderli ancora più gustosi. Si possono trovare in qualsiasi pasticceria della città, ma solo nel quartiere di Belém potrete assaggiare quelli prodotti con la ricetta originale. Qui si trova infatti la pasticceria più antica della città, la Pastéis de Belém, inaugurata nel 1837. Si narra che la pasticceria ricevette la ricetta segreta direttamente dai suoi inventori, i monaci del Monastero dos Jerónimos, costretti ad abbandonare il convento a seguito della rivoluzione liberale del 1820. Ma assaggiare i pastéis de nata non è l’unico motivo per fare una tappa a Belém durante il vostro weekend a Lisbona. In questo quartiere della città, facilmente raggiungibile con il tram n. 15 o con il treno, sono presenti alcune delle attrazioni turistiche più famose e più belle di Lisbona. Il già citato Monastero dos Jerónimos, il Monumento alle Scoperte e ovviamente la Torre di Belém.

5. Il Cristo Rei come a Rio de Janeiro

Passeggiando lungo il fiume Tago, nel quartiere di Belém, rimarrete sicuramente affascinati da due opere dalla forma nota che vi faranno pensare di essere stati catapultati a Rio de Janeiro e a San Francisco. La statua del Cristo Rei, che troneggia sulla riva sud del fiume, e il Ponte 25 de Abril, che ne collega le due sponde, ricordano infatti il Cristo Redentore brasiliano e il Golden Gate Bridge californiano. Il Ponte 25 de Abril fu costruito negli anni ‘60 dall’American Bridge Company, la stessa impresa che costruì il ponte gemello statunitense. Lungo poco più di 2 km, collega Lisbona con Almada, la piccola cittadina che ospita il Cristo Rei. Dato che il ponte non è pedonale, il modo più facile ed economico per attraversare il fiume è prendere uno dei numerosi traghetti che fanno la spola da Cais do Sodré a Cacilhas. Una volta giunti qui, potete prendere l’autobus che vi porterà fino al Cristo Rei. L’enorme statua raffigurante Gesù Cristo, inaugurata nel 1959 dopo ben 10 anni dalla posa della prima pietra, è alta 23 metri ed è posizionata su un pilastro a forma di porta di ben 80 metri. A questa altezza si trova una piattaforma che è aperta ai visitatori e raggiungibile tramite ascensore. Il costo della salita è di 6€, ma la cifra vale l’esperienza. Dalla sommità infatti godrete di un meraviglioso panorama che abbraccia tutta Lisbona, dal Castello di São Jorge fino al quartiere di Belém. Insomma la degna conclusione di un fantastico weekend a Lisbona!

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5 tesori da scoprire nascosti sotto i nostri piedi

Opere architettoniche, sculture e monumenti, e poi ancora parchi archeologici e naturali: sono queste le meraviglie del mondo che mobilitano le masse, che ci permettono di scegliere le prossime destinazioni da raggiungere. Patrimoni dell’umanità intera che splendono sotto i raggi del sole e che non vediamo l’ora di scoprire.

Ma il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci. Così, oltre alle meraviglie ben visibili che ci circondano, ci sono altri tesori che non conosciamo perché sono nascosti proprio sotto ai nostri piedi. Città, cattedrali capolavori di una bellezza incommensurabile che portano la firma dell’uomo o di Madre Natura e che si trovano proprio lì, in percorsi che sembrano condurci nelle viscere della terra. Scopriamoli insieme.

Romania: il parco divertimenti sotto terra

La prima tappa del nostro viaggio alla scoperta dei tesori nascosti sotto ai nostri piedi ci conduce in Romania, e più precisamente in Transilvania. Attraverso degli ascensori, i visitatori possono raggiungere gli 80 metri di profondità. Nell’antica miniera di sale Turda, che affonda le sue origini nel II secolo d.C., si trova oggi un Museo d’Arte Contemporanea, degli spazi adibiti ai concerti e agli eventi e un parco giochi con tanto di ruota panoramica e posta da bowling.

Miniera di sale di Turda

Miniera di sale di Turda

La cattedrale di Sale in Sicilia

Anche il nostro Paese, che già ospita alcune delle meraviglie più belle del mondo, ha un tesoro nascosto sotto terra. Per scoprirlo dobbiamo recarci in Sicilia, nella contata di Scavuzzo a pochi chilometri dal centro urbano di Realmonte. È qui che si trova una miniera di salgemma dalle origini antichissime. Le prime notizie, infatti, risalgono a sei milioni di anni fa.

La cattedrale di sale oggi è un luogo di culto da raggiungere e contemplare. Ci sono le statue della Sacra Famiglia e quelle di Santa Barbara, i bassorilievi, l’altare e il pulpito da raggiungere attraverso cunicoli e strette gallerie. E tutto, qui, è stato realizzato con il salgemma.

Derinkuyu: la città sotterranea della Turchia

Era il 1963 quando un cittadino locale, in occasione della ristrutturazione della sua abitazione, si trovò davanti a quella che sembrava un’altra città. La sua intuizione gli dava ragione: si trattava di una vera e propria metropoli suddivisa in più livelli fino a toccare una profondità di 85 metri. Derinkuyu è la più grande città sotterranea dell’intera Turchia e le sue origini sono state fatte risalire al 7 secolo a.C.

Derinkuyu

Derinkuyu

Thrihnukagigur: viaggio al centro della terra

Il Viaggio al centro della terra non è sola prerogativa di Jules Verne, perché anche a noi è concesso entrare nelle viscere di un vulcano ancora attivo. Stiamo parlando di Thrihnukagigur, il vulcano vicino a Reykjavík, in Islanda. La camera magmatica, che si può raggiungere grazie a tour guidati, è una vera esplosione di colori, fascino e suggestioni. Se scendere va paura è comprensibile, ma il fatto che il vulcano sia dormiente da più di 4000 anni forse vi farà cambiare idea.

Coober Pedy, il villaggio sotterraneo

Situata in un’area desertica che si snoda nell’Australia Meridionale, nella cittadina di Coober Pedy nulla è come sembra. A guardare le foto potreste avere l’impressione che i 1.600 abitanti proclamati, in realtà, non esistano. E invece quelle persone ci sono, ma vivono nel sottosuolo.

Il clima afoso e ostico, infatti, rende la vita sulla piana desertica abbastanza difficile. Così il villaggio di Coober Pedy, situato sotto terra, offre l’alternativa. Qui ci sono case, chiese e persino uffici. C’è anche un hotel, ovviamente, a disposizione per i viaggiatori che vogliono scoprire le meraviglie che si nascondono sotto il suolo.

Coober Pedy

Coober Pedy, chiesa sotterranea

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Kiss Please: le strade degli innamorati in Italia

Sono tanti i viaggi e le esperienze che tutti gli innamorati possono fare in giro per il mondo. A partire dalla visita di tutte quelle città universalmente riconosciute come romantiche, la cui capolista è Parigi, seguita poi da Verona, Venezia, Praga e Roma, per continuare poi con le avventure di coppia, quelle selvagge e a contatto con la natura primordiale e selvaggia, passando poi per i viaggi panoramici on the road.

E poi ci sono le strade, quelle da percorrere a suon di baci, quelle dove fermarsi e stringere il proprio partner è un obbligo. Quelle che si riconoscono dai Kiss please, i cartelli stradali che celebrano l’amore attraverso l’invito di darsi un bacio davanti al mare, o al lago, sotto il sole o la pioggia.

I luoghi dove baciarsi è un “obbligo” in Italia

Hanno la forma e le sembianze di cartelli stradali, quelli blu e rotondi che impongono un obbligo. Ma la loro indicazione, sicuramente inusuale, è molto più di quello che sembra. Le sagome di due persone che si stringono in un bacio sono eloquenti: davanti a questo cartello ci si deve baciare.

L’invito è chiaro e non lascia spazio a fraintendimenti: Kiss please. Un suggerimento, più che un obbligo, che è difficile da non cogliere soprattutto se si è in compagnia della propria dolce metà. I cartelli del bacio sono spesso posti su terrazze con vista mare, strade panoramiche e luoghi affascinanti e suggestivi dove, suggellare l’amore con un bacio, sembra quasi un obbligo. E voi ne avete mai visto uno?

Baciarsi a Trentinara

L’iniziativa dei Kiss please si è diffusa velocemente nel nostro Paese, complici le immagini dei cartelli che hanno fatto il giro del web e che hanno trasformato i luoghi che lo ospitano in vere e proprie destinazioni romantiche. Ma dove si trovato i cartelli del bacio?

Uno è stato posto nel meraviglioso territorio del Cilento e più precisamente del suggestivo borgo di Trentinara. Qualche anno fa, infatti, sul magnifico belvedere del paesino è apparso un cartello stradale che non impone divieti o obblighi, ma invita le persone a baciarsi davanti a quel panorama straordinario.

Le due sagome che compaiono sul cartello sono state identificate dagli abitanti in Saul e Isabella, due personaggi molto cari a tutto il territorio. Secondo la leggenda locale, infatti, i due innamorati con la promessa di restare insieme per l’eternità si gettarono proprio da quella terrazza, rinchiusi in un abbraccio senza fine.

A fare da sfondo al romantico bacio di tutti gli innamorati che passano per Trentinara c’è lo splendido golfo di Salerno con l’Isola di Capri e la Costiera Amalfitana che si intravedono in lontananza.

Sirmione: il monumento al bacio

Ci spostiamo ora a Sirmione, la gemma più preziosa del Lago di Garda, nonché località rinomata e apprezzata dai viaggiatori di tutto il mondo. È qui che, sulla passeggiata più romantica del borgo, è stato posto il cartello che invita tutte le coppie a baciarsi davanti alla scenografia naturale offerta da Madre Natura. A realizzare il Kiss Please è stato l’artista Lillo Marciano, un monumento al bacio che invita a celebrare l’amore sul lago.

Baciarsi ovunque a Tortoreto

Non uno, non due, ma ben quattro cartelli che invitano cittadini e viaggiatori a baciarsi nel comune di Tortoreto. L’iniziativa, promossa dal comune nell’estate del 2021, ha visto l’installazione di 4 cartelli riportanti l’iconica scritta Kiss Please. Anche in questo caso, per celebrare l’amore, sono stati scelti dei punti panoramici molto cari agli innamorati.

Il lungo mare, perché nulla è più romantico della visione del cielo e del mare che si fondono all’orizzonte, e altri luoghi iconici della città come i giardini di Piazza Campo della Fiera e i giardini Gaetano Ruggieri del Belvedere.