Categorie
Brianza eventi Lombardia lusso Notizie Viaggi ville

Ville Aperte, lo speciale evento di primavera in Brianza

Ville Aperte in Brianza taglia il nastro di una 21esima edizione che afferma la propria eccezionalità fin dalla formula in due tempi per due stagioni, con un assaggio primaverile della ricchissima kermesse prevista per l’autunno, in programma nei due weekend del 29 aprile e del 7 maggio. Dedicato alle ville di delizia e alle dimore storiche, l’evento primaverile vede spalancarsi le porte di 33 splendidi e maestosi edifici in 28 Comuni, sparsi nelle 5 province lombarde di Monza e Brianza, Lecco, Como, Città Metropolitana di Milano e Varese.

Alla scoperta delle ville di delizia e delle dimore storiche in Brianza

Oggetto di un percorso che mira al loro inserimento nella lista dei luoghi e dei monumenti Patrimonio dell’Umanità UNESCO, le cosiddette ville di delizia sono quelle dimore di pregio costruite a partire dal XVI al XIX secolo dalle famiglie nobiliari milanesi, che trascorrevano lunghi periodi di vacanza e riposo in Brianza (qui 10 foto che te la faranno amare), beneficiando del clima particolarmente salubre presente a nord di Milano.

Le sale affrescate, i passaggi nascosti, i vialetti e le serre erano tra gli spazi adatti a diverse attività di svago, come ad esempio la caccia, i giochi e le feste, che contribuivano a rendere piacevole la permanenza e a mostrare agli ospiti la ricchezza e il potere dei proprietari.

Come villa rappresentativa dell’edizione 2023 è stata scelta la dimora conosciuta come Palazzo Rasini a Cavenago di Brianza. Costruito a partire dal XVI secolo e modificato nelle epoche successive, questo gioiello custodisce importanti cicli di affreschi e stucchi, realizzati tra ‘500 e ‘700 da celebri pittori.

L’elenco delle aperture dell’edizione primaverile

Di seguito l’elenco delle ville di delizia e delle dimore storiche che si potranno ammirare durante l’edizione primaverile della kermesse, inaugurata con un concerto gratuito, a cura della Filarmonica Paganelli ‘79, che si terrà nel cortile interno di Palazzo Rasini. L’edizione autunnale amplierà la panoramica su musei, edifici religiosi, vie d’acqua, architettura industriale, piccoli borghi e tanti altri siti culturali ricchi di bellezze nascoste, che faranno da ricca cornice alle dimore artistiche.

Ville in provincia di Monza e Brianza

  • Palazzo Rasini, Cavenago di Brianza
  • Reggia di Monza, Monza
  • Villa Reale Teatro di Corte, Monza
  • Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno
  • Villa Cusani Traversi Tittoni (usata come set dai Maneskin), Desio
  • Villa Taverna, Triuggio
  • Villa Borromeo d’Adda, Arcore
  • Palazzo Rezzonico, Barlassina
  • Villa Zari, Bovisio Masciago
  • Villa Antona Traversi, Meda

Ville in provincia di Milano

  • Villa Visconti Borromeo Litta, Lainate
  • Castelletto di Cuggiono, Cuggiono
  • Villa Annoni, Cuggiono
  • Villa Ghirlanda Silva, Cinisello Balsamo
  • Villa Casati Stampa di Soncino, Cinisello Balsamo
  • Casa Bassi, Trezzo sull’Adda
  • Villa Arconati, Bollate

Ville in provincia di Como

  • Villa Adelaide, Alserio
  • Villa Carcano, Anzano del Parco
  • Villa Ceriani – Museo diffuso Dolores Puthod, Lomazzo
  • Villa Cagnola La Rotonda, Inverigo
  • Villa Majnoni d’Intignano, Erba
  • Villa Imbonati, San Fermo della Battaglia
  • Villa La Clerici, Erba
  • Villa Bernasconi, Cernobbio

Ville in provincia di Lecco e Varese

  • Villa Monastero, Varenna (Lecco)
  • Villa Bordone “La Rocchetta”, Bosisio Parini (Lecco)
  • Villa Sormani Marzorati Uva, Missaglia (Lecco)
  • Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi, Merate (Lecco)
  • Villa Mapelli Mozzi, Castenovo (Lecco)
  • Villa Greppi di Bussero, Casatenovo (Lecco)
  • Villa Moriggia Castelfranchi, Calco (Lecco)
  • Villa Gianetti, Saronno (Varese)
Categorie
Idee di Viaggio isole lusso Polinesia Viaggi

Papeete, il cuore moderno di un paradiso terrestre

Siamo abituati a pensare ai paradisi terrestri come a lembi di terra solitari e selvaggi, luoghi completamente immersi dalla natura e da questi caratterizzata, nei quali il caos e il disordine dei giorni non possono entrare. E parlando di eden in terra non possiamo non pensare immediatamente alla Polinesia Francese e alle straordinarie isole che si snodano nell’oceano.

Tra queste troviamo Tahiti, la più grande delle Isole del Vento, nonché la più popolata. Di origine vulcanica, questo territorio alto e montuoso è caratterizzato da spiagge di sabbia nera, lagune, cascate e scorci mozzafiato che si perdono nel mare, proprio lì dove si snodano chilometri di barriere coralline. Non è un caso che l’isola sia una delle mete più raggiunte dai vacanzieri del mondo intero.

Ed è proprio qui che oggi vogliamo andare insieme a voi, per vivere un’avventura ideale nel cuore moderno e dinamico di questo paradiso terrestre, quella che ci porta alla scoperta di Papeete, capitale di Tahiti e capoluogo della Polinesia Francese. Pronti a partire?

Benvenuti a Papeete, nel cuore moderno della Polinesia Francese

Esplorata per la prima volta dal capitano James Cook nel XVIII secolo, Tahiti è diventata con gli anni la meta prediletta di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e i motivi sono facilmente intuibili. La sua capitale, Papeete, è situata sulla costa nord occidentale dell’isola. Si tratta di una città famosa e popolosa, soprattutto perché ospita l’unico aeroporto internazionale della regione situato ad appena 5 chilometri dal centro urbano.

La città è spesso considerata solo un luogo di passaggio e di partenza per andare alla scoperta delle spiagge paradisiache e del patrimonio naturalistico che appartiene all’isola. Eppure sono molte le meraviglie che Papeete ospita, le stesse che vi permetteranno di toccare con mano la splendida cultura che appartiene all’isola.

Cosa fare e cosa vedere a Papeete

Situata sulla costa settentrionale dell’isola di Tahiti, Papeete è la città più popolata della Polinesia Francese come confermano i suoi 26.000 abitanti. Sono molte le persone che arrivano in città ogni giorno, soprattutto per raggiungere poi i luoghi più celebri del territorio. Eppure concedersi qualche giorno per scoprire questa capitale, e tutte le bellezze che la caratterizzano, è davvero un’ottima idea.

Tra le cose da fare e da vedere a Papeete, il consiglio è quello di organizzare una visita al museo dedicato alla lavorazione delle perle, situato a due passi dai luoghi più frequentati della città. Il Musee de la Perle Robert Wan, questo il suo nome, è accessibile in maniera gratuita e permette di scoprire tutti i segreti della lavorazione delle perle. Nei pressi della struttura è presente anche un negozio all’interno del quale è possibile fare shopping.

Se è un po’ di pace e di relax che state cercando, magari dopo aver affrontato un lungo viaggio, il consiglio è quello di raggiungere il Bougainville Park, un delizioso e pittoresco parco fiorito situato proprio nel cuore cittadino, a due passi dall’ufficio postale. Da visitare anche gli splendidi Giardini Paofai caratterizzati da sentieri lussureggianti che collegano il lungomare al porto turistico.

Tra i luoghi imperdibili per chi è in città c’è anche il mercato di Papeete, il posto migliore per immergersi completamente nella cultura locale. Qui potrete dedicarvi allo shopping caratteristico, conoscere l’artigianato del luogo e allietare il palato con le proposte culinarie della cucina dell’isola.

Immancabili sono le passeggiate, quelle tra le botteghe colorate che si susseguono sul lungo mare, ma anche tra le vie che portano alla scoperta della vecchia Papeete per poi finire la serata in piazza Vaiete, di fronte al mare, dove è possibile sperimentare lo street food della città.

Categorie
atolli lusso Posti incredibili vacanze Viaggi

Questo piccolo atollo remoto è il luogo da raggiungere per le tue vacanze

Esiste un posto, situato dall’altra parte del mondo, che incanta per le sue forme e per i suoi colori, per quella natura lussureggiante, autentica e primordiale che ha dipinto di meraviglia ogni centimetro di questo piccolo lembo di terra. Un vero e proprio paradiso terrestre, selvaggio e straordinario, dove la vita scorre lentamente e diversamente dai ritmi frenetici e caotici che scandiscono le nostre giornate.

Questo luogo sembra un sogno a occhi aperti, e invece è reale e per questo ancora più straordinario. Per scoprirlo dobbiamo volare verso le Isole Tuamotu, nella Polinesia Francese e nel cuore dell’Oceano Pacifico. È proprio qui che, incastonato nella più grande catena di atolli nel mondo, sorge Tikehau, una piccola isola remota che vi permetterà di vivere l’esperienza di viaggio più bella di una vita intera.

Tikehau: l’atollo selvaggio e paradisiaco nel cuore dell’oceano

Si chiama Tikehau, e tradotto letteralmente vuol dire “Atterraggio Pacifico”. Il nome fa riferimento al fatto che l’isola è da sempre considerata come uno dei luoghi più pescosi del pianeta. L’atollo, infatti, è un punto di riferimento per il mercato ittico di Papeete.

I motivi per raggiungere questo lembo di terra nell’Oceano Pacifico sono tantissimi, e tutti sono destinati a incantare. Del resto basta guardare le fotografie che lo ritraggono per intuirli tutti.

Tikehau è un vero e proprio paradiso terrestre, un eden selvaggio e solitario dove vivere e condividere esperienze all’insegna di pace, relax e bellezza. Tra spiagge di sabbia rosa, vegetazione rigogliosa e ricca fauna locale, questo microcosmo delle meraviglie è la destinazione perfetta per chiunque sente l’esigenza di staccare da tutto e da tutti e di allontanarsi dai ritmi caotici della città.

L’isola è situata a poco più di 300 chilometri da Tahiti ed è raggiungibile in volo sia da Papeete, in circa un’ora, che da Rangiroa, in appena 20 minuti. A Tikehau vivono appena 400 anime, per lo più pescatori, ma quelle bastano a far conoscere ai viaggiatori la vera essenza dell’isola, la sua anima.

Se avete in mente di organizzare un viaggio qui, il consiglio è quello di alloggiare all’interno delle guest house in stile tahitiano per perdersi e immergersi nei colori, nei profumi e nella quotidianità di quest’isola e vivere così un’esperienza genuina e autentica.

Una vacanza in un paradiso terrestre

Non ci sono traffico, smog e caos, sull’atollo di Tikehau, ma ci sono i colori, quelli utilizzati da Madre Natura per dipingere uno dei luoghi più belli del pianeta. C’è il blu dell’oceano però, caratterizzato da tante sfumature turchesi, che circonda tutto intorno questo lembo di terra. Ci sono gli squali pinna bianca, le tartarughe e le mante, quelle che hanno ali che superano i 3 metri e che sono soprannominate “Diavoli di mare”.

Ci sono poi diversi esemplari di volatili. Sono tantissime, infatti, le colonie di uccelli che si rifugiano sull’atollo di Tikehau e con il loro canto giornaliero creano la perfetta colonna sonora di una vacanza indimenticabile.

Ci sono il cielo e il mare che si riflettono uno dentro l’altro e che insieme si perdono all’orizzonte. E c’è la natura, rigogliosa e straordinaria, che si trasforma nella cornice ideale di un’esperienza di pace, calma e serenità che tutti ci meritiamo.

Categorie
itinerari culturali Luoghi da film lusso musei Viaggi ville

La villa di “The Crown”, nido d’amore dei Windsor, diventa un museo

Se i muri potessero parlare… È proprio il caso di dirlo di questa villa parigina, che ne ha viste di tutti i colori. E infatti, chiusa per anni e mai visitata dal pubblico, a breve diventerà un museo.

Era stata la residenza di Edoardo VIII e della sua amante Wallis Simpson, poi divenuti duchi di Windsor. Nei giorni precedenti al tragico incidente d’auto l’avevano visitata anche Lady Diana e Dodi Al-Fayed, forse per farne il loro nido d’amore, un po’ come anni prima avevano fatto i duchi di Windsor, lontano da occhi indiscreti e dai pettegolezzi di corte. È tornata alla ribalta di recente grazie alla serie Tv di grande successo “The Crown“, perché usata come set.

Fatto sta che questa antica dimora è stata al centro di intrighi internazionali e di storie d’amore reali. Villa Windsor, a Parigi, ha molto da raccontare e presto lo farà.

Villa Windsor a Parigi

Situato al 4 di route du Champ d’Entraînement, nel XVI arrondissement, tra il Bois de Boulogne e il parco di Bagatelle, quasi nel Comune limitrofo di Neuilly-sur-Seine, questo hôtel particulier, chiamato inizialmente Chateau Le Bois, per la vicinanza, allora, con i boschi (“bois”), fu costruito nel 1859 dall’architetto Gabriel Davioud per conto del famoso urbanista parigino Georges-Eugène Haussmann, che oggi dà il nome a un trafficatissimo viale parigino.

La storia dei suoi inquilini è molto lunga e anche molto curiosa. Ci visse per qualche anno la famiglia Renault, quella delle automobili, poi, negli Anni ’40, ci abitò anche Charles de Gaulle. Ma fu una celebre coppia a rendere famosa questa villa parigina.

Divenne il nido d’amore di Edoardo VIII, dopo aver abdicato al trono d’Inghilterra in favore del fratello, nel 1936, per amore dell’affascinante Wallis Simpson, l’americana pluri divorziata per cui rinunciò a tutto. Fu proprio in questa villa che la coppia, da allora duchi di Windsor, venne a vivere, accolta a braccia aperte dai parigini.

Wallis ingaggiò un noto studio di interior design dell’epoca, la Maison Jansen, per ridisegnare tutti gli interni. Acquistò mobili e arredi che, alla sua morte avvenuta nel 1986, vennero venduti all’asta. Vennero battuti ben 40mila oggetti appartenuti alla coppia. Tra questi, pare ci fosse la scrivania sulla quale Edoardo firmò la rinuncia al trono nel 1936, una raccolta di almeno 10mila fotografie e una bambola donata dalla madre, Queen Mary, al piccolo principe.

In questa villa è passato tutto il bel mondo dell’epoca, da Marlene Dietrich a Elizabeth Taylor da Aristotele Onassis all’Aga Khan.

Visitare la villa

Alla morte dei duchi, alla fine degli Anni ’80, la villa passò al Comune di Parigi che la diede in locazione per cinquant’anni al padre di Dodi, il signor Mohamed Al-Fayed. Fu lui a ribattezzare la residenza Villa Windsor. Ancora oggi Al-Fayed la gestisce con l’impegno di apportare alla struttura le ristrutturazioni necessarie al suo mantenimento. In realtà, da qualche anno ormai la villa è in uno stato di abbandono e il contratto scade solo nel 2036.

Villa Windsor non è mai aperta al pubblico, ma naturalmente possibile visitare il parco in cui si trova, il Bois de Boulogne, e da lì gettare uno sguardo sulla proprietà.

Grazie a un accordo con il Comune di Parigi, Villa Windsor diventerà quindi un museo. Le sue 14 stanze saranno trasformate in sale espositive grazie all’intervento di restauro della Fondazione Mansart, che si occupa della conservazione di beni culturali, che prevede di terminate i lavori l’anno prossimo consentendo così di aprire i battenti del nuovo museo nel 2024.

Categorie
giardini lusso Notizie Pergola Viaggi ville

Riapre il più bel giardino di glicini d’Italia

Con l’arrivo della primavera, si può tornare ad ammirare la spettacolare fioritura dei profumatissimi glicini dei giardini di Villa della Pergola, ad Alassio, considerata la più bella d’Italia. Tutto è pronto per accogliere i visitatori per una nuova stagione, con visite guidate sempre diverse perché il set cambia a seconda delle fioriture.

I giardini di Villa della Pergola

A partire dal 25 marzo, riaprono le porte ai visitatori i giardini di Villa della Pergola ad Alassio. Ogni anno, da marzo a fine aprile, questi giardini cambiano volto grazie all’esplosione di colori e di profumi dei tanti esemplari di glicini e non solo. E quest’anno ce ne sono ancora di più: le varietà di glicini sono 40, tra cui alcune rare come la Wisteria Floribunda “Hime Fuji” e il glicine rosso “Milletia”.

Passeggiando nel parco e tra le pergole, spettacolari cascate color glicine, rosa e bianco diffondono un profumo inebriante creando una scenografia davvero suggestiva.

La storia dei giardini

Con il loro affaccio impareggiabile sul Golfo di Alassio e sull’isola Gallinara, questi giardini affondano le radici alla fine dell’Ottocento, quando Alassio e tutta la Liguria erano meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, e consistente era la comunità inglese.

Glicini-Giardini-di-Villa-della-Pergola

Fonte: @Matteo Carassale

I glicini dei giardini di Villa della Pergola @Matteo Carassale

William Scott, già nel 1906, li definiva “una delle meraviglie della Riviera, degno rivale dei giardini di Sir Thomas Hanbury a La Mortola. Oggi fanno parte dei 150 Grandi giardini italiani, della “Garden Route Italia” e dell’Associazione parchi e giardini italiani (APGI) e ospitano una flora mediterranea ed esotica sempreverde proveniente da ogni angolo del mondo. Lo scorso anno ha vinto il premio come “Parco più bello d’Italia”.

Ogni mese ha il suo fiore

Pini marittimi, mandorli, ulivi, e poi cipressi, cedri del Libano, lecci e jacarande, ma anche esemplari unici di palme canariensis. In ogni periodo dell’anno, nei giardini di Villa della Pergola sbocciano differenti varietà di fiori o si possono trovare frutti sugli alberi, perché ogni stagione è di per sé diversa.

Giardini-di-Villa-della-Pergola

Fonte: @Matteo Carassale

GLicini ma non solo nei giardini di Villa della Pergola

Chi visita i giardini a marzo riconosce soprattutto glicini, iris e rose. Ad aprile, oltre a glicini e rose ci sono anche gli agrumi, una quarantina di varietà. Maggio è il mese della lavanda e delle ninfee, mentre giugno quello del fior di loto, delle ortensie Annabelle, quercifoglie e delle ninfee tropicali. A luglio e agosto si possono ammirare oleandri, hibiscus, strelizie Nicolai, loti e canna indica. Tra agosto e settembre spuntano oleandri, lantane e ibiscus, mentre in autunno è tempo di dalie.

Accompagnati da guide specializzate, i visitatori possono ammirare le migliaia di specie di fiori e piante che abbelliscono i giardini, tra rarità ed esemplari unici come la Wollemia nobilis, una pianta preistorica, venuta dal passato, presente in meno di cento esemplari al mondo o la straordinaria collezione di Opuntiae e Cactacee tra cui alcune rare e affascinanti come il Myrtillocactus geometrizans crestatus o ancora la collezione di rose, al massimo dello splendore proprio in questo periodo.

Wisteria-Burford

Fonte: @A. Le Mure

Un esemplare di Wisteria Burford

Passeggiando per i viali dei giardini, ci s’imbatte nel boschetto dei mirti secolari, spettacolari esemplari dalle rarissime bacche bianche, e ci si inoltra nell’agrumeto, con la collezione di più di 30 varietà tra specie locali come il Chinotto di Savona (presidio Slow Food) e altre come il Pomelo, il Citrus gigantis, il Cedro mano di Buddha, l’Arancio trifoliato, unico agrume a foglia caduca in natura, o il Murraya paniculata, più piccolo agrume al mondo.

Ma anche le fioriture di lavanda, iris, gerani che illuminano il parco con uno spettacolo di colori, come la Caesalpinia (Poinciana) japonica con il suo giallo acceso o l’Eritrina cristagalli, chiamata anche “albero del corallo” per il color rosso abbagliante dei fiori che ricordano, nella forma e nel colore, la cresta di un gallo.

E poi, è facile imbattersi nella fauna che abita i giardini, dagli scoiattoli ai ricci alle molte specie di uccelli, tra cui una coppia di falchetti e la loro nidiata.

panorama-Giardini-di-Villa-della-Pergola

Fonte: @Matteo Carassale

Il panorama sul Mar Ligure dai giardini @Matteo Carassale

Cosa c’è di nuovo

Durante la fase di restauro dei giardini di Villa della Pergola, un’attenzione particolare è stata dedicata al recupero, alla conservazione e alla creazione delle rinomate collezioni botaniche, tra cui quella dei glicini.

Il restauro e la creazione di nuove pergole hanno permesso, infatti, di dare nuova vita alla collezione di questi affascinanti fiori, già particolarmente amati dalla famiglia Hanbury: la fioritura era per loro così importante che veniva celebrata ogni anno con un “Wisteria Party“, organizzato da Ruth, moglie di Daniel, a cui erano invitate le autorità di Alassio e l’intera comunità inglese.

Le guide accompagnano i visitatori alla scoperta del parco, descrivendo i diversi percorsi botanici e la storia del luogo, in visite differenti in base alla stagione e alle fioriture.

Pergola-Longissima-Alba

Fonte: @A. Le Mure

I giardi di Villa della Pegola

Le visite guidate

Il parco di Villa della Pergola è aperto tutti i giorni da marzo a ottobre, tranne il lunedì, con quattro turni di visite: 9.30, 11.30, 15.00, 17.00.

Il biglietto d’ingresso intero costa 15 euro, ridotto 12 euro, ragazzi dai 7 ai 18 anni 6 euro mentre è gratuito per i bambini da 0 a 6 anni. Per poter prenotare la propria visita guidata ai giardini, è attiva la biglietteria online.

Il parco è diventato, negli anni, uno dei simboli della città di Alassio, integrando l’offerta turistica e contribuendo così a rendere la città sempre più l’emblema di una meta green.

Categorie
castelli itinerari culturali lusso Notizie patrimonio dell'umanità Veneto Viaggi ville

Ville, castelli e dimore: un itinerario da sogno

È un patrimonio dallo straordinario valore culturale e architettonico quello che custodisce il Veneto, plasmato da eleganti dimore, sontuose ville e notevoli castelli.

Oggi, dall’incontro dei proprietari di Ville Venete, Castelli e Dimore storiche, è nato il progetto turistico, unico al mondo, VilleCastelliDimore che offre ospitalità ed esperienze autentiche nel solco
della storia.

VilleCastelliDimore, una ricca offerta turistica ed esperienziale

La civiltà delle Ville Venete è un mondo tutto da scoprire” ha dichiarato l’assessore al turismo della Regione del Veneto Federico Canerperno attorno a cui una volta ruotava l’intero sistema sociale ed economico della Serenissima in terra ferma.
Sono simboli di arte, cultura ma anche di un virtuoso sistema che risulta straordinario per attrarre il turismo in luoghi che sono un grande tesoro della nostra terra. In un contesto di grande offerta, da quella vitivinicola all’esperienziale, attorniati da capolavori creati da architetti del calibro di Palladio e con opere di artisti come Veronese o Tiepolo.
Il progetto VilleCastelliDimore riunisce insieme eccellenze che sono autentici gioielli per offrire l’occasione di scoprire la grande ricchezza del territorio, The Land of Venice, compreso tra mare e laguna, colline e montagne, laghi e città d’arte”.

VilleCastelliDimore oggi si presenta al pubblico grazie a un portale dedicato dove è possibile conoscere la ricca offerta turistica ed esperienziale del gruppo di dimore e prenotare il proprio soggiorno per una vacanza all’insegna della bellezza, del relax, dell’enogastronomia e scegliere tra molteplici attività proposte come, ad esempio, assaggiare un vino d’eccellenza, la cui produzione risale a 1000 anni fa, comodamente seduti in splendide terrazze che si affacciano sui paesaggi UNESCO del Veneto.
Oppure passeggiare tra le splendide sale affrescate, accompagnati nella visita dal proprietario stesso, spesso discendente delle antiche famiglie patrizie della Serenissima.

Ma non è tutto: il portale accoglie anche i singoli desideri del visitatore, che possono spaziare dagli affitti in esclusiva per vivere momenti indimenticabili come matrimoni e cerimonie fino ad arrivare a eventi aziendali, team building e shooting.

Insomma, soggiorni, vacanze, arte, natura, cultura ed esperienze che spaziano dall’arte al relax, alle degustazioni di vini e prodotti del territorio per arrivare alle location più prestigiose per eventi grandiosi.

VilleCastelliDimore: “Esistiamo da sempre. È tempo di conoscerci”.

Il progetto d’eccellenza raccoglie 31 location di pregio a comporre una miriade di offerte turistiche che spaziano dal Delta del Po alle Dolomiti, dal Lago di Garda fino alla Riviera del Brenta, passando per i Colli Berici ed Euganei, fino alle Colline del Prosecco.

Le Dimore prescelte sono custodi di luoghi segreti, leggende di famiglia e racconti che si tramandano di generazione in generazione: durante la visita, infatti, potrete conoscere racconti di vita vissuta legati alle famiglie nobiliari che risalgono anche a mille anni fa.
O, ancora, antichi roseti, giardini segreti e leggende ricche di fascino e mistero.

Ecco alcune delle location esclusive da ammirare grazie a VilleCastelliDimore:

  • Serra di Villa Alpago-Novello a Frontin di Trichiana
  • Castello di Roncade nel silenzio della campagna veneta, ad appena mezz’ora di auto da Venezia
  • Villa Guerriera Rizzardi nel cuore di Bardolino
  • Parco Frasanelle gioiello sui Colli Euganei con villa cinquecentesca e la Grotta degli Innamorati
  • Villa Valmarana ai Nani a pochi minuti dal centro storico di Vicenza
  • Castello di San Salvatore nel cuore delle Colline del Prosecco
  • Villa Roberti a Brugine
  • Castello di San Pelagio a Due Carrare, Padova
  • Complesso di Valsanzibio a Galzignano Terme
  • Villa San Liberale a Feltre (Belluno)
  • Tenuta Ca’ Zen poco distante dal Parco del Delta del Po
  • Castello del Catajo a Battaglia Terme
  • Castelbrando a soli 50 minuti di auto da Venezia
  • Castello di Thiene tra Vicenza e Bassano del Grappa
  • Villa Tiepolo Passi alle porte di Treviso
  • Villa di Modolo a Belluno
  • Villa Stecchini a Romano D’Ezzelino
  • Tenuta Rechsteiner a Ponte di Piave
  • Villa Della Torre a pochi passi da Verona e dalle rive del Lago di Garda
  • Villa di Montruglio a Barbarano Mossano
  • Villa Foscarini Rossi sulle rive del Fiume Brenta, appena fuori dal centro storico di Padova
  • Palazzo Cortevigodarzere, a Padova
Categorie
lago Lago Di Como luoghi misteriosi lusso Notizie Viaggi ville

La villa più bella del Lago di Como è pura magia

Il Lago di Como è puntellato di splendide ville lungo tutta la costa. Antiche dimore sorte nel corso dei secoli a testimonianza della ricchezza e dell’opulenza dei proprietari che le hanno volute.

Ma ce n’è una fra tutte che spicca per la sua magnificenza, per l’opulenza del suo parco e per la posizione unica a invidiabile che la rende la più bella villa del Lago di Como. Talmente unica da aver ispirato scrittori e registi che ne sono stati ispirati per creare capolavori.

Stiamo parlando della Villa del Balbianello, nel Comune di Lenno, sulla sponda occidentale del lago, dove inizia la zona costiera denominata Costa della Tremezzina. Con il suo splendido giardino e la vista mozzafiato che offre, Villa del Balbianello è una delle più spettacolari dimore del Lago di Como.

Come arrivare alla Villa del Balbianello a Lenno, sul Lago di Como

Fonte: 123rf

Villa del Balbianellovista dal Lago di Como

È una villa costruita sulla punta della penisola di Lavedo, e proprio per questo è visibile da ogni punto del Lago di Como. È una delle più scenografiche dimore d’epoca che disegnano il profilo del Lario. Donata al FAI da Guido Monzino, suo ultimo proprietario, nel 1988, Villa del Balbianello fu voluta dal Cardinal Angelo Maria Durini alla fine del Settecento e fu costruita sul luogo dove un tempo si trovava un monastero francescano.

Luogo di poeti, scrittori e registi

Quando la villa passò in eredità dal Cardinal Durini al nipote Luigi Porro Lambertenghi questo invitò nientemeno che lo scrittore Silvio Pellico, l’autore di “Le mie prigioni”, come precettore dei suoi figli. Pellico era solito gustare il proprio sigaro sulle rive del lago ed è qui che s’intrattenne con il patriota Piero Maroncelli per parlare dell’Italia e della rivoluzione. Secondo alcuni, fu proprio in questi anni che i loro discorsi vennero intercettati dalla ronda austriaca che perlustrava le coste.

Successivamente, la Villa del Balbianello fu acquistata da Giuseppe Arconati Visconti, che ospitò nel proprio salotto personaggi come Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti e persino Alessandro Manzoni.

In seguito, la proprietà venne abbandonata in stato di degrado a causa del declino della casata, finché l’ufficiale statunitense Butler Ames se ne innamorò, decise di acquistarla nel 1919 e la restaurò. Monzino, collezionista d’arte e appassionato viaggiatore (fu il primo italiano ad arrivare in cima all’Everest), acquistò la villa nel 1974, per farne custode dei ricordi delle sue imprese. Ricordi che ancora oggi riempiono le stanze: le mappe, i libri, gli strumenti di viaggio, i cimeli delle sue note alpinistiche sono racchiusi nel Museo delle Spedizioni.

Il contesto in cui si trova la villa ha fatto innamorare oltre ai letterati anche artisti e registi: nel giardino e nelle sale sono state girate scene di molti film, da “La Certosa di Parma” nel 1947 a “Jackpot” nel ’92 con Adriano Celentano a saghe famosissime, come quella di Star Wars con “Episodio II – L’attacco dei cloni” di George Lucas nel 2002 e quella di 007 con il film “Casino Royale” nel 2006.

Il Bene FAI più visitato d’Italia

Dal 1988 si prende cura della villa e dello splendido parco il Fondo Ambiente Italiano e lo fa in modo eccellente evidentemente, visto che è da anni ormai il Bene FAI più visitato d’Italia con circa 150mila turisti l’anno). E non soltanto dagli italiani, ma anche da turisti stranieri provenienti da tutta Europa, Stati Uniti e persino dall’India. Viene spesso richiesta come location per matrimoni: solo nel 2022 ne sono stati celebrati ben 200.

Quest’anno la stagione di apertura della villa è stata estesa; quindi, i visitatori saranno ancora più numerosi. Non soltanto, quindi, da aprile a ottobre, ma sarà visitabile a partire dall’11 marzo e per buona parte dell’inverno, consentendo così di destagionalizzare il turismo lungo tutto il Lago di Como e di godere del fascino del lago in ogni stagione. L’autunno, per esempio, è la più affascinante per le immagini, i panorami e i colori del lago.

Cosa vedere a Villa del Balbianello

Decisamente il punto forte della villa è il suo enorme giardino. Le potature ardite, come quella a ombrello del grande leccio, sono un vero spettacolo. E poi la Loggia Durini, la monumentale struttura ad arco decorata da una rosa dei venti intarsiata e abbracciata da un Ficus Repens (dove è stata girata la celebre scena del bacio in Star Wars tra Anakin Skywalker e la bellissima Padme), e la Darsena, il porticciolo ricavato nelle rocce (chi ha la fortuna di giungere a Villa del Balbianello a bordo di un’imbarcazione potrà provare un’esperienza davvero esclusiva).

All’interno della villa, oltre al Museo delle Spedizioni, ci sono anche numerose collezioni: oggetti d’arte primitiva, carte geografiche, stampe ottocentesche con vedute del Lario, tappeti e rari dipinti su vetro del XVIII secolo.

Info utili

La Villa del Balbianello è aperta tutti i giorni tranne lunedì e mercoledì (non festivi), dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso per visitare solo il parco alle 17 e ultima visita guidata agli interni della villa alle 16.30. A partire dal mese di novembre entrerà in vigore l’orario ridotto con apertura al pubblico dalle 10 alle 17. In questo periodo, l’ultimo ingresso al giardino sarà alle 16 mentre nella villa l’ultima visita guidata partirà alle 15.30.

A dicembre le aperture sono solo nei giorni 1, 2, 3, 5, 8, 9, 10, 12, 15,16,17, 19, 22, 23, 26, 29, 30, 31. A gennaio 2024 la villa sarà aperta solo i giorni 2, 5, 6 e 7. È sempre consigliata la prenotazione al massimo 24 ore prima. La visita del parco costa 12 euro (9 euro il biglietto ridotto), mentre con la visita guidata della villa che dura tre quarti d’ora costa 23 euro (15 euro il ridotto). Inoltre, il FAI organizza anche aperture speciali, come le Giornate di primavera, ed eventi durante tutto il corso dell’anno.

Villa del Balbianello

Fonte: Marianne Majerus Garden Images

Il parco della Villa del Balbianello
Categorie
Bibione litorali lusso mare mete storiche Notizie siti archeologici Veneto Viaggi ville

Bibione: dalla spiaggia emerge una villa di epoca romana

Sarà un 2023 speciale quello di Bibione, nota e apprezzata località veneta per le vacanze balneari, con lunga e ampia spiaggia di sabbia finissima accarezzata dalle limpide acque dell’Adriatico.

Città di nascita recente, con nemmeno settant’anni alle spalle, tempio del benessere termale, è pronta a diventare anche meta prediletta per gli appassionati di storia e archeologia: è custode, infatti, di una villa romana, testimonianza di un passato più antico di quanto si possa immaginare.

Al via le ricerche a Villa Mutteron dei Frati

Nelle prossime settimane, gli archeologi daranno inizio alle ricerche presso la villa romana di Bibione, Villa Mutteron dei Frati, unica nel suo genere grazie al perfetto stato di conservazione, con strutture fino a due metri di altezza rimaste inalterate dal tempo.

L’obiettivo è inoltre quello di organizzare, in data da destinarsi, un’apertura straordinaria per il pubblico.

Il sito archeologico è noto fin dal Settecento e la sua importanza è stata segnalata in più di un’occasione: a inizio Ottocento dall’avvocato concordiese Dario Bertolini e poi negli anni Trenta del Novecento dal latisanese Aulo Gellio Cassi che compì il primo scavo nell’area della villa.

Negli anni Novanta, conscia dell’eccezionale scoperta, la Soprintendenza Archeologica del Veneto mise in moto una campagna di scavi che portò alla luce alcuni ambienti della villa ricchi di decorazioni.

L’interesse per Villa Mutteron dei Frati è rimasto sempre vivo con il trascorrere degli anni ma l’assenza di risorse ha bloccato il proseguimento delle indagini: qualche anno fa, tuttavia, è stato intrapreso un nuovo dialogo che ha portato, oggi, all’avvio di una nuova entusiasmante stagione di scavi e ricerche.

Gli studi previsti per il 2023

Gli studi cominceranno innanzitutto nella pineta Valgrande dove verrà eseguita una campagna di prospezioni geofisiche su una superficie di 200 metri quadrati accanto ai resti della villa ancora in parte visibili ovvero strutture murarie con pavimenti a mosaico e affreschi sulle pareti.

In questo modo, si mira a ottenere una mappa di anomalie collegabili a eventuali strutture presenti nel sottosuolo così da individuare con precisione l’area oggetto degli scavi.

Dal 6 al 31 marzo 2023 si terrà lo scavo stratigrafico che interesserà un’area di almeno 60 metri quadri, indagata da un team internazionale composto da 20 archeologi tra responsabili e studenti delle università di Regensburg e Padova.

Le aspettative sono quelle di portare alla luce ambienti tuttora sconosciuti per integrare la pianta oggi nota della villa e anche di acquisire dati importanti relativi a una datazione più precisa del periodo in cui l’antico edificio venne costruito e abitato, alle dimensioni e decorazioni, ai possibili proprietari e alle attività economiche che si svolgevano al suo interno, magari in relazione con le risorse dell’ambiente circostante e i collegamenti via acqua e via terra.

Per delineare le caratteristiche del paesaggio di cui la villa era parte integrante, nell’arco di tutto il 2023 gli esperti eseguiranno carotaggi, analisi sedimentologiche, palinologiche e ricognizioni archeologiche in estensione nella Valgrande e nel territorio alla sue spalle, in un zona compresa tra il canale Nicesolo a ovest e il fiume Tagliamento a est.

L’obiettivo è recuperare e fornire un’immagine precisa dell’antico paesaggio da cui si possano ricavare le forme dei luoghi e il quadro economico, insediativo e strutturale dell’ambiente costiero di oltre duemila anni fa e mettere i risultati a disposizione del pubblico grazie a visite guidate del sito (già durante gli scavi) e a momenti d’incontro.

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali Borghi Bosa Idee di Viaggio lusso mare piscine Sardegna Viaggi

Piscina naturale di Cane Malu, un angolo di paradiso

A pochi chilometri dal pittoresco borgo medievale di Bosa sorge un gioiello naturalistico unico nel suo genere, incastonato in uno spettacolare scenario lunare. Si tratta della piscina naturale di Cane Malu, un’attrazione imperdibile nella costa occidentale della Sardegna. Una volta qui, lo sguardo viene rapito da un paesaggio quasi surreale, caratterizzato da scogliere di trachite bianca che fa brillare ancora di più il turchese intenso del mare. Un luogo dalla bellezza onirica che vale la pena esplorare.

Un ‘bagno sulla luna’ nella piscina di Cane Malu

Cane Malu, in sardo, significa ‘cane cattivo’. Ma perché è stato dato questo nome a un paradiso del genere? Il motivo è nella conformazione di questa grande vasca naturale, plasmata dall’impeto del vento che fa infuriare le acque, che per millenni hanno scavato e modellato la trachite, una roccia magmatica tipica della Sardegna. Quando il mare è agitato, il lembo bianco che delimita la piscina a una estremità ricorda la coda di un cane: da qui deriverebbe il nome ‘Cane Malu’.

Chi conosce bene questo luogo suggerisce di scegliere una giornata con il mare calmo e senza vento per evitare la corrente di risacca e godere appieno di tutta la bellezza da cui si è circondati. Nell’ora del tramonto, i giochi di luce che i raggi caldi del sole creano tra il candore della scogliera e i riflessi blu del mare rendono l’esperienza ancora più suggestiva.

Come raggiungere Cane Malu

Cane Malu sorge sulla Punta di Cabu d’Aspu, situata a pochi passi dalla grande spiaggia di Bosa Marina. Qui inizia il tratto settentrionale del litorale, in direzione Capo Marargiu, affascinante promontorio situato nella cosiddetta Costa dei Grifoni, per via dei rarissimi esemplari di questa specie di avvoltoio che vi nidificano. Si può raggiungere l’affascinante piscina naturale dopo una breve camminata di circa dieci minuti attraverso un sentiero che parte dal porto fluviale a ridosso della foce del Temo, costeggiando il mare e passando sulle candide scogliere di trachite che accentuano la trasparenza delle acque, perfette per gli amanti dello snorkeling.

Fare un bagno in questo piccolo capolavoro della natura è sicuramente un’esperienza magica. Tuttavia, bisogna prestare attenzione al fondale scivoloso, che si presenta pieno di ricci di mare. Cane Malu è anche il luogo ideale per godersi il sole e il relax, in una cornice paesaggistica che catapulta i bagnanti sulla luna.

Le altre spiagge nei dintorni di Bosa

Altrettanto incantevoli sono spiagge e calette nei dintorni. Quella di Turas, ad esempio, a sud di Bosa Marina, caratterizzata da sabbia dorata mista a ghiaia e frequentata soprattutto dagli amanti del windsurf. Pochi chilometri a nord del borgo in provincia di Oristano si incontra, invece, la spiaggia di S’Abba Druche, che in sardo significa “Acqua Dolce”. Incorniciata da un suggestivo paesaggio, di scenografiche rocce di tufo e vegetazione delle montagne costiere, è molto apprezzata dai turisti, e per le sue modeste dimensioni è sempre abbastanza affollata nei mesi estivi. A poche centinaia di metri dalla costa ci si imbatte anche in un’area archeologica, con vasche risalenti al periodo nuragico.

Dirigendosi ancora più a nord, lungo la strada che porta ad Alghero, ci si imbatte nello scenario incontaminato della spiaggia di Cumpoltitu (chiamata anche ‘Compultitu’ o ‘Cumpoltittu’), protetta ai lati da promontori ricoperti di macchia mediterranea che scendono fino al mare, dalle tonalità turchesi e azzurre. Un fondale roccioso e profondo caratterizza, invece, la piccola cala Sa Codulera, perfetta per lo snorkeling, poco distante da Torre Argentina, una delle spiagge più frequentate del bellissimo borgo di Bosa, caratterizzata da calette incorniciate da scogliere e falesie, grandi rocce trachitiche e scogli dall’aspetto lunare che affiorano dalle acque basse e trasparenti. Per il suo fondale basso è adatta anche alle famiglie con bambini.

Categorie
crociere lusso Viaggi viaggiare

In crociera come veri esploratori: il nuovo trend dei viaggi di lusso

L’impresa epica della nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi” che ha navigato in un punto dell’Antartide mai raggiunto prima, il più a Sud mai dove una nave è arrivata, stabilendo un vero e proprio record mondiale, ha fatto il giro del mondo. E sono sempre più numerosi coloro che sognano un’avventura di questo tipo.

Se quanto intrapreso dai ricercatori del Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA) a bordo della nostra rompighiaccio è stata una spedizione di ricerca riservata a tecnici ed esperti, esistono crociere nei freddi mari del Sud più alla portata di tutti.

Spedizioni polari per tutti

È il caso della nave Le Commandant Charcot della compagnia Ponant, che qualche mese fa ha inaugurato la prima spedizione polare con un’imbarcazione ibrida-elettrica alimentata a Gas naturale liquefatto (Gnl). A scopo scientifico e di ricerca, la compagnia ha così realizzato la prima nave da crociera in grado di ospitare team di studiosi creando spazi lavorativi e laboratori direttamente a bordo.

Siamo giunti agli albori dei viaggi esplorativi anche per i semplici viaggiatori, insomma. Questi tipi di crociere non sono viaggi adatti a tutti, intendiamoci. Ci vuole parecchio spirito di adattamento, e bisogna anche avere un certo budget a disposizione.

Per moderni esploratori

Iniziamo col dire che le navi che solcano i mari ghiacciati non sono enormi. Devono per forza essere imbarcazioni di piccole-medie dimensioni per potersi insinuare in strette gole e in luoghi impervi. Per questo motivo anche le cabine a bordo non sono molte. Si va nell’ordine delle centinaia.

Non sono neppure navi studiate per il divertimento dei passeggeri, quindi niente toboga, giochi d’acqua, discoteche, teatri e neppure casinò. Tutto è ridotto all’essenziale. Quindi, a bordo, c’è sicuramente un ristornate, una sala che può essere usata per tenere conferenze tematiche o come ritrovo per i passeggeri. Qualcuna ha una piscina e una piccola area relax, ma non è detto. Sicuramente si può trascorrere il tempo libero su un grande ponte panoramico e godersi lo spettacolo della natura, il motivo per cui si fa questa particolare crociera. Chi decide di prendere parte a una spedizione ha altri interessi, tutti incentrati su ciò che si vedrà durante la crociera.

Chi organizza spedizioni alla portata di tutti

Sono diverse le compagnie di navigazione che oggi consentono, a pochi e fortunati passeggeri, di prendere parte a una crociera come veri esploratori, navigando tra iceberg e pinguini, tra ghiacciai perenni e paesaggi rimasti ancora incontaminati.

Una delle compagnie di navigazione specializzate in crociere tra i ghiacci è Australis che ha due navi, la Stella Australis e la Ventus Australis, che partono tra settembre e aprile per crociere di quattro oppure otto notti. Le sue crociere di svolgono tra i fiordi, i canali e i ghiacciai più isolati del Parco Nazionale della Terra del Fuoco in Patagonia, tra Cile e Argentina, e sono adatte anche ai bambini (che spesso possono usufruire di tariffe agevolate se non addirittura di viaggi gratuiti).

Le navi hanno un accesso esclusivo ad alcune zone dove non arrivano altre imbarcazioni. Le guide naturalistiche e, talvolta, ospiti d’eccezione e scienziati di fama mondiale tengono lezioni, conferenze, workshop sulla glaciologia, la geografia, la storia, la flora e la fauna della Terra del Fuoco e della Patagonia durante la navigazione o dopo cena, per intrattenere gli ospiti. Le giornate, invece, si trascorrono tra emozionanti escursioni, organizzate in piccoli gruppi. Queste crociere costano intorno ai 3000 euro.

patagonia-pinguini-foche

Fonte: 123rf

Colonie di foche e di pinguini in Patagonia

Un’altra compagnia è la Seabourn, che organizza crociere nell’Artico e in Antartide. Le cabine delle sue navi, la Seabourn Venture e la Seabourn Pursuit, studiate appositamente per effettuare spedizioni (a bordo hanno perfino un sottomarino), sono più lussuose, ma lo scopo del viaggio non è fare una crociera di lusso bensì un’esperienza da veri esploratori.

Ecco allora che le attività che vengono organizzate sono passeggiate sul ghiaccio per avvistare gli orsi polari e le colonie di foche e di pinguini, pagaiare su un kayak tra i ghiacci e gli iceberg per vedere le balene. E, la sera, chi lo desidera, può ascoltare i racconti degli esperti sulla vita di questi luoghi rimasti intatti finora (speriamo ancora per molto) o godersi un cielo stellato o il Sole di mezzanotte – a seconda del periodo in cui si parte – dal ponte della nave. Una crociera di questo tipo costa intorno ai 4000 euro a persona.

kayak-iceberg

Fonte: 123rf

Fare kayak tra gli iceberg

Un trend da non farsi sfuggire

Anche le grosse compagnie di crociera, però, quelle più commerciali, si stanno muovendo in questo ambito, avendo intravisto un nuovo trend di viaggio che appassiona sempre più viaggiatori.

È così che società come MSC Crociere stanno iniziando a offrire esperienze verso nuove e insolite mete, come la Groenlandia, per esempio. Già quest’estate partirà infatti la prima crociera di MSC verso uno dei luoghi più remoti e incredibili d’Europa. La nave Poesia navigherà tra i mari ghiacciati del Nord Europa, attraversando uno dei punti più mozzafiato che si possano visitare: il Prins Christian Sund, uno stretto lungo circa 100 km chiamato anche “l’autostrada degli iceberg”. Qui, tra imponenti ghiacciai, montagne alte fino a mille metri, scogliere di granito, cascate, iceberg e fiordi, si potrà fare un viaggio a dir poco epico, e a prezzi molto più contenuti, circa 3000 euro a persona.

Prins-Christian-Sund-iceberg

Fonte: @MSC Crociere

Lo stretto di Prins Christian Sund in Groenlandia